","San Cristobal, la fenice messicana che risorge dalle ceneri delle barricate","post",1469204660,[63,64,65,66,67,68,69],"http://radioblackout.org/tag/barricate/","http://radioblackout.org/tag/chiapas/","http://radioblackout.org/tag/desalojo/","http://radioblackout.org/tag/destitucion-de-alcalde/","http://radioblackout.org/tag/destituzione-del-sindaco/","http://radioblackout.org/tag/maestri/","http://radioblackout.org/tag/sgombero/",[36,71,72,73,74,75,27],"Chiapas","desalojo","destitucion de alcalde","destituzione del sindaco","maestri",{"post_content":77,"post_title":81,"tags":84},{"matched_tokens":78,"snippet":79,"value":80},[36],"DF – la solidarietà e le \u003Cmark>barricate\u003C/mark>. Il Coordinamento dissidente si è dato","In Chiapas il mantenimento della barricata costruita con la mobilitazione dei maestri della Cnte contro la riforma educativa è servita ancora di più nel momento in cui è stata spazzata via dalla reazione, che ha voluto dare la spallata e cancellare l'ultima fiammata di contestazione e insurrezione contro il governo, nuovamente sbagliando a valutare che sarebbe stata la vittoria definitiva; invece la devastazione delle derrate offerte dall'Ezln, lo smantellamento della barricata con la forza da parte di gruppi paramilitari avvenuta il 20 luglio in combutta con i poliziotti – rievocando passate stragi – questa volta non ha fatto che riaccendere in tutto il paese – in Guerrero, in Oaxaca, nel DF – la solidarietà e le \u003Cmark>barricate\u003C/mark>. Il Coordinamento dissidente si è dato tempo una settimana, per poi nel caso, sedersi nuovamente al tavolo di discussione. Certamente a questo punto non viene meno la mobilitazione nazionale.\r\n\r\nMa in questi due giorni ci sono stati scontri con la polizia statale del Chiapas, riprendendo il controllo della barricata dell'autostrada, occupando il municipio, ricacciando il controllo militare e paramilitare (con i repressori che spudoratamente scortati dalla polizia entrano sparando)... e ora la situazione è di attesa con \u003Cmark>barricate\u003C/mark> molto determinate e presidate e la richiesta sono le dimissioni del sindaco di San Cristobal e non si rimuovono le \u003Cmark>barricate\u003C/mark> finché non vengono condannati i responsabili del desalojo (lo sgombero) violento del blocco del Cnte verso Tuxla e dell'omicidio di un maestro avvenuto a marzo.\r\n\r\nLa solidarietà dell'Ezln è stata ribadita poche ore fa e nel comunicato si ripete il completo appoggio al Magisterio, con l'impegno di portare viveri e appoggio alla barricata in lotta. Alle 17, ora locale, è convocata una \"megamarcha\" che parte dal centro di San Cristobàl e andrà a raggiungere le \u003Cmark>barricate\u003C/mark> sull'autostrada.\r\n\r\n \r\n\r\nEcco la puntuale corrispondenza di Giovanni, che stoicamente è rimasto in piedi fino a tarda notte dopo la giornata pesante di lotta per raccontarci dinamiche e situazioni:\r\n\r\n \r\n\r\nSancristobal",{"matched_tokens":82,"snippet":83,"value":83},[36],"San Cristobal, la fenice messicana che risorge dalle ceneri delle \u003Cmark>barricate\u003C/mark>",[85,88,90,92,94,96,98],{"matched_tokens":86,"snippet":87},[36],"\u003Cmark>barricate\u003C/mark>",{"matched_tokens":89,"snippet":71},[],{"matched_tokens":91,"snippet":72},[],{"matched_tokens":93,"snippet":73},[],{"matched_tokens":95,"snippet":74},[],{"matched_tokens":97,"snippet":75},[],{"matched_tokens":99,"snippet":27},[],[101,104,109],{"field":102,"matched_tokens":103,"snippet":79,"value":80},"post_content",[36],{"field":37,"indices":105,"matched_tokens":106,"snippets":108},[49],[107],[36],[87],{"field":110,"matched_tokens":111,"snippet":83,"value":83},"post_title",[36],578730123365712000,{"best_field_score":114,"best_field_weight":115,"fields_matched":116,"num_tokens_dropped":49,"score":117,"tokens_matched":118,"typo_prefix_score":49},"1108091339008",13,3,"578730123365711979",1,{"document":120,"highlight":142,"highlights":158,"text_match":112,"text_match_info":167},{"cat_link":121,"category":122,"comment_count":49,"id":123,"is_sticky":49,"permalink":124,"post_author":52,"post_content":125,"post_date":126,"post_excerpt":55,"post_id":123,"post_modified":127,"post_thumbnail":128,"post_thumbnail_html":129,"post_title":130,"post_type":60,"sort_by_date":131,"tag_links":132,"tags":137},[46],[48],"54150","http://radioblackout.org/2019/05/sulla-rivoluzione-sudanese/","Il consiglio militare del Sudan ha annunciato l'intenzione di riprendere i colloqui con i leader della protesta, dopo la sospensione legata alle barricate di Khartoum, per appianare le divergenze e portare il paese verso le elezioni. Le due parti si sono scontrate in merito all'autorità transitoria che governerà il paese dopo il rovesciamento militare del presidente Omar al-Bashir, in seguito alle proteste di massa dell'11 aprile. Entrambe vogliono una rappresentanza di maggioranza nel consiglio sovrano, che opererebbe come il livello più alto di potere durante il periodo di transizione. Prima di interrompere i colloqui, le due parti avevano concordato diverse questioni chiave, tra cui un periodo di transizione di tre anni e la creazione di un parlamento composto da 300 membri, con due terzi dei legislatori provenienti dal gruppo dei manifestanti.