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Molto dipende dalle diverse città e dalla composizione del nucleo familiare, ma per alcuni capoluogo l'impatto dell'Imposta Municipale Unica sarà consistente: fra le città dove il peso sarà maggiore vi sono Roma, Milano, Bologna e Firenze. Secondo i Consumatori, fra ricadute dirette e indirette si può prevedere un aggravio di 590 euro annui a famiglia. Quella sulla casa è sempre più un'emergenza sociale. Tra nuove tasse, fitti alle stelle, mutui capestro sono sempre più quelli che perdono un tetto. Intanto a Torino, dopo le speculazioni di Spina Due e Spina tre potrebbe essere ai blocchi di partenza un nuovo blocco di cemento e affari tra lo scalo Vanchiglia e la Barriera di Milano. Da molti anni invece non si fanno case popolari, poco fruttuose per la potente lobby del cemento e del tondino. A Torino tuttavia sta crescendo la lotta per la casa, tra resistenza agli sfratti e occupazioni abitative.\r\n\r\nAscolta l'intervista a Renato Strumia, bancario, sindacalista ed esperto di questioni economiche: [audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/03/strumia_imucasetorino.mp3\"] Scarica l'audio dell'intervista\r\n\r\n ","21 Marzo 2012","Secondo i calcoli fatti dall'assessorato ai Tributi, con le aliquote base, 4 per mille sulla prima casa e 7,6 per mille sulle seconde, il Comune dovrebbe incassare 256 milioni di euro, di cui circa 90 sulle abitazioni di residenza. Allo Stato andranno invece circa 160 milioni di euro. Il conto per i torinesi è di 416 milioni.\r\n\r\nQuando a essere in vigore era la vecchia Ici, l'aliquota in vigore sotto la Mole era del 5,25 per mille. Quella prevista per il nuovo tributo è del 4 per mille, ma il decreto \"Salva Italia\" concede ai municipi di aumentarla (o eventualmente diminuirla) di altri 2 millesimi. Per Torino, quindi, si potrebbe immaginare un'imposizione simile a quella della vecchia Ici. Ma a scombinare le carte in tavola è appunto la rivalutazione degli estimi catastali. Prendendo ad esempio un alloggio popolare di due vani in un quartiere periferico, l'imponibile passerà dagli attuali 134.279 euro a 214.846 euro. E su questa verrà applicata l'aliquota maggiorata al 5,25 per mille. Se con la vecchia Ici si pagava infatti 601 euro al netto della detrazione di 103 euro, con l'Imu il contributo salirà fino a 1.128 euro, al quale si dovrà sottrarre una base di 200 euro e un'ulteriore detrazione di 50 euro per ogni figlio al di sotto dei 26 anni fino a un massimo di 600 euro. Nel caso di una coppia senza figlia si passerà comunque da 601 a 928 euro. Un aumento secco del 54 per cento.\r\n\r\nQuella sualla casa è sempre più un'emergeza sociale. Tra nuove tasse, fitti alle stelle, mutui capestro sono sempre più quelli che perdono un tetto. Intanto a Torino, dopo le speculazioni di Spina Due e Spina tre potrebbe essere ai blocchi di partenza un nuovo blocco di cemento e affari tra lo scalo Vanchiglia e la Barriera di Milano.\r\nDa molti anni invece non si fanno case popolari, poco fruttuose per la potente lobby del cemento e del tondino.\r\n\r\nA Torino tuttavia sta crescendo la lotta per la casa, tra resistenza agli sfratti e occupazioni abitative.\r\n\r\nAscolta l'intervista a Renato Strumia, bancario, sindacalista ed esperto di questioni economich","2025-09-24 22:01:10","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/03/imu-prima-casa-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"156\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/03/imu-prima-casa-300x156.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/03/imu-prima-casa-300x156.