","Italpizza: le lotte dei lavoratori e le bufale dell'azienda","post",1548432476,[62,63,64,65],"http://radioblackout.org/tag/blocco-stradale/","http://radioblackout.org/tag/cariche/","http://radioblackout.org/tag/italpizza/","http://radioblackout.org/tag/mobbing/",[15,67,68,69],"cariche","italpizza","mobbing",{"post_content":71,"tags":77},{"matched_tokens":72,"snippet":75,"value":76},[73,74],"blocco","stradale","rilasciate con una denuncia per \"\u003Cmark>blocco\u003C/mark> \u003Cmark>stradale\u003C/mark>\", provvedimento probabilmente suggerito dal decreto","Proseguono ormai da lunedì i presidi all'Italpizza di Modena.\r\n\r\nAnche questa mattina una trentina di manifestanti tra lavoratori e solidali si sono posizionati davanti allo stabilimento chiedendo il rispetto degli accordi siglati lo scorso mese. A differenza delle giornate passate però oggi il clima sembra essere più temperato poiché sembra che finalmente si stiano riaprendo i tavoli di discussione con le aziende dopo i blocchi e gli scontri dell'ultima settimana.\r\n\r\nSoltanto ieri infatti era stata bloccata da oltre un centinaio di operai la provinciale, con la polizia a \"protezione\" dello stabilimento che ha cercato a più riprese di sgomberare i manifestanti, per nulla intimoriti da freddo e neve.\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl tono degli scontri si è acceso nel corso della mattinata, diverse cariche di alleggerimento, con ogni camion che veniva letteralmente scortato da un plotone di poliziotti dei reparti mobili.\r\n\r\nI manifestanti riferiscono anche di un ferito e di tre persone fermate e accompagnate in Questura, poi rilasciate con una denuncia per \"\u003Cmark>blocco\u003C/mark> \u003Cmark>stradale\u003C/mark>\", provvedimento probabilmente suggerito dal decreto sicurezza di Salvini.\r\n\r\nAnche la giornata di mercoledì era balzata agli onori della cronaca\r\nNella mattinata \"Durante le cariche contro i lavoratori – racconta il sindacato SiCobas fornendo anche un video che riprende l'accaduto – le forze di polizia sono state coadiuvate dal servizio d'ordine di Italpizza, che ha perfino partecipato all'arresto di una lavoratrice e di suo marito, malmenati e portati poi in questura in stato di fermo\".\r\nI due sono poi stati rilasciati e hanno ripreso il picchetto, dopo che gli stessi manifestanti si erano spostati da strada Gherbella fin sotto la Questura.\r\n\r\n\r\n\r\nNel pomeriggio ha poi avuto luogo una contro-manifestazione, con un centinaio di lavoratori che sono usciti nel cortile per protestare contro i picchetti che stanno causando il fermo della produzione dalle 17 di lunedì, scandendo a loro volta slogan contro i Si Cobas. Un gesto che ha ricevuto il plauso della direzione aziendale e, viceversa, che è stato stigmatizzato dagli autonomi come una \"messinscena a beneficio della stampa fosse organizzata dall'azienda insieme alla Uil, sotto la minaccia di essere lasciati a casa\".\r\n\r\nIl racconto della lotta dei lavoratori dell'Italpizza dalla voce di una diretta interessata.\r\n\r\nitalpizza gennaio\r\n\r\nGli accordi sopracitati prevedevano il reintegro di alcuni lavoratori allontanati dall'azienda una volta appreso della loro adesione al sindacato SiCobas, e la promessa di un contratto coerente con le proprie mansioni.\r\n\r\nGià a dicembre avevamo raccontato l'inizio di questa lotta, che sembrava aver strappato all'azienda quanto richiesto, e invece il 20 gennaio, data ultima per tener fede agli impegni presi, è arrivato e dei cambiamenti concordati ancora non c'è traccia.\r\n\r\nitalpizza gennaio\r\n\r\n \r\n\r\nLe lavoratrici e i lavoratori ingiustamente licenziati, in effetti, sono stati richiamati a lavorare il 14 gennaio, dopo un silenzio di quasi un mese da parte dell’azienda, ma “non al nostro posto di lavoro - racconta una delle lavoratrici in presidio - ci hanno messo a pulire, cioè in punizione. Ci hanno messo a pulire, noi tutti quanti a pulire sul tetto che è alto 20 metri senza protezioni senza delle cinture senza niente, senza sicurezza, ci hanno messo a pulire anche un vetro davanti all’Italpizza senza scale senza niente, ci hanno dato solo degli stracci con i manici allungabili. Ci hanno messo a pulire, scusate, della merda, che non è stata mai pulita, è da anni che lavoro qua e non ho mai visto nessuno pulire lì. Ci siamo rifiutati di pulire i cessi e loro hanno detto che manderanno delle lettere di richiamo. Noi gli accordi li abbiamo rispettati. Fino al 20 abbiamo fatto tutto. 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Il testo approvato è ancora più pesante del decreto emanato a settembre ed è improbabile che venga modificato in Senato, dove, con ogni probabilità, verrà posta la fiducia.\r\nEugenio Losco, avvocato in prima linea nella difesa di poveri, migranti e oppositori politici e sociali, ha tracciato un quadro sintetico dei vari pezzi che compongono questo durissimo puzzle repressivo.\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/11/2018-11-13-pacc-sicurezza-losco.mp3\"][/audio]\r\n\r\nQuesti i punti salienti:\r\nAbolizione del permesso di soggiorno per motivi umanitari che, in via temporanea, verrà concesso solo a persone che rispettino una ridotta casistica di situazioni. La protezione umanitaria viene sostituita da sei tipologie di permessi speciali: per vittime di grave sfruttamento, motivi di salute, violenza domestica, calamità nel Paese d’origine, cure mediche e atti di particolare valore civile. Questo provvedimento è una fabbrica di clandestini.\r\nRevoca del diritto di asilo a chi commette reati; revoca della cittadinanza per chi viene condannato per terrorismo; raddoppio della detenzione amministrativa nei centri per il rimpatrio (CPR) che passa da 90 a 180 giorni. Come ai tempi di Maroni, quando le rivolte, misero in ginocchio il sistema delle prigioni per migranti.\r\nIl testo individua casi specifici nei quali il permesso di soggiorno e la cittadinanza possono essere revocati e gli stranieri espulsi. La protezione internazionale viene negata o sospesa dopo una condanna in primo grado per i reati di violenza sessuale, lesioni gravi e rapina, violenza a pubblico ufficiale, mutilazioni sessuali, furto aggravato e traffico di droga. Previsti provvedimenti analoghi anche in caso di pericolosità sociale seppure l'immigrato non sia ancora stato condannato.\r\nPer chi, invece, viene condannato in via definitiva per reati di terrorismo è prevista la revoca della cittadinanza acquisita e l'espulsione immediata.