","Trump in viaggio in Medio Oriente","post",1747322660,[68,69,70,71,72],"http://radioblackout.org/tag/al-jolani/","http://radioblackout.org/tag/donald-trump/","http://radioblackout.org/tag/qatar/","http://radioblackout.org/tag/siria/","http://radioblackout.org/tag/strategia-usa/",[74,35,75,41,76],"Al jolani","qatar","strategia usa",{"post_content":78,"post_title":83,"tags":86},{"matched_tokens":79,"snippet":81,"value":82},[80],"Trum","presidente degli Stati Uniti Donald \u003Cmark>Trum\u003C/mark>p sta viaggiando in Medio Oriente","Il presidente degli Stati Uniti Donald \u003Cmark>Trum\u003C/mark>p sta viaggiando in Medio Oriente come annunciato da giorni incontrando diverse personalità politiche e tratteggiando la sua strategia in politica estera. \r\n\r\nAl secondo giorno nel Golfo \u003Cmark>Trum\u003C/mark>p ha incontrato Al Sharaa, leader siriano. L'esito dell'incontro ha visto la sospensione delle sanzioni contro la Siria e il ritiro dei Marines dalle basi Usa. In cambio di alcune pesanti richieste che hanno un duplice obiettivo: da un lato, fare sì che il maggior numero di Paesi arabi debba riconoscere Israele entrando negli Accordi di Abramo e, dall'altro, ricomponendo una scacchiera in favore degli Usa puntando su chi pendeva sul piatto della bilancia rappresentato dai BRICS. Tra le altre richieste di \u003Cmark>Trum\u003C/mark>p figurano l'espulsione dai confini siriani dei \"terroristi\", dunque palestinesi, Hezbollah e milizie filo-Iran, prendere in consegna i tre campi di detenzione in cui si trovano gli affiliati a Daesh nel nord-est della Siria, escludendo dalla gestione la coalizione curda del Rojava e, infine, viene richiesto a Al Sharaa di combattere le sacche di Daesh ancora attive sul territorio. \r\n\r\nUn altro obiettivo del viaggio di \u003Cmark>Trum\u003C/mark>p riguarda la distensione con l'Iran, in particolare per quanto riguarda il programma di arricchimento dell'uranio infatti, l'Iran sembrerebbe disposto a fare delle concessioni sul programma nucleare in cambio di un alleggerimento delle sanzioni economiche.\r\n\r\n\u003Cmark>Trum\u003C/mark>p nel suo viaggio ha inoltre approfittato per concludere ampissimi affari: si parla di accordi che in Qatar stanno venendo firmati per la cifra totale di 1200 miliardi di euro sul volume degli scambi e che riguardano la vendita di Boeing 737 al Qatar, investimenti sul GNL americano, sulle infrastrutture e su vendite di armamenti, in particolare droni e sistemi anti-drone.\r\n\r\nAi nostri microfoni Giorgio Monestarolo, docente di storia della rete Scuola per la Pace\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/Trump-in-mo-2025_05_15_2025.05.15-10.00.00-escopost.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n ",{"matched_tokens":84,"snippet":85,"value":85},[80],"\u003Cmark>Trum\u003C/mark>p in viaggio in Medio Oriente",[87,89,93,95,97],{"matched_tokens":88,"snippet":74},[],{"matched_tokens":90,"snippet":92},[91],"trum","donald \u003Cmark>trum\u003C/mark>p",{"matched_tokens":94,"snippet":75},[],{"matched_tokens":96,"snippet":41},[],{"matched_tokens":98,"snippet":76},[],[100,103,106],{"field":101,"matched_tokens":102,"snippet":85,"value":85},"post_title",[80],{"field":104,"matched_tokens":105,"snippet":81,"value":82},"post_content",[80],{"field":42,"indices":107,"matched_tokens":109,"snippets":111},[108],1,[110],[91],[92],578730089005449300,{"best_field_score":114,"best_field_weight":26,"fields_matched":115,"num_tokens_dropped":54,"score":116,"tokens_matched":108,"typo_prefix_score":108},"1108074561536",3,"578730089005449339",{"document":118,"highlight":141,"highlights":163,"text_match":112,"text_match_info":173},{"cat_link":119,"category":120,"comment_count":54,"id":121,"is_sticky":54,"permalink":122,"post_author":57,"post_content":123,"post_date":124,"post_excerpt":125,"post_id":121,"post_modified":126,"post_thumbnail":127,"post_thumbnail_html":128,"post_title":129,"post_type":65,"sort_by_date":130,"tag_links":131,"tags":137},[51],[53],"96659","http://radioblackout.org/2025/03/a-gaza-con-il-sostegno-dellamministrazione-trump-si-svolge-linevitabile-epilogo-del-progetto-coloniale-sionista-lespulsione-dei-palestinesi/","Con la rottura ufficiale della fragile tregua, mai rispettata dall'esercito sionista, sono ripresi i bombardamenti contro la popolazione civile di Gaza, più feroci di prima, i trasferimenti forzati, gli attacchi agli ospedali, l'interruzione degli aiuti alimentari - iniziata già da una ventina di giorni.\r\n\r\nHamas ha respinto i tentativi di Israele di rinnegare i termini della tregua che entrambe le parti si erano impegnate a rispettare. La seconda fase dell’accordo, che avrebbe dovuto portare al ritorno degli ostaggi rimanenti e un cessate il fuoco permanente, doveva iniziare più di due settimane fa, ma Israele non lo ha mai permesso. Invece, insieme a Witkoff, Israele ha fatto carta straccia dell’accordo e ha inventato una nuova proposta: estendere la fase uno e continuare a scambiare ostaggi per i detenuti palestinesi; per separare il rilascio di ostaggi da qualsiasi garanzia di porre fine alla guerra. Israele sapeva che Hamas avrebbe respinto questa proposta. Il piano presentato da Trump di prendere possesso della Striscia ed espellere la popolazione palestinese non era in realtà un progetto; era un semaforo verde per il governo israeliano e l’establishment della difesa per iniziare la pulizia etnica di Gaza. Dove la popolazione andrà non importa davvero (l’Egitto e la Giordania hanno rapidamente respinto l’idea di Trump). Ciò che conta è che il paese più potente del mondo abbia dato il suo sostegno a quello che la destra israeliana ha a lungo definito “finire il lavoro” che la Nakba del 1948 ha lasciato incompleto. Netanyahu si sente spalleggiato da Trump, ma ha bisogno anche del sostegno di Ben Gvir per approvare il bilancio, e sul fronte interno deve affrontare il malcontento per il licenziamento del capo dello Shin Bet, Ronen Bar, che indagava su tangenti e corruzione, il rapporto sul 7 ottobre che ha cercato di insabbiare, le udienze del processo per corruzione, la sfiducia alla procuratrice generale Gali Baharav-Miara, spina nel fianco del Primo ministro israeliano. Tutti sintomi di uno scontro tra settori del potere israeliani. Le piazze protestano, e alcuni settori della società israeliani, in particolare i riservisti, sono stanchi dell'impegno bellico e questa insofferenza si lega alle proteste dei familiari degli ostaggi e i sostenitori del capo dello Shin Bet.