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Di come i prezzi degli affitti siano diventati insostenibili, ma anche di come stia cambiando la forma degli affitti brevi, nel senso di una progressiva spersonalizzazione del rapporto tra ospite e affittuario, il cui passaggio di consegne viene delegato a qualche dispositivo tecnico.\r\n\r\nAbbiamo commentato l'ipocrisia di un evento come l'apertura della Porta Santa nel carcere di Rebibbia da parte di Papa Francesco, nel momento in cui viene fatto passare un decreto che istituisce il reato di resistenza passiva da parte di detenuti e detenute, anche a fronte di un progressivo aumento delle rivolte in carcere dovute all'insostenibilità delle condizioni di reclusione.\r\n\r\nInfine ci siamo fatte raccontare del corteo a Milano di sabato, in solidarietà con la popolazione Palestinese e per la fine del genocidio a Gaza. 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Ne abbiamo parlato con Sarah Gainsforth, autrice di 'Airbnb - città merce'.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/airbnb.mp3\"][/audio]","27 Marzo 2020","2020-03-27 11:53:10","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/città-deserte-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"164\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/città-deserte-300x164.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/città-deserte-300x164.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/città-deserte-768x421.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/città-deserte-200x110.jpg 200w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/città-deserte.jpg 900w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","AirBnb: piattaforme turistiche e mercato immobiliare in quarantena",1585309990,[63,290,291,292,293,294,295,165,296,167,297,298],"http://radioblackout.org/tag/airbnb/","http://radioblackout.org/tag/blackout/","http://radioblackout.org/tag/citta/","http://radioblackout.org/tag/coronavirus/","http://radioblackout.org/tag/covid/","http://radioblackout.org/tag/gentrification/","http://radioblackout.org/tag/mercato-immobiliare/","http://radioblackout.org/tag/sharing-economy/","http://radioblackout.org/tag/turismo/",[32,300,37,301,302,303,15,23,304,21,305,306],"airbnb","città","coronavirus","covid","mercato immobiliare","sharing economy","turismo",{"post_content":308,"tags":312},{"matched_tokens":309,"snippet":310,"value":311},[32],"privati degli alti proventi degli \u003Cmark>affitti\u003C/mark> a breve termine? 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Le cause sono state attributa ad un cedimento strutturale e sono inserite in un contesto di case popolari periferiche in stato di abbandono.\r\nAlessandro ci ha anche raccontato le attività del comitato di quartiere Mammut dove la solidarietà e la militanza di fatto sono le uniche risorse nelle Periferie di Roma che denunciano e portano in luce lo stato di abbandono, le condizioni di degrado e metto in moto iniziative di lotta/rivendicazione/denuncia. Comunicato di solidarietà:\r\n\r\n\"La manutenzione dell'edilizia residenziale pubblica non è uno scherzo.\r\n\r\nQuanto avvenuto stanotte a Napoli alla Vela Celeste è l'emblema di come la vita di chi abita nei plessi popolari conti veramente poco. 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Proprio in quegli stessi quartieri che vengono dipinti, loro e soprattutto chi ci abita, come campi di battaglia.\r\n\r\nQuest'anno alla festa di quartiere abbiamo evidenziato come la frontiera invisibile tra i quartieri che non meritano di essere parte della città, e quelli che invece sono degni di essere parte dei grandi eventi, dei grandi investimenti, è rappresentata ogni giorno sui social, i giornali, le televisioni come un confine da irrigidire, anziché da abbattere. Stanotte, quella frontiera ha fatto due morti e decine di feriti. Napoli, esattamente come Roma, è oggetto di grandi operazioni di marketing a scopo turistico che la dipingono come un paradiso in terra. Per chi ci abita, però, quel paradiso è spesso un inferno. Fatto di emergenza abitativa, affitti stellari, mancanza di lavoro, mobilità impossibile.