","Stanziamenti a pioggia dopo la pioggia catastrofica","post",1480731693,[60,61,62,63,64,65],"http://radioblackout.org/tag/alluvione/","http://radioblackout.org/tag/alvei/","http://radioblackout.org/tag/campagne-piemontesi/","http://radioblackout.org/tag/fondi/","http://radioblackout.org/tag/frane/","http://radioblackout.org/tag/horizon-2020/",[15,24,32,20,18,26],{"post_content":68,"tags":72},{"matched_tokens":69,"snippet":70,"value":71},[24],"attività collocate direttamente dentro gli \u003Cmark>alvei\u003C/mark> – sia quelli degli investimenti più","A dieci giorni dall'alluvione che ha mostrato la pericolosità dell'abbandono delle campagne e della mancanza di manutenzione per desertificazione delle aree rurali abbiamo cercato di fare il punto sia sulle mancanze che sulle differenze positive rispetto alla situazione luttuosa di 22 anni fa con un operatore che vive e opera nell'Alta Langa astigiana.\r\n\r\nLa chiacchierata ha evidenziato sia gli aspetti idrogeologici – quelli di maggior buon senso, quali l'ineluttabilità che periodicamente vengano spazzate via coltivazioni o attività collocate direttamente dentro gli \u003Cmark>alvei\u003C/mark> – sia quelli degli investimenti più sensati, attraverso l'accenno a un paio di articoli di quotidiani che spacciavano come panacea i fondi stanziati nell'emergenza o provenienti dall'Europa pianificatrice di Horizon 2020.\r\n\r\nAscoltate il sagace intervento di Fabrizio\r\n\r\n \r\n\r\nalluvione 2016",[73,75,78,80,82,84],{"matched_tokens":74,"snippet":15},[],{"matched_tokens":76,"snippet":77},[24],"\u003Cmark>alvei\u003C/mark>",{"matched_tokens":79,"snippet":32},[],{"matched_tokens":81,"snippet":20},[],{"matched_tokens":83,"snippet":18},[],{"matched_tokens":85,"snippet":26},[],[87,92],{"field":35,"indices":88,"matched_tokens":89,"snippets":91},[17],[90],[24],[77],{"field":93,"matched_tokens":94,"snippet":70,"value":71},"post_content",[24],578730123365712000,{"best_field_score":97,"best_field_weight":98,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":46,"score":99,"tokens_matched":17,"typo_prefix_score":46},"1108091339008",13,"578730123365711978",{"document":101,"highlight":119,"highlights":124,"text_match":127,"text_match_info":128},{"cat_link":102,"category":103,"comment_count":46,"id":104,"is_sticky":46,"permalink":105,"post_author":49,"post_content":106,"post_date":107,"post_excerpt":52,"post_id":104,"post_modified":108,"post_thumbnail":52,"post_thumbnail_html":52,"post_title":109,"post_type":57,"sort_by_date":110,"tag_links":111,"tags":117},[43],[45],"25545","http://radioblackout.org/2014/10/alluvione-rassegnarsi-o-cambiare-rotta/","Le alluvioni, come quella di Genova, sono diventate normali. Secondo Luca Mercalli, noto metereologo, dovremo imparare a conviverci. Sono trascorsi quasi cinquant'anni dalla disastrosa alluvione di Firenze ma, con preoccupante ridursi degli intervalli, eventi disastrosi si moltiplicano. Le cause sono sempre le stesse, ma più gravi. Dissesto idrogeologico, causato da cementificazione selvaggia, mancata manutenzione degli alvei dei fiumi, mutamenti climatici almeno in parte innescati dalla follia delle attività produttive.\r\nSenza futuro. Era un slogan del movimento punk, è divenuto l'orizzonte limitato di una classe politica che non bada neppure più al proprio domani, preoccupata dall'arraffare tutto e subito.\r\nIl governo profitta dell'occasione per rilanciare lo \"sblocca Italia\", che renderà ancora più sciolte le briglie del motore delle grandi opere, moltiplicando le colate di cemento, senza alcun intervento reale sul territorio.