","Grecia. Finito lo sciopero di Koufontinas, cresce e si allarga la protesta contro la polizia e il governo","post",1615902210,[59,60,61,62,63,64,65],"http://radioblackout.org/tag/atene/","http://radioblackout.org/tag/brutalita-poliziesca/","http://radioblackout.org/tag/covid/","http://radioblackout.org/tag/dimitri-koufontinas/","http://radioblackout.org/tag/grecia/","http://radioblackout.org/tag/nea-smirni/","http://radioblackout.org/tag/salonicco/",[21,33,19,31,67,25,23],"grecia",{"post_content":69,"tags":75},{"matched_tokens":70,"snippet":73,"value":74},[71,72],"brutalità","poliziesca","che si battono contro la \u003Cmark>brutalità\u003C/mark> \u003Cmark>poliziesca\u003C/mark> come a Nea Smirni, piazze","L’annuncio della fine dello sciopero della fame di Dimitri Koufontinas si connette direttamente con le piazze che per settimane hanno sfidato e messo a dura prova la tenuta del governo Mitsotakis. Piazze solidali con la lotta di Dimitri contro la riforma carceraria, piazze che si battono contro la \u003Cmark>brutalità\u003C/mark> \u003Cmark>poliziesca\u003C/mark> come a Nea Smirni, piazze di studenti che non accettano la militarizzazione delle università.\r\nLa decisione di Dimitri è motivata proprio dall’importanza e dall’imponenza delle lotte che hanno attraversato la Grecia per settimane. D’altra parte senza lo sciopero nel quale ha messo a rischio la sua vita e non ci sarebbe stata la risposta delle piazze.\r\nL’annuncio sulla cessazione dello sciopero è arrivato dopo il comunicato dei medici, che annunciavano come prossima la sua morte. Kuofontinas è ancora in ospedale a Lamia, dove dovrà affrontare una lunga riabilitazione: forte è il rischio di una compromissione cronica dei reni. I ricorsi della sua avvocata sono stati respinti e lui è ancora ancora affidato al carcere speciale di Domokos, tuttavia ora partiranno altri ricorsi. La battaglia giudiziaria continua.\r\nAd Atene e Salonicco le proteste si stanno intensificando.\r\nL’episodio più significativo è avvenuto nel quartiere di Nea Smirni, dove, domenica 7 marzo, la polizia aveva fermato e multato alcuni ragazzi in un parco: alle loro proteste era scattato un pestaggio. Il video delle manganellate è diventato presto virale. Due ore dopo un corteo spontaneo aveva attraversato il quartiere ed era stato caricato violentemente dalla polizia in antisommossa e dai famigerati reparti Delta in motocicletta.\r\nDue giorni dopo svariate migliaia di persone avevano risposto all’appello dell’assemblea popolare di Nea Smirni e, nonostante blocchi della metropolitana e posti di blocco erano riusciti a convergere nella piazzetta centrale, da dove partiva un corteo diretto alla commissariato di zona. Alle 19, circa un’ora dopo la partenza partono i primi scontri, che proseguiranno per ore. L’attenzione mediatica sarà poi interamente concentrata sul grave ferimento di un poliziotto della Delta.\r\nIn realtà i dati più significativi sono altri: da un lato il fatto che migliaia di persone non coinvolte negli scontri sono comunque rimaste in piazza, dando sostegno alle prime file, dall’altro la solidarietà degli abitanti che in più occasioni hanno aperto i portoni delle case, per dare rifugio agli insorti.\r\nLa giornata si è conclusa con trenta fermi, 13 arresti di persone poi rilasciate in attesa di processo e con tre condanne per direttissima a manifestanti accusati del ferimento dell’agente della Delta.\r\nLa terza ondata della pandemia, che si sta abbattendo sulla Grecia, viene affrontata dal governo sul piano meramente disciplinare, moltiplicando i controlli e le multe. La risposta di Nea Smirni non può che aumentare la crescente difficoltà del governo Mitsotakis ad affrontare la marea crescente della protesta di piazza.\r\nIl giovedì successivo, due giorni dopo la sollevazione di Nea Smirni e la canea mediatica intorno al ferimento del poliziotto, oltre 12.000 persone partecipavano ad un nuovo corteo nel centro di Atene.\r\nA Salonicco, la seconda città della Grecia la risposta allo sgombero del rettorato occupato, è stato un corteo enorme terminato con scontri con la polizia.