","RBO al Festival Alta Felicità - in dialogo con Louisa Yousfi","post",1722618690,[64,65,66,67,68,69],"http://radioblackout.org/tag/black-in/","http://radioblackout.org/tag/colonialismo/","http://radioblackout.org/tag/francia/","http://radioblackout.org/tag/lotte-decoloniali/","http://radioblackout.org/tag/louisa-yousfi/","http://radioblackout.org/tag/movimenti-decoloniali/",[71,72,73,74,75,76],"black in","colonialismo","francia","lotte decoloniali","louisa yousfi","movimenti decoloniali",{"post_content":78,"post_title":83,"tags":86},{"matched_tokens":79,"snippet":81,"value":82},[80],"in","barbares” allo scopo di mettere \u003Cmark>in\u003C/mark> luce una trappola: da una","Il termine “Barbari” viene utilizzato da Louisa Yousfi nel suo libro “Rester barbares” allo scopo di mettere \u003Cmark>in\u003C/mark> luce una trappola: da una parte il paradigma del razzismo proclamato, quello dell’estrema destra che definisce barbari i soggetti razzializzati e dall’altro lato il razzismo integrazionista, quello per cui occorre essere dei “buoni selvaggi”educati per essere all’altezza dei bianchi. Che significato ha dunque questa integrazione? A chi conviene?\r\n\r\nIl discorso integrazionista occidentale fa un proposta indecente alle masse di persone non bianche che abitano i suoli europei: se volete fare parte di questa società dovete rompere con tutto ciò che riguarda le vostre origini e la vostra cultura, dovete diventare i soldati dell’impero che vi distrugge e abbandonare la vostra barbarie originale. Ma accettando questa offerta ci si rende conto ben presto che non ci si è spogliati della barbarie, semplicemente ne si è assunta una più congeniale alla morale occidentale, la barbarie coloniale, genocidaria e schiavista che grava sui Paesi occidentali. Per diventare Uomini e Donne bisogna assumere la barbarie dei Bianchi.\r\n\r\nDiventa facile comprendere che “barbari” è un modo di nominare l’alterità radicale dei soggetti razzializzati, ciò che non è compatibile con la morale bianca degli imperi coloniali europei. Ma la barbarie è anche quell’aspetto della propria identità di soggetti razzializzati che è stato impossibile colonizzare e adeguare ai principi morali della Republique, è il luogo della dignità e della resistenza delle popolazioni nere, arabe e musulmane. Proprio da ciò nascerà l’antagonismo irriducibile che permette di elaborare un progetto politico \u003Cmark>in\u003C/mark> grado di essere all’altezza di una trasformazione radicale della società e di ribaltare i rapporti di dominazione esistenti, praticando un’alternativa possibile.\r\n\r\nIl discorso egemonico dei nostri tempi parla di integrazione come un miglioramento dello status degli indigeni, dove tutto ciò che è disfunzionale, come il terrorismo, viene rinviato automaticamente all’identità delle popolazioni razzializzate: le ragioni del terrorismo vengono legate alla cultura dei paesi arabi, alla loro religione. Raramente si prende \u003Cmark>in\u003C/mark> considerazione il fatto che i giovani che si sono resi protagonisti di questi atti siano francesi cresciuti e formati all’interno del paradigma integrazionista francese, immersi nei valori e nella cultura della Republique.\r\n\r\nIl movimento decoloniale crea un nuovo terreno politico, nuove strategie e una nuova agenda politica propria delle popolazioni razzializzate che sia aderente ai propri interessi, non \u003Cmark>in\u003C/mark> quanto lotta settoriale ma \u003Cmark>in\u003C/mark> quanto lotta che ha la possibilità di portare un progetto di società collettiva. Oggi \u003Cmark>in\u003C/mark> Francia vediamo ostilità anche da parte della sinistra, perché c’è il tema della leadership, c’è il tema di chi si pone \u003Cmark>in\u003C/mark> qualità di avanguardia della composizione razzializzata che è anche quella proletaria. Sono tutte tematiche su cui i movimenti oggi stanno lavorando. \u003Cmark>In\u003C/mark> generale, i movimenti decoloniali si iscrivono \u003Cmark>in\u003C/mark> una fase \u003Cmark>in\u003C/mark> cui l’Occidente sta mostrando le sue faglie, nonostante costruisca la propria solidità da secoli sulla “barbarie occidentale”, ossia la capacità di narrare della propria innocenza davanti alle guerre, all’esportazione della democrazia, all’imposizione della propria dominazione, nascondendola dietro all’elargizione dei diritti. Il progetto occidentale è oggi sempre meno credibile. Vediamo la costruzione di una controegemonia portata avanti dai movimenti decoloniali, contestualmente a un’avanzata delle destre più estreme, come \u003Cmark>in\u003C/mark> Francia. Il declino della narrazione dell’innocenza occidentale non è sufficiente \u003Cmark>in\u003C/mark> sé per fare crollare il sistema come lo conosciamo oggi. Anzi la fine di questo racconto può avere risvolti ancor più drammatici, come la fascistizzazione della società. E' fondamentale quindi che siano le lotte a determinare il suo nuovo ordine e sviluppo.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/FAF-intervista-Louisa-Yousfi-2024_07_28_2024.07.28-11.00.00-escopost.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ",{"matched_tokens":84,"snippet":85,"value":85},[80],"RBO al Festival Alta Felicità - \u003Cmark>in\u003C/mark> dialogo con Louisa Yousfi",[87,91,93,95,97,99],{"matched_tokens":88,"snippet":90},[89,80],"black","\u003Cmark>black\u003C/mark> \u003Cmark>in\u003C/mark>",{"matched_tokens":92,"snippet":72},[],{"matched_tokens":94,"snippet":73},[],{"matched_tokens":96,"snippet":74},[],{"matched_tokens":98,"snippet":75},[],{"matched_tokens":100,"snippet":76},[],[102,107,110],{"field":38,"indices":103,"matched_tokens":104,"snippets":106},[50],[105],[89,80],[90],{"field":108,"matched_tokens":109,"snippet":85,"value":85},"post_title",[80],{"field":111,"matched_tokens":112,"snippet":81,"value":82},"post_content",[80],1157451471441625000,{"best_field_score":115,"best_field_weight":116,"fields_matched":30,"num_tokens_dropped":50,"score":117,"tokens_matched":118,"typo_prefix_score":50},"2211897868544",13,"1157451471441625195",2,{"document":120,"highlight":156,"highlights":163,"text_match":166,"text_match_info":167},{"cat_link":121,"category":123,"comment_count":50,"id":125,"is_sticky":50,"permalink":126,"post_author":127,"post_content":128,"post_date":129,"post_excerpt":56,"post_id":125,"post_modified":130,"post_thumbnail":131,"post_thumbnail_html":132,"post_title":133,"post_type":61,"sort_by_date":134,"tag_links":135,"tags":146},[122],"http://radioblackout.org/category/informazione/",[124],"L'informazione di Blackout","67273","http://radioblackout.org/2021/03/approfondimento-sugli-arresti-di-sabato-27-febbraio-a-barcellona/","radiobizarre","Qui trovate l'audio dell'approfondimento odierno dedicato agli scontri delle scorse due settimane avvenuti in Catalunya e in alcune città del resto di Spagna con particolare attenzione agli ultimi arresti avvenuti lo scorso sabato 27 di febbraio. Per otto dei 14 manifestanti arrestati sabato, sono stati confermati gli arresti e su di loro pesano numerose accuse tra le quali anche quella di tentato omicidio per una fiammata divampata a ridosso di un mezzo blindato della Guardia Urbana con dentro un agente. Dai video dell'accaduto si vede chiaramente che detto agente, raccoglie le sue armi e, molto tranquillamente, apre la portiera ed esce dal veicolo dal lato opposto. Abbiamo sentito un compagno catalano per gli ultimissimi aggiornamenti sugli arrestati e per una riflessione sull'accaduto:\r\n\r\napprofonimento arresti 27f\r\n\r\nQui trovate il link alla trasmissione di BLACK IN di martedì 23 febbraio dedicata ai disordini in catalunya alla \"legge bavaglio\" e alla storia della repressione tortura e violenza del regno di spagna dalla fine del franchismo ai giorni nostri:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/Barca-proteste.mp3\"][/audio]\r\n\r\nQui trovate il link aella puntata di ieri di Radio Bizarre dedicata alle vicende precedenti l'arresto di Pablo Hasél: https://radioblackout.org/podcast/radio-bizarre-extra-mercoledi-3-marzo-2021/\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nTraduzione del testo del comunicato di aggiornamento sugli ultimi arresti convalidati:\r\n\r\nAggiornamento sui detenuti nell'ambito delle manifestazioni dello scorso 27 di febbario2021 a Barcellona.\r\n\r\nScriviamo per dare aggiornamenti sulla situazione REALE delle/i otto compagne/i detenute/i lo scorso sabato. Sono state/i trasferiti nel carcere di Brians I all'alba dello scorso 3 di marzo per detenzione preventiva senza cauzione. Si trovano in isolamento per via del protocollo covid e non potranno ricevere visite fino a lunedì. Su di loro pesano le accuse di: associazione a delinquere, tentato omicidio, manifestazione non autorizzata,attentato all'autorità, danneggiamento e disordine pubblico. Le loro condizioni di salute sono buone. Presto sarà messa a disposizione un conto corrente per raccogliere denaro per sostenerle/i nelle spese legali e durante la detenzione, inoltre saranno comunicate a breve gli ulteriori sviluppi o novità.\r\n\r\nL'indirizzo del carcere è Centre Penitenciari Brians I, Carretera de Martorell a Capellades Km 23, 08635 Sant Esteve Sesrovires (Catalunya)\r\n\r\nPer aggiornamenti vedi il canale telegram del NABAT.\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n ","4 Marzo 2021","2021-03-06 14:24:05","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/furgopoli-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"166\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/furgopoli-300x166.