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Le contraddizioni insite nel sistema iraniano sarebbero già sufficienti a rendere molto difficile la sfida del virus. Ad esse però si sommano le sanzioni economiche imposte unilateralmente dagli USA dopo l'uscita dall’accordo sul nucleare del 2015: il settore sanitario non è sottoposto a sanzioni, ma l’Iran non può accedere ai mercati finanziari, non potendo quindi rifornirsi di materiale medico dall’estero.\r\n\r\nNel frattempo, in occasione del capodanno iraniano, Teheran si è dichiarata pronta a rilasciare \"circa 10.000 detenuti\", di cui metà sarebbero prigionieri politici condannati per aver \"messo in pericolo la sicurezza nazionale\". Questa amnistia verrebbe concessa dalla guida suprema iraniana, l'Ayatollah Ali Khamenei, al fine di ridurre il numero di prigionieri, tenendo conto della pandemia in corso, dopo che 85.000 detenuti avrebbero già ottenuto una temporanea scarcerazione nei giorni scorsi.\r\n\r\nQuesta mattina ne abbiamo parlato con Marina Forti:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/iran.mp3\"][/audio]","19 Marzo 2020","2020-03-19 19:23:50","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/15844271315e70707b1f1f42.98386874-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"207\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/15844271315e70707b1f1f42.98386874-300x207.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/15844271315e70707b1f1f42.98386874-300x207.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/15844271315e70707b1f1f42.98386874-768x529.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/15844271315e70707b1f1f42.98386874.jpg 853w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Iran: tra catastrofe sanitaria e tensioni geopolitiche",1584642659,[63,129,130,131,132],"http://radioblackout.org/tag/coronavirus/","http://radioblackout.org/tag/iran/","http://radioblackout.org/tag/sanzioni/","http://radioblackout.org/tag/usa/",[15,134,135,136,137],"coronavirus","Iran","sanzioni","USA",{"post_content":139,"tags":143},{"matched_tokens":140,"snippet":141,"value":142},[15],"pericolo la sicurezza nazionale\". 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Questi prigionieri erano stati obbligati a condividere con altri carcerati una cella di 9 metri quadrati, senza acqua calda e priva di una decente illuminazione.\r\nLa cifra di 14.000 euro è il prezzo fissato dalla corte per le torture subite dai detenuti.\r\nMa non solo. I giudici hanno stabilito l’obbligo per l’Italia di porre rimedio al sofraffollamento carcerario entro un anno. Il governo italiano, già numerose volte nel mirino della corte, ha immediatamente fatto ricorso. Il ricorso è stato respinto lo scorso 27 maggio.\r\nQuesta decisione apre la possibilità che tanti altri detenuti di appellino alla corte, oltre ad obbligare l’Italia a porre fine alle terribili condizioni di vita nelle carceri del Bel Paese.\r\nNei giorni immediatamente successivi al respingimento del ricorso parlamentari di quasi tutti gli schieramenti, nonché lo stesso ministro della giustizia Cancellieri, fecero dichiarazioni altisonanti. Dichiarazioni che stridevano con il silenzio e l’immobilità di tutte le forze politiche istituzionali di fronte ad una situazione che dura ormai da anni. Dichiarazioni rimaste lettera morta, perché l'estensione degli arresti domiciliari voluta da Cancellieri è stata una mera misura balneare per sopire i clamori dopo la condanna di Strasburgo.\r\nEra sin da allora evidente che solo un’immediata amnistia potrebbe ridurre per qualche tempo il sovraffollamento. Poi, piano piano si tornerebbe all'emergenza. L'amnistia o l'indulto sarebbero solo una boccata d'aria prima della prossima crisi. Sono bastati meno di sei anni per riempire nuovamente all'inverosimile le carceri svuotate dall'indulto del 2006.\r\nLeggi carcerogene come la Fini-Giovanardi sulle droghe, la Bossi-Fini sull’immigrazione, la Cirielli sulla recidiva hanno contribuito a chiudere le porte delle prigioni alle spalle di migliaia di persone. Se si tiene conto che i reati più frequentemente perseguiti nel nostro paese sono quelli contro il patrimonio e questi reati sono puniti spesso in modo più grave di quelli contro la persona, si ha l'esatta dimensione della natura intrinsecamente classista del codice penale italiano.\r\n\r\nIl messaggio di Giorgio Napolitano alle Camere dell'otto ottobre ha riaperto il dibattito politico sulle carceri, mettendo per la prima volta all'ordine del giorno la questione dell'amnistia e dell'indulto.\r\nSullo sfondo le polemiche di chi crede che i tempi scelti dal presidente della Repubblica coincidano con la condanna definitiva di Berlusconi e il rischio che il Cavaliere debba scontare, sia pure ai domiciliari o ai servizi sociali, la pena che gli è stata inflitta.\r\nD'altro canto i corpi ammassati, torturati, schiacciati in ogni buco dei 64 mila prigionieri che affollano le galere del Bel Paese sono una questione che solo l'ottuso giustizialismo a Cinque Stelle può ignorare.\r\nSebbene un'amnistia imposta dal basso avrebbe un sapore meno agre, tuttavia la possibilità concreta che qualcuno possa scivolare fuori da quella immensa discarica sociale sarebbe comunque un fatto positivo.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Francesco che a radio Blackout cura la trasmissione \"bello come una prigione che brucia\".\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\ncarcere","9 Ottobre 2013","2013-10-14 11:48:04","Re Giorgio e l'amnistia",1381337740,[63,176,177],"http://radioblackout.org/tag/carcere/","http://radioblackout.org/tag/indulto/",[15,18,24],{"post_content":180,"tags":184},{"matched_tokens":181,"snippet":182,"value":183},[15],"allora evidente che solo un’immediata \u003Cmark>amnistia\u003C/mark> potrebbe ridurre per qualche tempo","Lo scorso 8 gennaio l’Italia è stata condannata dalla Corte Europea per i Diritti Umani per i trattamenti inumani e degradanti inflitti ad alcuni detenuti rinchiusi nelle carceri di Busto Arsizio e Piacenza. 