","PFAS nell'acqua in Valsusa","post",1738003346,[63,64,65,66],"http://radioblackout.org/tag/acqua/","http://radioblackout.org/tag/inquinamento/","http://radioblackout.org/tag/pfas/","http://radioblackout.org/tag/valsusa/",[28,68,69,70],"inquinamento","pfas","valsusa",{"post_content":72,"tags":76},{"matched_tokens":73,"snippet":74,"value":75},[28],"125mila persone potrebbero aver bevuto \u003Cmark>acqua\u003C/mark> contaminata da PFOA, una molecola"," \r\nI PFAS sono un gruppo estremamente ampio di sostanze impiegate in molti ambiti industriali, dalla produzione di pentole antiaderenti alla costruzione di protesi mediche, passando per la realizzazione di componenti meccanici per il settore automobilistico e per la produzione di materiali resistenti agli incendi e agli agenti atmosferici per l’edilizia.\r\nNell’ampio universo dei composti prodotti dall’industria chimica, i PFAS sono tra le sostanze più resistenti e durature mai realizzate. La capacità di resistere a sollecitazioni intense, come gli sbalzi termici, rappresenta un vantaggio per questi materiali, ma allo stesso tempo crea un problema: rende queste sostanze altamente inquinanti, perché, se disperse nell’ambiente, possono persistere per lunghissimo tempo e sono difficili da eliminare. Per questo motivo, i PFAS sono stati etichettati come \"forever chemicals\", ovvero sostanze che non si degradano facilmente.\r\nLa contaminazione da PFAS nelle acque dei rubinetti riguarda varie zone della città metropolitana di Torino, con oltre 70 comuni coinvolti. A rivelarlo è il rapporto basato sui dati ufficiali degli enti pubblici piemontesi, secondo cui 125mila persone potrebbero aver bevuto \u003Cmark>acqua\u003C/mark> contaminata da PFOA, una molecola appartenente al gruppo dei PFAS che di recente l’OMS ha classificato come cancerogena per l’uomo.\r\n\r\nOltre ai dati ottenuti dagli enti pubblici, Greenpeace ha svolto dei campionamenti indipendenti che hanno evidenziato la presenza di PFAS anche in aree non ancora monitorate (mappa dei luoghi contaminati da PFAS in Piemonte). Tra questi, ci sono livelli altissimi nelle acque di Bussoleno, e, se si vanno a ricercare, concentrazioni ancora più alte di molecole pericolose legate ai PFAS si trovano nelle acque di Gravere, o di Chiomonte. Perché in una valle alpina la concentrazione di queste sostanze inquinanti e pericolose è così alta?\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Alberto, del comitato valsusino \u003Cmark>Acqua\u003C/mark> SiCura, dopo che venerdì scorso si è tenuto a Bussoleno un presidio. Ascolta e scarica l'approfondimento.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/pfas.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nSe vuoi ascoltare o diffondere la voce della fontana di Via Walter Fontan, a Bussoleno:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/fontana-di-via-walter-fontan.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n ",[77,80,82,84],{"matched_tokens":78,"snippet":79},[28],"\u003Cmark>acqua\u003C/mark>",{"matched_tokens":81,"snippet":68},[],{"matched_tokens":83,"snippet":69},[],{"matched_tokens":85,"snippet":70},[],[87,92],{"field":38,"indices":88,"matched_tokens":89,"snippets":91},[50],[90],[28],[79],{"field":93,"matched_tokens":94,"snippet":74,"value":75},"post_content",[28],578730123365712000,{"best_field_score":97,"best_field_weight":98,"fields_matched":99,"num_tokens_dropped":50,"score":100,"tokens_matched":101,"typo_prefix_score":50},"1108091339008",13,2,"578730123365711978",1,{"document":103,"highlight":123,"highlights":137,"text_match":95,"text_match_info":145},{"cat_link":104,"category":105,"comment_count":50,"id":106,"is_sticky":50,"permalink":107,"post_author":23,"post_content":108,"post_date":109,"post_excerpt":55,"post_id":106,"post_modified":110,"post_thumbnail":111,"post_thumbnail_html":112,"post_title":113,"post_type":60,"sort_by_date":114,"tag_links":115,"tags":119},[47],[49],"93881","http://radioblackout.org/2024/11/crisi-idrica-in-basilicata/","In questi giorni la Basilicata, in particolare la rete di 29 comuni in provincia di Potenza, è rimasta senz'acqua: sono ancora in corso i razionamenti e questa crisi idrica senza precedenti lascia a secco più di 140mila persone. Fino a poco tempo prima la rete era approvvigionata attraverso il lago Camastra, invaso artificiale, oggi prosciugato. E' paradossale che la Regione sia ricca di acqua e sorgenti, ma per la maggior parte, questa risorsa viene dirottata su altri territori. Tornando indietro nel tempo, come sottolinea Rosario Gigliotti di Acqua Pubblica, questa crisi sarebbe potuta essere prevedibile ma qualche periodo di pioggia ha permesso di chiudere gli occhi agli enti responsabili della gestione dell'acqua e alle istituzioni rimandando un intervento strutturale necessario relativamente alle dighe, alla rete e ai pozzi. Nel frattempo è stata dichiarata potabile l'acqua del fiume Basento, soluzione contestata dai residenti che hanno anche manifestato sotto la Regione Basilicata in quanto sospetta di essere inquinata.\r\n\r\nIl tema al centro è che l'acqua da risorsa da tutelare e da garantire viene trasformata in merce utile al profitto e la popolazione è costretta a pagarne le conseguenze, nonostante il clamoroso successo del referendum sull'acqua pubblica del 2011. Sono previste iniziative e la volontà di fare rete a livello nazionale è forte.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/Basilicata-2024_11_28_2024.11.28-10.00.00-escopost.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","28 Novembre 2024","2024-11-28 16:20:29","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/proxy-image-3-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"225\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/proxy-image-3-300x225.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/proxy-image-3-300x225.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/proxy-image-3-1024x768.jpeg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/proxy-image-3-768x576.jpeg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/proxy-image-3-1536x1152.jpeg 1536w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/proxy-image-3.jpeg 2048w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Crisi idrica in Basilicata",1732810829,[63,116,117,118],"http://radioblackout.org/tag/basilicata/","http://radioblackout.org/tag/crisi-idrica/","http://radioblackout.org/tag/ecologia/",[28,120,121,122],"basilicata","crisi idrica","ecologia",{"post_content":124,"tags":128},{"matched_tokens":125,"snippet":126,"value":127},[28],"la Regione sia ricca di \u003Cmark>acqua\u003C/mark> e sorgenti, ma per la","In questi giorni la Basilicata, in particolare la rete di 29 comuni in provincia di Potenza, è rimasta senz'acqua: sono ancora in corso i razionamenti e questa crisi idrica senza precedenti lascia a secco più di 140mila persone. Fino a poco tempo prima la rete era approvvigionata attraverso il lago Camastra, invaso artificiale, oggi prosciugato. E' paradossale che la Regione sia ricca di \u003Cmark>acqua\u003C/mark> e sorgenti, ma per la maggior parte, questa risorsa viene dirottata su altri territori. Tornando indietro nel tempo, come sottolinea Rosario Gigliotti di \u003Cmark>Acqua\u003C/mark> Pubblica, questa crisi sarebbe potuta essere prevedibile ma qualche periodo di pioggia ha permesso di chiudere gli occhi agli enti responsabili della gestione dell'acqua e alle istituzioni rimandando un intervento strutturale necessario relativamente alle dighe, alla rete e ai pozzi. Nel frattempo è stata dichiarata potabile l'acqua del fiume Basento, soluzione contestata dai residenti che hanno anche manifestato sotto la Regione Basilicata in quanto sospetta di essere inquinata.\r\n\r\nIl tema al centro è che l'acqua da risorsa da tutelare e da garantire viene trasformata in merce utile al profitto e la popolazione è costretta a pagarne le conseguenze, nonostante il clamoroso successo del referendum sull'acqua pubblica del 2011. Sono previste iniziative e la volontà di fare rete a livello nazionale è forte.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/Basilicata-2024_11_28_2024.11.28-10.00.00-escopost.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ",[129,131,133,135],{"matched_tokens":130,"snippet":79},[28],{"matched_tokens":132,"snippet":120},[],{"matched_tokens":134,"snippet":121},[],{"matched_tokens":136,"snippet":122},[],[138,143],{"field":38,"indices":139,"matched_tokens":140,"snippets":142},[50],[141],[28],[79],{"field":93,"matched_tokens":144,"snippet":126,"value":127},[28],{"best_field_score":97,"best_field_weight":98,"fields_matched":99,"num_tokens_dropped":50,"score":100,"tokens_matched":101,"typo_prefix_score":50},{"document":147,"highlight":167,"highlights":188,"text_match":95,"text_match_info":196},{"cat_link":148,"category":149,"comment_count":50,"id":150,"is_sticky":50,"permalink":151,"post_author":23,"post_content":152,"post_date":153,"post_excerpt":55,"post_id":150,"post_modified":154,"post_thumbnail":55,"post_thumbnail_html":55,"post_title":155,"post_type":60,"sort_by_date":156,"tag_links":157,"tags":164},[47],[49],"22978","http://radioblackout.org/2014/05/quivis-de-populo-il-male-dellacqua-pubblica/"," \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nIl 12/13 Giugno 2011 26 milioni di SI al Referendum hanno dichiarato chiusa la stagione del consenso sulle privatizzazioni.\r\n\r\nUna strada che sin da subito i poteri economico-finanziari hanno cercato di chiudere, tramite il loro braccio politico e - complice la crisi - hanno creato il mito del debito per giustificare nuove privatizzazioni. La Giunta ed il Consiglio comunale di Torino non hanno perso tempo nell'utilizzare questa scusa per giustificare l'ondata di privatizzazioni che ha investito la città.\r\n\r\nPer impedire la vendita dei Servizi Pubblici Locali gestiti da AMIAT (Igiene Urbana), GTT (trasporti) e TRM (Inceneritore) , il comitato Acqua Pubblica Torino ha promosso e sostenuto il ricorso al TAR Piemonte di 10 cittadini-utenti per l’annullamento delle delibere di privatizzazione. Il TAR ha però dichiarato inammissibile il nostro ricorso giudicando i cittadini privi di legittimazione ad agire, e li ha condannati a pagare 12500 euro di spese legali.\r\n\r\nRifacendosi all'art 113 della Costituzione che garantisce ai cittadini tutela anche in sede amministrativa, il comitato di Torino si è appellato al Consiglio di Stato.\r\n\r\nMa quei giudici si sono anch'essi dimostrati complici: nessun dibattito, sentenza immediata : siamo quivis de populo (gente qualunque) che non ha titolo per rivolgersi alla giustizia anzi la intralcia. Il ricorso è respinto perché chiede di veder modellata l’organizzazione dei servizi pubblici comunali secondo le nostre “aspirazioni socio economiche, in contrasto con le norme e i principi comunitari e nazionali che tutelano i valori della legalità, del libero mercato e della concorrenza” E per punire \"l'atto eversivo\" di essere ricorsi alla giustizia, le spese legali aumentano a 30.000 euro.\r\n\r\nAi microfoni di Balckout Simona, del Comitato Acqua Pubblica Torino: acquapubblica","9 Maggio 2014","2014-05-13 16:30:52","Quivis de populo, il male dell'acqua pubblica.",1399635779,[63,158,159,160,161,162,163],"http://radioblackout.org/tag/beni-comuni/","http://radioblackout.org/tag/info/","http://radioblackout.org/tag/linformazione-di-blackout/","http://radioblackout.org/tag/news/","http://radioblackout.org/tag/notizie-2/","http://radioblackout.org/tag/torino/",[28,165,23,166,21,37,30],"beni comuni","linformazione-di-blackout",{"post_content":168,"tags":173},{"matched_tokens":169,"snippet":171,"value":172},[170,28],"Acqua","di Balckout Simona, del Comitato \u003Cmark>Acqua\u003C/mark> Pubblica Torino: \u003Cmark>acqua\u003C/mark>pubblica"," \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nIl 12/13 Giugno 2011 26 milioni di SI al Referendum hanno dichiarato chiusa la stagione del consenso sulle privatizzazioni.