\r\nSecondo Mercalli occorre puntare sull'educazione, perché la gente delle zone a rischio, sappia tutelarsi, riducendo le vittime. Ma per città come Genova non ci sarebbe più nulla da fare. Se non demolire buona parte della città. Una prospettiva tanto drastica da elidere ogni prospettiva di azione. Certo, ben poco avrebbe potuto fare quell'argine in più che i pasticci nelle gare d'appalto hanno lasciato nelle scartoffie della Regione, tuttavia, una diversa cultura del territorio, una più spiccata attitudine della popolazione a prendersi cura dell'ambiente in cui vive, potrebbero dar vita ad una riflessione ed una pratica collettive capaci di innescare un processo virtuoso, capace di arrestare e, chi sa? invertire la marcia del motore impazzito che ci governa.\r\nUna faccenda tanto semplice da divenire rivoluzionaria. Una prospettiva lontana? Forse no. Le gente che a Genova, nel novese e a Parma, senza aspettare lo Stato, si è rimboccata la maniche ed ha cominciato a spalare, è indice di una coscienza civile, la cui moralità non è iscrivibile in percorsi istituzionali. A Genova alcuni di questi \"angeli del fango\" hanno provocato l'intervento dell'antisommossa, quando si sono permessi di chiedere ai poliziotti di sporcarsi le divise, per fare, almeno una volta, un lavoro utile.\r\nLa vita cova sotto le ceneri della rassegnazione.\r\n\r\nAscolta la diretta con Luca Mercalli:\r\n\r\nmercalli_genova","14 Ottobre 2014","2014-10-31 11:55:52","Alluvione. Rassegnarsi o cambiare rotta?",1413294720,[60,112,113,114,115,116],"http://radioblackout.org/tag/angeli-del-fango/","http://radioblackout.org/tag/clima/","http://radioblackout.org/tag/dissesto-idrogeologico/","http://radioblackout.org/tag/genova/","http://radioblackout.org/tag/luca-mercalli/",[15,30,22,34,118,28],"Genova",{"post_content":120},{"matched_tokens":121,"snippet":122,"value":123},[24],"cementificazione selvaggia, mancata manutenzione degli \u003Cmark>alvei\u003C/mark> dei fiumi, mutamenti climatici almeno","Le alluvioni, come quella di Genova, sono diventate normali. 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Lo scellerato progetto prevede tra l'altro l’abbattimento di un alto numero di alberi adulti sani. L'intera progettazione si è già manifestata chiaramente pseudo ecologica, a partire dalla previsione di una costosa passerella ciclopedonale che, come rilevato dagli stessi ideatori della ciclovia VenTo che se ne dovrebbe servire, è un'opera inutile: un passaggio con identica funzione è già presente e le sue pessime condizioni sono oggetto di denuncia dei residenti da anni.\r\n\r\n\r\n\r\nD'altra parte non ci sono state consultazioni popolari, ma incontri informativi a giochi fatti, senza possibilità di opporsi o modificare il progetto. La procedura di valutazione è stata carente sotto molteplici aspetti, saltando verifiche ambientali e modificando gli habitat a fini di semplificazione. In questi mesi i cittadini hanno constatato che le ruspe hanno operato anche al di fuori dalle zone previste dal progetto, senza che sia avvenuta nessuna ispezione preventiva per verificare la presenza di piccoli mammiferi, anfibi, nonché nidi, alveari, e altre forme di vita.\r\n\r\nLo svolgimento dei lavori è stato limitato per alcuni giorni a una parte delle aree in seguito alla presentazione di due diffide, il 12 e 18 settembre, che chiedevano la sospensione in tutto il parco. La presenza di ricci è stata esclusa con un solo ridicolo sopralluogo nell'area del cantiere, dopo 2 settimane dall'avvio dei lavori. Si tratta di un progetto finanziato con i fondi del PNRR e che prevede diversi interventi in zone a protezione speciale (ZPS) e in aree tutelate dalla Rete Natura 2000. In generale tutti i finanziamenti PNRR sono coperti dalla clausola del DNSH (Do Not Significant Harm) che avrebbe dovuto escludere la fattibilità di progetti che comportano una serie di rischi ecologici - che in questo caso invece si verificano - progetti che al contrario dovrebbero essere portatori di un miglioramento ambientale comprovato - che pare totalmente assente. L'area è per di più ad elevato rischio idrogeologico, costituendo alveo di piena del Po.