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Da tempo l’Osservatorio sulla repressione ha iniziato a effettuare un censimento sulle denunce penali contro militanti politici e attivisti di lotte sociali. Ora abbiamo la necessità, per costruire la campagna, di un quadro quanto più possibile completo, che porterà alla creazione di un database consultabile on-line. Ad oggi sono state censite 17 mila denunce.\r\nIl nuovo clima di effervescenza sociale degli ultimi anni, che non ha coinvolto solo i tradizionali settori dell’attivismo politico più radicale ma anche ampie realtà popolari, ha portato a una pesante rappresaglia repressiva, come già era accaduto nei precedenti cicli di lotte. Migliaia di persone che si trovavano a combattere con la mancanza di case, la disoccupazione, l’assenza di adeguate strutture sanitarie, la decadenza della scuola, il peggioramento delle condizioni di lavoro, il saccheggio e la devastazione di interi territori in nome del profitto, sono state sottoposte a procedimenti penali o colpite da misure di polizia. Così come sono stati condannati e denunciati militanti politici che hanno partecipato alle mobilitazioni di Napoli e Genova 2001 e alle manifestazioni del 14 dicembre 2010 e del 15 ottobre 2011 a Roma.\r\nIl conflitto sociale viene ridotto a mera questione di ordine pubblico. Cittadini e militanti che lottano contro le discariche, le basi militari, le grandi opere di ferro e di cemento, come terremotati, pastori, disoccupati, studenti, lavoratori, sindacalisti, occupanti di case, si trovano a fare i conti con pestaggi, denunce e schedature di massa. Un “dispositivo” di governo che è stato portato all’estremo con l’occupazione militare della Val di Susa. Una delle conseguenze di questa gestione dell’ordine pubblico, applicato non solo alle lotte sociali ma anche ai comportamenti devianti, è il sovraffollamento delle carceri, additate anche dalla comunità internazionale come luoghi di afflizione dove i detenuti vivono privi delle più elementari garanzie civili e umane. Ad esse si affiancano i CIE, dove sono recluse persone private della libertà e di ogni diritto solo perché senza lavoro o permesso di permanenza in quanto migranti, e gli OPG, gli ospedali di reclusione psichiatrica più volte destinati alla chiusura, che rimangono a baluardo della volontà istituzionale di esclusione totale e emarginazione dei soggetti sociali più deboli.\r\nSempre più spesso dunque i magistrati dalle aule dei tribunali italiani motivano le loro accuse sulla base della pericolosità sociale dell’individuo che protesta: un diverso, un disadattato, un ribelle, a cui di volta in volta si applicano misure giuridiche straordinarie. Accentuando la funzione repressivo-preventiva (fogli di via, domicilio coatto, DASPO), oppure sospendendo alcuni principi di garanzia (leggi di emergenza), fino a prevederne l’annichilimento attraverso la negazione di diritti inderogabili. È ciò che alcuni giuristi denunciano come spostamento, sul piano del diritto penale, da un sistema giuridico basato sui diritti della persona a un sistema fondato prevalentemente sulla ragion di Stato. Una situazione che nella attuale crisi di legittimazione del sistema politico e di logoramento degli istituti di democrazia rappresentativa rischia di aggravarsi drasticamente.\r\nNon è quindi un caso che dal 2001 a oggi, con l’avanzare della crisi economica e l’aumento delle lotte, si contano 11 sentenze definitive per i reati di devastazione e saccheggio, compresa quella per i fatti di Genova 2001, a cui vanno aggiunte 7 persone condannate in primo grado a 6 anni di reclusione per i fatti accaduti il 15 ottobre 2011 a Roma, mentre per la stessa manifestazione altre 18 sono ora imputate ed è in corso il processo.\r\nLe lotte sociali hanno sempre marciato su un crinale sottile che anticipa legalità future urtando quelle presenti. Le organizzazioni della classe operaia, i movimenti sociali e i gruppi rivoluzionari hanno storicamente fatto ricorso alle campagne per l’amnistia per tutelare le proprie battaglie, salvaguardare i propri militanti, le proprie componenti sociali. Oggi sollevare il problema politico della legittimità delle lotte, anche nelle loro forme di resistenza, condurre una battaglia per la difesa e l’allargamento degli spazi di agibilità politica, può contribuire a sviluppare la solidarietà fra le varie lotte, a costruire la garanzia che possano riprodursi in futuro. Le amnistie sono un corollario del diritto di resistenza. Lanciare una campagna per l’amnistia sociale vuole dire salvaguardare l’azione collettiva e rilanciare una teoria della trasformazione, dove il conflitto, l’azione dal basso, anche nelle sue forme di rottura, di opposizione più dura, riveste una valenza positiva quale forza motrice del cambiamento.\r\nNel pensiero giuridico le amnistie hanno rappresentato un mezzo per affrontare gli attriti e sanare le fratture tra costituzione legale e costituzione materiale, tra la fissità e il ritardo della prima e l’instabilità e il movimento della seconda. Sono servite a ridurre la discordanza di tempi tra conservazione istituzionale e inevitabile trasformazione della società incidendo sulle politiche penali e rappresentando momenti decisivi nel processo d’aggiornamento del diritto. È stato così per oltre un secolo, ma in Italia le ultime amnistie politiche risalgono al 1968 e al 1970.