\r\n\r\nAlmeno quattro persone sono state uccise e più di una dozzina ferite per mano delle forze di sicurezza intervenute a smantellare le barricate.\r\n\r\nQuesta mattina ai nostri microfoni è intervenuto Massimo Alberizzi (\"Africa ExPress\"), per offrire qualche spunto di analisi rispetto al momento storico che il Sudan sta attraversando:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/05/05_17_2019-Sudan-Alberizzi.mp3\"][/audio]","19 Maggio 2019","2019-05-19 16:51:19","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/05/90dcf72f12104b64ac0f13f2c25046e0_18-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"168\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/05/90dcf72f12104b64ac0f13f2c25046e0_18-300x168.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/05/90dcf72f12104b64ac0f13f2c25046e0_18-300x168.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/05/90dcf72f12104b64ac0f13f2c25046e0_18-768x431.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/05/90dcf72f12104b64ac0f13f2c25046e0_18.jpg 1000w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Sulla rivoluzione sudanese",1558284679,[133,134,63,135,136],"http://radioblackout.org/tag/al-bashir/","http://radioblackout.org/tag/alberizzi/","http://radioblackout.org/tag/sudan/","http://radioblackout.org/tag/transizione/",[138,139,36,140,141],"al-Bashir","alberizzi","Sudan","transizione",{"post_content":143,"tags":147},{"matched_tokens":144,"snippet":145,"value":146},[36],"dopo la sospensione legata alle \u003Cmark>barricate\u003C/mark> di Khartoum, per appianare le","Il consiglio militare del Sudan ha annunciato l'intenzione di riprendere i colloqui con i leader della protesta, dopo la sospensione legata alle \u003Cmark>barricate\u003C/mark> di Khartoum, per appianare le divergenze e portare il paese verso le elezioni. 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L'attacco alla categoria degli insegnanti è significativo, perché il sindacato dei maestri è tradizionalmente quello meglio organizzato; in particolare a Oaxaca fin dall'inizio è stato occupato lo Zocalo (la piazza principale)... Anna ci ha raccontato nei particolari quanto è avvenuto poi fino al massacro di questi giorni: dalle barricate in Oaxaca alle proteste di Monterrey, alle intimidazioni anche contro i giornalisti da parte di uno stato conclamatamente torturatore, militarizzato.\r\n\r\nLa rivolta è stata dura come la sua repressione negli stati a maggior presenza di realtà indigene, ma non è l'unico motivo di tensione nella federazione messicana, scontri, ribellioni e insurrezioni si registrano dal Chihuahua al Chiapas e l'uso del narcotraffico come pretesto per scatenare repressione è evidente in ogni azione del governo, molto scollato dal tessuto sociale e dalla popolazione.\r\n\r\n \r\n\r\nNe abbiamo parlato con Anna, appena tornata dal Messico ed esperta dell'area mesoamericana\r\n\r\nOaxaca - lotta insegnanti","25 Giugno 2016","2016-06-28 14:29:08","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/06/2016-06-24_andale-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"199\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/06/2016-06-24_andale-300x199.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/06/2016-06-24_andale-300x199.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/06/2016-06-24_andale.jpg 352w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Strage di Oaxaca: riconversione neoliberista, capitolo scuola.",1466854417,[63,183,184,185,186],"http://radioblackout.org/tag/insegnanti/","http://radioblackout.org/tag/massacro/","http://radioblackout.org/tag/narcostato-militarizzato/","http://radioblackout.org/tag/oaxaca/",[36,188,189,190,191],"insegnanti","massacro","narcostato militarizzato","Oaxaca",{"post_content":193,"tags":197},{"matched_tokens":194,"snippet":195,"value":196},[36],"al massacro di questi giorni: dalle \u003Cmark>barricate\u003C/mark> in Oaxaca alle proteste di","La riforma del settore educativo risale all'inizio della presidenza Peña Nieto, esponente del Pri (il partito della rivoluzione istituzionale al potere quasi ininterrottamente da... sempre), una riforma che non ha nulla di pedagogico e serve solo a estromettere insegnanti politicamente o etnicamente sgraditi. 