\r\n\r\nNe parliamo con Michele Giorgio, giornalista de Il manifesto e autore di diversi libri su Israele e Palestina.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/INFO-24032025-MICHELE-GIORGIO.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","24 Marzo 2025","A GAZA DOPO LA TREGUA INIZIA LA SECONDA FASE DEL GENOCIDIO.","2025-03-24 22:24:24","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/INFO-24032025-GAZA-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"193\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/INFO-24032025-GAZA-300x193.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/INFO-24032025-GAZA-300x193.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/INFO-24032025-GAZA.jpg 700w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","A GAZA, CON IL SOSTEGNO DI TRUMP, SI SVOLGE LA SECONDA FASE DEL GENOCIDIO",1742835099,[69,132,133,134,135,136],"http://radioblackout.org/tag/gaza/","http://radioblackout.org/tag/genocidio/","http://radioblackout.org/tag/guerra/","http://radioblackout.org/tag/israele/","http://radioblackout.org/tag/palestina/",[35,138,139,140,24,30],"Gaza","genocidio","guerra",{"post_content":142,"post_title":146,"tags":150},{"matched_tokens":143,"snippet":144,"value":145},[80],"proposta. Il piano presentato da \u003Cmark>Trum\u003C/mark>p di prendere possesso della Striscia","Con la rottura ufficiale della fragile tregua, mai rispettata dall'esercito sionista, sono ripresi i bombardamenti contro la popolazione civile di Gaza, più feroci di prima, i trasferimenti forzati, gli attacchi agli ospedali, l'interruzione degli aiuti alimentari - iniziata già da una ventina di giorni.\r\n\r\nHamas ha respinto i tentativi di Israele di rinnegare i termini della tregua che entrambe le parti si erano impegnate a rispettare. La seconda fase dell’accordo, che avrebbe dovuto portare al ritorno degli ostaggi rimanenti e un cessate il fuoco permanente, doveva iniziare più di due settimane fa, ma Israele non lo ha mai permesso. Invece, insieme a Witkoff, Israele ha fatto carta straccia dell’accordo e ha inventato una nuova proposta: estendere la fase uno e continuare a scambiare ostaggi per i detenuti palestinesi; per separare il rilascio di ostaggi da qualsiasi garanzia di porre fine alla guerra. Israele sapeva che Hamas avrebbe respinto questa proposta. Il piano presentato da \u003Cmark>Trum\u003C/mark>p di prendere possesso della Striscia ed espellere la popolazione palestinese non era in realtà un progetto; era un semaforo verde per il governo israeliano e l’establishment della difesa per iniziare la pulizia etnica di Gaza. Dove la popolazione andrà non importa davvero (l’Egitto e la Giordania hanno rapidamente respinto l’idea di \u003Cmark>Trum\u003C/mark>p). Ciò che conta è che il paese più potente del mondo abbia dato il suo sostegno a quello che la destra israeliana ha a lungo definito “finire il lavoro” che la Nakba del 1948 ha lasciato incompleto. 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La decisione di avviare i negoziati è rappresentativa del cambio di strategia che incarna Trump, questa si evince dalle sue scelte in politica estera e, soprattutto, dall'interesse a parlare ai suoi elettori solidificando un consenso interno capace di superare la profonda crisi sociale ed economica che colpisce gli Usa a cui assistiamo dal 2008 e che, nel suo acuirsi, ha coinciso con la guerra per procura in Ucraina.\r\n\r\nQuesta fase non è la dimostrazione dell'esistenza di un'opzione progressista vinta dall'opzione ultraconservatrice di Trump, tutt'altro. Dimostra che l'ala progressista rappresentata da Biden e dalle elites europee pur puntando sulla guerra, sulla militarizzazione e sulla prova di forza per garantire un'egemonia occidentale dell'asse atlantico, mostra tutta la sua debolezza, tant'è che l'amministrazione entrante ha privilegiato l'accordo pur di far dimenticare il prima possibile che la guerra in Ucraina è stata già persa. L'Unione Europea a sua volta dimostra completa cecità nei confronti di una lettura del proprio ruolo rispetto agli Usa pensando di poter alimentare la retorica della sicurezza e della corsa agli armamenti nonostante la profonda crisi produttiva e politica in cui versa.\r\n\r\nTracciamo alcune linee di ragionamento insieme a Giorgio Monestarolo, docente di storia in un liceo di Torino e autore di \"Ucraina, Europa, Mondo. Guerra e lotta per l’egemonia mondiale.\"\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/Giorgio-Monestarolo-g-ucraina-negoziati-trump-putin-2025_02_13_2025.02.13-10.00.00-escopost.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n\r\n ","13 Febbraio 2025","2025-02-13 16:16:23","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/ANSATrump-concordato-con-Putin-inizio-negoziati-su-Ucraina-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"231\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/ANSATrump-concordato-con-Putin-inizio-negoziati-su-Ucraina-300x231.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/ANSATrump-concordato-con-Putin-inizio-negoziati-su-Ucraina-300x231.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/ANSATrump-concordato-con-Putin-inizio-negoziati-su-Ucraina-768x591.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/ANSATrump-concordato-con-Putin-inizio-negoziati-su-Ucraina.jpg 1000w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Negoziati in Ucraina: Trump e Putin gestiscono le sorti dell'Europa",1739463383,[188,189,190,191,192],"http://radioblackout.org/tag/armamenti/","http://radioblackout.org/tag/guerra-in-ucraina/","http://radioblackout.org/tag/negoziati-in-ucraina/","http://radioblackout.org/tag/putin/","http://radioblackout.org/tag/trump/",[194,195,196,197,15],"#armamenti","guerra in ucraina","negoziati in ucraina","putin",{"post_content":199,"post_title":203,"tags":206},{"matched_tokens":200,"snippet":201,"value":202},[80],"Putin nelle ultime ore, Donald \u003Cmark>Trum\u003C/mark>p avvia i negoziati per poi","A seguito di una propaganda elettorale incentrata sulla risoluzione in Ucraina, dopo un lungo scambio con Putin nelle ultime ore, Donald \u003Cmark>Trum\u003C/mark>p avvia i negoziati per poi farli accettare a cose fatte a Zelensky.\r\n\r\nUna svolta che si inserisce in settimane di disinvestimento progressivo da parte degli USA nello scenario ucraino culminato con la richiesta di materie prime strategiche in cambio del sostegno militare, quantificando la richiesta in 500 miliardi di dollari di terre rare. 