","Bulgaria. Frontiera di morte","post",1736992881,[53,54,55,56,57,58,59],"http://radioblackout.org/tag/arresto-no-border-in-bugaria/","http://radioblackout.org/tag/bulgaria/","http://radioblackout.org/tag/frontiere-uccidono/","http://radioblackout.org/tag/morire-assiderati/","http://radioblackout.org/tag/no-name-kitchen/","http://radioblackout.org/tag/rotte-balcaniche/","http://radioblackout.org/tag/turchia/",[27,17,25,23,19,21,15],{"post_content":62,"tags":68},{"matched_tokens":63,"snippet":66,"value":67},[64,65],"No","in","di Rotte Balcaniche e di \u003Cmark>No\u003C/mark> Name Kitchen che hanno partecipato alle azioni \u003Cmark>in\u003C/mark> frontiera, c’erano tre insegnanti torinesi.","La Bulgaria, paese recentemente entrato nell’area Schengen intende dimostrare a Bruxelles di saper controllare le proprie frontiere, specialmente quelle con i paesi dai quali transitano i migranti. Le politiche migratorie europee continuano a mietere vittime anche \u003Cmark>in\u003C/mark> questa zona dell’Unione, dove a fine anno sono morti tre ragazzini minorenni provenienti dall’Egitto. Ad attivisti ed attiviste era stato impedito dalla polizia di frontiera di raggiungere la loro posizione. I cadaveri sono stati ritrovati pochi giorni dopo il tentativo di soccorso. I loro corpi erano parzialmente mangiati dagli animali.\r\nLa frontiera tra Bulgaria e Turchia è da anni percorsa da flussi più o meno consistenti di persone che tentano di attraversare quel confine e di raggiungere la Fortezza Europa da oriente. Queste persone provengono principalmente dalla Siria, dall’Iraq, dall’Afganistan, dal Pakistan ma anche dalla Tunisia, dall’Egitto e dal Marocco.\r\nLe politiche migratorie europee hanno trasformato le frontiere di terra e di mare \u003Cmark>in\u003C/mark> veri e propri tritacarne autorizzati, che mettono le persone \u003Cmark>in\u003C/mark> pericolo e poi ne omettono il soccorso, rendendosi di fatto dirette responsabili della loro morte.\r\nTra gli attivisti di Rotte Balcaniche e di \u003Cmark>No\u003C/mark> Name Kitchen che hanno partecipato alle azioni \u003Cmark>in\u003C/mark> frontiera, c’erano tre insegnanti torinesi. Il 24 dicembre sono stat fermat ed arrestat per aver chiamato un’ambulanza per soccorrere tre ragazzi che stavano per morire assiderati.\r\nNe abbiamo parlato con Virginia, una delle tre insegnanti, che ci ha raccontato le azioni cui hanno preso parte.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/2025-01-14-virginia-bulgaria.mp3\"][/audio]",[69,76,78,80,82,85,87],{"matched_tokens":70,"snippet":75},[71,72,73,65,74],"arresto","no","border","bugaria","\u003Cmark>arresto\u003C/mark> \u003Cmark>no\u003C/mark> \u003Cmark>border\u003C/mark> \u003Cmark>in\u003C/mark> \u003Cmark>bugaria\u003C/mark>",{"matched_tokens":77,"snippet":17},[],{"matched_tokens":79,"snippet":25},[],{"matched_tokens":81,"snippet":23},[],{"matched_tokens":83,"snippet":84},[72],"\u003Cmark>no\u003C/mark> name kitchen",{"matched_tokens":86,"snippet":21},[],{"matched_tokens":88,"snippet":15},[],[90,97],{"field":28,"indices":91,"matched_tokens":93,"snippets":96},[39,92],4,[94,95],[71,72,73,65,74],[72],[75,84],{"field":98,"matched_tokens":99,"snippet":66,"value":67},"post_content",[64,65],2893615515669364700,{"best_field_score":102,"best_field_weight":103,"fields_matched":104,"num_tokens_dropped":39,"score":105,"tokens_matched":106,"typo_prefix_score":39},"5523317457152",13,2,"2893615515669364842",5,6646,{"collection_name":50,"first_q":27,"per_page":109,"q":27},6,{"facet_counts":111,"found":14,"hits":121,"out_of":150,"page":14,"request_params":151,"search_cutoff":29,"search_time_ms":148},[112,118],{"counts":113,"field_name":116,"sampled":29,"stats":117},[114],{"count":14,"highlighted":115,"value":115},"anarres","podcastfilter",{"total_values":14},{"counts":119,"field_name":28,"sampled":29,"stats":120},[],{"total_values":39},[122],{"document":123,"highlight":136,"highlights":142,"text_match":145,"text_match_info":146},{"comment_count":39,"id":124,"is_sticky":39,"permalink":125,"podcastfilter":126,"post_author":115,"post_content":127,"post_date":128,"post_excerpt":45,"post_id":124,"post_modified":129,"post_thumbnail":130,"post_title":131,"post_type":132,"sort_by_date":133,"tag_links":134,"tags":135},"71276","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-primo-ottobre-shortage-afgane-una-barriera-antifascista-emilio-e-la-lotta-alle-frontiere-prefigurazione-rivoluzionaria-e-anarchismo-un-altro-bavaglio-alla-rete/",[115],"Il nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming\r\n\r\nAscolta e diffondi il podcast:\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/2021-10-01-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti\r\n\r\n\r\nShortage è un termine col quale dovremo cominciare a familiarizzare, un nome più trendy per definire la penuria di alcuni prodotti e giustificare l’aumento dei prezzi. Lo shortage può toccare una singola filiera produttiva e risultare quasi impercettibile per chi non è investito dalle conseguenze dirette dell’aumento dei prezzi di uno specifico insieme di prodotti. Il discorso cambia quando lo shortage diventa sistemico, investendo l’intero sistema economico. Un assaggio di uno shortage sistemico lo stiamo vivendo in questi mesi, una convergenza da “tempesta perfetta” che somma gli effetti della pandemia con quelli del cambiamento climatico e che snuda la fragilità del sistema economico.