","Vaccini e brevetti. Il grande business di Big Pharma","post",1615903497,[61,62,63,64,65,66,67],"http://radioblackout.org/tag/astra-zeneca/","http://radioblackout.org/tag/big-pharma/","http://radioblackout.org/tag/brevetti/","http://radioblackout.org/tag/militarizzazione-della-pandemia/","http://radioblackout.org/tag/pandemia/","http://radioblackout.org/tag/proprieta-intellettuale/","http://radioblackout.org/tag/vaccini/",[69,17,15,70,71,72,73],"astra-zeneca","militarizzazione della pandemia","pandemia","proprietà intellettuale","vaccini",{"post_content":75,"post_title":79,"tags":82},{"matched_tokens":76,"snippet":77,"value":78},[15],"intellettuale grazie al sistema dei \u003Cmark>brevetti\u003C/mark>, abbiamo un quadro in cui,","In questi giorni le cronache sono attraversate dalla vicenda del vaccino di Astra-Zeneca, che dopo numerosi morti, è stato temporaneamente sospeso da diversi paesi europei, tra cui l’Italia.\r\nLa fretta nella sperimentazione, la sin troppo rapida messa in commercio dei vaccini anti covid 19, è senza dubbio all’origine del moltiplicarsi delle reazioni allergiche anche gravissime di questi mesi.\r\nL’urgenza di rimettere in moto l’intera macchina della produzione e del consumo ha messo in secondo piano la cautela necessaria ad ogni ricerca che riguardi la salute delle persone.\r\nSe a ciò si aggiunge il fatto che le Big Pharma, i colossi del settore farmaceutico, non condividono i risultati delle ricerche e possiedono in esclusiva la proprietà intellettuale grazie al sistema dei \u003Cmark>brevetti\u003C/mark>, abbiamo un quadro in cui, nonostante le centinaia di migliaia di morti, il profitto viene anteposto alla salute.\r\nI contratti tra i governi e le Big Pharma sono stati secretati: è lecito il sospetto che sia stata garantita l’impunità ai responsabili delle aziende coinvolte. Le aziende non pagheranno nulla per i morti di vaccino.\r\nLa situazione su scala mondiale è abbastanza chiara: chi paga di più riceve più vaccini, chi paga di meno resta in coda. Per questo motivo Gran Bretagna ed Israele hanno potuto vaccinare molto di più di paesi come l’Italia o la Spagna. La distanza con i paesi più poveri dell’Africa e dell’Asia è siderale: solo i ricchi di questi paesi sono stati vaccinati, per gli altri l’accesso al vaccino è precluso.\r\nLa proposta di India e Sudafrica di liberalizzare i vaccini è stata bocciata dai paesi più ricchi.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Visconte Grisi, medico milanese\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/2021-03-16-grisi-vaccini.mp3\"][/audio]",{"matched_tokens":80,"snippet":81,"value":81},[15],"Vaccini e \u003Cmark>brevetti\u003C/mark>. 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Ben l’80% si registrano nelle zone più povere del mondo. È il bilancio contenuto in uno studio pubblicato su The Lancet Oncology dai ricercatori della International Agency for Research on Cancer che ha elaborato i dati statistici sull’incidenza dei tumori per 27 forme di malattia in 184 Paesi nel 2008: 7,5 milioni di decessi, dei quali 1,5 milioni sono stati causati da infezioni. “Le infezioni da virus, batteri e parassiti sono una delle cause maggiori, ma anche prevenibili di cancro in tutto il mondo. Pensiamo al papillomavirus umano (Hpv), all’Helicobacter pylori e ai virus dell’epatite B (Hbv) e C (Hcv) - dicono i ricercatori -, che insieme sono responsabili di oltre 1,9 milioni di nuovi casi di tumore del collo dell’utero, gastrico e del fegato”.\r\n\r\nL’analisi statistica globale ha anche permesso di elaborare una vera “mappa\" delle infezioni e dei tumori a livello globale, facendo scoprire che se nel 2008 il 16% di tutte le neoplasie era correlato con infezioni, nei Paesi in via di sviluppo questa percentuale è pari al 23%, rispetto al 7,4% della parte del mondo più industrializzata.\r\n\r\nSiamo di fronte ad una strage evitabile. Nei paesi più poveri e, in particolare, nell’Africa sub sahariana, il costo dei vaccini è esorbitante, ed è pressoché impossibile produrre in loco.\r\nLe multinazionali del farmaco controllano i brevetti e determinano il prezzo, nonostante contribuiscano in maniera irrisoria alla ricerca.\r\nIn Africa l’aspettativa di vita è di 40 anni. La pressione biologica è tra le ragioni non secondarie di movimenti migratori inarrestabili, poiché la posta in gioco è la vita stessa.\r\n\r\nNe abbiamo discusso con Ennio Carbone, immunologo e docente all’Università di Catanzaro.\r\n\r\nAscolta l’intervista: [audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/06/Ennio-Carbone-Università-di-Catanzaro-31-05.mp3\"]\r\n\r\nScarica il file","5 Giugno 2012","Circa due milioni di nuovi casi di cancro sono provocati ogni anno da infezioni, prevenibili e curabili. Ben l’80% si registrano nelle zone più povere del mondo. È il bilancio contenuto in uno studio pubblicato su The Lancet Oncology dai ricercatori della International Agency for Research on Cancer che ha elaborato i dati statistici sull’incidenza dei tumori per 27 forme di malattia in 184 Paesi nel 2008: 7,5 milioni di decessi, dei quali 1,5 milioni sono stati causati da infezioni. “Le infezioni da virus, batteri e parassiti sono una delle cause maggiori, ma anche prevenibili di cancro in tutto il mondo. 