","LA SERBIA IN PIAZZA CONTRO VUCIC","post",1742302536,[62,63,64,65],"http://radioblackout.org/tag/belgrado/","http://radioblackout.org/tag/manifestazione/","http://radioblackout.org/tag/movimento-studenti/","http://radioblackout.org/tag/vucic/",[25,67,31,18],"manifestazione",{"post_content":69,"post_title":74,"tags":78},{"matched_tokens":70,"snippet":72,"value":73},[71],"Vučić","manifestazione contro il presidente Aleksandar \u003Cmark>Vučić\u003C/mark> dalle proteste iniziate oltre quattro","Sabato a Belgrado, oltre centomila persone hanno partecipato alla più grande manifestazione contro il presidente Aleksandar \u003Cmark>Vučić\u003C/mark> dalle proteste iniziate oltre quattro mesi fa . Le manifestazioni erano iniziate dopo il crollo di una tettoia nella stazione ferroviaria di Novi Sad, una città a circa 60 chilometri da Belgrado, lo scorso 1° novembre che aveva causato 15 morti. Le proteste guidate dagli studenti sono diventate sempre più numerose coinvolgendo altri strati della società serba contro la corruzione e il regime di \u003Cmark>Vucic\u003C/mark> . Sabato secondo fonti del ministero dell’Interno i manifestanti erano circa 107 mila, arrivati da tutta la Serbia: secondo altre fonti il numero dei presenti potrebbe essere stato anche tre volte superiore e si sono svolte in modo pacifico, nonostante le provocazioni delle autorità. Le proteste hanno portato alle dimissioni del governo e coinvolgono la Serbia profonda e rurale che finora aveva sostenuto il nazionalista \u003Cmark>Vucic\u003C/mark> che continua ad accusare i manifestanti di essere guidati da non ben definite forze esterne. Durante la manifestazione di sabato ,la più grande dalla caduta di Milosevic, le forze di sicurezza serbe hanno usato illegalmente un'arma sonica di tipo militare per spaventare e disperdere la folla , alcuni filmati pubblicati sui social media mostrano la gente in piedi durante i 15 minuti di silenzio in memoria delle vittime del disastro alla stazione ferroviaria Novi Sad quando improvvisamente, si vede la folla aprirsi in preda al panico e scappare. Secondo gli esperti militari, chi è esposto a questo tipo di arma prova un forte dolore all'orecchio, disorientamento e panico. Un'esposizione prolungata può causare la rottura dei timpani e danni irreversibili all'udito.\r\n\r\nNe parliamo con Tatiana Djordjevic giornalista serba .\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/INFO-17032025-TATIANA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n ",{"matched_tokens":75,"snippet":77,"value":77},[76],"VUCIC","LA SERBIA IN PIAZZA CONTRO \u003Cmark>VUCIC\u003C/mark>",[79,81,83,85],{"matched_tokens":80,"snippet":25},[],{"matched_tokens":82,"snippet":67},[],{"matched_tokens":84,"snippet":31},[],{"matched_tokens":86,"snippet":87},[18],"\u003Cmark>Vucic\u003C/mark>",[89,94,97],{"field":36,"indices":90,"matched_tokens":91,"snippets":93},[14],[92],[18],[87],{"field":95,"matched_tokens":96,"snippet":77,"value":77},"post_title",[76],{"field":98,"matched_tokens":99,"snippet":72,"value":73},"post_content",[71],578730123365712000,{"best_field_score":102,"best_field_weight":39,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":48,"score":103,"tokens_matched":20,"typo_prefix_score":48},"1108091339008","578730123365711979",{"document":105,"highlight":122,"highlights":137,"text_match":100,"text_match_info":147},{"cat_link":106,"category":107,"comment_count":48,"id":108,"is_sticky":48,"permalink":109,"post_author":51,"post_content":110,"post_date":111,"post_excerpt":112,"post_id":108,"post_modified":113,"post_thumbnail":114,"post_thumbnail_html":115,"post_title":116,"post_type":59,"sort_by_date":117,"tag_links":118,"tags":121},[45],[47],"51759","http://radioblackout.org/2019/01/i-sabati-contro-vucic/","Da sei settimane la Serbia è scossa da un vento di protesta. Ogni sabato decine di migliaia di persone sfidano le forti nevicate e il gelo per scendere in strada a protestare contro il governo, lo strapotere del presidenteVučić e la mancanza di spazio per i partiti di opposizione sui canali di informazione, in particolare sulla rete nazionale.\r\nIl malcontento è stato provocato dall'aggressione subita dall’attivista dell’opposizione Borko Stefanovic, brutalmente attaccato e picchiato da ignoti, avvenuta lo scorso 23 novembre a Kruševac. Da allora le proteste si svolgono sotto lo slogan “Contro la violenza – stop alle camicie insanguinate”. Lo slogan “Uno dei cinque milioni” è stato aggiunto in un secondo momento, dopo l' affermazione di Vučić secondo cui non accetterebbe le richieste dei manifestanti nemmeno se fossero in cinque milioni. Gli esponenti dell’opposizione partecipano alle proteste, ma restano mescolati alla folla e non tengono discorsi, mentre in primo piano ci sono attori, intellettuali e giovani attivisti che manifestano in modo pacifico.\r\n\r\nSembra difficile che queste proteste possano mettere in seria difficoltà Vučić così come invece fu a suo tempo per Milosevic, ma di certo sono un banco di prova per il presidente, tanto che si vocifera di elezioni anticipate in un contesto nel quale, è bene ricordarlo, la coalizione di governo ha un dominio assoluto dal momento che controlla gli organi statali e i principali media del paese, dispone di mezzi finanziari necessari per condurre la campagna elettorale e non esita a usare risorse pubbliche per l’autopromozione politica. Resta tuttavia il fatto che tra quei gruppi sociali che scendono ora in piazza inesorabilmente cresce il malcontento che non svanirà facilmente, a prescindere dall’esito delle eventuali elezioni anticipate. Quindi, se il governo dovesse decidere di organizzare elezioni anticipate, guadagnerebbe tempo ma non è detto che riuscirebbe a “pacificare”quegli animi che stanno cominciando a svegliarsi.\r\n\r\nPer capire meglio quello che sta succedendo in Serbia abbiamo contattato Giorgio Fruscione, vicedirettore di East Journal.\r\n\r\nAscolta la diretta\r\n\r\nProtesteSerbia\r\n\r\n ","11 Gennaio 2019","","2019-01-11 19:01:40","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/01/Stop-krvavim-košuljama-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"159\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/01/Stop-krvavim-košuljama-300x159.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/01/Stop-krvavim-košuljama-300x159.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/01/Stop-krvavim-košuljama-768x408.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/01/Stop-krvavim-košuljama.jpg 800w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","I sabati contro Vučić",1547230739,[119,120,65],"http://radioblackout.org/tag/proteste-antigoverno/","http://radioblackout.org/tag/serbia/",[35,15,18],{"post_content":123,"post_title":127,"tags":130},{"matched_tokens":124,"snippet":125,"value":126},[71],"momento, dopo l' affermazione di \u003Cmark>Vučić\u003C/mark> secondo cui non accetterebbe le","Da sei settimane la Serbia è scossa da un vento di protesta. 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Il crollo uccise 17 persone ed è così diventato il simbolo dell'incuria e corruzione governativa.