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Se il governo israeliano - quantomeno nelle sue frange più esplicitamente genocidarie rappresentate dai soliti boia Smotrich e Ben Gvir - sembra non poter aspirare a niente di meglio di questo appoggio americano alla definitiva pulizia etnica nei confronti del popolo gazawi, i progetti di Trump sono una vera e propria ipoteca per la normalizzazione delle relazioni tra Israele ed i paesi arabi, che hanno respinto con fermezza l'idea di accogliere i palestinesi per fare spazio ai bulldozer americani. Questa chiusura ai progetti di Trump non appare però una disinteressata mossa di sostegno politico alla Palestina, ma sembra provenire invece dalla consapevolezza del rischio che comporterebbe la presa in carico di profughi palestinesi: come accaduto in passato, infatti, le strutture della resistenza lancerebbero attacchi contro Israele esponendo i paesi ospitanti alla sicura risposta sionista. \r\n\r\nProprio la resistenza palestinese è il convitato di pietra all'interno della discussione sul futuro di Gaza: dopo quasi 500 giorni di guerra e gli annunci israeliani di aver disarticolato sia il suo potenziale militare che la sua capacità di amministrare Gaza, sono bastate 24h di tregua perché Hamas e Jihad islamico organizzassero alcune iniziative propagandistiche con l'obiettivo di dimostrare che le proprie forze sono, se non intatte, quantomeno poco intaccate. Gli show hanno avuto un forte impatto soprattutto in Israele, dove l'opinione pubblica si è interrogata sul prezzo pagato dall'esercito israeliano a fronte di risultati apparentemente così scarsi, mentre la reazione del governo sionista è stata quella di promettere che l'obiettivo della guerra - la totale disarticolazione di Hamas - sarà comunque perseguito nonostante la prima fase di cessate-il-fuoco. A fronte delle nuove dichiarazioni del presidente USA e di una dimostrazione di forza come quella della resistenza palestinese, non è assolutamente detto che, dopo questa iniziale fase di tregua, il governo israeliano voglia continuare le trattative; in alternativa, Netanyahu potrebbe cogliere l'occasione per rafforzare il proprio progetto di sterminio tornando a bombardare a tappeto Gaza: ufficialmente per distruggere ciò che resta della resistenza, in realtà per stabilire le condizioni effettive di distruzione e terrore necessarie a svuotare Gaza come da desiderio di Trump.\r\n\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Eliana Riva, caporedattrice di Pagine Esteri.\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/RivaTrumpSpopolamentoGaza.mp3\"][/audio]","8 Febbraio 2025","2025-02-08 13:02:08","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/displaced-gazans-cross-the-netzarim-corridor-from-the-southern-gaza-strip-into-gaza-city.jpg-200x110.png","\u003Cimg width=\"300\" height=\"225\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/displaced-gazans-cross-the-netzarim-corridor-from-the-southern-gaza-strip-into-gaza-city.jpg-300x225.png\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/displaced-gazans-cross-the-netzarim-corridor-from-the-southern-gaza-strip-into-gaza-city.jpg-300x225.png 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/displaced-gazans-cross-the-netzarim-corridor-from-the-southern-gaza-strip-into-gaza-city.jpg-1024x768.png 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/displaced-gazans-cross-the-netzarim-corridor-from-the-southern-gaza-strip-into-gaza-city.jpg-768x576.png 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/displaced-gazans-cross-the-netzarim-corridor-from-the-southern-gaza-strip-into-gaza-city.jpg-1536x1152.png 1536w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/displaced-gazans-cross-the-netzarim-corridor-from-the-southern-gaza-strip-into-gaza-city.jpg.png 2000w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Il futuro di Gaza tra dichiarazioni di Trump e stato di salute della resistenza palestinese",1739019688,[132,135,136,192],[138,24,30,15],{"post_content":294,"post_title":298,"tags":301},{"matched_tokens":295,"snippet":296,"value":297},[80],"Fanno discutere le dichiarazioni di \u003Cmark>Trum\u003C/mark>p su Gaza: il progetto sembra","Fanno discutere le dichiarazioni di \u003Cmark>Trum\u003C/mark>p su Gaza: il progetto sembra essere lo spopolamento di Gaza ed il suo takeover da parte statunitense. 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Il paese a stelle e strisce vede diverse decine di milioni di migranti senza documenti: rappresentano la forza lavoro essenziale di molti settori sommersi e precarizzati dell'economia statunitense, in particolare quello agricolo e quello del lavoro domestico, ma sono stati demonizzati in campagna elettorale dal neo-presidente e dall'élite teo-con che tira le fila del suo programma politico.\r\n\r\nAdesso, con numeri impressionanti di arresti, operazioni di propaganda che puntano a disumanizzare i migranti deportati in catene nei paesi d'origine e la sempre maggiore militarizzazione dei raid della ICE (Immigration and Customs Enforcement), quali sono i primi effetti della dichiarazione trumpiana di espandere radicalmente le deportazioni? Si tratta del tentativo di sostanziare con i fatti la propaganda da campagna elettorale che si infrangerà di fronte alle richieste del padronato USA di garantire la manodopera irregolare necessaria a far funzionare i settori più bassi dell'economia? Oppure potrebbe essere veramente il preludio di una campagna sistemica di contrasto all'immigrazione irregolare negli States? Che genere di opposizione potrebbe incontrare questa politica, e quanto questa si pone in discontinuità con il governo precedente a guida democratica?\r\nNe abbiamo parlato con Luca Celada, corrispondente da Los Angeles de Il Manifesto:\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/CELADAinfo.mp3\"][/audio]","31 Gennaio 2025","2025-01-31 14:40:34","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/90-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"181\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/90-300x181.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/90-300x181.