","Barricate e vernice rosa al Rog di Lubiana. Respinto attacco nazista","post",1465907711,[61,62,63,64,65,66],"http://radioblackout.org/tag/attacco-nazista/","http://radioblackout.org/tag/gentrification/","http://radioblackout.org/tag/l7ubiana/","http://radioblackout.org/tag/rog/","http://radioblackout.org/tag/sgombero/","http://radioblackout.org/tag/slovenia/",[32,68,26,69,70,71],"gentrification","rog","sgombero","slovenia",{"post_title":73,"tags":78},{"matched_tokens":74,"snippet":77,"value":77},[75,76],"attacco","nazista","Barricate e vernice rosa al Rog di Lubiana. 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Ad oggi una compagna italiana e un compagno tedesco si trovano ancora in carcere a Budapest accusati di questi fatti.\r\nGli attacchi contro i neonazisti avvengono durante il fine settimana in cui cade il \"Giorno dell'onore\" data di rilievo per gli ambienti dell'estrema destra ungherese e di tutta Europa in cui si commemora il massacro di un battaglione nazista da parte dell'Armata Rossa avvenuto nel febbraio del 1944. In questi giorni centinaia di camerati si riuniscono a Budapest per una grande marcia commemorativa e per partecipare a varie iniziative organizzate per l’occasione.\r\n\r\nNegli scorsi mesi la detenzione dei due compagni è stata prorogata sulla base di nuovi elementi che di volta in volta venivano forniti dagli inquirenti. Ad oggi le indagini sono ancora aperte e la compagna italiana è accusata del reato di \"attacco a un membro della comunità\" per due episodi. Il tentativo dell’accusa è quello di aggravare la posizione della compagna giudicando le lesioni subite dai nazisti come potenzialmente letali e provando a sostenere l’esistenza di un’associazione a delinquere tra persone provenienti da Germania e Italia.\r\nPer il compagno tedesco ancora detenuto l’accusa, invece, è fin da subito quella di far parte di questa supposta associazione. La tesi viene rafforzata dal fatto che il compagno è stato indagato assieme ad altri compagni e compagne tedesche per fatti simili a quelli accaduti a Budapest, nel cosiddetto processo antifa-ost. Questo processo, giunto alla sentenza di primo grado il 31 maggio 2023 con la condanna a 5 anni per Lina e altre tre condanne fino ai 3 anni, verte sull’accusa di associazione criminale (§129 articolo codice penale tedesco) finalizzata ad attaccare membri appartenenti all’estrema destra tedesca. Nell'inchiesta vengono messi assieme diversi attacchi contro nazisti avvenuti negli ultimi 5 anni nella Germania dell’est.\r\n\r\nAscolta e scarica l'aggiornamento su questa indagine:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/antifa_ungheria.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nInvitiamo chi può a contribuire alle spese legali per la compagna italiana che si trova ancora in carcere in Ungheria!\r\nConto cointestato a: Alice Zaffaroni e Martina Franchi\r\nIBAN: LT523250062922492633\r\nBIC: REVOLT21\r\n\r\nLiberx tuttx","17 Ottobre 2023","2023-10-17 00:14:40","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/2023-10-17-00.11.51-e1697494435847-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"135\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/2023-10-17-00.11.51-e1697494435847-300x135.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/2023-10-17-00.11.51-e1697494435847-300x135.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/2023-10-17-00.11.51-e1697494435847-768x346.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/2023-10-17-00.11.51-e1697494435847-100x44.jpg 100w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/2023-10-17-00.11.51-e1697494435847.jpg 929w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Aggiornamenti sullx arrestatx antifa a Budapest",1697501545,[120,121,122,123],"http://radioblackout.org/tag/antifascismo/","http://radioblackout.org/tag/arresti/","http://radioblackout.org/tag/neonazisti/","http://radioblackout.org/tag/ungheria/",[15,125,126,127],"arresti","neonazisti","Ungheria",{"post_content":129},{"matched_tokens":130,"snippet":131,"value":132},[76],"il massacro di un battaglione \u003Cmark>nazista\u003C/mark> da parte dell'Armata Rossa avvenuto","L'11 febbraio 2023 a Budapest vengono fermate alcune persone con l'accusa di essere coinvolte a vario titolo nel ferimento di alcuni nazisti. 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L'unica speranza rimane la vivacità della lotta femminista in paesi dove l'aborto non esiste, è sotto attacco, i femminicidi in epoca di quarantena sono moltiplicati e il movimento delle donne è uno dei pochi appigli per sperare di arginare il machismo, l'autoritarismo, il patriarcato, il militarismo...\r\n\r\nvideo-Moro_schedature-Macri_differenze-lotte_femminismo\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/video-Moro_schedature-Macri_differenze-lotte_femminismo_03.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n ","14 Giugno 2020","2020-06-14 01:22:43","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/IMAGEM_NOTICIA_1-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"167\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/IMAGEM_NOTICIA_1-300x167.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/IMAGEM_NOTICIA_1-300x167.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/IMAGEM_NOTICIA_1-768x427.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/IMAGEM_NOTICIA_1-200x110.jpg 200w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/IMAGEM_NOTICIA_1.jpg 900w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","La necropolitica in Brasile e in Argentina, differenze e similitudini",1592097763,[],[],{"post_content":158},{"matched_tokens":159,"snippet":160,"value":161},[76],"governo – in particolare di quello \u003Cmark>nazista\u003C/mark> di Blsonaro – di sfruttare l'occasione","In questo primo appuntamento di corrispondenze sudamericane abbiamo sentito Susi, dall'Argentina e Fiammetta, dal Brasile.