\r\n\r\nA Roma come a Napoli, le manutenzioni dei complessi popolari, e più in generale del patrimonio immobiliare, non sono uno scherzo. Come si fa a parlare di Giubileo, di Smart City e di città dei 15 minuti, se non si riesce neanche a fare un piano serio, responsabile, sostenibile di manutenzione dell'edilizia residenziale pubblica?\r\n\r\nServono investimenti e regolamenti ora. Per le manutenzioni, per l'abitare, per far scoppiare la bolla speculativa sugli affitti in vista del Giubileo. 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Privatizzazioni, bandi a ribasso, tagli, danneggiano beneficiare, riducono la qualità del lavoro, generano malessere e povertà. Tuteliamo le persone Tuteliamo il lavoro di cura. Nel 2023 verrà rinnovato il CCNL delle cooperative sociali: basta contrattazioni a ribasso, non sulla nostra pelle. \"\r\nCon Leo abbiamo fatto anche un bilancio politico/sindacale della Rete del Lavoro Sociale alla luce del confronto con i sindacati e delle numerose assemblee ed iniziative promosse.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/06/F_m_30_05_Leonardo-rete-lavoro-sociale-su-prossime-iniziative.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl secondo argomento che abbiamo trattato in questa puntata è stato quello dello sciopero generale lanciato dal sindacato USB, per farlo ci siamo avvalsi del collegamento telefonico con Lorenzo Montanari di USB Piemonte che ci ha raccontato come è andata la giornata di mobilitazione nazionale qui a Torino ed ha rilanciato i prossimi appuntamenti. Di seguito il comunicato di convocazione allo sciopero:\r\n\r\n\"In un Paese che conta già oltre 3 milioni di lavoratori e lavoratrici poveri e 2 milioni di disoccupati, l’aumento generalizzato dei prezzi ha ridotto del 12% il potere d’acquisto, peggiorando drasticamente le condizioni di vita delle classi popolari e facendo precipitare migliaia di famiglie in condizioni di povertà.\r\n\r\nDi fronte a costi della vita insostenibili ai più, a partire da affitti, mutui, bollette e beni di prima necessità servono investimenti per aumentare i salari, tutelare i redditi e ampliare il welfare anziché ridurlo.\r\n\r\nLa cancellazione del reddito di cittadinanza, le briciole erogate per gli aumenti delle pensioni minime, l’estensione dei contratti a termine e dei voucher, l’eliminazione dei fondi al sostegno alla locazione a fronte di migliaia di sfratti ogni anno e dell’assenza di un piano di rilancio dell’edilizia residenziale pubblica, sono ulteriori tasselli che confermano la scelta anche di questo governo, come di quelli che si sono alternati negli ultimi trent’anni, di schierarsi a tutela degli interessi di profitto di padroni e palazzinari, aumentando la massa di popolazione sottopagabile, tagliando sul costo del lavoro e distruggendo quel poco che rimane di welfare e diritti.\r\n\r\nDalla finanziaria al decreto Lavoro, passando per la cancellazione della protezione speciale per i migranti, è chiara la volontà del governo Meloni di continuare ad inasprire la guerra ai poveri, ai precari e disoccupati, e al contempo, di alimentare le politiche guerrafondaie dell’Unione Europea e della Nato, tagliando la spesa pubblica per investire in armamenti.\r\n\r\nMentre i fondi del PNRR vengono dirottati per la produzione di munizioni e per finanziare grandi opere inutili e dannose come il Tav in Val Susa, il ponte sullo stretto o continuare la cementificazione in Emilia Romagna con il Passante, la crisi ambientale prodotta da questo modello di sviluppo continua ad abbattersi sui nostri territori, aggravando la crisi sociale.