","USA: referendum di Minneapolis verso il defunding the police ?","post",1636042011,[64,65],"http://radioblackout.org/tag/abusi-di-polizia/","http://radioblackout.org/tag/stati-uniti/",[18,67],"Stati Uniti",{"post_content":69,"post_title":75,"tags":78},{"matched_tokens":70,"snippet":73,"value":74},[71,71,72,71,71],"di","Polizia","prevedeva \u003Cmark>di\u003C/mark> rinominare il Dipartimento \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>Polizia\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> Minneapolis chiamandolo Dipartimento \u003Cmark>di\u003C/mark>","Martedì scorso negli USA si sono tenute diverse elezioni e anche alcuni referendum, tra questi il più famoso era il referendum sull’abolizione della \u003Cmark>polizia\u003C/mark> a Minneapolis, uno dei risultati dei movimenti facenti riferimento a Black Lives Matter.\r\n\r\nIn realtà, seppur a livello mediatico si parlasse molto superficialmente \u003Cmark>di\u003C/mark> “abolizione della \u003Cmark>polizia”\u003C/mark> dando per scontato che ci fossero le possibilità reali perché si potesse parlare \u003Cmark>di\u003C/mark> questo, il referendum aveva caratteri molto tecnici e non così radicali. La proposta messa al voto prevedeva \u003Cmark>di\u003C/mark> rinominare il Dipartimento \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>Polizia\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> Minneapolis chiamandolo Dipartimento \u003Cmark>di\u003C/mark> Sicurezza, \u003Cmark>di\u003C/mark> porlo sotto il controllo comunale e \u003Cmark>di\u003C/mark> togliere il pronto intervento dello stesso in casi \u003Cmark>di\u003C/mark> disagi psichici, dipendenze, situazioni nelle quali è solito che sia la \u003Cmark>polizia\u003C/mark> ad intervenire e molto spesso a usare la forza e le armi con drammatiche conseguenze. Un referendum moderato alla luce \u003Cmark>di\u003C/mark> ciò che è successo l’anno scorso a seguito della morte \u003Cmark>di\u003C/mark> George Floyd. In precedenza la risoluzione non vincolante sullo scioglimento del dipartimento venne osteggiata da ogni lato dell’establishment ma passò, fino a quando a settembre il consiglio comunale \u003Cmark>di\u003C/mark> Minneapolis si rimangiò quel voto. Alcuni attivisti per i diritti civili hanno poi portato avanti l’opzione votata nel referendum, che ha visto voti favorevoli solamente nelle zone in cui la composizione sociale è nera o latina, voti che non sono stati sufficienti a scalzare la posizione contraria.\r\n\r\nSarebbe riduttivo considerare questo passaggio come risolutivo \u003Cmark>di\u003C/mark> un processo che ha visto la massima espansione del movimento BLM durante il 2020 ma che affonda le sue radici in una storia meno recente degli Stati uniti, fatta \u003Cmark>di\u003C/mark> razzismo e sfruttamento come fenomeni strutturali della società. Oggi assistiamo inoltre alla più grande ondata \u003Cmark>di\u003C/mark> scioperi dei lavoratori dell’ultimo secolo, tenendo conto del fatto che il diritto sindacale in America è quasi inesistente nei settori della logistica \u003Cmark>di\u003C/mark> grandi aziende e nel settore sanitario gli scioperi sono importanti e continuativi nel tempo.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Nicola Carella, attivista che si occupa \u003Cmark>di\u003C/mark> Stati Uniti.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/nicola-carella-USA-11.04-09.00.00-escopost.mp3\"][/audio]",{"matched_tokens":76,"snippet":77,"value":77},[71],"USA: referendum \u003Cmark>di\u003C/mark> Minneapolis verso il defunding the police ?",[79,83],{"matched_tokens":80,"snippet":82},[81,71,15],"abusi","\u003Cmark>abusi\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>polizia\u003C/mark>",{"matched_tokens":84,"snippet":67},[],[86,91,94],{"field":38,"indices":87,"matched_tokens":88,"snippets":90},[50],[89],[81,71,15],[82],{"field":92,"matched_tokens":93,"snippet":73,"value":74},"post_content",[71,71,72,71,71],{"field":95,"matched_tokens":96,"snippet":77,"value":77},"post_title",[71],1736172819517538300,{"best_field_score":99,"best_field_weight":100,"fields_matched":25,"num_tokens_dropped":50,"score":101,"tokens_matched":25,"typo_prefix_score":50},"3315704398080",13,"1736172819517538411",{"document":103,"highlight":121,"highlights":138,"text_match":97,"text_match_info":148},{"cat_link":104,"category":105,"comment_count":50,"id":106,"is_sticky":50,"permalink":107,"post_author":53,"post_content":108,"post_date":109,"post_excerpt":56,"post_id":106,"post_modified":110,"post_thumbnail":111,"post_thumbnail_html":112,"post_title":113,"post_type":61,"sort_by_date":114,"tag_links":115,"tags":119},[47],[49],"61500","http://radioblackout.org/2020/06/morti-di-polizia-guerriglia-odonomastica-e-corrispondenze-dalla-francia/","Anche l'Europa deve fare i conti con i morti per mano della polizia, centinaia di casi disseminati in tutto il continente per lo più rimasti impuniti. Ma chi sono i George Floyd europei? In Italia non è ancora così demarcata la questione di razza, per lo più le uccisioni ad opera delle forze dell'ordine sono stati poveri, imprigionati ed emarginati. Le polizie godono di una certa impunità anche per l'elevatissimo costo delle contro-perizie da portare in tribunale. Assassinii che spesso avvengono per asfissia, a causa delle tecniche di fermo usate dagli agenti: tecniche brutali che, seppur sconsigliate, vengono di fatto utilizzate in continuazione con risultati spesso tragici.\r\nNe parliamo con Lillo Montalto di Euronews\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/violenza-polizia.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nLa lunga scia di proteste antirazziste ha iniziato a colpire anche i simboli della colonizzazione e dello schiavismo del passato occidentale: le statue vengono decapitate, imbrattate o gettate in mare e le vie sono rinominate per cancellare le tracce di un passato infame che il potere ha voluto consacrare nei secoli.\r\nLo spazio urbano è da sempre un territorio di conflitto tra le persone che lo vivono e lo attraversano e chi lo progetta e lo difende, insomma tra popolo e potere. Omaggiare i mostri del passato senza riconfiguarli significa accettarli e sdoganarli anche nel presente, poichè la storia non è un avvenimento morto, ma un continuum con il presente. La storia non va cancellata, ma riscritta e chi un tempo è stato celebrato oggi il suo ricordo dev'essere messo sotto accusa per tutti i crimini perpetuati.\r\nNe parliamo con Mariana del collettivo Resistenze in Cirenaica\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/cirenaica.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato a Parigi e in tutta la Francia sono scesi in piazza gli antirazzisti per la manifestazione lanciata dal Comitè Vertiè pour Adama per sostenere la lotta negli States e per chiedere giustizia per i tanti morti avvenuti a causa della brutalità poliziesca. Violenze che sono aumentate durante il lockdown e che hanno preso di mira sopratutto gli stranieri delle banlieue. Una manifestazione che si è accesa dopo che i fascisti di Generation Identitaire hanno srotolato uno striscione da un tetto. I fascisti sono stati fatti scendere dai comignoli e la protesta si è accesa nelle strade, dimostrando la forza del popolo francese, ormai capace di autodifendersi e attaccare nelle manifestazioni di piazza dopo due anni quasi consecutivi di mobilitazioni. I fascisti sono il braccio armato dello Stato laddove non arriva la polizia, ben difesi in parlamento dalla Le Pen e di certo non perseguitati da Macron. In queste mobilitazioni è stata forte la presenza anche dei Gillet Noir, gli immigrati senza documenti, che rilanciano una mobilitazione per sabato prossimo.\r\nNe parliamo con Andrea\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/corteo-francia.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","15 Giugno 2020","2020-06-16 17:49:13","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/Fuck-tha-police-219x300-1-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"219\" height=\"300\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/Fuck-tha-police-219x300-1.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" />","Morti di polizia, guerriglia odonomastica e corrispondenze dalla Francia.",1592237847,[64,116,117,118],"http://radioblackout.org/tag/colonialismo/","http://radioblackout.org/tag/francia/","http://radioblackout.org/tag/info/",[18,120,21,53],"colonialismo",{"post_content":122,"post_title":126,"tags":129},{"matched_tokens":123,"snippet":124,"value":125},[15,71],"i morti per mano della \u003Cmark>polizia\u003C/mark>, centinaia \u003Cmark>di\u003C/mark> casi disseminati in tutto il","Anche l'Europa deve fare i conti con i morti per mano della \u003Cmark>polizia\u003C/mark>, centinaia \u003Cmark>di\u003C/mark> casi disseminati in tutto il continente per lo più rimasti impuniti. Ma chi sono i George Floyd europei? In Italia non è ancora così demarcata la questione \u003Cmark>di\u003C/mark> razza, per lo più le uccisioni ad opera delle forze dell'ordine sono stati poveri, imprigionati ed emarginati. Le polizie godono \u003Cmark>di\u003C/mark> una certa impunità anche per l'elevatissimo costo delle contro-perizie da portare in tribunale. Assassinii che spesso avvengono per asfissia, a causa delle tecniche \u003Cmark>di\u003C/mark> fermo usate dagli agenti: tecniche brutali che, seppur sconsigliate, vengono \u003Cmark>di\u003C/mark> fatto utilizzate in continuazione con risultati spesso tragici.\r\nNe parliamo con Lillo Montalto \u003Cmark>di\u003C/mark> Euronews\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/violenza-polizia.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nLa lunga scia \u003Cmark>di\u003C/mark> proteste antirazziste ha iniziato a colpire anche i simboli della colonizzazione e dello schiavismo del passato occidentale: le statue vengono decapitate, imbrattate o gettate in mare e le vie sono rinominate per cancellare le tracce \u003Cmark>di\u003C/mark> un passato infame che il potere ha voluto consacrare nei secoli.\r\nLo spazio urbano è da sempre un territorio \u003Cmark>di\u003C/mark> conflitto tra le persone che lo vivono e lo attraversano e chi lo progetta e lo difende, insomma tra popolo e potere. Omaggiare i mostri del passato senza riconfiguarli significa accettarli e sdoganarli anche nel presente, poichè la storia non è un avvenimento morto, ma un continuum con il presente. La storia non va cancellata, ma riscritta e chi un tempo è stato celebrato oggi il suo ricordo dev'essere messo sotto accusa per tutti i crimini perpetuati.\r\nNe parliamo con Mariana del collettivo Resistenze in Cirenaica\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/cirenaica.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato a Parigi e in tutta la Francia sono scesi in piazza gli antirazzisti per la manifestazione lanciata dal Comitè Vertiè pour Adama per sostenere la lotta negli States e per chiedere giustizia per i tanti morti avvenuti a causa della brutalità poliziesca. Violenze che sono aumentate durante il lockdown e che hanno preso \u003Cmark>di\u003C/mark> mira sopratutto gli stranieri delle banlieue. Una manifestazione che si è accesa dopo che i fascisti \u003Cmark>di\u003C/mark> Generation Identitaire hanno srotolato uno striscione da un tetto. I fascisti sono stati fatti scendere dai comignoli e la protesta si è accesa nelle strade, dimostrando la forza del popolo francese, ormai capace \u003Cmark>di\u003C/mark> autodifendersi e attaccare nelle manifestazioni \u003Cmark>di\u003C/mark> piazza dopo due anni quasi consecutivi \u003Cmark>di\u003C/mark> mobilitazioni. I fascisti sono il braccio armato dello Stato laddove non arriva la \u003Cmark>polizia\u003C/mark>, ben difesi in parlamento dalla Le Pen e \u003Cmark>di\u003C/mark> certo non perseguitati da Macron. In queste mobilitazioni è stata forte la presenza anche dei Gillet Noir, gli immigrati senza documenti, che rilanciano una mobilitazione per sabato prossimo.