","Saluzzo: polizia dei braccianti e frutta 4.0","post",1719236033,[65,66,67,68],"http://radioblackout.org/tag/braccianti/","http://radioblackout.org/tag/frutta/","http://radioblackout.org/tag/guerra/","http://radioblackout.org/tag/saluzzo/",[15,70,71,21],"frutta","guerra",{"post_content":73,"post_title":77,"tags":80},{"matched_tokens":74,"snippet":75,"value":76},[15],"le condizioni abitative insalubri dei \u003Cmark>braccianti\u003C/mark> che, quando gli va bene,","\"Muntagnin”, “terùn” o “studènt”, le braccia nei campi di Saluzzo servono a migliaia – negli anni Settanta si parla di 4.000 lavoratori – ma non devono parlare, tantomeno avanzare pretese. Nel 1978 con la cosiddetta “Operazione Pesche” a regia Democrazia Proletaria e Lotta Continua, sono proprio gli studenti accampati ai margini della città a scaldarsi contro lo sfruttamento diffuso, il lavoro nero e le condizioni abitative insalubri dei \u003Cmark>braccianti\u003C/mark> che, quando gli va bene, vengono ospitati nelle stalle delle cascine. Come si legge in una lettera aperta indirizzata al Sindaco di Saluzzo, “il problema si pone oggi e si ripresenterà fino a che esisterà lavoro stagionale nella nostra zona\". (...). Fin dalla metà degli anni Novanta un tassello fondamentale nella catena del valore è svolto dall’intermediazione delle Organizzazioni di Produttori dove confluisce tutta la frutta delle aziende affiliate, che viene conservata nei magazzini di stoccaggio e poi rivenduta: il valore della produzione è concentrato per l’81% in quattro OP. Il modo di produzione capitalistico, a cui i grandi terrieri locali si sono tenacemente votati portando con sé tutti gli altri più piccoli, premia dunque la progressiva concentrazione di terre, tecnologie, capitali e determina che il profitto si ottenga espropriando chi sta più in basso nella filiera, fino all’ultimo anello, i lavoratori stagionali. Lo sradicamento dell’agricoltura e della cultura contadina è giunto a compimento. (da \"A Saluzzo l'unico bracciante buono è il bracciante morto\", 2022)\r\n\r\nParole di un paio di anni fa, ma sempre attuali. La stagione frutticola nel terzo comparto nazionale, con un fatturato da capogiro, è in ritardo di un paio di settimane, le prime raccolte riguardano i mirtilli. Centinaia sono i \u003Cmark>braccianti\u003C/mark> già arrivati nel Saluzzese per i lavori preparatori, come il diradamento e la posa delle reti antigrandine. La stagione di raccolta nei campi che si sviluppano da Revello a Cuneo, passando per Saluzzo, Lagnasco, Scarnafigi, Verzuolo, Fossano e Busca, vedrà impiegati 14 mila \u003Cmark>braccianti\u003C/mark>. Molti quelli che serviranno alle aziende per i \"picchi di raccolta\": bacino di manodopera che deve essere disponibile ad essere sfruttato alla bisogna con paghe da fame. Poco importa se non hanno nemmeno un tetto sulla testa, come nel caso dei tanti che già oggi dormono all'addiaccio al Parco Gullino, basta che non alzino la testa. I filari di Saluzzo sono uno dei fronti della guerra interna.\r\n\r\nUna storia che si ripete da anni, anni in cui non sono mancate le lotte. A cambiare è la governance dello sfruttamento, che dalla costruzione della \"emergenzialità\" da invisibilizzare o gestire caritatevolmente è passata alla messa a valore sistemica. Una coalizione di istituzioni-padronato-privato sociale tramite la logica dei bandi fa transitare fondi europei, ministeriali, regionali e comunali direttamente nelle tasche di aziende e cooperative per \"disciplinare\" l'arrivo degli stagionali che strutturalmente l'agroindustria locale richiede, in linea con i dettami dell'investimento 2.2 del PNRR il cui commissario unico è stato recentemente nominato su proposta del Ministero dell'Interno. Non i \"criminali\" che hanno lasciato morire Satnam Singh e che il Ministro Lollobrigida ha prontamente cercato di isolare dal resto del comparto, ma i \"buoni\" che vogliono pacificare lo sfruttamento capitalistico tramite la polizia dei comportamenti e l'apertura di un nuovo business. Se poi ogni tanto ci scappa un morto, investito in bicicletta o ucciso da un macchinario, come Moussa Dembelè a Revello nel 2022, nessuno può negare che la civilissima Saluzzo sia un modello di accoglienza, mica come al sud!