","Charlie e il rancore delle banlieue","post",1423078477,[64,65,66,67,68,69,70],"http://radioblackout.org/tag/apartheid/","http://radioblackout.org/tag/banlieue/","http://radioblackout.org/tag/chiarlie-hebdo/","http://radioblackout.org/tag/francia/","http://radioblackout.org/tag/karim-metref/","http://radioblackout.org/tag/liberta-repubblicane/","http://radioblackout.org/tag/strage-salafita/",[72,18,73,15,74,75,76],"apartheid","chiarlie hebdo","karim metref","libertà repubblicane","strage salafita",{"post_content":78,"post_title":82,"tags":85},{"matched_tokens":79,"snippet":80,"value":81},[18],"beffa per chi abita le \u003Cmark>banlieue\u003C/mark> e sente il fascino dell’ondata","La lettera di alcuni insegnanti francesi sui fatti di Parigi è lo spunto per una riflessione sull’immaterialità della libertà repubblicana, una beffa per chi abita le \u003Cmark>banlieue\u003C/mark> e sente il fascino dell’ondata jihaidista che investe le periferie francesi. Le \u003Cmark>banlieue\u003C/mark> ideate da un architetto famoso, e di sinistra, come Le Courboiser, sono diventate discariche sociali, ghetti, luoghi fisici e simbolici del nuovo apartheid neocoloniale.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Karim Metref, torinese di origine kabila.\r\nAscolta la diretta con Karim:\r\n\r\nkarim_lettera\r\n\r\nDi seguito la lettera.\r\n“Siamo professori del Dipartimento della Senna Saint Denis. Intellettuali, studiosi, adulti, libertari, abbiamo imparato a prescindere da Dio e a detestare il potere ed il suo godimento perverso. Non abbiamo altro padrone che il sapere. Questo discorso ci rassicura, grazie alla sua coerenza presunta razionale ed il nostro status sociale lo legittima. Quelli di Charlie Hebdo ci facevano ridere; condividevamo i loro valori. Pertanto, anche noi siamo stati oggetto di questo attentato. Anche se nessuno di noi ha mai avuto il coraggio di tanta insolenza, siamo feriti. Per questo, siamo Charlie.\r\n\r\nMa facciamo lo sforzo di cambiare punto di vista e cerchiamo di vederci come ci vedono i nostri alunni. Siamo ben vestiti, ben pettinati, comodamente calzati o, in ogni caso, chiaramente al di là di queste contingenze materiali, il che fa sì che non bramiamo quegli oggetti di consumo che fanno sognare i nostri alunni: se non li possediamo, forse è perché abbiamo i mezzi che ce lo consentirebbero.\r\nAndiamo in vacanza, viviamo in mezzo ai libri, frequentiamo persone educate e raffinate, eleganti e colte. Consideriamo come un fatto acquisito che “La Libertà che guida il popolo” (celebre quadro di Eugène Delacroix, 1830) e Candido di Voltaire siano parte del patrimonio dell’umanità. Ci diranno che l’universale è tale di diritto, non di fatto e che moltissimi abitanti del pianeta non conoscono Voltaire?\r\nChe banda di ignoranti… È tempo che entrino nella Storia: il discorso di Dakar glielo ha già spiegato (discorso del presidente francese Nicolas Sarkozy all’Università di Dakar, Senegal, luglio 2007, nel quale dichiarò che il dramma dell’Africa è che l’uomo africano non è entrato a sufficienza nella Storia).\r\nQuanto a coloro che vengono in Francia da altre parti e vivono fra noi, che tacciano e si adeguino. Se i crimini perpetrati da questi assassini sono abominevoli, ad essere terribile è che essi parlino francese e con l’accento dei giovani delle \u003Cmark>banlieue\u003C/mark>. Questi due assassini sono come i nostri alunni. Il trauma, per noi, è anche sentire queste voci, questo accento, queste parole. Ecco cosa ci ha fatti sentire responsabili. Ovviamente, non noi personalmente: ecco cosa diranno i nostri amici, che ammirano il nostro impegno quotidiano. Ma che nessuno venga a dirci che, con tutto quello che facciamo, noi siamo esenti da questa responsabilità.\r\nNoi, vale a dire i funzionari di uno Stato che non assolve ai suoi obblighi; noi, i professori di una scuola che ha lasciato quei due e tanti altri al margine della via dei valori repubblicani; noi, cittadini francesi che ci lamentiamo costantemente per l’aumento delle tasse; noi, contribuenti che approfittiamo ogni volta che è possibile delle esenzioni fiscali; noi, che abbiamo permesso che l’individuo prevalga sul collettivo; noi, che non facciamo politica o deridiamo coloro che la fanno: noi siamo responsabili di questa situazione.\r\nQuelli di Charlie Hebdo erano nostri fratelli: noi li piangiamo come tali. I loro assassini erano orfani, cresciuti in orfanatrofi sotto tutela della nazione, figli di Francia. I nostri figli hanno dunque ucciso i nostri fratelli. Tragedia. In qualsiasi cultura, questo fatto provoca un sentimento mai citato in questi ultimi giorni: la vergogna.\r\nAllora, noi diciamo la nostra vergogna. Vergogna e collera: ecco una situazione psicologica molto più scomoda che dolore e collera. Se si provano dolore e collera è possibile accusare qualcun altro; ma che fare quando ci si vergogna e si è in collera con gli assassini, ma anche con sé stessi?\r\nNessuno, nei media, parla di questa vergogna. Nessuno pare volersene prendere la responsabilità.\r\nQuella di uno Stato che lascia che degli imbecilli e degli psicotici marciscano in carcere e si trasformino in giocattoli di perversi manipolatori, quella di una scuola alla quale si tolgono i mezzi di sostentamento, quella di una politica urbanistica che parcheggia gli schiavi (i senza documenti, coloro che non hanno il certificato elettorale, i senza nome, i senza denti) nelle cloache delle \u003Cmark>banlieue\u003C/mark>. La responsabilità di una classe politica che non ha mai compreso che la virtù s’insegna solo con l’esempio. Intellettuali, pensatori, universitari, artisti, giornalisti: abbiamo visto morire uomini che erano dei nostri.\r\nColoro che li hanno ammazzati sono figli di Francia. Apriamo, allora, gli occhi sulla situazione, per comprendere come ci siamo arrivati, per agire e costruire una società laica e colta, più giusta, più libera, più uguale, più fraterna.