\r\nEntrambi i paesi affrontano delle condizioni politiche e/o economiche particolarmente drammatiche, se l'Argentina è stata costretta a dichiarare nuovamente default, e il lockdown rende le condizioni di vita sempre più critiche, in Brasile lo scenario è a dir poco surreale: connivenza e complicità del governo con emergenti gruppi neonazisti, profondo disprezzo per minoranze etniche e popoli nativi, omicidi di stato, ascesa di posizioni sociali ultraconservatrici e, immancabilmente, politiche economiche ultraliberiste.\r\nPartendo da alcuni nuclei tematici (covid e lockdown, politiche sociali ed economiche, questioni di genere) per dare l'input all'analisi, abbiamo poi lasciato che le interlocutrici mettessero autonomamente a confronto i due paesi per incrociare delle prospettive dall'interno e ottenere una resa più nitida del contesto.\r\n\r\nNe è scaturito un interessante dialogo da cui emergono simili problematiche con sviluppi spesso diversi e conseguenze comunque drammatiche; si è cominciato ovviamente dalla pandemia, che in entrambi i casi ha visto un'escalation di militarizzazione\r\n\r\nBrasile e Argentina a confronto su militarizzazione e covid\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/fiammetta_susi_01_militarizzazione-covid.mp3\"][/audio]\r\n\r\nDi conseguenza, a fronte delle repressioni e dei sistemi di coercizione si è passati a araccontare delle mobilitazioni, m anche dello sfruttamento da parte del governo – in particolare di quello \u003Cmark>nazista\u003C/mark> di Blsonaro – di sfruttare l'occasione per trasformare il paese in un incubo iperliberista, con al devastazione dell'ambiente, la deforestazione (comune a entrambi i paesi) e l'aiuto ai latifondisti e agli allevatori, con il consueto corollario di \u003Cmark>attacco\u003C/mark> ai nativi\r\n\r\nmobilitazioni_deforestazione_nativi_schiavismo\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/fiammetta_susi_02_mobilitazioni_deforestazione_nativi_schiavismo_02.mp3\"][/audio]\r\n\r\nesistono poi addirittura video che documentano l'assenza di scrupoli e lo stato spione. 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Secondo lo stesso schema neo-nazionalista dilagante in tutta Europa, da tempo a Torino vengono messe in atto iniziative volte a costruire il nemico \"etnico\" attorno alla figura del \"rom\"; termine che nei discorsi neo-fascisti viene strumentalizzato diventando un'etichetta sociale attraverso cui vengono categorizzati, su basi razziali, individui e gruppi altrimenti non riconducibili ad una omogenea “comunità”, ma che spesso, per sopravvivere in questo paese, sono costretti a condividere lo spazio di un campo-ghetto.\r\n\r\nDopo mesi di iniziative da parte di solerti (quanto fittizi) comitati di \"cittadini\", sponsorizzati in modo evidente da organizzazioni neo-fasciste e razziste, contro i \"campi rom\" (la cui esistenza viene imputata a chi è costretto a viverci e non alle istituzioni che li hanno creati e su cui speculano), la scorsa settimana si è verificato un grave attacco al canile di via Germagnano. L'episodio è stato particolarmente odioso ed ha coinvolto sia gli animali che si trovavano all'interno, che le strutture dell'Enpa, gli uffici e l'ambulatorio.\r\n\r\nNonostante le responsabilità di quanto avvenuto non siano ancora state chiarite - e si tratta in ogni caso di responsabilità individuali - il fatto è stato immediatamente attribuito \"ai rom\" confinati a vivere nei campi contigui al canile. In poche ore, attraverso giornali e social media, si è scatenata una violenza mediatica (per ora) contro \"i rom\" dal tenore nazista: fascio-leghisti e fascio-animalisti (tutti \"democratici cittadini\"!) non hanno esitato ad invocare nei confronti dei rom la tortura, l'utilizzo di camere a gas, forni crematori, fosse comuni.\r\n\r\nI gruppuscoli fascio-leghisti e fascio-ambientalisti, che in questi mesi hanno provato ad alzare la testa in diversi quartieri della città, intendono approfittare del pretesto del canile per continuare a propagare odio e violenza anti-rom attraverso una serie di manifestazioni che si susseguiranno nei prossimi giorni nel quartiere di Barriera di Milano, la prima delle quali si è tenuta sabato di fronte ai campi di via Germagnano ed è stata contrastata da un presidio antirazzista dell'Assemblea Gatto Nero Gatto Rosso.\r\n\r\nTira aria di pogrom. \r\nIn vista della fiaccolata di Fratelli d'Italia prevista per mercoledì 27 contro i campi di via Germagnano e della manifestazione fascio-ambientalista contro \"i fumi dei campi nomadi\" prevista per sabato 30 maggio, è stata convocata per martedì 26 alle ore 18.30 una assemblea antirazzista presso Radio Blackout (via Cecchi 21/a), a cui sono invitati a partecipare tutti e tutte.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Ionut, di Gatto Nero Gatto Rosso.\r\n\r\njonut_comunita rom_manifestazione antirazzista","25 Maggio 2015","2015-05-28 12:19:52","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/05/prova2-1-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"229\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/05/prova2-1-300x229.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/05/prova2-1-300x229.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/05/prova2-1-768x585.