\r\nI fondi PNRR ottenuti erano destinati al ripristino di impianti sportivi pubblici in disuso, al Meisino non esiste un tale impianto, ma un ex galoppatoio militare, già cascina agricola, che è stato ironicamente spacciato per struttura sportiva pubblica. Inoltre secondo il Piano d'Area tale fabbricato non può essere ristrutturato, ma la sua conversione in centro di educazione sportiva e ambientale è stata fatta passare per risanamento conservativo. Il progetto è quindi viziato in origine e in tutta la procedura da una serie di mistificazioni che hanno suscitato l'indignazione collettiva. I fondi utilizzati per questo assurdo progetto (11 milioni e mezzo di euro, in gran parte a debito) avrebbero potuto essere destinati alla ristrutturazione di alcuni impianti sportivi chiusi in città, per esempio le non lontane piscine Sempione. La narrazione fasulla e il greenwashing dell'amministrazione sono una costante di molti progetti derivanti dal PNRR in tutta Italia e dagli altri fondi di provenienza europea tutti contraddistinti dall'urgenza e da vincoli che spesso non permetto un utilizzo sensato.\r\nNumerose azioni di rallentamento sono state poste in essere da chi da mesi si oppone alla devastazione del parco, unite al costante monitoraggio delle zone dove ora sorgono deturpanti e rumorosi cantieri. L'inverno si avvicina ma non intendiamo fermarci fino a che le ruspe non se ne saranno andate, che questa lotta per la difesa del vivente sia importante lo dimostrano le multiformi provenienze di chi vuole difendere questo luogo prezioso, al fianco dei residenti che da due anni osteggiano il progetto.\r\n\r\nDifendere il parco è possibile!\r\n\r\n \r\n\r\nTutto squat, il giornale malandrino del 15 novembre 2024","15 Novembre 2024","2024-11-22 00:44:01","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/immagine_2024-11-22_001144066-200x110.png","Giù le mani dal Meisino - TuttoSquat 15.11.2024","podcast",1731701905,[196],"http://radioblackout.org/tag/tutto-squat-il-giornale-malandrino/",[178],{"post_content":199},{"matched_tokens":200,"snippet":202,"value":203},[201],"alveari","piccoli mammiferi, anfibi, nonché nidi, \u003Cmark>alveari\u003C/mark>, e altre forme di vita.\r"," \r\n\r\nIl progetto che incombe sul Parco del Meisino, denominato Parco dello Sport e dell'Educazione Ambientale, si contraddistingue per una sfavillante verniciatura \"green\" a ricoprire i numerosi interventi previsti e lo stesso nome del progetto che inizialmente, e più onestamente, era Cittadella dello Sport.\r\nI lavori sono ufficialmente iniziati a inizio di settembre e hanno già prodotto una serie di danni alla riserva naturale tutelata dalle direttive europee Habitat e Uccelli e ricchissima di biodiversità. 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Assolutamente no! E quindi via si Sanremoscopo, l'oroscopo più musicale e mainstream che ci sia!