","NOTAV: PRESIDIO DI SAN DIDERO SOTTO SGOMBERO",1618495050,[117,118,119,120],"http://radioblackout.org/tag/hotn/","http://radioblackout.org/tag/notav/","http://radioblackout.org/tag/sandidero/","http://radioblackout.org/tag/sgombero/",[15,19,27,25],{"post_content":123,"post_title":127},{"matched_tokens":124,"snippet":125,"value":126},[75,66,76],"rinforzi e provviste, evidentemente i \u003Cmark>cacciatori\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>sardegna\u003C/mark> hanno il sonno pesante. 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Ora i resistenti sul tetto sono aumentati e con nuove provviste per continuare la lotta. Continuano i lavori per la messa in sicurezza della zona e per la rampa \u003Cmark>di\u003C/mark> accesso dall'autostrada che è quasi completata. Le recinzioni sono quasi completate e brilla il filo spinato israeliano. Confermati gli appuntamenti \u003Cmark>di\u003C/mark> lotta \u003Cmark>di\u003C/mark> questi giorni, oggi Venerdì 16 Aprile h18 al polivalente \u003Cmark>di\u003C/mark> San Didero e domani Sabato 17 con una bella giornata \u003Cmark>di\u003C/mark> sole è stata convocata una manifestazione del movimento No Tav alle 17 nel piazzale dell'acciaieria \u003Cmark>di\u003C/mark> San Didero.\r\n\r\n \r\n\r\n15 aprile, ore 9.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/04/2021_04_15_fabri_no-tav.mp3\"][/audio]\r\n\r\nQuando abbiamo fatto la diretta non si sapeva ancora che erano stati concessi i domiciliari a Dana – con tutte le restrizioni – ma si è riportata l'atmosfera dell'udienza del 14 aprile. Gli occupanti sul tetto stanno bene e li ha poi sentiti \"Radio No Tav\". Il racconto della giornata e la chiamata per le 18 \u003Cmark>di\u003C/mark> oggi 15 aprile al coordinamento \u003Cmark>di\u003C/mark> piazza Europa davanti al Polivalente. Poi ci si è dilungati a parlare della storia degli autoporti che ci ha portato al succo del business, via via allargando il grandangolo per individuare il processo in corso da decenni \u003Cmark>di\u003C/mark> devastazione e rapina.\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/04/diretta12-1.mp3\"][/audio]\r\nPrima diretta ore 23:16\r\nAllarme san Didero: I compagni danno indicazioni per recarsi tutt* a\r\ndifendere il presidio \u003Cmark>di\u003C/mark> san didero.\r\nIn diretta dal presidio NOTAV \u003Cmark>di\u003C/mark> San Didero.\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/04/allarme-per-san-didero.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\nSeconda diretta ore 23:35\r\nAbbiamo contattato Giobbe redattore della trasmissione NOTAV, per gli\r\naggiornamenti: FAR CIRCOLARE LA NOTIZIA ED ORGANIZZARSI!\r\nIn diretta dal presidio NOTAV \u003Cmark>di\u003C/mark> San Didero.\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/04/seconda-diretta.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n\r\nTerza diretta ore 00.56\r\nAncora diretta con Giobbe:\r\nHanno sfondato la barricata che ha preso fuoco! stanno gasando\r\n\r\n\r\nultimi aggiornamenti ore 2:49\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/04/diretta12.mp3\"][/audio]\r\nSITUAZIONE APPARENTEMENTE CALMA ORE 3\r\nGli occupanti si trovano in questo momento all'interno dell'occupazione alcune persone si trovano anche sul tetto, intenzionat a resistere. \r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/04/AGGIORNAMENTI.mp3\"][/audio]\r\nULTIMISSIME 3:17\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/04/AGGIORNAMENTI10.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nla polizia e già sotto le porte del presidio stringendo le persone all interno,continuano ad arrivare nei pressi del ex Autoporto...