\r\nNe abbiamo parlato con GianMarco Cantafio\r\n\r\nAfgane. Contestazione al Movimento per la vita a Torino\r\n\r\nUna Barriera contro i fascioleghisti\r\nSalvini è sbarcato nella striscia pedonale con panchine tra corso Palermo e via Sesia mercoledì pomeriggio. In questi mesi di campagna elettorale, quest’angolo di quartiere, già pesantemente militarizzato, ha visto scorrazzare ogni sorta di politico a caccia di voti. Salvini si è esibito nel suo consueto show razzista, dichiarando di voler “prendere a calci” i pusher.\r\nTutto questo di fronte ad una manciata di supporter, circondato da blindati della polizia e dei carabinieri e da transenne metalliche. 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Emilio era stato arrestato in seguito ad un mandato di cattura internazionale emanato dalle autorità francesi, con l’accusa di aver ferito un gendarme durante una manifestazione transfrontaliera svoltasi lo scorso maggio.\r\nEmilio, come tant* altr* negli ultimi tre anni si è speso per rendere meno difficile l’attraversamento del confine ai migranti senza documenti in viaggio verso la Francia e il nord Europa.\r\nUn confine quasi invisibile per turisti e viaggiatori con le “carte in regola” è diventato una barriera fatta di neve, gendarmi che inseguono, picchiano e respingono: una violenza intollerabile, contro la quale si battono quelli come Emilio. Negli ultimi anni cinque migranti sono morti nel tentativo di passare la montagna: sarebbero stati molti di più senza i solidali, che hanno occupato a più riprese case abbandonate per trasformarli in rifugi e si sono messi mezzo per inceppare la macchina dei respingimenti. La manifestazione per la quale è stato arrestato Emilio era una risposta allo sgombero del rifugio autogestito ChezOulx avvenuto nella scorsa primavera. \r\nDal giorno del suo arresto ci sono state numerose iniziative di sostegno: presidi e saluti dal pratone dietro le Vallette, una fiaccolata per le strade di Bussoleno. Il 29 in tribunale un folto gruppo di attivisti ha fatto un presidio e accolto Emilio.\r\nSabato 2 ottobre un nuovo rifugio è stato aperto a Claviere nella ex casa cantoniera. Dopo quattro giorni è stato nuovamente sgomberato. Centinaia di rinforzi hanno riempito gli alberghi per cacciare nuovamente in strada i migranti in viaggio in una valle dove la lotta al Tav e alle frontiere non si piega di fronte all’occupazione militare.\r\nIn attesa del responso del tribunale sull’appello presentato dai suoi avvocati contro l’estradizione, un presidio permanente si è costituito di fronte alla casa di Emilio. \r\n\r\nPrefigurazione rivoluzionaria e anarchismo.\r\nNegli ultimi anni, una vasta letteratura universitaria e militante (specialmente anglosassone) si rapporta agli attuali movimenti libertari con la categoria della “politica prefiguratrice”. Alle nostre latitudini si preferisce parlare di “utopie concrete”. Con questa categoria si sono definite le esperienze Occupy negli Stati Uniti o la ZAD in Francia, esperienze comunitarie cittadine o rurali. Ma cosa significa costruire nel qui ed ora esperienze prefiguratrici di future relazioni anarchiche? Come si delinea il rapporto tra mezzi e fini? Come ci si pone di fronte ai convergenti rischi di assorbimento nell’istituito o di fallimento? \r\nDi questi temi si occupa l’ultimo numero di Refractions <http://refractions.plusloin.org/>\r\nNe abbiamo parlato con Francesco Codello\r\n\r\nUn altro bavaglio alla comunicazione in rete\r\nL’UE, con il pretesto del contrasto alla propaganda terrorista, impone agli stati aderenti un regolamento che obbliga gli internet provider alla ricerca e alla rimozione di contenuti utilizzando algoritmi che, ovviamente sono incapaci di cogliere le sfumature. Non solo. Su ordine delle autorità i gestori dei server sono tenuti a rimuovere entro un’ora le pagine, post, blog e siti ritenuti di propaganda terrorista. \r\nUn ulteriore attacco alla libertà di far circolare informazioni ed opinioni sulla rete. 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