\r\n\r\n \r\n\r\nLink utili per approfondire:\r\n\r\nIntervento più recente sul caso Dani Alves\r\n\r\nTedX Novara\r\n\r\nIntervento sul caso Rubiales INTERNAZIONALE\r\n\r\nLallascat su IG\r\n\r\n \r\n\r\nSeguici sui Social! Aurora Vanchiglia su IG , Autota Vanchiglia su FB\r\n\r\n ","3 Marzo 2024","2024-03-03 10:55:28","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/Aurora-Vanchiglia-Spot-podcast-200x110.png","SPOT PODCAST 28.02.2024 CONDUCE AURORA VANCHIGLIA TRANSFEMM",1709463328,[223,224,225,226],"http://radioblackout.org/tag/calcio/","http://radioblackout.org/tag/calcio-popolare/","http://radioblackout.org/tag/sessismo/","http://radioblackout.org/tag/trasfemminismo/",[164,176,166,174],{"post_content":229},{"matched_tokens":230,"snippet":232,"value":233},[231],"Alves","il caso del calciatore Dani \u003Cmark>Alves\u003C/mark>, un breve recap sul caso"," \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/Podcast-28-Febbraio-2024.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nNuova puntata di febbraio di Spot a conduzione Aurora Vanchiglia Transfemm!\r\n\r\nTema trasversale di questa puntata sarà la violenza machista e sessista nel mondo del calcio.\r\n\r\nQuesto argomento sarà esaminato alla luce dell'ultimo avvenimento che ha coinvolto l'arbitra Guadalupe Porras la quale è stata ricoperta di insulti sessisti sui social dopo l’infortunio durante una partita della Liga spagnola\r\n\r\nRacconteremo altre esperienze recenti di arbitre oggetto di offese e insulti durante la direzione di match a riprova che questo non è stato un caso isolato, ma invece un comportamento reiterato e sistemico presente nel mondo del calcio sia professionistico che non!\r\n\r\nIn seguito discuteremo con la giornalista Marialaura Scatena di calcio e stereotipi di genere nello sport, approfondendo il caso del calciatore Dani \u003Cmark>Alves\u003C/mark>, un breve recap sul caso Rubiales, storia che ha tenuto banco per diversi mesi i giornali sportivi d'europa (non avete più scuse per non sapere di cosa stiamo parlando!) e le implicazioni culturali nel trattamento di casi di sessismo nel mondo del calcio.\r\n\r\nInfine il momento pop e decompressione: potevamo esimerci anche noi dal parlare di Sanremo? 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Purtroppo a causa della prima ordinanza del Ministero della Salute con la Regione Piemonte per la gestione del Coronavirus, il festival è stato interrotto al terzo giorno, lo scorso 23 febbraio. Siamo comunque contenti di condividere con chi ci ascolta alcuni racconti di film e trasportarvi in un viaggio musicale che attraversa più continenti. Ringraziamo di cuore Teresa e Juanita, grazie alle quali siamo riusciti a intervistare Gio Arlotta regista di \"We inter to cause havoc - WITCH\" e di avere anche partecipato all'interessante panel di approfondimento sui temi della sezione del festival Trans-Global Express curata da Juanita con la partecipazione di Mike Calandra Achode del collettivo Cruda Volta, co-sceneggiatore e ideatore di Taxi Waves e di cui potete ascoltare parte del suo intervento nel podcast e qui sotto trovare i link per vedere il primo \"taxi\" del collettivo.\r\n\r\nlink utili e musicisti:\r\n\r\nWoza taxi https://youtu.be/xgHxtE4uzdY e https://youtu.be/5HNJtnFFdK4\r\n\r\ncos'è il Gqom? https://en.wikipedia.org/wiki/Gqom\r\n\r\nintro Taxi Waves: https://youtu.be/2VVVQtMKWts\r\n\r\n...E qui sotto la Registrazione completa del Panel con Mike Calandra Achode , Hannes Liechti (musicologo, giornalista, membro di Norient, piattaforma per giornalisti, studiosi e artisti) moderato da Ilario Meandri (ricercatore e professore di etnomusicologia, Università di Torino):\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/panel_sys_.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nTra i musicisti di questo viaggio: i Witch, Ajebutter22 BOJ, Dapo Tuburna, Skat Nati, Igitu, Francisco Alves, Fernanda Abreu, TITAS, Mc Junior e Mc Leonardo, Jorge Ben, Gqom Oh!Dominowe, Sho Madjozi...