","Un'altra guerra del petrolio","post",1584658909,[61,62,63,64,65,66],"http://radioblackout.org/tag/bin-salman/","http://radioblackout.org/tag/greggio/","http://radioblackout.org/tag/oil-war/","http://radioblackout.org/tag/putin/","http://radioblackout.org/tag/shale/","http://radioblackout.org/tag/trump/",[30,22,20,68,18,69],"putin","Trump",{"tags":71},[72,77,79,81,83,85],{"matched_tokens":73,"snippet":76},[74,75],"bin","Salman","\u003Cmark>bin\u003C/mark> \u003Cmark>Salman\u003C/mark>",{"matched_tokens":78,"snippet":22},[],{"matched_tokens":80,"snippet":20},[],{"matched_tokens":82,"snippet":68},[],{"matched_tokens":84,"snippet":18},[],{"matched_tokens":86,"snippet":69},[],[88],{"field":35,"indices":89,"matched_tokens":90,"snippets":92},[47],[91],[74,75],[76],1157451471441625000,{"best_field_score":95,"best_field_weight":96,"fields_matched":17,"num_tokens_dropped":47,"score":97,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":47},"2211897868544",13,"1157451471441625193",{"document":99,"highlight":123,"highlights":128,"text_match":132,"text_match_info":133},{"cat_link":100,"category":101,"comment_count":47,"id":102,"is_sticky":47,"permalink":103,"post_author":50,"post_content":104,"post_date":105,"post_excerpt":53,"post_id":102,"post_modified":106,"post_thumbnail":107,"post_thumbnail_html":108,"post_title":109,"post_type":58,"sort_by_date":110,"tag_links":111,"tags":118},[44],[46],"90616","http://radioblackout.org/2024/06/g7-piu-guerra-e-meno-liberta/","Si è chiuso il meeting del G7 in Puglia presso il resort di lusso di Borgo Ignazia, alla presenza delle élite mondiali: al tavolo i leader di Italia (che l’ha presieduto), Francia, Germania, Stati Uniti, Giappone, Canada e Gran Bretagna. In pole position la presidente della Commissione Europea Von Der Leyen e il presidente del Consiglio Europeo Michel. A coronare l’insieme delle grandi potenze è arrivato con grande spolvero Jorge Bergoglio. Il capo di città del Vaticano, sbarcato in Puglia ufficialmente per invitare ad un uso non bellico dell’IA, in realtà è venuto ad incassare il fragoroso silenzio su aborto e libertà LGBTQ, che un governo amico a Roma gli ha garantito.\r\nIl vertice infatti ha messo la questione dei diritti, per concentrarsi sulla guerra, regalando all’Ucraina stato 50 miliardi di aiuti militari derivanti dagli asset russi congelati. Oltre a questo, l’impegno a lavorare per un accordo sul cessate il fuoco a Gaza si è tradotto in un mero appello alla “tregua olimpica” in vista dei Giochi di Parigi.\r\nMa, al di là degli esiti ufficiali del vertice, vale la pena cercare di comprendere il quadro più generale.\r\nIn primo luogo, anche se nessuno ne ha parlato, ha brillato per la sua assenza l’Arabia Saudita: Mohamed bin Salman con una scusa ha disertato l’appuntamento, cruciale per gli interessi statunitensi, vista la scadenza dell’accordo che garantiva la commercializzazione del petrolio in dollari. L’Arabia Saudita aveva già fatto filtrare la propria indisponibilità ad un rinnovo.\r\nSeconda questione: la decisione di usare gli interessi sui soldi russi congelati nelle banche occidentali rappresenta un duro colpo all’intangibile sacralità della proprietà privata.\r\nNe abbiamo parlato con Stefano Capello\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/2024-06-18-g7-capello.mp3\"][/audio]","20 Giugno 2024","2024-06-20 16:13:20","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/meloni-bergoglio-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"244\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/meloni-bergoglio-300x244.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/meloni-bergoglio-300x244.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/meloni-bergoglio-768x625.jpeg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/meloni-bergoglio.jpeg 795w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","G7. 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Se da una parte la Turchia di Erdogan si scaglia apertamente contro la monarchia saudita, Israele e le altre petromonarchie del Golfo osservano da lontano, cercando di capire se il principe sarà in grado di riemergere da quest'ultima crisi diplomatica.\r\n\r\nNei giorni scorsi, inoltre, il primo ministro israeliano Netanyahu si è recato con un viaggio a sorpresa in Oman su invito del sultano Qabus, avvenimento che conferma un interesse delle monarchie del Golfo a stringere delle relazioni commerciali con Israele, anche in mancanza di relazioni diplomatiche ufficiali e di una soluzione per il popolo palestinese.