","La criminalizzazione dei cosiddetti scafisti nel Mediterraneo","post",1688729971,[49,50,51,52,53],"http://radioblackout.org/tag/arci-porco-rosso/","http://radioblackout.org/tag/campobello/","http://radioblackout.org/tag/criminalizzazione/","http://radioblackout.org/tag/migranti/","http://radioblackout.org/tag/scafisti/",[21,19,23,17,15],{"post_content":56,"tags":63},{"matched_tokens":57,"snippet":61,"value":62},[58,59,60,58],"Arci","Porco","Rosso","abbiamo parlato con Sara di \u003Cmark>Arci\u003C/mark> \u003Cmark>Porco\u003C/mark> \u003Cmark>Rosso\u003C/mark>, circolo \u003Cmark>Arci\u003C/mark> di Palermo, dove","La criminalizzazione delle persone che transitano in maniera irregolare verso l'Unione Europea ha un lungo passato. Nonostante questo nell'ultimo anno abbiamo assistito a un inasprimento delle pratiche repressive da parte dei paesi europei, non solo attraverso i controlli di frontiera ma anche grazie a nuove leggi che permettono un ulteriore condanna, oltre a quella di immigrazione irregolare: l'accusa di essere uno \"scafista\". Questo termine ha da subito preso un'accezione negativa che rappresenta il disprezzo verso chi viene accusato di essere un trafficante di esseri umani, o meglio, di favorire l'immigrazione irregolare.\r\n\r\nAbbiamo recentemente avuto due esempi di questa criminalizzazione: uno con la strage di Cutro, per la quale tre persone sono state accusate di essere trafficanti, e il decreto legge che ne è seguito, in cui si fa leva proprio sulla condanna di chi viene identificato come \"scafista\"; un altro episodio è stato quello della strage a largo delle coste greche che ha provocato centinaia di morti, per la quale sono state indagate una trentina di persone.\r\n\r\nMa chi sono queste persone, e quale è la particolarità che le ha contraddistinte come possibili \"scafisti\"?\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Sara di \u003Cmark>Arci\u003C/mark> \u003Cmark>Porco\u003C/mark> \u003Cmark>Rosso\u003C/mark>, circolo \u003Cmark>Arci\u003C/mark> di Palermo, dove si trova lo Sportello Sans Papiers. Alla fine dell'intervista un aggiornamento sullo sgombero del campo di Campobello, a Mazara.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/porco-rosso.270623.mp3\"][/audio]\r\n\r\nDi seguito alcuni articoli editi da \u003Cmark>Arci\u003C/mark> \u003Cmark>Porco\u003C/mark> \u003Cmark>Rosso\u003C/mark> sulle questioni trattate nell'intervista:\r\nFinché puoi ascoltare: la criminalizzazione dei cosiddetti scafisti nel 2022\r\n-\r\n\r\n\r\nDal mare al carcere: Terracqueo\r\n-\r\nContro gli sgomberi a Campobello di Mazara",[64,70,72,74,76],{"matched_tokens":65,"snippet":69},[66,67,68],"arci","porco","rosso","\u003Cmark>arci\u003C/mark> \u003Cmark>porco\u003C/mark> \u003Cmark>rosso\u003C/mark>",{"matched_tokens":71,"snippet":19},[],{"matched_tokens":73,"snippet":23},[],{"matched_tokens":75,"snippet":17},[],{"matched_tokens":77,"snippet":15},[],[79,84],{"field":24,"indices":80,"matched_tokens":81,"snippets":83},[35],[82],[66,67,68],[69],{"field":85,"matched_tokens":86,"snippet":61,"value":62},"post_content",[58,59,60,58],1736172819517538300,{"best_field_score":89,"best_field_weight":90,"fields_matched":91,"num_tokens_dropped":35,"score":92,"tokens_matched":93,"typo_prefix_score":35},"3315704398080",13,2,"1736172819517538410",3,6646,{"collection_name":46,"first_q":21,"per_page":96,"q":21},6,{"facet_counts":98,"found":112,"hits":113,"out_of":224,"page":14,"request_params":225,"search_cutoff":25,"search_time_ms":143},[99,107],{"counts":100,"field_name":105,"sampled":25,"stats":106},[101,103],{"count":93,"highlighted":102,"value":102},"anarres",{"count":14,"highlighted":104,"value":104},"liberation front","podcastfilter",{"total_values":91},{"counts":108,"field_name":24,"sampled":25,"stats":111},[109],{"count":91,"highlighted":110,"value":110},"guerra",{"total_values":14},4,[114,145,169,200],{"document":115,"highlight":130,"highlights":137,"text_match":140,"text_match_info":141},{"comment_count":35,"id":116,"is_sticky":35,"permalink":117,"podcastfilter":118,"post_author":119,"post_content":120,"post_date":121,"post_excerpt":41,"post_id":116,"post_modified":122,"post_thumbnail":123,"post_title":124,"post_type":125,"sort_by_date":126,"tag_links":127,"tags":129},"88418","http://radioblackout.org/podcast/presidio-contro-la-base-nato-di-solbiate/",[104],"liberationfront","insieme ad Elio del Centro di Documentazione Abbasso la Guerra abbiamo presentato il presidio che si terrà davanti alla base nato di Solbiate (Varese) il 4 aprile.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/presidionato.mp3\"][/audio]\r\n\r\nscarica la diretta\r\n4 aprile 1949 – 4 aprile 2024: 75 anni di NATO, 75 anni di guerre\r\nLa NATO è stata creata il 4 aprile del 1949, 6 anni prima della costituzione del Patto di Varsavia.\r\nDopo la caduta del Muro di Berlino (1989) i leader dei maggiori paesi della NATO avevano promesso a Mosca che l’Alleanza atlantica non sarebbe avanzata verso Est «neppure di un centimetro».\r\nL’espansione della NATO ad Est inizia nel 1999, nonostante che il Patto di Varsavia e addirittura l’URSS si fossero sciolti nel 1991.\r\nPrima di questa 2^ fase della guerra in Ucraina, nel 2022, i paesi NATO erano 30, dunque erano quasi raddoppiati dal 1999.\r\nOggi i Membri della NATO sono 31, tra poco 32 con l’ingresso della Svezia.