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Come è il caso della bella inchiesta di Atlante delle Guerre, Opla e altri che hanno individuato da una fotografia la dotazione di proiettili \"italiani\" a Tatmadaw, il famigerato esercito birmano che sta soffocando l'insurrezione contro il golpe del 1° febbraio in Myanmar: un'inchiesta che sta proseguendo quotidianamente ospitata su \"il manifesto\" e ripresa su “Lettera22”.\r\n\r\nCasi come quelli vengono denunciati ultimamente da molti attenti analisti: Manlio Dinucci ha scritto un articolo per \"il manifesto\" del 23 febbraio in cui si studiavano le varie implementazioni di missili balistici a lungo e corto raggio presso tutte le potenze che si contendono il controllo globale a suon di testate nucleari, mentre il lavoro svolto da Antonio Mazzeo, insegnante, blogger ed esperto di armamenti, denuncia ogni forma di complicità con regimi messi al bando ufficialmente, ma con cui sotto banco si fanno affari, o addirittura si addestrano in una sorta di Escuela de las America mediterranea (ad Abbasanta in Sardegna, ma per insegnare ai poliziotti birmani la repressione c’è anche l’organizzazione umanitaria Ihil di Sanremo) i peggiori aguzzini per esempio egiziani, istruendo proprio i commilitoni che hanno torturato e assassinato Giulio Regeni. E il ministro Guerini nega tutto, ma Mazzeo lo ha inchiodato su \"Africa Express\", portando date, riferimenti (Fincantieri con le sue fregate – per quanto la lavorazione sia esternalizzata dando lavoro a maestranze a basso costo – e Leonardo con cacciabombardieri e con i Mangusta, oltre agli addestratori), iniziative (la partecipazione entusiasta alla Fiera delle Armi de Il Cairo, ennesima vetrina ipocrita)... progetti (Itepa).\r\n\r\n\r\n\r\nAntonio Mazzeo ha tracciato un quadro che prende in considerazione tutti questi ambiti, documentando come e perché è feroce e inaccettabile eticamente il comportamento dei responsabili italiani dell'esportazione enorme di armi – spesso poi premiati con posti di rilievo e molto ben remunerati (come Minniti nel mondo di Leonardo e anche editorialista di \"la Repubblica\" filoisraeliana diretta da Maurizio Molinari): la vera escalation di armi in fiera.\r\n\r\nMa esistono ancora movimenti e persone inorridite pronte a contrapporsi alle aziende di morte, come avvenne negli anni Settanta quando le maestranze stesse imposero la riconversione delle linee di prodotti militari in merci civili.\r\n\r\n\"Fiere in armi\".","26 Marzo 2021","2021-03-26 00:51:38","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/Egitto-piramide-aereamilitare-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"183\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/Egitto-piramide-aereamilitare-300x183.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/Egitto-piramide-aereamilitare-300x183.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/Egitto-piramide-aereamilitare.jpeg 705w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Fiere di armi: vergognosi traffici",1616719898,[],[],{"post_content":181},{"matched_tokens":182,"snippet":183,"value":184},[15],"scrupoli ancora che fabbrica usando \u003Cmark>brevetti\u003C/mark> e know-how, smerciando direttamente a","Stiamo assistendo a un'escalation nel rifornimento di mezzi di morte da parte delle potenze – piccole, medie, grandi – e di test su missili balistici, impieghi di nuove macchine belliche in teatri di guerra locali con lo scopo di collaudarle... parallelamente si sta profondendo altrettanto sforzo promozionale da parte di membri del governo e di figure colluse con la vendita di armi che promuovendo lo sforzo produttivo della filiera bellica, ne esalta gli effetti: l’uso nei paesi relativamente vicini è rivolto al contenimento dell'immigrazione (spesso con una falsa e strumentale equazione fantasiosa con il terrorismo), collaborando con regimi totalitari e fondati sulla sopraffazione e sull’estrazione da giacimenti controllati da Eni, l’altra preziosa industria nazionale; la vendita a nazioni lontane e sotto embargo invece è possibile attraverso triangolazioni con paesi terzi o impiantando società in un paese con minori scrupoli ancora che fabbrica usando \u003Cmark>brevetti\u003C/mark> e know-how, smerciando direttamente a massacratori. 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E il ministro Guerini nega tutto, ma Mazzeo lo ha inchiodato su \"Africa Express\", portando date, riferimenti (Fincantieri con le sue fregate – per quanto la lavorazione sia esternalizzata dando lavoro a maestranze a basso costo – e Leonardo con cacciabombardieri e con i Mangusta, oltre agli addestratori), iniziative (la partecipazione entusiasta alla Fiera delle Armi de Il Cairo, ennesima vetrina ipocrita)... progetti (Itepa).\r\n\r\n\r\n\r\nAntonio Mazzeo ha tracciato un quadro che prende in considerazione tutti questi ambiti, documentando come e perché è feroce e inaccettabile eticamente il comportamento dei responsabili italiani dell'esportazione enorme di armi – spesso poi premiati con posti di rilievo e molto ben remunerati (come Minniti nel mondo di Leonardo e anche editorialista di \"la Repubblica\" filoisraeliana diretta da Maurizio Molinari): la vera escalation di armi in fiera.