","Crisi idrica in Basilicata","post",1732810829,[62,63,64,65],"http://radioblackout.org/tag/acqua/","http://radioblackout.org/tag/basilicata/","http://radioblackout.org/tag/crisi-idrica/","http://radioblackout.org/tag/ecologia/",[67,15,68,69],"acqua","crisi idrica","ecologia",{"post_content":71,"post_title":76,"tags":79},{"matched_tokens":72,"snippet":74,"value":75},[73],"Basilicata","In questi giorni la \u003Cmark>Basilicata\u003C/mark>, in particolare la rete di","In questi giorni la \u003Cmark>Basilicata\u003C/mark>, in particolare la rete di 29 comuni in provincia di Potenza, è rimasta senz'acqua: sono ancora in corso i razionamenti e questa crisi idrica senza precedenti lascia a secco più di 140mila persone. Fino a poco tempo prima la rete era approvvigionata attraverso il lago Camastra, invaso artificiale, oggi prosciugato. E' paradossale che la Regione sia ricca di acqua e sorgenti, ma per la maggior parte, questa risorsa viene dirottata su altri territori. Tornando indietro nel tempo, come sottolinea Rosario Gigliotti di Acqua Pubblica, questa crisi sarebbe potuta essere prevedibile ma qualche periodo di pioggia ha permesso di chiudere gli occhi agli enti responsabili della gestione dell'acqua e alle istituzioni rimandando un intervento strutturale necessario relativamente alle dighe, alla rete e ai pozzi. Nel frattempo è stata dichiarata potabile l'acqua del fiume Basento, soluzione contestata dai residenti che hanno anche manifestato sotto la Regione \u003Cmark>Basilicata\u003C/mark> in quanto sospetta di essere inquinata.\r\n\r\nIl tema al centro è che l'acqua da risorsa da tutelare e da garantire viene trasformata in merce utile al profitto e la popolazione è costretta a pagarne le conseguenze, nonostante il clamoroso successo del referendum sull'acqua pubblica del 2011. 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Dalla Valle del Sauro alla Val d’Agri si rinnovano le concessioni per la coltivazione di idrocarburi, in totale contrasto con gli obiettivi di decarbonizzazione imposti dall'Unione Europea e nonostante le ricadute ambientali e sociali sui territori e la popolazione. E i comitati ambientalisti a difesa del territorio dicono che i politici hanno venduto la Basilicata ai giganti del fossile. L'oro nero, venduto come soluzione alla povertà economica e sociale dei territori lucani, ha di fatto permesso una colonizzazione da parte dello Stato e delle aziende del petrolio, impoverendo e inquinando la Basilicata.\r\n\r\nLe proroghe per l'estrazione riguardano sia Tempa Rossa che la Val d'Agri, concedendo una coltivazione fino all'eventuale data del 2068.\r\n\r\nA tutto ciò si aggiungono i disastri ambientali prodotti dall'indotto petrolifero, come quello che vede il Centro oli Val d’Agri sotto processo per aver sversato 400 tonnellate di greggionell’ambiente nel 2017, fuoriuscite da fori presenti nelle mega cisterne.\r\n\r\nDi tutto ciò ce ne parla Linda Maggiori, giornalista freelance ed autrice di un articolo su questi temi. 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Quell'udienza a cui alludeva Francesco all'inizio di questo intervento, durante il quale a ogni nuovo capitolo aperto nel suo preciso flusso di coscienza (politica) e di informazione (precisa), ponderata da anni di lotte dei No Triv, si scoperchiava un nuovo verminaio: non manca nulla nella narrazione di Francesco a partire dalla miscela di rifiuti pericolosi e non a Viggiano, fino a quelli smaltiti a Pisticci Scalo che provengono da tutto il mondo in una situazione intollerabile dentro il parco (protetto!?) del Pollino.\r\nVi chiederete cosa c'entra il titolo con tutto ciò: è che il movimento No Triv (come i No Muos, No Tap, No Gronda, No terzo valico...) l'Otto dicembre partecipa alla giornata contro le Grandi Opere Inutili e dannose, che a Torino vedranno il momento più topico contro il Tav, un NO espresso in un percorso ruspante da piazza Statuto a piazza Castello, contrapposto a quello in provetta, organizzato da Mino Giachino e le sue 7 veline da salotto. In Basilicata la giornata vede l'adesione di più di 30 organizzazioni in difesa della cultura lucana e lo slogan sarà proprio quello: \"Da Venaus a Venosa\". Questo perché ciò che emerge dalla chiacchierata con Francesco è il dato essenziale per cui la questione petrolifera italiana non riguarda solo la Basilicata e non può essere sottaciuta ancora a lungo, perché il caso è nazionale e coinvolge ogni comparto e affonda nel passato evocato a più riprese – e riferendosi a varie epoche di depredazione, sfruttamento e distruzione del territorio lucano. Sentite un po’ la passione e la competenza con cui ci ha edotto sulla questione:\r\n\r\nscoperchiare il verminaio Eni in Basilicata","1 Dicembre 2018","2018-12-01 23:53:39","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/12/Oil_Lucania-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"164\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/12/Oil_Lucania-300x164.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/12/Oil_Lucania-300x164.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/12/Oil_Lucania-200x110.jpg 200w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/12/Oil_Lucania.jpg 600w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Da Venaus a Venosa: il verminaio Eni in Basilicata",1543708412,[163,164,63,165,166,120,167,168,169,170,171,172,173],"http://radioblackout.org/tag/8-dicembre/","http://radioblackout.org/tag/ammine/","http://radioblackout.org/tag/corruzione/","http://radioblackout.org/tag/cova/","http://radioblackout.org/tag/no-triv/","http://radioblackout.org/tag/petrolgate/","http://radioblackout.org/tag/pisticci-scalo/","http://radioblackout.org/tag/pozzi-val-dagri/","http://radioblackout.org/tag/smaltimento-illecito-rifiuti/","http://radioblackout.org/tag/tecnoparco/","http://radioblackout.org/tag/viggiano/",[175,176,15,177,178,18,179,180,181,182,183,184,185],"8 dicembre","ammine","corruzione","Cova","No Triv","Petrolgate","Pisticci Scalo","pozzi val d'Agri","smaltimento illecito rifiuti","Tecnoparco","Viggiano",{"post_content":187,"post_title":191,"tags":194},{"matched_tokens":188,"snippet":189,"value":190},[73],"7 veline da salotto. 