\r\nIn questo ultimo weekend sia nelle città che nei quartieri periferici di Atene ci sono state una miriade di manifestazioni contro la \u003Cmark>brutalità\u003C/mark> della polizia, che questa volta ha pensato bene di non farsi vedere.\r\nAscolta la diretta da Atene con Gabrio, redattore di Blackout:\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/2021-03-16-grecia-gabrio.mp3\"][/audio]",[76,78,81,83,85,87,89],{"matched_tokens":77,"snippet":21},[],{"matched_tokens":79,"snippet":80},[71,72],"\u003Cmark>brutalità\u003C/mark> \u003Cmark>poliziesca\u003C/mark>",{"matched_tokens":82,"snippet":19},[],{"matched_tokens":84,"snippet":31},[],{"matched_tokens":86,"snippet":67},[],{"matched_tokens":88,"snippet":25},[],{"matched_tokens":90,"snippet":23},[],[92,97],{"field":34,"indices":93,"matched_tokens":94,"snippets":96},[14],[95],[71,72],[80],{"field":98,"matched_tokens":99,"snippet":73,"value":74},"post_content",[71,72],1157451471441625000,{"best_field_score":102,"best_field_weight":103,"fields_matched":104,"num_tokens_dropped":46,"score":105,"tokens_matched":104,"typo_prefix_score":46},"2211897868544",13,2,"1157451471441625194",{"document":107,"highlight":127,"highlights":132,"text_match":135,"text_match_info":136},{"cat_link":108,"category":109,"comment_count":46,"id":110,"is_sticky":46,"permalink":111,"post_author":17,"post_content":112,"post_date":113,"post_excerpt":51,"post_id":110,"post_modified":114,"post_thumbnail":115,"post_thumbnail_html":116,"post_title":117,"post_type":56,"sort_by_date":118,"tag_links":119,"tags":124},[43],[45],"61500","http://radioblackout.org/2020/06/morti-di-polizia-guerriglia-odonomastica-e-corrispondenze-dalla-francia/","Anche l'Europa deve fare i conti con i morti per mano della polizia, centinaia di casi disseminati in tutto il continente per lo più rimasti impuniti. Ma chi sono i George Floyd europei? In Italia non è ancora così demarcata la questione di razza, per lo più le uccisioni ad opera delle forze dell'ordine sono stati poveri, imprigionati ed emarginati. Le polizie godono di una certa impunità anche per l'elevatissimo costo delle contro-perizie da portare in tribunale. Assassinii che spesso avvengono per asfissia, a causa delle tecniche di fermo usate dagli agenti: tecniche brutali che, seppur sconsigliate, vengono di fatto utilizzate in continuazione con risultati spesso tragici.\r\nNe parliamo con Lillo Montalto di Euronews\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/violenza-polizia.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nLa lunga scia di proteste antirazziste ha iniziato a colpire anche i simboli della colonizzazione e dello schiavismo del passato occidentale: le statue vengono decapitate, imbrattate o gettate in mare e le vie sono rinominate per cancellare le tracce di un passato infame che il potere ha voluto consacrare nei secoli.\r\nLo spazio urbano è da sempre un territorio di conflitto tra le persone che lo vivono e lo attraversano e chi lo progetta e lo difende, insomma tra popolo e potere. Omaggiare i mostri del passato senza riconfiguarli significa accettarli e sdoganarli anche nel presente, poichè la storia non è un avvenimento morto, ma un continuum con il presente. La storia non va cancellata, ma riscritta e chi un tempo è stato celebrato oggi il suo ricordo dev'essere messo sotto accusa per tutti i crimini perpetuati.\r\nNe parliamo con Mariana del collettivo Resistenze in Cirenaica\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/cirenaica.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato a Parigi e in tutta la Francia sono scesi in piazza gli antirazzisti per la manifestazione lanciata dal Comitè Vertiè pour Adama per sostenere la lotta negli States e per chiedere giustizia per i tanti morti avvenuti a causa della brutalità poliziesca. Violenze che sono aumentate durante il lockdown e che hanno preso di mira sopratutto gli stranieri delle banlieue. Una manifestazione che si è accesa dopo che i fascisti di Generation Identitaire hanno srotolato uno striscione da un tetto. I fascisti sono stati fatti scendere dai comignoli e la protesta si è accesa nelle strade, dimostrando la forza del popolo francese, ormai capace di autodifendersi e attaccare nelle manifestazioni di piazza dopo due anni quasi consecutivi di mobilitazioni. I fascisti sono il braccio armato dello Stato laddove non arriva la polizia, ben difesi in parlamento dalla Le Pen e di certo non perseguitati da Macron. In queste mobilitazioni è stata forte la presenza anche dei Gillet Noir, gli immigrati senza documenti, che rilanciano una mobilitazione per sabato prossimo.