\r\n\r\nCosì, mentre il 31 gennaio, è stato approvato un protocollo di intesa tra il Comune di Saluzzo ed il Politecnico di Torino relativo all'agricoltura di precisione, i capitani di ventura locali possono serenamente continuare ad affinare le proprie armi all'avanguardia della guerra di classe.\r\n\r\nQui la voce dei lavoratori che da settimane sono accampati al Parco Gullino:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/braccianti.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nQui la chiacchierata con una compagna della rete Campagne in Lotta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/saluzzodef-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ",{"matched_tokens":78,"snippet":79,"value":79},[15],"Saluzzo: polizia dei \u003Cmark>braccianti\u003C/mark> e frutta 4.0",[81,84,86,88],{"matched_tokens":82,"snippet":83},[15],"\u003Cmark>braccianti\u003C/mark>",{"matched_tokens":85,"snippet":70},[],{"matched_tokens":87,"snippet":71},[],{"matched_tokens":89,"snippet":21},[],[91,96,99],{"field":39,"indices":92,"matched_tokens":93,"snippets":95},[51],[94],[15],[83],{"field":97,"matched_tokens":98,"snippet":79,"value":79},"post_title",[15],{"field":100,"matched_tokens":101,"snippet":75,"value":76},"post_content",[15],578730123365712000,{"best_field_score":104,"best_field_weight":105,"fields_matched":106,"num_tokens_dropped":51,"score":107,"tokens_matched":108,"typo_prefix_score":51},"1108091339008",13,3,"578730123365711979",1,{"document":110,"highlight":127,"highlights":145,"text_match":102,"text_match_info":155},{"cat_link":111,"category":112,"comment_count":51,"id":113,"is_sticky":51,"permalink":114,"post_author":54,"post_content":115,"post_date":116,"post_excerpt":57,"post_id":113,"post_modified":117,"post_thumbnail":118,"post_thumbnail_html":119,"post_title":120,"post_type":62,"sort_by_date":121,"tag_links":122,"tags":125},[48],[50],"64606","http://radioblackout.org/2020/11/saluzzo-braccianti-senza-casa/","I braccianti che lavorano nel distretto ortofrutticolo di Saluzzo sono quasi tutti immigrati, che qui in Italia una casa vera non l’hanno mai avuta. Per questi lavoratori solo centri di accoglienza, dormitori, container, tende, ghetti, baracche, casolari abbandonati o altri luoghi di fortuna.\r\nSono costretti a pratiche di resistenza informali o illegali e a rinegoziare continuamente il loro modo di abitare ai margini. Con la pandemia la loro condizione è peggiorata: prevenzione, tutela della salute, cura, sono parole vane per chi una casa non ce l’ha.\r\nQuali conseguenze ha avuto il lockdown di primavera e avranno le limitazioni degli spostamenti in atto per chi non ha altra scelta che il nomadismo stagionale? Quali alternative al “campo” considerato l’unica soluzione possibile dalle politiche di accoglienza fin qui adottate?\r\n\r\nAll’inizio della stagione le strutture utilizzate l’anno precedente sono state considerate inadatte all’accoglienza. Il virus rischiava di diffondersi rapidamente, in edifici dove i lavoratori venivano ammassati senza alcuna privacy.\r\nLa risposta del governo è stata chiara sin da maggio: militarizzazione della città e repressione delle proteste.\r\nI braccianti si sono accampati dove potevano. Quest’anno i padroni hanno offerto più che in passato cascine o container presso le loro aziende: temevano che il moltiplicarsi delle restrizioni avrebbe indotto molti a non muoversi, mettendo a repentaglio i buoni profitti derivanti dallo sfruttamento di braccia ricattabili e a poco prezzo.\r\nLa sistemazione abitativa in azienda offerta dal datore di lavoro è per sua natura temporanea e non necessariamente gratuita e, spesso, coperta da una cappa di omertà. Durante la stagione appena conclusa, secondo quanto raccontano gli stessi braccianti, è aumentata in modo significativo, ma non è garanzia di qualità. Anzi, rischia, in assenza di tutele, di far crescere la subalternità ai padroni.