\r\n\r\nAlla risposta del presidente Vučić all'ultimatum, che esclude elezioni prima del 2026, sono seguite rinvigorite proteste che hanno contato nella giornata di Sabato 150 mila persone in piazza. La risposta del governo ha visto 77 (o 79 a seconda delle fonti) arresti in un clima di violenza poliziesca gratuita, in cui si parla anche di atteggiamenti sessisti da parte dei poliziotti. \r\nGli scontri sono continuati nella capitale Belgrado e non sono mancate le manifestazioni di solidarietà agli arrestati e le azioni di piazza in risposta agli arresti, concretizzatesi in blocchi stradali diffusi. \r\n\r\nNe parliamo con Aida Kapetanovic, ex ricercatrice dell’università di Fiume e Belgrado, ora attivista in Bosnia-Erzegovina: \r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/SerbiaPostUltimatumVucic.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n\r\nCon una redattrice dell'Info di Radio Blackout, ora in Serbia, tracciamo un quadro delle proteste dell'ultima settimana tra Belgrado e Novi Sad:\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/SerbiaLisetti.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nEcco qualche link utile, per chi volesse continuare a seguire le proteste:\r\n\r\nArticolo \"Le “blokade” in Serbia: una mobilitazione a guida studentesca che sta trasformando radicalmente la società\", a firma di Aida Kapetanovic, che descrive alcuni degli aspetti più interessanti e innovativi delle proteste.\r\n\r\nStudenti_u_blokadi, pagina Instagram degli studenti serbi auto-organizzati.\r\n\r\nMasina, media indipendente Serbo che sta seguendo le proteste, anche in inglese.\r\n\r\nOsservatorio balcani e caucaso, che sta seguendo le proteste.\r\n\r\n ","4 Luglio 2025","2025-07-04 13:14:24","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/IMAGE-2025-07-04-123546-e1751627410457-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"146\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/IMAGE-2025-07-04-123546-e1751627410457-300x146.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/IMAGE-2025-07-04-123546-e1751627410457-300x146.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/IMAGE-2025-07-04-123546-e1751627410457-1024x499.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/IMAGE-2025-07-04-123546-e1751627410457-768x374.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/IMAGE-2025-07-04-123546-e1751627410457.jpg 1280w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","SERBIA: DOPO L'ULTIMATUM AL GOVERNO PIAZZE SEMPRE PIU' OCEANICHE",1751634641,[164,165,166,120],"http://radioblackout.org/tag/balcani/","http://radioblackout.org/tag/corruzione/","http://radioblackout.org/tag/manifestazioni/",[23,29,168,15],"manifestazioni",{"post_content":170},{"matched_tokens":171,"snippet":172,"value":173},[71],"ultimatum al governo presieduto da \u003Cmark>Vučić\u003C/mark>: elezioni anticipate o manifestazioni oceaniche","IL 28 giugno, data della battaglia di Kosovo Polje nel 1389, ricorrenza fondamentale in Serbia, è stato lanciato dagli studenti serbi un ultimatum al governo presieduto da \u003Cmark>Vučić\u003C/mark>: elezioni anticipate o manifestazioni oceaniche con nuove forme di azione di piazza. \r\nLa richiesta di dimissioni del governo e le conseguenti mobilitazioni straordinarie vanno avanti da primo Novembre 2024, data in cui crollò la tettoia di una pensilina a Novi Sad. 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Si tratta del \"Belgrade Waterfront\", progetto immobiliare pubblico-privato che vede la compartecipazione dello Stato guidado da Vučić (che fornirà terreni e infrastrutture) e della Eagle Hills, società di Abu Dhabi specializzata nello \"sviluppo di centri urbani\" (che investirà nell'edilizia). Il costo complessivo previsto per questa operazione speculativa è di 3,5 miliardi di Euro, mentre i lavori, che dureranno 30 anni, comprenderanno la costruzione di case e hotel di lusso, centri commerciali e uffici, tra cui il grattacielo “Kula Beograd” che, con oltre 200 metri di altezza, diventerà l’edificio più alto dell’intera penisola balcanica.\r\n\r\n \r\n\r\nE' proprio in quest'area che circa 1.000 rifugiati bloccati in Serbia perchè respinti dalla Fortezza Europa avevano deciso di occupare degli immobili abbandonati da tempo. Persone a cui è stato negato qualunque riconoscimento giuridico sia nell'UE che in Serbia, deportate dall'Ungheria e dalla Croazia e poi bloccate nella cd. \"rotta balcanica\", costrette quest'estate a vivere accampate nei parchi pubblici di Belgrado da cui sono poi state sgomberate. Persone che in autunno hanno però deciso di lottare in prima persona contro il regime di deportabilità quotidiana a cui gli Stati le sottopongono, rifiutando il trasfermento nei \"campi\" istituzionali serbi (da cui poi rischiano nuovamente di essere deportate in Macedonia) e riappropriandosi da sole di un tetto. Squat dove l'autogestione è diventata un'arma contro i confini e contro la gentrification. La repressione non ha tardato a manifestarsi: polizia, ruspe e associazionismo \"umanitario\" sono presto arrivati per sgomberare e deportare i rifugiati, così come da mesi sta avvenendo, con ogni mezzo legale ed illegale, con le famiglie locali povere che devono essere estirpate da un quartiere dove ci sarà posto solo per ricchi. Dopo la \"riqualificazione\" il costo medio di un'appartamento nell'area sarà di 400.000 euro, a fronte di un salario medio mensile, in Serbia, inferiore ai 400 euro. Nel frattempo, per coprire la vista \"oscena\" delle case occupate, è stato eretto un muro con immagini dello sfavillante \"Belgrade Waterfront Project\". Ma tra gli occupanti rifugiati e residenti c'è chi resiste, la lotta continua.\r\n\r\n \r\n\r\nQuesta mattina ne abbiamo parlato con una compagna della rete locale di solidarietà No Border Serbia:\r\n\r\n \r\n\r\nSerbia","20 Gennaio 2017","2017-01-25 12:27:31","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/01/img_04181-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"225\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/01/img_04181-300x225.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/01/img_04181-300x225.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/01/img_04181-768x575.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/01/img_04181.jpg 800w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Muri e gentrification: squat di rifugiati sotto attacco a Belgrado",1484915576,[196,197,198,199,120],"http://radioblackout.org/tag/belgrade-waterfront/","http://radioblackout.org/tag/confini/","http://radioblackout.org/tag/gentrification/","http://radioblackout.org/tag/rifugiati/",[33,21,201,27,15],"gentrification",{"post_content":203},{"matched_tokens":204,"snippet":205,"value":206},[71],"compartecipazione dello Stato guidado da \u003Cmark>Vučić\u003C/mark> (che fornirà terreni e infrastrutture)","Nel pieno centro di Belgrado un'area di 2 milioni di metri quadrati, considerando l'estensione verticale, è investita da un gigantesco progetto di \"riqualificazione\" (leggi gentrification) di interesse prioritario per il governo serbo. 