","Turchia: Erdogan eletto dittatore. Con brogli",1492614993,[137,138,139,140,141,142,143],"http://radioblackout.org/tag/brogli-in-turchia/","http://radioblackout.org/tag/erdogan/","http://radioblackout.org/tag/kurdi/","http://radioblackout.org/tag/osce/","http://radioblackout.org/tag/repubblica-presidenziale/","http://radioblackout.org/tag/riforma-costituzionale-in-turchia/","http://radioblackout.org/tag/turchia/",[145,146,147,148,149,150,151],"brogli in turchia","Erdogan","Kurdi","osce","repubblica presidenziale","riforma costituzionale in turchia","Turchia",{"post_content":153,"post_title":157,"tags":160},{"matched_tokens":154,"snippet":155,"value":156},[74],"prime ore l’opposizione ha denunciato \u003Cmark>brogli\u003C/mark> e irregolarità: video che mostrano","Erdogan ha vinto il referendum costituzionale del 16 aprile. Il si ha prevalso sul no di stretta misura, il 51,3 contro il 48,7. Secondo la Rete dei giornalisti indipendenti, la BIA-NET, al voto si sono recati circa l'84% degli aventi diritto. Sin dalle prime ore l’opposizione ha denunciato \u003Cmark>brogli\u003C/mark> e irregolarità: video che mostrano schede timbrate a pacchi, seggi chiusi per gli osservatori indipendenti, polizia nei pressi dei seggi nonostante la legge lo vieti.\r\nLa decisione più clamorosa è stata presa proprio dall’Ente Superiore per le Elezioni (YSK). Durante la giornata elettorale si sono moltiplicate le segnalazioni di schede prive di timbro ufficiale dell’Ente. Con ogni probabilità un lavoro di copisteria improvvisato all’ultimo momento. Dopo le denunce lo YSK ha deciso di contare comunque anche le schede non ufficiali.\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nPer la prima volta l’OSCE ha denunciato \u003Cmark>brogli\u003C/mark> e sollevato dubbi sulla regolarità del voto. Secondo l’OSCE ci sarebbero almeno due milioni e mezzo di schede dubbie. Se si calcola che lo scarto ufficiale tra il si e il no è di un milione e 300mila voti, ne consegue che il risultato potrebbe essere capovolto.\r\nInutile dire che difficilmente l'uomo forte della Turchia, da domenica 16 aprile, uomo solo al comando, lo permetterà.\r\nSecondo gli osservatori dell'OSCE il voto per il referendum turco non è stato all’altezza degli standard internazionali e la campagna elettorale non si è svolta in un clima di equità.\r\nSono migliaia gli oppositori politici in carcere, che stanno attuando un durissimo sciopero della fame. Decine di giornali, tv, radio e siti di opposizione sono stati chiusi. Nelle zone curdofone molti abitanti, che avevano abbandonato città e quartieri distrutti dalla guerra civile, non sono stati iscritti al registro dei votanti e non hanno potuto partecipare al voto.\r\nGli anarchici del DAF hanno invece fatto campagna astensionista, denunciando un gioco che, anche quando è regolare, è fatto con carte truccate.\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nCon Murat Cinar, giornalista torinese di origine turca, abbiamo provato a fare, oltre ad una disamina dei numerosi indizi che consentono di parlare apertamente di \u003Cmark>brogli\u003C/mark>, una prima analisi del voto, che appare meno scontato di quanto ci si aspettasse.\r\n\r\n \r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2018 04 18 murat ref turchia\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nPiù del 50% del paese è contro questa costituzione, un numero di cittadini che non è composto solo dall’elettorato del Chp e dell’Hdp. I no sono composti anche dagli elettori di Erdogan che lo voterebbero anche domani, ma che non vogliono che abbia tanto potere. E poi ci sono la maggior parte degli elettori dei nazionalisti del Mhp.\r\nQuesto è il profilo dell’elettore no: repubblicani, sinistra e un 15-20% dell’elettorato di Erdogan. Ovvero le coste dell’Egeo (roccaforte Chp), una parte del sud-est che è fortezza dell’Hdp con alcune perdite (Maras, Urfa, Antep, Adiyaman, Mus, Kars che teoricamente dovrebbero seguire la linea Hdp ma hanno votato sì), la costa mediterranea che, se ha delle municipalità in mano all’Akp, ha votato per lo più no.\r\nInoltre nel Kurdistan turco è molto forte un partito tradizionalista, islamista curdo, che ha votato massicciamente per la riforma. Sono gli stessi che durante le proteste durante l'assedio dell'Isis a Kobane, attaccarono le manifestazioni di protesta, lasciando sul terreno quasi 60 morti.\r\n\r\n \r\n\r\nPer il sì hanno votato conservatori, nazionalisti radicali, zone rurali, ma anche una parte dei kurdi: le città più politicizzate a sud est hanno votato no, ma quelle più conservatrici vivono una frattura. Forse hanno voluto mandare un messaggio a Erdogan: ti sosteniamo se molli l’alleanza con i nazionalisti.\r\nTredici su 58 paesi all’estero hanno detto sì. Significa che in 45 ha prevalso il no: in Cina, Russia, Usa, Australia, penisola araba e nella maggior parte dei paesi europei.\r\n\r\n \r\n\r\nIn Germania, Austria, Belgio, Olanda, Belgio, dove ha prevalso il sì, operano associazioni conservatrici e fondamentaliste. Da anni lavorano per conto di Erdogan e dell’Akp all’estero. Stiamo parlando di sistemi di fraternità, comunità religiose, reti di imprenditori che hanno la sua stessa ideologia, la stessa cosa che in Turchia fanno da più di 30 anni le comunità religiose. Non accade a Smirne e Istanbul, ma nelle zone rurali è così: una tradizione feudale e conservatrice che si è trasferita all’estero.\r\nAnche i comizi vietati hanno favorito il si, rinforzando il messaggio “tutti ci vogliono male, siamo in pieno sviluppo e provano a fermarci”. Un sapiente cocktail tra i richiami all'impero Ottomano e ai suoi nemici di un tempo con la spinta modernista e cementificatrice che è la cifra dell'era Erdogan. \r\n\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nSecondo un sondaggio effettuato prima del referendum, moltissimi cittadini non conoscevano il pacchetto di riforme, su cui era stata indetta la consultazione referendaria.\r\nSi tratta di 18 punti, la maggior parte dei quali concerneva l'aumento del potere del Presidente della Repubblica dal punto di vista legislativo, giuridico ed amministrativo.\r\nLa riforma è stata proposta dal partito al governo, l'AKP, Partito dello Sviluppo e della Giustizia) ma fortemente appoggiata dal secondo partito all’opposizione, il MHP (Partito del Movimento Nazionalista).\r\nNelle elezioni del 2015 Erdogan puntava alla maggioranza assoluta per attuare la sua riforma senza intralci. Erdogan, pur vincendo le elezioni, non aveva i parlamentari necessari ad avere mano libera. Ha quindi stretto alleanza con il MHP.\r\nL’11 ottobre del 2016 il Presidente Generale del MHP, Devlet Bahceli, durante l’intervento nel suo gruppo parlamentare, ha dichiarato che avrebbe appoggiato il partito di governo per una ridefinizione in senso presidenzialista della Repubblica turca. Questa scelta ha finito con lo spaccare in due il partito nazionalista.\r\nL'alleanza tra AKP e MHP, nonostante molte tensioni interne ai due schieramenti e numerosi franchi tiratori, ha raggiunto il quorum necessario all'approvazione delle nuove norme.\r\nQuindici giorni dopo la votazione parlamentare del 10 febbraio, il presidente della Repubblica, Erdogan, ha fissato il referendum che si sarebbe svolto il 16 aprile.\r\nI cambiamenti più rilevanti riguardano la trasformazione della Turchia in una Repubblica presidenziale, con un forte accentramento di poteri non bilanciati né dal parlamento, né dagli organi giudiziari.\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nVediamoli nel dettaglio:\r\n\r\n \r\n\r\n- É stata abbassata da 25 a 18 anni l'età necessaria per essere eletti in parlamento. Ne consegue, che in un paese dove non è prevista l'obiezione di coscienza, i parlamentari diventeranno esenti dall'obbligo di fare il militare.\r\n\r\n \r\n\r\n- Il Presidente della Repubblica da solo potrà nominare e revocare i Ministri oppure sopprimere un Ministero. Non ci sarà più bisogno del voto di fiducia per dare legittimità al governo, che sarà espressione diretta del presidente. Anche l'indizione di elezioni anticipate diventerà molto difficile.\r\n\r\n \r\n\r\n- Il Presidente della Repubblica ha il diritto di non riconoscere il Parlamento eletto e di far ripetere le elezioni.