\r\n\r\nSono migliaia le famiglie in Emilia Romagna che si ritrovano senza casa a causa dell'insufficienza di investimenti ed assunzioni per la prevenzione e tutela dei territori. Sono migliaia i lavoratori e lavoratrici, anche precari, che in questa situazione emergenziale non hanno alcuna copertura salariale per le giornate di inattività o che non sanno se e quando inizieranno a lavorare come gli stagionali del turismo: a questi lavoratori è necessario allora garantire subito un reddito di emergenza.\r\n\r\nAnche per questo, contro un governo che odia le classi popolari, contro l'ipotesi sindacale collaborazionista di Cgil Cisl Uil, il 26 maggio invitiamo inquilini, pensionati, lavoratori e lavoratrici precari, atipici, sottopagati a partecipare allo sciopero generale di USB, per rimettere al centro casa, salario e diritti:\r\n\r\n \t300 euro netti subito in busta paga\r\n \tStipendi legati all'inflazione reale\r\n \tSalario minimo 10 € l'ora\r\n \tPrezzi, affitti e tariffe calmierate\r\n \tUn milione di case popolari riutilizzando lo sfitto\r\n \tRilancio del sistema pensionistico e previdenziale\r\n\r\nFederazione del Sociale USB\"\r\n\r\n ","8 Giugno 2023","2023-06-08 18:44:04","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/06/csm_sciogen_4b29860cc7-200x110.jpeg","frittura mista|radio fabbrica 30/05/2023",1686249822,[],[],{"post_content":506},{"matched_tokens":507,"snippet":508,"value":509},[32],"ai più, a partire da \u003Cmark>affitti\u003C/mark>, mutui, bollette e beni di"," \r\n\r\nIl primo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Leo, della rete del Lavoro Sociale, sul presidio che si terrà il 9/6/2023 dalle 12 alle 18 in corso Francia 16 a Torino davanti alla sede di confcooperative:\r\n\"tutt* possiamo essere la persona in stato di fragilità che riceve assistenza sociale. Privatizzazioni, bandi a ribasso, tagli, danneggiano beneficiare, riducono la qualità del lavoro, generano malessere e povertà. Tuteliamo le persone Tuteliamo il lavoro di cura. Nel 2023 verrà rinnovato il CCNL delle cooperative sociali: basta contrattazioni a ribasso, non sulla nostra pelle. \"\r\nCon Leo abbiamo fatto anche un bilancio politico/sindacale della Rete del Lavoro Sociale alla luce del confronto con i sindacati e delle numerose assemblee ed iniziative promosse.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/06/F_m_30_05_Leonardo-rete-lavoro-sociale-su-prossime-iniziative.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl secondo argomento che abbiamo trattato in questa puntata è stato quello dello sciopero generale lanciato dal sindacato USB, per farlo ci siamo avvalsi del collegamento telefonico con Lorenzo Montanari di USB Piemonte che ci ha raccontato come è andata la giornata di mobilitazione nazionale qui a Torino ed ha rilanciato i prossimi appuntamenti. 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Anche in streaming.\r\n\r\nAscolta e diffondi il podcast:\r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/09/2022-09-23-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\nIn questa puntata:\r\n\r\nDisertiamo le urne!\r\nCambiano i governi, restano sfruttamento, oppressione, carovita, sfratti, guerra.\r\nLe elezioni sono una delega in bianco a gente che ha il solo scopo di restare al potere, appoggiando gli interessi dei ricchi e dei potenti che li sostengono.\r\nQuesta volta c’è il rischio che trovino ascolto gli appelli al “voto utile” in una risibile crociata antifascista di fronte alla vittoria che i sondaggi attribuiscono a Fratelli d’Italia. Come se i fascisti non avessero mai governato nel nostro paese, come se le politiche securitarie con le quali chiedono consenso non fossero state attuate con altrettanta solerzia dal centrosinistra, come se i pentastellati e le varie formazioni della diaspora comunista non avessero votato per grandi opere, centri di detenzione per migranti, militari per le strade e guerra. La Lega, formazione populista di estrema destra, è il partito che ha governato di più negli ultimi 28 anni. I fascisti di Fratelli d’Italia sono stati parte integrante di tutti i governi di centrodestra.