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Nonostante la vittoria elettorale del novembre 2021 del fronte di sinistra \"Libre \"e l'elezione a presidente di Xiomara Castro ,il potere reale è ancora in mano all'esercito e ai latifondisti ,la violenza delle pandillas scuote profondamente la società hondurena e l'unico rimedio che riesce a trovare il governo è aumentare la repressione . Le associazioni dei popoli Garifuna e Lenca continuano la loro battaglia per la difesa del territorio aggredito dagli appettiti delle multinazionali, e richiedono l'apertura di un dialogo con un governo ritenuto amico .Per combattere le bande criminali Xiomara Castro ha adottato il modello del presidente autocrate del Salvador ,Bukele ,inasprendo la repressione sopratutto in alcuni quartieri della capitale mentre continua il flusso migratorio dei cittadini dell'Honduras verso gli Stati Uniti .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/BASTIONI-160223-HONDURAS.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nCon Silvano Falocco della rete Yekatit 12 parliamo del \"giorno dei martiri\" che ricorda il massacro compiuto dagli italiani ad Addis Abeba il 19/02/1937 , in seguito ad un attentato purtroppo fallito contro il vicerè d'Etiopia ,il massacratore Rodolfo Graziani ,si scatenò un immane rappresaglia cui presero parte camicie nere,operai ,impiegati coloniali italiani contro gli etiopi ,nel giro di tre giorni ne furono massacrati quasi 30000 ,ci furono centinaia di prigionieri e di deportati nei campi di concentramento di Danane e Nocra .\r\n\r\nIn seguito le bande fasciste al comando del generale Pietro Maletti su ordine di Graziani massacrarono quasi 2000 persone appartenenti alla comunità monastica del villaggio conventuale di Debra Libanos dove gli italiani sospettavano si fossero rifugiati gli attentatori.\r\n\r\nAnni di sottovalutazione e di copevole oblio hanno alimentato il mito degli \" italiani brava gente \",ora a distanza di 86 anni si tenta di fare una riflessione collettiva sulla memoria del colonialismo italiano in occasione del 19 febbraio con una serie d'iniziative che si terranno in questa settimana a Roma animate dalla rete Yekatit 12 ,incentrate anche sulla questione della odonomastica stradale poiche' ancora troppe strade sono intitolate a personaggi e luoghi legati al colonialisno in maniera colpevolmente acritica .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nLink della puntata dedicata allla ricostruzione del massacro di Addis Abeba andata in onda su Radio blackout il 16 febbraio di due anni fa.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/podcast/yekatit-12-19-febbraio-1937-strage-di-addis-abeba/\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/BASTIONI-160223-GIORNO-DEI-MARTIRI.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nInfine con Murat Cinar giornalista turco spesso ospite della nostra trasmissione ,parliamo delle conseguenze del disastroso terremoto che ha sconvolto la Turchia ,le ricadute sulla credibilità di Erdogan ,i riflessi sulle prossime elezioni di maggio,il tentativo da parte di Erdogan di creare dei capri espiatori per distogliere l'attenzione dalle gravi responsabilità della sua politica che ha favorito speculatori e palazzinari ,le conseguenze del sisma sugli scenari geopolitici della regione e le relazioni fra la Siria ,la Turchia e la Russia, il fronte dei rifugiati siriani sulla cui pelle Erdogan gioca una losca partita .\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/BASTIONI-160223-MURAT.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n ","19 Febbraio 2023","2023-02-19 23:27:17","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/blade-1-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 16/02/2023-HONDURAS : ESERCITO ED OLIGARCHI DETENGONO ANCORA IL POTERE , LA SINISTRA VINCE LE ELEZIONI MA USA GLI STESSI METODI DI BUKELE NELLA GUERRA ALLE PANDILLAS - YEKATIT 12 ,LA STRAGE DEL 19 FEBBRAIO DEL 1937 AD ADDIS ABEBA CRIMINE DEL COLONIALISMO ITALIANO CHE QUALCUNO SI OSTINA A RICORDARE NONOSTANTE LA RIMOZIONE COLLETTIVA-TURCHIA DOPO IL TERREMOTO ERDOGAN ALLA CACCIA DI CAPRI ESPIATORI PER AGGRAPPARSI ANCORA AL POTERE.","podcast",1676848383,[166],"http://radioblackout.org/tag/bastioni-di-orione/",[133],{"post_content":169,"post_title":174},{"matched_tokens":170,"snippet":172,"value":173},[171],"Addis","massacro compiuto dagli italiani ad \u003Cmark>Addis\u003C/mark> Abeba il 19/02/1937 , in seguito"," \r\n\r\nBastioni di Orione racconta della situazione in Honduras con Andrea Cegna redattore di Radio Onda d'urto rientrato da un recente viaggio nel paese ,dove continuano ad imperversare miseria e violenza ,frutti avvelenati delle politiche imperiali nordamericani che hanno imposto gli interessi delle multinazionali e sfruttato la posizione strategica dell'Honduras nella guerra controinsurrezionale che negli anni'80 l'amministrazione Reagan ha combattutto contro i sandinisti . 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Esercito e camicie nere si riversarono in strada, non tanto per stanare e arrestare i due responsabili, quanto per terrorizzare e colpire in maniera indiscriminata i nuovi sudditi dell’Italia imperiale, colpevoli di essersi ribellati agli invasori. Oltre ai militi e ai fascisti organizzati, si lanciarono entusiasti nella caccia al nero anche operai, burocrati e impiegati coloniali. Prigionieri e semplici passanti – colpevoli soltanto di essere africani – vennero uccisi a bastonate, a badilate, oppure pugnalati, fucilati, impiccati, investiti con automezzi, bruciati vivi nelle loro case.