\r\nNe parliamo con Andrea\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/corteo-francia.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ",{"matched_tokens":127,"snippet":128,"value":128},[71,15],"Morti \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>polizia\u003C/mark>, guerriglia odonomastica e corrispondenze dalla Francia.",[130,132,134,136],{"matched_tokens":131,"snippet":82},[81,71,15],{"matched_tokens":133,"snippet":120},[],{"matched_tokens":135,"snippet":21},[],{"matched_tokens":137,"snippet":53},[],[139,144,146],{"field":38,"indices":140,"matched_tokens":141,"snippets":143},[50],[142],[81,71,15],[82],{"field":95,"matched_tokens":145,"snippet":128,"value":128},[71,15],{"field":92,"matched_tokens":147,"snippet":124,"value":125},[15,71],{"best_field_score":99,"best_field_weight":100,"fields_matched":25,"num_tokens_dropped":50,"score":101,"tokens_matched":25,"typo_prefix_score":50},{"document":150,"highlight":178,"highlights":209,"text_match":97,"text_match_info":224},{"cat_link":151,"category":152,"comment_count":50,"id":153,"is_sticky":50,"permalink":154,"post_author":53,"post_content":155,"post_date":156,"post_excerpt":56,"post_id":153,"post_modified":157,"post_thumbnail":158,"post_thumbnail_html":159,"post_title":160,"post_type":61,"sort_by_date":161,"tag_links":162,"tags":171},[47],[49],"34118","http://radioblackout.org/2016/02/discrezionalita-potere-e-uso-della-forza-i-manuali-per-i-reparti-mobili-e-il-sapere-di-polizia/","Come è stato costruito e trasmesso nel corso nel tempo il \"sapere di polizia\"? Quali le teorie e quali le \"pratiche\"? Cosa significa parlare di discrezionalità e arbitrarietà del lavoro della polizia? Cosa è cambiato nei manuali di formazione dei reparti mobili dal secondo dopoguerra ad oggi? Come vengono formati i funzionari e/o operatori delle forze dell'ordine in Italia? In particolare come sono cambiati negli ultimi 15 anni i pochi manuali o materiali accessibili utilizzati per la formazione di agenti e operatori?\r\n\r\nAbbiamo parlato di questo e di molto altro con Enrico Gargiulo, ricercatore presso l'università del Piemonte Orientale. Partendo da un articolo molto recente, \"Ordine pubblico, regole private. I manuali per i Reparti mobili della Polizia di stato\", abbiamo cercato di descrivere cosa cosa accade in Italia negli ultimi anni, allargando poi lo sguardo alla Francia - piombata in un prolungato stato di \"eccezione\" con la dichiarazione dello stato di emergenza dal novembre 2015 - agli Stati Uniti, alla Gran Bretagna.\r\n\r\nAscolta il contributo:\r\n\r\nenricogargiulo","22 Febbraio 2016","2016-03-01 15:36:50","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/02/Reparto_Celere-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"167\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/02/Reparto_Celere-300x167.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/02/Reparto_Celere-300x167.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/02/Reparto_Celere-768x427.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/02/Reparto_Celere-200x110.jpg 200w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/02/Reparto_Celere.jpg 800w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Discrezionalità, potere e uso della forza: i manuali per i reparti mobili e il sapere di polizia",1456166490,[64,163,164,165,166,167,168,169,170],"http://radioblackout.org/tag/categorizzazione/","http://radioblackout.org/tag/controllo-sociale/","http://radioblackout.org/tag/discrezionalita/","http://radioblackout.org/tag/militarizzazione-della-polizia/","http://radioblackout.org/tag/polizia/","http://radioblackout.org/tag/regole-di-ingaggio/","http://radioblackout.org/tag/stereotipi/","http://radioblackout.org/tag/violenza-della-polizia/",[18,172,173,35,174,15,175,176,177],"categorizzazione","controllo sociale","militarizzazione della polizia","regole di ingaggio","stereotipi","violenza della polizia",{"post_content":179,"post_title":183,"tags":186},{"matched_tokens":180,"snippet":181,"value":182},[71,15],"corso nel tempo il \"sapere \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>polizia\u003C/mark>\"? Quali le teorie e quali","Come è stato costruito e trasmesso nel corso nel tempo il \"sapere \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>polizia\u003C/mark>\"? Quali le teorie e quali le \"pratiche\"? Cosa significa parlare \u003Cmark>di\u003C/mark> discrezionalità e arbitrarietà del lavoro della \u003Cmark>polizia\u003C/mark>? Cosa è cambiato nei manuali \u003Cmark>di\u003C/mark> formazione dei reparti mobili dal secondo dopoguerra ad oggi? Come vengono formati i funzionari e/o operatori delle forze dell'ordine in Italia? In particolare come sono cambiati negli ultimi 15 anni i pochi manuali o materiali accessibili utilizzati per la formazione \u003Cmark>di\u003C/mark> agenti e operatori?\r\n\r\nAbbiamo parlato \u003Cmark>di\u003C/mark> questo e \u003Cmark>di\u003C/mark> molto altro con Enrico Gargiulo, ricercatore presso l'università del Piemonte Orientale. Partendo da un articolo molto recente, \"Ordine pubblico, regole private. I manuali per i Reparti mobili della \u003Cmark>Polizia\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> stato\", abbiamo cercato \u003Cmark>di\u003C/mark> descrivere cosa cosa accade in Italia negli ultimi anni, allargando poi lo sguardo alla Francia - piombata in un prolungato stato \u003Cmark>di\u003C/mark> \"eccezione\" con la dichiarazione dello stato \u003Cmark>di\u003C/mark> emergenza dal novembre 2015 - agli Stati Uniti, alla Gran Bretagna.\r\n\r\nAscolta il contributo:\r\n\r\nenricogargiulo",{"matched_tokens":184,"snippet":185,"value":185},[71,15],"Discrezionalità, potere e uso della forza: i manuali per i reparti mobili e il sapere \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>polizia\u003C/mark>",[187,189,191,193,195,198,201,204,206],{"matched_tokens":188,"snippet":82},[81,71,15],{"matched_tokens":190,"snippet":172},[],{"matched_tokens":192,"snippet":173},[],{"matched_tokens":194,"snippet":35},[],{"matched_tokens":196,"snippet":197},[15],"militarizzazione della \u003Cmark>polizia\u003C/mark>",{"matched_tokens":199,"snippet":200},[15],"\u003Cmark>polizia\u003C/mark>",{"matched_tokens":202,"snippet":203},[71],"regole \u003Cmark>di\u003C/mark> ingaggio",{"matched_tokens":205,"snippet":176},[],{"matched_tokens":207,"snippet":208},[15],"violenza della \u003Cmark>polizia\u003C/mark>",[210,220,222],{"field":38,"indices":211,"matched_tokens":213,"snippets":219},[50,212,20,17,14],5,[214,215,216,217,218],[81,71,15],[15],[15],[71],[15],[82,200,197,203,208],{"field":92,"matched_tokens":221,"snippet":181,"value":182},[71,15],{"field":95,"matched_tokens":223,"snippet":185,"value":185},[71,15],{"best_field_score":99,"best_field_weight":100,"fields_matched":25,"num_tokens_dropped":50,"score":101,"tokens_matched":25,"typo_prefix_score":50},{"document":226,"highlight":247,"highlights":267,"text_match":97,"text_match_info":279},{"cat_link":227,"category":228,"comment_count":50,"id":229,"is_sticky":50,"permalink":230,"post_author":53,"post_content":231,"post_date":232,"post_excerpt":56,"post_id":229,"post_modified":233,"post_thumbnail":234,"post_thumbnail_html":235,"post_title":236,"post_type":61,"sort_by_date":237,"tag_links":238,"tags":243},[47],[49],"33618","http://radioblackout.org/2016/01/caso-uva-sette-anni-di-indagini-e-ancora-nessun-chiarimento/","Il caso di Giuseppe Uva è gomitolo inestricabile di carte, perizie, udienze, pareri, lungaggini varie, polemiche, querele e controquerele. Una storia che si apre e si chiude dal 14 giugno del 2008, quando Giuseppe, 43 anni, di professione falegname, venne fermato ubriaco alle 3 di notte in centro a Varese. Insieme al suo amico Alberto Biggiogero stava spostando una transenna. Una bravata nel bel mezzo di una notte alcolica, niente di più.\r\nArrivarono i carabinieri e li portarono entrambi nella caserma di via Saffi. Qui comincia un buco di due ore, che porta direttamente alle 5 del mattino, quando Giuseppe Uva sarebbe entrato al pronto soccorso con un Tso. Alle 10 la morte per arresto cardiaco, su un lettino del reparto di psichiatria.\r\nSette anni di indagini non sono riuscite a chiarire cosa sia successo durante le due ore in caserma.\r\nNe abbiamo parlato ai microfoni con Lucia Uva, sorella di Giuseppe\r\nuva","21 Gennaio 2016","2016-01-22 12:56:01","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/01/acad-associazione-contro-abusi-in-divisa-2-770x511-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"199\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/01/acad-associazione-contro-abusi-in-divisa-2-770x511-300x199.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/01/acad-associazione-contro-abusi-in-divisa-2-770x511-300x199.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/01/acad-associazione-contro-abusi-in-divisa-2-770x511-768x510.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/01/acad-associazione-contro-abusi-in-divisa-2-770x511.jpg 770w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Caso Uva: sette anni di indagini e ancora nessun chiarimento",1453384408,[64,239,240,241,242],"http://radioblackout.org/tag/abuso-di-polizia/","http://radioblackout.org/tag/caso-uva/","http://radioblackout.org/tag/giuseppe-uva/","http://radioblackout.org/tag/lucia-uva/",[18,37,244,245,246],"caso uva","Giuseppe Uva","lucia uva",{"post_content":248,"post_title":252,"tags":255},{"matched_tokens":249,"snippet":250,"value":251},[71],"Il caso \u003Cmark>di\u003C/mark> Giuseppe Uva è gomitolo inestricabile","Il caso \u003Cmark>di\u003C/mark> Giuseppe Uva è gomitolo inestricabile \u003Cmark>di\u003C/mark> carte, perizie, udienze, pareri, lungaggini varie, polemiche, querele e controquerele. Una storia che si apre e si chiude dal 14 giugno del 2008, quando Giuseppe, 43 anni, \u003Cmark>di\u003C/mark> professione falegname, venne fermato ubriaco alle 3 \u003Cmark>di\u003C/mark> notte in centro a Varese. Insieme al suo amico Alberto Biggiogero stava spostando una transenna. Una bravata nel bel mezzo \u003Cmark>di\u003C/mark> una notte alcolica, niente \u003Cmark>di\u003C/mark> più.\r\nArrivarono i carabinieri e li portarono entrambi nella caserma \u003Cmark>di\u003C/mark> via Saffi. Qui comincia un buco \u003Cmark>di\u003C/mark> due ore, che porta direttamente alle 5 del mattino, quando Giuseppe Uva sarebbe entrato al pronto soccorso con un Tso. Alle 10 la morte per arresto cardiaco, su un lettino del reparto \u003Cmark>di\u003C/mark> psichiatria.\r\nSette anni \u003Cmark>di\u003C/mark> indagini non sono riuscite a chiarire cosa sia successo durante le due ore in caserma.\r\nNe abbiamo parlato ai microfoni con Lucia Uva, sorella \u003Cmark>di\u003C/mark> Giuseppe\r\nuva",{"matched_tokens":253,"snippet":254,"value":254},[71],"Caso Uva: sette anni \u003Cmark>di\u003C/mark> indagini e ancora nessun chiarimento",[256,258,261,263,265],{"matched_tokens":257,"snippet":82},[81,71,15],{"matched_tokens":259,"snippet":260},[71,15],"abuso \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>polizia\u003C/mark>",{"matched_tokens":262,"snippet":244},[],{"matched_tokens":264,"snippet":245},[],{"matched_tokens":266,"snippet":246},[],[268,275,277],{"field":38,"indices":269,"matched_tokens":271,"snippets":274},[50,270],1,[272,273],[81,71,15],[71,15],[82,260],{"field":95,"matched_tokens":276,"snippet":254,"value":254},[71],{"field":92,"matched_tokens":278,"snippet":250,"value":251},[71],{"best_field_score":99,"best_field_weight":100,"fields_matched":25,"num_tokens_dropped":50,"score":101,"tokens_matched":25,"typo_prefix_score":50},{"document":281,"highlight":304,"highlights":322,"text_match":97,"text_match_info":330},{"cat_link":282,"category":283,"comment_count":50,"id":284,"is_sticky":50,"permalink":285,"post_author":53,"post_content":286,"post_date":287,"post_excerpt":56,"post_id":284,"post_modified":288,"post_thumbnail":289,"post_thumbnail_html":290,"post_title":291,"post_type":61,"sort_by_date":292,"tag_links":293,"tags":299},[47],[49],"64054","http://radioblackout.org/2020/10/violenze-poliziesche-e-rabbia-in-nigeria-e-sudan-ma-il-contesto-e-diverso/","Il Sudan diventa “normale” e si rapporta in pace con l'entità israeliana, pur di uscire dalle sanzioni e dalla condizione di stato canaglia: il governo misto militare e civile sta superando lentamente i lasciti della dittatura di al-Bashir, ma ci sono dispute che affondano nella storia coloniale e precoloniale della zona di Kassala, con alleanze e modelli di vita diversi che entrano in collisione sulle sponde del Mar Rosso all confluenza di confini geografici e coloniali. Per fissare strutture statali nuove, distribuire le terre e attribuire potere localmente si alimentano malumori e ribellioni. Da qui il blocco di Port Sudan per tre giorni, con colossali perdite da parte delle grandi potenze che stanno colonizzando l'Africa, in questo caso Cina e Turchia in primis, e poi i veri protagonisti della spartizione che possono godere della normalizzazione del Sudan, le grandi industrie petrolifere. Ma le vere perdite sono di vite umane: probabilmente 12, sicuramente 8.