","19 Febbraio 1937, una delle pagine più nere del colonialismo italiano in Africa, ma anche il primo episodio della Resistenza agli occupanti italiani.","post",1708442337,[47,48,49,50],"http://radioblackout.org/tag/addis-abeba/","http://radioblackout.org/tag/colonialismo/","http://radioblackout.org/tag/graziani/","http://radioblackout.org/tag/yekatit-12/",[19,21,15,17],{"post_content":53,"tags":59},{"matched_tokens":54,"snippet":57,"value":58},[55,56],"Yekatit","12","\u003Cmark>Yekatit\u003C/mark> \u003Cmark>12\u003C/mark> (19 febbraio secondo il calendario","\u003Cmark>Yekatit\u003C/mark> \u003Cmark>12\u003C/mark> (19 febbraio secondo il calendario locale) è una giornata di lutto nazionale in Etiopia. Viene ricordata la strage indiscriminata di migliaia di abitanti di Addis Abeba, compiuta da camicie nere, militari e civili italiani come rappresaglia per l’attentato a Rodolfo Graziani del 19 febbraio 1937.\r\nÈ una delle pagine più nere del colonialismo italiano in Africa, ma rappresenta anche il primo episodio della Resistenza dei patrioti etiopi agli occupanti italiani.\r\nVarie iniziative ricordano i crimini e i costi umani del nostro colonialismo, Il seminario atre resistenze a Modena affronta un aspetto molto trascurato dalle ricerche storiche: la Resistenza dei patrioti africani agli occupanti italiani.\r\nIl seminario si inserisce in un progetto più ampio che comprende varie iniziative riguardanti le tracce lasciate nella nostra città dalla storia coloniale. Come evento finale ci sarà l’installazione, davanti all’ingresso della piscina Dogali, di un pannello esplicativo della battaglia di Dogali combattuta il 26 gennaio 1887: una sconfitta per il colonialismo italiano, per gli etiopi una vittoria contro l’invasione straniera.\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\nNe parliamo con Matteo Dominioni storico\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/info-190224-dominioni.mp3\"][/audio]",[60,62,64,66],{"matched_tokens":61,"snippet":19},[],{"matched_tokens":63,"snippet":21},[],{"matched_tokens":65,"snippet":15},[],{"matched_tokens":67,"snippet":68},[55,56],"\u003Cmark>Yekatit\u003C/mark> \u003Cmark>12\u003C/mark>",[70,76],{"field":22,"indices":71,"matched_tokens":73,"snippets":75},[72],3,[74],[55,56],[68],{"field":77,"matched_tokens":78,"snippet":57,"value":58},"post_content",[55,56],1157451471441625000,{"best_field_score":81,"best_field_weight":82,"fields_matched":83,"num_tokens_dropped":33,"score":84,"tokens_matched":83,"typo_prefix_score":33},"2211897868544",13,2,"1157451471441625194",6646,{"collection_name":44,"first_q":17,"per_page":87,"q":17},6,{"facet_counts":89,"found":72,"hits":105,"out_of":192,"page":14,"request_params":193,"search_cutoff":23,"search_time_ms":72},[90,98],{"counts":91,"field_name":96,"sampled":23,"stats":97},[92,94],{"count":83,"highlighted":93,"value":93},"I Bastioni di Orione",{"count":14,"highlighted":95,"value":95},"RADIO KALAKUTA","podcastfilter",{"total_values":83},{"counts":99,"field_name":22,"sampled":23,"stats":104},[100,102],{"count":83,"highlighted":101,"value":101},"Bastioni di Orione",{"count":14,"highlighted":103,"value":103},"RADIOKALAKUTA",{"total_values":83},[106,144,167],{"document":107,"highlight":123,"highlights":133,"text_match":139,"text_match_info":140},{"comment_count":33,"id":108,"is_sticky":33,"permalink":109,"podcastfilter":110,"post_author":111,"post_content":112,"post_date":113,"post_excerpt":114,"post_id":108,"post_modified":115,"post_thumbnail":116,"post_title":117,"post_type":118,"sort_by_date":119,"tag_links":120,"tags":122},"80246","http://radioblackout.org/podcast/bastioni-di-orione-16-02-2023-honduras-esercito-ed-oligarchi-detengono-ancora-il-potere-la-sinistra-vince-le-elezioni-ma-usa-gli-stessi-metodi-di-bukele-nella-guerra-alle-pandillas-yekatit-12-l/",[93],"radiokalakuta"," \r\n\r\nBastioni di Orione racconta della situazione in Honduras con Andrea Cegna redattore di Radio Onda d'urto rientrato da un recente viaggio nel paese ,dove continuano ad imperversare miseria e violenza ,frutti avvelenati delle politiche imperiali nordamericani che hanno imposto gli interessi delle multinazionali e sfruttato la posizione strategica dell'Honduras nella guerra controinsurrezionale che negli anni'80 l'amministrazione Reagan ha combattutto