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/furgopoli-300x166.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/furgopoli-200x110.jpeg 200w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/furgopoli.jpeg 394w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","approfondimento sugli arresti di sabato 27 febbraio a Barcellona",1614879489,[136,137,138,139,140,141,142,143,144,145],"http://radioblackout.org/tag/borboni/","http://radioblackout.org/tag/cartalunya/","http://radioblackout.org/tag/indipendentismo/","http://radioblackout.org/tag/monarchia/","http://radioblackout.org/tag/pablo-hasel/","http://radioblackout.org/tag/repressione/","http://radioblackout.org/tag/riots/","http://radioblackout.org/tag/spagna/","http://radioblackout.org/tag/tentato-omicidio/","http://radioblackout.org/tag/violenza-della-polizia/",[147,148,149,150,151,28,152,153,154,155],"borboni","cartalunya","Indipendentismo","monarchia","pablo hasél","riots","Spagna","tentato omicidio","violenza della polizia",{"post_content":157},{"matched_tokens":158,"snippet":161,"value":162},[159,160],"BLACK","IN","il link alla trasmissione di \u003Cmark>BLACK\u003C/mark> \u003Cmark>IN\u003C/mark> di martedì 23 febbraio dedicata","Qui trovate l'audio dell'approfondimento odierno dedicato agli scontri delle scorse due settimane avvenuti \u003Cmark>in\u003C/mark> Catalunya e \u003Cmark>in\u003C/mark> alcune città del resto di Spagna con particolare attenzione agli ultimi arresti avvenuti lo scorso sabato 27 di febbraio. Per otto dei 14 manifestanti arrestati sabato, sono stati confermati gli arresti e su di loro pesano numerose accuse tra le quali anche quella di tentato omicidio per una fiammata divampata a ridosso di un mezzo blindato della Guardia Urbana con dentro un agente. Dai video dell'accaduto si vede chiaramente che detto agente, raccoglie le sue armi e, molto tranquillamente, apre la portiera ed esce dal veicolo dal lato opposto. Abbiamo sentito un compagno catalano per gli ultimissimi aggiornamenti sugli arrestati e per una riflessione sull'accaduto:\r\n\r\napprofonimento arresti 27f\r\n\r\nQui trovate il link alla trasmissione di \u003Cmark>BLACK\u003C/mark> \u003Cmark>IN\u003C/mark> di martedì 23 febbraio dedicata ai disordini \u003Cmark>in\u003C/mark> catalunya alla \"legge bavaglio\" e alla storia della repressione tortura e violenza del regno di spagna dalla fine del franchismo ai giorni nostri:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/Barca-proteste.mp3\"][/audio]\r\n\r\nQui trovate il link aella puntata di ieri di Radio Bizarre dedicata alle vicende precedenti l'arresto di Pablo Hasél: https://radioblackout.org/podcast/radio-bizarre-extra-mercoledi-3-marzo-2021/\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nTraduzione del testo del comunicato di aggiornamento sugli ultimi arresti convalidati:\r\n\r\nAggiornamento sui detenuti nell'ambito delle manifestazioni dello scorso 27 di febbario2021 a Barcellona.\r\n\r\nScriviamo per dare aggiornamenti sulla situazione REALE delle/i otto compagne/i detenute/i lo scorso sabato. Sono state/i trasferiti nel carcere di Brians I all'alba dello scorso 3 di marzo per detenzione preventiva senza cauzione. Si trovano \u003Cmark>in\u003C/mark> isolamento per via del protocollo covid e non potranno ricevere visite fino a lunedì. Su di loro pesano le accuse di: associazione a delinquere, tentato omicidio, manifestazione non autorizzata,attentato all'autorità, danneggiamento e disordine pubblico. Le loro condizioni di salute sono buone. Presto sarà messa a disposizione un conto corrente per raccogliere denaro per sostenerle/i nelle spese legali e durante la detenzione, inoltre saranno comunicate a breve gli ulteriori sviluppi o novità.\r\n\r\nL'indirizzo del carcere è Centre Penitenciari Brians I, Carretera de Martorell a Capellades Km 23, 08635 Sant Esteve Sesrovires (Catalunya)\r\n\r\nPer aggiornamenti vedi il canale telegram del NABAT.\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n ",[164],{"field":111,"matched_tokens":165,"snippet":161,"value":162},[159,160],1157451471441100800,{"best_field_score":168,"best_field_weight":169,"fields_matched":170,"num_tokens_dropped":50,"score":171,"tokens_matched":118,"typo_prefix_score":50},"2211897868288",14,1,"1157451471441100913",{"document":173,"highlight":207,"highlights":212,"text_match":166,"text_match_info":215},{"cat_link":174,"category":175,"comment_count":50,"id":176,"is_sticky":50,"permalink":177,"post_author":23,"post_content":178,"post_date":179,"post_excerpt":56,"post_id":176,"post_modified":180,"post_thumbnail":181,"post_thumbnail_html":182,"post_title":183,"post_type":61,"sort_by_date":184,"tag_links":185,"tags":196},[122],[124],"66039","http://radioblackout.org/2021/01/rotta-balcanica-il-gioco-delloca/","Lungo la rotta balcanica i migranti devono superare vari confini, prima di entrare nell'Area Schengen dove, almeno formalmente, vige la \"libera circolazione\". Tale area è delimitata dal confine che separa la Slovenia dalla Croazia, ma ormai da anni l'Unione Europea ha delegato alla Croazia il \"lavoro sporco\" di fermare le persone che tentano di entrare nella UE, respingendole in Bosnia e in Serbia.\r\nCome documentato nelle 1500 testimonianze raccolte fin dal 2018 dalla rete borderviolence.eu e pubblicate in \"black book of push backs I e II\", le persone vengono fermate, picchiate e torturate dalla Polizia croata e da Frontex prima di essere cacciate oltre confine, scalze, semisvestite e senza cellulari.\r\nPer chi migra superare il confine sud della Croazia non significa essere finalmente al sicuro: da due anni la Slovenia, quando rintraccia queste persone, le consegna in poco tempo alla polizia croata che a sua volta le deporta al confine.\r\nDa maggio di quest’anno si è inserita in questo meccanismo anche l'Italia: ciò che qui chiamano “riammissioni informali in Slovenia” non sono altro che il primo anello di questa catena. Tra gennaio e metà novembre 2020, la polizia di frontiera di Trieste e Gorizia ha “riammesso” 1240 persone (+420% rispetto al 2019).\r\nIn Bosnia, destinazione ultima di queste \"riammissioni\", da alcuni anni si è creato un collo di bottiglia. Vi si trovano persone soprattutto giovanissime, che solitamente sono in viaggio da anni e non hanno alcun interesse a fermarsi in Italia ma vorrebbero arrivare nei Paesi del nord. Quando arrivano a Trieste, stremate dai 15-20 giorni di fughe, cammino e stenti, ricevono una cura informale in piazza Libertà (di fronte alla stazione) dalle attiviste dei gruppi Linea d'Ombra e Strada si.Cura.\r\nI respingimenti sono contrari alle leggi sull’immigrazione dell’UE e nonostante questa ne neghi pubblicamente l’esistenza li finanzia in vario modo.\r\nDi recente la Germania ha regalato alla Croazia sensori per il rilevamento delle persone da piazzare lungo i propri confini.\r\nIl 23 dicembre il campo di Lipa, vicino a Bihać, al confine nordoccidentale della Bosnia Erzegovina, è andato a fuoco. Da allora, i giornali italiani hanno dato ampio spazio alla crisi umanitaria in Bosnia, che da anni veniva inutilmente denunciata dagli attivisti al di qua e al di là del confine.\r\nLa “crisi umanitaria” descritta dalla stampa italiana è una situazione di violenza sistemica, che va ben al di là del freddo intollerabile di questi giorni al confine bosniaco ma si estende alla gestione da parte dell’Oim (l'ente Europeo gestore dei campi) dei grandi campi bosniaci a Sarajevo e in altre località, alle violenze sistematiche della polizia croata, alla catena dei respingimenti che arriva fino a Trieste, al razzismo fuori e dentro i confini dell’Unione Europea.\r\n\r\nTrieste è una città di confine, alcuni la chiamano “Lampedusa del nord”. Trieste è infatti la porta d’entrata della rotta dei Balcani, come Lampedusa è la porta d’entrata della Rotta del Mediterraneo centrale. A Trieste si arriva a piedi, a Lampedusa in nave o in gommone.\r\nLa dirigenza della questura di Trieste dal 30 dicembre è passata nelle mani di Irene Tittioni, esperta di pattugliamenti congiunti dei confini interessati da migrazioni.\r\nQuesta scelta la dice lunga sui programmi del governo al confine orientale. Lo Stato “gestisce” i “clandestini” resi tali dalle leggi che non forniscono visti, che permettono di entrare in Italia solo attraverso una migrazione pericolosa e chiedendo l’asilo politico, che respingono la maggior parte delle richieste d’asilo. Lo stesso Stato che sostiene, anche se li nega, i respingimenti violenti e illegali.\r\n\r\nA Trieste l'8 gennaio davanti al Consolato croato di piazza Goldoni si è tenuto un partecipato presidio per denunciare pubblicamente le sanguinarie politiche europee di “protezione dei confini”.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Raffaele dell’assemblea No CPR no frontiere del Friuli e della Venezia Giulia. Raffaele ha anche ricordato, Vakhtang Enukidze, ammazzato di botte dalla polizia un anno fa, il 18 gennaio del 2021.\r\n\r\nAscolta la diretta con Raffaele:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/01/2021-01-19-rotta-balcanica-raffaele.