\r\nNe parliamo con Andrea\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/corteo-francia.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","15 Giugno 2020","2020-06-16 17:49:13","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/Fuck-tha-police-219x300-1-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"219\" height=\"300\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/Fuck-tha-police-219x300-1.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" />","Morti di polizia, guerriglia odonomastica e corrispondenze dalla Francia.",1592237847,[120,121,122,123],"http://radioblackout.org/tag/abusi-di-polizia/","http://radioblackout.org/tag/colonialismo/","http://radioblackout.org/tag/francia/","http://radioblackout.org/tag/info/",[27,125,126,17],"colonialismo","francia",{"post_content":128},{"matched_tokens":129,"snippet":130,"value":131},[71,72],"morti avvenuti a causa della \u003Cmark>brutalità\u003C/mark> \u003Cmark>poliziesca\u003C/mark>. Violenze che sono aumentate durante","Anche l'Europa deve fare i conti con i morti per mano della polizia, centinaia di casi disseminati in tutto il continente per lo più rimasti impuniti. Ma chi sono i George Floyd europei? In Italia non è ancora così demarcata la questione di razza, per lo più le uccisioni ad opera delle forze dell'ordine sono stati poveri, imprigionati ed emarginati. Le polizie godono di una certa impunità anche per l'elevatissimo costo delle contro-perizie da portare in tribunale. 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Imamoglu è considerato uno dei più forti rivali politici del presidente Erdogan, ed è stato accusato di corruzione e di aver aiutato un gruppo terroristico - le due accuse che in Turchia vengono da anni massicciamente impiegate per smantellare i partiti politici di opposizione. Il tentativo di Erdogan di eliminare il candidato dell'opposizione, piuttosto popolare ad Istanbul, mira a garantire ancora maggiori poteri all'AKP e blindare la possibilità di mettere in pratica una riforma costituzionale che gli consenta di rimanere al governo. Allo stesso tempo, la spallata contro il CHP arriva in un momento delicatissimo di trattativa con il PKK: gli appelli di Öcalan per una democraticizzazione della Turchia come condizione necessaria all'abbandono delle armi da parte del movimento di liberazione nazionale curdo sembrano essere lettera morta di fronte ad un regime che, pochi giorni dopo il messaggio del leader curdo, dimostra di non voler dare nessuna garanzia riguardo al permettere la possibilità di un'opposizione democratica.\r\n\r\nImamoglu, tuttavia, durante l'arresto ha dichiarato online che “la volontà del popolo non può essere messa a tacere”. L'operazione contro di lui potrebbe rappresentare la goccia che fa traboccare il vaso della rabbia sociale in Turchia, soprattutto da parte di una generazione di giovani e giovanissimi cresciuta tra crisi economica ed una situazione politica di durissima repressione del dissenso. Gli studenti turchi hanno proclamato uno sciopero bloccando i campus universitari e le stazioni della metropolitana di Istanbul, mentre cortei relativamente massicci sono stati organizzati anche in altre città, da Ankara a Izmir, in una una manifestazione di rabbia pubblica che non si vedeva da anni. Sono scoppiati scontri tra manifestanti e polizia all'Università di Istanbul e per le strade della capitale, ed il governo ha imposto un coprifuoco e vietato gli assembramenti pubblici. I prossimi giorni permetteranno di capire con maggiore chiarezza se queste proteste potranno dare vita ad un duraturo movimento popolare di opposizione, capace di resistere alla brutalità della repressione poliziesca e di mettere in difficoltà il regime di Erdogan - oppure se l'arresto segnerà un'altra vittoria di Erdogan ed un ulteriore passo verso la trasformazione della Turchia in un regime autoritario a tutti gli effetti.