\r\nAprire un percorso di lotta e una vertenza per l’amnistia sociale – che copra reati, denunce e condanne utilizzati per reprimere lotte sociali, manifestazioni, battaglie sui territori, scontri di piazza – e per un indulto che incida anche su altre tipologie di reato, associativi per esempio, può contribuire a mettere in discussione la legittimità dell’arsenale emergenziale e fungere da vettore per un percorso verso una amnistia generaleslegata da quegli atteggiamenti compassionevoli e paternalisti che muovono le campagne delegate agli specialisti dell’assistenzialismo carcerario, all’associazionismo di settore, agli imprenditori della politica. Riportando l’attenzione dei movimenti verso l’esercizio di una critica radicale della società penale che preveda anche l’abolizione dell’ergastolo e della tortura dell’art. 41 bis.\r\nChiediamo a tutti e tutte i singoli, le realtà sociali e politiche l’adesione a questo manifesto, per iniziare un percorso comune per l’avvio della campagna per l’amnistia sociale.\r\n\r\nAscolta la diretta con l'avvocato Francesco Romeo, tra i promotori dell'iniziativa\r\n\r\nRomeo","10 Settembre 2013","2013-09-16 12:06:23","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/09/amnistia-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"125\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/09/amnistia-300x125.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/09/amnistia-300x125.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/09/amnistia.jpg 348w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Un'amnistia per i reati sociali",1378839435,[63,176,214],"http://radioblackout.org/tag/repressione/",[15,18,21],{"post_content":217,"tags":221},{"matched_tokens":218,"snippet":219,"value":220},[15],"vettore per un percorso verso una \u003Cmark>amnistia\u003C/mark> generaleslegata da quegli atteggiamenti compassionevoli","Pubblichiamo il manifesto divulgato dai promotori dell'amnistia per i reati sociali:\r\n\r\nNegli ultimi mesi, fra alcune realtà sociali, politiche e di movimento, ma anche singoli attivisti e avvocati, è nato un dibattito sulla necessità di lanciare una campagna politica sull’amnistia sociale e per l’abrogazione di quell’insieme di norme che connotano l’intero ordinamento giuridico italiano e costituiscono un vero e proprio arsenale repressivo e autoritario dispiegato contro i movimenti più avanzati della società. 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È ciò che alcuni giuristi denunciano come spostamento, sul piano del diritto penale, da un sistema giuridico basato sui diritti della persona a un sistema fondato prevalentemente sulla ragion di Stato. Una situazione che nella attuale crisi di legittimazione del sistema politico e di logoramento degli istituti di democrazia rappresentativa rischia di aggravarsi drasticamente.\r\nNon è quindi un caso che dal 2001 a oggi, con l’avanzare della crisi economica e l’aumento delle lotte, si contano 11 sentenze definitive per i reati di devastazione e saccheggio, compresa quella per i fatti di Genova 2001, a cui vanno aggiunte 7 persone condannate in primo grado a 6 anni di reclusione per i fatti accaduti il 15 ottobre 2011 a Roma, mentre per la stessa manifestazione altre 18 sono ora imputate ed è in corso il processo.\r\nLe lotte sociali hanno sempre marciato su un crinale sottile che anticipa legalità future urtando quelle presenti. Le organizzazioni della classe operaia, i movimenti sociali e i gruppi rivoluzionari hanno storicamente fatto ricorso alle campagne per l’amnistia per tutelare le proprie battaglie, salvaguardare i propri militanti, le proprie componenti sociali. Oggi sollevare il problema politico della legittimità delle lotte, anche nelle loro forme di resistenza, condurre una battaglia per la difesa e l’allargamento degli spazi di agibilità politica, può contribuire a sviluppare la solidarietà fra le varie lotte, a costruire la garanzia che possano riprodursi in futuro. Le amnistie sono un corollario del diritto di resistenza. Lanciare una campagna per l’amnistia sociale vuole dire salvaguardare l’azione collettiva e rilanciare una teoria della trasformazione, dove il conflitto, l’azione dal basso, anche nelle sue forme di rottura, di opposizione più dura, riveste una valenza positiva quale forza motrice del cambiamento.\r\nNel pensiero giuridico le amnistie hanno rappresentato un mezzo per affrontare gli attriti e sanare le fratture tra costituzione legale e costituzione materiale, tra la fissità e il ritardo della prima e l’instabilità e il movimento della seconda. Sono servite a ridurre la discordanza di tempi tra conservazione istituzionale e inevitabile trasformazione della società incidendo sulle politiche penali e rappresentando momenti decisivi nel processo d’aggiornamento del diritto. È stato così per oltre un secolo, ma in Italia le ultime amnistie politiche risalgono al 1968 e al 1970.\r\nAprire un percorso di lotta e una vertenza per l’amnistia sociale – che copra reati, denunce e condanne utilizzati per reprimere lotte sociali, manifestazioni, battaglie sui territori, scontri di piazza – e per un indulto che incida anche su altre tipologie di reato, associativi per esempio, può contribuire a mettere in discussione la legittimità dell’arsenale emergenziale e fungere da vettore per un percorso verso una \u003Cmark>amnistia\u003C/mark> generaleslegata da quegli atteggiamenti compassionevoli e paternalisti che muovono le campagne delegate agli specialisti dell’assistenzialismo carcerario, all’associazionismo di settore, agli imprenditori della politica. Riportando l’attenzione dei movimenti verso l’esercizio di una critica radicale della società penale che preveda anche l’abolizione dell’ergastolo e della tortura dell’art. 41 bis.