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Ma tra gli occupanti rifugiati e residenti c'è chi resiste, la lotta continua.\r\n\r\n \r\n\r\nQuesta mattina ne abbiamo parlato con una compagna della rete locale di solidarietà No Border Serbia:\r\n\r\n \r\n\r\nSerbia",[208],{"field":98,"matched_tokens":209,"snippet":205,"value":206},[71],{"best_field_score":179,"best_field_weight":180,"fields_matched":20,"num_tokens_dropped":48,"score":181,"tokens_matched":20,"typo_prefix_score":48},6646,{"collection_name":59,"first_q":18,"per_page":213,"q":18},6,{"facet_counts":215,"found":236,"hits":237,"out_of":396,"page":20,"request_params":397,"search_cutoff":37,"search_time_ms":40},[216,229],{"counts":217,"field_name":227,"sampled":37,"stats":228},[218,221,223,225],{"count":219,"highlighted":220,"value":220},8,"I Bastioni di Orione",{"count":20,"highlighted":222,"value":222},"Serbia",{"count":20,"highlighted":224,"value":224},"balcani",{"count":20,"highlighted":226,"value":226},"proteste","podcastfilter",{"total_values":40},{"counts":230,"field_name":36,"sampled":37,"stats":235},[231,233],{"count":219,"highlighted":232,"value":232},"Bastioni di Orione",{"count":20,"highlighted":234,"value":234},"BastioniOrione",{"total_values":17},9,[238,270,297,324,352,374],{"document":239,"highlight":254,"highlights":262,"text_match":177,"text_match_info":267},{"comment_count":48,"id":240,"is_sticky":48,"permalink":241,"podcastfilter":242,"post_author":243,"post_content":244,"post_date":245,"post_excerpt":112,"post_id":240,"post_modified":246,"post_thumbnail":247,"post_title":248,"post_type":249,"sort_by_date":250,"tag_links":251,"tags":253},"95486","http://radioblackout.org/podcast/bastioni-di-orione-06-02-2025-vendita-di-esseri-umani-tra-libia-e-tunisia-con-i-soldi-ue-serbia-continuano-le-manifestazioni-il-regime-di-vucic-e-al-capolinea/",[220],"radiokalakuta","Bastioni di Orione in questa puntata parla con Piero Gorza ,antropologo che attualmente svolge studi sul tema della frontiera , del rapporto \"State Trafficking\" che riporta le testimonianze di migranti che sono stati espulsi dalla Tunisia verso la Libia da giugno 2023 a novembre 2024 mettendo in luce un meccanismo di vendita di esseri umani alla frontiera da parte di apparati di polizia e militari tunisini e l’interconnessione fra questa infrastruttura dei respingimenti e l’industria del sequestro nelle prigioni libiche. Il rapporto contribuisce a documentare veri e propri crimini di stato perpetrati da apparati governativi tunisini e libici con la complicità delle politiche di esternalizzazione delle frontire da parte dell'Unione Europea. Questa collusione si sostanzia nei \"memorandum\" d'intesa siglati tra Tunisia ed Unione Europea che prevedono proprio il finanziamento di corpi di polizia allo scopo di impedire le partenze dei migranti. Sonoi 5 le fasi che il rapporto identifica in questo processo di deportazione e tratta di esseri umani :1) Gli arresti; 2) Il trasporto verso la frontiera tunisino-libica; 3) Il ruolo dei campi di detenzione alla frontiera tunisina; 4) Il passaggio e la vendita a corpi armati libici; 5) La detenzione nelle prigioni libiche sino al pagamento del riscatto. 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Lungo il percorso, numerosi cittadini hanno atteso gli studenti per sostenerli, offrendo loro cibo e acqua. Le manifestazioni sono iniziate il 22 novembre e non si fermano ,hanno portato alle dimissioni del primo ministro Vucevic ,le proteste erano cominciate a causa del crollo di una tettoia alla stazione ferroviaria di Novi Sad lo scorso 1° novembre, che aveva causato 15 morti. L’incidente è considerato dai manifestanti emblematico della corruzione diffusa nel paese durante gli anni al potere del presidente Aleksandar Vučić, che è stato primo ministro fra il 2014 e il 2017 e da allora è presidente. Il movimento non accetta di essere sovradeterminato dai partiti politici dell'opposizione che divisa e debole viene tenuta lontana dalle manifestazioni ,la critica di questa generazione diviene sempre più radicale ed investe il sistema di potere di Vucic .Con le dovute differenze il pernsiero va alle manifestazioni studentesche che portarono alla caduta nel 2000 del governo di Milosevic.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/BASTIONI-DI-ORIONE-06022025-SERBIA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","10 Febbraio 2025","2025-02-10 11:59:52","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/06/blade-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 06/02/2025-VENDITA DI ESSERI UMANI TRA LIBIA E TUNISIA CON I SOLDI UE -SERBIA CONTINUANO LE MANIFESTAZIONI IL REGIME DI VUCIC E' AL CAPOLINEA ?","podcast",1739188792,[252],"http://radioblackout.org/tag/bastioni-di-orione/",[232],{"post_content":255,"post_title":259},{"matched_tokens":256,"snippet":257,"value":258},[71],"al potere del presidente Aleksandar \u003Cmark>Vučić\u003C/mark>, che è stato primo ministro","Bastioni di Orione in questa puntata parla con Piero Gorza ,antropologo che attualmente svolge studi sul tema della frontiera , del rapporto \"State Trafficking\" che riporta le testimonianze di migranti che sono stati espulsi dalla Tunisia verso la Libia da giugno 2023 a novembre 2024 mettendo in luce un meccanismo di vendita di esseri umani alla frontiera da parte di apparati di polizia e militari tunisini e l’interconnessione fra questa infrastruttura dei respingimenti e l’industria del sequestro nelle prigioni libiche. 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La mobilitazione degli studenti serbi è stata innescata dal crollo di una tettoia alla stazione di Novi Sad lo scorso 1 novembre , costruita da una ditta cinese che la corruzione ha dotato di materiali scadenti: 15 persone sono morte in quel crollo. La protesta si è estesa a macchia d'olio a tutti gli istituti universitari e si è ben presto trasformata in una critica radicale al potere di Vučić, senza farsi condizionare dalle opposizioni e estendendosi anche ad altri soggetti sociali oltre gli studenti . I manifestanti chiedono conto dei 65 milioni spesi per la presunta ristrutturazione della stazione di Novi Sad ,puntano il dito sulla corruzione dilagante e ,come spesso è accaduto nella storia recente della Serbia, dimostrano la loro insofferenza al nazionalismo di Vucic ,degno erede di Seselj (fondatore e presidente del Partito Radicale Serbo, condannato nel 2018 per crimini contro l’umanità) ma abile trasformista che riesce a blandire l'Unione Europea ,flirtare con Mosca mentre invia armi agli ucraini e fare lucrosi affari con la Cina.\r\n\r\nLe proteste nascono dal basso senza leader ,nelle assemblee plenarie gli studenti affrontano i temi della mobilitazione ,discutono dei media ,la sicurezza, la repressione esercitando un metodo di democrazia diretta che mette in discussione l'architettura del regime di Vucic .