\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/04/aggiornamenti20.mp3\"][/audio]\r\n\r\nULTIMI AGGIORNAMENTI DAL PRESIDIO 5:20\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/04/aggiornamenti3.0.mp3\"][/audio]\r\n\r\nRIASSUNTO NOTTURNO DELLO SGOMBERO E DELLA RESISTENZA CON FABRIZIO\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/04/FABRIZIONOTAVRIASSUNTO-NOTTE.mp3\"][/audio]\r\n\r\nDIRETTE DAI CONCENTRAMENTI\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/04/DIRETTE-CORTEI.mp3\"][/audio]\r\n\r\nDIRETTA DAL TETTO\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/04/TETTO.mp3\"][/audio]\r\n\r\nTAFFERUGLI SULLA STATALE\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/04/SC-ONTRI.mp3\"][/audio]\r\n\r\nultimo aggiornamento della mattinata info\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/04/ULTIMO-AGGIORNAMENTO.mp3\"][/audio]\r\n\r\nORE 11.50\r\n\r\n30 blindati in colonna sulla A32 verso la Valle. L'area del presidio è stata circondata dai jersey. Appuntamento alle 18 al piazzale difronte al presidio, si consiglia \u003Cmark>di\u003C/mark> lasciare le auto al parcheggio delle acciaierie.\r\nConferenza stampa dei sindaci alle ore 16.\r\nAltro appuntamento Ore 18, al polivalente \u003Cmark>di\u003C/mark> san Didero.\r\nCi dicono che Francesca Frediani e i sindaci stanno provando a entrare nel cantiere\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/04/jersey.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ",{"matched_tokens":128,"snippet":130,"value":130},[129],"DI","NOTAV: PRESIDIO \u003Cmark>DI\u003C/mark> SAN DIDERO SOTTO SGOMBERO",[132,134],{"field":91,"matched_tokens":133,"snippet":125,"value":126},[75,66,76],{"field":135,"matched_tokens":136,"snippet":130,"value":130},"post_title",[129],1736172819517014000,{"best_field_score":139,"best_field_weight":140,"fields_matched":36,"num_tokens_dropped":44,"score":141,"tokens_matched":98,"typo_prefix_score":44},"3315704397824",14,"1736172819517014130",6646,{"collection_name":53,"first_q":31,"per_page":144,"q":31},6,4,{"facet_counts":147,"found":187,"hits":188,"out_of":412,"page":14,"request_params":413,"search_cutoff":33,"search_time_ms":414},[148,163],{"counts":149,"field_name":160,"sampled":33,"stats":161},[150,152,154,156,158],{"count":144,"highlighted":151,"value":151},"liberation front",{"count":36,"highlighted":153,"value":153},"Il giornale malandrino",{"count":14,"highlighted":155,"value":155},"stakka stakka",{"count":14,"highlighted":157,"value":157},"la perla di labuan",{"count":14,"highlighted":159,"value":159},"Bello come una prigione che brucia","podcastfilter",{"total_values":162},5,{"counts":164,"field_name":32,"sampled":33,"stats":185},[165,167,169,171,173,175,177,179,181,183],{"count":36,"highlighted":166,"value":166},"caccia",{"count":36,"highlighted":168,"value":168},"Tutto squat - 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Un applicazine che nasce nel 2010 che permette di richiedere ad un altro utente di venirti a prendere dietro pagamento. Parleremo di come Uber sia riuscita a creare un buco finanziario di miliardi di dollari sostenuta da una prodigiosa propaganda basata su finzione, confusione e produzione di articoli accademici che nessuno si è premurato di rileggere.\r\n\r\nPerchè uber, una compagnia che ha perso oltre venti miliardi di dollari da quando ha incominciato ad operare nel 2010 e che non mostra alcun segno di poter generare profitto viene ancora vista come una compagnia di successo ed in crescita?\r\nPerchè c'è la percezione che uber abbia portato notevoli miglioramenti al sistema di trasporto urbano ed un generale miglioramento della qualità del servizio per i passeggeri quando ha fallito ad avviare un modello di azienda funzionante e cercando di prevaricare in pezzi del mercato attraverso una politica semi-monopolistica?\r\n\r\nUber paradossalmente non è in grando di mantenere dei veicoli in modo più efficiente o meno costose dei servizi di taxi che ha portato al fallimento. Tutto il siccesso e la popolarità di uber può essere spiegata da miliardi in investimenti predatori in strumenti di ottimizzazione del servizio.\r\n\r\nNon c'è alcuna prova inidimendente che l'innovazione tecnolgia sventolata da uber (ammesso e non concesso che sia vera) abbiamo mai avuto un vero impatto materiale nell'organizzazione del mercato. Uber un azienda che ha prodotto un livello di innovazione comparabile con quello del mio gatto.