","Brasile. Attacco frontale alle popolazioni native","post",1708596103,[64,65,66,67],"http://radioblackout.org/tag/brasile/","http://radioblackout.org/tag/indigeni/","http://radioblackout.org/tag/marco-temporal/","http://radioblackout.org/tag/terre-indigene/",[15,69,70,71],"indigeni","marco temporal","terre indigene",{"post_content":73,"post_title":78,"tags":81},{"matched_tokens":74,"snippet":76,"value":77},[75],"Brasile","in ulteriore rapida crescita. Il \u003Cmark>Brasile\u003C/mark> è oggi l’ottavo paese per","La bancada ruralista, il blocco dei latifondisti brasiliani al Congresso, è riuscita ad imporre una legge che mette in discussione la stessa sopravvivenza delle popolazioni native. Questa legge promulgata a dicembre introduce il “Marco Temporal”, ossia una norma che stabilisce che il diritto degli indigeni alla terra stabilito dalla Costituzione del 1988, vale solo per le aree che erano loro riconosciute. Delle 1400 aree richieste solo 400 sono state riconosciute ed anche queste sono a rischio di esproprio, perché la legge stabilisce che questi territori possano essere attraversati da strade e vi si possano aprire miniere.\r\nDurante il governo Bolsonaro sono stati uccisi da squadracce paramilitari, che agiscono al servizio dei fazenderos con l’appoggio della polizia, tra i 600 e gli 800 leader indigeni.\r\nMa l’offensiva non si è fermata neppure con l’elezione di Lula, che pure ha riaperto il dialogo con gli indigeni e posto senza successo il veto al “Marco Temporal”.\r\nResta il fatto che, sebbene Jair Bolsonaro sia inquisito per l'attacco al congresso, la cultura che lo ha portato a governare è diffusa e condivisa in ampi strati della popolazione e ben rappresentata in parlamento. Il fronte di estrema destra va dai gruppi evangelici al blocco sociale di latifondisti e imprese.\r\nNel paese il divario sociale è in ulteriore rapida crescita. Il \u003Cmark>Brasile\u003C/mark> è oggi l’ottavo paese per Pil al mondo, ma sono oltre 30 milioni i brasiliani che non hanno nulla da mangiare.\r\nSul piano formale verrà fatto ricorso alla Corte Costituzionale contro il Marco Temporale.\r\nLa legge sulla demarcazione delle terre indigene, passata in barba ai veti del presidente Lula, sta già dando i propri frutti avvelenati.\r\nÉ cominciata la sospensione dei procedimenti di riconoscimento dei territori alle popolazioni originarie, mentre si intensificano gli attacchi, le uccisioni e l'aggressività dei fazenderos.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Simone Ruini\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/2024-02-20-brasile-ruini.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ",{"matched_tokens":79,"snippet":80,"value":80},[75],"\u003Cmark>Brasile\u003C/mark>. 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Un attacco formale, giuridicamente “pulito” che mette a rischio la sopravvivenza e la permanenza di migliaia di persone sui territori che abitano generazione dopo generazione da centinaia di anni e la cultura millenaria di cui sono testimonianza viva.\r\nÈ in atto una vera e propria guerra giuridica combattuta sulla pelle delle popolazioni native. Una lotta che palesa interessi economici enormi e inasprisce il conflitto sociale sempre più violento nel paese.\r\nUn conflitto che contrappone alle istanze delle popolazioni indigene e afrodiscendenti la violenza di gruppi politici presenti nel congresso federale quale il fronte parlamentare agrario (bancada ruralista) unito al fronte evangelico coalizzati per la realizzazione di un progetto politico reazionario di ampio respiro che trova la convergenza nell’abolizione dell’aborto e nella messa in discussione del diritto alle popolazioni indigene di vivere sui propri territori, istituito alla fine della dittatura con la nuova costituzione del 1988.\r\nNe abbiamo parlato con Simone Ruini, autore di un articolo uscito su Anarres\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/2023-11-28-simone-brasile.mp3\"][/audio]","29 Novembre 2023","2023-11-29 09:33:55","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/marco-temporal-nao-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"233\" height=\"300\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/marco-temporal-nao-233x300.