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","19 Gennaio 2021","2021-01-19 15:35:20","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/01/confine-balcani-200x110.png","\u003Cimg width=\"300\" height=\"190\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/01/confine-balcani-300x190.png\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/01/confine-balcani-300x190.png 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/01/confine-balcani-1024x649.png 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/01/confine-balcani-768x487.png 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/01/confine-balcani.png 1284w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Rotta Balcanica. Il gioco dell'oca",1611070520,[186,187,188,189,190,191,192,193,194,195],"http://radioblackout.org/tag/bihac/","http://radioblackout.org/tag/bosnia/","http://radioblackout.org/tag/croazia/","http://radioblackout.org/tag/italia/","http://radioblackout.org/tag/migrazioni/","http://radioblackout.org/tag/pushback/","http://radioblackout.org/tag/rotta-balcanica/","http://radioblackout.org/tag/slovenia/","http://radioblackout.org/tag/trieste/","http://radioblackout.org/tag/violenza-delle-frontiere/",[197,198,199,200,201,202,203,204,205,206],"Bihać","Bosnia","croazia","italia","migrazioni","pushback","rotta balcanica","slovenia","trieste","violenza delle frontiere",{"post_content":208},{"matched_tokens":209,"snippet":210,"value":211},[80,89],"dalla rete borderviolence.eu e pubblicate \u003Cmark>in\u003C/mark> \"\u003Cmark>black\u003C/mark> book of push backs I","Lungo la rotta balcanica i migranti devono superare vari confini, prima di entrare nell'Area Schengen dove, almeno formalmente, vige la \"libera circolazione\". Tale area è delimitata dal confine che separa la Slovenia dalla Croazia, ma ormai da anni l'Unione Europea ha delegato alla Croazia il \"lavoro sporco\" di fermare le persone che tentano di entrare nella UE, respingendole \u003Cmark>in\u003C/mark> Bosnia e \u003Cmark>in\u003C/mark> Serbia.\r\nCome documentato nelle 1500 testimonianze raccolte fin dal 2018 dalla rete borderviolence.eu e pubblicate \u003Cmark>in\u003C/mark> \"\u003Cmark>black\u003C/mark> book of push backs I e II\", le persone vengono fermate, picchiate e torturate dalla Polizia croata e da Frontex prima di essere cacciate oltre confine, scalze, semisvestite e senza cellulari.\r\nPer chi migra superare il confine sud della Croazia non significa essere finalmente al sicuro: da due anni la Slovenia, quando rintraccia queste persone, le consegna \u003Cmark>in\u003C/mark> poco tempo alla polizia croata che a sua volta le deporta al confine.\r\nDa maggio di quest’anno si è inserita \u003Cmark>in\u003C/mark> questo meccanismo anche l'Italia: ciò che qui chiamano “riammissioni informali \u003Cmark>in\u003C/mark> Slovenia” non sono altro che il primo anello di questa catena. Tra gennaio e metà novembre 2020, la polizia di frontiera di Trieste e Gorizia ha “riammesso” 1240 persone (+420% rispetto al 2019).\r\n\u003Cmark>In\u003C/mark> Bosnia, destinazione ultima di queste \"riammissioni\", da alcuni anni si è creato un collo di bottiglia. Vi si trovano persone soprattutto giovanissime, che solitamente sono \u003Cmark>in\u003C/mark> viaggio da anni e non hanno alcun interesse a fermarsi \u003Cmark>in\u003C/mark> Italia ma vorrebbero arrivare nei Paesi del nord. Quando arrivano a Trieste, stremate dai 15-20 giorni di fughe, cammino e stenti, ricevono una cura informale \u003Cmark>in\u003C/mark> piazza Libertà (di fronte alla stazione) dalle attiviste dei gruppi Linea d'Ombra e Strada si.Cura.\r\nI respingimenti sono contrari alle leggi sull’immigrazione dell’UE e nonostante questa ne neghi pubblicamente l’esistenza li finanzia \u003Cmark>in\u003C/mark> vario modo.\r\nDi recente la Germania ha regalato alla Croazia sensori per il rilevamento delle persone da piazzare lungo i propri confini.\r\nIl 23 dicembre il campo di Lipa, vicino a Bihać, al confine nordoccidentale della Bosnia Erzegovina, è andato a fuoco. Da allora, i giornali italiani hanno dato ampio spazio alla crisi umanitaria \u003Cmark>in\u003C/mark> Bosnia, che da anni veniva inutilmente denunciata dagli attivisti al di qua e al di là del confine.\r\nLa “crisi umanitaria” descritta dalla stampa italiana è una situazione di violenza sistemica, che va ben al di là del freddo intollerabile di questi giorni al confine bosniaco ma si estende alla gestione da parte dell’Oim (l'ente Europeo gestore dei campi) dei grandi campi bosniaci a Sarajevo e \u003Cmark>in\u003C/mark> altre località, alle violenze sistematiche della polizia croata, alla catena dei respingimenti che arriva fino a Trieste, al razzismo fuori e dentro i confini dell’Unione Europea.\r\n\r\nTrieste è una città di confine, alcuni la chiamano “Lampedusa del nord”. Trieste è \u003Cmark>in\u003C/mark>fatti la porta d’entrata della rotta dei Balcani, come Lampedusa è la porta d’entrata della Rotta del Mediterraneo centrale. A Trieste si arriva a piedi, a Lampedusa \u003Cmark>in\u003C/mark> nave o \u003Cmark>in\u003C/mark> gommone.\r\nLa dirigenza della questura di Trieste dal 30 dicembre è passata nelle mani di Irene Tittioni, esperta di pattugliamenti congiunti dei confini interessati da migrazioni.\r\nQuesta scelta la dice lunga sui programmi del governo al confine orientale. Lo Stato “gestisce” i “clandestini” resi tali dalle leggi che non forniscono visti, che permettono di entrare \u003Cmark>in\u003C/mark> Italia solo attraverso una migrazione pericolosa e chiedendo l’asilo politico, che respingono la maggior parte delle richieste d’asilo. Lo stesso Stato che sostiene, anche se li nega, i respingimenti violenti e illegali.\r\n\r\nA Trieste l'8 gennaio davanti al Consolato croato di piazza Goldoni si è tenuto un partecipato presidio per denunciare pubblicamente le sanguinarie politiche europee di “protezione dei confini”.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Raffaele dell’assemblea No CPR no frontiere del Friuli e della Venezia Giulia. Raffaele ha anche ricordato, Vakhtang Enukidze, ammazzato di botte dalla polizia un anno fa, il 18 gennaio del 2021.\r\n\r\nAscolta la diretta con Raffaele:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/01/2021-01-19-rotta-balcanica-raffaele.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ",[213],{"field":111,"matched_tokens":214,"snippet":210,"value":211},[80,89],{"best_field_score":168,"best_field_weight":169,"fields_matched":170,"num_tokens_dropped":50,"score":171,"tokens_matched":118,"typo_prefix_score":50},{"document":217,"highlight":237,"highlights":254,"text_match":264,"text_match_info":265},{"cat_link":218,"category":219,"comment_count":50,"id":220,"is_sticky":50,"permalink":221,"post_author":23,"post_content":222,"post_date":223,"post_excerpt":56,"post_id":220,"post_modified":224,"post_thumbnail":225,"post_thumbnail_html":226,"post_title":227,"post_type":61,"sort_by_date":228,"tag_links":229,"tags":233},[122],[124],"46737","http://radioblackout.org/2018/03/blackfriday-in-polonia-torna-in-piazza-la-protesta-in-nero-contro-le-restrizioni-sullaborto/","Lo scorso venerdì, 23 marzo, le donne polacche sono tornate a manifestare in occasione del \"Black Friday\", la protesta in nero già sperimentata nel 2016 contro i tentativi del governo di ultradestra (sostenuto dalla Chiesa) di eliminare il diritto all'aborto, in un paese in cui la legge in materia è già tra le più restrittive d'Europa.\r\n\r\nDopo che la legge di due anni fa era stata affossata, a gennaio di quest'anno il governo è tornato alla carica respingendo una proposta che avrebbe portato a una minima liberalizzazione del diritto di aborto e cercando di imporre ulteriori restrizioni alla libera scelta e alla salute delle donne. L'ultima proposta di legge - che allo stato attuale è stata approvata in Commissione e dovrà passare in Parlamento per la discussione probabilmente nel mese di aprile - punta infatti ad eliminare la possibilità di interrompere la gravidanza in caso di gravi malformazioni del feto.\r\n\r\nDopo le prime manifestazioni avvenute a Gennaio, venerdì decine di migliaia di persone sono scesa in piazza a Varsavia e in diverse altre città polacche, sostenute anche da una vasta mobilitazione internazionale.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Paola Di Marzo, redattrice del sito East Journal:\r\n\r\nPolonia_marzo18","28 Marzo 2018","2018-04-03 14:11:43","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/03/interruzione-di-gravidanza-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"160\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/03/interruzione-di-gravidanza-300x160.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/03/interruzione-di-gravidanza-300x160.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/03/interruzione-di-gravidanza.jpg 750w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","BlackFriday: in Polonia torna in piazza la protesta in nero contro le restrizioni sull'aborto",1522240877,[230,231,232],"http://radioblackout.org/tag/aborto/","http://radioblackout.org/tag/black-friday/","http://radioblackout.org/tag/polonia/",[234,235,236],"aborto","black friday","polonia",{"post_content":238,"post_title":243,"tags":246},{"matched_tokens":239,"snippet":241,"value":242},[80,240,80],"Black","polacche sono tornate a manifestare \u003Cmark>in\u003C/mark> occasione del \"\u003Cmark>Black\u003C/mark> Friday\", la protesta \u003Cmark>in\u003C/mark> nero","Lo scorso venerdì, 23 marzo, le donne polacche sono tornate a manifestare \u003Cmark>in\u003C/mark> occasione del \"\u003Cmark>Black\u003C/mark> Friday\", la protesta \u003Cmark>in\u003C/mark> nero già sperimentata nel 2016 contro i tentativi del governo di ultradestra (sostenuto dalla Chiesa) di eliminare il diritto all'aborto, \u003Cmark>in\u003C/mark> un paese \u003Cmark>in\u003C/mark> cui la legge \u003Cmark>in\u003C/mark> materia è già tra le più restrittive d'Europa.