\r\nLa drastica riduzione dei progetti di inclusione sociale e integrazione. Solo i titolari di protezione internazionale e i minori non accompagnati hanno diritto a seguire i progetti di integrazione ed inclusione sociale previsti dal sistema Sprar (sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati). I richiedenti asilo, inoltre, potranno essere accolti solo nei Cas (Centri di accoglienza secondaria) e nei Cara (Centri di accoglienza per richiedenti asilo).\r\nCon il pretesto del terrorismo è previsto anche un giro di vite sul noleggio di tir e furgoni.\r\nOltre al pacchetto immigrazione, la legge prevede altre novità: la polizia municipale delle grandi città (più di 100.000 abitanti) verrà dotata di Taser.\r\nCi sarà un secco l'inasprimento delle pene per le occupazioni (da due a quattro anni);l'introduzione del reato di mendicità punito con pene da tre a sei mesi e una cospicua multa. Viene reintrodotto il reato di blocco stradale (che era stato depenalizzato nel 1999), sanzionato, se il fatto è commesso da più persone, con la reclusione da 2 a 12 anni. Bloccare una strada, una ferrovia costerà più caro che mandare all'ospedale qualcuno: un crumiro che forzi con l'auto un picchetto operaio e ferisca qualcuno rischia meno di chi fa il blocco.\r\nNonostante la pluralità e la eterogeneità delle norme contenute nel decreto, è facile notarne la coerenza interna, in sintonia con la scelta governativa di colpire i migranti, gli occupanti di case, chi protesta per le strade.\r\nNelle pieghe del decreto, infatti, recuperando lo spirito di un paio di proposte di legge presentate da alcuni parlamentari del centro-destra nella scorsa legislatura, vi sono anche delle norme che si occupano del blocco della circolazione su strade e autostrade.\r\nViene reintrodotto il reato di blocco stradale (che era stato depenalizzato nel 1999), sanzionato, se il fatto è commesso da più persone, con la pena della reclusione da 2 a 12 anni.\r\nLa natura squisitamente di classe del provvedimento emerge prepotentemente.","13 Novembre 2018","2018-11-13 13:41:38","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/11/poveri-1280x640-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"150\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/11/poveri-1280x640-300x150.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/11/poveri-1280x640-300x150.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/11/poveri-1280x640-768x384.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/11/poveri-1280x640-1024x512.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/11/poveri-1280x640.jpg 1280w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Guerra ai poveri: il pacchetto sicurezza del governo",1542116448,[116,62,117,118,119,120,121],"http://radioblackout.org/tag/abolizione-della-protezione-umanitaria/","http://radioblackout.org/tag/carcere-per-chi-occupa/","http://radioblackout.org/tag/cpr/","http://radioblackout.org/tag/daspo/","http://radioblackout.org/tag/decreto-sicurezza/","http://radioblackout.org/tag/raddoppio-detenzione-amministrativa/",[123,15,124,18,125,126,127],"abolizione della protezione umanitaria","carcere per chi occupa","daspo","decreto sicurezza","raddoppio detenzione amministrativa",{"post_content":129,"tags":133},{"matched_tokens":130,"snippet":131,"value":132},[73,74],"Viene reintrodotto il reato di \u003Cmark>blocco\u003C/mark> \u003Cmark>stradale\u003C/mark> (che era stato depenalizzato nel","Il 7 novembre il senato ha approvato il decreto legge sicurezza, con 163 sì e 59 no, dopo che il governo aveva posto la fiducia al testo.\r\nSono 40 gli articoli del dl che ora andrà in discussione alla Camera. 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La corte Costituzionale, i cui membri sono stati di recente rinnovati dal partito di estrema destra PiS – Legge e Ordine, ha decretato che l’aborto in caso di malformazione del feto si configura come eugenetica e quinti lo ha dichiarato incostituzionale. Il 98% dei mille aborti legali praticati in Polonia è dovuta a malformazioni del feto. Tra le 100 e le 200 mila donne ogni anno vanno a Praga, Berlino o nei paesi del nord per abortire. Altre rischiamo la vita con decotti al prezzemolo, ferri da calza e grucce per gli abiti.\r\nIn periodo di pandemia, anche per chi può permettersi il costo del viaggio e dell’intervento, uscire e rientrare nel paese è molto difficile.\r\nDopo anni di tentativi di modificare la legge in parlamento, respinti dall’energia delle piazze, il PiS, il cui leader Kaczynski è di recente divenuto vicepremier, ha praticato la via giudiziaria. Ma ha fatto i conti senza le donne polacche.\r\nPer giorni hanno assediato l’abitazione del premier e di alcuni vescovi e fatto irruzione nelle chiese.\r\nIeri cortei di auto bici e pedoni hanno paralizzato il traffico nelle principali città del paese.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Marco, un compagno che vive a Cracovia ed ha partecipato alle proteste\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/10/2020-10-27-marco-polonia-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n2020 10 27 marco polonia","27 Ottobre 2020","2020-10-27 15:03:32","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/10/czarny-protest-zdjcie-nr-1-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"203\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/10/czarny-protest-zdjcie-nr-1-300x203.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/10/czarny-protest-zdjcie-nr-1-300x203.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/10/czarny-protest-zdjcie-nr-1-1024x691.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/10/czarny-protest-zdjcie-nr-1-768x519.