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Murat Cinar:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/muratcinar2103.mp3\"][/audio]","22 Marzo 2025","2025-03-22 14:28:05","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/t_8999486742_bcf1a7023a_o-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/t_8999486742_bcf1a7023a_o-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/t_8999486742_bcf1a7023a_o-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/t_8999486742_bcf1a7023a_o.jpg 550w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Turchia: l'arresto di Imamoglu scatena nuove proteste contro Erdogan",1742653667,[154,155,156,157],"http://radioblackout.org/tag/erdogan/","http://radioblackout.org/tag/ocalan/","http://radioblackout.org/tag/pkk/","http://radioblackout.org/tag/repressione-turchia/",[159,160,15,29],"Erdogan","Ocalan",{"post_content":162},{"matched_tokens":163,"snippet":164,"value":165},[71,72],"opposizione, capace di resistere alla \u003Cmark>brutalità\u003C/mark> della repressione \u003Cmark>poliziesca\u003C/mark> e di mettere in difficoltà","In Turchia sono scoppiate massicce proteste dopo che le autorità giudiziarie - all'interno di una vasta operazione contro centinaia di persone - hanno arrestato Ekrem Imamoglu, il sindaco di Istanbul, pochi giorni prima che venisse scelto come candidato del partito di opposizione laico CHP alle presidenziali. 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Partita dagli Stati Uniti da un gruppo di amici e solidali di Marius (prigioniero ecologista, antispecista e transgender), questo appuntamento annuale vuole ricordare tutte quelle persone che, per aver compiuto azioni dirette e per non aver mai rinnegato la propria identità anarchica, si trovano a dover scontare decine di anni di pena nelle galere di tutto il mondo. La chiamata punta dunque a ri-affilare l'arma della solidarietà e della complicità per non lasciarli soli, oggi e durante tutto l'anno.\r\n\r\nIn questa occasione è importante ricordare il caso di Eric King, compagno detenuto negli Usa dal 2016 per un tentato incendio all'ufficio di un legislatore di Kansas City. La sua testimonianza racconta l'avvenimento attraverso le sue parole, a partire dalla sua volontà di supportare il movimento di protesta che nel 2014 incendiava le strade di Ferguson, compiendo questo attacco nel settembre dello stesso anno in nome dell'antirazzismo e dell'anticapitalismo.\r\n\r\nDurante questi anni di prigionia Eric ha subìto diverse minacce, pressioni e violenze fisiche psicologiche, culminate ad agosto 2019 con una sessione di vera e propria tortura: legato mani e piedi ad un letto di una stanza, seminudo, è stato picchiato per ore e costretto ad urinarsi addosso. Le botte alla testa hanno portato a diversi problemi di salute che non sono mai stati medicalmente assistiti a dovere all'interno del carcere. Come se non bastasse, Eric è stato, per questo episodio, denunciato per aggressione dalle stesse guardie che l'hanno torturato, e rischia di aggiungere 20 anni alla sua già lunga pena detentiva. Attualmente, subisce anche il blocco delle lettere in un momento delicato come quello della pandemia. Non lasciamolo solo, è possibile supportarlo in tanti modi, uno di questi è informare e contribuire alla campagna di raccolta fondi a lui dedicata che trovate sul sito https://supportericking.org\r\n\r\nRicordando le proteste contro il razzismo e la violenza poliziesca che scaldano le piazze di tutto il mondo in questo periodo, abbiamo sottolineato come la brutalità della polizia si direzioni sistematicamente verso tutte le classi di oppressi ed indesiderati, tra cui anche chi si impegna nell’attivismo politico. E’ questo il caso di Judy Bari, ecologista dell’organizzazione earth first! che nel 1990 è stata vittima di un attacco bomba alla propria macchina mentre si dirigeva ad un’iniziativa. 