","Saluggia. Scorie, acqua e soldi","post",1484138370,[61,62,63,64,65,66],"http://radioblackout.org/tag/bosco-marengo/","http://radioblackout.org/tag/compensazioni/","http://radioblackout.org/tag/deposito-scorie-nucleari/","http://radioblackout.org/tag/saluggia/","http://radioblackout.org/tag/scorie-nucleari/","http://radioblackout.org/tag/trino/",[21,68,27,17,69,15],"compensazioni","scorie nucleari",{"post_content":71,"tags":77},{"matched_tokens":72,"snippet":75,"value":76},[73,74],"Bosco","Marengo","In Piemonte. Tra Trino Vercellese, \u003Cmark>Bosco\u003C/mark> \u003Cmark>Marengo\u003C/mark> e, soprattutto, Saluggia, è concentrato","Il deposito nazionale per le scorie nucleari, destinato ad accogliere la pesante eredità dell’avventura nucleare italiana, non è stato costruito. Non è stato neppure scelto il posto dove farlo. Di tanto in tanto circolano rumores infondati su questa o quella località.\r\n\r\nL’ultimo tentativo reale venne fatto a Scanzano Ionico, dove una cava salina era stata indicata come bara ideale per l’immondizia nucleare.\r\n\r\nIl posto sembrava perfetto. Un sindaco fascista con un trascorso di tangenti per gestione di traffici di rifiuti speciali, un piccolo paese della Basilicata, la promessa di cascata di soldi per compensare il rischio. Come è finita oggi lo ricordano in pochi. Una rivolta popolare scuote il paese: statali e ferrovia sono bloccate dalla gente di Scanzano per due settimane, il sindaco deve barricarsi in casa, la polizia deve fare dietrofront.\r\nLa mobilità dell’intera Basilicata va in tilt. Il governo cede e ritira il progetto.\r\n\r\nLe scorie restano dove sono. In Piemonte. Tra Trino Vercellese, \u003Cmark>Bosco\u003C/mark> \u003Cmark>Marengo\u003C/mark> e, soprattutto, Saluggia, è concentrato il 73% delle scorie italiane.\r\n\r\nIl deposito nazionale delle scorie italiane è, nei fatti, a Saluggia. Il posto peggiore per i rischi idrogeologici, perché Saluggia è al centro di un triangolo, tracciato dalla Dora Baltea e due canali. Sotto passano le falde acquifere che alimentano l’acquedotto del Monferrato.\r\nQualche anno fa l’alluvione mise a rischio di inquinamento l’intera area e, in almeno un’occasione, è stata dimostrata la radioattività della falda superficiale.\r\nTra pochi anni sarà completato il Cemex, una bara di cemento, che dovrebbe rendere più sicuro il sito “temporaneo”. Quello “definitivo” venne deciso con una legge del 2003, dopo l’annuncio del 1999. Sono passati 17 anni e nulla è successo. Persino la Carta dei siti papabili, in teoria pronta da due anni,non è mai stata resa nota. Evidentemente si temono ripercussioni nelle urne.\r\n\r\nUna domanda sorge spontanea. Perché Saluggia e gli altri paesi soggetti a servitù nucleari non insorgono? Perché non si muove quasi nulla?\r\nLa risposta è semplice ed ha parecchi zeri. 15 milioni di euro all’anno per le compensazioni.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Lorenzo Bianco, attivista antinuclearista.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2017 01 10 lorenzo depositoscorie",[78,83,85,87,89,91],{"matched_tokens":79,"snippet":82},[80,81],"bosco","marengo","\u003Cmark>bosco\u003C/mark> \u003Cmark>marengo\u003C/mark>",{"matched_tokens":84,"snippet":68},[],{"matched_tokens":86,"snippet":27},[],{"matched_tokens":88,"snippet":17},[],{"matched_tokens":90,"snippet":69},[],{"matched_tokens":92,"snippet":15},[],[94,99],{"field":35,"indices":95,"matched_tokens":96,"snippets":98},[47],[97],[80,81],[82],{"field":100,"matched_tokens":101,"snippet":75,"value":76},"post_content",[73,74],1157451471441625000,{"best_field_score":104,"best_field_weight":105,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":47,"score":106,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":47},"2211897868544",13,"1157451471441625194",{"document":108,"highlight":127,"highlights":143,"text_match":102,"text_match_info":149},{"cat_link":109,"category":110,"comment_count":47,"id":111,"is_sticky":47,"permalink":112,"post_author":50,"post_content":113,"post_date":114,"post_excerpt":53,"post_id":111,"post_modified":115,"post_thumbnail":116,"post_thumbnail_html":117,"post_title":118,"post_type":58,"sort_by_date":119,"tag_links":120,"tags":124},[44],[46],"35395","http://radioblackout.org/2016/04/30-anni-dopo-chernobyl-lincubo-nucleare-non-e-finito/","Chernobyl è una città fantasma, dove, dopo trent'anni dall'esplosione del reattore numero 4 della centrale bielorussa, di continua a morire.\r\nIn Italia, dove Chernobyl accelerò la fuoriuscita dall'avventura nucleare, le scorie sono ancora un problema irrisolto e, probabilmente irresolubile.\r\nIn Piemonte ci sono il 95% delle scorie di tutto il paese. Tra Boscomarengo in provincia di Alessandria, l'ex centrale di Trino e, soprattutto il deposito “provvisorio” di Saluggia si trovano gran parte dei resti delle lavorazioni delle centrali e quelli delle usati in medicina.\r\nLe periodiche dichiarazioni sull'individuazione del luogo ove verrà costruito il deposito nazionale per le scorie sono sempre finite nel nulla.\r\nIn questa partita nessuno vuole trovarsi con il cerino acceso in mano. L'ultima volta che ci provarono, oltre un decennio fa, ne scaturì una rivolta popolare a Scanzano Jonico e nei paesi vicini che obbligò il governo a fare marcia indietro.\r\n\r\nNella vicina Francia la scelta seccamente nuclearista non lascia spazio a prospettive energetiche diverse. Lo ha dimostrato la guerra per il Mali scatenata per non mettere a rischio le miniere di uranio nel vicino Niger, tra le principali al mondo, da cui la Francia trae buona parte del minerale necessario a far marciare le proprie centrali.\r\nIn quelle miniere i lavoratori scavano a mani nude, senza protezioni, e muoiono giovani.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con l'attivista antinucleare Lorenzo Bianco.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2016-04-26-chernobyl","26 Aprile 2016","2016-04-28 12:04:57","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/04/L-interno-di-una-scuola-materna-nella-citta-abbandonata-di-Pripyat_h_partb-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"180\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/04/L-interno-di-una-scuola-materna-nella-citta-abbandonata-di-Pripyat_h_partb-300x180.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/04/L-interno-di-una-scuola-materna-nella-citta-abbandonata-di-Pripyat_h_partb-300x180.