\r\n\r\nDopo che la legge di due anni fa era stata affossata, a gennaio di quest'anno il governo è tornato alla carica respingendo una proposta che avrebbe portato a una minima liberalizzazione del diritto di aborto e cercando di imporre ulteriori restrizioni alla libera scelta e alla salute delle donne. L'ultima proposta di legge - che allo stato attuale è stata approvata \u003Cmark>in\u003C/mark> Commissione e dovrà passare \u003Cmark>in\u003C/mark> Parlamento per la discussione probabilmente nel mese di aprile - punta \u003Cmark>in\u003C/mark>fatti ad eliminare la possibilità di interrompere la gravidanza \u003Cmark>in\u003C/mark> caso di gravi malformazioni del feto.\r\n\r\nDopo le prime manifestazioni avvenute a Gennaio, venerdì decine di migliaia di persone sono scesa \u003Cmark>in\u003C/mark> piazza a Varsavia e \u003Cmark>in\u003C/mark> diverse altre città polacche, sostenute anche da una vasta mobilitazione \u003Cmark>in\u003C/mark>ternazionale.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Paola Di Marzo, redattrice del sito East Journal:\r\n\r\nPolonia_marzo18",{"matched_tokens":244,"snippet":245,"value":245},[80,80,80],"BlackFriday: \u003Cmark>in\u003C/mark> Polonia torna \u003Cmark>in\u003C/mark> piazza la protesta \u003Cmark>in\u003C/mark> nero contro le restrizioni sull'aborto",[247,249,252],{"matched_tokens":248,"snippet":234},[],{"matched_tokens":250,"snippet":251},[89],"\u003Cmark>black\u003C/mark> friday",{"matched_tokens":253,"snippet":236},[],[255,257,259],{"field":111,"matched_tokens":256,"snippet":241,"value":242},[80,240,80],{"field":108,"matched_tokens":258,"snippet":245,"value":245},[80,80,80],{"field":38,"indices":260,"matched_tokens":261,"snippets":263},[170],[262],[89],[251],1157451471172665300,{"best_field_score":266,"best_field_weight":169,"fields_matched":30,"num_tokens_dropped":50,"score":267,"tokens_matched":118,"typo_prefix_score":50},"2211897737216","1157451471172665459",{"document":269,"highlight":294,"highlights":302,"text_match":264,"text_match_info":307},{"cat_link":270,"category":271,"comment_count":50,"id":272,"is_sticky":50,"permalink":273,"post_author":23,"post_content":274,"post_date":275,"post_excerpt":56,"post_id":272,"post_modified":276,"post_thumbnail":277,"post_thumbnail_html":278,"post_title":279,"post_type":61,"sort_by_date":280,"tag_links":281,"tags":288},[122],[124],"89709","http://radioblackout.org/2024/05/broadcast-4-palestine-speciale-info-in-diretta-da-palazzo-nuovo-occupato/","Uno speciale a cura della redazione informativa di Radio Blackout, trasmesso con lo studio mobile in diretta sui 105,250 e dal vivo dai corridoi di Palazzo Nuovo, occupato da lunedì, insieme alla facoltà di Fisica e al Politecnico, in solidarietà con la resistenza palestinese e la popolazione di Gaza e della Cisgiordania sotto attacco israeliano da ormai 8 mesi.\r\n\r\nIn una lunga trasmissione cerchiamo di fare il punto su quello che si muove nelle Università occupate di tutto il mondo, partendo dai campus americani che, dalle occupazioni della Columbia del 17 aprile, hanno fatto da apripista ad un movimento che si è ormai allargato ad atenei di tutto il mondo, decisi a bloccare le proprie facoltà per esercitare pressione sui propri atenei, spingerli a chiudere gli spazi di agibilità accademica e di finanziamento concessi ad Israele ed a Università israeliane e chiedere a gran voce la fine del genocidio attualmente in corso contro la popolazione di Gaza. Dai microfoni di Radio Blackout, un modo di dare voce, permettere il racconto e lo scambio e provare a fornire alcune chiavi interpretative per comprendere lo sviluppo e l'ampiezza di un movimento reale che conta ormai quasi 200 occupazioni e tendate in tutto il mondo (aggiornamenti quotidiani su www.palestineiseverywhere.com), centinaia di azioni di solidarietà con il popolo palestinese e che sta resistendo alla pressione della polizia e dell'establishment politico di silenziare voci che si stanno dimostrando particolarmente incisive nell'imporre a livello occidentale la solidarietà alla Palestina e la possibilità di intervenire concretamente per fermare il massacro in corso.\r\n\r\nIn apertura di trasmissione un racconto dai corridoi dell'università torinese occupata ed un intervento proprio da Palazzo Nuovo, da dove un compagno ci spiega le motivazioni dell'occupazione e le sue rivendicazioni.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/SIGLA-INTERVENTO-PALNUOVO.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nSuccessivamente un audio di Giulia, dottoranda alla NYU, raccolto dagli inviati di Blackout a New York ingegner Sollazzi e Anna Giovanna. Partendo da una cronologia e dagli antecedenti del movimento di occupazioni dei campus statunitensi, dai collettivi già attivi nella solidarietà alla Palestina all'eredità di Black Lives Matters - in termini di pratiche e di capacità di stare in strada - si fa il punto sulle rivendicazioni degli studenti e delle studentesse statunitensi e sulla capacità di queste mobilitazioni di ricomporre nella pratica, nella condivisione, nella costruzione di una comunità in lotta, nell'opposizione alla polizia e nella difesa dello spazio occupato un soggetto collettivo capace di imporre all'ordine del giorno la solidarietà alla Palestina proprio dal ventre della bestia americana.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/AUDIO-GIULIA-USA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nContinuiamo con una telefonata dall'Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales, in cui si ricostruisce il percorso delle occupazioni in solidarietà alla Palestina in Francia, iniziato con Sciences Po e con la Sorbona, e dove il movimento si sta scontrando con una forte repressione da parte della polizia francese e delle governance accademiche, che arrivano a denunciare studenti e studentesse per \"apologia del terrorismo\". In seguito sono entrati in occupazione diversi altri atenei, tra cui l'EHESS, scontrandosi con la dirigenza universitaria e riuscendo a imporre la presa in considerazione delle rivendicazioni dell'occupazione, il cessate-il-fuoco e l'adesione della Scuola al movimento BDS con conseguente rescissione degli accordi accademici con gli atenei israeliani.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/AUDIO-EHESS.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nInfine una lunga intervista con Isham, un compagno di Nablus di passaggio dall'occupazione di Palazzo Nuovo: un racconto in prima persona della situazione attuale in Cisgiordania, dove la popolazione palestinese viene sottoposta regolarmente, ed ancora più frequentemente dopo il 7 ottobre, a controlli, checkpoint, restrizioni e attacchi omicidi da parte dell'esercito occupante e delle bande armate dei coloni - coperti e finanziati dall'estrema destra di governo israeliano - che adesso si spingono fino al blocco e all'incendio dei camion di aiuti umanitari. La guerra che Israele sta conducendo contro il popolo di Gaza e contro la Palestina è a tutti gli effetti una guerra di sterminio ed una guerra di vendetta, seguendo la strategia di terra bruciata brevettata dagli americani durante la Guerra del Vietnam, per distruggere le infrastrutture della Striscia, incluse scuole ed università, rendere il territorio di Gaza inabitabile e sradicare totalmente la popolazione palestinese: un piano genocida davanti a cui concetti come la legge internazionale, la difesa dei diritti umani non hanno alcun valore.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/AUDIO-ICHAM.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nPer gli aggiornamenti dalle occupazioni torinesi, rimanere in contatto con ciò che si muove in università e per sapere le iniziative in programma nei prossimi giorni rimandiamo al canale telegram della mobilitazione: INTIFADA STUDENTESCA TORINO (https://t.me/tendexlapalestina).","16 Maggio 2024","2024-05-16 14:10:19","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/WhatsApp-Image-2024-05-14-at-23.03.18-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/WhatsApp-Image-2024-05-14-at-23.03.18-300x169.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/WhatsApp-Image-2024-05-14-at-23.03.18-300x169.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/WhatsApp-Image-2024-05-14-at-23.03.18-1024x576.jpeg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/WhatsApp-Image-2024-05-14-at-23.03.18-768x432.jpeg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/WhatsApp-Image-2024-05-14-at-23.03.18-1536x864.jpeg 1536w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/WhatsApp-Image-2024-05-14-at-23.03.18.jpeg 1600w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","BROADCAST 4 PALESTINE: SPECIALE INFO IN DIRETTA DA PALAZZO NUOVO OCCUPATO",1715868308,[66,282,283,284,285,286,287],"http://radioblackout.org/tag/gaza/","http://radioblackout.org/tag/occupazioni/","http://radioblackout.org/tag/palazzo-nuovo/","http://radioblackout.org/tag/palestina/","http://radioblackout.org/tag/stati-uniti/","http://radioblackout.org/tag/universita/",[73,289,290,291,292,15,293],"Gaza","occupazioni","palazzo nuovo","palestina","università",{"post_content":295,"post_title":299},{"matched_tokens":296,"snippet":297,"value":298},[80,80],"università e per sapere le \u003Cmark>in\u003C/mark>iziative \u003Cmark>in\u003C/mark> programma nei prossimi giorni rimandiamo","Uno speciale a cura della redazione informativa di Radio Blackout, trasmesso con lo studio mobile \u003Cmark>in\u003C/mark> diretta sui 105,250 e dal vivo dai corridoi di Palazzo Nuovo, occupato da lunedì, \u003Cmark>in\u003C/mark>sieme alla facoltà di Fisica e al Politecnico, \u003Cmark>in\u003C/mark> solidarietà con la resistenza palestinese e la popolazione di Gaza e della Cisgiordania sotto attacco israeliano da ormai 8 mesi.