\r\n\r\n \r\n\r\n- Il Presidente della Repubblica può presentare ed emanare i decreti di legge senza chiedere il parere del Parlamento.\r\n\r\n \r\n\r\n- Il Presidente della Repubblica ha il comando supremo delle forze militari del Paese.\r\n\r\n \r\n\r\n- Il Presidente della Repubblica può dichiarare lo stato d’emergenza senza chiedere il parere del governo o del parlamento e senza limiti per la proroga dello stato di emergenza.\r\n\r\n \r\n\r\n- Il Presidente della Repubblica potrà nominare e licenziare gli amministratori e i dirigenti di diversi enti pubblici, quindi avrà un potere decisionale nell’istruzione, arte, economia, media, sicurezza nazionale, previdenza sociale.\r\n\r\n- Il Consiglio Superiore dei Giudici e dei Pubblici Ministeri (HSYK-HSK) sarà presieduto dal Ministro della Giustizia ed un suo membro apparterrà allo stesso Ministero, tre altri membri saranno nominati dal Presidente della Repubblica e gli altri membri dalla maggioranza del Parlamento.\r\n \r\n\r\n- Il bilancio sarà preparato e presentato al Parlamento dal Presidente della Repubblica che potrà porre il veto sulla sua approvazione.\r\n\r\n \r\n\r\n- Se il Presidente della Repubblica fosse sotto indagine, l’unico luogo in cui dovrà presentarsi, dopo una lunga e difficile fase di votazione parlamentare, sarebbe la Corte Costituzionale, ossia l’organismo i cui membri sono per la maggior parte nominati dallo stesso Presidente della Repubblica.\r\n\r\n \r\n\r\nLa Turchia da domenica è una dittatura elettiva. Come la Germania ai tempi di Adolf Hitler.",{"matched_tokens":158,"snippet":159,"value":159},[74],"Turchia: Erdogan eletto dittatore. 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Fino ad agosto quando sono state invalidate le elezioni per palesi truffe elettorali e giovedì 26 ottobre si terrà la ripetizione... dei brogli. Una replica annunciata al punto che un membro della commissione elettorale, Roselyn Akombe, si è detta convinta della parzialità di molti membri della commissione e quindi che questa svolga il proprio lavoro in modo indipendente, dimettendosi (e fuggendo a New York) qualche giorno prima che lo facesse addirittura il presidente della commissione stessa. Odinga, il candidato di opposizione aveva già ritirato la sua candidatura, ma a sorpresa ha deciso di riconsiderare questa scelta, organizzando manifestazioni di massa il 26 stesso in tutto il paese, sfidando la repressione poliziesca.\r\n\r\nUna situazione simile portò nel 2007 a scontri di piazza che produssero 1200 morti, per ora nel 2017 i morti sono stati una settantina, perciò abbiamo pensato potesse essere interessante interpellare Lia, un'antropologa che ha vissuto in Kenya e conosce quella società, per dipanare il groviglio di interessi, appartenenze, etnie, culture di cui è forgiata la comunità keniota a partire dai lasciti delle scelte coloniali e non arrivare giovedì a stupirci di quanti morti ci potranno essere alla prevedibile opposizione al monopolio del regime kikuyu, che si è espresso più o meno ferocemente per quasi tutto il periodo postcoloniale.\r\n\r\nKenya 2017","23 Ottobre 2017","2017-10-24 16:54:48","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/10/kenya-elezioni-2017-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/10/kenya-elezioni-2017-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" />","Kenya, etnie-famiglie di fronte a brogli e neocolonialismo. 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La candidata di sinistra, che in precedenza aveva denunciato numerose irregolarità da parte delle autorità e del CNE stesso, come il divieto di ingresso di osservatori internazionali nel paese, il divieto di votare per gli ecuadoriani che vivono in Venezuela, il decreto dello stato di emergenza in sette province, la sospensione dei diritti civili di base o lo spostamento all’ultimo minuto di 18 seggi elettorali (precisamente quelli in cui il governo ha ottenuto cattivi risultati nel primo turno), ha rifiutato di riconoscere i risultati elettorali e ha richiesto un nuovo conteggio. Sorprende la vittoria del pupillo della dinastia dei Noboa ,la famiglia più ricca dell'Ecuador, per il distacco dalla candidata del correismo considerato il pareggio tecnico del primo turno e anche il fallimento di Noboa che in un anno e mezzo ha accumulato una battuta d'arresto dopo l'altra, dalla militarizzazione e uno \"stato di emergenza permanente\" che non è riuscito a ripristinare nemmeno un singolo indice di sicurezza, all'aggravarsi della crisi economica e a un disastro energetico senza precedenti che nel 2024 ha causato mesi di razionamento e blackout diffusi che sono durati fino a 14 ore . Sembra non sia servita l'alleanza che la candidata di Revolucion Ciudadana aveva stipulato con il movimento indigeno di Leonidas Iza che ora dovrà affrontare i malumori della sua base per questo patto elettorale con la candidata dell'ala moderata del correismo . L'Ecuador con Noboa si allinea con personaggi come Bukele e Milei nel sostegno alle politiche repressive contro i migranti di Trump mentre rimangono aperte le questioni poste dall'esito delle elezioni al correismo incapace di una vera svolta radicale necessaria per affrontare i problemi strutturali del paese.\r\n\r\n\r\n\r\nNe parliamo con Andrea Cegna giornalista e collaboratore di varie testate .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/INFO-14042025-CEGNA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","14 Aprile 2025","Ecuador vince Noboa ,Gonzalez chiede il riconteggio.","2025-04-14 20:38:33","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/ECUADOR-ELEZIONI-INFO-14042025-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"225\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/ECUADOR-ELEZIONI-INFO-14042025-300x225.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/ECUADOR-ELEZIONI-INFO-14042025-300x225.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/ECUADOR-ELEZIONI-INFO-14042025.jpg 400w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","ECUADOR ELEZIONI : VINCE NOBOA ,LUISA GONZALEZ DENUNCIA BROGLI .",1744663113,[301,302,303,304,305],"http://radioblackout.org/tag/correismo/","http://radioblackout.org/tag/ecuador/","http://radioblackout.org/tag/elezioni/","http://radioblackout.org/tag/gonzalez/","http://radioblackout.org/tag/noboa/",[307,308,15,309,310],"correismo","Ecuador","Gonzalez","noboa",{"post_title":312},{"matched_tokens":313,"snippet":315,"value":315},[314],"BROGLI","ECUADOR ELEZIONI : VINCE NOBOA ,LUISA GONZALEZ DENUNCIA \u003Cmark>BROGLI\u003C/mark> .",[317],{"field":178,"matched_tokens":318,"snippet":315,"value":315},[314],{"best_field_score":189,"best_field_weight":190,"fields_matched":122,"num_tokens_dropped":47,"score":320,"tokens_matched":122,"typo_prefix_score":47},"578730123365187705",{"document":322,"highlight":340,"highlights":344,"text_match":187,"text_match_info":347},{"cat_link":323,"category":324,"comment_count":47,"id":325,"is_sticky":47,"permalink":326,"post_author":50,"post_content":327,"post_date":328,"post_excerpt":53,"post_id":325,"post_modified":329,"post_thumbnail":330,"post_thumbnail_html":331,"post_title":332,"post_type":56,"sort_by_date":333,"tag_links":334,"tags":337},[44],[46],"44891","http://radioblackout.org/2017/12/honduras-ancora-proteste-dopo-i-brogli-elettorali/","Dopo le elezioni presidenziali dello scorso 26 novembre, il Tribunale Supremo Elettorale (Tse) dell'Honduras non ha ancora proclamato il nuovo presidente del paese centroamericano, ma gli ultimi dati diffusi danno per vincitore il presidente uscente, Juan Orlando Hernandez, mentre lo sfidante dell'opposizione, Salvador Nasralla, ha detto di non riconoscere lo scrutinio ufficiale e di considerarsi eletto. Nel frattempo, con uno stato d'emergenza proclamato in tutto il paese, le proteste continuano a farsi sentire in diverse città del Paese occupando strade, ponti e piazze, comprese le vie strategiche per il trasporto di banane e ananas della Chiquita e della Dole.