\r\n\r\nIl 22 febbraio 1937, Graziani spedì a Mussolini un telegramma eloquente: “In questi tre giorni ho fatto compiere nella città perquisizioni con l’ordine di far passare per le armi chiunque fosse trovato in possesso di strumenti bellici, che le case relative fossero incendiate. Sono state di conseguenza passate per le armi un migliaio di persone e bruciati quasi altrettanti tucul”.\r\n\r\nIn breve, la strage debordò dal cerchio di fuoco che gli aerei italiani avevano stretto intorno ad Addis Abeba. Raggiunse i villaggi, le case sparse, i luoghi di culto. Centinaia di persone furono arrestate e morirono nei campi di detenzione di Danane, in Somalia, e Nocra, in Eritrea, dove Graziani ordinò che avessero minime quantità d’acqua e di cibo. Il clero copto fu identificato come un pericoloso sobillatore di ribelli e dopo la classica indagine dove il colpevole è stabilito in anticipo, a maggio Graziani spedì il generale Maletti ad annientare il villaggio conventuale di Debre Libanos, la comunità monastica più importante del paese. Le esecuzioni ufficiali ammontarono a 449. Lo storico Ian Campbell considera invece plausibile l’uccisione di circa duemila persone, compresi centinaia di minorenni, sia laici sia religiosi. 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Il 25 ottobre si terrà il plebiscito che chiedere di mandare finalmente in soffitta la Costituzione voluta da Pinochet e che ha obbligato la nazione cilena a sopportare la più vieta forma di neoliberismo, a tutti i livelli e in ogni ganglio della società. Abbiamo parlato il 19 ottobre con Susi dapprima di questa occasione e dei compromessi che nasconde, ma anche del livello di discussione e degli appuntamenti in piazza, il tipo di rappresentatività della Costituente che potrebbe scaturire dal plebiscito. Ma soprattutto dell'assenza di una o più teste alla guida di questo Movimiento puntiforme di assemblee autoconvocate e con interessi diversi che si riconosce con il tipico spirito cileno nel Perro Matapacos. I protagonisti poi sono la vera novità e rappresentano la freschezza che fa la differenza con il mondo ingessato dalla mummia pinochettiana: movimenti per l'acqua, settori sindacali portuali già perno della rivolta di un anno esatto fa, e soprattutto i giovani studenti da cui sorge questo nuovo processo di emancipazione.\r\n\r\nSusi conosce molto bene la situazione cilena, ma abita a Buenos Aires (che ospita un quarto della popolazione argentina) e così diventa naturale passare le Ande, per andare a confrontare le due realtà, a partire dalle questioni ambientali, che per entrambe le realtà sono centrali. Così abbiamo dapprima affrontato il problema degli incendi sparsi in tutto il territorio nazionale, che ci ha ovviamente portato a parlare dela colonizzazione agricola e degli allevamenti che stanno dietro agli incendi. E poi abbiamo affrontato l'argomento abitativo: la gentrificazione e la crisi immobiliare, gli affitti dollarizati, l'occupazione di interi quartieri a causa della crisi del Covid che ha inciso sulla economia informale; ed è questo che ci consente di passare alle questioni di genere, per le differenze tra componenti della famiglia ad affrontare il meccanismo di debito scateanto dalla pandemia: sfratti, sussidi, cooperative, fabbriche autogestite fanno da sfondo del ragionamento che illustra l'affresco urbano. Susi ci ha fatto anche un quadro delle diverse sfumature del Frente de Todos messo in piedi dal presidente della sinistra peronista, a partire dal braccio di ferro attorno alla occupazione di Guernica.\r\n\r\nDa ultimo Susi ha individuato il movimento femminista come tratto di unione tra la realtà cilena e quella argentina, dove per il resto sono più le differenze che non le contiguità, anche per le enormi differenze tra tessuti sociali, strutture e impostazioni dello stato, contesti economici.\r\n\r\nEcco la lunga chiacchierata nella sua interezza, mai noiosa (fidatevi):\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/10/2020_10_19_Susi-Buenos-Aires.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","26 Ottobre 2020","2020-11-03 20:16:13","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/10/Mural_Negro_Matapacos-200x110.jpg","Cile e Argentina… democrature e movimenti andini a confronto (N° 1)",1603754276,[234],"http://radioblackout.org/tag/bastioniorione/",[236],"BastioniOrione",{"post_content":238,"post_title":243},{"matched_tokens":239,"snippet":241,"value":242},[240],"andini","dei movimenti esplosi nei paesi \u003Cmark>andini\u003C/mark> per esemplificare cosa intendiamo per","Per il primo appuntamento dopo il lancio del numero zero dei Bastioni ci siamo serviti dei movimenti esplosi nei paesi \u003Cmark>andini\u003C/mark> per esemplificare cosa intendiamo per Questioni internazionali di cui questa rubrica affronta aspetti che genericamente sarebbero definiti \"geopolitici\". Il 25 ottobre si terrà il plebiscito che chiedere di mandare finalmente in soffitta la Costituzione voluta da Pinochet e che ha obbligato la nazione cilena a sopportare la più vieta forma di neoliberismo, a tutti i livelli e in ogni ganglio della società. Abbiamo parlato il 19 ottobre con Susi dapprima di questa occasione e dei compromessi che nasconde, ma anche del livello di discussione e degli appuntamenti in piazza, il tipo di rappresentatività della Costituente che potrebbe scaturire dal plebiscito. Ma soprattutto dell'assenza di una o più teste alla guida di questo Movimiento puntiforme di assemblee autoconvocate e con interessi diversi che si riconosce con il tipico spirito cileno nel Perro Matapacos. I protagonisti poi sono la vera novità e rappresentano la freschezza che fa la differenza con il mondo ingessato dalla mummia pinochettiana: movimenti per l'acqua, settori sindacali portuali già perno della rivolta di un anno esatto fa, e soprattutto i giovani studenti da cui sorge questo nuovo processo di emancipazione.