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Le trivelle continuano a pompare una ricchezza che non li sfiora. E loro vanno via dalla regione più povera d’Italia dove il 31,6% di chi ha dai 15 ai 34 anni non ha uno straccio di lavoro, e più del 28% delle famiglie vive al di sotto della soglia di povertà.\r\nDai pozzi di petrolio non sono usciti né lavoro, né sviluppo. Altro che Texas, altro che “Libia di casa nostra”, come sosteneva il governatore Vito De Filippo, Pd. Dopo decenni di trivellazioni Potenza non è Dubai, la Val d’Agri non ha l’aspetto di un emirato e la “Basilicata coast-to coast” è solo un bel film.\r\n\r\nPer capire il grande inganno del petrolio bisogna dare un'occhiata ai numeri. Dai 25 pozzi attivi in Val d’Agri, la Basilicata estrae l’80 per cento della produzione petrolifera italiana, il 5-6 del fabbisogno nazionale. Le compagnie petrolifere, l’Eni e la Shell, in particolare, puntano a passare dagli attuali 80mila barili al giorno ai 104 mila previsti da un accordo del 1998, più altri 25 mila che dovrebbero venir fuori dal miglioramento delle tecniche estrattive. Con l’ampliamento del Centro oli di Viggiano e l’entrata in funzione dell’impianto Total di Tempa Rossa, a Corleto Perticara, la Basilicata raddoppierebbe la sua produzione petrolifera fino a 175 mila barili al giorno, il 12% del consumo italiano.\r\n\r\nL’illusione di un improvviso benessere si chiama royalty, la quota che le compagnie pagano allo Stato italiano per lo sfruttamento dei pozzi. Una legge del 1957 definiva un sistema di sliding scale royalty che andava dal 2 al 22% a barile, nel ‘96 una nuova normativa bloccò la percentuale al 7. Un vero eldorado per le compagnie. Che in Italia pagano molto di meno rispetto alla Norvegia e all’Indonesia, dove le royalty sono all’80%, o alla Libia, 90, mentre in Canada i governi locali si lamentano perché giudicano insufficiente il 45% che incassano su ogni barile. Solo le briciole di un grande business che arricchisce multinazionali e Stato italiano.\r\n\r\nNel 2010, anno d’oro per l’Eni (utile netto di 6,89 miliardi), la quota destinata alla regione e ai comuni lucani, più il 2,10% per il fondo benzina, è stata di 110 milioni. Pochissima cosa rispetto a quella che qui chiamano la “royalty camuffata”, quel 42% di tasse che lo Stato impone alle compagnie petrolifere.\r\n\r\nUn bel business. La recente inchiesta che ha obbligato alle dimissioni la ministra Guidi e fatto traballare il governo non è destinata a cambiare gli affari ma solo a regolare i conti all'interno dell'attuale classe dirigente.\r\nIl malaffare è normale nell'assegnazione di appalti e concessioni. Di tanto in tanto un'inchiesta manda all'aria equilibri consolidati. Ma è solo questione di tempo. Il tempo necessario a mettere in sella altri attori nell'eterna sceneggiata della spartizione dei beni pubblici a fini privati.\r\nIn Basilicata restano i danni alla salute e all'ambiente, senza neppure i benefici delle royalty.\r\n\r\nCe ne ha parlato Francesco.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2016-04-12-francesco-petroliolucano","12 Aprile 2016","2016-04-19 16:10:20","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/04/eni-total-shell-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"223\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/04/eni-total-shell-300x223.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/04/eni-total-shell-300x223.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/04/eni-total-shell.jpg 375w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","La truffa del petrolio lucano",1460486115,[63,121,308],"http://radioblackout.org/tag/royalty/",[15,20,25],{"post_content":311,"tags":315},{"matched_tokens":312,"snippet":313,"value":314},[73],"giovani ogni anno lasciano la \u003Cmark>Basilicata\u003C/mark>. 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Non è stato neppure scelto il posto dove farlo. Di tanto in tanto circolano rumores infondati su questa o quella località.\r\n\r\nL’ultimo tentativo reale venne fatto a Scanzano Ionico, dove una cava salina era stata indicata come bara ideale per l’immondizia nucleare.\r\n\r\nIl posto sembrava perfetto. Un sindaco fascista con un trascorso di tangenti per gestione di traffici di rifiuti speciali, un piccolo paese della Basilicata, la promessa di cascata di soldi per compensare il rischio. Come è finita oggi lo ricordano in pochi. Una rivolta popolare scuote il paese: statali e ferrovia sono bloccate dalla gente di Scanzano per due settimane, il sindaco deve barricarsi in casa, la polizia deve fare dietrofront.\r\nLa mobilità dell’intera Basilicata va in tilt. Il governo cede e ritira il progetto.\r\n\r\nLe scorie restano dove sono. In Piemonte. Tra Trino Vercellese, Bosco Marengo e, soprattutto, Saluggia, è concentrato il 73% delle scorie italiane.\r\n\r\nIl deposito nazionale delle scorie italiane è, nei fatti, a Saluggia. Il posto peggiore per i rischi idrogeologici, perché Saluggia è al centro di un triangolo, tracciato dalla Dora Baltea e due canali. Sotto passano le falde acquifere che alimentano l’acquedotto del Monferrato.\r\nQualche anno fa l’alluvione mise a rischio di inquinamento l’intera area e, in almeno un’occasione, è stata dimostrata la radioattività della falda superficiale.\r\nTra pochi anni sarà completato il Cemex, una bara di cemento, che dovrebbe rendere più sicuro il sito “temporaneo”. Quello “definitivo” venne deciso con una legge del 2003, dopo l’annuncio del 1999. Sono passati 17 anni e nulla è successo. Persino la Carta dei siti papabili, in teoria pronta da due anni,non è mai stata resa nota. Evidentemente si temono ripercussioni nelle urne.