","Barcellona, massa e referendum: quali panorami e contesti si prospettano?","post",1506129884,[60,61,62,63,64],"http://radioblackout.org/tag/autonomista/","http://radioblackout.org/tag/barcelona/","http://radioblackout.org/tag/franchismo/","http://radioblackout.org/tag/rajoy/","http://radioblackout.org/tag/referendum/",[27,19,25,15,23],{"tags":67},[68,71,73,75,77],{"matched_tokens":69,"snippet":70},[27],"\u003Cmark>autonomista\u003C/mark>",{"matched_tokens":72,"snippet":19},[],{"matched_tokens":74,"snippet":25},[],{"matched_tokens":76,"snippet":15},[],{"matched_tokens":78,"snippet":23},[],[80],{"field":34,"indices":81,"matched_tokens":82,"snippets":84},[46],[83],[27],[70],578730123365712000,{"best_field_score":87,"best_field_weight":88,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":46,"score":89,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":46},"1108091339008",13,"578730123365711977",{"document":91,"highlight":110,"highlights":115,"text_match":119,"text_match_info":120},{"cat_link":92,"category":93,"comment_count":46,"id":94,"is_sticky":46,"permalink":95,"post_author":49,"post_content":96,"post_date":97,"post_excerpt":52,"post_id":94,"post_modified":98,"post_thumbnail":99,"post_thumbnail_html":100,"post_title":101,"post_type":57,"sort_by_date":102,"tag_links":103,"tags":108},[43],[45],"52780","http://radioblackout.org/2019/02/antisemitismo-in-francia-republique-contro-proletari/","Nella notte tra lunedì e martedì, più di 80 tombe sono state profanate nel cimitero ebraico di Quatzenheim, vicino a Strasburgo, con croci uncinate a firma Elsassischer Schwarzen Wolfe, gruppo autonomista noto negli anni ’70. Di alcuni giorni prima la provocazione contro il filosofo ebreo Alain Finkielkraut durante un rassemblement dei Gilet Jaunes a Parigi. In mezzo, numerose altre espressioni di antisemitismo in Francia, la cui matrice è principalmente di estrema destra: dalla svastica disegnata su un ritratto di Simone Veil, alla scritta \"Juden\" sulla vetrina di un negozio, alla profanazione del luogo della morte di Ilan Halimi, torturato e ucciso nel 2006 perchè ebreo.\r\n\r\nMacron si è subito prodigato nel recuperare politicamente la situazione, indicendo le manifestazioni di martedì scorso. L'antisemitismo è diventato così il pretesto per fomentare una ritrovata unione nazionale sotto l'egida di un governo fino ad oggi fortemente in crisi. Come denunciato in una delle poche analisi critiche, le manifestazioni di martedì scorso, facendo precisamente il gioco degli antisemiti, sono uno strumento nella guerra della République contro i proletari, oggi accusati di essere portatori di un odio antisemita.\r\n\r\nQuesta mattina abbiamo cercato di dipanare la complessa matassa del contesto sociale francese in merito alla recente ondata di antisemitismo con Robert, un compagno che si trova a Parigi:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/02/francia-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n ","23 Febbraio 2019","2019-02-24 16:05:08","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/02/maxresdefault-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/02/maxresdefault-300x169.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/02/maxresdefault-300x169.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/02/maxresdefault-768x432.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/02/maxresdefault-1024x576.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/02/maxresdefault.jpg 1280w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Antisemitismo in Francia: la République contro i proletari",1550926836,[104,105,106,107],"http://radioblackout.org/tag/antisemitismo/","http://radioblackout.org/tag/gilet-jaunes/","http://radioblackout.org/tag/macron/","http://radioblackout.org/tag/republique/",[109,29,17,21],"antisemitismo",{"post_content":111},{"matched_tokens":112,"snippet":113,"value":114},[27],"firma Elsassischer Schwarzen Wolfe, gruppo \u003Cmark>autonomista\u003C/mark> noto negli anni ’70. 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Nella regione autonomista dell'Azawad il voto è stato boicottato (anche se non ci sono stati incidenti) e ora i Movimenti per la Liberazione dell'Azawad si aspettano che il nuovo presidente affronti per prima cosa la questione dell'autonomia di questa regione.\r\n\r\nAltrimenti è probabile una ripresa del conflitto, come nel 2012, nonostante perduri la presenza in Azawad di truppe francesi, ONU e dell'Unione Africana.\r\n\r\nAnche perchè le fazioni arabe e le fazioni tuareg, che fino a poco tempo fa si scontravano tra loro anche fomentate da paesi come l'Algeria, ora si stanno mettendo d'accordo per mettere da parte le divisioni e perseguire insieme l'obiettivo dell'autonomia (recentemente anche alcuni fuoriusciti dal gruppo islamico Ansar Dine si sono avvicinati a questo progetto).