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Il caso di Eric King","podcast",1591880433,[],[],{"post_content":205},{"matched_tokens":206,"snippet":207,"value":208},[72],"il razzismo e la violenza \u003Cmark>poliziesca\u003C/mark> che scaldano le piazze di","Da sedici anni a questa parte l'11 giugno è la giornata internazionale dedicata alla solidarietà con Marius Mason ed i prigionieri anarchici di lunga data. Partita dagli Stati Uniti da un gruppo di amici e solidali di Marius (prigioniero ecologista, antispecista e transgender), questo appuntamento annuale vuole ricordare tutte quelle persone che, per aver compiuto azioni dirette e per non aver mai rinnegato la propria identità anarchica, si trovano a dover scontare decine di anni di pena nelle galere di tutto il mondo. La chiamata punta dunque a ri-affilare l'arma della solidarietà e della complicità per non lasciarli soli, oggi e durante tutto l'anno.\r\n\r\nIn questa occasione è importante ricordare il caso di Eric King, compagno detenuto negli Usa dal 2016 per un tentato incendio all'ufficio di un legislatore di Kansas City. La sua testimonianza racconta l'avvenimento attraverso le sue parole, a partire dalla sua volontà di supportare il movimento di protesta che nel 2014 incendiava le strade di Ferguson, compiendo questo attacco nel settembre dello stesso anno in nome dell'antirazzismo e dell'anticapitalismo.\r\n\r\nDurante questi anni di prigionia Eric ha subìto diverse minacce, pressioni e violenze fisiche psicologiche, culminate ad agosto 2019 con una sessione di vera e propria tortura: legato mani e piedi ad un letto di una stanza, seminudo, è stato picchiato per ore e costretto ad urinarsi addosso. Le botte alla testa hanno portato a diversi problemi di salute che non sono mai stati medicalmente assistiti a dovere all'interno del carcere. Come se non bastasse, Eric è stato, per questo episodio, denunciato per aggressione dalle stesse guardie che l'hanno torturato, e rischia di aggiungere 20 anni alla sua già lunga pena detentiva. Attualmente, subisce anche il blocco delle lettere in un momento delicato come quello della pandemia. Non lasciamolo solo, è possibile supportarlo in tanti modi, uno di questi è informare e contribuire alla campagna di raccolta fondi a lui dedicata che trovate sul sito https://supportericking.org\r\n\r\nRicordando le proteste contro il razzismo e la violenza \u003Cmark>poliziesca\u003C/mark> che scaldano le piazze di tutto il mondo in questo periodo, abbiamo sottolineato come la \u003Cmark>brutalità\u003C/mark> della polizia si direzioni sistematicamente verso tutte le classi di oppressi ed indesiderati, tra cui anche chi si impegna nell’attivismo politico. E’ questo il caso di Judy Bari, ecologista dell’organizzazione earth first! che nel 1990 è stata vittima di un attacco bomba alla propria macchina mentre si dirigeva ad un’iniziativa. Il 24 maggio 2020 sono passati 30 anni dall’episodio, a seguito del quale l’FBI, palesemente coinvolta nell’attentato, ha cercato di depistare ogni prova, senza mai tentare veramente di trovare il colpevole. Anche qui, oltre al danno la beffa: Judy ed il compagno che era in macchina con lei sono stati accusati di essersi fatti saltare in aria da soli, e denunciati di detenzione e trasporto di esplosivi. Nella puntata abbiamo fatto ascoltare l’audio del documentario in lingua inglese Who Bombed Judy Bari che potete trovare qui https://www.youtube.com/watch?v=HWApxvSjMKY\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/eric-king.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ",[210],{"field":98,"matched_tokens":211,"snippet":207,"value":208},[72],1155199671761633300,{"best_field_score":214,"best_field_weight":138,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":46,"score":215,"tokens_matched":104,"typo_prefix_score":46},"1112386306048","1155199671761633393",6637,{"collection_name":200,"first_q":33,"per_page":175,"q":33},["Reactive",219],{},["Set"],["ShallowReactive",222],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$fN7HUfIEPvkqReeH56HwRS3OIfRfSG9vPcbCaYwOCH9Q":-1},true,"/search?query=brutalit%C3%A0+poliziesca"]