\r\nAscolta la diretta con Daniela, cooperante internazionale della Ong Rete, attiva in latino america\r\n\r\nhonduras_daniela","15 Dicembre 2017","2017-12-20 00:05:25","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/12/4bn4c826276d58y1xo_800C450-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/12/4bn4c826276d58y1xo_800C450-300x169.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/12/4bn4c826276d58y1xo_800C450-300x169.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/12/4bn4c826276d58y1xo_800C450-768x432.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/12/4bn4c826276d58y1xo_800C450.jpg 800w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Honduras, ancora proteste dopo i brogli elettorali",1513297065,[303,335,336],"http://radioblackout.org/tag/honduras/","http://radioblackout.org/tag/latino-america/",[15,338,339],"honduras","Latino America",{"post_title":341},{"matched_tokens":342,"snippet":343,"value":343},[74],"Honduras, ancora proteste dopo i \u003Cmark>brogli\u003C/mark> elettorali",[345],{"field":178,"matched_tokens":346,"snippet":343,"value":343},[74],{"best_field_score":189,"best_field_weight":190,"fields_matched":122,"num_tokens_dropped":47,"score":320,"tokens_matched":122,"typo_prefix_score":47},6646,{"collection_name":56,"first_q":74,"per_page":350,"q":74},6,8,{"facet_counts":353,"found":14,"hits":379,"out_of":458,"page":122,"request_params":459,"search_cutoff":36,"search_time_ms":460},[354,360],{"counts":355,"field_name":358,"sampled":36,"stats":359},[356],{"count":14,"highlighted":357,"value":357},"I Bastioni di Orione","podcastfilter",{"total_values":122},{"counts":361,"field_name":35,"sampled":36,"stats":378},[362,364,366,368,370,372,374,376],{"count":122,"highlighted":363,"value":363},"iraq",{"count":122,"highlighted":365,"value":365},"india",{"count":122,"highlighted":367,"value":367},"uganda",{"count":122,"highlighted":369,"value":369},"Museveni",{"count":122,"highlighted":371,"value":371},"Bobi Wine",{"count":122,"highlighted":373,"value":373},"Centrafrica",{"count":122,"highlighted":375,"value":375},"BastioniOrione",{"count":122,"highlighted":377,"value":377},"Bastioni di Orione",{"total_values":351},[380,407,430],{"document":381,"highlight":396,"highlights":401,"text_match":187,"text_match_info":404},{"comment_count":47,"id":382,"is_sticky":47,"permalink":383,"podcastfilter":384,"post_author":385,"post_content":386,"post_date":387,"post_excerpt":53,"post_id":382,"post_modified":388,"post_thumbnail":389,"post_title":390,"post_type":391,"sort_by_date":392,"tag_links":393,"tags":395},"94490","http://radioblackout.org/podcast/bastioni-di-orione-19-12-2024-limplosione-degli-stati-nazione-post-coloniali-siria-e-myanmar-contraccolpi-in-georgia-e-nel-caucaso-ex-sovietico-della-guerra-in-europa-i-fantasmi-di-gwangju-in-c/",[357],"radiokalakuta","In questa ultima puntata del 2024 Bastioni di Orione si confronta con gli effetti della frammentazione dei territori , conseguenza della crisi dell'ordine capitalista post globalizzazione e la ridefinizione in corso degli assetti di potere in aree strategiche come il Levante e il Sud Est asiatico guardando nello specifico al caso della Siria e del Myanmar. Le fratture dovute al confronto bellico fra Nato e Russia come onde sismiche si estendono fino al Caucaso ,ingerenze esterne si manifestano scompaginando equlibri ,innestando tensioni ,favorendo divisioni all'interno di società colpite dalla crisi sociale e anche d'identità riveniente dal collasso dell'URSS come nel caso della Georgia. Nel quadro della frammentazione globale anche società ritenute stabili come la Corea del Sud ripiombano nell'incubo di un passato autoritario non troppo lontano in cui i militari detenevano il potere , tentativi di golpe e crisi di rappresentanza politica scuotono le fondamenta di un paese divenuto fondamentale per l'architettura militare anticinese nell'Indo Pacifico.\r\n\r\nCon Emanuele Giordana giornalista ,scrittore e profondo conoscitore dell'Asia ,parliamo della situazione in Myanmar e degli sviluppi della guerra che ha provocato migliaia di morti e almeno tre milioni di profughi interni. Le città principali sono ancora sotto il controllo dell'esercito mentre le milizie etniche e l'opposizione controllano gli stati perifici e le aree di confine in particolare con la Cina e il Bangladesh. L'avanzata delle formazioni separatiste che sono attive dal 1948 respinge l'esercito del regime militare ma segue un' agenda legata ad interessi particolari dal traffico di droga al contrabbando . L'atteggiamento della Cina sta cambiando ,ha tollerato la giunta fino ad ora e al contempo ha consentito il passaggio di armi e viveri verso le formazioni armate ,ma ora sta spingendo per un negoziato fra le parti preoccupata dal caos ai suoi confini . L' ASEAN (la Associazione delle nazioni del Sudest Asiatico ) si sta muovendo per trovare una via d'uscita dalla crisi che attanaglia il Myanmar dopo il colpo di stato militare del 2021 ,su iniziativa della Thailandia ,inquieta per l'afflusso dei profughi . L'Indonesia ,che ora ha un presidente ex militare ,sembra voler cambiare posizione verso la giunta bimana e se i cinesi non abbandonano i generali la situazione potrebbe cambiare per i militari al potere anche perchè finora, la road map per la pace, proposta dai 10 membri dell'ASEAN e nota come \"Piano in cinque punti\", non ha trovato l'appoggio del governo birmano, nè dei gruppi di opposizione. Ora, secondo gli analisti, in questa fase, dopo le sconfitte sul campo e la saldatura avvenuta tra i movimenti ribelli e le milizie etniche in Myanmar, anche la giunta militare al potere nel paese potrebbe aprire alla prospettiva di colloqui per raggiungere una tregua e un accordo.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/BASTIONI-DI-ORIONE-19122024-GIORDANA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Rosella Ideo ,storica dell'Asia orientale all'Università di Trieste ,dialogando con Emanuele Giordana cerchiamo di comprendere le dinamiche del golpe di Seoul ,che ha riportato la Corea del Sud indietro nel tempo agli anni '80. L'arresto del capo di stato maggiore dell'esercito dimostra come il tentativo di golpe orchestrato dal presidente Yoon Suk Yeol sia stato condiviso dagli alti gradi delle forze armate e forse ,in considerazione delle catene di comando fortemente integrate ,anche che gli Stati Uniti ne fossero a conoscenza . Il parlamento al terzo tentativo è riuscito a votare l'impeachment contro il presidente ,ora sospeso dalle sue funzioni ,bisognerà attendere la Corte Costituzionale per confermare l'incriminazione ma la composizione della stessa corte fa supporre un esito negativo.\r\n\r\nLa mobilitazione della piazza costituisce un elemento di fiducia nella presenza di anticorpi democratici nella società coreana,la memoria collettiva della sanguinosa repressione del 1980 dell'insurrezione di Gwangju ,raccontata anche nel romanzo \"Atti umani\" del premio nobel per la letteratura Hang Kang, ha sedimentato l'insofferenza per i pronunciamenti autoritari dei militari. Il sistema economico basato sui conglomerati industriali chiamati \"chaebol\" ,controllati dalle grandi famiglie impedisce al capitale coreano di essere fagocitato dalla finanza speculativa internazionale ,rimandando una realtà ancora legata a dinamiche del potere economico verticali e impermeabili ai cambiamenti di cui la sovrastrtutura politica è lo specchio.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/BASTIONI-DI-ORIONE-ROSSELLA-IDEO.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Antonella De Biasi ,giornalista e scrittrice parliamo della situazione in Siria ,in particolare del ruolo della Turchia nella spartizione delle sfere d'influenza nel paese in corso guardando alla posizione dell'entità curda nel Nord Est. Erdogan,apparentemente il vincitore della contesa siriana. nelle sue recenti dichiarazioni ha fatto riferimento ad una supposta \"geografia del cuore\" affermando che la Turchia è più grande della Turchia con esplicito riferimento al mondo turcofono che si espande bel oltre i confini dello stato turco.