\r\nNella prospettiva di trasformazione della NATO in “Alleanza militare del Nuovo Occidente”, si vorrebbe inserire un articolo 5 “economico” da attuarsi in difesa dei Paesi della nuova Alleanza che fossero oggetto di “ricatti energetici ed economici”: una sorta di protezione esplicita del neocolonialismo occidentale.\r\nLa NATO guida il riarmo globale\r\nIl 17 e il 18 gennaio di quest’anno i vertici delle forze armate dell’Alleanza si sono dati appuntamento a Bruxelles per il Military Committee NATO: all’ordine del giorno come accelerare il processo di trasformazione delle strategie e delle “capacità di combattimento” e come garantire l’implementazione immediata dei nuovi “piani di difesa” approvati al summit di Vilnius della scorsa estate. È in atto una spasmodica corsa verso il riarmo globale e la NATO si candida a divenire il motore della ricerca e dello sviluppo delle tecnologie di morte, possibilmente in partnership con le grandi holding del complesso militare-industriale e con un ampio numero di attori della società “civile” (università, centri di ricerca, start up, agenzie spaziali nazionali e internazionali, ecc.).\r\nSecondo dati SIPRI, nel 2022 la spesa bellica USA era più di 10 volte superiore a quella russa; quella della NATO più di 14 volte di quella russa; quella della UE più di 4 volte quella russa; gli Stati Uniti spendevano 3 volte più della Cina; la NATO più di 4 volte della Cina.\r\nLe spese militari nella NATO e nella UE avevano iniziato a crescere ben prima del 2022.\r\nLa guerra in Ucraina ha dato modo di giustificare un ulteriore balzo in avanti.\r\nConsiderando anche i Partner della NATO, la spesa militare di questa coalizione nel 2022 era il 74% della spesa militare Mondiale, mentre quella della Russia è il 4% e quella della Cina il 13%.\r\nI Paesi NATO, nel 2022 erano responsabili del 73% del mercato mondiale delle armi, seguiti dalla Russia al 16% e dalla Cina al 5%.\r\nNel 2022 la spesa per le armi nucleari era complessivamente di quasi 80 miliardi di euro, ma gli USA spendono 4,5 volte più di quanto spende la Russia.\r\nI Concetti strategici NATO fin dal 1950 prevedono l’uso di armi nucleari in caso di necessità.\r\nL’ultimo, del 2022, descrive la situazione attuale come di “Nuova competizione strategica” e definisce la Russia un nemico e la Cina un avversario incombente.\r\nBasi di Ghedi ed Aviano a novembre 2023 sono state coinvolte nelle esercitazioni NATO di guerra nucleare. Piloti italiani, su cacciabombardieri italiani, si addestrano a portare bombe nucleari su territori e popolazioni considerate nemiche, rendendosi responsabili di una probabile apocalisse nucleare.\r\nL’esito dello studio degli avvocati di IALANA Italia (marzo 2022) dimostra l’illegalità della presenza sul territorio italiano delle armi nucleari.\r\nLa NATO, che dichiara di esistere per la difesa del sistema di valori diritti e libertà basato sul rispetto delle regole del diritto, è stata la prima a violarlo, ad esempio con i 78 giorni di bombardamenti su Serbia e Montenegro nel 1999, e, con il Nuovo Concetto Strategico dello stesso anno che prevede il superamento dell’art. 5 del suo Trattato istitutivo a favore anche di interventi “fuori area”, di fatto si è autoproclamata poliziotto del mondo, in sostituzione dell’ONU.\r\nLa NATO dal 1991 ha manipolato le risoluzioni ONU, ad esempio quella sulla “Responsabilità di Proteggere” del 2011, attaccando la Libia e assumendo il comando nel 2003 della missione ISAF in Afghanistan.\r\nLa NATO, ai tradizionali tre domini operativi (aria, terra, mare), ha aggiunto quello cibernetico, quello spaziale e quello quello sommerso, per i fondali marini e oceanici ove transitano cavi che permettono il 90% delle transazioni transatlantiche, i tubi per gli approvvigionamenti energetici necessari al sostentamento delle economie delle società europee, e dove si va sviluppando la ricerca scientifica volta al futuro sfruttamento delle risorse minerarie dei fondali oceanici. Punta sul controllo delle nuove Tecnologie Emergenti e Dirompenti (EDTs – Emerging & Disrupting Technologies), dall’Intelligenza Artificiale, alle tecnologie quantistiche e biotecnologie cognitive.\r\nCon la scusa di combattere le fake news (notizie false), la NATO cerca di rafforzare le operazioni di PSYOPS, Psychological Operations, per il controllo dell’informazione.\r\nL’Italia contribuisce significativamente al bilancio dell’Alleanza e alle operazioni della NATO, assumendo ruoli di comando nella conduzione delle operazioni nei Balcani e Medio Oriente; contribuisce e promuove i processi d’innovazione tecnologica dell’Alleanza quale il Defence Innovation Accelerator (DIANA); ospita basi USA e rilevanti Comandi NATO tra cui il Comando delle forze di pronto intervento NATO (NRDC-ITA) di Solbiate Olona.\r\nIl Comando delle forze di pronto intervento NATO di Solbiate Olona\r\nIl 18 gennaio 2024, a conclusione dei lavori del Military Committee, il comandante supremo delle forze alleate in Europa, il generale statunitense Christopher Cavoli, ha dichiarato: “La Forza di Reazione Rapida è capace di effettuare uno spettro completo di missioni e serve da riserva strategica per il dispiegamento in tempi strettissimi. Nell’autunno dello scorso anno, la NRDC-Italy è stata selezionata come quartier generale. Attualmente le sue unità si stanno addestrando in preparazione del nuovo ruolo assegnato”. NRDC-ITA è l’acronimo di NATO Rapid Deployment Corps, il Comando multinazionale delle forze di intervento rapido che ha sede a Solbiate Olona (VA) e di cui fanno parte più di 400 militari provenienti da 18 paesi dell’Alleanza.