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/04/L-interno-di-una-scuola-materna-nella-citta-abbandonata-di-Pripyat_h_partb.jpg 638w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","30 anni dopo Chernobyl, l'incubo nucleare non è finito",1461683711,[61,121,63,122,64,123,66],"http://radioblackout.org/tag/chernobyl/","http://radioblackout.org/tag/nucleare/","http://radioblackout.org/tag/sogin/",[21,125,27,19,17,126,15],"chernobyl","sogin",{"tags":128},[129,131,133,135,137,139,141],{"matched_tokens":130,"snippet":82},[80,81],{"matched_tokens":132,"snippet":125},[],{"matched_tokens":134,"snippet":27},[],{"matched_tokens":136,"snippet":19},[],{"matched_tokens":138,"snippet":17},[],{"matched_tokens":140,"snippet":126},[],{"matched_tokens":142,"snippet":15},[],[144],{"field":35,"indices":145,"matched_tokens":146,"snippets":148},[47],[147],[80,81],[82],{"best_field_score":104,"best_field_weight":105,"fields_matched":29,"num_tokens_dropped":47,"score":150,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":47},"1157451471441625193",{"document":152,"highlight":173,"highlights":178,"text_match":181,"text_match_info":182},{"cat_link":153,"category":154,"comment_count":47,"id":155,"is_sticky":47,"permalink":156,"post_author":50,"post_content":157,"post_date":158,"post_excerpt":53,"post_id":155,"post_modified":159,"post_thumbnail":160,"post_thumbnail_html":161,"post_title":162,"post_type":58,"sort_by_date":163,"tag_links":164,"tags":170},[44],[46],"31670","http://radioblackout.org/2015/09/notte-antinucleare-in-val-susa/","Da qualche settimana si moltiplicavano le voci su un nuovo trasporto di scorie nucleari da Saluggia allo stabilimento dell’Areva a La Hague in Francia.\r\nIl tam tam antinucleare ha trovato conferma domenica pomeriggio.\r\nGli attivisti No Nuke si sono dati appuntamento alla stazione di Avigliana alle 21.\r\nAd attenderli hanno trovato un imponente schieramento di polizia di fronte all’ingresso della stazione, mentre i blindati impedivano l’accesso ai mezzi. Due attivisti giunti tra i primi sono stati allontanati con il consueto garbo dalla Digos. La polizia è arrivata a scortare sino ai binari un uomo che aspettava la compagna e il figlio neonato. Alcuni ragazzi, per poter prendere il treno hanno dovuto mostrare documenti e biglietto.\r\n\r\nDopo circa un’ora di fronteggiamento, la maggior parte dei No Nuke si sono allontanati, altri invece sono rimasti ad Avigliana. Le strade della valle erano militarizzate in uno sfarfallio di luci blu nelle stazioni e lungo le statali. Un folto gruppo di attivisti è comunque riuscito ad entrare nella stazione di Bussoleno. I rinforzi di carabinieri arrivati da Susa hanno poi sospinto fuori i No Nuke.\r\nMa la serata non era certo finita. Poco dopo sono comparsi alla stazione di Borgone. Qui la Questura ha deciso di bloccare tutti. Un gruppo più grosso è stato fermato dentro la stazione, un altro è stato circondato nei pressi del passaggio a livello in centro al paese.\r\n\r\nTutti gli attivisti hanno rifiutato di consegnare i documenti ed hanno aperto uno striscione. Al passaggio del Castor hanno salutato con slogan e sfottò.\r\nNel frattempo altri No Nuke alla stazione di Grugliasco hanno acceso fumogeni al passaggio del treno in una stazione sfuggita alla morsa poliziesca.\r\n\r\nIl treno, dopo aver attraversato il basso Piemonte, Alessandria, Asti, la Val Susa prosegue il suo viaggio verso la Normandia.\r\nNonostante la pericolosità di questi trasporti, la popolazione locale viene tenuta all’oscuro. La Prefettura non informa nemmeno i sindaci dei territori interessati. In altre occasioni ha inviato un fax alle 23 del giorno stesso, quando gli uffici comunali erano chiusi.\r\nSolo l’azione dei No Nuke riesce ad accendere i riflettori su questi trasporti inutili e pericolosi.\r\n\r\nQuello di domenica 28 settembre potrebbe essere uno degli ultimi treni nucleari diretti in Francia, i prossimi faranno il percorso inverso, riportando le scorie in Piemonte, al deposito “provvisorio” di Saluggia.\r\n\r\nVale la pena ricordare che la Regione Piemonte ha una legge che prescrive che venga fatto un piano di emergenza in caso di incidente ad un treno nucleare.\r\nSecondo questa legge – tutti quelli che abitano nel raggio di tre chilometri a lato dalla ferrovia dovrebbero fare le esercitazioni nel caso uno di questi treni deragliasse o saltasse per aria.\r\nIn realtà i trasporti nucleari sono tenuti segreti, le persone che abitano lungo la tratta non vengono informate.\r\nI responsabili delle ferrovie, la maggioranza dei sindaci, la prefettura, la questura tengono la bocca chiusa.\r\nA Viareggio l’incidente ad un treno di materiali chimici ha fatto decine di morti e feriti. E’ sin troppo facile immaginare cosa accadrebbe se capitasse un incidente ad un treno pieno di scorie altamente radioattive.\r\nNon ci dicono niente perché temono che la gente – se sapesse – si ribellerebbe.\r\n\r\nIn questi ultimi anni qualcosa sta cambiando. In molte occasioni, quando i No Nuke sono riusciti ad avere notizia dei trasporti di scorie, hanno dato vita a manifestazioni e proteste nelle stazioni, che hanno rotto il silenzio su queste bombe su rotaia che corrono a pochi passi dalle nostre case.\r\n\r\nL’85% delle scorie radioattive prodotte in Italia sono concentrate a Saluggia, Trino vercellese e Bosco Marengo. Dopo quasi trent’anni dalla chiusura delle centrali nucleari italiane la questione delle scorie non è stata risolta. E non lo sarà mai, perché le scorie restano pericolosissime per la salute umana e per l’ambiente per decine di migliaia di anni.\r\nIn primavera il governo aveva annunciato la pubblicazione delle località candidate al ruolo di deposito nazionale per le scorie, ma non lo ha fatto. Le elezioni imminenti hanno consigliato un prudente silenzio.\r\nIn nessun altro paese al mondo c’è un sito per lo stoccaggio. Costi altissimi e l’opposizione delle popolazioni coinvolte ha fatto sì che le scorie rimanessero nei pressi delle centrali.\r\n\r\nI trasporti che stanno facendo a nostra insaputa sono diretti all’impianto di La Hague, dove le scorie vengono “riprocessate” e poi rimandate in Piemonte. Radioattive e pericolose come prima, perché a La Hague si limitano estrarre il Mox, un combustibile per le centrali, e il plutonio. Il plutonio serve ad una sola cosa: fare le bombe atomiche.\r\n\r\nIl sito di Saluggia non è sicuro: nell’ultima alluvione le falde sono state contaminate. Solo l’incidente di Fukushima ha bloccato il governo dall’intraprendere una nuova avventura nucleare nel nostro paese.