\r\n\r\nSusi conosce molto bene la situazione cilena, ma abita a Buenos Aires (che ospita un quarto della popolazione argentina) e così diventa naturale passare le Ande, per andare a confrontare le due realtà, a partire dalle questioni ambientali, che per entrambe le realtà sono centrali. Così abbiamo dapprima affrontato il problema degli incendi sparsi in tutto il territorio nazionale, che ci ha ovviamente portato a parlare dela colonizzazione agricola e degli allevamenti che stanno dietro agli incendi. E poi abbiamo affrontato l'argomento abitativo: la gentrificazione e la crisi immobiliare, gli affitti dollarizati, l'occupazione di interi quartieri a causa della crisi del Covid che ha inciso sulla economia informale; ed è questo che ci consente di passare alle questioni di genere, per le differenze tra componenti della famiglia ad affrontare il meccanismo di debito scateanto dalla pandemia: sfratti, sussidi, cooperative, fabbriche autogestite fanno da sfondo del ragionamento che illustra l'affresco urbano. Susi ci ha fatto anche un quadro delle diverse sfumature del Frente de Todos messo in piedi dal presidente della sinistra peronista, a partire dal braccio di ferro attorno alla occupazione di Guernica.\r\n\r\nDa ultimo Susi ha individuato il movimento femminista come tratto di unione tra la realtà cilena e quella argentina, dove per il resto sono più le differenze che non le contiguità, anche per le enormi differenze tra tessuti sociali, strutture e impostazioni dello stato, contesti economici.\r\n\r\nEcco la lunga chiacchierata nella sua interezza, mai noiosa (fidatevi):\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/10/2020_10_19_Susi-Buenos-Aires.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ",{"matched_tokens":244,"snippet":245,"value":245},[240],"Cile e Argentina… democrature e movimenti \u003Cmark>andini\u003C/mark> a confronto (N° 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nucleare dopo l'annuncio mediatico della riuscita dell'esperimento di produzione di energia attraverso la fusione di atomi di idrogeno ,ne parliamo con Piergiorgio Pescali ricercatore scientifico e giornalista con il quale evidenziamo le contraddizioni di questo progetto presentato come la soluzione definitiva al problema della produzione di energia.\r\n\r\nSi evidenzia come si tratti di un primo passaggio e che la commercializzazione potrà avvenire forse dopo la metà del secolo ,che non è energia pulita perchè il procedimento della fusione produce comunque residui radioattivi che hanno tempi di decadimento di almeno 50 anni ,che ci sono aspetti assai problematici che riguardano i materiali da trattare in quanto la fusione avviene a temperature di milioni di gradi, la fusione necessita di materie prime come il deuterio e il trizio che non si trovano in natura ,anzi paradossalmente il trizio è un prodotto di scarto della fissione nucleare prodotto dai reattori ,oppure si produce dal litio ,altro elemento che si trova solo in alcune aree geografiche e che viene utilzzato anche per le batterie delle auto elettriche.\r\n\r\nEsistono anche problemi relativi alle dimensioni degli impianti ,la commistione con l'industria militare, la concorrenza fra Europa ,Usa e Cina ,la differente metodologia fra il confinamento magnetico usato in Europa e il confinamento inerziale del plasm a prodotto negli Stati uniti ,le implicazioni geopolitiche e la mole di investimenti pubblici e privati in questo progetto.\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/12/BASTIONI-FUSIONE-NUCLEARE.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Diego Batistessa giornalista che si occupa di Latinoamerica parliamo della situazione in Perù dopo la deposizione del presidente Castillo da parte del congresso ,gli scontri che si estendono nel paese fra polizia e sostenitori del presidente ,le ingenuità nella gestione della presidenza di Castillo e gli interessi consolidati 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Quali le sue peculiarità iniziali e quali le sue successive trasformazioni? Ne abbiamo parlato con Pablito El Drito, oggi dj e producer, e a lungo esploratore della scena italiana ai suoi albori.\r\n\r\nIn questa seconda parte:\r\n\r\nI ravers e il “realismo centrosocialista”;\r\nI ravers e la cattiva strada;\r\nIl suono rave e le sue droghe: una “geneaologia”;\r\n“L’affare si ingrossa”: bellezza,limiti e contraddizioni della scena;\r\nIl rave del sabato sera ovvero la fine dello stupore\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 21 ore 20,30 – Backwards - Ecofascismo 23/06/2023 38 minuti [Radio Blackout, Bacwards]: Malcolm ci guida alla scoperta di un vero e proprio \"Frankenstein ideologico\", il cosiddetto Ecofascismo, ovvero quando l'autoritarismo incontra l'ecologia. 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2025","2025-04-11 14:05:03","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Immagine-social-BH-200x110.jpg","Black holes dal 17 al 23 Febbraio 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Per l’occasione vengono offerte copie su cd, slegate dal circuito di distribuzione commerciale. Più che un’organizzazione di serate dance è un laboratorio di sperimentazione e confronto dove l’unione di generi, l’intreccio di esperienze, la ricchezza di stili e la totale indipendenza dei partecipanti contribuiscono ad accrescere il patrimonio collettivo…Ad oggi gli artisti coinvolti nel progetto hanno partecipato alla realizzazione dei volumi in totale autonomia, senza sponsor o produttori esterni, in sintesi no-profit.