\r\n\r\n\u003Cmark>In\u003C/mark> una lunga trasmissione cerchiamo di fare il punto su quello che si muove nelle Università occupate di tutto il mondo, partendo dai campus americani che, dalle occupazioni della Columbia del 17 aprile, hanno fatto da apripista ad un movimento che si è ormai allargato ad atenei di tutto il mondo, decisi a bloccare le proprie facoltà per esercitare pressione sui propri atenei, spingerli a chiudere gli spazi di agibilità accademica e di finanziamento concessi ad Israele ed a Università israeliane e chiedere a gran voce la fine del genocidio attualmente \u003Cmark>in\u003C/mark> corso contro la popolazione di Gaza. Dai microfoni di Radio Blackout, un modo di dare voce, permettere il racconto e lo scambio e provare a fornire alcune chiavi interpretative per comprendere lo sviluppo e l'ampiezza di un movimento reale che conta ormai quasi 200 occupazioni e tendate \u003Cmark>in\u003C/mark> tutto il mondo (aggiornamenti quotidiani su www.palestineiseverywhere.com), centinaia di azioni di solidarietà con il popolo palestinese e che sta resistendo alla pressione della polizia e dell'establishment politico di silenziare voci che si stanno dimostrando particolarmente incisive nell'imporre a livello occidentale la solidarietà alla Palestina e la possibilità di \u003Cmark>in\u003C/mark>tervenire concretamente per fermare il massacro \u003Cmark>in\u003C/mark> corso.\r\n\r\n\u003Cmark>In\u003C/mark> apertura di trasmissione un racconto dai corridoi dell'università torinese occupata ed un \u003Cmark>in\u003C/mark>tervento proprio da Palazzo Nuovo, da dove un compagno ci spiega le motivazioni dell'occupazione e le sue rivendicazioni.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/SIGLA-INTERVENTO-PALNUOVO.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nSuccessivamente un audio di Giulia, dottoranda alla NYU, raccolto dagli inviati di Blackout a New York ingegner Sollazzi e Anna Giovanna. Partendo da una cronologia e dagli antecedenti del movimento di occupazioni dei campus statunitensi, dai collettivi già attivi nella solidarietà alla Palestina all'eredità di \u003Cmark>Black\u003C/mark> Lives Matters - \u003Cmark>in\u003C/mark> termini di pratiche e di capacità di stare \u003Cmark>in\u003C/mark> strada - si fa il punto sulle rivendicazioni degli studenti e delle studentesse statunitensi e sulla capacità di queste mobilitazioni di ricomporre nella pratica, nella condivisione, nella costruzione di una comunità \u003Cmark>in\u003C/mark> lotta, nell'opposizione alla polizia e nella difesa dello spazio occupato un soggetto collettivo capace di imporre all'ordine del giorno la solidarietà alla Palestina proprio dal ventre della bestia americana.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/AUDIO-GIULIA-USA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nContinuiamo con una telefonata dall'Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales, \u003Cmark>in\u003C/mark> cui si ricostruisce il percorso delle occupazioni \u003Cmark>in\u003C/mark> solidarietà alla Palestina \u003Cmark>in\u003C/mark> Francia, iniziato con Sciences Po e con la Sorbona, e dove il movimento si sta scontrando con una forte repressione da parte della polizia francese e delle governance accademiche, che arrivano a denunciare studenti e studentesse per \"apologia del terrorismo\". \u003Cmark>In\u003C/mark> seguito sono entrati \u003Cmark>in\u003C/mark> occupazione diversi altri atenei, tra cui l'EHESS, scontrandosi con la dirigenza universitaria e riuscendo a imporre la presa \u003Cmark>in\u003C/mark> considerazione delle rivendicazioni dell'occupazione, il cessate-il-fuoco e l'adesione della Scuola al movimento BDS con conseguente rescissione degli accordi accademici con gli atenei israeliani.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/AUDIO-EHESS.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nInfine una lunga intervista con Isham, un compagno di Nablus di passaggio dall'occupazione di Palazzo Nuovo: un racconto \u003Cmark>in\u003C/mark> prima persona della situazione attuale \u003Cmark>in\u003C/mark> Cisgiordania, dove la popolazione palestinese viene sottoposta regolarmente, ed ancora più frequentemente dopo il 7 ottobre, a controlli, checkpoint, restrizioni e attacchi omicidi da parte dell'esercito occupante e delle bande armate dei coloni - coperti e finanziati dall'estrema destra di governo israeliano - che adesso si spingono fino al blocco e all'incendio dei camion di aiuti umanitari. La guerra che Israele sta conducendo contro il popolo di Gaza e contro la Palestina è a tutti gli effetti una guerra di sterminio ed una guerra di vendetta, seguendo la strategia di terra bruciata brevettata dagli americani durante la Guerra del Vietnam, per distruggere le infrastrutture della Striscia, incluse scuole ed università, rendere il territorio di Gaza inabitabile e sradicare totalmente la popolazione palestinese: un piano genocida davanti a cui concetti come la legge \u003Cmark>in\u003C/mark>ternazionale, la difesa dei diritti umani non hanno alcun valore.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/AUDIO-ICHAM.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nPer gli aggiornamenti dalle occupazioni torinesi, rimanere \u003Cmark>in\u003C/mark> contatto con ciò che si muove \u003Cmark>in\u003C/mark> università e per sapere le \u003Cmark>in\u003C/mark>iziative \u003Cmark>in\u003C/mark> programma nei prossimi giorni rimandiamo al canale telegram della mobilitazione: INTIFADA STUDENTESCA TORINO (https://t.me/tendexlapalestina).",{"matched_tokens":300,"snippet":301,"value":301},[160],"BROADCAST 4 PALESTINE: SPECIALE INFO \u003Cmark>IN\u003C/mark> DIRETTA DA PALAZZO NUOVO OCCUPATO",[303,305],{"field":111,"matched_tokens":304,"snippet":297,"value":298},[80,80],{"field":108,"matched_tokens":306,"snippet":301,"value":301},[160],{"best_field_score":266,"best_field_weight":169,"fields_matched":118,"num_tokens_dropped":50,"score":308,"tokens_matched":118,"typo_prefix_score":50},"1157451471172665458",{"document":310,"highlight":332,"highlights":337,"text_match":264,"text_match_info":340},{"cat_link":311,"category":313,"comment_count":50,"id":315,"is_sticky":50,"permalink":316,"post_author":23,"post_content":317,"post_date":318,"post_excerpt":56,"post_id":315,"post_modified":319,"post_thumbnail":320,"post_thumbnail_html":321,"post_title":322,"post_type":61,"sort_by_date":323,"tag_links":324,"tags":328},[312,122],"http://radioblackout.org/category/altavisibilita/",[314,124],"altavisibilita","89910","http://radioblackout.org/2024/05/from-the-belly-of-the-beast/","Un'ora di montaggio audio di interviste e field recording raccolte durante le mobilitazioni per la palestina a New York le prime settimane di maggio 2024.\r\nLa prima conversazione è con Nour, arabo-americana, dottoranda al quarto anno di NYU e attivista. Oltre a raccontare l'esperienza specifica dell'encampent di NYU, Nour offre una sguardo sulla composizione del movimento studentesco, i suoi aspetti inediti e le sue pratiche.\r\n\r\nGli audio sono intervallati da registrazioni di interventi e canti raccolte durante la marcia dell'1 maggio che vedeva insieme il movimento studentesco e workers; e quella del 3 maggio, a seguito dello sgombero dell'encampent dell'NYU.\r\n\r\nInfine un audio di Giulia, post-doc alla NYU e insegnamte al college di Arts and Science con due corsi, uno di gender studies e uno di letteratura; vive a New York da 8 anni. Partendo da una cronologia e dagli antecedenti del movimento di occupazioni dei campus statunitensi, dai collettivi già attivi nella solidarietà alla Palestina all’eredità di Black Lives Matters – in termini di pratiche e di capacità di stare in strada – si fa il punto sulle rivendicazioni degli studenti e delle studentesse statunitensi e sulla capacità di queste mobilitazioni di ricomporre nella pratica, nella condivisione, nella costruzione di una comunità in lotta, nell’opposizione alla polizia e nella difesa dello spazio occupato un soggetto collettivo capace di imporre all’ordine del giorno la solidarietà alla Palestina proprio dal ventre della bestia americana.\r\n\r\nI contributi sono stati raccolti e montati da Anna Giovanna & Ing.Sollazzi - inviati di Blackout a NYC.\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/full-1.mp3\"][/audio]","22 Maggio 2024","2024-05-22 10:36:56","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/raf360x360075tfafafa_ca443f4786-e1716328744856-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"130\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/raf360x360075tfafafa_ca443f4786-e1716328744856-300x130.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/raf360x360075tfafafa_ca443f4786-e1716328744856-300x130.