\r\nll Comando NATO di Solbiate Olona è una delle infrastrutture militari strategiche che più e prima di altre si è “aperta” al territorio, alle aziende produttive e alle scuole di ogni ordine e grado. Le prime “visite” di studenti alla base NRDC-ITA risalgono a quasi vent’anni fa, come documentato dall’ufficio stampa del Rapid Deployable Corps NATO. Da allora le presenze delle istituzioni scolastiche a NRDC-ITA si sono fatte sempre più frequenti. Il Comando si è mostrato attento alla formazione professionale degli studenti delle scuole del territorio. Citiamo solo alcune attività svolte dalle scuole del territorio negli ultimi due anni. A fine luglio 2022, durante l’International Day che «consolida» i legami interculturali tra le nazioni partecipanti al Corpo di Reazione Rapida Nato, l’Istituto «Giovanni Falcone» di Gallarate ha collaborato alla gestione degli stand allestiti in caserma e al servizio catering, mettendo a disposizione una cinquantina di studenti in PCTO. Gli allievi dell’indirizzo enogastronomico dell’Istituto di Gallarate hanno operato presso il Comando NRDC-ITA pure in occasione del Natale dei bambini, l’happening organizzato per i figli del personale delle Forze Armate Nato di Solbiate. Il 27 maggio 2023 in occasione di NRDC ITA No Limits, giornata di sport paralimpico organizzata dal Comando per «sensibilizzare l’opinione pubblica circa le tematiche del mondo della disabilità e, contestualmente, avvicinarla al mondo militare», gli studenti del «Falcone» hanno realizzato la locandina dell’evento e hanno partecipato – con tanto di cappellino “We are Nato” – alle attività gastronomiche ed accoglienza del pubblico e alla realizzazione del servizio fotografico. Il 15 giugno 2023, il generale Giuseppe Scuderi (a capo di NRDC-ITA) ha voluto ringraziare personalmente i ragazzi «distinti nelle attività di beneficenza, solidarietà ed inclusione promosse dal reparto NATO del Ministero della Difesa» nel corso di una cerimonia svoltasi nell’Aula magna dell’Istituto di Gallarate, presenti il Provveditore agli studi e numerosi dirigenti scolastici della provincia di Varese.\r\nSCIOGLIERE LA NATO\r\nCHIUDERE LE BASI USA-NATO\r\nNO ALL’INVIO DI ARMI ALL’UCRAINA E A ISRAELE\r\nNO ALL’OPERAZIONE ASPIDES NEL MAR ROSSO\r\nNO ALLA PROPAGANDA DI GUERRA\r\nNO ALLA CAMPAGNA DI RIARMO, ALL’INDUSTRIA BELLICA E ALL’ECONOMIA DI GUERRA\r\nFERMARE LA MILITARIZZAZIONE DELLE SCUOLE E DELL’UNIVERSITÀ\r\nCONTRO IL DISCIPLINAMENTO SOCIALE FUNZIONALE ALLA GUERRA\r\nCONTRO LA REPRESSIONE DEL DISSENSO, DELLE MANIFESTAZIONI E DELL’AUTORGANIZZAZIONE POPOLARE\r\nCentro di documentazione Abbasso la guerra di Venegono Superiore\r\nAssemblea Popolare di Busto Arsizio\r\nOsservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università di Varese\r\n\r\n\r\n ","2 Aprile 2024","2024-04-02 14:35:52","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/Solbiate2-pdf-200x110.jpg","presidio contro la base Nato di Solbiate","podcast",1712068552,[128],"http://radioblackout.org/tag/guerra/",[110],{"post_content":131},{"matched_tokens":132,"snippet":135,"value":136},[133,134],"ARMI","ROSSO","BASI USA-NATO\r\nNO ALL’INVIO DI \u003Cmark>ARMI\u003C/mark> ALL’UCRAINA E A ISRAELE\r\nNO ALL’OPERAZIONE ASPIDES NEL MAR \u003Cmark>ROSSO\u003C/mark>\r\nNO ALLA PROPAGANDA DI GUERRA\r","insieme ad Elio del Centro di Documentazione Abbasso la Guerra abbiamo presentato il presidio che si terrà davanti alla base nato di Solbiate (Varese) il 4 aprile.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/presidionato.mp3\"][/audio]\r\n\r\nscarica la diretta\r\n4 aprile 1949 – 4 aprile 2024: 75 anni di NATO, 75 anni di guerre\r\nLa NATO è stata creata il 4 aprile del 1949, 6 anni prima della costituzione del Patto di Varsavia.\r\nDopo la caduta del Muro di Berlino (1989) i leader dei maggiori paesi della NATO avevano promesso a Mosca che l’Alleanza atlantica non sarebbe avanzata verso Est «neppure di un centimetro».\r\nL’espansione della NATO ad Est inizia nel 1999, nonostante che il Patto di Varsavia e addirittura l’URSS si fossero sciolti nel 1991.\r\nPrima di questa 2^ fase della guerra in Ucraina, nel 2022, i paesi NATO erano 30, dunque erano quasi raddoppiati dal 1999.\r\nOggi i Membri della NATO sono 31, tra \u003Cmark>poco\u003C/mark> 32 con l’ingresso della Svezia.\r\nNella prospettiva di trasformazione della NATO in “Alleanza militare del Nuovo Occidente”, si vorrebbe inserire un articolo 5 “economico” da attuarsi in difesa dei Paesi della nuova Alleanza che fossero oggetto di “ricatti energetici ed economici”: una sorta di protezione esplicita del neocolonialismo occidentale.\r\nLa NATO guida il riarmo globale\r\nIl 17 e il 18 gennaio di quest’anno i vertici delle forze armate dell’Alleanza si sono dati appuntamento a Bruxelles per il Military Committee NATO: all’ordine del giorno come accelerare il processo di trasformazione delle strategie e delle “capacità di combattimento” e come garantire l’implementazione immediata dei nuovi “piani di difesa” approvati al summit di Vilnius della scorsa estate. 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Anche in streaming.\r\n\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/2024-02-23-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nScenari di guerra planetaria\r\nSono passati due anni dall’invasione russa dell’Ucraina e, nonostante l’affievolirsi dell’attenzione mediatica, il conflitto si inasprisce sempre di più.