\r\nVa da se che la mera astensione dal voto non basta. Occorre dare concretezza alla prospettiva di autogoverno dal basso attraverso assemblee territoriali e percorsi di autogestione conflittuale con l’esistente che creino le condizioni per cacciare padroni e governanti!\r\nNe abbiamo discusso con Francesco Fricche\r\n\r\nVerso la Free(k) Pride\r\nFrocie, mostrә, devianti! La freek attraverserà le strade di Torino anche quest'a(n)no nella sua versione autunnale, e anche quest'anno attraverseremo le strade con i nostri corpi e le nostre menti eccedenti, non conformi alla norma. Una norma ciseteropatriarcale, repressiva, capitalista, colonialista in cui non ci riconosciamo.\r\nPERCHÉ L'8 OTTOBRE?\r\nDal 6 al 9 ottobre si terrà a Torino il meeting annuale della European Pride Organizers Association (associazione che riunisce i comitati organizzatori dei pride europei filo-istituzionali). Il modello verso il quale si muovono queste organizzazioni è un modello di fare pride istituzionalizzato, ripulito, sponsorizzato, recintato. Non vogliamo perdere - anche noi - questa occasione: l'occasione di presentare un modo di fare pride alternativo a questo modello, un pride critico, senza sponsor, senza sfilate delle forze dell'ordine, un pride anticapitalista e dissidente.\r\n\r\nViviamo in una città dove la repressione di chi lotta fuori e contro la gabbia istituzionale è da tempo la norma. Una città dove magistratura e polizia utilizzano un codice penale costruito come arma di guerra ai poveri e alle soggettività politiche e sociali dissidenti per mettere a tacere ogni forma di contestazione reale. La violenza istituzionale la ritroviamo alle frontiere, nei CPR, nelle strade di una città dove i poliziotti ricattano le libere donne migranti chiedendo favori sessuali in cambio del permesso di soggiorno. È la violenza misogina e cattofascista che ha reso sempre più difficile accedere ad un aborto libero e sicuro. 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La strada delle frocie borghesi e per bene non è la nostra. Non ci adatteremo mai al sistema dominante, figlio di un modello cis etero e monogamo di famiglia tradizionale.\r\nVogliamo una città più frocia, più transfemminista, antirazzista, antispecista, antifascista e anticapitalista, rifiutiamo ogni ingerenza sui nostri corpi, ogni logica binaria e ogni tentativo di dipingerci sempre e solo come vittime.\r\nVogliamo che la paura cambi di campo. Vogliamo liberarci dei preti di ogni religione, dei tutori dell'ordine patriarcale, dei politici che ci vorrebbero soggetti deboli da tutelare.\r\nLe strade libere le fanno le soggettività libere e mostruose che le attraversano.\r\n\r\nFrocification! ✨?✨\r\n\r\nScuola. Preti e militari hanno sempre più spazio nelle scuole italiane. E, quel che è peggio, ciò avviene senza che l’opposizione alla clericalizzazione e militarizzazione delle vite di bambin* e ragazz* abbia reale visibilità.\r\nNe abbiamo parlato con Robertino Barbieri\r\n\r\nPutin e Biden verso la guerra nucleare\r\nI fatti sono noti. Il governo russo ha detto a chiare lettere che, quando i territori ucraini occupati saranno annessi alla Russia con i referendum annunciati a breve, ogni attacco a queste aree sarà considerato atto di guerra e, quindi, passibile di risposta nucleare.\r\nMeno noto è il fatto che una della basi di questa guerra nucleare si trova in Sicilia, nella base di Sigonella. Nei giorni scorsi il Dipartimento dell’Aeronautica militare USA ha firmato un contratto del valore di 177 milioni di dollari circa con la società Collins Aerospace, controllata dal colosso militare industriale Raytheon Technologies, per migliorare l’efficienza e garantire la manutenzione del sistema di comunicazione strategico ad alta frequenza. In altri termini verranno potenziate le antenne e le apparecchiature che assicurano al Pentagono la trasmissione degli ordini di guerra nucleare.