\r\n\r\nUna strada che sin da subito i poteri economico-finanziari hanno cercato di chiudere, tramite il loro braccio politico e - complice la crisi - hanno creato il mito del debito per giustificare nuove privatizzazioni. La Giunta ed il Consiglio comunale di Torino non hanno perso tempo nell'utilizzare questa scusa per giustificare l'ondata di privatizzazioni che ha investito la città.\r\n\r\nPer impedire la vendita dei Servizi Pubblici Locali gestiti da AMIAT (Igiene Urbana), GTT (trasporti) e TRM (Inceneritore) , il comitato \u003Cmark>Acqua\u003C/mark> Pubblica Torino ha promosso e sostenuto il ricorso al TAR Piemonte di 10 cittadini-utenti per l’annullamento delle delibere di privatizzazione. Il TAR ha però dichiarato inammissibile il nostro ricorso giudicando i cittadini privi di legittimazione ad agire, e li ha condannati a pagare 12500 euro di spese legali.\r\n\r\nRifacendosi all'art 113 della Costituzione che garantisce ai cittadini tutela anche in sede amministrativa, il comitato di Torino si è appellato al Consiglio di Stato.\r\n\r\nMa quei giudici si sono anch'essi dimostrati complici: nessun dibattito, sentenza immediata : siamo quivis de populo (gente qualunque) che non ha titolo per rivolgersi alla giustizia anzi la intralcia. Il ricorso è respinto perché chiede di veder modellata l’organizzazione dei servizi pubblici comunali secondo le nostre “aspirazioni socio economiche, in contrasto con le norme e i principi comunitari e nazionali che tutelano i valori della legalità, del libero mercato e della concorrenza” E per punire \"l'atto eversivo\" di essere ricorsi alla giustizia, le spese legali aumentano a 30.000 euro.\r\n\r\nAi microfoni di Balckout Simona, del Comitato \u003Cmark>Acqua\u003C/mark> Pubblica Torino: \u003Cmark>acqua\u003C/mark>pubblica",[174,176,178,180,182,184,186],{"matched_tokens":175,"snippet":79},[28],{"matched_tokens":177,"snippet":165},[],{"matched_tokens":179,"snippet":23},[],{"matched_tokens":181,"snippet":166},[],{"matched_tokens":183,"snippet":21},[],{"matched_tokens":185,"snippet":37},[],{"matched_tokens":187,"snippet":30},[],[189,191],{"field":93,"matched_tokens":190,"snippet":171,"value":172},[170,28],{"field":38,"indices":192,"matched_tokens":193,"snippets":195},[50],[194],[28],[79],{"best_field_score":97,"best_field_weight":98,"fields_matched":99,"num_tokens_dropped":50,"score":100,"tokens_matched":101,"typo_prefix_score":50},{"document":198,"highlight":216,"highlights":224,"text_match":95,"text_match_info":230},{"cat_link":199,"category":200,"comment_count":50,"id":201,"is_sticky":50,"permalink":202,"post_author":23,"post_content":203,"post_date":204,"post_excerpt":55,"post_id":201,"post_modified":205,"post_thumbnail":206,"post_thumbnail_html":207,"post_title":208,"post_type":60,"sort_by_date":209,"tag_links":210,"tags":213},[47],[49],"88462","http://radioblackout.org/2024/04/un-no-al-progetto-della-grande-diga-del-vanoi/","Il torrente Vanoi, al limite tra Veneto e Trentino, nel suo tratto che scorre in Val Cortella, è minacciato da un progetto di invaso idraulico dai costi ambientali ed economici enormi. E' l'effetto della guerra dell'acqua, un conflitto già reale ed attuale legato alla siccità, tra esigenze produttive ed idriche della Pianura Padana e le aree interne di montagna, dove l'acqua c'è e deve essere presa e sfruttata.\r\n\r\nIl progetto di diga è ritornato in auge nel 2020, grazie ai fondi del Pnrr, fortemente voluto dalla giunta regionale veneta come progetto di “difesa idraulica” e di “tesaurizzazione idrica”, con 1 mln di euro concessi al al Consorzio di bonifica del Brenta per la progettazione. \r\n\r\nPeccato che l'area presenta il massimo grado di rischio idrogeologico, oltre alcune peculiarità naturalistiche ed ambientali uniche dato il carattere selvaggio e naturale del corso torrentizio. Molte amministrazioni comunali si sono pronunciate contro il progetto della diga, come anche le Province di Belluno e di Trento, manifestando uno scontro anche politico tra diversi soggetti amministrativi.\r\n\r\nIn questo contesto, anche il \"Comitato per la difesa del torrente Vanoi e delle acque dolci”, nato nel 1998 per scongiurare un primo progetto di costruzione di uno sbarramento, torna a lottare per il Vanoi. \r\n\r\nSentiamo ai nostri microfoni Flavio del Comitato, che ripercorre la storia del progetto e ne spiega le criticità ambientali. In diretta su RadioBlackout:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/vanoi.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n ","3 Aprile 2024","2024-04-03 16:48:58","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/vanoi-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/vanoi-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/vanoi-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/vanoi.jpg 627w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Un no al progetto della grande diga del Vanoi",1712162938,[63,211,212],"http://radioblackout.org/tag/diga/","http://radioblackout.org/tag/vanoi/",[28,214,215],"diga","vanoi",{"tags":217},[218,220,222],{"matched_tokens":219,"snippet":79},[28],{"matched_tokens":221,"snippet":214},[],{"matched_tokens":223,"snippet":215},[],[225],{"field":38,"indices":226,"matched_tokens":227,"snippets":229},[50],[228],[28],[79],{"best_field_score":97,"best_field_weight":98,"fields_matched":101,"num_tokens_dropped":50,"score":231,"tokens_matched":101,"typo_prefix_score":50},"578730123365711977",{"document":233,"highlight":253,"highlights":263,"text_match":95,"text_match_info":269},{"cat_link":234,"category":235,"comment_count":50,"id":236,"is_sticky":50,"permalink":237,"post_author":23,"post_content":238,"post_date":239,"post_excerpt":55,"post_id":236,"post_modified":240,"post_thumbnail":241,"post_thumbnail_html":242,"post_title":243,"post_type":60,"sort_by_date":244,"tag_links":245,"tags":249},[47],[49],"81751","http://radioblackout.org/2023/04/iraq-senzacqua/","Il territorio dell'Iraq, \"culla della cività\" grazie alla presenza dei fiumi Tigri ed Eufrate, si sta progressivamente impoverendo d'acqua. Le sue feconde paludi mesopotamiche stanno venendo prosciugate. Chi ne è la causa?\r\n\r\n\r\n\r\nÈ da questa domanda che inizia l'inchiesta condotta da Sara Manisera e Daniela Sala, pubblicata su Irpimedia: \"Iraq senz’acqua: il costo del petrolio che arriva fino in Italia\". Partendo a ritroso, possiamo dire che la conseguenza di questa siccità la troviamo nel petrolio che arriva in Italia dall'Iraq grazie ad Eni. La causa è proprio la multinazionale italiana, ma non solo lei, poiché l'estrezzazione del greggio dai giacimenti di petrolio utilizza l'acqua dirottata dai fiumi, lasciando a secco la popolazione locale, già vessata da un sistema sanitario carente e dalla frequente mancanza di elettricità.\r\n\r\nAbbiamo approfondito l'inchiesta con Sara Manisera in quest'intervista:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/Iraq.26042023.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nQui l'articolo:\r\nIraq senz’acqua: il costo del petrolio che arriva fino in Italia","27 Aprile 2023","2023-04-27 13:26:42","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/iraq-petrolio-gas-flaring-1280x855-1-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/iraq-petrolio-gas-flaring-1280x855-1-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/iraq-petrolio-gas-flaring-1280x855-1-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/iraq-petrolio-gas-flaring-1280x855-1-1024x684.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/iraq-petrolio-gas-flaring-1280x855-1-768x513.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/iraq-petrolio-gas-flaring-1280x855-1.jpg 1280w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Iraq senz'acqua",1682602002,[63,246,247,248],"http://radioblackout.org/tag/eni/","http://radioblackout.org/tag/iraq/","http://radioblackout.org/tag/petrolio/",[28,250,251,252],"ENI","iraq","petrolio",{"tags":254},[255,257,259,261],{"matched_tokens":256,"snippet":79},[28],{"matched_tokens":258,"snippet":250},[],{"matched_tokens":260,"snippet":251},[],{"matched_tokens":262,"snippet":252},[],[264],{"field":38,"indices":265,"matched_tokens":266,"snippets":268},[50],[267],[28],[79],{"best_field_score":97,"best_field_weight":98,"fields_matched":101,"num_tokens_dropped":50,"score":231,"tokens_matched":101,"typo_prefix_score":50},{"document":271,"highlight":293,"highlights":311,"text_match":95,"text_match_info":317},{"cat_link":272,"category":273,"comment_count":50,"id":274,"is_sticky":50,"permalink":275,"post_author":23,"post_content":276,"post_date":277,"post_excerpt":55,"post_id":274,"post_modified":278,"post_thumbnail":279,"post_thumbnail_html":280,"post_title":281,"post_type":60,"sort_by_date":282,"tag_links":283,"tags":289},[47],[49],"58637","http://radioblackout.org/2020/03/palestina-controllo-delle-risorse-come-strategia-parallela-alloccupazione/","L'acqua in Palestina è una risorsa rara e costosa, totalmente controllata da Israele. I fattori sono diversi: la sua scarsità in zone come la striscia di Gaza, inefficienze infrastrutturali acuite dai bombardamenti e, non ultima, la strategia israeliana di appropriazione dell'acqua sia per monetarizzarla, sia per utilizzarla come strumento di ricatto e assoggettamento nei confronti della popolazione palestinese, già sottoposta a occupazione militare. Ne abbiamo parlato con la giornalista del Manifesto Francesca Merz.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/palestina.mp3\"][/audio]","27 Marzo 2020","2020-03-27 12:01:29","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/acqua-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"150\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/acqua-300x150.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/acqua-300x150.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/acqua.jpg 650w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Palestina: controllo delle risorse come strategia parallela all'occupazione",1585310489,[63,284,285,286,159,287,161,288],"http://radioblackout.org/tag/blackout/","http://radioblackout.org/tag/controllo-economico/","http://radioblackout.org/tag/gaza/","http://radioblackout.org/tag/israele/","http://radioblackout.org/tag/palestina/",[28,290,291,18,23,25,21,292],"blackout","controllo economico","palestina",{"tags":294},[295,297,299,301,303,305,307,309],{"matched_tokens":296,"snippet":79},[28],{"matched_tokens":298,"snippet":290},[],{"matched_tokens":300,"snippet":291},[],{"matched_tokens":302,"snippet":18},[],{"matched_tokens":304,"snippet":23},[],{"matched_tokens":306,"snippet":25},[],{"matched_tokens":308,"snippet":21},[],{"matched_tokens":310,"snippet":292},[],[312],{"field":38,"indices":313,"matched_tokens":314,"snippets":316},[50],[315],[28],[79],{"best_field_score":97,"best_field_weight":98,"fields_matched":101,"num_tokens_dropped":50,"score":231,"tokens_matched":101,"typo_prefix_score":50},6642,{"collection_name":60,"first_q":28,"per_page":34,"q":28},{"facet_counts":321,"found":371,"hits":372,"out_of":839,"page":101,"request_params":840,"search_cutoff":39,"search_time_ms":841},[322,350],{"counts":323,"field_name":347,"sampled":39,"stats":348},[324,327,330,333,335,337,339,341,343,345],{"count":325,"highlighted":326,"value":326},21,"anarres",{"count":328,"highlighted":329,"value":329},9,"liberation front",{"count":331,"highlighted":332,"value":332},3,"stakka stakka",{"count":331,"highlighted":334,"value":334},"la perla di labuan",{"count":331,"highlighted":336,"value":336},"I Bastioni di Orione",{"count":331,"highlighted":338,"value":338},"Bello come una prigione che brucia",{"count":99,"highlighted":340,"value":340},"radionotav",{"count":99,"highlighted":342,"value":342},"congiunzioni",{"count":99,"highlighted":344,"value":344},"frittura mista",{"count":99,"highlighted":346,"value":346},"Voci dall'antropocene","podcastfilter",{"total_values":349},26,{"counts":351,"field_name":38,"sampled":39,"stats":369},[352,354,356,357,358,360,362,363,365,367],{"count":353,"highlighted":28,"value":28},4,{"count":353,"highlighted":355,"value":355},"carcere",{"count":331,"highlighted":35,"value":35},{"count":331,"highlighted":68,"value":68},{"count":99,"highlighted":359,"value":359},"rom",{"count":99,"highlighted":361,"value":361},"colp",{"count":99,"highlighted":32,"value":32},{"count":99,"highlighted":364,"value":364},"grecia",{"count":99,"highlighted":366,"value":366},"evasioni",{"count":99,"highlighted":368,"value":368},"voci antropocene",{"total_values":370},260,71,[373,427,717,745,789,815],{"document":374,"highlight":394,"highlights":413,"text_match":95,"text_match_info":425},{"comment_count":50,"id":375,"is_sticky":50,"permalink":376,"podcastfilter":377,"post_author":378,"post_content":379,"post_date":380,"post_excerpt":55,"post_id":375,"post_modified":381,"post_thumbnail":382,"post_title":383,"post_type":384,"sort_by_date":385,"tag_links":386,"tags":390},"48311","http://radioblackout.org/podcast/acqua-cause-ed-effetti-dellattivita-umana-sullelemento-acquatico/",[329],"liberationfront"," \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nDoppia puntata sull’elemento acqua e sugli stravolgimenti che il sistema produttivo comporta su questo. All’alba di una crisi idrica globale, che già attanaglia comunità rurali e diverse metropoli, siamo andati alla ricerca delle cause di un problema che mina il fondamento della vita terrestre e acquatica così come la conosciamo, nonostante il fatto che di acqua dolce ce ne sarebbe abbondantemente per tutti.