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/marco-temporal-nao-233x300.jpeg 233w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/marco-temporal-nao-795x1024.jpeg 795w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/marco-temporal-nao-768x989.jpeg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/marco-temporal-nao.jpeg 1193w\" sizes=\"auto, (max-width: 233px) 100vw, 233px\" />","Brasile. 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Entrambi interpretano gli umori di una destra diffusa rancorosa, complottista, spaurita da un processo di globalizzazione dell’economia che non si limita a tritare le vite dei più poveri ma ha ormai investito ad ogni latitudine la classe media autoctona.\r\nMa la distanza tra il Brasile e gli Stati Uniti è molto più che geografica.\r\nL’assalto al parlamento a Brasilia è fallito e non avrebbe potuto essere altrimenti, visto il mancato sostegno delle forze armate cui Bolsonaro si è frequentemente richiamato, e che sono state ampiamente sostenute dall’ex presidente. Infine lo stesso Bolsonaro è scappato negli States.\r\nA Brasilia si è verificato uno scontro tra poteri ampiamente prevedibile da quando i bolsonaristi hanno contestato la correttezza dei risultati elettorali, facendo manifestazioni e blocchi stradali.\r\nBrasilia, la capitale, una gigantesca cattedrale nel deserto, una città costruita solo per diventare capitale, è isolata dal resto del paese. Le manifestazioni di opposizione nella centrale piazza dei Tre Poteri vengono spesso spazzate via dall’antisommossa, che impedisce l’avvicinamento al parlamento e agli altri palazzi istituzionali. Un accampamento fatto da manifestanti provenienti da tutto il paese da oltre due mesi è stato tollerato e si è lentamente assottigliato. In occasione dell’assalto al parlamento è stato rimpolpato da soli 5000 manifestanti, che la polizia dello stato di Brasilia ha lasciato agire indisturbati. Lo sgombero del parlamento è stato deciso da Lula che ha fatto intervenire la polizia federale. Evidente il contrasto tra i due poteri e le loro forze di polizia.\r\nSecondo i compagni brasiliani che abbiamo contattato la tattica dei Bolsonaristi era far leva su una legge che prevede l’intervento dell’esercito per ripristinare l’ordine quando la situazione diviene ingovernabile. Una tattica che non ha funzionato. Probabile che oggi Lula, che si è ridisegnato un ruolo di mediazione più di centro, rappresenti per la media borghesia un elemento di equilibrio.\r\nI blocchi stradali che hanno segnato la pratica delle opposizioni dal giorno successivo alla vittoria elettorale di Lula dimostrano come questa pratica, utilizzata ormai ai quattro angoli del pianeta sia l’unica capace di impensierire i governi, perché colpisce l’unico anello debole dell’attuale assetto capitalista: la circolazione delle merci.\r\nMa, ancora una volta il Brasile non è la Francia, e lì i più poveri campano di attività informali, che si annidano a lato dei processi di produzione e circolazione delle merci. Quindi questa pratica che tra i gilet jaunes francesi aveva attraversato gli schieramenti, in questo caso è adottata dalla destra.\r\nLe interviste ai manifestanti diffuse dai canali TV e dai social mostrano una componente di media età e bianca. In questo le analogie con Capitol Hill sono certamente maggiori.\r\nL’altro dato che emerge e ci interroga è la questione che il complottismo è ormai passato da sordo rumore di fondo della politica da bar sport per assurgere ad un ruolo politico e culturale dotato di strategie precise, facilmente riconoscibili. Se vent’anni fa l’opposizione alla globalizzazione, che vide il Brasile tra i protagonisti della sua versione più moderata, si poggiava sulla convinzione che la lotta fosse tra sei miliardi di abitanti del pianeta e pochi potenti, oggi le convulsioni della classe media espropriata di parte de propri privilegi si assestano sulla convinzione che la maggioranza non governa solo a causa di un oscuro complotto di potenti. In questo modo il capitalismo più feroce resta sullo sfondo ed i cattivi sono i poveri. Un’inquietante giravolta che, se attinge anche al patrimonio delle destre storiche, assume oggi caratteristiche in parte nuove e difficili da contrastare.\r\nSecondo i compagni brasiliani la situazione, dopo quattro anni di crescente violenza poliziesca nei confronti delle persone razzializzate, povere, sem terra, lgbtq+, indigene la situazione è esplosiva.