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/05/prova2-1-1024x780.jpg 1024w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Torino: la violenza contro \"i rom\" nell'immaginario fascio-leghista, fascio-ambientalista e fascio-animalista",1432578458,[180,181,182,183,184,185],"http://radioblackout.org/tag/anti-rom/","http://radioblackout.org/tag/canile/","http://radioblackout.org/tag/fascio-leghisti/","http://radioblackout.org/tag/neo-nazionalismo/","http://radioblackout.org/tag/pogrom/","http://radioblackout.org/tag/torino/",[28,22,30,34,20,187],"torino",{"post_content":189},{"matched_tokens":190,"snippet":191,"value":192},[75],"si è verificato un grave \u003Cmark>attacco\u003C/mark> al canile di via Germagnano.","Siamo di fronte ad una campagna anti-rom preparata nei dettagli, in grado di sfruttare ogni opportunità per fare propaganda populista di odio e violenza nei confronti di chi è costretto a vivere in campi-ghetto per \"nomadi\" (nonostante a viverci siano persone e gruppi in larghissima parte non nomadi e talvolta nemmeno rom). Secondo lo stesso schema neo-nazionalista dilagante in tutta Europa, da tempo a Torino vengono messe in atto iniziative volte a costruire il nemico \"etnico\" attorno alla figura del \"rom\"; termine che nei discorsi neo-fascisti viene strumentalizzato diventando un'etichetta sociale attraverso cui vengono categorizzati, su basi razziali, individui e gruppi altrimenti non riconducibili ad una omogenea “comunità”, ma che spesso, per sopravvivere in questo paese, sono costretti a condividere lo spazio di un campo-ghetto.\r\n\r\nDopo mesi di iniziative da parte di solerti (quanto fittizi) comitati di \"cittadini\", sponsorizzati in modo evidente da organizzazioni neo-fasciste e razziste, contro i \"campi rom\" (la cui esistenza viene imputata a chi è costretto a viverci e non alle istituzioni che li hanno creati e su cui speculano), la scorsa settimana si è verificato un grave \u003Cmark>attacco\u003C/mark> al canile di via Germagnano. L'episodio è stato particolarmente odioso ed ha coinvolto sia gli animali che si trovavano all'interno, che le strutture dell'Enpa, gli uffici e l'ambulatorio.\r\n\r\nNonostante le responsabilità di quanto avvenuto non siano ancora state chiarite - e si tratta in ogni caso di responsabilità individuali - il fatto è stato immediatamente attribuito \"ai rom\" confinati a vivere nei campi contigui al canile. In poche ore, attraverso giornali e social media, si è scatenata una violenza mediatica (per ora) contro \"i rom\" dal tenore \u003Cmark>nazista\u003C/mark>: fascio-leghisti e fascio-animalisti (tutti \"democratici cittadini\"!) non hanno esitato ad invocare nei confronti dei rom la tortura, l'utilizzo di camere a gas, forni crematori, fosse comuni.\r\n\r\nI gruppuscoli fascio-leghisti e fascio-ambientalisti, che in questi mesi hanno provato ad alzare la testa in diversi quartieri della città, intendono approfittare del pretesto del canile per continuare a propagare odio e violenza anti-rom attraverso una serie di manifestazioni che si susseguiranno nei prossimi giorni nel quartiere di Barriera di Milano, la prima delle quali si è tenuta sabato di fronte ai campi di via Germagnano ed è stata contrastata da un presidio antirazzista dell'Assemblea Gatto Nero Gatto Rosso.\r\n\r\nTira aria di pogrom. \r\nIn vista della fiaccolata di Fratelli d'Italia prevista per mercoledì 27 contro i campi di via Germagnano e della manifestazione fascio-ambientalista contro \"i fumi dei campi nomadi\" prevista per sabato 30 maggio, è stata convocata per martedì 26 alle ore 18.30 una assemblea antirazzista presso Radio Blackout (via Cecchi 21/a), a cui sono invitati a partecipare tutti e tutte.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Ionut, di Gatto Nero Gatto Rosso.\r\n\r\njonut_comunita rom_manifestazione antirazzista",[194],{"field":135,"matched_tokens":195,"snippet":191,"value":192},[75],{"best_field_score":139,"best_field_weight":140,"fields_matched":17,"num_tokens_dropped":47,"score":141,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":47},{"document":198,"highlight":227,"highlights":232,"text_match":137,"text_match_info":235},{"cat_link":199,"category":200,"comment_count":47,"id":201,"is_sticky":47,"permalink":202,"post_author":50,"post_content":203,"post_date":204,"post_excerpt":53,"post_id":201,"post_modified":205,"post_thumbnail":53,"post_thumbnail_html":53,"post_title":206,"post_type":58,"sort_by_date":207,"tag_links":208,"tags":219},[44],[46],"21936","http://radioblackout.org/2014/03/16-marzo-dax-vive-antifa-a-milano/"," \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nSabato 15 marzo tra Milano e Monza sono in programma due iniziative organizzate da Casa Pound e Forza Nuova. Questo ennesimo tentativo di prendere spazio e visibilità a Milano, proprio alla vigilia dell’undicesimo anniversario dall’assassinio fascista di Davide “Dax” Cesare, rappresenta una chiara provocazione. Nell’ultimo anno la nostra città ha assistito ad un crescente attivismo delle organizzazioni nazifasciste, nel tentativo incessante di radicarsi nei territori. L'incontro nazione, in occasione dell'anniversario dell'uccisione di Dax, è stato quindi spostato a Domenica, per contestare sabato le iniziative neofasciste.\r\n\r\nIl programma della due giorni diventa:\r\n\r\n\r\nSabato 15 marzo:\r\nh 22 @via Franchi Maggi, 118 Rozzano\r\nSkassapunka, Banda Bassotti, Los Fastidios\r\na seguire Cleopatra Sound da Lecce\r\nDomenica 16 marzo\r\n \r\nh 16 @Ripa dei Malfattori\r\nRipa di Porta Ticinese, 83 MI\r\nincontro con i compagni del Comite pour Clement e di Pavlos\r\n \r\nA seguire presentazione del libro “Resisto! 10 anni senza te, 10 anni con te”,\r\ncurato dall’Ass. Dax 16marzo2003, che ripercorre gli ultimi dieci anniversari di Davide\r\n \r\nh.21 @via Brioschi MI\r\nricordo, parole e musica per Dax, con interventi dalla Francia e dalla Grecia, Audio-Tributo a Dax e monologo MADAMA CIE di e con AttriceContro\r\n \r\nh.22:30 corteo per le vie del Ticinese\r\nLa presentazione con Marta, dell'Associazione Dax 16marzo2003: dax2014\r\n16 marzo 2003 – 16 marzo 2014\r\nSENZA TREGUA! CON DAX, CLEMENT, PAVLOS… NEL CUORE!