\r\nQualcuno racconta la favola che l’energia nucleare costa meno. Mentono. Non calcolano i costi di smaltimento delle scorie, la “messa in sicurezza” delle vecchie centrali, i militari e poliziotti che sorvegliano impianti che sono come bombe atomiche.\r\nSe uno dei treni diretti in Francia deragliasse, se qualcuno lo scegliesse come obiettivo e lo facesse saltare, se ci fosse una scossa di terremoto – anche lieve – mentre attraversa il Piemonte e la Francia sino in Normandia, migliaia di persone dovrebbero essere evacuate e tutti rischieremmo la vita.\r\n\r\nI No Nuke sono decisi a mettersi in mezzo. Per il futuro dei propri figli, per un mondo senza sfruttati né sfruttatori, per farla finita con la devastazione del territorio, per essere liberi di decidere.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Lorenzo, attivista No Nuke.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2015-09-29-lorenzo-treno-nuke","30 Settembre 2015","2015-10-06 10:47:40","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/09/01-no-nuke-avigliana-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"225\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/09/01-no-nuke-avigliana-300x225.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/09/01-no-nuke-avigliana-300x225.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/09/01-no-nuke-avigliana-768x576.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/09/01-no-nuke-avigliana-1024x768.jpg 1024w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Notte antinucleare in Val Susa",1443634279,[165,166,167,168,169],"http://radioblackout.org/tag/avigliana/","http://radioblackout.org/tag/borgone/","http://radioblackout.org/tag/bussoleno/","http://radioblackout.org/tag/scorie-radioattive/","http://radioblackout.org/tag/treno-nucleare/",[171,32,172,25,34],"Avigliana","bussoleno",{"post_content":174},{"matched_tokens":175,"snippet":176,"value":177},[73,74],"a Saluggia, Trino vercellese e \u003Cmark>Bosco\u003C/mark> \u003Cmark>Marengo\u003C/mark>. Dopo quasi trent’anni dalla chiusura","Da qualche settimana si moltiplicavano le voci su un nuovo trasporto di scorie nucleari da Saluggia allo stabilimento dell’Areva a La Hague in Francia.\r\nIl tam tam antinucleare ha trovato conferma domenica pomeriggio.\r\nGli attivisti No Nuke si sono dati appuntamento alla stazione di Avigliana alle 21.\r\nAd attenderli hanno trovato un imponente schieramento di polizia di fronte all’ingresso della stazione, mentre i blindati impedivano l’accesso ai mezzi. Due attivisti giunti tra i primi sono stati allontanati con il consueto garbo dalla Digos. La polizia è arrivata a scortare sino ai binari un uomo che aspettava la compagna e il figlio neonato. Alcuni ragazzi, per poter prendere il treno hanno dovuto mostrare documenti e biglietto.\r\n\r\nDopo circa un’ora di fronteggiamento, la maggior parte dei No Nuke si sono allontanati, altri invece sono rimasti ad Avigliana. Le strade della valle erano militarizzate in uno sfarfallio di luci blu nelle stazioni e lungo le statali. Un folto gruppo di attivisti è comunque riuscito ad entrare nella stazione di Bussoleno. I rinforzi di carabinieri arrivati da Susa hanno poi sospinto fuori i No Nuke.\r\nMa la serata non era certo finita. Poco dopo sono comparsi alla stazione di Borgone. Qui la Questura ha deciso di bloccare tutti. Un gruppo più grosso è stato fermato dentro la stazione, un altro è stato circondato nei pressi del passaggio a livello in centro al paese.\r\n\r\nTutti gli attivisti hanno rifiutato di consegnare i documenti ed hanno aperto uno striscione. 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Domenica nel tardo pomeriggio avremo i primi aggiornamenti\r\n\r\nIl prossimo sarà il quinto trasporto di scorie dal deposito “provvisorio” di Saluggia all’impianto di riprocessamento di La Hague.\r\nNell’ultimo anno, pur avendolo appreso pochi giorni o persino poche ore prima, gli attivisti contro il nucleare si sono dati da fare per far sapere a tutti che una bomba atomica viaggiava a pochi passi dalle loro case.\r\nOgni trasporto ha trovato numerosi attivisti lungo il percorso, che si sono messi di traverso, per rallentare il treno, nonostante la repressione poliziesca.\r\n\r\nL’85% delle scorie radioattive prodotte in Italia sono concentrate a Saluggia, Trino vercellese e Bosco Marengo. Dopo venticinque anni dalla chiusura delle centrali nucleari italiane la questione delle scorie non è stata risolta. E non lo sarà mai, perché le scorie restano pericolosissime per la salute umana e per l’ambiente per decine di migliaia di anni.\r\nIn nessun paese al mondo c’è un sito definitivo per lo stoccaggio. Costi altissimi e l’opposizione delle popolazioni coinvolte hanno fatto sì che le scorie rimanessero nei pressi delle centrali.\r\nI trasporti che stanno facendo a nostra insaputa sono diretti in Francia. Nell’impianto di La Hague, le scorie vengono “riprocessate” e poi rimandate in Piemonte. Radioattive e pericolose come prima, perché a La Hague si limitano ad estrarre il Mox, un combustibile per le centrali, e il plutonio. Il plutonio serve ad una sola cosa: fare le bombe atomiche.\r\nIl sito di Saluggia non è sicuro: nell’ultima alluvione le falde sono state contaminate.\r\nSe uno dei treni diretti in Francia deragliasse, se qualcuno lo scegliesse come obiettivo e lo facesse saltare, se ci fosse una scossa di terremoto – anche lieve – mentre attraversa il basso Piemonte, da Vercelli, attraverso Asti, Alessandria, la provincia di Torino e la Val Susa migliaia di persone rischierebbero la vita.\r\n\r\nAscolta la diretta con Lorenzo attivista antinucleare\r\n\r\nTreni nucleari","6 Marzo 2013","2013-03-11 12:05:38","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/03/nuke2-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"247\" height=\"204\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/03/nuke2.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" />","Scorie nucleari. 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Domenica nel tardo pomeriggio avremo i primi aggiornamenti\r\n\r\nIl prossimo sarà il quinto trasporto di scorie dal deposito “provvisorio” di Saluggia all’impianto di riprocessamento di La Hague.\r\nNell’ultimo anno, pur avendolo appreso pochi giorni o persino poche ore prima, gli attivisti contro il nucleare si sono dati da fare per far sapere a tutti che una bomba atomica viaggiava a pochi passi dalle loro case.