","Onde indopacifiche 07","post",1612663211,[61,62,63,64,65,66,67,68],"http://radioblackout.org/tag/aung-san-su-kiy/","http://radioblackout.org/tag/mandalay/","http://radioblackout.org/tag/myanmar/","http://radioblackout.org/tag/naypidaw/","http://radioblackout.org/tag/nguyen-phu-trong/","http://radioblackout.org/tag/papua/","http://radioblackout.org/tag/vietnam/","http://radioblackout.org/tag/ysngon/",[70,71,17,72,73,74,22,75],"Aung San Su Kiy","Mandalay","Naypidaw","Nguyen Phu Trong","Papua","Ysngon",{"post_content":77,"tags":81},{"matched_tokens":78,"snippet":79,"value":80},[22],"Ruzza abbiamo proseguito con il \u003Cmark>Vietnam\u003C/mark>, dove si è concluso il","https://youtu.be/BwxUgFbouUI\r\n\r\n \r\n\r\nIniziamo la settima puntata con un ospite d'eccezione: Stefano Ruzza, dal quale otteniamo una lucidissima analisi dei vari protagonisti e della condizione dei birmani dopo il golpe del 2 febbraio 2021\r\n\r\nLa risposta del paese si sta manifestando in una sorta di rigetto dell'iniziativa golpista: cacerolazo, resistenza passiva, rifiuto del potere dei generali, che comunque hanno un potere forse inattaccabile, per ora. Le ragioni dell'intervento dell'esercito non sono ancora così evidenti, ma entrano nella tradizione che li ha visti protagonisti (1962, 1978, 1990). La dimensione della protesta sta allargandosi con il passare dei giorni e questo è l'aspetto anodino, dovuto probabilmente dalla democratizzazione avviata da una decina di anni, che può aver instillato il bisogno di liberarsi del totalitarismo e le relazioni con il resto del mondo son diventate così diffuse che è più difficile congelarle completamente, almeno a Yangon e Mandalay, mentre Naypidaw è stata immaginata appositamente per creare consenso: un'ingegneria sociale che si avvale anche della pianificazione urbanistica volta a impedire scontri e manifestazioni di piazza.\r\n\r\nL’ambigua figura di Aung San Suu Kyi non è assimilabile ai militari, ma non è più un’icona occidentale a causa della questione rohingya (cinismo, apartheid, colonialismo britannico e persecuzioni etnico-religiose per fornire un pretesto al land-grabbing), quindi è opportuno svincolare la sua immagine dai luoghi comuni e inserirla nel suo coté culturale, che racconta un’aristocrazia birmana all'interno di una maggioranza etnica all'interno della quale si consuma la sua contrapposizione “dinastica” al potere militare. Una contrapposizione che non prelude al cambio di regime, ma solo del suo gestore: infatti i 5 anni di potere non hanno apportato cambiamenti sostanziali.\r\n\r\nE anche i militari si appellano a istituzioni democratiche, quelle che loro hanno sancito come tali. Da un autoritarismo senza scampo si è avuta un'evoluzione, persino nel momento del golpe: il potere è stato avocato a sé dai militari, ma a norma di legge. Un regime ibrido tipico dell’area; forse anche facendo il gioco della Cina, che di lì fa passare la sua Via della Seta e delocalizza produzioni... e qui si innesta il discorso relativo alle border-lands, dove gli interessi si intrecciano, e comunque ci sono periferie e periferie, ciascuna con pesi politici ed economici diversi, con risorse e lotte armate ancora in corso in svariate regioni, dove le milizie – governative o meno – sono attivamente impegnate a curare il business delle frontiere e a sostenere governi indipendenti locali, controllati da minoranze etniche come shan, kachine, karen... con lotte tra le generazioni diverse di guerriglieri, ciascuna impegnata a perseguire i propri differenti interessi.\r\n\r\n\r\n\r\nDopo aver congedato Stefano Ruzza abbiamo proseguito con il \u003Cmark>Vietnam\u003C/mark>, dove si è concluso il XIII congresso del partito comunista che è stato sviscerato da Sabrina in un articolo recente: confermato l'immarcescibile Nguyen Phu Trong 77enne ben al di là dei limiti costituzionali per l'alta carica e paese del Sudest asiatico che spicca tra gli altri per il probabile lancio dovuto alla raccolta di tutta la produzione a basso costo dell'area e non solo, e poi per la sua posizione al centro di ogni accordo economico: sia in funzione anticinese, che in quella filocinese, nonostante si contrapponga militarmente e abbia un contenzioso sulle Spratly con la Cina.\r\n\r\nCina che per una volta si trova nei panni non dell'accusato, ma del buggerato, perché nei oprogetti avviati in Papua non ha potuto avviare la attività, in quanto il governo della Nuova Guinea per ottenere sconti ha affidato una tranche delle reti del 4G a Huawei e un'altra parte all'Australia che non ha completato la sua parte, avendo dovuto stornare parte dei fondi a sussidio dei debiti della Exim Bank (ce ha contratto debiti con la Cina stessa) e quindi non scatta la \"trappola del debito\" e diventa difficile rientrare della spesa per un servizio che non ha potuto andare a regime e quindi non può venire sequestrato a fronte delle inadempienze del cliente.\r\n\r\n\"07 La complessità del Myanmar e la continuità \u003Cmark>vietnam\u003C/mark>ita\".\r\n\r\n \r\n\r\nhttps://youtu.be/BD0Xz6UL3ak",[82,84,86,88,90,92,94,97],{"matched_tokens":83,"snippet":70},[],{"matched_tokens":85,"snippet":71},[],{"matched_tokens":87,"snippet":17},[],{"matched_tokens":89,"snippet":72},[],{"matched_tokens":91,"snippet":73},[],{"matched_tokens":93,"snippet":74},[],{"matched_tokens":95,"snippet":96},[22],"\u003Cmark>Vietnam\u003C/mark>",{"matched_tokens":98,"snippet":75},[],[100,103],{"field":101,"matched_tokens":102,"snippet":79,"value":80},"post_content",[22],{"field":35,"indices":104,"matched_tokens":106,"snippets":108},[105],6,[107],[22],[96],578730123365712000,{"best_field_score":111,"best_field_weight":112,"fields_matched":19,"num_tokens_dropped":47,"score":113,"tokens_matched":114,"typo_prefix_score":47},"1108091339008",13,"578730123365711978",1,{"document":116,"highlight":143,"highlights":165,"text_match":109,"text_match_info":174},{"cat_link":117,"category":118,"comment_count":47,"id":119,"is_sticky":47,"permalink":120,"post_author":50,"post_content":121,"post_date":122,"post_excerpt":53,"post_id":119,"post_modified":123,"post_thumbnail":124,"post_thumbnail_html":125,"post_title":126,"post_type":58,"sort_by_date":127,"tag_links":128,"tags":136},[44],[46],"65812","http://radioblackout.org/2021/01/onde-indopacifiche-03/","Una puntata tutta sbilanciata sulla Cina, che ha lasciato poco spazio al resto dell’area di interesse della rubrica.\r\n\r\nLa domanda che sinologi e commentatori esperti di Cina si sono sentiti rivolgere più spesso in questi giorni riguarda i 53 arresti di appartenenti ad alto livello dell’opposizione, o comunque maggiormente esposti nelel proteste che da un paio d’anni scuotono l’ex protettorato britannico. Salvo poi rispondersi da soli con le immagini in diretta da Washington. Ovviamente Sabrina Moles, che ci accompagna in questa panoramica settimanale sui fatti del mondo indo-pacifico non ha aluso la domanda spiegando l’accelerazione della transizione con le necessità dello sviluppo economico vertiginoso. In realtà la domanda reale è quale sia lo stato dell'arte degl accordi economici con l resto del mondo, che in questo periodo vedono giungere a conclusioni trattative. Dopo il Rpec e la concessione di nuove possibilità di investimenti stranieri in Cina sono in dirittura d’arrivo o conclusi accordi con la Comunità europea, il Vietnam, la Turchia e si avvierà il Focac, il Forum sino-africano che si terrà a Dakar.\r\n\r\nL'Africa è per Pechino la nuova piattaforma della cooperazione internazionale; e Sabrina estrae un documento interessante dal cappello dell'attenta sinologa, Noam Chomsky viene evocato per gli investimenti non solo strategici che permangono, ma anche nel mondo dei media per instillare nei paesi toccati dalla cooperazione (e dalla Bri) i punti di vista, i principi, le teorie e le prassi delal cultura cinese. La differenza tra neocolonialismo cinese e quello occidentale – che hanno gli stessi fini predatori – è nella convinzione cinese che la \"collaborazione” predicata dagli occidentali sia più invasiva, mentre quella di Pechino sarebbe (subdolamente?) rispettosa delal sovranità nazionale.\r\n\r\nAltre notizie relative agli eventi interni della Rpc riguardano una piccola rivoluzione dela leadership militare, ancora più addensata nelle mani di Xi. In questo caso ci si è chiesti se non sia un sintomo della percezione di pericolo derivante dal minaccioso riarmo e di accordi tra nazioni in funzione anticinese, per contenere l’espansionismo sul quadrante indo-pacifico.\r\n\r\nSi è poi affrontato l’atteggiamento nei confronti del capitalismo interno al paese, prendendo spunto dalla caduta di Jack Maa (Alibaba) e l’ascesa di Zhong Shan Shan (impero delel acque minerali) e in questo caso si è individuato il nodo nelle leggi contro il monopolio e nelle prassi di accesso alla politica che rimangono inaggirabili: va percorso un cursus politico e non esistono scorciatoie al di fuori del partito.\r\n\r\nE infine riprendiamo il problema degli uyguri, con Erdogan che fa accordi con quella Cina, che opprime i turcofoni del Nordovest della Cina: sarebbe intollerabile nella narrazione identitaria di Erdogan, se la Cina non avesse investito 3 miliardi di dollari in Turchia – per Pechino la porta per l'Europa – negli ultimi anni... e guarda caso sono arrivati in porto accordi di estradizione per i dissidenti dello Xinjiang.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/01/OrientePress03.mp3\"][/audio]","9 Gennaio 2021","2021-01-09 13:02:33","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/01/53-arrestati-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/01/53-arrestati-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/01/53-arrestati-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/01/53-arrestati-1024x683.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/01/53-arrestati-768x512.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/01/53-arrestati.jpg 1152w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","ONDE INDOPACIFICHE #03",1610185793,[129,130,131,132,133,67,134,135],"http://radioblackout.org/tag/chomsky/","http://radioblackout.org/tag/focac/","http://radioblackout.org/tag/hong-kong/","http://radioblackout.org/tag/jack-maa/","http://radioblackout.org/tag/uyguri/","http://radioblackout.org/tag/xi-jinping/","http://radioblackout.org/tag/xinjiang/",[137,138,139,140,141,22,142,26],"Chomsky","Focac","Hong Kong","Jack Maa","uyguri","Xi Jinping",{"post_content":144,"tags":148},{"matched_tokens":145,"snippet":146,"value":147},[22],"con la Comunità europea, il \u003Cmark>Vietnam\u003C/mark>, la Turchia e si avvierà","Una puntata tutta sbilanciata sulla Cina, che ha lasciato poco spazio al resto dell’area di interesse della rubrica.\r\n\r\nLa domanda che sinologi e commentatori esperti di Cina si sono sentiti rivolgere più spesso in questi giorni riguarda i 53 arresti di appartenenti ad alto livello dell’opposizione, o comunque maggiormente esposti nelel proteste che da un paio d’anni scuotono l’ex protettorato britannico. 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Dispositivi di raccolta dati direttamente legati ai bombardamenti a tappeto in una data porzione di terreno, con l'obiettivo di interrompere il sentiero di Ho Chi Minh dal Laos al Vietnam. I prodromi della guerra cibernetica.\r\nhttps://www.youtube.com/watch?v=Ilc6YpOHroE\r\n\r\nNon pare inverosibile, come alcuni hanno sostenuto, che la ricerca tecnica abbia come obiettivo di lungo termine quello di espungere l’umano e la sua inaffidabilità dalla guerra. Negli anni Ottanta, quando si sperimentarono simulazioni di guerra tra due “automi”, uno chiamato “Sam” e l’altro “Ivan”, senza alcun intervento decisionale umano, l’opzione dell’attacco atomico divenne una delle opzioni possibili per vincere la \"partita\". L’automa avrebbe potuto anche dedurre di non poter più continuare il gioco, ma solo per il venir meno di opzioni logiche. L'arma cibernetica è dunque funzionale ad opporsi a qualsiasi cosa che interrompa il semplice raggiungimento dell’obiettivo. Viene così tarpata la possibilità di qualunque atto umano di diserzione e fraternizzazione sul fronte.\r\n\r\nLa radicale disumanizzazione della violenza, ormai assurta allo statuto di videogioco, e il potenziamento del continuum moderno tra pace capitalista e guerra guerreggiata, in particolare per quanto riguarda la sorveglianza atta a profilare un individuo come consumatore e al contempo potenziale \"nemico\", come nel caso di Palantir - azienda che collabora con eserciti e polizie ed al contempo gestisce i dati dei pazienti del Policlinico Gemelli di Roma - ci sembrano essere due elementi di trasformazione specifici relativi all'integrazione di IA e automazione nel campo delle dottrine militari, che per il resto si muovo all'interno dell'ormai noto paradigma del cd. \"Network Centric Warfare\" (guerra basata sulle reti).\r\n\r\nL'automazione risponde al sogno del controllo totale proprio della modernità capitalista: dalla fabbrica algoritmica ai droni da combattimento, l'umano gesto di rifiuto è sotto attacco e va difeso per la possibilità che conserva di disertare la guerra totale.\r\n\r\nPartendo da un inquadramento storico, con un compagno proviamo a rilevare le specificità dell'automazione in ambito bellico, affrontando l'ordine del discorso del nemico:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/guerratecnica.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","10 Giugno 2024","2025-02-27 23:22:28","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/Lockheed_OP-2E_Neptune_of_VO-67_drops_seismic_sensor_circa_in_1967-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"128\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/Lockheed_OP-2E_Neptune_of_VO-67_drops_seismic_sensor_circa_in_1967-300x128.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/Lockheed_OP-2E_Neptune_of_VO-67_drops_seismic_sensor_circa_in_1967-300x128.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/Lockheed_OP-2E_Neptune_of_VO-67_drops_seismic_sensor_circa_in_1967-100x44.jpeg 100w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/Lockheed_OP-2E_Neptune_of_VO-67_drops_seismic_sensor_circa_in_1967.jpeg 640w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Guerra e tecnica: l'umano gesto di rifiuto sotto attacco",1718041867,[189,190,191,192],"http://radioblackout.org/tag/cibernetica/","http://radioblackout.org/tag/guerra/","http://radioblackout.org/tag/guerra-allumano/","http://radioblackout.org/tag/guerra-totale/",[194,15,195,196],"cibernetica","guerra all'umano","guerra totale",{"post_content":198},{"matched_tokens":199,"snippet":200,"value":201},[22],"Chi Minh dal Laos al \u003Cmark>Vietnam\u003C/mark>. 