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/10/czarny-protest-zdjcie-nr-1.jpg 1093w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Polonia. Le manifestazioni per la libertà di aborto stanno paralizzando il paese",1603811012,[171,62,172,173],"http://radioblackout.org/tag/aborto/","http://radioblackout.org/tag/lotta-delle-donne/","http://radioblackout.org/tag/polonia/",[175,15,176,177],"aborto","lotta delle donne","polonia",{"tags":179},[180,182,184,186],{"matched_tokens":181,"snippet":175},[],{"matched_tokens":183,"snippet":80},[73,74],{"matched_tokens":185,"snippet":176},[],{"matched_tokens":187,"snippet":177},[],[189],{"field":36,"indices":190,"matched_tokens":191,"snippets":193},[34],[192],[73,74],[80],{"best_field_score":98,"best_field_weight":99,"fields_matched":34,"num_tokens_dropped":48,"score":195,"tokens_matched":17,"typo_prefix_score":48},"1157451471441625193",{"document":197,"highlight":219,"highlights":231,"text_match":96,"text_match_info":237},{"cat_link":198,"category":199,"comment_count":48,"id":200,"is_sticky":48,"permalink":201,"post_author":51,"post_content":202,"post_date":203,"post_excerpt":204,"post_id":200,"post_modified":205,"post_thumbnail":206,"post_thumbnail_html":207,"post_title":208,"post_type":59,"sort_by_date":209,"tag_links":210,"tags":215},[45],[47],"9017","http://radioblackout.org/2012/06/riano-flaminio-bloccata-la-tiberina-contro-la-discarica/","Gli abitanti di Riano Flaminio si oppongono fermamente alla costruzione nel loro territorio di una nuova mega discarica per i rifiuti di Roma.\r\nA Quadro Alto, da quattro mesi c’è un presidio permanente contro la discarica. Un presidio simile a quelli della Val Susa con sala per le assemblee, giochi per i bimbi, cibo conviso, convivialità e persino le aiuole fiorite.\r\nLa notizia più temuta è arrivata il 4 giugno. Il neo nominato prefetto Sottile ha deciso di utilizzare il sito di Pian dell’Olmo come discarica “temporanea” per la città di Roma.\r\nGli abitanti di Riano e i solidali della zona sono scesi in strada, occupando sin da lunedì la Tiberina, ma continuando a presidiare le entrate di Pian dell’Olmo e di Quadro Alto.\r\nIl primo giorno, oltre alla polizia si sono presentati una trentina di fascisti di Casa Pound, ma, nonostante la casacca ecologista, sono stati con fermezza invitati a stare lontani dal presidio.\r\nNonostante gli studi del CNR sull’impatto ambientale abbiano evidenziato che Pian dell’Olmo e Quadro Alto sono del tutto inadatti per una discarica, perché il terreno – siamo in una zona di cave di tufo – è poroso e la zona facilmente alluvionabile.\r\nPoco importa a chi – senza aver neppure tentato l’avvio di un ciclo virtuoso dei rifiuti – si accinge a fare l’ennesimo affare sulla pelle dei cittadini. In ballo c’è la privatizzazione dell’AMA, sullo sfondo dello scontro di interessi tra PD e PDL.\r\nIn mezzo, tra l’ennesimo business devastante e i politici che si spartiscono la torta, c’è la gente di Riano, decisa a resistere all’imposizione violenta di scelte fatte sulla loro pelle.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Marco, un compagno del presidio di Quadro Alto.\r\n\r\nAscolta l’intervista: [audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/06/2012-06-07-marco-blocchi-no-discarica-riano.mp3\"]\r\n\r\nscarica il file","8 Giugno 2012","Gli abitanti di Riano Flaminio si oppongono fermamente alla costruzione nel loro territorio di una nuova mega discarica per i rifiuti di Roma.\r\nA Quadro Alto, da quattro mesi c’è un presidio permanente contro la discarica. Un presidio simile a quelli della Val Susa con sala per le assemblee, giochi per i bimbi, cibo conviso, convivialità e persino le aiuole fiorite.\r\nLa notizia più temuta è arrivata il 4 giugno. Il neo nominato prefetto Sottile ha deciso di utilizzare il sito di Pian dell’Olmo come discarica “temporanea” per la città di Roma.\r\nGli abitanti di Riano e i solidali della zona sono scesi in strada, occupando sin da lunedì la Tiberina, ma continuando a presidiare le entrate di Pian dell’Olmo e di Quadro Alto.\r\nIl primo giorno, oltre alla polizia si sono presentati una trentina di fascisti di Casa Pound, ma, nonostante la casacca ecologista, sono stati con fermezza invitati a stare lontani dal presidio.\r\nNonostante gli studi del CNR sull’impatto ambientale abbiano evidenziato che Pian dell’Olmo e Quadro Alto sono del tutto inadatti per una discarica, perché il terreno – siamo in una zona di cave di tufo – è poroso e la zona facilmente alluvionabile.\r\nPoco importa a chi – senza aver neppure tentato l’avvio di un ciclo virtuoso dei rifiuti – si accinge a fare l’ennesimo affare sulla pelle dei cittadini. In ballo c’è la privatizzazione dell’AMA, sullo sfondo dello scontro di interessi tra PD e PDL.\r\nIn mezzo, tra l’ennesimo business devastante e i politici che si spartiscono la torta, c’è la gente di Riano, decisa a resistere all’imposizione violenta di scelte fatte sulla loro pelle.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Marco, un compagno del presidio di Quadro Alto.\r\n\r\n","2025-09-24 22:01:05","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/06/no_discarica_pian_olmo-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"203\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/06/no_discarica_pian_olmo-300x203.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/06/no_discarica_pian_olmo-300x203.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/06/no_discarica_pian_olmo.jpg 602w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Riano Flaminio. 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Sei le fattispecie previste: vittime di grave sfruttamento, motivi di salute, violenza domestica, calamità nel paese d'origine, cure mediche, atti di particolare valore civile.\r\nDi fatto diventerà quasi impossibile entrare legalmente nel nostro paese e verranno chiusi tutti gli spiragli rimasti per uscire dalla clandestinità.\r\nDa anni ormai le sanatorie mascherate da “decreto flussi” non vengono più fatte. Chi lavora senza documenti non ha nessuna possibilità di avere un contratto di lavoro che consenta di uscire dal limbo.\r\nLa protezione umanitaria era l’ultimo strumento disponibile.\r\n\r\nPIU' REATI PER REVOCA ASILO: Il decreto amplia la possibilità di negare o revocare la protezione internazionale per i reati di violenza sessuale, lesioni gravi rapina, violenza a pubblico ufficiale, mutilazioni sessuali, furto aggravato, traffico di droga. E' prevista inoltre la sospensione della domanda d'asilo in caso di pericolosità sociale o condanna in primo grado.\r\nLa nozione di pericolosità sociale è tanto scivolosa da lasciare ampio arbitrio a chi decide se applicarla o meno. Non solo: l’espulsione dopo una condanna in primo grado, di fatto lede il principio per il quale la condanna diventa effettuale solo dopo il terzo grado di giudizio.\r\nL’introduzione nell’elenco della resistenza a pubblico ufficiale la dice lunga sulla volontà di colpire chiunque protesti, partecipando a manifestazioni o semplicemente ribellandosi ad un sopruso.