\r\n\r\nE il petrolio, oltre alle brutalità in divisa, è il legame con la Nigeria, dove gli abusi e l'arroganza delle squadracce (sciolte le Sars, hanno solo cambiato nome in Swat, ma lo slogan più ripetuto è «EndSARS») di polizia hanno a tal punto superato i limiti di corruzione e impunità che, in particolare a Lagos, i cittadini non hanno più paura, scendono in piazza e anche se almeno 38 sono le vittime contate da Amnesty, alcuni freddati alle spalle... ma questo è probabilmente solo un pretesto per protestare contro le disuguaglianze, la corruzione, l'omofobia che pervade il potere nigeriano di Buhari, andato al governo promettendo la fine del terrorismo di Boko Haram, un governo inclusivo ed eliminare... la miseria. Nessuna di queste è stata mantenuta, ma in particolare quest'ultima.\r\n\r\nMa questi riot in paesi così diversi e con problematiche differenti disvelano aspetti più diffusi e profondi in gran parte del continente, come ci ha raccontato Angelo Ferrari:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/10/2020_10_22_Angelo-Ferrari-Sudan_Nigeria_scontri-e-morti.mp3\"][/audio]","24 Ottobre 2020","2020-10-24 01:06:08","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/10/endsars_NOW-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/10/endsars_NOW-300x169.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/10/endsars_NOW-300x169.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/10/endsars_NOW.jpg 768w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Violenze poliziesche e rabbia in Nigeria e Sudan... ma il contesto è diverso",1603501469,[64,294,295,296,297,298],"http://radioblackout.org/tag/eni/","http://radioblackout.org/tag/kassala/","http://radioblackout.org/tag/nigeria/","http://radioblackout.org/tag/petrolio/","http://radioblackout.org/tag/sudan/",[18,300,301,33,302,303],"ENI","Kassala","petrolio","Sudan",{"post_content":305,"tags":309},{"matched_tokens":306,"snippet":307,"value":308},[71,15],"slogan più ripetuto è «EndSARS») \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>polizia\u003C/mark> hanno a tal punto superato","Il Sudan diventa “normale” e si rapporta in pace con l'entità israeliana, pur \u003Cmark>di\u003C/mark> uscire dalle sanzioni e dalla condizione \u003Cmark>di\u003C/mark> stato canaglia: il governo misto militare e civile sta superando lentamente i lasciti della dittatura \u003Cmark>di\u003C/mark> al-Bashir, ma ci sono dispute che affondano nella storia coloniale e precoloniale della zona \u003Cmark>di\u003C/mark> Kassala, con alleanze e modelli \u003Cmark>di\u003C/mark> vita diversi che entrano in collisione sulle sponde del Mar Rosso all confluenza \u003Cmark>di\u003C/mark> confini geografici e coloniali. Per fissare strutture statali nuove, distribuire le terre e attribuire potere localmente si alimentano malumori e ribellioni. Da qui il blocco \u003Cmark>di\u003C/mark> Port Sudan per tre giorni, con colossali perdite da parte delle grandi potenze che stanno colonizzando l'Africa, in questo caso Cina e Turchia in primis, e poi i veri protagonisti della spartizione che possono godere della normalizzazione del Sudan, le grandi industrie petrolifere. Ma le vere perdite sono \u003Cmark>di\u003C/mark> vite umane: probabilmente 12, sicuramente 8.\r\n\r\nE il petrolio, oltre alle brutalità in divisa, è il legame con la Nigeria, dove gli \u003Cmark>abusi\u003C/mark> e l'arroganza delle squadracce (sciolte le Sars, hanno solo cambiato nome in Swat, ma lo slogan più ripetuto è «EndSARS») \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>polizia\u003C/mark> hanno a tal punto superato i limiti \u003Cmark>di\u003C/mark> corruzione e impunità che, in particolare a Lagos, i cittadini non hanno più paura, scendono in piazza e anche se almeno 38 sono le vittime contate da Amnesty, alcuni freddati alle spalle... ma questo è probabilmente solo un pretesto per protestare contro le disuguaglianze, la corruzione, l'omofobia che pervade il potere nigeriano \u003Cmark>di\u003C/mark> Buhari, andato al governo promettendo la fine del terrorismo \u003Cmark>di\u003C/mark> Boko Haram, un governo inclusivo ed eliminare... la miseria. Nessuna \u003Cmark>di\u003C/mark> queste è stata mantenuta, ma in particolare quest'ultima.\r\n\r\nMa questi riot in paesi così diversi e con problematiche differenti disvelano aspetti più diffusi e profondi in gran parte del continente, come ci ha raccontato Angelo Ferrari:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/10/2020_10_22_Angelo-Ferrari-Sudan_Nigeria_scontri-e-morti.mp3\"][/audio]",[310,312,314,316,318,320],{"matched_tokens":311,"snippet":82},[81,71,15],{"matched_tokens":313,"snippet":300},[],{"matched_tokens":315,"snippet":301},[],{"matched_tokens":317,"snippet":33},[],{"matched_tokens":319,"snippet":302},[],{"matched_tokens":321,"snippet":303},[],[323,328],{"field":38,"indices":324,"matched_tokens":325,"snippets":327},[50],[326],[81,71,15],[82],{"field":92,"matched_tokens":329,"snippet":307,"value":308},[71,15],{"best_field_score":99,"best_field_weight":100,"fields_matched":32,"num_tokens_dropped":50,"score":331,"tokens_matched":25,"typo_prefix_score":50},"1736172819517538410",{"document":333,"highlight":352,"highlights":368,"text_match":97,"text_match_info":377},{"cat_link":334,"category":335,"comment_count":50,"id":336,"is_sticky":50,"permalink":337,"post_author":53,"post_content":338,"post_date":339,"post_excerpt":56,"post_id":336,"post_modified":340,"post_thumbnail":341,"post_thumbnail_html":342,"post_title":343,"post_type":61,"sort_by_date":344,"tag_links":345,"tags":349},[47],[49],"42464","http://radioblackout.org/2017/06/io-sto-con-maya-se-toccano-una-toccano-tutte-aggiornamenti-e-iniziative/","Nella notte tra l'8 e il 9 giugno Maya, 19 anni, mentre sta tornando a casa dopo una serata ai murazzi di Torino assiste a un controllo della polizia su due ragazzi e quindi si avvicina per capire costa sta succedendo. Al suo “troppo interesse” corrisponde immediatamente la risposta innervosita degli agenti che la identificano e minacciano di farle passare la notte in carcere. Nella centralissima Piazza Vittorio, Maya viene sequestrata dagli agenti e portata nella caserma di Via Veglia. In macchina tira fuori il telefono per avvertire la famiglia e gli amici ma la polizia inchioda e le storce un braccio e leva il telefono. In commissariato viene riconosciuta come una militante politica e ricominciano quindi gli abusi degli agenti che iniziano a insultarla, la zittiscono e le urlano addosso. Lo stesso agente che le ha storto il braccio in macchina le tira un pugno in faccia e le leva la sedia obbligandola a stare in piedi. Maya viene poi spogliata, perquisita e messa in cella con gli agenti si rifiutano persino di farla andare in bagno. Le minacce e gli insulti continuano per tutta la notte fino a quando Maya viene rilasciata con a carico una denuncia per violenza, resistenza a pubblico ufficiale, oltraggio e per porto d'armi. Quest'ultimo capo di accusa le è stato affibbiato, come le dicono gli stessi agenti, perché in possesso di sette chiodini da muro nel marsupio. Con il volto tumefatto si reca al pronto soccorso dove i medici le certificano 6 giorni di prognosi.\r\n\r\n \r\n\r\nDopo questa notte di follia Maya decide di denunciare pubblicamente i soprusi e le violenze subìti. In seguito al suo racconto è nata una vasta campagna di solidarietà per sostenerla e rispondere collettivamente a questo abuso della polizia. Dalla pagina \"Io sto con Maya - Se toccano una, toccano tutte\" sono stati lanciati i primi appuntamenti di mobilitazione.\r\n\r\n \r\n\r\nNe abbiamo parlato con Angela, una delle compagne di Maya che con lei sta seguendo anche gli aspetti legali della vicenda:\r\n\r\nmaya_polizia\r\n\r\n ","14 Giugno 2017","2017-06-16 18:11:51","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/06/w4w4-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"103\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/06/w4w4-300x103.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/06/w4w4-300x103.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/06/w4w4.jpg 566w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Io sto con Maya, se toccano una toccano tutte! Aggiornamenti e iniziative",1497452671,[64,346,167,347,348],"http://radioblackout.org/tag/acab/","http://radioblackout.org/tag/torino/","http://radioblackout.org/tag/violenza-sulle-donne/",[18,26,15,350,351],"torino","violenza sulle donne",{"post_content":353,"tags":357},{"matched_tokens":354,"snippet":355,"value":356},[71,15],"dopo una serata ai murazzi \u003Cmark>di\u003C/mark> Torino assiste a un controllo della \u003Cmark>polizia\u003C/mark> su due ragazzi e quindi","Nella notte tra l'8 e il 9 giugno Maya, 19 anni, mentre sta tornando a casa dopo una serata ai murazzi \u003Cmark>di\u003C/mark> Torino assiste a un controllo della \u003Cmark>polizia\u003C/mark> su due ragazzi e quindi si avvicina per capire costa sta succedendo. Al suo “troppo interesse” corrisponde immediatamente la risposta innervosita degli agenti che la identificano e minacciano \u003Cmark>di\u003C/mark> farle passare la notte in carcere. Nella centralissima Piazza Vittorio, Maya viene sequestrata dagli agenti e portata nella caserma \u003Cmark>di\u003C/mark> Via Veglia. In macchina tira fuori il telefono per avvertire la famiglia e gli amici ma la \u003Cmark>polizia\u003C/mark> inchioda e le storce un braccio e leva il telefono. In commissariato viene riconosciuta come una militante politica e ricominciano quindi gli \u003Cmark>abusi\u003C/mark> degli agenti che iniziano a insultarla, la zittiscono e le urlano addosso. Lo stesso agente che le ha storto il braccio in macchina le tira un pugno in faccia e le leva la sedia obbligandola a stare in piedi. Maya viene poi spogliata, perquisita e messa in cella con gli agenti si rifiutano persino \u003Cmark>di\u003C/mark> farla andare in bagno. Le minacce e gli insulti continuano per tutta la notte fino a quando Maya viene rilasciata con a carico una denuncia per violenza, resistenza a pubblico ufficiale, oltraggio e per porto d'armi. Quest'ultimo capo \u003Cmark>di\u003C/mark> accusa le è stato affibbiato, come le dicono gli stessi agenti, perché in possesso \u003Cmark>di\u003C/mark> sette chiodini da muro nel marsupio. Con il volto tumefatto si reca al pronto soccorso dove i medici le certificano 6 giorni \u003Cmark>di\u003C/mark> prognosi.\r\n\r\n \r\n\r\nDopo questa notte \u003Cmark>di\u003C/mark> follia Maya decide \u003Cmark>di\u003C/mark> denunciare pubblicamente i soprusi e le violenze subìti. In seguito al suo racconto è nata una vasta campagna \u003Cmark>di\u003C/mark> solidarietà per sostenerla e rispondere collettivamente a questo abuso della \u003Cmark>polizia\u003C/mark>. Dalla pagina \"Io sto con Maya - Se toccano una, toccano tutte\" sono stati lanciati i primi appuntamenti \u003Cmark>di\u003C/mark> mobilitazione.