\r\nGuerre insanguinano vaste aree del pianeta in una spirale che sembra non aver fine. Con il riaccendersi della terribile guerra in Medio Oriente, l’aprirsi del conflitto nel Mar Rosso, il moltiplicarsi degli attacchi turchi in Rojava, le tensioni per Taiwan, il perdurare dei conflitti per il controllo delle risorse nel continente africano, il rischio di una guerra, anche nucleare, su scala planetaria è una possibilità reale.\r\nOpporsi concretamente è un’urgenza ineludibile.\r\nProviamo a capire quali siano le faglie lungo le quali si sta giocando un risico mortale per tutto il pianeta\r\nNe abbiamo parlato con Stefano Capello\r\n\r\nAlways on the move?\r\nEra la capitale dell’auto. L’industria automobilistica era indicata tra le eccellenze cittadine nei cartelli di ingresso alla città.\r\nOggi Torino è attraversata da due processi trasformativi paralleli: la città vetrina e la città delle armi. Il primo è ampiamente pubblicizzato, del secondo si parla poco e male.\r\n\r\nIl trionfo della meritocrazia?\r\nSuadente e accattivante, la parola meritocrazia pervade ormai ogni discorso. Ripetuta come un mantra salvifico in ogni contesto sociale e professionale, oggi appare come l'unica opzione che possa affrancarci dal clientelismo e dalle sue disastrose conseguenze. Ma davvero il merito (termine quanto mai ambiguo) e l'ossessione valutativa che comporta ci offrono una via d'uscita? Nient'affatto, risponde Codello, perché la visione meritocratica è non solo irrealizzabile, in quanto basata su premesse false (la parità delle condizioni di partenza), ma anche indesiderabile, in quanto trasforma la disuguaglianza da fatto sociale a dato naturale. L'idea di fondo è infatti che ognuno di noi – chi ce la fa e chi non ce la fa – occupi nella piramide sociale il posto che «si merita»: un riconoscimento inappellabile e interiorizzato che porta i «vincenti» a ritenere giustificato il proprio potere e i «perdenti» ad accettare la propria discriminazione. L'idea meritocratica si configura dunque come il trionfo del «governo dei migliori» da un lato e della «servitù volontaria» dall'altro. In definitiva, una sofisticata riproposizione del principio di disuguaglianza.\r\nNe abbiamo parlato con Francesco Codello, autore di “L’illusione meritocratica” appena uscito per i tipi di Eleuthera\r\n\r\nProssime iniziative:\r\n\r\nSabato 2 marzo\r\nVia i militari!\r\nPer una Barriera libera e solidale!\r\nore 14,30\r\ncorso Palermo angolo via Sesia\r\nPresidio Antimilitarista\r\nore 16\r\nalla FAT in corso Palermo 46\r\nIl canzoniere di Alba, chiacchiere e socialità\r\nIn Barriera si moltiplicano gli sfratti\r\nIl lavoro, quando c'è, è precario, pericoloso, malpagato\r\nLa salute è ormai un lusso per pochi\r\nLa sicurezza è casa, reddito, sanità per tutte e tutti, non soldati per per le strade!\r\n\r\nVenerdì 22 marzo\r\nOre 21 corso Palermo 46\r\nDecolonialità e internazionalismo\r\nVerso un’idea non nazionalista della decolonialità\r\nIl concetto di decolonialità è molto citato negli ultimi anni ma non sempre compreso. Manca soprattutto un’elaborazione di questa idea che la separi da nazionalismi, comunitarismi e approcci basati su una prospettiva unica (piuttosto che su intersezioni) che rischiano di farla diventare una concezione escludente quando non lo è. È importante ricordare che, come elaborata originariamente dal collettivo Modernità-Colonialità-Decolonialità (MCD) e poi arricchita dai contributi del femminismo indigeno, degli studi sul pluriverso e delle epistemologie del Sud per non citare che alcuni dei principali ambiti di discussione, la decolonialità mira a superare i limiti di precedenti approcci.\r\nSi tratta in particolare del culturalismo dei Postcolonial Studies, che si sono spesso limitati a critiche della colonialità che restavano limitate a un’analisi del discorso e confinate in ambiti accademici, e dell’economicismo di teorie quali lo sviluppo ineguale o il sistema mondo, incapaci di includere quello che gli approcci decoloniali chiamano la ‘decolonizzazione epistemica’. In questo senso, i punti qualificanti della decolonialità sono la necessità di non limitarsi alla pura teoria per connettersi alle lotte e situazioni reali, di riscoprire modi di pensare al di fuori delle tradizioni intellettuali europee e di costruire ponti di solidarietà militanti attraverso diverse culture e assi di intervento.\r\nSulla base di questo discorso introduttivo, e di alcuni casi empirici sudamericani di interazione tra gruppi anarchici e comunità indigene e afrodiscendenti, si discuteranno le basi di un progetto anarchico di decolonialità, basato sul fatto che la tradizione anarchica e molte delle comunità sopracitate condividono punti chiave quali la prassi organizzativa orizzontale, l’azione diretta e l’idea di territorio come relazione sociale piuttosto che come area delimitata da confini “sovrani”. 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L'idea di fondo è infatti che ognuno di noi – chi ce la fa e chi non ce la fa – occupi nella piramide sociale il posto che «si merita»: un riconoscimento inappellabile e interiorizzato che porta i «vincenti» a ritenere giustificato il proprio potere e i «perdenti» ad accettare la propria discriminazione. L'idea meritocratica si configura dunque come il trionfo del «governo dei migliori» da un lato e della «servitù volontaria» dall'altro. 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In questo senso, i punti qualificanti della decolonialità sono la necessità di non limitarsi alla pura teoria per connettersi alle lotte e situazioni reali, di riscoprire modi di pensare al di fuori delle tradizioni intellettuali europee e di costruire ponti di solidarietà militanti attraverso diverse culture e assi di intervento.