contro i sandinisti . Nonostante la vittoria elettorale del novembre 2021 del fronte di sinistra \"Libre \"e l'elezione a presidente di Xiomara Castro ,il potere reale è ancora in mano all'esercito e ai latifondisti ,la violenza delle pandillas scuote profondamente la società hondurena e l'unico rimedio che riesce a trovare il governo è aumentare la repressione . Le associazioni dei popoli Garifuna e Lenca continuano la loro battaglia per la difesa del territorio aggredito dagli appettiti delle multinazionali, e richiedono l'apertura di un dialogo con un governo ritenuto amico .Per combattere le bande criminali Xiomara Castro ha adottato il modello del presidente autocrate del Salvador ,Bukele ,inasprendo la repressione sopratutto in alcuni quartieri della capitale mentre continua il flusso migratorio dei cittadini dell'Honduras verso gli Stati Uniti .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/BASTIONI-160223-HONDURAS.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nCon Silvano Falocco della rete Yekatit 12 parliamo del \"giorno dei martiri\" che ricorda il massacro compiuto dagli italiani ad Addis Abeba il 19/02/1937 , in seguito ad un attentato purtroppo fallito contro il vicerè d'Etiopia ,il massacratore Rodolfo Graziani ,si scatenò un immane rappresaglia cui presero parte camicie nere,operai ,impiegati coloniali italiani contro gli etiopi ,nel giro di tre giorni ne furono massacrati quasi 30000 ,ci furono centinaia di prigionieri e di deportati nei campi di concentramento di Danane e Nocra .\r\n\r\nIn seguito le bande fasciste al comando del generale Pietro Maletti su ordine di Graziani massacrarono quasi 2000 persone appartenenti alla comunità monastica del villaggio conventuale di Debra Libanos dove gli italiani sospettavano si fossero rifugiati gli attentatori.\r\n\r\nAnni di sottovalutazione e di copevole oblio hanno alimentato il mito degli \" italiani brava gente \",ora a distanza di 86 anni si tenta di fare una riflessione collettiva sulla memoria del colonialismo italiano in occasione del 19 febbraio con una serie d'iniziative che si terranno in questa settimana a Roma animate dalla rete Yekatit 12 ,incentrate anche sulla questione della odonomastica stradale poiche' ancora troppe strade sono intitolate a personaggi e luoghi legati al colonialisno in maniera colpevolmente acritica .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nLink della puntata dedicata allla ricostruzione del massacro di Addis Abeba andata in onda su Radio blackout il 16 febbraio di due anni fa.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/podcast/yekatit-12-19-febbraio-1937-strage-di-addis-abeba/\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/BASTIONI-160223-GIORNO-DEI-MARTIRI.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nInfine con Murat Cinar giornalista turco spesso ospite della nostra trasmissione ,parliamo delle conseguenze del disastroso terremoto che ha sconvolto la Turchia ,le ricadute sulla credibilità di Erdogan ,i riflessi sulle prossime elezioni di maggio,il tentativo da parte di Erdogan di creare dei capri espiatori per distogliere l'attenzione dalle gravi responsabilità della sua politica che ha favorito speculatori e palazzinari ,le conseguenze del sisma sugli scenari geopolitici della regione e le relazioni fra la Siria ,la Turchia e la Russia, il fronte dei rifugiati siriani sulla cui pelle Erdogan gioca una losca partita .\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/BASTIONI-160223-MURAT.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n ","19 Febbraio 2023","","2023-02-19 23:27:17","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/blade-1-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 16/02/2023-HONDURAS : ESERCITO ED OLIGARCHI DETENGONO ANCORA IL POTERE , LA SINISTRA VINCE LE ELEZIONI MA USA GLI STESSI METODI DI BUKELE NELLA GUERRA ALLE PANDILLAS - YEKATIT 12 ,LA STRAGE DEL 19 FEBBRAIO DEL 1937 AD ADDIS ABEBA CRIMINE DEL COLONIALISMO ITALIANO CHE QUALCUNO SI OSTINA A RICORDARE NONOSTANTE LA RIMOZIONE COLLETTIVA-TURCHIA DOPO IL TERREMOTO ERDOGAN ALLA CACCIA DI CAPRI ESPIATORI PER AGGRAPPARSI ANCORA AL POTERE.","podcast",1676848383,[121],"http://radioblackout.org/tag/bastioni-di-orione/",[101],{"post_content":124,"post_title":128},{"matched_tokens":125,"snippet":126,"value":127},[55,56],"Con