\r\nPer capirne di più ne abbiamo parlato con Simone Ruini, che conosce bene la realtà brasiliana.\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/2023-01-10-ruini-brasile.mp3\"][/audio]","10 Gennaio 2023","2023-01-11 00:25:34","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/bolsonaro-trump-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"164\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/bolsonaro-trump-300x164.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/bolsonaro-trump-300x164.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/bolsonaro-trump-200x110.jpg 200w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/bolsonaro-trump.jpg 380w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Brasile. 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Nel frattempo Bolsonaro prende in giro i morti dichiarando: \"sono il Messia, ma non faccio miracoli\", aggiungendo che \"la vita va così\". Dall'inizio della crisi sanitaria, il Presidente si è opposto alla quarantena e ha minimizzato l'impatto di quella che lui chiama semplicemente \"influenza\". Due ministri, intanto, hanno abbandonato il governo: dopo che quello della Salute, Mandetta, era stato licenziato e sostituito con uno decisamente più allineato, si è dimesso il ministro della Giustizia, Moro, simbolo dell'operazione-fango \"Lava Jato\" contro Lula. La governance di Bolsonaro ai tempi di Covid-19 si basa su una miscela di abilismo e machismo, pienamente incorporati da una larga fetta della classe media.\r\n\r\nE' evidente che, in uno Stato storicamente fondato su una logica di sterminio, le conseguenze del Covid colpiscono in modo differenziale lungo le linee della classe e del colore. Nelle favelas delle grandi città, dove milioni di persone, in larga parte afro-discendenti e indios, sono costrette a vivere sovraffollate e senza risorse per affrontare la pandemia, le classi povere ricorrono all'autogestione per proteggersi e far fronte tanto al virus quanto alla fame, attraverso reti di mutuo soccorso e solidarietà.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Fiammetta, in diretta da Vitória:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/fiammetta01_favelas.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nAbbiamo poi affrontato il ruolo assunto nelle periferie, durante la pandemia, tanto dalle chiese evangeliche quanto dalle milizie paramilitari, legate a doppio filo al bolsonarismo. Senza dimenticare l'emblematico caso della prima vittima del Covid-19 a Rio de Janeiro: una empregada, domestica il cui lavoro è più simile alla schiavitù, che aveva lavorato per 20 anni nel quartiere più ricco della città. La padrona aveva trascorso il carnevale in Italia, dove aveva contratto il virus, e al suo rientro non aveva informato la donna, costringendola a continuare a lavorare, contagiandola, uccidendola:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/fiammetta02_chiese-milizie-empregadas.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nIn Amazzonia, nel frattempo, aumentano contagi e vittime tra gli indios, che sono stretti da una duplice morsa letale: da un lato il Covid-19 che avanza implacabile, dall’altro le invasioni di cercatori d'oro e trafficanti di legname che saccheggiano i loro territori. Solo nelle terre degli yanomani circolano ora indisturbati più di 30mila garimperos. I popoli ancestrali cercano di resistere e difendersi chiudendo l’accesso alle loro terre per cercare di arginare la diffusione del virus, ma devono fare i conti con la violenza degli invasori che continuano ad assassinare le persone indigene. Intanto il governo ha tagliato i fondi per la salute ai popoli originari:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/fiammetta03_aborigeni-e-bolsonari-in-noi.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nInfine, quali scenari e prospettive di lotta si aprono tanto sul terreno della cura, partendo dalla medicina comunitaria e territoriale, quanto sul terreno dello sfruttamento economico, con una devastante crisi depressiva alle porte?\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/fiammetta04_salute_scenari-economici.mp3\"][/audio]","30 Aprile 2020","2020-04-30 13:08:07","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/8368-2-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/8368-2-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/8368-2-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/8368-2-1024x683.