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/raf360x360075tfafafa_ca443f4786-e1716328744856-100x44.jpeg 100w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/raf360x360075tfafafa_ca443f4786-e1716328744856.jpeg 360w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","FROM THE BELLY OF THE BEAST",1716374216,[325,326,327,285,286],"http://radioblackout.org/tag/decoloniale/","http://radioblackout.org/tag/occupazioni-universita/","http://radioblackout.org/tag/interviste/",[329,330,331,292,15],"#decoloniale","#occupazioni università","interviste",{"post_content":333},{"matched_tokens":334,"snippet":335,"value":336},[240,80],"solidarietà alla Palestina all’eredità di \u003Cmark>Black\u003C/mark> Lives Matters – \u003Cmark>in\u003C/mark> termini di pratiche e di","Un'ora di montaggio audio di interviste e field recording raccolte durante le mobilitazioni per la palestina a New York le prime settimane di maggio 2024.\r\nLa prima conversazione è con Nour, arabo-americana, dottoranda al quarto anno di NYU e attivista. Oltre a raccontare l'esperienza specifica dell'encampent di NYU, Nour offre una sguardo sulla composizione del movimento studentesco, i suoi aspetti inediti e le sue pratiche.\r\n\r\nGli audio sono intervallati da registrazioni di interventi e canti raccolte durante la marcia dell'1 maggio che vedeva \u003Cmark>in\u003C/mark>sieme il movimento studentesco e workers; e quella del 3 maggio, a seguito dello sgombero dell'encampent dell'NYU.\r\n\r\nInfine un audio di Giulia, post-doc alla NYU e insegnamte al college di Arts and Science con due corsi, uno di gender studies e uno di letteratura; vive a New York da 8 anni. Partendo da una cronologia e dagli antecedenti del movimento di occupazioni dei campus statunitensi, dai collettivi già attivi nella solidarietà alla Palestina all’eredità di \u003Cmark>Black\u003C/mark> Lives Matters – \u003Cmark>in\u003C/mark> termini di pratiche e di capacità di stare \u003Cmark>in\u003C/mark> strada – si fa il punto sulle rivendicazioni degli studenti e delle studentesse statunitensi e sulla capacità di queste mobilitazioni di ricomporre nella pratica, nella condivisione, nella costruzione di una comunità \u003Cmark>in\u003C/mark> lotta, nell’opposizione alla polizia e nella difesa dello spazio occupato un soggetto collettivo capace di imporre all’ordine del giorno la solidarietà alla Palestina proprio dal ventre della bestia americana.\r\n\r\nI contributi sono stati raccolti e montati da Anna Giovanna & Ing.Sollazzi - inviati di Blackout a NYC.\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/full-1.mp3\"][/audio]",[338],{"field":111,"matched_tokens":339,"snippet":335,"value":336},[240,80],{"best_field_score":266,"best_field_weight":169,"fields_matched":170,"num_tokens_dropped":50,"score":341,"tokens_matched":118,"typo_prefix_score":50},"1157451471172665457",6646,{"collection_name":61,"first_q":71,"per_page":20,"q":71},10,{"facet_counts":346,"found":408,"hits":409,"out_of":570,"page":170,"request_params":571,"search_cutoff":39,"search_time_ms":169},[347,378],{"counts":348,"field_name":375,"sampled":39,"stats":376},[349,352,355,357,360,363,366,368,371,373],{"count":350,"highlighted":351,"value":351},48,"backwards",{"count":353,"highlighted":354,"value":354},38,"OverJoy",{"count":356,"highlighted":71,"value":71},37,{"count":358,"highlighted":359,"value":359},22,"black holes",{"count":361,"highlighted":362,"value":362},16,"Bello come una prigione che brucia",{"count":364,"highlighted":365,"value":365},15,"arsider",{"count":116,"highlighted":367,"value":367},"musick to play in the dark",{"count":369,"highlighted":370,"value":370},11,"jene nella notte",{"count":369,"highlighted":372,"value":372},"la perla di labuan",{"count":14,"highlighted":374,"value":374},"Healing frequencies","podcastfilter",{"total_values":377},337,{"counts":379,"field_name":38,"sampled":39,"stats":406},[380,383,385,388,391,394,396,398,401,404],{"count":381,"highlighted":382,"value":382},43,"storia",{"count":381,"highlighted":384,"value":384},"musica",{"count":386,"highlighted":387,"value":387},41,"dub",{"count":389,"highlighted":390,"value":390},40,"reggae",{"count":392,"highlighted":393,"value":393},39,"Radio Blackout",{"count":353,"highlighted":395,"value":395},"roots",{"count":356,"highlighted":397,"value":397},"letteratura",{"count":399,"highlighted":400,"value":400},35,"serie podcast",{"count":402,"highlighted":403,"value":403},34,"lettura",{"count":402,"highlighted":405,"value":405},"radio cane",{"total_values":407},1849,342,[410,439,466,490,517,543],{"document":411,"highlight":424,"highlights":432,"text_match":166,"text_match_info":437},{"comment_count":50,"id":412,"is_sticky":50,"permalink":413,"podcastfilter":414,"post_author":53,"post_content":415,"post_date":416,"post_excerpt":56,"post_id":412,"post_modified":417,"post_thumbnail":418,"post_title":419,"post_type":420,"sort_by_date":421,"tag_links":422,"tags":423},"79350","http://radioblackout.org/podcast/black-in-19-12-2022-proteste-in-peru/",[71],"[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/Puntata-perù-1912.mp3\"][/audio]\r\n\r\nA distanza di quasi due settimane dall’autogolpe non portato a termine dell’ex presidente Castillo, il popolo peruviano precipita nuovamente in una forte crisi politica e sociale, dal carattere ormai permanente, che pare non troverà presto una fine.\r\nAccanto a Castillo, infatti, viene accusato golpista anche il congresso, che durante i 16 mesi di mandato legittimo dell’ex-presidente aveva tentato più volte di destituirlo per “incapacità morale” ma che riesce nella sua impresa soltanto al quarto tentativo, il giorno stesso dell’autogolpe.\r\nIn questa puntata cerchiamo di riportare i fatti salienti degli avvenimenti susseguitisi all’autogolpe e di vedere che differenze intercorrono tra le proteste diffuse ora nel paese e quelle del 2020, entrambe caratterizzate da una forte partecipazione popolare ma una diversa risposta politica.","13 Gennaio 2023","2023-01-13 12:29:24","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/Protestas_Lima_Diciembre_2022_18-200x110.jpeg","BLACK IN 19-12-2022: PROTESTE IN PERÙ","podcast",1673610024,[],[],{"post_content":425,"post_title":429},{"matched_tokens":426,"snippet":427,"value":428},[80],"il popolo peruviano precipita nuovamente \u003Cmark>in\u003C/mark> una forte crisi politica e","[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/Puntata-perù-1912.mp3\"][/audio]\r\n\r\nA distanza di quasi due settimane dall’autogolpe non portato a termine dell’ex presidente Castillo, il popolo peruviano precipita nuovamente \u003Cmark>in\u003C/mark> una forte crisi politica e sociale, dal carattere ormai permanente, che pare non troverà presto una fine.\r\nAccanto a Castillo, \u003Cmark>in\u003C/mark>fatti, viene accusato golpista anche il congresso, che durante i 16 mesi di mandato legittimo dell’ex-presidente aveva tentato più volte di destituirlo per “incapacità morale” ma che riesce nella sua impresa soltanto al quarto tentativo, il giorno stesso dell’autogolpe.\r\n\u003Cmark>In\u003C/mark> questa puntata cerchiamo di riportare i fatti salienti degli avvenimenti susseguitisi all’autogolpe e di vedere che differenze intercorrono tra le proteste diffuse ora nel paese e quelle del 2020, entrambe caratterizzate da una forte partecipazione popolare ma una diversa risposta politica.",{"matched_tokens":430,"snippet":431,"value":431},[159,160,160],"\u003Cmark>BLACK\u003C/mark> \u003Cmark>IN\u003C/mark> 19-12-2022: PROTESTE \u003Cmark>IN\u003C/mark> PERÙ",[433,435],{"field":108,"matched_tokens":434,"snippet":431,"value":431},[159,160,160],{"field":111,"matched_tokens":436,"snippet":427,"value":428},[80],{"best_field_score":168,"best_field_weight":364,"fields_matched":118,"num_tokens_dropped":50,"score":438,"tokens_matched":118,"typo_prefix_score":50},"1157451471441100922",{"document":440,"highlight":452,"highlights":460,"text_match":166,"text_match_info":465},{"comment_count":50,"id":441,"is_sticky":50,"permalink":442,"podcastfilter":443,"post_author":53,"post_content":444,"post_date":445,"post_excerpt":56,"post_id":441,"post_modified":446,"post_thumbnail":447,"post_title":448,"post_type":420,"sort_by_date":449,"tag_links":450,"tags":451},"77810","http://radioblackout.org/podcast/black-in-puntata-17-10-2022/",[71],"[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/puntata_17102022_mp3.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nIn questa puntata spazio alla musica ed alla rassegna stampa.","23 Ottobre 2022","2022-10-24 10:38:14","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/BL3-200x110.jpg","BLACK IN PUNTATA 17-10-2022",1666563962,[],[],{"post_content":453,"post_title":457},{"matched_tokens":454,"snippet":456,"value":456},[455],"In","[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/puntata_17102022_mp3.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n\u003Cmark>In\u003C/mark> questa puntata spazio alla musica ed alla rassegna stampa.",{"matched_tokens":458,"snippet":459,"value":459},[159,160],"\u003Cmark>BLACK\u003C/mark> \u003Cmark>IN\u003C/mark> PUNTATA 17-10-2022",[461,463],{"field":108,"matched_tokens":462,"snippet":459,"value":459},[159,160],{"field":111,"matched_tokens":464,"snippet":456,"value":456},[455],{"best_field_score":168,"best_field_weight":364,"fields_matched":118,"num_tokens_dropped":50,"score":438,"tokens_matched":118,"typo_prefix_score":50},{"document":467,"highlight":477,"highlights":484,"text_match":166,"text_match_info":489},{"comment_count":50,"id":468,"is_sticky":50,"permalink":469,"podcastfilter":470,"post_author":53,"post_content":471,"post_date":445,"post_excerpt":56,"post_id":468,"post_modified":472,"post_thumbnail":56,"post_title":473,"post_type":420,"sort_by_date":474,"tag_links":475,"tags":476},"77800","http://radioblackout.org/podcast/black-in-puntata-03-10-2022/",[71],"[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/puntata_03102022_mp3.