\r\nDedichiamo questo anniversario al giovane antispecista parigino Clement e al cantante militante rap greco Pavlos, detto KillahP, recentemente scomparsi in due agguati di mano neonazista. L’assassinio di Clement del 5 giugno scorso, avvenuto in pieno giorno, ha messo sotto i riflettori le infiltrazioni dell’estrema destra neonazista che si stanno diffondendo in modo sempre più preoccupante anche nei movimenti di liberazione animale a livello europeo; i responsabili della morte di Pavlos, avvenuta il 18 settembre scorso, appartengono alla nota organizzazione nazista greca Alba Dorata, responsabile di numerose violenze, in particolare contro i migranti. Li ricordiamo insieme a Dax e alla Notte Nera perchè di fascismo e di repressione ancora oggi si muore.\r\n Dopo il grande corteo antifascista e anticapitalista dell’anno scorso, con oltre 10.000 persone che hanno attraversato la città urlando la loro rabbia nel giorno del decimo anniversario dall’assassinio di Dax, si ritorna alla ritualità del ricordo, organizzato dall’Ass. antifascista Dax 16marzo2003. Lotta per la casa, anticapitalismo, internazionalismo, antirepressione, antispecismo e sport popolare sono stati i contenuti che hanno contraddistinto il decennale di Dax: ci auguriamo che quest’anno, con quello spirito, tutti possano promuovere nei propri territori iniziative in memoria della Notte Nera e in solidarietà con la campagna 130mila che rappresenta una delle prime pene economiche mai messe in atto dalla macchina repressiva italiana, un precedente giudiziario che si sta applicando ad altre lotte, come il G8, la NoTav o per il corteo del 15 ottobre 2011.\r\nL’anniversario del 2014 si arricchisce del corteo nazionale contro la repressione del 15 marzo a Roma: invitiamo tutti e tutte a raggiungere la capitale e a partecipare a quella giornata di lotta, il miglior modo per rendere omaggio a Dax.\r\n Una breve analisi di quanto ci ha toccato direttamente è necessaria, perchè diventi un punto di discussione con chi potrà rientare nell’infame attacco che lo stato cerca di sferrare, tramutando le pene in individuali e di isolare, così, chi lotta. Nella Notte Nera di Milano, abbiamo un riscontro quasi totale su cosa possa essere un laboratorio repressivo oggi:\r\n - Fascisti e polizia: la lama affondata dai fascisti contro i compagni in Via Brioschi è guidata dai governanti che fanno proselitismo con xenofobia, razzismo e antisessismo e che si proteggono con i manganelli e le mazze da baseball usati dalla polizia e carabinieri sui compagni e compagne all’ospedale San Paolo.\r\n - Diffamazione e menzogna: lo stato inizia la propria difesa diffamando i soggetti ribelli, vittime, minoranze, dissidenti e scioperanti, poi cercano di criminalizzarli spoliticizzando gli operati, sminuendo le gravità dei fatti e giustificando con massima fiducia l’operato delle forze dell’ordine, facendo cardine sulle paure dei popoli e soggiogando con il ricatto giuridico la vita delle comunità.\r\n - Impunità e repressione: il risultato pressoché invariato è l’impunità dei mandanti e la profusione di tenaglie repressive verso i soggetti a loro contrapposti, l’uso di leggi risalenti al periodo fascista come il Codice Rocco, elargendo mesi di detenzione preventiva e stabilendo ammende peculiari esemplari.\r\n In questi anni abbiamo da subito lottato per rendere “politico” un omicidio che avrebbero voluto etichettare come una semplice rissa; abbiamo dovuto affermare la verità unendoci, feriti nel cuore e nel fisico, rispondendo con la produzione di dossier e materiali video per esportare il nostro pensiero che lo stato avrebbe altrimenti sigillato dentro quattro mura. Abbiamo trovato nella lotta la continuità per l’onore del nostro compagno ucciso e abbiamo avuto solidarietà per la sua figura e tutto quello che ne è scaturito dai processi legati a quella notte.\r\nContro questo gigante ci scontriamo tutti i giorni nelle scuole, nelle strade e nei luoghi di lavoro: rilanciare analisi e risposte collettive sono le fiere armi da mettere in gioco per non cadere. Senza tregua perché è la nostra unica via. Senza tregua perché nella continuità dell’antifascismo ci ritroveranno sempre nei nostri luoghi pronti a combattere e uniti nella ricerca nel nostro avvenire.\r\nSolidarietà, unità e controinformazione sono le armi in nostro possesso. Ringraziamo da subito tutti i compagni e le compagne che con noi hanno ancora i pugni alzati, non smettono di lottare e di sognare.","14 Marzo 2014","2014-03-20 11:22:43","16 marzo, Dax Vive. 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L’assassinio di Clement del 5 giugno scorso, avvenuto in pieno giorno, ha messo sotto i riflettori le infiltrazioni dell’estrema destra neonazista che si stanno diffondendo in modo sempre più preoccupante anche nei movimenti di liberazione animale a livello europeo; i responsabili della morte di Pavlos, avvenuta il 18 settembre scorso, appartengono alla nota organizzazione \u003Cmark>nazista\u003C/mark> greca Alba Dorata, responsabile di numerose violenze, in particolare contro i migranti. Li ricordiamo insieme a Dax e alla Notte Nera perchè di fascismo e di repressione ancora oggi si muore.\r\n Dopo il grande corteo antifascista e anticapitalista dell’anno scorso, con oltre 10.000 persone che hanno attraversato la città urlando la loro rabbia nel giorno del decimo anniversario dall’assassinio di Dax, si ritorna alla ritualità del ricordo, organizzato dall’Ass. antifascista Dax 16marzo2003. Lotta per la casa, anticapitalismo, internazionalismo, antirepressione, antispecismo e sport popolare sono stati i contenuti che hanno contraddistinto il decennale di Dax: ci auguriamo che quest’anno, con quello spirito, tutti possano promuovere nei propri territori iniziative in memoria della Notte Nera e in solidarietà con la campagna 130mila che rappresenta una delle prime pene economiche mai messe in atto dalla macchina repressiva italiana, un precedente giudiziario che si sta applicando ad altre lotte, come il G8, la NoTav o per il corteo del 15 ottobre 2011.