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/8368-2-768x512.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/8368-2-1536x1025.jpg 1536w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/8368-2.jpg 1920w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Covid: in Brasile le classi povere si auto-organizzano contro la logica di sterminio",1588250095,[325,326,176,64,327,328,329,330,331,332,333,334],"http://radioblackout.org/tag/afro-discendenti/","http://radioblackout.org/tag/amazzonia/","http://radioblackout.org/tag/classe/","http://radioblackout.org/tag/colore/","http://radioblackout.org/tag/coronavirus/","http://radioblackout.org/tag/covid19/","http://radioblackout.org/tag/favelas/","http://radioblackout.org/tag/indios/","http://radioblackout.org/tag/medicina-comunitaria/","http://radioblackout.org/tag/sterminio/",[336,28,18,15,337,338,339,340,25,31,341,342],"afro-discendenti","classe","colore","coronavirus","covid19","medicina comunitaria","sterminio",{"post_content":344,"post_title":348,"tags":351},{"matched_tokens":345,"snippet":346,"value":347},[75],"pandemia continua a crescere in \u003Cmark>Brasile\u003C/mark>, il numero di decessi ha","La pandemia continua a crescere in \u003Cmark>Brasile\u003C/mark>, il numero di decessi ha superato quota 5 mila, sorpassando la Cina, mentre i casi positivi ammontano a 71.886. 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Da Napoli a Barcellona sta crescendo anche la resistenza.\r\nNe abbiamo parlato con Giovanni Semi, sociologo e docente all’ateneo torinese.\r\n\r\nResistenza indigena e popolare in Brasile\r\nIl compagno brasiliano Johnny del Centro di Cultura Sociale della Favela Vila Dalva e del Colettivo Anarcopunk Aurora Negra sarà a Torino mercoledì 17 luglio per un incontro sulle lotte sociali, ecologiche e le iniziative autogestite nel Brasile sotto il tallone di Bolsonaro.\r\nSi parlerà della situazione politica e sociale in Brasile, della resistenza popolare al regime di Bolsonaro, delle attività e le iniziative culturali di organizzazione e lotta all'interno dello spazio.\r\nJohnny è in Europa come delegato al congresso IFA di Lubiana per Iniciativa Federalista Anarquista Brasil.\r\nCi presenta il tour Simone Ruini della CRINT della FAI, che conosce bene il Brasile dove ha vissuto per qualche tempo.\r\n\r\nMorire al CPR. Faisal, “Sahid” e gli altr*\r\n\r\nDiario di un bagnino\r\n\r\nFree(k) Pride – Il 13 luglio un Pride indecoroso, libero, mostruoso attraversa le strade di Torino, nel segno della rivolta frocia, della liberazione dai confini tra i corpi e tra gli Stati, del rifiuto del pinkwashing istituzionale, della costruzione di percorsi di autonomia dai generi. Un Pride che trova il suo orgoglio nella lotta contro ogni forma di oppressione e di sfruttamento. Un Pride che fugge la norma eteropatriarcale e non si piega alla legalizzazione delle proprie identità costitutivamente ed orgogliosamente erranti, fuori posto, fuorilegge.\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nMercoledì 17 luglio\r\nore 21 alla FAT\r\nin corso Palermo 46\r\nBrasile. Resistenza indigena e popolare\r\nIncontro sul Brasile con Johnny do Centro de Cultura Social da Favela Vila Dalva e del Coletivo Anarcopunk Aurora Negra / I.F.A. Brasil\r\n\r\nOgni giorno in giro per la città…\r\nSalta il Tornello!\r\nAppendino fa la guerra ai poveri. Il biglietto di tram, bus e metro aumenta, diminuiscono le corse, aumentano i controlli.\r\nI nuovi tornelli che stanno montando sui mezzi lasciano a piedi tanta gente che non ce la fa a campare la vita tra disoccupazione, pensioni da fame, precarietà e lavoro nero.\r\nÈ la città a 5Stelle, che attua riqualificazioni escludenti, caccia i senza casa, i senza reddito, i senza documenti ai margini della metropoli.\r\nBus e tram devono essere gratuiti per tutti. I soldi ci sono: li hanno i ricchi che vivono sulle spalle dei poveri, i padroni che sfruttano il nostro lavoro.\r\nRiprendiamoci la città, costruiamo esperienze di autogestione, cacciamo padroni e governanti, creiamo assemblee in ogni quartiere. \r\nCon la lotta, il mutuo appoggio e la solidarietà rendiamo gratuiti sin da ora i trasporti pubblici.