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Ben oltre duemila studenti sono stati arrestati, ma se la repressione si è intensificata, si è intensificata anche la resistenza e l'invenzione di nuove tattiche di attacco. Il terreno in gioco è molto più ampio delle università. Come si legge in un articolo comparso su CrimethInc, \"Il nostro obiettivo non dovrebbe essere quello di ottenere promesse, o comitati, o anche disinvestimento, di per sé; il nostro obiettivo dovrebbe essere quello di realizzare la liberazione palestinese come aspetto della liberazione totale. Dovremmo valutare ogni tattica in base al fatto che possa consentirci di avanzare verso tali obiettivi, comprendendo che la liberazione palestinese si vericherà solo come risultato di una crisi politica su vasta scala negli Stati Uniti.\"\r\n\r\nChe lorsignori abbiano paura del dilagare di queste proteste è evidente tanto negli Stati Uniti quanto in Italia, dove Leonardo Spa sospende le visite in Università per motivi di sicurezza.\"Anche ieri in un'altra università italiana i nostri tecnici e ingegneri sono stati attaccati fisicamente da gruppi di manifestanti, quindi abbiamo deciso come Leonardo di sospendere le visite in centri accademici perchè non è sicuro\" ha dichiarato Cingolani.\r\n\r\nIn Francia, dopo il secondo sgombero dell'occupazione studentesca di Sciences Po, università fondata dopo la Comune di Parigi con l'obiettivo esplicito di formare le future élites della borghesia e in cui ha studiato un terzo del governo in carica, lo Stato francese ha fatto sapere che \"la fermezza è totale e continuerà ad esserlo\": CRS e proiettili di gomma dentro alle facoltà, denunce a pioggia, intimidazioni da parte delle amministrazioni universitarie, accuse di antisemitismo. Dilagante è l'utilizzo statale del reato di \"apologia del terrorismo\", che in Francia ha le sue origini nel reato di stampa che permise di reprimere il movimento anarchico alla fine del XIX secolo.\r\n\r\nLa repressione in ogni caso non ferma le barricate, che anzi si intensificano. Oggi alla mobilitazione si uniranno anche gli studenti delle scuole superiori francesi.\r\n\r\nAbbiamo ricevuto un contributo audio, in cui si traccia anche un quadro generale del contesto repressivo interno all'Hexagone alla vigilia dei Giochi Olimpici, da un compagno ex studente di Sciences Po Paris:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/franciagaza.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","6 Maggio 2024","2024-05-06 15:47:14","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/img-0157-662bcde166bb7103396349-200x110.png","\u003Cimg width=\"225\" height=\"300\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/img-0157-662bcde166bb7103396349-225x300.png\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/img-0157-662bcde166bb7103396349-225x300.png 225w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/img-0157-662bcde166bb7103396349.png 720w\" sizes=\"auto, (max-width: 225px) 100vw, 225px\" />","Uno sguardo sulle barricate studentesche in Francia",1715010413,[276,277,278,279,280],"http://radioblackout.org/tag/francia/","http://radioblackout.org/tag/gaza/","http://radioblackout.org/tag/guerra/","http://radioblackout.org/tag/lotta/","http://radioblackout.org/tag/sciences-po/",[20,282,283,284,285],"Gaza","guerra","lotta","sciences po",{"post_content":287,"post_title":291},{"matched_tokens":288,"snippet":289,"value":290},[36],"ogni caso non ferma le \u003Cmark>barricate\u003C/mark>, che anzi si intensificano. 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Oggi alla mobilitazione si uniranno anche gli studenti delle scuole superiori francesi.\r\n\r\nAbbiamo ricevuto un contributo audio, in cui si traccia anche un quadro generale del contesto repressivo interno all'Hexagone alla vigilia dei Giochi Olimpici, da un compagno ex studente di Sciences Po Paris:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/franciagaza.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ",{"matched_tokens":292,"snippet":293,"value":293},[36],"Uno sguardo sulle \u003Cmark>barricate\u003C/mark> studentesche in Francia",[295,297],{"field":110,"matched_tokens":296,"snippet":293,"value":293},[36],{"field":102,"matched_tokens":298,"snippet":289,"value":290},[36],578730123365187700,{"best_field_score":301,"best_field_weight":302,"fields_matched":161,"num_tokens_dropped":49,"score":303,"tokens_matched":118,"typo_prefix_score":49},"1108091338752",15,"578730123365187706",{"document":305,"highlight":329,"highlights":338,"text_match":299,"text_match_info":343},{"cat_link":306,"category":307,"comment_count":49,"id":308,"is_sticky":49,"permalink":309,"post_author":52,"post_content":310,"post_date":311,"post_excerpt":55,"post_id":308,"post_modified":312,"post_thumbnail":313,"post_thumbnail_html":314,"post_title":315,"post_type":60,"sort_by_date":316,"tag_links":317,"tags":323},[46],[48],"36335","http://radioblackout.org/2016/06/barricate-e-vernice-rosa-al-rog-di-lubiana/","Lunedì 6 giugno c'è stato il primo tentativo di sgombero di Rog, centro sociale a Lubiana occupato da 10 anni. 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Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming.\r\n\r\nAscolta il podcast:\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/12/2019-12-06-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n\r\nDirette, approfondimenti, appuntamenti:\r\n\r\nFrancia. Lo sciopero generale contro la riforma delle pensioni di Macron.\r\nNe abbiamo parlato con Gianni Carrozza di Radio Paris Plurielle\r\n\r\nGustav Landauer. Un anarchico tedesco tra rivoluzione e autogestione. \r\nCe ne ha parlato Gianfranco Ragona, docente di storia delle dottrine politiche all’università di Torino\r\n\r\n8 dicembre 2019 marcia da Susa a Venaus. I No Tav tra urne e barricate\r\n\r\nLa guerra del lavoro. Una strage, decisa e attuata da governi e padroni, ad ogni latitudine\r\nI bimbi del Madagascar e l’estrazione della mica\r\n\r\nAlexis Grigoropoulos. Un poliziotto lo ha freddato il 6 dicembre del 2008 ad Atene. La sua morte fece esplodere le tensioni politiche e sociali nel paese. Oggi il suo assassino è libero, i movimenti sono sotto attacco. La solidarietà, oggi come allora, è urgente. \r\n\r\nLa strage di piazza Fontana e l'assassinio di Giuseppe Pinelli. La ferita resta aperta. Un articolo di Massimo Varengo, sul revisionismo di “sinistra” a 50 dalla strage e dalla montatura contro gli anarchici. \r\nMassimo è testimone e protagonista di quei giorni. \r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nVenerdì 13 dicembre\r\nore 16 in piazza Castello (Regione)\r\nContro la (sacra) famiglia!\r\nPresidio anarcofemminista\r\norganizza Wild C.A.T.\r\n\r\nLunedì 16 dicembre\r\nStrage di Stato. 50 anni dopo\r\nNe parliamo con Massimo Varengo, testimone e partecipe di un'epoca\r\nore 21 alla FAT in corso Palermo 46\r\n\r\nVenerdì 20 dicembre\r\ncena antinatalizia\r\nmenù eretico ed esposizione spettacolare del pres-empio autogestito. \r\nBenefit lotte sociali\r\nQuanto costa? Tanto per chi ha tanto, poco per chi ha poco.\r\nDa ciascuno quanto può, come può, più che può.\r\nPrenotazioni: fai_torino@autistici.org\r\n\r\nOgni giorno in giro per la città…\r\nSalta il Tornello!\r\nAppendino fa la guerra ai poveri. Il biglietto di tram, bus e metro aumenta, diminuiscono le corse, aumentano i controlli, si moltiplicano le retate.\r\nI nuovi tornelli che stanno montando sui mezzi lasciano a piedi tanta gente che non ce la fa a campare la vita tra disoccupazione, pensioni da fame, precarietà e lavoro nero.\r\nÈ la città a 5Stelle, che attua riqualificazioni escludenti, caccia i senza casa, i senza reddito, i senza documenti ai margini della metropoli. \r\nBus e tram devono essere gratuiti per tutti. I soldi ci sono: li hanno i ricchi che vivono sulle spalle dei poveri, i padroni che sfruttano il nostro lavoro. \r\nRiprendiamoci la città, costruiamo esperienze di autogestione, cacciamo padroni e governanti, creiamo assemblee in ogni quartiere. \r\nCon la lotta, il mutuo appoggio e la solidarietà rendiamo gratuiti sin da ora i trasporti pubblici.\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\nRiunioni ogni giovedì alle 18 presso la FAT in corso Palermo 46\r\nFB https://www.facebook.com/Wild.C.A.T.anarcofem/\r\n\r\nLe riunioni della Federazione Anarchica Torinese, aperte a tutti gli interessati, sono ogni giovedì dalle 21 in corso Palermo 46\r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org","10 Dicembre 2019","2019-12-10 13:01:23","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/12/JJ-Stok-Madagascar-TerredesHommes-HR-5916-200x110.jpg","Anarres del 6 dicembre. Lo sciopero generale in Francia. Landauer. I No Tav tra urne e barricate. Guerra del lavoro: i bimbi del Madagascar. 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Tra le pratiche messe in campo, c'è l'occupazione dei terreni e delle strutture che dovrebbero venire rasi al suolo per fare spazio alle colate di cemento. Dalla scorsa settimana sono iniziate le operazioni di sgombero degli squat, delle capanne, degli orti e delle case sugli alberi; ma la ZAD, la Zona da Difendere, resiste dietro le barricate e invita all'azione solidale decentralizzata.\r\n\r\nScarica o ascolta l'audio:\r\n\r\n[audio:http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/10/diretta_ZAD.mp3|titles=diretta_ZAD]","23 Ottobre 2012","2018-10-17 22:11:10","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/10/zad3-200x110.jpg","La Zad resiste dietro le barricate",1351002036,[527,528,529,530,531],"http://radioblackout.org/tag/aereoporto-nantes/","http://radioblackout.org/tag/occupazione/","http://radioblackout.org/tag/squat/","http://radioblackout.org/tag/vinci/","http://radioblackout.org/tag/zad/",[533,534,535,536,537],"aereoporto nantes","occupazione","squat","vinci","zad",{"post_content":539,"post_title":543},{"matched_tokens":540,"snippet":541,"value":542},[36],"da Difendere, resiste dietro le \u003Cmark>barricate\u003C/mark> e invita all'azione solidale decentralizzata.\r","Da anni a Notre-Dames-de-Landes, vicino a Nantes, una parte della popolazione locale e diversi solidali resistono al progetto di costruzione di un mega-aeroporto, imposto dal governo francese e attuato dalla multinazionale Vinci. 