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/BASTIONI-DI-ORIONE-09012025-SERBIA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Diego Battistessa parliamo di Panama dopo le uscite di Trump che ha reclamato diritti sul canale in funzione anticinese perseguendo una nuova versione della dottrina Monroe che prevede l'America agli americani (quelli del nord). Panama si staccò nel 1903 dalla Gran Colombia su istigazione nordamericana che finanziò le classi dirigenti corrotte per favorire gli interessi statunitensi, il canale torno' con l'accordo Carter-Torrijos sotto la sovranità del Panama ma non avendo lo stato centroamericano un esercito ,le clausole dell'accordo prevedono che la protezione militare sia demandata all'esercito americano. Facendo leva sulla presenza cinese nel canale Trump sfrutta questa clausola per minacciare l'uso della forza ,circostanza non nuova l'ultima nel 1989 con l'invasione voluta da Bush senior contro l'ex agente della C.I.A. Noriega e il massacro di circa 4000 civili nel criminale bombardamento del popoloso quartiere di El Chorrillo . Svanita al momento l'opzione alternativa di un canale che passasse per il Nicaragua , il choke point panamense è in sofferenza a causa della cronica mancanza d'acqua e del sovraffollamento delle navi che ingolfano il canale ,il governo del presidente Molino cerca di tenere testa alle intemperanze trumpiane ma ha una grave crisi di consensi e si trova a gestire una situazione sociale esplosiva .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/BASTIONI-09012025-BASTIONI-BATTISTESSA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nInfine con Pierluigi Fagan che pubblica articoli su varie riviste on line e partecipa ad incontri e dibattiti pubblici sulle questioni geopolitiche e del tema della complessità, proviamo a decrittare le ultime uscite di Trump svincolandole dall'immagine della volubilità caratteriale del soggetto ma riportandole ad una cogente visione realista in linea con il pensiero delle nuove élite dominanti a Washington. Trump è il front-man delle oligarchie dei grandi produttori di energia fossile ,del complesso militare industriale ,dei magnati della Silicon Valley ,le tecno élite e la cosidetta Paypal mafia che va da Peter Thiel ad Elon Musk. Le sue dichiarazioni sulla Groenlandia ,Canada,Panama e Messico squadernano una nuova dottrina Monroe 2.0 che prevede il controllo degli U.S.A. sul continente americano contro potenziali ingerenze straniere. Questa elaborazione discende dalla constatazione della struttura multipolare che si sta affermando nel mondo ,in cui ciascun soggetto si costruisce e rafforza il proprio polo distanziandosi così dal globalismo atlantista ed ideologico dei neocon . Trump cercherà di riequilibrare la bilancia commerciale americana trattando con i singoli stati ed utilizzando la minaccia dei dazi così da costringere gli europei ad aumentare il budget per la difesa alimentando l'industria bellica statunitense dei cui interessi è portatore. Probabilmente proverà ad utilizzare l'International Emergency Economic Powers Act (IEEPA) una legge federale promulgata nel 1977 che conferisce al Presidente il potere di identificare qualunque minaccia abbia origine al di fuori degli Stati Uniti ,se sussiste uno stato di emergenza economica puo' assumere dei poteri che consentono di aggirare il Congresso . Sul piano interno il controllo sociale sarà demandato al nefasto Project 2025 allo scopo di mantenere l'innaturale asimmetria costituita dal privilegio americano di controllare il 26% del Pil mondiale rappresentando solo il 4,5% della popolazione mondiale .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/BASTIONI-09012025-FAGAN.mp3\"][/audio]","15 Gennaio 2025","2025-01-15 15:39:06","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/blade-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 09/01/2025-SERBIA GLI STUDENTI FANNO TREMARE VUCIC -PANAMA ,IL CANALE TORNA NEL MIRINO YANKEE- IL FRONTMAN ARANCIONE DELLE TECNO ELITE E LA DOTTRINA MONROE 2.0",1736955546,[252],[232],{"post_content":284,"post_title":288},{"matched_tokens":285,"snippet":286,"value":287},[71],"critica radicale al potere di \u003Cmark>Vučić\u003C/mark>, senza farsi condizionare dalle opposizioni","In questa prima puntata del 2025 Bastioni di Orione si occupa delle manifestazioni studentesche in Serbia con Tatiana Djordjevic corrispondente dall'Italia per vari media serbi . 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Probabilmente proverà ad utilizzare l'International Emergency Economic Powers Act (IEEPA) una legge federale promulgata nel 1977 che conferisce al Presidente il potere di identificare qualunque minaccia abbia origine al di fuori degli Stati Uniti ,se sussiste uno stato di emergenza economica puo' assumere dei poteri che consentono di aggirare il Congresso . 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Vucic ha mantenuto i legami con gli ambienti nazionalisti e radicali mantendendo posizioni intransigenti verso la questione kosovara, all'interno deve fare i conti con un opposizione variegata che riesce a mobilitarsi nelle piazze ma non ad esprimere un alternativa credibile.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/BASTIONI-DI-ORIONE-211223-SERBIA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nAltre elezioni quelle in Congo ,enorme paese dell'Africa centrale attraversato da sommovimenti e contraddizioni sopratutto nelle aree dell'est del paese quelle ricche di materie prime ,dove imperversano milizie ed eserciti vari. Parliamo di queste caotiche elezioni con Giovanni Gugg redattore di Focus on Africa il quale fa un quadro dello stato delle regioni orientali dove Kinshasa non controlla i territori e dei candidati favoriti fra i quali il presidente uscente Tshisekedi che punta ad una probabile riconferma del suo mandato. Parliamo anche dei progetti infrastrutturali come il corridoio di Lobito ,fra Congo e Zambia in funzione di continemento dell'espansione commerciale cinese ,che coinvolgerà alcuni paesei dell'Africa orientale.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/BASTIONI-DI-ORIONE-211223-CONGO.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nInfine andiamo in Cile con Marco Santopadre per parlare del referendum costituzionale sul progetto di costituzione redatto dalla destra radicale che è stato respinto con una netta maggioranza . E' la seconda volta che il popolo cileno viene chiamato ad esprimersi sul progetto di nuova costituzione che dovrebbe sostituire quella d'impianto pinochettista ancora in vigore sebbene emendata in varie parti. Si evidenzia la debolezza del progetto riformatore di Boric (il presidente progressista cileno ) che non è riuscito ad intaccare la struttura del potere reale del pinochettismo che influenza ancora l'opinione pubblica cilena . Le rivendicazioni di cambiamento agitate dalla rivolta sociale del 2019 che ha contribuito a creare il clima in cui si è elaborata la prima bozza progresissta della nuova costituzione ,non hanno avuto risposta e il governo si è appiattito sulle parole d'ordine securitarie della destra .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/BASTIONI-DI-ORIONE-211223-CILE.