\r\nChiediamo a tutti e tutte i singoli, le realtà sociali e politiche l’adesione a questo manifesto, per iniziare un percorso comune per l’avvio della campagna per l’amnistia sociale.\r\n\r\nAscolta la diretta con l'avvocato Francesco Romeo, tra i promotori dell'iniziativa\r\n\r\nRomeo",[222,224,226],{"matched_tokens":223,"snippet":85},[15],{"matched_tokens":225,"snippet":18},[],{"matched_tokens":227,"snippet":21},[],[229,234],{"field":37,"indices":230,"matched_tokens":231,"snippets":233},[49],[232],[15],[85],{"field":161,"matched_tokens":235,"snippet":219,"value":220},[15],{"best_field_score":109,"best_field_weight":110,"fields_matched":111,"num_tokens_dropped":49,"score":112,"tokens_matched":23,"typo_prefix_score":49},{"document":238,"highlight":259,"highlights":273,"text_match":107,"text_match_info":279},{"cat_link":239,"category":240,"comment_count":49,"id":241,"is_sticky":49,"permalink":242,"post_author":52,"post_content":243,"post_date":244,"post_excerpt":245,"post_id":241,"post_modified":246,"post_thumbnail":247,"post_thumbnail_html":248,"post_title":249,"post_type":60,"sort_by_date":250,"tag_links":251,"tags":255},[46],[48],"97962","http://radioblackout.org/2025/05/il-decreto-sicurezza-e-il-diritto-penale-del-nemico/","Il 26 maggio il Decreto Sicurezza passerà in discussione alla Camera. Dopo la trasformazione del DDL in Decreto, il governo ha tempo fino al 12 giugno per approvare definitivamente la legge. I tempi sono stretti per opporsi a questo progetto autoritario a cui sta lavorando il governo utilizzando tutti gli strumenti legislativi in suo possesso per evitare lungaggini e discussioni in parlamento.\r\n\r\nLe norme del disegno di legge che intervengono sulle disposizioni penali destano forte preoccupazione anche fra magistrati, avvocati e studiosi di diritto in quanto l'ampliamento del ricorso al diritto penale è in conflitto con i principi di proporzionalità della pena e lede anche alcuni principi costituzionali. Questo mostro giuridico elaborato dal governo e imposto al parlamento con la decretazione d'urgenza peraltro mai giustificata , opera in funzione essenzialmente simbolico-comunicativa, operando un ulteriore spostamento del baricentro delle riforme legislative verso un diritto penale del nemico che si traduce nella repressione di condotte che esprimono dissenso, e colpiscono non i reati in sè ma i soggetti in quanto definiti pericolosi per l'ordine sociale costituito differenziando il codice penale e il codice di procedura penale a seconda della tipologia della persona.\r\n\r\nCon le norme di ipertutela delle forze dell'ordine si manda un chiaro messaggio di impunità verso gli abusi in divisa e s'incoraggia una gestione scriteriata dell'ordine pubblico innestando un processo di bulimia punitiva strumentale al consenso con evidente restringimento della libertà di espressione. Il decreto legge 48/2025 s'inserisce nel contesto dell'armamentario giuridico repressivo che la borghesia italiana fin dalla formazione dello stato unitario e con la repubblica in continuità con l'ordinamento fascista ha utilizzato a piene mani contro le classi subalterne, il dissenso e la critica.\r\n\r\nNe parliamo con l'avvocato Eugenio Losco.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/INFO-19052025-LOSCO.mp3\"][/audio]","19 Maggio 2025","Il decreto 48/2025 verrà discusso in parlamento il 26 maggio.","2025-05-19 16:56:56","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/INFO-19052025-LOSCO-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"225\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/INFO-19052025-LOSCO-300x225.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/INFO-19052025-LOSCO-300x225.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/INFO-19052025-LOSCO-1024x768.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/INFO-19052025-LOSCO-768x576.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/INFO-19052025-LOSCO.jpg 1280w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","IL DECRETO SICUREZZA E IL DIRITTO PENALE DEL NEMICO.",1747671250,[63,176,252,253,254,214],"http://radioblackout.org/tag/ddl-1660/","http://radioblackout.org/tag/decreto-48-2025/","http://radioblackout.org/tag/decreto-sicurezza/",[15,18,256,257,258,21],"ddl 1660","decreto 48/2025","decreto sicurezza",{"tags":260},[261,263,265,267,269,271],{"matched_tokens":262,"snippet":85},[15],{"matched_tokens":264,"snippet":18},[],{"matched_tokens":266,"snippet":256},[],{"matched_tokens":268,"snippet":257},[],{"matched_tokens":270,"snippet":258},[],{"matched_tokens":272,"snippet":21},[],[274],{"field":37,"indices":275,"matched_tokens":276,"snippets":278},[49],[277],[15],[85],{"best_field_score":109,"best_field_weight":110,"fields_matched":23,"num_tokens_dropped":49,"score":280,"tokens_matched":23,"typo_prefix_score":49},"578730123365711977",{"document":282,"highlight":310,"highlights":332,"text_match":107,"text_match_info":338},{"cat_link":283,"category":284,"comment_count":49,"id":285,"is_sticky":49,"permalink":286,"post_author":52,"post_content":287,"post_date":288,"post_excerpt":55,"post_id":285,"post_modified":289,"post_thumbnail":290,"post_thumbnail_html":291,"post_title":292,"post_type":60,"sort_by_date":293,"tag_links":294,"tags":302},[46],[48],"57969","http://radioblackout.org/2020/03/rivolte-nelle-carceri-italiane-9-marzo-2020/","APPUNTAMENTI E PRESIDI SOTTO LE CARCERI - GIORNO 9 MARZO2020\r\n\r\nMILANO - Appuntamento sotto il carcere di San Vittore alle ore 19:00 \r\n\r\nBOLOGNA - Presidio sotto il carcere della Dozza in corso\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nCARCERE DELLA DOZZA - BOLOGNA\r\n\r\nOre 15:00 - i detenuti hanno preso possesso del carcere. Da un Comunicato Sappe le guardie carcerarie sono fuori dalla struttura assieme ad altre forze dell'ordine .