\r\n“Noi siamo Charlie”, lo possiamo portare su una spilla al bavero. Ma ribadire la solidarietà alle vittime non ci esenterà dalla responsabilità collettiva di questo assassinio. Siamo anche i padri dei tre assassini”.\r\n\r\nCatherine Robert, Isabelle Richer, Valérie Louys y Damien Boussard",{"matched_tokens":83,"snippet":84,"value":84},[18],"Charlie e il rancore delle \u003Cmark>banlieue\u003C/mark>",[86,88,91,93,95,97,99],{"matched_tokens":87,"snippet":72},[],{"matched_tokens":89,"snippet":90},[18],"\u003Cmark>banlieue\u003C/mark>",{"matched_tokens":92,"snippet":73},[],{"matched_tokens":94,"snippet":15},[],{"matched_tokens":96,"snippet":74},[],{"matched_tokens":98,"snippet":75},[],{"matched_tokens":100,"snippet":76},[],[102,108,111],{"field":38,"indices":103,"matched_tokens":105,"snippets":107},[104],1,[106],[18],[90],{"field":109,"matched_tokens":110,"snippet":84,"value":84},"post_title",[18],{"field":112,"matched_tokens":113,"snippet":80,"value":81},"post_content",[18],578730123365712000,{"best_field_score":116,"best_field_weight":14,"fields_matched":117,"num_tokens_dropped":50,"score":118,"tokens_matched":104,"typo_prefix_score":50},"1108091339008",3,"578730123365711979",{"document":120,"highlight":138,"highlights":152,"text_match":114,"text_match_info":160},{"cat_link":121,"category":122,"comment_count":50,"id":123,"is_sticky":50,"permalink":124,"post_author":53,"post_content":125,"post_date":126,"post_excerpt":56,"post_id":123,"post_modified":127,"post_thumbnail":128,"post_thumbnail_html":129,"post_title":130,"post_type":61,"sort_by_date":131,"tag_links":132,"tags":135},[47],[49],"90796","http://radioblackout.org/2024/07/marcia-per-nahel-un-anno-dopo-la-sua-uccisione-da-parte-della-polizia-francese/","Diverse centinaia di familiari, amici e solidali si sono riuniti sabato nel sobborgo parigino di Nanterre per ricordare Nahel Merzouk, 17 anni, ucciso a bruciapelo da un agente di polizia a un posto di blocco il 27 giugno 2023: un omicidio.\r\n\r\nInizialmente il poliziotto che ha sparato all'adolescente invoca la legittima difesa, ma il video dell’omicidio di Nahel lo inchioda: ha sparato immediatamente dopo avergli ordinato di fermarsi. La gente reagisce rapidamente nelle strade.\r\n\r\nA partire da quella prima notte, il 27 giugno, sono scoppiati violenti scontri nel quartiere di origine del ragazzo (Nanterre) e in altri sobborghi della banlieue parigina (Mantes-la-Jolie, Boulogne-Billancourt, Clichy-sous-Bois, Colombes, Asnières, Montfermeil) e in tutta la Francia ( Roubaix, Lilla, Bordeaux…). Il giorno seguente, nonostante i politici riconoscano il carattere efferato di questo omicidio e il governo e le frange moderate della sinistra facciano appelli alla pace, la rivolta si estende ad altre città (Neuilly sur Marne, Clamart, Wattrelos, Bagnolet, Montreuil, Saint Denis, Dammarie les Lys, Tolosa, Marsiglia…). Nel frattempo, la famiglia di Nahel ha istituito un “Comitato Verità e Giustizia” (“Comité Vérité et Justice”) con l’assistenza di Assa Traoré (il cui fratello è stato brutalmente ucciso dalla polizia nel 2016). La rabbia continua a incendiare le notti francesi per due settimane: municipi, stazioni di polizia, supermercati, tram, auto – soprattutto della polizia -, banche, uffici governativi e istituzionali di vario genere, scuole comprese, vengono incendiati o attaccati in quasi tutto il territorio francese.\r\n\r\nA un anno dalla morte di suo figlio, la mamma di Nahel ha indetto una marcia per ricordarlo e per continuare a chiedere giustizia. Abbiamo chiesto a una compagna che vive a Parigi di raccontarci com'è andata.\r\n\r\nAscolta o scarica il contributo audio.\r\n\r\n \r\n\r\n[audio ogg=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/07/2024-07-01-14.21.29.ogg\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n ","1 Luglio 2024","2024-07-01 14:44:49","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/07/IMG_20240629_153858-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"225\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/07/IMG_20240629_153858-300x225.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/07/IMG_20240629_153858-300x225.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/07/IMG_20240629_153858-1024x768.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/07/IMG_20240629_153858-768x576.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/07/IMG_20240629_153858-1536x1152.jpg 1536w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/07/IMG_20240629_153858-2048x1536.jpg 2048w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Marcia per Nahel un anno dopo la sua uccisione da parte della polizia francese",1719845089,[65,67,133,134],"http://radioblackout.org/tag/scontri/","http://radioblackout.org/tag/violenza-poliziesca/",[18,15,136,137],"scontri","violenza poliziesca",{"post_content":139,"tags":143},{"matched_tokens":140,"snippet":141,"value":142},[18],"e in altri sobborghi della \u003Cmark>banlieue\u003C/mark> parigina (Mantes-la-Jolie, Boulogne-Billancourt, Clichy-sous-Bois, Colombes,","Diverse centinaia di familiari, amici e solidali si sono riuniti sabato nel sobborgo parigino di Nanterre per ricordare Nahel Merzouk, 17 anni, ucciso a bruciapelo da un agente di polizia a un posto di blocco il 27 giugno 2023: un omicidio.\r\n\r\nInizialmente il poliziotto che ha sparato all'adolescente invoca la legittima difesa, ma il video dell’omicidio di Nahel lo inchioda: ha sparato immediatamente dopo avergli ordinato di fermarsi. 