\r\n\r\nA questo proposito ascolta la conversazione di oggi con Sidi, rifugiato Azawad a Torino, ospite in studio:\r\n\r\nazawad20ago\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n ","20 Agosto 2013","2013-09-09 13:09:46","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/08/images-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"287\" height=\"176\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/08/images.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" />","In Azawad continua la lotta di liberazione",1377007053,[],[],{"post_content":167},{"matched_tokens":168,"snippet":169,"value":170},[27],"presidente del Mali. 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La protesta contro l'aumento del gasolio, animata inizialmente dagli agricoltori, si è estesa agli autotrasportatori, ai pescatori ed ha infine travalicato queste categorie, catalizzando il disagio di tanti lavoratori, disoccupati, precari stritolati dalla crisi.\r\nUn movimento popolare che sta bloccando le strade in tutta la Sicilia, un movimento dalle molte anime, che la destra più estrema in alcune località come Catania ha provato a cavalcare, ma che travalica ogni istanza di rappresentanza politica. A Ragusa centinaia di persone hanno riconsegnato le schede elettolali, annunciando che non avrebbero partecipato alle elezioni. L'MPA, il partito del governatore Lombardo, un partito che raccoglie istanze di carattere autonomista in un calderone i cui protagonisti sono ancora i vecchi politici della grande \"balena bianca\" democristiana di Sicilia, è in chiara difficoltà. In alcune località l'MPA, che governa la Sicilia con l'appoggio del Partito Democratico, sostiene e tenta di orientare la lotta, in altre, come Ragusa, si tiene ai margini, dando indicazione ai propri iscritti di non partecipare ai blocchi.\r\nIn Sicilia i movimenti di opposizione sociale sono divisi sull'opportunità di sostenere un movimento che alcuni ritengono ambiguo, altri invece vi colgono le potenzialità di critica sociale più ampia.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Pippo Gurrieri, sindacalista, ferroviere, anarchico ragusano.\r\n\r\nVi proponiamo la diretta fatta con lui come primo contributo di informazione e riflessione sul movimento dei forconi: [audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/01/2012-12-18-Pippo-Gurrieri-movimento-dei-forconi.mp3\"]\r\n\r\nScarica il file","18 Gennaio 2012","Sicilia. La protesta contro l'aumento del gasolio, animata inizialmente dagli agricoltori, si è estesa agli autotrasportatori, ai pescatori ed ha infine travalicato queste categorie, catalizzando il disagio di tanti lavoratori, disoccupati, precari stritolati dalla crisi.\r\nUn movimento popolare che sta bloccando le strade in tutta la Sicilia, un movimento dalle molte anime, che la destra più estrema in alcune località come Catania ha provato a cavalcare, ma che travalica ogni istanza di rappresentanza politica. A Ragusa centinaia di persone hanno riconsegnato le schede elettolali, annunciando che non avrebbero partecipato alle elezioni. L'MPA, il partito del governatore Lombardo, un partito che raccoglie istanze di carattere autonomista in un calderone i cui protagonisti sono ancora i vecchi politici della grande \"balena bianca\" democristiana di Sicilia, è in chiara difficoltà. 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L'intervista è andata a toccare anche le valutazioni sulla partecipata piazza e conseguente corteo No Green Pass di sabato 20 Novembre a Torino, senza escludere un occhio al futuro prossimo (ad oggi presente) di un'obbligatorietà vaccinale per gli operatori sanitari, forze dell'ordine e personale docente.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/F_m_23_11_Zanetti-CUB-sanità-su-piazze-no-GP.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl secondo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Enrico Riboni, nostro inviato/collaboratore dalla Francia, sugli scioperi in corso nelle colonie francesi della regione dei Caraibi.\r\nVa detto sin dall'inizio che in queste colonie alle ultime elezioni hanno prevalso le coalizioni autonomiste, di sinistra ed ecologiste. La Guyana, che era già amministrata da una coalizione autonoma e di sinistra, quando è arrivata la pandemia hanno denunciato lo stato di abbandono della sanità pubblica, ma il governo francese non ha detto e fatto nulla. Così le amministrazioni locali decisero di chiedere aiuto a Cuba e di poter utilizzare il vaccino cubano e anche sui medici cubani. Ma il governo Macron non ha accettato. Di fronte a questo, i governi locali hanno rifiutato i due vaccini distribuiti in Francia costosissimo e si è trovato un accordo con il vaccino Johnson & Johnson, ma nulla è stato fatto per sistema sanitario in generale. Il governo ha usato come sola risposta l'invio di medici e infermieri, (in territori dove il tasso di disoccupazione si avvicina al 40%), che hanno preso servizio per 15 giorni senza cambiare nulla ad un sistema sanitario pubblico sempre più fatiscente.