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nIn questa puntata parliamo di elezioni e di (non) cittadinanza.\r\n\r\n ","2022-10-24 10:41:52","BLACK IN PUNTATA 03-10-2022",1666563291,[],[],{"post_content":478,"post_title":481},{"matched_tokens":479,"snippet":480,"value":480},[455],"[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/puntata_03102022_mp3.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n\u003Cmark>In\u003C/mark> questa puntata parliamo di elezioni e di (non) cittadinanza.\r\n\r\n ",{"matched_tokens":482,"snippet":483,"value":483},[159,160],"\u003Cmark>BLACK\u003C/mark> \u003Cmark>IN\u003C/mark> PUNTATA 03-10-2022",[485,487],{"field":108,"matched_tokens":486,"snippet":483,"value":483},[159,160],{"field":111,"matched_tokens":488,"snippet":480,"value":480},[455],{"best_field_score":168,"best_field_weight":364,"fields_matched":118,"num_tokens_dropped":50,"score":438,"tokens_matched":118,"typo_prefix_score":50},{"document":491,"highlight":503,"highlights":511,"text_match":166,"text_match_info":516},{"comment_count":50,"id":492,"is_sticky":50,"permalink":493,"podcastfilter":494,"post_author":53,"post_content":495,"post_date":496,"post_excerpt":56,"post_id":492,"post_modified":497,"post_thumbnail":498,"post_title":499,"post_type":420,"sort_by_date":500,"tag_links":501,"tags":502},"71471","http://radioblackout.org/podcast/black-in-puntata-26-10-2021/",[71],"Contro le morti di razzismo e il sistema che le genera\r\n\r\nIl 21 ottobre Yaya Yafa , lavoratore precario interinale di 22 anni, muore schiacciato da una piattaforma mobile nell'impianto SDA dell'interporto di Bologna dove lavorava da soli tre giorni. Oggi avrà luogo il tavolo urgente sulla sicurezza nei magazzini della logistica convocato dal sindaco Lepore con cisl, cgil, uil. I sindacati di base SGB – COBAS - USB – USI/CIT- ADLCOBAS, saranno in presidio alla città metropolitana.\r\nDalla frontiera arriva la notizia dell'occupazione della stazione di Briançon, partita il 4 ottobre quando migranti e solidali a seguito della chiusura del rifugio Les Terraces Solidaires. Intanto il Politecnico di Torino chiude un accordo con Frontex e si impegna in diversi progetti cartografici da impiegare nelle operazioni della polizia di frontiera.\r\nA Voghera l'ex assessore alla sicurezza leghista Massimo Adriatici vede scadersi le misure cautelari e ritorna in libertà, la famiglia di Younes lancia un presidio in Piazza Meardi per chiedere giustizia.\r\nDalla frontiera, all'interporto fino all'università, il razzismo in quanto dispositivo di controllo e gestione delle persone migranti e immigrate, viene messo a lavoro per reprimere, sfruttare e uccidere.\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/Appello-Voghera-31-10-2021.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","26 Ottobre 2021","2021-10-27 11:54:29","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/Screen-Shot-2021-10-26-at-4.54.16-PM-200x110.png","Black In Puntata 26-10-2021",1635267301,[],[],{"post_content":504,"post_title":508},{"matched_tokens":505,"snippet":506,"value":507},[80],"COBAS - USB – USI/CIT- ADLCOBAS, saranno \u003Cmark>in\u003C/mark> presidio alla città metropolitana.\r\nDalla","Contro le morti di razzismo e il sistema che le genera\r\n\r\nIl 21 ottobre Yaya Yafa , lavoratore precario interinale di 22 anni, muore schiacciato da una piattaforma mobile nell'impianto SDA dell'interporto di Bologna dove lavorava da soli tre giorni. Oggi avrà luogo il tavolo urgente sulla sicurezza nei magazzini della logistica convocato dal sindaco Lepore con cisl, cgil, uil. I sindacati di base SGB – COBAS - USB – USI/CIT- ADLCOBAS, saranno \u003Cmark>in\u003C/mark> presidio alla città metropolitana.\r\nDalla frontiera arriva la notizia dell'occupazione della stazione di Briançon, partita il 4 ottobre quando migranti e solidali a seguito della chiusura del rifugio Les Terraces Solidaires. Intanto il Politecnico di Torino chiude un accordo con Frontex e si impegna \u003Cmark>in\u003C/mark> diversi progetti cartografici da impiegare nelle operazioni della polizia di frontiera.\r\nA Voghera l'ex assessore alla sicurezza leghista Massimo Adriatici vede scadersi le misure cautelari e ritorna \u003Cmark>in\u003C/mark> libertà, la famiglia di Younes lancia un presidio \u003Cmark>in\u003C/mark> Piazza Meardi per chiedere giustizia.\r\nDalla frontiera, all'interporto fino all'università, il razzismo \u003Cmark>in\u003C/mark> quanto dispositivo di controllo e gestione delle persone migranti e immigrate, viene messo a lavoro per reprimere, sfruttare e uccidere.\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/Appello-Voghera-31-10-2021.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ",{"matched_tokens":509,"snippet":510,"value":510},[240,455],"\u003Cmark>Black\u003C/mark> \u003Cmark>In\u003C/mark> Puntata 26-10-2021",[512,514],{"field":108,"matched_tokens":513,"snippet":510,"value":510},[240,455],{"field":111,"matched_tokens":515,"snippet":506,"value":507},[80],{"best_field_score":168,"best_field_weight":364,"fields_matched":118,"num_tokens_dropped":50,"score":438,"tokens_matched":118,"typo_prefix_score":50},{"document":518,"highlight":529,"highlights":537,"text_match":166,"text_match_info":542},{"comment_count":50,"id":519,"is_sticky":50,"permalink":520,"podcastfilter":521,"post_author":53,"post_content":522,"post_date":496,"post_excerpt":56,"post_id":519,"post_modified":523,"post_thumbnail":524,"post_title":525,"post_type":420,"sort_by_date":526,"tag_links":527,"tags":528},"71449","http://radioblackout.org/podcast/black-in-puntata-12-10-2021-2/",[71],"[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/PUNTATA-12-10-2021.mp3\"][/audio]\r\n\r\nQuesta seconda puntata di Black In si apre con un collegamento telefonico con una compagna di Prato, dove i lavoratori e lavoratrici in sciopero della Dreamland, azienda connessa all'indotto Textprint, hanno subìto un attacco di una violenza inaudita da parte di squadracce al soldo dei padroni. Come per i lavoratori della Texprint, anche qui la rivendicazione è quella di lavorare 8 ore per 5 giorni (8x5) e non più 12x7, un diritto sindacale di base che però nelle fabbriche di Prato non viene rispettato. Infatti la situazione descritta è quella di una vero e proprio Sistema Prato, dove i padroni e le istituzioni conniventi violano sistematicamente i diritti dei lavoratori, dove la lotta per le condizioni lavorative si intreccia con la lotta per i documenti e con il desiderio di una vita al di fuori dello sfruttamento.\r\n\r\nLa puntata prosegue con una discussione sul colonialismo europeo, in particolare di Francia e Spagna, cogliendo l'occasione di due eventi ad esso collegato: il Sommet fra la Francia e le ex colonie africane e il Columbus Day/ Dia de la Hispanidad. Si svolge a Montpellier l'incontro fra Macron e diversi esponenti della società civile africana, fra cui molte donne (un po' di sano pinkwashing), dove per la prima volta sono stati esclusi i capi di stato. Gli argomenti toccati riguardano le ingerenze continue della Francia nella vita dei paesi africani, cosa che avuto continuità anche sotto la presidenza di Macron, nonostante avesse detto il contrario quando era stato eletto. Viene posto l'accento sul lessico che la Francia usa per rapportarsi alle sue ex colonie, parole intrise di razzismo e di volontà di voler continuare quel sistema coloniale senza il quale la Francia non sarebbe la nazione che è oggi. La Francia continua a voler fare il bello e il cattivo tempo nelle Paesi Africani francofoni, con una mano rovesciando governi nel Sahel o in Guinea e con l'altra sostenendo dittatori decisamente troppo longevi come nel caso del Camerun.\r\n\r\nIl 12 ottobre è il Columbus Day, altrimenti detto Dia de la Hispanidad, giorno in cui Colombo \"scoprì\" le Americhe e come ogni anno viene colta l'occasione per celebrare il colonialismo spagnolo e la loro opera di evangelizzazione forzata a danno delle popolazioni americane. Con il passare degli anni e con la crescita dei movimenti degli Indigenxs si sta finalmente imponendo un'altra versione di questa data, cioè quella dell'inizio del genocidio che ha portato alla cancellazione di interi popoli e culture in tutto il continente americano. Per una decolonizzazione reale ed efficace è indispensabile ripensare alla storia europea e rivederla dal punto di vista dei soggetti colonizzati, rivalutando negativamente date e personaggi che nel vecchio europeo sono sempre stati elogiati e santificati.\r\n\r\n \r\n\r\n ","2021-10-26 13:46:16","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/IMG_5017-copy-200x110.jpg","Black In Puntata 12-10-2021",1635250318,[],[],{"post_content":530,"post_title":534},{"matched_tokens":531,"snippet":532,"value":533},[240,455],"mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/PUNTATA-12-10-2021.mp3\"][/audio]\r\n\r\nQuesta seconda puntata di \u003Cmark>Black\u003C/mark> \u003Cmark>In\u003C/mark> si apre con un collegamento","[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/PUNTATA-12-10-2021.mp3\"][/audio]\r\n\r\nQuesta seconda puntata di \u003Cmark>Black\u003C/mark> \u003Cmark>In\u003C/mark> si apre con un collegamento telefonico con una compagna di Prato, dove i lavoratori e lavoratrici \u003Cmark>in\u003C/mark> sciopero della Dreamland, azienda connessa all'indotto Textprint, hanno subìto un attacco di una violenza inaudita da parte di squadracce al soldo dei padroni. Come per i lavoratori della Texprint, anche qui la rivendicazione è quella di lavorare 8 ore per 5 giorni (8x5) e non più 12x7, un diritto sindacale di base che però nelle fabbriche di Prato non viene rispettato. \u003Cmark>In\u003C/mark>fatti la situazione descritta è quella di una vero e proprio Sistema Prato, dove i padroni e le istituzioni conniventi violano sistematicamente i diritti dei lavoratori, dove la lotta per le condizioni lavorative si intreccia con la lotta per i documenti e con il desiderio di una vita al di fuori dello sfruttamento.