\r\n\r\nPer chi volesse sostenere il festival o avere aggiornamenti su eventuali riprese della programmazione qui il link: https://www.seeyousound.org\r\n\r\nRingraziamo tutto lo staff del festival sentendoci tutti \"vicini\" in questo momento eccezionale e surreale che noi tutti viviamo. 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Seguiamo da vicino le discussioni odierne sulla soluzione del problema curdo. Oggi lo Stato turco mostra il suo atteggiamento nei confronti del processo con i suoi intensi attacchi alla diga di Tishrin e al ponte Qereqozax. \r\n\r\nLa Siria ha vissuto grandi dolori e sofferenze negli ultimi 14 anni. Questi dolori sociali non possono essere risolti da HTS e dal suo leader al Jolani. Il governo stabilito a Damasco non può risolvere i problemi con la mentalità jihadista e salafita, Non può eliminare 14 anni di distruzione e dolore. Gli oppositori di questa amministrazione sono oggi sottoposti ad attacchi sistematici, violenze e genocidi in tutta la Siria. I drusi sono soggetti a oppressione e attacchi, gli aleviti sono soggetti a genocidio, il popolo curdo viene negato. Anche il popolo arabo rimane senza volontà e opzioni. Una mentalità che costringa tutti a tacere e a sottomettersi all'oppressione non può risolvere i problemi o salvarsi dalla sorte toccata al regime di Baath. 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Questo anche la rivoluzione del Rojava lo sa ed è infatti in occasione delle celebrazioni dell'otto marzo del 1998 che il leader Ocalan ha invitato le compagne a teorizzare e rendere strategia rivoluzionaria l'ideologia di liberazione della donna. Dove tutti i socialismi precedenti hanno fallito, lì le donne del Rojava hanno posto le basi profonde per una vita libera in primis dal patriarcato, unendo alla lotta di classe quella di genere. \r\n\r\nL'auto-organizzazione delle donne era iniziata nella guerriglia nel 1993, ma è dal congresso del 1995 che anche per il PKK, il Partito dei lavoratori del Kurdistan, il cui presidente è tutt'ora Abdullah Ocalan, diventa una necessità ineludibile dell'organizzazione rivoluzionaria. Successivamente, il primo Congresso di liberazione delle donne curde, avvenuto qualche mese dopo, e spesso definito come la “prima conferenza nazionale delle donne”, ha permesso alle donne di diverse aree di discutere i loro problemi, di criticare e autocriticarsi, di definire principi, stili organizzativi e meccanismi decisionali, creando anche la prima organizzazione femminile autonoma e separata. \r\n\r\nAnche per quanto riguarda l'esercito di difesa delle donne si sono fatte profonde analisi, decretando che dovesse essere qualcosa di radicalmente nuovo, di qualitativamente diverso dagli eserciti militaristi e colonialisti, così le donne guerrigliere hanno prodotto profonde ricerche sulla partecipazione femminile alle lotte socialiste e di liberazione nazionale in America Centrale e Latina, in Cina, in Vietnam, Algeria, Palestina, Germania, Irlanda e Paesi Baschi. 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Oltre alla documentazione delle mattanze di civili, sono arrivate notizie anche di una imponente carovana composta da membri del Fronte al-Nusra, di al-Qaeda, dell'ISIS e dell'SNA dirette nelle aree dove sono maggiormente concentrare le comunità di fede nusayri-alawita.