\r\n\r\nIl vantaggio economico di uber nel mercato non deriva da qualche sofisticato algoritmo di ottimizzazione, ma dalla constante capacità dell'azienda di tagliare la \"quota\" riservata agli autisti. Dal 2016 parliamo di una contrazinoe del 40%. I tagli hanno portato gli stipendi sotto il livello minimo in molti territori dove l'applicazione ha operato. Questo ha permesso di trasferire circa tre miliardi dai lavorari al capitale.\r\n\r\nMa come ha fatto uber a convincere (ehm fragare) i finanziatori? Scimiottando quello che le GAFAM fanno da sempre. È andata in giro a vantarsi del suo monopolio.\r\n\r\nAmazon, Google e Facebook hanno lasciato agli startuppari di domani un copione da seguire per chi vuole raggiungere la valutazione a nove cifre del capitale. Queste aziende prima hanno basato le loro fondamenta su prodotti che potremmo definire legittimi e portatori di una certa quantità di innovazione che potremmo definire \"genuina\". Google effettivamente ha fatto un motore di ricerca, Facebook un social network, Amazon i suoi server. A quello punto hanno dimostrato che questi prodotti erano in grado di reggere sul mercato, insomma fare soldi. Da questa posizione poi si sono divertiti a costruire monopoli aquisendo tutti i possibili competitor.\r\n\r\nUber non è semplicemnete un altra bolla tech che beneficia di capitale a buon mercato e la percezione diffusa che la \"tecnologia disruptive\" è in grado di risolvere i problemi del mondo. La sua strategia si è basata su tre tasselli che nessuno aveva mai messo in gioco in questo modo.\r\n\r\nIl primo vantaggio strategico è stato quello di saltare a piè pari la difficolta di dover costruire un prodotto che funzionasse. Colonna portante del paradigma dell'unicorno. Sono partiti direttamente dai 13 migliardi messi sul tavolo dai mitici investitori. 2300 volte la prima IPO richiesta da Amazon.\r\n\r\nIl secondo tassello è stato quello della \"crescita a tutti i costi\". Giornalisti, avvocati, politici si sono fatti dettare l'agenda dai PR di uber.\r\n\r\nIl terzo è stato quello di guidare lo sviluppo dell'azienda come un processo politico, usando tecniche importate dal mondo dei partiti. Gli investitori di uber sapevano che gli sarebbe servito il potere politico per accellerare la crescita e mantenere le loro promesse.\r\n\r\nAmazon, Google e Facebook prima di avere il bisogno e la capacità di fare lobby hanno atteso anni. Uber è stata la prima startup in cui questa attività è stata in testa alla lista delle priorità dal giorno uno. Tanto da assumere un ex considegliere del presidente (David Plouffe) o un confidente del Primo Ministro Britannico (Rachel Whetstone) come dirigenti delle relazioni pubbliche dell'azienda.\r\n\r\nQuesta strategia in tre parti ha sostenuto Uber in dieci anni di perdite da capogiro che avrebbero facilmente distrutto qualisiasi altra startup. La curiosità finale è che uber non è mai arrivata ad avere quella posizione di monopolio nel mercato da poter attuare veramente le politiche delle sue sorelle maggiori.\r\n\r\nLa narrative di uber è stata clamorosamente sbagliata dall'inizio, ma per fortuna c'è qualcuno che è sempre stato al suo fianco. Senza il ruolo dei media che hanno sistematicamente ignorato ogni prova di buon senso che gli cascava sui piedi per il nostro unicorno sarebbe stato difficile spiccare il volo.\r\n\r\nInfatti sta nella costruzione di un impareggiabile e caleidoscopica narrativa il metro con cui misuriamo il valore delle startup. Vediamo qualche esempio sperando che possa stimolare l'appetito prima di pranzo.\r\n\r\n\r\n\r\n \tUber è cresciuta percchè gli utenti hanno liberamente scelto i suoi servizi in mercati aperti e competitivi. Ignorate i grossi sussi che hanno completemente distorto i prezzi.\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n \tLa potenza tecnologica di Uber può gestire ogni incombenza in qualsiasi mercato ovunque. Peccato che in cina abbia fatto un buco nell'acqua al primo tentativo.