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Nella sera di domenica e nel corso della notte appena trascorsa ci sono stati 19 arresti. Il centro di Bruxelles è deserto, i locali e negozi, se aperti, restano vuoti, la metropolitana è chiusa, lo stesso per scuole, musei e altri spazi pubblici. Una grande operazione di militarizzazione di buona parte della città - apparentemente \"necessaria\" per la sicurezza nazionale secondo le autorità belghe - nella settimana che segue agli attentati di venerdì scorso a Parigi, ma allo stesso una enorme operazione mediatica, trasmessa in \"diretta tv\", che assume i toni di una prova generale per far intendere alla popolazione cosa significhi vivere in uno stato di eccezione permanente o \"etat d'urgence\", come appena dichiarato in Francia e che durerà almeno tre mesi.\r\n\r\nGli arresti avvenuti nella notte non hanno individuato nessun particolare \"sospetto\" e non hanno portato a nessun ritrovamento. Nel corso delle perquisizioni non sono stati rinvenuti né armi né materiali esplosivi. Della situazione a Bruxelles e in altre località del Belgio abbiamo parlato questa mattina con Luca, un compagno che da tempo vive nella capitale belga e che ci ha descritto una città sotto assedio e in cui si inizia apertamente a vedere secondo quali direttrici si muoverà la guerra alle banlieue, ai migranti e la proliferazione di confini interni ed esterni all'Unione Europea.\r\n\r\nAscolta il contributo\r\n\r\nluca_bruxelles","23 Novembre 2015","2015-11-27 11:08:41","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/11/1200x630_317418_molenbeek-i-residenti-si-rifiutano-d-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"158\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/11/1200x630_317418_molenbeek-i-residenti-si-rifiutano-d-300x158.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/11/1200x630_317418_molenbeek-i-residenti-si-rifiutano-d-300x158.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/11/1200x630_317418_molenbeek-i-residenti-si-rifiutano-d-768x403.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/11/1200x630_317418_molenbeek-i-residenti-si-rifiutano-d-1024x538.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/11/1200x630_317418_molenbeek-i-residenti-si-rifiutano-d.jpg 1200w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Bruxelles: città blindata e guerra ai migranti",1448296245,[65,176,177,178,179,180,181,182,183,184],"http://radioblackout.org/tag/bruxelles/","http://radioblackout.org/tag/etat-durgence/","http://radioblackout.org/tag/frontiere/","http://radioblackout.org/tag/guerra-ai-migranti/","http://radioblackout.org/tag/militarizzazione-del-territorio/","http://radioblackout.org/tag/molenbeek/","http://radioblackout.org/tag/polizia/","http://radioblackout.org/tag/schengen/","http://radioblackout.org/tag/sicurezza/",[18,186,187,188,189,190,191,192,193,194],"Bruxelles","état d'urgence","frontiere","guerra ai migranti","militarizzazione del territorio","Molenbeek","polizia","schengen","sicurezza",{"post_content":196,"tags":200},{"matched_tokens":197,"snippet":198,"value":199},[18],"direttrici si muoverà la guerra alle \u003Cmark>banlieue\u003C/mark>, ai migranti e la proliferazione","Le notizie dei media italiani ed europei raccontano una Bruxelles invasa da polizia, esercito e reparti speciali a caccia di altri terroristi, legati agli attacchi di Parigi, in cinque diverse zone della città. 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In collegamento sui 105,250 LOUISA YOUSFI e YOUSSEF BOUSSOUMAH, militanti decoloniali attivi/e in Francia nei percorsi di solidarietà con la Palestina, nelle lotte del proletariato coloniale nelle metropoli francesi e contro le politiche razziste della Republique, in un dibattito aperto con gli studenti e le studentesse occupanti della facoltà.\r\n\r\nIl racconto e l'analisi della storia di oppressione del popolo palestinese fanno spesso riferimento all'identità di Israele come uno Stato coloniale, che impone il proprio dominio non solo attraverso la forza bruta, ma anche attraverso la narrazione e la rappresentazione dei palestinesi come soggetti inferiori, arretrati e sanguinari, in irriducibile contrasto con i valori liberali espressi da una società israeliana che si considera avamposto della civiltà occidentale in un Medioriente ostile, fanatico ed oscurantista. L'idea di colonizzazione non è tuttavia un fenomeno esclusivo di Israele, quanto la chiave di volta dell'imperialismo ed uno dei meccanismi gerarchici e di dominio su cui si sono storicamente costruite le società occidentali. Il colonialismo - e la società occidentale tutta - non sono però immaginabili senza categorie ontologiche che ne giustifichino l’esistenza: l’Occidente coloniale è incapace di definire sé stesso se non in opposizione ad un’alterità radicale, quella di un’umanità non bianca, arretrata e naturalmente gerarchicamente inferiore, sulla quale altrettanto naturalmente imporre un dominio. Quando sembrano docili ed innocui, i colonizzati sono considerati selvaggi, ridotti ad uno stadio primitivo dello sviluppo umano, da addomesticare, sfruttare e condurre per mano sulla via di un progresso che, invariabilmente, li relegherà tra gli ultimi. Quando invece si ribellano, quando rifiutano il ruolo di vittime della colonizzazione, agli occhi dell’Occidente diventano alieni sanguinari, qualcosa di antitetico ed incompatibile con i fondamenti stessi della civiltà occidentale, barbari in guerra con i valori sacri di un’identità da imporre con la violenza ai refrattari.\r\nQuesta descrizione della resistenza dei colonizzati e di chi si ribella ad un'oppressione secolare dà la cifra della risposta delle società coloniali alle insurrezioni che periodicamente si sviluppano tra gli insubordinati delle sue periferie coloniali. Dai giovani delle metropoli francesi, americane ed europee in rivolta contro gli omicidi della polizia al popolo palestinese, che fa della resistenza allo stato coloniale di Israele un elemento chiave delle propria identità nazionale. Ogni atto di rivolta, per l'Occidente, non può che essere il prodotto di una massa di barbari, abitanti insubordinati di un pianeta diverso che non possono essere ricondotti all'ordine se non con l'unico linguaggio che sono in grado di intendere, quello della violenza e dello sterminio. 