\r\n\r\nPIU' TEMPO NEI CPR: La durata massima di permanenza nei Centri per il rimpatrio passa da tre a sei mesi. Il decreto prevede anche il \"completamento, adeguamento e ristrutturazione\" dei centri già presenti sul territorio e la \"costruzione\" di altri. Vogliono realizzarne uno in ogni regione. uno in ogni regione. 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I richiedenti asilo troveranno invece accoglienza solo nei centri ad essi dedicati (i Cara).\r\n\r\nVIA CITTADINANZA PER REATI TERRORISMO: C'è poi la revoca della cittadinanza italiana a carico dei condannati per reati di terrorismo.\r\n\r\nA queste misure se ne aggiungono altre, miranti a soddisfare l’isteria securitaria del governo: si va dall’introduzione del Taser, alla repressione di chi occupa, sino alla reintroduzione del reato di blocco stradale con pene tra uno e quattro anni.\r\n\r\nIl decreto integra una legislazione che già si prefigura come “diritto penale del nemico e che, sancisce l’equiparazione tra sicurezza e repressione dei migranti e di ogni forma di opposizione politica e sociale.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Gianluca Vitale, avvocato da sempre in prima fila a fianco della gente in viaggio.\r\nLa chiacchierata si è estesa al recente blitz contro le roulotte rom di corso Corsica a Torino\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2018 09 25 Vitale, decreto immigrazione e sicurezza2","25 Settembre 2018","2018-10-03 10:27:43","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/09/migranti-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"182\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/09/migranti-300x182.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/09/migranti-300x182.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/09/migranti-768x466.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/09/migranti-1024x621.jpg 1024w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","La fabbrica dei clandestini",1537887026,[288,118,289,290,291,292,293,294,295],"http://radioblackout.org/tag/cara/","http://radioblackout.org/tag/decreto-immigrazione-sicurezza/","http://radioblackout.org/tag/espulsioni/","http://radioblackout.org/tag/immigrazione/","http://radioblackout.org/tag/reato-di-blocco-stradale/","http://radioblackout.org/tag/rifugiati/","http://radioblackout.org/tag/salvini/","http://radioblackout.org/tag/sprar/",[297,18,298,299,28,300,301,302,303],"CARA","decreto immigrazione/sicurezza","espulsioni","reato di blocco stradale","rifugiati","salvini","Sprar",{"post_content":305,"tags":309},{"matched_tokens":306,"snippet":307,"value":308},[73,74],"alla reintroduzione del reato di \u003Cmark>blocco\u003C/mark> \u003Cmark>stradale\u003C/mark> con pene tra uno e","Ieri il governo ha dato il via libera al decreto legge, che mette insieme le misure sull’immigrazione con quelle contro gli occupanti di case e i movimenti di opposizione sociale.\r\nIl decreto, nella bozza rilasciata dal consiglio dei ministri, ci sono 42 articoli: i primi 16 contengono le misure in materia di immigrazione.\r\n\r\nIl decreto si compone di tre titoli: il primo si occupa di riforma del diritto d’asilo e della cittadinanza, il secondo di sicurezza pubblica, prevenzione e contrasto della criminalità organizzata; e l’ultimo di amministrazione e gestione dei beni sequestrati e confiscati alla mafia.\r\n\r\nEcco nel dettaglio le principali misure riguardanti l'immigrazione.\r\n\r\nSTRETTA SUI PERMESSI: Viene abrogato il permesso di soggiorno per motivi umanitari, sostituito da “permessi speciali”. 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In lui, una corrente di estrema destra ha trovato la sua voce.\r\nNe abbiamo parlato con Robertino Barbieri\r\n\r\nLa santa alleanza tra liberali e fascisti\r\n“Si sta riproponendo il fenomeno politico che più di tutti ha segnato il Novecento in Occidente in modo significativo: la tendenza, sempre negata da entrambe le parti in commedia, all'alleanza tra liberali e fascisti.\r\nÈ una tendenza che vediamo in atto in forme diverse rispetto a quelle prese nel ventennio tra le due guerre perché significativamente differente è la situazione complessiva. Il Novecento vedeva un movimento operaio e un lotta di classe dispiegata che venne abbattuta e silenziata solo grazie alla mobilitazione violenta e omicida delle classi medie con la copertura dei corpi dello stato. Oggi le classi subalterne in occidente sono un corpo senza unità e progettualità e stanno subendo la lotta di classe da quasi mezzo secolo più che produrla.”\r\nQuesto l’incipit del primo di due articoli di Stefano Capello usciti su Umanità Nova\r\nNe abbiamo parlato con Stefano\r\n\r\nAppuntamenti: \r\n\r\nDomenica 20 ottobre\r\nAssemblea Antimilitarista\r\ndalle 10 alle 17\r\nA Massenzatico (Reggio Emilia)\r\nPresso le \"Cucine del popolo\", via Beethoven 78\r\nPer info: assembleantimilitarista@gmail.com\r\n\r\nSabato 26 ottobre\r\nore 10,30 13,30\r\nPresidio antimilitarista al Balon\r\n\r\nVenerdì 1 novembre\r\ncorteo contro la riapertura del CPR di Torino\r\nore 16 piazza Robilant\r\n\r\nGiornate dei disertori\r\n\r\nSabato 2 e lunedì 4 novembre\r\ncontro la guerra e il militarismo\r\n\r\nContro la guerra, la produzione bellica, l’occupazione militare delle periferie, il nazionalismo!\r\nContro tutte le patrie per un mondo senza frontiere!\r\nCon disertori e obiettori di tutte le guerre!\r\n\r\nSabato 2 novembre\r\nNo alla città dell’aerospazio! No alla città delle armi \r\nManifestazione antimilitarista\r\nIn via Roma di fronte all’ingresso di Galleria San Federico, dove ha sede il DAP – Distretto Aerospaziale Piemontese\r\n\r\nLunedì 4 novembre\r\nIniziative antimilitariste in giro per Torino\r\nSmilitarizziamo la città! \r\n\r\nOgni martedì\r\ndalle 18 alle 20\r\nin corso Palermo 46\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro \r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini! \r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti! \r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20 \r\nper info scrivete a fai_torino@autistici.org\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFB\r\n@senzafrontiere.to/\r\n\r\nTelegram\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter mandando una mail ad: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","19 Ottobre 2024","2024-10-19 12:09:28","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/09-200x110.jpg","Anarres dell’11 ottobre. 