\r\nOgni trasporto ha trovato numerosi attivisti lungo il percorso, che si sono messi di traverso, per rallentare il treno, nonostante la repressione poliziesca.\r\n\r\nL’85% delle scorie radioattive prodotte in Italia sono concentrate a Saluggia, Trino vercellese e \u003Cmark>Bosco\u003C/mark> \u003Cmark>Marengo\u003C/mark>. Dopo venticinque anni dalla chiusura delle centrali nucleari italiane la questione delle scorie non è stata risolta. E non lo sarà mai, perché le scorie restano pericolosissime per la salute umana e per l’ambiente per decine di migliaia di anni.\r\nIn nessun paese al mondo c’è un sito definitivo per lo stoccaggio. Costi altissimi e l’opposizione delle popolazioni coinvolte hanno fatto sì che le scorie rimanessero nei pressi delle centrali.\r\nI trasporti che stanno facendo a nostra insaputa sono diretti in Francia. Nell’impianto di La Hague, le scorie vengono “riprocessate” e poi rimandate in Piemonte. Radioattive e pericolose come prima, perché a La Hague si limitano ad estrarre il Mox, un combustibile per le centrali, e il plutonio. Il plutonio serve ad una sola cosa: fare le bombe atomiche.\r\nIl sito di Saluggia non è sicuro: nell’ultima alluvione le falde sono state contaminate.\r\nSe uno dei treni diretti in Francia deragliasse, se qualcuno lo scegliesse come obiettivo e lo facesse saltare, se ci fosse una scossa di terremoto – anche lieve – mentre attraversa il basso Piemonte, da Vercelli, attraverso Asti, Alessandria, la provincia di Torino e la Val Susa migliaia di persone rischierebbero la vita.\r\n\r\nAscolta la diretta con Lorenzo attivista antinucleare\r\n\r\nTreni nucleari",[207],{"field":100,"matched_tokens":208,"snippet":204,"value":205},[73,74],{"best_field_score":183,"best_field_weight":184,"fields_matched":29,"num_tokens_dropped":47,"score":185,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":47},{"document":211,"highlight":229,"highlights":233,"text_match":181,"text_match_info":236},{"cat_link":212,"category":213,"comment_count":47,"id":214,"is_sticky":47,"permalink":215,"post_author":50,"post_content":216,"post_date":217,"post_excerpt":218,"post_id":214,"post_modified":219,"post_thumbnail":220,"post_thumbnail_html":221,"post_title":222,"post_type":58,"sort_by_date":223,"tag_links":224,"tags":227},[44],[46],"9693","http://radioblackout.org/2012/07/treni-nucleari-una-bomba-gira-per-il-piemonte/","L’85% delle scorie radioattive prodotte in Italia sono concentrate a Saluggia, Trino vercellese e Bosco Marengo. Dopo venticinque anni dalla chiusura delle centrali nucleari italiane la questione delle scorie non è stata risolta. E non lo sarà mai, perché le scorie restano pericolosissime per la salute umana e per l’ambiente per decine di migliaia di anni.\r\nIn nessun paese c’è un sito per lo stoccaggio. Costi altissimi e l’opposizione delle popolazioni coinvolte ha fatto sì che le scorie rimangano nei pressi delle centrali.\r\nI trasporti che stanno facendo a nostra insaputa sono diretti in Francia. Nell’impianto di La Hague, le scorie vengono “riprocessate” e poi rimandate in Piemonte. Radioattive e pericolose come prima, perché a La Hague si limitano estrarre il Mox, un combustibile per le centrali, e il plutonio. 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I cittadini interessati sono tenuti all'oscuro dei trasporti di scorie: solo il lavoro di informazione e contrasto degli antinuclearisti consente di saperne di più. la risposta del governo è militarizzazione e repressione.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con l'attivista antinucleare Lorenzo Bianco\r\n\r\nAscolta l'intervento di Lorenzo: [audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/07/2012-07-25-Lorenzo-treni-scorie.mp3\"]\r\n\r\nscarica l'audio\r\n\r\n \r\n\r\n ","25 Luglio 2012","L’85% delle scorie radioattive prodotte in Italia sono concentrate a Saluggia, Trino vercellese e Bosco Marengo. Dopo venticinque anni dalla chiusura delle centrali nucleari italiane la questione delle scorie non è stata risolta. E non lo sarà mai, perché le scorie restano pericolosissime per la salute umana e per l’ambiente per decine di migliaia di anni.\r\nIn nessun paese c’è un sito per lo stoccaggio. 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I cittadini interessati sono tenuti all'oscuro dei trasporti di scorie: solo il lavoro di informazione e contrasto degli antinuclearisti consente di saperne di più. la risposta del governo è militarizzazione e repressione.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con l'attivista antinucleare Lorenzo Bianco","2025-09-24 22:01:04","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/07/044149685-545ec56a-52e0-46ed-bb2a-92810fd37a6f-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/07/044149685-545ec56a-52e0-46ed-bb2a-92810fd37a6f-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/07/044149685-545ec56a-52e0-46ed-bb2a-92810fd37a6f-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/07/044149685-545ec56a-52e0-46ed-bb2a-92810fd37a6f.jpg 620w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Treni nucleari. 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Ricordiamo in breve la vicenda.\r\n\r\nIl treno era il primo di 12 trasporti nucleari, partiti dal deposito di Saluggia per il sito di riprocessamento di La Hague.\r\nQuella sera, una violenta carica dei Carabinieri, al grido di: “avanti, avanti, massacrateli tutti...” sgomberò il presidio.\r\nDue mesi dopo una protesta analoga si svolse alla stazione di Avigliana: gli antinuclearisti si distesero sui binari e vennero portati via di peso da poliziotti e carabinieri in assetto antisommossa.\r\n\r\nDopo non ci sono stati altri treni.\r\nLa situazione in Val Susa era diventata incandescente per l'occupazione militare della Maddalena e al ministero dell'Interno hanno preferito far passare del tempo. Contemporaneamente il gravissimo incidente di Fukushima aveva acceso le luci di allarme sulla pericolosità del nucleare, rendendo inopportuno insistere nei viaggi.\r\nI due trasporti sono stati fatti senza informare le popolazioni interessate dal passaggio dei treni pieni di scorie, alla faccia della legge regionale che prescrive che chi abita nell'arco di tre chilometri dalla ferrovia venga informato, siano fatte delle prove di evacuazione in caso di incidente nucleare.\r\nLe radiazioni ionizzanti sono molto pericolose perché penetrano oltre gli involucri per decine di metri intorno al treno.