\r\n\r\n \r\n\r\nNe abbiamo parlato con Angela, una delle compagne \u003Cmark>di\u003C/mark> Maya che con lei sta seguendo anche gli aspetti legali della vicenda:\r\n\r\nmaya_polizia\r\n\r\n ",[358,360,362,364,366],{"matched_tokens":359,"snippet":82},[81,71,15],{"matched_tokens":361,"snippet":26},[],{"matched_tokens":363,"snippet":200},[15],{"matched_tokens":365,"snippet":350},[],{"matched_tokens":367,"snippet":351},[],[369,375],{"field":38,"indices":370,"matched_tokens":371,"snippets":374},[50,32],[372,373],[81,71,15],[15],[82,200],{"field":92,"matched_tokens":376,"snippet":355,"value":356},[71,15],{"best_field_score":99,"best_field_weight":100,"fields_matched":32,"num_tokens_dropped":50,"score":331,"tokens_matched":25,"typo_prefix_score":50},6646,{"collection_name":61,"first_q":18,"per_page":17,"q":18},9,{"facet_counts":382,"found":420,"hits":421,"out_of":705,"page":270,"request_params":706,"search_cutoff":39,"search_time_ms":697},[383,399],{"counts":384,"field_name":397,"sampled":39,"stats":398},[385,387,389,391,393,395],{"count":20,"highlighted":386,"value":386},"Bello come una prigione che brucia",{"count":25,"highlighted":388,"value":388},"anarres",{"count":270,"highlighted":390,"value":390},"ACAB",{"count":270,"highlighted":392,"value":392},"stakka stakka",{"count":270,"highlighted":394,"value":394},"la perla di labuan",{"count":270,"highlighted":396,"value":396},"il colpo del strega","podcastfilter",{"total_values":17},{"counts":400,"field_name":38,"sampled":39,"stats":419},[401,403,405,406,407,409,411,413,415,417],{"count":25,"highlighted":402,"value":402},"carcere",{"count":32,"highlighted":404,"value":404},"cpr",{"count":32,"highlighted":350,"value":350},{"count":32,"highlighted":388,"value":388},{"count":270,"highlighted":408,"value":408},"pogrom",{"count":270,"highlighted":410,"value":410},"porrajmos",{"count":270,"highlighted":412,"value":412},"piazza san calo",{"count":270,"highlighted":414,"value":414},"abusi in divisa",{"count":270,"highlighted":416,"value":416},"polizia violenta",{"count":270,"highlighted":418,"value":418},"violenza di stato",{"total_values":42},11,[422,449,479,515,593,625],{"document":423,"highlight":436,"highlights":441,"text_match":444,"text_match_info":445},{"comment_count":50,"id":424,"is_sticky":50,"permalink":425,"podcastfilter":426,"post_author":388,"post_content":427,"post_date":428,"post_excerpt":56,"post_id":424,"post_modified":429,"post_thumbnail":430,"post_title":431,"post_type":432,"sort_by_date":433,"tag_links":434,"tags":435},"93171","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-25-ottobre-clandestini-per-legge-hamas-e-la-turchia-el-alamein-guerra-e-neocolonialismo/",[388],"ll podcast del nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming.\r\n\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/2024-10-25-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nClandestini per legge\r\nNel nostro paese si è clandestini per legge. Entrare “legalmente” è impossibile: per avere il permesso di soggiorno serve un contratto di lavoro firmato nel paese d’origine. Quanti padroni conoscete che assumono a scatola chiusa un lavoratore mai visto, in un paese a migliaia di chilometri dall’Italia?\r\nNessuno di quelli che arrivano ha le carte in regola. Chi incappa in un controllo prende il foglio di via, se viene ripescato finisce al CPR.\r\nI CPR sono un importante ingranaggio della macchina delle espulsioni, necessaria a mantenere intatta la fama di intransigenza verso i “clandestini” di cui si fregia ogni governo.\r\nLe vite intrappolate nei CPR, sospese negli hotspot, in bilico tra carte da bollo e quotidiani abusi di polizia partono da lontano, in terre dove il neocolonialismo, lo sfruttamento delle risorse, le guerre fanno il deserto.\r\nLa storia dei CPR – un tempo CIE e prima ancora CPT – è storia di rivolte, fughe, pestaggi, scioperi della fame, gente che si taglia, altri che si cuciono la bocca. I CPR italiani sono stati distrutti e ricostruiti più e più volte.\r\nI CPR sono, con le carceri, discariche sociali nelle quali vengono rinchiusi quelli che non si sono adattati, quelli inghiottiti dalla strada, i ribelli, gli scarti da eliminare alla fine di un processo che comincia nei paesi d’origine.\r\nNe abbiamo parlato con Raffaele\r\n\r\nHamas a fianco della Turchia contro il confederalismo democratico\r\nIl 23 ottobre la Tusas, fabbrica d’armi del settore aerospaziale di proprietà pubblica, metà dell’esercito, metà del ministero della Difesa, è stata attaccata con esplosivi e mitra da due persone, che sono state uccise durante l’attacco in cui sono morte cinque persone.\r\nNelle ore successive un massiccio bombardamento turco ha colpito le città del nord della Siria e le basi del PKK in Iraq.\r\nHamas si è ovviamente posta a fianco di Erdogan con un comunicato di solidarietà per l’attacco alla Tusas.\r\nNoi non ci stupiamo. Fascisti islamici si schierano con altri fascisti islamici. \r\nQuello che non smette di indignarci è il silenzio dei movimenti che ancora una volta sono ambigui o conniventi con Hamas. \r\n\r\nEl Alamein: il ministero della guerra esalta la guerra e il colonialismo\r\nAnche quest’anno i parà della Folgore hanno festeggiato la “gloriosa sconfitta” nella battaglia di El Alamein nella seconda guerra mondiale. Alla cerimonia ha partecipato la vice ministro Rauti.\r\nIn un post su X il ministero della Difesa ha scritto: “El Alamein 23 ottobre 1942, un luogo e una data che raccontano di valore e sacrificio, un capitolo tanto eroico quanto tragico della nostra storia. Rendiamo onore ai coraggiosi militari italiani che combatterono tra le sabbie del Nord Africa. Con loro ricordiamo con deferenza tutti i Caduti che hanno sacrificato la loro vita per la nostra libertà.”\r\nNe abbiamo parlato con Dario\r\n\r\nIndustria bellica, esercitazioni militari: le ultime novità \r\n\r\nDal 14 al 29 ottobre si è tenuta Steadfast Noon, l’esercitazione annuale della NATO in cui viene simulato il dispiegamento e l'impiego di armi nucleari “tattiche” in territorio europeo (le nuove B61-12 già installate anche in territorio italiano nelle basi di Ghedi, Brescia, e Aviano, Pordenone).\r\n\r\nNell’ambito di un’ampia serie di accordi bilaterali tra Italia e Qatar definiti nel bilaterale tenutosi a Villa Pamphili a Roma tra il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e l’Emiro del Qatar, Sheikh Tamim bin Hamad Al Thani, spicca un memorandum di intesa tra Fincantieri e il gruppo qatarino del settore difesa Barzan Holdings in vista della firma di un contratto per 40 radar Omega 360.\r\n\r\nIl programma aeronautico Gcap, il futuro cacciabombardiere che la Gran Bretagna sta studiando insieme a Italia e Giappone, va avanti. Si sono rivelate infondate le voci di un ridimensionamento del progetto, che si erano diffuse in luglio per l’intenzione del nuovo governo britannico di fare una spending review della difesa. Le delegazioni dei tre paesi partecipanti, firmatari di un trattato internazionale nel dicembre del 2023, hanno avuto incontri intensi anche nelle ultime settimane, per mettere a punto l’accordo industriale che dovrebbe portare alla costituzione di una joint venture paritetica.\r\n\r\nAppuntamenti: \r\n\r\nVenerdì 1 novembre\r\ncorteo contro la riapertura del CPR di Torino\r\nore 16 piazza Robilant\r\n\r\nGiornate dei disertori\r\nSabato 2 e lunedì 4 novembre\r\n\r\nContro la guerra, il militarismo, la produzione bellica, l’occupazione militare delle periferie, il nazionalismo!\r\nContro tutte le patrie per un mondo senza frontiere!\r\nCon disertori e obiettori di tutte le guerre!\r\n\r\nSabato 2 novembre dalle 15\r\nNo alla città dell’aerospazio! No alla città delle armi \r\nManifestazione antimilitarista\r\nIn via Roma 100 di fronte all’ingresso di Galleria San Federico, dove ha sede il DAP – Distretto Aerospaziale Piemontese\r\n\r\n\r\nLunedì 4 novembre\r\nIniziative antimilitariste in giro per Torino\r\nSmilitarizziamo la città! \r\n\r\nOgni martedì\r\ndalle 18 alle 20\r\nin corso Palermo 46\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro\r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!\r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20 (per info scrivete a fai_torino@autistici.org)\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFB\r\n@senzafrontiere.to/\r\n\r\nTelegram\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter mandando una mail ad: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","1 Novembre 2024","2024-11-01 09:33:16","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/11-200x110.jpeg","Anarres del 25 ottobre. Clandestini per legge. Hamas e la Turchia. El Alamein: guerra e (neo)colonialismo...","podcast",1730453431,[],[],{"post_content":437},{"matched_tokens":438,"snippet":439,"value":440},[81,71,15],"carte da bollo e quotidiani \u003Cmark>abusi\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>polizia\u003C/mark> partono da lontano, in terre","ll podcast del nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze \u003Cmark>di\u003C/mark> Blackout. Anche in streaming.\r\n\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/2024-10-25-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nClandestini per legge\r\nNel nostro paese si è clandestini per legge. Entrare “legalmente” è impossibile: per avere il permesso \u003Cmark>di\u003C/mark> soggiorno serve un contratto \u003Cmark>di\u003C/mark> lavoro firmato nel paese d’origine. Quanti padroni conoscete che assumono a scatola chiusa un lavoratore mai visto, in un paese a migliaia \u003Cmark>di\u003C/mark> chilometri dall’Italia?\r\nNessuno \u003Cmark>di\u003C/mark> quelli che arrivano ha le carte in regola. Chi incappa in un controllo prende il foglio \u003Cmark>di\u003C/mark> via, se viene ripescato finisce al CPR.\r\nI CPR sono un importante ingranaggio della macchina delle espulsioni, necessaria a mantenere intatta la fama \u003Cmark>di\u003C/mark> intransigenza verso i “clandestini” \u003Cmark>di\u003C/mark> cui si fregia ogni governo.\r\nLe vite intrappolate nei CPR, sospese negli hotspot, in bilico tra carte da bollo e quotidiani \u003Cmark>abusi\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>polizia\u003C/mark> partono da lontano, in terre dove il neocolonialismo, lo sfruttamento delle risorse, le guerre fanno il deserto.\r\nLa storia dei CPR – un tempo CIE e prima ancora CPT – è storia \u003Cmark>di\u003C/mark> rivolte, fughe, pestaggi, scioperi della fame, gente che si taglia, altri che si cuciono la bocca. I CPR italiani sono stati distrutti e ricostruiti più e più volte.\r\nI CPR sono, con le carceri, discariche sociali nelle quali vengono rinchiusi quelli che non si sono adattati, quelli inghiottiti dalla strada, i ribelli, gli scarti da eliminare alla fine \u003Cmark>di\u003C/mark> un processo che comincia nei paesi d’origine.\r\nNe abbiamo parlato con Raffaele\r\n\r\nHamas a fianco della Turchia contro il confederalismo democratico\r\nIl 23 ottobre la Tusas, fabbrica d’armi del settore aerospaziale \u003Cmark>di\u003C/mark> proprietà pubblica, metà dell’esercito, metà del ministero della Difesa, è stata attaccata con esplosivi e mitra da due persone, che sono state uccise durante l’attacco in cui sono morte cinque persone.\r\nNelle ore successive un massiccio bombardamento turco ha colpito le città del nord della Siria e le basi del PKK in Iraq.\r\nHamas si è ovviamente posta a fianco \u003Cmark>di\u003C/mark> Erdogan con un comunicato \u003Cmark>di\u003C/mark> solidarietà per l’attacco alla Tusas.\r\nNoi non ci stupiamo. Fascisti islamici si schierano con altri fascisti islamici. \r\nQuello che non smette \u003Cmark>di\u003C/mark> indignarci è il silenzio dei movimenti che ancora una volta sono ambigui o conniventi con Hamas. \r\n\r\nEl Alamein: il ministero della guerra esalta la guerra e il colonialismo\r\nAnche quest’anno i parà della Folgore hanno festeggiato la “gloriosa sconfitta” nella battaglia \u003Cmark>di\u003C/mark> El Alamein nella seconda guerra mondiale. Alla cerimonia ha partecipato la vice ministro Rauti.