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","23 Dicembre 2023","2023-12-23 16:42:13","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/blade-1-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 21/12/2023- SERBIA VINCE VUCIC EREDE DEL NAZIONALISMO RADICALE -CONGO ELEZIONI E CAOS- CILE NO ALLA COSTITUZIONE DELLE DESTRE MA IL POTERE REALE RIMANE PINOCHETTISTA.",1703349733,[252],[232],{"post_content":311,"post_title":315},{"matched_tokens":312,"snippet":313,"value":314},[18],"Si evidenziano le manovre di \u003Cmark>Vucic\u003C/mark> atte a manipolare l'esito elettorale","Nell'ultima puntata del 2023 Bastioni di Orione si occupa dell'esito delle elezioni in Serbia ,ne parliamo con Giorgio Fruscione analista dell'ISPI e profondo conoscitore dell'area balcanica .Si evidenziano le manovre di \u003Cmark>Vucic\u003C/mark> atte a manipolare l'esito elettorale ,la sua rete di influenze attraverso il Partito Progressista Serbo che controlla e manipola il consenso ,la sua ambigua politica estera che se da una parte bussa alle porte dell'Europa, dall'altra mantiene ottimi rapporti con Mosca e al contempo apre ampi spazi di penetrazione economica e commerciale alla Cina. \u003Cmark>Vucic\u003C/mark> ha mantenuto i legami con gli ambienti nazionalisti e radicali mantendendo posizioni intransigenti verso la questione kosovara, all'interno deve fare i conti con un opposizione variegata che riesce a mobilitarsi nelle piazze ma non ad esprimere un alternativa credibile.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/BASTIONI-DI-ORIONE-211223-SERBIA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nAltre elezioni quelle in Congo ,enorme paese dell'Africa centrale attraversato da sommovimenti e contraddizioni sopratutto nelle aree dell'est del paese quelle ricche di materie prime ,dove imperversano milizie ed eserciti vari. 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In Algeria il governo voluto dai militari approfitta del contesto di crisi del movimento di contestazione \"hirak\" e dell'importanza strategica delle risorse energetiche del paese per accentuare la repressione e le restrizioni della libertà di manovra per l'opposizione .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nhttps://www.lemonde.fr/afrique/article/2023/03/03/la-question-tres-taboue-du-racisme-en-tunisie-n-a-jamais-fait-l-objet-d-un-debat-national_6163975_3212.html\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/03/BASTIONI-02032023-ALGERIA-TUNISIA.mp3\"][/audio]","5 Marzo 2023","2023-03-05 22:09:53","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/blade-1-2-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 02/03/2023-SERBIA : L'EQUILIBRISTA VUCIC AL SUPERMARKET DELLE ARMI SI PREPARA ALLA PROSSIMA GUERRA - TUNISIA E ALGERIA PER LA STESSA CRISI I SOLITI RIMEDI: L'ODIO CONTRO I MIGRANTI E LA STRETTA AUTORITARIA.",1678054086,[252],[232],{"post_content":338,"post_title":342},{"matched_tokens":339,"snippet":340,"value":341},[18],"degli equilibrismi del presidente serbo \u003Cmark>Vucic\u003C/mark> amico degli occidentali che fa","Bastioni di Orione in questa puntata analizza la situazione della Serbia e dei Balcani con Marco Siragusa studioso dell'area balcanica che ci racconta degli equilibrismi del presidente serbo \u003Cmark>Vucic\u003C/mark> amico degli occidentali che fa affari con i cinesi ,compra armi alle fiere degli armamenti, favorisce investimenti miliardari a Belgrado da parte degli emiratini ,si accorda per un riconoscimento non ufficiale con il Kosovo .La crescita esponenziale del budget serbo per le spese militari viene giustificato con la necessità di protezione da eventuali aggressori, a detrimento degli investimenti nel welfare nonostante i malumori della società serba che nonostante la mobilitazione non trova un espressione politica organizzata , sullo sfondo le tensioni mai sopite con il Kosovo indipendente .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/03/BASTIONI-2032023-SERBIA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nAndiamo nel Maghreb parlando di Tunisia e Algeria rispettivamente con Arianna Poletti studiosa che vive a Tunisi e Karim Metref giornalista algerino .Da una parte in Tunisia la torsione autoritaria del presidente Saied si innerva di razzismo con le sconsiderate dichiarazioni a proposito del tentativo di sostituzione etnica in atto in Tunisia ,classica manovra per nascondere gli effetti di una crisi economica devastante. 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A Novi Sad, i manifestanti sono stati bersagliati da fuochi d'artificio provenienti dalla sede del Partito Progressista Serbo, ed è stato visto un uomo, tra le fila appunto dei sostenitori di Vucic, brandire una pistola e sparare un colpo in aria. \r\n\r\n\r\n\r\nMa abbiamo allargato il discorso oltre le proteste anti corruzione e anti Vucic, dando notizia anche della situazione di Dodik, presidente della Repubblica Srpska da poco sollevato dall'incarico per via di una condanna emanata dal Tribunale statale della Bosnia Herzegovina.\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/08/serbia.mp3\"][/audio]\r\n\r\nDal minuto 12, potete ascoltare l'approfondimento con Tatjana Dordevic, scrittrice e giornalista serba a cui abbiamo chiesto a che punto sono le mobilitazioni nate dopo il crollo della pensilina a Novi Sad, poi diventate proteste di massa contro Vucic, e con la quale abbiamo anche parlato di memoria storica tra le giovani generazioni croate, bosniache e serbe, di fondamentalismo etnico, nazionalismi, passato e presente dei Balcani occidentali.","15 Agosto 2025","2025-08-15 13:40:08","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/08/Screenshot-2025-08-15-at-13-30-04-Protesti-u-četvrtak-Nasilje-policije-i-SNS-batinaša-i-erupcija-građanskog-besa-Vreme-200x110.png","Ancora proteste in Serbia. 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Se le volte precedenti i teatri di guerra in cui stava operando ci avevano permesso di descrivere il quadro attorno a Zaporižžja, stavolta si trovava in Iran mentre si andavano svolgendo le operazioni belliche della guerra battezzata da Trump dei 12 giorni, impegnato proprio con quelle centrali oggetto del contendere nel pretesto sionista per l'aggressione di Netanyahu e nella dimostrazione di muscoli machisti di Trump. Ci ha potuto quindi restituire un quadro di prima mano sia della comunità civile iraniana, sia delle figure di scienziati che a dispetto di ogni convenzione diplomatica e facendo strame del diritto internazionale sono stati decimati; ma contemporaneamente ha potuto con precisione descrivere e dirimere la questione più strettamente tecnologica. Così facendo ci ha confermato nell'idea che avevamo già avanzato la scorsa settimana con Laura Silvia Battaglia, ipotizzando che si tratti semplicemente di un sanguinario teatrino dell'orrore messo in piedi dai vertici del potere internazionale per far accettare la trasformazione del Sudovest asiatico secondo i piani di Tel Aviv.