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Dunque, come sempre, partiamo da una città, Parigi, ma la raccontiamo non solo attraverso la musica, ma anche un film.\r\n\r\nGià, oggi facciamo qualcosa di diverso rispetto alle scorse puntate, partiamo da un film, La Haine di Matthieu Kossovitz, e da un mixtape a lui ispirato, La Haine musiques inspirées du film.\r\n\r\nLa Haine è un film densissimo che ha segnato un’intera generazione di artiste e artisti francesi, la quantità di questioni toccate è impressionante e le stesse tecniche di ripresa e montaggio video e audio hanno fatto scuola.\r\n\r\nIl film è uscito nel maggio del 1995, sono passati ormai trent’anni, ma la sua potenza non si è assolutamente ridotta, anzi, rivedere quel film oggi ci interroga su cosa è cambiato e cosa no, soprattutto sulle questioni sociali.\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/7.Parigi_Haine.mp3\"][/audio]","20 Febbraio 2025","2025-02-20 22:23:14","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/Ep.-7-200x110.png","7. 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Dietro queste rivolte ci sono tensioni sociali conseguenze del fallimento delle strategie di assimilazione della popolazione straniera e di un welfare che funziona solo per gli svedesi .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/Bastioni-di-Orione_2022-05-12_svezia.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nCon Yuri Colombo parliamo della situazione russa all'indomani della parata del 9 maggio sulla piazza rossa ,dello stato di salute di Putin,della maldestra conduzione della guerra ,della fuga dei giovani dal rischio della coscrizione obbligatoria ,degli scenari bellici e la contesa per il controllo delle rotte nel mar Nero ,della nefasta profezia di Yuri sull'allargamento del conflitto.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/Bastioni-di-Orione_2022-05-12_yuri-colombo.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n ","14 Maggio 2022","2022-05-14 12:07:57","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/blade-1-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 12/05/2022- CAROVANA DEI MIGRANTI LA ROTTA SUDAMERICANA PARTE II - LA SVEZIA LA CRISI DEL MODELLO SCANDINAVO LA RIVOLTA DELLE BANLIEUE NORDICHE- LA COPERTA DI PUTIN,LA PARATA DELLA VITTORIA,LA PROSSIMA GUERRA GLOBALE .",1652530020,[502],"http://radioblackout.org/tag/bastioni-di-orione/",[504],"Bastioni di Orione",{"post_title":506},{"matched_tokens":507,"snippet":508,"value":509},[425],"MODELLO SCANDINAVO LA RIVOLTA DELLE \u003Cmark>BANLIEUE\u003C/mark> NORDICHE- LA COPERTA DI PUTIN,LA","BASTIONI DI ORIONE 12/05/2022- CAROVANA DEI MIGRANTI LA ROTTA SUDAMERICANA PARTE II - LA SVEZIA LA CRISI DEL MODELLO SCANDINAVO LA RIVOLTA DELLE \u003Cmark>BANLIEUE\u003C/mark> NORDICHE- LA COPERTA DI PUTIN,LA PARATA DELLA VITTORIA,LA PROSSIMA GUERRA GLOBALE .",[511],{"field":109,"matched_tokens":512,"snippet":508,"value":509},[425],{"best_field_score":434,"best_field_weight":435,"fields_matched":104,"num_tokens_dropped":50,"score":488,"tokens_matched":104,"typo_prefix_score":50},{"document":515,"highlight":731,"highlights":736,"text_match":432,"text_match_info":739},{"comment_count":50,"id":516,"is_sticky":50,"permalink":517,"podcastfilter":518,"post_author":519,"post_content":520,"post_date":521,"post_excerpt":56,"post_id":516,"post_modified":522,"post_thumbnail":523,"post_title":524,"post_type":414,"sort_by_date":525,"tag_links":526,"tags":632},"96278","http://radioblackout.org/podcast/black-holes-dal-10-al-16-marzo-2025/",[367],"harraga","Martedì 11 ore 16,00 – Poesie palestinesi pt.1 17 minuti [Radio Blackout, Biblioteca Clara Zetkin]:\r\n\r\nTratto dalle letture realizzate durante l'evento \"Poesie di lotta di donne palestinesi\" organizzato dalla biblioteca Clara Zetkin, presso la sede dell'associazione Revdar il 3 Marzo 2024\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/Poesie-palestinesi-2_16.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 12 ore 08,30 – Backwards - Italia '61 26 minuti [Radio Blackout, Backwards]:\r\n\r\nPuntata del 7 settembre 2019 della trasmissione Backwards, condotta da Malcolm. Questa volta si parla di sprechi edilizi e relativi abbandoni, a Torino nel 1961 si svolse l'Esposizione internazionale e le strutture architettoniche che furono costruite per l'occasione che fine hanno fatto? La risposta è già scritta in un copione a cui siamo abituati ma che è sempre utile rileggere con lenti diverse in diversi momenti storici.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/Backwards-Italia-61-07_09_2019_25.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 12 ore 13,00 – Dialogo con Fatima Ouassak - RBO live @ Festival Alta Felicità 2024 94 minuti [Radio Blackout]: Fatima Ouassak è una politologa e militante ecologista, femminista e antirazzista. Il suo ultimo libro Per un’ecologia pirata (tradotto in italiano da Valeria Gennari per Tamu edizioni (2024)) propone un’alternativa all’ecologia bianca, borghese e a cui manca un’approccio intersezionale. Ouassak parte dalla realtà dei quartieri popolari francesi e scrive a partire da questo contesto di lotta. E’ qui che, a suo avviso, un approccio diverso all’ecologia può rappresentate una chiave di liberazione delle classi popolari non bianche. La domanda centrale che pone è come riappropriarsi di questo strumento in un contesto in cui a soggetti razzializzati viene negato il diritto di far propri questi territori e di sentirli loro. L’idea è quella di partire, nell’ambito di una politica ampia sui cambiamenti climatici e i loro effetti, da fronti di lotta molto vicini ai bisogni della popolazione. L’ancoraggio territoriale e il diritto alla libertà di circolazione diventano quindi perni fondamentali di un movimento che sia al contempo ecologista e antirazzista. Sono questi perni che possono permettere alle persone dei quartieri popolari di far propri i territori che abitano. Ma occorre anche pensare all’ecologia in ottica internazionalista, un’ecologia senza frontiere, che sia per tutti, non sono per i bianchi o per le classi alte.