\r\nIn un post su X il ministero della Difesa ha scritto: “El Alamein 23 ottobre 1942, un luogo e una data che raccontano \u003Cmark>di\u003C/mark> valore e sacrificio, un capitolo tanto eroico quanto tragico della nostra storia. Rendiamo onore ai coraggiosi militari italiani che combatterono tra le sabbie del Nord Africa. Con loro ricordiamo con deferenza tutti i Caduti che hanno sacrificato la loro vita per la nostra libertà.”\r\nNe abbiamo parlato con Dario\r\n\r\nIndustria bellica, esercitazioni militari: le ultime novità \r\n\r\nDal 14 al 29 ottobre si è tenuta Steadfast Noon, l’esercitazione annuale della NATO in cui viene simulato il dispiegamento e l'impiego \u003Cmark>di\u003C/mark> armi nucleari “tattiche” in territorio europeo (le nuove B61-12 già installate anche in territorio italiano nelle basi \u003Cmark>di\u003C/mark> Ghedi, Brescia, e Aviano, Pordenone).\r\n\r\nNell’ambito \u003Cmark>di\u003C/mark> un’ampia serie \u003Cmark>di\u003C/mark> accordi bilaterali tra Italia e Qatar definiti nel bilaterale tenutosi a Villa Pamphili a Roma tra il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e l’Emiro del Qatar, Sheikh Tamim bin Hamad Al Thani, spicca un memorandum \u003Cmark>di\u003C/mark> intesa tra Fincantieri e il gruppo qatarino del settore difesa Barzan Holdings in vista della firma \u003Cmark>di\u003C/mark> un contratto per 40 radar Omega 360.\r\n\r\nIl programma aeronautico Gcap, il futuro cacciabombardiere che la Gran Bretagna sta studiando insieme a Italia e Giappone, va avanti. Si sono rivelate infondate le voci \u003Cmark>di\u003C/mark> un ridimensionamento del progetto, che si erano diffuse in luglio per l’intenzione del nuovo governo britannico \u003Cmark>di\u003C/mark> fare una spending review della difesa. Le delegazioni dei tre paesi partecipanti, firmatari \u003Cmark>di\u003C/mark> un trattato internazionale nel dicembre del 2023, hanno avuto incontri intensi anche nelle ultime settimane, per mettere a punto l’accordo industriale che dovrebbe portare alla costituzione \u003Cmark>di\u003C/mark> una joint venture paritetica.\r\n\r\nAppuntamenti: \r\n\r\nVenerdì 1 novembre\r\ncorteo contro la riapertura del CPR \u003Cmark>di\u003C/mark> Torino\r\nore 16 piazza Robilant\r\n\r\nGiornate dei disertori\r\nSabato 2 e lunedì 4 novembre\r\n\r\nContro la guerra, il militarismo, la produzione bellica, l’occupazione militare delle periferie, il nazionalismo!\r\nContro tutte le patrie per un mondo senza frontiere!\r\nCon disertori e obiettori \u003Cmark>di\u003C/mark> tutte le guerre!\r\n\r\nSabato 2 novembre dalle 15\r\nNo alla città dell’aerospazio! No alla città delle armi \r\nManifestazione antimilitarista\r\nIn via Roma 100 \u003Cmark>di\u003C/mark> fronte all’ingresso \u003Cmark>di\u003C/mark> Galleria San Federico, dove ha sede il DAP – Distretto Aerospaziale Piemontese\r\n\r\n\r\nLunedì 4 novembre\r\nIniziative antimilitariste in giro per Torino\r\nSmilitarizziamo la città! \r\n\r\nOgni martedì\r\ndalle 18 alle 20\r\nin corso Palermo 46\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro\r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!\r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20 (per info scrivete a fai_torino@autistici.org)\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFB\r\n@senzafrontiere.to/\r\n\r\nTelegram\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter mandando una mail ad: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org",[442],{"field":92,"matched_tokens":443,"snippet":439,"value":440},[81,71,15],1736172819517014000,{"best_field_score":446,"best_field_weight":447,"fields_matched":270,"num_tokens_dropped":50,"score":448,"tokens_matched":25,"typo_prefix_score":50},"3315704397824",14,"1736172819517014129",{"document":450,"highlight":467,"highlights":472,"text_match":475,"text_match_info":476},{"comment_count":50,"id":451,"is_sticky":50,"permalink":452,"podcastfilter":453,"post_author":53,"post_content":454,"post_date":455,"post_excerpt":56,"post_id":451,"post_modified":456,"post_thumbnail":457,"post_title":458,"post_type":432,"sort_by_date":459,"tag_links":460,"tags":464},"65792","http://radioblackout.org/podcast/a-c-a-b-diretta-dal-cpr-6-1-21/",[390],"Diretta con due reclusi del Centro di Permanenza e Rimpatrio di Torino durante la puntata del 6 gennaio dell'Aperitivo Controinformativo.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/01/cpr6gennaio.mp3\"][/audio]\r\n\r\nI detenuti ci descrivono le condizioni insopportabili all'interno del Centro, gli abusi sistemici della polizia e l'indifferenza connivente di medici e infermieri. Denunciano l'ipocrisia e il razzismo delle istituzioni e il silenzio omertoso che copre l'orrore di questo lager cittadino.\r\n\r\n \r\n\r\n ","7 Gennaio 2021","2021-01-07 12:54:04","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/01/cpr-200x110.jpg","A.C.A.B - Diretta dal Cpr 6-1-21",1610024044,[461,462,463,347],"http://radioblackout.org/tag/a-c-a-b/","http://radioblackout.org/tag/cpr/","http://radioblackout.org/tag/gepsa/",[465,404,466,350],"a.c.a.b","gepsa",{"post_content":468},{"matched_tokens":469,"snippet":470,"value":471},[81,15,71],"insopportabili all'interno del Centro, gli \u003Cmark>abusi\u003C/mark> sistemici della \u003Cmark>polizia\u003C/mark> e l'indifferenza connivente \u003Cmark>di\u003C/mark> medici e infermieri. Denunciano l'ipocrisia","Diretta con due reclusi del Centro \u003Cmark>di\u003C/mark> Permanenza e Rimpatrio \u003Cmark>di\u003C/mark> Torino durante la puntata del 6 gennaio dell'Aperitivo Controinformativo.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/01/cpr6gennaio.mp3\"][/audio]\r\n\r\nI detenuti ci descrivono le condizioni insopportabili all'interno del Centro, gli \u003Cmark>abusi\u003C/mark> sistemici della \u003Cmark>polizia\u003C/mark> e l'indifferenza connivente \u003Cmark>di\u003C/mark> medici e infermieri. Denunciano l'ipocrisia e il razzismo delle istituzioni e il silenzio omertoso che copre l'orrore \u003Cmark>di\u003C/mark> questo lager cittadino.\r\n\r\n \r\n\r\n ",[473],{"field":92,"matched_tokens":474,"snippet":470,"value":471},[81,15,71],1736172818845925400,{"best_field_score":477,"best_field_weight":447,"fields_matched":270,"num_tokens_dropped":50,"score":478,"tokens_matched":25,"typo_prefix_score":50},"3315704070144","1736172818845925489",{"document":480,"highlight":503,"highlights":508,"text_match":511,"text_match_info":512},{"comment_count":50,"id":481,"is_sticky":50,"permalink":482,"podcastfilter":483,"post_author":484,"post_content":485,"post_date":486,"post_excerpt":56,"post_id":481,"post_modified":487,"post_thumbnail":488,"post_title":489,"post_type":432,"sort_by_date":490,"tag_links":491,"tags":498},"89226","http://radioblackout.org/podcast/operazione-city-chiesa-e-tecnocarcere-torture-beccaria/",[386],"bellocome","Estratti dalla puntata del 29 aprile 2024 di Bello Come Una Prigione Che Brucia\r\n\r\n \r\n\r\nTORTURE AL BECCARIA\r\n\r\nLunedì 22 aprile 2024 sono stati arrestati 13 agenti della Polizia penitenziaria per torture e abusi nei confronti di giovani detenuti del carcere minorile Beccaria di Milano; altri 8 agenti sono stati sospesi e 4 indagati senza misure. Un’inchiesta della quale iniziamo ad affrontare qualche elemento:\r\n\r\nil fatto che le violenze siano emerse grazie alle segnalazioni e all’operato “fuori dal protocollo” di personale civile, una strana concomitanza tra il ritiro di una denuncia inerente i pestaggi e la conseguente scarcerazione di un giovane massacrato.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/BCUPCB_beccaria-short.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nTECNO-PRETI E CARCERE IMMATERIALE\r\n\r\nL’arcivescovo Fisichella ha recentemente invocato l’intervento (semidivino) della sorveglianza tecnologica in sostituzione della carcerazione architettonica. Una proposta che legittima il processo – già in atto da decenni – di introduzione del “carcere immateriale”: un dispositivo sorvegliante in grado di essere sovrapposto alla quotidianità, senza produrre rotture troppo evidenti nel flusso degli eventi, in grado di insinuarsi come funzione disciplinante che agisce direttamente sulle condotte.\r\n\r\nCome chiameremmo una pena che non ha una forma? \r\n\r\nPer quanto tempo ci accorgeremmo della sua esistenza prima che si normalizzi come relazione potere-individuo?\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/BCUPCB_fisichella.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nOPERAZIONE CITY\r\n\r\nTorniamo a parlare dell’operazione repressiva, denominata “City”, che lunedì 22 aprile 2024 si è materializzata in diverse misure cautelari a carico di compagne e compagni accusati – a vario titolo – per i fatti avvenuti durante il corteo del 4 marzo 2023, quando la rabbia per il concreto rischio di morte del prigioniero anarchico Alfredo Cospito, detenuto in 41bis e da oltre 130 giorni in sciopero della fame, attraversò una parte della città di Torino.\r\n\r\nGrazie al contributo di una compagna, cerchiamo di approfondire le forzature interpretative operate dalla Digos, riflettendo sull’accusa di “organizzazione militare” nei confronti del corteo e ricordando – per contrasto - le “vittime collaterali” che le forze dell’ordine hanno scelto di sacrificare nel tentativo di reprimerlo... quando condotto in aree non-borghesi della città.\r\n\r\nUna riflessione sull’autodifesa e sull’autodeterminazione delle manifestazioni in piazza, in un’epoca in cui le giovani teste spaccate nei cortei pro-Palestina diventano il metro simbolico della legalità democratica e dell’ordine pubblico.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/BCUPCB_op-city-Lia.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n ","30 Aprile 2024","2024-04-30 12:36:00","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/bcupcb-city-beccaria-200x110.jpg","OPERAZIONE CITY - CHIESA E TECNOCARCERE - TORTURE BECCARIA",1714480560,[492,493,494,495,496,497],"http://radioblackout.org/tag/41-bis/","http://radioblackout.org/tag/alfredo-cospito/","http://radioblackout.org/tag/carcere/","http://radioblackout.org/tag/operazione-city/","http://radioblackout.org/tag/reato-tortura/","http://radioblackout.org/tag/repressione/",[499,500,402,501,502,23],"41 bis","alfredo cospito","operazione city","reato tortura",{"post_content":504},{"matched_tokens":505,"snippet":506,"value":507},[72,81,71],"stati arrestati 13 agenti della \u003Cmark>Polizia\u003C/mark> penitenziaria per torture e \u003Cmark>abusi\u003C/mark> nei confronti \u003Cmark>di\u003C/mark> giovani detenuti del carcere minorile","Estratti dalla puntata del 29 aprile 2024 \u003Cmark>di\u003C/mark> Bello Come Una Prigione Che Brucia\r\n\r\n \r\n\r\nTORTURE AL BECCARIA\r\n\r\nLunedì 22 aprile 2024 sono stati arrestati 13 agenti della \u003Cmark>Polizia\u003C/mark> penitenziaria per torture e \u003Cmark>abusi\u003C/mark> nei confronti \u003Cmark>di\u003C/mark> giovani detenuti del carcere minorile Beccaria \u003Cmark>di\u003C/mark> Milano; altri 8 agenti sono stati sospesi e 4 indagati senza misure. Un’inchiesta della quale iniziamo ad affrontare qualche elemento:\r\n\r\nil fatto che le violenze siano emerse grazie alle segnalazioni e all’operato “fuori dal protocollo” \u003Cmark>di\u003C/mark> personale civile, una strana concomitanza tra il ritiro \u003Cmark>di\u003C/mark> una denuncia inerente i pestaggi e la conseguente scarcerazione \u003Cmark>di\u003C/mark> un giovane massacrato.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/BCUPCB_beccaria-short.