\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 18 ore 12,30 – Cinema Underground: Paolo Gioli 11 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nFotografo e Sperimentatore di nuove tecniche fotografiche analogiche, artista e cineasta avanguardista, Gioli utilizza media molto diversi tra loro, esplorando nuovi linguaggi e rifiutando lo schema che i media stessi impongono. Un maestro della ricerca sull’immagine.\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 18 ore 15,30 – Gufonero - Live quarantined - Benefit Radio Black Out 27 minuti [Radio Blackout, Gufonero]: Gufonero è il progetto di Andrea e Marcella, noti per essere – oltre che dei gran personaggi – coloro che tirano le fila di realtà come Annoying Records, End Of A Season e molto altro.\r\nUna sportellata di rumore pesante per una sessione live esclusiva. Non sfigurano nelle grandi occasioni, essendo irrobustiti da una palette sonora degna dei migliori esempi provenienti dall’altra parte dell’oceano.\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 19 ore 08,30 – 28/05/1974 Strage di P.za della Loggia pt. 1 13 minuti [Radio Onda D'Urto, Storia Di Classe]: Un audio – racconto, tra testimonianze di ieri e di oggi, audio d’epoca e analisi, a cinque decadi dalla Strage fascista, di Stato e della Nato di piazza della Loggia, il 28 maggio 1974 a Brescia.\r\n\r\nIl tutto all’interno del percorso radiofonico di Radio Onda d’Urto legato al 50esimo della Strage, che si è concentrato soprattutto nel mese di maggio 2024\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 20 ore 08,30 – 28/05/1974 Strage di P.za della Loggia pt.2 12 minuti [Radio Onda D'Urto, Storia Di Classe]: Un audio – racconto, tra testimonianze di ieri e di oggi, audio d’epoca e analisi, a cinque decadi dalla Strage fascista, di Stato e della Nato di piazza della Loggia, il 28 maggio 1974 a Brescia.\r\n\r\nIl tutto all’interno del percorso radiofonico di Radio Onda d’Urto legato al 50esimo della Strage, che si è concentrato soprattutto nel mese di maggio 2024\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 21 ore 08,30 – Mondo Rave pt. 2 35 minuti [Radio Cane]:\r\n\r\nCome on you painter, you piper, you prisoner, and shine»\r\nPink Floyd, 1975\r\n\r\nDove, come e quando ha cominciato a prendere forma quella che comunemente è stata definita “scena rave” in Europa e successivamente in Italia? Quali le sue peculiarità iniziali e quali le sue successive trasformazioni? Ne abbiamo parlato con Pablito El Drito, oggi dj e producer, e a lungo esploratore della scena italiana ai suoi albori.\r\n\r\nIn questa seconda parte:\r\n\r\nI ravers e il “realismo centrosocialista”;\r\nI ravers e la cattiva strada;\r\nIl suono rave e le sue droghe: una “geneaologia”;\r\n“L’affare si ingrossa”: bellezza,limiti e contraddizioni della scena;\r\nIl rave del sabato sera ovvero la fine dello stupore\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 21 ore 20,30 – Backwards - Ecofascismo 23/06/2023 38 minuti [Radio Blackout, Bacwards]: Malcolm ci guida alla scoperta di un vero e proprio \"Frankenstein ideologico\", il cosiddetto Ecofascismo, ovvero quando l'autoritarismo incontra l'ecologia. Il tutto condito da musiche tra il dark ambient e l'industrial\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 22 ore 09,00 – IconOut Records - Scream in the garage 33 minuti [IconOut Records]:\r\n\r\nMixtape intitolato \"Scream in the garage\" realizzato da Ricky della IconOut Records\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 22 ore 20,00 – La perla di Labuan - L'avventurosa storia del fumetto italiano pt.2 44 minuti [Radio Blackout, La Perla di Labuan]: Dagli archivi di blackout, estraiamo con sommo piacere questa mini serie a puntate che la trasmissione \"La perla di Labuan\", condotta dal compianto Riccardo Borgogno, aveva dedicato all'avventurosa storia del fumetto italiano.\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 22 ore 21,00 – 19 Febbraio 1937, la strage di \u003Cmark>Addis\u003C/mark> Abeba 71 minuti [No Trip For Cats, Radio Blackout]: Il 19 febbraio saranno passati 84 anni dal massacro di \u003Cmark>Addis\u003C/mark> Abeba, tra i tanti crimini del colonialismo italiano, uno dei più disgustosi e spietati, perché commesso lontano dai campi di battaglia, senza nemmeno l’alibi di una guerra in corso.\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 22 ore 22,30 – Black Zone Myth Chant live al blackout fest 2018 52 minuti [Radio Blackout, Black Zone Myth Chant]: Live @Blackout Fest 9/6/2018\r\n\r\nBZMC produce musica come se gli egizi avessero conosciuto Sun Ra e DjScrew, poi si diverte cambiando il pitch al risultato finale. Sintetizzatori primitivi in HD.\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 23 ore 08,30 – 8 Marzo anticarcerario 113 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nQuesto 8 Marzo, oltre alle consuete dirette dalla piazza Torinese di Non Una Di Meno, la redazione informativa di Radio Blackout ha deciso di dedicare una serie di approfondimenti a tema Abolizionismo Carcerario e Femminismo Anti-punitivista.\r\n\r\nAbbiamo contattato diverse realtà in giro per il mondo che si occupano di questo tema, da collettivi che lavorano sulla giustizia riparativa, associazioni che si occupano di relazioni con le persone vittime di repressione prima e dopo la scarcerazione, fino a campagne per la liberazione di singole persone, per concludere con una diretta dal presidio sotto la sezione femminile del carcere di Cagliari.