\r\n\r\nMa esistono ancora movimenti e persone inorridite pronte a contrapporsi alle aziende di morte, come avvenne negli anni Settanta quando le maestranze stesse imposero la riconversione delle linee di prodotti militari in merci civili.\r\n\r\n\"Fiere in armi\".",[186],{"field":108,"matched_tokens":187,"snippet":183,"value":184},[15],578730123365187700,{"best_field_score":190,"best_field_weight":191,"fields_matched":19,"num_tokens_dropped":47,"score":192,"tokens_matched":19,"typo_prefix_score":47},"1108091338752",14,"578730123365187697",{"document":194,"highlight":211,"highlights":216,"text_match":188,"text_match_info":219},{"cat_link":195,"category":196,"comment_count":47,"id":197,"is_sticky":47,"permalink":198,"post_author":50,"post_content":199,"post_date":200,"post_excerpt":53,"post_id":197,"post_modified":201,"post_thumbnail":53,"post_thumbnail_html":53,"post_title":202,"post_type":58,"sort_by_date":203,"tag_links":204,"tags":209},[44],[46],"24539","http://radioblackout.org/2014/07/in-natura-non-ce-ogm-che-tenga/","L'immagine a corredo di questo articolo ritrae la miscela di cereali ogm-free che il nostro interlocutore, agricoltore e allevatore della Langa astigiana (ora patrimonio dell'Unesco), è solito somministrare alle capre.\r\n\r\nL'idea per questa diretta scaturisce da una serie di interventi radiofonici e ospitati su quotidiani (in particolare l'ormai defunta testata \"l'Unità\") che avevano affrontato l'argomento o in modo dilettantesco (Corbellini era riuscito a definirre gli ogm: «Una innovazione tecnologica - spiega Corbellini - preziosa per valorizzare proprio la realtà altamente differenziata dei sistemi agrari che caratterizzano l’ecologia del Paese», dimenticando che risalgono agli anni Ottanta e da allora Monsanto ci marcia con royalties monopolistiche), oppure ambiguo e in pochi rari casi scegliendo di occuparsene, cercando di dirimere i molteplici garbugli che frappongono il business dei brevetti, le mistificazioni delle multinazionali, le macchinazioni degli intellettuali che inventano bisogni innaturali, soluzioni artificiali alla produzione, menzogne palesi – come la favola della resistenza ai parassiti: laddove si sono introdotti ogm non è diminuito l'uso di diserbanti o inseticidi, che distruggono anche l'apicoltura –, che coinvolgono la decrescita o mode mercantili che stanno gradualmente estendendo la richiesta di prodotti bio, quelli che automaticametne cominciano a costare meno proprio per la spirale virtuosa innescata; ma anche l'apertura del Sudamerica alla coltura ogm sta andando incontro a scontri e opposizioni (avendo già operato danni, come rilevava Buiatti in uno degli articoli più illuminati apparsi in queste settimane, a partire dal fatto che appena fu aperto il mercato agli ogm, in Brasile e Paraguay si estese il latifondo e la monocultura – altra terribile piaga che trova il suo \"naturale\" contraltare nella biodiversità)... un bel guazzzabuglio: allora abbiamo voluto interpellare chi con i semi ci lavora e li usa in modo naturale.\r\n\r\nFabrizio fa parte di Associazione Rurale e ci ha fornito alcune \"semplici\" risposte che però offrono un approccio al complesso dibattito sugli ogm che appare naturalmente condivisibile e vanno al sodo della questione: tecnica, economica e sanitaria, ovvero sementi più sostenibili e più sane, che si adattino al territorio in cui vengono inserite: maggiore sostenibilità, pulizia, nutrimento... la biodiversità agricola significa che in un territorio sempre più vasto insistono varietà di agricolture diverse, preferibilmente tante di piccola scala contadine, che ruotano non solo all'interno della microazienda contadina, ma che ruotano anche ll'interno della realtà macroscopica di gamma: cioè l'opposto degli intenti della agroindustria\r\n\r\n \r\n\r\n2014.07.31-fabri_ogm","31 Luglio 2014","2014-08-11 14:52:09","In natura non c'è ogm che tenga",1406824558,[205,206,207,208],"http://radioblackout.org/tag/agricoltura/","http://radioblackout.org/tag/associazione-rurale/","http://radioblackout.org/tag/natura-consapevole/","http://radioblackout.org/tag/ogm/",[210,32,30,20],"agricoltura",{"post_content":212},{"matched_tokens":213,"snippet":214,"value":215},[15],"che frappongono il business dei \u003Cmark>brevetti\u003C/mark>, le mistificazioni delle multinazionali, le","L'immagine a corredo di questo articolo ritrae la miscela di cereali ogm-free che il nostro interlocutore, agricoltore e allevatore della Langa astigiana (ora patrimonio dell'Unesco), è solito somministrare alle capre.\r\n\r\nL'idea per questa diretta scaturisce da una serie di interventi radiofonici e ospitati su quotidiani (in particolare l'ormai defunta testata \"l'Unità\") che avevano affrontato l'argomento o in modo dilettantesco (Corbellini era riuscito a definirre gli ogm: «Una innovazione tecnologica - spiega Corbellini - preziosa per valorizzare proprio la realtà altamente differenziata dei sistemi agrari che caratterizzano l’ecologia del Paese», dimenticando che risalgono agli anni Ottanta e da allora Monsanto ci marcia con royalties monopolistiche), oppure ambiguo e in pochi rari casi scegliendo di occuparsene, cercando di dirimere i molteplici garbugli che frappongono il business dei \u003Cmark>brevetti\u003C/mark>, le mistificazioni delle multinazionali, le macchinazioni degli intellettuali che inventano