\r\n\r\nWild C.A.T. 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Il successo dell’iniziativa l’ha presto trasformata in un business, che innesca ed accelera processi di rapida gentrificazione di intere aree urbane. Da Napoli a Barcellona sta crescendo anche la resistenza.\r\nNe abbiamo parlato con Giovanni Semi, sociologo e docente all’ateneo torinese.\r\n\r\nResistenza indigena e popolare in \u003Cmark>Brasile\u003C/mark>\r\nIl compagno brasiliano Johnny del Centro di Cultura Sociale della Favela Vila Dalva e del Colettivo Anarcopunk Aurora Negra sarà a Torino mercoledì 17 luglio per un incontro sulle lotte sociali, ecologiche e le iniziative autogestite nel \u003Cmark>Brasile\u003C/mark> sotto il tallone di Bolsonaro.\r\nSi parlerà della situazione politica e sociale in \u003Cmark>Brasile\u003C/mark>, della resistenza popolare al regime di Bolsonaro, delle attività e le iniziative culturali di organizzazione e lotta all'interno dello spazio.\r\nJohnny è in Europa come delegato al congresso IFA di Lubiana per Iniciativa Federalista Anarquista Brasil.\r\nCi presenta il tour Simone Ruini della CRINT della FAI, che conosce bene il \u003Cmark>Brasile\u003C/mark> dove ha vissuto per qualche tempo.\r\n\r\nMorire al CPR. Faisal, “Sahid” e gli altr*\r\n\r\nDiario di un bagnino\r\n\r\nFree(k) Pride – Il 13 luglio un Pride indecoroso, libero, mostruoso attraversa le strade di Torino, nel segno della rivolta frocia, della liberazione dai confini tra i corpi e tra gli Stati, del rifiuto del pinkwashing istituzionale, della costruzione di percorsi di autonomia dai generi. Un Pride che trova il suo orgoglio nella lotta contro ogni forma di oppressione e di sfruttamento. Un Pride che fugge la norma eteropatriarcale e non si piega alla legalizzazione delle proprie identità costitutivamente ed orgogliosamente erranti, fuori posto, fuorilegge.\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nMercoledì 17 luglio\r\nore 21 alla FAT\r\nin corso Palermo 46\r\n\u003Cmark>Brasile\u003C/mark>. Resistenza indigena e popolare\r\nIncontro sul \u003Cmark>Brasile\u003C/mark> con Johnny do Centro de Cultura Social da Favela Vila Dalva e del Coletivo Anarcopunk Aurora Negra / I.F.A. Brasil\r\n\r\nOgni giorno in giro per la città…\r\nSalta il Tornello!\r\nAppendino fa la guerra ai poveri. Il biglietto di tram, bus e metro aumenta, diminuiscono le corse, aumentano i controlli.\r\nI nuovi tornelli che stanno montando sui mezzi lasciano a piedi tanta gente che non ce la fa a campare la vita tra disoccupazione, pensioni da fame, precarietà e lavoro nero.\r\nÈ la città a 5Stelle, che attua riqualificazioni escludenti, caccia i senza casa, i senza reddito, i senza documenti ai margini della metropoli.\r\nBus e tram devono essere gratuiti per tutti. I soldi ci sono: li hanno i ricchi che vivono sulle spalle dei poveri, i padroni che sfruttano il nostro lavoro.\r\nRiprendiamoci la città, costruiamo esperienze di autogestione, cacciamo padroni e governanti, creiamo assemblee in ogni quartiere. \r\nCon la lotta, il mutuo appoggio e la solidarietà rendiamo gratuiti sin da ora i trasporti pubblici.\r\n\r\nWild C.A.T. 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Insomma il concetto di American Frist in salsa verde-oro.\r\n\r\nUn vero e proprio attacco all'ambiente brasiliano che prevede l'eliminazione del Ministero dell'ambiente e dell'IBAMA (Istituto brasiliano dell'Ambiente e delle risorse naturali rinnovabili), nonché la cacciata di tutte le ong ambientaliste dal territorio carioca. 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Nell'ultimo anno si sono moltiplicate le proteste dei lavoratori del trasporto pubblico, dei senza tetto e dei senza terra. Anche nella giornata inaugurale della coppa, nonostante la presidente Dilma Roussef abbia promesso soldi ai lavoratori della metropolitana e case ai senza tetto, ci sono state proteste represse con durezza dalla polizia.\r\nAnarres ha fatto una lunga chicchierata con Carlo Romani, docente di storia contemporanea all'Università di Rio3, aderente alla Liga anarchica di Rio de Janeiro.