\r\nSulla base di questo discorso introduttivo, e di alcuni casi empirici sudamericani di interazione tra gruppi anarchici e comunità indigene e afrodiscendenti, si discuteranno le basi di un progetto anarchico di decolonialità, basato sul fatto che la tradizione anarchica e molte delle comunità sopracitate condividono punti chiave quali la prassi organizzativa orizzontale, l’azione diretta e l’idea di territorio come relazione sociale piuttosto che come area delimitata da confini “sovrani”. Esse condividono inoltre critiche delle principali pratiche autoritarie che hanno caratterizzato la Sinistra europea ed eurocentrica, quali il concetto di avanguardia politica, quello di intellettuale organico (di solito maschio e bianco) chiamato a “guidare” le lotte, l’idea della rivoluzione come mera presa del potere politico e quella della decolonizzazione o “liberazione nazionale” come mera costruzione di un nuovo Stato.\r\nIn una singola definizione, anarchismo e “lotta afro-indigena” condividono il principio della coerenza tra la teoria e la prassi, che dovrebbe ispirare il più vasto campo della decolonialità.\r\nInterverrà Federico Ferretti, geografo, docente all'università di Bologna.\r\n\r\nSabato 23 marzo\r\nore 15 giardinetti tra corso Giulio Cesare e via Montanaro\r\nAssemblea di quartiere\r\nIl vero degrado è perdere la casa\r\nCon Filippo Borreani, sociologo e Prendocasa\r\npoi musica, poesia, socialità\r\n(organizza oltredora antifascista)\r\n\r\nVenerdì 12 aprile\r\nEmma Goldman\r\nLa donna più pericolosa d'America\r\nOre 21 corso Palermo 46\r\nNe parliamo con Selva Varengo curatrice della nuova edizione di \"Vivendo la mia vita\", l'autobiografia che Emma Goldman scrisse nel 1934.\r\n\r\nOgni martedì fai un salto da\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro \r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!\r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\ndalle 18 alle 20 in corso Palermo 46\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20\r\nContatti:\r\nfai_torino@autistici.org\r\n@senzafrontiere.to/\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org",[166],{"field":85,"matched_tokens":167,"snippet":163,"value":164},[161,162],{"best_field_score":142,"best_field_weight":143,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":35,"score":144,"tokens_matched":93,"typo_prefix_score":112},{"document":170,"highlight":182,"highlights":190,"text_match":196,"text_match_info":197},{"comment_count":35,"id":171,"is_sticky":35,"permalink":172,"podcastfilter":173,"post_author":102,"post_content":174,"post_date":175,"post_excerpt":41,"post_id":171,"post_modified":176,"post_thumbnail":177,"post_title":178,"post_type":125,"sort_by_date":179,"tag_links":180,"tags":181},"64260","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-23-ottobre-ma-la-notte-no-rossobruni-stragi-di-polizia-nel-biennio-rosso-polonia-vietato-laborto/",[102],"Il nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete. 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Di giorno, quando in fabbrica e nei magazzini della logistica si corre come formiche nel formicaio. Di giorno quando nelle classi pollaio si allunga la lista dei contagiati. Di giorno, quando negli ospedali mancano medici, infermieri, oss, medicine, posti letto.\r\nBen poco è stato fatto, nonostante ci siano stati regalati alcuni mesi di tregua prima che la curva dei contagi si impennasse bruscamente. \r\n\r\nRossobruni. Una multiforme e pulviscolare corrente politica attraversa l’estrema destra, in differenti versioni, ma con una indubbia capacità di riemergere dalle nebbie della storia, mutuando stili e pratiche dalla sinistra, in un tentativo di rincorsa e possibile osmosi. \r\nNe parliamo con David Bernardini, autore di Nazionalbolscevismo, breve storia del rossobrunismo in Europa\r\n\r\nLe stragi di polizia durante il biennio rosso\r\nNe parliamo con Daniele Ratti dell’Ateneo Libertario di Milano, autore di “Modena 7 aprile 1920, le stragi di stato durante il biennio rosso”.\r\n\r\nPolonia. Vietato (quasi) del tutto l'aborto\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nLe domenica 1 – 8 – 15 novembre “Birrette, chiacchiere e libreria”. Dalle 18 alle 20 in corso Palermo 46\r\n\r\nGiornate antimilitariste\r\n\r\nLunedì 2 novembre. 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Uno dei prodotti del riprocessamento delle scorie è il plutonio, che serve a fare le bombe atomiche.\r\nNe abbiamo parlato con Angelo Tartaglia, professore emerito del Politecnico di Torino\r\n\r\nI come Intelligence. Studenti a lezione dai servizi segreti\r\nI come Intelligence. Il nome del “progetto” non lascia spazi a dubbi o fraintendimenti. È il frutto di un recentissimo accordo – senza precedenti in Italia – tra il ministero dell’Istruzione e del merito e il dipartimento delle Informazioni per la sicurezza (DIS), l’organo della presidenza del Consiglio a capo dei servizi segreti. “I come Intelligence è rivolto agli studenti del primo biennio delle scuole superiori. “Esso è volto ad accompagnare i giovani alla scoperta di funzioni, compiti, organizzazione e protagonisti degli Organismi informativi, così come dei principali fenomeni di minaccia”, spiegano i firmatari..