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/90.jpeg 599w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","This is ameriKKKa: guerra ai migranti negli States di Trump",1738334362,[69,335,336],"http://radioblackout.org/tag/elezioni-usa/","http://radioblackout.org/tag/migranti/",[35,338,339],"elezioni Usa","migranti",{"post_content":341,"post_title":345,"tags":348},{"matched_tokens":342,"snippet":343,"value":344},[80],"ennesima mossa anti-immigrazione del governo \u003Cmark>Trum\u003C/mark>p nei suoi primi 14 giorni","È notizia di ieri quella della programmata apertura di un nuovo centro di detenzione per migranti irregolari nell'enclave statunitense di Guantanamo: ennesima mossa anti-immigrazione del governo \u003Cmark>Trum\u003C/mark>p nei suoi primi 14 giorni di mandato, caratterizzati da un'ondata di decreti attuativi, molti dei quali improntati proprio a instradare la propria promessa politica di guerra totale alla migrazione clandestina. 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Una riflessione a margine di scritto di Crimethink, in corso di pubblicazione sul settimanale Umanità Nova. Ne chiacchieriamo con Lorenzo, uno dei traduttori. \r\n\r\n \r\n\r\nCultura di guerra nelle scuole superiori torinesi. Prove di arruolamento dell’aeronautica militare\r\n\r\n \r\n\r\nL'illusione sovranista. L'ultima frontiera di una sinistra in cerca di autore e di una destra miope ma astuta. Ne abbiamo parlato con Stefano\r\n\r\n \r\n\r\nProcesso per stupro a Torino. Quando la vittima passa sul banco degli imputati perché si è limitata a dire “no, basta”, perché non si è fatta massacrare, perché ha avuto paura di essere licenziata, perché era paralizzata dopo un'infanzia di violenze subite dal padre.\r\n\r\n \r\n\r\nProssimi appuntamenti:\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 25 marzo ore 20\r\nCena a cura dell'assemblea antimilitarista benefit lotte contro eserciti, spese militari, fabbriche d'armi...\r\nvenite ad assaggiare il nostro menù scoppiettante!\r\n Sor\"riso\" del generale / Nitro peperoni / Bombardieri esotici / Gattò armato / Droni alle mele / Granate di pere / e molto altro ancora...§\r\n Chiediamo tanti soldi a chi li ha, meno a chi ne ha meno, anche niente a chi non ne ha.\r\n Vi aspettiamo numerosi!\r\n Prenotazioni (via sms o chiamata) al numero: 339 4586919\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 29 aprile ore 10\r\nvolantinaggio sul decreto sicurezza di Minniti al mercato di piazza Foroni\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 1 aprile ore 10,30/12,30 \r\npresidio contro le deportazioni\r\nall'ufficio postale di piazza Santa Giulia\r\nManda una cartolina a Poste Italiane\r\nMistral Air, la compagnia aerea di Poste Italiane, non trasporta lettere, pacchi e cartoline… ma deporta rifugiati e migranti in paesi dove non vogliono tornare.\r\nFuggono guerre, miseria, persecuzioni, dittature. 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Gente poco interessata al gioco delle poltrone, ma decisa mettere i bastoni tra le ruote del carro di Trump. Dopo le imponenti manifestazioni nel giorno dell’insediamento, si sono moltiplicate le azioni di protesta contro il nuovo muro al confine messicano, il bando per i cittadini di sette paesi, gli attacchi alla libertà femminile… Un gennaio bollente\r\nNe parliamo con Robertino Barbieri, che da anni ci racconta gli States sulle pagine di Umanità Nova\r\n\r\nAppuntamenti fissi:\r\nLe riunioni della federazione anarchica torinese, aperte a tutti gli interessati, sono in corso Palermo 46 ogni giovedì alle 21","10 Febbraio 2017","2018-10-17 22:58:52","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/02/poste-1.psd_-200x110.jpg","Anarres del 3 febbraio. 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Ne parliamo con Daniele Barbieri, blogger, autore di testi sulla fantascienza\r\n\r\n\u003Cmark>Trum\u003C/mark>p e il nuovo secolo americano. Ne parliamo con Lorenzo Coniglione\r\n\r\n\r\nPercorsi di sottrazione dall’istituito: autogestione, autoproduzione, distribuzione fuorilegge. \r\nNe discutiamo con Stefano Boni, antropologo, docente all’università di Modena e Reggio\r\n\r\n\r\nIn giro per uffici postali\r\nAppuntamenti \r\nVenerdì 10 febbraio \r\nore 21 corso Palermo 46\r\nFantascienza e immaginario sovversivo\r\nLa nostra società e le tante possibili nello specchio della narrativa di anticipazione. I luoghi e i tempi altri di un genere letterario che interseca lo sguardo antropologico, quello della sociologia e della filosofia della scienza. \r\nTanti gli autori che ci hanno offerto prospettive libertarie e di critica radicale. \r\nSi parte da Anarres, il pianeta immaginato da Ursula Le Guin per approdare tra le pagine di Kurt Vonnegut, Erik Frank Russell, Norman Spinrad, Marge Piercey e tanti altri autori libertari e sovversivi \r\n\r\nIncontro con Daniele Barbieri, bipede terrestre, ex giornalista controcorrente e ora blogger, collabora con A. Fra i suoi libri Agenda nera sui primi 30 anni del neofascismo italiano. E' autore (con Riccardo Mancini e con Raffaele Mantegazza) di testi per usare la fantascienza a scuola. Con notevole sfacciataggine si improvvisa spesso formatore, attore, regista.\r\n0000\r\n\r\n\r\nSabato 18 febbraio ore 10,30 \r\nManda una cartolina a Poste Italiane\r\npresidio contro le deportazioni in corso Giulio Cesare 7 – nei pressi dell’ufficio postale.\r\nIn caso di pioggia il presidio diventa itinerante\r\nMistral Air, la compagnia aerea di Poste Italiane, non trasporta lettere, pacchi e cartoline… ma deporta rifugiati e migranti in paesi dove non vogliono tornare.\r\nFuggono guerre, miseria, persecuzioni, dittature. C’è chi non vuole sottostare ad un matrimonio forzato e chi non intende fare il soldato. C’è anche chi, semplicemente, vuole andare in Europa, perché desidera un’altra vita.\r\nTutti si trovano di fronte frontiere chiuse, filo spinato, polizia ed esercito.\r\n0000\r\n\r\nVenerdì 24 febbraio ore 21\r\ncorso Palermo 46\r\n\u003Cmark>Trum\u003C/mark>p e il nuovo secolo americano \r\nIl nuovo presidente ha catalizzato un vasto fronte di opposizione politica e sociale. Gente poco interessata al gioco delle poltrone, ma decisa mettere i bastoni tra le ruote del carro di \u003Cmark>Trum\u003C/mark>p. Dopo le imponenti manifestazioni nel giorno dell’insediamento, si sono moltiplicate le azioni di protesta contro il nuovo muro al confine messicano, il bando per i cittadini di sette paesi, gli attacchi alla libertà femminile… Un gennaio bollente\r\nNe parliamo con Robertino Barbieri, che da anni ci racconta gli States sulle pagine di Umanità Nova\r\n\r\nAppuntamenti fissi:\r\nLe riunioni della federazione anarchica torinese, aperte a tutti gli interessati, sono in corso Palermo 46 ogni giovedì alle 21",{"matched_tokens":578,"snippet":579,"value":579},[80],"Anarres del 3 febbraio. 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oltre a raccogliere le dichiarazioni di Anan e descrivere le dinamiche del processo - costruisce una cornice per contestualizzarlo, spaziando dal ruolo delle università sioniste all’esorcizzazione (unilaterale) della violenza politica.