\r\nLa possibilità di un’escalation bellica devastante è sempre più forte. Sempre più urgente è rinforzare l’opposizione alla guerra e al militarismo. Partendo da casa nostra. A Torino, in piazza Graf, c’è uno stabilimento della Collins Aerospace.\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nSabato 24 settembre\r\nore 17\r\npunto info sulle missioni militari all’estero in via Po 16 \r\n\r\nLunedì 26 settembre\r\nore 10,30\r\npunto info sulle missioni militari all’estero al Campus, lungo Dora Siena 100 A\r\n\r\nVenerdì 30 settembre\r\n40 anni di anarchia\r\nore 20,30\r\nCena vegan per i primi 40 anni dello spazio anarchico di corso Palermo 46 \r\nBenefit lotte sociali ed antimilitariste\r\nper prenotazioni:\r\nantimilitarista.to@gmail.com\r\n\r\nSabato 8 ottobre\r\nFree(k) Pride! 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Come se i fascisti non avessero mai governato nel nostro paese, come se le politiche securitarie con le quali chiedono consenso non fossero state attuate con altrettanta solerzia dal centrosinistra, come se i pentastellati e le varie formazioni della diaspora comunista non avessero votato per grandi opere, centri di detenzione per migranti, militari per le strade e guerra. La Lega, formazione populista di estrema destra, è il partito che ha governato di più negli ultimi 28 anni. I fascisti di Fratelli d’Italia sono stati parte integrante di tutti i governi di centrodestra.\r\nVa da se che la mera astensione dal voto non basta. Occorre dare concretezza alla prospettiva di autogoverno dal basso attraverso assemblee territoriali e percorsi di autogestione conflittuale con l’esistente che creino le condizioni per cacciare padroni e governanti!\r\nNe abbiamo discusso con Francesco Fricche\r\n\r\nVerso la Free(k) Pride\r\nFrocie, mostrә, devianti! La freek attraverserà le strade di Torino anche quest'a(n)no nella sua versione autunnale, e anche quest'anno attraverseremo le strade con i nostri corpi e le nostre menti eccedenti, non conformi alla norma. Una norma ciseteropatriarcale, repressiva, capitalista, colonialista in cui non ci riconosciamo.\r\nPERCHÉ L'8 OTTOBRE?\r\nDal 6 al 9 ottobre si terrà a Torino il meeting annuale della European Pride Organizers Association (associazione che riunisce i comitati organizzatori dei pride europei filo-istituzionali). Il modello verso il quale si muovono queste organizzazioni è un modello di fare pride istituzionalizzato, ripulito, sponsorizzato, recintato. Non vogliamo perdere - anche noi - questa occasione: l'occasione di presentare un modo di fare pride alternativo a questo modello, un pride critico, senza sponsor, senza sfilate delle forze dell'ordine, un pride anticapitalista e dissidente.\r\n\r\nViviamo in una città dove la repressione di chi lotta fuori e contro la gabbia istituzionale è da tempo la norma. Una città dove magistratura e polizia utilizzano un codice penale costruito come arma di guerra ai poveri e alle soggettività politiche e sociali dissidenti per mettere a tacere ogni forma di contestazione reale. La violenza istituzionale la ritroviamo alle frontiere, nei CPR, nelle strade di una città dove i poliziotti ricattano le libere donne migranti chiedendo favori sessuali in cambio del permesso di soggiorno. È la violenza misogina e cattofascista che ha reso sempre più difficile accedere ad un aborto libero e sicuro. 