\r\n\r\nQuando il freddo si fa sentire e i lavori in campagna rallentano, la ricerca di un alloggio dove poter finalmente prendere residenza stabile, diventa la priorità per molti, quest’anno in modo particolare.\r\n\r\nIl problema abitativo è una faccenda seria a Saluzzo, per tutti, perché sia le case in vendita che quelle in affitto sono carissime. Saluzzo è una città ricca - anche grazie al contributo di migliaia di lavoratori stranieri - e il mercato immobiliare si adegua: chi non può permettersi di vivere qui si rivolga altrove.\r\n\r\nSe hai la pelle nera le cose si complicano ulteriormente. Per i lavoratori delle campagne, magari con un contratto lungo ma rigorosamente a termine, un salario da fame e l’impedimento ad accedere alla disoccupazione per le irregolarità in busta paga, è quasi impossibile. È più facile cercare casa nei comuni del circondario dove i prezzi sono più accessibili, dove esistono già delle piccole comunità ormai consolidate e reti informali di mutuo appoggio. Tra i braccianti che i compagni del collettivo antirazzista saluzzese hanno incontrato in questi mesi, cercano casa quelli che dormono all’addiaccio, quelli delle accoglienze diffuse che chiudono a novembre, quelli ospiti delle aziende, consapevoli che la stagione sta per finire e quando la loro forza lavoro non servirà più dovranno andarsene. Per tutti la casa è un passo importante per allontanarsi da una condizione di “assistiti”, di “ospiti” e avviarsi verso l’autonomia, magari emancipandosi dal lavoro bracciantile che non è certo la massima aspirazione della maggioranza.\r\nNon è facile! Spesso si sentono rispondere “Non affittiamo ai neri!”, ci sono le garanzie, le spese di caparra, gli allacci alla rete di luce, gas e acqua, le spese condominiali, il riscaldamento, etc…senza contare le rimesse alle famiglie nei paesi d’origine.\r\nPer questi motivi nei mesi scorsi abbiamo promosso e condiviso con alcuni braccianti il progetto “loc/AZIONE”, per la creazione di un fondo di solidarietà per sostenere le spese iniziali di affitto (attraverso iniziative di autofinanziamento) e per cercare alloggi disponibili nei paesi del “distretto della frutta”. Una ricerca capillare sul territorio che purtroppo ha trovato molte porte chiuse e un pregiudizio negativo diffuso.\r\nIl diritto all’abitare dignitoso nella sua declinazione saluzzese deve dunque fare i conti con una realtà ostile che, di fatto, non riconosce ai lavoratori africani la libertà di fermarsi e stringere relazioni stabili con il territorio e la sua gente, cominciando appunto dall’affitto di una casa.\r\n\r\n“Casa per tutti e strada per nessuno” gridavano i braccianti accampati al parco di Villa Aliberti nel mese di giugno prima dell’ennesima operazione di sgombero e pulizia urbana.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Lele Odiardo del Comitato Antirazzista Saluzzese\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/11/2020-11-17-lele-saluzzo.mp3\"][/audio]\r\n\r\n2020 11 17 lele saluzzo","17 Novembre 2020","2020-11-17 14:43:51","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/11/Migranti_Saluzzo-cut-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"140\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/11/Migranti_Saluzzo-cut-300x140.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/11/Migranti_Saluzzo-cut-300x140.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/11/Migranti_Saluzzo-cut-1024x476.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/11/Migranti_Saluzzo-cut-768x357.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/11/Migranti_Saluzzo-cut-1536x715.jpg 1536w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/11/Migranti_Saluzzo-cut.jpg 1599w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Saluzzo. 