\r\n\r\nQueste sono le vere ragioni della situazione attuale di rivolta e quasi insurrezionale che attualmente vive la Guadalupe, raggiunta dalla Martinica dove negli scorsi giorni tutti i sindacati hanno dichiarato lo sciopero nazionale, già indetto in Guyana.\r\nLa risposta del governo Macron: l'invio di 200 celerini supplementari e di battaglioni dell'esercito specializzato contro il terrorismo.\r\nQuesto movimento prende chiaramente una linea di riflessione e di condotta anticoloniale.\r\n\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/F_m_23_11_Proteste-colonie-francesi.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl terzo approfondimento lo abbiamo fatto con il contributo audio di un'intervista telefonica fatta con un lavoratore SDA di Bologna e con Lorenzo del Coordinamento Migranti Bologna.\r\n\r\nGrazie ad entrambi i contributi siamo venuti a conoscenza di una situazione da far west in questi stabilimenti del polo logistico, gli stessi dove perse la vita un mesetto fa Yaya Yafa, che se forse fosse stato formato nel suo lavoro o fosse stato abituato a farlo con continuità, sarebbe ancora vivo. Infatti stiamo parlando di un lavoro di fatica composto da personale impiegato per massimo 3 o 4 giorni di fila, che è anche la durata stessa dei contratti con i quali vengono inquadrati questi lavoratori, grazie ai quali ovviamente non possono accedere al permesso di soggiorno. In più convocazioni fatte tramite sms qualche ora prima del turno, straordinari non pagati ed uno stipendio quasi alla metà dei colleghi che fanno gli stessi orari ma con contratti a tempo indeterminato.\r\n\r\nContro tutto questo i magazzinieri hanno avuto la forza di organizzarsi autonomamente, nonostante la loro forte condizione di ricattabilità, e mettere in piedi una protesta iniziata con un primo giorno di sciopero il 19 e un secondo il 22 di Novembre che ha portato al colloquio con l'azienda intermediaria tra lavoratori e SDA:\r\n\r\nQuesta mattina si è riunito un presidio durante lo sciopero dei lavoratori migranti e richiedenti asilo del magazzino di SDA. Dopo alcune ore la dirigente del Consorzio Metra Michela Crocco è scesa incontrando i lavoratori presenti. Nell'incontro sono stati ribaditi i punti all'origine della protesta. Di fronte a questi, la dirigente presente diceva di voler discutere per risolvere i problemi, ma ha messo in discussione o negato quanto detto dai lavoratori e non ha voluto prendere impegni chiari nel merito. C'è stato l'impegno ad un ulteriore incontro la prossima settimana, ma l'incontro di oggi non è stata una vera trattativa e non è soddisfacente per le ragioni della nostra protesta. L'unica cosa chiara oggi sono state le minacce di sospensioni e licenziamenti per chi ha iniziato la protesta, anche se in questo magazzino è morto uno di noi e nessuno dei dirigenti rischia il lavoro. Noi nelle prossime ore decideremo come portare avanti le nostre ragioni. Intanto, lo sciopero di oggi continua: oggi non si lavora!\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\nLeggi i motivi della nostra protesta qui:\r\nhttps://www.coordinamentomigranti.org/.../oggi-non.../..\r\nBuon ascolto\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/F_m_23_11_Scioperi-SDA-intervista-a-lavoratore-e-a-coordinamento-migranti-BO.mp3\"][/audio]","25 Novembre 2021","2021-11-25 11:29:20","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/SDA_workers_strike-200x110.jpg","frittura mista|radio fabbrica","podcast",1637839583,[],[],{"post_content":236},{"matched_tokens":237,"snippet":239,"value":240},[238],"autonomiste","elezioni hanno prevalso le coalizioni \u003Cmark>autonomiste\u003C/mark>, di sinistra ed ecologiste. La","Il primo approfondimento lo abbiamo fatto con Alessandro Zanetti della CUB sanità Torino, con il quale abbiamo voluto fare il punto sulla situazione dei lavoratori sanitari sospesi per aver scelto di non vaccinarsi contro il covid-19. L'intervista è andata a toccare anche le valutazioni sulla partecipata piazza e conseguente corteo No Green Pass di sabato 20 Novembre a Torino, senza escludere un occhio al futuro prossimo (ad oggi presente) di un'obbligatorietà vaccinale per gli operatori sanitari, forze dell'ordine e personale docente.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/F_m_23_11_Zanetti-CUB-sanità-su-piazze-no-GP.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl secondo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Enrico Riboni, nostro inviato/collaboratore dalla Francia, sugli scioperi in corso nelle colonie francesi della regione dei Caraibi.