","Grecia. Il governo carica, quelli della fabbrica autogestita Vio. Me. resistono e si accampano","post",1467740579,[],[],{"post_content":37},{"matched_tokens":38,"snippet":40,"value":41},[39],"additivi","della crisi, e non contengono \u003Cmark>additivi\u003C/mark> chimici ma solo componenti naturali.","Il 12 febbraio del 2013 i lavoratori della azienda di materiali edili Vio.Me di Salonicco, senza stipendio da maggio del 2011, hanno rimesso in moto la loro fabbrica avviando la produzione autogestita di detersivi naturali. Con questo slogan: «Voi non potete, ma noi possiamo».\r\nDopo una lunga lotta sostenuta da migliaia di persone gli operai hanno deciso di autogestire la fabbrica, scegliendo loro come e cosa produrre.\r\n\r\nQuando Vio.Me ha deciso di chiudere l’attività non era affatto sull’orlo della bancarotta, gli operai si sono battuti per i salari arretrati e i posti di lavoro. Poi, a luglio del 2011, il sindacato di fabbrica – nato nel 2006 e indipendente dalla Gsee, la Confederazione generale dei lavoratori greci, e dal Pame, il fronte sindacale di ispirazione comunista – si è trasformato in assemblea e ha votato quasi all’unanimità (97%) l’occupazione dello stabilimento confiscando le macchine e i prodotti.\r\nA quel punto i lavoratori hanno cominciato a immaginare soluzioni alternative. Riciclando i materiali di scarto sono riusciti a raccogliere un po’ di soldi per autofinanziarsi. Hanno creato una cassa di sciopero e hanno anche ricevuto una tantissimi aiuti alimentari.\r\nQuella grande prova di solidarietà contribuì a dare forza di resistere, quando fu chiaro che l'autogestione non sarebbe stata sostenuta né dal governo né dalle amministrazioni locali. Nonostante tutto all'inizio era molto dura perché i 38 lavoratori che avevano dato avvio alla scommessa dell'autogestione non credevano di farcela da soli in una situazione di illegalità.\r\nIl supporto del Comitato locale di solidarietà, composto per lo più da attivisti della sinistra radicale o anarchici, ha dato la spinta ad andare avanti.\r\n\r\nIn quel periodo i lavoratori decidono di abbandonare la produzione precedente – materiali per l'edilizia – per ragioni economiche ed ecologiche.\r\nI loro detersivi – saponi, ammorbidenti, detergenti per i vetri – costano poco, sono pensati per le famiglie greche al tempo della crisi, e non contengono \u003Cmark>additivi\u003C/mark> chimici ma solo componenti naturali. Trasformare un’impresa chimica e inquinante in una fabbrica attenta all’ambiente per quelli della Vio.Me. è stato anche un modo per ripagare un debito alla società.\r\nIl lavoro e la cooperativa sono gestiti collettivamente. Fanno assemblee tutti i giorni e ogni mattina decidono chi fa cosa assegnandosi ciascuno una postazione diversa, a rotazione. Nessuno dà gli ordini e tutti trattano gli altri allo stesso modo, sia a livello di stipendi – purtroppo ancora molto bassi – sia a livello di decisioni.\r\nHanno stabilito che ogni lavoratore è membro della cooperativa e che ogni membro della cooperativa deve essere un lavoratore, cioè le quote dei membri non possono essere cedute né rivendute. È un modo per garantire la democrazia diretta.\r\n\r\nI lavoratori Vio.Me. distribuiscono i loro detersivi nei circuiti di un’economia solidale. La distribuzione è possibile grazie a una rete militante che si è creata subito intorno alla fabbrica autogestita.\r\n\r\nVenerdì primo luglio una carovana di lavoratori e solidali è partita da Salonicco alla volta di Atene. Meta il ministero dell'Interno, per ottenere che la fabbrica non venga messa in vendita, oltre all'allacciamento legale di luce ed acqua.\r\nDopo un primo inconcludente incontro con il ministro del lavoro, lavoratori e solidali hanno deciso di accamparsi di fronte al ministero, sfidando le minacce della polizia, che ha risposto caricando, pestando e gasando. Diversi compagni sono finiti in ospedale, un attivista e un giornalista sono stati fermati dalla polizia, ma rilasciati dopo le pressioni dei compagni.\r\nPoi l'accampamento è stato allestito ed i lavoratori sono decisi a resistere.\r\nFallita la strategia del bastone, il viceministro è scesa in strada, dichiuarando che noin ci sarebbero stati altri interventi muscolari.\r\nSul piano delle risposte concrete, il governo guidato da Syriza tradisce anche in questa occasione le promesse elettorali, nascondendo la testa sotto la sabbia, nel chiaro auspicio che i lavoratori si stanchino e mollino l'occupazione della piazza.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Iannis, un compagno di Salonicco che ha partecipato alle giornate di lotta.