bisogni innaturali, soluzioni artificiali alla produzione, menzogne palesi – come la favola della resistenza ai parassiti: laddove si sono introdotti ogm non è diminuito l'uso di diserbanti o inseticidi, che distruggono anche l'apicoltura –, che coinvolgono la decrescita o mode mercantili che stanno gradualmente estendendo la richiesta di prodotti bio, quelli che automaticametne cominciano a costare meno proprio per la spirale virtuosa innescata; 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Ciò premesso, sono proprio le malattie che affliggono la popolazione, soprattutto quelle più terribili a costituire la fonte dei suoi guadagni. Per Big Pharma quindi le malattie croniche rappresentano una vera manna dal cielo poiché come noto lo scopo dichiarato delle Corporations non è aiutare il prossimo ma incassare guadagni. Di conseguenza, per le multinazionali produrre un farmaco a basso costo che sia realmente efficace in modo definitivo non si rivela mai un buon investimento.\r\nL'iniziativa della Procura di Torino di mettere sotto inchiesta Novartis e Roche per la vicenda di due farmaci contro la maculopatia l'Avastin e il Lucentis ha riaperto il vaso di Pandora delle malefatte dell'industria dei medicinali.\r\nLa successiva decisione dell'Antitrust di multare con 180 milioni a testa le due multi per violazione delle leggi della concorrenza ha inferto un duro colpo a Roche e Novartis, ma nulla che intacchi realmente un sistema di lucro che può essere spezzato solo sottraendo al mercato la nostra salute.\r\nProviamo a capire meglio la vicenda Avastin/Lucentis.\r\nAvastin e Lucentis sono i nomi con cui vengono commercializzati gli anticorpi monoclonali bevacizumab e ranibizumab, rispettivamente. Entrambi inibiscono il fattore di crescita dell’endotelio vascolare (Vegf), funzionando pertanto come degli antiangiogenici, bloccando cioè la crescita di nuovi vasi sanguigni.\r\n\r\nAvastin è registrato come farmaco per la cura del cancro, sebbene off-label, e basandosi su diversi studi, sia impiegato anche per la cura di patologie oculari. Lucentis, al contrario, è registrato per il trattamento di queste patologie, in particolare per quello della degenerazione maculare senile.\r\nAvastin e Lucentis hanno prezzi molto lontani: un’iniezione di Avastin può arrivare a costare massimo 81 euro, mentre una di Lucentis si aggira intorno ai 900 euro (e tempo fa, ricorda l’Antitrust, costava anche di più: 1.700 euro). L’accordo tra Novartis e Roche per la vendita di Lucentis a discapito di Avastin, secondo l’Antitrust, sarebbe costato al Sistema sanitario nazionale circa 45 milioni di euro in più solo per il 2012.\r\nL’Antitrust accusa le due aziende farmaceutiche di essersi accordate per ostacolare la vendita di Avantis a favore del ben più costoso Lucentis. Come? “Le capogruppo Roche e Novartis, anche attraverso le filiali italiane, hanno concertato sin dal 2011 una differenziazione artificiosa dei farmaci Avastin e Lucentis, presentando il primo come più pericoloso del secondo e condizionando così le scelte di medici e servizi sanitari”, scrivono dall’Agcm. In questo modo, e grazie a rapporti che legano le due aziende, entrambe avrebbero ricevuto i propri guadagni. Roche infatti avrebbe interesse a favorire le vendite di Lucentis, perché otterrebbe così da Novartis royalty: il farmaco (così come Avastin) è stato infatti sviluppato dalla Genentech, controllata di Roche. Novartis, oltre a guadagnarci direttamente, lo farebbe anche indirettamente, attraverso la sua partecipazione (oltre il 30%) in Roche.\r\n\r\nFarmaci di nicchia, a elevata specializzazione e, soprattutto, sempre più costosi. La vicenda dei due grandi gruppi farmaceutici multati dall’Antitrust italiano apre una finestra su un futuro sempre più probabile, disegnato dalle strategie intraprese da Big Pharma per uscire dalla sua crisi. Gli ultimi anni sono stati tra i più difficili da affrontare per le multinazionali farmaceutiche, strette come in una tenaglia tra la spending review dei governi alle prese con le restrizioni di bilancio e la scadenza ravvicinata di numerosi brevetti che avevano garantito per anni introiti sicuri alle principali società.\r\n\r\nL’esplosione del mercato dei farmaci equivalenti ha ricevuto una spinta decisa dalle politiche sanitarie: in Giappone, dove l’invecchiamento della popolazione porterà a un rapido aumento della spesa per medicinali, il governo ha fissato la soglia minima per le prescrizioni di generici al 60% entro il 2018. Un livello quasi doppio rispetto a quello attuale in Italia, ed elevatissimo anche per Germania e Gran Bretagna dove con difficoltà si sfiora il 50%.\r\n\r\nIl calo del fatturato dovuto al cosiddetto patent cliff è stato stimato in 170 miliardi di dollari fino al prossimo anno per i grandi gruppi, che per superare l’ostacolo hanno deciso di rivedere le strategie.\r\nSempre meno ricerca vera su nuove molecole, sempre maggiore riproposizione di vecchi farmaci, magari truccati ad arte per aumentare prezzi e profitti.\r\nLa ricerca è soprattutto in settori di nicchia, dove con difficoltà un piccolo competitore potrebbe, alla scadenza del brevetto, proporre prodotti equivalenti e minor prezzo.\r\nVa da se che per le malattie dei poveri non ci sono investimenti perché non garantirebbero profitti adeguati.