\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n \tI problemi dei servizi di taxi esistenti sono stati creati dai politici cattivi, gli stessi che hanno provato ad impedire alla uber buona di creare posto di lavoro. Ma porcoddio.\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n \tLa legge non può essere applicata ad Uber perchè Uber è nuovo. nuova ride-super-sharing-industry. Ignoriamo il fatto che i taxi e Uber condividano la stessa identica struttura, scopi, etc.\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n \tUber è tech, super-tech. Ogni perdita diventerà un vantaggio finchè non riuscirà a distruggere i proprietari di auto ed il trasporto pubblico. Ignoriamo i costi, le perdite e i fallimenti. Per il resto tutto regolare.\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n \tLe leggi sul lavoro no possono proteggere i lavoratori di Uber perchè perchè è una compagnia di sviluppo software, non una di trasporti.\r\n\r\n\r\n\r\nIl genio del suo programma di comunicazione è stato prorio quello di distrarre dalla sua incapacità di reggersi sulle proprie gambe e convincere le persone che tutti i problemi del mercato dei taxi è stato generato dalle leggi. La combinazione della tecnologia super pettinata di uber e la sua superiorità alle leggi invece erano gli ingredienti per superare questi limiti.\r\n\r\nMa la storia di Uber rimane un piano aziendale da anni 90 portato avanti da un gruppo di libertari corporativi guidati da Charles and David Kock. Il loro programma continua a spingere ad eliminare ogni tipo di standard pubblico di sicurezza per i trasporti.\r\n\r\nL'abilità di uber negli ultimi dieci anni di manenere la sua immagine di successo di azienda innovativa si è basata su tecniche di propaganda.\r\n\r\nIl problema è stato che Uber ha supportota ricerche accademiche che seguivano standard per essere indipendenti o finanziate dalle università, ma che in realtà spingevano la causa della startup californiana. Uber ha beneficiato enormemente non solo dagli articoli di giornale, ma anche dalle versioni semplificate di articoli accademici, blog e think tanks.\r\n\r\nEditori di prestigiosi giornali economici non sono stati in grado di valutare in modo critico le proposte di articoli sul modello azienda di Uber. Ma ogni tipo di review o risposte agli articoli originali sarebbe stata impossibile dato che i dati necessari per svilupparli erano e sono ancora di proprietà esclusiva di Uber.\r\n\r\nUn esempio potrebbe essere l'articolo di Cramer e Krueger del 2015 dal titoli \"Cambiamenti distruttivi nel business dei taxi: Il caso di Uber\". Pubblicato inizialmente dal National Bureau o Economic Research e poi dall'American Economic Review.\r\n\r\nIl paper ha dato credibilità al millantato vantaggio economico di Uber (38% nel mondo, 66% in alcune città). Il paper si è basato principalmente sullo scontro Uber vs Taxi utilizzando misure incompatibili tra loro come il totale di ore lavoro. Infatti i guidatori d taxi hanno grandi incentivi a guidare tutto il giorno per dover coprire i costi del mezzo, la benzina, assicurazione, etc. I guidatori di Uber hanno grossi incentivi a guidare poco nei picchi di richiesta e non accendere l'applicazione a meno di essere immediatamente pronti a guidare. Il paper continua senza presentare mai un dato.\r\n\r\nMa il paper che mi è piaciuto di più si chiama \"I guidatori di Uber guadagnano più dei guidatori di taxi essendo più flessibili\". Capolavoro. Per incominciare notiamo come uno dei due autori al tempo della scrittura dell'articolo era formalmente un dipendente di Uber, l'altro un consulente. All'interno troviamo dati sul guadagno annuo dei guidatori che si sono dimostrati interamente costruiti a tavolino dagli autori.\r\n\r\nOra passiamo a \"Uber aumenta il benessere dei clienti\" dove arrivano i big data. Sorvoliamo su come uno studio condotto sulle quattro città più ricche degli stati uniti possa essere rappresentativo per il mondo. Questo paper non ha misurato il benessere degli utenti, ma una piccola contrazione del prezzo in una forbice di pochi mesi.