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/BCUPCB_anan-opuscolo.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nA margine della diretta, un comunicato di Doctors Against Genocide sullo sterminio per fame che è arrivato a colpire il personale sanitario.\r\n\r\nIn fine, un piccolo approfondimento sulla promozione delle relazioni commerciali tra Italia e Israele partendo da un testo pubblicato sul sito del Ministero dell’Economia e dell’Industria dello Stato sionista, dove si sottolinea la rilevanza delle tecnologie sperimentate in decenni di oppressione e in un contesto di una minaccia permanente ingegnerizzata.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/BCUPCB_commercioMinisteroIsraele.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nTRUMP’S WAR ON MIGRANTS: QUANDO LA SPETTACOLARIZZAZIONE DELLA VIOLENZA ARRIVA IN ITALIA\r\n\r\nUna piccola parentesi sulla fase attuale della Guerra alle Persone Migranti e sulla spettacolarizzazione della violenza nei loro confronti come merce politica condivisa dalle nuove destre globali: quando degli italiani finiscono ad Alligator Alcatraz, si produrrà una riflessione sui CPR italiani e in Albania?\r\n\r\nDi seguito la lettura di alcuni estratti da un articolo di Scott Galloway sulla funzione che sta assumendo ICE sotto il controllo di Trump:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/BCUPCB_ICE-Alligatorz.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nLOTTA MAPUCHE\r\n\r\nTorniamo in un contesto di lotta, di contrasto alla predazione capitalista, di repressione paramilitare coloniale, e parallelamente di tentativi violenti di normazione e assimilazione culturale.\r\n\r\nAndiamo ad ascoltare alcuni contributi di un compagno dal Wallmapu (su territorio cileno) che si concentrano soprattutto sugli “aggiornamenti” dei dispositivi governativi schierati contro la resistenza delle comunità Mapuche.\r\n\r\nUn contesto che da decenni vede la sinergia coloniale di multinazionali (come Benetton e Bullrich soprattutto sul versante argentino del wallmapu), di interessi congiunti di Cile e Argetina, di latifondisti locali, violenza repressiva e paramilitare, ma anche l’apparato sanzionatorio e carcerario cileno:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/Audio_MapucheMIX.mp3\"][/audio]\r\n\r\nPER INFO E CONTATTI: lottamapuche.noblogs.org - 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Accendere un riflettore sui prepotenti primi cento giorni del mandato trumpiano alla Casa Bianca con uno storico come Gian Giacomo Migone significa anche comprendere quali strategie di contenimento del declino americano può permettersi l'amministrazione americana, scoperchiando l'evidenza della dissoluzione del ruolo di gendarme pure nell'ultimo focolaio di tensione che sfrutta il momento di vacanza imperiale per sondare quali sviluppi potrebbe avere lo scontro indo-pakistano sul contenzioso relativo al Kashmir (diviso nelle sue tre componenti etno-religiose) incancrenito nel postcolonialismo del subcontinente indiano. Ne abbiamo parlato con Matteo Miavaldi, con il quale avevamo preconizzato la potenziale esplosione innescata con l'attentato di Pahalgam. Ma anche il dinamismo polacco in materia militare e il conseguente avvicinamento delle due caserme Nato nell'Europa centrorientale: Germania e Polonia sono rivali per il primato militare in Europa e si alleano all'unica potenza nucleare del continente, sfruttando le paure scatenate da una Russia apparentemente aggressiva, anche se non avrebbe interesse a invadere Alessandro Ajres allude a una \"libido\" putiniana in un delirio di espansione imperiale, la paura del quale forse la società polacca ha introiettato in questi anni di destra estrema, alternati a centrodestra, che hanno sviluppato lo sviluppo economico per foraggiare l'industria bellica.\r\n\r\n\r\n\r\nNé India, né Pakistan trovano convenienza in uno scontro frontale ora sulla ottantennale \"questione del Kashmir\", eppure sta avvenendo ed è… esplosiva, nel senso che entrambe sono dotate di armamenti nucleari. L’India ha una preponderanza in ogni arma, ma quando si parla di nucleare e di dispute religioso-nazionaliste tra stati retti da fanatici difficilmente ne esce un vincitore vivo.\r\nCon Matteo Miavaldi percorriamo la china che ha portato a questa situazione pericolosa che ha già prodotto decine di morti dalla strage di Pahalgham del 22 aprile, quando un commando jihadista ha ucciso 26 indiani in Kashmir, evidenziando l’impreparazione dell’intelligence di Dehli e scatenando la reazione unitaria della nazione indiana che due settimane dopo ha prodotto una quarantina di morti con il bombardamento dell’Operazione Sindoor contro il Pakistan, i cui vertici negano ogni responsabilità nell’innesco della spirale. L’escalation muscolare è pari a quella propagandistica, tanto che è difficile accettare e prendere per buone quasi tutte le ricostruzioni che provengono da ciascuno dei contendenti.\r\nLa storia del Jammu-Kashmir è travagliata dal dopoguerra: in comune con le vicende israelo-palestinesi non c’è solo il 1947 come data del vulnus, ma anche lo sfruttamento di ogni periodo in cui la diplomazia internazionale va in panne, permettendo all’apparato militare di risolvere con i suoi metodi le dispute; e forse si può individuare nel 2019 con la revoca dello stato semiautonomo della regione indiana una svolta a cui non si possono ricondurre questi risultati ma fu un avvio di un processo che ne ha consentito il deflagrare del problema in questi termini, perché ha prodotto un cambio nella composizione delle credenze e nella maggiore presenza culturale hindu tra la popolazione delle regioni di confine. Le conseguenze non possono che essere le risposte reciproche più violente dalla creazione del Bangla Desh dal Pakistan Orientale.\r\nE a fronte di un evento di portata così storica le reazioni internazionali o i tentativi di interposizione per arrivare a una pacificazione dell’area sono risibili da parte di tutte le potenze globali, peraltro difficilmente potrebbero venire accettate dai rispettivi nazionalismi dei contendenti. La Cina si è offerte come mediatrice, appalesando un interesse precipuo alla composizione del conflitto, benché sia chiaro che l’interesse di Pechino è il mantenimento del territorio pakistano, storico alleato e indispensabile corridoio per la Belt Road Initiative; facendo da contrappeso all’immediato sostegno di Israele alla rappresaglia indiana, tanto assimilabile alla reazione assassina dell’entità sionista a Gaza.