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Partendo proprio dalle motivazioni che hanno portato ad indire questo presidio, siamo andati a ripercorre le principali delle vicende capitate a queste donne che hanno iniziato ad operare in un'associazione che si dichiara nel proprio statuto trans-femminista, decisa a combattere le discriminazioni di razza e di genere, ma che a chi ci lavora somministra contratti di collaborazione, quando si richiede invece una presenza costante, de facto full time; oppure che per bocca di alcune dirigenti, si permette di infantilizzare le persone a cui presta servizio, anche su base razziale; fino ad arrivare all'episodio scatenante di questo primo licenziamento di una lavoratrice, (tra le nostre intervistate) che ha preso le difese della cuoca della mensa durante una lite con un'amministratrice dell'associazione ed è stata da quest'ultima aggredita verbalmente e fisicamente.\r\n\r\nLa reazione di chi ha subito questa aggressione è stata molto meno scomposta, ha mandato una lettera alle socie dell'amministrazione per chiedere che venisse indetto un momento di discussione collettiva su quello che era successo e la risposta da parte di Almaterra è stato il licenziamento della ragazza in questione. 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Continua infatti incessante da mesi,la mobilitazione in risposta alla pessime situazioni lavorative, contrattuali e repressive di chi lavora in subappalto per questo colosso delle consegne. Vi proponiamo degli estratti da un loro comunicato stampa uscito a seguito delle violenze poliziesche subite, oltre che dai lavoratori stessi, anche nel fermo di Giuseppe D'Alesio, altro coordinatore del sindacato:\r\n\r\n\"Quella in corso alla GLS di Napoli non è una semplice \"vertenza per il reintegro dei licenziati\", bensì un grimaldello fondamentale per rilanciare un serio e credibile processo di emancipazione di migliaia di lavoratori e proletari, i quali soprattutto al sud sono alla mercé di sfruttatori senza scrupoli e sono costretti ad abbassare la testa e ad accettare salari da fame e condizioni di lavoro umilianti sotto perenne il ricatto dei licenziamenti e della disoccupazione dilagante.\r\n\r\nLo sciopero che tra ieri e oggi ha bloccato per quasi 20 ore consecutive i 2 principali magazzini TEMI-GLS di Napoli (Gianturco e Frattamaggiore) nel contesto di un riuscitissimo sciopero nazionale che ha visto fermarsi decine e decine di magazzini in tutte e 3 le filiere Fedit (GLS, SDA e BRT) ha inferto un colpo durissimo ai padroni e soprattutto alla TEMI di Francesco Tavassi, già da tempo smascherata a tutti gli effetti come la vera responsabile dei 58 licenziamenti ritorsivi e antisindacali e soprattutto come uno dei principali avamposti di precarietà e sfruttamento in Campania col beneplacito dei sindacati complici e collaborazionisti (su tutti la UIL).\r\n Fin dall'inizio di questa dura vertenza non avevamo alcun dubbio sul fatto che non appena questo sistema avesse iniziato a vacillare, sarebbe puntualmente giunta in suo soccorso la repressione dello stato e delle forze dell'ordine, tanto solerti nel tentare di fermare gli scioperi e salvare i profitti di Tavassi, quanto inerti e omertosi di fronte alle palesi illegalità e alle condotte antisindacali perpetrate nei magazzini TEMI. \r\n\r\n\r\nMa è stato proprio in queste ultime ore che stato e padroni hanno perso ogni \"freno inibitorio\": lo dimostrano le barricate di bancali \"anti-sciopero\" erette da Tavassi sulla strada d'accesso al magazzino di Gianturco (a proposito di blocchi stradali...), le identificazioni mirate nei confronti dei solidali provenienti dal presidio così come compiute dalla polizia la notte scorsa nei viali adiacenti al magazzino, la chiusura di tutti i cancelli di entrata per impedire ogni forma di sostegno agli scioperanti.\r\n\r\nGrazie a un mese e mezzo di lotta, il muro di connivenze che finora ha permesso a Temi di poter imporre in maniera indisturbata il proprio sistema di dumping salariale, inizia chiaramente a scricchiolare!\r\n\r\n\r\nE non sará di certo la repressione, ne tantomeno le misure anti-sciopero di Questura e governo a fermare la lotta!\r\n\r\n\r\nDa questa straordinaria giornata di mobilitazione i licenziati escono chiaramente rafforzati grazie al sostegno di migliaia di loro colleghi del SI Cobas che hanno scioperato in tutta Italia e grazie alla simpatia che va crescendo e diffondendosi nei loro confronti anche al di fuori dei luoghi di lavoro.\r\n\r\n\r\nL'unica lotta che si perde è quella che si abbandona!\r\n\r\n\r\nReintegro immediato per tutti i lavoratori TEMI-GLS licenziati!\"\r\n\r\n\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/F_m_04_02_Mimì-Ercolano-Coord.-Sicobas-Napoli-su-lotte-GLS.