Silvano Falocco della rete \u003Cmark>Yekatit\u003C/mark> \u003Cmark>12\u003C/mark> parliamo del \"giorno dei martiri\" "," \r\n\r\nBastioni di Orione racconta della situazione in Honduras con Andrea Cegna redattore di Radio Onda d'urto rientrato da un recente viaggio nel paese ,dove continuano ad imperversare miseria e violenza ,frutti avvelenati delle politiche imperiali nordamericani che hanno imposto gli interessi delle multinazionali e sfruttato la posizione strategica dell'Honduras nella guerra controinsurrezionale che negli anni'80 l'amministrazione Reagan ha combattutto contro i sandinisti . 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Esercito e camicie nere si riversarono in strada, non tanto per stanare e arrestare i due responsabili, quanto per terrorizzare e colpire in maniera indiscriminata i nuovi sudditi dell’Italia imperiale, colpevoli di essersi ribellati agli invasori. Oltre ai militi e ai fascisti organizzati, si lanciarono entusiasti nella caccia al nero anche operai, burocrati e impiegati coloniali. Prigionieri e semplici passanti – colpevoli soltanto di essere africani – vennero uccisi a bastonate, a badilate, oppure pugnalati, fucilati, impiccati, investiti con automezzi, bruciati vivi nelle loro case.\r\n\r\nIl 22 febbraio 1937, Graziani spedì a Mussolini un telegramma eloquente: “In questi tre giorni ho fatto compiere nella città perquisizioni con l’ordine di far passare per le armi chiunque fosse trovato in possesso di strumenti bellici, che le case relative fossero incendiate. Sono state di conseguenza passate per le armi un migliaio di persone e bruciati quasi altrettanti tucul”.\r\n\r\nIn breve, la strage debordò dal cerchio di fuoco che gli aerei italiani avevano stretto intorno ad Addis Abeba. Raggiunse i villaggi, le case sparse, i luoghi di culto. Centinaia di persone furono arrestate e morirono nei campi di detenzione di Danane, in Somalia, e Nocra, in Eritrea, dove Graziani ordinò che avessero minime quantità d’acqua e di cibo. Il clero copto fu identificato come un pericoloso sobillatore di ribelli e dopo la classica indagine dove il colpevole è stabilito in anticipo, a maggio Graziani spedì il generale Maletti ad annientare il villaggio conventuale di Debre Libanos, la comunità monastica più importante del paese. Le esecuzioni ufficiali ammontarono a 449. Lo storico Ian Campbell considera invece plausibile l’uccisione di circa duemila persone, compresi centinaia di minorenni, sia laici sia religiosi. Almeno il doppio ne sarebbero morte,secondo Angelo del Boca per le strade di Addis Abeba, mentre per Campbell sarebbero state 19mila e per le autorità etiopi – come denunciarono nel dopoguerra – 30000.\r\n\r\nQuesto è l'inizio dell'articolo apparso sul blog di Wu Ming che ricorda quelle giornate e propone una mappa ,un inventario della memoria dei crimini del colonialismo italiano ,una giornata quella significativa del 19 febbraio ,per ricordare dal basso con iniziative diffuse le responsabilità rimaste impunite del colonialismo italiano.\r\n\r\nCreare una mappa delle lapidi ,dei nomi ,della toponomastica che ancora intossica i luoghi pubblici celebrando le atrocità del colonialismo e contribuendo alla smemoratezza collettiva e alla rimozione di quegli avvenimenti .\r\n\r\nAttraverso la rimozione del colonialismo si sdogana il lessico razzista che diviene senso comune ,dietro l'alibi degli \"italiani brava gente \" si nasconde il meccanismo securitario che aizza l'odio contro il diverso.\r\n\r\nDiamo il nostro piccolo contributo al ricordo del massacro di Addis Abeba ripubblicando una puntata di \"No trips for cats \" andata in onda il 16 febbraio di un anno fa ,dedicata al racconto di quei terribili giorni del 1937.