","Sequestrati i presidi di San Didero e dei Mulini. Appuntamenti in valle questa sera",1700578060,[114,115,116,117],"http://radioblackout.org/tag/no-tav-2/","http://radioblackout.org/tag/presidio-dei-mulini/","http://radioblackout.org/tag/presidio-di-san-didero/","http://radioblackout.org/tag/sequestro-presidi-no-tav/",[15,119,120,121],"presidio dei mulini","presidio di san didero","sequestro presidi no tav",{"post_content":123},{"matched_tokens":124,"snippet":125,"value":126},[71],"quando vennero aperti quelli di \u003Cmark>Bruzolo\u003C/mark>, Borgone e Venaus, luoghi di","Questa mattina la Digos ha notificato un provvedimento di sequestro dei presidi No Tav di San Didero e dei Mulini in Clarea.\r\nIl pretesto addotto dal Gip è che i due presidi sarebbero la base logistica per azioni contro i cantieri militarizzati di fronte ai quali sono stati costruiti.\r\nI presidi No Tav sono da sempre, sin dalla primavera del 2005 quando vennero aperti quelli di \u003Cmark>Bruzolo\u003C/mark>, Borgone e Venaus, luoghi di incontro, discussione, socialità e lotta. 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L’ennesimo luogo della lotta No Tav che viene cancellato da mani ignote. Immediata la solidarietà del movimento e dei tanti, non ultima Blackout, che vi ha fatto ben due feste, che hanno condiviso i sentieri delle lotte contro il supertreno, la il razzismo, il nucleare…\r\nIl venerdì successivo tantissimi hanno partecipato alla merenda solidale in piazza ad Avigliana.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Francio del VisRabbia.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n \r\n\r\n2018 01 09 francio visrabbia\r\n\r\n\r\nDi seguito stralci del comunicato dello spazio sociale.\r\n\r\n\"(...) Al di là degli sviluppi legali della vicenda, vorremmo fare qualche riflessione, poiché non ci stupirebbe che l’iter si concludesse con l’ennesimo caso di “autocombustione” (come in passato è successo per presidi ed automobili).\r\nNessuna ipotesi si può al momento escludere, però troviamo difficile credere che l’incendio sia stato causato da un semplice cortocircuito visto che l’impianto elettrico era a norma e dotato di salvavita e soprattutto vista l’entità dei danni provocati e le tracce di scasso. Tutto ciò che si trovava all’interno della stanza è andato distrutto, gli infissi in metallo e i vetri sono stati fusi e le strutture portanti in cemento sono state danneggiate dal calore sviluppato tanto da rendere inagibile la struttura. Il materiale stoccato all’interno del locale (stoviglie, tavoli, sedie, armadi metallici, ..) non giustifica un tale sviluppo di calore.\r\n\r\nIl VisRabbia è uno spazio sociale che ha messo al centro delle sue attività l’aggregazione, la cultura, l’antirazzismo e l’accoglienza, la difesa del territorio e l’antifascismo coinvolgendo un pubblico altamente eterogeneo e differenti realtà del territorio e non solo. Si sono intessute collaborazioni e stretti rapporti umani a partire da Teatro senza confini, passando per i produttori locali di Genuino Valsusino arrivando fino ad associazioni più istituzionali come l’Anpi, senza contare la miriade di gruppi musicali, artisti, scrittori e piccole realtà associative che negli anni hanno arricchito e tenuto vivo il posto.\r\n\r\nPurtroppo in valle abbiamo già assistito a precedenti attacchi di questo tipo, rivolti a luoghi di aggregazione, informazione e lotta, come è successo ai presidi no tav (Borgone 2010, Bruzolo 2010, Vaie 2013) . La concomitanza tra questi eventi incendiari e l’avanzamento delle opere legate al tav ci lascia quantomeno perplessi, considerando che con il nuovo anno sono previsti interventi sulla tratta nazionale che coinvolgeranno l’area di Avigliana.