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\nIl terzo approfondimento lo abbiamo fatto i compagnia di Carlo Pallavicini Sicobas Piacenza sul sequestro di 46 milioni di euro da parte della procura di Milano ai danni di FedEx che, nel settore malato della logistica, ha usato contratti illeciti per avere manodopera a buon mercato evadendo le tasse.\r\nCon l'aiuto di Carlo abbiamo analizzato il caso dal punto di vista dei lavoratori che hanno preso consapevolezza da tempo sulle condizioni misere contrattuali e con la lotta in svariate occasioni hanno fatto la differenza.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/F_m_04_02_Carlo-SiCobas-Piacenza-su-sequestri-FedEx-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n ","6 Febbraio 2025","2025-02-06 22:26:37","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/photo_2025-01-16_18-38-14-200x110.jpg","frittura mista|radio fabbrica 04/02/2025",1738880605,[565],"http://radioblackout.org/tag/frittura-mista-radio-fabbrica/",[388],{"post_content":568},{"matched_tokens":569,"snippet":570,"value":571},[36],"freno inibitorio\": lo dimostrano le \u003Cmark>barricate\u003C/mark> di bancali \"anti-sciopero\" erette da","Il primo argomento della trasmissione è stato quello delle lotte nel sociale, in particolare abbiamo avuto ospiti al telefono due ex lavoratrici dell'associazione Almaterra.\r\n\r\nTorniamo a parlare di questo settore, in occasione dell'invito ad un presidio che si terrà davanti al palagiustizia di Torino martedì 11 Febbraio, fatto girare in rete dalle stesse lavoratrici auto organizzate. 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Certamente con questa storia non stiamo descrivendo l'atteggiamento meschino di una singola amministratrice o di una sola associazione, ma quello di un sistema che prima lentamente (e poi negli ultimi anni, sempre più velocemente) si è tramutato da ambito di cura alla persona a settore strategico di profitto per fondazioni bancarie, con l'approccio dirigenziale che ne consegue, come ci hanno raccontato per tanti altri vari risvolti le nostre ospiti intervistate.\r\n\r\nProprio per questo era stato chiamata anche un'assemblea tenutasi nel cortile del Cecchi Point a giugno 2024 con l'intento di unire le voci e le forze tra chi opera in questo ambito e riscontra problematiche molto simili l'un l'altra, cosa che sta lentamente avvendendo.\r\n\r\nPer informarvi a riguardo se lavorate nel sociale e non, vi invitiamo perciò ad unirvi al loro canale telegram Lottiamo nel sociale!\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/F_m_04_02_Ex-lavoratrici-Almaterra-su-condizioni-nel-lavoro-sociale-e-presidio-11febbraio.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nVi rimandiamo anche ad una puntata della trasmissione Ricongiunzioni sempre a riguardo delle lavoratrici di Almaterra\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl secondo approfondimento lo abbiamo fatto in collegamento telefonico con Mimì Ercolano, coordinatrice del SiCobas Napoli, sulle lotte dei lavoratori GLS di Napoli e provincia. Continua infatti incessante da mesi,la mobilitazione in risposta alla pessime situazioni lavorative, contrattuali e repressive di chi lavora in subappalto per questo colosso delle consegne. Vi proponiamo degli estratti da un loro comunicato stampa uscito a seguito delle violenze poliziesche subite, oltre che dai lavoratori stessi, anche nel fermo di Giuseppe D'Alesio, altro coordinatore del sindacato:\r\n\r\n\"Quella in corso alla GLS di Napoli non è una semplice \"vertenza per il reintegro dei licenziati\", bensì un grimaldello fondamentale per rilanciare un serio e credibile processo di emancipazione di migliaia di lavoratori e proletari, i quali soprattutto al sud sono alla mercé di sfruttatori senza scrupoli e sono costretti ad abbassare la testa e ad accettare salari da fame e condizioni di lavoro umilianti sotto perenne il ricatto dei licenziamenti e della disoccupazione dilagante.\r\n\r\nLo sciopero che tra ieri e oggi ha bloccato per quasi 20 ore consecutive i 2 principali magazzini TEMI-GLS di Napoli (Gianturco e Frattamaggiore) nel contesto di un riuscitissimo sciopero nazionale che ha visto fermarsi decine e decine di magazzini in tutte e 3 le filiere Fedit (GLS, SDA e BRT) ha inferto un colpo durissimo ai padroni e soprattutto alla TEMI di Francesco Tavassi, già da tempo smascherata a tutti gli effetti come la vera responsabile dei 58 licenziamenti ritorsivi e antisindacali e soprattutto come uno dei principali avamposti di precarietà e sfruttamento in Campania col beneplacito dei sindacati complici e collaborazionisti (su tutti la UIL).