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Dai microfoni di Radio Blackout, un modo di dare voce, permettere il racconto e lo scambio e provare a fornire alcune chiavi interpretative per comprendere lo sviluppo e l'ampiezza di un movimento reale che conta ormai quasi 200 occupazioni e tendate in tutto il mondo (aggiornamenti quotidiani su www.palestineiseverywhere.com), centinaia di azioni di solidarietà con il popolo palestinese e che sta resistendo alla pressione della polizia e dell'establishment politico di silenziare voci che si stanno dimostrando particolarmente incisive nell'imporre a livello occidentale la solidarietà alla Palestina e la possibilità di intervenire concretamente per fermare il massacro in corso.\r\n\r\nIn apertura di trasmissione un racconto dai corridoi dell'università torinese occupata ed un intervento proprio da Palazzo Nuovo, da dove un compagno ci spiega le motivazioni dell'occupazione e le sue rivendicazioni.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/SIGLA-INTERVENTO-PALNUOVO.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nSuccessivamente un audio di Giulia, dottoranda alla NYU, raccolto dagli inviati di Blackout a New York ingegner Sollazzi e Anna Giovanna. Partendo da una cronologia e dagli antecedenti del movimento di occupazioni dei campus statunitensi, dai collettivi già attivi nella solidarietà alla Palestina all'eredità di Black Lives Matters - in termini di pratiche e di capacità di stare in strada - si fa il punto sulle rivendicazioni degli studenti e delle studentesse statunitensi e sulla capacità di queste mobilitazioni di ricomporre nella pratica, nella condivisione, nella costruzione di una comunità in lotta, nell'opposizione alla polizia e nella difesa dello spazio occupato un soggetto collettivo capace di imporre all'ordine del giorno la solidarietà alla Palestina proprio dal ventre della bestia americana.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/AUDIO-GIULIA-USA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nContinuiamo con una telefonata dall'Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales, in cui si ricostruisce il percorso delle occupazioni in solidarietà alla Palestina in Francia, iniziato con Sciences Po e con la Sorbona, e dove il movimento si sta scontrando con una forte repressione da parte della polizia francese e delle governance accademiche, che arrivano a denunciare studenti e studentesse per \"apologia del terrorismo\". In seguito sono entrati in occupazione diversi altri atenei, tra cui l'EHESS, scontrandosi con la dirigenza universitaria e riuscendo a imporre la presa in considerazione delle rivendicazioni dell'occupazione, il cessate-il-fuoco e l'adesione della Scuola al movimento BDS con conseguente rescissione degli accordi accademici con gli atenei israeliani.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/AUDIO-EHESS.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nInfine una lunga intervista con Isham, un compagno di Nablus di passaggio dall'occupazione di Palazzo Nuovo: un racconto in prima persona della situazione attuale in Cisgiordania, dove la popolazione palestinese viene sottoposta regolarmente, ed ancora più frequentemente dopo il 7 ottobre, a controlli, checkpoint, restrizioni e attacchi omicidi da parte dell'esercito occupante e delle bande armate dei coloni - coperti e finanziati dall'estrema destra di governo israeliano - che adesso si spingono fino al blocco e all'incendio dei camion di aiuti umanitari. La guerra che Israele sta conducendo contro il popolo di Gaza e contro la Palestina è a tutti gli effetti una guerra di sterminio ed una guerra di vendetta, seguendo la strategia di terra bruciata brevettata dagli americani durante la Guerra del Vietnam, per distruggere le infrastrutture della Striscia, incluse scuole ed università, rendere il territorio di Gaza inabitabile e sradicare totalmente la popolazione palestinese: un piano genocida davanti a cui concetti come la legge internazionale, la difesa dei diritti umani non hanno alcun valore.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/AUDIO-ICHAM.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nPer gli aggiornamenti dalle occupazioni torinesi, rimanere in contatto con ciò che si muove in università e per sapere le iniziative in programma nei prossimi giorni rimandiamo al canale telegram della mobilitazione: INTIFADA STUDENTESCA TORINO (https://t.me/tendexlapalestina).","16 Maggio 2024","2024-05-16 14:10:19","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/WhatsApp-Image-2024-05-14-at-23.03.18-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/WhatsApp-Image-2024-05-14-at-23.03.18-300x169.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/WhatsApp-Image-2024-05-14-at-23.03.18-300x169.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/WhatsApp-Image-2024-05-14-at-23.03.18-1024x576.jpeg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/WhatsApp-Image-2024-05-14-at-23.03.18-768x432.jpeg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/WhatsApp-Image-2024-05-14-at-23.03.18-1536x864.jpeg 1536w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/WhatsApp-Image-2024-05-14-at-23.03.18.jpeg 1600w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","BROADCAST 4 PALESTINE: SPECIALE INFO IN DIRETTA DA PALAZZO NUOVO OCCUPATO",1715868308,[224,225,226,227,228,229,230],"http://radioblackout.org/tag/francia/","http://radioblackout.org/tag/gaza/","http://radioblackout.org/tag/occupazioni/","http://radioblackout.org/tag/palazzo-nuovo/","http://radioblackout.org/tag/palestina/","http://radioblackout.org/tag/stati-uniti/","http://radioblackout.org/tag/universita/",[232,233,234,235,236,32,30],"francia","Gaza","occupazioni","palazzo nuovo","palestina",{"post_content":238},{"matched_tokens":239,"snippet":240,"value":241},[22],"americani durante la Guerra del \u003Cmark>Vietnam\u003C/mark>, per distruggere le infrastrutture della","Uno speciale a cura della redazione informativa di Radio Blackout, trasmesso con lo studio mobile in diretta sui 105,250 e dal vivo dai corridoi di Palazzo Nuovo, occupato da lunedì, insieme alla facoltà di Fisica e al Politecnico, in solidarietà con la resistenza palestinese e la popolazione di Gaza e della Cisgiordania sotto attacco israeliano da ormai 8 mesi.\r\n\r\nIn una lunga trasmissione cerchiamo di fare il punto su quello che si muove nelle Università occupate di tutto il mondo, partendo dai campus americani che, dalle occupazioni della Columbia del 17 aprile, hanno fatto da apripista ad un movimento che si è ormai allargato ad atenei di tutto il mondo, decisi a bloccare le proprie facoltà per esercitare pressione sui propri atenei, spingerli a chiudere gli spazi di agibilità accademica e di finanziamento concessi ad Israele ed a Università israeliane e chiedere a gran voce la fine del genocidio attualmente in corso contro la popolazione di Gaza. Dai microfoni di Radio Blackout, un modo di dare voce, permettere il racconto e lo scambio e provare a fornire alcune chiavi interpretative per comprendere lo sviluppo e l'ampiezza di un movimento reale che conta ormai quasi 200 occupazioni e tendate in tutto il mondo (aggiornamenti quotidiani su www.palestineiseverywhere.com), centinaia di azioni di solidarietà con il popolo palestinese e che sta resistendo alla pressione della polizia e dell'establishment politico di silenziare voci che si stanno dimostrando particolarmente incisive nell'imporre a livello occidentale la solidarietà alla Palestina e la possibilità di intervenire concretamente per fermare il massacro in corso.\r\n\r\nIn apertura di trasmissione un racconto dai corridoi dell'università torinese occupata ed un intervento proprio da Palazzo Nuovo, da dove un compagno ci spiega le motivazioni dell'occupazione e le sue rivendicazioni.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/SIGLA-INTERVENTO-PALNUOVO.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nSuccessivamente un audio di Giulia, dottoranda alla NYU, raccolto dagli inviati di Blackout a New York ingegner Sollazzi e Anna Giovanna. Partendo da una cronologia e dagli antecedenti del movimento di occupazioni dei campus statunitensi, dai collettivi già attivi nella solidarietà alla Palestina all'eredità di Black Lives Matters - in termini di pratiche e di capacità di stare in strada - si fa il punto sulle rivendicazioni degli studenti e delle studentesse statunitensi e sulla capacità di queste mobilitazioni di ricomporre nella pratica, nella condivisione, nella costruzione di una comunità in lotta, nell'opposizione alla polizia e nella difesa dello spazio occupato un soggetto collettivo capace di imporre all'ordine del giorno la solidarietà alla Palestina proprio dal ventre della bestia americana.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/AUDIO-GIULIA-USA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nContinuiamo con una telefonata dall'Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales, in cui si ricostruisce il percorso delle occupazioni in solidarietà alla Palestina in Francia, iniziato con Sciences Po e con la Sorbona, e dove il movimento si sta scontrando con una forte repressione da parte della polizia francese e delle governance accademiche, che arrivano a denunciare studenti e studentesse per \"apologia del terrorismo\". In seguito sono entrati in occupazione diversi altri atenei, tra cui l'EHESS, scontrandosi con la dirigenza universitaria e riuscendo a imporre la presa in considerazione delle rivendicazioni dell'occupazione, il cessate-il-fuoco e l'adesione della Scuola al movimento BDS con conseguente rescissione degli accordi accademici con gli atenei israeliani.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/AUDIO-EHESS.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nInfine una lunga intervista con Isham, un compagno di Nablus di passaggio dall'occupazione di Palazzo Nuovo: un racconto in prima persona della situazione attuale in Cisgiordania, dove la popolazione palestinese viene sottoposta regolarmente, ed ancora più frequentemente dopo il 7 ottobre, a controlli, checkpoint, restrizioni e attacchi omicidi da parte dell'esercito occupante e delle bande armate dei coloni - coperti e finanziati dall'estrema destra di governo israeliano - che adesso si spingono fino al blocco e all'incendio dei camion di aiuti umanitari. La guerra che Israele sta conducendo contro il popolo di Gaza e contro la Palestina è a tutti gli effetti una guerra di sterminio ed una guerra di vendetta, seguendo la strategia di terra bruciata brevettata dagli americani durante la Guerra del \u003Cmark>Vietnam\u003C/mark>, per distruggere le infrastrutture della Striscia, incluse scuole ed università, rendere il territorio di Gaza inabitabile e sradicare totalmente la popolazione palestinese: un piano genocida davanti a cui concetti come la legge internazionale, la difesa dei diritti umani non hanno alcun valore.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/AUDIO-ICHAM.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nPer gli aggiornamenti dalle occupazioni torinesi, rimanere in contatto con ciò che si muove in università e per sapere le iniziative in programma nei prossimi giorni rimandiamo al canale telegram della mobilitazione: INTIFADA STUDENTESCA TORINO (https://t.me/tendexlapalestina).",[243],{"field":101,"matched_tokens":244,"snippet":240,"value":241},[22],{"best_field_score":207,"best_field_weight":208,"fields_matched":114,"num_tokens_dropped":47,"score":209,"tokens_matched":114,"typo_prefix_score":47},{"document":247,"highlight":265,"highlights":270,"text_match":205,"text_match_info":273},{"cat_link":248,"category":249,"comment_count":47,"id":250,"is_sticky":47,"permalink":251,"post_author":50,"post_content":252,"post_date":253,"post_excerpt":53,"post_id":250,"post_modified":254,"post_thumbnail":255,"post_thumbnail_html":256,"post_title":257,"post_type":58,"sort_by_date":258,"tag_links":259,"tags":262},[44],[46],"89318","http://radioblackout.org/2024/05/francia-la-repressione-non-ferma-le-barricate-a-scuola-e-in-universita/","Da quando gli studenti hanno occupato la Columbia University in solidarietà con i palestinesi, le occupazioni e gli accampamenti studenteschi contro il genocidio a Gaza si sono diffusi a macchia d'olio, oltre cento università sono state occupate in tutto il mondo, un vasto movimento che richiama alla memoria le mobilitazioni contro la guerra in Vietnam. Ben oltre duemila studenti sono stati arrestati, ma se la repressione si è intensificata, si è intensificata anche la resistenza e l'invenzione di nuove tattiche di attacco. Il terreno in gioco è molto più ampio delle università. Come si legge in un articolo comparso su CrimethInc, \"Il nostro obiettivo non dovrebbe essere quello di ottenere promesse, o comitati, o anche disinvestimento, di per sé; il nostro obiettivo dovrebbe essere quello di realizzare la liberazione palestinese come aspetto della liberazione totale. Dovremmo valutare ogni tattica in base al fatto che possa consentirci di avanzare verso tali obiettivi, comprendendo che la liberazione palestinese si vericherà solo come risultato di una crisi politica su vasta scala negli Stati Uniti.\"\r\n\r\nChe lorsignori abbiano paura del dilagare di queste proteste è evidente tanto negli Stati Uniti quanto in Italia, dove Leonardo Spa sospende le visite in Università per motivi di sicurezza.\"Anche ieri in un'altra università italiana i nostri tecnici e ingegneri sono stati attaccati fisicamente da gruppi di manifestanti, quindi abbiamo deciso come Leonardo di sospendere le visite in centri accademici perchè non è sicuro\" ha dichiarato Cingolani.\r\n\r\nIn Francia, dopo il secondo sgombero dell'occupazione studentesca di Sciences Po, università fondata dopo la Comune di Parigi con l'obiettivo esplicito di formare le future élites della borghesia e in cui ha studiato un terzo del governo in carica, lo Stato francese ha fatto sapere che \"la fermezza è totale e continuerà ad esserlo\": CRS e proiettili di gomma dentro alle facoltà, denunce a pioggia, intimidazioni da parte delle amministrazioni universitarie, accuse di antisemitismo. Dilagante è l'utilizzo statale del reato di \"apologia del terrorismo\", che in Francia ha le sue origini nel reato di stampa che permise di reprimere il movimento anarchico alla fine del XIX secolo.\r\n\r\nLa repressione in ogni caso non ferma le barricate, che anzi si intensificano. Oggi alla mobilitazione si uniranno anche gli studenti delle scuole superiori francesi.