\r\n\r\nUn altro spunto di riflessione proviene dall’analisi della storia recente del nostro territorio: non è la prima volta che luoghi di socialità e autogestione subiscono attacchi di varia natura da parte di gruppi politici che fanno dell’odio e della violenza i loro unici strumenti. Ricordiamo le bombe carta e le scritte leghiste ai danni dello spazio sociale Takuma, sempre ad Avigliana. Lasciare agibilità politica, più o meno consapevolmente, a certi soggetti alla lunga può creare conseguenze ben più gravi del peso che ha la loro presenza in piazza. (...)\r\nLe idee non bruciano!\r\nSpazio sociale VisRabbia\"","9 Gennaio 2018","2018-01-10 13:15:24","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/01/visrabbia-bruciato-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"225\" height=\"300\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/01/visrabbia-bruciato-225x300.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/01/visrabbia-bruciato-225x300.jpg 225w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/01/visrabbia-bruciato-768x1024.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/01/visrabbia-bruciato.jpg 900w\" sizes=\"auto, (max-width: 225px) 100vw, 225px\" />","VisRabbia. 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A Chiomonte il tunnel geognostico sarà completato in pochi mesi.\r\nLa realizzazione della nuova linea ad alta velocità ferroviaria, che consegnerà la Val Susa al destino di corridoio logistico per le merci è ormai giunto al momento dell’apertura dei cantieri.\r\n\r\nCantieri enormi che modificheranno per sempre la vita degli abitanti, mettendo a repentaglio la salute di tutti. Camion carichi di smarino percorreranno la valle a est come a ovest, il dispositivo militare oggi presente solo a Chiomonte investirà anche zone densamente abitate. La perdita di falde acquifere sarà inevitabile e irreversibile.\r\nLa lucida profezia fatta 25 anni fa dal movimento No Tav rischia di trasformarsi in dura realtà.\r\n\r\nAbbiamo cercato di capirne di più, parlandone con Luca Giunti, naturalista del team di tecnici del movimento No Tav.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n2017 01 10 giunti tav","11 Gennaio 2017","2017-01-13 14:33:07","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/01/cantiere-chiomonte-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/01/cantiere-chiomonte-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/01/cantiere-chiomonte-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/01/cantiere-chiomonte.jpg 648w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Tav. 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Giuliano di Susa e San Jean de Maurienne in Francia. Per fare una linea di pianura in montagna dovranno fare un buco in un massiccio, quello dell'Ambin, che raggiunge i 3500 metri ed è ricco di uranio.\r\n\r\nIl cantiere per il mega buco e, successivamente, per la stazione di Susa verrà piazzato nell'area attualmente occupata dall'autoporto.\r\n\r\nBloccare il trasferimento è uno dei primi impegni dei resistenti No Tav perché quest'operazione è di fatto la prima che aprirebbe la strada all'avvio dei lavori per la nuova linea. Ma non solo. Lo stesso Autoporto è un affare poco chiaro, perché, dopo la caduta delle barriere doganali interne all'Unione Europea, è diventato inutile. A questo punto basterebbe un parcheggio così come previsto per ogni autostrada che immetta ad un valico transfrontaliero. La greppia di cui mangiare perderebbe tuttavia di sostanza.\r\nDegli interessi in gioco e delle prospettive di lotta si parlerà sabato 18 in un'assemblea indetta alle 21 a San Didero.\r\n\r\nCe ne ha anticipato alcuni passi Alberto Veggio del Comitato No Tav di Condove. Ascolta la diretta:\r\n\r\nalberto notav\r\n\r\nMartedì 15 gennaio. Senza farsi annunciare ieri sera intorno alle 22 un folto gruppo di No Tav ha fatto capolino nel cortile dell'albergo S. Giorgio, che ospita i \"Cacciatori di Sardegna\", corpo speciale dei carabinieri che si alternano con le altre truppe di occupazione al cantiere di Chiomonte.