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nTECNO-PRETI E CARCERE IMMATERIALE\r\n\r\nL’arcivescovo Fisichella ha recentemente invocato l’intervento (semidivino) della sorveglianza tecnologica in sostituzione della carcerazione architettonica. Una proposta che legittima il processo – già in atto da decenni – \u003Cmark>di\u003C/mark> introduzione del “carcere immateriale”: un dispositivo sorvegliante in grado \u003Cmark>di\u003C/mark> essere sovrapposto alla quotidianità, senza produrre rotture troppo evidenti nel flusso degli eventi, in grado \u003Cmark>di\u003C/mark> insinuarsi come funzione disciplinante che agisce direttamente sulle condotte.\r\n\r\nCome chiameremmo una pena che non ha una forma? \r\n\r\nPer quanto tempo ci accorgeremmo della sua esistenza prima che si normalizzi come relazione potere-individuo?\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/BCUPCB_fisichella.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nOPERAZIONE CITY\r\n\r\nTorniamo a parlare dell’operazione repressiva, denominata “City”, che lunedì 22 aprile 2024 si è materializzata in diverse misure cautelari a carico \u003Cmark>di\u003C/mark> compagne e compagni accusati – a vario titolo – per i fatti avvenuti durante il corteo del 4 marzo 2023, quando la rabbia per il concreto rischio \u003Cmark>di\u003C/mark> morte del prigioniero anarchico Alfredo Cospito, detenuto in 41bis e da oltre 130 giorni in sciopero della fame, attraversò una parte della città \u003Cmark>di\u003C/mark> Torino.\r\n\r\nGrazie al contributo \u003Cmark>di\u003C/mark> una compagna, cerchiamo \u003Cmark>di\u003C/mark> approfondire le forzature interpretative operate dalla Digos, riflettendo sull’accusa \u003Cmark>di\u003C/mark> “organizzazione militare” nei confronti del corteo e ricordando – per contrasto - le “vittime collaterali” che le forze dell’ordine hanno scelto \u003Cmark>di\u003C/mark> sacrificare nel tentativo \u003Cmark>di\u003C/mark> reprimerlo... quando condotto in aree non-borghesi della città.\r\n\r\nUna riflessione sull’autodifesa e sull’autodeterminazione delle manifestazioni in piazza, in un’epoca in cui le giovani teste spaccate nei cortei pro-Palestina diventano il metro simbolico della legalità democratica e dell’ordine pubblico.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/BCUPCB_op-city-Lia.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n ",[509],{"field":92,"matched_tokens":510,"snippet":506,"value":507},[72,81,71],1736172818711707600,{"best_field_score":513,"best_field_weight":447,"fields_matched":270,"num_tokens_dropped":50,"score":514,"tokens_matched":25,"typo_prefix_score":50},"3315704004608","1736172818711707761",{"document":516,"highlight":545,"highlights":577,"text_match":589,"text_match_info":590},{"comment_count":50,"id":517,"is_sticky":50,"permalink":518,"podcastfilter":519,"post_author":388,"post_content":520,"post_date":521,"post_excerpt":56,"post_id":517,"post_modified":522,"post_thumbnail":523,"post_title":524,"post_type":432,"sort_by_date":525,"tag_links":526,"tags":538},"42536","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-16-giugno-normale-violenza-di-polizia-la-guerra-in-casa-aria-di-pogrom-porrajmos-casseruolata-contro-sgomberi-e-fascisti/",[388],"Come ogni venerdì, anche il 16 giugno, dalle 10,45 alle 12,45, sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout, siamo scesi con la nostra navicella su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\n \r\n\r\nAscolta il podcast:\r\n2017 06 16 anarres1\r\n2017 06 16 anarres2\r\n2017 06 16 anarres3\r\n\r\n \r\n\r\nIn questa puntata:\r\n\r\n \r\nPestaggi, abusi e ricatti. Alcune storie di normale violenza di polizia\r\nNe abbiamo parlato con Robertino Barbieri\r\nLa grande paura di piazza San Carlo\r\n\r\nProbabilmente non sapremo mai cosa sia successo, quale scintilla abbia innescato le tre grandi ondate di panico, che hanno trasformato il salotto buono di Torino nell’anticamera di Kabul, Aleppo, Baghdad, Mosul…\r\n\r\nIn fondo conta poco, molto poco.\r\n\r\nSappiamo però che piazza San Carlo è lo specchio del nostro vivere, di un tempo, dove la guerra, che si finge non ci sia, ha infiltrato l'immaginario, colonizzandolo. Nei prossimi mesi il governo ci ruberà un altro pezzo di libertà, per proteggerci dalla paura di una guerra che non si deve nominare.\r\n\r\nI semi della paura hanno attecchito nel profondo del corpo sociale. L’uomo con il mitra non c’era, nessuno ha sparato, ma il bilancio è quello di qualsiasi battaglia: morti e feriti.\r\n\r\nAria di pogrom\r\n\r\nCasa Pound prova a cavalcare il disagio della gente di Barriera Nord per i fuochi che ogni tanto si levano dal campo. Da anni, in questa zona dove ci sono numerose fabbriche che emettono fumi che olezzano di uova marce, la destra punta l’indice contro i rom della baraccopoli di via Germagnano.\r\nFermati i fascisti al campo rom. Cariche e fermi\r\nQui la cronaca della risposta di anarchici e rom al presidio fascista del 10 giugno\r\nForza Nuova il sei giugno ha promosso una marcia contro il campo di strada dell'aeroporto finita con lancio di fiaccole sulle baracche, panico, fuggi fuggi, bambini dispersi per ore.\r\nIl prossimo lunedì Forza Nuova e comitati saranno di fronte al Comune per chiedere ad Appendino di mantenere le promesse, distruggendo le baraccopoli e buttando la gente in strada.\r\nCi saranno anche anarchici ed antirazzisti. Qui il volantino distribuito ai mercati in questi giorni. \r\nIl Porrajmos, lo sterminio di rom e sinti nell'Italia fascista.\r\n\r\nCon Paolo Finzi di A rivista\r\nProssimi appuntamenti:\r\n \r\nSabato 17 giugno\r\nore 10,30 / 13 punto info itinerante tra il Balon e San Pietro in Vincoli contro sgomberi, razzismo e attacchi fascisti alle baraccopoli \r\ndi via Germagnano e strada dell'Aeroporto\r\nLunedì 19 giugno\r\nore 15,30 / 18,30\r\nCacerolazo antifascista antirazzista contro lo sgombero dei campi rom e i pogrom\r\nin via Garibaldi angolo piazza Palazzo di città contro il presidio dei fascisti di Forza Nuova e dei Comitati razzisti\r\nAppuntamenti fissi:\r\nLe riunioni della federazione anarchica torinese, aperte a tutti gli interessati, sono in corso Palermo 46 ogni giovedì alle 21\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org","16 Giugno 2017","2018-10-17 22:58:48","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/06/mariposas-200x110.jpg","Anarres del 16 giugno. Normale violenza di polizia, la guerra in casa, aria di pogrom, porrajmos, casseruolata contro sgomberi e fascisti",1497645151,[527,528,529,530,531,532,533,534,535,536,537],"http://radioblackout.org/tag/anarres/","http://radioblackout.org/tag/baraccopoli/","http://radioblackout.org/tag/casa-pound/","http://radioblackout.org/tag/forza-nuova/","http://radioblackout.org/tag/la-guerra-in-casa/","http://radioblackout.org/tag/piazza-san-calo/","http://radioblackout.org/tag/pogrom/","http://radioblackout.org/tag/polizia-violenta/","http://radioblackout.org/tag/porrajmos/","http://radioblackout.org/tag/rom/","http://radioblackout.org/tag/via-germagnano/",[388,539,540,541,542,412,408,416,410,543,544],"baraccopoli","casa pound","forza nuova","la guerra in casa","rom","via germagnano",{"post_content":546,"post_title":550,"tags":553},{"matched_tokens":547,"snippet":548,"value":549},[81,71,71,15],"In questa puntata:\r\n\r\n \r\nPestaggi, \u003Cmark>abusi\u003C/mark> e ricatti. Alcune storie \u003Cmark>di\u003C/mark> normale violenza \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>polizia\u003C/mark>\r\nNe abbiamo parlato con Robertino","Come ogni venerdì, anche il 16 giugno, dalle 10,45 alle 12,45, sui 105,250 delle libere frequenze \u003Cmark>di\u003C/mark> Blackout, siamo scesi con la nostra navicella su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\n \r\n\r\nAscolta il podcast:\r\n2017 06 16 anarres1\r\n2017 06 16 anarres2\r\n2017 06 16 anarres3\r\n\r\n \r\n\r\nIn questa puntata:\r\n\r\n \r\nPestaggi, \u003Cmark>abusi\u003C/mark> e ricatti. Alcune storie \u003Cmark>di\u003C/mark> normale violenza \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>polizia\u003C/mark>\r\nNe abbiamo parlato con Robertino Barbieri\r\nLa grande paura \u003Cmark>di\u003C/mark> piazza San Carlo\r\n\r\nProbabilmente non sapremo mai cosa sia successo, quale scintilla abbia innescato le tre grandi ondate \u003Cmark>di\u003C/mark> panico, che hanno trasformato il salotto buono \u003Cmark>di\u003C/mark> Torino nell’anticamera \u003Cmark>di\u003C/mark> Kabul, Aleppo, Baghdad, Mosul…\r\n\r\nIn fondo conta poco, molto poco.\r\n\r\nSappiamo però che piazza San Carlo è lo specchio del nostro vivere, \u003Cmark>di\u003C/mark> un tempo, dove la guerra, che si finge non ci sia, ha infiltrato l'immaginario, colonizzandolo. Nei prossimi mesi il governo ci ruberà un altro pezzo \u003Cmark>di\u003C/mark> libertà, per proteggerci dalla paura \u003Cmark>di\u003C/mark> una guerra che non si deve nominare.\r\n\r\nI semi della paura hanno attecchito nel profondo del corpo sociale. L’uomo con il mitra non c’era, nessuno ha sparato, ma il bilancio è quello \u003Cmark>di\u003C/mark> qualsiasi battaglia: morti e feriti.\r\n\r\nAria \u003Cmark>di\u003C/mark> pogrom\r\n\r\nCasa Pound prova a cavalcare il disagio della gente \u003Cmark>di\u003C/mark> Barriera Nord per i fuochi che ogni tanto si levano dal campo. Da anni, in questa zona dove ci sono numerose fabbriche che emettono fumi che olezzano \u003Cmark>di\u003C/mark> uova marce, la destra punta l’indice contro i rom della baraccopoli \u003Cmark>di\u003C/mark> via Germagnano.\r\nFermati i fascisti al campo rom. Cariche e fermi\r\nQui la cronaca della risposta \u003Cmark>di\u003C/mark> anarchici e rom al presidio fascista del 10 giugno\r\nForza Nuova il sei giugno ha promosso una marcia contro il campo \u003Cmark>di\u003C/mark> strada dell'aeroporto finita con lancio \u003Cmark>di\u003C/mark> fiaccole sulle baracche, panico, fuggi fuggi, bambini dispersi per ore.\r\nIl prossimo lunedì Forza Nuova e comitati saranno \u003Cmark>di\u003C/mark> fronte al Comune per chiedere ad Appendino \u003Cmark>di\u003C/mark> mantenere le promesse, distruggendo le baraccopoli e buttando la gente in strada.\r\nCi saranno anche anarchici ed antirazzisti. Qui il volantino distribuito ai mercati in questi giorni. \r\nIl Porrajmos, lo sterminio \u003Cmark>di\u003C/mark> rom e sinti nell'Italia fascista.\r\n\r\nCon Paolo Finzi \u003Cmark>di\u003C/mark> A rivista\r\nProssimi appuntamenti:\r\n \r\nSabato 17 giugno\r\nore 10,30 / 13 punto info itinerante tra il Balon e San Pietro in Vincoli contro sgomberi, razzismo e attacchi fascisti alle baraccopoli \r\n\u003Cmark>di\u003C/mark> via Germagnano e strada dell'Aeroporto\r\nLunedì 19 giugno\r\nore 15,30 / 18,30\r\nCacerolazo antifascista antirazzista contro lo sgombero dei campi rom e i pogrom\r\nin via Garibaldi angolo piazza Palazzo \u003Cmark>di\u003C/mark> città contro il presidio dei fascisti \u003Cmark>di\u003C/mark> Forza Nuova e dei Comitati razzisti\r\nAppuntamenti fissi:\r\nLe riunioni della federazione anarchica torinese, aperte a tutti gli interessati, sono in corso Palermo 46 ogni giovedì alle 21\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org",{"matched_tokens":551,"snippet":552,"value":552},[71,15,71],"Anarres del 16 giugno. Normale violenza \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>polizia\u003C/mark>, la guerra in casa, aria \u003Cmark>di\u003C/mark> pogrom, porrajmos, casseruolata contro sgomberi e fascisti",[554,556,558,560,562,564,566,568,571,573,575],{"matched_tokens":555,"snippet":388,"value":388},[],{"matched_tokens":557,"snippet":539,"value":539},[],{"matched_tokens":559,"snippet":540,"value":540},[],{"matched_tokens":561,"snippet":541,"value":541},[],{"matched_tokens":563,"snippet":542,"value":542},[],{"matched_tokens":565,"snippet":412,"value":412},[],{"matched_tokens":567,"snippet":408,"value":408},[],{"matched_tokens":569,"snippet":570,"value":570},[15],"\u003Cmark>polizia\u003C/mark> violenta",{"matched_tokens":572,"snippet":410,"value":410},[],{"matched_tokens":574,"snippet":543,"value":543},[],{"matched_tokens":576,"snippet":544,"value":544},[],[578,580,582],{"field":92,"matched_tokens":579,"snippet":548,"value":549},[81,71,71,15],{"field":95,"matched_tokens":581,"snippet":552,"value":552},[71,15,71],{"field":38,"indices":583,"matched_tokens":585,"snippets":587,"values":588},[584],7,[586],[15],[570],[570],1736172818577490000,{"best_field_score":591,"best_field_weight":447,"fields_matched":25,"num_tokens_dropped":50,"score":592,"tokens_matched":25,"typo_prefix_score":50},"3315703939072","1736172818577490035",{"document":594,"highlight":607,"highlights":616,"text_match":621,"text_match_info":622},{"comment_count":50,"id":595,"is_sticky":50,"permalink":596,"podcastfilter":597,"post_author":598,"post_content":599,"post_date":600,"post_excerpt":56,"post_id":595,"post_modified":601,"post_thumbnail":602,"post_title":603,"post_type":432,"sort_by_date":604,"tag_links":605,"tags":606},"54543","http://radioblackout.org/podcast/grido-di-liberta-la-perla-di-labuan-14-6-2019/",[394],"eraunanotte...","\"Le Land Rover della polizia si scagliarono contro le baracche dell'insediamento. Ognuna sputava enormi volumi di gas lacrimogeno irritante. Cercavano uomini.