\r\nSiamo anche tornati a Panama, questa volta con David Lifodi, redattore de \"La Bottega del Barbieri\". Abbiamo di nuovo rivolto la prua verso il Canale, perché ci sembrava che la quantità di motivi di scontro e la serie di interessi planetari che passano da quella via di comunicazione che va prosciugandosi sia tale che vede tutte le grandi potenze impegnate: la Cina lascia il controllo dei porti, Trump pretende di annettersi il paese che tanto ha lottato per l'indipendenza, un presidente traditore che svende il paese agli americani, che dispiegheranno truppe di nuovo lungo il Canale, e alla Chiquita, che impone licenziamenti e dimezzamenti salariali e pensionistici (i lavoratori andrebbero in pensione con il 30% del loro stipendio – ora sarebbe con il 60%). I tumulti in piazza sono scoppiati, la repressione è stata feroce.\r\nE sulla scorta di questa ondata di lotte di piazza mesoamericane abbiamo sentito l'impulso di sentire ancora una volta Tatjana Djordjevic per documentare la svolta del Movimento serbo contro Vucic: stavolta la posizione si è più politicizzata e chiede dimissioni, si contrappone al rifiuto di rispondere dell'apparato di potere, forse perdendo l'anima movimentista, fresca e irridente, probabilmente per l'infiltrazione di elementi organizzati.\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nPiergiorgio Pescali, ingegnere nucleare che svolge i controlli per conto dell’Aiea, durante la guerra dei 12 giorni svolgeva il suo compito a Teheran e ci ha restituito alcune impressioni sulla società iraniana coinvolta nel conflitto, reazioni e speranze scaturite dalla situazione, ma soprattutto ci ha fatto il quadro preciso dello stato dell’arte tecnologico da esperto che ha conosciuto buona parte degli scienziati uccisi dall’Idf, colleghi preparati e che hanno sempre ribadito l’intento non militare del loro lavoro. Pescali non nasconde che i risultati dell’attività delle centrali iraniane esulassero dagli accordi sull’arricchimento dell’uranio – ma comunque i persiani non hanno accesso al plutonio, indispensabile per dotarsi di una bomba che possa fare da deterrente – e che l’Aiea dovesse riferire, sicuramente il pericolo non legittimava la reazione assassina del governo di Netanyahu: eliminare gli scienziati e decapitare i comandi militari indebolisce la società iraniana ma la lascia in balia del regime confessionale non più in grado di contrastare le mire sioniste, ma ancora più feroce nel controllo interno.\r\nPeraltro, se si analizza la questione con gli occhiali dello scienziato informato di prima mano, il pericolo della dotazione nucleare iraniana sarebbe potenzialmente a tal punto risibile rispetto alla potenza nucleare israeliana che appare evidente che sia stato tutto un teatrino pretestuoso il putiferio luttuoso combinato dai potenti, inscenato per rafforzare il singolo potere interno sulla pelle dei morti civili, anche di valenti scienziati, menti sottratte alla comunità. Infatti dopo quei 12 giorni di guerra non è cambiato nulla: l’Iran non ha stracciato la firma dal Trattato sulla non proliferazione nucleare (che Israele non ha mai preso in considerazione nella sua consueta impunità), gli Usa continuano nell’ambiguità del sostegno acritico a Israele e a contrastare l’espansione cinese, Tel Aviv insiste a sfruttare la superiorità bellica per rintuzzare la potenza della Mezzaluna sciita. Il resto è show-war innescato da pretesti conflittuali per rendere accettabile la trasformazione del Sudovest asiatico.\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/scene-di-guerra-spettacolari-per-ridisegnare-il-medio-oriente-raccontando-favole-nucleari--66873848\r\n\r\ni precedenti episodi relativi alla Repubblica islamica si trovano qui\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/OneWayNukeProliferation.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nSono due mesi che si assiste a proteste incessanti che coinvolgono diversi settori della società panamense , le proteste godono di un ampio sostegno popolare ed è per questo che il governo ha iniziato ad aumentare la repressione.\r\nLe mobilitazioni che si stanno svolgendo in varie parti del paese sono contro la riforma del sistema pensionistico, la riapertura della miniera Cobre Panamá, i bacini idrici multifunzionali del canale interoceanico e l'accordo di intesa firmato da Panama con gli Stati Uniti.\r\nIl governo intende decapitare il movimento, criminalizzando e perseguendo penalmente i principali dirigenti sindacali e minacciando gli scioperanti . La verità è che ci troviamo di fronte a una dittatura in abiti civili, che gode del sostegno degli Stati Uniti e risponde al malcontento sociale con la repressione indiscriminata.\r\nNonostante lo stato d’assedio, la crescita delle proteste nella cosiddetta zona bananera, dove l’impresa Chiquita Panamá ha licenziato più di cinquemila lavoratori , ha incrementato la rivolta sociale contro il presidente Mulino, giunto al potere nel 2024 grazie al sostegno della borghesia panamense e del grande capitale e che era riuscito a guadagnarsi l’appoggio popolare intercettando l’elettorato ultraconservatore deluso dal neoliberista Martinelli, alla guida del paese tra il 2009 e il 2014 prima di essere travolto da una serie di scandali legati alla corruzione.\r\nIn un paese di poco più di 4 milioni di abitanti i primi a scendere in lotta, il 23 aprile scorso, sono stati i docenti. Successivamente, a far sentire la propria voce, sono stati lavoratori delle bananeras, i sindacati, a partire dal Suntracs (Sindicato Único Nacional de Trabajadores de la Construcción y Similares) e gli studenti, tutti riuniti sotto le insegne del collettivo Alianza Pueblo Unido por la Vida che, fin dall’inizio, ha definito quella di Mulino come un’”offensiva neoconservatrice e neocolonialista”.\r\n\r\nNe parliamo con David Lifodi attento osservatore della realtà latinoamericana.\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/panama-s-incrociano-le-rivendicazioni-popolari-mentre-e-in-corso-la-contesa-per-il-controllo-del-canale--66875972\r\n\r\nQui trovate la serie dedicata al mondo latinoamericano\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/BASTIONI-03072025-PANAMA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nQuando ormai sembrava che le proteste stessero per sgonfiarsi e che neanche gli studenti avessero più la forza, a Belgrado si è svolta una grande manifestazione, segnando un altro punto di svolta nella mobilitazione di studenti e cittadini che si protrae ormai da mesi.\r\nTuttavia, sabato 28 giugno è diventato chiaro che la situazione è molto più complessa.\r\nNella storia della Serbia, questa data ha un significato importante, quasi mitico. La battaglia di Kosovo Polje si svolse il 28 giugno 1389, a Vidovdan (il giorno di San Vito) secondo il calendario gregoriano. A 636 anni di distanza, ancora si discute e ci si scontra sul significato di questo evento.\r\nPer la maggior parte dei cittadini serbi, questa è una delle date più significative della storia, il giorno in cui l’esercito serbo si oppose a quello ottomano, di gran lunga superiore, combatté eroicamente e, pur uscendo sconfitto, “salvò l'Europa”.\r\nPer altri – che restano in minoranza – Vidovdan è una ricorrenza da commemorare, ma non da celebrare, avendo spinto la Serbia in uno stato di prigionia e decadenza secolare. Per la destra, Vidovdan è un giorno sacro, per la sinistra una fonte di preoccupazione per le possibili recrudescenze nazionaliste e scioviniste.