\r\n\r\nI massacri continuano anche ora mentre stiamo registrando, nella sera del nove marzo, e l'Osservatorio Siriano per i diritti umani conta ormai centinaia di civili alawiti uccisi nella regione costiera dalle cosìddette forze di sicurezza e dai gruppi alleati tramite esecuzioni seguite da saccheggi e distruzione delle proprietà. L'accusa che pare muovere queste operazioni è quella di presunta fedeltà al regime caduto di Assad, le cui tecniche di guerra vengono ora replicate dalle milizie di HTS che lanciano indiscriminatamente esplosivi dagli elicotteri, come le forze di Bashar Assad facevano a inizio della guerra.\r\n\r\nGià dalla prima mattina si sono tenute proteste di parte della popolazione delle principali aree costiere, in particolare in prossimità delle basi russe ancora presenti sul territorio, per chiedere l'intervento dell'esercito contro le bande assassine di al Jolani e dello stato fascista turco che hanno ripreso questi massacri. non si tratta tuttavia di una risposta limitata alla situazione di queste notti, perchè già nei giorni precedenti in diverse aree della Siria si erano formate proteste simili contro il governo di transizione e l'attuale processo costituente.\r\n\r\nE' inoltre delle ultime ore di questa giornata la notizia che le forze fedeli all'amministrazione di Damasco hanno attaccato il checkpoint nel quartiere Shex Meqsoud di Aleppo, che è fin ora autoamministrato e protetto dalle forza di difesa democratiche, le SDF. L'azione ha lasciato feriti diversi membri dell'ordine pubblico e alcuni cittadini, senza tuttavia avere altre conseguenze.\r\n\r\nAnche nella regione di Zap, nel Basur, il Kurdistan iracheno, i bombardamenti sulle montagne della guerrilla che riportavamo la scorsa settimana ancora continuano ed è importante sottolineare come questo accada anche nonostante la dichiarazione di cessate il fuoco del PKK, che chiaramente deve mantenere la possibilità di autodifesa in caso di attacchi.\r\n\r\n“Salutiamo tutte le donne che hanno resistito a ogni tipo di molestia, tortura e violenza fin dall'inizio della storia, che con la loro resistenza si sono guadagnate un posto nella memoria sociale e che sono motivo di orgoglio.\" - Inizia così il messaggio del Comando Generale delle YPJ per la Giornata Internazionale della donna lavoratrice. \" \r\n\r\nSi ricordano le martiri cadute resistendo, si riportano vivi i nomi delle antenate che con le loro vite hanno contribuito a tessere la storia della libertà, con un discorso che ancora una volta tiene insieme il presente di guerra, la tensione al futuro libero e il passato come elemento che, come cosa viva, può infondere la propria linfa nutriente alle donne che lottano in questi nostri giorni. \r\n\r\nSi legge: \"La cultura della resistenza dell'8 marzo continua ancora oggi nella Siria settentrionale e orientale sotto la guida delle YPJ. Le donne difendono se stesse e le loro società con sacrificio, eroismo e resilienza senza precedenti in tutti gli ambiti della vita. Migliaia di belle anime combatterono eroicamente in queste terre e furono martirizzate nella lotta per la libertà. Donne provenienti da tutto il mondo e dal Kurdistan si sono riversate nella rivoluzione e hanno scritto poemi epici con il loro coraggio. (...) Ancora una volta, persone di tutte le fedi, gruppi etnici e colori si abbracciarono e furono testimoni di questa lotta storica. Questa lotta sarà coronata dalla vittoria con la fede, la conoscenza, la volontà e il potere delle donne.