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Piccola storia del rossobrunismo in Europa”\r\nIn corso Palermo 46\r\n\r\nContatti:\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 21\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org",[533],{"field":95,"matched_tokens":534,"snippet":530,"value":531},[32],{"best_field_score":413,"best_field_weight":490,"fields_matched":103,"num_tokens_dropped":50,"score":491,"tokens_matched":103,"typo_prefix_score":50},{"document":537,"highlight":549,"highlights":554,"text_match":411,"text_match_info":557},{"comment_count":50,"id":538,"is_sticky":50,"permalink":539,"podcastfilter":540,"post_author":469,"post_content":541,"post_date":542,"post_excerpt":55,"post_id":538,"post_modified":543,"post_thumbnail":544,"post_title":545,"post_type":475,"sort_by_date":546,"tag_links":547,"tags":548},"73624","http://radioblackout.org/podcast/frittura-mistaradio-fabbrica-del-22-02-2022/",[426],"Il primo approfondimento lo abbiamo fatto con Lorenzo, del coordinamento migranti di Bologna che ci ha portato notizia di un fenomeno che sta avvenendo a Bologna ma anche in altre città di Italia, un po' a macchia di leopardo: la cacciata da parte dei richiedenti asilo dalle strutture di accoglienza e la richiesta di un rimborso spese per il servizio prestato.\r\n\r\nUn'aberrazione incredibile in quanto viene applicata a chi ha superato la soglia di reddito data dall'assegno sociale, ovvero 5900 euro annui, condizione economica misera per una persona che vuole vivere in una grande città come Bologna i quali costi degli affitti continuano a lievitare da anni. Importante è anche la stima del costo dei servizi di assistenza che si chiede ai migranti di restituire, si arriva fino ai 20.000 euro per avere avere la fortuna di essere stati ospitati magari in container sovraffollati e che non hanno potuto minimamente garantire la sicurezza sanitaria dei loro utenti durante il periodo di picco pandemico. Tutto questo permette anche di continuare lo sfruttamento coatto da parte di aziende che vanno a pescare nelle fila dei richiedenti asilo, che vengono di fatto riconosciute come creatrici di reddito degno, quando invece sappiamo quali sono le condizioni di lavoro e di precarietà che applicano a queste persone in difficoltà.\r\n\r\nPrima di lasciarvi ai contenuti di questa intervista chiediamo, a chiunque ne sia a conoscenza, di segnalare questo tipo di fenomeno alla pagina Facebook del coordinamento migranti Bologna, per organizzare una risposta unitaria a questa barbarie, come è stato il presidio organizzato il 19 Febbraio a Bologna davanti alla prefettura. Ecco il link della pagina FB https://www.facebook.com/coordinamentomigranti.bologna.7\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/02/F_m_22_02_Lorenzo-coordinamento-migranti-Bologna-espulsione-dai-CARA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl secondo approfondimento lo abbiamo fatto con Marco Bersani, autore dell'articolo \"Draghi ha nostalgia della Troika e Napoli (e non solo) diventa Atene\" sul sito \"attac-italia\", nel quale andiamo a scoprire il torbidissimo futuro che aspetta chi ha la \"fortuna\" di abitare in una città metropolitana Italiana. Infati per i comuni di Torino, Napoli, Reggio Calabria e Palermo, ha causa del loro forte indebitamento pubblico, è previsto un piano ventennale di austerity, dall'articolo:\r\n\r\n\"Come si può ben vedere, più che ad una relazione fra istituzioni, siamo di fronte ad un vero e proprio commissariamento da parte di uno Stato trasformatosi in Troika di quattro grandi città metropolitane, improvvisamente trasferite nella penisola ellenica.\r\n\r\nE si ripete il copione dell’intangibilità del debito, scaricato sugli abitanti dei territori in termini di aumento di imposte e tariffe, di messa sul mercato dei beni comuni, di riduzione dei servizi pubblici e conseguente privatizzazione.\r\n\r\nIl tutto avviene con la complicità delle amministrazioni locali, che corrono a firmare i cosiddetti piani di risanamento, invece di pretendere e rivendicare dallo Stato un intervento già previsto dalla normativa e volutamente disatteso da oltre due anni: l’accollo da parte dello Stato di tutti i mutui degli enti locali, la gran parte dei quali contratti con Cassa Depositi e Prestiti, al fine di ridurne drasticamente gli interessi –oggi da usura- che gravano sui bilanci dei Comuni.