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L’area è stata chiusa militarmente segregando all’interno tutti i braccianti, in tutto circa 300, senza distinzione tra i positivi e i negativi. Oltre a tagliare completamente i contatti con l’esterno, non sono state fornite cure né generi alimentari, ma i braccianti sono stati comunque mandati a lavorare nei campi.\r\n\r\nEmerge la prassi consolidata da parte dello Stato nel gestire la pandemia in maniera coercitiva, soprattutto in situazioni critiche del tessuto sociale. Nei campi per braccianti, ogni tampone e ogni volta che aumenta il rischio legato al covid-19 il risultato sono internamenti generalizzati, polizia e nessun aiuto sanitario, il che porta i braccianti stessi a percepire il virus come ennesima repressione razzista delle loro condizioni di vita. Ne abbiamo parlato con un compagno della tendopoli di San Ferdinando e con una compagna di campagne in lotta\r\nAscolta le dirette:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/10/sanferdi1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/10/sanferdi2.mp3\"][/audio]","21 Ottobre 2020","2020-10-21 11:39:42","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/10/sande-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"284\" height=\"177\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/10/sande.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" />","Il virus nella tendopoli dei braccianti",1603280382,[65,170,171],"http://radioblackout.org/tag/campagne-in-lotta/","http://radioblackout.org/tag/san-ferdinando/",[15,23,173],"san ferdinando",{"post_content":175,"post_title":179,"tags":182},{"matched_tokens":176,"snippet":177,"value":178},[15],"militarmente segregando all’interno tutti i \u003Cmark>braccianti\u003C/mark>, in tutto circa 300, senza","Il sindaco di San Ferdinando ha annunciato l’istituzione di una zona rossa dopo il contagio di 17 persone all’interno della tendopoli. 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Lo strumento del foglio di via è già stato usato più volte in queste lotte. E' stato anche sgomberato il parco di Villa Alberti, dove molti braccianti passavano la notte in assenza di soluzione abitativa, sgombero voluto dal sindaco di Saluzzo: la retorica securitaria è infatti pienamente parte delle politiche del centrosinistra. Dopo lo sgombero i braccianti sono stati trasferiti a gruppi nei diversi comuni del distretto della frutta del cuneese. Molti di questi comuni però non erano attrezzati, alcuni hanno predisposto soluzioni temporanee per sole 15-20. Con la scusa di dare una soluzione temporanea si è semplicemente cercato di isolare i braccianti che hanno deciso di alzare la testa e lottare. Anche le multe per assembramento sono utilizzate per dividere solidali e lavoratori che si incontravano per organizzarsi.\r\nAscolta i contributi dei braccianti accampati a Saluzzo:\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/07/mix_11m48s-audio-joiner.com_.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\nQuesta mattina ne abbiamo parlato con un compagno solidale. 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Al foro Boario, luogo di incontro informale dei migranti e, per anni, anche zona dove trovavano rifugio per la notte, quest’anno è arrivato l’esercito.\r\n\r\nNegli anni si sono susseguite misure diverse: dai decreti flussi, ai voucher sino al “lavoro agli italiani” disoccupati, prospettato nel 2020, che, nonostante la crisi, non si sono messi in fila per un lavoro durissimo, poco pagato e senza possibilità di alloggio.\r\nNonostante il divieto di mobilità tra le regioni già a maggio sono arrivati i migranti.\r\nQuest’anno il già importante controllo poliziesco è divenuto imponente. Gruppi di immigrati sono stati fermati, multati e riportati a Ventimiglia. La presenza dell’esercito ha reso difficile anche la solidarietà spontanea.\r\nIn questi anni la stagione si è allungata: c’è già chi lavora alla raccolta di mirtilli e dei piccoli frutti. Solo una parte del basso salario è in busta paga, il resto è in nero.\r\nNegli ultimi due anni il prefetto aveva aperto l’ex caserma Filippi.