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Ennio Carbone, docente alla facoltà di medicina dell'ateneo \"Magna Grecia\" di Catanzaro.\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\nbig_pharma","19 Marzo 2014","2014-03-20 21:48:18","Big Pharma. 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Anche in streaming\r\n\r\nAscolta e diffondi il podcast:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/09/2021-09-03-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nGreen pass, biopolitica, esodo conflittuale\r\nIl capitalismo – e lo Stato – alla prova della sindemia mettono a nudo la violenza intrinseca allo sfruttamento ed al dominio. Una violenza che i governi del nostro paese hanno provato a celare dietro ad una rinnovata retorica patriottica. Siamo stati tutti arruolati nella guerra contro il virus. Arruolati e trattati secondo le leggi belliche con misure inutili al contenimento dell’epidemia, ma efficaci per il disciplinamento sociale. Coprifuoco, divieto di muoversi per motivi diversi da quelli considerati prioritari dal governo, sono alcune delle mosse di una sperimentazione sociale su scala nazionale.\r\nQuando viene dichiarata l’emergenza, che si tratti di un terremoto, di un attacco suicida o di una pandemia il governo si prende pieni poteri e militarizza le nostre vite, contando sullo smarrimento di fronte ad eventi e pericoli che all’improvviso rompono la “normalità”.\r\nLo Stato si pone come padre che comanda e protegge, come unico baluardo contro l’irrompere del caos, un appiglio cui aggrapparsi per uscire dalla crisi.\r\nLo Stato ha giocato in questi due anni la sola carta forte a propria disposizione: far credere di essere indispensabile per tutelare la nostra salute.\r\nNon ci ha garantito la salute e si è preso parte delle nostre esigue libertà, facendo leva sulla paura, sulla dipendenza, sull’incapacità di sviluppare un discorso capace di tradursi in pratiche solidali, autogestionarie, di esodo conflittuale dalle dinamiche biopolitiche utilizzate dai governi. (…)\r\n\r\nVaccini e brevetti. Il business farmaceutico al tempo della sindemia\r\nNe abbiamo parlato con Francesco Fricche\r\n\r\nSangue, petrolio e buoni affari\r\nLe truppe del Belpaese fanno la guerra in Niger, Libia, Golfo di Guinea, stretto di Ormuz, Iraq, nel Mediterraneo ed in tanti altri luoghi del pianeta.\r\nNel silenzio e nell’indifferenza dei più il parlamento ha approvato il rifinanziamento delle varie avventure neo-coloniali delle forze armate italiane. Il focus è sull’Africa, dove sono concentrate 17 delle 40 missioni tricolori, due in più dello scorso anno.\r\n\r\nAfgane. Un alibi che non regge\r\nLe narrazioni delle donne, le immagini dell’aeroporto di Kabul, i ponti aerei per salvare una manciata di collaborazionisti e di persone di cultura sono solo fumo negli occhi, un tentativo di far credere che, nonostante la disfatta finale, vent’anni di occupazione e guerra fossero giusti.\r\nNascondere la sconfitta politica e militare sotto la fitta cortina di nebbia del salvataggio di alcune donne, uomini e bambini è solo l’ultimo atto di un’occupazione militare arrogante e feroce.\r\nL’emirato afgano segna la propria vittoria assoggettando le donne, vero terreno di battaglia sul quale si chiude questa ultima fase della guerra.\r\nLa manciata di donne “salvate” con il ponte aereo saranno, probabilmente senza volerlo, al servizio della propaganda occidentale. Finché non si spegneranno nuovamente i riflettori.\r\nIn Afganistan e nella diaspora femminista continueranno a lottare clandestinamente tante donne e ragazze, che in quasi cinquant’anni si sono passate il testimone, tessendo una tela a volte invisibile ma dall’ordito potente.\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nSabato 18 settembre\r\npunto info antimilitarista al Balon\r\ndalle 10,30\r\n\r\nVenerdì 24 settembre\r\nAfganistan. Il grande gioco: orizzonti geopolitici tra oppio, terre rare e violenza patriarcale\r\nore 18 ai Giardini (ir)Reali corso san Maurizio angolo via Rossini (se piove o minaccia pioggia si fa a Porta Palazzo alla Tettoia dei Contadini)\r\n\r\nSabato 25 settembre. 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Vaccini, brevetti, big pharma. Missioni militari all’estero. Afgane: un alibi che non regge...","podcast",1631194948,[],[],{"post_content":288,"post_title":292},{"matched_tokens":289,"snippet":290,"value":291},[15],"utilizzate dai governi. (…)\r\n\r\nVaccini e \u003Cmark>brevetti\u003C/mark>. Il business farmaceutico al tempo","Il nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming\r\n\r\nAscolta e diffondi il podcast:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/09/2021-09-03-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nGreen pass, biopolitica, esodo conflittuale\r\nIl capitalismo – e lo Stato – alla prova della sindemia mettono a nudo la violenza intrinseca allo sfruttamento ed al dominio. Una violenza che i governi del nostro paese hanno provato a celare dietro ad una rinnovata retorica patriottica. Siamo stati tutti arruolati nella guerra contro il virus. Arruolati e trattati secondo le leggi belliche con misure inutili al contenimento dell’epidemia, ma efficaci per il disciplinamento sociale. Coprifuoco, divieto di muoversi per motivi diversi da quelli considerati prioritari dal governo, sono alcune delle mosse di una sperimentazione sociale su scala nazionale.