\r\nDue militari che stavanmo fumando fuori rientrano in gran fretta e presto all'interno si scorge un mucchio di gente agitata che va su è giù brandendo telefonini. I No Tav aprono due striscioni: il primo con la scritta \"terrorismo = tav\" il secondo in solidarietà con gli arrestati del 9 dicembre. Battiture, slogan e cori per un'oretta. Poi via.\r\n\r\nAscolta il resoconto della serata fatto da Renzo del comitato No Tav \"Spinta dal bass\":\r\n\r\nrenzo no tav","15 Gennaio 2014","2014-01-20 17:07:31","Tav. 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Attrezzatura e macchinari sono arrivati (gru, scavatori, camion, mezzi per spostare i jersey). sonoarrivate le truppe di Celere (in albergo ad Avigliana). Manca solo l'ordinanza. Da domattina, o martedì, ci si aspetta lo sgombero, l'esproprio e la recinzione dei terreni.\r\n\r\nE' nato nel frattempo un presidio permanente nell'area dei mulini, provvisto di tende e cibarie. Si dorme lì già da ieri. Chi potesse raggiungerli c'è da fare sulle barricate e nel monitoraggio delle truppe di devastazione.\r\n\r\n2- S. Didero, dal presidio lungo l'autostrada fino allo svincolo di Bruzolo. Lavori in corso lungo l'autovia per permettere il passaggio dei mezzi d'opera. Motoseghe, decespugliatori e ruspe al lavoro. Operai montano reti dove mancano. Prevista la costruzione di nuovi svincoli in previsione del nuovo autoporto.\r\n\r\n3- Chiomonte, Gravella. Sulle ceneri del vecchio presidio è prevista la ricostruzione di un riparo, un punto agile e funzionale ai mesi che verranno. Appuntamento dal 2 al 5 luglio, salvo impreviste evoluzioni\r\n\r\nRestate aggiornati!\r\n\r\nnotav.info\r\n\r\nradionotav.info\r\n\r\n#notav","21 Giugno 2020","2020-06-21 21:48:32","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/bailone-clarea-200x110.jpeg","Urgente! Nuovi presidi e resistenze al Tav.","podcast",1592773742,[],[],{"post_content":296},{"matched_tokens":297,"snippet":298,"value":299},[71],"l'autostrada fino allo svincolo di \u003Cmark>Bruzolo\u003C/mark>. Lavori in corso lungo l'autovia","Alta Combattività in Valsusa: sono ripartiti i lavori, riparte anche l'opposizione\r\n1- Mulini Clarea, lato Giaglione: l'allargamento del cantiere fino al tunnel autostradale è imminente. Attrezzatura e macchinari sono arrivati (gru, scavatori, camion, mezzi per spostare i jersey). sonoarrivate le truppe di Celere (in albergo ad Avigliana). Manca solo l'ordinanza. 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In guerra è normale che la popolazione venga oppressa e chi resiste venga trattato da terrorista.\r\nPer capirne di più anarres ha intervistato Eugenio Losco, uno degli avvocati che difendono i No Tav accusati di terrorismo.\r\nAscolta l'intervista:\r\n\r\n2014 01 10 avv losco terrorismo\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\nDi seguito un testo discusso e condiviso tra i compagni e le compagne della Federazione Anarchica di Torino.\r\n\r\nLunedì 13 gennaio il Riesame ha confermato gli arresti per i quattro anarchici arrestati il 9 dicembre con l'accusa di aver partecipato all'azione di sabotaggio del cantiere della Maddalena della notte tra il 12 e il 13 maggio dello scorso anno. Accolto interamente l'impianto accusatorio del Gip Giampieri e dei PM Rinaudo e Padalino, che, oltre all'imputazione di uso di armi da guerra, avevano formulato l'accusa di attentato per fini di terrorismo.\r\nGli articoli del codice sono il 280 e il 280 bis.\r\nL'articolo 280 contempla il reato di \"attentato per finalità terroristiche o di eversione\". Ed è così formulato: \"Chiunque per finalità di terrorismo o di eversione dell'ordine democratico attenta alla vita od alla incolumità di una persona, è punito, nel primo caso, con la reclusione non inferiore ad anni venti e, nel secondo caso, con la reclusione non inferiore ad anni sei.