\r\n Fin dall'inizio di questa dura vertenza non avevamo alcun dubbio sul fatto che non appena questo sistema avesse iniziato a vacillare, sarebbe puntualmente giunta in suo soccorso la repressione dello stato e delle forze dell'ordine, tanto solerti nel tentare di fermare gli scioperi e salvare i profitti di Tavassi, quanto inerti e omertosi di fronte alle palesi illegalità e alle condotte antisindacali perpetrate nei magazzini TEMI. \r\n\r\n\r\nMa è stato proprio in queste ultime ore che stato e padroni hanno perso ogni \"freno inibitorio\": lo dimostrano le \u003Cmark>barricate\u003C/mark> di bancali \"anti-sciopero\" erette da Tavassi sulla strada d'accesso al magazzino di Gianturco (a proposito di blocchi stradali...), le identificazioni mirate nei confronti dei solidali provenienti dal presidio così come compiute dalla polizia la notte scorsa nei viali adiacenti al magazzino, la chiusura di tutti i cancelli di entrata per impedire ogni forma di sostegno agli scioperanti.\r\n\r\nGrazie a un mese e mezzo di lotta, il muro di connivenze che finora ha permesso a Temi di poter imporre in maniera indisturbata il proprio sistema di dumping salariale, inizia chiaramente a scricchiolare!\r\n\r\n\r\nE non sará di certo la repressione, ne tantomeno le misure anti-sciopero di Questura e governo a fermare la lotta!\r\n\r\n\r\nDa questa straordinaria giornata di mobilitazione i licenziati escono chiaramente rafforzati grazie al sostegno di migliaia di loro colleghi del SI Cobas che hanno scioperato in tutta Italia e grazie alla simpatia che va crescendo e diffondendosi nei loro confronti anche al di fuori dei luoghi di lavoro.\r\n\r\n\r\nL'unica lotta che si perde è quella che si abbandona!\r\n\r\n\r\nReintegro immediato per tutti i lavoratori TEMI-GLS licenziati!\"\r\n\r\n\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/F_m_04_02_Mimì-Ercolano-Coord.-Sicobas-Napoli-su-lotte-GLS.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\nIl terzo approfondimento lo abbiamo fatto i compagnia di Carlo Pallavicini Sicobas Piacenza sul sequestro di 46 milioni di euro da parte della procura di Milano ai danni di FedEx che, nel settore malato della logistica, ha usato contratti illeciti per avere manodopera a buon mercato evadendo le tasse.\r\nCon l'aiuto di Carlo abbiamo analizzato il caso dal punto di vista dei lavoratori che hanno preso consapevolezza da tempo sulle condizioni misere contrattuali e con la lotta in svariate occasioni hanno fatto la differenza.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/F_m_04_02_Carlo-SiCobas-Piacenza-su-sequestri-FedEx-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n ",[573],{"field":102,"matched_tokens":574,"snippet":570,"value":571},[36],{"best_field_score":301,"best_field_weight":576,"fields_matched":118,"num_tokens_dropped":49,"score":577,"tokens_matched":118,"typo_prefix_score":49},14,"578730123365187697",{"document":579,"highlight":591,"highlights":596,"text_match":299,"text_match_info":599},{"comment_count":49,"id":580,"is_sticky":49,"permalink":581,"podcastfilter":582,"post_author":557,"post_content":583,"post_date":584,"post_excerpt":55,"post_id":580,"post_modified":585,"post_thumbnail":586,"post_title":587,"post_type":407,"sort_by_date":588,"tag_links":589,"tags":590},"94075","http://radioblackout.org/podcast/frittura-mistaradio-fabbrica-3-11-2024/",[357]," \r\n\r\nNel primo approfondimento della serata remisceliamo la giornata di sciopero generale di venerdì 29 novembre. Un montaggio di 40 minuti che ripercorre gli interventi, i suoni e gli umori della piazza.\r\nVentimila persone, secondo i sindacati, sono presenti alla manifestazione tra lavoratori e lavoratrici, solidali, studentesse e studenti. Il corteo parte da piazza XVIII Dicembre, e passando per via Cernaia raggiunge piazza Castello. Qui c’è il concentramento di chiusura della manifestazione dei sindacati confederali. Il palco allestito per l’occasione viene prontamente occupato dal comitato contro la precarietà in Università all'arrivo dello spezzone sociale, in protesta contro il governo e con la Ministra dell’Università Bernini.\r\nIl palco è grande, l’adesione generale alta ma non di massa: il fronte dei sindacati confederali raccoglie lavoratrici e lavoratori, ma la rivolta sociale, da quel fronte, al contrario degli annunci dei segretari nazionali, non c’è stata. La protesta non si ferma. Lo spezzone sociale del corteo prosegue con la contestazione verso la prefettura e il reparto celere a sua protezione. Si prosegue poi per un primo tratto di via Po e velocemente verso corso Vittorio Emanuele II. Non solo studentesse e studenti, giovani dell’Intifada studentesca, allo spezzone sociale si aggregano lavoratrici e lavoratori in sciopero generale.\r\nLa solidarietà per le strette vie del centro si fa sentire e il corteo prosegue determinato.\r\nDa corso Vittorio si accelera nel tentativo di entrare nella stazione di Porta Nuova.\r\nIl traffico dei treni oggi scorre regolarmente in Italia nonostante lo sciopero generale. Il Ministro dei Trasporti Salvini ha usato lo strumento repressivo della precettazione: i lavoratori e le lavoratrici del settore ferroviario rischiano pesanti sanzioni e il posto di lavoro se oggi incrociano le braccia. I ricorsi non sono serviti e il diritto allo sciopero non è stato garantito.