\r\nCome a Rosarno e a Rignano anche a Saluzzo accanto all’insediamento ufficiale, era sorta la baraccopoli informale.\r\nQuest’anno è stato annunciato l’intervento della Protezione Civile, che allestirà una tendopoli militarizzata.\r\nL’inizio di stagione è sempre il momento più difficile per i solidali. C’è grande ricambio tra i braccianti, e, al di là delle relazioni già costruite, occorre costruire una nuova rete.\r\nI solidali lavorano a ritesserle, impegnandosi sui temi che stanno maggiormente a cuore ai braccianti: permessi, casa, i salari.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Lele Odiardo del Comitato Antirazzista Saluzzese\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/2020-06-02-lele-saluzzo.mp3\"][/audio]","2 Giugno 2020","2020-06-02 12:21:18","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/saluzzo-militari-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"298\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/saluzzo-militari.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" />","Saluzzo. 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In campo Esercito, Polizia locale, Penitenziaria e la PolFer nelle stazioni ferroviarie. I controlli saranno a tappeto, tanto dentro il territorio comunale, con una sorveglianza speciale nell’area del Foro Boario, dove storicamente hanno trovato un rifugio di fortuna le centinaia di migranti sfruttati nelle campagne, quanto nei comuni e territori limitrofi. Quest’anno, con la chiusura sia del dormitorio temporaneo allestito dal Comune, che delle altre forme di sistemazione precaria prima presenti sul territorio, per i braccianti migranti si prospetta ancora più povertà, precarietà, criminalizzazione, repressione.\r\n\r\nNel frattempo, continua la criminalizzazione delle lotte bracciantili e della solidarietà, come si legge in un comunicato del Comitato Lavoratori delle Campagne: \"Nella giornata di domenica 24 maggio è arrivata la quinta richiesta di foglio di via per una compagna che aveva partecipato al blocco del Porto di Gioia Tauro il 6 dicembre scorso, e una denuncia per il presidio tenutosi il 15 febbraio a Foggia quando la Ministra Lamorgese inaugurava la locale sezione della DIA. In entrambi i casi, si trattava delle mobilitazioni di chi vive in campi di lavoro e ghetti, lavora nelle campagne e dal 2015 scende in strada per chiedere i documenti, i contratti, le case, i trasporti.\"\r\nAscolta l'aggiornamento di una compagna questa mattina ai microfoni:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/campagne2-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nIn un articolo titolato \"Operai agricoli, virus e regolarizzazione\", si legge: \"A quasi due mesi da quando le associazioni degli agricoltori hanno iniziato ad agitare lo spettro degli “scaffali vuoti” per carenza di manodopera stagionale nelle raccolte, il governo italiano sembra deciso a metterci una pezza con una sanatoria ad hoc. In questo lasso di tempo, il dibattito sul tema è stato fitto e acceso. Da ogni parte (esponenti politici, sindacali e del mondo agricolo in primis) sono rimbalzate cifre allarmanti: 370.000 operai in meno nel comparto, e cioè, statistiche alla mano, l’intera compagine dei lavoratori stranieri in agricoltura. (...) Se considerare la sanatoria in arrivo – senz’altro insufficiente a garantire l’intera platea di irregolari, e in ogni caso per nulla risolutiva rispetto alla gestione delle politiche migratorie – unicamente come effetto delle rivendicazioni di chi vive nei ghetti e lavora nelle campagne italiane sarebbe illudersi, non si può d’altra parte ignorare il ruolo che sicuramente queste battaglie vi hanno giocato.\"\r\n\r\nAbbiamo quindi cercato di mettere in evidenza le luci e le ombre della sanatoria 2020 e al contempo dipanare la matassa dell'attuale composizione della manodopera sfruttata nel comparto agricolo, per commentare la richiesta padronale dei cd. \"corridoi verdi\" dall'Europa dell'Est. Proprio mentre, in Germania, lavoratori e lavoratrici stagionali, principalmente provenienti dalla Romania hanno manifestato contro lo sfruttamento nella raccolta di asparagi e fragole.