\r\n\r\nUna domanda sorge spontanea. Perché Saluggia e gli altri paesi soggetti a servitù nucleari non insorgono? Perché non si muove quasi nulla?\r\nLa risposta è semplice ed ha parecchi zeri. 15 milioni di euro all’anno per le compensazioni.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Lorenzo Bianco, attivista antinuclearista.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2017 01 10 lorenzo depositoscorie","11 Gennaio 2017","2017-01-12 14:18:11","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/01/scorie_nucleari-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"180\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/01/scorie_nucleari-300x180.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/01/scorie_nucleari-300x180.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/01/scorie_nucleari.jpg 638w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Saluggia. 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A scuola di obbedienza\r\nLa Camera ha approvato in via definitiva il ddl Valditara sul voto in condotta.\r\nIl provvedimento prevede la bocciatura con il 5 in condotta e il ritorno della valutazione numerica sul comportamento alle medie.\r\nPer quanto riguarda le scuole superiori, nel caso di voto pari a 6 si avrà un debito formativo e si dovrà sostenere un elaborato di educazione civica. La condotta diventa uno spartiacque per gli studenti delle superiori, sottoposti ad un chiaro ricatto: o accettano di piegarsi, astenendosi da proteste e lotte o avranno un voto di maturità più basso. Infatti è prevista la decurtazione per chi ha meno di 9 di condotta.\r\nQuello di Valditara è un modello di scuola/caserma, dove l’obbedienza è il fulcro di un progetto educativo disciplinare.\r\nNe abbiamo parlato con Patrizia Nesti\r\n\r\nTramandare il fuoco. Per un approccio libertario alla questione palestinese. Una critica a essenzialismo e nazionalismo.\r\nQuest’opuscolo scaturisce dalla necessità di immaginare e praticare una diversa prospettiva politica alla lotta contro il genocidio a Gaza. E, più in generale, a tutte le guerre e ad ogni dinamica escludente. (…)\r\nCon il passare dei mesi abbiamo temuto che arrivasse l’assuefazione all’orrore. Già sta accadendo in Ucraina, già avviene nei tanti luoghi del pianeta, dove si consumano tragedie immani nel silenzio dei più.\r\nDi un fatto siamo certi, perché rappresenta un orizzonte etico ineludibile. 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Note sulla Basilicata a Torino\r\n“È domenica mattina a Torino, mi aggiro in piazza della Repubblica alla ricerca di un filone di pane. Noto la figura di Franco Arminio, poeta dell’Italia interna, e mi chiedo quale ragione l’abbia condotto qui. Sono di fronte al Mercato Centrale di Torino, struttura in vetro e metallo che accoglie ristoranti, negozi di gastronomia, rivendite di cibo per ricchi avventori. All’ingresso ecco un manifesto verde con uno slogan: “Basilicata, Terra e Visione”.”\r\nQuesto l’incipit di un articolo di Francesco Migliaccio sulla trasformazione dei Sassi di Matera in Lunapark\r\n\r\nAppuntamenti: \r\n\r\n\r\nVenerdì 11 ottobre\r\nore 21\r\nin corso Palermo 46\r\nLeggi di guerra. Quando la democrazia diventa fascismo\r\nLa stretta securitaria imposta dal DDL 1660 è un ulteriore tassello nel mosaico repressivo del governo. 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Aborto: la libertà negata. A scuola di obbedienza. Da Gaza a Tel Aviv: insurrezione, diserzione, internazionalismo. Note sulla Basilicata a Torino….","podcast",1728032986,[],[],{"post_content":415,"post_title":419},{"matched_tokens":416,"snippet":417,"value":418},[73],"va al mercato. Note sulla \u003Cmark>Basilicata\u003C/mark> a Torino\r\n“È domenica mattina","ll podcast del nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming.\r\n\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/2024-09-27-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nAborto. La libertà negata\r\nIn Italia la libertà di abortire non c’è. 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La condotta diventa uno spartiacque per gli studenti delle superiori, sottoposti ad un chiaro ricatto: o accettano di piegarsi, astenendosi da proteste e lotte o avranno un voto di maturità più basso. Infatti è prevista la decurtazione per chi ha meno di 9 di condotta.\r\nQuello di Valditara è un modello di scuola/caserma, dove l’obbedienza è il fulcro di un progetto educativo disciplinare.\r\nNe abbiamo parlato con Patrizia Nesti\r\n\r\nTramandare il fuoco. Per un approccio libertario alla questione palestinese. Una critica a essenzialismo e nazionalismo.\r\nQuest’opuscolo scaturisce dalla necessità di immaginare e praticare una diversa prospettiva politica alla lotta contro il genocidio a Gaza. E, più in generale, a tutte le guerre e ad ogni dinamica escludente. (…)\r\nCon il passare dei mesi abbiamo temuto che arrivasse l’assuefazione all’orrore. Già sta accadendo in Ucraina, già avviene nei tanti luoghi del pianeta, dove si consumano tragedie immani nel silenzio dei più.\r\nDi un fatto siamo certi, perché rappresenta un orizzonte etico ineludibile. Non ci rassegneremo mai all’ineluttabilità dei massacri, degli stupri, delle torture.\r\nIl nostro impegno non è venuto mai meno, nonostante la nostra sostanziale estraneità a manifestazioni aperte, se non promosse, da esponenti religiosi e da nazionalisti.\r\nAbbiamo costruito piazze, cortei e momenti di riflessione e lotta contro la fabbricazione ed il commercio di armi, i poligoni e le basi militari, la collusione tra scuola, università e guerra, contro la militarizzazione delle periferie, delle frontiere, dei cpr…\r\nAbbiamo sostenuto disertori ed oppositori in Russia e in Ucraina. Abbiamo appoggiato gli anarchici sudanesi che si battono contro i macellai che si contendono il territorio.\r\nSiamo al fianco di chi lotta contro sfruttatori ed oppressori nel “proprio” paese, noi lottiamo contro sfruttatori ed oppressori nel “nostro” paese.