\r\nLe barricate della polizia sono celeri e la tensione è alta. La stazione è blindata, sono chiuse tutte le entrate.\r\nI manifestanti e le manifestanti non si arrendono, la rabbia è troppo grande, impossibile da contenere nei diktat repressivi da parte delle istituzioni. Prendono fuoco fantocci con i volti di Meloni, Crosetto, Valditara, Salvini, Cingolani, Piantedosi, giudicati implicati nel sostegno alla guerra portata avanti da Israele, nella propaganda militarista, repressiva, fascista e antisindacale.\r\nLa lotta non si arresta, la carica è molta, la manifestazione prosegue.\r\nIl Gruppo Torinese Trasporti offre il passaggio, la metropolitana conduce centinaia di manifestanti alla stazione di Porta Susa. In pochi secondi i binari 1 e 2 vengono occupati. I reparti della celere sono presi alla sprovvista e passeranno decine di minuti prima del loro arrivo per chiudere la stazione, quando ormai lo spezzone occupante lascia vittorioso la stazione e si ricongiunge con il corteo che ha proseguito a piedi.\r\n\r\nBuon ascolto!\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/F_m_03_12_Registrazioni-da-sciopero-generale-del-29.11-a-Torino.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nNel secondo approfondimento della serata ci occupiamo della lotta dei lavoratori e delle lavoratrici di Fogliati Sas.\r\n\r\nA novembre Fogliati Sas comunica ai quaranta lavoratori e lavoratrici del magazzino ortofrutta di Orbassano che dal primo dicembre l'attività sarà spostata a Saluzzo, portando al loro licenziamento. L'azienda appaltante, Antares, tenta il colpo grosso con la richiesta alle lavoratrici e ai lavoratori di firmare un accordo che avrebbe portato alla riapertura di nuovi stabilimenti con condizioni altamente peggiorative - da contratto logistica a multiservizi - vincolando addirittura l'erogazione della Naspi.\r\nNella mattinata del 3 dicembre le lavoratori e le lavoratrici, iscritti al Si Cobas, si sono recati in presidio all'Inps, ricevendo conferma del loro diritto alla Naspi e rifiutando ogni accordo tombale.\r\nNelle scorse settimane i lavoratori hanno realizzato un presidio ai mercati generali di Grugliasco, dove Fogliati Sas opera con un'altra attività, e due picchetti al magazzino Edenfruit di Saluzzo, dove Fogliati ha trasferito parte della merce.\r\nI lavoratori e le lavoratrici annunciano nuove iniziative per le prossime settimane.\r\n\r\nBuon ascolto!\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/F_m_03_12_Mahmoud-SiCobas-Torino-su-lotta-lavottori-Fogliati.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n ","7 Dicembre 2024","2024-12-07 19:38:37","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/Locandina-sciopero-200x110.jpg","frittura mista|radio fabbrica 3/12/2024",1733600289,[565],[388],{"post_content":592},{"matched_tokens":593,"snippet":594,"value":595},[36],"non è stato garantito.\r\nLe \u003Cmark>barricate\u003C/mark> della polizia sono celeri e"," \r\n\r\nNel primo approfondimento della serata remisceliamo la giornata di sciopero generale di venerdì 29 novembre. 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Lo spezzone sociale del corteo prosegue con la contestazione verso la prefettura e il reparto celere a sua protezione. Si prosegue poi per un primo tratto di via Po e velocemente verso corso Vittorio Emanuele II. Non solo studentesse e studenti, giovani dell’Intifada studentesca, allo spezzone sociale si aggregano lavoratrici e lavoratori in sciopero generale.\r\nLa solidarietà per le strette vie del centro si fa sentire e il corteo prosegue determinato.\r\nDa corso Vittorio si accelera nel tentativo di entrare nella stazione di Porta Nuova.\r\nIl traffico dei treni oggi scorre regolarmente in Italia nonostante lo sciopero generale. Il Ministro dei Trasporti Salvini ha usato lo strumento repressivo della precettazione: i lavoratori e le lavoratrici del settore ferroviario rischiano pesanti sanzioni e il posto di lavoro se oggi incrociano le braccia. 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I reparti della celere sono presi alla sprovvista e passeranno decine di minuti prima del loro arrivo per chiudere la stazione, quando ormai lo spezzone occupante lascia vittorioso la stazione e si ricongiunge con il corteo che ha proseguito a piedi.\r\n\r\nBuon ascolto!\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/F_m_03_12_Registrazioni-da-sciopero-generale-del-29.11-a-Torino.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nNel secondo approfondimento della serata ci occupiamo della lotta dei lavoratori e delle lavoratrici di Fogliati Sas.\r\n\r\nA novembre Fogliati Sas comunica ai quaranta lavoratori e lavoratrici del magazzino ortofrutta di Orbassano che dal primo dicembre l'attività sarà spostata a Saluzzo, portando al loro licenziamento. 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