\r\n\r\nDopo il passaggio dal barbiere Al Jolani cerca di vendere la sua nuova immagine ma le donne sono le sentinelle che per prime danno l'allarme sulla natura integralista del nuovo potere insediatosi con il sostegno della Turchia a Damasco . Nessuno dei protagonisti che si muovono nello scenario siriano vuole apparentementre fare gli stessi errori che fecero gli americani in Irak sciogliendo il partito Bath e l'esercito creando cosi' le condizioni per la rivolta sunnita ,ma l'integrazione delle varie milizie che si sono combattute finora in un nuovo esercito sembra un' impresa estremamente difficoltosa . L'esperimento del confederalismo democratico nei territori curdi è a rischio sia perchè costituisce un modello alternativo al nazionalismo etnico prevalente sia perchè nei piani di Erdogan non cè spazio per una entità curda e colui che gestirà la transizione siriana per conto di Ankara è lo stesso Hakam Fidam ora ministro degli esteri , ex capo dei servizi segreti turchi che agevolarono il passaggio delle milizie islamiche verso la Siria dal confine turco. La caduta di Assad ,per il ruolo che ha la Siria nell'Asia occidentale è considerato da alcuni analisti come un nuovo 1989 che genera un onda sismica di destabilizzazione che rischia di coinvolgere anche l'Iran.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/BASTIONI-19122024-SIRIA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nInfine con Simone Zoppellaro giornalista assiduo frequentatore del Caucaso ,parliamo della situazione della Georgia che si trova in una situazione di rottura degli equilibri istituzionali con un presidente eletto da un parlamento non riconosciuto dall'opposizione e da una presidente uscente che non vuole lasciare l'incarico ,con le piazze in ebollizione. Il partito \"Sogno georgiano\" del magnate Ivanishvili che possiede ricchezze pari al 20% del pil del paese,ha vinto le elezioni del 26 ottobre ma fra accuse di brogli e ingerenze esterne l'esito elettorale non è stato riconosciuto dalle opposizioni. Il rinvio del percorso di adesione all'Unione Europea ha scatenato l'insofferenza di una parte del paese che vedeva in questo processo la possibilità di fuoriuscita dalla crisi economica ,la visione conservatrice del partito di governo dettata da un'agenda populista e reazionaria ha portato alla chiusura della società georgiana prima considerata aperta ed accogliente . L'ingerenze delle istituzioni europee ,l'influenza americana che si esercita attraverso il sistema delle ONG ,la volontà della NATO di coinvolgere la Georgia nella guerra ucraina ,il legame del partito di governo con la Russia fanno della Georgia uno scenario simile a quello che precedette i fatti di piazza Maidan, i fattori esterni prevalgono sulle contraddizioni strutturali della società georgiana che rischia una frattura insanabile.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/BASTIONI-19122024-ZOPPELLARO.mp3\"][/audio]","21 Dicembre 2024","2024-12-21 16:05:38","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/blade-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 19/12/2024- L'IMPLOSIONE DEGLI STATI NAZIONE POST COLONIALI : SIRIA E MYANMAR, CONTRACCOLPI IN GEORGIA E NEL CAUCASO EX SOVIETICO DELLA GUERRA IN EUROPA ,I FANTASMI DI GWANGJU IN COREA DEL SUD.","podcast",1734797138,[394],"http://radioblackout.org/tag/bastioni-di-orione/",[377],{"post_content":397},{"matched_tokens":398,"snippet":399,"value":400},[74],"ottobre ma fra accuse di \u003Cmark>brogli\u003C/mark> e ingerenze esterne l'esito elettorale","In questa ultima puntata del 2024 Bastioni di Orione si confronta con gli effetti della frammentazione dei territori , conseguenza della crisi dell'ordine capitalista post globalizzazione e la ridefinizione in corso degli assetti di potere in aree strategiche come il Levante e il Sud Est asiatico guardando nello specifico al caso della Siria e del Myanmar. 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L'ingerenze delle istituzioni europee ,l'influenza americana che si esercita attraverso il sistema delle ONG ,la volontà della NATO di coinvolgere la Georgia nella guerra ucraina ,il legame del partito di governo con la Russia fanno della Georgia uno scenario simile a quello che precedette i fatti di piazza Maidan, i fattori esterni prevalgono sulle contraddizioni strutturali della società georgiana che rischia una frattura insanabile.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/BASTIONI-19122024-ZOPPELLARO.mp3\"][/audio]",[402],{"field":115,"matched_tokens":403,"snippet":399,"value":400},[74],{"best_field_score":189,"best_field_weight":405,"fields_matched":122,"num_tokens_dropped":47,"score":406,"tokens_matched":122,"typo_prefix_score":47},14,"578730123365187697",{"document":408,"highlight":421,"highlights":426,"text_match":187,"text_match_info":429},{"comment_count":47,"id":409,"is_sticky":47,"permalink":410,"podcastfilter":411,"post_author":385,"post_content":412,"post_date":413,"post_excerpt":53,"post_id":409,"post_modified":414,"post_thumbnail":415,"post_title":416,"post_type":391,"sort_by_date":417,"tag_links":418,"tags":420},"92574","http://radioblackout.org/podcast/bastioni-di-orione-10-10-2024-elezioni-in-mozambico-leterno-frelimo-cerca-di-rinnovarsi-estrattivismo-a-cabo-delgado-i-crimini-della-totalenergies/",[357],"Inquesta puntata parliamo delle elezioni in Mozambico con Federico Monica ,architetto ed urbanista che si è occupato dello sviluppo degli insediamenti informali in Africa , al rientro da un reportage a Cabo Delgado .\r\n\r\nIl partito stato del Frelimo che governa dal 1975 ,anno dell'indipendenza,cerca di rinnovarsi di fronte alle accuse di corruzione ed inefficienza nella gestione della cosa pubblica candidando Daniel Chapo,volto nuovo e il primo potenziale presidente del paese che non ha partecipato ,per ragioni anagrafiche,alla lotta di liberazione dal colonialismo portoghese ,mito fondativo delle élite al potere.\r\n\r\nIl contendente dell'opposizione è Ossufo Momade rappresentante della Renamo ,partito creato dai servizi segreti rodesiani ai tempi di Ian Smith in funzione anticomunista e sostenuto poi dai sudafricani diventato partito politico ; terzo incomodo Venancio Mondlane fuoriuscito dalla Renamo ,candidato indipendente appoggiato dalla coalizione Podemos ( Partido Otimista para o Desenvolvimento de Moçambique) composta da ex Frelimo .Molto popolare fra i giovani si è proclamato già vincitore senza attendere i risultati ufficiali potenzialmente se non ci saranno brogli ,potrebbe essere la sorpresa di queste elezioni e rompere il monopolio del Frelimo.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/BASTIONI-DI-ORIONE-10102024-MOZAMBICO.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Simone Ogno di Re common parliamo dell'incubo estrattivista di Cabo Delgado (regione nel nord del Mozambico ) che è diventato uno dei temi forti della campagna eletterale nelle elezioni mozambicane . Una regione ricca di risorse energetiche in cui si intrecciano intorno allo sfruttamento dei giacimenti di gas naturale gli interessi delle multinazionali occidentali, un sottosviluppo atavico che ha innescato una ribellione poi egemonizzata dai gruppi islamisti,un governo incapace di prendere in mano la situazione , un esercito che giorno dopo giorno si dimostra non in grado di difendere le popolazioni ma al soldo delle compagnie straniere, la presenza di truppe straniere e mercenari .\r\n\r\nIn questo contesto è emersa un inchieste realizzata e pubblicata da \"Politico\" che per la prima volta rivela i responsabili di un massacro compiuto nel 2021 dai soldati mozambicani. Secondo le testimonianze acquisite e la ricostruzione effettuata nella lunga inchiesta del sito, pare che i responsabili abbiano operato all’interno dell’impianto del colosso francese Total energies , situato a Cabo Delgado.\r\n\r\nDurante l’estate del 2021, una squadra di commandos dell'esercito mozambicano che aveva la missione di proteggere “il progetto Total” è accusata di aver stipato in dei container ,torturato e infine ucciso dei civili sospettati di aver preso parte a un’insurrezione nella remota penisola di Afungi.I civili erano fuggiti in cerca di protezione. I soldati regolari, però, li hanno accusati di essere ribelli e hanno separato gli uomini dalle donne e dai bambini. I prigionieri sono poi stati stipati in dei container posizionati all’ingresso di un impianto di gas naturale di proprietà del colosso petrolifero. I prigionieri sono stati torturati ,le donne violentate ,hanno ucciso almeno 97 persone il tutto in un sito della Total che aveva stipulato degli accordi e finanziato i reparti dell'esercito che si sono macchiati di questi crimini.