\r\nNoi siamo dalla parte delle vittime. Dalle parte delle bambine e dei bambini, degli uomini e delle donne uccise, massacrate, affamate, umiliate.\r\nIn ogni dove. Sempre. (...)\r\nL'immane massacro della popolazione gazawi e i movimenti di appoggio alla \"resistenza\" palestinese sviluppatisi nel nostro paese dopo il 7 ottobre 2023 hanno evidenziato crepe che hanno radici profonde, tutte da indagare e comprendere.\r\nCi muove una necessità forte, perché al di là delle peculiarità della questione palestinese, temi quali il nazionalismo, il declino dell’approccio di classe, l’affermarsi di dinamiche identitarie essenzialiste e di una concezione distorta dei processi decoloniali ci interrogano tutti sulle prospettive di un movimento di emancipazione sociale, individuale, politica capace di trasformare l’esistente all’insegna di un concreto affermarsi di libertà, uguaglianza, solidarietà.”\r\nCon Lollo, uno dei compagn che hanno partecipato alla stesura del testo, abbiamo anticipato alcune delle tematiche di cui si è discusso durante la presentazione dell’opuscolo.\r\n\r\nLa vergogna va al mercato. Note sulla \u003Cmark>Basilicata\u003C/mark> a Torino\r\n“È domenica mattina a Torino, mi aggiro in piazza della Repubblica alla ricerca di un filone di pane. Noto la figura di Franco Arminio, poeta dell’Italia interna, e mi chiedo quale ragione l’abbia condotto qui. Sono di fronte al Mercato Centrale di Torino, struttura in vetro e metallo che accoglie ristoranti, negozi di gastronomia, rivendite di cibo per ricchi avventori. All’ingresso ecco un manifesto verde con uno slogan: “\u003Cmark>Basilicata\u003C/mark>, Terra e Visione”.”\r\nQuesto l’incipit di un articolo di Francesco Migliaccio sulla trasformazione dei Sassi di Matera in Lunapark\r\n\r\nAppuntamenti: \r\n\r\n\r\nVenerdì 11 ottobre\r\nore 21\r\nin corso Palermo 46\r\nLeggi di guerra. Quando la democrazia diventa fascismo\r\nLa stretta securitaria imposta dal DDL 1660 è un ulteriore tassello nel mosaico repressivo del governo. Colpi sempre più duri a chi lotta nei CPR e nelle carceri, a chi si batte contro gli sfratti, a chi occupa, a chi fa scritte su caserme e commissariati, a chi fa un blocco stradale, a chi sostiene e diffonde idee sovversive.\r\nQuesti dispositivi si configurano come diritto penale del nemico, pur mantenendosi in una cornice universalista. \r\nIl diritto penale del nemico è informato ad una logica di guerra. In guerra i nemici vanno annientati, ridotti a nulla, privati di vita, libertà e dignità. Per il nemico non valgono le tutele formali riservate ai cittadini.\r\nInterverrà l’avvocato Eugenio Losco\r\n\r\nSabato 12 ottobre\r\nore 10,30/13,30\r\npresidio al Balon\r\ncontro il ddl 1660\r\n\r\nDomenica 20 ottobre\r\nAssemblea Antimilitarista\r\ndalle 10 alle 17\r\nA Massenzatico (Reggio Emilia)\r\nPresso le \"Cucine del popolo\", via Beethoven 78\r\nPer info: assembleantimilitarista@gmail.com\r\n\r\nOgni martedì\r\ndalle 18 alle 20\r\nin corso Palermo 46\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro\r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!\r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20 (per info scrivete a fai_torino@autistici.org)\r\n\r\nwww.anarresinfo.org",{"matched_tokens":420,"snippet":421,"value":421},[73],"Anarres del 27 settembre. Aborto: la libertà negata. A scuola di obbedienza. Da Gaza a Tel Aviv: insurrezione, diserzione, internazionalismo. 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L'incidenza dell'attività dell'Eni (ma anche di Shell e Total) sul luogo è devastante: inquinamento atmosferico e delle falde, consumo delle acque e del territorio, sversamento di petrolio come constatato nell'inchiesta che, a partire dal 2017, vede indagati i dirigenti del colosso petrolifero nostrano e che ha già preso tragici risvolti: oltre alle mazzette ai PM che indagavano sul caso s'aggiunge la misteriosa morte di Gianluca Griffa, ex responsabile della produzione del sito che, come testimoniano le sue mail, da anni denunciava ai suoi superiori lo stato d'abbandono e le perdite dei serbatoi del COVA. \r\n\r\nAnche in Basilicata Eni cerca di pulirsi la facciata con un progetto multimilionario di sostenibilità ambientale in cui si impegna a fornire i suoi dati alle agenzie di controllo del territorio e a sostenere progetti di economia circolare e riscoperta di prodotti agricoli. Un progetto, questo dell'Energy Valley, che non sostituisce il lavoro estrattivo dell'Eni, ma che lo rende più accettabile alla popolazione lucana, ormai delusa e scettica verso una classe politica che rappresenta solo gli interessi delle multinazionali del petrolio. Oltretutto gli impianti di pulizia delle acque e le centrali eoliche andranno a sostenere soltanto i centri d'estrazione. L'ultima beffa consiste nell'ingresso di rappresentati dell'Eni nelle scuole per parlare di ambiente e sostenibilità.\r\n\r\nLa forza di queste multinazionali per radicarsi nel territorio è il potere scientista, ovvero l'utilizzo di dottori, agronomi ed esperti che negano i segnali fisici della popolazione e assicurano la bontà della produzione sulla base dei limiti che loro hanno deciso. Altro capitolo sono le royalty che l'amministrazione usa nella spesa pubblica ordinaria invece che intervenire in progetti straordinari che la popolazione continua a vedersi negati.\r\n\r\nAnche in Nigeria le dinamiche di sfruttamento e corruzione vedono il cane a sei zampe sul banco degli imputati per essersi accaparrato il bando per l'estrazione di un enorme giacimento petrolifero al largo del delta del Niger pagando esclusivamente una tangente ai rappresentanti del governo, negando così al popolo nigeriano i proventi delle sue ricchezze naturali. Anche in questo caso il processo ha assunto tinte fosche col tentativo d'assassinio dell'autorità nigeriana anticorruzione.