\r\nL’anniversario del 2014 si arricchisce del corteo nazionale contro la repressione del 15 marzo a Roma: invitiamo tutti e tutte a raggiungere la capitale e a partecipare a quella giornata di lotta, il miglior modo per rendere omaggio a Dax.\r\n Una breve analisi di quanto ci ha toccato direttamente è necessaria, perchè diventi un punto di discussione con chi potrà rientare nell’infame \u003Cmark>attacco\u003C/mark> che lo stato cerca di sferrare, tramutando le pene in individuali e di isolare, così, chi lotta. Nella Notte Nera di Milano, abbiamo un riscontro quasi totale su cosa possa essere un laboratorio repressivo oggi:\r\n - Fascisti e polizia: la lama affondata dai fascisti contro i compagni in Via Brioschi è guidata dai governanti che fanno proselitismo con xenofobia, razzismo e antisessismo e che si proteggono con i manganelli e le mazze da baseball usati dalla polizia e carabinieri sui compagni e compagne all’ospedale San Paolo.\r\n - Diffamazione e menzogna: lo stato inizia la propria difesa diffamando i soggetti ribelli, vittime, minoranze, dissidenti e scioperanti, poi cercano di criminalizzarli spoliticizzando gli operati, sminuendo le gravità dei fatti e giustificando con massima fiducia l’operato delle forze dell’ordine, facendo cardine sulle paure dei popoli e soggiogando con il ricatto giuridico la vita delle comunità.\r\n - Impunità e repressione: il risultato pressoché invariato è l’impunità dei mandanti e la profusione di tenaglie repressive verso i soggetti a loro contrapposti, l’uso di leggi risalenti al periodo fascista come il Codice Rocco, elargendo mesi di detenzione preventiva e stabilendo ammende peculiari esemplari.\r\n In questi anni abbiamo da subito lottato per rendere “politico” un omicidio che avrebbero voluto etichettare come una semplice rissa; abbiamo dovuto affermare la verità unendoci, feriti nel cuore e nel fisico, rispondendo con la produzione di dossier e materiali video per esportare il nostro pensiero che lo stato avrebbe altrimenti sigillato dentro quattro mura. Abbiamo trovato nella lotta la continuità per l’onore del nostro compagno ucciso e abbiamo avuto solidarietà per la sua figura e tutto quello che ne è scaturito dai processi legati a quella notte.\r\nContro questo gigante ci scontriamo tutti i giorni nelle scuole, nelle strade e nei luoghi di lavoro: rilanciare analisi e risposte collettive sono le fiere armi da mettere in gioco per non cadere. Senza tregua perché è la nostra unica via. Senza tregua perché nella continuità dell’antifascismo ci ritroveranno sempre nei nostri luoghi pronti a combattere e uniti nella ricerca nel nostro avvenire.\r\nSolidarietà, unità e controinformazione sono le armi in nostro possesso. 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Anche in streaming. \r\n\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/03/2023-03-03-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nGli anarchici tedeschi contro il nazismo. Una storia poco conosciuta\r\nL’anarcosindacalista FAUD (Freie Arbeiter Union Deutschlands – Libera Unione dei Lavoratori tedeschi), sorta nel 1919 sulle ceneri di un’organizzazione sindacalista rivoluzionaria del preguerra, arriva a toccare tra il 1921 e il 1922 la notevole cifra di 200.000 attivisti, affermandosi come la principale organizzazione anarchica (ma non l’unica) in Germania. Dal 1923 inizia però una grave fase di decadenza che porta la FAUD nel 1929 a poter contare ancora su solo poche migliaia di attivisti. È in queste condizioni che gli anarchici tedeschi iniziano ad affrontare la sempre più brutale e preoccupante ascesa del Partito nazista di Adolf Hitler.\r\nDalle file della FAUD emerge sul finire del 1929 l’esperienza delle Schwarze Scharen (Schiere nere) una delle espressioni più eclatanti e dirompenti dell’antifascismo anarchico degli anni precedenti all’inizio del regime nazista. Le Schiere nere sono una rete di gruppi diffusi in alcune parti della Germania (Alta Slesia, Berlino, Assia, Turingia, Renania Settentrionale-Vestfalia) che praticano l’autodifesa militante in chiave antifascista, riconoscendosi come organizzazione integrativa ma indipendente della FAUD. Questi gruppi praticano l’antifascismo con la propaganda, anche attraverso giornali come Die proletarische Front di Kassel o Die Schwarze Horde (L’orda nera), e con l’azione militante.\r\nDopo l’avvento del nazismo, la Faud si scioglie e si ricompone informalmente, continuando clandestinamente la resistenza al fascismo sino al 1938, quando le reti vengono definitivamente scompaginate, tanti vengono arrestati e scompaiono nei lager. Molti fuggono sin dal 1932 e vanno in Spagna dove partecipano alla rivoluzione. Piccoli gruppi sopravvivono al nazismo e alla guerra e nel dopoguerra ricostruiranno il movimento anarchico di lingua tedesca. \r\nNe abbiamo parlato con David Bernardini, anarchico e storico, autore, tra gli altri, di “Il barometro segna tempesta. Le Schiere Nere contro il nazismo”.\r\n\r\nAlle radici delle guerre\r\nL'Italia tra missioni militari all’estero, programmi di riarmo e militarizzazione dei territori e della società.\r\nQuesta sera alle 21 alla FAT di corso Palermo 46 incontreremo due antimilitaristi siciliani, Pippo Gurrieri, che abbiamo avuto in diretta la scorsa settimana, e Antonio Mazzeo, che ad Anarres anticipa i temi di cui ci parlerà questa sera.\r\nUna buona occasione per fare il punto sull’enorme peso dell’apparato militare industriale e delle forze armate nel nostro paese. Un paese dove il confine tra guerra esterna e guerra interna è sempre più impalpabile.