\r\n\r\nL’85% delle scorie radioattive prodotte in Italia si trovano in Piemonte, tra Saluggia, Trino vercellese e Bosco Marengo. Dopo venticinque anni dalla chiusura delle centrali nucleari italiane la questione delle scorie non è stata risolta. 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Non calcolano i costi di smaltimento delle scorie, la “messa in sicurezza” delle vecchie centrali, i militari e poliziotti che sorvegliano impianti che sono come bombe atomiche.\r\nL’incidente di Fukushima è stato classificato tra i più gravi della storia. Dicono che si tratta di fatti eccezionali e imprevedibili: possibile che la nostra vita sia affidata a gente che si basa sulle statistiche? Come si fa a definire eccezionali eventi che si sono verificati ogni 10 anni? Negli ultimi trent’anni vi sono stati ben tre incidenti gravissimi: Tree Miles Island (USA), Cernobyl (URSS), Fukushima (Giappone).\r\nLe miniere di uranio tra 50/60 anni si esauriranno. Ben diversamente dalle fonti energetiche “alternative”.\r\nI politici parlano di indipendenza energetica. Un’altra menzogna. Le miniere si trovano in Australia, Canada, Kazakhstan, Namibia, Niger e Russia; l’85% dei giacimenti è controllato da sette compagnie.\r\nSe uno dei treni diretti in Francia deragliasse, se qualcuno lo scegliesse come obiettivo e lo facesse saltare, se ci fosse una scossa di terremoto – anche lieve – mentre attraversa Torino, migliaia di persone dovrebbero essere evacuate e tutti rischieremmo la vita.\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/02/luca_treno_nucleare.mp3\"]\r\n\r\nScarica il podcast\r\n\r\nAscolta l'intervista con Lorenzo Bianco, antinuclearista\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/02/lorenzo_treno_nucleare.mp3\"]\r\n\r\nScarica il podcast\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n ","15 Febbraio 2012","2025-09-24 22:01:13","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/02/treno-scorie-nucleari-foto-raggi-infrarossi-4-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"223\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/02/treno-scorie-nucleari-foto-raggi-infrarossi-4-300x223.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/02/treno-scorie-nucleari-foto-raggi-infrarossi-4-300x223.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/02/treno-scorie-nucleari-foto-raggi-infrarossi-4.jpg 598w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Susa: alla sbarra tre antinuclearisti",1329308531,[251,252,226,253],"http://radioblackout.org/tag/condove/","http://radioblackout.org/tag/processo/","http://radioblackout.org/tag/val-susa/",[30,255,23,256],"processo","val susa",{"post_content":258},{"matched_tokens":259,"snippet":260,"value":261},[73,74],"tra Saluggia, Trino vercellese e \u003Cmark>Bosco\u003C/mark> \u003Cmark>Marengo\u003C/mark>. 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Non calcolano i costi di smaltimento delle scorie, la “messa in sicurezza” delle vecchie centrali, i militari e poliziotti che sorvegliano impianti che sono come bombe atomiche.\r\nL’incidente di Fukushima è stato classificato tra i più gravi della storia. Dicono che si tratta di fatti eccezionali e imprevedibili: possibile che la nostra vita sia affidata a gente che si basa sulle statistiche? Come si fa a definire eccezionali eventi che si sono verificati ogni 10 anni? Negli ultimi trent’anni vi sono stati ben tre incidenti gravissimi: Tree Miles Island (USA), Cernobyl (URSS), Fukushima (Giappone).\r\nLe miniere di uranio tra 50/60 anni si esauriranno. Ben diversamente dalle fonti energetiche “alternative”.\r\nI politici parlano di indipendenza energetica. Un’altra menzogna. 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Non ci dicono quando passano, da dove passano, non ci informano sui rischi in caso di incidente. Temono che, se sapessimo, ci ribelleremmo.\r\nAnarres ne ha parlato con Lorenzo, un attivista antinucleare.\r\nAscolta l'intervista: [audio:http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/11/2012-11-23-treni-nucleari-lorenzo.mp3|titles=2012 11 23 treni nucleari lorenzo]\r\nscarica l'audio\r\n\r\nIl prossimo sarà il quarto trasporto di scorie dal deposito “provvisorio” di Saluggia all’impianto di riprocessamento di La Hague.\r\nNell’ultimo anno, pur avendolo appreso pochi giorni o persino poche ore prima, gli attivisti contro il nucleare si sono dati da fare per far sapere a tutti che una bomba atomica viaggiava a pochi passi dalle loro case.\r\nLa prima volta, nel marzo 2011 alla stazione di Condove, la polizia picchiò e arrestò due No Nuke\r\nNell’aprile dello scorso anno, qualche centinaio di attivisti si sedette sui binari della stazione di Avigliana per rallentare il treno. La polizia portò via uno ad uno gli antinuclearisti ma il muro del silenzio venne abbattuto. I trasporti sono stati interrotti sino al luglio di quest’anno, quando per far passare il Castor, arrivarono a sequestrare per ore un treno pieno di antinuclearisti alla stazione di Bussoleno.\r\nLa Regione Piemonte ha una legge che prescrive che venga fatto un piano di emergenza in caso di incidente a uno di questi treni. Lo sapevi?\r\nTutti quelli che abitano nel raggio di tre chilometri per lato dalla ferrovia dovrebbero fare le esercitazioni nel caso uno di questi treni deragliasse o saltasse per aria.\r\nProbabilmente nessuno te lo ha detto. I responsabili delle ferrovie, il sindaco, la prefettura, la questura tengono la bocca chiusa.\r\nA Viareggio l’incidente ad un treno di materiali chimici ha fatto morti e feriti. Immaginate se toccasse ad un treno pieno di scorie altamente radioattive.\r\nL’unica misura consigliata dalle Prefetture a chi abita a 300 metri dalla linea ferroviaria è chiudersi in casa.\r\nTutti noi sappiamo che non basta chiudersi in casa per sfuggire alle conseguenze di un incidente nucleare.\r\n\r\nL’85% delle scorie radioattive prodotte in Italia sono concentrate a Saluggia, Trino vercellese e Bosco Marengo. Dopo venticinque anni dalla chiusura delle centrali nucleari italiane la questione delle scorie non è stata risolta. E non lo sarà mai, perché le scorie restano pericolosissime per la salute umana e per l’ambiente per decine di migliaia di anni.\r\nLo scorso mese il governo ha deciso di smantellare l'ex centrale di Trino vercellese: al suo posto faranno un secondo deposito «provvisorio».\r\nIn nessun paese al mondo c’è un sito definitivo per lo stoccaggio. Costi altissimi e l’opposizione delle popolazioni coinvolte hanno fatto sì che le scorie rimanessero nei pressi delle centrali.