\r\n\r\nAbbiamo ricevuto un contributo audio, in cui si traccia anche un quadro generale del contesto repressivo interno all'Hexagone alla vigilia dei Giochi Olimpici, da un compagno ex studente di Sciences Po Paris:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/franciagaza.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","6 Maggio 2024","2024-05-06 15:47:14","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/img-0157-662bcde166bb7103396349-200x110.png","\u003Cimg width=\"225\" height=\"300\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/img-0157-662bcde166bb7103396349-225x300.png\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/img-0157-662bcde166bb7103396349-225x300.png 225w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/img-0157-662bcde166bb7103396349.png 720w\" sizes=\"auto, (max-width: 225px) 100vw, 225px\" />","Uno sguardo sulle barricate studentesche in Francia",1715010413,[224,225,190,260,261],"http://radioblackout.org/tag/lotta/","http://radioblackout.org/tag/sciences-po/",[232,233,15,263,264],"lotta","sciences po",{"post_content":266},{"matched_tokens":267,"snippet":268,"value":269},[22],"mobilitazioni contro la guerra in \u003Cmark>Vietnam\u003C/mark>. 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Dilagante è l'utilizzo statale del reato di \"apologia del terrorismo\", che in Francia ha le sue origini nel reato di stampa che permise di reprimere il movimento anarchico alla fine del XIX secolo.\r\n\r\nLa repressione in ogni caso non ferma le barricate, che anzi si intensificano. 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Parallelamente portano avanti richieste legate al Campus:\r\n- fine della repressione verso gli studenti palestinesi, ovvero fine dei processi disciplinari, di targeting, e di espulsione dalle residenze che l'amministrazione universitaria ha portato avanti dall'inizio dell'occupazione\r\n- un controllo comunitario sul processo di land grabbing - o gentrificazione - operato dalla Columbia nella zona di Harlem, fermando l'espansione dell'Università nel quartiere e lasciando spazio ai residenti.\r\n\r\nVenerdì 19 aprile l'accampamento viene sgomberato da un ingente gruppo di forze dell'ordine e vengono arrestatx più di 100 attivistx.\r\n\r\nNonostante il primo sgombero, gli arresti e le sospensioni, il South Lawn viene rioccupato, ottenendo il favore di molti membri delle facoltà e personale docente.\r\nIl clima di tensione interno al Campus - soprattutto date le pressioni politiche degli investitori esterni sulla rettrice Shafik - ha portato alla reintegrazione della didattica a distanza. Nel frattempo la protesta si è estesa a varie università americane (NYU, Harvard, Yale, Mit etc).\r\n\r\nQUI VI PRESENTIAMO UN PODCAST REGISTRATO E PRODOTTO DA UN REDATTORE DELL'INFO E PERITO SONORO - ING. SOLLAZZI - INSIEME AD ANNA GIOVANNA.\r\n\r\nEntrambi si trovano al momento sul luogo delle proteste e ci informano che l'accampamento della Columbia è accessibile solo per chi ha la tessera della Columbia o addetti Press. Per questo le registrazioni del podcast sono state fatte all'esterno, seguendo i vari rally e sit-in che si svolgono ogni giorno di fronte ai cancelli dell'Università e le dirette della radio del campus WKCR che segue la situazione in diretta.\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/CU-x-infovene-rbo-04.2024.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nTrascrizione e traduzione delle interviste\r\n\r\nNell'ordine:\r\n- notizia in diretta di sgombero del primo encampent su WKCR\r\n- ragazzo al rally di fronte ai cancelli - statements + intervista\r\n- lettura della mail mandata dalla rettrice Shafik agli studenti/studentesse della Columbia per motivare l'invio dell'NYPD all'interno del Campus e gli arresti\r\n\r\nSpeaker 1 00:00:00.900\r\n«Just to let listeners know if they're just tuning in now. There is currently NYPD presence on Columbia's campus. It's currently 1:18 p.m. the presence began around 1:13 p.m. so about five minutes. And we have, upwards of 100 NYPD officers, both on campus and also, entering the encampment. It seems that the occupants are currently in a circle seated around, um, the sort of central area of the lawn. There seems to be some interaction with NYPD so far, but it doesn't seem like there is much, communication verbally. but they are, um, approaching the encampment in, uh, the encampment members who are in a circle there.»\r\n\r\nPer chi si è appena sintonizzato - la polizia di New York è entrata nel campus della Columbia circa cinque minuti fa: ci sono +100 agenti, gli occupanti siedono in cerchio intorno all'accampamento, ci sono scarse interazioni verbali con la polizia.\r\n\r\nSpeaker 2 00:01:04.290\r\n«Okay. We therefore declare this institution illegitimate, and we have created a liberated autonomous zone on the southwest lawn in solidarity with our Palestinian brothers and sisters, and in solidarity with all the free people of planet Earth. This university will divest from all military industry. This university will grant amnesty to all the students involved in this and in other pro-Palestinian demonstrations. And this university will, in all future incidents, keep the NYPD off of our campus. These things will come to pass through our hard work, through Our determination, through our solidarity and our love. All human beings on planet Earth, and so we therefore invite you Be a part of this historic success in the liberation of the Palestinian people. The liberation of all free human beings planet Earth. We love you so much. Thank you for being out here. This is welcome not only to the people that are entering the building, but are welcome to the people of Earth to come in and see what's happening and to understand that this is a multi vectored movement. That includes each independent struggle. So we've had excellent programming throughout the entire Event, throughout the entire occupation. It's been truly wonderful. Like we've had teachings, from professors. We've had teachings from Occupy Wall Street members. We've had just a fantastic education, far better than the imperial education handed to us by the forces that be within the university. Yes. The professors, I believe, have voted to wildcat strike. In support of the students and I believe, and I would call upon Serene Jones and Reverend Doctor Cornel West of Union Theological Seminary to please join us students here on the lawn to make sure that students have amnesty, that Columbia divests from all military industry and that the NYPD are kept forever off of our campus.»\r\n\r\nDichiariamo illegittima questa istituzione, abbiamo creato una zona autonoma liberata sul prato a sud-ovest in solidarietà con i nostri fratelli e sorelle palestinesi. Questa università si distaccherà da tutte le industrie militari; concederà l'amnistia a tutti gli studenti coinvolti in questa e in altre manifestazioni pro-palestinesi; e in tutti gli incidenti futuri, terrà la polizia fuori dal nostro campus. Queste cose si realizzeranno grazie al nostro duro lavoro, alla nostra determinazione, alla nostra solidarietà e al nostro amore e per questo vi invitiamo a partecipare questo storico successo x liberazione del popolo palestinese. (...)\r\n\r\nQuesto è un benvenuto non solo per chi sta entrando, ma x per chi viene a vedere cosa sta accadendo e a comprendere che questo è un movimento multi-vettoriale che include ogni lotta indipendente.\r\nAbbiamo avuto un'eccellente programmazione per tutta l'occupazione, abbiamo avuto lezioni da parte di professori e membri di Occupy Wall Street. Abbiamo avuto un'educazione fantastica, molto migliore dell'educazione imperialista che ci è stata impartita dall'università. E questi professori hanno supportato lo sciopero selvaggio a sostegno degli studenti e li invito a unirsi a noi sul prato per assicurarsi che gli studenti abbiano l'amnistia, che la Columbia si ritiri da tutte le industrie militari e che la polizia di New York sia tenuta per sempre fuori dal nostro campus.\r\n\r\nSpeaker 1 00:03:59.960\r\n«Um. All right. Thank you for that. We are also hearing news that they are actively recording the encampment, uh, individuals in there. Um, I this is this is breaking news. We've just received a message from my peers that they have received a message from Nemat Shafik addressing the Columbia community. This was sent literally minutes ago at 1:17 p.m. on Thursday, April 18th, 2024. It's currently 1:23 pm. This is the email. It is addressed to the Columbia community. again, this was sent at 1:17. I want to make note that police presence began on Columbia's campus at 1:13 p.m. This is again a message from Columbia President Shafiq. I'm reading this morning. I had to make a decision that I hoped would never be necessary. I have always said that the safety of our community was my top priority, and that we needed to preserve an environment where everyone could learn in a supportive context out of an abundance of concern for the safety of [...]»\r\n\r\nSappiamo che la polizia sta registrando il campo e chi è dentro. Ora abbiamo una breaking news, abbiamo appena ricevuto il messaggio da alcuni colleghi che hanno ricevuto una mail da Nemat Shafik rivolta alla community della Columbia. Pochi minuti fa, il 18 apprile, pochi minuti dopo l'ingresso della polizia nel campus. questo è il messaggio: \"Questa mattina ho dovuto prendere una decisione che speravo non fosse necessaria. Ho sempre detto che la sicurezza della nostra comunità è la mia priorità e che dobbiamo preservare un ambiente dove ognuno può imparare in un contesto supportive. Per questo ho autorizzato il dipartimento di Polizia di New York a sgomberare l'accampento nel South Lawen che era stato allestito mercoledì mattina dagli studenti. Ho preso questa scelta straordinaria perché le circostanze sono straordinarie. Gli individui che hanno realizzato l'accampamento violano una lunga lista di regole, per le quali sono stati avvisati direttamente con varie notifiche, incluso un avviso scritto che li informava della sospensione nel caso in cui fossero rimasti nell'accampamento. Abbiamo anche proposto di continuare a discutere e farci carico delle loro preoccupazioni se avessero acconsentito a disperdersi.\r\nSono rammaricata che ogni tentativo di risoluzione è stato respinto dagli studenti coinvolti. Come risultato, la polizia è ora nel campo per sgomberare l'accampamento.\r\nLe proteste sono un componente essenziale nella storia della Columbia e della libertà di parola in America e nei nostri campus. 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Nel frattempo la protesta si è estesa a varie università americane (NYU, Harvard, Yale, Mit etc).\r\n\r\nQUI VI PRESENTIAMO UN PODCAST REGISTRATO E PRODOTTO DA UN REDATTORE DELL'INFO E PERITO SONORO - ING. SOLLAZZI - INSIEME AD ANNA GIOVANNA.\r\n\r\nEntrambi si trovano al momento sul luogo delle proteste e ci informano che l'accampamento della Columbia è accessibile solo per chi ha la tessera della Columbia o addetti Press. Per questo le registrazioni del podcast sono state fatte all'esterno, seguendo i vari rally e sit-in che si svolgono ogni giorno di fronte ai cancelli dell'Università e le dirette della radio del campus WKCR che segue la situazione in diretta.\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/CU-x-infovene-rbo-04.2024.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nTrascrizione e traduzione delle interviste\r\n\r\nNell'ordine:\r\n- notizia in diretta di sgombero del primo encampent su WKCR\r\n- ragazzo al rally di fronte ai cancelli - statements + intervista\r\n- lettura della mail mandata dalla rettrice Shafik agli studenti/studentesse della Columbia per motivare l'invio dell'NYPD all'interno del Campus e gli arresti\r\n\r\nSpeaker 1 00:00:00.900\r\n«Just to let listeners know if they're just tuning in now. There is currently NYPD presence on Columbia's campus. It's currently 1:18 p.m. the presence began around 1:13 p.m. so about five minutes. And we have, upwards of 100 NYPD officers, both on campus and also, entering the encampment. It seems that the occupants are currently in a circle seated around, um, the sort of central area of the lawn. There seems to be some interaction with NYPD so far, but it doesn't seem like there is much, communication verbally. but they are, um, approaching the encampment in, uh, the encampment members who are in a circle there.»\r\n\r\nPer chi si è appena sintonizzato - la polizia di New York è entrata nel campus della Columbia circa cinque minuti fa: ci sono +100 agenti, gli occupanti siedono in cerchio intorno all'accampamento, ci sono scarse interazioni verbali con la polizia.\r\n\r\nSpeaker 2 00:01:04.290\r\n«Okay. We therefore declare this institution illegitimate, and we have created a liberated autonomous zone on the southwest lawn in solidarity with our Palestinian brothers and sisters, and in solidarity with all the free people of planet Earth. This university will divest from all military industry. This university will grant amnesty to all the students involved in this and in other pro-Palestinian demonstrations. And this university will, in all future incidents, keep the NYPD off of our campus. These things will come to pass through our hard work, through Our determination, through our solidarity and our love. All human beings on planet Earth, and so we therefore invite you Be a part of this historic success in the liberation of the Palestinian people. The liberation of all free human beings planet Earth. We love you so much. Thank you for being out here. This is welcome not only to the people that are entering the building, but are welcome to the people of Earth to come in and see what's happening and to understand that this is a multi vectored movement. That includes each independent struggle. So we've had excellent programming throughout the entire Event, throughout the entire occupation. It's been truly wonderful. 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Questa università si distaccherà da tutte le industrie militari; concederà l'amnistia a tutti gli studenti coinvolti in questa e in altre manifestazioni pro-palestinesi; e in tutti gli incidenti futuri, terrà la polizia fuori dal nostro campus. Queste cose si realizzeranno grazie al nostro duro lavoro, alla nostra determinazione, alla nostra solidarietà e al nostro amore e per questo vi invitiamo a partecipare questo storico successo x liberazione del popolo palestinese. (...)\r\n\r\nQuesto è un benvenuto non solo per chi sta entrando, ma x per chi viene a vedere cosa sta accadendo e a comprendere che questo è un movimento multi-vettoriale che include ogni lotta indipendente.