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Per il nemico non valgono le tutele formali riservate ai cittadini.\r\nNe abbiamo parlato con l’avvocato Eugenio Losco che in serata ha partecipato ad un incontro sul ddl 1660 che si è tenuto alla fat.\r\nQui puoi ascoltare l’audio della serata.\r\n\r\nIl piano dei nazionalisti cristiani per riprendersi l’America\r\nIl ruolo della religione è cambiato profondamente da quando il predicatore fondamentalista Jerry Falwell e il magnate conservatore della posta diretta Paul Weyrich hanno co-fondato la Moral Majority nel 1979. A quel tempo, l'incapacità dei cristiani di far valere il loro potere alle urne su questioni che consideravano una sfida per la loro fede (l'aborto era in cima alla lista, ma anche la preghiera nelle scuole, l'omosessualità e i diritti delle donne) era vista come un'opportunità per galvanizzare un \u003Cmark>blocco\u003C/mark> di voto per i conservatori. Il sostegno della Moral Majority ai candidati che avrebbero rappresentato quegli interessi come funzionari eletti ha scatenato una potente risorsa nel Partito Repubblicano. La Moral Majority si è sciolta nel 1989, ma a quel punto erano comparse molte ramificazioni: la Christian Coalition, Focus on the Family e il Family Research Council. Gli elettori evangelici e cristiani avevano in gran parte fatto del Partito Repubblicano la loro casa.\r\nDonald Trump ha attinto e sfruttato questa importante bacino di elettori scontenti. In lui, una corrente di estrema destra ha trovato la sua voce.\r\nNe abbiamo parlato con Robertino Barbieri\r\n\r\nLa santa alleanza tra liberali e fascisti\r\n“Si sta riproponendo il fenomeno politico che più di tutti ha segnato il Novecento in Occidente in modo significativo: la tendenza, sempre negata da entrambe le parti in commedia, all'alleanza tra liberali e fascisti.\r\nÈ una tendenza che vediamo in atto in forme diverse rispetto a quelle prese nel ventennio tra le due guerre perché significativamente differente è la situazione complessiva. Il Novecento vedeva un movimento operaio e un lotta di classe dispiegata che venne abbattuta e silenziata solo grazie alla mobilitazione violenta e omicida delle classi medie con la copertura dei corpi dello stato. 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E non solo.\r\nNon saremo in piazza il 5 ottobre, perché per fermare la guerra occorre cominciare ad estirparne le radici, radici che traggono linfa dal suprematismo, dalle religioni, dalla follia nazionalista.\r\n\r\nItalia. Basi di guerra\r\nL’Italia è una piattaforma logistica per le guerre dell’imperialismo tricolore e Nato.\r\nL’ultima base operativa è quella di Solbiate Olona. Ma la mappa delle basi, aeroporti, poligoni di tiro, porti, postazioni radar, caserme è molto densa.\r\nQueste basi sono cruciali per la logistica delle guerre.\r\nDi fronte al rischio di ulteriore escalation militare la possibilità che il nostro paese venga investito direttamente è sempre più concreta.\r\nNe abbiamo parlato con Antonio Mazzeo, insegnante, antimilitarista, blogger\r\n\r\nSoldi pubblici, chiesa cattolica e terzo settore\r\nLa chiesa cattolica è una rete globale di tutto rispetto nei tradizionali settori dell’educazione e della sanità.\r\nI governi italiani finanziano le attività private della bottega vaticana.\r\nNe abbiamo parlato con Daniele Ratti, autore di una ricerca sul tema\r\n\r\nVi proponiamo l’intervista realizzata dai compagni della CNT Toulouse ad un compagno sudanese\r\n\r\nAppuntamenti: \r\n\r\nVenerdì 11 ottobre\r\nore 21\r\nin corso Palermo 46\r\nLeggi di guerra. 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A scuola di obbedienza\r\nLa Camera ha approvato in via definitiva il ddl Valditara sul voto in condotta.\r\nIl provvedimento prevede la bocciatura con il 5 in condotta e il ritorno della valutazione numerica sul comportamento alle medie.\r\nPer quanto riguarda le scuole superiori, nel caso di voto pari a 6 si avrà un debito formativo e si dovrà sostenere un elaborato di educazione civica. La condotta diventa uno spartiacque per gli studenti delle superiori, sottoposti ad un chiaro ricatto: o accettano di piegarsi, astenendosi da proteste e lotte o avranno un voto di maturità più basso. Infatti è prevista la decurtazione per chi ha meno di 9 di condotta.\r\nQuello di Valditara è un modello di scuola/caserma, dove l’obbedienza è il fulcro di un progetto educativo disciplinare.\r\nNe abbiamo parlato con Patrizia Nesti\r\n\r\nTramandare il fuoco. Per un approccio libertario alla questione palestinese. Una critica a essenzialismo e nazionalismo.\r\nQuest’opuscolo scaturisce dalla necessità di immaginare e praticare una diversa prospettiva politica alla lotta contro il genocidio a Gaza. E, più in generale, a tutte le guerre e ad ogni dinamica escludente. (…)\r\nCon il passare dei mesi abbiamo temuto che arrivasse l’assuefazione all’orrore. Già sta accadendo in Ucraina, già avviene nei tanti luoghi del pianeta, dove si consumano tragedie immani nel silenzio dei più.\r\nDi un fatto siamo certi, perché rappresenta un orizzonte etico ineludibile. Non ci rassegneremo mai all’ineluttabilità dei massacri, degli stupri, delle torture.\r\nIl nostro impegno non è venuto mai meno, nonostante la nostra sostanziale estraneità a manifestazioni aperte, se non promosse, da esponenti religiosi e da nazionalisti.\r\nAbbiamo costruito piazze, cortei e momenti di riflessione e lotta contro la fabbricazione ed il commercio di armi, i poligoni e le basi militari, la collusione tra scuola, università e guerra, contro la militarizzazione delle periferie, delle frontiere, dei cpr…\r\nAbbiamo sostenuto disertori ed oppositori in Russia e in Ucraina. Abbiamo appoggiato gli anarchici sudanesi che si battono contro i macellai che si contendono il territorio.\r\nSiamo al fianco di chi lotta contro sfruttatori ed oppressori nel “proprio” paese, noi lottiamo contro sfruttatori ed oppressori nel “nostro” paese.\r\nNoi siamo dalla parte delle vittime. Dalle parte delle bambine e dei bambini, degli uomini e delle donne uccise, massacrate, affamate, umiliate.\r\nIn ogni dove. Sempre. (...)\r\nL'immane massacro della popolazione gazawi e i movimenti di appoggio alla \"resistenza\" palestinese sviluppatisi nel nostro paese dopo il 7 ottobre 2023 hanno evidenziato crepe che hanno radici profonde, tutte da indagare e comprendere.