\r\n\r\nIl testo, oltre a una prospettiva teorica, offre una descrizione delle lotte che Ouassak ha portato avanti a Bagnolet (una banlieue parigina) insieme ad altre mamme del quartiere. In particolare analizza il caso della lotta per un’alimentazione equilibrata nelle scuole, la lotta per gli ascensori e quella per l’accesso a spazi pubblici nei quartieri popolari. Lotte che definisce come estremamente locali e radicalmente autonome. Autonome anche da alcuni movimenti ecologisti bianchi e partiti politici di sinistra.\r\n\r\nIn questa intervista, approfittiamo di questa possibilità di dialogo con Ouassak per parlare anche della sua visione politica più ampia, che vede al centro un’ecologia decoloniale. Un’ecologia dell’emancipazione come progetto politico universale, significa costruire una proposta sia per chi non abita i quartieri popolari, sia per chi intende oltrepassare e ribaltare approcci colonialisti, razzisti e classisti. Ouassak si sofferma anche sulle forme profonde che assumono il razzismo e l’islamofobia di Stato in Francia oggi – negare la possibilità di portare il velo o il burkini è soltanto un esempio recente del controllo dei corpi razializzati. E’ dunque tanto più urgente che la popolazione musulmana e razializzata prenda parola direttamente per una lotta per la dignità e l’autodeterminazione. Inoltre il contesto europeo, sempre più a destra e fascistizzante, alimenta le discriminazioni sulla base di una narrazione securitaria che utilizza l’islamofobia come strumento per perimetrare il nemico interno ed esterno. Islamofobia che in parallelo diventa parte integrante delle narrazioni di guerra.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/RBO-live-@-Festival-Alta-Felicità-2024-Dialogo-con-Fatima-Ouassak_93.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 13 ore 08,30 – Autonomia proletaria nella Calabria degli anni 70 38 minuti [radio cane.info]: Abbiamo incontrato Francesco Cirillo di passaggio a Milano per la presentazione del suo libro Sud e ribellione. Dall’autonomia proletaria calabrese alla rete meridionale del Sud ribelle. Da lì, questa narrazione sulle origini storiche e la dinamica di una vicenda poco nota ai più: il movimento dell’autonomia proletaria emerge come una rottura del quadro socio-politico della Calabria a cavallo tra anni Sessanta e Settanta e, col suo combinato di “plasticità” e “nomadismo”, di “comunicazione fisica” e “passionalità”, aggiungendovi quel tanto di “volume di fuoco spontaneo”, si pone in continuità con tutti i precedenti storici di insubordinazione e ribellione spontaneamente verificatisi nella regione, non ultimo il “brigantaggio”.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/Autonomia-proletaria-nella-Calabria-degli-anni-70_37.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 14 ore 08,30 – Speciale Marcello Bacci 27 minuti [Arsider, Radio blackout]:\r\n\r\nMarcello Bacci (1922-2008) è stato un pioniere italiano nel campo degli EVP (Electronic Voice Phenomena). Ha dedicato una parte significativa della sua vita ad esplorare la comunicazione con il mondo oltre la morte attraverso le onde radio. Nel suo studio di Grosseto, Bacci sviluppò tecniche innovative per catturare voci paranormali su nastro, lasciando un’impronta duratura nel regno delle comunicazioni paranormali e accendendo dibattiti nel mondo della ricerca soprannaturale. Bacci comunicava con l’aldilà o semplicemente con l’idea dell’aldilà, mediata dall’incomprensibile rifrazione delle onde elettromagnetiche? Arsider indaga.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Speciale_Marcello-BacciArsider_26.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 14 ore 21,00 – Craxi Driver - Bestie di Satana 35 minuti [Craxi Driver]:\r\n\r\nDisco-racconto su uno dei fatti di cronaca più brutali della storia italiana \"Sembriamo serial killer e forse lo siamo. Di sicuro, lo stiamo diventando. I ragazzi che assistono alla performance si esaltano, tanto nessuno capisce il nostro inglese che cola morte, crocifissi, Madonne calpestate, preti sodomizzati e massacrati.\"\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/Craxi-Driver-Bestie-di-Satana_34.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 15 ore 09,30 – Ghigliottina - Revival miniere 2 56 minuti [Radio Neanderthal, Ghigliottina]:\r\n\r\nGhigliottina, il revival delle miniere travestito da transizione ecologica, puntata 2 di 2\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/Ghigliottina-Revival-miniere-2_54.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 15 ore 22,00 – Musick To Play In The Dark - Killing joke special 69 minuti [Radio Blackout, Musick to play in the dark]: Speciale realizzato dalla redazione del programma Musick To play in the dark sui Killing Joke, realizzato in memoria della scomparsa Geordie Walker\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/MTPITD-Killing-Joke-special_69.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 15 ore 23,30 – Japan Blues - Roads to freedom mix for Radio Blackout 63 minuti [Radio Blackout, Japan Blues]: Japan Blues ha fatto questo mix stravagante per sostenere le libere frequenze. Un ammasso gentile di suoni giapponesi per fare le fusa.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/Japan-Blues-Roads-to-Freedom-mix-for-Radio-Blackout_62.