\r\n\r\nhttps://open.spotify.com/episode/7IBzky3YF9FknUxHEN6yWV?si=bHv964OURDqoJY5k3qRDSA\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/Innesco-e-propaganda-in-Kashmir_Miavaldi.mp3\"][/audio]\r\n\r\nPer ascoltare i podcast sull'Estremo oriente si trovano qui\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nTusk partecipa ai summit sul destino della guerra con Merz e Macron, a dimostrazione della sua potenza militare che sfida la preminenza europea dei due partner, esaltando il nazionalismo di matrice romantica mai realmente venuto meno al paese, che negli ultimi 2/3 decenni ha raddoppiato il pil e livellato i tassi di povertà delle componenti sociali. Sottoposto questo paesaggio ad Alessandro Ajres, ci ha fatto notare come questo sia potuto accadere in seguito all’alternanza al potere dei rappresentanti della sacca rurale retriva e conservatrice che vota l'estrema destra del PiS e di quelli del centro destra liberal-conservatore che trova i propri consensi nelle metropoli e nei bacini minerari e navali. La matrice militare e reazionaria – sempre meno sfumata in entrambi i campi dalla forza della chiesa cattolica, che ha disperso la potenza data dal fanatismo dei tempi wojtyliani – si fonda su una produzione industriale a basso costo, e l’importanza della posizione geografica, che la pone tra quegli stati europei a ridosso del confine con i territori controllati da Mosca che cavalcano le paure dell’orso russo e le fomentano per spostare capitali statali verso il settore bellico (che drena il 5 per cento del pil ormai da anni).\r\nQuesta situazione pone la Polonia nella condizione di incalzare la potenza militare tedesca e la sua preminenza nel mettere a disposizione territorio e basi missilistiche al sistema di guerra occidentale; e questa spirale le consente inoltre di essere il faro della fazione degli impauriti baltici, inserendosi nella tradizione deel destre nazionaliste dell'Esteuropa. Ed è in questo contesto che diventa interessante vedere come anziché scontrarsi sembra che Polonia e Germania uniscano le loro forze per sostenere una politica europea a loro immagine.\r\nLa Polonia e i suoi fratelli comprende sia le repubbliche baltiche, sia gli altri stati ex sovietici, in cui la recrudescenza antirussa ha prodotto frange sempre più ampie di nostalgie fasciste che impastano un po' tutta la regione di nazionalismi fanatici, più che romantici.\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/gli-assi-di-potere-europei-inglobano-la-polonia--66032024\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/La-Polonia-e-i-suoi-fratelli_Ajres.mp3\"][/audio]\r\n\r\nPer ascoltare gli episodi precedenti relativi alla regione pannonica, balcanica e caucasica si trovano qui\r\n\r\nCon Giangiacomo Migone che fra le altre cose ha insegnato storia dell'America del nord all'università di Torino ,parliamo delle fratture all'interno della società americana e della crisi di egemonia di cui l'elezione di Trump è la conseguenza. Trump si è rivolto ad un altro elettorato ,la parte dei bianchi americani impoveriti dalla globalizzazione che ha mangiato i posti di lavoro che sono stati delocalizzati altrove .Trump prende atto che gli USA nonostante la potenza militare non sono più l'egemone e la sua visione incarna la nostalgia della grandezza americana che vorrebbe far rivivere nonostante la concorrenza della Cina che ha invece una percezione multipolare del mondo.\r\nNonostante la torsione autoritaria che è incarnata dalla politica trumpiana ci sono delle resistenze all'interno del tessuto sociale americano che si manifestano nelle università ,nell'opposizione dei tribunali ai decreti del presidente che non considera i contrappesi istituzionali e si concretizzano anche nelle affollate piazze che stanno seguendo il tour contro l'oligarchia del senatore Sanders e di Alexandra Ocasio Cortez. La politica di Trump è al servizio dell'1% più ricco e alimenta la guerra fra poveri delle classi medie impoverite bianche contro gli immigrati .\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/trump-specchio-della-crisi-di-egemonia-degli-usa--66055851\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/BASTIONI-DI-ORIONE-08052025-MIGONE.mp3\"][/audio]\r\n\r\nSi è affrontata il sovranismo imperante dall'avvento del Trump Revenge qui\r\n\r\n ","11 Maggio 2025","2025-05-14 00:54:58","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/blade-1-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 08/05/2025 - IL NUOVO ASSE MILITARE PARIGI BERLINO VARSAVIA A DIFESA DAGLI USA DI TRUMP MENTRE ESPLODE LA REGIONE INDO-PAKISTANA.",1746964824,[656],"http://radioblackout.org/tag/bastioni-di-orione/",[401],{"post_content":659,"post_title":663},{"matched_tokens":660,"snippet":661,"value":662},[91],"primi cento giorni del mandato \u003Cmark>trum\u003C/mark>piano alla Casa Bianca con uno","In questa puntata \"Bastioni di Orione\" torna a toccare vari punti dell'orbe terraqueo che sono in qualche modo collegati tra loro. 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Ma anche il dinamismo polacco in materia militare e il conseguente avvicinamento delle due caserme Nato nell'Europa centrorientale: Germania e Polonia sono rivali per il primato militare in Europa e si alleano all'unica potenza nucleare del continente, sfruttando le paure scatenate da una Russia apparentemente aggressiva, anche se non avrebbe interesse a invadere Alessandro Ajres allude a una \"libido\" putiniana in un delirio di espansione imperiale, la paura del quale forse la società polacca ha introiettato in questi anni di destra estrema, alternati a centrodestra, che hanno sviluppato lo sviluppo economico per foraggiare l'industria bellica.\r\n\r\n\r\n\r\nNé India, né Pakistan trovano convenienza in uno scontro frontale ora sulla ottantennale \"questione del Kashmir\", eppure sta avvenendo ed è… esplosiva, nel senso che entrambe sono dotate di armamenti nucleari. L’India ha una preponderanza in ogni arma, ma quando si parla di nucleare e di dispute religioso-nazionaliste tra stati retti da fanatici difficilmente ne esce un vincitore vivo.