\r\nI trasporti che stanno facendo a nostra insaputa sono diretti in Francia. Nell’impianto di La Hague, le scorie vengono “riprocessate” e poi rimandate in Piemonte. Radioattive e pericolose come prima, perché a La Hague si limitano estrarre il Mox, un combustibile per le centrali, e il plutonio. Il plutonio serve ad una sola cosa: fare le bombe atomiche.\r\nIl sito di Saluggia non è sicuro: nell’ultima alluvione le falde sono state contaminate.\r\nSe uno dei treni diretti in Francia deragliasse, se qualcuno lo scegliesse come obiettivo e lo facesse saltare, se ci fosse una scossa di terremoto – anche lieve – mentre attraversa il basso Piemonte, da Vercelli, attraverso Asti, Alessandria, la provincia di Torino e la Val Susa migliaia di persone rischierebbero la vita.\r\n\r\nVale la pena? Vale la pena di arricchire affaristi senz’altro scrupolo che il lucro? Siamo nella città della Thyssen, nella regione della strage dell’Eternit: credete che ai padroni interessi la nostra salute?\r\nNoi pensiamo di no. E siamo decisi a metterci in mezzo. Per il futuro dei nostri figli, per un mondo senza sfruttati né sfruttatori, per farla finita con la devastazione del territorio, per essere liberi di decidere.","23 Novembre 2012","Forse già la prossima settimana passerà per il Piemonte, un treno pieno di scorie nucleari. Questi “viaggi” sono tenuti nascosti alla popolazione. Non ci dicono quando passano, da dove passano, non ci informano sui rischi in caso di incidente. Temono che, se sapessimo, ci ribelleremmo.\r\nAnarres ne ha parlato con Lorenzo, un attivista antinucleare.\r\n[audio:http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/11/2012-11-23-treni-nucleari-lorenzo.mp3|titles=2012 11 23 treni nucleari lorenzo]\r\n","2018-10-17 23:00:16","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/11/nonukeblu-200x110.jpg","Treni nucleari. 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Temono che, se sapessimo, ci ribelleremmo.\r\nAnarres ne ha parlato con Lorenzo, un attivista antinucleare.\r\nAscolta l'intervista: [audio:http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/11/2012-11-23-treni-nucleari-lorenzo.mp3|titles=2012 11 23 treni nucleari lorenzo]\r\nscarica l'audio\r\n\r\nIl prossimo sarà il quarto trasporto di scorie dal deposito “provvisorio” di Saluggia all’impianto di riprocessamento di La Hague.\r\nNell’ultimo anno, pur avendolo appreso pochi giorni o persino poche ore prima, gli attivisti contro il nucleare si sono dati da fare per far sapere a tutti che una bomba atomica viaggiava a pochi passi dalle loro case.\r\nLa prima volta, nel marzo 2011 alla stazione di Condove, la polizia picchiò e arrestò due No Nuke\r\nNell’aprile dello scorso anno, qualche centinaio di attivisti si sedette sui binari della stazione di Avigliana per rallentare il treno. La polizia portò via uno ad uno gli antinuclearisti ma il muro del silenzio venne abbattuto. I trasporti sono stati interrotti sino al luglio di quest’anno, quando per far passare il Castor, arrivarono a sequestrare per ore un treno pieno di antinuclearisti alla stazione di Bussoleno.\r\nLa Regione Piemonte ha una legge che prescrive che venga fatto un piano di emergenza in caso di incidente a uno di questi treni. Lo sapevi?\r\nTutti quelli che abitano nel raggio di tre chilometri per lato dalla ferrovia dovrebbero fare le esercitazioni nel caso uno di questi treni deragliasse o saltasse per aria.\r\nProbabilmente nessuno te lo ha detto. I responsabili delle ferrovie, il sindaco, la prefettura, la questura tengono la bocca chiusa.\r\nA Viareggio l’incidente ad un treno di materiali chimici ha fatto morti e feriti. Immaginate se toccasse ad un treno pieno di scorie altamente radioattive.\r\nL’unica misura consigliata dalle Prefetture a chi abita a 300 metri dalla linea ferroviaria è chiudersi in casa.\r\nTutti noi sappiamo che non basta chiudersi in casa per sfuggire alle conseguenze di un incidente nucleare.\r\n\r\nL’85% delle scorie radioattive prodotte in Italia sono concentrate a Saluggia, Trino vercellese e \u003Cmark>Bosco\u003C/mark> \u003Cmark>Marengo\u003C/mark>. Dopo venticinque anni dalla chiusura delle centrali nucleari italiane la questione delle scorie non è stata risolta. E non lo sarà mai, perché le scorie restano pericolosissime per la salute umana e per l’ambiente per decine di migliaia di anni.\r\nLo scorso mese il governo ha deciso di smantellare l'ex centrale di Trino vercellese: al suo posto faranno un secondo deposito «provvisorio».\r\nIn nessun paese al mondo c’è un sito definitivo per lo stoccaggio. Costi altissimi e l’opposizione delle popolazioni coinvolte hanno fatto sì che le scorie rimanessero nei pressi delle centrali.\r\nI trasporti che stanno facendo a nostra insaputa sono diretti in Francia. Nell’impianto di La Hague, le scorie vengono “riprocessate” e poi rimandate in Piemonte. Radioattive e pericolose come prima, perché a La Hague si limitano estrarre il Mox, un combustibile per le centrali, e il plutonio. Il plutonio serve ad una sola cosa: fare le bombe atomiche.\r\nIl sito di Saluggia non è sicuro: nell’ultima alluvione le falde sono state contaminate.\r\nSe uno dei treni diretti in Francia deragliasse, se qualcuno lo scegliesse come obiettivo e lo facesse saltare, se ci fosse una scossa di terremoto – anche lieve – mentre attraversa il basso Piemonte, da Vercelli, attraverso Asti, Alessandria, la provincia di Torino e la Val Susa migliaia di persone rischierebbero la vita.\r\n\r\nVale la pena? Vale la pena di arricchire affaristi senz’altro scrupolo che il lucro? 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Qui esistono già due cunicoli esplorativi. Quello di Voltaggio fu bloccato nel 1998 perché anche il Ministero dell’Ambiente non poté nascondere che in realtà si trattava di una vera e propria galleria. Franconalto è uno dei comuni del Parco delle Capanne di Marcarolo.\r\n\tValle Scrivia\r\n\tIn Val Lemme, nell’area Voltri-Ronco Scrivia, nel novembre 2011 la Provincia di Alessandria ha promosso 12 campionamenti alla ricerca di amianto e ha trovato valori molto superiori ai limiti tabellari. Ovviamente questi risultati hanno avuto una diffusione assai limitata.\r\n\tIl terzo valico termina a Novi e a Tortona dove si interconnette con la linea normale ed i centri logistici già esistenti.\r\n\tPer il materiale di risulta degli scavi In Liguria sono previste da6 a9 cave e circa 13 nell’alessandrino (tra cui Pontecurone, Isola Sant’Antonio e Bosco Marengo).