\r\n\r\nIntanto a Gaza e nei Territori occupati continuano ad aumentare i feriti e le vittime causate dal fuoco israeliano in occasione delle manifestazioni settimanali che si susseguono ininterrottamente dal 30 marzo di quest’anno, data in cui è stata chiamata la Marcia del Ritorno.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Michele Giorgio, giornalista del Manifesto e di Nena News, che ci ha fornito una panoramica della situazione anche alla luce delle elezioni amministrative che si sono tenute il 30 Ottobre in Israele:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/10/michelegiorgio_3110.mp3\"][/audio]","1 Novembre 2018","2018-11-01 12:58:42","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/11/wfkashoggi-200x110.png","\u003Cimg width=\"300\" height=\"230\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/11/wfkashoggi-300x230.png\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/11/wfkashoggi-300x230.png 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/11/wfkashoggi.png 626w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Il caso Khashoggi e le mosse di Israele",1541077122,[113,151,152,153],"http://radioblackout.org/tag/israele/","http://radioblackout.org/tag/medioriente/","http://radioblackout.org/tag/netanyahu/",[15,155,156,26],"Israele","medioriente",{"post_content":158},{"matched_tokens":159,"snippet":161,"value":162},[160,75],"Bin","proprio dal principe ereditario Mohammad \u003Cmark>Bin\u003C/mark> \u003Cmark>Salman\u003C/mark>. 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Inflazione alle stelle (19,8% da agosto; -40% da gennaio), prezzi alla produzione incrementati del 46% (in seguito al fatto che per energia la Turchia dipende dai vicini) che si ripercuoteranno in nuovi aumenti sui prezzi al consumo, dipendenza dall'estero in quasi ogni comparto, svalutazione della lira con le ovvie conseguenze sui prezzi dell'energia (+40% della benzina alla pompa), numerosi fallimenti concordati di aziende... e il ministro delle Finanze Berat Albyrak, il genero di Erdogan erede di una grande holding (produttrice dei droni forniti all'esercito turco), non riesce a balbettare altro che accuse agli speculatori, che si ripetono da quando Trump ha minacciato dazi anche su prodotti turchi e sanzioni per la vicenda del pastore evangelista detenuto da Ankara, e a vagheggiare un “Piano eccellente” che salverà il paese dalla bancarotta. Per ora si sono solo salvate tre banche statali (esposte per miliardi di Grandi Opere volute dal sistema Erdogan) con i fondi per l'occupazione.\r\n\r\nAbbiamo preso spunto dalla notizia della scomparsa di Jamal Khashoggi, giornalista saudita molto polemico verso Mohammad bin Salman, il nuovo emiro forte wahabita, inghiottito martedì dal consolato generale di Riad a Istanbul (da cui l'opinionista del “Washington Post” non è più uscito), e dalla disastrosa condizione economico-finanziaria indotta dalle indicazioni di sviluppo erroneamente seguite dal sistema Erdogan fin dagli anni Novanta (in particolare l'episodio dell'Astaldi, creditrice per il Terzo ponte sul Bosforo, e soprattutto l'esposizione con McKinsey, agenzia americana di monitoraggio e finanziamento privata) per esemplificare con Murat Cinar lo stato in cui versa il paese.\r\n\r\nIl disastro economico della Turchia","6 Ottobre 2018","2018-10-08 11:43:57","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/10/terzo-ponte-sul-bosforo-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/10/terzo-ponte-sul-bosforo-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/10/terzo-ponte-sul-bosforo-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/10/terzo-ponte-sul-bosforo.jpg 640w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Risultati economici della democratura populista del Sultano",1538820508,[181,182,183,184,185,186],"http://radioblackout.org/tag/astaldi/","http://radioblackout.org/tag/crisi-monetaria/","http://radioblackout.org/tag/erdogan/","http://radioblackout.org/tag/inflazione/","http://radioblackout.org/tag/khashoggi/","http://radioblackout.org/tag/turchia/",[24,34,188,189,28,190],"Erdogan","inflazione","Turchia",{"post_content":192},{"matched_tokens":193,"snippet":194,"value":195},[74,75],"saudita molto polemico verso Mohammad \u003Cmark>bin\u003C/mark> \u003Cmark>Salman\u003C/mark>, il nuovo emiro forte wahabita,","La Turchia è spesso al centro dell'attenzione perché il dinamismo di Erdogan, che in politica estera azzarda alleanze variabili pur di essere protagonista nella vicenda siriana per piegarla a suo favore contro le istanze curde (non più tardi di giovedì sono stati uccisi 9 militari nella zona di Batman, forse ascrivibili a una replica ai consueti raid assassini del regime nelle zone curde), lo spinge talvolta a un'attività strategica spregiudicata con alleanze pericolose coltivate per poter proseguire la guerra personale ai curdi e in altri casi per contrapporsi alle scelte dell'Arabia Saudita, rivale nell'egemonia sul campo sunnita.