\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 23 ore 13,30 – Speciale Lou Reed 40 minuti [Radio Blackout, Radio Kebab]:\r\n\r\nSpeciale su Lou Reed, con interviste tratte da trasmissioni radio e 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14 ore 8,30 - Autonomia proletaria nella Calabria degli anni '70 37 minuti [Radio Cane]:\r\n\r\nAbbiamo incontrato Francesco Cirillo di passaggio a Milano per la presentazione del suo libro Sud e ribellione. Dall’autonomia proletaria calabrese alla rete meridionale del Sud ribelle. Da lì, questa narrazione sulle origini storiche e la dinamica di una vicenda poco nota ai più: il movimento dell’autonomia proletaria emerge come una rottura del quadro socio-politico della Calabria a cavallo tra anni Sessanta e Settanta e, col suo combinato di “plasticità” e “nomadismo”, di “comunicazione fisica” e “passionalità”, aggiungendovi quel tanto di “volume di fuoco spontaneo”, si pone in continuità con tutti i precedenti storici di insubordinazione e ribellione spontaneamente verificatisi nella regione, non ultimo il “brigantaggio”.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/Autonomia-proletaria-nella-Calabria-degli-anni-70_37.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 14 ore 11,30 - Meditazione anticlassista 50 minuti [Penny-kella, Radio Blackout]:\r\n\r\nQuesta è una meditazione guidata incentrata principalmente sulla pace, la presenza e la rivoluzione politica.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/Meditazione-anticlassista_50.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 15 ore 8,30 - Occupare a Milano nel 2022 25 minuti [Radio Cane]:\r\n\r\nDa qualche tempo a Milano il ritmo di sfratti e sgomberi ha ripreso a correre e le forze di polizia sono tornate a martellare i quadranti più poveri della città. Ciò nonostante le occupazioni “abusive” non si fermano e sono migliaia le persone che ancora possono vivere a Milano solo grazie a forme “illegali” di sopravvivenza abitativa. Siamo partiti da qui per farci raccontare che aria tira in Corvetto – quartiere a sud est del centro – e cosa bolle in pentola in via Gola – ultima sacca del fu quartiere Ticinese già sventrato dalla movida.\r\nUn racconto a quattro voci dalla città di sotto, contesa tra i progetti di grossi studi immobiliari e le istanze di resistenza degli abitanti, lasciate covare sotto la cenere di un fuoco certamente spento ma per nulla estinto.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Occupare-a-Milano-nel-2022_25.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 16 ore 8,30 - Storia del Balon 27 minuti [Radio Cane]:\r\n\r\nL’implacabile coerenza di chi sta ridisegnando il tessuto urbano e sociale di Torino, con un’applicazione da manuale degli imperativi della gentrificazione, non poteva certo tollerare la presenza di alcuni venditori di stracci nel Balon, lo storico mercato delle pulci della città. Giacché nelle categorie merceologiche appetibili per i nuovi abitanti di Porta Palazzo può certo rientrare l’usato, purché di antiquariato o adeguatamente vintage. Così assistiamo a una storia di ridefinizione, nominale e fattiva, degli spazi del quartiere e alla cacciata degli straccivendoli in periferia, tra una discarica e un cimitero. Una storia altamente istruttiva di cui ci narra una compagna di Torino.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Storia-Balon_27.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 17 ore 8,30 - Fred Buscaglione 28 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nBiografia del cantautore.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Fred-Buscaglione_28.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 17 ore 13,30 - The Angry brigade 39 minuti [Radio Cane]:\r\n\r\n“L’Angry Brigade è l’uomo o la donna seduto accanto a voi. Hanno delle pistole in tasca e la collera nella mente”. A cavallo tra la fine degli anni ’60 e gli inizi degli anni ’70, in Inghilterra, si registrano centinaia di ordigni e di attacchi esplosivi ai danni di diversi obiettivi delle classi dominanti e dello Stato. Molti hanno a che fare con gli interessi spagnoli. Alcuni sono firmati The Angry Brigade. In questa conversazione con John Barker, ritroviamo il quadro di un’epoca e delle sue tensioni, attraverso un racconto in prima persona che si snoda dalle lotte antimilitariste al dissacrante disprezzo per i rituali di Cambridge e alle lotte nel quartiere londinese di Notting Hill. 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Oltre ai militi e ai fascisti organizzati, si lanciarono entusiasti nella caccia al nero anche operai, burocrati e impiegati coloniali. Prigionieri e semplici passanti – colpevoli soltanto di essere africani – vennero uccisi a bastonate, a badilate, oppure pugnalati, fucilati, impiccati, investiti con automezzi, bruciati vivi nelle loro case.Il 22 febbraio 1937, Graziani spedì a Mussolini un telegramma eloquente: “In questi tre giorni ho fatto compiere nella città perquisizioni con l’ordine di far passare per le armi chiunque fosse trovato in possesso di strumenti bellici, che le case relative fossero incendiate. Sono state di conseguenza passate per le armi un migliaio di persone e bruciati quasi altrettanti tucul”.In breve, la strage debordò dal cerchio di fuoco che gli aerei italiani avevano stretto intorno ad Addis Abeba. Raggiunse i villaggi, le case sparse, i luoghi di culto. Centinaia di persone furono arrestate e morirono nei campi di detenzione di Danane, in Somalia, e Nocra, in Eritrea, dove Graziani ordinò che avessero minime quantità d’acqua e di cibo. Il clero copto fu identificato come un pericoloso