\" Il romanzo \"Grido di libertò\" di John Briley comincia con un'ordinaria operazione di polizia nell'apartheid, il regime che vede in Sudafrica cinque milioni di bianchi, discendenti dei prmi coloni olandesi, opprimere venti milioni di africani che non hanno nessun diritto, nemmeno di decidere dove abitare. Donald Woods è il direttore del \"Daily Dispatch\" e crede di essere molto aperto e democratico. E' d'accordo che i \"negri\" non votino, poichè non sarebbero capaci di amministrarsi da soli, ma disapprova gli eccessi e gli abusi. L'incontro con Steve Biko, attivista della Black Consciousness, lo costringe a mettersi in discussione. \"Un liberal bianco aggrappato ai privilegi del suo mondo, lavoro, istruzione, residenza e Mercedes, non è la persona più qualificata per insegnarci come dobbiamo reagire all'apartheid.\" Woods visita la township, conosce la dottoressa Mamphele, unico medico di una piccola clinica per neri, vede uomini laceri e sfiniti ballare, cantare e giocare al calcio, e decide di assumere Mapetla nel giornale. La reazione del potere non si fa attendere. Mapetla viene arrestato mentre cammina per strada, e poi trovato impiccato in cella. Lo stesso Biko finisce massacrato su un tavolo dell'obitorio. \"La morte non può essere attribuita a nessuno. L'inchiesta é chiusa.\" Woods è condannato al \"bando\": non può più scrivere nè incontrare più di una persona per volta oltre ai suoi famigliari. Ma ormai il liberal bianco non è più lo stesso uomo e, d'accordo con la moglie Wendy, organizza la fuga per portare in Europa la sua documentazione sull'apartheid. \"Sappiamo com'é questo paese, non possiamo accettarlo né aspettare che lo cambi Dio. Dobbiamo fare quello che possiamo, e quello che posso fare io é questo libro.\" \"Grido di libertà\" divenne un film diretto da Richard Attenborough con Kevin Kline e Denzel Washington. Buon ascolto.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/06/2019.06.14-15.00.00-escopost.mp3\"][/audio]","22 Giugno 2019","2019-06-22 08:11:51","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/06/GRIDO1-200x110.jpg","GRIDO DI LIBERTA' - LA PERLA DI LABUAN 14/6/2019",1561188745,[],[],{"post_content":608,"post_title":612},{"matched_tokens":609,"snippet":610,"value":611},[71,15],"Briley comincia con un'ordinaria operazione \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>polizia\u003C/mark> nell'apartheid, il regime che vede","\"Le Land Rover della \u003Cmark>polizia\u003C/mark> si scagliarono contro le baracche dell'insediamento. Ognuna sputava enormi volumi \u003Cmark>di\u003C/mark> gas lacrimogeno irritante. Cercavano uomini.\" Il romanzo \"Grido \u003Cmark>di\u003C/mark> libertò\" \u003Cmark>di\u003C/mark> John Briley comincia con un'ordinaria operazione \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>polizia\u003C/mark> nell'apartheid, il regime che vede in Sudafrica cinque milioni \u003Cmark>di\u003C/mark> bianchi, discendenti dei prmi coloni olandesi, opprimere venti milioni \u003Cmark>di\u003C/mark> africani che non hanno nessun diritto, nemmeno \u003Cmark>di\u003C/mark> decidere dove abitare. Donald Woods è il direttore del \"Daily Dispatch\" e crede \u003Cmark>di\u003C/mark> essere molto aperto e democratico. E' d'accordo che i \"negri\" non votino, poichè non sarebbero capaci \u003Cmark>di\u003C/mark> amministrarsi da soli, ma disapprova gli eccessi e gli \u003Cmark>abusi\u003C/mark>. L'incontro con Steve Biko, attivista della Black Consciousness, lo costringe a mettersi in discussione. \"Un liberal bianco aggrappato ai privilegi del suo mondo, lavoro, istruzione, residenza e Mercedes, non è la persona più qualificata per insegnarci come dobbiamo reagire all'apartheid.\" Woods visita la township, conosce la dottoressa Mamphele, unico medico \u003Cmark>di\u003C/mark> una piccola clinica per neri, vede uomini laceri e sfiniti ballare, cantare e giocare al calcio, e decide \u003Cmark>di\u003C/mark> assumere Mapetla nel giornale. La reazione del potere non si fa attendere. Mapetla viene arrestato mentre cammina per strada, e poi trovato impiccato in cella. Lo stesso Biko finisce massacrato su un tavolo dell'obitorio. \"La morte non può essere attribuita a nessuno. L'inchiesta é chiusa.\" Woods è condannato al \"bando\": non può più scrivere nè incontrare più \u003Cmark>di\u003C/mark> una persona per volta oltre ai suoi famigliari. Ma ormai il liberal bianco non è più lo stesso uomo e, d'accordo con la moglie Wendy, organizza la fuga per portare in Europa la sua documentazione sull'apartheid. \"Sappiamo com'é questo paese, non possiamo accettarlo né aspettare che lo cambi Dio. Dobbiamo fare quello che possiamo, e quello che posso fare io é questo libro.\" \"Grido \u003Cmark>di\u003C/mark> libertà\" divenne un film diretto da Richard Attenborough con Kevin Kline e Denzel Washington. Buon ascolto.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/06/2019.06.14-15.00.00-escopost.mp3\"][/audio]",{"matched_tokens":613,"snippet":615,"value":615},[614,614],"DI","GRIDO \u003Cmark>DI\u003C/mark> LIBERTA' - LA PERLA \u003Cmark>DI\u003C/mark> LABUAN 14/6/2019",[617,619],{"field":92,"matched_tokens":618,"snippet":610,"value":611},[71,15],{"field":95,"matched_tokens":620,"snippet":615,"value":615},[614,614],1733921019837546500,{"best_field_score":623,"best_field_weight":447,"fields_matched":32,"num_tokens_dropped":50,"score":624,"tokens_matched":25,"typo_prefix_score":50},"2216192835584","1733921019837546610",{"document":626,"highlight":659,"highlights":692,"text_match":621,"text_match_info":704},{"comment_count":50,"id":627,"is_sticky":50,"permalink":628,"podcastfilter":629,"post_author":630,"post_content":631,"post_date":632,"post_excerpt":56,"post_id":627,"post_modified":633,"post_thumbnail":634,"post_title":635,"post_type":432,"sort_by_date":636,"tag_links":637,"tags":649},"23610","http://radioblackout.org/podcast/i-podcast-de-il-colpo-della-strega-9giugno2014/",[396],"dj","In occasione della due giorni organizzata in Valsusa da un gruppo di donne sul tema della violenza di stato i redattori e le redattrici di Radio Blackout hanno deciso di contribuire con un percorso radiofonico che attraversi e interroghi questo tema, più che mai attuale, in tutte le sue sfaccettature. Dalle violenze in Valsusa, alle torture sui detenuti e le detenute politiche, in Italia come altrove, dagli abusi in divisa agiti contro le donne alla repressione contro chi partecipò alla lotta armata, dagli stupri nei Cie fino alle aggressioni contro comuni cittadini e cittadine. Un’occasione per ragionare sul monopolio statale della violenza, sul legame tra apparato repressivo, magistratura e media mainstream, sulla violenza legittimata dalle istituzioni come forma di controllo sociale e dispositivo di “contenimento”, marginalizzazione e repressione non solo delle lotte sociali e politiche ma anche di tutti quei comportamenti ritenuti antisociali, disturbanti, non normabili, in qualche modo eccedenti rispetto ad una norma sociale sempre più rigida e aggressiva.\r\n\r\nAnche noi abbiamo partecipato al percorso radiofonico con un approfondimento sulla violenza in divisa agita contro le donne. Violenza maschile che assume un elemento di caratterizzazione ulteriore quando indossa la divisa e incarna l’arroganza criminale legittimata dallo stato. Non si tratta soltanto del rapporto uomo/donna attraverso l’esercizio di un potere che la divisa amplifica. Questo potere si rafforza infatti in ogni contesto di subordinazione o di fragilità, pensiamo alla relazione con un datore di lavoro che ci pone in una posizione di estrema ricattabilità. La divisa dunque non è solo fattore di amplificazione, ma rappresenta le istituzioni e l’esercizio di potere e di controllo sociale sui corpi delle donne. Abbiamo raccontato tante storie di donne, analizzato le leggi paternalistiche di uno stato che ci vittimizza e oggettivizza in nome di discorsi securitari che non ci appartengono e ci indeboliscono, attraversato il discorso sulla violenza in divisa da un punto di vista femminista e anticapitalista per ritrovare nuova capacità di autodeterminazione e autodifesa collettiva.\r\n\r\nDallo stupro come arma di guerra alle violenze nei Cie. Dalle violenze sessuali dei militari nei territori militarizzati, da Vicenza a L'Aquila, passando per la Valsusa, non si tratta di mele marce ma di una prassi consolidata! In ogni caso, lo stato si autoassolve ribadendo l’immunità e l’impunità delle istituzioni in divisa ogniqualvolta queste agiscano violenza, immunità ed impunità che fanno parte dell’insieme dei privilegi che i “tutori dell’ordine” hanno come contropartita dei loro servigi.\r\n\r\nLa violenza sessuale durante guerre e conflitti non è una novità. Dai tempi dell'antica Grecia ad oggi, le donne sono state vittime: imprigionate, torturate, violentate, usate come schiave. Per lungo tempo la violenza sessuale sulle donne è stata vista e anche tollerata come uno degli inevitabili mali della guerra. In Bosnia, però, durante la guerra, i nazionalisti serbi hanno perfezionato questa pratica, trasformando lo stupro in una precisa strategia, pianificata e coordinata. Per la prima volta nella storia della guerra, in Bosnia Erzegovina gli stupri sono diventati parte di una strategia militare. In Bosnia, il corpo femminile è stato letteralmente, territorio di contesa. In quel contesto si è trattato di devastazione premeditata e ‘scientificamente’ fondata. Lo stupro, in Bosnia come in Ruanda, in Somalia, in Algeria e in ogni guerra moderna, non è stata ‘conseguenza’ della guerra ma arma che ha affiancato le operazioni di pulizia etnica. E a ribadire quanto la violenza contro le donne non sia fatto eccezionale ed episodico, la teoria e l’esperienza femministe ci insegnano che la violenza commessa contro le donne in tempo di guerra replica e perpetua la violenza contro le donne in tempo di pace.\r\n\r\nPer la rassegna stampa invece, abbiamo raccolto alcuni casi, pochi rispetto ai numerosissimi fatti riportati dalle cronache....abbiamo scelto quelli che ci sembrano più emblematici per le dinamiche che mettono in campo. Si tratta sempre di violenze e abusi agiti da uomini in divisa. Poliziotti, carabinieri, finanzieri, soldati, militari...ma anche vigili urbani e perchè no preti e sacerdoti.\r\n\r\nAbbiamo inoltre ricordato che per lo striscione “Nei centri di espulsione la polizia stupra” a Milano, il 25 novembre del 2009, le compagne vennero pesantemente caricate e prese a mazzate: quella verità non doveva emergere, non doveva essere esplicitata. Quando si esplicitano queste violenze, le si nomina, le divise si innervosiscono in maniera particolare, Anche quando siamo andate all'udienza per Marta, la compagna pisana molestata durante un fermo di polizia in valsusa, eravamo fuori dal tribunale di Torino in presidio, abbiamo cercato di appendere uno striscione dai toni molto simili, la celere ci ha bloccate, caricate ferendo alcune di noi e in una decina siamo state pure denunciate.