\r\nNello specifico, l’intesa Istruzione-DIS prevede l’organizzazione di “iniziative di divulgazione e formazione” rivolte alle nuove generazioni per “favorire la consapevolezza sulle funzioni assegnate all’Intelligence italiana” ed “esplorare la storia, il linguaggio, i protagonisti e l’organizzazione dei Servizi Segreti italiani”.\r\nCon quest’ultima iniziativa il governo punta sia al reclutamento sia all’indottrinamento. A ragazzi e ragazze verranno anche spiegate le “principali minacce del mondo contemporaneo”. Quelle “interne” e quelle “esterne”. Una buona occasione per puntare il dito contro chi lotta contro un ordine del mondo ingiusto, predatorio, questo sì una vera minaccia per le vite di miliardi di persone.\r\nNe abbiamo parlato con Antonio Mazzeo\r\n\r\nFranco Serantini. Gli anarchici non dimenticano\r\nAnarchico del Gruppo “Giuseppe Pinelli” di Pisa, Franco era sceso in piazza il 5 maggio 1972 per opporsi al comizio elettorale del fascista Giuseppe Niccolai del MSI. Viene preso sul Lungarno Gambacorti dalla celere, che lo massacra di colpi con i manganelli, gli stivali e i calci dei fucili. Viene portato al carcere Don Bosco di Pisa, dove non riceve alcuna cura e muore per le conseguenze del pestaggio il 7 maggio, mentre si aprivano i seggi per le elezioni politiche.\r\nAnche quest’anno c’è stata a Pisa una manifestazione per ricordare Franco.\r\nCon Dario Antonelli, uno dei compagni che hanno partecipato all’iniziativa, abbiamo ricostruito il clima di quegli anni, il forte impegno dei compagni e delle compagne, sia nell’informazione sulla strage di Stato di piazza Fontana e l’assassinio di Giuseppe Pinelli, sia nella lotta per la liberazione degli anarchic* in carcere per le bombe di Milano. \r\n\r\nGenealogia della criminalizzazione delle ONG e della solidarietà in mare\r\nIl 19 aprile si è concluso il più grande processo contro la solidarietà in mare, con le Ong impegnate in operazioni di ricerca e soccorso nel Mediterraneo centrale sul banco degli imputati. Ventuno membri degli equipaggi di Jugend Rettet, Save the Children e Medici Senza Frontiere sono stati prosciolti dal giudice dell’udienza preliminare di Trapani, perché “il fatto non sussiste“.\r\nQuesta sentenza arriva dopo sette anni e il deterioramento dell’imbarcazione Iuventa, sequestrata e lasciata in stato di abbandono nel porto di Trapani dal 2017.\r\nMa come è nata la criminalizzazione delle Ong e della solidarietà in mare? Perché salvare vite in mare è una pratica così osteggiata dalle autorità italiane ed europee?\r\nPrendendo le mosse da un articolo uscito su Monitor Italia abbiamo ricostruito i passaggi fondamentali del processo di criminalizzazione delle ONG impegnate in operazioni di Sar – Ricerca e salvataggio nel Mediterraneo.\r\n\r\nNoi disertiamo!\r\nOgni 2 giugno la Repubblica celebra sé stessa con esibizioni militari, parate e commemorazioni.\r\nUna “festa” nazionalista e militarista.\r\nIl governo di estrema destra alimenta la retorica identitaria, i “sacri” confini, l’esaltazione della guerra.\r\nCome ogni anno le cerimonie militari del due giugno servono a giustificare enormi spese militari, l’invio delle armi e l’impegno diretto dell’Italia nelle missioni militari all’estero, dall’Ucraina all’Africa. Guerre, stupri, occupazioni di terre, bombardamenti, torture, l’intero campionario degli orrori umani, se compiuto da uomini e donne inquadrati in un esercito, diventa legittimo, necessario, opportuno, eroico. Le divise da parata, le bandiere, le medaglie, la triade “dio, patria, famiglia” non sono il mero retaggio di un passato più retorico e magniloquente del nostro presente, ma la rappresentazione sempre attuale dell'attitudine imperialista e neocoloniale dello stato italiano.\r\n\r\nAppuntamenti: \r\n\r\nVenerdì 17 maggio\r\nCena dei senzastato\r\nmenù vegan\r\nore 20\r\ncorso Palermo 46\r\nBenefit lotte\r\nQuanto costa? Quanto puoi, più che puoi!\r\nPrenotazioni a antimilitarista.to@gmail.com\r\n\r\nDall'ordine americano al grande caos\r\nScenari di guerra globale: dall'Ucraina a Gaza, dal Sudan all'Armenia, dal mar Rosso a Taiwan\r\nVenerdì 24 maggio\r\nore 21\r\ncorso Palermo 46\r\nincontro con Stefano Capello\r\n\r\nGuerre di portata planetaria ci stanno portando sull'orlo della terza guerra mondiale. La spirale pare inarrestabile: il conflitto Russia Ucraina rischia di deflagrare in tutta Europa.\r\nL'Italia è direttamente coinvolta con le proprie truppe e con il proprio apparato militare industriale. È in prima fila in conflitti in cui gioca in proprio e in varie alleanze a geografia variabile.\r\nLa crisi mondiale, le pericolose convulsioni dell'impero statunitense e della Russia in un pianeta multipolare, le aspirazioni imperialiste concorrenti di potenze regionali come la Turchia, il grande saccheggio dell'Africa, l'imporsi inarrestabile della Cina rendono la china verso il peggio sempre più scivolosa.\r\nL'intersecarsi di pulsioni nazionaliste, guerre di religione e di interesse mira a rendere complici dei massacri le popolazioni più direttamente colpite.\r\nNon solo. Nel nostro paese il governo sta facendo una campagna di arruolamento permanente. Di fronte all'escalation bellica vogliono gente assuefatta e disponibile alla concreta possibilità di un coinvolgimento diretto sempre maggiore.\r\nNon per caso il processo di militarizzazione investe le nostre città, le nostre scuole, i principali mezzi di comunicazione e le istituzioni culturali.\r\nGuerra interna e guerra esterna sono le due facce della stessa medaglia, quella della guerra ai poveri per il controllo delle risorse, delle coscienze, delle vie di approvvigionamento e dei flussi informativi.