\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/campagne-2.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","28 Maggio 2020","2020-05-28 17:12:17","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/95591170_3257261427673293_8551607789909180416_o-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"225\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/95591170_3257261427673293_8551607789909180416_o-300x225.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/95591170_3257261427673293_8551607789909180416_o-300x225.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/95591170_3257261427673293_8551607789909180416_o-768x576.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/95591170_3257261427673293_8551607789909180416_o.jpg 960w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Braccianti e solidalx in lotta tra repressione e regolarizzazione",1590685429,[65,302,303,214,68],"http://radioblackout.org/tag/migranti/","http://radioblackout.org/tag/regolarizzazione/",[15,18,305,216,21],"regolarizzazione",{"post_content":307,"post_title":311,"tags":314},{"matched_tokens":308,"snippet":309,"value":310},[15],"presenti sul territorio, per i \u003Cmark>braccianti\u003C/mark> migranti si prospetta ancora più","\"Pronto un maxi-piano di controlli per i 'migranti della frutta' di Saluzzo: in campo anche l’Esercito\" titolano i giornali della Granda, descrivendo la militarizzazione del territorio saluzzese legata ad un piano di controllo del territorio in vista della prossima stagione della frutta. 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Si tratta di lavoratori quasi sempre provenienti dal nord est, dove la crisi ha fatto tabula rasa. Lavoravano in fabbriche medie e piccole che hanno chiuso o spostato la produzione dove il lavoro costa molto meno, persino meno delle paghe da fame date agli immigrati, sottoposti al ricatto del permesso di soggiorno agganciato come una catena al lavoro in regola con i libretti.\r\nGli operai si sono trasformati in braccianti, che viaggiano da nord a sud al ritmo delle stagioni di raccolta. I padroni avevano dichiarato un fabbisogno di 70 persone: ne sono arrivate circa 400 ma quasi tutti hanno lavorato. Cinque euro l’ora, di cui solo una piccola parte versata in busta, il resto arriva tutto in nero. Più dei tre euro che prenderanno quando scenderanno a sud ma pur sempre una miseria. Per il resto la musica è la stessa in tutta la penisola: niente accoglienza, niente tetto, niente servizi. Sino allo scorso anno l’approdo naturale erano i vecchi magazzini della stazione, abbandonati e in disuso da anni. Quest’anno li hanno rasi al suolo. Gli immigrati hanno vissuto in campi di fortuna sotto tendoni prestati da questo o da quello, ottenuti grazie alle lotte.\r\nAnarres ne ha parlato con Lele del comitato antirazzista saluzzese.\r\n\r\nAscolta l’intervista: [audio:http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/10/2012-10-19-odiardo-saluzzo.mp3|titles=2012 10 19 odiardo saluzzo]\r\n\r\nascolta l'audio","21 Ottobre 2012","Saluzzo e i paesi intorno vivono di un’agricoltura florida, basata sulla frutta, dalle pesche ai kiwi.\r\nOrmai da qualche anno, all’inizio dell’estate arrivano in zona molti immigrati africani, per partecipare alla roulette alla raccolta. Si tratta di lavoratori quasi sempre provenienti dal nord est, dove la crisi ha fatto tabula rasa. 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Ogni cassetta pesa una media di 18/20 chili. In una giornata di lavoro la media arriva a 25 euro. In nero, non tutti i giorni ma solo quelli che il caporale ingaggiato dai padroni decide di sceglierti. Se alzi la testa, se reclami per i ritmi o per la paga, puoi anche andartene, perché nessuno ti chiamerà più.