\r\n\r\nNel primo audio Alessandro Mauceri (autore del libro “Guerra all’Acqua”) ci illustra quali ripercussioni lo sfruttamento e il controllo delle risorse hanno sulla popolazione mondiale.\r\n\r\nGli stravolgimenti climatici, l’accaparramento delle terre e delle sorgenti da parte di grandi gruppi finanziari e multinazionali, lo sfruttamento legato all’agricoltura intensiva e l’allevamento, l’inquinamento delle falde, dei fiumi e infine dei mari comportano vere e proprie catastrofi nei territori dove avvengono. Infatti sempre più persone vengono private delle risorse minime per sopravvivere e sono costrette a migrare, ammassarsi negli slum delle metropoli o a cambiare continente. Ciò ha forti ripercussioni, sia in termini sanitari, ma sopratutto politici: moltissimi dei conflitti che oggi infiammano il mondo sono causati dal contenzioso sulle risorse naturali. Probabilmente l’acqua sarà la miccia di tutte le future guerre.\r\n\r\nNel secondo estratto analizziamo gli effetti che l’attività umana ha su tutto il vivente.\r\n\r\nTra i ghiacci del polo nord si accumulano sostanze tossiche e microplastiche che viaggiano per chilometri prima di sedimentarsi tra le calotte gelate dell’Artico e vengono poi re-introdotte attraverso la catena alimentare. Lo scioglimento dei ghiacciai è un problema per gli esseri viventi che vivono in quelle zone, ma un’opportunità per gli stati che vedono una zona nuova da sfruttare, sia a livello estrattivo che commerciale.\r\n\r\nAnche i fiumi sono fortemente minacciati: da sempre usati da discarica per tutte le attività industriali, raccolgono tutti i pesticidi, veleni, farmaci e scarti che colpiscono la fauna e la flora fluviale, ma anche l’acqua potabile degli acquedotti insufficientemente depurata. Oltretutto gli sbarramenti, le deviazioni e le dighe costituiscono una seria minaccia per la sopravvivenza di questi ecosistemi.\r\n\r\nInfine i mari, che più di tutti soffrono il cambiamento climatico dovuto al gas serra. Nei mari e negli oceani si regista un aumento delle temperature e dell’acidità delle acque, fattori che determinano una riduzione delle specie esistenti, se non vere e e proprie migrazioni di pesci tropicali in acque un tempo più fredde come quelle del Mediterraneo. L’innalzamento delle temperature è anche causa di cambiamenti atmosferici radicali che si ripercuotono in siccità o alluvioni.\r\n\r\nMolte delle crisi e delle catastrofi che segnano il nostro tempo sono gli effetti dello sfruttamento idrico. L’edonismo del sistema capitalista, che tutto ruba e tutto consuma in virtù di un progresso illimitato, ne è la causa principale, l’attività produttiva intensiva ha già reso invivibili tante zone del pianeta: per gli umani, le piante e tutti gli esseri viventi che le popolano.\r\n\r\nI meeting politici e l’inganno della sostenibilità sono solo false promesse alla soluzione del problema, mentre preludono un futuro sempre più controllato e artificiale.\r\n\r\nAscolta la prima puntata qui:\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/06/acqua-pt.-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\nE la seconda qui:\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/06/acqua-pt.2.mp3\"][/audio]","22 Giugno 2018","2018-10-17 22:06:30","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/06/mare-200x110.jpg","Acqua - Cause ed effetti dell'attività umana sull'elemento acquatico","podcast",1529684696,[63,387,388,64,389],"http://radioblackout.org/tag/cambiamento-climatico/","http://radioblackout.org/tag/guerre/","http://radioblackout.org/tag/sfruttamento-animale/",[28,391,392,68,393],"cambiamento climatico","guerre","sfruttamento animale",{"post_content":395,"post_title":399,"tags":402},{"matched_tokens":396,"snippet":397,"value":398},[28,28],"fondamento della vita terrestre e \u003Cmark>acqua\u003C/mark>tica così come la conosciamo, nonostante il fatto che di \u003Cmark>acqua\u003C/mark> dolce ce ne sarebbe abbondantemente"," \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nDoppia puntata sull’elemento \u003Cmark>acqua\u003C/mark> e sugli stravolgimenti che il sistema produttivo comporta su questo. All’alba di una crisi idrica globale, che già attanaglia comunità rurali e diverse metropoli, siamo andati alla ricerca delle cause di un problema che mina il fondamento della vita terrestre e \u003Cmark>acqua\u003C/mark>tica così come la conosciamo, nonostante il fatto che di \u003Cmark>acqua\u003C/mark> dolce ce ne sarebbe abbondantemente per tutti.\r\n\r\nNel primo audio Alessandro Mauceri (autore del libro “Guerra all’Acqua”) ci illustra quali ripercussioni lo sfruttamento e il controllo delle risorse hanno sulla popolazione mondiale.\r\n\r\nGli stravolgimenti climatici, l’accaparramento delle terre e delle sorgenti da parte di grandi gruppi finanziari e multinazionali, lo sfruttamento legato all’agricoltura intensiva e l’allevamento, l’inquinamento delle falde, dei fiumi e infine dei mari comportano vere e proprie catastrofi nei territori dove avvengono. Infatti sempre più persone vengono private delle risorse minime per sopravvivere e sono costrette a migrare, ammassarsi negli slum delle metropoli o a cambiare continente. Ciò ha forti ripercussioni, sia in termini sanitari, ma sopratutto politici: moltissimi dei conflitti che oggi infiammano il mondo sono causati dal contenzioso sulle risorse naturali. Probabilmente l’acqua sarà la miccia di tutte le future guerre.\r\n\r\nNel secondo estratto analizziamo gli effetti che l’attività umana ha su tutto il vivente.\r\n\r\nTra i ghiacci del polo nord si accumulano sostanze tossiche e microplastiche che viaggiano per chilometri prima di sedimentarsi tra le calotte gelate dell’Artico e vengono poi re-introdotte attraverso la catena alimentare. Lo scioglimento dei ghiacciai è un problema per gli esseri viventi che vivono in quelle zone, ma un’opportunità per gli stati che vedono una zona nuova da sfruttare, sia a livello estrattivo che commerciale.\r\n\r\nAnche i fiumi sono fortemente minacciati: da sempre usati da discarica per tutte le attività industriali, raccolgono tutti i pesticidi, veleni, farmaci e scarti che colpiscono la fauna e la flora fluviale, ma anche l’acqua potabile degli acquedotti insufficientemente depurata. Oltretutto gli sbarramenti, le deviazioni e le dighe costituiscono una seria minaccia per la sopravvivenza di questi ecosistemi.\r\n\r\nInfine i mari, che più di tutti soffrono il cambiamento climatico dovuto al gas serra. Nei mari e negli oceani si regista un aumento delle temperature e dell’acidità delle acque, fattori che determinano una riduzione delle specie esistenti, se non vere e e proprie migrazioni di pesci tropicali in acque un tempo più fredde come quelle del Mediterraneo. L’innalzamento delle temperature è anche causa di cambiamenti atmosferici radicali che si ripercuotono in siccità o alluvioni.\r\n\r\nMolte delle crisi e delle catastrofi che segnano il nostro tempo sono gli effetti dello sfruttamento idrico. L’edonismo del sistema capitalista, che tutto ruba e tutto consuma in virtù di un progresso illimitato, ne è la causa principale, l’attività produttiva intensiva ha già reso invivibili tante zone del pianeta: per gli umani, le piante e tutti gli esseri viventi che le popolano.\r\n\r\nI meeting politici e l’inganno della sostenibilità sono solo false promesse alla soluzione del problema, mentre preludono un futuro sempre più controllato e artificiale.\r\n\r\nAscolta la prima puntata qui:\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/06/acqua-pt.-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\nE la seconda qui:\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/06/acqua-pt.2.mp3\"][/audio]",{"matched_tokens":400,"snippet":401,"value":401},[170,28],"\u003Cmark>Acqua\u003C/mark> - Cause ed effetti dell'attività umana sull'elemento \u003Cmark>acqua\u003C/mark>tico",[403,405,407,409,411],{"matched_tokens":404,"snippet":79,"value":79},[28],{"matched_tokens":406,"snippet":391,"value":391},[],{"matched_tokens":408,"snippet":392,"value":392},[],{"matched_tokens":410,"snippet":68,"value":68},[],{"matched_tokens":412,"snippet":393,"value":393},[],[414,417,419],{"field":415,"matched_tokens":416,"snippet":401,"value":401},"post_title",[170,28],{"field":93,"matched_tokens":418,"snippet":397,"value":398},[28,28],{"field":38,"indices":420,"matched_tokens":421,"snippets":423,"values":424},[50],[422],[28],[79],[79],{"best_field_score":97,"best_field_weight":98,"fields_matched":331,"num_tokens_dropped":50,"score":426,"tokens_matched":101,"typo_prefix_score":50},"578730123365711979",{"document":428,"highlight":565,"highlights":707,"text_match":95,"text_match_info":716},{"comment_count":50,"id":429,"is_sticky":50,"permalink":430,"podcastfilter":431,"post_author":433,"post_content":434,"post_date":435,"post_excerpt":55,"post_id":429,"post_modified":436,"post_thumbnail":437,"post_title":438,"post_type":384,"sort_by_date":439,"tag_links":440,"tags":505},"87656","http://radioblackout.org/podcast/black-holes-dal-4-al-10-marzo/",[432],"arsider","sowdust"," \r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 5 ore 8,30 - Claudio Lavazza 14 minuti [Centro di documentazione Porfido]:\r\n\r\nNelle vostre cuffiette, camerette e balconi, gli audiocapitoli di Porfido. Oggi Pestifera la mia vita, autobiografia di Claudio Lavazza.\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/09/Claudio-Lavazza_14.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 5 ore 11,30 - Presentazione libro \"In cammino con gli ultimi\" 67 minuti [Frittura mista| Radiofabbrica]:\r\n\r\nPresentazione del libro “In cammino con gli ultimi. Dino Frisullo, storia di un militante avido di conoscenza e d’amore, vissuto e morto povero e curioso.” (curato da Senzaconfine. Edizioni Red Star Press, 2023 – 358 pagine).\r\nCon Alessia Montuori (dell’associazione Senzaconfine) e Aldo Canestrari, Ashraf Haj Yahya (della comunità Palestinese che ha conosciuto Dino) e Yilmaz Orkan dell’associazione Uiki (della comunità Curda che ha conosciuto Dino).\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/PresentazioneLibroInCamminoConGliUltimi_67.