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/BASTIONI-DI-ORIONE-10102024-SIMONE-OGNO.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n ","12 Ottobre 2024","2024-10-12 12:18:19","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/blade-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 10/10/2024- ELEZIONI IN MOZAMBICO L'ETERNO FRELIMO CERCA DI RINNOVARSI -ESTRATTIVISMO A CABO DELGADO: I CRIMINI DELLA TOTALENERGIES.",1728735358,[419],"http://radioblackout.org/tag/bastioniorione/",[375],{"post_content":422},{"matched_tokens":423,"snippet":424,"value":425},[74],"potenzialmente se non ci saranno \u003Cmark>brogli\u003C/mark> ,potrebbe essere la sorpresa di","Inquesta puntata parliamo delle elezioni in Mozambico con Federico Monica ,architetto ed urbanista che si è occupato dello sviluppo degli insediamenti informali in Africa , al rientro da un reportage a Cabo Delgado .\r\n\r\nIl partito stato del Frelimo che governa dal 1975 ,anno dell'indipendenza,cerca di rinnovarsi di fronte alle accuse di corruzione ed inefficienza nella gestione della cosa pubblica candidando Daniel Chapo,volto nuovo e il primo potenziale presidente del paese che non ha partecipato ,per ragioni anagrafiche,alla lotta di liberazione dal colonialismo portoghese ,mito fondativo delle élite al potere.\r\n\r\nIl contendente dell'opposizione è Ossufo Momade rappresentante della Renamo ,partito creato dai servizi segreti rodesiani ai tempi di Ian Smith in funzione anticomunista e sostenuto poi dai sudafricani diventato partito politico ; terzo incomodo Venancio Mondlane fuoriuscito dalla Renamo ,candidato indipendente appoggiato dalla coalizione Podemos ( Partido Otimista para o Desenvolvimento de Moçambique) composta da ex Frelimo .Molto popolare fra i giovani si è proclamato già vincitore senza attendere i risultati ufficiali potenzialmente se non ci saranno \u003Cmark>brogli\u003C/mark> ,potrebbe essere la sorpresa di queste elezioni e rompere il monopolio del Frelimo.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/BASTIONI-DI-ORIONE-10102024-MOZAMBICO.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Simone Ogno di Re common parliamo dell'incubo estrattivista di Cabo Delgado (regione nel nord del Mozambico ) che è diventato uno dei temi forti della campagna eletterale nelle elezioni mozambicane . 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Le proteste erano guidate soprattutto dai giovani, una generazione cresciuta con TikTok e PUBG e altri social media che intendeva ricordare ai partiti politici al potere e ai loro leader che il potere era nelle loro mani, non nella fortezza costituita dalla Green Zone. Le rivendicazioni riguardavano disoccupazione, incompetenza del governo, mancanza di servizi, corruzione endemica, la presenza di milizie e la diffusione crescente della povertà nel paese». Così scrive Kamal Chomani, giornalista nato nel Kurdistan iracheno.\r\nIn Occidente non se li è cagati nessuno, sono morti in 700, la rivolta si è estesa e non li hanno fermati nemmeno con i lanciafiamme.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/Bastioni-in-Iraq.mp3\"][/audio]\r\nParecchi fattori hanno contribuito all’esaurimento delle manifestazioni: innanzitutto il ruolo del governo e della milizia armata nell’azione brutale di repressione dei manifestanti, dove si stima che 700 siano stati uccisi, 15.000 feritie a centinaia si contano le persone arrestate, rapite o costrette a far perdere le proprie tracce; alcuni protagonisti del Movimento hanno trovato rifugio nel Kurdistan iracheno. A ciò si è aggiunto il fatto che Muqtada al-Sadr ha ritirato il suo appoggio alle proteste una volta raggiunto il suo obiettivo di costringere il governo alle dimissioni, e conseguito da parte dei manifestanti il risultato: lo scioglimento del governo. Ma se c’è una cosa da imparare dalla storia è che le aspirazioni giovanili e le manifestazioni non finiscono quando le forze di sicurezza sparano proiettili veri. Fermentano, la rabbia infuria e sale finché raggiunge il punto di ebollizione... e ora è esplosa a Sulaymaniyah\r\n\r\n\r\n\r\n\r\nSiamo poi andati in India: tra proteste dei contadini per l’ambigua e iniqua riforma di Modi che rimuove i mediatori e mette i contadini nelle mani delle multinazionali delle distribuzioni; mentre il mediatore in franchising di Apple non paga i dipendenti a nemmeno un anno dall’operazione trumpiana di spostamento degli stabilimenti dalla Cina a Narsapura (Bangalore)... le risposte sono state centinaia di milioni di addetti ai campi in piazza e i lavoratori della concessionaria Apple che distruggono come moderni luddisti le strutture dell’azienda. Gran parte della forza lavoro (2.000 dipendenti) si è scagliata contro le linee di produzione, attaccando edifici, veicoli e uffici di dirigenti. Alle origini delle violenze, promesse di remunerazione non mantenute: Wistron, il prestanome di Apple, non ha rispettato specifici impegni. Un laureato in ingegneria neoassunto avrebbe dovuto guadagnare Rs 21.000 al mese, ma il suo stipendio è stato ridotto a Rs 12.000 negli ultimi mesi (134 euro contro i € 235 promessi). I non laureati in ingegneria devono accontentarsi di 8.000 rupie (89 euro).\r\n\r\nCi siamo occupati di India anche per le elezioni nel contrastato territorio del Jammu-Kashmir con le prime elezioni dopo le riforme antifederaliste di Modi che ha imposto il punto di vista hindu ai musulmani della regione, consultazione vinta dall’opposizione, che si è subito vista incarcerata non appena uscita vincitrice dalle urne...\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/2020-12-28_India.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n\r\nMa con un ardito aggancio tra continenti siamo passati dallo sfruttamento delle maestranze di Bangalore a quello delle miniere di coltan-tantalite del Congo, attraverso la commodity dell’acqua come bene rifugio, simile all’oro... e proprio questo metallo prezioso (insieme ai diamanti – ricordate Bokassa!? – e soprattutto all’uranio, fondamentale per le centrali nucleari francesi) ci ha portati alla tensione del Centrafrica a ridosso delle elezioni – in corso mentre trasmettevamo – e del tentativo di occupare Bangui da parte dei ribelli e la reazione delle truppe lealiste alleate di Mosca, perché la Russia ha trovato un facile grimaldello per penetrare il territorio centrafricano dopo i molti errori dei francesi. E un brivido ci percorre solo a pensare al ruolo che possono aver interpretato quelli della Wagner.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/2020-12-28_centrafrica.mp3\"][/audio]\r\n\r\nL’epilogo per ora è stata la distruzione il 29 dicembre del 14% delle urne non scrutinate dopo il voto da parte dei ribelli al potere di Touadera nell’Ovest del paese.\r\n\r\n\r\n\r\nIl pezzo forte di questo episodio di “Bastioni di Orione#3” era rappresentato dall’intervista schietta e fresca che un reporter in Uganda per seguire le elezioni (e che preferisce restare anonimo) ha realizzato con un sanguigno sostenitore di Bobi Wine e in questa traspare tutta la rabbia e la determinazione del ghetto di Kampala, dei lavoratori emigrati dei grandi laghi, delle maestranze impegnate nelle infrastrutture finanziate dai cinesi (di cui però Alex, il nostro testimone, non ha contezza)... le rimostranze sui bisogni misconosciuti da Museveni, il padre-padrone degli ultimi 30 anni dell’Uganda, che il 14 gennaio 2021 rischia di perdere il potere sotto la spinta alla ribellione nelle urne di un Movimento popolare che riempie le piazze e si scontra con la polizia. Gli arresti si susseguono, come la censura...\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/2020-12-28_Uganda.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nQuesta è un tentativo di riassunto degli argomenti della intervista ad Alex Kamukama, che trovate integrale in fondo in inglese, tratta dallo Spreaker di OGzero.org.