\r\nCon Matteo Miavaldi percorriamo la china che ha portato a questa situazione pericolosa che ha già prodotto decine di morti dalla strage di Pahalgham del 22 aprile, quando un commando jihadista ha ucciso 26 indiani in Kashmir, evidenziando l’impreparazione dell’intelligence di Dehli e scatenando la reazione unitaria della nazione indiana che due settimane dopo ha prodotto una quarantina di morti con il bombardamento dell’Operazione Sindoor contro il Pakistan, i cui vertici negano ogni responsabilità nell’innesco della spirale. L’escalation muscolare è pari a quella propagandistica, tanto che è difficile accettare e prendere per buone quasi tutte le ricostruzioni che provengono da ciascuno dei contendenti.\r\nLa storia del Jammu-Kashmir è travagliata dal dopoguerra: in comune con le vicende israelo-palestinesi non c’è solo il 1947 come data del vulnus, ma anche lo sfruttamento di ogni periodo in cui la diplomazia internazionale va in panne, permettendo all’apparato militare di risolvere con i suoi metodi le dispute; e forse si può individuare nel 2019 con la revoca dello stato semiautonomo della regione indiana una svolta a cui non si possono ricondurre questi risultati ma fu un avvio di un processo che ne ha consentito il deflagrare del problema in questi termini, perché ha prodotto un cambio nella composizione delle credenze e nella maggiore presenza culturale hindu tra la popolazione delle regioni di confine. Le conseguenze non possono che essere le risposte reciproche più violente dalla creazione del Bangla Desh dal Pakistan Orientale.\r\nE a fronte di un evento di portata così storica le reazioni internazionali o i tentativi di interposizione per arrivare a una pacificazione dell’area sono risibili da parte di tutte le potenze globali, peraltro difficilmente potrebbero venire accettate dai rispettivi nazionalismi dei contendenti. La Cina si è offerte come mediatrice, appalesando un interesse precipuo alla composizione del conflitto, benché sia chiaro che l’interesse di Pechino è il mantenimento del territorio pakistano, storico alleato e indispensabile corridoio per la Belt Road Initiative; facendo da contrappeso all’immediato sostegno di Israele alla rappresaglia indiana, tanto assimilabile alla reazione assassina dell’entità sionista a Gaza.\r\n\r\nhttps://open.spotify.com/episode/7IBzky3YF9FknUxHEN6yWV?si=bHv964OURDqoJY5k3qRDSA\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/Innesco-e-propaganda-in-Kashmir_Miavaldi.mp3\"][/audio]\r\n\r\nPer ascoltare i podcast sull'Estremo oriente si trovano qui\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nTusk partecipa ai summit sul destino della guerra con Merz e Macron, a dimostrazione della sua potenza militare che sfida la preminenza europea dei due partner, esaltando il nazionalismo di matrice romantica mai realmente venuto meno al paese, che negli ultimi 2/3 decenni ha raddoppiato il pil e livellato i tassi di povertà delle componenti sociali. Sottoposto questo paesaggio ad Alessandro Ajres, ci ha fatto notare come questo sia potuto accadere in seguito all’alternanza al potere dei rappresentanti della sacca rurale retriva e conservatrice che vota l'estrema destra del PiS e di quelli del centro destra liberal-conservatore che trova i propri consensi nelle metropoli e nei bacini minerari e navali. La matrice militare e reazionaria – sempre meno sfumata in entrambi i campi dalla forza della chiesa cattolica, che ha disperso la potenza data dal fanatismo dei tempi wojtyliani – si fonda su una produzione industriale a basso costo, e l’importanza della posizione geografica, che la pone tra quegli stati europei a ridosso del confine con i territori controllati da Mosca che cavalcano le paure dell’orso russo e le fomentano per spostare capitali statali verso il settore bellico (che drena il 5 per cento del pil ormai da anni).\r\nQuesta situazione pone la Polonia nella condizione di incalzare la potenza militare tedesca e la sua preminenza nel mettere a disposizione territorio e basi missilistiche al sistema di guerra occidentale; e questa spirale le consente inoltre di essere il faro della fazione degli impauriti baltici, inserendosi nella tradizione deel destre nazionaliste dell'Esteuropa. Ed è in questo contesto che diventa interessante vedere come anziché scontrarsi sembra che Polonia e Germania uniscano le loro forze per sostenere una politica europea a loro immagine.\r\nLa Polonia e i suoi fratelli comprende sia le repubbliche baltiche, sia gli altri stati ex sovietici, in cui la recrudescenza antirussa ha prodotto frange sempre più ampie di nostalgie fasciste che impastano un po' tutta la regione di nazionalismi fanatici, più che romantici.\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/gli-assi-di-potere-europei-inglobano-la-polonia--66032024\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/La-Polonia-e-i-suoi-fratelli_Ajres.mp3\"][/audio]\r\n\r\nPer ascoltare gli episodi precedenti relativi alla regione pannonica, balcanica e caucasica si trovano qui\r\n\r\nCon Giangiacomo Migone che fra le altre cose ha insegnato storia dell'America del nord all'università di Torino ,parliamo delle fratture all'interno della società americana e della crisi di egemonia di cui l'elezione di \u003Cmark>Trum\u003C/mark>p è la conseguenza. \u003Cmark>Trum\u003C/mark>p si è rivolto ad un altro elettorato ,la parte dei bianchi americani impoveriti dalla globalizzazione che ha mangiato i posti di lavoro che sono stati delocalizzati altrove .\u003Cmark>Trum\u003C/mark>p prende atto che gli USA nonostante la potenza militare non sono più l'egemone e la sua visione incarna la nostalgia della grandezza americana che vorrebbe far rivivere nonostante la concorrenza della Cina che ha invece una percezione multipolare del mondo.\r\nNonostante la torsione autoritaria che è incarnata dalla politica trumpiana ci sono delle resistenze all'interno del tessuto sociale americano che si manifestano nelle università ,nell'opposizione dei tribunali ai decreti del presidente che non considera i contrappesi istituzionali e si concretizzano anche nelle affollate piazze che stanno seguendo il tour contro l'oligarchia del senatore Sanders e di Alexandra Ocasio Cortez. La politica di \u003Cmark>Trum\u003C/mark>p è al servizio dell'1% più ricco e alimenta la guerra fra poveri delle classi medie impoverite bianche contro gli immigrati .