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/03/imu-prima-casa.jpg 625w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Abitare a Torino tra Imu, sfratti e speculazioni",1332330925,[56,98,99,100,101,102],"http://radioblackout.org/tag/casa/","http://radioblackout.org/tag/imu/","http://radioblackout.org/tag/sfratti/","http://radioblackout.org/tag/speculazione/","http://radioblackout.org/tag/torino/",[15,20,18,24,30,22],{"tags":105},[106,108,110,112,114,116],{"matched_tokens":107,"snippet":65},[64,26],{"matched_tokens":109,"snippet":20},[],{"matched_tokens":111,"snippet":18},[],{"matched_tokens":113,"snippet":24},[],{"matched_tokens":115,"snippet":30},[],{"matched_tokens":117,"snippet":22},[],[119],{"field":31,"indices":120,"matched_tokens":121,"snippets":123},[42],[122],[64,26],[65],{"best_field_score":80,"best_field_weight":81,"fields_matched":17,"num_tokens_dropped":42,"score":82,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":42},6646,{"collection_name":53,"first_q":15,"per_page":127,"q":15},6,{"facet_counts":129,"found":17,"hits":146,"out_of":181,"page":17,"request_params":182,"search_cutoff":32,"search_time_ms":81},[130,134],{"counts":131,"field_name":132,"sampled":32,"stats":133},[],"podcastfilter",{"total_values":42},{"counts":135,"field_name":31,"sampled":32,"stats":144},[136,138,140,142],{"count":17,"highlighted":137,"value":137},"Egitto",{"count":17,"highlighted":139,"value":139},"scontri",{"count":17,"highlighted":141,"value":141},"PortSaid",{"count":17,"highlighted":143,"value":143},"conflitti globali",{"total_values":145},4,[147],{"document":148,"highlight":166,"highlights":172,"text_match":176,"text_match_info":177},{"comment_count":42,"id":149,"is_sticky":42,"permalink":150,"podcastfilter":151,"post_author":152,"post_content":153,"post_date":154,"post_excerpt":48,"post_id":149,"post_modified":155,"post_thumbnail":156,"post_title":157,"post_type":158,"sort_by_date":159,"tag_links":160,"tags":165},"13694","http://radioblackout.org/podcast/egitto-la-normalizzazione-impossibile/",[],"dj","Nonostante la vittoria elettorale, il governo dei Fratelli Musulmani non riesce a produrre una transizione normalizzatrice, dentro un Egitto che continua ad essere attraversato da conflitti sociali enormi, sintomi ed effetti di contraddizioni irrisolvibili entro il quadro sistemico attuale. Prodotto anche della spinta rivoluzionaria che, vissuta con speranza soprattutto dalle giovani generazioni, continua a spingere le piazze contro l'accettazione di un ritorno a casa imposto dall'alto.\r\n\r\nNell'ultima settimana, la sentenza molto dura contro alcuni ultras della squadra di Port Said (gli ultras sono state una sorta di milizia popolare durante le giornate eroiche del febbraio 2011 che si conclusero con la cacciata di Mubarak) è stata la molla che ha fatto partire proteste popolari culminate in scontri molto violenti. Le violenze sono esplose durante un'ingente manifestazione popolare contro la detenzione di decine di persone, arrestate dopo gli scontri dello scorso anno nello stadio di Port Said, durante i quali morirono 74 persone. La polizia ha tentato di disperdere la folla riunita di fronte agli uffici del governo locale mentre 39 prigionieri venivano trasferiti in un altro carcere, lanciando gas lacrimogeni.\r\n\r\nNel frattempo nella città di Port Said e in quella di Mahlalla si sono fatte strada esperienze autogestionarie molto avanzate che ad alcuni hanno fatto venire in mente il paragone con l'esperienza della comune parigina del 1871. A gettare benzina sul fuoco, la visita al Cairo del segretario di stato americano John Kerry che hanno trovato ad accoglierlo una nuova sollevazione in piazza Tahrir.\r\n\r\nCentinaia i feriti e gli arrestati, 7 i morti in questa nuova fiammata di rivolta che ha attraversato le piazze non pacificate dell'Egitto. 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