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 6 ore 8,30 - Il perno originario parte 3 14 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\n“La storia non avanza come una linea retta in uno spazio vuoto a due dimensioni, ma come una spirale in uno spazio tridimensionale, frastagliato e ricolmo di ciò che resta del passato. Più la storia avanza, più le rovine e le scorie sono numerose e si sedimentano le une sulle altre. E l’epoca capitalista, quella che conosce la più grande accelerazione nelle trasformazione dei modi di produrre e di vivere, quella a parole più irriverente e meno ossequiosa nei confronti del passato, è dunque, nei fatti, anche quella che produce più rovine – elementi che, per così dire, fanno sempre più parte della “materia prima”, oggettiva e soggettiva, materiale e ideologica, con cui si menano le azioni umane”\r\n\r\n“Lo abbiamo sentito ripetere e ripetuto a nostra volta infinite volte: il capitalismo porta con sé la guerra come le nubi portano la pioggia. Con la guerra dei Trent’anni possiamo verificare questo principio, ma anche invertirlo, ovvero interessarci a come la guerra, nella stessa misura in cui distrugge uomini e cose, funge da pungolo allo sviluppo di rapporti sociali capitalistici in gestazione”\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/Perno-originario-n.3_14.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 7 ore 8,30 - Come ci beviamo il mondo 33 minuti [Radio Cane]:\r\n\r\nQuanta acqua si consuma scaricando un film?\r\nQuanto costa l’acqua all’inizio della catena finanziaria che specula sulla sete?\r\nCosa sono i waterfutures?\r\nA queste e ad altre domande prova a rispondere Daniele Ratti – con cui avevamo già parlato tempo fa di finanziarizzazione della terra – passato recentemente a trovarci per registrare una breve panoramica sull’acqua e sulle molteplici forme della sua “incendiaria” mercificazione.\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/09/Acqua-Daniele-Ratti_33.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 8 ore 8,30 - Frank Zappa parte 2 30 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nSeconda di cinque puntate monografiche dedicate a Frank Zappa.\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/Frank-Zappa_2.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 8 ore 13,30 - Presentazione libro Jin Jiyan Azadi 48 minuti [Frittura Mista|Radiofabbrica]:\r\n\r\nCon l’aiuto della nostra ospite in studio Delfina Donnici; abbiamo presentato “Jin Jiyan Azadi. La rivoluzione delle donne in Kurdistan” – Istituto Andrea Wolf – Tamu, 2022. Delfina Donnici fa parte del comitato italiano di Jineolojî che ha curato la traduzione del libro. Da quando in anni recenti si sono accesi i riflettori sulla resistenza contro l’assedio dello Stato Islamico in Rojava, il movimento delle donne libere curde è diventato a livello globale uno degli esempi rivoluzionari più luminosi del 21° secolo. Jin, Jiyan, Azadî raccoglie le voci di venti rivoluzionarie curde e le compone in un’architettura maestosa: le combattenti ci offrono attraverso memorie private, lettere e pagine di diario una profonda riflessione su un percorso che non inizia con la riconquista di Kobane del 2015 ma ha radici ben più lontane. Ripercorrendo varie fasi della lotta di liberazione curda contro l’oppressione dello stato turco, questo volume offre una avvincente e monumentale ricostruzione della storia recente del Kurdistan, dalla costituzione del Pkk all’arresto di Öcalan, fino all’elaborazione dei nuovi paradigmi del confederalismo democratico e di Jineolojî, la scienza delle donne. Per la prima volta scopriamo dalla prospettiva delle protagoniste la visione del mondo e le scelte di vita che le hanno portate alla guida di una guerra di liberazione, oltre che di un epocale progetto di trasformazione dei rapporti tra donne e uomini, tra nazioni e tra specie viventi. Essendo il testo molto interessante e pregno di contenuti abbiamo voluto fare un’intervista divisa in 3 parti, divise tra loro da due brani (qui nel podcast riprodotte parzialmente), tratti dalla compilation “Music for Rojava” edito dall’etichetta Sonic Resistance.\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/Presentazione-libro-Jin-Jiyan-AzadiFritturaMista26042022_48.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 9 ore 10 - L'assassino dei sogni 29 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nLettura da un libro di Carmelo Musumeci e Giuseppe Ferraro. Un filosofo e un ergastolano si scrivono. Ne nasce un racconto di vite: di quella prigioniera dell’Assassino dei Sogni che non dà scampo, e di quella che pensiamo libera ma che pure può diventare prigione di qua dalle mura del carcere. Ricca del fascino discreto della scrittura epistolare, una riflessione sulla carcerazione che diventa discorso amoroso e “dissequestrando parole” pronuncia sentieri di libertà. Pagine che, quando tutto sembra perso e il buio sta per avere il sopravvento, diventano lezioni e iniezioni di vita, per l’ergastolano, per il filosofo, ma forse anche per tutti.\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Lassassino-dei-sogni_29.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 9 ore 20 - Il margine di errore 43 minuti [Arsider]:\r\n\r\nSiamo in onda? Il bello della diretta è la zona più sperimentale della radio “amatoriale”: da quando si è in onda, la costante pressione data dal potenziale fallout tecnico costringe conduttorx – redattorx a dividersi sul momento tra l’autenticità come capacità di restare se stessi e autenticità come impossibilità di continuare a fingere e dissimulare: il famoso “ci scusiamo per i problemi tecnici” accomuna, in una dimensione quasi invisibile, la dialettica urgente tra produzione di contenuti sul momento e l’impossibilità strutturale di esercitarne un totale controllo. Chi si trova seduto di fronte al microfono non può conoscere cosa sta per accadere, se non empiricamente, cercando di giustificare l’imprevisto, talvolta inserendolo nella fase di produzione dei contenuti come elemento cardine. Ciò può accadere in diversi modi, trasformando i palinsesti in laboratori di pratica sperimentale e radicale della musica. L’ascolto che vi proponiamo opera nella zona di margine appena descritta e può costituirsi come una campionatura artistica dell’errore; (e qualunque altro fatto sonoro che si manifesti durante la diretta contro la volontà dei conduttori-redattori). Esiste una possibilità di fuga dell’imprevisto che lo ricollochi in una nuova dimensione? Attraverso l’amplificazione dell’errore è possibile avvicinarsi a risultati artistici che procedano parallelamente ai contenuti e non vi si sovrappongano?\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/Il-margine-di-erroreArsider_43.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 9 ore 10 - Alfredo Bandelli 27 minuti [Vibrazioni Sonore]:\r\n\r\nUn approfondimento musicato sulla vita e le opere di un cantautore che con la sua voce e la sua chitarra ha raccontato dall’interno, un mondo fatto di militanza, contestazioni del periodo d’oro della lotta di classe in Italia.\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Alfredo-Bandelli-vibrazioni-sonore.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 9 ore 18 - Franti parte 1 34 minuti [Franti]:\r\n\r\nIl podcast che vi apprestate ad ascoltare prende le sue mosse dalla necessità di riattivare un ragionamento collettivo che tenga conto dell’attuale situazione in cui versa la scuola italiana, alla luce del turbine di eventi alla cui manifestazione abbiamo assistito negli ultimi anni, a partire dalla pandemia fino allo scoppio di nuove terribili guerre.\r\n\r\nQuesto esperimento porterà a contatto diverse generazioni di professori e di studenti, impegnati tutti nel difficile compito di ristabilire una egemonia del discorso e della prassi rivoluzionari – a partire anche dall’interrogarsi sul senso di parole come questa – nella scuola.\r\n\r\nEsso è frutto di un lavoro collettivo, e per il collettivo questo lavoro è pensato e svolto: per gli studenti, i docenti e gli educatori, e tutti coloro che gravitano attorno al mondo della scuola, che credono ancora nella possibilità di quello che il situazionista Raoul Vaneigem chiamava “rovesciamento di prospettiva”.\r\n\r\nLe puntate sono tutte registrate nei locali dell’Archivio Moroni e del Centro Sociale di via Conchetta 18, a Milano.\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/Podcast-Franti-pt.-1_34.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n ","1 Marzo 2024","2024-03-10 18:54:18","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Immagine-social-BH-200x110.jpg","Black Holes dal 4 al 10 marzo 2024",1709317775,[63,441,442,443,444,445,446,447,448,449,450,451,452,453,454,455,456,457,458,459,460,461,462,463,118,464,465,466,467,468,469,470,471,472,473,64,474,475,476,477,478,479,480,481,482,483,484,485,486,487,488,489,288,490,491,492,493,494,495,496,497,498,499,500,501,502,503,504],"http://radioblackout.org/tag/alfredo-bandelli/","http://radioblackout.org/tag/ambiente/","http://radioblackout.org/tag/archivio-moroni/","http://radioblackout.org/tag/attivismo/","http://radioblackout.org/tag/audiolibro/","http://radioblackout.org/tag/beviamo/","http://radioblackout.org/tag/biografia/","http://radioblackout.org/tag/bloopers/","http://radioblackout.org/tag/cantautore/","http://radioblackout.org/tag/carcere/","http://radioblackout.org/tag/carmelo-musumeci/","http://radioblackout.org/tag/chitarra/","http://radioblackout.org/tag/chitarrista/","http://radioblackout.org/tag/claudio-lavazza/","http://radioblackout.org/tag/colp/","http://radioblackout.org/tag/comicita/","http://radioblackout.org/tag/comitato-antirazzista/","http://radioblackout.org/tag/cox-18/","http://radioblackout.org/tag/daniele-ratti/","http://radioblackout.org/tag/delfina-donnici/","http://radioblackout.org/tag/dino-frisullo/","http://radioblackout.org/tag/docenti/","http://radioblackout.org/tag/donne/","http://radioblackout.org/tag/ergastolo/","http://radioblackout.org/tag/evasioni/","http://radioblackout.org/tag/filosofia/","http://radioblackout.org/tag/frank-zappa/","http://radioblackout.org/tag/franti/","http://radioblackout.org/tag/frittura-mista/","http://radioblackout.org/tag/giuseppe-ferraro/","http://radioblackout.org/tag/guerra/","http://radioblackout.org/tag/guerra-dei-trentanni/","http://radioblackout.org/tag/immigrazione/","http://radioblackout.org/tag/insegnamento/","http://radioblackout.org/tag/internazionalizzazione-della-guerra/","http://radioblackout.org/tag/intervista/","http://radioblackout.org/tag/istituto-andrea-wolf/","http://radioblackout.org/tag/jin-jiyan-azadi/","http://radioblackout.org/tag/jineology-kurdistan/","http://radioblackout.org/tag/la-fine-della-fine-della-storia/","http://radioblackout.org/tag/lavoro/","http://radioblackout.org/tag/letteratura/","http://radioblackout.org/tag/lettura/","http://radioblackout.org/tag/libro/","http://radioblackout.org/tag/milano/","http://radioblackout.org/tag/militante/","http://radioblackout.org/tag/mix/","http://radioblackout.org/tag/monografia/","http://radioblackout.org/tag/musica-2/","http://radioblackout.org/tag/perno-originario/","http://radioblackout.org/tag/porfido/","http://radioblackout.org/tag/presentazione-2/","http://radioblackout.org/tag/radio-blackout/","http://radioblackout.org/tag/radio-cane/","http://radioblackout.org/tag/rapporti-sociali-capitalistici/","http://radioblackout.org/tag/red-star-press/","http://radioblackout.org/tag/risorse-naturali/","http://radioblackout.org/tag/senzaconfine/","http://radioblackout.org/tag/serie-podcast/","http://radioblackout.org/tag/storia/","http://radioblackout.org/tag/storia-movimenti/","http://radioblackout.org/tag/studenti/","http://radioblackout.org/tag/tamu-edizioni/","http://radioblackout.org/tag/vibrazioni-sonore/",[28,506,507,508,509,510,511,512,513,514,355,515,516,517,518,361,519,520,521,522,523,524,525,526,122,527,366,528,529,530,344,531,35,532,533,68,534,535,536,537,538,539,540,541,542,543,544,545,546,547,548,549,292,550,551,552,553,554,555,556,557,558,559,560,561,562,563,564],"alfredo bandelli","Ambiente","archivio Moroni","attivismo","audiolibro","beviamo","biografia","bloopers","cantautore","carmelo musumeci","chitarra","chitarrista","Claudio Lavazza","comicità","comitato antirazzista","cox 18","Daniele Ratti","Delfina Donnici","dino frisullo","docenti","donne","ergastolo","filosofia","Frank Zappa","franti","giuseppe ferraro","guerra dei trent'anni","immigrazione","insegnamento","internazionalizzazione della guerra","intervista","istituto Andrea Wolf","Jin Jiyan Azadi","Jineology kurdistan","La fine della Fine della storia","lavoro","letteratura","lettura","libro","milano","militante","mix","monografia","musica","Perno originario","Porfido","presentazione","Radio Blackout","radio cane","rapporti sociali capitalistici","red star press","risorse naturali","senzaconfine","serie podcast","storia","storia movimenti","Studenti","tamu edizioni","vibrazioni sonore",{"post_content":566,"tags":570},{"matched_tokens":567,"snippet":568,"value":569},[28],"33 minuti [Radio Cane]:\r\n\r\nQuanta \u003Cmark>acqua\u003C/mark> si consuma scaricando un film?