\r\n\r\nPossibile alleanza tra opposizioni anti-Museveni tra Besigyee Bobi Wine?\r\n\r\nCi sono state un paio di riunioni, si dovrebbe organizzare un’opposizione multipartitica per avere più peso contro Museveni, e nonostante gli interessi siano diversi l’obiettivo è rimuovere la dittatura.\r\n\r\nBesigye visto come oppositore a lungo. Ci sono state speculazioni all’inizio dell’anno che ci fossero legami tra Besigye e BW; un paio di incontri per vedere se potevano essere alleati. Museveni ha accumulato molte risorse e potere, ci sono state molte modifiche democratiche. BW ha costruito un movimento popolare per il cambiamento e rimuovere la dittatura\r\n\r\nPossibilità di farcela di BW?\r\n\r\nSì, c’è. Ci sono molte sfide di fronte a lui\r\n\r\nCi sono stati arresti ancora prima della campagna elettorale vera e propria, ma può farcela perché mobilita le folle. Ha dato un’unità di visione a chi aveva molti diversi problemi. La sua è prospettiva unica: parla di questione sociale, di violenza contro gli antagonisti del regime, di repressione durante le manifestazioni e tutto attraverso la musica, quindi la gente lo ama, lo ascolta. I giovani del ghetto si appassionano alla vita sociale. La mescolanza di questo crea il potere e lo renderebbe vincitore. Il punto forte è la costruzione del personaggio che passa attraverso la “transitional life” di uno che inizia dal basso e diventa una persona ammirata e ascoltata. Si crea l’identificazione nel pubblico. Se non ci sono brogli può vincere.\r\n\r\nDifferenze tra Besigye e BW\r\n\r\nBesigye era il medico personale di Museveni, attingono alla stessa tipologia di elettorato, fa parte della gente comune; era nella struttura, BW esce dalle lotte per sopravvivere, ha creato la propria immagine su quello: è il presidente del ghetto. C’è un gap tra chi studia e ce la fa a uscire dal ghetto e l’uomo comune. BW è una superstar, si è creato il suo seguito, ha costruito la sua immagine. BW visualizza i sogni della gente, il network costituito da chi lo segue e lo ascolta è coordinato, è il mondo dell’intrattenimento, le folle sono coordinate.\r\n\r\nInterferenze cinesi?\r\n\r\nNon so, no ne conosco. Ma siamo in un mondo globalizzato e quindi qualsiasi reazione UK Usa, cinese, fa da supporto magari alla cosiddetta rivoluzione. Ma non so, non direi che c’è un rapporto diretto di influenza, è un intervento esterno dovuto alla globalizzazione, non un’interferenza.\r\n\r\nLa causa di un tale consenso?\r\n\r\nBW parla di molti aspetti che riguardano la quotidianità di cui si sente il bisogno: l’acqua (è carissima: c’è un sacco di acqua in Uganda, perché dovrebbe essere così cara?), l’energia elettrica (le bollette sono carissime, si vende energia idroelettrica all’estero e non c’è per l’uganda, o costa carissima), le strade sono in costruzione, sono impossibili, se piove sono un disastro; la vita negli slums, le infrastrutture che mancano, i diritti umani di base violati, la fame, la sanità, il cibo (in tempo di Covid per esempio se il governo non sostiene in questo caso, lo ha promesso in tv quando la gente non poteva andare a lavorare per il virus, quando lo fa allora?). Il governo non risponde di tutto ciò. La gente non viene consultata, non c’è partecipazione, e bisogna stare zitti con la fame e le malattie? Vogliamo partecipazione. La gente va nelle strade e fa la rivoluzione se non c’è possibilità di partecipazione. Perché non dovremmo...? la gente vuole fatti, che vengano prese delle soluzioni. Innanzitutto quindi il governo va accantonato e poi abbiamo bisogno di partecipazione: cosa possiamo fare, in che modo possiamo contribuire per uscirne insieme, dobbiamo essere tutti alleati, solidali.\r\n\r\nMigrazione\r\n\r\nL’Uganda ha una tradizione forte di migrazione, è costruita su questa: ci sono molti rifugiati qui, i coloni hanno costruito la nazione e l’Uganda li accoglie, da Etiopia, Sudan, Burundi, Ruanda… sono benvenuti. È ospitale, dà della terra ai rifugiati, costruisce ospedali e scuole per loro, quindi con progetti a lungo termine, non sono qui di passaggio. Poi c’è anche migrazione interna, dalle campagne alla città, in cerca di lavoro, in particolare Kampala attrae e viene congestionata; dove poi c’è sovraffollamento, aumenta anche il crimine (perché il lavoro non si trova). Gli oppositori e i dissidenti migrano invece, o sono in esilio, per esempio gli omosessuali, non c’è tolleranza per lgbtq.\r\n\r\nSei sempre stato qui o hai viaggiato?\r\n\r\nHo viaggiato molto, 25 distretti, facendo lavori da tecnico delle comunicazioni, ma ora vivo qui a Kampala. È dura trovare lavoro, bisogna studiare, ti dicono che così trovi un buon lavoro, ma poi anche se studi non trovi. Bisogna essere raccomandati e basta, c’è uno scherzo diffuso che sintetizza tutto: non conta come conosci ma chi conosci…. dentro un’azienda o un ufficio.\r\n\r\nInternet?\r\n\r\nPatetico! Va male, c’è una tassa sul web, è cara. Per BW – considerato un eroe in rete – questo è un argomento clou perché l’informazione whatsapp, i social, sono importanti, un mucchio di informazioni vengono attinte dalla gente su internet e il parlamento si mette di traverso, ma il parlamento ha varato quella legge [della tassa su web?] e BW si è opposto…\r\n\r\nChe musica e che radio ascolti?\r\n\r\nRaggae, un po’ di rock, afropop, ascolto Galaxy FM, è nelle vicinanze e propone e promuove talenti locali, e dialoga col pubblico su questioni sociali, promuove cultura. Anche Radio Airplay, per la musica, perché trasmette la musica che suono io senza chiedermi soldi, dà opportunità di promuoversi\r\n\r\nRepressione contro BW?\r\n\r\nSì, è triste… stava parlando e diceva cose vere e sono intervenuti brutalmente durante le manifestazioni e anche quando stava semplicemente parlando durante i comizi. Non era né buono, né cattivo quello che diceva, semplicemente la verità. E la verità è verità, c’è poco da fare: la verità va detta. Ci dovrebbe essere la libertà di parola ma in realtà non c’è: i media hanno censurato, ma in un modo o nell’altro la verità viene sempre fuori. C’è molta violenza fisica, è il risultato di un regime che non vuole che esca la verità: è umano reagire quando la violenza della repressione colpisce la gente, è naturale che se sei sotto il fuoco, reagisci finché non si arriva a trovare una soluzione. Il silenzio mette al sicuro dalla repressione.\r\n\r\nAltre forme di resistenza?\r\n\r\nSì, ci sono molte forme di potere: quello fisico… il potere invisibile della cultura, il People Power Movement ha dipinto chiaramente la situazione reale: quello per cui abbiamo combattuto, la libertà d’espressione, le eguali opportunità, la giustizia sociale; la corruzione, la distribuzione iniqua delle ricchezze, la mancanza di lavoro, cerca soluzioni. Non si può essere arrabbiati per una settimana o per un mese, avere un lavoro per un anno; ci va una soluzione, e il governo non sembra avere alcuna soluzione. Per esempio è stato lanciato l’EMIOGA Program per il lavoro, non ha funzionato perché non c’è stata consultazione con il popolo prima di lanciarlo. Non c’è stata discussione, la gente avrebbe avuto la soluzione ma non li hanno ascoltati. Forse altri al Governo ci ascolterebbero, chi negli ultimi 10 anni ci ha aperto le porte, trovato il cibo che manca. Fabbricare un ponte con la gente. Il Movimento fa questo, prende il potere per muoversi, sollevarsi, una libertà non perché vuoi combattere il governo, ma per liberare se stessi dalla vita che si vive… questo potere viene dal cuore, perché si relazione con il popolo. Si lancia in un momento animato di retorica, anche ispirata e un po’ vacua\r\n\r\nReazione alla violenza\r\n\r\nI casi sono due: o mi proteggo e basta o cerco di parlare e ridurre la rabbia di quelli che reprimono. Posso parlare, creare una relazione. Innanzitutto bisogna parlare. In quanto appartenenti alla stessa nazione, è responsabilità di ogni ugandese di farsi carico di ciò che capita nella tua nazione: se sei patriota devi seguire tutto ciò che capita in Uganda, questo il motivo per cui la gente prende parola. La gente violenta è stata resa violenta dal potere. Se c’è benessere non si passa alla violenza, bisogna comunicare con i parenti, i genitori, le mogli di questi che usano la violenza, far capire che la violenza è un circolo vizioso. Bisogna scrivere sì ma non solo al governo, anche alla gente. Bisogna anche calmare la rabbia della gente. Sono un membro dell’opposizione e penso che chi viene dopo non deve parlare di potere ma di cose che si devono fare… E quindi serve un leader che sia raggiungibile, che ascolti la gente, che renda possibile la partecipazione: interessante per lui è come da un leader si crea una leadership.