\r\n\r\nAll'interno quello stesso dinamismo alza costantemente l'asticella della repressione, della censura, dell'estensione del controllo e dell'interesse personale, che in questi giorni si esprime con gli ergastoli confermati agli intellettuali da una magistratura al guinzaglio che prende per buone narrazioni improbabili e con altrettante razionalmente confutabili interpretazioni in chiave dietrologica complottista del disastro finanziario. 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Ci facciamo aiutare da Laura Silvia Battaglia, giornalista e documentarista esperta della penisola araba che ha seguito a lungo anche le vicende yemenite.\r\n\r\nL'Arabia Saudita di Bin Salman si presenta forte della potenza finanziaria del suo fondo sovrano e della società che gestisce le ricchezze petrolifere del paese Aramco,che ormai estende i suoi interessi anche verso l'Asia meridionale .Il faraonico progetto della Vision 2030 che ha come obiettivo anche quello di diversificare le fonti dell'economia saudita e di modernizzare il paese ,per quanto ridimensionato, costituisce il volano con il quale Bin Salman vuole proiettare un' immagine diversa del paese come elemento di stabilità che tenga insieme gli USA ,Russia e Cina dialogando al contempo con lo storico rivale persiano. L'Arabia Saudita guarda anche con interesse al Libano dopo l'elezione di Aoun come presidente e l'indebolimento di Hezbollah e alla Siria mirando a diventare un nodo decisionale che non si puo' ignorare . Forte dei rapporti che lo legano a Trump Bin Salman sta giocando una partita globale, non a caso gli incontri tra le delegazioni russe e americane si sono tenuti a Riyad ,ma non solo sul piano diplomatico anche su quello economico come dimostra la quasi adesione ai BRICS, l'emissioni di obbligazioni in euro per sostenere il progetto \"Vision 2030\" , il mancato rinnovo dell'accordo relativo al pagamento del petrolio in dollari Usa, promosso cinquanta anni fa tra gli Stati Uniti d’America e l’Arabia Saudita . Il principe trova l'opposizione delle correnti conservatrici legate ai valori tradizionale ma è sostenuto dalla maggioranza della popolazione giovane che aspira ad uno stile di vita in linea con le modernizazioni promesse da Bin Salman.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/BASTIONI27022025-BATTAGLIA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nMatteo Palamidesse ,giornalista di Focus on Africa ,ci racconta della situazione che ha trovato in Tigray devastato dall guerra civile . Nella regione manca il carburante ,le file ai distributori sono infinite e il prezzo della benzina è arrivato al cambio attuale a quasi 2 euro al litro ,con conseguenze devastanti per il trasporto pubblico che è praticamente fermo. Al di fuori delle città si vedono le conseguenze delle devastazioni provocate dalla guerra ,impianti produttivi danneggiati e chiusi ,con migliaia di persone che hanno perso il lavoro ,molti vagano traumatizzati dalle violenze del conflitto per le strade ,i giovani tentano di andarsene verso la penisola arabica o verso l'Europa intraprendendo viaggi pericolsi che spesso si concludono tragicamente. Si prova a riaprire le scuole ma la gestione dei giovani alunni traumatizzati perchè orfani o perchè ex combattenti è estremamente complessa mentre emergono i dati raccapriccianti delle vittime degli stupri ,usati dalle milizie combattenti come arma contro la popolazione civile .Nonostante questo quadro drammatico la popolazione cerca di ricostruire senza aspettare aiuti che tardano ad arrivare , si ricostituisce un tessuto di solidarietà e sostegno reciproco per sanare le ferite della guerra .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/bastioni-27022025-palamidesse.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Vita Lo Russo attivista e giornalista che vive a Berlino , parliamo delle elezioni tedesche in particolare dell'influenza sull'esito del voto delle mobilitazioni di massa contro AFD ,la composizione del voto per la Linke che inaspettatamente ha raddoppiato i consensi ,l'ambiguità di fondo delle posizioni di certa sinistra tedesca rispetto alla condanna dei crimini sionisti a Gaza e nei territori occupati. A 36 anni dalla caduta del muro l'esito di queste elezioni con il successo della destra di AFD nei laender orientali ,rimanda al fallimento sostanziale del processo di unificazione vissuto ad est come un' annessione forzata a suon di trasferimento di risorse economiche ed umane che però non hanno contribuito alla crescita delle regioni orientali. Con Vita parliamo anche dell'impatto della riunificazione sulla vita delle persone che vivevano nella DDR.