\r"," \r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 5 ore 8,30 - Claudio Lavazza 14 minuti [Centro di documentazione Porfido]:\r\n\r\nNelle vostre cuffiette, camerette e balconi, gli audiocapitoli di Porfido. Oggi Pestifera la mia vita, autobiografia di Claudio Lavazza.\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/09/Claudio-Lavazza_14.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 5 ore 11,30 - Presentazione libro \"In cammino con gli ultimi\" 67 minuti [Frittura mista| Radiofabbrica]:\r\n\r\nPresentazione del libro “In cammino con gli ultimi. Dino Frisullo, storia di un militante avido di conoscenza e d’amore, vissuto e morto povero e curioso.” (curato da Senzaconfine. Edizioni Red Star Press, 2023 – 358 pagine).\r\nCon Alessia Montuori (dell’associazione Senzaconfine) e Aldo Canestrari, Ashraf Haj Yahya (della comunità Palestinese che ha conosciuto Dino) e Yilmaz Orkan dell’associazione Uiki (della comunità Curda che ha conosciuto Dino).\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/PresentazioneLibroInCamminoConGliUltimi_67.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 6 ore 8,30 - Il perno originario parte 3 14 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\n“La storia non avanza come una linea retta in uno spazio vuoto a due dimensioni, ma come una spirale in uno spazio tridimensionale, frastagliato e ricolmo di ciò che resta del passato. Più la storia avanza, più le rovine e le scorie sono numerose e si sedimentano le une sulle altre. E l’epoca capitalista, quella che conosce la più grande accelerazione nelle trasformazione dei modi di produrre e di vivere, quella a parole più irriverente e meno ossequiosa nei confronti del passato, è dunque, nei fatti, anche quella che produce più rovine – elementi che, per così dire, fanno sempre più parte della “materia prima”, oggettiva e soggettiva, materiale e ideologica, con cui si menano le azioni umane”\r\n\r\n“Lo abbiamo sentito ripetere e ripetuto a nostra volta infinite volte: il capitalismo porta con sé la guerra come le nubi portano la pioggia. Con la guerra dei Trent’anni possiamo verificare questo principio, ma anche invertirlo, ovvero interessarci a come la guerra, nella stessa misura in cui distrugge uomini e cose, funge da pungolo allo sviluppo di rapporti sociali capitalistici in gestazione”\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/Perno-originario-n.3_14.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 7 ore 8,30 - Come ci beviamo il mondo 33 minuti [Radio Cane]:\r\n\r\nQuanta \u003Cmark>acqua\u003C/mark> si consuma scaricando un film?\r\nQuanto costa l’acqua all’inizio della catena finanziaria che specula sulla sete?\r\nCosa sono i waterfutures?\r\nA queste e ad altre domande prova a rispondere Daniele Ratti – con cui avevamo già parlato tempo fa di finanziarizzazione della terra – passato recentemente a trovarci per registrare una breve panoramica sull’acqua e sulle molteplici forme della sua “incendiaria” mercificazione.\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/09/Acqua-Daniele-Ratti_33.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 8 ore 8,30 - Frank Zappa parte 2 30 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nSeconda di cinque puntate monografiche dedicate a Frank Zappa.\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/Frank-Zappa_2.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 8 ore 13,30 - Presentazione libro Jin Jiyan Azadi 48 minuti [Frittura Mista|Radiofabbrica]:\r\n\r\nCon l’aiuto della nostra ospite in studio Delfina Donnici; abbiamo presentato “Jin Jiyan Azadi. La rivoluzione delle donne in Kurdistan” – Istituto Andrea Wolf – Tamu, 2022. Delfina Donnici fa parte del comitato italiano di Jineolojî che ha curato la traduzione del libro. Da quando in anni recenti si sono accesi i riflettori sulla resistenza contro l’assedio dello Stato Islamico in Rojava, il movimento delle donne libere curde è diventato a livello globale uno degli esempi rivoluzionari più luminosi del 21° secolo. Jin, Jiyan, Azadî raccoglie le voci di venti rivoluzionarie curde e le compone in un’architettura maestosa: le combattenti ci offrono attraverso memorie private, lettere e pagine di diario una profonda riflessione su un percorso che non inizia con la riconquista di Kobane del 2015 ma ha radici ben più lontane. Ripercorrendo varie fasi della lotta di liberazione curda contro l’oppressione dello stato turco, questo volume offre una avvincente e monumentale ricostruzione della storia recente del Kurdistan, dalla costituzione del Pkk all’arresto di Öcalan, fino all’elaborazione dei nuovi paradigmi del confederalismo democratico e di Jineolojî, la scienza delle donne. Per la prima volta scopriamo dalla prospettiva delle protagoniste la visione del mondo e le scelte di vita che le hanno portate alla guida di una guerra di liberazione, oltre che di un epocale progetto di trasformazione dei rapporti tra donne e uomini, tra nazioni e tra specie viventi. Essendo il testo molto interessante e pregno di contenuti abbiamo voluto fare un’intervista divisa in 3 parti, divise tra loro da due brani (qui nel podcast riprodotte parzialmente), tratti dalla compilation “Music for Rojava” edito dall’etichetta Sonic Resistance.\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/Presentazione-libro-Jin-Jiyan-AzadiFritturaMista26042022_48.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 9 ore 10 - L'assassino dei sogni 29 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nLettura da un libro di Carmelo Musumeci e Giuseppe Ferraro. Un filosofo e un ergastolano si scrivono. Ne nasce un racconto di vite: di quella prigioniera dell’Assassino dei Sogni che non dà scampo, e di quella che pensiamo libera ma che pure può diventare prigione di qua dalle mura del carcere. Ricca del fascino discreto della scrittura epistolare, una riflessione sulla carcerazione che diventa discorso amoroso e “dissequestrando parole” pronuncia sentieri di libertà. Pagine che, quando tutto sembra perso e il buio sta per avere il sopravvento, diventano lezioni e iniezioni di vita, per l’ergastolano, per il filosofo, ma forse anche per tutti.\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Lassassino-dei-sogni_29.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 9 ore 20 - Il margine di errore 43 minuti [Arsider]:\r\n\r\nSiamo in onda? Il bello della diretta è la zona più sperimentale della radio “amatoriale”: da quando si è in onda, la costante pressione data dal potenziale fallout tecnico costringe conduttorx – redattorx a dividersi sul momento tra l’autenticità come capacità di restare se stessi e autenticità come impossibilità di continuare a fingere e dissimulare: il famoso “ci scusiamo per i problemi tecnici” accomuna, in una dimensione quasi invisibile, la dialettica urgente tra produzione di contenuti sul momento e l’impossibilità strutturale di esercitarne un totale controllo. Chi si trova seduto di fronte al microfono non può conoscere cosa sta per accadere, se non empiricamente, cercando di giustificare l’imprevisto, talvolta inserendolo nella fase di produzione dei contenuti come elemento cardine. Ciò può accadere in diversi modi, trasformando i palinsesti in laboratori di pratica sperimentale e radicale della musica. L’ascolto che vi proponiamo opera nella zona di margine appena descritta e può costituirsi come una campionatura artistica dell’errore; (e qualunque altro fatto sonoro che si manifesti durante la diretta contro la volontà dei conduttori-redattori). Esiste una possibilità di fuga dell’imprevisto che lo ricollochi in una nuova dimensione? Attraverso l’amplificazione dell’errore è possibile avvicinarsi a risultati artistici che procedano parallelamente ai contenuti e non vi si sovrappongano?\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/Il-margine-di-erroreArsider_43.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 9 ore 10 - Alfredo Bandelli 27 minuti [Vibrazioni Sonore]:\r\n\r\nUn approfondimento musicato sulla vita e le opere di un cantautore che con la sua voce e la sua chitarra ha raccontato dall’interno, un mondo fatto di militanza, contestazioni del periodo d’oro della lotta di classe in Italia.\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Alfredo-Bandelli-vibrazioni-sonore.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 9 ore 18 - Franti parte 1 34 minuti [Franti]:\r\n\r\nIl podcast che vi apprestate ad ascoltare prende le sue mosse dalla necessità di riattivare un ragionamento collettivo che tenga conto dell’attuale situazione in cui versa la scuola italiana, alla luce del turbine di eventi alla cui manifestazione abbiamo assistito negli ultimi anni, a partire dalla pandemia fino allo scoppio di nuove terribili guerre.\r\n\r\nQuesto esperimento porterà a contatto diverse generazioni di professori e di studenti, impegnati tutti nel difficile compito di ristabilire una egemonia del discorso e della prassi rivoluzionari – a partire anche dall’interrogarsi sul senso di parole come questa – nella scuola.\r\n\r\nEsso è frutto di un lavoro collettivo, e per il collettivo questo lavoro è pensato e svolto: per gli studenti, i docenti e gli educatori, e tutti coloro che gravitano attorno al mondo della scuola, che credono ancora nella possibilità di quello che il situazionista Raoul Vaneigem chiamava “rovesciamento di prospettiva”.\r\n\r\nLe puntate sono tutte registrate nei locali dell’Archivio Moroni e del Centro Sociale di via Conchetta 18, a Milano.\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/Podcast-Franti-pt.-1_34.