\r\n\r\nNe parliamo con Mimmo Nardozza autore del documentario \"maldagri\"\r\nmaldagri: https://www.youtube.com/watch?v=KDpnkQ6uL5A\r\nmaldagri 2019: https://www.youtube.com/watch?v=FCgLP7MbLz0\r\n\r\nper ascoltare il podcast della puntata clicca qui:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/02/maldagri.mp3\"][/audio]","4 Febbraio 2020","2020-02-18 18:48:12","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/02/malda-200x110.jpg","maldagri, le nefandezze dell'Eni in Basilicata",1580822333,[],[],{"post_content":444,"post_title":448},{"matched_tokens":445,"snippet":446,"value":447},[73],"serbatoi del COVA. \r\n\r\nAnche in \u003Cmark>Basilicata\u003C/mark> Eni cerca di pulirsi la","la Val d'Agri ospita il più grande sito d'estrazione petrolifera su terraferma in Europa. 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Meg ci ha spiegato come attraverso le assemblee aperte a tutt* nelle università si è organizzata la costruzione politica dello spezzone di quest'anno\": \"lo spezzone sociale del primo maggio 2025 incarna l’unica alternativa reale allo scenario di guerra che sta venendo costruito scientificamente per imporre il ricatto della precarietà e un impoverimento progressivo in tutte le sfere della vita con l’obiettivo della disponibilità alla guerra\"\r\nAPPUNTAMENTO PER TUTT* ALLE 9.00 IN PIAZZA VITTORIO\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/F_m_29_04_Studentessa-presenta-spezzone-sociale-1-maggio.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl secondo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Salvatore, compagno di Taranto storico e coordinatore provinciale COBAS che ci ha spiegato come quest'anno in Puglia si terranno in piedi sia il primo maggio a Bari unitario regionale che quello a Taranto. Questa decisione è stata concordata e condivisa durante le assemblee di preparazione ed ha convinto tutt*: \"non è un segnale di separazione/divisione delle realtà di base coinvolte ma un riconoscere da parte di tutt* che la specificità di Taranto, dove si riscontra il ricatto salute/lavoro/ambiente da sempre, và a tracciare/riprendere e confermare un percorso politico che diventa riappropriazione del protagonismo della classe operaia pronta a riprendersi la piazza, il concerto popolare (che fin dalla sua prima edizione, l’evento si proponeva essere come un’alternativa alle celebrazioni istituzionali del Primo Maggio), la salute, il territorio, etc.\"\r\nQui di seguito pubblichiamo comunicato stampa del primo maggio regionale di Bari:\r\n\r\n\"Chiudiamo il consolato onorario israeliano di Bari, luogo di guerra e politiche di orrore!!!\r\nIl Tavolo regionale per la Palestina ,contro le guerre ed il riarmo UE, contro il governo della Meloni, organizza a Bari il 1 Maggio con partenza alle ore 9,30 da Piazza Diaz un corteo internazionalista a sostegno della Palestina e di tutti i popoli oppressi.\r\nAlla fine del corteo,affianco al teatro Petruzzelli, ci saranno interventi di lavoratori, studenti , associazioni, per un 1 Maggio solidale e contro il governo meloni .\r\nIl tavolo regionale ha sempre sostenuto nelle manifestazioni per la Palestina che israele non è solo quella entità che vediamo ;\r\nisraele vive soprattutto , come quello che vediamo in Puglia, grazie a quelle fitte relazioni sui territori fatte di produzione militare e civile ,di esercitazioni militari in comune,di cosiddetti rapporti culturali,di accordi con Enti ed Istituzioni come Regione Puglia ed Università.\r\nBasta vedere cosa riporta il sito facebook del consolato onorario di Puglia ,che comprende anche la regione Basilicata e Molise; il consolato è retto da luigi de santis, unico console onorario in Italia riconosciuto dallo stato di israele proprio per la sua importanza.\r\nIl console onorario Luigi de santis ha ricevuto a Dicembre dalla prefettura di Bari il mantenimento della scorta.\r\nUn esempio di questa proficua attività è rappresentato dall’incontro realizzato il 18 marzo2025 tra il presidente della nuova fiera del levante(proprietà regione Puglia),Gaetano Frulli,e il decano del corpo consolare della Puglia, Basilicata e Molise, ioania Gherorghias.\r\nIn questa occasione è stato firmato un protocollo d’intesa per promuovere le imprese del territorio sui mercati internazionali.\r\nOppure l’incontro svolto il 14 Gennaio 2025con il ministro degli affari esteri di israele, gideon moshe sa’ar.\r\nUnitamente ai rapporti di collaborazione con la Regione Puglia ,con le Università,di scuole di droni per quello che significa, di costruzione di pezzi di aereo od elicottero per uso militare a volte in piccoli paesi,di esercitazioni militari come quella avvenuta presso l’aeroporto militare di Amendola ,vicino Foggia , l’11 Febbraio 2025.\r\nProprio lì davanti abbiamo manifestato lo scorso giugno per il G7 ascoltando negli incontri svolti in quella occasione il Vescovo di Manfredonia Moscone;oggi il Vescovo viene messo all’indice dall’Ambasciata israeliana di Roma che si è recata presso la Santa Sede dove lo ha accusato di antisemitismo.\r\nIl ruolo di informatore qualcuno lo avrà certamente svolto…. ed il dubbio ci viene.\r\nPer non dimenticare tutte le apparecchiature di sicurezza e di comunicazione comprate dai militari italiani,nell’ultimo periodo il governo italiano ha comprato centinaia di missili anti/carro proprio come quelli usati a Gaza in questi anni.\r\nRicordiamo anche il tentativo di costruire un villaggio turistico per riccastri in località Mogale (Ostuni) da una società Israeliana; caso strano il console onorario è il responsabile regionale dei giovani costruttori edili.\r\nBisogna chiudere questo consolato barese ormai diventato luogo di guerra e di terrore ; così come sul finire degli anni ’80 ,nelle lotte di sostegno alle Intifada Palestinesi, contrastammo in tanti duramente la istituita camera di commercio italo-israeliana fino alla sua chiusura.\r\nRealizzammo una doppia incursione all’interno della Fiera del Levante; la prima togliendo dal pennone la bandiera di israele ,buttandola nel cassonetto della spazzatura ed esponendo una enorme bandiera Palestina con la scritta “Palestina Libera”.