\r\n\r\nPresidio esterno di solidali, amici e parenti. In strada è stato interdetto l'accesso alle aree limitrofe alle sezioni per evitare altri contatti tra interno ed esterno\r\n\r\nAll'incirca 900 persone sono recluse alla casa circondariale Rocco D'Amato; il doppio della capienza.\r\n\r\nAll'interno della sezione giudiziaria è stato dato fuoco ad alcune suppellettili: cinque persone sono state trasportate in ospedale per intossicazione.\r\n\r\nROMA REBIBBIA La direttrice si rifiuta ancora di incontrare i parenti - La tiburtina è bloccata. 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La protesta è quindi aumentata, un piano del carcere è stato devastato, alcuni detenuti sono saliti sul tetto.\r\nFuori dal carcere, presidio dei familiari. Arrivate decine di camionette, elicottero, celere.\r\n\r\nAUDIO di radio Onda Rossa\r\n\r\nProteste dei detenuti del carcere di Poggioreale. Alcuni ospiti della casa circondariale sono saliti sui muri del \"passeggio\", in una zona interna al penitenziario, e hanno raggiunto il tetto dell'edificio. 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GOM antisommossa, celere all'esterno della struttura.\r\n\r\nDopo alcune ore, sedata la rivolta, l'arrivo di ambulanze e, circa quattro pullman della polizia penitenziaria per trasferire i detenuti in altre strutture - Bologna, Reggio Emilia, Parma, Piacenza, Ascoli, Alessandria.\r\n\r\nRiscontrati visivamente dagli astanti e da familiari all'esterno del S.Anna di Modena alcuni corpi portati via dalle ambulanze.\r\n\r\nNella mattinata del 9 marzo 2020, riscontrato 6 morti di cui 3 nel carcere di Modena, 1 trasferito nel carcere di Verona, 1 trasferito nel carcere di Parma, 1 trasferito nel carcere di Alessandria.\r\n\r\nINFORMAZIONI DETTAGLIATE SU\r\n\r\nroundrobin.info\r\n\r\nOsservatoriorepressione.info\r\n\r\nNEWS E AGGIORNAMENTI DA MODENA Ore 17:00 .Confermati 8 decessi al carcere, tra cui un ragazzo nordafricano di 25 anni che fino a ieri alle 21, secondo fonti dirette, era vivo e parlava con la gente. 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Qualche ferito tra i solidali ma nessuno grave.\r\n\r\nCARCERE DI FOGGIA\r\n\r\nRivolta già nella notte nel carcere di Foggia\r\n\r\n\r\nTentata evasione a Foggia - numeri non ancora accertati.\r\n\r\nAlcune macchine sono state aperte per allontanarsi dalla zona di evasione; per ora quattro macchine sono state intercettate grazie ai numeri di targa\r\n\r\n[video width=\"848\" height=\"480\" mp4=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/tentata-evasione-foggia.mp4\"][/video]\r\n\r\n \r\n\r\nAGGIORNAMENTO SUI DETENUTI MODENESI\r\n\r\n- Trasferimenti nel carcere di massima sicurezza di Sassari - BANCALI - dei detenuti delle strutture più danneggiate.\r\n\r\n- Conteggio Attuale di detenuti deceduti dopo la rivolta nel carcere Sant'Anna di Modena sale ad 8. 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Altri protestano perché le misure varate dal governo per combattere l'emergenza comprendono anche una serie di restrizioni ai colloqui con i parenti.\" (fonte Traniviva.it)\r\n\r\nCARCERE LORUSSO CUTUGNO - TORINO\r\n\r\nOre 15:00 - Prime proteste all'interno del Carcere delle Vallette nelle sezioni ordinarie del padiglione B\r\n\r\nOre 15:45 - Agenti antisommossa che si avvicinano ai solidali sotto il carcere\r\n\r\nOre 16 :20 - I solidali sono fissi davanti all'entrata principale del carcere\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n ","9 Marzo 2020","2020-03-09 18:25:33","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/opera-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/opera-300x169.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/opera-300x169.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/opera.jpg 560w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Rivolte nelle carceri italiane - 9 marzo 2020",1583760067,[63,295,176,296,297,298,214,299,300,301],"http://radioblackout.org/tag/anticarceraria/","http://radioblackout.org/tag/evasione/","http://radioblackout.org/tag/foggia/","http://radioblackout.org/tag/poggioreale/","http://radioblackout.org/tag/rivolta/","http://radioblackout.org/tag/san-vittore/","http://radioblackout.org/tag/sassari-carcere-bancali/",[15,303,18,304,305,306,21,307,308,309],"anticarceraria","evasione","Foggia","Poggioreale","rivolta","San Vittore","Sassari carcere Bancali",{"tags":311},[312,314,316,318,320,322,324,326,328,330],{"matched_tokens":313,"snippet":85},[15],{"matched_tokens":315,"snippet":303},[],{"matched_tokens":317,"snippet":18},[],{"matched_tokens":319,"snippet":304},[],{"matched_tokens":321,"snippet":305},[],{"matched_tokens":323,"snippet":306},[],{"matched_tokens":325,"snippet":21},[],{"matched_tokens":327,"snippet":307},[],{"matched_tokens":329,"snippet":308},[],{"matched_tokens":331,"snippet":309},[],[333],{"field":37,"indices":334,"matched_tokens":335,"snippets":337},[49],[336],[15],[85],{"best_field_score":109,"best_field_weight":110,"fields_matched":23,"num_tokens_dropped":49,"score":280,"tokens_matched":23,"typo_prefix_score":49},6645,{"collection_name":60,"first_q":15,"per_page":341,"q":15},6,3,{"facet_counts":344,"found":379,"hits":380,"out_of":581,"page":23,"request_params":582,"search_cutoff":38,"search_time_ms":20},[345,357],{"counts":346,"field_name":355,"sampled":38,"stats":356},[347,349,351,353],{"count":342,"highlighted":348,"value":348},"Bello come una prigione che brucia",{"count":111,"highlighted":350,"value":350},"anarres",{"count":111,"highlighted":352,"value":352},"la perla di labuan",{"count":23,"highlighted":354,"value":354},"Radio