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 16 ore 09,30 – Plurex Records Mixtape 69 minuti [Radio Blackout, Plurex Records]:\r\n\r\nPlurex Records,etichetta DIY olandese post-punk della fine degli anni 70 inizio anni 80\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/Plurex-records-special-mix_68.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 16 ore 13,30 – Breve storia del discofunk 27 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nUna rapida carrellata che passa in rassegna i nomi, i gruppi e le situazioni attorno ai quali è gravitato questo genere musicale.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Breve-storia-del-discofunk.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 16 ore 18,30 – Cru Servers - Tottum per tutti 33 minuti [Radio Blackout, Cru Servers]:\r\n\r\nTottum per Tutti is the new album of the Cru Servers, made exclusively for Radio Blackout. The idea came one day during the lockdown, we asked them, they replied with this unpublished material outtaken from their first official release!! (because it’s only love, if love you can give!)\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/Cru-Servers-Tottum-per-tutti_32.mp3\r\n\r\n[download]","8 Marzo 2025","2025-04-11 14:04:32","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Immagine-social-BH-200x110.jpg","Black Holes dal 10 al 16 Marzo 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\r\n\r\nMercoledì 12 ore 08,30 – Backwards - Italia '61 26 minuti [Radio Blackout, Backwards]:\r\n\r\nPuntata del 7 settembre 2019 della trasmissione Backwards, condotta da Malcolm. Questa volta si parla di sprechi edilizi e relativi abbandoni, a Torino nel 1961 si svolse l'Esposizione internazionale e le strutture architettoniche che furono costruite per l'occasione che fine hanno fatto? La risposta è già scritta in un copione a cui siamo abituati ma che è sempre utile rileggere con lenti diverse in diversi momenti storici.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/Backwards-Italia-61-07_09_2019_25.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 12 ore 13,00 – Dialogo con Fatima Ouassak - RBO live @ Festival Alta Felicità 2024 94 minuti [Radio Blackout]: Fatima Ouassak è una politologa e militante ecologista, femminista e antirazzista. Il suo ultimo libro Per un’ecologia pirata (tradotto in italiano da Valeria Gennari per Tamu edizioni (2024)) propone un’alternativa all’ecologia bianca, borghese e a cui manca un’approccio intersezionale. Ouassak parte dalla realtà dei quartieri popolari francesi e scrive a partire da questo contesto di lotta. E’ qui che, a suo avviso, un approccio diverso all’ecologia può rappresentate una chiave di liberazione delle classi popolari non bianche. La domanda centrale che pone è come riappropriarsi di questo strumento in un contesto in cui a soggetti razzializzati viene negato il diritto di far propri questi territori e di sentirli loro. L’idea è quella di partire, nell’ambito di una politica ampia sui cambiamenti climatici e i loro effetti, da fronti di lotta molto vicini ai bisogni della popolazione. L’ancoraggio territoriale e il diritto alla libertà di circolazione diventano quindi perni fondamentali di un movimento che sia al contempo ecologista e antirazzista. Sono questi perni che possono permettere alle persone dei quartieri popolari di far propri i territori che abitano. Ma occorre anche pensare all’ecologia in ottica internazionalista, un’ecologia senza frontiere, che sia per tutti, non sono per i bianchi o per le classi alte.\r\n\r\nIl testo, oltre a una prospettiva teorica, offre una descrizione delle lotte che Ouassak ha portato avanti a Bagnolet (una \u003Cmark>banlieue\u003C/mark> parigina) insieme ad altre mamme del quartiere. In particolare analizza il caso della lotta per un’alimentazione equilibrata nelle scuole, la lotta per gli ascensori e quella per l’accesso a spazi pubblici nei quartieri popolari. Lotte che definisce come estremamente locali e radicalmente autonome. Autonome anche da alcuni movimenti ecologisti bianchi e partiti politici di sinistra.\r\n\r\nIn questa intervista, approfittiamo di questa possibilità di dialogo con Ouassak per parlare anche della sua visione politica più ampia, che vede al centro un’ecologia decoloniale. Un’ecologia dell’emancipazione come progetto politico universale, significa costruire una proposta sia per chi non abita i quartieri popolari, sia per chi intende oltrepassare e ribaltare approcci colonialisti, razzisti e classisti. Ouassak si sofferma anche sulle forme profonde che assumono il razzismo e l’islamofobia di Stato in Francia oggi – negare la possibilità di portare il velo o il burkini è soltanto un esempio recente del controllo dei corpi razializzati. E’ dunque tanto più urgente che la popolazione musulmana e razializzata prenda parola direttamente per una lotta per la dignità e l’autodeterminazione. Inoltre il contesto europeo, sempre più a destra e fascistizzante, alimenta le discriminazioni sulla base di una narrazione securitaria che utilizza l’islamofobia come strumento per perimetrare il nemico interno ed esterno. Islamofobia che in parallelo diventa parte integrante delle narrazioni di guerra.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/RBO-live-@-Festival-Alta-Felicità-2024-Dialogo-con-Fatima-Ouassak_93.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 13 ore 08,30 – Autonomia proletaria nella Calabria degli anni 70 38 minuti [radio cane.info]: Abbiamo incontrato Francesco Cirillo di passaggio a Milano per la presentazione del suo libro Sud e ribellione. Dall’autonomia proletaria calabrese alla rete meridionale del Sud ribelle. Da lì, questa narrazione sulle origini storiche e la dinamica di una vicenda poco nota ai più: il movimento dell’autonomia proletaria emerge come una rottura del quadro socio-politico della Calabria a cavallo tra anni Sessanta e Settanta e, col suo combinato di “plasticità” e “nomadismo”, di “comunicazione fisica” e “passionalità”, aggiungendovi quel tanto di “volume di fuoco spontaneo”, si pone in continuità con tutti i precedenti storici di insubordinazione e ribellione spontaneamente verificatisi nella regione, non ultimo il “brigantaggio”.