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/BASTIONI-DI-ORIONE-27022025-GERMANIA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nInfine con Laura Schrader ,giornalista e studiosa della questione kurda ,parliamo degli Yazidi in occasione di una mostra che si terrà da sabato 1 marzo al polo del '900 sulla comunità yezidae lo spazio sacro. Il popolo degli yazidi è stato vittima di varie persecuzioni a causa della sua religione eterodossa e l'ultimo tentativo di genocidio è stato perpretato dall'Isis nell'agosto del 2014 nella regione irachena nord occidentale di Sinjar, nel giro di poche settimane più di 5000 persone furono uccise mentre donne e bambini furono ridotti in schiavitù. Un decennio dopo il massacro risultano ancora disperse 2600 persone e molte fosse comuni non sono ancora stae scavate , il massacro ha provocato circa 350000 profughi costretti a fuggire. Con Laura parliamo anche della situazione nel Rojava e dell'attacco delle milizie filo turche contro la diga di Tishrin difesa dalla popolazione del luogo e dai combattenti curdi. Il nuovo governo siriano ,nonostante il maquillage democratico ,è espressione degli integralisti islamici e controllato dalla Turchia che ha come obiettivo quello di cancellare la presenza curda nel nord est e cancellare l'esperienza dell'Amministrazione autonoma democratica della Siria settentrionale e orientale che vuole costruire una Siria laica e multietnica.\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/Bastioni-27022025-schrader.mp3\"][/audio]","1 Marzo 2025","2025-03-01 12:14:25","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/06/blade-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 27/02/2025- ARABIA SAUDITA: MBS E LE ASPIRAZIONI DI POTENZA GLOBALE -TIGRAY: LE FERITE DELLA GUERRA - GERMANIA DOPO LE ELEZIONI -YAZIDI UN POPOLO PERSEGUITATO.","podcast",1740831265,[231],"http://radioblackout.org/tag/bastioni-di-orione/",[214],{"post_content":234},{"matched_tokens":235,"snippet":236,"value":237},[160,75],"vicende yemenite.\r\n\r\nL'Arabia Saudita di \u003Cmark>Bin\u003C/mark> \u003Cmark>Salman\u003C/mark> si presenta forte della potenza","In questa puntata Bastioni di Orioni approfondisce il ruolo che l'Arabia Saudita sta giocando sullo scacchiere internazionale ,aspirando ad essere riconosciuta come potenza globale imprescindibile nella definizione dei nuovi equilibri non solo regionali. Ci facciamo aiutare da Laura Silvia Battaglia, giornalista e documentarista esperta della penisola araba che ha seguito a lungo anche le vicende yemenite.\r\n\r\nL'Arabia Saudita di \u003Cmark>Bin\u003C/mark> \u003Cmark>Salman\u003C/mark> si presenta forte della potenza finanziaria del suo fondo sovrano e della società che gestisce le ricchezze petrolifere del paese Aramco,che ormai estende i suoi interessi anche verso l'Asia meridionale .Il faraonico progetto della Vision 2030 che ha come obiettivo anche quello di diversificare le fonti dell'economia saudita e di modernizzare il paese ,per quanto ridimensionato, costituisce il volano con il quale \u003Cmark>Bin\u003C/mark> \u003Cmark>Salman\u003C/mark> vuole proiettare un' immagine diversa del paese come elemento di stabilità che tenga insieme gli USA ,Russia e Cina dialogando al contempo con lo storico rivale persiano. L'Arabia Saudita guarda anche con interesse al Libano dopo l'elezione di Aoun come presidente e l'indebolimento di Hezbollah e alla Siria mirando a diventare un nodo decisionale che non si puo' ignorare . Forte dei rapporti che lo legano a Trump \u003Cmark>Bin\u003C/mark> \u003Cmark>Salman\u003C/mark> sta giocando una partita globale, non a caso gli incontri tra le delegazioni russe e americane si sono tenuti a Riyad ,ma non solo sul piano diplomatico anche su quello economico come dimostra la quasi adesione ai BRICS, l'emissioni di obbligazioni in euro per sostenere il progetto \"Vision 2030\" , il mancato rinnovo dell'accordo relativo al pagamento del petrolio in dollari Usa, promosso cinquanta anni fa tra gli Stati Uniti d’America e l’Arabia Saudita . Il principe trova l'opposizione delle correnti conservatrici legate ai valori tradizionale ma è sostenuto dalla maggioranza della popolazione giovane che aspira ad uno stile di vita in linea con le modernizazioni promesse da \u003Cmark>Bin\u003C/mark> \u003Cmark>Salman\u003C/mark>.