\r\nCi muove una necessità forte, perché al di là delle peculiarità della questione palestinese, temi quali il nazionalismo, il declino dell’approccio di classe, l’affermarsi di dinamiche identitarie essenzialiste e di una concezione distorta dei processi decoloniali ci interrogano tutti sulle prospettive di un movimento di emancipazione sociale, individuale, politica capace di trasformare l’esistente all’insegna di un concreto affermarsi di libertà, uguaglianza, solidarietà.”\r\nCon Lollo, uno dei compagn che hanno partecipato alla stesura del testo, abbiamo anticipato alcune delle tematiche di cui si è discusso durante la presentazione dell’opuscolo.\r\n\r\nLa vergogna va al mercato. Note sulla Basilicata a Torino\r\n“È domenica mattina a Torino, mi aggiro in piazza della Repubblica alla ricerca di un filone di pane. Noto la figura di Franco Arminio, poeta dell’Italia interna, e mi chiedo quale ragione l’abbia condotto qui. Sono di fronte al Mercato Centrale di Torino, struttura in vetro e metallo che accoglie ristoranti, negozi di gastronomia, rivendite di cibo per ricchi avventori. All’ingresso ecco un manifesto verde con uno slogan: “Basilicata, Terra e Visione”.”\r\nQuesto l’incipit di un articolo di Francesco Migliaccio sulla trasformazione dei Sassi di Matera in Lunapark\r\n\r\nAppuntamenti: \r\n\r\n\r\nVenerdì 11 ottobre\r\nore 21\r\nin corso Palermo 46\r\nLeggi di guerra. Quando la democrazia diventa fascismo\r\nLa stretta securitaria imposta dal DDL 1660 è un ulteriore tassello nel mosaico repressivo del governo. 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Per il nemico non valgono le tutele formali riservate ai cittadini.\r\nInterverrà l’avvocato Eugenio Losco\r\n\r\nSabato 12 ottobre\r\nore 10,30/13,30\r\npresidio al Balon\r\ncontro il ddl 1660\r\n\r\nDomenica 20 ottobre\r\nAssemblea Antimilitarista\r\ndalle 10 alle 17\r\nA Massenzatico (Reggio Emilia)\r\nPresso le \"Cucine del popolo\", via Beethoven 78\r\nPer info: assembleantimilitarista@gmail.com\r\n\r\nOgni martedì\r\ndalle 18 alle 20\r\nin corso Palermo 46\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro\r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!\r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20 (per info scrivete a fai_torino@autistici.org)\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","4 Ottobre 2024","2024-10-04 09:16:17","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/04-slingshot-200x110.jpg","Anarres del 27 settembre. Aborto: la libertà negata. A scuola di obbedienza. Da Gaza a Tel Aviv: insurrezione, diserzione, internazionalismo. Note sulla Basilicata a Torino….",1728032986,[],[],{"post_content":426},{"matched_tokens":427,"snippet":384,"value":428},[73,74],"ll podcast del nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming.\r\n\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/2024-09-27-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nAborto. La libertà negata\r\nIn Italia la libertà di abortire non c’è. La legge 194 che regolamenta l'interruzione volontaria di gravidanza, risalente al 1978, fu frutto di un compromesso politico con settori clericali e reazionari che regalò il meccanismo perverso dell’obiezione di coscienza a chi voleva mantenere l’aborto un percorso a ostacoli talora inaccessibili, depotenziando la spinta sociale che non chiedeva la regolamentazione, bensì una depenalizzazione che ponesse fine all’aborto clandestino. Da allora, la difficoltà a posizionarsi chiaramente sul terreno della difesa dell'aborto, cioè di una pratica sanitaria, non è mai venuta meno.\r\n\r\nVoto di condotta? A scuola di obbedienza\r\nLa Camera ha approvato in via definitiva il ddl Valditara sul voto in condotta.\r\nIl provvedimento prevede la bocciatura con il 5 in condotta e il ritorno della valutazione numerica sul comportamento alle medie.\r\nPer quanto riguarda le scuole superiori, nel caso di voto pari a 6 si avrà un debito formativo e si dovrà sostenere un elaborato di educazione civica. 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(...)\r\nL'immane massacro della popolazione gazawi e i movimenti di appoggio alla \"resistenza\" palestinese sviluppatisi nel nostro paese dopo il 7 ottobre 2023 hanno evidenziato crepe che hanno radici profonde, tutte da indagare e comprendere.\r\nCi muove una necessità forte, perché al di là delle peculiarità della questione palestinese, temi quali il nazionalismo, il declino dell’approccio di classe, l’affermarsi di dinamiche identitarie essenzialiste e di una concezione distorta dei processi decoloniali ci interrogano tutti sulle prospettive di un movimento di emancipazione sociale, individuale, politica capace di trasformare l’esistente all’insegna di un concreto affermarsi di libertà, uguaglianza, solidarietà.”\r\nCon Lollo, uno dei compagn che hanno partecipato alla stesura del testo, abbiamo anticipato alcune delle tematiche di cui si è discusso durante la presentazione dell’opuscolo.\r\n\r\nLa vergogna va al mercato. Note sulla Basilicata a Torino\r\n“È domenica mattina a Torino, mi aggiro in piazza della Repubblica alla ricerca di un filone di pane. Noto la figura di Franco Arminio, poeta dell’Italia interna, e mi chiedo quale ragione l’abbia condotto qui. Sono di fronte al Mercato Centrale di Torino, struttura in vetro e metallo che accoglie ristoranti, negozi di gastronomia, rivendite di cibo per ricchi avventori. All’ingresso ecco un manifesto verde con uno slogan: “Basilicata, Terra e Visione”.”\r\nQuesto l’incipit di un articolo di Francesco Migliaccio sulla trasformazione dei Sassi di Matera in Lunapark\r\n\r\nAppuntamenti: \r\n\r\n\r\nVenerdì 11 ottobre\r\nore 21\r\nin corso Palermo 46\r\nLeggi di guerra. Quando la democrazia diventa fascismo\r\nLa stretta securitaria imposta dal DDL 1660 è un ulteriore tassello nel mosaico repressivo del governo. Colpi sempre più duri a chi lotta nei CPR e nelle carceri, a chi si batte contro gli sfratti, a chi occupa, a chi fa scritte su caserme e commissariati, a chi fa un \u003Cmark>blocco\u003C/mark> \u003Cmark>stradale\u003C/mark>, a chi sostiene e diffonde idee sovversive.\r\nQuesti dispositivi si configurano come diritto penale del nemico, pur mantenendosi in una cornice universalista. \r\nIl diritto penale del nemico è informato ad una logica di guerra. In guerra i nemici vanno annientati, ridotti a nulla, privati di vita, libertà e dignità. Per il nemico non valgono le tutele formali riservate ai cittadini.