\r\nUn'occasione per approfondire la conoscenza di un paese grande come un continente, dove la cesura di classe è tra le più profonde del pianeta. Tra il Brasile della crescita impetuosa, i contadini senza terra del nordest, i baraccati delle favelas di Rio, gli africani dei quilombo, i giovani dei movimenti libertari che usano la rete e si scontrano nelle piazze, c'é un'enorme distanza fisica, culturale, simbolica.\r\nL'intreccio tra potere statale e organizzazioni criminali è strettissimo e indistricabile, così come la commistione tra il socialdemocratico PT, al potere da quasi tre lustri, e le formazioni della destra profonda del Brasile rurale e latifondista, indispensabili alla formazione dei governi di alcune province.\r\nLa lotta ai narcotrafficanti cela un processo di gentrification delle favelas più centrali ed appetibili per il ceto medio, del tutto simile a quello di Istanbul, Torino, Amburgo. I narcotrafficanti obbligati dalla \"polizia pacificatrice\" a lasciare le favelas più centrali, si limitano a spostare in aree più periferiche le loro attività.\r\nIl narcotraffico è solo la parte più visibile delle aree grigie in cui potere legale e organizzazioni criminali si mescolano, stringendo alleanze sulla base di interessi comuni. 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La coppa del mondo calcio nel giugno 2014 ed i giochi olimpici del 2016 hanno reso ancora più dura la vita dei poveri.\r\nTra sgomberi delle baraccopoli più vicine ai nuovi stadi, dove gli operai muoiono, e le nuove strutture crollano come castelli di sabbia, sono il segno di un'operazione di pulizia che non potrà che incrudirsi nei prossimi mesi.\r\nL'ultimo morto ammazzato è un uomo di 81 anni colpito da un proiettile esploso dalle forze di polizia. L'uomo, José Joaquim de Santana, è stato ucciso mentre osservava dal balcone di casa sua una manifestazione degli abitanti di una delle tante periferie di Rio, che avevano bloccato la strada per protestare contro l'arresto di un ragazzino di 13 anni.\r\nDopo il suo assassinio i blocchi e le cariche sono andati avanti tutta la notte.\r\n\r\nLe sommosse dello scorso giugno sono state il detonatore per una nuova stretta repressiva. Sebbene il governo abbia ceduto ad alcune richieste, revocando l'aumento del prezzo del biglietto dei trasporti urbani, dall'altro sono state messe in cantiere nuove misure repressive.\r\nNon pago delle prodezze della propria polizia militare, il governo brasiliano ha stretto un accordo con la Francia per migliorarne l'addestramento antisommossa in vista delle due grandi kermesse sportive nelle quali il grande paese sudamericano gioca una partita di immagine che non vuole perdere. Costi quel che costi.\r\nLa CRS - Compagnia di sicurezza repubblicana - è andata ad addestrare agenti di polizia del Batalhão de Choque - BPCHq della Polizia Militare di Rio de Janeiro. Lo scopo esplicito dell'operazione è \"insegnare come reagire durante le sommosse, le manifestazioni conflittuali e come controllare gruppi violenti in vista di eventi che possono aver luogo durante la World Football Cup e le Olimpiadi del 2016\".\r\n\r\nLa Francia non è nuova a queste operazioni. 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La coppa del mondo calcio nel giugno 2014 ed i giochi olimpici del 2016 hanno reso ancora più dura la vita dei poveri.\r\nTra sgomberi delle baraccopoli più vicine ai nuovi stadi, dove gli operai muoiono, e le nuove strutture crollano come castelli di sabbia, sono il segno di un'operazione di pulizia che non potrà che incrudirsi nei prossimi mesi.\r\nL'ultimo morto ammazzato è un uomo di 81 anni colpito da un proiettile esploso dalle forze di polizia. L'uomo, José Joaquim de Santana, è stato ucciso mentre osservava dal balcone di casa sua una manifestazione degli abitanti di una delle tante periferie di Rio, che avevano bloccato la strada per protestare contro l'arresto di un ragazzino di 13 anni.\r\nDopo il suo assassinio i blocchi e le cariche sono andati avanti tutta la notte.\r\n\r\nLe sommosse dello scorso giugno sono state il detonatore per una nuova stretta repressiva. 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Durante la \"Operazione Condor \", la controrivoluzione preventiva che favorì la nascita delle dittature in Sudamerica negli anni ‘70, polizia francese portò in dote la \"competenza\" maturata durante la guerra per l'Algeria. Le tecniche insegnate - torture, tecniche di contro-guerriglia, controllo di vicinato - sono all'origine delle attività degli \"squadroni della morte\". Migliaia di oppositori politici vennero uccisi o scomparvero.