\r\n\r\nInsomma, tutte le volte che come compagne abbiamo alzato la voce sulle violenze in divisa agite sulle donne, dall'altra parte c'è sempre stata una reazione forte e chiara, questo forse ci indica e significa che in quei momenti eravamo sulla giusta strada. La strada della reazione, dell'autodeterminazione. Trasformiamo la paura in rabbia, la rabbia in forza, la forza in lotta, recita uno slogan che ci ha accompagnato in tante manifestazioni femministe e di donne degli ultimi anni. Probabilmente il nodo è tutto lì.\r\n\r\nNon avere paura di reagire, non sentirsi colpevoli. Scardinare i luoghi comuni che vogliono le donne deboli, vittime, sempre e comunque pacifiche e nonviolente. Mettere in campo la nostra forza per contrastare la paura in cui e con cui ci vorrebbero rinchiudere. Imparare ad difenderci, ad autodifenderci in maniera collettiva e autonoma. Imparare a reagire e ad autodeterminarci. E soprattutto non pensare di poter delegare a questi personaggi la nostra sicurezza e la tutela dei nostri corpi. Potrebbe essere la strada giusta contro la violenza maschile, una volta in più se questa indossa una divisa, rappresenta e viene legittimata dalle istituzioni statali.\r\n\r\nPer la rubrica MALERBE, con Silvia, la nostra esperta, abbiamo parlato di arnica: come e quando raccoglierla, come trasformarla e quando utilizzarla.\r\n\r\nQui la prima parte della trasmissione:\r\n\r\nil colpo della strega_9giugno2014_primaparte\r\n\r\ne qui potete riascoltare la seconda:\r\n\r\nil colpo della strega_9giugno2014_secondaparte\r\n\r\n ","10 Giugno 2014","2018-10-24 17:36:12","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/03/medea-strega-200x110.jpg","I podcast de Il colpo della strega (9giugno2014)",1402360560,[638,346,639,640,641,642,643,644,645,646,647,648],"http://radioblackout.org/tag/abusi-in-divisa/","http://radioblackout.org/tag/autodeterminazione/","http://radioblackout.org/tag/autodifesa/","http://radioblackout.org/tag/cie/","http://radioblackout.org/tag/guerra/","http://radioblackout.org/tag/sicurezza/","http://radioblackout.org/tag/stupro/","http://radioblackout.org/tag/valsusa/","http://radioblackout.org/tag/violenza-di-genere/","http://radioblackout.org/tag/violenza-di-stato/","http://radioblackout.org/tag/violenza-maschile-sulle-donne/",[414,26,650,651,652,653,654,655,656,657,418,658],"autodeterminazione","autodifesa","cie","guerra","sicurezza","stupro","valsusa","violenza di genere","violenza maschile sulle donne",{"post_content":660,"tags":664},{"matched_tokens":661,"snippet":662,"value":663},[71,15],"pisana molestata durante un fermo \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>polizia\u003C/mark> in valsusa, eravamo fuori dal","In occasione della due giorni organizzata in Valsusa da un gruppo \u003Cmark>di\u003C/mark> donne sul tema della violenza \u003Cmark>di\u003C/mark> stato i redattori e le redattrici \u003Cmark>di\u003C/mark> Radio Blackout hanno deciso \u003Cmark>di\u003C/mark> contribuire con un percorso radiofonico che attraversi e interroghi questo tema, più che mai attuale, in tutte le sue sfaccettature. Dalle violenze in Valsusa, alle torture sui detenuti e le detenute politiche, in Italia come altrove, dagli \u003Cmark>abusi\u003C/mark> in divisa agiti contro le donne alla repressione contro chi partecipò alla lotta armata, dagli stupri nei Cie fino alle aggressioni contro comuni cittadini e cittadine. Un’occasione per ragionare sul monopolio statale della violenza, sul legame tra apparato repressivo, magistratura e media mainstream, sulla violenza legittimata dalle istituzioni come forma \u003Cmark>di\u003C/mark> controllo sociale e dispositivo \u003Cmark>di\u003C/mark> “contenimento”, marginalizzazione e repressione non solo delle lotte sociali e politiche ma anche \u003Cmark>di\u003C/mark> tutti quei comportamenti ritenuti antisociali, disturbanti, non normabili, in qualche modo eccedenti rispetto ad una norma sociale sempre più rigida e aggressiva.\r\n\r\nAnche noi abbiamo partecipato al percorso radiofonico con un approfondimento sulla violenza in divisa agita contro le donne. Violenza maschile che assume un elemento \u003Cmark>di\u003C/mark> caratterizzazione ulteriore quando indossa la divisa e incarna l’arroganza criminale legittimata dallo stato. Non si tratta soltanto del rapporto uomo/donna attraverso l’esercizio \u003Cmark>di\u003C/mark> un potere che la divisa amplifica. Questo potere si rafforza infatti in ogni contesto \u003Cmark>di\u003C/mark> subordinazione o \u003Cmark>di\u003C/mark> fragilità, pensiamo alla relazione con un datore \u003Cmark>di\u003C/mark> lavoro che ci pone in una posizione \u003Cmark>di\u003C/mark> estrema ricattabilità. La divisa dunque non è solo fattore \u003Cmark>di\u003C/mark> amplificazione, ma rappresenta le istituzioni e l’esercizio \u003Cmark>di\u003C/mark> potere e \u003Cmark>di\u003C/mark> controllo sociale sui corpi delle donne. Abbiamo raccontato tante storie \u003Cmark>di\u003C/mark> donne, analizzato le leggi paternalistiche \u003Cmark>di\u003C/mark> uno stato che ci vittimizza e oggettivizza in nome \u003Cmark>di\u003C/mark> discorsi securitari che non ci appartengono e ci indeboliscono, attraversato il discorso sulla violenza in divisa da un punto \u003Cmark>di\u003C/mark> vista femminista e anticapitalista per ritrovare nuova capacità \u003Cmark>di\u003C/mark> autodeterminazione e autodifesa collettiva.\r\n\r\nDallo stupro come arma \u003Cmark>di\u003C/mark> guerra alle violenze nei Cie. Dalle violenze sessuali dei militari nei territori militarizzati, da Vicenza a L'Aquila, passando per la Valsusa, non si tratta \u003Cmark>di\u003C/mark> mele marce ma \u003Cmark>di\u003C/mark> una prassi consolidata! In ogni caso, lo stato si autoassolve ribadendo l’immunità e l’impunità delle istituzioni in divisa ogniqualvolta queste agiscano violenza, immunità ed impunità che fanno parte dell’insieme dei privilegi che i “tutori dell’ordine” hanno come contropartita dei loro servigi.\r\n\r\nLa violenza sessuale durante guerre e conflitti non è una novità. Dai tempi dell'antica Grecia ad oggi, le donne sono state vittime: imprigionate, torturate, violentate, usate come schiave. Per lungo tempo la violenza sessuale sulle donne è stata vista e anche tollerata come uno degli inevitabili mali della guerra. In Bosnia, però, durante la guerra, i nazionalisti serbi hanno perfezionato questa pratica, trasformando lo stupro in una precisa strategia, pianificata e coordinata. Per la prima volta nella storia della guerra, in Bosnia Erzegovina gli stupri sono diventati parte \u003Cmark>di\u003C/mark> una strategia militare. In Bosnia, il corpo femminile è stato letteralmente, territorio \u003Cmark>di\u003C/mark> contesa. In quel contesto si è trattato \u003Cmark>di\u003C/mark> devastazione premeditata e ‘scientificamente’ fondata. Lo stupro, in Bosnia come in Ruanda, in Somalia, in Algeria e in ogni guerra moderna, non è stata ‘conseguenza’ della guerra ma arma che ha affiancato le operazioni \u003Cmark>di\u003C/mark> pulizia etnica. E a ribadire quanto la violenza contro le donne non sia fatto eccezionale ed episodico, la teoria e l’esperienza femministe ci insegnano che la violenza commessa contro le donne in tempo \u003Cmark>di\u003C/mark> guerra replica e perpetua la violenza contro le donne in tempo \u003Cmark>di\u003C/mark> pace.\r\n\r\nPer la rassegna stampa invece, abbiamo raccolto alcuni casi, pochi rispetto ai numerosissimi fatti riportati dalle cronache....abbiamo scelto quelli che ci sembrano più emblematici per le dinamiche che mettono in campo. Si tratta sempre \u003Cmark>di\u003C/mark> violenze e \u003Cmark>abusi\u003C/mark> agiti da uomini in divisa. Poliziotti, carabinieri, finanzieri, soldati, militari...ma anche vigili urbani e perchè no preti e sacerdoti.\r\n\r\nAbbiamo inoltre ricordato che per lo striscione “Nei centri \u003Cmark>di\u003C/mark> espulsione la \u003Cmark>polizia\u003C/mark> stupra” a Milano, il 25 novembre del 2009, le compagne vennero pesantemente caricate e prese a mazzate: quella verità non doveva emergere, non doveva essere esplicitata. Quando si esplicitano queste violenze, le si nomina, le divise si innervosiscono in maniera particolare, Anche quando siamo andate all'udienza per Marta, la compagna pisana molestata durante un fermo \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>polizia\u003C/mark> in valsusa, eravamo fuori dal tribunale \u003Cmark>di\u003C/mark> Torino in presidio, abbiamo cercato \u003Cmark>di\u003C/mark> appendere uno striscione dai toni molto simili, la celere ci ha bloccate, caricate ferendo alcune \u003Cmark>di\u003C/mark> noi e in una decina siamo state pure denunciate.\r\n\r\nInsomma, tutte le volte che come compagne abbiamo alzato la voce sulle violenze in divisa agite sulle donne, dall'altra parte c'è sempre stata una reazione forte e chiara, questo forse ci indica e significa che in quei momenti eravamo sulla giusta strada. La strada della reazione, dell'autodeterminazione. Trasformiamo la paura in rabbia, la rabbia in forza, la forza in lotta, recita uno slogan che ci ha accompagnato in tante manifestazioni femministe e \u003Cmark>di\u003C/mark> donne degli ultimi anni. Probabilmente il nodo è tutto lì.\r\n\r\nNon avere paura \u003Cmark>di\u003C/mark> reagire, non sentirsi colpevoli. Scardinare i luoghi comuni che vogliono le donne deboli, vittime, sempre e comunque pacifiche e nonviolente. Mettere in campo la nostra forza per contrastare la paura in cui e con cui ci vorrebbero rinchiudere. Imparare ad difenderci, ad autodifenderci in maniera collettiva e autonoma. Imparare a reagire e ad autodeterminarci. E soprattutto non pensare \u003Cmark>di\u003C/mark> poter delegare a questi personaggi la nostra sicurezza e la tutela dei nostri corpi. Potrebbe essere la strada giusta contro la violenza maschile, una volta in più se questa indossa una divisa, rappresenta e viene legittimata dalle istituzioni statali.\r\n\r\nPer la rubrica MALERBE, con Silvia, la nostra esperta, abbiamo parlato \u003Cmark>di\u003C/mark> arnica: come e quando raccoglierla, come trasformarla e quando utilizzarla.\r\n\r\nQui la prima parte della trasmissione:\r\n\r\nil colpo della strega_9giugno2014_primaparte\r\n\r\ne qui potete riascoltare la seconda:\r\n\r\nil colpo della strega_9giugno2014_secondaparte\r\n\r\n ",[665,668,670,672,674,676,678,680,682,684,687,690],{"matched_tokens":666,"snippet":667,"value":667},[81],"\u003Cmark>abusi\u003C/mark> in divisa",{"matched_tokens":669,"snippet":26,"value":26},[],{"matched_tokens":671,"snippet":650,"value":650},[],{"matched_tokens":673,"snippet":651,"value":651},[],{"matched_tokens":675,"snippet":652,"value":652},[],{"matched_tokens":677,"snippet":653,"value":653},[],{"matched_tokens":679,"snippet":654,"value":654},[],{"matched_tokens":681,"snippet":655,"value":655},[],{"matched_tokens":683,"snippet":656,"value":656},[],{"matched_tokens":685,"snippet":686,"value":686},[71],"violenza \u003Cmark>di\u003C/mark> genere",{"matched_tokens":688,"snippet":689,"value":689},[71],"violenza \u003Cmark>di\u003C/mark> stato",{"matched_tokens":691,"snippet":658,"value":658},[],[693,695],{"field":92,"matched_tokens":694,"snippet":662,"value":663},[71,15],{"field":38,"indices":696,"matched_tokens":698,"snippets":702,"values":703},[50,380,697],10,[699,700,701],[81],[71],[71],[667,686,689],[667,686,689],{"best_field_score":623,"best_field_weight":447,"fields_matched":32,"num_tokens_dropped":50,"score":624,"tokens_matched":25,"typo_prefix_score":50},6637,{"collection_name":432,"first_q":18,"per_page":17,"q":18},["Reactive",708],{},["Set"],["ShallowReactive",711],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$fIR8Kq2CHWmxUNQ1klxjDPowFa92G2adDLD2ro5qWP-I":-1},true,"/search?query=abusi+di+polizia"]