Bizarre","podcastfilter",{"total_values":20},{"counts":358,"field_name":37,"sampled":38,"stats":377},[359,360,361,363,365,367,369,371,373,375],{"count":341,"highlighted":18,"value":18},{"count":111,"highlighted":15,"value":15},{"count":23,"highlighted":362,"value":362},"Mara",{"count":23,"highlighted":364,"value":364},"CEDU",{"count":23,"highlighted":366,"value":366},"renzi",{"count":23,"highlighted":368,"value":368},"fonzie",{"count":23,"highlighted":370,"value":370},"job act",{"count":23,"highlighted":372,"value":372},"Roatta.",{"count":23,"highlighted":374,"value":374},"condanna italia",{"count":23,"highlighted":376,"value":376},"Amnistia; Carcere; Repressione",{"total_values":378},41,10,[381,421,454,493,526,558],{"document":382,"highlight":395,"highlights":408,"text_match":107,"text_match_info":419},{"comment_count":49,"id":383,"is_sticky":49,"permalink":384,"podcastfilter":385,"post_author":350,"post_content":386,"post_date":387,"post_excerpt":55,"post_id":383,"post_modified":388,"post_thumbnail":389,"post_title":390,"post_type":391,"sort_by_date":392,"tag_links":393,"tags":394},"12142","http://radioblackout.org/podcast/amnistia-carcere-e-leggi-di-classe/",[350],"Lo sciopero elettorale di Marco Pannella ha fatto parlare molto della sua salute, decisamente meno della situazione nelle carceri italiane. Sebbene il sovraffollamento, il moltiplicarsi dei suicidi, le condizioni igieniche terribili siano ormai ammessi anche dalle istituzioni, al momento non pare delinearsi una possibile via d’uscita. Né momentanea né di lungo periodo.\r\nI vari governi che si sono succeduti hanno propagandato la costruzione di nuove carceri, ma (fortunatamente) non hanno trovato i soldi per farle. Di amnistia o indulto neanche a parlarne: non procurano voti. Al momento l’unico provvedimento annunciato dal governo che si è appena dimesso è l’estensione della detenzione domiciliare.\r\nOvviamente di modifica delle leggi che hanno riempito le carceri e le riempirebbero di nuovo anche dopo l’amnistia nessuno ne vuol sapere.\r\nTre sono le leggi che in questi anni hanno contribuito a coniugare nella lingua di chi governa e di chi sfrutta una legislazione dall’impronta già vivacemente classista. Ricordiamo che nel nostro paese vengono puniti in modo molto più grave i reati contro il patrimonio che i delitti contro le persone – eccetto quelli più gravi.\r\nLe leggi che hanno riempito le carceri in questi anni sono la Bossi-Fini sull’immigrazione, che prevede il carcere per chi non abbia ottemperato ad un ordine di espulsione, la Fini-Giovanardi che ha equiparato droghe leggere e droghe pesanti, spalancando le porte delle prigioni per qualche fumatore di spinelli, la Cirielli sulla recidiva che comporta la reclusione per un reato anche lievissimo se la condanna colpisce un recidivo.\r\nIl carcere è una discarica sociale, l’amnistia potrebbe essere una boccata di libertà per molte persone, resta il fatto che solo una società scarcerata potrebbe farla finita con mura e gabbie.\r\nAnarres ne ha parlato con Roberto Barbieri di Psycoatthiva.\r\nAscolta l’intervista: [audio:http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/12/2012-12-21-robertino-carcere-amnistia.mp3|titles=2012 12 21 robertino carcere amnistia]\r\nScarica l’audio","22 Dicembre 2012","2018-10-17 23:00:14","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/12/carceremani1-200x110.jpg","Amnistia, carcere e leggi di classe","podcast",1356202192,[63,176],[15,18],{"post_content":396,"post_title":400,"tags":403},{"matched_tokens":397,"snippet":398,"value":399},[15],"i soldi per farle. Di \u003Cmark>amnistia\u003C/mark> o indulto neanche a parlarne:","Lo sciopero elettorale di Marco Pannella ha fatto parlare molto della sua salute, decisamente meno della situazione nelle carceri italiane. Sebbene il sovraffollamento, il moltiplicarsi dei suicidi, le condizioni igieniche terribili siano ormai ammessi anche dalle istituzioni, al momento non pare delinearsi una possibile via d’uscita. Né momentanea né di lungo periodo.\r\nI vari governi che si sono succeduti hanno propagandato la costruzione di nuove carceri, ma (fortunatamente) non hanno trovato i soldi per farle. Di \u003Cmark>amnistia\u003C/mark> o indulto neanche a parlarne: non procurano voti. Al momento l’unico provvedimento annunciato dal governo che si è appena dimesso è l’estensione della detenzione domiciliare.\r\nOvviamente di modifica delle leggi che hanno riempito le carceri e le riempirebbero di nuovo anche dopo l’amnistia nessuno ne vuol sapere.\r\nTre sono le leggi che in questi anni hanno contribuito a coniugare nella lingua di chi governa e di chi sfrutta una legislazione dall’impronta già vivacemente classista. 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Lo scorso anno i suicidi sono stati oltre 150. Il carcere è una struttura patogena: chi vi è rinchiuso si ammala molto di più e riceve molte meno cure di chi vive fuori dalle gabbie che lo Stato destina a discarica sociale.\r\nL'Italia è stata condannata dalla corte europea di Strasburgo per i trattamenti inumani e degradanti\r\ninflitti ai reclusi nelle prigioni del Belpaese. Se la situazione non cambierà rischia di dover pagare risarcimenti milionari ai detenuti che hanno fatto o faranno ricorso a Strasburgo.\r\nNonostante ciò l'amnistia, l'unico provvedimento veramente efficace per vuotare rapidamente le carceri degli oltre settemila detenuti \"in più\", è presto tramontato.\r\nL'ipotesi lanciata da Napolitano è affogata per la secca opposizione di Renzi. 