\"\r\n\r\n Riguardo all'appello del leader Apo di cui abbiamo parlato la scorsa settimana le compagne riportano il grande entusiasmo che ha suscitato nel popolo e in particolare nelle donne, che ne hanno tratto forza rinnovata anche per affrontare un otto marzo di celebrazioni e lotta. \"Riteniamo - scrivono - che la chiamata di Leader APO sia significativa e preziosa. Seguiamo da vicino le discussioni odierne sulla soluzione del problema curdo. Oggi lo Stato turco mostra il suo atteggiamento nei confronti del processo con i suoi intensi attacchi alla diga di Tishrin e al ponte Qereqozax. \r\n\r\nLa Siria ha vissuto grandi dolori e sofferenze negli ultimi 14 anni. Questi dolori sociali non possono essere risolti da HTS e dal suo leader al Jolani. Il governo stabilito a Damasco non può risolvere i problemi con la mentalità jihadista e salafita, Non può eliminare 14 anni di distruzione e dolore. Gli oppositori di questa amministrazione sono oggi sottoposti ad attacchi sistematici, violenze e genocidi in tutta la Siria. I drusi sono soggetti a oppressione e attacchi, gli \u003Cmark>aleviti\u003C/mark> sono soggetti a genocidio, il popolo curdo viene negato. Anche il popolo arabo rimane senza volontà e opzioni. Una mentalità che costringa tutti a tacere e a sottomettersi all'oppressione non può risolvere i problemi o salvarsi dalla sorte toccata al regime di Baath. Pertanto, coloro che adottano lo stesso percorso e metodo, finiranno come la fine del regime di Baath.\"\r\n\r\n \r\n\r\n La rivoluzione del Rojava è prima di tutto la rivoluzione delle donne, una rivoluzione della società. L'8 marzo, Giornata Internazionale della Donna è una data che per sua stessa storia è una data socialista: nel 1917, l'8 marzo apriva le porte alla rivoluzione russa, con le donne scese in strada per protestare per le istanze più semplici eppure più radicali: il pane e la pace. Anche a Torino nell'agosto del 1917 saranno le donne a scendere in piazza per prime contro la guerra e non è un caso che siano proprio le donne a sentire con più forza l'urgenza del momento, in quanto storicamente incarnano il lavoro riproduttivo e sono coloro che permettono a tutta la vita della società di scorrere e di intrecciarsi. Questo anche la rivoluzione del Rojava lo sa ed è infatti in occasione delle celebrazioni dell'otto marzo del 1998 che il leader Ocalan ha invitato le compagne a teorizzare e rendere strategia rivoluzionaria l'ideologia di liberazione della donna. Dove tutti i socialismi precedenti hanno fallito, lì le donne del Rojava hanno posto le basi profonde per una vita libera in primis dal patriarcato, unendo alla lotta di classe quella di genere. \r\n\r\nL'auto-organizzazione delle donne era iniziata nella guerriglia nel 1993, ma è dal congresso del 1995 che anche per il PKK, il Partito dei lavoratori del Kurdistan, il cui presidente è tutt'ora Abdullah Ocalan, diventa una necessità ineludibile dell'organizzazione rivoluzionaria. Successivamente, il primo Congresso di liberazione delle donne curde, avvenuto qualche mese dopo, e spesso definito come la “prima conferenza nazionale delle donne”, ha permesso alle donne di diverse aree di discutere i loro problemi, di criticare e autocriticarsi, di definire principi, stili organizzativi e meccanismi decisionali, creando anche la prima organizzazione femminile autonoma e separata. \r\n\r\nAnche per quanto riguarda l'esercito di difesa delle donne si sono fatte profonde analisi, decretando che dovesse essere qualcosa di radicalmente nuovo, di qualitativamente diverso dagli eserciti militaristi e colonialisti, così le donne guerrigliere hanno prodotto profonde ricerche sulla partecipazione femminile alle lotte socialiste e di liberazione nazionale in America Centrale e Latina, in Cina, in Vietnam, Algeria, Palestina, Germania, Irlanda e Paesi Baschi. Constatata, anche nelle più rosse lotte di liberazione nazionale, la mancanza di profonde analisi delle dinamiche del patriarcato e delle sue intersezioni - diremmo oggi - con le altre forme di oppressione, hanno compreso che per abolire sistemi di oppressione così complessi da ingabbiare tutte le sfere della vita, bisognava partire dalla forma più antica di violenza: il patriarcato.