\r\n\tIl Cipe, che inizialmente aveva sbloccato 500 milioni di Euro, ha reso disponibile una seconda trance da 1, 2 miliardi per altri 2 lotti (complessivamente i lotti previsti sono 6). Il costo complessivo previsto è di 7 miliardi di Euro.\r\n\tAd oggi, solo per progetti redatti e cestinati, sono già stati spesi 300 miliardi di vecchie lire.\r\n\tLa realizzazione del terzo valico è affidata al COCIV (consorzio collegamenti integrati veloci) costituito da\r\n\tImpregilo (Gavio, Benetton, Ligresti)\r\n\tCondotte gruppo Ferfina (famiglie Astaldi, Bruno). 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Condannato in primo grado per aver utilizzato una casa del demanio forestale come seconda casa.\r\n\t \r\n\tL’opera non è di alcuna utilità.\r\n\tLe linee ferroviarie attuali sono già 5 ( 2 dei Giovi, 2 alle spalle di Savona e la Voltri /Alessandria) e sono utilizzate solo al 30 % della loro capacità.\r\n\tLe stesse FS dichiarano che la Voltri/Alessandria vede il passaggio di pochi treni merci pur avendo una capacità complessiva di 504.000 Teu all’anno\r\n\tIl Teu è l’unita di misura nel trasporto dei container.\r\n\tPer semplificare si può dire che un container standard di poco più di6 metricorrisponde ad 1 Teu, mentre un container standard di poco più di12 metricorrisponde a 2 Teu.\r\n\tLe previsioni di traffico si sono sempre dimostrate errate.\r\n\tPer arrivare al recupero del 15% delle spese sostenute, tutte a carico dello Stato e quindi di noi tutti, si dovrebbero movimentare almeno 4 milioni di Teu all’anno. Ma le cinque linee attuali senza alcun intervento, possono trasportare almeno 2.400.000 container e, con migliorie, addirittura 5 milioni. La situazione attuale (dichiarazione dell’autorità portuale a fine 2011) è di un milione 840 mila container all’anno con livelli pari al 2.007 quando furono 1.855.026 Teu.\r\n\tÈ un’opera assurda. Una ferrovia che parte da Genova per collegare il porto della Lanterna con il nord Europa, andandosi a ricongiungere al nuovo traforo svizzero del Gottardo. Solo che i 7 miliardi previsti servono esclusivamente per arrivare fino a Tortona, in mezzo alla pianura Padana! Da Tortona, infatti, i treni torneranno sulla vecchia ferrovia.Non si sa a che cosa serva. Le Fs, committenti dell’opera, non sanno dire se servirà per i passeggeri (collegamento veloce Genova-Milano) o per le merci. È noto che una ferrovia del genere non si può utilizzare per entrambi i servizi, bisogna scegliere, e sarà fatto dopo aver deciso di spendere i soldi. La stessa commedia della Val di Susa.I lavori inizieranno con gli interventi di ampliamento e costruzione di strade e nuove vie di adduzione per raggiungere i vari cantieri. Alcuni di questi verranno predisposti, in particolare in Val Polcevera, in Val Lemme, a Serravalle e in adiacenza agli ingressi e uscite dei tunnel, comprese le finestre di Arquata, Voltaggio e Fraconalto. Poi avvio dalla galleria Genova - Aeroporto - Borzoli collegandosi alla strada Borzoli - Scarpino con deviazione dei veicoli fino al raggiungimento di Fegino, dove avrà sede il cantiere dal quale inizieranno gli scavi per la realizzazione delle gallerie.","21 Maggio 2012","Il prossimo sabato si svolgerà ad Arquata una manifestazione contro il terzo valico, indetta dal coordinemento dei comitati no tav, noi terzo valico delle zone di Genova, Alessandria, Tortona, Valenza, Val Lemme, Val Polcevera, Novi. \r\nIl corteo partirà alle 15 da Arquata Scrivia. \r\n\r\nNe abbiamo parlato con Lorenzo, attivista No Tav e buon conoscitore delle ragioni dell'opposizione all'opera.\r\n\r\nAscolta l'intervista:\r\n\r\nScarica l'audio\r\n\r\nBreve scheda informativa\r\n\r\n\r\nLa linea del Terzo Valico parte da Genova , attraversa l’Appennino ed arriva a Novi e Tortona presso i centri logistici esistenti.\r\nE’ lunga53 km, di cui39 kmdi gallerie; attraversa 12 comuni e valli bellissime:\r\nVal Polcevera : si sviluppa perpendicolarmente alla linea di costa a ponente di Genova (zona Pontedecimo, Bolzaneto, Sampierdarena).\r\nVal Lemme (AL) comuni di Voltaggio e Franconalto. 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Ovviamente questi risultati hanno avuto una diffusione assai limitata.\r\nIl terzo valico termina a Novi e a Tortona dove si interconnette con la linea normale ed i centri logistici già esistenti.\r\nPer il materiale di risulta degli scavi In Liguria sono previste da6 a9 cave e circa 13 nell’alessandrino (tra cui Pontecurone, Isola Sant’Antonio e Bosco Marengo).\r\nIl Cipe, che inizialmente aveva sbloccato 500 milioni di Euro, ha reso disponibile una seconda trance da 1, 2 miliardi per altri 2 lotti (complessivamente i lotti previsti sono 6). Il costo complessivo previsto è di 7 miliardi di Euro.\r\nAd oggi, solo per progetti redatti e cestinati, sono già stati spesi 300 miliardi di vecchie lire.\r\nLa realizzazione del terzo valico è affidata al COCIV (consorzio collegamenti integrati veloci) costituito da\r\nImpregilo (Gavio, Benetton, Ligresti)\r\nCondotte gruppo Ferfina (famiglie Astaldi, Bruno). Una delle imprese di costruzione più vecchie, fondata ancor prima di Bankitalia\r\nCIV\r\nTecnimont\r\nTra gli azionisti anche BIIS la Banca Investimenti del Gruppo Intesa guidata fino a poco tempo fa da Mario Ciaccia oggi Vice Ministro alle Infrastrutture\r\nTra i fautori più infervorati il Senatore Luigi Grillo PDL ligure (condannato in primo grado per la scalata alla banca Antonveneta ed indagato per abuso edilizio nel Parco delle 5 terre).\r\nIl Commissario Governativo per l’opera è Walter Lupi (ex provveditore alle opere pubbliche della Regione Liguria). Condannato in primo grado per aver utilizzato una casa del demanio forestale come seconda casa.\r\n \r\nL’opera non è di alcuna utilità.\r\nLe linee ferroviarie attuali sono già 5 ( 2 dei Giovi, 2 alle spalle di Savona e la Voltri /Alessandria) e sono utilizzate solo al 30 % della loro capacità.\r\nLe stesse FS dichiarano che la Voltri/Alessandria vede il passaggio di pochi treni merci pur avendo una capacità complessiva di 504.000 Teu all’anno\r\nIl Teu è l’unita di misura nel trasporto dei container.\r\nPer semplificare si può dire che un container standard di poco più di6 metricorrisponde ad 1 Teu, mentre un container standard di poco più di12 metricorrisponde a 2 Teu.\r\nLe previsioni di traffico si sono sempre dimostrate errate.