\r\nNegli ultimi trent’anni, Vidovdan ha assunto particolare rilevanza. A riportarlo in auge fu Slobodan Milošević.\r\nIl Kosovo è ancora uno dei punti nevralgici della società serba, tant’è che la stragrande maggioranza dei cittadini serbi continua a percepire il Kosovo come parte integrante della Serbia e a basare su questa convinzione le proprie opinioni politiche.\r\nQuesto il contesto in cui gli studenti hanno organizzato la grande manifestazione a Vidovdan. Stando alle stime in Piazza Slavija, a Belgrado, si sono radunate centoquarantamila persone. Altre fonti parlano anche di duecentomila manifestanti.\r\nIl salto di qualità del movimento studentesco, nato in seguito al crollo della pensilina della stazione di Novi Sad avvenuto il 1 novembre del 2024 e in cui persero la vita 15 persone, è evidente nella capillare mobilitazione che sta coinvolgendo ampi strati della società serba .Le rivendicazioni sono la richiesta di elezioni politiche anticipate e smantellare il cosiddetto Ćaciland, bastione del Partito progressista serbo (SNS) in centro a Belgrado, allestito dagli “studenti che vogliono tornare in aula”, che da mesi ormai blocca il traffico nella capitale.\r\nL'ampiamento della base sociale delle proteste ha portato a galla i residui del nazionalismo serbo che si sono visti in piazza Slavija dove sono intervenute personalità dall'evidente pedigree nazionalista .L'intossicazione nazionalista e la scelta di confrontarsi sul piano elettorale con Vucic rischiano di far scivolare il movimento verso la normalizzazione ,mentre rimane molto forte la mobilitazione e l'indignazione popolare contro il sistema di Vucic.\r\n\r\nNe parliamo con Tatjana Djordjevic corrispondente dall'Italia di vari media .\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/serbia-ombre-nazionaliste-sulla-protesta-degli-studenti-contro-vucic--66876127\r\n\r\nI precedenti interventi relativi al Movimento serbo e anche alle altre realtà balcaniche potete ascoltare si trovano qui\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/BASTIONI-03072025-SERBIA.mp3\"][/audio]","6 Luglio 2025","2025-07-07 09:27:35","BASTIONI DI ORIONE 03/07/2025 - LA FAVOLA DEL NUCLEARE IRANIANO È RACCONTATA DA SPECCHI SIONISTI DEFORMANTI E CRIMINALI. IL CHOKEPOINT DI PANAMA CONCENTRA RABBIA E REPRESSIONE, CHE IN SERBIA TROVANO UN NUOVO LIVELLO DI SCONTRO",1751830781,[252,385],"http://radioblackout.org/tag/bastioniorione/",[232,234],{"post_content":388},{"matched_tokens":389,"snippet":390,"value":391},[18],"svolta del Movimento serbo contro \u003Cmark>Vucic\u003C/mark>: stavolta la posizione si è","Avevamo già sentito Piergiorgio Pescali a proposito del suo lavoro di ingegnere inviato dall'Aiea a controllare il rispetto dei protocolli nucleari nelle aree più soggette a dispute sull'uso dell'energia nucleare da parte degli stati. Se le volte precedenti i teatri di guerra in cui stava operando ci avevano permesso di descrivere il quadro attorno a Zaporižžja, stavolta si trovava in Iran mentre si andavano svolgendo le operazioni belliche della guerra battezzata da Trump dei 12 giorni, impegnato proprio con quelle centrali oggetto del contendere nel pretesto sionista per l'aggressione di Netanyahu e nella dimostrazione di muscoli machisti di Trump. Ci ha potuto quindi restituire un quadro di prima mano sia della comunità civile iraniana, sia delle figure di scienziati che a dispetto di ogni convenzione diplomatica e facendo strame del diritto internazionale sono stati decimati; ma contemporaneamente ha potuto con precisione descrivere e dirimere la questione più strettamente tecnologica. Così facendo ci ha confermato nell'idea che avevamo già avanzato la scorsa settimana con Laura Silvia Battaglia, ipotizzando che si tratti semplicemente di un sanguinario teatrino dell'orrore messo in piedi dai vertici del potere internazionale per far accettare la trasformazione del Sudovest asiatico secondo i piani di Tel Aviv.\r\nSiamo anche tornati a Panama, questa volta con David Lifodi, redattore de \"La Bottega del Barbieri\". Abbiamo di nuovo rivolto la prua verso il Canale, perché ci sembrava che la quantità di motivi di scontro e la serie di interessi planetari che passano da quella via di comunicazione che va prosciugandosi sia tale che vede tutte le grandi potenze impegnate: la Cina lascia il controllo dei porti, Trump pretende di annettersi il paese che tanto ha lottato per l'indipendenza, un presidente traditore che svende il paese agli americani, che dispiegheranno truppe di nuovo lungo il Canale, e alla Chiquita, che impone licenziamenti e dimezzamenti salariali e pensionistici (i lavoratori andrebbero in pensione con il 30% del loro stipendio – ora sarebbe con il 60%). I tumulti in piazza sono scoppiati, la repressione è stata feroce.\r\nE sulla scorta di questa ondata di lotte di piazza mesoamericane abbiamo sentito l'impulso di sentire ancora una volta Tatjana Djordjevic per documentare la svolta del Movimento serbo contro \u003Cmark>Vucic\u003C/mark>: stavolta la posizione si è più politicizzata e chiede dimissioni, si contrappone al rifiuto di rispondere dell'apparato di potere, forse perdendo l'anima movimentista, fresca e irridente, probabilmente per l'infiltrazione di elementi organizzati.\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nPiergiorgio Pescali, ingegnere nucleare che svolge i controlli per conto dell’Aiea, durante la guerra dei 12 giorni svolgeva il suo compito a Teheran e ci ha restituito alcune impressioni sulla società iraniana coinvolta nel conflitto, reazioni e speranze scaturite dalla situazione, ma soprattutto ci ha fatto il quadro preciso dello stato dell’arte tecnologico da esperto che ha conosciuto buona parte degli scienziati uccisi dall’Idf, colleghi preparati e che hanno sempre ribadito l’intento non militare del loro lavoro. Pescali non nasconde che i risultati dell’attività delle centrali iraniane esulassero dagli accordi sull’arricchimento dell’uranio – ma comunque i persiani non hanno accesso al plutonio, indispensabile per dotarsi di una bomba che possa fare da deterrente – e che l’Aiea dovesse riferire, sicuramente il pericolo non legittimava la reazione assassina del governo di Netanyahu: eliminare gli scienziati e decapitare i comandi militari indebolisce la società iraniana ma la lascia in balia del regime confessionale non più in grado di contrastare le mire sioniste, ma ancora più feroce nel controllo interno.\r\nPeraltro, se si analizza la questione con gli occhiali dello scienziato informato di prima mano, il pericolo della dotazione nucleare iraniana sarebbe potenzialmente a tal punto risibile rispetto alla potenza nucleare israeliana che appare evidente che sia stato tutto un teatrino pretestuoso il putiferio luttuoso combinato dai potenti, inscenato per rafforzare il singolo potere interno sulla pelle dei morti civili, anche di valenti scienziati, menti sottratte alla comunità. Infatti dopo quei 12 giorni di guerra non è cambiato nulla: l’Iran non ha stracciato la firma dal Trattato sulla non proliferazione nucleare (che Israele non ha mai preso in considerazione nella sua consueta impunità), gli Usa continuano nell’ambiguità del sostegno acritico a Israele e a contrastare l’espansione cinese, Tel Aviv insiste a sfruttare la superiorità bellica per rintuzzare la potenza della Mezzaluna sciita. Il resto è show-war innescato da pretesti conflittuali per rendere accettabile la trasformazione del Sudovest asiatico.