\r\nAbbiamo avuto un'eccellente programmazione per tutta l'occupazione, abbiamo avuto lezioni da parte di professori e membri di Occupy Wall Street. Abbiamo avuto un'educazione fantastica, molto migliore dell'educazione imperialista che ci è stata impartita dall'università. E questi professori hanno supportato lo sciopero selvaggio a sostegno degli studenti e li invito a unirsi a noi sul prato per assicurarsi che gli studenti abbiano l'amnistia, che la Columbia si ritiri da tutte le industrie militari e che la polizia di New York sia tenuta per sempre fuori dal nostro campus.\r\n\r\nSpeaker 1 00:03:59.960\r\n«Um. All right. Thank you for that. We are also hearing news that they are actively recording the encampment, uh, individuals in there. Um, I this is this is breaking news. We've just received a message from my peers that they have received a message from Nemat Shafik addressing the Columbia community. This was sent literally minutes ago at 1:17 p.m. on Thursday, April 18th, 2024. It's currently 1:23 pm. This is the email. It is addressed to the Columbia community. again, this was sent at 1:17. I want to make note that police presence began on Columbia's campus at 1:13 p.m. This is again a message from Columbia President Shafiq. I'm reading this morning. I had to make a decision that I hoped would never be necessary. I have always said that the safety of our community was my top priority, and that we needed to preserve an environment where everyone could learn in a supportive context out of an abundance of concern for the safety of [...]»\r\n\r\nSappiamo che la polizia sta registrando il campo e chi è dentro. Ora abbiamo una breaking news, abbiamo appena ricevuto il messaggio da alcuni colleghi che hanno ricevuto una mail da Nemat Shafik rivolta alla community della Columbia. Pochi minuti fa, il 18 apprile, pochi minuti dopo l'ingresso della polizia nel campus. questo è il messaggio: \"Questa mattina ho dovuto prendere una decisione che speravo non fosse necessaria. Ho sempre detto che la sicurezza della nostra comunità è la mia priorità e che dobbiamo preservare un ambiente dove ognuno può imparare in un contesto supportive. Per questo ho autorizzato il dipartimento di Polizia di New York a sgomberare l'accampento nel South Lawen che era stato allestito mercoledì mattina dagli studenti. Ho preso questa scelta straordinaria perché le circostanze sono straordinarie. Gli individui che hanno realizzato l'accampamento violano una lunga lista di regole, per le quali sono stati avvisati direttamente con varie notifiche, incluso un avviso scritto che li informava della sospensione nel caso in cui fossero rimasti nell'accampamento. Abbiamo anche proposto di continuare a discutere e farci carico delle loro preoccupazioni se avessero acconsentito a disperdersi.\r\nSono rammaricata che ogni tentativo di risoluzione è stato respinto dagli studenti coinvolti. Come risultato, la polizia è ora nel campo per sgomberare l'accampamento.\r\nLe proteste sono un componente essenziale nella storia della Columbia e della libertà di parola in America e nei nostri campus. Lavoriamo duro per mantenere un equilibrio tra il diritto degli studenti di esprimere le loro idee politiche e la necessità di proteggere gli altri studenti dalla retorica che diventa aggressione e discriminazione. Abbiamo aggiornato i regolamenti sulle proteste per permettere manifestazioni all'ultimo minuto permettendo comunque agli studenti di seguire i corsi e ai laboratori e biblioteche di rimanere attive. L'attuale accampamento viola tutte questi nuovi regolamenti, disturba seriamente la vita del campus e crea un ambiente aggressivo e intimidatorio per molti dei nostri studenti.\r\nLa Columbia si impegna nella libertà accademica e di espressione politica, ma all'interno di regole stabilite e con il rispetto della sicurezza di tutti. Le regole che abbiamo per le manifestazioni servono per rispettare sia il diritto d'espressione che la sicurezza il funzionamento dell'università. 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Da lì comincia il nostro dialogo che replica e moltiplica quello che Emanuele e Massimo hanno innescato nel loro libro per trasmettere impressioni e analisi, interpretazioni e intuizioni elaborate singolarmente o nei sopralluoghi insieme nel Sudest asiatico per dare una forma un po' più dettagliata al fenomeno delel scam city e alle sue implicanze.\r\n\r\nNon si muove foglia che Xi non voglia tra i grattacieli delle scam city\r\n\r\nImmergendosi nel fenomeno delle scam city, le città della truffa, si può ricavare una fotografia nitida dei differenti parametri che regolano l'economia dell'Asean, quella sommersa ma anche quella su cui si fonda l'intero sistema – basti pensare a quale peso (più della metà del pil) hanno questi eredi dei casinò precovid nel'economia cambogiana. E l'aea del Sudest asiatico è quella dove si regola il reale scontro a livello globale.\r\nEmanuele Giordana e Massimo Morello si sono immersi in questo magma frenetico di creazione e sviluppo di realtà urbane dal nulla e suo improvviso disfacimento una volta compreso che quei compound misteriosi e talvolta trasandati a nascondere tante vite rapite e ridotte in schivitù (forse in alcuni casi una reclusione volontaria per i facili guadagni) costituiscono un affare da migliaia di miliardi, gestiti da tycoon ai vertici delle mafie, ma regolati dalla volontà cinese di sfruttarne i proventi e, al momento opportuno, azzerarli con tutta la città cresciuta intorno (che torna a essere preda della giungla naturale in sostituzione dei blockchain, delle truffe telefoniche, della pirateria informatica...). I due reporter hanno battuto di persona i confini pericolosi tra Myanmar e Thailandia, le realtà cambogiane (il paese che maggiormente detiene le concessioni cinesi a ospitare scam center), il Laos e il Vietnam, scrivendo un libro (Asia Criminale, edito da Baldini+Castoldi) che è fondato su una sorta di dialogo tra loro e con i testimoni incontrati, corredato dalla storia da loro stessi testimoniata negli articoli di prezioso giornalismo sul campo a partire dagli anni Settanta, quando frequentavano quegli stessi luoghi, riuscendo a dare così anche l'effettiva trasformazione della società e dei luoghi di questa parte di mondo rivisitata più volte nel tempo.\r\nIl racconto che ce ne hanno fatto, a tratti divertente, apre uno squarcio nel velo di mistero attorno alle scam city e ai costanti rivolgimenti di alleanze, affari e amicizie tradite con toni che tra l'evocazione dell'atmosfera letteraria, la geometria dei vari Triangoli d'Oro (o altri preziosi) e il dettaglio fotografico che con precisione inquadrano la realtà presente consentono di interpretare eventi, sviluppi, cambiamenti e direzione di quelle società difficilmente penetrabili e che continuano a condizionare il mondo attraverso gli intrecci tra economia criminale, microfinanza e finanza globale... e sullo sfondo emerge sempre da ogni particolare l'impronta vigile della Cina.\r\n\r\n \r\n\r\nhttps://open.spotify.com/episode/4xWsR7M5kbFjSn1sAamkxc?si=p9ptvPlrSa6kwnHIIz5J6Q\r\n\r\nAltri temi inerenti alla geopolitica estremorientale si trovano qui\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nCon Carola Frediani che ha lavorato per anni come giornalista occupandosi di sorveglianza, cybercrimine e cybersicurezza, animatrice della newsletter Guerre di Rete, parliamo delle interazioni sempre più pervasive fra guerre e tecnologia.\r\nGuerre di rete conduce una ricerca accurata sui temi della cybersicurezza con uno sguardo critico ed informato sull'applicazione delle nuove tecnologie agli scenari bellici, partendo dal caso ucraino, scenario in cui la predominanza dell'uso dei droni ha cambiato il modo di fare la guerra con l'utilizzo di tecnologia diffusa spesso a duplice uso militare e civile .Gli attacchi informatici spesso anticipano le guerre sul terreno, si cita il caso del reclutamento da parte dell'esercito ucraino di vari hacker attivisti nonché di attacchi informatici russi contro obiettivi sensibili ucraini .Si espande il controllo dei sistemi di sorveglianza anche verso gruppi sociali ritenuti pericolosi in un contesto bellico con il supporto di aziende tecnologiche che sperimentano in scenari bellici l'efficacia dei propri sistemi di cybersicurezza. La ricerca di armamenti che riduca sempre di più l'intervento umano conduce all'utilizzo dell'intelligenza artificiale nella definizione degli obiettivi (vedi il sistema Lavender israeliano utilizzato a Gaza) definendo il numero di potenziali vittime \"collaterali\" in base alla preminenza dell'obiettivo da colpire.\r\nL'osservatorio con le sue peculiarità consente di registrare realmente i tempi di progettazione e uso dell'innovazione tecnologica, consentendo di verificare quando e chi abbia preparato le guerre, ma anche quale uso dell'Intelligenza Artificiale sia più sviluppato dai poteri nazionali – ormai tutti apertamente totalitari e di impronta autoritaria. Evidente è il caso dell'Iran che sviluppa sicuramente il comparto dei droni da combattimento (meno sofisticati di altri stati), ma potenzia moltissimo le applicazioni che pervadono il controllo dell'ordine interno; altri paesi sono all'avanguardia del contrasto alla migrazione (Usa); e poi ci sono le guerre scatenate per appropriarsi delle risorse utili a potenziare la dotazione in AI.\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/le-nuove-frontiere-belliche-della-tecnologia-guerre-di-rete-e-dual-use--67031781\r\n\r\ngli altri interlocutori interpellati sull'escalation bellica e le nuove forme di guerra si trovano qui","18 Luglio 2025","2025-07-19 10:01:09","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/blade-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 17/07/2025 - LE CONSEGUENZE DISTOPICHE DELLA DIGITALIZZAZIONE: LO SCHIAVISMO NELLE SCAM CITY DI AZZARDO ON LINE E BITCOIN, LE VITTIME COLLATERALI DELLA GUERRA DI DRONI",1752831646,[407,408],"http://radioblackout.org/tag/bastioni-di-orione/","http://radioblackout.org/tag/bastioniorione/",[341,410],"BastioniOrione",{"post_content":412},{"matched_tokens":413,"snippet":414,"value":415},[22],"center), il Laos e il \u003Cmark>Vietnam\u003C/mark>, scrivendo un libro (Asia Criminale,"," \r\n\r\n \r\n\r\nNel giorno in cui filtra la notizia che una pattuglia russa si arrende per la prima volta a una brigata di droni ucraini interamente postumana abbiamo trasmesso due racconti apparentemente distanti tra loro ma con una peculiarità in comune: sia nelle scam city descritte dai due mitici reporter Emanuele Giordana e Massimo Morello sulla scorta del loro libro Asia Criminale, sia nei conflitti analizzati da Carola Frediani e dagli ottimi giornalisti di \"Guerre di Rete\" si possono individuare le conseguenze della pervasività della rete e degli effetti della digitalizzazione su finanza più o meno criminale, strategie commerciali, controllo geopolitico di interi paesi, sfruttamento del gioco d'azzardo e delle criptovalute per allargare l'influenza su intere regioni – come spiegato con dovizia di testimonianze di primissima mano da Manulo e Max –, dove si possono preparare quelle guerre che poi vedranno droni e intelligenze artificiali di vario tipo spadroneggiare (e uccidere civili) nelle descrizioni di Carola.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nCominciamo dai Triangoli di una geometria da sempre sinonimo di criminalità in Sudest asiatico. Da lì comincia il nostro dialogo che replica e moltiplica quello che Emanuele e Massimo hanno innescato nel loro libro per trasmettere impressioni e analisi, interpretazioni e intuizioni elaborate singolarmente o nei sopralluoghi insieme nel Sudest asiatico per dare una forma un po' più dettagliata al fenomeno delel scam city e alle sue implicanze.\r\n\r\nNon si muove foglia che Xi non voglia tra i grattacieli delle scam city\r\n\r\nImmergendosi nel fenomeno delle scam city, le città della truffa, si può ricavare una fotografia nitida dei differenti parametri che regolano l'economia dell'Asean, quella sommersa ma anche quella su cui si fonda l'intero sistema – basti pensare a quale peso (più della metà del pil) hanno questi eredi dei casinò precovid nel'economia cambogiana. E l'aea del Sudest asiatico è quella dove si regola il reale scontro a livello globale.\r\nEmanuele Giordana e Massimo Morello si sono immersi in questo magma frenetico di creazione e sviluppo di realtà urbane dal nulla e suo improvviso disfacimento una volta compreso che quei compound misteriosi e talvolta trasandati a nascondere tante vite rapite e ridotte in schivitù (forse in alcuni casi una reclusione volontaria per i facili guadagni) costituiscono un affare da migliaia di miliardi, gestiti da tycoon ai vertici delle mafie, ma regolati dalla volontà cinese di sfruttarne i proventi e, al momento opportuno, azzerarli con tutta la città cresciuta intorno (che torna a essere preda della giungla naturale in sostituzione dei blockchain, delle truffe telefoniche, della pirateria informatica...). I due reporter hanno battuto di persona i confini pericolosi tra Myanmar e Thailandia, le realtà cambogiane (il paese che maggiormente detiene le concessioni cinesi a ospitare scam center), il Laos e il \u003Cmark>Vietnam\u003C/mark>, scrivendo un libro (Asia Criminale, edito da Baldini+Castoldi) che è fondato su una sorta di dialogo tra loro e con i testimoni incontrati, corredato dalla storia da loro stessi testimoniata negli articoli di prezioso giornalismo sul campo a partire dagli anni Settanta, quando frequentavano quegli stessi luoghi, riuscendo a dare così anche l'effettiva trasformazione della società e dei luoghi di questa parte di mondo rivisitata più volte nel tempo.\r\nIl racconto che ce ne hanno fatto, a tratti divertente, apre uno squarcio nel velo di mistero attorno alle scam city e ai costanti rivolgimenti di alleanze, affari e amicizie tradite con toni che tra l'evocazione dell'atmosfera letteraria, la geometria dei vari Triangoli d'Oro (o altri preziosi) e il dettaglio fotografico che con precisione inquadrano la realtà presente consentono di interpretare eventi, sviluppi, cambiamenti e direzione di quelle società difficilmente penetrabili e che continuano a condizionare il mondo attraverso gli intrecci tra economia criminale, microfinanza e finanza globale... e sullo sfondo emerge sempre da ogni particolare l'impronta vigile della Cina.\r\n\r\n \r\n\r\nhttps://open.spotify.com/episode/4xWsR7M5kbFjSn1sAamkxc?si=p9ptvPlrSa6kwnHIIz5J6Q\r\n\r\nAltri temi inerenti alla geopolitica estremorientale si trovano qui\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nCon Carola Frediani che ha lavorato per anni come giornalista occupandosi di sorveglianza, cybercrimine e cybersicurezza, animatrice della newsletter Guerre di Rete, parliamo delle interazioni sempre più pervasive fra guerre e tecnologia.