\r\nIn questi mesi, in \u003Cmark>Brasile\u003C/mark>, sono aumentate gli arresti e le sparizioni di oppositori politici. Scompaiono circa 15 persone al giorno per ragioni diverse, ma parecchie riconducibili ad operazioni di polizia coperte, per togliere di mezzo senza troppi problemi compagni e gente che resiste. Occorre rilevare che la lotta contro la repressione è comunque molto forte dopo gli arresti di giugno.\r\nSebbene il movimento sia riuscito a strappare qualche concessione - cancellazione della legge anti gay, eliminazione degli aumenti dei biglietti del trasporto pubblico - tuttavia i lavori per le olimpiadi vanno avanti senza tener conto delle proteste di chi ne sta facendo la spese.\r\n\r\nAnarres ne ha parlato con Simone, un compagno che ha vissuto a lungo in \u003Cmark>Brasile\u003C/mark>, conosce bene il paese ed è in contatto con i compagni che lottano contro la gentrificazione olimpica.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2013 12 20 riuni \u003Cmark>brasile\u003C/mark>",{"matched_tokens":605,"snippet":606,"value":606},[75],"\u003Cmark>Brasile\u003C/mark>. 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Sin dal 2001 Goldman Sachs l’ha incluso tra nel novero dei paesi con uno sviluppo economico veloce e travolgente, autentiche nuove potenze globali. Con Russia, India, Cina e Sudafrica contribuisce all’acronimo Brics, che non è solo una sigla ma un fronte economico che all’ultimo vertice si è dotato di una propria banca di investimenti. Con gli altri del gruppo condivide una grande popolazione (duecento milioni di abitanti), un immenso territorio, abbondanti risorse naturali strategiche, sempre più peso nel mercato globale e, cosa più importante, una crescita del PIL travolgente. In queste settimane il Brasile sta vivendo proteste e manifestazioni popolari agite da centinaia di migliaia di persone. Una protesta esplosa dopo le lotte contro l'aumento dei prezzi del trasporto pubblico in alcune città del paese. Quali le ragioni che hanno messo in moto per la prima volta nella storia del Brasile moderno un sì gran numero di persone?\r\nDilma Rousseff ha dichiarato che negli ultimi 3 anni 40 milioni di cittadini sono entrati a pieno titolo a far parte della classe media. In Brasile c’è una struttura sociale in cui il divario tra classi è ancora abissale: 10 milioni di persone alla fame e una borghesia in crescita che all'apparenza non cerca rappresentanze ma rivendica diritti che mai le sono stati concessi. Una piazza plurale, multicefala che racchiude tutte queste voci diverse, stanca di subire i rapporti di potere di un altro modello sociale e con una forte spinta all’innovazione. Una piazza con la quale il governo non riesce a confrontarsi. La risposta dello Stato, puntuale e inesorabile, si è data su un piano repressivo fortissimo, con perquisizioni e arresti indiscriminati, 8 morti durante gli scontri con le \"tropas de choque\" della polizia meglio armata e preparata del Sudamerica, centinaia e centinaia di feriti.\r\nParallelamente altri elementi ci fanno riflettere sugli equilibri di un paese che cambia: la proposta di legge conto i gay avanzata dalla chiesa evangelica (sempre più influente in Brasile), la proposta di modifica costituzionale \"Pec-37\" che permetterebbe di limitare i poteri di indagine della procura generale e che in molti pensano che otterrebbe l’effetto di ostruire l’azione penale nei confronti dei politici corrotti, una riforma agraria promessa da PT da 20 anni e che ancora non trova risposte concrete, una compagine sindacale e del mondo del lavoro strutturata per corporazioni definite negli anni 40 dagli epigoni populisti di Mussolini (Getulio Vargas). Ed ancora l’aumento del costo della vita, la gentrificazione dettata dagli appetiti speculativi degli ultimi anni (in 5 anni è triplicato il prezzo delle case), che vede ora una evoluzione grazie ai grandi eventi in programma nei prossimi anni, mondiali di calcio (2014) e olimpiadi (2016), per i quali lo stato sta investendo 30 miliardi di dollari e grazie ai quali prevede la possibilità di una ridistribuzione importante di reddito (non memore di tutte le passate edizioni di questi eventi). 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