\r\n\r\nPrendere questa risoluzione: il governo deve cambiare, oppure noi lo cambieremo. People power, our power\r\n\r\nAscolta \"Kampala visualizza i suoi sogni\" su Spreaker.\r\n\r\n ","30 Dicembre 2020","2021-01-12 23:06:51","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/Tishrin-revolution-200x110.png","I Bastioni di Kampala#03: Iraq e India diversamente in lotta; Bangui e Mosca; e soprattutto l'Uganda",1609288986,[442,443,444,445,446,447],"http://radioblackout.org/tag/bobi-wine/","http://radioblackout.org/tag/centrafrica/","http://radioblackout.org/tag/india/","http://radioblackout.org/tag/iraq/","http://radioblackout.org/tag/museveni/","http://radioblackout.org/tag/uganda/",[371,373,365,363,369,367],{"post_content":450},{"matched_tokens":451,"snippet":452,"value":453},[74],"pubblico. Se non ci sono \u003Cmark>brogli\u003C/mark> può vincere.\r\n\r\nDifferenze tra Besigye","«L’anno scorso migliaia di iracheni scesero in strada per protestare contro la corruzione delle istituzioni. Le proteste erano guidate soprattutto dai giovani, una generazione cresciuta con TikTok e PUBG e altri social media che intendeva ricordare ai partiti politici al potere e ai loro leader che il potere era nelle loro mani, non nella fortezza costituita dalla Green Zone. Le rivendicazioni riguardavano disoccupazione, incompetenza del governo, mancanza di servizi, corruzione endemica, la presenza di milizie e la diffusione crescente della povertà nel paese». Così scrive Kamal Chomani, giornalista nato nel Kurdistan iracheno.\r\nIn Occidente non se li è cagati nessuno, sono morti in 700, la rivolta si è estesa e non li hanno fermati nemmeno con i lanciafiamme.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/Bastioni-in-Iraq.mp3\"][/audio]\r\nParecchi fattori hanno contribuito all’esaurimento delle manifestazioni: innanzitutto il ruolo del governo e della milizia armata nell’azione brutale di repressione dei manifestanti, dove si stima che 700 siano stati uccisi, 15.000 feritie a centinaia si contano le persone arrestate, rapite o costrette a far perdere le proprie tracce; alcuni protagonisti del Movimento hanno trovato rifugio nel Kurdistan iracheno. A ciò si è aggiunto il fatto che Muqtada al-Sadr ha ritirato il suo appoggio alle proteste una volta raggiunto il suo obiettivo di costringere il governo alle dimissioni, e conseguito da parte dei manifestanti il risultato: lo scioglimento del governo. Ma se c’è una cosa da imparare dalla storia è che le aspirazioni giovanili e le manifestazioni non finiscono quando le forze di sicurezza sparano proiettili veri. Fermentano, la rabbia infuria e sale finché raggiunge il punto di ebollizione... e ora è esplosa a Sulaymaniyah\r\n\r\n\r\n\r\n\r\nSiamo poi andati in India: tra proteste dei contadini per l’ambigua e iniqua riforma di Modi che rimuove i mediatori e mette i contadini nelle mani delle multinazionali delle distribuzioni; mentre il mediatore in franchising di Apple non paga i dipendenti a nemmeno un anno dall’operazione trumpiana di spostamento degli stabilimenti dalla Cina a Narsapura (Bangalore)... le risposte sono state centinaia di milioni di addetti ai campi in piazza e i lavoratori della concessionaria Apple che distruggono come moderni luddisti le strutture dell’azienda. Gran parte della forza lavoro (2.000 dipendenti) si è scagliata contro le linee di produzione, attaccando edifici, veicoli e uffici di dirigenti. Alle origini delle violenze, promesse di remunerazione non mantenute: Wistron, il prestanome di Apple, non ha rispettato specifici impegni. Un laureato in ingegneria neoassunto avrebbe dovuto guadagnare Rs 21.000 al mese, ma il suo stipendio è stato ridotto a Rs 12.000 negli ultimi mesi (134 euro contro i € 235 promessi). I non laureati in ingegneria devono accontentarsi di 8.000 rupie (89 euro).\r\n\r\nCi siamo occupati di India anche per le elezioni nel contrastato territorio del Jammu-Kashmir con le prime elezioni dopo le riforme antifederaliste di Modi che ha imposto il punto di vista hindu ai musulmani della regione, consultazione vinta dall’opposizione, che si è subito vista incarcerata non appena uscita vincitrice dalle urne...\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/2020-12-28_India.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n\r\nMa con un ardito aggancio tra continenti siamo passati dallo sfruttamento delle maestranze di Bangalore a quello delle miniere di coltan-tantalite del Congo, attraverso la commodity dell’acqua come bene rifugio, simile all’oro... e proprio questo metallo prezioso (insieme ai diamanti – ricordate Bokassa!? – e soprattutto all’uranio, fondamentale per le centrali nucleari francesi) ci ha portati alla tensione del Centrafrica a ridosso delle elezioni – in corso mentre trasmettevamo – e del tentativo di occupare Bangui da parte dei ribelli e la reazione delle truppe lealiste alleate di Mosca, perché la Russia ha trovato un facile grimaldello per penetrare il territorio centrafricano dopo i molti errori dei francesi. E un brivido ci percorre solo a pensare al ruolo che possono aver interpretato quelli della Wagner.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/2020-12-28_centrafrica.mp3\"][/audio]\r\n\r\nL’epilogo per ora è stata la distruzione il 29 dicembre del 14% delle urne non scrutinate dopo il voto da parte dei ribelli al potere di Touadera nell’Ovest del paese.\r\n\r\n\r\n\r\nIl pezzo forte di questo episodio di “Bastioni di Orione#3” era rappresentato dall’intervista schietta e fresca che un reporter in Uganda per seguire le elezioni (e che preferisce restare anonimo) ha realizzato con un sanguigno sostenitore di Bobi Wine e in questa traspare tutta la rabbia e la determinazione del ghetto di Kampala, dei lavoratori emigrati dei grandi laghi, delle maestranze impegnate nelle infrastrutture finanziate dai cinesi (di cui però Alex, il nostro testimone, non ha contezza)... le rimostranze sui bisogni misconosciuti da Museveni, il padre-padrone degli ultimi 30 anni dell’Uganda, che il 14 gennaio 2021 rischia di perdere il potere sotto la spinta alla ribellione nelle urne di un Movimento popolare che riempie le piazze e si scontra con la polizia. Gli arresti si susseguono, come la censura...\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/2020-12-28_Uganda.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nQuesta è un tentativo di riassunto degli argomenti della intervista ad Alex Kamukama, che trovate integrale in fondo in inglese, tratta dallo Spreaker di OGzero.org.\r\n\r\nPossibile alleanza tra opposizioni anti-Museveni tra Besigyee Bobi Wine?\r\n\r\nCi sono state un paio di riunioni, si dovrebbe organizzare un’opposizione multipartitica per avere più peso contro Museveni, e nonostante gli interessi siano diversi l’obiettivo è rimuovere la dittatura.\r\n\r\nBesigye visto come oppositore a lungo. Ci sono state speculazioni all’inizio dell’anno che ci fossero legami tra Besigye e BW; un paio di incontri per vedere se potevano essere alleati. Museveni ha accumulato molte risorse e potere, ci sono state molte modifiche democratiche. BW ha costruito un movimento popolare per il cambiamento e rimuovere la dittatura\r\n\r\nPossibilità di farcela di BW?\r\n\r\nSì, c’è. Ci sono molte sfide di fronte a lui\r\n\r\nCi sono stati arresti ancora prima della campagna elettorale vera e propria, ma può farcela perché mobilita le folle. Ha dato un’unità di visione a chi aveva molti diversi problemi. La sua è prospettiva unica: parla di questione sociale, di violenza contro gli antagonisti del regime, di repressione durante le manifestazioni e tutto attraverso la musica, quindi la gente lo ama, lo ascolta. I giovani del ghetto si appassionano alla vita sociale. La mescolanza di questo crea il potere e lo renderebbe vincitore. Il punto forte è la costruzione del personaggio che passa attraverso la “transitional life” di uno che inizia dal basso e diventa una persona ammirata e ascoltata. Si crea l’identificazione nel pubblico. Se non ci sono \u003Cmark>brogli\u003C/mark> può vincere.