\r\nPer arrivare al recupero del 15% delle spese sostenute, tutte a carico dello Stato e quindi di noi tutti, si dovrebbero movimentare almeno 4 milioni di Teu all’anno. Ma le cinque linee attuali senza alcun intervento, possono trasportare almeno 2.400.000 container e, con migliorie, addirittura 5 milioni. La situazione attuale (dichiarazione dell’autorità portuale a fine 2011) è di un milione 840 mila container all’anno con livelli pari al 2.007 quando furono 1.855.026 Teu.\r\n\r\nÈ un’opera assurda. Una ferrovia che parte da Genova per collegare il porto della Lanterna con il nord Europa, andandosi a ricongiungere al nuovo traforo svizzero del Gottardo. Solo che i 7 miliardi previsti servono esclusivamente per arrivare fino a Tortona, in mezzo alla pianura Padana! Da Tortona, infatti, i treni torneranno sulla vecchia ferrovia.\r\n\r\nNon si sa a che cosa serva. Le Fs, committenti dell’opera, non sanno dire se servirà per i passeggeri (collegamento veloce Genova-Milano) o per le merci. È noto che una ferrovia del genere non si può utilizzare per entrambi i servizi, bisogna scegliere, e sarà fatto dopo aver deciso di spendere i soldi. La stessa commedia della Val di Susa.\r\n\r\nI lavori inizieranno con gli interventi di ampliamento e costruzione di strade e nuove vie di adduzione per raggiungere i vari cantieri. Alcuni di questi verranno predisposti, in particolare in Val Polcevera, in Val Lemme, a Serravalle e in adiacenza agli ingressi e uscite dei tunnel, comprese le finestre di Arquata, Voltaggio e Fraconalto. 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Qui esistono già due cunicoli esplorativi. Quello di Voltaggio fu bloccato nel 1998 perché anche il Ministero dell’Ambiente non poté nascondere che in realtà si trattava di una vera e propria galleria. Franconalto è uno dei comuni del Parco delle Capanne di Marcarolo.\r\n\tValle Scrivia\r\n\tIn Val Lemme, nell’area Voltri-Ronco Scrivia, nel novembre 2011 la Provincia di Alessandria ha promosso 12 campionamenti alla ricerca di amianto e ha trovato valori molto superiori ai limiti tabellari. Ovviamente questi risultati hanno avuto una diffusione assai limitata.\r\n\tIl terzo valico termina a Novi e a Tortona dove si interconnette con la linea normale ed i centri logistici già esistenti.\r\n\tPer il materiale di risulta degli scavi In Liguria sono previste da6 a9 cave e circa 13 nell’alessandrino (tra cui Pontecurone, Isola Sant’Antonio e \u003Cmark>Bosco\u003C/mark> \u003Cmark>Marengo\u003C/mark>).\r\n\tIl Cipe, che inizialmente aveva sbloccato 500 milioni di Euro, ha reso disponibile una seconda trance da 1, 2 miliardi per altri 2 lotti (complessivamente i lotti previsti sono 6). Il costo complessivo previsto è di 7 miliardi di Euro.\r\n\tAd oggi, solo per progetti redatti e cestinati, sono già stati spesi 300 miliardi di vecchie lire.\r\n\tLa realizzazione del terzo valico è affidata al COCIV (consorzio collegamenti integrati veloci) costituito da\r\n\tImpregilo (Gavio, Benetton, Ligresti)\r\n\tCondotte gruppo Ferfina (famiglie Astaldi, Bruno). Una delle imprese di costruzione più vecchie, fondata ancor prima di Bankitalia\r\n\tCIV\r\n\tTecnimont\r\n\tTra gli azionisti anche BIIS la Banca Investimenti del Gruppo Intesa guidata fino a poco tempo fa da Mario Ciaccia oggi Vice Ministro alle Infrastrutture\r\n\tTra i fautori più infervorati il Senatore Luigi Grillo PDL ligure (condannato in primo grado per la scalata alla banca Antonveneta ed indagato per abuso edilizio nel Parco delle 5 terre).\r\n\tIl Commissario Governativo per l’opera è Walter Lupi (ex provveditore alle opere pubbliche della Regione Liguria). Condannato in primo grado per aver utilizzato una casa del demanio forestale come seconda casa.\r\n\t \r\n\tL’opera non è di alcuna utilità.\r\n\tLe linee ferroviarie attuali sono già 5 ( 2 dei Giovi, 2 alle spalle di Savona e la Voltri /Alessandria) e sono utilizzate solo al 30 % della loro capacità.\r\n\tLe stesse FS dichiarano che la Voltri/Alessandria vede il passaggio di pochi treni merci pur avendo una capacità complessiva di 504.000 Teu all’anno\r\n\tIl Teu è l’unita di misura nel trasporto dei container.\r\n\tPer semplificare si può dire che un container standard di poco più di6 metricorrisponde ad 1 Teu, mentre un container standard di poco più di12 metricorrisponde a 2 Teu.\r\n\tLe previsioni di traffico si sono sempre dimostrate errate.\r\n\tPer arrivare al recupero del 15% delle spese sostenute, tutte a carico dello Stato e quindi di noi tutti, si dovrebbero movimentare almeno 4 milioni di Teu all’anno. Ma le cinque linee attuali senza alcun intervento, possono trasportare almeno 2.400.000 container e, con migliorie, addirittura 5 milioni. La situazione attuale (dichiarazione dell’autorità portuale a fine 2011) è di un milione 840 mila container all’anno con livelli pari al 2.007 quando furono 1.855.026 Teu.\r\n\tÈ un’opera assurda. Una ferrovia che parte da Genova per collegare il porto della Lanterna con il nord Europa, andandosi a ricongiungere al nuovo traforo svizzero del Gottardo. Solo che i 7 miliardi previsti servono esclusivamente per arrivare fino a Tortona, in mezzo alla pianura Padana! Da Tortona, infatti, i treni torneranno sulla vecchia ferrovia.Non si sa a che cosa serva. Le Fs, committenti dell’opera, non sanno dire se servirà per i passeggeri (collegamento veloce Genova-Milano) o per le merci. È noto che una ferrovia del genere non si può utilizzare per entrambi i servizi, bisogna scegliere, e sarà fatto dopo aver deciso di spendere i soldi. La stessa commedia della Val di Susa.I lavori inizieranno con gli interventi di ampliamento e costruzione di strade e nuove vie di adduzione per raggiungere i vari cantieri. Alcuni di questi verranno predisposti, in particolare in Val Polcevera, in Val Lemme, a Serravalle e in adiacenza agli ingressi e uscite dei tunnel, comprese le finestre di Arquata, Voltaggio e Fraconalto. Poi avvio dalla galleria Genova - Aeroporto - Borzoli collegandosi alla strada Borzoli - Scarpino con deviazione dei veicoli fino al raggiungimento di Fegino, dove avrà sede il cantiere dal quale inizieranno gli scavi per la realizzazione delle gallerie.",[338],{"field":100,"matched_tokens":339,"snippet":335,"value":336},[73,74],{"best_field_score":183,"best_field_weight":184,"fields_matched":29,"num_tokens_dropped":47,"score":185,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":47},6637,{"collection_name":302,"first_q":21,"per_page":39,"q":21},["Reactive",344],{},["Set"],["ShallowReactive",347],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$fDdf4qJXEM7p7tiuqrRcHUTL2qTYTsMpIsuHUKs3JIwE":-1},true,"/search?query=bosco+marengo"]