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n ","22 Febbraio 2021","2023-06-27 15:50:37","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/Yekatit-12-200x110.jpeg","YEKATIT 12 - 19 FEBBRAIO 1937 STRAGE DI ADDIS ABEBA",1613952101,[156],"http://radioblackout.org/tag/radiokalakuta/",[103],{"post_title":159},{"matched_tokens":160,"snippet":161,"value":161},[130,56],"\u003Cmark>YEKATIT\u003C/mark> \u003Cmark>12\u003C/mark> - 19 FEBBRAIO 1937 STRAGE DI ADDIS ABEBA",[163],{"field":135,"matched_tokens":164,"snippet":161,"value":161},[130,56],{"best_field_score":141,"best_field_weight":142,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":33,"score":166,"tokens_matched":83,"typo_prefix_score":33},"1157451471441100921",{"document":168,"highlight":180,"highlights":186,"text_match":139,"text_match_info":189},{"comment_count":33,"id":169,"is_sticky":33,"permalink":170,"podcastfilter":171,"post_author":111,"post_content":172,"post_date":173,"post_excerpt":114,"post_id":169,"post_modified":174,"post_thumbnail":175,"post_title":176,"post_type":118,"sort_by_date":177,"tag_links":178,"tags":179},"90526","http://radioblackout.org/podcast/bastionidi-orione-13-06-2024-etiopia-il-passato-coloniale-raccontato-in-una-graphic-novel-e-il-presente-di-una-guerra-che-non-vuole-finire/",[93],"Bastioni di Orione in questa puntata racconta dell'Etiopia e del sanguinoso passato coloniale italiano cancellato dalla memoria collettiva e sostituito dal mito degli \"italiani brava gente \". Una graphic novel di Emanuele Giacopetti riporta alla memoria la strage di Addis Abeba del 19 febbraio del 1937 ,lo\" yekatit 12\" secondo il calendario etiope ,quando gli italiani, che avevano invaso il Paese nel 1935 con una brutale guerra di aggressione con l'uso indiscriminato dei gas contro la popolazione civile , in tre giorni massacrarono 20 mila civili etiopi inermi .Ne parliamo con l'autore che ci racconta come è nata l' idea di raccontare la strage ordinata da Graziani cui hanno partecipato oltre alle camicie nere anche i coloni italiani e il contributo della Federazione delle resistenze che è una rete informale di realtà e collettivi formatasi nel 2020 e che agisce sul fronte della promozione di attività e riflessioni sul colonialismo italiano e sull'antifascismo. Destinato al pubblico più vasto, il lavoro di Giacopetti è pensato come strumento utile ad affrontare la storia coloniale anche nelle scuole, per questo include un agile glossario di termini, locuzioni e acronimi che arricchiscono la lettura.\r\n\r\nQui si puo' scaricare il pdf\r\n\r\nhttps://resistenzeincirenaica.com/2024/02/23/il-massacro-di-addis-abeba/\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/BASTIONI13062024-GRAPHIC-NOVEL.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Matteo Palemidesse parliamo dell'attualità dell'Etiopia e gli strascichi della guerra iniziata nel 2020 e ufficialmente conclusa con gli accordi di Pretoria ma le stime parlano di circa 500.000 morti, non è stata fatta ancora giustizia per le vittime dei crimini commessi dai belligeranti che si possono configurare come crimini contro l'umanità poichè si tratta di stupri di massa e violenze su base etnica contro le minoranze . Il ritorno alla normalità per gli abitanti del Tigrai è ancora un miraggio ,le infrastrutture si tratti di strade oppure ospedali e presidi medici sono state distrutte ,si parla di più di 20 miliardi di dollari per i costi di ricostruzione . Intanto le milizie Fano ,che erano alleate con le forze governative di Addis Abbeba, hanno rifiutato di abbandonare le armi e continuano le operazioni belliche.\r\n\r\nLa riorganizzazione del sistema politico etiope nel 1991 lungo linee etno-linguistiche ha creato un nuovo insieme di relazioni tra maggioranza e minoranza. Il sistema, nel tentativo di conferire potere ai gruppi etnici, ha garantito ad alcuni di loro patrie territoriali in cui veniva conferito loro uno status paragonabile alla proprietà esclusiva e consentiva loro di godere di privilegi politici, economici e culturali. Si è creata una dicotomia indigeno/non indigeno, molti in Etiopia che vivono al di fuori delle loro terre etno-nazionali (regioni, zone speciali o distretti speciali) sono diventati “non indigeni”, stranieri rispetto alle aree in cui risiedevano. Le conseguenze dell'assetto federale dello stato etiope sono uno dei fattori scatenanti il conflitto , la società civile etiope comunque dinamica ed articolata cerca nonostante tutto di trovare una soluzione a problemi che sono strutturali e profondi .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/BASTIONI-DI-ORIONE-13062024-PALAMIDESSE.