\r\nInterverrà l’avvocato Eugenio Losco\r\n\r\nSabato 12 ottobre\r\nore 10,30/13,30\r\npresidio al Balon\r\ncontro il ddl 1660\r\n\r\nDomenica 20 ottobre\r\nAssemblea Antimilitarista\r\ndalle 10 alle 17\r\nA Massenzatico (Reggio Emilia)\r\nPresso le \"Cucine del popolo\", via Beethoven 78\r\nPer info: assembleantimilitarista@gmail.com\r\n\r\nOgni martedì\r\ndalle 18 alle 20\r\nin corso Palermo 46\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro\r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!\r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20 (per info scrivete a fai_torino@autistici.org)\r\n\r\nwww.anarresinfo.org",[430],{"field":94,"matched_tokens":431,"snippet":384,"value":428},[73,74],{"best_field_score":271,"best_field_weight":339,"fields_matched":34,"num_tokens_dropped":48,"score":390,"tokens_matched":17,"typo_prefix_score":48},{"document":434,"highlight":448,"highlights":453,"text_match":269,"text_match_info":456},{"comment_count":48,"id":435,"is_sticky":48,"permalink":436,"podcastfilter":437,"post_author":438,"post_content":439,"post_date":440,"post_excerpt":54,"post_id":435,"post_modified":441,"post_thumbnail":442,"post_title":443,"post_type":377,"sort_by_date":444,"tag_links":445,"tags":447},"91790","http://radioblackout.org/podcast/frittura-mistaradio-fabbrica-10-09-2024/",[354],"fritturamista"," \r\n\r\nIl primo approfondimento della puntata lo abbiamo fatto su uno di quei fatti che rappresenta una della tante contraddizioni di questo governo, che prima si riempie la bocca di voler difendere a valorizzare le aziende italiane e poi svende la propria compagnia aerea di bandiera alla concorrenza tedesca (Lufthansa). Per trattare questo tema abbiamo realizzato un'intervista registrata con Antonio Amoroso, segretario nazionale di CUB Trasporti. Siamo partiti chiedendogli innanzitutto quali sarebbero stati gli effetti immediati di questa scelta, sui lavoratori, sull'utenza viaggiante e sull'economia nazionale. Il nostro ospite ci ha poi fornito un cenno di quadro storico del comparto, che come sappiamo non è alla prima volta al centro di politiche di vera e propria svendita di pezzi di un comparto assolutamente strategico a favore di grossi player internazionali. Poi siamo scesi nello specifico della situazione vertenziale, per poi rilanciare lo sciopero che è stato conseguentemente lanciato dal personale aeroportuale per il 12 settembre.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/Intervista-ad-Antonio-Amoroso-su-sciopero-12-settembre.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl secondo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Emilia di ADL Cobas Milano sull'occupazione de* lavorator* della scuola dell'ufficio scolastico territoriale milanese.\r\nIl criterio di assegnazione delle cattedre poco umano che usa l'ausilio dell'algoritmo, ormai normalizzato a livello nazionale, è l'oggetto della dura protesta de* precar* della scuola. Le nomine anche quest'anno sono state fatte senza seguire i criteri stabiliti come l'anno scorso e molt* rimarranno disoccupat* a causa del malfunzionamento dell'algoritmo.\r\nI/le precar* della scuola hanno chiesto:\r\n– sospensione presa di servizio\r\n– annullamento dell’attuale convocazione e nuovo scorrimento da graduatorie corrette.\r\n– nuove nomine solo dopo aver ricevuto le reali cattedre disponibili\r\n\r\nPer chi volesse altre info: info@adlcobas.org\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/F_m_10_09_Emilia-ADL-COBAS-su-mobilitazioni-a-Milano-convocazioni-scuole.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl terzo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Florina dei SICOBAS Verona sul 45esimo sciopero alla Maxidi di Belfiore (VE) per migliori condizioni a partire da forti aumenti di salario e libertà sindacale.\r\nLe astute mosse del padrone: hanno eliminato 24 lavoratori del nostro sindacato che scioperano, dando loro decine di migliaia di euro come incentivo e accusandoli di \"rottura fiducia aziendale\" e denuncia di \"blocco stradale\".\r\nL'organizzazione sindacale ha subito aperto le iscrizioni per rilanciare la lotta operaia e 42 nuovi iscritti solo entrati nelle fila degli scioperanti. D'altronde questa lotta è diventata un punto di riferimento per tanti altri lavoratori nell'area di Verona e oltre per molti lavoratori del settore agroalimentare di logistica a filiera grande distribuzione e supermercati.\r\nAbbiamo anche parlato di Verona dove c'è il più grande interporto d'Europa vi è anche il passaggio di armamenti per le guerre.","15 Settembre 2024","2024-09-15 19:19:30","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/458279107_966259632194387_2891004470602807280_n-200x110.jpg","frittura mista|radio fabbrica 10/09/2024",1726427931,[446],"http://radioblackout.org/tag/frittura-mista-radio-fabbrica/",[363],{"post_content":449},{"matched_tokens":450,"snippet":451,"value":452},[73,74],"fiducia aziendale\" e denuncia di \"\u003Cmark>blocco\u003C/mark> \u003Cmark>stradale\u003C/mark>\".\r\nL'organizzazione sindacale ha subito aperto"," \r\n\r\nIl primo approfondimento della puntata lo abbiamo fatto su uno di quei fatti che rappresenta una della tante contraddizioni di questo governo, che prima si riempie la bocca di voler difendere a valorizzare le aziende italiane e poi svende la propria compagnia aerea di bandiera alla concorrenza tedesca (Lufthansa). 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Dopo lo scioglimento del Matzpen, Shalif ha continuato le sue attività, partecipando ad altre iniziative in Israele, come Anarchists Against the Wall (Anarchici contro il muro) e l’ormai defunta federazione anarchica Ahdut [Unità].\r\nNonostante l’età avanzata è molto attivo nelle lotte. È autore di numerosi articoli sulla democrazia diretta e l’antiautoritarismo.\r\n\r\nSalonicco. Sgomberato il Libertatia\r\nIl 28 agosto, a mezzogiorno, le forze di polizia hanno invaso lo squat Libertatia, arrestando 11 compagnx e prendendone altri due in custodia.\r\nVi proponiamo il comunicato dei compagni e delle compagne del Libertatia\r\n\r\nStati Uniti. Verso le presidenziali\r\nDopo il ritiro di Biden la candidata democratica alle presidenziali del 4 novembre è Kamala Harris. Abbiamo provato a tracciarne un profilo in una campagna elettorale sempre più convulsa, i cui risultati avranno un forte impatto sia in Europa che nel Mediterraneo Orientale.