\"\r\nL'articolo 280 bis, \"Atto di terrorismo con ordigni micidiali o esplosivi\" prevede che \"salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque per finalità di terrorismo compie qualsiasi atto diretto a danneggiare cose mobili o immobili altrui, mediante l'uso di dispositivi esplosivi o comunque micidiali, è punito con la reclusione da due a cinque anni\".\r\nQuella notte venne danneggiato un compressore. Nonostante non sia stato ferito nessuno, gli attivisti sono stati accusati di aver tentato di colpire gli operai del cantiere e i militari di guardia. Una follia. una lucida follia.\r\nCome si configura il terrorismo? Qual è la differenza tra un danneggiamento e l'attentato terrorista? Come si trasforma un'azione di sabotaggio in un atto terrorista?\r\nL'ordinamento mette a disposizione delle procure l'articolo 270 sexies, l'ultima incarnazione del famigerato 270, l'articolo che descrive i reati associativi di natura politica. Il 270 sexies fu frutto dell'onda emotiva seguita ai sanguinosi attentati di Londra e Madrid, delle bombe su treni e metropolitane che fecero centinaia di morti nelle due capitali europee, l'ennesimo episodio nella guerra di Al Quaeda agli infedeli. La Jihad del secondo millennio.\r\nDal 270 sexies i PM torinesi hanno desunto la definizione di terrorismo sulla quale hanno incardinato l'imputazione contro i quattro No Tav arrestati il 9 dicembre. Per questa norma \"sono considerate con finalità di terrorismo le condotte che, per la loro natura o contesto, possono arrecare grave danno ad un Paese o ad un'organizzazione internazionale e sono compiute allo scopo di intimidire la popolazione o costringere i poteri pubblici o un'organizzazione internazionale a compiere o astenersi dal compiere un qualsiasi atto (…)\".\r\nNelle motivazioni della decisione del riesame di mantenere in carcere i quattro attivisti No Tav si legge: “È ravvisabile la finalità di terrorismo tenuto conto che l’azione è idonea, per contesto e natura, a cagionare grave danno al Paese, ed è stata posta in essere allo scopo di costringere i pubblici poteri ad astenersi dalla realizzazione di un’opera pubblica di rilevanza internazionale”.\r\nChiunque si opponga concretamente ad una decisione dello Stato italiano o dell'Unione Europea rischia di incappare nell'accusa di terrorismo.\r\nIl meccanismo che ha portato in galera i quattro No Tav potrebbe essere in ogni momento esteso a chiunque lotti contro le scelte del governo non condivise. 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Un processo farsa: la sentenza pare già scritta. La corte ha imposto due udienze a settimana di dieci ore, senza certezza sul calendario dei testimoni e senza spazio per le difese. Oggi la soluzione disciplinare è l'unico approdo dei governi che hanno delegato all'apparato giudiziario la gestione dei nodi che non riescono ad affrontare. Dalla legge elettorale, a quella sulle droghe, dalla terra dei fuochi alla demolizione dei movimenti di opposizione la parola è passata ai gestori della guerra, dell’ordine pubblico e dei tribunali.\r\nNel solo movimento No Tav sono ormai diverse centinaia gli attivisti finiti nel mirino della magistratura.\r\nL'arresto di quattro attivisti No Tav con l'accusa di terrorismo non è certo giunto inaspettato. Sin da maggio i media e i politici hanno parlato di terrorismo. Prima della Procura torinese, l'accusa che ha privato della libertà Chiara, Claudio, Mattia e Nicolò è stata formulata nelle redazioni dei giornali e nelle segreterie dei partiti.