\r\nGuerre di rete conduce una ricerca accurata sui temi della cybersicurezza con uno sguardo critico ed informato sull'applicazione delle nuove tecnologie agli scenari bellici, partendo dal caso ucraino, scenario in cui la predominanza dell'uso dei droni ha cambiato il modo di fare la guerra con l'utilizzo di tecnologia diffusa spesso a duplice uso militare e civile .Gli attacchi informatici spesso anticipano le guerre sul terreno, si cita il caso del reclutamento da parte dell'esercito ucraino di vari hacker attivisti nonché di attacchi informatici russi contro obiettivi sensibili ucraini .Si espande il controllo dei sistemi di sorveglianza anche verso gruppi sociali ritenuti pericolosi in un contesto bellico con il supporto di aziende tecnologiche che sperimentano in scenari bellici l'efficacia dei propri sistemi di cybersicurezza. La ricerca di armamenti che riduca sempre di più l'intervento umano conduce all'utilizzo dell'intelligenza artificiale nella definizione degli obiettivi (vedi il sistema Lavender israeliano utilizzato a Gaza) definendo il numero di potenziali vittime \"collaterali\" in base alla preminenza dell'obiettivo da colpire.\r\nL'osservatorio con le sue peculiarità consente di registrare realmente i tempi di progettazione e uso dell'innovazione tecnologica, consentendo di verificare quando e chi abbia preparato le guerre, ma anche quale uso dell'Intelligenza Artificiale sia più sviluppato dai poteri nazionali – ormai tutti apertamente totalitari e di impronta autoritaria. 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Le resistenze sono tante, quelle del passato come quelle di oggi. Dal Vietnam a Gaza, passando per la Resistenza dei nostri partigiani e partigiane.\r\n\r\nAbbiamo preparato la puntata con delle letture tratte da:\r\n- Un fiore che non muore - La voce delle donne nella resistenza a cura Ilenia Rossini\r\n- Una fame instancabile - Partigiani a Torino di Silvio Borione e Giaka\r\n- Partigiani contro - La Resistenza oltre la narrazione istituzionale di Matteo Minelli\r\n - Qui soltanto il cadavere - L'idea non muore - un testo curato da Cronache Ribelli\r\n\r\nQuesta la play-list che ha accompagnato le parole:\r\n\r\n \tA las barricadas\r\n \tMedley \"Vietcong\" a cura di Tommaso Rebora e Alessia Masini\r\n \tUnadikun, Ahmad Kaabour\r\n \tStrange Fruit, Nina Simone\r\n \tBella ciao - strumentale\r\n \tQuei briganti neri, De soda sisters\r\n \tSpara Juri, Coro \"I Centouno\" di Fabbrico\r\n \tOltre il ponte, Primule rosse\r\n \tMedley \"Internazionalismo\" a cura di Tommaso Rebora e Alessia Masini\r\n \tFesta d'Aprile, De soda sisters\r\n \tLa GAP, Paolo Ciarpi\r\n \tI'm Making Believe, Ella Fitzgerald\r\n \tLettera del compagno Lazlo al colonnello Valerio, Giorgio Canali & Rossofuoco\r\n \tSu i collina, Gang\r\n\r\nBuon ascolto.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/metix-flow-18-aprile-2025.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n\r\n ","21 Aprile 2025","2025-04-21 20:27:15","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/zapa296-1-200x110.jpg","Metix Flow - 18 aprile 2025",1745267235,[433,434],"http://radioblackout.org/tag/liberazione/","http://radioblackout.org/tag/resistenza/",[436,437],"liberazione","resistenza",{"post_content":439},{"matched_tokens":440,"snippet":441,"value":442},[22],"come quelle di oggi. 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Oltre alla documentazione delle mattanze di civili, sono arrivate notizie anche di una imponente carovana composta da membri del Fronte al-Nusra, di al-Qaeda, dell'ISIS e dell'SNA dirette nelle aree dove sono maggiormente concentrare le comunità di fede nusayri-alawita.\r\n\r\nI massacri continuano anche ora mentre stiamo registrando, nella sera del nove marzo, e l'Osservatorio Siriano per i diritti umani conta ormai centinaia di civili alawiti uccisi nella regione costiera dalle cosìddette forze di sicurezza e dai gruppi alleati tramite esecuzioni seguite da saccheggi e distruzione delle proprietà. L'accusa che pare muovere queste operazioni è quella di presunta fedeltà al regime caduto di Assad, le cui tecniche di guerra vengono ora replicate dalle milizie di HTS che lanciano indiscriminatamente esplosivi dagli elicotteri, come le forze di Bashar Assad facevano a inizio della guerra.\r\n\r\nGià dalla prima mattina si sono tenute proteste di parte della popolazione delle principali aree costiere, in particolare in prossimità delle basi russe ancora presenti sul territorio, per chiedere l'intervento dell'esercito contro le bande assassine di al Jolani e dello stato fascista turco che hanno ripreso questi massacri. non si tratta tuttavia di una risposta limitata alla situazione di queste notti, perchè già nei giorni precedenti in diverse aree della Siria si erano formate proteste simili contro il governo di transizione e l'attuale processo costituente.\r\n\r\nE' inoltre delle ultime ore di questa giornata la notizia che le forze fedeli all'amministrazione di Damasco hanno attaccato il checkpoint nel quartiere Shex Meqsoud di Aleppo, che è fin ora autoamministrato e protetto dalle forza di difesa democratiche, le SDF. L'azione ha lasciato feriti diversi membri dell'ordine pubblico e alcuni cittadini, senza tuttavia avere altre conseguenze.\r\n\r\nAnche nella regione di Zap, nel Basur, il Kurdistan iracheno, i bombardamenti sulle montagne della guerrilla che riportavamo la scorsa settimana ancora continuano ed è importante sottolineare come questo accada anche nonostante la dichiarazione di cessate il fuoco del PKK, che chiaramente deve mantenere la possibilità di autodifesa in caso di attacchi.\r\n\r\n“Salutiamo tutte le donne che hanno resistito a ogni tipo di molestia, tortura e violenza fin dall'inizio della storia, che con la loro resistenza si sono guadagnate un posto nella memoria sociale e che sono motivo di orgoglio.\" - Inizia così il messaggio del Comando Generale delle YPJ per la Giornata Internazionale della donna lavoratrice. \" \r\n\r\nSi ricordano le martiri cadute resistendo, si riportano vivi i nomi delle antenate che con le loro vite hanno contribuito a tessere la storia della libertà, con un discorso che ancora una volta tiene insieme il presente di guerra, la tensione al futuro libero e il passato come elemento che, come cosa viva, può infondere la propria linfa nutriente alle donne che lottano in questi nostri giorni. \r\n\r\nSi legge: \"La cultura della resistenza dell'8 marzo continua ancora oggi nella Siria settentrionale e orientale sotto la guida delle YPJ. Le donne difendono se stesse e le loro società con sacrificio, eroismo e resilienza senza precedenti in tutti gli ambiti della vita. Migliaia di belle anime combatterono eroicamente in queste terre e furono martirizzate nella lotta per la libertà. Donne provenienti da tutto il mondo e dal Kurdistan si sono riversate nella rivoluzione e hanno scritto poemi epici con il loro coraggio. (...) Ancora una volta, persone di tutte le fedi, gruppi etnici e colori si abbracciarono e furono testimoni di questa lotta storica. Questa lotta sarà coronata dalla vittoria con la fede, la conoscenza, la volontà e il potere delle donne.\"\r\n\r\n Riguardo all'appello del leader Apo di cui abbiamo parlato la scorsa settimana le compagne riportano il grande entusiasmo che ha suscitato nel popolo e in particolare nelle donne, che ne hanno tratto forza rinnovata anche per affrontare un otto marzo di celebrazioni e lotta. \"Riteniamo - scrivono - che la chiamata di Leader APO sia significativa e preziosa. Seguiamo da vicino le discussioni odierne sulla soluzione del problema curdo. Oggi lo Stato turco mostra il suo atteggiamento nei confronti del processo con i suoi intensi attacchi alla diga di Tishrin e al ponte Qereqozax. \r\n\r\nLa Siria ha vissuto grandi dolori e sofferenze negli ultimi 14 anni. Questi dolori sociali non possono essere risolti da HTS e dal suo leader al Jolani. Il governo stabilito a Damasco non può risolvere i problemi con la mentalità jihadista e salafita, Non può eliminare 14 anni di distruzione e dolore. Gli oppositori di questa amministrazione sono oggi sottoposti ad attacchi sistematici, violenze e genocidi in tutta la Siria. I drusi sono soggetti a oppressione e attacchi, gli aleviti sono soggetti a genocidio, il popolo curdo viene negato. Anche il popolo arabo rimane senza volontà e opzioni. Una mentalità che costringa tutti a tacere e a sottomettersi all'oppressione non può risolvere i problemi o salvarsi dalla sorte toccata al regime di Baath. Pertanto, coloro che adottano lo stesso percorso e metodo, finiranno come la fine del regime di Baath.\"\r\n\r\n \r\n\r\n La rivoluzione del Rojava è prima di tutto la rivoluzione delle donne, una rivoluzione della società. L'8 marzo, Giornata Internazionale della Donna è una data che per sua stessa storia è una data socialista: nel 1917, l'8 marzo apriva le porte alla rivoluzione russa, con le donne scese in strada per protestare per le istanze più semplici eppure più radicali: il pane e la pace. Anche a Torino nell'agosto del 1917 saranno le donne a scendere in piazza per prime contro la guerra e non è un caso che siano proprio le donne a sentire con più forza l'urgenza del momento, in quanto storicamente incarnano il lavoro riproduttivo e sono coloro che permettono a tutta la vita della società di scorrere e di intrecciarsi. Questo anche la rivoluzione del Rojava lo sa ed è infatti in occasione delle celebrazioni dell'otto marzo del 1998 che il leader Ocalan ha invitato le compagne a teorizzare e rendere strategia rivoluzionaria l'ideologia di liberazione della donna. Dove tutti i socialismi precedenti hanno fallito, lì le donne del Rojava hanno posto le basi profonde per una vita libera in primis dal patriarcato, unendo alla lotta di classe quella di genere. \r\n\r\nL'auto-organizzazione delle donne era iniziata nella guerriglia nel 1993, ma è dal congresso del 1995 che anche per il PKK, il Partito dei lavoratori del Kurdistan, il cui presidente è tutt'ora Abdullah Ocalan, diventa una necessità ineludibile dell'organizzazione rivoluzionaria. Successivamente, il primo Congresso di liberazione delle donne curde, avvenuto qualche mese dopo, e spesso definito come la “prima conferenza nazionale delle donne”, ha permesso alle donne di diverse aree di discutere i loro problemi, di criticare e autocriticarsi, di definire principi, stili organizzativi e meccanismi decisionali, creando anche la prima organizzazione femminile autonoma e separata. \r\n\r\nAnche per quanto riguarda l'esercito di difesa delle donne si sono fatte profonde analisi, decretando che dovesse essere qualcosa di radicalmente nuovo, di qualitativamente diverso dagli eserciti militaristi e colonialisti, così le donne guerrigliere hanno prodotto profonde ricerche sulla partecipazione femminile alle lotte socialiste e di liberazione nazionale in America Centrale e Latina, in Cina, in Vietnam, Algeria, Palestina, Germania, Irlanda e Paesi Baschi. Constatata, anche nelle più rosse lotte di liberazione nazionale, la mancanza di profonde analisi delle dinamiche del patriarcato e delle sue intersezioni - diremmo oggi - con le altre forme di oppressione, hanno compreso che per abolire sistemi di oppressione così complessi da ingabbiare tutte le sfere della vita, bisognava partire dalla forma più antica di violenza: il patriarcato.\r\n\r\n \r\n\r\nUccidere e trasformare la mascolinità dominante è il principio primario del socialismo nella prospettiva di Abdullah Ocalan e del movimento per la libertà, per cui conoscere le radici storiche che hanno reso la donna la prima colonia è essenziale per comprendere la radicalità del lavoro, anche in forma di autocritica, che è necessario fare per la rivoluzione. ed è anche di questo infatti che parla il messaggio arrivato questo sabato dal carcere di Imrali, un messaggio di speranza e di affetto rivolto alle compagne e alle donne in lotta firmato da Abdullah Ocalan.\r\n\r\nRipercorrendo la storia del patriarcato fino alle sue radici più lontane, risalenti a circa 5000 anni fa, Ocalan mette in luce in particolare da un lato il suo carattere sistemico, dall'altro il fatto che si tratti di una mentalità cresciuta insieme alla mentalità delle religioni monoteiste e alle prime forme di città-stato. Per opporsi a ciò, è dunque fondamentale che le donne abbiano consapevolezza d'essere il soggetto sociale che più ha possibilità di far vivere una vera e propria cultura della libertà e che il resto della società, e in particolare gli uomini socialisti, si questionino in maniera radicale su se e come sono in grado di rapportarsi democraticamente con le donne. Scrive infatti: \"Il socialismo può essere raggiunto solo attraverso la libertà delle donne. Senza la libertà delle donne non si può essere socialisti. Il socialismo non si può realizzare. Senza democrazia, non ci può essere socialismo. La mia prima prova di socialismo si è resa evidente nel modo in cui parlavo alle donne. Una persona che non sa come parlare a una donna non può essere un socialista. Per un uomo, diventare socialista dipende dal modo in cui si relaziona con le donne.\"\r\n\r\nOcalan continua \"La rinascita che avverrà è molto importante. Le donne non devono essere considerate solo biologicamente, ma anche socialmente, culturalmente e storicamente. Come dice Simone De Beauvoir, non si nasce donna, si diventa donna.\"\r\n\r\n e conclude con \"Il problema delle donne è ancora più profondo del problema curdo. Il problema delle donne è ancora più centrale del problema curdo. Abbiamo ottenuto solo piccoli miglioramenti in questo senso. La cultura della guerra e del conflitto è diretta principalmente contro le donne. La distruzione di questa cultura è la forza trainante della nostra lotta.\r\nLo spirito di questo periodo è la politica democratica e il linguaggio è quello della pace. L'Appello per la pace e la società democratica è allo stesso tempo un Rinascimento per le donne. Saluto le donne che credono nella vita comune e ascoltano il mio appello con l'amore di Mem e Zîn e Dervish Evde, e festeggio l'8 marzo, Giornata internazionale delle donne lavoratrici.\"\r\n\r\nLa nostra vendetta sarà la rivoluzione delle donne - è uno degli slogan che da questa rivoluzione ci giungono come invito e che sabato spiccava su alcuni cartelli anche nelle nostre piazze.