\"\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/02/F_m_22_02_Marco-Bersani-ATTAC-su-debito-comuni.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl terzo approfondimento lo abbiamo fatto con Daniele ex lavoratore dell'Embraco di Chieri, con il quale abbiamo voluto ripercorrere le tappe di quella che è stata la storia di una grande sconfitta per quasi 400 persone che a causa dell'ennesima delocalizzazione in ambito industriale, hanno perso il lavoro. Questo ex operaio ci darà il suo personale punto di vista su come si è svolta questa lunga battaglia durata più di 4 anni, che non ha caso ha sfibrato e portato alla rassegnazione chi si è visto prima promettere tanto e poi non ottenere pressochè nulla. Infatti si sono susseguiti ben 4 ministri per lo sviluppo economico con la ricetta pronta per la salvezza di questa importante azienda piemontese, ricetta che si è rivelata essere, fuffa nel migliore dei casi. 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Il 25 ottobre si terrà il plebiscito che chiedere di mandare finalmente in soffitta la Costituzione voluta da Pinochet e che ha obbligato la nazione cilena a sopportare la più vieta forma di neoliberismo, a tutti i livelli e in ogni ganglio della società. Abbiamo parlato il 19 ottobre con Susi dapprima di questa occasione e dei compromessi che nasconde, ma anche del livello di discussione e degli appuntamenti in piazza, il tipo di rappresentatività della Costituente che potrebbe scaturire dal plebiscito. Ma soprattutto dell'assenza di una o più teste alla guida di questo Movimiento puntiforme di assemblee autoconvocate e con interessi diversi che si riconosce con il tipico spirito cileno nel Perro Matapacos. I protagonisti poi sono la vera novità e rappresentano la freschezza che fa la differenza con il mondo ingessato dalla mummia pinochettiana: movimenti per l'acqua, settori sindacali portuali già perno della rivolta di un anno esatto fa, e soprattutto i giovani studenti da cui sorge questo nuovo processo di emancipazione.\r\n\r\nSusi conosce molto bene la situazione cilena, ma abita a Buenos Aires (che ospita un quarto della popolazione argentina) e così diventa naturale passare le Ande, per andare a confrontare le due realtà, a partire dalle questioni ambientali, che per entrambe le realtà sono centrali. Così abbiamo dapprima affrontato il problema degli incendi sparsi in tutto il territorio nazionale, che ci ha ovviamente portato a parlare dela colonizzazione agricola e degli allevamenti che stanno dietro agli incendi. E poi abbiamo affrontato l'argomento abitativo: la gentrificazione e la crisi immobiliare, gli affitti dollarizati, l'occupazione di interi quartieri a causa della crisi del Covid che ha inciso sulla economia informale; ed è questo che ci consente di passare alle questioni di genere, per le differenze tra componenti della famiglia ad affrontare il meccanismo di debito scateanto dalla pandemia: sfratti, sussidi, cooperative, fabbriche autogestite fanno da sfondo del ragionamento che illustra l'affresco urbano. Susi ci ha fatto anche un quadro delle diverse sfumature del Frente de Todos messo in piedi dal presidente della sinistra peronista, a partire dal braccio di ferro attorno alla occupazione di Guernica.\r\n\r\nDa ultimo Susi ha individuato il movimento femminista come tratto di unione tra la realtà cilena e quella argentina, dove per il resto sono più le differenze che non le contiguità, anche per le enormi differenze tra tessuti sociali, strutture e impostazioni dello stato, contesti economici.\r\n\r\nEcco la lunga chiacchierata nella sua interezza, mai noiosa (fidatevi):\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/10/2020_10_19_Susi-Buenos-Aires.