\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/trump-specchio-della-crisi-di-egemonia-degli-usa--66055851\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/BASTIONI-DI-ORIONE-08052025-MIGONE.mp3\"][/audio]\r\n\r\nSi è affrontata il sovranismo imperante dall'avvento del \u003Cmark>Trum\u003C/mark>p Revenge qui\r\n\r\n ",{"matched_tokens":664,"snippet":665,"value":665},[148],"BASTIONI DI ORIONE 08/05/2025 - IL NUOVO ASSE MILITARE PARIGI BERLINO VARSAVIA A DIFESA DAGLI USA DI \u003Cmark>TRUM\u003C/mark>P MENTRE ESPLODE LA REGIONE INDO-PAKISTANA.",[667,669],{"field":104,"matched_tokens":668,"snippet":661,"value":662},[91],{"field":101,"matched_tokens":670,"snippet":665,"value":665},[148],{"best_field_score":114,"best_field_weight":26,"fields_matched":642,"num_tokens_dropped":54,"score":643,"tokens_matched":108,"typo_prefix_score":108},{"document":673,"highlight":685,"highlights":693,"text_match":112,"text_match_info":698},{"comment_count":54,"id":674,"is_sticky":54,"permalink":675,"podcastfilter":676,"post_author":375,"post_content":677,"post_date":678,"post_excerpt":60,"post_id":674,"post_modified":679,"post_thumbnail":680,"post_title":681,"post_type":431,"sort_by_date":682,"tag_links":683,"tags":684},"98201","http://radioblackout.org/podcast/anarres-dell11-aprile-rearm-europe-propaganda-di-guerra-targata-ue-5-milioni-in-marcia-contro-trump-e-il-suo-mondo-decreto-sicurezza/",[375],"ll podcast del nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete. Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/2025-04-11-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nRiArmo dell’Europa e la crepa nel Patto Atlantico\r\nLa guerra insanguina vaste aree del pianeta in una spirale che sembra non aver fine. A tre anni dall’accelerazione violenta impressa dall’invasione russa dell’Ucraina il conflitto si inasprisce sempre di più. A Gaza è ripresa la pulizia etnica nella prospettiva della deportazione dei gazawi. Se si aggiungono il conflitto nel Mar Rosso, il moltiplicarsi degli attacchi turchi in Rojava, i massacri degli alewiti in Siria, le tensioni per Taiwan, il perdurare dei conflitti per il controllo delle risorse nel continente africano dal Sudan al Congo, il rischio di una guerra, anche nucleare, su scala planetaria è una possibilità reale.\r\nI paesi europei, indeboliti da tre anni di guerra e dal conseguente aumento della spesa energetica, reagiscono al repentino mutamento nella politica estera statunitense con un processo di riarmo, che potrebbe aprire a nuove pericolose escalation belliche.\r\nLa guerra non è più così lontana come un tempo.\r\nNe abbiamo parlato con Stefano Capello\r\n\r\nLa propaganda bellica targata UE\r\nIl 2 aprile il Parlamento ha approvato una risoluzione \"sull'attuazione della politica di sicurezza e di difesa comune\"\r\nTra le tante cose al punto 164 si legge:\r\n\"è necessaria una comprensione più ampia, tra i cittadini dell'UE, delle minacce e dei rischi per la sicurezza al fine di sviluppare una comprensione condivisa e un allineamento delle percezioni delle minacce in tutta Europa e di creare una nozione globale di difesa europea; sottolinea altresì che garantire un sostegno da parte delle istituzioni democratiche e, di conseguenza, dei cittadini è essenziale per sviluppare una difesa dell'UE efficace e coerente a lungo termine, cosa che richiede un dibattito pubblico informato; invita l'UE e i suoi Stati membri a mettere a punto programmi educativi e di sensibilizzazione, in particolare per i giovani, volti a migliorare le conoscenze e a facilitare i dibattiti sulla sicurezza, la difesa e l'importanza delle forze armate, e a rafforzare la resilienza e la preparazione delle società alle sfide in materia di sicurezza, consentendo nel contempo un maggiore controllo e scrutinio pubblico e democratico del settore della difesa; invita la Commissione e gli Stati membri a sviluppare tali programmi nel quadro dello scudo europeo per la democrazia, seguendo il modello di programmi nazionali come l'iniziativa svedese di emergenza civile\"\r\nNe abbiamo parlato con Dario Antonelli\r\n\r\n5 milioni in marcia contro Trump e il suo mondo\r\nIl ciclone Trump comincia a trovare ostacoli lungo il percorso.\r\nLe imponenti manifestazioni che hanno attraversato gli States il 5 aprile sono il segnale del raggrumarsi di un’opposizione dal basso all’ondata reazionaria scatenata dal presidente statunitense.\r\nAbbiamo provato ad analizzare questo movimento per comprenderne le potenzialità, con uno sguardo alle dinamiche dello scontro di classe\r\nCe ne ha parlato Robertino Barbieri\r\n\r\nDecreto sicurezza. La zampata del governo\r\nCon un colpo di mano il governo ha scippato il ddl 1236 dalla discussione parlamentare e ha fatto passare un testo profondamente liberticida con il ricorso, a dir poco irrituale, alla decretazione di urgenza.\r\nL’orizzonte delle leggi fascistissime del 1926 è sempre più vicino.\r\nAbbiamo approfondito la questione con l’avvocato Eugenio Losco\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nSabato 12 aprile\r\nSabotare la guerra\r\nDisarmare l’Europa\r\ngiornata antimilitarista\r\nore 10,30 presidio al Balon\r\nSolo un’umanità internazionale potrà gettare le fondamenta di quel mondo di libere ed uguali che può porre fine alle guerre. \r\nOggi ci vorrebbero tutti arruolati. Noi disertiamo.\r\nNoi non ci arruoliamo a fianco di questo o quello stato imperialista. Rifiutiamo la retorica patriottica come elemento di legittimazione degli Stati e delle loro pretese espansionistiche. In ogni dove. Non ci sono nazionalismi buoni.\r\nNoi siamo al fianco di chi, in ogni angolo della terra, diserta la guerra.\r\nNoi pratichiamo il disfattismo rivoluzionario contro le guerre promosse dai “nostri” governi e sosteniamo chi, in ogni dove, diserta, sabota, inceppa gli ingranaggi della guerra\r\nVogliamo un mondo senza frontiere, eserciti, oppressione, sfruttamento e guerra.\r\n\r\nVenerdì 25 aprile\r\nore 15\r\nalla lapide del partigiano anarchico Ilio Baroni\r\nin corso Giulio Cesare angolo corso Novara\r\ndove Ilio cadde combattendo il 26 aprile 1945.\r\nRicordo, bicchierata, fiori, musica.\r\nE, dal vivo, il Cor’occhio nel canzoniere anarchico e antifascista\r\n(in caso di pioggia ci troviamo in piazza Crispi).\r\n\r\nA-Distro e SeriRiot\r\nogni mercoledì\r\ndalle 18 alle 20\r\nin corso Palermo 46\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro \r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!\r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20,30\r\nper info scrivete a fai_torino@autistici.org\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFB\r\n@senzafrontiere.to/\r\n\r\nTelegram\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter mandando una mail ad: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","12 Aprile 2025","2025-05-28 17:52:48","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/IMG_8593-bis-200x110.png","Anarres dell’11 aprile. 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