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2016-07-05-iannis-viome",[43],{"field":44,"matched_tokens":45,"snippet":40,"value":41},"post_content",[39],578730123365187700,{"best_field_score":48,"best_field_weight":49,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":13,"score":50,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":13},"1108091338752",14,"578730123365187697",6690,{"collection_name":32,"first_q":39,"per_page":53,"q":39},6,2,{"facet_counts":56,"found":14,"hits":76,"out_of":128,"page":14,"request_params":129,"search_cutoff":11,"search_time_ms":54},[57,63],{"counts":58,"field_name":61,"sampled":11,"stats":62},[59],{"count":14,"highlighted":60,"value":60},"liberation front","podcastfilter",{"total_values":14},{"counts":64,"field_name":10,"sampled":11,"stats":74},[65,67,68,70,72],{"count":14,"highlighted":66,"value":66},"vegan",{"count":14,"highlighted":39,"value":39},{"count":14,"highlighted":69,"value":69},"coloranti",{"count":14,"highlighted":71,"value":71},"nanotecnologie",{"count":14,"highlighted":73,"value":73},"industria alimentare",{"total_values":75},5,[77],{"document":78,"highlight":97,"highlights":114,"text_match":123,"text_match_info":124},{"comment_count":13,"id":79,"is_sticky":13,"permalink":80,"podcastfilter":81,"post_author":82,"post_content":83,"post_date":84,"post_excerpt":27,"post_id":79,"post_modified":85,"post_thumbnail":86,"post_title":87,"post_type":88,"sort_by_date":89,"tag_links":90,"tags":96},"46715","http://radioblackout.org/podcast/occhio-agli-ingredienti-un-viaggio-nel-terribile-mondo-dellindustria-alimentare/",[60],"liberationfront"," \r\n\r\nL'industria del cibo nasconde le sue più inaspettate brutture proprio negli “ingredienti” usati per rendere appetibili e invitanti certi prodotti: parliamo di coloranti e di additivi alimentari. Questi, prima di essere introdotti nel mercato, vengono sperimentati su cavie animali, ma nonostante i responsi negativi o allarmanti, superano i test e vengono introdotti in praticamente tutti i cibi e le bevande di grossa produzione. Istituti di controllo alimentare come l'EFSA o l'RDA non temono di dare il via libera a composti nocivi per la salute pur di compiacere i colossi dell'industria alimentare.\r\n\r\nAdditivi e coloranti sono spesso di derivazione animale: insetti, ossa, grassi, piume, e peli, tutto è concesso per rendere più appetitoso il cibo umano!\r\n\r\nIl mercato alimentare ha un giro d'affari enorme e l'Italia ha deciso di puntare tutto sui suoi prodotti eno-gastronomici per rendersi eccellenza nel mercato globale. Per questo, dopo aver ospitato l'expo 2015, continua ad essere teatro dei più importanti forum internazionali sull'alimentazione. Tra questi il World allergy food che riunisce i grandi marchi che hanno interessi nel mercato indotto dalle intolleranze alimentarli; e il Seeds&Chips che vanta ospiti illustri e cerca di disegnare l'alimentazione del futuro tra genetica, architettura e nuove tecnologie. Ma dietro la copertina patinata di progetti filantropi si nascondono gli interessi delle stesse multinazionali che perpetuano lo sciacallaggio delle risorse mondiali.\r\n\r\nLe nanotecnologie avranno un ruolo fondamentale nel new food e già oggi sono largamente utilizzate nell'industria alimentare attraverso nano-particelle ingegnerizzate che fungono da additivi per esaltare il sapore o il colore, per ostacolare la crescita batterica, rallentare l'ossidazione e addirittura per simulare la sensazione di sazietà. Uno tra i più utilizzati è il biossido di titanio che rafforza il colorante ed è stato dichiarato come possibile cancerogeno, ma l'etichettatura, così come i test, è lacunosa e faziosa.\r\n\r\nPer nano-food si intendono prodotti contenenti nano-particelle usati come ingredienti o additivi e nano-strutture che servono a veicolare e favorire l'assorbimento di composti bioattivi e migliorare le caratteristiche organolettiche del cibo.\r\n\r\nOltre al problema del non sapere nulla riguardo il loro grado di biodegradabilità, le nanoparticelle riescono a infiltrarsi nel corpo umano, nella terra e nelle piante contaminandone la struttura e il DNA.\r\n\r\nBuon appetito\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/03/alim.mp3\"][/audio]","26 Marzo 2018","2019-01-31 12:49:12","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/03/aa-200x110.jpg","Occhio agli ingredienti: un viaggio nel terribile mondo dell'industria alimentare","podcast",1522107621,[91,92,93,94,95],"http://radioblackout.org/tag/additivi/","http://radioblackout.org/tag/coloranti/","http://radioblackout.org/tag/industria-alimentare/","http://radioblackout.org/tag/nanotecnologie/","http://radioblackout.org/tag/vegan/",[39,69,73,71,66],{"post_content":98,"tags":102},{"matched_tokens":99,"snippet":100,"value":101},[39],"parliamo di coloranti e di \u003Cmark>additivi\u003C/mark> alimentari. 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