\r\nComprendere le dinamiche della guerra globale, cogliere gli elementi di resistenza, disfattismo, diserzione è necessario per rinforzare le reti antimilitariste ed internazionaliste di opposizione alla guerra.\r\n\r\nIn occasione della serata verrà fatta una raccolta fondi per sostenere gli anarchici sudanesi. In un anno di guerra civile quest* compagn*, oppositor* del passato regime e dei due signori della guerra che si contendono il paese, hanno attuato numerose iniziative di lotta e di solidarietà con la popolazione stremata dalla guerra. Oggi stanno subendo una durissima repressione. Alcuni sono stati arrestat* e torturat*. La compagna Sarah è stata violentata e uccisa.\r\n\r\nSabato 1 e domenica 2 giugno\r\nSenzapatria \r\nGiornate di lotta al militarismo\r\nContro la guerra, l’occupazione militare delle periferie, la produzione bellica, il nazionalismo!\r\nContro tutte le patrie per un mondo senza frontiere!\r\nCon i disertori di tutte le guerre!\r\n\r\nSabato 1 giugno\r\nVia i militari dalle strade!\r\nore 15,30 corso Palermo angolo via Sesia\r\n\r\nDomenica 2 giugno\r\nAntimilitaristi per i quartieri di Torino.\r\nSmilitarizziamo la città!\r\n\r\nOgni martedì fai un salto da\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro \r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!\r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\ndalle 18 alle 20 in corso Palermo 46\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20\r\n\r\nContatti:\r\nfai_torino@autistici.org\r\n@senzafrontiere.to/\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","14 Maggio 2024","2024-05-14 16:59:28","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/guerre-globali-2-bis-200x110.jpg","Anarres del 10 maggio. Nucleare: le favole di Pichetto-Fratin. Studenti a lezione dai servizi segreti. Franco Serantini. ONG: genealogia della criminalizzazione. I 2 giugno noi disertiamo!…",1715705950,[128],[110],{"post_content":214},{"matched_tokens":215,"snippet":217,"value":218},[216],"porto","in stato di abbandono nel \u003Cmark>porto\u003C/mark> di Trapani dal 2017.\r\nMa","ll podcast del nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. 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Uno dei prodotti del riprocessamento delle scorie è il plutonio, che serve a fare le bombe atomiche.\r\nNe abbiamo parlato con Angelo Tartaglia, professore emerito del Politecnico di Torino\r\n\r\nI come Intelligence. Studenti a lezione dai servizi segreti\r\nI come Intelligence. Il nome del “progetto” non lascia spazi a dubbi o fraintendimenti. È il frutto di un recentissimo accordo – senza precedenti in Italia – tra il ministero dell’Istruzione e del merito e il dipartimento delle Informazioni per la sicurezza (DIS), l’organo della presidenza del Consiglio a capo dei servizi segreti. “I come Intelligence è rivolto agli studenti del primo biennio delle scuole superiori. “Esso è volto ad accompagnare i giovani alla scoperta di funzioni, compiti, organizzazione e protagonisti degli Organismi informativi, così come dei principali fenomeni di minaccia”, spiegano i firmatari..\r\nNello specifico, l’intesa Istruzione-DIS prevede l’organizzazione di “iniziative di divulgazione e formazione” rivolte alle nuove generazioni per “favorire la consapevolezza sulle funzioni assegnate all’Intelligence italiana” ed “esplorare la storia, il linguaggio, i protagonisti e l’organizzazione dei Servizi Segreti italiani”.\r\nCon quest’ultima iniziativa il governo punta sia al reclutamento sia all’indottrinamento. A ragazzi e ragazze verranno anche spiegate le “principali minacce del mondo contemporaneo”. Quelle “interne” e quelle “esterne”. Una buona occasione per puntare il dito contro chi lotta contro un ordine del mondo ingiusto, predatorio, questo sì una vera minaccia per le vite di miliardi di persone.\r\nNe abbiamo parlato con Antonio Mazzeo\r\n\r\nFranco Serantini. Gli anarchici non dimenticano\r\nAnarchico del Gruppo “Giuseppe Pinelli” di Pisa, Franco era sceso in piazza il 5 maggio 1972 per opporsi al comizio elettorale del fascista Giuseppe Niccolai del MSI. Viene preso sul Lungarno Gambacorti dalla celere, che lo massacra di colpi con i manganelli, gli stivali e i calci dei fucili. Viene portato al carcere Don Bosco di Pisa, dove non riceve alcuna cura e muore per le conseguenze del pestaggio il 7 maggio, mentre si aprivano i seggi per le elezioni politiche.\r\nAnche quest’anno c’è stata a Pisa una manifestazione per ricordare Franco.\r\nCon Dario Antonelli, uno dei compagni che hanno partecipato all’iniziativa, abbiamo ricostruito il clima di quegli anni, il forte impegno dei compagni e delle compagne, sia nell’informazione sulla strage di Stato di piazza Fontana e l’assassinio di Giuseppe Pinelli, sia nella lotta per la liberazione degli anarchic* in carcere per le bombe di Milano. \r\n\r\nGenealogia della criminalizzazione delle ONG e della solidarietà in mare\r\nIl 19 aprile si è concluso il più grande processo contro la solidarietà in mare, con le Ong impegnate in operazioni di ricerca e soccorso nel Mediterraneo centrale sul banco degli imputati. Ventuno membri degli equipaggi di Jugend Rettet, Save the Children e Medici Senza Frontiere sono stati prosciolti dal giudice dell’udienza preliminare di Trapani, perché “il fatto non sussiste“.\r\nQuesta sentenza arriva dopo sette anni e il deterioramento dell’imbarcazione Iuventa, sequestrata e lasciata in stato di abbandono nel \u003Cmark>porto\u003C/mark> di Trapani dal 2017.