\r\nUn focus sull’industria bellica e sugli interessi che catalizza. Una riflessione sulla sempre maggiore pervasività della propaganda nazionalista e militarista nella scuola e nella società. \r\n\r\nLa gang Meloni attacca a testa bassa\r\nVogliamo proporvi una riflessione su come, passo dopo passo, i fascisti al governo stiano entrando a gamba tesa nella scuola, nella cultura, attaccando la libertà delle soggettività non conformi, minacciando la preside che ha difeso i ragazzi vittime di un pestaggio fascista, per non dire delle leggi repressive contro le ONG e i ravers. E già si profila all’orizzonte reato di “terrorismo di piazza”. Una svolta autoritaria che si allarga su più fronti ed interroga i movimenti di opposizione sociale sull’enorme difficoltà del momento e sulla necessità di raccogliere le forze necessarie a raggrupparlo. Negli anni Venti del secolo scorso l’emergere del fascismo fu la risposta alle classi sfruttate ed oppresse che avevano tentato, senza riuscirci, di fare la rivoluzione. Quella attuata dai padroni, con la complicità della monarchia e l’immobilismo dei socialisti fu, nella felice definizione di Luigi Fabbri, una controrivoluzione preventiva.\r\nOggi la situazione è completamente diversa. I fascisti arrivano al potere dopo cinquant’anni dalla stagione di lotta che ha segnato gli anni Sessanta e Settanta, dopo il declino dei movimenti di controglobalizzazione dal basso, dopo la distruzione di ogni sistema di tutele e garanzie che le classi sfruttate avevano ottenuto con le lotte. Lotte vincenti anche perché aspiravano ad andare ben oltre il recinto della sinistra riformista. \r\nOggi i fascisti al governo rappresentano la risposta reattiva e reazionaria alla grande paura che ha investito la classe media e le parti alte dalla classe lavoratrice di fronte a processi di finanziarizzazione e globalizzazione che non lasciano più spazio per la tutela di nessuno. Neppure di chi, per scelta e per condizione sociale, si è sempre trovato a proprio agio nell’ordine sociale liberale e capitalista.\r\nI fascisti al governo non possono e non vogliono rispondere a quelle paure: non gli resta che giocare le uniche carte a loro disposizione. La prima è l’attacco alla modernità attraverso la riaffermazione di una feroce logica patriarcale, quella dei figli per la patria, quella che nega il lungo processo di emersione delle soggettività non conformi, quella che punta ad affermare una logica essenzialista. La seconda è l’attacco a testa bassa contro i movimenti di opposizione sociale, i migranti, le culture non mercificate. Oggi l’ampio consenso di cui gode il governo potrà essere scalfito se salterà il tappo che tiene compressa da ormai troppo tempo la questione sociale, se ci sarà convergenza tra le soggettività sotto attacco, se si riuscirà, con processi di solidarietà e mutuo appoggio a rompere la fascinazione per la folle corsa del capitalismo verso la distruzione. \r\nNe abbiamo parlato con Massimo Varengo dell’Ateneo Libertario di Milano\r\n\r\nLo sciopero della fame di Alfredo Cospito contro l’ergastolo ostativo e il 41 bis dopo il no della Cassazione al ricorso del suo avvocato, rischia di evolvere verso il suo esito più tragico.\r\nDomani a Torino è stato lanciato un corteo di risposta una decisione, che, nei fatti suona come una condanna a morte.\r\nQuesta vicenda ha messo in luce l’orrore del carcere, del 41bis, dell’ergastolo ostativo. Vale la pena aprire una riflessione sull’estrema opacità che avvolge queste discariche sociali, dove, al di là dello sconcertante processo di rieducazione che le giustificherebbe, si attuano dinamiche di disciplinamento, che vanno dalla violenza più brutale, alla costante umiliazione di ogni istante della vita reclusa, sottoposta a continue attese e folli meccanismi burocratici.\r\nVale altresì la pena di ragionare sulla necessità di non spegnere questa scintilla di luce che si è accesa sul carcere, tentando di scalfirne i meccanismi, mettendo in discussione la legittimità di alcune delle punte più aguzze del meccanismo repressivo.\r\nIl governo, è chiaro, ha scelto la strada dell’attacco diretto ai movimenti di opposizione sociale e della criminalizzandone del movimento anarchico.\r\nScompaginare la risposta del governo dipenderà dalla capacità di far crescere il fronte di opposizione al 41 bis e all’ergastolo ostativo al di là degli ambiti strettamente anarchici. Per farlo serve lungimiranza prospettica e intelligenza politica.\r\nUna scommessa non facile ma urgente. Per fermare la spirale repressiva, per rendere più difficile il percorso di nuove e vecchie leggi, per contestare la sacralità dello Stato, per mettere davvero in difficoltà un governo, che oggi punta tutto sulla muscolarità di piazza, sulla ferocia verso gli ultimi, sull’attacco agli anarchici, che con la loro stessa esistenza testimoniano della criminalità del potere. \r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nVenerdì 3 marzo\r\nore 21 alla FAT in corso Palermo 46\r\nAlle radici delle guerre\r\nL'Italia tra missioni militari all’estero, programmi di riarmo e militarizzazione dei territori e della società\r\n\r\nI No Muos. Un esempio di lotta popolare e radicale\r\n\r\nInterverranno:\r\n\r\nAntonio Mazzeo, antimilitarista, blogger, impegnato in una costante attività di informazione su armi, esercitazioni militari, spese militari, contrasto della propaganda militarista nella scuola e nella società.\r\nAttualmente sotto processo per aver denunciato la presenza di militari armati sino ai denti di fronte ad una scuola elementare di Messina\r\ne\r\nPippo Gurrieri, anarchico, attivo nel Movimento No Muos e contro le pesanti servitù militari di cui è investita la Sicilia. Il 30 marzo inizierà un processo che lo vede imputato con altri 28 No Muos per le lotte contro le antenne assassine del 2018. \r\n\r\nUn’occasione per fare il punto sull’enorme peso dell’apparato militare industriale e delle forze armate nel nostro paese. Un paese dove il confine tra guerra esterna e guerra interna è sempre più impalpabile.\r\nUn focus sull’industria bellica e sugli interessi che catalizza. Una riflessione sulla sempre maggiore pervasività della propaganda nazionalista e militarista nella scuola e nella società.