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","26 Ottobre 2020","2020-11-03 20:16:13","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/10/Mural_Negro_Matapacos-200x110.jpg","Cile e Argentina… democrature e movimenti andini a confronto (N° 1)",1603754276,[570],"http://radioblackout.org/tag/bastioniorione/",[572],"BastioniOrione",{"post_content":574},{"matched_tokens":575,"snippet":576,"value":577},[32],"e la crisi immobiliare, gli \u003Cmark>affitti\u003C/mark> dollarizati, l'occupazione di interi quartieri","Per il primo appuntamento dopo il lancio del numero zero dei Bastioni ci siamo serviti dei movimenti esplosi nei paesi andini per esemplificare cosa intendiamo per Questioni internazionali di cui questa rubrica affronta aspetti che genericamente sarebbero definiti \"geopolitici\". 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Come per qualsiasi altro fenomeno, gli effetti del virus si abbatteranno più duramente lungo le linee di classe. L'argomento è già stato ampiamente trattato: la disoccupazione è salita alle stelle, portando di fatto a uno sciopero degli affitti di massa e a crescenti disordini sindacali nei settori ancora funzionali - dove in media sono i lavoratori più poveri, più giovani, meno bianchi e più subordinati a venire letteralmente sacrificati per placare i sinistri desideri degli indici S&P 500. [...] Se la classe scolpisce la nostra vita in tutti i suoi strazianti dettagli a partire dalla pietra nuda e cruda della nostra realtà sociale, allora la razza è il suo necessario scalpello, esso traccia le linee di divisione che definiscono l'agonia marmorizzata della scultura\"\r\n\r\n\"[...]La pandemia ha reso sufficientemente chiaro qualcosa che fino a poco tempo fa era un'ipotesi relegata alle pagine di qualche vecchio libro di teoria radicale: esiste quello che viene definito un \"proletariato essenziale\", composto da tutti quei lavoratori necessari a gestire le infrastrutture più elementari che costituiscono l'ossatura della società. Si tratta di persone che svolgono lavori apparentemente disparati, uniti solo dal fatto che la loro particolare attività è stata resa necessaria dalla fusione fra sopravvivenza del capitale e sopravvivenza della specie umana\"\r\n\r\n\"[...] Le avvisaglie di agitazione del comparto industriale sono state rimosse da una serie di riot finora in gran parte limitati ai livelli più effimeri della circolazione - ai corridoi delle downtown, ai grandi magazzini che fungono da camera di compensazione finale per le merci, o ai simboli tradizionali del governo, dal municipio alla Casa Bianca, che sono sempre serviti come sale di potere spoglie e che, anche se se espropriate e saccheggiate, alla fine si rivelano vuote. Questa ribellione, formata da molti disordini e da molti atti di mutuo soccorso, ha iniziato a incontrare lo stesso limite con cui tutte le rivolte o le attività di mutuo soccorso alla fine si scontrano. Ha sbattuto contro il \"piano di vetro\" che la separa da quell'apparato produttivo reso così visibile dalla pandemia...\"\r\n\r\nda \"Crowned Plague\" di Phil A.Neel\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/07/Neel.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------","14 Luglio 2020","2020-07-14 14:59:25","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/07/loot-200x110.jpg","U.S.A: Razza e classe nella crisi pandemica",1594738765,[],[],{"post_content":597},{"matched_tokens":598,"snippet":599,"value":600},[32],"fatto a uno sciopero degli \u003Cmark>affitti\u003C/mark> di massa e a crescenti","\"Quello che abbiamo di fronte è tanto un contagio sociale quanto un contagio microbiologico, sia per come la pandemia stessa è stata prodotta, sia nella disomogeneità della sua diffusione. 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