\r\nLa determinazione ad affondare sempre più nella carne viva del movimento contro la Torino Lyon aumenta quando il movimento lancia un segnale forte. Inequivocabile. Le decine di migliaia di persone che hanno partecipato alla manifestazione dello scorso 16 novembre a Susa sono la dimostrazione che il movimento, nelle sue varie componenti, non è disponibile a trasformarsi in mero testimone dello scempio. In quella manifestazione era esplicito l'appoggio alle azioni di resistenza attiva e alle centinaia di No Tav colpiti dalla repressione per aver partecipato alla lotta, mettendosi in mezzo, partecipando a blocchi, azioni, occupazioni, sabotaggi.\r\nDue settimane dopo sono scattati gli arresti.\r\nIl governo usa sempre di più la mano dura contro chi non si piega e continua a lottare. Lo scopo è chiaro: seminare il terrore tra i No Tav, spaventare la popolazione della Val Susa, far paura ai tanti che in questi anni, chi più e chi meno, chi in prima fila, chi in ultima si sono messi di mezzo, hanno costruito presidi, eretto barricate, bloccato strade e ferrovie, hanno boicottato e sabotato il cantiere e le ditte collaborazioniste, si sono difesi dall’occupazione militare e dalla distruzione del territorio.\r\nIn questi ultimi due anni e mezzo si è allungata la lista degli attivisti feriti, gasati, pestati, torturati. Quest’estate la polizia ha anche molestato sessualmente una No Tav. Qualcuno ha anche rischiato di morire per le botte, che hanno rotto teste, spezzato gambe e braccia, accecato.\r\nQuesto è terrorismo di Stato. Non uno slogan ma la realtà che stiamo vivendo. In Val Susa, ma non solo.\r\nLa repressione si sta inasprendo perché il governo si prepara ad attaccare in bassa valle, dove si stanno preparando ai lavori preliminari per aprire il cantiere del mega tunnel a Susa.\r\nNei prossimi mesi proveranno a fare i lavori per spostare l’autoporto da Susa a Bruzolo e il servizio”Guida Sicura” da Susa ad Avigliana.\r\nSeminare il terrore tra la popolazione è l’ultima carta da giocare perché il governo sa bene che in bassa valle la partita potrebbe essere molto più difficile che a Chiomonte, in una zona isolata, senza abitazioni, raggiungibile solo a piedi.\r\nIn questa strategia del terrore ci sono sia gli arresti per terrorismo sia la condanna al pagamento di oltre 200.000 euro per Alberto, Giorgio e Loredana tre attivisti, accusati di aver danneggiato gli affari di LTF, il general contractor dell’opera, per aver impedito un sondaggio proprio all’autoporto di Susa. Pagare cifre simili non è alla portata di tutti: si rischia di perdere la casa, l’auto, un quinto dello stipendio o della pensione. Il governo spera che di fronte a decenni di galera, alla perdita di quello chi si ha per campare, qualcuno anche se non ha cambiato idea, si tiri indietro.\r\nLa scommessa è far si che si sbaglino.\r\nIl governo sa che l’apertura dei cantieri a Susa non sarà una passeggiata. Sa che in molti si metteranno di mezzo, sa che i più li sosterranno. Ma per vincere la partita non basterà.\r\nOggi tutti plaudono e molti agiscono. Per mettersi in mezzo basta poco, anche una sedia in mezzo alla strada. Se saranno tante quando tireranno giù la prima barricata ne troveranno un’altra poco lontano.\r\nSe ancora una volta il movimento saprà rendere ingovernabile un intero territorio per i nostri avversari sarà di nuovo dura.\r\nIl 22 febbraio il movimento No Tav ha lanciato una giornata di lotta nazionale – ognuno sul proprio territorio – contro la repressione e contro il Tav e le altre grandi opere inutili e dannose.\r\nSarà una buona occasione per inceppare il terrorismo di Stato.\r\n°°°°\r\nChi ci vuole contattare per commentare il testo ci può scrivere ad anarres@inventati.org","22 Gennaio 2014","2019-01-31 12:41:28","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/01/compressore-200x110.jpg","Terrorismo di Stato",1390417059,[316,114,317],"http://radioblackout.org/tag/arresti-no-tav/","http://radioblackout.org/tag/terrorismo/",[277,15,275],{"post_content":320},{"matched_tokens":321,"snippet":322,"value":323},[71],"spostare l’autoporto da Susa a \u003Cmark>Bruzolo\u003C/mark> e il servizio”Guida Sicura” da","La Procura torinese ha attuato un ulteriore salto di qualità nella repressione degli attivisti No Tav.