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","14 Giugno 2024","2024-06-14 20:44:39","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/blade-1-200x110.jpg","BASTIONIDI ORIONE 13/06/2024- ETIOPIA IL PASSATO COLONIALE RACCONTATO IN UNA GRAPHIC NOVEL E IL PRESENTE DI UNA GUERRA CHE NON VUOLE FINIRE.",1718397879,[121],[101],{"post_content":181},{"matched_tokens":182,"snippet":184,"value":185},[183,56],"yekatit","19 febbraio del 1937 ,lo\" \u003Cmark>yekatit\u003C/mark> \u003Cmark>12\u003C/mark>\" secondo il calendario etiope ,quando","Bastioni di Orione in questa puntata racconta dell'Etiopia e del sanguinoso passato coloniale italiano cancellato dalla memoria collettiva e sostituito dal mito degli \"italiani brava gente \". Una graphic novel di Emanuele Giacopetti riporta alla memoria la strage di Addis Abeba del 19 febbraio del 1937 ,lo\" \u003Cmark>yekatit\u003C/mark> \u003Cmark>12\u003C/mark>\" secondo il calendario etiope ,quando gli italiani, che avevano invaso il Paese nel 1935 con una brutale guerra di aggressione con l'uso indiscriminato dei gas contro la popolazione civile , in tre giorni massacrarono 20 mila civili etiopi inermi .Ne parliamo con l'autore che ci racconta come è nata l' idea di raccontare la strage ordinata da Graziani cui hanno partecipato oltre alle camicie nere anche i coloni italiani e il contributo della Federazione delle resistenze che è una rete informale di realtà e collettivi formatasi nel 2020 e che agisce sul fronte della promozione di attività e riflessioni sul colonialismo italiano e sull'antifascismo. Destinato al pubblico più vasto, il lavoro di Giacopetti è pensato come strumento utile ad affrontare la storia coloniale anche nelle scuole, per questo include un agile glossario di termini, locuzioni e acronimi che arricchiscono la lettura.\r\n\r\nQui si puo' scaricare il pdf\r\n\r\nhttps://resistenzeincirenaica.com/2024/02/23/il-massacro-di-addis-abeba/\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/BASTIONI13062024-GRAPHIC-NOVEL.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Matteo Palemidesse parliamo dell'attualità dell'Etiopia e gli strascichi della guerra iniziata nel 2020 e ufficialmente conclusa con gli accordi di Pretoria ma le stime parlano di circa 500.000 morti, non è stata fatta ancora giustizia per le vittime dei crimini commessi dai belligeranti che si possono configurare come crimini contro l'umanità poichè si tratta di stupri di massa e violenze su base etnica contro le minoranze . Il ritorno alla normalità per gli abitanti del Tigrai è ancora un miraggio ,le infrastrutture si tratti di strade oppure ospedali e presidi medici sono state distrutte ,si parla di più di 20 miliardi di dollari per i costi di ricostruzione . Intanto le milizie Fano ,che erano alleate con le forze governative di Addis Abbeba, hanno rifiutato di abbandonare le armi e continuano le operazioni belliche.\r\n\r\nLa riorganizzazione del sistema politico etiope nel 1991 lungo linee etno-linguistiche ha creato un nuovo insieme di relazioni tra maggioranza e minoranza. Il sistema, nel tentativo di conferire potere ai gruppi etnici, ha garantito ad alcuni di loro patrie territoriali in cui veniva conferito loro uno status paragonabile alla proprietà esclusiva e consentiva loro di godere di privilegi politici, economici e culturali. Si è creata una dicotomia indigeno/non indigeno, molti in Etiopia che vivono al di fuori delle loro terre etno-nazionali (regioni, zone speciali o distretti speciali) sono diventati “non indigeni”, stranieri rispetto alle aree in cui risiedevano. Le conseguenze dell'assetto federale dello stato etiope sono uno dei fattori scatenanti il conflitto , la società civile etiope comunque dinamica ed articolata cerca nonostante tutto di trovare una soluzione a problemi che sono strutturali e profondi .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/BASTIONI-DI-ORIONE-13062024-PALAMIDESSE.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ",[187],{"field":77,"matched_tokens":188,"snippet":184,"value":185},[183,56],{"best_field_score":141,"best_field_weight":190,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":33,"score":191,"tokens_matched":83,"typo_prefix_score":33},14,"1157451471441100913",6637,{"collection_name":118,"first_q":17,"per_page":87,"q":17},["Reactive",195],{},["Set"],["ShallowReactive",198],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$fU7P-FMl_P-SDcl5x18fW1v60soQjuyzesgXMmsGqGSA":-1},true,"/search?query=Yekatit+12"]