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n ",[571,573,575,577,579,581,583,585,587,589,591,593,595,597,599,601,603,605,607,609,611,613,615,617,619,621,623,625,627,629,631,633,635,637,639,641,643,645,647,649,651,653,655,657,659,661,663,665,667,669,671,673,675,677,679,681,683,685,687,689,691,693,695,697,699,701,703,705],{"matched_tokens":572,"snippet":79,"value":79},[28],{"matched_tokens":574,"snippet":506,"value":506},[],{"matched_tokens":576,"snippet":507,"value":507},[],{"matched_tokens":578,"snippet":508,"value":508},[],{"matched_tokens":580,"snippet":509,"value":509},[],{"matched_tokens":582,"snippet":510,"value":510},[],{"matched_tokens":584,"snippet":511,"value":511},[],{"matched_tokens":586,"snippet":512,"value":512},[],{"matched_tokens":588,"snippet":513,"value":513},[],{"matched_tokens":590,"snippet":514,"value":514},[],{"matched_tokens":592,"snippet":355,"value":355},[],{"matched_tokens":594,"snippet":515,"value":515},[],{"matched_tokens":596,"snippet":516,"value":516},[],{"matched_tokens":598,"snippet":517,"value":517},[],{"matched_tokens":600,"snippet":518,"value":518},[],{"matched_tokens":602,"snippet":361,"value":361},[],{"matched_tokens":604,"snippet":519,"value":519},[],{"matched_tokens":606,"snippet":520,"value":520},[],{"matched_tokens":608,"snippet":521,"value":521},[],{"matched_tokens":610,"snippet":522,"value":522},[],{"matched_tokens":612,"snippet":523,"value":523},[],{"matched_tokens":614,"snippet":524,"value":524},[],{"matched_tokens":616,"snippet":525,"value":525},[],{"matched_tokens":618,"snippet":526,"value":526},[],{"matched_tokens":620,"snippet":122,"value":122},[],{"matched_tokens":622,"snippet":527,"value":527},[],{"matched_tokens":624,"snippet":366,"value":366},[],{"matched_tokens":626,"snippet":528,"value":528},[],{"matched_tokens":628,"snippet":529,"value":529},[],{"matched_tokens":630,"snippet":530,"value":530},[],{"matched_tokens":632,"snippet":344,"value":344},[],{"matched_tokens":634,"snippet":531,"value":531},[],{"matched_tokens":636,"snippet":35,"value":35},[],{"matched_tokens":638,"snippet":532,"value":532},[],{"matched_tokens":640,"snippet":533,"value":533},[],{"matched_tokens":642,"snippet":68,"value":68},[],{"matched_tokens":644,"snippet":534,"value":534},[],{"matched_tokens":646,"snippet":535,"value":535},[],{"matched_tokens":648,"snippet":536,"value":536},[],{"matched_tokens":650,"snippet":537,"value":537},[],{"matched_tokens":652,"snippet":538,"value":538},[],{"matched_tokens":654,"snippet":539,"value":539},[],{"matched_tokens":656,"snippet":540,"value":540},[],{"matched_tokens":658,"snippet":541,"value":541},[],{"matched_tokens":660,"snippet":542,"value":542},[],{"matched_tokens":662,"snippet":543,"value":543},[],{"matched_tokens":664,"snippet":544,"value":544},[],{"matched_tokens":666,"snippet":545,"value":545},[],{"matched_tokens":668,"snippet":546,"value":546},[],{"matched_tokens":670,"snippet":547,"value":547},[],{"matched_tokens":672,"snippet":548,"value":548},[],{"matched_tokens":674,"snippet":549,"value":549},[],{"matched_tokens":676,"snippet":292,"value":292},[],{"matched_tokens":678,"snippet":550,"value":550},[],{"matched_tokens":680,"snippet":551,"value":551},[],{"matched_tokens":682,"snippet":552,"value":552},[],{"matched_tokens":684,"snippet":553,"value":553},[],{"matched_tokens":686,"snippet":554,"value":554},[],{"matched_tokens":688,"snippet":555,"value":555},[],{"matched_tokens":690,"snippet":556,"value":556},[],{"matched_tokens":692,"snippet":557,"value":557},[],{"matched_tokens":694,"snippet":558,"value":558},[],{"matched_tokens":696,"snippet":559,"value":559},[],{"matched_tokens":698,"snippet":560,"value":560},[],{"matched_tokens":700,"snippet":561,"value":561},[],{"matched_tokens":702,"snippet":562,"value":562},[],{"matched_tokens":704,"snippet":563,"value":563},[],{"matched_tokens":706,"snippet":564,"value":564},[],[708,714],{"field":38,"indices":709,"matched_tokens":710,"snippets":712,"values":713},[50],[711],[28],[79],[79],{"field":93,"matched_tokens":715,"snippet":568,"value":569},[28],{"best_field_score":97,"best_field_weight":98,"fields_matched":99,"num_tokens_dropped":50,"score":100,"tokens_matched":101,"typo_prefix_score":50},{"document":718,"highlight":731,"highlights":737,"text_match":95,"text_match_info":744},{"comment_count":50,"id":719,"is_sticky":50,"permalink":720,"podcastfilter":721,"post_author":722,"post_content":723,"post_date":724,"post_excerpt":55,"post_id":719,"post_modified":725,"post_thumbnail":726,"post_title":727,"post_type":384,"sort_by_date":728,"tag_links":729,"tags":730},"87919","http://radioblackout.org/podcast/il-misterioso-caso-delle-acque-inquinate-in-valsusa-del-12-03-24/",[342],"ricongiunzioni","[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/Puntata-ricongiunzioni-12-marzo-PFAS.mp3\"][/audio]\r\n\r\nIn questa puntata con le compagne della Valsusa abbiamo cominciato a svelare il misterioso caso delle acque pubbliche contaminate dai Pfas in Valsusa.\r\n\r\nQui trovate il report di Greenpeace che ha dato il via al caso\r\n\r\n \r\n\r\n ","13 Marzo 2024","2024-03-13 02:53:07","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/erda-estremera-eMX1aIAp9Nw-unsplash-scaled-e1710294269976-200x110.jpeg","Il Misterioso Caso delle Acque Inquinate in ValSusa del 12.03.24",1710318639,[63,65],[28,69],{"tags":732},[733,735],{"matched_tokens":734,"snippet":79,"value":79},[28],{"matched_tokens":736,"snippet":69,"value":69},[],[738],{"field":38,"indices":739,"matched_tokens":740,"snippets":742,"values":743},[50],[741],[28],[79],[79],{"best_field_score":97,"best_field_weight":98,"fields_matched":101,"num_tokens_dropped":50,"score":231,"tokens_matched":101,"typo_prefix_score":50},{"document":746,"highlight":767,"highlights":781,"text_match":95,"text_match_info":788},{"comment_count":50,"id":747,"is_sticky":50,"permalink":748,"podcastfilter":749,"post_author":326,"post_content":750,"post_date":751,"post_excerpt":752,"post_id":747,"post_modified":753,"post_thumbnail":754,"post_title":755,"post_type":384,"sort_by_date":756,"tag_links":757,"tags":762},"8365","http://radioblackout.org/podcast/le-guerre-per-lacqua/",[326],"Il controllo delle risorse idriche, l’oro blu, è una delle poste in gioco nelle lotte egemoniche del prossimo futuro. Anzi è già storia del nostro presente. Intorno a nodi geopolitici quali le alture del Golan o le sorgenti del Nilo ci sono conflitti che vanno avanti da decenni.\r\nL’acqua – diversamente dal petrolio – potrebbe bastare alle necessità di tutti i sette miliardi di abitanti del pianeta. Non è vero che scarseggi, ma è vero che è mal distribuita, spesso sprecata e soprattutto privatizzata.\r\n\r\nLa svolta si è avuta nel 2000, quando al II forum dell’acqua svoltosi all’Aja dal 17 al 22 marzo, venne stabilito che l’acqua non era un diritto umano – in quanto tale inalienabile – ma un bisogno umano, quindi smerciabile e privatizzabile.\r\nUn recente rapporto del «National Intelligence Estimate» reso pubblico a Washington dal Dipartimento di Stato ha lanciato l’allarme sulle future minacce alla sicurezza globale.\r\nSecondo l’amministrazione Obama presto la situazione diverrà esplosiva, scatenando vere “water wars”.\r\n\r\nAnarres ne ha parlato con Salvo Vaccaro, esperto di questioni geopolitiche e docente all’Università di Palermo.\r\nAscolta la sua analisi: [audio:http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/04/2012-04-22-vaccaro-guerre-per-lacqua.mp3|titles=2012 04 22 vaccaro guerre per l'acqua]\r\n\r\nScarica l'audio","23 Aprile 2012","Il controllo delle risorse idriche, l’oro blu, è una delle poste in gioco nelle lotte egemoniche del prossimo futuro. Anzi è già storia del nostro presente. Intorno a nodi geopolitici quali le alture del Golan o le sorgenti del Nilo ci sono conflitti che vanno avanti da decenni.\r\nL’acqua – diversamente dal petrolio – potrebbe bastare alle necessità di tutti i sette miliardi di abitanti del pianeta. Non è vero che scarseggi, ma è vero che è mal distribuita, spesso sprecata e soprattutto privatizzata.\r\n\r\nLa svolta si è avuta nel 2000, quando al II forum dell’acqua svoltosi all’Aja dal 17 al 22 marzo, venne stabilito che l’acqua non era un diritto umano – in quanto tale inalienabile – ma un bisogno umano, quindi smerciabile e privatizzabile.\r\nUn recente rapporto del «National Intelligence Estimate» reso pubblico a Washington dal Dipartimento di Stato ha lanciato l’allarme sulle future minacce alla sicurezza globale.\r\nSecondo l’amministrazione Obama presto la situazione diverrà esplosiva, scatenando vere “water wars”.\r\n\r\nAnarres ne ha parlato con Salvo Vaccaro, esperto di questioni geopolitiche e docente all’Università di Palermo. \r\n\r\n","2018-10-17 23:00:20","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/04/la-guerra-dell-acqua3-200x110.jpg","Le guerre per l’acqua",1335204067,[63,758,471,759,760,761],"http://radioblackout.org/tag/golan/","http://radioblackout.org/tag/guerre-per-lacqua/","http://radioblackout.org/tag/nilo/","http://radioblackout.org/tag/sudan/",[28,763,35,764,765,766],"Golan","guerre per l'acqua","Nilo","Sudan",{"tags":768},[769,771,773,775,777,779],{"matched_tokens":770,"snippet":79,"value":79},[28],{"matched_tokens":772,"snippet":763,"value":763},[],{"matched_tokens":774,"snippet":35,"value":35},[],{"matched_tokens":776,"snippet":764,"value":764},[],{"matched_tokens":778,"snippet":765,"value":765},[],{"matched_tokens":780,"snippet":766,"value":766},[],[782],{"field":38,"indices":783,"matched_tokens":784,"snippets":786,"values":787},[50],[785],[28],[79],[79],{"best_field_score":97,"best_field_weight":98,"fields_matched":101,"num_tokens_dropped":50,"score":231,"tokens_matched":101,"typo_prefix_score":50},{"document":790,"highlight":802,"highlights":807,"text_match":810,"text_match_info":811},{"comment_count":50,"id":791,"is_sticky":50,"permalink":792,"podcastfilter":793,"post_author":326,"post_content":794,"post_date":795,"post_excerpt":55,"post_id":791,"post_modified":796,"post_thumbnail":797,"post_title":798,"post_type":384,"sort_by_date":799,"tag_links":800,"tags":801},"98622","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-23-maggio-il-leone-di-chicago-referendum-una-trappola-fascisti-in-barriera/",[326],"ll podcast del nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete. Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming\r\n\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/2025-05-23-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nIl Leone di Chicago\r\nIl nuovo papa, agostiniano statunitense, per ora non gode a sinistra delle stesse simpatie del suo predecessore, nonostante abbia le stesse posizioni sulle donne, le persone omosessuali, trans, non binarie. Ma che dire? Prevost non è certo un populista. Anche se, essendo noto per il proprio spiccato antisemitismo, si è affrettato a correre ai ripari, stringendo la mano al presidente israeliano.\r\nPer capirne di più dobbiamo mettere in fila alcuni fattori chiave. Il primo è sicuramente la scelta del nome, mai casuale per i papi, che danno il loro primo segnale, scegliendo un nome adottato da un papa il cui ruolo è stato in qualche modo cruciale. Leone XIII fu il papa della Rerum Novarum cupiditas, l’enciclica con cui venne formulata la dottrina sociale della chiesa cattolica, basata sulla collaborazione di classe in opposizione alla guerra di classe. In questa stessa enciclica vi è una critica dei processi di industrializzazione, che oggi, in tempi mutati potrebbe avere una forte eco.\r\nInoltre un agostiniano sul soglio di Pietro, con l’insistito ruolo della grazia divina come necessaria ispirazione al bene, può rappresentare una forte alternativa alle chiese evangeliche, che stanno scalzando il cattolicesimo sia in Sud America che in Africa.\r\nNe abbiamo parlato con Giorgio Sacchetti, docente di storia all’Università di Firenze\r\n\r\nReferendum. Una trappola insidiosa\r\nI referendum abrogativi sul reintegro sul posto di lavoro in caso di licenziamento illegittimo, le indennità per i lavoratori licenziati nelle imprese con meno di 15 dipendenti, i contratti a termine, la responsabilità delle aziende committenti sugli infortuni nel lavoro in caso di appalti e la riduzione del tempo necessario per richiedere la cittadinanza italiana da parte dei cittadini stranieri, sono ancora una volta un'arma spuntata per i movimenti sociali.\r\nIl gioco referendario ha le sue regole ferree: se non si raggiunge il quorum del 50% + 1, il referendum viene invalidato, portando acqua al mulino del governo.\r\nNon solo. In passato anche i referendum che hanno raggiunto il quorum e la maggioranza sono stati regolarmente svuotati come una vasca da bagno quando si toglie il tappo.