\r\nL'accusa di terrorismo per atti di mero sabotaggio non violento, la detenzione in regime di isolamento, il trattenimento e la censura della posta, e, da ultimo, il blocco dei colloqui con amici e parenti sono il segno di un irrigidimento disciplinare da tempi di guerra.\r\nD'altra parte, quando c'é il filo spinato, l'occupazione militare, i blindati, i lacrimogeni, i reduci dell'Afganistan, la guerra c'é già. 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Una vera torsione del diritto per ottenere anni di carcere e lunghe detenzioni.\r\nReati da tempi di guerra come \"devastazione e saccheggio\", l'utilizzo di fattispecie come \"associazione sovversiva\", \"violenza privata\", “associazione a delinquere”, \"resistenza a pubblico ufficiale\", \"vilipendio\" della sacralità delle istituzioni sono le leve potenti utilizzate per colpire chi agisce per costruire relazioni all'insegna della partecipazione, dell'eguaglianza, della libertà.\r\nIn questi anni Torino è stata ed è uno dei laboratori dove si sperimentano le strategie repressive delle Procure. Si va dall’accusa – poi caduta – di “devastazione e saccheggio” per una manifestazione antifascista come tante, sino al tentativo di trasformare le lotte antirazziste in un’associazione a delinquere, che sebbene sia fallito, non ha tuttavia distolto la Procura torinese dall’imbastire due maxi processi contro gli antirazzisti, che rischiano lunghi anni di detenzione per banali episodi di contestazione e lotta.\r\nL'adozione di misure che per via amministrativa consentono la limitazione della libertà come fogli di via, divieti e obblighi di dimora sono distribuite a piene mani per mettere i bastoni tra le ruote dei movimenti.\r\nPersino le \"normali\" garanzie vengono fatte a pezzi in processi che per l'impianto e per le modalità di svolgimento negano l'esercizio dei cosiddetti diritti di difesa.\r\nNel processo in cui sono alla sbarra 52 No Tav per le giornate di lotta del 27 giugno e del 3 luglio 2011, persino gli avvocati hanno dovuto prendere posizione pubblica contro la Procura perché ai difensori è consentita a malapena la presenza. Un processo farsa: la sentenza pare già scritta. La corte ha imposto due udienze a settimana di dieci ore, senza certezza sul calendario dei testimoni e senza spazio per le difese. Oggi la soluzione disciplinare è l'unico approdo dei governi che hanno delegato all'apparato giudiziario la gestione dei nodi che non riescono ad affrontare. Dalla legge elettorale, a quella sulle droghe, dalla terra dei fuochi alla demolizione dei movimenti di opposizione la parola è passata ai gestori della guerra, dell’ordine pubblico e dei tribunali.\r\nNel solo movimento No Tav sono ormai diverse centinaia gli attivisti finiti nel mirino della magistratura.\r\nL'arresto di quattro attivisti No Tav con l'accusa di terrorismo non è certo giunto inaspettato. Sin da maggio i media e i politici hanno parlato di terrorismo. Prima della Procura torinese, l'accusa che ha privato della libertà Chiara, Claudio, Mattia e Nicolò è stata formulata nelle redazioni dei giornali e nelle segreterie dei partiti.\r\nLa determinazione ad affondare sempre più nella carne viva del movimento contro la Torino Lyon aumenta quando il movimento lancia un segnale forte. Inequivocabile. Le decine di migliaia di persone che hanno partecipato alla manifestazione dello scorso 16 novembre a Susa sono la dimostrazione che il movimento, nelle sue varie componenti, non è disponibile a trasformarsi in mero testimone dello scempio. In quella manifestazione era esplicito l'appoggio alle azioni di resistenza attiva e alle centinaia di No Tav colpiti dalla repressione per aver partecipato alla lotta, mettendosi in mezzo, partecipando a blocchi, azioni, occupazioni, sabotaggi.