\r\nQuando viene dichiarata l’emergenza, che si tratti di un terremoto, di un attacco suicida o di una pandemia il governo si prende pieni poteri e militarizza le nostre vite, contando sullo smarrimento di fronte ad eventi e pericoli che all’improvviso rompono la “normalità”.\r\nLo Stato si pone come padre che comanda e protegge, come unico baluardo contro l’irrompere del caos, un appiglio cui aggrapparsi per uscire dalla crisi.\r\nLo Stato ha giocato in questi due anni la sola carta forte a propria disposizione: far credere di essere indispensabile per tutelare la nostra salute.\r\nNon ci ha garantito la salute e si è preso parte delle nostre esigue libertà, facendo leva sulla paura, sulla dipendenza, sull’incapacità di sviluppare un discorso capace di tradursi in pratiche solidali, autogestionarie, di esodo conflittuale dalle dinamiche biopolitiche utilizzate dai governi. (…)\r\n\r\nVaccini e \u003Cmark>brevetti\u003C/mark>. Il business farmaceutico al tempo della sindemia\r\nNe abbiamo parlato con Francesco Fricche\r\n\r\nSangue, petrolio e buoni affari\r\nLe truppe del Belpaese fanno la guerra in Niger, Libia, Golfo di Guinea, stretto di Ormuz, Iraq, nel Mediterraneo ed in tanti altri luoghi del pianeta.\r\nNel silenzio e nell’indifferenza dei più il parlamento ha approvato il rifinanziamento delle varie avventure neo-coloniali delle forze armate italiane. Il focus è sull’Africa, dove sono concentrate 17 delle 40 missioni tricolori, due in più dello scorso anno.\r\n\r\nAfgane. Un alibi che non regge\r\nLe narrazioni delle donne, le immagini dell’aeroporto di Kabul, i ponti aerei per salvare una manciata di collaborazionisti e di persone di cultura sono solo fumo negli occhi, un tentativo di far credere che, nonostante la disfatta finale, vent’anni di occupazione e guerra fossero giusti.\r\nNascondere la sconfitta politica e militare sotto la fitta cortina di nebbia del salvataggio di alcune donne, uomini e bambini è solo l’ultimo atto di un’occupazione militare arrogante e feroce.\r\nL’emirato afgano segna la propria vittoria assoggettando le donne, vero terreno di battaglia sul quale si chiude questa ultima fase della guerra.\r\nLa manciata di donne “salvate” con il ponte aereo saranno, probabilmente senza volerlo, al servizio della propaganda occidentale. Finché non si spegneranno nuovamente i riflettori.\r\nIn Afganistan e nella diaspora femminista continueranno a lottare clandestinamente tante donne e ragazze, che in quasi cinquant’anni si sono passate il testimone, tessendo una tela a volte invisibile ma dall’ordito potente.\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nSabato 18 settembre\r\npunto info antimilitarista al Balon\r\ndalle 10,30\r\n\r\nVenerdì 24 settembre\r\nAfganistan. Il grande gioco: orizzonti geopolitici tra oppio, terre rare e violenza patriarcale\r\nore 18 ai Giardini (ir)Reali corso san Maurizio angolo via Rossini (se piove o minaccia pioggia si fa a Porta Palazzo alla Tettoia dei Contadini)\r\n\r\nSabato 25 settembre. Giornata di solidarietà con le donne afgane in lotta\r\n\r\nSabato 9 ottobre\r\nAssemblea antimilitarista a Milano\r\nappuntamento ore 10 presso il Kasciavit in via san Faustino 64\r\nhttps://www.anarresinfo.org/milano-9-ottobre-assemblea-antimilitarista/\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni mercoledì dalle 17,30 (da mercoledì 22 settembre le riunioni si fanno alle 20,30)\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\ncorso Palermo 46 – @Wild.C.A.T.anarcofem\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org\r\n\r\nfb: @anarresinfo",{"matched_tokens":293,"snippet":294,"value":294},[15],"Anarres del 3 settembre. Green pass, controllo sociale e sindemia. Vaccini, \u003Cmark>brevetti\u003C/mark>, big pharma. Missioni militari all’estero. Afgane: un alibi che non regge...",[296,298],{"field":105,"matched_tokens":297,"snippet":294,"value":294},[15],{"field":108,"matched_tokens":299,"snippet":290,"value":291},[15],{"best_field_score":190,"best_field_weight":301,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":47,"score":302,"tokens_matched":19,"typo_prefix_score":47},15,"578730123365187706",{"document":304,"highlight":317,"highlights":322,"text_match":188,"text_match_info":325},{"comment_count":47,"id":305,"is_sticky":47,"permalink":306,"podcastfilter":307,"post_author":308,"post_content":309,"post_date":310,"post_excerpt":53,"post_id":305,"post_modified":311,"post_thumbnail":312,"post_title":313,"post_type":283,"sort_by_date":314,"tag_links":315,"tags":316},"65329","http://radioblackout.org/podcast/stakka-stakka-88-leonardo-varie-ed-eventuali-12-dicembre/",[259],"rodia","[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/stakkastakka88.mp3\"][/audio]\r\n\r\nPosta del cuore dell'internet\r\n\r\n Leonardo \r\nConsigliamo di ascolatare i primi quindici minuti del podcast, ad ogni modo riportiamo\r\nhttps://www.commissariatodips.it/notizie/articolo/comunicato-stampa-3/index.html\r\nhttps://www.lastampa.it/tecnologia/news/2020/12/05/news/cybercrime-attacco-a-leonardo-bloccati-dirigente-ed-ex-dipendente-1.39622998\r\nRicordiavo che internet archive ha salvata una copia del sito altervista\r\nhttps://web.archive.org/web/20170223101244/http://fujinama.altervista.org/\r\n\r\n Varie ed eventuali \r\n\r\nhttps://www.huffingtonpost.it/entry/controllare-i-lavoratori-a-distanza-crescono-le-sentinelle-degli-smart-worker_it_5fc0f264c5b68ca87f839be2\r\n\r\nhttps://www.computerweekly.com/news/252492564/Belgian-security-researcher-hacks-Tesla-with-Raspberry-Pi\r\n\r\nhttps://defector.com/virgin-hyperloop-has-invented-the-worlds-crappiest-high-speed-rail/\r\n \r\nLa triste storia di una ricercatrice che ha cercato negli Stati Uniti di raccontare i numeri reali della pandemia.