\r\n\r\nLa puntata prosegue con una discussione sul colonialismo europeo, \u003Cmark>in\u003C/mark> particolare di Francia e Spagna, cogliendo l'occasione di due eventi ad esso collegato: il Sommet fra la Francia e le ex colonie africane e il Columbus Day/ Dia de la Hispanidad. Si svolge a Montpellier l'incontro fra Macron e diversi esponenti della società civile africana, fra cui molte donne (un po' di sano pinkwashing), dove per la prima volta sono stati esclusi i capi di stato. Gli argomenti toccati riguardano le ingerenze continue della Francia nella vita dei paesi africani, cosa che avuto continuità anche sotto la presidenza di Macron, nonostante avesse detto il contrario quando era stato eletto. Viene posto l'accento sul lessico che la Francia usa per rapportarsi alle sue ex colonie, parole intrise di razzismo e di volontà di voler continuare quel sistema coloniale senza il quale la Francia non sarebbe la nazione che è oggi. La Francia continua a voler fare il bello e il cattivo tempo nelle Paesi Africani francofoni, con una mano rovesciando governi nel Sahel o \u003Cmark>in\u003C/mark> Guinea e con l'altra sostenendo dittatori decisamente troppo longevi come nel caso del Camerun.\r\n\r\nIl 12 ottobre è il Columbus Day, altrimenti detto Dia de la Hispanidad, giorno \u003Cmark>in\u003C/mark> cui Colombo \"scoprì\" le Americhe e come ogni anno viene colta l'occasione per celebrare il colonialismo spagnolo e la loro opera di evangelizzazione forzata a danno delle popolazioni americane. Con il passare degli anni e con la crescita dei movimenti degli Indigenxs si sta finalmente imponendo un'altra versione di questa data, cioè quella dell'inizio del genocidio che ha portato alla cancellazione di interi popoli e culture \u003Cmark>in\u003C/mark> tutto il continente americano. Per una decolonizzazione reale ed efficace è indispensabile ripensare alla storia europea e rivederla dal punto di vista dei soggetti colonizzati, rivalutando negativamente date e personaggi che nel vecchio europeo sono sempre stati elogiati e santificati.\r\n\r\n \r\n\r\n ",{"matched_tokens":535,"snippet":536,"value":536},[240,455],"\u003Cmark>Black\u003C/mark> \u003Cmark>In\u003C/mark> Puntata 12-10-2021",[538,540],{"field":111,"matched_tokens":539,"snippet":532,"value":533},[240,455],{"field":108,"matched_tokens":541,"snippet":536,"value":536},[240,455],{"best_field_score":168,"best_field_weight":364,"fields_matched":118,"num_tokens_dropped":50,"score":438,"tokens_matched":118,"typo_prefix_score":50},{"document":544,"highlight":556,"highlights":564,"text_match":166,"text_match_info":569},{"comment_count":50,"id":545,"is_sticky":50,"permalink":546,"podcastfilter":547,"post_author":53,"post_content":548,"post_date":549,"post_excerpt":56,"post_id":545,"post_modified":550,"post_thumbnail":551,"post_title":552,"post_type":420,"sort_by_date":553,"tag_links":554,"tags":555},"71437","http://radioblackout.org/podcast/black-in-puntata-12-10-2021/",[71]," \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/Puntata-12-10-21.mp3\"][/audio]\r\n\r\nIn questa prima puntata della nuova stagione di Black In, portiamo una critica all'antirazzismo bianco-centrico per mettere insieme le basi dell'antirazzismo che vogliamo.\r\n\r\nBlack In è stata quasi una scommessa sui movimenti sociali di questa città. Abbiamo deciso di fare una trasmissione su Radio Blackout perchè ci sembrava che da sempre mancasse uno spazio dove i soggetti razzializzati potessero parlare liberamente e raggiungendo più persone, uno spazio che non fosse una discussione con gli amicx a un bar o la riunione di qualche collettivo. Mancava uno spazio politico dove potessimo esprimere noi stessi. Negli ultimi anni la questione razziale è diventata sempre più urgente e pressante, le coscienze politiche non bianche premevano sui movimenti affinché anche le loro rivendicazioni venissero prese in considerazione come fondamentali e impellenti e non solo come contorno alla lotta di classe. Il razzismo strutturale è un sistema ben collaudato, che si autoalimenta, e funzionale al capitalismo e proprio per questo la lotta anticapitalista non può prescindere da quella antirazzista. \r\n\r\nSpesso la lotta antirazzista è stata fatta da collettivi o assemblee composte principalmente da persone bianche, perpetuando a volte le stesse dinamiche che ci si era prefissati di distruggere. E' importante sottolineare che useremo le parole \" persone bianche\" come categoria sociale che individua una certa condizione specifica, come quando diciamo operaio o donna, quindi non sentitevi offesi da queste parole. E' una classificazione puramente sociale e non biologica, che però ci aiuta a inquadrare e definire ciò di cui stiamo parlando. \r\n\r\nUna riflessione antirazzista onesta ha anche lo scopo di scuotere le coscienze militanti che per troppo tempo hanno ignorato tematiche di questo genere, complice il fatto di non avere al proprio interno persone razzializzate che potessero portare punti di vista nuovi e a volte in conflitto con le idee precedenti. Un confronto del genere è sempre arricchente ed è necessario per superare le contraddizioni. Un antirazzismo che non si metta in discussione o che non accetti al proprio interno gli sguardi di soggetti razzializzati non può funzionare!","25 Ottobre 2021","2021-10-26 11:42:20","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/WhatsApp-Image-2021-10-26-at-11.33.21-200x110.jpeg","Black In Puntata 05-10-2021",1635180138,[],[],{"post_content":557,"post_title":561},{"matched_tokens":558,"snippet":559,"value":560},[240,455],"puntata della nuova stagione di \u003Cmark>Black\u003C/mark> \u003Cmark>In\u003C/mark>, portiamo una critica all'antirazzismo bianco-centrico"," \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/Puntata-12-10-21.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\u003Cmark>In\u003C/mark> questa prima puntata della nuova stagione di \u003Cmark>Black\u003C/mark> \u003Cmark>In\u003C/mark>, portiamo una critica all'antirazzismo bianco-centrico per mettere insieme le basi dell'antirazzismo che vogliamo.\r\n\r\n\u003Cmark>Black\u003C/mark> \u003Cmark>In\u003C/mark> è stata quasi una scommessa sui movimenti sociali di questa città. Abbiamo deciso di fare una trasmissione su Radio Blackout perchè ci sembrava che da sempre mancasse uno spazio dove i soggetti razzializzati potessero parlare liberamente e raggiungendo più persone, uno spazio che non fosse una discussione con gli amicx a un bar o la riunione di qualche collettivo. Mancava uno spazio politico dove potessimo esprimere noi stessi. Negli ultimi anni la questione razziale è diventata sempre più urgente e pressante, le coscienze politiche non bianche premevano sui movimenti affinché anche le loro rivendicazioni venissero prese \u003Cmark>in\u003C/mark> considerazione come fondamentali e impellenti e non solo come contorno alla lotta di classe. Il razzismo strutturale è un sistema ben collaudato, che si autoalimenta, e funzionale al capitalismo e proprio per questo la lotta anticapitalista non può prescindere da quella antirazzista. \r\n\r\nSpesso la lotta antirazzista è stata fatta da collettivi o assemblee composte principalmente da persone bianche, perpetuando a volte le stesse dinamiche che ci si era prefissati di distruggere. E' importante sottolineare che useremo le parole \" persone bianche\" come categoria sociale che individua una certa condizione specifica, come quando diciamo operaio o donna, quindi non sentitevi offesi da queste parole. E' una classificazione puramente sociale e non biologica, che però ci aiuta a inquadrare e definire ciò di cui stiamo parlando. \r\n\r\nUna riflessione antirazzista onesta ha anche lo scopo di scuotere le coscienze militanti che per troppo tempo hanno ignorato tematiche di questo genere, complice il fatto di non avere al proprio interno persone razzializzate che potessero portare punti di vista nuovi e a volte \u003Cmark>in\u003C/mark> conflitto con le idee precedenti. Un confronto del genere è sempre arricchente ed è necessario per superare le contraddizioni. Un antirazzismo che non si metta \u003Cmark>in\u003C/mark> discussione o che non accetti al proprio interno gli sguardi di soggetti razzializzati non può funzionare!",{"matched_tokens":562,"snippet":563,"value":563},[240,455],"\u003Cmark>Black\u003C/mark> \u003Cmark>In\u003C/mark> Puntata 05-10-2021",[565,567],{"field":108,"matched_tokens":566,"snippet":563,"value":563},[240,455],{"field":111,"matched_tokens":568,"snippet":559,"value":560},[240,455],{"best_field_score":168,"best_field_weight":364,"fields_matched":118,"num_tokens_dropped":50,"score":438,"tokens_matched":118,"typo_prefix_score":50},6637,{"collection_name":420,"first_q":71,"per_page":20,"q":71},["Reactive",573],{},["Set"],["ShallowReactive",576],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$fXQI9l-lO_HKecIx-NPUy9LPytssl_VLkB8gOW0XMl68":-1},true,"/search?query=black+in"]