\r\nI media ci raccontano di migrazioni epocali, di emergenze continue per giustificare le condizioni di vita indecenti di questi lavoratori. Per loro non ci sono tende o gabinetti funzionanti quando arrivano nella piana di Gioia Tauro per la raccolta degli agrumi. Di affittare una casa non se ne parla nemmeno: a Rosarno o a San Ferdinando una stanza costa come nel centro di Milano o Roma. \r\nIn realtà basterebbero pochi soldi per mettere su strutture decenti, basterebbero liste publiche per tagliare fuori i caporali, basterebbe che chi guadagna, e bene, sul lavoro degli stagionali, ci mettesse qualcosa del suo per garantire loro un letto e una doccia. Invece no. 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Ferrucci 65/A , 10138 Torino.\r\nGiornata informativa di incontro e dialogo con microfono aperto per estendere la solidarietà e rilanciare la lotta contro la repressione in ogni sua forma.Per i compagni che hanno condiviso le lotte, le piazze, l'idea di fronte o più semplicemente tratti di strada per la causa rivoluzionaria, Valter resterà sempre quel compagno generoso e instancabile, ironico e allegro, con un sano odio di classe contro il potere ed ogni forma di ingiustizia.\r\nCi troveremo tra quanti lo hanno conosciuto e grazie a lui si sono incrociati, e tra quanti sentono necessario confrontarsi sulle tematiche generali di questa difficile fase sociale. Per un dibattito aperto a tutti, nell'intento di rafforzare questi legami e continuare la lotta e i percorsi di autorganizzazione proletaria.\r\nSaranno presentate mostre e banchetti di controinformazione accompagnate da un apericena benefit, il cui ricavato andrà a sostegno dei compagni prigionieri.\r\n\r\nI Compagni e le compagne di:\r\n- Proletari Torinesi per il Soccorso Rosso Internazionale;\r\n- Sharp Torino;\r\n- Cassa Antirepressione Alpi Occidentali;\r\n- Cassa di Resistenza Territoriale\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/10/F_m_29_09_Evento-in-memoria-di-Walter.mp3\"][/audio]","4 Ottobre 2020","2020-10-04 16:35:35","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/10/PRE-200x110.jpg","Precari della scuola e braccianti",1601815989,[],[],{"post_content":554,"post_title":558},{"matched_tokens":555,"snippet":556,"value":557},[15],"la condizione che vivono i \u003Cmark>braccianti\u003C/mark> dalla calabria alla puglia passando","Fritturamista/Radio Fabbrica del 29/09/2020:\r\n\r\n \r\nIl precariato a scuola diventa on-line!\r\n\r\n\r\n\r\n \t\r\nDurante la puntata abbiamo sentito Stefania Senesi del Coordinamento Nazionale Precari Scuola: la scuola è un tema caldo soprattutto per chi è precario:\r\n\r\n\r\n \tquest'anno si verrà convocati non con un colloquio diretto ma on-line...\r\n \tIl concorso straordinario per il ruolo, ribattezzato “Ammazza Precari” si presenta inadeguato a risolvere il problema del precariato nella scuola...\r\n \tnel nuovo contratto per i precari della scuola è previsto il licenziamento in caso di positività al covid...\r\n \t....\r\n\r\nBuon ascolto!\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/10/F_m_29_09_Coordinamento-precari-scuola.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n \r\nIl punto di vista del bracciante.\r\n\r\n\r\nDurante la puntata abbiamo anche provato a raccontare la condizione che vivono i \u003Cmark>braccianti\u003C/mark> dalla calabria alla puglia passando per il piemonte senza distinzione di nazionalità per tirar fuori una riflessione di classe.\r\n\r\nIl primo protagonista è un bracciante che racconta l'esperienza nelle baraccopoli: la condizione di vita, le difficoltà quotidiane, la lotta per avere documenti, contratto, casa e assistenza sanitaria ai tempi della pandemia.\r\nbuon ascolto\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/10/F_m_29_09_Bracciante-Campagne-in-lotta.