\r\nNe abbiamo parlato con Robertino Barbieri\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nSabato 21 settembre\r\nPunto info antimilitarista al Balon\r\nDalle 10,30\r\n\r\nVenerdì 27 settembre\r\nore 21\r\nin corso Palermo 46\r\nTramandare il fuoco. Per un approccio libertario alla questione palestinese. Una critica a essenzialismo e nazionalismo.\r\nInterverranno gli autori ed autrici dell’opuscolo\r\n\r\nVenerdì 11 ottobre\r\nore 21\r\nin corso Palermo 46\r\nPacchetto sicurezza. Una camicia di forza per i movimenti\r\nInterverrà l’avvocato Eugenio Losco\r\n\r\nOgni martedì\r\ndalle 18 alle 20\r\nin corso Palermo 46\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro \r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini! \r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti! \r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20\r\n\r\nper info scrivete a fai_torino@autistici.org\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nTelegram\r\n@senzafrontiere.to/\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter mandando una mail ad: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org",[476],{"field":94,"matched_tokens":477,"snippet":473,"value":474},[73,74],{"best_field_score":271,"best_field_weight":339,"fields_matched":34,"num_tokens_dropped":48,"score":390,"tokens_matched":17,"typo_prefix_score":48},{"document":480,"highlight":492,"highlights":497,"text_match":269,"text_match_info":500},{"comment_count":48,"id":481,"is_sticky":48,"permalink":482,"podcastfilter":483,"post_author":350,"post_content":484,"post_date":485,"post_excerpt":54,"post_id":481,"post_modified":486,"post_thumbnail":487,"post_title":488,"post_type":377,"sort_by_date":489,"tag_links":490,"tags":491},"90613","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-14-giugno-elezioni-un-gioco-a-carte-truccate-pacchetto-sicurezza-una-mannaia-su-chi-lotta-asti-felix-riapre/",[350],"ll podcast del nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming.\r\n\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/2024-06-14-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nElezioni. Un gioco a carte truccate\r\nLa democrazia rappresentativa è costitutivamente un gioco a carte truccate. Un gioco che alle ultime elezioni europee hanno disertato in più della metà degli aventi diritto nel nostro paese.\r\nL’avanzata delle destre e l’astesionismo sono i dati più rilevanti, anche se previsti, di quest’ultima tornata elettorale.\r\nProviamo a ragionare sulle dinamiche reattive e reazionarie della prima, e sulle possibilità, tutte da esplorare, della seconda.\r\n\r\nAsti. Riapre Felix\r\nIl centro di documentazione libertario Felice “Felix” Amerio riapre nella nuova sede di via XX Settembre 112 ad Asti. Oggi dalle 17 alle 21 ci sarà la festa di inaugurazione.\r\nUn centro di documentazione, ma anche un luogo di riferimento per iniziative anarchiche e libertarie ad Asti.\r\nNe abbiamo parlato con Werther\r\n\r\nPacchetto Sicurezza: una mannaia sulle teste di chi lotta\r\nLa stretta securitaria imposta dal “pacchetto sicurezza” è un ulteriore tassello nel mosaico repressivo del governo. Colpi sempre più duri a chi lotta nei CPR, nelle carceri, a chi si batte contro gli sfratti, a chi occupa, a chi osa fare scritte su caserme e commissariati, a chi fa un blocco stradale.\r\nUna dinamica che pone al centro le forze dell’ordine, che hanno mano libera nel comprarsi e portare in giro armi, oltre a quelle di ordinanza, mentre chi resiste alle loro violenze o decide di difendersi dai loro divieti rischia lunghissime detenzioni.\r\nPer le donne incinta o con bimbi sotto un anno di età c’è il carcere se sono recidive. Una norma che Meloni ha definito “contro il borseggio”. Tradotto in chiaro: una norma diretta alle ragazze e alle donne che vivono nelle baraccopoli e per campare sono costrette ai margini di una legalità che tutela sempre e comunque la proprietà privata.\r\nÉ di questi giorni la notizia di alcuni emendamenti al ddl approvato a novembre dal Consiglio dei ministri e ora in discussione nelle Commissioni Giustizia e Affari costituzionali della Camera.\r\nInnalzare fino a 25 anni di reclusione la pena per chi protesta in modo “minaccioso o violento” contro le grandi opere infrastrutturali è l’obiettivo del leghista Iezzi che vuole introdurre un nuovo comma all’articolo 339 del codice penale, che elenca le circostanze aggravanti dei reati di resistenza, violenza o minaccia a un pubblico ufficiale o a un corpo dello Stato. “Se la violenza o minaccia è commessa al fine di impedire la realizzazione di un’opera pubblica o di un’infrastruttura strategica, la pena è aumentata da un terzo a due terzi”.\r\nSe la proposta diventerà legge, chi protesterà in gruppo contro un’opera pubblica con manifestazioni simboliche, se queste verranno considerate “minacciose o violente”, rischierà fino a 25 anni di carcere.\r\nIn linea con le altre disposizioni di questo pacchetto legislativo del governo, si tratta di un’aggravante cucita come un abito su misura per chi si oppone alle grandi opere come il TAV, il Ponte sullo Stretto, i rigassificatori o qualsiasi opera considerata strategica.\r\nIgor Iezzi propone anche una modifica al reato di violenza privata per colpire le pratiche dei lavoratori in sciopero.\r\nViolenza privata è un reato punito con la reclusione fino a quattro anni. I lavoratori che fanno i picchetti spesso non vanno a processo o vengono assolti, perché la norma punisce “chiunque, con violenza o minaccia, costringe altri a fare, tollerare od omettere qualche cosa”. La norma suggerita dalla Lega, invece, detta un’interpretazione di segno opposto: “L’articolo 610 del codice penale deve interpretarsi nel senso che il reato di violenza privata ivi previsto si configura anche nel caso in cui una o più persone impediscano l’entrata o l’uscita da uno spazio aziendale ostruendone il transito con la sola interposizione dei propri corpi e la resistenza attiva o passiva opposta a chi intenda passare. Non costituisce esimente o scriminante il fatto che il detto comportamento sia tenuto per sostenere un’azione di sciopero”.\r\nUna mannaia pende sulle teste di chi lotta. Ma solo con la lotta potremo capovolgere i rapporti di forza e fermare il governo.\r\nNe abbiamo parlato con Robertino Barbieri\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nVia i militari! 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