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Asì empezò la revuelta de los presos sociales\" (Pochi, buoni e sicuri. così cominciò la rivolta dei detenuti sociali), cortometraggio che racconta parte di dei fatti che accaddero nel carcere di Caravanchel a Madrid, a poco tempo dalla morte di Franco, e che portarono proprio alla nascita della COPEL, l'organizzazione di detenuti sociali che rivendicò miglioramenti concreti nelle carceri, una amnistia totale anche per i detenuti comuni e l'abbattimento delle leggi e delle strutture legate al franchismo. Il movimento si diffuse in tutto il paese, portò a forti proteste, una cinquantina di rivolte, evasioni di massa e alla successiva spietata repressione con isolamento e trasferimenti.\r\n\r\nQui potete ascoltare tutta l'intervista:\r\n\r\nintervista con alex payà regista de \"buenos, pocos y seguros\"\r\n\r\nA proposito di trasferimenti punitivi e per approfondire sulla storia passata e presente del sistema carcerario e della tortura all'interno delle prigioni dello stato spagnolo in genere, trovate qui il link all'intervista a un compagno di Bilbao su Fies e dispersione carceraria fatta in occasione della staffetta radiofonica anticarceraria contro il 41bis del 22 aprile 2023:\r\n\r\nradioblackout.org/podcast/le-interviste-rauche-di-radio-bizarre-parliamo-con-un-compagno-basco-su-fies-e-dispersione-carceraria-nello-stato-spagnolo/\r\n\r\n \r\n\r\nAlex Payà è tra i fondatori e membri della casa di produzione indipendente empatik films (empatikfilms.com) che ha all'attivo anche un documentario molto potente e completo sulla tortura agita delle forze di polizia in strada, nelle caserme e nelle carceri e della totale impunità di cui godono i responsabili.\r\n\r\nQui potete trovare la descrizione e il link youtube al film dove troverete anche i sottotitoli in italiano: empatikfilms.com/la-cifra-negra/\r\n\r\nPocos Buenos y Seguros, è disponibile anche su youtube dove a brevissimo ci saranno anche i sottotitoli in italiano e dove troverete anche un \"making of\" e la colonna sonora completa:\r\n\r\nwww.youtube.com/results?sp=mAEB&search_query=pocos+buenos+y+seguros+cortometraje+banda+sonora\r\n\r\n \r\n\r\n ","30 Marzo 2025","2025-03-30 03:10:08","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/pocos-buenos-y-podcast-200x110.png","LE INTERVISTE RAUCHE DI RADIO BIZARRE: INTERVISTA CON ALES PAYES REGISTA DI \"POCOS, BUENOS Y SEGUROS\"",1743299811,[467,176,468,469,470,471,472],"http://radioblackout.org/tag/alex-paya/","http://radioblackout.org/tag/cinema/","http://radioblackout.org/tag/copel/","http://radioblackout.org/tag/empatik-films/","http://radioblackout.org/tag/intervista/","http://radioblackout.org/tag/radio-bizarre/",[474,18,475,476,477,478,479],"alex paya","cinema","copel","empatik films","intervista","radio bizarre",{"post_content":481},{"matched_tokens":482,"snippet":483,"value":484},[15],"miglioramenti concreti nelle carceri, una \u003Cmark>amnistia\u003C/mark> totale anche per i detenuti"," \r\n\r\n\r\n\r\nIn occasione della tattoo circus 2025 che vedeva tra gli ospiti Daniel Pont uno dei membri fondatori della Copel (Coordinadora de los Presos en Lucha), abbiamo intervistato Alex Paya, co-regista del cortometraggio \"Pocos, Buenos y Seguros. 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Se le foto di persone incatenate e caricate sui C-17 della 60th Air Mobility Wing (ala logistica dell’aeronautica militare) rimandano alla dimensione militare della War on Migrants, meno frequentemente se ne osserva quella finanziaria ed economica: cerchiamo di seguire l’andamento azionario dei colossi della carcerazione privata coinvolti nel fenomeno e alcune frizioni tra MAGA e Musk che riguardano il bisogno di forza lavoro per il settore hi-tech.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/BCUPCB_geo-group-migrants.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nMESSICO\r\n\r\nTra ConsulApp Contigo, app per smartphone per avvisare familiari e consolati in caso si venga rastrellati dall’ICE, e tendopoli erette in fretta e furia al confine con gli USA, anche il Messico si prepara alle possibili deportazioni di massa.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/BCUPCB_mexico-migrants-app.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nACCORDI TRA EUROPOL E FORZE SICUREZZA EGIZIANE\r\n\r\nPartendo dall’osservazione del sostegno italiano nei confronti dell’apparato repressivo egiziano (sia in termini di formazione che di trasferimento di armi e tecnologie), approdiamo al tema centrale di questo approfondimento: gli accordi tra l’agenzia Europol e le forze di sicurezza di Al Sisi.\r\n\r\nIn compagnia di Yasha Maccanico di Statewatch.org cerchiamo di analizzare la genesi e il portato politico di questi accordi:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/BCUPCB_egitto-europol.mp3\"][/audio]","29 Gennaio 2025","2025-01-29 13:22:35","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/bcupcb_europol-egitto-200x110.jpg","Al-MASRI | WAR ON MIGRANTS: USA-MEXICO | ACCORDI EUROPOL-EGITTO",1738156955,[176,506,507,214,508,509,510],"http://radioblackout.org/tag/egitto/","http://radioblackout.org/tag/geo-group/","http://radioblackout.org/tag/scafisti/","http://radioblackout.org/tag/sorveglianza/","http://radioblackout.org/tag/war-on-migrants/",[18,512,513,21,514,515,516],"Egitto","geo group","scafisti","sorveglianza","war on migrants",{"post_content":518},{"matched_tokens":519,"snippet":520,"value":521},[15],"deflattive eccezionali come indulto o \u003Cmark>amnistia\u003C/mark>.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/BCUPCB_al-masri-carceri-italiane-nordio.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n/ / / WAR ON","Estratti dalla puntata del 27 gennaio 2025 di Bello Come Una Prigione Che Brucia\r\n\r\n \r\n\r\nAL-MASRI E RAGIONE DI STATO\r\n\r\nPrima che venissero notificati degli avvisi di garanzia nei confronti di Meloni, Nordio, Piantedosi e Mantovano, provvedimenti immediatamente trasformati in elementi di distrazione e deviazione del portato politico della vicenda, abbiamo cercato di osservare alcuni aspetti inerenti la liberazione e il rimpatrio del capo della polizia giudiziaria libica Al-Masri.