\r\n\r\nInteressante report di Citizen Lab su una sussidiaria di NSO, e sui governi che usufruiscono dei loro servizi. \r\n\r\nProbelmi in Paradiso: Google non gradisce né i dipendenti che cercano di organizzarsi né i sindacati.\r\n\r\nPer la notizia di slack vale la pena leggere la newsletter di BIG sul merge\r\n\r\n\r\n\r\n Il nuovo gioco da tavolo per le vostre quarantene. \r\nPost Growth Toolkit [The Game] is an invitation to reprogram ourselves out of the economic growth orthodoxy. It proposes to literally reshuffle our world-views through a compilation of stories, concepts and tactics in order to stimulate new modes of understanding in the context of current environmental crises. It takes the form of a tactical card game inviting players to explore a number of key notions to facilitate collective debate.\r\nLo potete scaricare qui.\r\n\r\n Carrelata dal Grande Dragone \r\n\r\n In Cina e Asia Beidou a un passo dal primato satellitare \r\n\r\nFonte: Nikkei Asia\r\n\r\n Facebook e YouTube complici della censura in Vietnam \r\n\r\nFonte: The Guardian\r\n\r\n In Cina e Asia – Intelligenza Artificiale: la Cina prima al mondo per numero di brevetti \r\n\r\nGoogle invece ha rilasciato in pompa magna AlphaFold, deepnet in grado di ricostruire la composizione geometrica di una proteina partendo dagli amminoacidi che la compongono.\r\nNon siamo esperti in materia, ma la cosa ha il suo potenziale nella ricerca per sviluppare nuovi farmaci. 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Così che \"fare scienza\" vuol dire, oggi e in ogni caso, lavorare \"per\" o \"contro\" l'uomo ed ogni uomo è raggiunto dalla scienza per esserne fatto più libero o più oppresso\".\r\nGiulio Alfredo Maccacaro\r\n \r\n\r\nE' iniziata finalmente la fase due, ovvero la prima fase di allentamento dell’asfissiante lockdown cui il governo della pandemia ci ha costretto, anche perché la gravità dell’infezione in sé, è stata resa più acuta da una buona dose di impreparazione e pressappochismo, che hanno incontrato la pressione criminale dei soliti interessi economici pronti a minimizzare la portata dell’epidemia e soprattutto dove a difenderci non rimaneva che il simulacro del sistema sanitario nazionale che fu - che poi forse come sostiene Maurizio Pincetti è stato massacrato e smantellato senza mai essere stato completato fino in fondo.\r\n\r\nSalta all’occhio, in barba a qualunque evidenza scientifica o del buon senso, come riapra in maniera molto più massiccia il nord che registra ancora tassi di contagio molto preoccupanti. In particolare in Piemonte siamo maglia nera da alcuni giorni, avendo superato anche la Lombardia se si calcola il rapporto dei contagiati con il numero degli abitanti.\r\n\r\nCome siamo arrivati a questa fase 2 e quali sono i rischi impliciti nella riapertura e le strategie da attuare? Ce lo racconta Ernesto Burgio, scienziato e clinico vicino alle istanze sociali e ambientali, che giustamente insiste a sottolineare che questa infezione non è per nulla banale e se assumiamo che la Germania ha fatto tutto benissimo… beh, ha comunque la mortalità al 4%: la misura è servita. E' comunque un dato lontanissimo dal nostro o da quello degli Usa e del Regno Unito ma anche da quello della Svezia, spesso presa a modello per aver intralciato poco il “busisness as usual” ma anche per aver garantito ai cittadini molte meno limitazioni alla libertà ottenendo risultati simili a chi ha chiuso più radicalmente.\r\n\r\nParliamo ora di una notizia che fa fatica a staccarsi dalla cautela del mondo scientifico per diventare notizia. Parliamo di plasma iperimmune contro il Coronavirus. Non solo è l'unica cura che combatte direttamente il virus e non i suoi effetti ma sta dando risultati, a detta dei medici che la utilizzano, sorprendenti! Sperimentata con grandi risultati anche a Wuhan, su circa un migliaio di persone a quanto ne sappiamo, eppure, a dispetto delle evidenze cliniche, se ne parla pochissimo e con grande cautela, forse troppa. In Italia è attivo un protocollo sperimentale in almeno 4 strutture ospedaliere: Pavia, Salerno, Modena e Mantova.