\r\n\r\n \r\n\r\nQui la canzone utilizzata nel podcast!","11 Marzo 2025","2025-03-11 14:25:38","Otto marzo: giornata internazionale della donna lavoratrice. Aggiornamento dalla campagna Defend Rojava",1741703010,[],[],{"post_content":461},{"matched_tokens":462,"snippet":463,"value":464},[22],"e Latina, in Cina, in \u003Cmark>Vietnam\u003C/mark>, Algeria, Palestina, Germania, Irlanda e","[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/podcast-dr-9-.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[Dawnload]\r\n\r\n È della notte tra il 6 e il 7 marzo la notizia del trasferimento di un imponente convoglio di mezzi militari turchi che dalla Turchia sono arrivati a Idlib, poi Manbij e infine verso Tishrin, dove sulla diga è ancora attiva la resistenza popolare, anche se i bombardamenti non cessano.\r\n\r\nSono state ore di pesanti massacri lungo le coste siriane ad opera di HTS i cui miliziani non mancano di documentare con foto e video l'uso di patch dell'ISIS sulle divise, intanto che operano violenza con la partecipazione di bande fondamentaliste di gruppi diversi. Oltre alla documentazione delle mattanze di civili, sono arrivate notizie anche di una imponente carovana composta da membri del Fronte al-Nusra, di al-Qaeda, dell'ISIS e dell'SNA dirette nelle aree dove sono maggiormente concentrare le comunità di fede nusayri-alawita.\r\n\r\nI massacri continuano anche ora mentre stiamo registrando, nella sera del nove marzo, e l'Osservatorio Siriano per i diritti umani conta ormai centinaia di civili alawiti uccisi nella regione costiera dalle cosìddette forze di sicurezza e dai gruppi alleati tramite esecuzioni seguite da saccheggi e distruzione delle proprietà. L'accusa che pare muovere queste operazioni è quella di presunta fedeltà al regime caduto di Assad, le cui tecniche di guerra vengono ora replicate dalle milizie di HTS che lanciano indiscriminatamente esplosivi dagli elicotteri, come le forze di Bashar Assad facevano a inizio della guerra.\r\n\r\nGià dalla prima mattina si sono tenute proteste di parte della popolazione delle principali aree costiere, in particolare in prossimità delle basi russe ancora presenti sul territorio, per chiedere l'intervento dell'esercito contro le bande assassine di al Jolani e dello stato fascista turco che hanno ripreso questi massacri. non si tratta tuttavia di una risposta limitata alla situazione di queste notti, perchè già nei giorni precedenti in diverse aree della Siria si erano formate proteste simili contro il governo di transizione e l'attuale processo costituente.\r\n\r\nE' inoltre delle ultime ore di questa giornata la notizia che le forze fedeli all'amministrazione di Damasco hanno attaccato il checkpoint nel quartiere Shex Meqsoud di Aleppo, che è fin ora autoamministrato e protetto dalle forza di difesa democratiche, le SDF. L'azione ha lasciato feriti diversi membri dell'ordine pubblico e alcuni cittadini, senza tuttavia avere altre conseguenze.\r\n\r\nAnche nella regione di Zap, nel Basur, il Kurdistan iracheno, i bombardamenti sulle montagne della guerrilla che riportavamo la scorsa settimana ancora continuano ed è importante sottolineare come questo accada anche nonostante la dichiarazione di cessate il fuoco del PKK, che chiaramente deve mantenere la possibilità di autodifesa in caso di attacchi.\r\n\r\n“Salutiamo tutte le donne che hanno resistito a ogni tipo di molestia, tortura e violenza fin dall'inizio della storia, che con la loro resistenza si sono guadagnate un posto nella memoria sociale e che sono motivo di orgoglio.\" - Inizia così il messaggio del Comando Generale delle YPJ per la Giornata Internazionale della donna lavoratrice. \" \r\n\r\nSi ricordano le martiri cadute resistendo, si riportano vivi i nomi delle antenate che con le loro vite hanno contribuito a tessere la storia della libertà, con un discorso che ancora una volta tiene insieme il presente di guerra, la tensione al futuro libero e il passato come elemento che, come cosa viva, può infondere la propria linfa nutriente alle donne che lottano in questi nostri giorni. \r\n\r\nSi legge: \"La cultura della resistenza dell'8 marzo continua ancora oggi nella Siria settentrionale e orientale sotto la guida delle YPJ. Le donne difendono se stesse e le loro società con sacrificio, eroismo e resilienza senza precedenti in tutti gli ambiti della vita. Migliaia di belle anime combatterono eroicamente in queste terre e furono martirizzate nella lotta per la libertà. Donne provenienti da tutto il mondo e dal Kurdistan si sono riversate nella rivoluzione e hanno scritto poemi epici con il loro coraggio. (...) Ancora una volta, persone di tutte le fedi, gruppi etnici e colori si abbracciarono e furono testimoni di questa lotta storica. Questa lotta sarà coronata dalla vittoria con la fede, la conoscenza, la volontà e il potere delle donne.\"\r\n\r\n Riguardo all'appello del leader Apo di cui abbiamo parlato la scorsa settimana le compagne riportano il grande entusiasmo che ha suscitato nel popolo e in particolare nelle donne, che ne hanno tratto forza rinnovata anche per affrontare un otto marzo di celebrazioni e lotta. \"Riteniamo - scrivono - che la chiamata di Leader APO sia significativa e preziosa. Seguiamo da vicino le discussioni odierne sulla soluzione del problema curdo. Oggi lo Stato turco mostra il suo atteggiamento nei confronti del processo con i suoi intensi attacchi alla diga di Tishrin e al ponte Qereqozax. \r\n\r\nLa Siria ha vissuto grandi dolori e sofferenze negli ultimi 14 anni. Questi dolori sociali non possono essere risolti da HTS e dal suo leader al Jolani. Il governo stabilito a Damasco non può risolvere i problemi con la mentalità jihadista e salafita, Non può eliminare 14 anni di distruzione e dolore. Gli oppositori di questa amministrazione sono oggi sottoposti ad attacchi sistematici, violenze e genocidi in tutta la Siria. I drusi sono soggetti a oppressione e attacchi, gli aleviti sono soggetti a genocidio, il popolo curdo viene negato. Anche il popolo arabo rimane senza volontà e opzioni. Una mentalità che costringa tutti a tacere e a sottomettersi all'oppressione non può risolvere i problemi o salvarsi dalla sorte toccata al regime di Baath. Pertanto, coloro che adottano lo stesso percorso e metodo, finiranno come la fine del regime di Baath.\"\r\n\r\n \r\n\r\n La rivoluzione del Rojava è prima di tutto la rivoluzione delle donne, una rivoluzione della società. L'8 marzo, Giornata Internazionale della Donna è una data che per sua stessa storia è una data socialista: nel 1917, l'8 marzo apriva le porte alla rivoluzione russa, con le donne scese in strada per protestare per le istanze più semplici eppure più radicali: il pane e la pace. Anche a Torino nell'agosto del 1917 saranno le donne a scendere in piazza per prime contro la guerra e non è un caso che siano proprio le donne a sentire con più forza l'urgenza del momento, in quanto storicamente incarnano il lavoro riproduttivo e sono coloro che permettono a tutta la vita della società di scorrere e di intrecciarsi. Questo anche la rivoluzione del Rojava lo sa ed è infatti in occasione delle celebrazioni dell'otto marzo del 1998 che il leader Ocalan ha invitato le compagne a teorizzare e rendere strategia rivoluzionaria l'ideologia di liberazione della donna. Dove tutti i socialismi precedenti hanno fallito, lì le donne del Rojava hanno posto le basi profonde per una vita libera in primis dal patriarcato, unendo alla lotta di classe quella di genere. \r\n\r\nL'auto-organizzazione delle donne era iniziata nella guerriglia nel 1993, ma è dal congresso del 1995 che anche per il PKK, il Partito dei lavoratori del Kurdistan, il cui presidente è tutt'ora Abdullah Ocalan, diventa una necessità ineludibile dell'organizzazione rivoluzionaria. Successivamente, il primo Congresso di liberazione delle donne curde, avvenuto qualche mese dopo, e spesso definito come la “prima conferenza nazionale delle donne”, ha permesso alle donne di diverse aree di discutere i loro problemi, di criticare e autocriticarsi, di definire principi, stili organizzativi e meccanismi decisionali, creando anche la prima organizzazione femminile autonoma e separata. \r\n\r\nAnche per quanto riguarda l'esercito di difesa delle donne si sono fatte profonde analisi, decretando che dovesse essere qualcosa di radicalmente nuovo, di qualitativamente diverso dagli eserciti militaristi e colonialisti, così le donne guerrigliere hanno prodotto profonde ricerche sulla partecipazione femminile alle lotte socialiste e di liberazione nazionale in America Centrale e Latina, in Cina, in \u003Cmark>Vietnam\u003C/mark>, Algeria, Palestina, Germania, Irlanda e Paesi Baschi. Constatata, anche nelle più rosse lotte di liberazione nazionale, la mancanza di profonde analisi delle dinamiche del patriarcato e delle sue intersezioni - diremmo oggi - con le altre forme di oppressione, hanno compreso che per abolire sistemi di oppressione così complessi da ingabbiare tutte le sfere della vita, bisognava partire dalla forma più antica di violenza: il patriarcato.\r\n\r\n \r\n\r\nUccidere e trasformare la mascolinità dominante è il principio primario del socialismo nella prospettiva di Abdullah Ocalan e del movimento per la libertà, per cui conoscere le radici storiche che hanno reso la donna la prima colonia è essenziale per comprendere la radicalità del lavoro, anche in forma di autocritica, che è necessario fare per la rivoluzione. ed è anche di questo infatti che parla il messaggio arrivato questo sabato dal carcere di Imrali, un messaggio di speranza e di affetto rivolto alle compagne e alle donne in lotta firmato da Abdullah Ocalan.\r\n\r\nRipercorrendo la storia del patriarcato fino alle sue radici più lontane, risalenti a circa 5000 anni fa, Ocalan mette in luce in particolare da un lato il suo carattere sistemico, dall'altro il fatto che si tratti di una mentalità cresciuta insieme alla mentalità delle religioni monoteiste e alle prime forme di città-stato. Per opporsi a ciò, è dunque fondamentale che le donne abbiano consapevolezza d'essere il soggetto sociale che più ha possibilità di far vivere una vera e propria cultura della libertà e che il resto della società, e in particolare gli uomini socialisti, si questionino in maniera radicale su se e come sono in grado di rapportarsi democraticamente con le donne. Scrive infatti: \"Il socialismo può essere raggiunto solo attraverso la libertà delle donne. Senza la libertà delle donne non si può essere socialisti. Il socialismo non si può realizzare. Senza democrazia, non ci può essere socialismo. La mia prima prova di socialismo si è resa evidente nel modo in cui parlavo alle donne. Una persona che non sa come parlare a una donna non può essere un socialista. Per un uomo, diventare socialista dipende dal modo in cui si relaziona con le donne.\"\r\n\r\nOcalan continua \"La rinascita che avverrà è molto importante. Le donne non devono essere considerate solo biologicamente, ma anche socialmente, culturalmente e storicamente. Come dice Simone De Beauvoir, non si nasce donna, si diventa donna.\"\r\n\r\n e conclude con \"Il problema delle donne è ancora più profondo del problema curdo. Il problema delle donne è ancora più centrale del problema curdo. Abbiamo ottenuto solo piccoli miglioramenti in questo senso. La cultura della guerra e del conflitto è diretta principalmente contro le donne. La distruzione di questa cultura è la forza trainante della nostra lotta.\r\nLo spirito di questo periodo è la politica democratica e il linguaggio è quello della pace. L'Appello per la pace e la società democratica è allo stesso tempo un Rinascimento per le donne. Saluto le donne che credono nella vita comune e ascoltano il mio appello con l'amore di Mem e Zîn e Dervish Evde, e festeggio l'8 marzo, Giornata internazionale delle donne lavoratrici.\"\r\n\r\nLa nostra vendetta sarà la rivoluzione delle donne - è uno degli slogan che da questa rivoluzione ci giungono come invito e che sabato spiccava su alcuni cartelli anche nelle nostre piazze.\r\n\r\n \r\n\r\nQui la canzone utilizzata nel podcast!",[466],{"field":101,"matched_tokens":467,"snippet":463,"value":464},[22],{"best_field_score":207,"best_field_weight":208,"fields_matched":114,"num_tokens_dropped":47,"score":209,"tokens_matched":114,"typo_prefix_score":47},{"document":470,"highlight":484,"highlights":489,"text_match":205,"text_match_info":492},{"comment_count":47,"id":471,"is_sticky":47,"permalink":472,"podcastfilter":473,"post_author":474,"post_content":475,"post_date":476,"post_excerpt":53,"post_id":471,"post_modified":477,"post_thumbnail":53,"post_title":478,"post_type":373,"sort_by_date":479,"tag_links":480,"tags":482},"92802","http://radioblackout.org/podcast/frittura-mistaradio-fabbrica-1-10-2024/",[327],"fritturamista"," \r\n\r\nLa trasmissione di oggi la abbiamo fatta in compagnia di Franco Ranghino che ha presentato il nuovo album musicale, autoprodotto da Crac autoproduzioni sotterranee:\r\n\r\nSOLO DENTRO UN SOGNO.\r\n\r\nSOLO DENTRO UN SOGNO è un lavoro del progetto musicale torinese Crac Autoproduzioni Sotterranee a cui ha portato il suo importante contributo vocale Raffaello Regoli, già ideatore e direttore artistico della Rassegna di Musica Diversa Omaggio a Demetrio Stratos che per anni ha avuto luogo tra Alberone e Cento, nonché protagonista di vari progetti musicali e teatrali attraverso la Compagnia Teatro Ribelle.\r\nFranco ci ha accompagnato snocciolando brano per brano analizzando i testi e la musica anche perché lui nel progetto musicale non è solo alle tastiere e alla voce:\r\n\r\n1) NEL VENTO alcune voci raccontano indicando la direzione…\r\n\r\n2) INCONTRO (23 novembre 2002) mentre un corteo operaio si dirigeverso la stazione di Porta Nuova per bloccarla, passato e futuro si sfiorano in un magico abbraccio.\r\n\r\n3) DIRE…NON DIRE dal maggio francese a Torino racconti sul ’68 con voci di Jean-Paul Sartre e del leader dei Vichinghi di Architettura.\r\n\r\n4) AGGUATI URBANI contro l’omologazione del pensiero debole… tra il mancamento di forze, l’abbattimento fisico e morale, tra il modo sleale e coperto per conseguire uno scopo, il raggiro e l’imbroglio dell’intrigo…si aggira un’ambigua utopia…\r\n\r\n5) OTTOBRE come in una vendemmia un po’ tardiva dopo la presa del Palazzo d’Inverno vengono assaltate perfino le cantine dello Zar… anchese la storia poi finirà male…\r\n\r\n6) SOGNO DI BUENAVENTURA lo sviluppo del capitalismo porta con sé lala crescita della coscienza degli sfruttati e dell’utopia per un mondo migliore… fino all’apoteosi della rivoluzione proletaria. Riecheggia seppur brevemente un passaggio famoso di “Figli dell’officina” attribuita a Giuseppe Raffaeli e Giuseppe del Freo, prima della fatidica frase che Buenaventura Durruti riservò a Pierre Van Passen che lo stava intervistando per il Toronto Daily Star nell’ottobre del 1936.