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/BASTIONI27022025-BATTAGLIA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nMatteo Palamidesse ,giornalista di Focus on Africa ,ci racconta della situazione che ha trovato in Tigray devastato dall guerra civile . Nella regione manca il carburante ,le file ai distributori sono infinite e il prezzo della benzina è arrivato al cambio attuale a quasi 2 euro al litro ,con conseguenze devastanti per il trasporto pubblico che è praticamente fermo. Al di fuori delle città si vedono le conseguenze delle devastazioni provocate dalla guerra ,impianti produttivi danneggiati e chiusi ,con migliaia di persone che hanno perso il lavoro ,molti vagano traumatizzati dalle violenze del conflitto per le strade ,i giovani tentano di andarsene verso la penisola arabica o verso l'Europa intraprendendo viaggi pericolsi che spesso si concludono tragicamente. Si prova a riaprire le scuole ma la gestione dei giovani alunni traumatizzati perchè orfani o perchè ex combattenti è estremamente complessa mentre emergono i dati raccapriccianti delle vittime degli stupri ,usati dalle milizie combattenti come arma contro la popolazione civile .Nonostante questo quadro drammatico la popolazione cerca di ricostruire senza aspettare aiuti che tardano ad arrivare , si ricostituisce un tessuto di solidarietà e sostegno reciproco per sanare le ferite della guerra .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/bastioni-27022025-palamidesse.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Vita Lo Russo attivista e giornalista che vive a Berlino , parliamo delle elezioni tedesche in particolare dell'influenza sull'esito del voto delle mobilitazioni di massa contro AFD ,la composizione del voto per la Linke che inaspettatamente ha raddoppiato i consensi ,l'ambiguità di fondo delle posizioni di certa sinistra tedesca rispetto alla condanna dei crimini sionisti a Gaza e nei territori occupati. A 36 anni dalla caduta del muro l'esito di queste elezioni con il successo della destra di AFD nei laender orientali ,rimanda al fallimento sostanziale del processo di unificazione vissuto ad est come un' annessione forzata a suon di trasferimento di risorse economiche ed umane che però non hanno contribuito alla crescita delle regioni orientali. Con Vita parliamo anche dell'impatto della riunificazione sulla vita delle persone che vivevano nella DDR.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/BASTIONI-DI-ORIONE-27022025-GERMANIA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nInfine con Laura Schrader ,giornalista e studiosa della questione kurda ,parliamo degli Yazidi in occasione di una mostra che si terrà da sabato 1 marzo al polo del '900 sulla comunità yezidae lo spazio sacro. Il popolo degli yazidi è stato vittima di varie persecuzioni a causa della sua religione eterodossa e l'ultimo tentativo di genocidio è stato perpretato dall'Isis nell'agosto del 2014 nella regione irachena nord occidentale di Sinjar, nel giro di poche settimane più di 5000 persone furono uccise mentre donne e bambini furono ridotti in schiavitù. Un decennio dopo il massacro risultano ancora disperse 2600 persone e molte fosse comuni non sono ancora stae scavate , il massacro ha provocato circa 350000 profughi costretti a fuggire. Con Laura parliamo anche della situazione nel Rojava e dell'attacco delle milizie filo turche contro la diga di Tishrin difesa dalla popolazione del luogo e dai combattenti curdi. Il nuovo governo siriano ,nonostante il maquillage democratico ,è espressione degli integralisti islamici e controllato dalla Turchia che ha come obiettivo quello di cancellare la presenza curda nel nord est e cancellare l'esperienza dell'Amministrazione autonoma democratica della Siria settentrionale e orientale che vuole costruire una Siria laica e multietnica.\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/Bastioni-27022025-schrader.mp3\"][/audio]",[239],{"field":130,"matched_tokens":240,"snippet":236,"value":237},[160,75],{"best_field_score":134,"best_field_weight":135,"fields_matched":17,"num_tokens_dropped":47,"score":136,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":47},6637,{"collection_name":228,"first_q":30,"per_page":202,"q":30},["Reactive",245],{},["Set"],["ShallowReactive",248],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$fMWEycVBEPsQ3UMoop_y-P6mFx32XSO9kPG2Do_vgmB0":-1},true,"/search?query=bin+Salman"]