\r\nUn buon esempio è il referendum sull'acqua pubblica che, a distanza di oltre un decennio, è stato totalmente ignorato.\r\nNe abbiamo parlato con Gian Maria Valent\r\n\r\nCroci celtiche alla lapide di Ilio Baroni.\r\nChiamata Antifascista per una Barriera libera e solidale. No Pasarán!\r\nAd un mese dalla partecipata commemorazione del 25 aprile, ignoti neofascisti hanno insultato la memoria della Resistenza sfregiando con i loro simboli di morte la lapide del partigiano anarchico Ilio Baroni.\r\nDomenica 25 maggio ore 16,30 presidio alla lapide in corso Giulio Cesare angolo corso Novara\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nSabato 28 giugno\r\ndalle 10,30 alle 12,30\r\npresidio antimilitarista in corso Palermo angolo via Sesia\r\nVia i militari e la polizia da Barriera di Milano!\r\n\r\nA-Distro e SeriRiot\r\nvanno in pausa sino a settembre\r\nCi troverete alla Blackout fest!\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20,30\r\nper info scrivete a fai_torino@autistici.org\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFB\r\n@senzafrontiere.to/\r\n\r\nTelegram\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter mandando una mail ad: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","20 Giugno 2025","2025-06-20 01:10:30","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/faccia-spinata-200x110.jpg","Anarres del 23 maggio. Il Leone di Chicago. Referendum: una trappola. Fascisti in Barriera…",1750381794,[],[],{"post_content":803},{"matched_tokens":804,"snippet":805,"value":806},[28],"il referendum viene invalidato, portando \u003Cmark>acqua\u003C/mark> al mulino del governo.\r\nNon","ll podcast del nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete. Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming\r\n\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/2025-05-23-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nIl Leone di Chicago\r\nIl nuovo papa, agostiniano statunitense, per ora non gode a sinistra delle stesse simpatie del suo predecessore, nonostante abbia le stesse posizioni sulle donne, le persone omosessuali, trans, non binarie. Ma che dire? Prevost non è certo un populista. Anche se, essendo noto per il proprio spiccato antisemitismo, si è affrettato a correre ai ripari, stringendo la mano al presidente israeliano.\r\nPer capirne di più dobbiamo mettere in fila alcuni fattori chiave. Il primo è sicuramente la scelta del nome, mai casuale per i papi, che danno il loro primo segnale, scegliendo un nome adottato da un papa il cui ruolo è stato in qualche modo cruciale. Leone XIII fu il papa della Rerum Novarum cupiditas, l’enciclica con cui venne formulata la dottrina sociale della chiesa cattolica, basata sulla collaborazione di classe in opposizione alla guerra di classe. In questa stessa enciclica vi è una critica dei processi di industrializzazione, che oggi, in tempi mutati potrebbe avere una forte eco.\r\nInoltre un agostiniano sul soglio di Pietro, con l’insistito ruolo della grazia divina come necessaria ispirazione al bene, può rappresentare una forte alternativa alle chiese evangeliche, che stanno scalzando il cattolicesimo sia in Sud America che in Africa.\r\nNe abbiamo parlato con Giorgio Sacchetti, docente di storia all’Università di Firenze\r\n\r\nReferendum. Una trappola insidiosa\r\nI referendum abrogativi sul reintegro sul posto di lavoro in caso di licenziamento illegittimo, le indennità per i lavoratori licenziati nelle imprese con meno di 15 dipendenti, i contratti a termine, la responsabilità delle aziende committenti sugli infortuni nel lavoro in caso di appalti e la riduzione del tempo necessario per richiedere la cittadinanza italiana da parte dei cittadini stranieri, sono ancora una volta un'arma spuntata per i movimenti sociali.\r\nIl gioco referendario ha le sue regole ferree: se non si raggiunge il quorum del 50% + 1, il referendum viene invalidato, portando \u003Cmark>acqua\u003C/mark> al mulino del governo.\r\nNon solo. In passato anche i referendum che hanno raggiunto il quorum e la maggioranza sono stati regolarmente svuotati come una vasca da bagno quando si toglie il tappo.\r\nUn buon esempio è il referendum sull'acqua pubblica che, a distanza di oltre un decennio, è stato totalmente ignorato.\r\nNe abbiamo parlato con Gian Maria Valent\r\n\r\nCroci celtiche alla lapide di Ilio Baroni.\r\nChiamata Antifascista per una Barriera libera e solidale. No Pasarán!\r\nAd un mese dalla partecipata commemorazione del 25 aprile, ignoti neofascisti hanno insultato la memoria della Resistenza sfregiando con i loro simboli di morte la lapide del partigiano anarchico Ilio Baroni.\r\nDomenica 25 maggio ore 16,30 presidio alla lapide in corso Giulio Cesare angolo corso Novara\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nSabato 28 giugno\r\ndalle 10,30 alle 12,30\r\npresidio antimilitarista in corso Palermo angolo via Sesia\r\nVia i militari e la polizia da Barriera di Milano!\r\n\r\nA-Distro e SeriRiot\r\nvanno in pausa sino a settembre\r\nCi troverete alla Blackout fest!\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20,30\r\nper info scrivete a fai_torino@autistici.org\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFB\r\n@senzafrontiere.to/\r\n\r\nTelegram\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter mandando una mail ad: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org",[808],{"field":93,"matched_tokens":809,"snippet":805,"value":806},[28],578730123365187700,{"best_field_score":812,"best_field_weight":813,"fields_matched":101,"num_tokens_dropped":50,"score":814,"tokens_matched":101,"typo_prefix_score":50},"1108091338752",14,"578730123365187697",{"document":816,"highlight":830,"highlights":835,"text_match":810,"text_match_info":838},{"comment_count":50,"id":817,"is_sticky":50,"permalink":818,"podcastfilter":819,"post_author":821,"post_content":822,"post_date":823,"post_excerpt":55,"post_id":817,"post_modified":824,"post_thumbnail":825,"post_title":826,"post_type":384,"sort_by_date":827,"tag_links":828,"tags":829},"97098","http://radioblackout.org/podcast/aggiornamenti-dalla-campagna-defend-rojava-cosa-succede-in-siria/",[820],"defendkurdistan","Alessandro","[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/podcast-DR12.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[Download]\r\n\r\nAhmed Al Shara, presidente ad interim della Siria ha nominato il nuovo governo dopo la presentazione della costituzione provvisoria. Si tratta di un gabinetto composto da 23 membri, di cui 4 facenti parte di gruppi minoritari. Continuano però le preoccupazioni su questo governo e sul processo, ben poco democratico, che ha portato a questa formazione. L'amministrazione autonoma della Siria del Nord Est ha rilasciato a proposito un comunicato in cui sottolinea come il governo di Damasco abbia costantemente escluso diversi segmenti e gruppi etnici del popolo siriano dai processi politici e come abbia perseguito un approccio di governance unilaterale.\r\n\r\nSi legge nel comunicato:\r\n\r\n\"Qualsiasi governo che non rifletta la struttura multiculturale e polifonica della Siria non può governare il paese in modo sano e non può offrire una via d'uscita dall'attuale crisi. Al contrario, tali governi aggravano la crisi e creano nuove situazioni di stallo invece di risolvere le cause profonde del problema. Pertanto, non abbiamo alcun obbligo di attuare le decisioni di tali governi. Ripetere gli errori del passato danneggerà solo il popolo siriano e non aprirà mai la strada a una soluzione politica globale\".\r\n\r\nL'amministrazione autonoma si rivolge direttamente al governo quindi, facendo presente che o nel concreto si avvia un processo democratico interno al Paese, oppure l'amministrazione non riterrà legittime le decisioni del governo centrale. Ciò succede dopo che il governo centrale e le SDF, le forze militari dell'amministrazione autonoma, hanno firmato un accordo in otto punti, di cui abbiamo parlato nella puntata dedicata a Lorenzo Orsetti, che di fatto rappresenta il primo passo verso l’integrazione delle istituzioni civili e militari della Siria del Nord-Est nel governo siriano.\r\n\r\nA ciò si aggiunge la notizia che i quartieri a maggioranza curda Sheikh Maqsoud e Ashrafiyah di Aleppo, città che si trova fuori dall'amministrazione autonoma della Siria del nord est, hanno raggiunto un'accordo con il governo centrale siriano. Secondo questo accordo, le ypg e le ypj (forze di difesa popolare che fanno parte delle SDF), si ritirano dai due quartieri e la sicurezza di questi è in garantita dal ministero degli interni Siriano, legato al governo di Al Shara, insieme alle forze di sicurezza interna (l'Asaysh) che invece risponde all'amministrazione autonoma ed è la polizia interna dell'amministrazione autonoma.\r\n\r\nUna situazione quella in Siria in cui è evidente come l'amministrazione autonoma stia cercando di espandere la propria influenza nell'ottica di democratizzare il resto della Siria sulla base dell'esperienza del Rojava, contrapponendosi ad un governo che sta cercando di mantenere saldo il potere appena conquistato. Tanto si sta giocando su piano diplomatico, almeno nei confronti del governo centrale siriano, per non perdere le conquiste politiche ottenute fino ad oggi, mentre non finiscono le operazioni militari contro gli attacchi turchi e dell'SNA.\r\n\r\nEcco una lettera ricevuta da un compagno internazionalista dalla diga di Tishreen dove continua la veglia della popolazione.\r\n\r\n\r\n\"Come è ben noto, lo stato fascista turco ha attaccato le regioni della Siria settentrionale e orientale da novembre, poiché il processo rivoluzionario qui è un faro di speranza e una vera alternativa alla dura realtà della modernità capitalista. Questi attacchi sono stati fermati alla diga di Tişirin e al ponte di Qarakozah, poiché i mercenari turchi dell'SNA volevano avanzare verso Kobane, la \"Stalingrado curda\", che ha segnato l'inizio della sconfitta dell'ISIS nel 2015.\r\n\r\n\r\n\r\n\r\nLa diga di Tişirin è di grande importanza strategica. In tempi normali, fornisce elettricità a centinaia di migliaia di abitanti della Siria nord-orientale e produce una grandissima quantità di acqua potabile grazie a un sistema di depurazione. È anche uno dei pochi punti di attraversamento dell'Eufrate. Sapendo questo, i mercenari si sono trovati di fronte a una grande e storica resistenza da parte dei combattenti SDF e non sono riusciti a guadagnare terreno in questa regione. La resistenza è in corso da 2 mesi e sta entrando nel suo terzo... all'inizio della lotta i combattenti per la libertà SDF sono stati attaccati da ondate di mercenari supportati da attacchi aerei e tecnologia turchi. Ci sono state molte vittime nei primi giorni di scontro. Anche se l'intera Siria stava arrivando a un processo di riduzione dei combattimenti, facendo appelli alla situazione politica nella regione e alla nuova situazione consolidata, gli attacchi alla Siria settentrionale e orientale sono aumentati. Rendendosi conto della realtà della situazione, il popolo della rivoluzione, il popolo di Rêber Apo, si è prontamente ribellato e si è mosso verso la diga di Tişirin per protestare contro gli attacchi immotivati dello stato turco e per dimostrare il proprio sostegno ai combattenti delle SDF che resistevano in prima linea (a circa 3 km dalla diga).\r\n\r\n\r\n\r\nSotto lo spirito della guerra popolare rivoluzionaria, i popoli del Rojava hanno formato veri e propri scudi umani per difendere la diga, provenienti da ogni gruppo etnico e da ogni parte della Siria nord-orientale [...] Il coraggio, la potenza in ciò è semplicemente inspiegabile. Mentre le persone fuggono dalle bombe, ce ne sono altre che corrono l'una verso l'altra per proteggere i loro compagni dalla loro parte, sapendo che questa potrebbe essere la loro ultima mossa. Mentre le bombe cadevano intorno a noi, gli slogan di resistenza aumentavano, il morale si elevava a ogni suono di esplosione.