\r\nLa seconda incursione avvenne all’interno di uno stand a loro dedicato , all’esterno della “galleria delle nazioni”.\r\nIn quella occasione furono trovati, ben occultati, degli opuscoli dedicata agli operatori commerciali.\r\nQuesti opuscoli parlavano della possibilità di non pagare tasse attraverso la triangolazione Italia-israele-Sudafrica dell’allora Apartheid.\r\nOggi più che mai è necessaria la lotta contro israele , a sostegno della Palestina.\r\nBisogna chiudere il consolato onorario di Bari che sostiene israele attraverso relazioni con “sinceri democratici” pugliesi.\r\nE’ ora di dire basta, la misura è più che colma.\r\nBari 27.04.2025\"\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/F_m_29_04_Salvatore-COBAS-su-1-maggio-a-Bari-e-Taranto.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl terzo approfondimento della serata lo abbiamo fatto in compagnia di Leo dell'Assemblea Pecaria Universitaria. Partendo dall'assemblea che ha visto ricercat* e lavorat* dell'università sempre più unit* nella lotta contro i forti tagli imposti dalla scorsa finanziaria e dalla riforma Bernini (per quanto momentaneamente \"stoppata), ci siamo fatti poi descrivere i prossimi appuntamenti che coinvolgeranno l'assemblea pecaria, il primo maggio in corteo all'interno dello spezzone sociale e il 12 maggio verso uno sciopero del precariato universitario, creato dall'unione delle diverse realtà italiane.\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/F_m_29_04_Leo-assemblea-universitaria-precaria-su-sciopero-nazionale-12-maggio-.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl quarto argomento della puntata è stato quello dei reiterati comportamenti a dir poco anti-sindacali, messi in atto dalla cooperativa sociale Arcobaleno, ne abbiamo parlato con Giancarlo secondo lavoratore da poco licenziato dalla cooperativa stessa. Abbiamo parlato più volte di questa realtà, che tra gli altri ambiti si occupa di fornire servizi di raccolta rifiuti per il comune di Torino, che da quando ha visto l'interesse attivo da parte di Marco e Giancarlo, delegati USB all'interno della cooperativa, nel tutelare i lavoratori e la loro paga, ha inaugurato una vera e propria guerra contro chi osa dissentire.\r\n\r\nPrima i richiami a Marco per gli attacchinaggi in sede (tramite il cavillo che la bacheca sindacale era ad uso esclusivo dell'altro sindacato interno alla cooperativa, la CGIL), seguiti dal licenziamento per danno di immagine alla cooperativa. (ne abbiamo parlato in passato in questa intervista). Per poi arrivare al licenziamento di una persona con un'invalidità del 75%, seguita dai servizi sociali di più di 50 anni, da parte di quelle realtà che dovrebbero agire esattamente per non permettere che queste cose avvengano. Ci siamo fatti raccontare da Giancarlo i dettagli di questa vicenda, il quale ci ha anche invitati al presidio del 13 maggio, all'interno dello sciopero delle cooperative sociali davanti al comune, per richiedere il commissariamento della cooperativa.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/F_m_29_04_Giancarlo-su-licenziamento-cooperativa-arcobaleno.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]","13 Maggio 2025","2025-05-13 23:17:02","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/spezzone-social-200x110.jpeg","frittura mista|radio fabbrica 29/04/2025",1747178222,[470],"http://radioblackout.org/tag/frittura-mista-radio-fabbrica/",[393],{"post_content":473},{"matched_tokens":474,"snippet":475,"value":476},[73],"che comprende anche la regione \u003Cmark>Basilicata\u003C/mark> e Molise; il consolato è","Il primo approfondimento della puntata lo abbiamo fatto in compagnia di Meg studentessa universitaria a Torino sulla partecipazione al corteo del primo maggio 2025 dello spezzone sociale. Meg ci ha spiegato come attraverso le assemblee aperte a tutt* nelle università si è organizzata la costruzione politica dello spezzone di quest'anno\": \"lo spezzone sociale del primo maggio 2025 incarna l’unica alternativa reale allo scenario di guerra che sta venendo costruito scientificamente per imporre il ricatto della precarietà e un impoverimento progressivo in tutte le sfere della vita con l’obiettivo della disponibilità alla guerra\"\r\nAPPUNTAMENTO PER TUTT* ALLE 9.00 IN PIAZZA VITTORIO\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/F_m_29_04_Studentessa-presenta-spezzone-sociale-1-maggio.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl secondo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Salvatore, compagno di Taranto storico e coordinatore provinciale COBAS che ci ha spiegato come quest'anno in Puglia si terranno in piedi sia il primo maggio a Bari unitario regionale che quello a Taranto. Questa decisione è stata concordata e condivisa durante le assemblee di preparazione ed ha convinto tutt*: \"non è un segnale di separazione/divisione delle realtà di base coinvolte ma un riconoscere da parte di tutt* che la specificità di Taranto, dove si riscontra il ricatto salute/lavoro/ambiente da sempre, và a tracciare/riprendere e confermare un percorso politico che diventa riappropriazione del protagonismo della classe operaia pronta a riprendersi la piazza, il concerto popolare (che fin dalla sua prima edizione, l’evento si proponeva essere come un’alternativa alle celebrazioni istituzionali del Primo Maggio), la salute, il territorio, etc.\"\r\nQui di seguito pubblichiamo comunicato stampa del primo maggio regionale di Bari:\r\n\r\n\"Chiudiamo il consolato onorario israeliano di Bari, luogo di guerra e politiche di orrore!!!\r\nIl Tavolo regionale per la Palestina ,contro le guerre ed il riarmo UE, contro il governo della Meloni, organizza a Bari il 1 Maggio con partenza alle ore 9,30 da Piazza Diaz un corteo internazionalista a sostegno della Palestina e di tutti i popoli oppressi.