\r\nUn’occasione per parlare dell’opposizione concreta alla guerra ed al militarismo, sul filo del racconto della lotta contro le antenne assassine di Niscemi, che ha visto protagonisti, oltre agli antimilitaristi, gli abitanti, stanchi di subire le conseguenze dell’occupazione militare. \r\n\r\nSabato 18 marzo\r\nCena dei comunardi\r\nore 20 alla FAT in corso Palermo 46\r\nMenù vegan\r\nBenefit lotte antimilitariste\r\nQuanto costa? Tanto per chi può tanto, meno per chi può meno, il più possibile per sostenere le lotte\r\nper prenotazioni:\r\nantimilitarista.to@gmail.com\r\n\r\nVenerdì 24 marzo\r\nLa società della sorveglianza\r\nIl controllo totale insito nel trionfante paradigma digitale non viene più percepito come una minaccia alla libertà, ma come un servizio volto a migliorare la vita e realizzare i desideri dell'utente-cittadino. Una presa di potere tanto nel pubblico quanto nel privato che si fonda su un'inedita servitù volontaria in cui siamo noi stessi a dare all'algoritmo-padrone i dati per meglio profilarci. E manipolarci.\r\nOre 21 alla FAT in corso Palermo 46\r\nInterverrà Salvo Vaccaro, docente di filosofia politica all’Università di Palermo e autore, per i tipi di Eleuthera, di “Gli algoritmi della politica”\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 21\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org","3 Marzo 2023","2023-03-03 17:52:26","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/03/ad9-200x110.jpg","Anarres del 3 marzo. Anarchici tedeschi contro il nazismo. La gang Meloni all’attacco. Alle radici delle guerre. 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Una storia poco conosciuta\r\nL’anarcosindacalista FAUD (Freie Arbeiter Union Deutschlands – Libera Unione dei Lavoratori tedeschi), sorta nel 1919 sulle ceneri di un’organizzazione sindacalista rivoluzionaria del preguerra, arriva a toccare tra il 1921 e il 1922 la notevole cifra di 200.000 attivisti, affermandosi come la principale organizzazione anarchica (ma non l’unica) in Germania. Dal 1923 inizia però una grave fase di decadenza che porta la FAUD nel 1929 a poter contare ancora su solo poche migliaia di attivisti. È in queste condizioni che gli anarchici tedeschi iniziano ad affrontare la sempre più brutale e preoccupante ascesa del Partito \u003Cmark>nazista\u003C/mark> di Adolf Hitler.\r\nDalle file della FAUD emerge sul finire del 1929 l’esperienza delle Schwarze Scharen (Schiere nere) una delle espressioni più eclatanti e dirompenti dell’antifascismo anarchico degli anni precedenti all’inizio del regime \u003Cmark>nazista\u003C/mark>. Le Schiere nere sono una rete di gruppi diffusi in alcune parti della Germania (Alta Slesia, Berlino, Assia, Turingia, Renania Settentrionale-Vestfalia) che praticano l’autodifesa militante in chiave antifascista, riconoscendosi come organizzazione integrativa ma indipendente della FAUD. Questi gruppi praticano l’antifascismo con la propaganda, anche attraverso giornali come Die proletarische Front di Kassel o Die Schwarze Horde (L’orda nera), e con l’azione militante.\r\nDopo l’avvento del nazismo, la Faud si scioglie e si ricompone informalmente, continuando clandestinamente la resistenza al fascismo sino al 1938, quando le reti vengono definitivamente scompaginate, tanti vengono arrestati e scompaiono nei lager. Molti fuggono sin dal 1932 e vanno in Spagna dove partecipano alla rivoluzione. Piccoli gruppi sopravvivono al nazismo e alla guerra e nel dopoguerra ricostruiranno il movimento anarchico di lingua tedesca. \r\nNe abbiamo parlato con David Bernardini, anarchico e storico, autore, tra gli altri, di “Il barometro segna tempesta. Le Schiere Nere contro il nazismo”.\r\n\r\nAlle radici delle guerre\r\nL'Italia tra missioni militari all’estero, programmi di riarmo e militarizzazione dei territori e della società.\r\nQuesta sera alle 21 alla FAT di corso Palermo 46 incontreremo due antimilitaristi siciliani, Pippo Gurrieri, che abbiamo avuto in diretta la scorsa settimana, e Antonio Mazzeo, che ad Anarres anticipa i temi di cui ci parlerà questa sera.\r\nUna buona occasione per fare il punto sull’enorme peso dell’apparato militare industriale e delle forze armate nel nostro paese. Un paese dove il confine tra guerra esterna e guerra interna è sempre più impalpabile.\r\nUn focus sull’industria bellica e sugli interessi che catalizza. Una riflessione sulla sempre maggiore pervasività della propaganda nazionalista e militarista nella scuola e nella società. \r\n\r\nLa gang Meloni attacca a testa bassa\r\nVogliamo proporvi una riflessione su come, passo dopo passo, i fascisti al governo stiano entrando a gamba tesa nella scuola, nella cultura, attaccando la libertà delle soggettività non conformi, minacciando la preside che ha difeso i ragazzi vittime di un pestaggio fascista, per non dire delle leggi repressive contro le ONG e i ravers. E già si profila all’orizzonte reato di “terrorismo di piazza”. Una svolta autoritaria che si allarga su più fronti ed interroga i movimenti di opposizione sociale sull’enorme difficoltà del momento e sulla necessità di raccogliere le forze necessarie a raggrupparlo. Negli anni Venti del secolo scorso l’emergere del fascismo fu la risposta alle classi sfruttate ed oppresse che avevano tentato, senza riuscirci, di fare la rivoluzione. Quella attuata dai padroni, con la complicità della monarchia e l’immobilismo dei socialisti fu, nella felice definizione di Luigi Fabbri, una controrivoluzione preventiva.