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/Autonomia-proletaria-nella-Calabria-degli-anni-70_37.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 14 ore 08,30 – Speciale Marcello Bacci 27 minuti [Arsider, Radio blackout]:\r\n\r\nMarcello Bacci (1922-2008) è stato un pioniere italiano nel campo degli EVP (Electronic Voice Phenomena). Ha dedicato una parte significativa della sua vita ad esplorare la comunicazione con il mondo oltre la morte attraverso le onde radio. Nel suo studio di Grosseto, Bacci sviluppò tecniche innovative per catturare voci paranormali su nastro, lasciando un’impronta duratura nel regno delle comunicazioni paranormali e accendendo dibattiti nel mondo della ricerca soprannaturale. Bacci comunicava con l’aldilà o semplicemente con l’idea dell’aldilà, mediata dall’incomprensibile rifrazione delle onde elettromagnetiche? Arsider indaga.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Speciale_Marcello-BacciArsider_26.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 14 ore 21,00 – Craxi Driver - Bestie di Satana 35 minuti [Craxi Driver]:\r\n\r\nDisco-racconto su uno dei fatti di cronaca più brutali della storia italiana \"Sembriamo serial killer e forse lo siamo. Di sicuro, lo stiamo diventando. I ragazzi che assistono alla performance si esaltano, tanto nessuno capisce il nostro inglese che cola morte, crocifissi, Madonne calpestate, preti sodomizzati e massacrati.\"\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/Craxi-Driver-Bestie-di-Satana_34.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 15 ore 09,30 – Ghigliottina - Revival miniere 2 56 minuti [Radio Neanderthal, Ghigliottina]:\r\n\r\nGhigliottina, il revival delle miniere travestito da transizione ecologica, puntata 2 di 2\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/Ghigliottina-Revival-miniere-2_54.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 15 ore 22,00 – Musick To Play In The Dark - Killing joke special 69 minuti [Radio Blackout, Musick to play in the dark]: Speciale realizzato dalla redazione del programma Musick To play in the dark sui Killing Joke, realizzato in memoria della scomparsa Geordie Walker\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/MTPITD-Killing-Joke-special_69.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 15 ore 23,30 – Japan Blues - Roads to freedom mix for Radio Blackout 63 minuti [Radio Blackout, Japan Blues]: Japan Blues ha fatto questo mix stravagante per sostenere le libere frequenze. Un ammasso gentile di suoni giapponesi per fare le fusa.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/Japan-Blues-Roads-to-Freedom-mix-for-Radio-Blackout_62.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 16 ore 09,30 – Plurex Records Mixtape 69 minuti [Radio Blackout, Plurex Records]:\r\n\r\nPlurex Records,etichetta DIY olandese post-punk della fine degli anni 70 inizio anni 80\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/Plurex-records-special-mix_68.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 16 ore 13,30 – Breve storia del discofunk 27 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nUna rapida carrellata che passa in rassegna i nomi, i gruppi e le situazioni attorno ai quali è gravitato questo genere musicale.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Breve-storia-del-discofunk.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 16 ore 18,30 – Cru Servers - Tottum per tutti 33 minuti [Radio Blackout, Cru Servers]:\r\n\r\nTottum per Tutti is the new album of the Cru Servers, made exclusively for Radio Blackout. The idea came one day during the lockdown, we asked them, they replied with this unpublished material outtaken from their first official release!! (because it’s only love, if love you can give!)\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/Cru-Servers-Tottum-per-tutti_32.mp3\r\n\r\n[download]",[737],{"field":112,"matched_tokens":738,"snippet":734,"value":735},[18],{"best_field_score":434,"best_field_weight":740,"fields_matched":104,"num_tokens_dropped":50,"score":741,"tokens_matched":104,"typo_prefix_score":50},14,"578730123365187697",{"document":743,"highlight":756,"highlights":761,"text_match":432,"text_match_info":764},{"comment_count":50,"id":744,"is_sticky":50,"permalink":745,"podcastfilter":746,"post_author":747,"post_content":748,"post_date":749,"post_excerpt":56,"post_id":744,"post_modified":750,"post_thumbnail":751,"post_title":752,"post_type":414,"sort_by_date":753,"tag_links":754,"tags":755},"85329","http://radioblackout.org/podcast/la-fine-della-fine-della-storia-s-2-9-scampoli-di-futuro-per-la-palestina/",[365],"cattivipensieri","Siamo arrivati al 48esimo giorno di guerra, vale la pena ricordare che sono già oltre 14.000 i palestinesi morti sotto i bombardamenti e i colpi di artiglieria di T’sahal, l’esercito israeliano, con il saldo terribile di 6mila minori e 4mila donne .\r\n\r\nSappiamo che alle 10 di questa mattina sarebbe dovuto partire il “cessate il fuoco” ma il consigliere per la sicurezza nazionale israeliano, Tzachi Hanegbi, ha detto che lo scambio di ostaggi e prigionieri tra Israele e Hamas non comincerà prima di venerdì (Hamas ha sottolineato che la logistica per spostare gli ostaggi è molto difficoltosa) e una fonte del governo israeliano ha informato la BBC che anche l’inizio della tregua sarebbe dunque stato posticipato di un giorno.