\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/scene-di-guerra-spettacolari-per-ridisegnare-il-medio-oriente-raccontando-favole-nucleari--66873848\r\n\r\ni precedenti episodi relativi alla Repubblica islamica si trovano qui\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/OneWayNukeProliferation.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nSono due mesi che si assiste a proteste incessanti che coinvolgono diversi settori della società panamense , le proteste godono di un ampio sostegno popolare ed è per questo che il governo ha iniziato ad aumentare la repressione.\r\nLe mobilitazioni che si stanno svolgendo in varie parti del paese sono contro la riforma del sistema pensionistico, la riapertura della miniera Cobre Panamá, i bacini idrici multifunzionali del canale interoceanico e l'accordo di intesa firmato da Panama con gli Stati Uniti.\r\nIl governo intende decapitare il movimento, criminalizzando e perseguendo penalmente i principali dirigenti sindacali e minacciando gli scioperanti . La verità è che ci troviamo di fronte a una dittatura in abiti civili, che gode del sostegno degli Stati Uniti e risponde al malcontento sociale con la repressione indiscriminata.\r\nNonostante lo stato d’assedio, la crescita delle proteste nella cosiddetta zona bananera, dove l’impresa Chiquita Panamá ha licenziato più di cinquemila lavoratori , ha incrementato la rivolta sociale contro il presidente Mulino, giunto al potere nel 2024 grazie al sostegno della borghesia panamense e del grande capitale e che era riuscito a guadagnarsi l’appoggio popolare intercettando l’elettorato ultraconservatore deluso dal neoliberista Martinelli, alla guida del paese tra il 2009 e il 2014 prima di essere travolto da una serie di scandali legati alla corruzione.\r\nIn un paese di poco più di 4 milioni di abitanti i primi a scendere in lotta, il 23 aprile scorso, sono stati i docenti. Successivamente, a far sentire la propria voce, sono stati lavoratori delle bananeras, i sindacati, a partire dal Suntracs (Sindicato Único Nacional de Trabajadores de la Construcción y Similares) e gli studenti, tutti riuniti sotto le insegne del collettivo Alianza Pueblo Unido por la Vida che, fin dall’inizio, ha definito quella di Mulino come un’”offensiva neoconservatrice e neocolonialista”.\r\n\r\nNe parliamo con David Lifodi attento osservatore della realtà latinoamericana.\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/panama-s-incrociano-le-rivendicazioni-popolari-mentre-e-in-corso-la-contesa-per-il-controllo-del-canale--66875972\r\n\r\nQui trovate la serie dedicata al mondo latinoamericano\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/BASTIONI-03072025-PANAMA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nQuando ormai sembrava che le proteste stessero per sgonfiarsi e che neanche gli studenti avessero più la forza, a Belgrado si è svolta una grande manifestazione, segnando un altro punto di svolta nella mobilitazione di studenti e cittadini che si protrae ormai da mesi.\r\nTuttavia, sabato 28 giugno è diventato chiaro che la situazione è molto più complessa.\r\nNella storia della Serbia, questa data ha un significato importante, quasi mitico. La battaglia di Kosovo Polje si svolse il 28 giugno 1389, a Vidovdan (il giorno di San Vito) secondo il calendario gregoriano. A 636 anni di distanza, ancora si discute e ci si scontra sul significato di questo evento.\r\nPer la maggior parte dei cittadini serbi, questa è una delle date più significative della storia, il giorno in cui l’esercito serbo si oppose a quello ottomano, di gran lunga superiore, combatté eroicamente e, pur uscendo sconfitto, “salvò l'Europa”.\r\nPer altri – che restano in minoranza – Vidovdan è una ricorrenza da commemorare, ma non da celebrare, avendo spinto la Serbia in uno stato di prigionia e decadenza secolare. Per la destra, Vidovdan è un giorno sacro, per la sinistra una fonte di preoccupazione per le possibili recrudescenze nazionaliste e scioviniste.\r\nNegli ultimi trent’anni, Vidovdan ha assunto particolare rilevanza. A riportarlo in auge fu Slobodan Milošević.\r\nIl Kosovo è ancora uno dei punti nevralgici della società serba, tant’è che la stragrande maggioranza dei cittadini serbi continua a percepire il Kosovo come parte integrante della Serbia e a basare su questa convinzione le proprie opinioni politiche.\r\nQuesto il contesto in cui gli studenti hanno organizzato la grande manifestazione a Vidovdan. Stando alle stime in Piazza Slavija, a Belgrado, si sono radunate centoquarantamila persone. Altre fonti parlano anche di duecentomila manifestanti.\r\nIl salto di qualità del movimento studentesco, nato in seguito al crollo della pensilina della stazione di Novi Sad avvenuto il 1 novembre del 2024 e in cui persero la vita 15 persone, è evidente nella capillare mobilitazione che sta coinvolgendo ampi strati della società serba .Le rivendicazioni sono la richiesta di elezioni politiche anticipate e smantellare il cosiddetto Ćaciland, bastione del Partito progressista serbo (SNS) in centro a Belgrado, allestito dagli “studenti che vogliono tornare in aula”, che da mesi ormai blocca il traffico nella capitale.\r\nL'ampiamento della base sociale delle proteste ha portato a galla i residui del nazionalismo serbo che si sono visti in piazza Slavija dove sono intervenute personalità dall'evidente pedigree nazionalista .L'intossicazione nazionalista e la scelta di confrontarsi sul piano elettorale con \u003Cmark>Vucic\u003C/mark> rischiano di far scivolare il movimento verso la normalizzazione ,mentre rimane molto forte la mobilitazione e l'indignazione popolare contro il sistema di \u003Cmark>Vucic\u003C/mark>.\r\n\r\nNe parliamo con Tatjana Djordjevic corrispondente dall'Italia di vari media .\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/serbia-ombre-nazionaliste-sulla-protesta-degli-studenti-contro-vucic--66876127\r\n\r\nI precedenti interventi relativi al Movimento serbo e anche alle altre realtà balcaniche potete ascoltare si trovano qui\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/BASTIONI-03072025-SERBIA.mp3\"][/audio]",[393],{"field":98,"matched_tokens":394,"snippet":390,"value":391},[18],{"best_field_score":179,"best_field_weight":180,"fields_matched":20,"num_tokens_dropped":48,"score":181,"tokens_matched":20,"typo_prefix_score":48},6637,{"collection_name":249,"first_q":18,"per_page":213,"q":18},["Reactive",399],{},["Set"],["ShallowReactive",402],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$fJpd7FGJFzsbpRZzjp6SPkSqvQSA72rZtoEMjszqdImI":-1},true,"/search?query=Vucic"]