\r\nMa come è nata la criminalizzazione delle Ong e della solidarietà in mare? Perché salvare vite in mare è una pratica così osteggiata dalle autorità italiane ed europee?\r\nPrendendo le mosse da un articolo uscito su Monitor Italia abbiamo ricostruito i passaggi fondamentali del processo di criminalizzazione delle ONG impegnate in operazioni di Sar – Ricerca e salvataggio nel Mediterraneo.\r\n\r\nNoi disertiamo!\r\nOgni 2 giugno la Repubblica celebra sé stessa con esibizioni militari, parate e commemorazioni.\r\nUna “festa” nazionalista e militarista.\r\nIl governo di estrema destra alimenta la retorica identitaria, i “sacri” confini, l’esaltazione della guerra.\r\nCome ogni anno le cerimonie militari del due giugno servono a giustificare enormi spese militari, l’invio delle \u003Cmark>armi\u003C/mark> e l’impegno diretto dell’Italia nelle missioni militari all’estero, dall’Ucraina all’Africa. Guerre, stupri, occupazioni di terre, bombardamenti, torture, l’intero campionario degli orrori umani, se compiuto da uomini e donne inquadrati in un esercito, diventa legittimo, necessario, opportuno, eroico. Le divise da parata, le bandiere, le medaglie, la triade “dio, patria, famiglia” non sono il mero retaggio di un passato più retorico e magniloquente del nostro presente, ma la rappresentazione sempre attuale dell'attitudine imperialista e neocoloniale dello stato italiano.\r\n\r\nAppuntamenti: \r\n\r\nVenerdì 17 maggio\r\nCena dei senzastato\r\nmenù vegan\r\nore 20\r\ncorso Palermo 46\r\nBenefit lotte\r\nQuanto costa? Quanto puoi, più che puoi!\r\nPrenotazioni a antimilitarista.to@gmail.com\r\n\r\nDall'ordine americano al grande caos\r\nScenari di guerra globale: dall'Ucraina a Gaza, dal Sudan all'Armenia, dal mar \u003Cmark>Rosso\u003C/mark> a Taiwan\r\nVenerdì 24 maggio\r\nore 21\r\ncorso Palermo 46\r\nincontro con Stefano Capello\r\n\r\nGuerre di portata planetaria ci stanno portando sull'orlo della terza guerra mondiale. La spirale pare inarrestabile: il conflitto Russia Ucraina rischia di deflagrare in tutta Europa.\r\nL'Italia è direttamente coinvolta con le proprie truppe e con il proprio apparato militare industriale. È in prima fila in conflitti in cui gioca in proprio e in varie alleanze a geografia variabile.\r\nLa crisi mondiale, le pericolose convulsioni dell'impero statunitense e della Russia in un pianeta multipolare, le aspirazioni imperialiste concorrenti di potenze regionali come la Turchia, il grande saccheggio dell'Africa, l'imporsi inarrestabile della Cina rendono la china verso il peggio sempre più scivolosa.\r\nL'intersecarsi di pulsioni nazionaliste, guerre di religione e di interesse mira a rendere complici dei massacri le popolazioni più direttamente colpite.\r\nNon solo. Nel nostro paese il governo sta facendo una campagna di arruolamento permanente. Di fronte all'escalation bellica vogliono gente assuefatta e disponibile alla concreta possibilità di un coinvolgimento diretto sempre maggiore.\r\nNon per caso il processo di militarizzazione investe le nostre città, le nostre scuole, i principali mezzi di comunicazione e le istituzioni culturali.\r\nGuerra interna e guerra esterna sono le due facce della stessa medaglia, quella della guerra ai poveri per il controllo delle risorse, delle coscienze, delle vie di approvvigionamento e dei flussi informativi.\r\nComprendere le dinamiche della guerra globale, cogliere gli elementi di resistenza, disfattismo, diserzione è necessario per rinforzare le reti antimilitariste ed internazionaliste di opposizione alla guerra.\r\n\r\nIn occasione della serata verrà fatta una raccolta fondi per sostenere gli anarchici sudanesi. In un anno di guerra civile quest* compagn*, oppositor* del passato regime e dei due signori della guerra che si contendono il paese, hanno attuato numerose iniziative di lotta e di solidarietà con la popolazione stremata dalla guerra. Oggi stanno subendo una durissima repressione. Alcuni sono stati arrestat* e torturat*. La compagna Sarah è stata violentata e uccisa.\r\n\r\nSabato 1 e domenica 2 giugno\r\nSenzapatria \r\nGiornate di lotta al militarismo\r\nContro la guerra, l’occupazione militare delle periferie, la produzione bellica, il nazionalismo!\r\nContro tutte le patrie per un mondo senza frontiere!\r\nCon i disertori di tutte le guerre!\r\n\r\nSabato 1 giugno\r\nVia i militari dalle strade!\r\nore 15,30 corso Palermo angolo via Sesia\r\n\r\nDomenica 2 giugno\r\nAntimilitaristi per i quartieri di Torino.\r\nSmilitarizziamo la città!\r\n\r\nOgni martedì fai un salto da\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro \r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!\r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\ndalle 18 alle 20 in corso Palermo 46\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20\r\n\r\nContatti:\r\nfai_torino@autistici.org\r\n@senzafrontiere.to/\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org",[220],{"field":85,"matched_tokens":221,"snippet":217,"value":218},[216],{"best_field_score":198,"best_field_weight":143,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":35,"score":223,"tokens_matched":93,"typo_prefix_score":112},"1731669082719125617",6637,{"collection_name":125,"first_q":21,"per_page":96,"q":21},["Reactive",227],{},["Set"],["ShallowReactive",230],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$fZLGCebhzXXBJTkd4iYe6GK1R5HliMQOxrUFDQN6NHIg":-1},true,"/search?query=arci+porco+rosso"]