\r\nVa detto sin dall'inizio che in queste colonie alle ultime elezioni hanno prevalso le coalizioni \u003Cmark>autonomiste\u003C/mark>, di sinistra ed ecologiste. La Guyana, che era già amministrata da una coalizione autonoma e di sinistra, quando è arrivata la pandemia hanno denunciato lo stato di abbandono della sanità pubblica, ma il governo francese non ha detto e fatto nulla. Così le amministrazioni locali decisero di chiedere aiuto a Cuba e di poter utilizzare il vaccino cubano e anche sui medici cubani. Ma il governo Macron non ha accettato. Di fronte a questo, i governi locali hanno rifiutato i due vaccini distribuiti in Francia costosissimo e si è trovato un accordo con il vaccino Johnson & Johnson, ma nulla è stato fatto per sistema sanitario in generale. Il governo ha usato come sola risposta l'invio di medici e infermieri, (in territori dove il tasso di disoccupazione si avvicina al 40%), che hanno preso servizio per 15 giorni senza cambiare nulla ad un sistema sanitario pubblico sempre più fatiscente.\r\n\r\nQueste sono le vere ragioni della situazione attuale di rivolta e quasi insurrezionale che attualmente vive la Guadalupe, raggiunta dalla Martinica dove negli scorsi giorni tutti i sindacati hanno dichiarato lo sciopero nazionale, già indetto in Guyana.\r\nLa risposta del governo Macron: l'invio di 200 celerini supplementari e di battaglioni dell'esercito specializzato contro il terrorismo.\r\nQuesto movimento prende chiaramente una linea di riflessione e di condotta anticoloniale.\r\n\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/F_m_23_11_Proteste-colonie-francesi.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl terzo approfondimento lo abbiamo fatto con il contributo audio di un'intervista telefonica fatta con un lavoratore SDA di Bologna e con Lorenzo del Coordinamento Migranti Bologna.\r\n\r\nGrazie ad entrambi i contributi siamo venuti a conoscenza di una situazione da far west in questi stabilimenti del polo logistico, gli stessi dove perse la vita un mesetto fa Yaya Yafa, che se forse fosse stato formato nel suo lavoro o fosse stato abituato a farlo con continuità, sarebbe ancora vivo. Infatti stiamo parlando di un lavoro di fatica composto da personale impiegato per massimo 3 o 4 giorni di fila, che è anche la durata stessa dei contratti con i quali vengono inquadrati questi lavoratori, grazie ai quali ovviamente non possono accedere al permesso di soggiorno. In più convocazioni fatte tramite sms qualche ora prima del turno, straordinari non pagati ed uno stipendio quasi alla metà dei colleghi che fanno gli stessi orari ma con contratti a tempo indeterminato.\r\n\r\nContro tutto questo i magazzinieri hanno avuto la forza di organizzarsi autonomamente, nonostante la loro forte condizione di ricattabilità, e mettere in piedi una protesta iniziata con un primo giorno di sciopero il 19 e un secondo il 22 di Novembre che ha portato al colloquio con l'azienda intermediaria tra lavoratori e SDA:\r\n\r\nQuesta mattina si è riunito un presidio durante lo sciopero dei lavoratori migranti e richiedenti asilo del magazzino di SDA. Dopo alcune ore la dirigente del Consorzio Metra Michela Crocco è scesa incontrando i lavoratori presenti. Nell'incontro sono stati ribaditi i punti all'origine della protesta. Di fronte a questi, la dirigente presente diceva di voler discutere per risolvere i problemi, ma ha messo in discussione o negato quanto detto dai lavoratori e non ha voluto prendere impegni chiari nel merito. C'è stato l'impegno ad un ulteriore incontro la prossima settimana, ma l'incontro di oggi non è stata una vera trattativa e non è soddisfacente per le ragioni della nostra protesta. L'unica cosa chiara oggi sono state le minacce di sospensioni e licenziamenti per chi ha iniziato la protesta, anche se in questo magazzino è morto uno di noi e nessuno dei dirigenti rischia il lavoro. Noi nelle prossime ore decideremo come portare avanti le nostre ragioni. Intanto, lo sciopero di oggi continua: oggi non si lavora!\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\nLeggi i motivi della nostra protesta qui:\r\nhttps://www.coordinamentomigranti.org/.../oggi-non.../..\r\nBuon ascolto\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/F_m_23_11_Scioperi-SDA-intervista-a-lavoratore-e-a-coordinamento-migranti-BO.mp3\"][/audio]",[242],{"field":117,"matched_tokens":243,"snippet":239,"value":240},[238],578730054645711000,{"best_field_score":246,"best_field_weight":122,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":46,"score":247,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":248},"1108057784320","578730054645710961",2,6637,{"collection_name":231,"first_q":27,"per_page":206,"q":27},["Reactive",252],{},["Set"],["ShallowReactive",255],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$fq7_MyEN0TzxXkzxanHxXzDErowweA7XrTqrX91muDxc":-1},true,"/search?query=autonomista"]