sobillatore di ribelli e dopo la classica indagine dove il colpevole è stabilito in anticipo, a maggio Graziani spedì il generale Maletti ad annientare il villaggio conventuale di Debre Libanos, la comunità monastica più importante del paese. Le esecuzioni ufficiali ammontarono a 449. Lo storico Ian Campbell considera invece plausibile l’uccisione di circa duemila persone, compresi centinaia di minorenni, sia laici sia religiosi. Almeno il doppio ne sarebbero morte,secondo Angelo del Boca per le strade di Addis Abeba, mentre per Campbell sarebbero state 19mila e per le autorità etiopi – come denunciarono nel dopoguerra – 30000.Questo è l’inizio dell’articolo apparso sul blog di Wu Ming che ricorda quelle giornate e propone una mappa ,un inventario della memoria dei crimini del colonialismo italiano ,una giornata quella significativa del 19 febbraio ,per ricordare dal basso con iniziative diffuse le responsabilità rimaste impunite del colonialismo italiano.Creare una mappa delle lapidi ,dei nomi ,della toponomastica che ancora intossica i luoghi pubblici celebrando le atrocità del colonialismo e contribuendo alla smemoratezza collettiva e alla rimozione di quegli avvenimenti .Attraverso la rimozione del colonialismo si sdogana il lessico razzista che diviene senso comune ,dietro l’alibi degli “italiani brava gente ” si nasconde il meccanismo securitario che aizza l’odio contro il diverso.Diamo il nostro piccolo contributo al ricordo del massacro di Addis Abeba ripubblicando una puntata di “No trips for cats ” andata in onda il 16 febbraio di un anno fa ,dedicata al racconto di quei terribili giorni del 1937.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/19-Febbraio-1937-la-strage-di-Addis-Abeba_70.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 18 ore 20 - Ghigliottina - Achille Lauro 50 minuti [Radio Neanderthal]:\r\n\r\nAchì? Perchè Achille Lauro si chiama Achille Lauro? Da un piroscafo degli anni ’20 all’Intelligenza Artificiale passando per le radici della prima Intifada. Correva l’anno 1985.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/Ghigliottina-Achille-Lauro_70.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 19 ore 9:30 - La coscienza di Isabella 4 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nPensieri di un entità artificiale\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/La-coscienza-di-Isabella_4.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 19 ore 10,30 - Sciopero minatori 4 minuti [Cronache Ribelli e Radio Blackout]:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/sciopero-minatori_5.mp3\"][/audio]\r\n\r\nRacconto dello sciopero dei minatori inglesi nel 1972, tratto da Cronache Ribelli vol.3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 19 ore 13,30 - Rebetiko 27 minuti [Radio Cane]:\r\n\r\nCarcere e fumerie di hashish, bande di strada e scontri con l’ordine costituito, profughi e sofferenza. Le origini e la storia del Rebetiko, più un modo di vita che un mero stile musicale, si intrecciano con la storia della plebe urbana greca, con la vita del Pireo e con le principali fasi politiche della penisola ellenica nella prima metà del XX secolo. Ci siamo fatti raccontare questa vicenda da Epaminondas Thomos, un compagno greco che ha curato l’edizione italiana del testo di Elias Petropulos, Rebetiko. Vita, musica, danza tra carcere e fumi dell’hashish.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Rebetiko_27.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]","19 Maggio 2024","2024-05-19 19:17:04","Black Holes dal 13 al 19 maggio 2024",1716141238,[864,865,866,867,292,868,293,869,870,871,872,873,874,875,876,877,878,879,880,313,314,881,882,883,884,885,886,887,330,332,888,889,890,891,892,893,894,895,896,897,898,899,900,901,902,903,904,359,905,906,907,908,909,362,910,911,363,912,913,914,915,916,917,918,919,920,378,379,921,382,922,923,924,925,926,927,398,928,403,929,930,409,417,419],"http://radioblackout.org/tag/1985/","http://radioblackout.org/tag/ai/","http://radioblackout.org/tag/abu-abbas/","http://radioblackout.org/tag/achille-lauro/","http://radioblackout.org/tag/anni-60/","http://radioblackout.org/tag/anticapitalismo/","http://radioblackout.org/tag/antimilitarismo/","http://radioblackout.org/tag/arafat/","http://radioblackout.org/tag/attacchi-esplosivi/","http://radioblackout.org/tag/autonomia/","http://radioblackout.org/tag/autonomia-proletaria/","http://radioblackout.org/tag/balon/","http://radioblackout.org/tag/base-militare-di-sigonella/","http://radioblackout.org/tag/benessere/","http://radioblackout.org/tag/bettino-craxi/","http://radioblackout.org/tag/cantante/","http://radioblackout.org/tag/caso-diplomatico/","http://radioblackout.org/tag/cronache-ribelli/","http://radioblackout.org/tag/cultura-contemporanea/","http://radioblackout.org/tag/cyborg/","http://radioblackout.org/tag/depoliticizzazione/","http://radioblackout.org/tag/diplomazia-internazionale/","http://radioblackout.org/tag/diritto-allabitare/","http://radioblackout.org/tag/dirottamento-achille-lauro/","http://radioblackout.org/tag/fred-buscaglione/","http://radioblackout.org/tag/fronte-liberazione-della-palestina/","http://radioblackout.org/tag/gentrificazione/","http://radioblackout.org/tag/ghigliottina/","http://radioblackout.org/tag/grecia/","http://radioblackout.org/tag/hashish/","http://radioblackout.org/tag/inghilterra/","http://radioblackout.org/tag/intelligenza-artificiale/","http://radioblackout.org/tag/intifada/","http://radioblackout.org/tag/intrattenimento/","http://radioblackout.org/tag/la-coscienza-di-isabella/","http://radioblackout.org/tag/lavoratori/","http://radioblackout.org/tag/lavoro/","http://radioblackout.org/tag/linguaggio/","http://radioblackout.org/tag/lotta-armata-palestinese/","http://radioblackout.org/tag/lotta-lavoratori/","http://radioblackout.org/tag/lotte/","http://radioblackout.org/tag/meditazione/","http://radioblackout.org/tag/mercato/","http://radioblackout.org/tag/milano/","http://radioblackout.org/tag/minatori/","http://radioblackout.org/tag/mindfulness/","http://radioblackout.org/tag/monologo/","http://radioblackout.org/tag/movimenti-per-la-casa/","http://radioblackout.org/tag/musica-popolare/","http://radioblackout.org/tag/napoli-calcio/","http://radioblackout.org/tag/nothing-hill/","http://radioblackout.org/tag/occupazioni/","http://radioblackout.org/tag/olp/","http://radioblackout.org/tag/pennichella/","http://radioblackout.org/tag/poesia/","http://radioblackout.org/tag/politica-estera-italiana/","http://radioblackout.org/tag/qualunquismo/","http://radioblackout.org/tag/radio-neanderthal/","http://radioblackout.org/tag/rebetiko/","http://radioblackout.org/tag/riflessione/","http://radioblackout.org/tag/robot/","http://radioblackout.org/tag/roosvelt/","http://radioblackout.org/tag/sciopero/","http://radioblackout.org/tag/sgomberi/","http://radioblackout.org/tag/storia-movimenti/","http://radioblackout.org/tag/sud-italia/","http://radioblackout.org/tag/tecnologia/",[932,933,934,935,429,936,430,937,938,939,940,941,942,943,944,945,946,947,948,449,450,949,950,951,952,953,954,955,466,468,956,957,958,959,960,961,962,141,963,964,965,966,967,968,969,970,971,495,972,973,974,975,976,498,977,978,499,979,980,981,982,983,984,985,986,987,514,515,988,518,989,990,991,992,993,994,534,995,539,996,997,545,553,555],"1985","a/i","Abu 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Dall’autonomia proletaria calabrese alla rete meridionale del Sud ribelle. Da lì, questa narrazione sulle origini storiche e la dinamica di una vicenda poco nota ai più: il movimento dell’autonomia proletaria emerge come una rottura del quadro socio-politico della Calabria a cavallo tra anni Sessanta e Settanta e, col suo combinato di “plasticità” e “nomadismo”, di “comunicazione fisica” e “passionalità”, aggiungendovi quel tanto di “volume di fuoco spontaneo”, si pone in continuità con tutti i precedenti storici di insubordinazione e ribellione spontaneamente verificatisi nella regione, non ultimo il “brigantaggio”.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/Autonomia-proletaria-nella-Calabria-degli-anni-70_37.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 14 ore 11,30 - Meditazione anticlassista 50 minuti [Penny-kella, Radio Blackout]:\r\n\r\nQuesta è una meditazione guidata incentrata principalmente sulla pace, la presenza e la rivoluzione politica.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/Meditazione-anticlassista_50.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 15 ore 8,30 - Occupare a Milano nel 2022 25 minuti [Radio Cane]:\r\n\r\nDa qualche tempo a Milano il ritmo di sfratti e sgomberi ha ripreso a correre e le forze di polizia sono tornate a martellare i quadranti più poveri della città. Ciò nonostante le occupazioni “abusive” non si fermano e sono migliaia le persone che ancora possono vivere a Milano solo grazie a forme “illegali” di sopravvivenza abitativa. Siamo partiti da qui per farci raccontare che aria tira in Corvetto – quartiere a sud est del centro – e cosa bolle in pentola in via Gola – ultima sacca del fu quartiere Ticinese già sventrato dalla movida.\r\nUn racconto a quattro voci dalla città di sotto, contesa tra i progetti di grossi studi immobiliari e le istanze di resistenza degli abitanti, lasciate covare sotto la cenere di un fuoco certamente spento ma per nulla estinto.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Occupare-a-Milano-nel-2022_25.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 16 ore 8,30 - Storia del Balon 27 minuti [Radio Cane]:\r\n\r\nL’implacabile coerenza di chi sta ridisegnando il tessuto urbano e sociale di Torino, con un’applicazione da manuale degli imperativi della gentrificazione, non poteva certo tollerare la presenza di alcuni venditori di stracci nel Balon, lo storico mercato delle pulci della città. Giacché nelle categorie merceologiche appetibili per i nuovi abitanti di Porta Palazzo può certo rientrare l’usato, purché di antiquariato o adeguatamente vintage. Così assistiamo a una storia di ridefinizione, nominale e fattiva, degli spazi del quartiere e alla cacciata degli straccivendoli in periferia, tra una discarica e un cimitero. Una storia altamente istruttiva di cui ci narra una compagna di Torino.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Storia-Balon_27.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 17 ore 8,30 - Fred Buscaglione 28 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nBiografia del cantautore.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Fred-Buscaglione_28.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 17 ore 13,30 - The Angry brigade 39 minuti [Radio Cane]:\r\n\r\n“L’Angry Brigade è l’uomo o la donna seduto accanto a voi. Hanno delle pistole in tasca e la collera nella mente”. A cavallo tra la fine degli anni ’60 e gli inizi degli anni ’70, in Inghilterra, si registrano centinaia di ordigni e di attacchi esplosivi ai danni di diversi obiettivi delle classi dominanti e dello Stato. Molti hanno a che fare con gli interessi spagnoli. Alcuni sono firmati The Angry Brigade. In questa conversazione con John Barker, ritroviamo il quadro di un’epoca e delle sue tensioni, attraverso un racconto in prima persona che si snoda dalle lotte antimilitariste al dissacrante disprezzo per i rituali di Cambridge e alle lotte nel quartiere londinese di Notting Hill. In questo contesto nasce l’Angry Brigade: edonisti, sì, ma persone serie.