\r\n\r\n7) VERSO FRANKENHAUSEN ipotetico parallelismo storico tra la sconfitta subita dai contadini della Turingia guidati da Thomas Muntzer nel lontano 1525 e gli operai Fiat (di cui tra l’altro molti immigrati dal sud e di origine contadina) nell’autunno del 1980 nella nostra città. Due sconfitte storiche, accomunate però anche nei suoi protagonisti da un’immensa speranza di liberazione sociale ed entusiastico ideale per una società senza classi e senza proprietà.\r\n\r\n8) SOTTERRANEI esplorazione sonora sulla condizione dell’individuo frammentato, alienato e nevrotizzato dai distacchi e dal restringersi della socialità in conseguenza di emarginazione, dipendenza estrema o privazione della libertà (ricovero coatto, reclusione) in cui si alternano disperazione, desiderio di fuga e speranza in un ipotetico futuro.\r\n\r\n9) ECLISSI, introdotta da versi tratti da “Poema del Male” e da “Al di sopra dell’Arco” di Abele Ricieri Ferrari detto Renzo Novatore, rivoluzionario, poeta e filoso anarchico, protagonista delle lotte di resistenza all’ascesa del fascismo nello spezzino e in seguito membro della banda di Sante Pollastri, si avventura negli abissi di una possibile scelta estrema dove il mondo conosciuto scompare.\r\n\r\n10) CONTROMACCHINAZIONE allontanamento repentino da una condizione di falsa autoreferenzialità che spinge l’essere umano a perdere il senso dei conflitti e a trasformarsi in una sorta di cyborg acquiescente e sottomesso ai meccanismi di relazione indotti dal potere.\r\n\r\n11) TARGET 1999 con l’esacerbarsi del conflitto in Ucraina il mainstream cerca di avvalorare la tesi del ritorno della guerra in Europa dopo il 1945. 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L’essere umano può trovarsi in difficoltà a controllare questo contrasto lacerante …l’autodistruzione ne può essere una possibile conseguenza.\r\n\r\n15) LA DANZA DELLO SPETTRO nel mondo della globalizzazione i grandi flussi migratori rimettono all’ordine del giorno i problemi della redistribuzione delle risorse e dell’uguaglianza tra gli esseri umani. Riattualizzando così una vecchia frase di Karl Marx e Friedrich Engels.\r\n\r\n16) RITORNO mini suite costituita da 7 piccoli movimenti: 1) Il ricordo, 2) l’origine, 3) la nostalgia, 4) il lampo e il tuono della rivelazione, 5) il ritorno, 6) il lampo e il tuono della visione, 7) il re-incontro.\r\n\r\n17) 14 APRILE 2023 …quando il vento…\r\n\r\nIl CD lo trovate da subito nella distro di Radio Blackout e su www.sostieniradioblackout.org cioè contribuirà a finanziare la vostra radio preferita.\r\nInoltre per i 20 anni della nostra trasmissione l'album presentato oggi SOLO DENTRO UN SOGNO verrà suonato live negli studi di Radio Blackout il 21 DICEMBRE 2024 in via Cecchi 21/A\r\n\r\nTutto benefit Radio.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/F_m_01_10_Presentazione-integrale-dellalbum-Solo-dentro-un-sogno-con-ospite-in-studio.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]","21 Ottobre 2024","2024-10-22 23:32:36","frittura mista|radio fabbrica 1/10/2024",1729469502,[481],"http://radioblackout.org/tag/frittura-mista-radio-fabbrica/",[483],"frittura mista radio fabbrica",{"post_content":485},{"matched_tokens":486,"snippet":487,"value":488},[22],"fece Jimi Hendrix per il \u003Cmark>Vietnam\u003C/mark>, risuonano le note di “Star"," \r\n\r\nLa trasmissione di oggi la abbiamo fatta in compagnia di Franco Ranghino che ha presentato il nuovo album musicale, autoprodotto da Crac autoproduzioni sotterranee:\r\n\r\nSOLO DENTRO UN SOGNO.\r\n\r\nSOLO DENTRO UN SOGNO è un lavoro del progetto musicale torinese Crac Autoproduzioni Sotterranee a cui ha portato il suo importante contributo vocale Raffaello Regoli, già ideatore e direttore artistico della Rassegna di Musica Diversa Omaggio a Demetrio Stratos che per anni ha avuto luogo tra Alberone e Cento, nonché protagonista di vari progetti musicali e teatrali attraverso la Compagnia Teatro Ribelle.\r\nFranco ci ha accompagnato snocciolando brano per brano analizzando i testi e la musica anche perché lui nel progetto musicale non è solo alle tastiere e alla voce:\r\n\r\n1) NEL VENTO alcune voci raccontano indicando la direzione…\r\n\r\n2) INCONTRO (23 novembre 2002) mentre un corteo operaio si dirigeverso la stazione di Porta Nuova per bloccarla, passato e futuro si sfiorano in un magico abbraccio.\r\n\r\n3) DIRE…NON DIRE dal maggio francese a Torino racconti sul ’68 con voci di Jean-Paul Sartre e del leader dei Vichinghi di Architettura.\r\n\r\n4) AGGUATI URBANI contro l’omologazione del pensiero debole… tra il mancamento di forze, l’abbattimento fisico e morale, tra il modo sleale e coperto per conseguire uno scopo, il raggiro e l’imbroglio dell’intrigo…si aggira un’ambigua utopia…\r\n\r\n5) OTTOBRE come in una vendemmia un po’ tardiva dopo la presa del Palazzo d’Inverno vengono assaltate perfino le cantine dello Zar… anchese la storia poi finirà male…\r\n\r\n6) SOGNO DI BUENAVENTURA lo sviluppo del capitalismo porta con sé lala crescita della coscienza degli sfruttati e dell’utopia per un mondo migliore… fino all’apoteosi della rivoluzione proletaria. 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Riattualizzando così una vecchia frase di Karl Marx e Friedrich Engels.\r\n\r\n16) RITORNO mini suite costituita da 7 piccoli movimenti: 1) Il ricordo, 2) l’origine, 3) la nostalgia, 4) il lampo e il tuono della rivelazione, 5) il ritorno, 6) il lampo e il tuono della visione, 7) il re-incontro.\r\n\r\n17) 14 APRILE 2023 …quando il vento…\r\n\r\nIl CD lo trovate da subito nella distro di Radio Blackout e su www.sostieniradioblackout.org cioè contribuirà a finanziare la vostra radio preferita.\r\nInoltre per i 20 anni della nostra trasmissione l'album presentato oggi SOLO DENTRO UN SOGNO verrà suonato live negli studi di Radio Blackout il 21 DICEMBRE 2024 in via Cecchi 21/A\r\n\r\nTutto benefit Radio.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/F_m_01_10_Presentazione-integrale-dellalbum-Solo-dentro-un-sogno-con-ospite-in-studio.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]",[490],{"field":101,"matched_tokens":491,"snippet":487,"value":488},[22],{"best_field_score":207,"best_field_weight":208,"fields_matched":114,"num_tokens_dropped":47,"score":209,"tokens_matched":114,"typo_prefix_score":47},{"document":494,"highlight":507,"highlights":512,"text_match":205,"text_match_info":515},{"comment_count":47,"id":495,"is_sticky":47,"permalink":496,"podcastfilter":497,"post_author":498,"post_content":499,"post_date":500,"post_excerpt":53,"post_id":495,"post_modified":501,"post_thumbnail":502,"post_title":503,"post_type":373,"sort_by_date":504,"tag_links":505,"tags":506},"91635","http://radioblackout.org/podcast/bastioni-di-orione-05-09-2024-non-e-successo-niente-anteprima/",[323],"radiokalakuta","Non è successo nulla e cercheremo di dimostrarlo, andando a volo d'uccello sui fatti di questi due mesi... nulla di nuovo su qualsiasi fronte direbbe Eric Maria Remarque.\r\n\r\nEmblematico in questo senso di mancanza di cambiamento è l’annuncio di oggi di Macron, che ha nominato Michele Barnier primo ministro, un 73enne repubblicano più volte commissario europeo che rappresenta il 7% dell’elettorato; ha vinto il Nuovo fronte popolare, ergendosi a baluardo contro i fascisti (che sono disponibili a una fiducia verso il governo del gollista di destra), e un autocrate decide di evidenziare palesemente la truffa di accettare la competizione elettorale. Immagino che almeno il 93 % degli elettori attivi francesi abbiano capito; gli altri circa 30 % lo avevano già compreso.\r\n\r\nDedollarizzazione\r\n\r\n- https://www.analisidifesa.it/2024/07/decade-laccordo-fra-stati-uniti-e-arabia-saudita-per-il-pagamento-del-petrolio-in-dollari/\r\n\r\n-fa il paio con l'accelerazione dei pagamenti in renmimbi richiesta dai cinesi\r\n\r\n- Turchia chiede di entrare nei Brics e intanto tieni i piedi in due scarpe anche nel conflitto mediorientale: Arrestato in Turchia un alto funzionario del Mossad operativo ad Ankara. È il responsabile finanziario della rete spionistica israeliana in Turchia. Liridon Rexhepi è un cittadino kosovaro. L'agenzia dell'intelligence turca (Mit) ha rilevato irregolarità nei suoi conti finanziari. Secondo le informazioni pubblicate dalla stampa turca l’agente trasferiva il denaro ricevuto in Turchia ai suoi collaboratori in Siria, pagandoli con criptovalute.\r\n\r\n Visita ieri ad Ankara del presidente egiziano El-Sisi. È la prima da 12 anni, quando le relazioni diplomatiche tra i due paesi si erano interrotte a causa del sostegno della Turchia alla Fratellanza Musulmana, repressa nel sangue dall’esercito egiziano dopo il rovesciamento di Morsi. Un riavvicinamento dettato da ragioni economiche e strategiche nell’area mediorientale. Da diversi anni lo scambio commerciale tra i due paesi è salito a diversi miliardi di dollari all’anno, malgrado lo scontro ideologico e politico. Ma già ai mondiali di Doha si erano parlati i due raiss ed era iniziato il disgelo.\r\n\r\nGenerazione Z:\r\n\r\nDacca, 39 giovani bangalì uccisi intorno al 18 luglio contro la legge che privilegia i discendenti della guerra d'indipendenza dei primi anni Settanta per accedere a impieghi pubblici. L'8 agosto è nominato Yunus premier (Seconda indipendenza)\r\n\r\nSheikh Hasina scappata il 5 agosto si è lasciata dietro migliaia di morti\r\n\r\nhttps://pagineesteri.it/2024/08/20/asia/bangladesh-i-morti-nella-repressione-sono-almeno-650/\r\n\r\nNairobi, Kenya: 50 morti a metà luglio sulla scia della repressione di giugno\r\n\r\nUganda: arrestati 40 dimostranti contro la corruzione\r\n\r\nNigeria: il 6 agosto Trovato ha dedicato un editoriale alla rabbia dei giovani africani\r\n\r\nhttps://www.africarivista.it/estate-di-lotte-e-di-cortei-in-africa-scoppia-la-rabbia-dei-giovani/233586/\r\n\r\nEnergia:\r\n\r\nSerbia: il 10 agosto decine di migliaia in piazza per bloccare le miniere di Litio a Jadar, già oggetto di lotte nel 2021 e ora di nuovo progetti del governo per favorire la Rio Tinto\r\n\r\nhttps://apnews.com/world-news/general-news-687098f4c79c0849e29ca1ec9abf7252\r\n\r\nhttps://www.lindipendente.online/2024/08/10/in-serbia-si-intensifica-la-lotta-di-cittadini-e-agricoltori-contro-le-miniere-di-litio/\r\n\r\nBolivia: guarda caso scoperto il più grosso giacimento di gas e Arce gongola\r\n\r\nVenezuela: solita manfrina di ogni elezione? con il gioco ancora più scoperto relativo ai giacimenti petroliferi, perché farebbero pendere il controllo della produzione dal lato occidentale\r\n\r\nAltro eterno ritorno della reazione fascista in america latina è quanto si sta preparando in Colombia con il solito sciopero dei camionisti che ricordano Allende da 50 anni a questa parte. Petro invita alla vigilanza, come facevano i partigiani negli anni Settanta\r\n\r\nhttps://www.farodiroma.it/colombia-gustavo-petro-ha-invitato-la-classe-operaia-a-difendere-il-paese-dallo-sciopero-dei-camionisti-che-sono-spesso-padroncini-manovrabili-dalla-destra-di-uribe-i-smirnova/\r\n\r\nLibia: Haftar attacca Gadames, snodo essenziale della tratta di migranti e anche di droga e armi. Un altro elemento del disequilibrio globale... un aereo militare italiano atterra in territorio Haftar. Chissà cosa scaricava, e perché?\r\n\r\nhttps://pagineesteri.it/2024/08/21/mediterraneo/escalation-del-conflitto-libico-marina-militare-usa-e-forze-armate-italiane-in-prima-linea/\r\n\r\ncomunque 2 settimane dopo (il 27 agosto) Haftar blocca le esportazioni di petrolio\r\n\r\nOggi invece inizia il summit Sinoafricano: una mappa dei minerali spiega meglio di qualsiasi analisi la febbre estrattivista di Pechino\r\n\r\nhttps://www.ispionline.it/it/pubblicazione/vertice-cina-africa-la-posta-in-gioco-183154\r\n\r\nma non è solo Pechino a riconoscersi estrattivista, c'è anche il Green Deal europeo (e il New green deal americano)\r\n\r\nhttps://www.ispionline.it/it/pubblicazione/materie-prime-strategiche-i-piani-dei-big-four-dellue-179571\r\n\r\nCon l'Australia che fa ponti di Litio all'Europa\r\n\r\nhttps://www.ispionline.it/it/pubblicazione/australia-ponte-di-litio-per-lue-179738\r\n\r\n- e pure la Serbia si scopre estrattivista e amante del litio a Jadar. Tassello della trattativa sui Rafale?\r\n\r\nhttps://www.eastjournal.net/archives/138125\r\n\r\nEquilibrio globale:\r\n\r\n_ Morte di Nguyen: in che direzione va il Vietnam...\r\n\r\nhttps://www.china-files.com/vietnam-che-cosa-significa-la-morte-di-nguyen-phu-trong/\r\n\r\n_ ... dopo il plenum del partito cinese?\r\n\r\nIndia-Russia Ties, China-Myanmar Talks\r\n\r\n-L'India e la Russia cercheranno di riequilibrare il loro commercio bilaterale, che attualmente è fortemente inclinato a favore di Mosca, ha dichiarato il Ministro del Commercio indiano Sunil Barthwal dopo un incontro con funzionari russi. Barthwal ha aggiunto che si è discusso anche di come facilitare i pagamenti nelle rispettive valute nazionali e ridurre le barriere non tariffarie al commercio.\r\n\r\n- La Mongolia intanto non a arrestato Putin che era andato lì per discutere del secondo braccio del gasdotto che unirà Cina e Russia passando dalla Mongolia che vede il 95% della sua bilancia commerciale dipendere da Mosca.\r\n\r\nma l'occasione era la commemorazione di una battaglia di Zukov che decise i giapponesi a rivolgersi definitivamente a sud e a non avvicinarsi mai più alla Siberia\r\n\r\n- Afghanistan: ora non possono cantare, oltre a non poter parlare o camminare in giro, ma sarà normale anche quando sarà impedito pure bere acqua o cagare alle donne afgane\r\n\r\nhttps://www.ispionline.it/it/pubblicazione/afghanistan-il-silenzio-delle-innocenti-182800#g1\r\n\r\nInteressante che la coalizione semaforo tedesca colga l’occasione per rimpatriare 28 afgani che erano riusciti a scappare dai talebani; rendendo sempre più centrale Doha, assurta a luogo topico e focale per ogni prassi di ambigua e ipocrita diplomazia mediorientalista\r\n\r\nhttps://www.lettera22.it/germania-afghanistan-i-rimpatri-e-lipocrisia-europea/\r\n\r\n_ altri passi diplomatici russi avvengono in Azerbaijan nell'anniversario della guerra lampo che ha cacciato gli armeni dal Nagorno\r\n\r\nhttps://geopoliticalfutures.com/azerbaijans-role-in-russian-strategy/\r\n\r\n_ 13 agosto: il ministro degli esteri cinese incontra il capo della giunta birmana\r\n\r\nIntanto a ferragosto, dopo un’offenisva di una settimana che probabilmente ha messo in allarme i cinesi, la resistenza shan e kachin sta prendendo in una morsa Mandalay (e c’è anche un risvolto relativo alle armi, che come sempre coinvolgono aziende italiane: l’acciaieria No 1 è stata distrutta da colpi di mortaio da 60 mm. – gli stessi che Idf ha comprato da Oto Melara via Pentagono – l’acciaieria è stata impiantata dall’amicizia russa, ma riattivata dalla Danieli di Udine. Di nuovo nulla di nuovo, se non il fatto che la giunta stavolta prende delle bordate non da poco)\r\n\r\nhttps://www.lettera22.it/myanmar-ora-la-resistenza-birmana-attacca-dal-lato-sud/\r\n\r\n-Contemporaneamente i soliti Rohingya scappano dalla Birmania come 7 anni fa (sotto il governo di Auung) attraversando il confine con il Bangladesh liberato da Hasina, mentre Yunus giurava, perché la giunta di Naypidaw bombardava il Rakhine, uccidendo 150 civili (avete sentito o visto questa notizia nel sonnacchioso agosto balneare?) nella strenua lotta contro l’esercito etnico dell’Arakan, che ha incendiato 40 villaggi rohingya (chiunque prevalga l’intento genocida verso i Rohingya è uguale). Per ora Yunus non sta facendo niente per l’etnia perseguitata\r\n\r\nhttps://www.lettera22.it/rohingya-rischio-nuova-pulizia-etnica/\r\n\r\n_ il 21 l'anniversario 120 di Deng avvia il dibattito sulla svolta rispetto alla sua indicazione in un periodo di contrazione del pil e delle nascite e sul ruolo della leadership del Partito?