\r\n\r\nDifferenze tra Besigye e BW\r\n\r\nBesigye era il medico personale di Museveni, attingono alla stessa tipologia di elettorato, fa parte della gente comune; era nella struttura, BW esce dalle lotte per sopravvivere, ha creato la propria immagine su quello: è il presidente del ghetto. C’è un gap tra chi studia e ce la fa a uscire dal ghetto e l’uomo comune. BW è una superstar, si è creato il suo seguito, ha costruito la sua immagine. BW visualizza i sogni della gente, il network costituito da chi lo segue e lo ascolta è coordinato, è il mondo dell’intrattenimento, le folle sono coordinate.\r\n\r\nInterferenze cinesi?\r\n\r\nNon so, no ne conosco. Ma siamo in un mondo globalizzato e quindi qualsiasi reazione UK Usa, cinese, fa da supporto magari alla cosiddetta rivoluzione. Ma non so, non direi che c’è un rapporto diretto di influenza, è un intervento esterno dovuto alla globalizzazione, non un’interferenza.\r\n\r\nLa causa di un tale consenso?\r\n\r\nBW parla di molti aspetti che riguardano la quotidianità di cui si sente il bisogno: l’acqua (è carissima: c’è un sacco di acqua in Uganda, perché dovrebbe essere così cara?), l’energia elettrica (le bollette sono carissime, si vende energia idroelettrica all’estero e non c’è per l’uganda, o costa carissima), le strade sono in costruzione, sono impossibili, se piove sono un disastro; la vita negli slums, le infrastrutture che mancano, i diritti umani di base violati, la fame, la sanità, il cibo (in tempo di Covid per esempio se il governo non sostiene in questo caso, lo ha promesso in tv quando la gente non poteva andare a lavorare per il virus, quando lo fa allora?). Il governo non risponde di tutto ciò. La gente non viene consultata, non c’è partecipazione, e bisogna stare zitti con la fame e le malattie? Vogliamo partecipazione. La gente va nelle strade e fa la rivoluzione se non c’è possibilità di partecipazione. Perché non dovremmo...? la gente vuole fatti, che vengano prese delle soluzioni. Innanzitutto quindi il governo va accantonato e poi abbiamo bisogno di partecipazione: cosa possiamo fare, in che modo possiamo contribuire per uscirne insieme, dobbiamo essere tutti alleati, solidali.\r\n\r\nMigrazione\r\n\r\nL’Uganda ha una tradizione forte di migrazione, è costruita su questa: ci sono molti rifugiati qui, i coloni hanno costruito la nazione e l’Uganda li accoglie, da Etiopia, Sudan, Burundi, Ruanda… sono benvenuti. È ospitale, dà della terra ai rifugiati, costruisce ospedali e scuole per loro, quindi con progetti a lungo termine, non sono qui di passaggio. Poi c’è anche migrazione interna, dalle campagne alla città, in cerca di lavoro, in particolare Kampala attrae e viene congestionata; dove poi c’è sovraffollamento, aumenta anche il crimine (perché il lavoro non si trova). Gli oppositori e i dissidenti migrano invece, o sono in esilio, per esempio gli omosessuali, non c’è tolleranza per lgbtq.\r\n\r\nSei sempre stato qui o hai viaggiato?\r\n\r\nHo viaggiato molto, 25 distretti, facendo lavori da tecnico delle comunicazioni, ma ora vivo qui a Kampala. È dura trovare lavoro, bisogna studiare, ti dicono che così trovi un buon lavoro, ma poi anche se studi non trovi. Bisogna essere raccomandati e basta, c’è uno scherzo diffuso che sintetizza tutto: non conta come conosci ma chi conosci…. dentro un’azienda o un ufficio.\r\n\r\nInternet?\r\n\r\nPatetico! Va male, c’è una tassa sul web, è cara. Per BW – considerato un eroe in rete – questo è un argomento clou perché l’informazione whatsapp, i social, sono importanti, un mucchio di informazioni vengono attinte dalla gente su internet e il parlamento si mette di traverso, ma il parlamento ha varato quella legge [della tassa su web?] e BW si è opposto…\r\n\r\nChe musica e che radio ascolti?\r\n\r\nRaggae, un po’ di rock, afropop, ascolto Galaxy FM, è nelle vicinanze e propone e promuove talenti locali, e dialoga col pubblico su questioni sociali, promuove cultura. Anche Radio Airplay, per la musica, perché trasmette la musica che suono io senza chiedermi soldi, dà opportunità di promuoversi\r\n\r\nRepressione contro BW?\r\n\r\nSì, è triste… stava parlando e diceva cose vere e sono intervenuti brutalmente durante le manifestazioni e anche quando stava semplicemente parlando durante i comizi. Non era né buono, né cattivo quello che diceva, semplicemente la verità. E la verità è verità, c’è poco da fare: la verità va detta. Ci dovrebbe essere la libertà di parola ma in realtà non c’è: i media hanno censurato, ma in un modo o nell’altro la verità viene sempre fuori. C’è molta violenza fisica, è il risultato di un regime che non vuole che esca la verità: è umano reagire quando la violenza della repressione colpisce la gente, è naturale che se sei sotto il fuoco, reagisci finché non si arriva a trovare una soluzione. Il silenzio mette al sicuro dalla repressione.\r\n\r\nAltre forme di resistenza?\r\n\r\nSì, ci sono molte forme di potere: quello fisico… il potere invisibile della cultura, il People Power Movement ha dipinto chiaramente la situazione reale: quello per cui abbiamo combattuto, la libertà d’espressione, le eguali opportunità, la giustizia sociale; la corruzione, la distribuzione iniqua delle ricchezze, la mancanza di lavoro, cerca soluzioni. Non si può essere arrabbiati per una settimana o per un mese, avere un lavoro per un anno; ci va una soluzione, e il governo non sembra avere alcuna soluzione. Per esempio è stato lanciato l’EMIOGA Program per il lavoro, non ha funzionato perché non c’è stata consultazione con il popolo prima di lanciarlo. Non c’è stata discussione, la gente avrebbe avuto la soluzione ma non li hanno ascoltati. Forse altri al Governo ci ascolterebbero, chi negli ultimi 10 anni ci ha aperto le porte, trovato il cibo che manca. Fabbricare un ponte con la gente. Il Movimento fa questo, prende il potere per muoversi, sollevarsi, una libertà non perché vuoi combattere il governo, ma per liberare se stessi dalla vita che si vive… questo potere viene dal cuore, perché si relazione con il popolo. Si lancia in un momento animato di retorica, anche ispirata e un po’ vacua\r\n\r\nReazione alla violenza\r\n\r\nI casi sono due: o mi proteggo e basta o cerco di parlare e ridurre la rabbia di quelli che reprimono. Posso parlare, creare una relazione. Innanzitutto bisogna parlare. In quanto appartenenti alla stessa nazione, è responsabilità di ogni ugandese di farsi carico di ciò che capita nella tua nazione: se sei patriota devi seguire tutto ciò che capita in Uganda, questo il motivo per cui la gente prende parola. La gente violenta è stata resa violenta dal potere. Se c’è benessere non si passa alla violenza, bisogna comunicare con i parenti, i genitori, le mogli di questi che usano la violenza, far capire che la violenza è un circolo vizioso. Bisogna scrivere sì ma non solo al governo, anche alla gente. Bisogna anche calmare la rabbia della gente. Sono un membro dell’opposizione e penso che chi viene dopo non deve parlare di potere ma di cose che si devono fare… E quindi serve un leader che sia raggiungibile, che ascolti la gente, che renda possibile la partecipazione: interessante per lui è come da un leader si crea una leadership.\r\n\r\nPrendere questa risoluzione: il governo deve cambiare, oppure noi lo cambieremo. People power, our power\r\n\r\nAscolta \"Kampala visualizza i suoi sogni\" su Spreaker.\r\n\r\n ",[455],{"field":115,"matched_tokens":456,"snippet":452,"value":453},[74],{"best_field_score":189,"best_field_weight":405,"fields_matched":122,"num_tokens_dropped":47,"score":406,"tokens_matched":122,"typo_prefix_score":47},6637,{"collection_name":391,"first_q":74,"per_page":350,"q":74},7,["Reactive",462],{},["Set"],["ShallowReactive",465],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$ftkuYmBb-AIy9Zvqh-abHAGUDfAD_c8PKRvwkpWfofKw":-1},true,"/search?query=brogli"]