\r\nDue settimane dopo sono scattati gli arresti.\r\nIl governo usa sempre di più la mano dura contro chi non si piega e continua a lottare. Lo scopo è chiaro: seminare il terrore tra i No Tav, spaventare la popolazione della Val Susa, far paura ai tanti che in questi anni, chi più e chi meno, chi in prima fila, chi in ultima si sono messi di mezzo, hanno costruito presidi, eretto barricate, bloccato strade e ferrovie, hanno boicottato e sabotato il cantiere e le ditte collaborazioniste, si sono difesi dall’occupazione militare e dalla distruzione del territorio.\r\nIn questi ultimi due anni e mezzo si è allungata la lista degli attivisti feriti, gasati, pestati, torturati. Quest’estate la polizia ha anche molestato sessualmente una No Tav. Qualcuno ha anche rischiato di morire per le botte, che hanno rotto teste, spezzato gambe e braccia, accecato.\r\nQuesto è terrorismo di Stato. Non uno slogan ma la realtà che stiamo vivendo. In Val Susa, ma non solo.\r\nLa repressione si sta inasprendo perché il governo si prepara ad attaccare in bassa valle, dove si stanno preparando ai lavori preliminari per aprire il cantiere del mega tunnel a Susa.\r\nNei prossimi mesi proveranno a fare i lavori per spostare l’autoporto da Susa a \u003Cmark>Bruzolo\u003C/mark> e il servizio”Guida Sicura” da Susa ad Avigliana.\r\nSeminare il terrore tra la popolazione è l’ultima carta da giocare perché il governo sa bene che in bassa valle la partita potrebbe essere molto più difficile che a Chiomonte, in una zona isolata, senza abitazioni, raggiungibile solo a piedi.\r\nIn questa strategia del terrore ci sono sia gli arresti per terrorismo sia la condanna al pagamento di oltre 200.000 euro per Alberto, Giorgio e Loredana tre attivisti, accusati di aver danneggiato gli affari di LTF, il general contractor dell’opera, per aver impedito un sondaggio proprio all’autoporto di Susa. Pagare cifre simili non è alla portata di tutti: si rischia di perdere la casa, l’auto, un quinto dello stipendio o della pensione. Il governo spera che di fronte a decenni di galera, alla perdita di quello chi si ha per campare, qualcuno anche se non ha cambiato idea, si tiri indietro.\r\nLa scommessa è far si che si sbaglino.\r\nIl governo sa che l’apertura dei cantieri a Susa non sarà una passeggiata. Sa che in molti si metteranno di mezzo, sa che i più li sosterranno. Ma per vincere la partita non basterà.\r\nOggi tutti plaudono e molti agiscono. Per mettersi in mezzo basta poco, anche una sedia in mezzo alla strada. Se saranno tante quando tireranno giù la prima barricata ne troveranno un’altra poco lontano.\r\nSe ancora una volta il movimento saprà rendere ingovernabile un intero territorio per i nostri avversari sarà di nuovo dura.\r\nIl 22 febbraio il movimento No Tav ha lanciato una giornata di lotta nazionale – ognuno sul proprio territorio – contro la repressione e contro il Tav e le altre grandi opere inutili e dannose.\r\nSarà una buona occasione per inceppare il terrorismo di Stato.\r\n°°°°\r\nChi ci vuole contattare per commentare il testo ci può scrivere ad anarres@inventati.org",[325],{"field":93,"matched_tokens":326,"snippet":322,"value":323},[71],{"best_field_score":132,"best_field_weight":133,"fields_matched":24,"num_tokens_dropped":48,"score":134,"tokens_matched":24,"typo_prefix_score":48},6637,{"collection_name":291,"first_q":27,"per_page":260,"q":27},4,["Reactive",332],{},["Set"],["ShallowReactive",335],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$fj4MicDbU8n12z-0J2e5PDkqlyD_2u7zuvS21uSrf0xQ":-1},true,"/search?query=bruzolo"]