\r\n\r\n- fine agosto: ulteriore spinta al decoupling con la mossa della Cina di affidarsi il più possibile al renminbi per le transazioni internazionali (casualmente poco dopo Jake Sullivan, consigliere per la sicurezza, si è incontrato con Xi); proprio mentre si parlava di Latticework approach\r\n\r\nhttps://us8.campaign-archive.com/?u=36b7a9702ea86a9f69b819156&id=de22501dd6\r\n\r\ne al proposito salta fuori un piano “Nuclear employment guidance” per riorientare per la prima volta la strategia di deterrenza nucleare americana e concentrarsi sulla rapida espansione dell’arsenale della Cina\r\n\r\nhttps://www.china-files.com/la-nuova-strategia-nucleare-anti-cina-degli-usa/\r\n\r\n- movimenti nell'area indopacifica intorno al Giappone: Usa cercano di creare diverse coalizioni e alleanze la Cina fa incontri, ma poi sorvola isole disabitate giapponesi con aerei da guerra\r\n\r\n- intanto continuano a collidere navi cinesi e filippine, non so se vanno su Segugio a scegliere la compagnia di assicurazione; difficile un decoupling dell’economia filippina da quella cinese che è il suo maggior partner come per gli altri 7 dell’Asean, in mezzo ai consueti annosi accordi ed esercitazioni con gli Usa e il Giappone. Il 30 luglio c’è stato un bilaterale tra Usa e Filippine con Blinken e Austin (500 milioni di dollari di aiuti militari)\r\n\r\nhttps://iari.site/2024/09/04/il-ruolo-storico-delle-filippine-in-asia-orientale/\r\n\r\n- oggi inizia a Beijing il summit triennale tra Cina e Africa... altro che piano Mattei e proattività meloniana che conduce in indopacifico\r\n\r\n(l'altro paese che periodicamente raduna i paesi africani per implementare affari e \"colonizzare\" è la Turchia, che non a caso vuole entrare nei Brics al summit del prossimo mese) qui sono i brics che vanno direttamente al Sud del mondo e si accreditano nella Cina come leader delle nazioni non occidentali\r\n\r\n_ 14 agosto il primo ministro thai Srettha Thaivisin dimesso d'ufficio dalla Corte costituzionale per una roba alla Sangiuliano, ma tanto il lavoro sporco lo aveva finito\r\n\r\nhttps://cnnespanol.cnn.com/2024/08/14/primer-ministro-tailandia-srettha-thavisin-destituido-decision-judicial-impactante-trax/#0\r\n\r\nTorna la dinastia Shinawatra:\r\n\r\nhttps://www.lettera22.it/e-giovane-abile-e-dinastica-la-nuova-premier-del-regno-thai/\r\n\r\nThailandia, inizio agosto: costituito il People's Party, provocatorio nome per l'ex MoveForward sciolto dai patriarchi monarchicio-militari\r\n\r\ne poi il 16 agosto nomina della figlia di shinawatra, il tycoon\r\n\r\nIndonesia sull'orlo di una crisi costituzionale\r\n\r\nhttps://www.geopolitica.info/indonesia-sullorlo-di-una-crisi-costituzionale/\r\n\r\n_ non cambia nulla: il figlio del Chapo ha impiegato poche settimane di carcere per pentirsi e collaborare... il fentanyl è prodotto su brevetto cinese, ma i messicani hanno la tecnologia e la rete per distribuirlo nelle vene dell'America; ma la war on drugs serve a entrambi i campi, come la guerra per Hamas e Israele, e non finirà mai\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/BASTIONI-05092024.mp3\"][/audio]","6 Settembre 2024","2024-09-06 16:12:08","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/06/blade-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 05/09/2024- NON E' SUCCESSO NIENTE ANTEPRIMA.",1725639128,[407],[341],{"post_content":508},{"matched_tokens":509,"snippet":510,"value":511},[22],"in che direzione va il \u003Cmark>Vietnam\u003C/mark>...\r\n\r\nhttps://www.china-files.com/vietnam-che-cosa-significa-la-morte-di-nguyen-phu-trong/\r\n\r\n_ ... dopo il plenum del","Non è successo nulla e cercheremo di dimostrarlo, andando a volo d'uccello sui fatti di questi due mesi... nulla di nuovo su qualsiasi fronte direbbe Eric Maria Remarque.\r\n\r\nEmblematico in questo senso di mancanza di cambiamento è l’annuncio di oggi di Macron, che ha nominato Michele Barnier primo ministro, un 73enne repubblicano più volte commissario europeo che rappresenta il 7% dell’elettorato; ha vinto il Nuovo fronte popolare, ergendosi a baluardo contro i fascisti (che sono disponibili a una fiducia verso il governo del gollista di destra), e un autocrate decide di evidenziare palesemente la truffa di accettare la competizione elettorale. Immagino che almeno il 93 % degli elettori attivi francesi abbiano capito; gli altri circa 30 % lo avevano già compreso.\r\n\r\nDedollarizzazione\r\n\r\n- https://www.analisidifesa.it/2024/07/decade-laccordo-fra-stati-uniti-e-arabia-saudita-per-il-pagamento-del-petrolio-in-dollari/\r\n\r\n-fa il paio con l'accelerazione dei pagamenti in renmimbi richiesta dai cinesi\r\n\r\n- Turchia chiede di entrare nei Brics e intanto tieni i piedi in due scarpe anche nel conflitto mediorientale: Arrestato in Turchia un alto funzionario del Mossad operativo ad Ankara. È il responsabile finanziario della rete spionistica israeliana in Turchia. Liridon Rexhepi è un cittadino kosovaro. L'agenzia dell'intelligence turca (Mit) ha rilevato irregolarità nei suoi conti finanziari. Secondo le informazioni pubblicate dalla stampa turca l’agente trasferiva il denaro ricevuto in Turchia ai suoi collaboratori in Siria, pagandoli con criptovalute.\r\n\r\n Visita ieri ad Ankara del presidente egiziano El-Sisi. 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L'8 agosto è nominato Yunus premier (Seconda indipendenza)\r\n\r\nSheikh Hasina scappata il 5 agosto si è lasciata dietro migliaia di morti\r\n\r\nhttps://pagineesteri.it/2024/08/20/asia/bangladesh-i-morti-nella-repressione-sono-almeno-650/\r\n\r\nNairobi, Kenya: 50 morti a metà luglio sulla scia della repressione di giugno\r\n\r\nUganda: arrestati 40 dimostranti contro la corruzione\r\n\r\nNigeria: il 6 agosto Trovato ha dedicato un editoriale alla rabbia dei giovani africani\r\n\r\nhttps://www.africarivista.it/estate-di-lotte-e-di-cortei-in-africa-scoppia-la-rabbia-dei-giovani/233586/\r\n\r\nEnergia:\r\n\r\nSerbia: il 10 agosto decine di migliaia in piazza per bloccare le miniere di Litio a Jadar, già oggetto di lotte nel 2021 e ora di nuovo progetti del governo per favorire la Rio Tinto\r\n\r\nhttps://apnews.com/world-news/general-news-687098f4c79c0849e29ca1ec9abf7252\r\n\r\nhttps://www.lindipendente.online/2024/08/10/in-serbia-si-intensifica-la-lotta-di-cittadini-e-agricoltori-contro-le-miniere-di-litio/\r\n\r\nBolivia: guarda caso scoperto il più grosso giacimento di gas e Arce gongola\r\n\r\nVenezuela: solita manfrina di ogni elezione? con il gioco ancora più scoperto relativo ai giacimenti petroliferi, perché farebbero pendere il controllo della produzione dal lato occidentale\r\n\r\nAltro eterno ritorno della reazione fascista in america latina è quanto si sta preparando in Colombia con il solito sciopero dei camionisti che ricordano Allende da 50 anni a questa parte. 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Barthwal ha aggiunto che si è discusso anche di come facilitare i pagamenti nelle rispettive valute nazionali e ridurre le barriere non tariffarie al commercio.\r\n\r\n- La Mongolia intanto non a arrestato Putin che era andato lì per discutere del secondo braccio del gasdotto che unirà Cina e Russia passando dalla Mongolia che vede il 95% della sua bilancia commerciale dipendere da Mosca.\r\n\r\nma l'occasione era la commemorazione di una battaglia di Zukov che decise i giapponesi a rivolgersi definitivamente a sud e a non avvicinarsi mai più alla Siberia\r\n\r\n- Afghanistan: ora non possono cantare, oltre a non poter parlare o camminare in giro, ma sarà normale anche quando sarà impedito pure bere acqua o cagare alle donne afgane\r\n\r\nhttps://www.ispionline.it/it/pubblicazione/afghanistan-il-silenzio-delle-innocenti-182800#g1\r\n\r\nInteressante che la coalizione semaforo tedesca colga l’occasione per rimpatriare 28 afgani che erano riusciti a scappare dai talebani; rendendo sempre più centrale Doha, assurta a luogo topico e focale per ogni prassi di ambigua e ipocrita diplomazia mediorientalista\r\n\r\nhttps://www.lettera22.it/germania-afghanistan-i-rimpatri-e-lipocrisia-europea/\r\n\r\n_ altri passi diplomatici russi avvengono in Azerbaijan nell'anniversario della guerra lampo che ha cacciato gli armeni dal Nagorno\r\n\r\nhttps://geopoliticalfutures.com/azerbaijans-role-in-russian-strategy/\r\n\r\n_ 13 agosto: il ministro degli esteri cinese incontra il capo della giunta birmana\r\n\r\nIntanto a ferragosto, dopo un’offenisva di una settimana che probabilmente ha messo in allarme i cinesi, la resistenza shan e kachin sta prendendo in una morsa Mandalay (e c’è anche un risvolto relativo alle armi, che come sempre coinvolgono aziende italiane: l’acciaieria No 1 è stata distrutta da colpi di mortaio da 60 mm. – gli stessi che Idf ha comprato da Oto Melara via Pentagono – l’acciaieria è stata impiantata dall’amicizia russa, ma riattivata dalla Danieli di Udine. Di nuovo nulla di nuovo, se non il fatto che la giunta stavolta prende delle bordate non da poco)\r\n\r\nhttps://www.lettera22.it/myanmar-ora-la-resistenza-birmana-attacca-dal-lato-sud/\r\n\r\n-Contemporaneamente i soliti Rohingya scappano dalla Birmania come 7 anni fa (sotto il governo di Auung) attraversando il confine con il Bangladesh liberato da Hasina, mentre Yunus giurava, perché la giunta di Naypidaw bombardava il Rakhine, uccidendo 150 civili (avete sentito o visto questa notizia nel sonnacchioso agosto balneare?) nella strenua lotta contro l’esercito etnico dell’Arakan, che ha incendiato 40 villaggi rohingya (chiunque prevalga l’intento genocida verso i Rohingya è uguale). Per ora Yunus non sta facendo niente per l’etnia perseguitata\r\n\r\nhttps://www.lettera22.it/rohingya-rischio-nuova-pulizia-etnica/\r\n\r\n_ il 21 l'anniversario 120 di Deng avvia il dibattito sulla svolta rispetto alla sua indicazione in un periodo di contrazione del pil e delle nascite e sul ruolo della leadership del Partito?\r\n\r\n- fine agosto: ulteriore spinta al decoupling con la mossa della Cina di affidarsi il più possibile al renminbi per le transazioni internazionali (casualmente poco dopo Jake Sullivan, consigliere per la sicurezza, si è incontrato con Xi); proprio mentre si parlava di Latticework approach\r\n\r\nhttps://us8.campaign-archive.com/?u=36b7a9702ea86a9f69b819156&id=de22501dd6\r\n\r\ne al proposito salta fuori un piano “Nuclear employment guidance” per riorientare per la prima volta la strategia di deterrenza nucleare americana e concentrarsi sulla rapida espansione dell’arsenale della Cina\r\n\r\nhttps://www.china-files.com/la-nuova-strategia-nucleare-anti-cina-degli-usa/\r\n\r\n- movimenti nell'area indopacifica intorno al Giappone: Usa cercano di creare diverse coalizioni e alleanze la Cina fa incontri, ma poi sorvola isole disabitate giapponesi con aerei da guerra\r\n\r\n- intanto continuano a collidere navi cinesi e filippine, non so se vanno su Segugio a scegliere la compagnia di assicurazione; difficile un decoupling dell’economia filippina da quella cinese che è il suo maggior partner come per gli altri 7 dell’Asean, in mezzo ai consueti annosi accordi ed esercitazioni con gli Usa e il Giappone. Il 30 luglio c’è stato un bilaterale tra Usa e Filippine con Blinken e Austin (500 milioni di dollari di aiuti militari)\r\n\r\nhttps://iari.site/2024/09/04/il-ruolo-storico-delle-filippine-in-asia-orientale/\r\n\r\n- oggi inizia a Beijing il summit triennale tra Cina e Africa... altro che piano Mattei e proattività meloniana che conduce in indopacifico\r\n\r\n(l'altro paese che periodicamente raduna i paesi africani per implementare affari e \"colonizzare\" è la Turchia, che non a caso vuole entrare nei Brics al summit del prossimo mese) qui sono i brics che vanno direttamente al Sud del mondo e si accreditano nella Cina come leader delle nazioni non occidentali\r\n\r\n_ 14 agosto il primo ministro thai Srettha Thaivisin dimesso d'ufficio dalla Corte costituzionale per una roba alla Sangiuliano, ma tanto il lavoro sporco lo aveva finito\r\n\r\nhttps://cnnespanol.cnn.com/2024/08/14/primer-ministro-tailandia-srettha-thavisin-destituido-decision-judicial-impactante-trax/#0\r\n\r\nTorna la dinastia Shinawatra:\r\n\r\nhttps://www.lettera22.it/e-giovane-abile-e-dinastica-la-nuova-premier-del-regno-thai/\r\n\r\nThailandia, inizio agosto: costituito il People's Party, provocatorio nome per l'ex MoveForward sciolto dai patriarchi monarchicio-militari\r\n\r\ne poi il 16 agosto nomina della figlia di shinawatra, il tycoon\r\n\r\nIndonesia sull'orlo di una crisi costituzionale\r\n\r\nhttps://www.geopolitica.info/indonesia-sullorlo-di-una-crisi-costituzionale/\r\n\r\n_ non cambia nulla: il figlio del Chapo ha impiegato poche settimane di carcere per pentirsi e collaborare... il fentanyl è prodotto su brevetto cinese, ma i messicani hanno la tecnologia e la rete per distribuirlo nelle vene dell'America; ma la war on drugs serve a entrambi i campi, come la guerra per Hamas e Israele, e non finirà mai\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/BASTIONI-05092024.mp3\"][/audio]",[513],{"field":101,"matched_tokens":514,"snippet":510,"value":511},[22],{"best_field_score":207,"best_field_weight":208,"fields_matched":114,"num_tokens_dropped":47,"score":209,"tokens_matched":114,"typo_prefix_score":47},6637,{"collection_name":373,"first_q":22,"per_page":105,"q":22},8,["Reactive",520],{},["Set"],["ShallowReactive",523],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$fGd2O0atyyhFgpqfdUscmmCkqEea27QNyzkMjGAmxwpc":-1},true,"/search?query=Vietnam"]