\r\nAlla fine del corteo,affianco al teatro Petruzzelli, ci saranno interventi di lavoratori, studenti , associazioni, per un 1 Maggio solidale e contro il governo meloni .\r\nIl tavolo regionale ha sempre sostenuto nelle manifestazioni per la Palestina che israele non è solo quella entità che vediamo ;\r\nisraele vive soprattutto , come quello che vediamo in Puglia, grazie a quelle fitte relazioni sui territori fatte di produzione militare e civile ,di esercitazioni militari in comune,di cosiddetti rapporti culturali,di accordi con Enti ed Istituzioni come Regione Puglia ed Università.\r\nBasta vedere cosa riporta il sito facebook del consolato onorario di Puglia ,che comprende anche la regione \u003Cmark>Basilicata\u003C/mark> e Molise; il consolato è retto da luigi de santis, unico console onorario in Italia riconosciuto dallo stato di israele proprio per la sua importanza.\r\nIl console onorario Luigi de santis ha ricevuto a Dicembre dalla prefettura di Bari il mantenimento della scorta.\r\nUn esempio di questa proficua attività è rappresentato dall’incontro realizzato il 18 marzo2025 tra il presidente della nuova fiera del levante(proprietà regione Puglia),Gaetano Frulli,e il decano del corpo consolare della Puglia, \u003Cmark>Basilicata\u003C/mark> e Molise, ioania Gherorghias.\r\nIn questa occasione è stato firmato un protocollo d’intesa per promuovere le imprese del territorio sui mercati internazionali.\r\nOppure l’incontro svolto il 14 Gennaio 2025con il ministro degli affari esteri di israele, gideon moshe sa’ar.\r\nUnitamente ai rapporti di collaborazione con la Regione Puglia ,con le Università,di scuole di droni per quello che significa, di costruzione di pezzi di aereo od elicottero per uso militare a volte in piccoli paesi,di esercitazioni militari come quella avvenuta presso l’aeroporto militare di Amendola ,vicino Foggia , l’11 Febbraio 2025.\r\nProprio lì davanti abbiamo manifestato lo scorso giugno per il G7 ascoltando negli incontri svolti in quella occasione il Vescovo di Manfredonia Moscone;oggi il Vescovo viene messo all’indice dall’Ambasciata israeliana di Roma che si è recata presso la Santa Sede dove lo ha accusato di antisemitismo.\r\nIl ruolo di informatore qualcuno lo avrà certamente svolto…. ed il dubbio ci viene.\r\nPer non dimenticare tutte le apparecchiature di sicurezza e di comunicazione comprate dai militari italiani,nell’ultimo periodo il governo italiano ha comprato centinaia di missili anti/carro proprio come quelli usati a Gaza in questi anni.\r\nRicordiamo anche il tentativo di costruire un villaggio turistico per riccastri in località Mogale (Ostuni) da una società Israeliana; caso strano il console onorario è il responsabile regionale dei giovani costruttori edili.\r\nBisogna chiudere questo consolato barese ormai diventato luogo di guerra e di terrore ; così come sul finire degli anni ’80 ,nelle lotte di sostegno alle Intifada Palestinesi, contrastammo in tanti duramente la istituita camera di commercio italo-israeliana fino alla sua chiusura.\r\nRealizzammo una doppia incursione all’interno della Fiera del Levante; la prima togliendo dal pennone la bandiera di israele ,buttandola nel cassonetto della spazzatura ed esponendo una enorme bandiera Palestina con la scritta “Palestina Libera”.\r\nLa seconda incursione avvenne all’interno di uno stand a loro dedicato , all’esterno della “galleria delle nazioni”.\r\nIn quella occasione furono trovati, ben occultati, degli opuscoli dedicata agli operatori commerciali.\r\nQuesti opuscoli parlavano della possibilità di non pagare tasse attraverso la triangolazione Italia-israele-Sudafrica dell’allora Apartheid.\r\nOggi più che mai è necessaria la lotta contro israele , a sostegno della Palestina.\r\nBisogna chiudere il consolato onorario di Bari che sostiene israele attraverso relazioni con “sinceri democratici” pugliesi.\r\nE’ ora di dire basta, la misura è più che colma.\r\nBari 27.04.2025\"\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/F_m_29_04_Salvatore-COBAS-su-1-maggio-a-Bari-e-Taranto.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl terzo approfondimento della serata lo abbiamo fatto in compagnia di Leo dell'Assemblea Pecaria Universitaria. Partendo dall'assemblea che ha visto ricercat* e lavorat* dell'università sempre più unit* nella lotta contro i forti tagli imposti dalla scorsa finanziaria e dalla riforma Bernini (per quanto momentaneamente \"stoppata), ci siamo fatti poi descrivere i prossimi appuntamenti che coinvolgeranno l'assemblea pecaria, il primo maggio in corteo all'interno dello spezzone sociale e il 12 maggio verso uno sciopero del precariato universitario, creato dall'unione delle diverse realtà italiane.\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/F_m_29_04_Leo-assemblea-universitaria-precaria-su-sciopero-nazionale-12-maggio-.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl quarto argomento della puntata è stato quello dei reiterati comportamenti a dir poco anti-sindacali, messi in atto dalla cooperativa sociale Arcobaleno, ne abbiamo parlato con Giancarlo secondo lavoratore da poco licenziato dalla cooperativa stessa. Abbiamo parlato più volte di questa realtà, che tra gli altri ambiti si occupa di fornire servizi di raccolta rifiuti per il comune di Torino, che da quando ha visto l'interesse attivo da parte di Marco e Giancarlo, delegati USB all'interno della cooperativa, nel tutelare i lavoratori e la loro paga, ha inaugurato una vera e propria guerra contro chi osa dissentire.\r\n\r\nPrima i richiami a Marco per gli attacchinaggi in sede (tramite il cavillo che la bacheca sindacale era ad uso esclusivo dell'altro sindacato interno alla cooperativa, la CGIL), seguiti dal licenziamento per danno di immagine alla cooperativa. (ne abbiamo parlato in passato in questa intervista). Per poi arrivare al licenziamento di una persona con un'invalidità del 75%, seguita dai servizi sociali di più di 50 anni, da parte di quelle realtà che dovrebbero agire esattamente per non permettere che queste cose avvengano. Ci siamo fatti raccontare da Giancarlo i dettagli di questa vicenda, il quale ci ha anche invitati al presidio del 13 maggio, all'interno dello sciopero delle cooperative sociali davanti al comune, per richiedere il commissariamento della cooperativa.