\r\n\r\nPartendo da un breve contributo di Lorenzo D’Agostino, la riflessione si estende alle relazioni che si vanno a comporre con le entità statali (o parastatali) trasformate in gendarmi dell’Europa; concludiamo con le ipocrite e sadiche esternazioni del Ministro della Giustizia Nordio sulla forza da esibire nei confronti delle persone detenute, negando loro misure deflattive eccezionali come indulto o \u003Cmark>amnistia\u003C/mark>.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/BCUPCB_al-masri-carceri-italiane-nordio.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n/ / / WAR ON MIGRANTS / / /\r\n\r\n\r\nUSA\r\n\r\nLe annunciate deportazioni di massa sono partite in modo spettacolarizzato, seppur non a pieno regime. 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Un testo che apre a diverse riflessioni sulla natura classista del carcere, sulla cancellazione culturale di indulto e amnistia dall’orizzonte del possibile, sulla relazione tra la squalifica “utopistica” dell’idea di un mondo senza galere e l’assurdità “dimostrata” della loro nocività.\r\n\r\nIl secondo riguarda il suicidio annunciato di Oussama Sadek nel carcere di Montorio (Verona): un uomo a rischio suicidario, con conclamata sofferenza psichica e – nonostante ciò (o forse proprio per questo) - rinchiuso in isolamento. L’intervento dell’associazione Yairaiha rispetto a questa morte, ci consente di osservare un fenomeno più esteso: il ruolo delle Procure nella normalizzazione della letalità del carcere.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/BCUPCB_sportello5-2-24_vallette.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nINTERVISTA A DOMENICO PORCELLI DOPO 5 ANNI IN 41BIS\r\n\r\nDomenico Porcelli ci racconta come il regime di 41bis sia strutturato per annullare chi rinchiude, come gli strascichi permangano anche dopo la liberazione, come la sua funzione sia quella di una tortura psico-fisica per estorcere confessioni. Parleremo della quotidianità in 41 bis, della presenza dei GOM (Gruppi Operativi Mobili), delle percezioni all’ingresso e all’uscita di un dispositivo scientificamente afflittivo, della sostanziale irreversibilità della classificazione in quel circuito:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/BCUPCB_intervista-domenico-con-brano.mp3\"][/audio]\r\n\r\n(Al termine della diretta il brano di Raguel - “Par na minacc”, che Domenico ci teneva a condividere)\r\n\r\n \r\n\r\nHAIKU SENZA HAIKU\r\n\r\n“Haiku senza Haiku – Versi Scatenati” è un progetto a sostegno del prigioniero anarchico Juan Sorroche:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/HAIKU-SENZA-HAIKU-NEW.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nPotete inviare i vostri contributi a:\r\n\r\nversiscatenati@canaglie.net\r\n\r\noppure spedendoli a:\r\n\r\nEx Latteria - Stradone S. 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Aveva uno zaino in spalla e un fazzoletto rosso al collo.\" Carlo Cassola scrisse \"La ragazza di Bube\" nel 1960. La guerra é finita, Mara ha 16 anni e vive con i genitori in un paesino della Toscana, il fratello Sante é morto da partigiano e tutti credono che il peggio sia passato. Un giorno arriva Arturo Cappellini detto Bube che ha fatto il partigiano con Sante, i due giovani cominciano a frequentarsi e Mara ascolta le discussioni di Bube con i compagni di partito. \"Lo dico sempre ai compagni, siamo stati a perdere tempo con le chiacchiere, e invece quello era il momeno di agire!\" Bube uccide un maresciallo dei carabinieri e il partito lo aiuta a espatriare. Finalmente arriva la tanto attesa amnistia, ma é solo per i fascisti e non per i partigiani. \"Nacquero incidenti, ci furono di quelli che andarono in sezione e fecero la tessera in quattro pezzi.\" Infine Bube è arrestato e Mara lo incontra in carcere e nell'aula del tribunale. Un'occasione per ricordare l'epurazione che non ci fu. Tutti gli alti gradi dopo la Liberazione rimasero al loro posto. Marcello Guida era stato direttore dei confini di Ponza e Ventotene, nel 1968 era questore a Torino, nel 1969 durante la battaglia di corso Traiano fu colpito alla testa da una pietra. Poi fu trasferito a Milano, fu lui a inventare la “pista anarchica” per la strage di piazza Fontana ed ebbe parte nella morte di Pino Pinelli. \"La ragazza di Bube\" divenne un film nel 1963 diretto da Luigi Comencini con Claudia Cardinale.\"La corriera uscì dall'autorimessa, i viaggiatori cominciarono a salire, Mara andò a sedersi nel primo sedile. La vallata si andava svegliando nel fulgore nebbioso della mattina.\" Buon ascolto.\r\n\r\nLettura consigliata:\r\n\r\nChiara Colombini \"Anche i partigiani però...\" Laterza, Bari 2021.\r\n\r\n ","11 Maggio 2021","2021-05-12 08:06:18","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/04/BUBE2-196x110.jpg","LA RAGAZZA DI BUBE - LA PERLA DI LABUAN 30/4/2021",1620734958,[],[],{"post_content":573},{"matched_tokens":574,"snippet":575,"value":576},[15],"Finalmente arriva la tanto attesa \u003Cmark>amnistia\u003C/mark>, ma é solo per i","[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/2021.04.30-14.00.00-escopost.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\"Il giovanotto saltò giù prima che il camion fermasse. Aveva uno zaino in spalla e un fazzoletto rosso al collo.\" Carlo Cassola scrisse \"La ragazza di Bube\" nel 1960. La guerra é finita, Mara ha 16 anni e vive con i genitori in un paesino della Toscana, il fratello Sante é morto da partigiano e tutti credono che il peggio sia passato. 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