\r\nOggi la situazione è completamente diversa. I fascisti arrivano al potere dopo cinquant’anni dalla stagione di lotta che ha segnato gli anni Sessanta e Settanta, dopo il declino dei movimenti di controglobalizzazione dal basso, dopo la distruzione di ogni sistema di tutele e garanzie che le classi sfruttate avevano ottenuto con le lotte. Lotte vincenti anche perché aspiravano ad andare ben oltre il recinto della sinistra riformista. \r\nOggi i fascisti al governo rappresentano la risposta reattiva e reazionaria alla grande paura che ha investito la classe media e le parti alte dalla classe lavoratrice di fronte a processi di finanziarizzazione e globalizzazione che non lasciano più spazio per la tutela di nessuno. Neppure di chi, per scelta e per condizione sociale, si è sempre trovato a proprio agio nell’ordine sociale liberale e capitalista.\r\nI fascisti al governo non possono e non vogliono rispondere a quelle paure: non gli resta che giocare le uniche carte a loro disposizione. La prima è l’attacco alla modernità attraverso la riaffermazione di una feroce logica patriarcale, quella dei figli per la patria, quella che nega il lungo processo di emersione delle soggettività non conformi, quella che punta ad affermare una logica essenzialista. La seconda è l’attacco a testa bassa contro i movimenti di opposizione sociale, i migranti, le culture non mercificate. Oggi l’ampio consenso di cui gode il governo potrà essere scalfito se salterà il tappo che tiene compressa da ormai troppo tempo la questione sociale, se ci sarà convergenza tra le soggettività sotto \u003Cmark>attacco\u003C/mark>, se si riuscirà, con processi di solidarietà e mutuo appoggio a rompere la fascinazione per la folle corsa del capitalismo verso la distruzione. \r\nNe abbiamo parlato con Massimo Varengo dell’Ateneo Libertario di Milano\r\n\r\nLo sciopero della fame di Alfredo Cospito contro l’ergastolo ostativo e il 41 bis dopo il no della Cassazione al ricorso del suo avvocato, rischia di evolvere verso il suo esito più tragico.\r\nDomani a Torino è stato lanciato un corteo di risposta una decisione, che, nei fatti suona come una condanna a morte.\r\nQuesta vicenda ha messo in luce l’orrore del carcere, del 41bis, dell’ergastolo ostativo. Vale la pena aprire una riflessione sull’estrema opacità che avvolge queste discariche sociali, dove, al di là dello sconcertante processo di rieducazione che le giustificherebbe, si attuano dinamiche di disciplinamento, che vanno dalla violenza più brutale, alla costante umiliazione di ogni istante della vita reclusa, sottoposta a continue attese e folli meccanismi burocratici.\r\nVale altresì la pena di ragionare sulla necessità di non spegnere questa scintilla di luce che si è accesa sul carcere, tentando di scalfirne i meccanismi, mettendo in discussione la legittimità di alcune delle punte più aguzze del meccanismo repressivo.\r\nIl governo, è chiaro, ha scelto la strada dell’attacco diretto ai movimenti di opposizione sociale e della criminalizzandone del movimento anarchico.\r\nScompaginare la risposta del governo dipenderà dalla capacità di far crescere il fronte di opposizione al 41 bis e all’ergastolo ostativo al di là degli ambiti strettamente anarchici. Per farlo serve lungimiranza prospettica e intelligenza politica.\r\nUna scommessa non facile ma urgente. Per fermare la spirale repressiva, per rendere più difficile il percorso di nuove e vecchie leggi, per contestare la sacralità dello Stato, per mettere davvero in difficoltà un governo, che oggi punta tutto sulla muscolarità di piazza, sulla ferocia verso gli ultimi, sull’attacco agli anarchici, che con la loro stessa esistenza testimoniano della criminalità del potere. \r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nVenerdì 3 marzo\r\nore 21 alla FAT in corso Palermo 46\r\nAlle radici delle guerre\r\nL'Italia tra missioni militari all’estero, programmi di riarmo e militarizzazione dei territori e della società\r\n\r\nI No Muos. Un esempio di lotta popolare e radicale\r\n\r\nInterverranno:\r\n\r\nAntonio Mazzeo, antimilitarista, blogger, impegnato in una costante attività di informazione su armi, esercitazioni militari, spese militari, contrasto della propaganda militarista nella scuola e nella società.\r\nAttualmente sotto processo per aver denunciato la presenza di militari armati sino ai denti di fronte ad una scuola elementare di Messina\r\ne\r\nPippo Gurrieri, anarchico, attivo nel Movimento No Muos e contro le pesanti servitù militari di cui è investita la Sicilia. Il 30 marzo inizierà un processo che lo vede imputato con altri 28 No Muos per le lotte contro le antenne assassine del 2018. \r\n\r\nUn’occasione per fare il punto sull’enorme peso dell’apparato militare industriale e delle forze armate nel nostro paese. Un paese dove il confine tra guerra esterna e guerra interna è sempre più impalpabile.\r\nUn focus sull’industria bellica e sugli interessi che catalizza. Una riflessione sulla sempre maggiore pervasività della propaganda nazionalista e militarista nella scuola e nella società.\r\nUn’occasione per parlare dell’opposizione concreta alla guerra ed al militarismo, sul filo del racconto della lotta contro le antenne assassine di Niscemi, che ha visto protagonisti, oltre agli antimilitaristi, gli abitanti, stanchi di subire le conseguenze dell’occupazione militare. \r\n\r\nSabato 18 marzo\r\nCena dei comunardi\r\nore 20 alla FAT in corso Palermo 46\r\nMenù vegan\r\nBenefit lotte antimilitariste\r\nQuanto costa? Tanto per chi può tanto, meno per chi può meno, il più possibile per sostenere le lotte\r\nper prenotazioni:\r\nantimilitarista.to@gmail.com\r\n\r\nVenerdì 24 marzo\r\nLa società della sorveglianza\r\nIl controllo totale insito nel trionfante paradigma digitale non viene più percepito come una minaccia alla libertà, ma come un servizio volto a migliorare la vita e realizzare i desideri dell'utente-cittadino. Una presa di potere tanto nel pubblico quanto nel privato che si fonda su un'inedita servitù volontaria in cui siamo noi stessi a dare all'algoritmo-padrone i dati per meglio profilarci. 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