\r\n\r\n \r\n\r\nUccidere e trasformare la mascolinità dominante è il principio primario del socialismo nella prospettiva di Abdullah Ocalan e del movimento per la libertà, per cui conoscere le radici storiche che hanno reso la donna la prima colonia è essenziale per comprendere la radicalità del lavoro, anche in forma di autocritica, che è necessario fare per la rivoluzione. ed è anche di questo infatti che parla il messaggio arrivato questo sabato dal carcere di Imrali, un messaggio di speranza e di affetto rivolto alle compagne e alle donne in lotta firmato da Abdullah Ocalan.\r\n\r\nRipercorrendo la storia del patriarcato fino alle sue radici più lontane, risalenti a circa 5000 anni fa, Ocalan mette in luce in particolare da un lato il suo carattere sistemico, dall'altro il fatto che si tratti di una mentalità cresciuta insieme alla mentalità delle religioni monoteiste e alle prime forme di città-stato. Per opporsi a ciò, è dunque fondamentale che le donne abbiano consapevolezza d'essere il soggetto sociale che più ha possibilità di far vivere una vera e propria cultura della libertà e che il resto della società, e in particolare gli uomini socialisti, si questionino in maniera radicale su se e come sono in grado di rapportarsi democraticamente con le donne. Scrive infatti: \"Il socialismo può essere raggiunto solo attraverso la libertà delle donne. Senza la libertà delle donne non si può essere socialisti. Il socialismo non si può realizzare. Senza democrazia, non ci può essere socialismo. La mia prima prova di socialismo si è resa evidente nel modo in cui parlavo alle donne. Una persona che non sa come parlare a una donna non può essere un socialista. Per un uomo, diventare socialista dipende dal modo in cui si relaziona con le donne.\"\r\n\r\nOcalan continua \"La rinascita che avverrà è molto importante. Le donne non devono essere considerate solo biologicamente, ma anche socialmente, culturalmente e storicamente. Come dice Simone De Beauvoir, non si nasce donna, si diventa donna.\"\r\n\r\n e conclude con \"Il problema delle donne è ancora più profondo del problema curdo. Il problema delle donne è ancora più centrale del problema curdo. Abbiamo ottenuto solo piccoli miglioramenti in questo senso. La cultura della guerra e del conflitto è diretta principalmente contro le donne. La distruzione di questa cultura è la forza trainante della nostra lotta.\r\nLo spirito di questo periodo è la politica democratica e il linguaggio è quello della pace. L'Appello per la pace e la società democratica è allo stesso tempo un Rinascimento per le donne. Saluto le donne che credono nella vita comune e ascoltano il mio appello con l'amore di Mem e Zîn e Dervish Evde, e festeggio l'8 marzo, Giornata internazionale delle donne lavoratrici.\"\r\n\r\nLa nostra vendetta sarà la rivoluzione delle donne - è uno degli slogan che da questa rivoluzione ci giungono come invito e che sabato spiccava su alcuni cartelli anche nelle nostre piazze.\r\n\r\n \r\n\r\nQui la canzone utilizzata nel podcast!",[335],{"field":93,"matched_tokens":336,"snippet":332,"value":333},[331],{"best_field_score":312,"best_field_weight":130,"fields_matched":17,"num_tokens_dropped":46,"score":338,"tokens_matched":17,"typo_prefix_score":135},"578730020285972593",6637,{"collection_name":193,"first_q":24,"per_page":134,"q":24},["Reactive",342],{},["Set"],["ShallowReactive",345],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$f_QElcJiSg1kO_n0f5mhhq_UCJ9gdio3Zp_C-ymaTLZ4":-1},true,"/search?query=alvei"]