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/The-Angry-Brigade_39.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 18 ore 9 - 19 Febbraio 1937, la strage di \u003Cmark>Addis\u003C/mark> Abeba [No Trip For Cats, Radio Blackout]:\r\n\r\nIl 19 febbraio saranno passati 84 anni dal massacro di \u003Cmark>Addis\u003C/mark> Abeba, tra i tanti crimini del colonialismo italiano, uno dei più disgustosi e spietati, perché commesso lontano dai campi di battaglia, senza nemmeno l’alibi di una guerra in corso.Si trattò di un’immane rappresaglia, scattata in seguito all’attentato fallito contro il viceré d’Etiopia Rodolfo Graziani. Esercito e camicie nere si riversarono in strada, non tanto per stanare e arrestare i due responsabili, quanto per terrorizzare e colpire in maniera indiscriminata i nuovi sudditi dell’Italia imperiale, colpevoli di essersi ribellati agli invasori. Oltre ai militi e ai fascisti organizzati, si lanciarono entusiasti nella caccia al nero anche operai, burocrati e impiegati coloniali. Prigionieri e semplici passanti – colpevoli soltanto di essere africani – vennero uccisi a bastonate, a badilate, oppure pugnalati, fucilati, impiccati, investiti con automezzi, bruciati vivi nelle loro case.Il 22 febbraio 1937, Graziani spedì a Mussolini un telegramma eloquente: “In questi tre giorni ho fatto compiere nella città perquisizioni con l’ordine di far passare per le armi chiunque fosse trovato in possesso di strumenti bellici, che le case relative fossero incendiate. Sono state di conseguenza passate per le armi un migliaio di persone e bruciati quasi altrettanti tucul”.In breve, la strage debordò dal cerchio di fuoco che gli aerei italiani avevano stretto intorno ad \u003Cmark>Addis\u003C/mark> Abeba. Raggiunse i villaggi, le case sparse, i luoghi di culto. Centinaia di persone furono arrestate e morirono nei campi di detenzione di Danane, in Somalia, e Nocra, in Eritrea, dove Graziani ordinò che avessero minime quantità d’acqua e di cibo. Il clero copto fu identificato come un pericoloso sobillatore di ribelli e dopo la classica indagine dove il colpevole è stabilito in anticipo, a maggio Graziani spedì il generale Maletti ad annientare il villaggio conventuale di Debre Libanos, la comunità monastica più importante del paese. Le esecuzioni ufficiali ammontarono a 449. Lo storico Ian Campbell considera invece plausibile l’uccisione di circa duemila persone, compresi centinaia di minorenni, sia laici sia religiosi. Almeno il doppio ne sarebbero morte,secondo Angelo del Boca per le strade di \u003Cmark>Addis\u003C/mark> Abeba, mentre per Campbell sarebbero state 19mila e per le autorità etiopi – come denunciarono nel dopoguerra – 30000.Questo è l’inizio dell’articolo apparso sul blog di Wu Ming che ricorda quelle giornate e propone una mappa ,un inventario della memoria dei crimini del colonialismo italiano ,una giornata quella significativa del 19 febbraio ,per ricordare dal basso con iniziative diffuse le responsabilità rimaste impunite del colonialismo italiano.Creare una mappa delle lapidi ,dei nomi ,della toponomastica che ancora intossica i luoghi pubblici celebrando le atrocità del colonialismo e contribuendo alla smemoratezza collettiva e alla rimozione di quegli avvenimenti .Attraverso la rimozione del colonialismo si sdogana il lessico razzista che diviene senso comune ,dietro l’alibi degli “italiani brava gente ” si nasconde il meccanismo securitario che aizza l’odio contro il diverso.Diamo il nostro piccolo contributo al ricordo del massacro di \u003Cmark>Addis\u003C/mark> Abeba ripubblicando una puntata di “No trips for cats ” andata in onda il 16 febbraio di un anno fa ,dedicata al racconto di quei terribili giorni del 1937.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/19-Febbraio-1937-la-strage-di-Addis-Abeba_70.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 18 ore 20 - Ghigliottina - Achille Lauro 50 minuti [Radio Neanderthal]:\r\n\r\nAchì? Perchè Achille Lauro si chiama Achille Lauro? Da un piroscafo degli anni ’20 all’Intelligenza Artificiale passando per le radici della prima Intifada. Correva l’anno 1985.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/Ghigliottina-Achille-Lauro_70.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 19 ore 9:30 - La coscienza di Isabella 4 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nPensieri di un entità artificiale\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/La-coscienza-di-Isabella_4.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 19 ore 10,30 - Sciopero minatori 4 minuti [Cronache Ribelli e Radio Blackout]:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/sciopero-minatori_5.mp3\"][/audio]\r\n\r\nRacconto dello sciopero dei minatori inglesi nel 1972, tratto da Cronache Ribelli vol.3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 19 ore 13,30 - Rebetiko 27 minuti [Radio Cane]:\r\n\r\nCarcere e fumerie di hashish, bande di strada e scontri con l’ordine costituito, profughi e sofferenza. Le origini e la storia del Rebetiko, più un modo di vita che un mero stile musicale, si intrecciano con la storia della plebe urbana greca, con la vita del Pireo e con le principali fasi politiche della penisola ellenica nella prima metà del XX secolo. Ci siamo fatti raccontare questa vicenda da Epaminondas Thomos, un compagno greco che ha curato l’edizione italiana del testo di Elias Petropulos, Rebetiko. 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