\r\n\r\nOra, noi non vogliamo insinuare nulla ma solo raccontarvi che cosa è questa cura e per farlo ci aiutiamo con le considerazioni e i giudizi espressi da uno dei protagonisti di questa sperimentazione ovvero Cesare Perotti, direttore dell’ospedale san Matteo di Pavia che ha rilasciato un’intervista a La Bussola Quotidiana, organo di informazione cattolico che non è sicuramente tra le nostre fonti abituali ma tant'è. Da questa preziosa intervista ricaviamo alcune informazioni: prima tra tutte che la cautela che circonda la cura è normale a livello scientifico, perché la sperimentazione non è conclusa, ma il fatto che non se ne parli per niente a fronte di risultati sorprendenti è almeno sospetto e richiama l'intervento di pressioni e interessi che nulla hanno a che fare con la salute pubblica. A maggior ragione, aggiungo io, visto che si parla abitualmente di molti farmaci che hanno dato risultati meno entusiasmanti o addirittura di un vaccino efficace e sicuro che allo stato attuale è ancora una chimera. Quindi il sospetto che l’informazione usi pesi e misure diverse è ovviamente legittimo, trattandosi poi di una cura molto particolare, che lo stesso direttore del San Matteo di Pavia, definisce una cura solidale, creata dal dono del paziente guarito (risultano idonei il 20%) e dalle conoscenze e tecniche e scientifiche adatte a ripulire il sangue con la tecnica della plasmaferesi. Niente brevetti, insomma, e industria farmaceutica quasi fuori gioco.\r\n\r\nLa puntata si chiude con la prima di una mini serie in sei parti che proverà a raccontare con la voce dell'autore, Maurizio Pincetti, la storia del nostro sistema sanitario dalla sua edificazione fino alla regionalizzazione per arrivare a quella sorta di appuntamento con la storia che la pandemia potrebbe aver rappresentato per la nostra sanità pubblica.\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/voci_22a.mp3\"][/audio]","5 Maggio 2020","2020-05-09 16:40:29","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/geralt-200x110.jpg","Fase 2: speranze dal plasma – VOCI DALL’ANTROPOCENE #22 – 04/05/20",1588695726,[339],"http://radioblackout.org/tag/voci-antropocene/",[270],{"post_content":342},{"matched_tokens":343,"snippet":344,"value":345},[15],"la tecnica della plasmaferesi. 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Sotto la lente d'ingrandimento, in particolar modo, due tipologie di farmaci. In primis analgesici e antidolorifici per il loro alto contenuto di oppiacei che generano una dipendenza simile a quella dell'eroina.\r\nIn secundis gli psicofarmaci per l'alta presenza di benzodiazepine, una sostanza capace di aumentare l’effetto di alcuni neurotrasmettitori inibitori, che determina effetti sedativi, ipnotici, anestetici, anticonvulsivi e miorilassanti. \r\n\r\nLe cause farmaceutiche investono su campagne pubblicitarie martellanti rivolte a medici e pazienti per incentivare l'acquisto di determinati farmaci, campagne che prevedono anche l'uso di mazzette, sovvenzioni e informazioni falsate, per produrre più clienti anziché curare. Infatti le multinazionali del farmaco si comportano esattamente come tutte le altre multinazionali: cercano maggior profitto e sempre più consumatori. Obbiettivi possibili se, anziché curare la causa della malattia, ci si limita ad alleviarne i sintomi e ancor di più quando i farmaci creano dipendenze fisiche e un bisogno di quantità sempre maggiore per goderne gli effetti.\r\nOltretutto anche le diagnosi si fanno più \"morbide\", ovvero è più semplice essere classificati come malati ed essere introdotti in un percorso di cura farmacologica.\r\n\r\nLa nuova frontiera della farmaceutica è la cura personalizzata. Le case farmaceutiche potranno raccogliere dati sulla salute dei pazienti attraverso app e la digitalizzazione del servizio medico, di modo da creare farmaci e cure apposite per ogni individuo. Questo può sembrare un passo in avanti per la ricerca medica, ma rientra in un più vasto progetto di modificazione genetica applicata agli umani.\r\n\r\n\r\n\r\nLa nuova frontiera della medicina si sposa con le innovazioni applicate nel settore agrario sulle sementi, infatti le tecniche CRISPR (modificazioni genetiche attraverso il taglia e cuci di genomi) permetteranno l'estirpazione della malattia direttamente dal genoma o dal dna dell'individuo. Ma chi determina il concetto di malattia? quale futuro per dei corpi che negano i propri campanelli d'allarme? a chi giova la salute eterna?\r\n\r\nIl settore farmaceutico è in mano ad una ristretta elitè che gestisce produzione e brevetti, e può determinare a proprio piacimento il prezzo del farmaco. Dagli Stati Uniti arriva un'alternativa: il collettivo Four Thieves Vinegar (https://fourthievesvinegar.org/), mette a disposizione le proprie conoscenze per auto-costruirsi un laboratorio casalingo per l'auto-produzione di farmaci, in questo modo, attraverso strumenti e prodotti accessibili a tutti, si possono ottenere farmaci a costi minimali.\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/11/farmaci.mp3\"][/audio]","1 Novembre 2019","2019-11-01 11:48:50","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/11/Farmaci-200x110.jpg","farmaci, tra dipendenze e soluzioni",1572608898,[],[],{"post_content":365},{"matched_tokens":366,"snippet":367,"value":368},[15],"elitè che gestisce produzione e \u003Cmark>brevetti\u003C/mark>, e può determinare a proprio","Quest'anno diverse inchieste hanno dimostrato come le multinazionali famaceutiche abbiamo fuorviato le informazioni riguardo ai loro prodotti generando forti dipendeze che si sono risolte in crisi di depressione generalizzata o addirittura in stragi, come quella perdurata in Oklahoma dal '99 ad oggi o come quella prevista dal presidente di Farmindustria per l'Italia entro il 2050. 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