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/F_m_29_04_Giancarlo-su-licenziamento-cooperativa-arcobaleno.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]",[478],{"field":99,"matched_tokens":479,"snippet":475,"value":476},[73],{"best_field_score":368,"best_field_weight":369,"fields_matched":22,"num_tokens_dropped":48,"score":370,"tokens_matched":22,"typo_prefix_score":48},{"document":482,"highlight":494,"highlights":499,"text_match":366,"text_match_info":502},{"comment_count":48,"id":483,"is_sticky":48,"permalink":484,"podcastfilter":485,"post_author":462,"post_content":486,"post_date":487,"post_excerpt":54,"post_id":483,"post_modified":488,"post_thumbnail":489,"post_title":490,"post_type":410,"sort_by_date":491,"tag_links":492,"tags":493},"88688","http://radioblackout.org/podcast/frittura-mistaradio-fabbrica-09-04-2024/",[380]," \r\n\r\nIl primo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Rossella Verteramo, delegata USB, sullo sciopero nazionale del lavoro sociale del 10/04/24. La mobilitazione segue di pochi giorni la sottoscrizione, da parte confederale,del rinnovo del CCNL delle cooperative sociali, un accordo che lascia l'amaro in bocca a oltre 400.000 lavorator* impiegati nel settore socio-sanitario-assistenziale ed educativo. Domani 10 aprile ci sarà il corteo nazionale a Roma con partenza alle ore 11.00am da piazza santi apostoli.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/F_m_09_04_Rossella-USB-su-sciopero-nazionale-coop-sociali.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl secondo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Mariateresa dell'associazione Lisangà sul convegno che si terrà a Chivasso il 14/04/24 su:\r\nLotte contadine di ieri e di oggi. Per la dignità e l'equità nella solidarietà. Al convegno si metteranno a confronto 3 casi/ 3 storie: Basilicata -Piemonte - El Salvador.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/F_m_09_04_Maria-Teresa-associazione-Lisangà-su-evento-lotte-contadine.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl terzo approfondimento di oggi lo abbiamo fatto in compagnia di Micaela San Filippo, Fiom CGIL area opposizione, sullo sciopero di 8 ore del settore auto e corteo del 12/04/24 che partirà da piazza statuto alle ore 9.oo. I temi portati in piazza sono :\r\n\r\n- assegnazione di nuovi modelli di auto per rilanciare la\r\nproduzione/occupazione;\r\n- assunzione di giovani lavorator*\r\n- integrazione di produzione di componenti destinati ad auto\r\nelettriche/idrogeno\r\n- conferma del ruolo strategico territoriale.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/F_m_09_04_Michela-FIOM-su-sciopero-e-corteo-stellantis.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]","10 Aprile 2024","2024-04-10 21:42:31","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/IMG-20240406-WA0000-200x110.jpg","frittura mista|radio fabbrica 09/04/2024",1712785351,[470],[393],{"post_content":495},{"matched_tokens":496,"snippet":497,"value":498},[73],"confronto 3 casi/ 3 storie: \u003Cmark>Basilicata\u003C/mark> -Piemonte - El Salvador.\r\n\r\nBuon ascolto\r"," \r\n\r\nIl primo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Rossella Verteramo, delegata USB, sullo sciopero nazionale del lavoro sociale del 10/04/24. 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si attende la sentenza per il ricalcolo della pena nei confronti di Anna Beniamino e Alfredo Cospito, in giro per l’Italia arrivano notizie di diverse operazioni repressive tese a colpire la solidarietà e la conflittualità sviluppatesi negli ultimi mesi all’interno della mobilitazione contro 41 bis ed ergastolo ostativo.\r\n\r\nMentre apprendiamo della notifica di misure cautelari a Milano, nonché di perquisizioni e sequestro di materiale informatico presso le abitazioni di compagne/i anarchici in Basilicata, partiamo con una diretta per analizzare l’inchiesta aperta dalla Procura di Bologna:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/06/BCUPCB_inchiesta-bologna-solidarieta.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nRaggiungiamo telefonicamente una compagna per farci raccontare delle misure cautelari emesse contro compagne e compagni questa mattina a Milano: un'operazione che si inserisce nell'inchiesta (tutt'ora aperta) per i fatti dell'11 Febbraio 2023, giornata in cui 11 persone erano state fermate durante le cariche contro un corteo solidale:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/06/BCUPCB_milano-perqs.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nNon riuscendo ad avere maggiori informazioni sulle perquisizioni a Potenza rilanciamo quanto ci è stato inviato:\r\n\r\n\"Alle 5 di questa mattina la divisione antiterrorismo di Potenza ha effettuato approfondite perquisizioni a casa di alcunx compagnx cercando prove della loro partecipazione alla campagna di solidarietà con Alfredo Cospito e contro il 41 bis, tentando di sequestrare qualsiasi dispositivo elettronico-informatico alle persone indagate.\"","26 Giugno 2023","2023-06-26 14:54:58","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/06/bcupcb_repressione-mi-bo-200x110.jpg","Colpire la solidarietà anarchica: Bologna, Milano, Potenza",1687791298,[516,517],"http://radioblackout.org/tag/41-bis/","http://radioblackout.org/tag/repressione/",[395,397],{"post_content":520},{"matched_tokens":521,"snippet":522,"value":523},[73],"abitazioni di compagne/i anarchici in \u003Cmark>Basilicata\u003C/mark>, partiamo con una diretta per","Estratti dalla puntata del 26 giugno 2023 di Bello Come Una Prigione Che Brucia:\r\n\r\n \r\n\r\nNella giornata in cui – dal tribunale di Torino - 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