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n\r\nIl secondo protagonista è Massimiliano De Serio che assieme al fratello Gianluca hanno presentato a Venezia 2020 il loro film \"Spaccapietre\" come registi:\r\n\r\n\r\n \tnella pellicola emerge il punto di vista di una classe sfruttata e ridotta alla schiavitù dove il padrone non fa differenza di nazionalità;\r\n \tla denuncia delle condizioni diventa documento scomodo ed affascinate durante la lettura della trama e configura una storia che va al di là dei fatti di cronaca;\r\n \tlo scenario della puglia come sfondo che da profondità e condisce la fotografia di uno scenario surreale che scorre affianco alla narrazione del quotidiano.\r\n\r\nbuon ascolto\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/10/F_m_29_09_De-Serio-Lo-spaccapietre.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\nIniziativa di solidarietà\r\n\r\n\r\n\r\n\r\nSi chiude la puntata con il compagno Vincenzo della Cassa di Resistenza Territoriale che presenta questa iniziativa:\r\n\r\n\r\n4 Ottobre 2020 dalle h 16.00 BENEFIT-SOLIDARIETÀ CONTRO LA REPRESSIONE\r\nIN ONORE DEL COMPAGNO VALTER FERRARATO\r\nGiardini presso ____________________ corso F. 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Un articolo di Muhammad Shehada\r\n\r\nProssimi appuntamenti:\r\n\r\nVenerdì 5 aprile\r\nCena sovversiva veg-vegan\r\nbenefit lotte sociali\r\nore 20 alla FAT in corso Palermo 46\r\n\r\nLunedì 8 aprile\r\nore 11/13\r\npunto info\r\nsu pacchetto sicurezza, leggi di guerra e truffa di quota 100 e reddito di schiavitù\r\nal mercato di corso Palestro (angolo via Cernaia)\r\n\r\nMercoledì 10 aprile\r\nL’assemblea antimilitarista presenta: \r\nIl dottor Stranamore di Stanley Kubrick \r\nSatira politica e terrificante sguardo sulla guerra fredda. Gli scenari bellici sono mutati ma la follia di allora segna nuovamente il nostro tempo\r\nore 21 corso Palermo 46\r\n\r\nSabato 13 aprile \r\ndalle 16 giornata senza famiglia \r\nin via Montebello di fronte alla Mole. Con “Ruoli in gioco. Rappresentazione de-genere”, tirassegno antisessista, interventi, musica… etc \r\nE’ un’iniziativa di Wild C.A.T – Collettivo Anarcofemminista Torinese\r\n\r\nMercoledì 17 aprile\r\nL’assemblea antimilitarista presenta: \r\nFull metal jacket di Stanley Kubrick \r\nL’addestramento feroce ed umiliante dei Marine statunitensi li trasforma in strumenti perfetti per gli orrori della guerra in Vietnam. La fotografia di un mondo dove la violenza di stato si incide a ferro e fuoco sui corpi e le coscienze dei soldati destinati a bruciare villaggi, torturare e stuprare.\r\nore 21 corso Palermo 46\r\n\r\nGiovedì 25 aprile\r\nore 15\r\nricordo, fiori, bicchierata, info antifascista e distro alla lapide del partigiano anarchico Ilio Baroni\r\nin corso Giulio Cesare angolo corso Novara\r\n\r\nSabato 27 aprile\r\nSalta il Tornello!\r\nGiornata di informazione e lotta per trasporti gratuiti per tutti\r\nOre 11 al Balon, poi in piazza della Repubblica\r\nAppendino fa la guerra ai poveri. Il biglietto di tram, bus e metro aumenta, diminuiscono le corse, aumentano i controlli.\r\nI nuovi tornelli che stanno montando sui mezzi lasciano a piedi tanta gente che non ce la fa a campare la vita tra disoccupazione, pensioni da fame, precarietà e lavoro nero.\r\nÈ la città a 5Stelle, che attua riqualificazioni escludenti, caccia i senza casa, i senza reddito, i senza documenti ai margini della metropoli.\r\nBus e tram devono essere gratuiti per tutti. I soldi ci sono: li hanno i ricchi che vivono sulle spalle dei poveri, i padroni che sfruttano il nostro lavoro.\r\nRiprendiamoci la città, costruiamo esperienze di autogestione, cacciamo padroni e governanti, creiamo assemblee in ogni quartiere.\r\nCon la lotta, il mutuo appoggio e la solidarietà rendiamo gratuiti sin da ora i trasporti pubblici.\r\n\r\nLe riunioni della Federazione Anarchica Torinese, aperte a tutti gli interessati, sono ogni giovedì dalle 21 in corso Palermo 46\r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org","5 Aprile 2019","2019-04-05 16:38:05","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/04/mujerlibre1-col-200x110.jpg","Anarres del 5 aprile. La crociata di Verona e la marea femminista. Stranieri, braccianti, ribelli. 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