\r\n\r\nL’accordo sulla tregua prevede anche l’ingresso nella Striscia di molti più aiuti umanitari rispetto a quelli entrati nelle scorse settimane. Le parti hanno parlato di centinaia di camion di aiuti e tra questi dovrebbe esserci per la prima volta dall’inizio della guerra anche il carburante, fondamentale per il funzionamento dell’energia elettrica e di moltissimi servizi di base nella Striscia.\r\n\r\nIntanto sul fronte della Cisgiordania continuano le azioni dei coloni protette dalla polizie e dall’esercito, esautorando in qualche modo tutti gli appelli di Biden e soprattutto Blinken a cessare immediatamente le violenze dei coloni. Intanto sono 4000 i palestinesi arrestati in Cisgiordania dal 7 ottobre, circa 250 quelli ammazzati e quasi 3000 i feriti.\r\n\r\nQuesto quanto è trapelato nell’informazione a vari livelli,\r\nMa nessuna luce viene gettata sul futuro della Striscia di Gaza, ammesso che ne abbia uno, e dei palestinesi e su questo proveremo a concentrare i nostri ragionamenti.\r\n\r\nDalla Cisgiordania una corrispondenza con Mohammed, membro di Fatah che ci offre la visione del disastro in corso di molti palestinesi, che si sentono il vero target della rappresaglia israeliana.\r\n\r\n**\r\n\r\nTra le conseguenze politiche degli intensi bombardamenti sulla Striscia si registra un nuovo e significativo attivismo transnazionale di ebrei contro l'occupazione, in particolare negli Stati Uniti, dove i partecipanti a manifestazioni e occupazioni di luoghi istituzionali dall'alto valore simbolico (e conseguenti arresti) si contano nell'ordine delle centinaia. Qualcosa si muove anche nel vecchio continente, in particolare in Francia, dove una frattura generazionale ha portato all'emersione di soggettività decoloniali dalla chiara impostazione anti-sionista. Nel nostro paese si registra, la scorsa domenica, il flash-mob del Laboratorio Ebraico Antirazzista (LEA) con uno striscione che riportava tre chiare parole d'ordine: “Cessate il Fuoco! Liberate gli/le ostaggi! Stop all'occupazione!”. Abbiamo raggiunto un compagno che partecipa alle attività e riflessioni del laboratorio e con lui abbiamo parlato della necessità/difficoltà di presa di parola in questo contesto.\r\n\r\nIn chiusura di trasmissione il montaggio audio della lettura di una serie di estratti dal libro di Lorenzo Kamel “Terra contesa. Israele, Palestina e il peso della storia” di recente uscita per Carocci editore.\r\n\r\nAscolta il podcast:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/la-fine-23-11.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nMATERIALI\r\n\r\nThe Economist - The battle of northern Gaza is almost over\r\n\r\nUmberto De Giovannangeli - L'arcipelago delle milizie palestinesi\r\n\r\n\r\nUmberto De Giovannangeli - L’Intifada dei Leoni di Nablus\r\n\r\nJean-Pierre Filiu - « La popularité de Marwan Barghouti représente sans doute le seul barrage à la montée en puissance du Hamas »\r\n\r\nGiansandro Merli - Ebrei per il cessate il fuoco. Protesta a Roma\r\n\r\nFilippo Ortona - I giovani ebrei francesi, dalla Palestina alle banlieue\r\n\r\nLorenzo Kamel - Terra contesa - Israele, Palestina e il peso della storia\r\n\r\nhttps://www.youtube.com/watch?v=V1IabpQlBGw","24 Novembre 2023","2023-11-24 23:42:19","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/1700817396912-200x110.png","LA FINE DELLA FINE DELLA STORIA S.2 #9 - SCAMPOLI DI FUTURO PER LA PALESTINA?",1700843724,[],[],{"post_content":757},{"matched_tokens":758,"snippet":759,"value":760},[18],"ebrei francesi, dalla Palestina alle \u003Cmark>banlieue\u003C/mark>\r\n\r\nLorenzo Kamel - Terra contesa - Israele,","Siamo arrivati al 48esimo giorno di guerra, vale la pena ricordare che sono già oltre 14.000 i palestinesi morti sotto i bombardamenti e i colpi di artiglieria di T’sahal, l’esercito israeliano, con il saldo terribile di 6mila minori e 4mila donne .\r\n\r\nSappiamo che alle 10 di questa mattina sarebbe dovuto partire il “cessate il fuoco” ma il consigliere per la sicurezza nazionale israeliano, Tzachi Hanegbi, ha detto che lo scambio di ostaggi e prigionieri tra Israele e Hamas non comincerà prima di venerdì (Hamas ha sottolineato che la logistica per spostare gli ostaggi è molto difficoltosa) e una fonte del governo israeliano ha informato la BBC che anche l’inizio della tregua sarebbe dunque stato posticipato di un giorno.\r\n\r\nL’accordo sulla tregua prevede anche l’ingresso nella Striscia di molti più aiuti umanitari rispetto a quelli entrati nelle scorse settimane. 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Qualcosa si muove anche nel vecchio continente, in particolare in Francia, dove una frattura generazionale ha portato all'emersione di soggettività decoloniali dalla chiara impostazione anti-sionista. Nel nostro paese si registra, la scorsa domenica, il flash-mob del Laboratorio Ebraico Antirazzista (LEA) con uno striscione che riportava tre chiare parole d'ordine: “Cessate il Fuoco! Liberate gli/le ostaggi! Stop all'occupazione!”. Abbiamo raggiunto un compagno che partecipa alle attività e riflessioni del laboratorio e con lui abbiamo parlato della necessità/difficoltà di presa di parola in questo contesto.\r\n\r\nIn chiusura di trasmissione il montaggio audio della lettura di una serie di estratti dal libro di Lorenzo Kamel “Terra contesa. Israele, Palestina e il peso della storia” di recente uscita per Carocci editore.\r\n\r\nAscolta il podcast:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/la-fine-23-11.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nMATERIALI\r\n\r\nThe Economist - The battle of northern Gaza is almost over\r\n\r\nUmberto De Giovannangeli - L'arcipelago delle milizie palestinesi\r\n\r\n\r\nUmberto De Giovannangeli - L’Intifada dei Leoni di Nablus\r\n\r\nJean-Pierre Filiu - « La popularité de Marwan Barghouti représente sans doute le seul barrage à la montée en puissance du Hamas »\r\n\r\nGiansandro Merli - Ebrei per il cessate il fuoco. 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