\r\n\r\n\r\n\r\n[...] assistere alla resistenza popolare sulla diga ha avuto un impatto enorme tra i combattenti. Hanno visto le loro coraggiose donne e uomini anziani come le loro madri e padri lì per loro e, motivati da questo spirito di guerra popolare rivoluzionaria, sono andati ad affrontare il nemico e ondata dopo ondata di attacchi mercenari sono stati sconfitti dalle SDF. Sì, i compagni sono caduti martiri, gli amici non hanno potuto muovere i loro corpi per giorni a causa del volo costante dei droni turchi sulle nostre teste, abbiamo ferito degli amici, ma questa è la realtà della guerra. Il vero volto di questa resistenza non risiede nelle vittorie militari sul campo di battaglia. La vera resistenza risiede in ognuna di queste giovani donne e uomini che hanno capito nel profondo perché stiamo combattendo.\r\n\r\n\r\n\r\n[...] Lo spirito è forte e il significato della nostra vita quotidiana ha raggiunto un livello diverso dal sacrificio delle persone alla diga dei martiri. In questo momento gli scontri sono meno frequenti, gli attacchi dell'SNA sono concentrati sull'uso di armi pesanti e con il supporto dei droni e degli aerei da guerra dello stato turco, molto simili alla resistenza sulle montagne libere del Kurdistan. Siamo entrati in un nuovo momento per il Kurdistan e per la Rivoluzione, c'è ancora molto da accadere e molto da chiarire. Tuttavia, qui in prima linea alla diga di Tişrîn, il nostro obiettivo e il nostro lavoro sono chiari come l'acqua della diga che difendiamo. Siamo pronti, motivati e impazienti. Non ci arrenderemo e sotto lo spirito della guerra popolare rivoluzionaria prevarremo ancora una volta contro questo barbaro nemico fascista. Lunga vita alla resistenza a Tişirin Lunga vita al popolo Vittoria o vittoria!”\r\n\r\n\r\n\r\nMarzo 2025\r\n\r\n\r\nIl 4 aprile è stato il giorno internazionale del libro di Ocalan e in tutto il mondo, compresa Torino, si sono tenute iniziative di dibattito e letture dei testi di Abdullah Ocalan, filosofo e rivoluzionario in carcere da 26 anni nell'isola - prigione di Imrali. I suoi testi, in particolare quelli scritti in carcere, hanno ispirato la rivoluzione del Rojava e continuano ad ispirare in tutto il mondo la lotta politica di tantissime persone. La campagna per la liberazione fisica di Ocalan continua, con ancora più forza dopo i recenti sviluppi seguiti alle visite che ha ricevuto da parte di esponenti del partito DEM turco e dopo l'appello alla pace e alla società democratica, di cui potete trovare un commento nei podcast pubblicati sul sito.","10 Aprile 2025","2025-04-10 16:02:39","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/AGGIORNAMENTI-DALLA-CAMPAGNA-DEFEND-ROJAVA-2-1-e1744293681399-200x110.png","Aggiornamenti dalla campagna Defend Rojava! Cosa succede in Siria.",1744300959,[],[],{"post_content":831},{"matched_tokens":832,"snippet":833,"value":834},[28],"produce una grandissima quantità di \u003Cmark>acqua\u003C/mark> potabile grazie a un sistema","[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/podcast-DR12.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[Download]\r\n\r\nAhmed Al Shara, presidente ad interim della Siria ha nominato il nuovo governo dopo la presentazione della costituzione provvisoria. Si tratta di un gabinetto composto da 23 membri, di cui 4 facenti parte di gruppi minoritari. Continuano però le preoccupazioni su questo governo e sul processo, ben poco democratico, che ha portato a questa formazione. L'amministrazione autonoma della Siria del Nord Est ha rilasciato a proposito un comunicato in cui sottolinea come il governo di Damasco abbia costantemente escluso diversi segmenti e gruppi etnici del popolo siriano dai processi politici e come abbia perseguito un approccio di governance unilaterale.\r\n\r\nSi legge nel comunicato:\r\n\r\n\"Qualsiasi governo che non rifletta la struttura multiculturale e polifonica della Siria non può governare il paese in modo sano e non può offrire una via d'uscita dall'attuale crisi. Al contrario, tali governi aggravano la crisi e creano nuove situazioni di stallo invece di risolvere le cause profonde del problema. Pertanto, non abbiamo alcun obbligo di attuare le decisioni di tali governi. Ripetere gli errori del passato danneggerà solo il popolo siriano e non aprirà mai la strada a una soluzione politica globale\".\r\n\r\nL'amministrazione autonoma si rivolge direttamente al governo quindi, facendo presente che o nel concreto si avvia un processo democratico interno al Paese, oppure l'amministrazione non riterrà legittime le decisioni del governo centrale. Ciò succede dopo che il governo centrale e le SDF, le forze militari dell'amministrazione autonoma, hanno firmato un accordo in otto punti, di cui abbiamo parlato nella puntata dedicata a Lorenzo Orsetti, che di fatto rappresenta il primo passo verso l’integrazione delle istituzioni civili e militari della Siria del Nord-Est nel governo siriano.\r\n\r\nA ciò si aggiunge la notizia che i quartieri a maggioranza curda Sheikh Maqsoud e Ashrafiyah di Aleppo, città che si trova fuori dall'amministrazione autonoma della Siria del nord est, hanno raggiunto un'accordo con il governo centrale siriano. Secondo questo accordo, le ypg e le ypj (forze di difesa popolare che fanno parte delle SDF), si ritirano dai due quartieri e la sicurezza di questi è in garantita dal ministero degli interni Siriano, legato al governo di Al Shara, insieme alle forze di sicurezza interna (l'Asaysh) che invece risponde all'amministrazione autonoma ed è la polizia interna dell'amministrazione autonoma.\r\n\r\nUna situazione quella in Siria in cui è evidente come l'amministrazione autonoma stia cercando di espandere la propria influenza nell'ottica di democratizzare il resto della Siria sulla base dell'esperienza del Rojava, contrapponendosi ad un governo che sta cercando di mantenere saldo il potere appena conquistato. Tanto si sta giocando su piano diplomatico, almeno nei confronti del governo centrale siriano, per non perdere le conquiste politiche ottenute fino ad oggi, mentre non finiscono le operazioni militari contro gli attacchi turchi e dell'SNA.\r\n\r\nEcco una lettera ricevuta da un compagno internazionalista dalla diga di Tishreen dove continua la veglia della popolazione.\r\n\r\n\r\n\"Come è ben noto, lo stato fascista turco ha attaccato le regioni della Siria settentrionale e orientale da novembre, poiché il processo rivoluzionario qui è un faro di speranza e una vera alternativa alla dura realtà della modernità capitalista. Questi attacchi sono stati fermati alla diga di Tişirin e al ponte di Qarakozah, poiché i mercenari turchi dell'SNA volevano avanzare verso Kobane, la \"Stalingrado curda\", che ha segnato l'inizio della sconfitta dell'ISIS nel 2015.\r\n\r\n\r\n\r\n\r\nLa diga di Tişirin è di grande importanza strategica. In tempi normali, fornisce elettricità a centinaia di migliaia di abitanti della Siria nord-orientale e produce una grandissima quantità di \u003Cmark>acqua\u003C/mark> potabile grazie a un sistema di depurazione. È anche uno dei pochi punti di attraversamento dell'Eufrate. Sapendo questo, i mercenari si sono trovati di fronte a una grande e storica resistenza da parte dei combattenti SDF e non sono riusciti a guadagnare terreno in questa regione. La resistenza è in corso da 2 mesi e sta entrando nel suo terzo... all'inizio della lotta i combattenti per la libertà SDF sono stati attaccati da ondate di mercenari supportati da attacchi aerei e tecnologia turchi. Ci sono state molte vittime nei primi giorni di scontro. Anche se l'intera Siria stava arrivando a un processo di riduzione dei combattimenti, facendo appelli alla situazione politica nella regione e alla nuova situazione consolidata, gli attacchi alla Siria settentrionale e orientale sono aumentati. Rendendosi conto della realtà della situazione, il popolo della rivoluzione, il popolo di Rêber Apo, si è prontamente ribellato e si è mosso verso la diga di Tişirin per protestare contro gli attacchi immotivati dello stato turco e per dimostrare il proprio sostegno ai combattenti delle SDF che resistevano in prima linea (a circa 3 km dalla diga).\r\n\r\n\r\n\r\nSotto lo spirito della guerra popolare rivoluzionaria, i popoli del Rojava hanno formato veri e propri scudi umani per difendere la diga, provenienti da ogni gruppo etnico e da ogni parte della Siria nord-orientale [...] Il coraggio, la potenza in ciò è semplicemente inspiegabile. Mentre le persone fuggono dalle bombe, ce ne sono altre che corrono l'una verso l'altra per proteggere i loro compagni dalla loro parte, sapendo che questa potrebbe essere la loro ultima mossa. Mentre le bombe cadevano intorno a noi, gli slogan di resistenza aumentavano, il morale si elevava a ogni suono di esplosione.\r\n\r\n\r\n\r\n[...] assistere alla resistenza popolare sulla diga ha avuto un impatto enorme tra i combattenti. Hanno visto le loro coraggiose donne e uomini anziani come le loro madri e padri lì per loro e, motivati da questo spirito di guerra popolare rivoluzionaria, sono andati ad affrontare il nemico e ondata dopo ondata di attacchi mercenari sono stati sconfitti dalle SDF. Sì, i compagni sono caduti martiri, gli amici non hanno potuto muovere i loro corpi per giorni a causa del volo costante dei droni turchi sulle nostre teste, abbiamo ferito degli amici, ma questa è la realtà della guerra. Il vero volto di questa resistenza non risiede nelle vittorie militari sul campo di battaglia. La vera resistenza risiede in ognuna di queste giovani donne e uomini che hanno capito nel profondo perché stiamo combattendo.\r\n\r\n\r\n\r\n[...] Lo spirito è forte e il significato della nostra vita quotidiana ha raggiunto un livello diverso dal sacrificio delle persone alla diga dei martiri. In questo momento gli scontri sono meno frequenti, gli attacchi dell'SNA sono concentrati sull'uso di armi pesanti e con il supporto dei droni e degli aerei da guerra dello stato turco, molto simili alla resistenza sulle montagne libere del Kurdistan. Siamo entrati in un nuovo momento per il Kurdistan e per la Rivoluzione, c'è ancora molto da accadere e molto da chiarire. Tuttavia, qui in prima linea alla diga di Tişrîn, il nostro obiettivo e il nostro lavoro sono chiari come l'acqua della diga che difendiamo. Siamo pronti, motivati e impazienti. Non ci arrenderemo e sotto lo spirito della guerra popolare rivoluzionaria prevarremo ancora una volta contro questo barbaro nemico fascista. Lunga vita alla resistenza a Tişirin Lunga vita al popolo Vittoria o vittoria!”\r\n\r\n\r\n\r\nMarzo 2025\r\n\r\n\r\nIl 4 aprile è stato il giorno internazionale del libro di Ocalan e in tutto il mondo, compresa Torino, si sono tenute iniziative di dibattito e letture dei testi di Abdullah Ocalan, filosofo e rivoluzionario in carcere da 26 anni nell'isola - prigione di Imrali. I suoi testi, in particolare quelli scritti in carcere, hanno ispirato la rivoluzione del Rojava e continuano ad ispirare in tutto il mondo la lotta politica di tantissime persone. La campagna per la liberazione fisica di Ocalan continua, con ancora più forza dopo i recenti sviluppi seguiti alle visite che ha ricevuto da parte di esponenti del partito DEM turco e dopo l'appello alla pace e alla società democratica, di cui potete trovare un commento nei podcast pubblicati sul sito.",[836],{"field":93,"matched_tokens":837,"snippet":833,"value":834},[28],{"best_field_score":812,"best_field_weight":813,"fields_matched":101,"num_tokens_dropped":50,"score":814,"tokens_matched":101,"typo_prefix_score":50},6634,{"collection_name":384,"first_q":28,"per_page":34,"q":28},12,["Reactive",843],{},["Set"],["ShallowReactive",846],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$fZmzs4TEupL503tzph8a2dXJaXDzlhTbyWTO-sPdkQt4":-1},true,"/search?query=acqua"]