\r\n\r\n\"Il valore del lavoro flessibile: prove dai lavoratori di Uber\" è stata la risposta di Uber alle crescenti accuse di sfruttamento dei lavoratori e delle difficili condizioni di stress a cui gli autisti sono stati sottoposti. Un potente grimaldello di propaganda che ha permesso ad Uber di tacciare i suoi detrattori di fare discorsi contro gli interessi dei lavoratori.\r\n\r\nIl paper parla di come il modello operativo di Uber non impone alcun tipo di limitazione ai lavoratori. Sarebbe vero se non si ignorasse completamente le politiche che forzano gli autisti a comprare veicoli sempre più costosi per ottenere più corse dall'algoritmo, algoritmo che provvede ad eliminare gli autisti dalla piattaforma qualora si osassero di rifiutare una corsa.\r\n\r\nQuesti paper sono solo un esempio di come i giornalisti hanno felicemente digerito tutto la propaganda della startup californiana facendosi megavono per i loro investitori.\r\n \r\n\r\n ","15 Marzo 2020","2020-03-15 20:08:17","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/south-park-s18e04-handicar_4x3-200x110.jpg","Stakka Stakka – Uber [11 Marzo 2020]",1584302197,[],[],{"post_content":250},{"matched_tokens":251,"snippet":252,"value":253},[66,75,66],"si porta via un'intera generazione \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>cacciatori\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> UFO (cosi ci nascondono?)\r"," \r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/stakkastakka-59.mp3\r\nPosta del ♥ dell'Internet\r\n\r\n \tCome un ciclista è stato ingiustamente incriminato \u003Cmark>di\u003C/mark> un furto attraverso la geolocalizzazione \u003Cmark>di\u003C/mark> Google\r\n \tLa polizia europea vuole un database condiviso per il riconoscimento facciale\r\n \tSeti@Home sarà dismesso a fine Marzo, e si porta via un'intera generazione \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>cacciatori\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> UFO (cosi ci nascondono?)\r\n \tAddio alle lampadine smart: Philips taglia la connessione alle vecchie Hue Bridge (Addio e grazie per tutte le botnet!)\r\n \tFawkies, l'app che rende irriconoscibili i tuoi immancabili selfie alle AI\r\n\r\nApprofondimento su Uber\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/stakkastakka-59.mp3\r\nParliamo \u003Cmark>di\u003C/mark> Uber. Un applicazine che nasce nel 2010 che permette \u003Cmark>di\u003C/mark> richiedere ad un altro utente \u003Cmark>di\u003C/mark> venirti a prendere dietro pagamento. Parleremo \u003Cmark>di\u003C/mark> come Uber sia riuscita a creare un buco finanziario \u003Cmark>di\u003C/mark> miliardi \u003Cmark>di\u003C/mark> dollari sostenuta da una prodigiosa propaganda basata su finzione, confusione e produzione \u003Cmark>di\u003C/mark> articoli accademici che nessuno si è premurato \u003Cmark>di\u003C/mark> rileggere.\r\n\r\nPerchè uber, una compagnia che ha perso oltre venti miliardi \u003Cmark>di\u003C/mark> dollari da quando ha incominciato ad operare nel 2010 e che non mostra alcun segno \u003Cmark>di\u003C/mark> poter generare profitto viene ancora vista come una compagnia \u003Cmark>di\u003C/mark> successo ed in crescita?\r\nPerchè c'è la percezione che uber abbia portato notevoli miglioramenti al sistema \u003Cmark>di\u003C/mark> trasporto urbano ed un generale miglioramento della qualità del servizio per i passeggeri quando ha fallito ad avviare un modello \u003Cmark>di\u003C/mark> azienda funzionante e cercando \u003Cmark>di\u003C/mark> prevaricare in pezzi del mercato attraverso una politica semi-monopolistica?\r\n\r\nUber paradossalmente non è in grando \u003Cmark>di\u003C/mark> mantenere dei veicoli in modo più efficiente o meno costose dei servizi \u003Cmark>di\u003C/mark> taxi che ha portato al fallimento. Tutto il siccesso e la popolarità \u003Cmark>di\u003C/mark> uber può essere spiegata da miliardi in investimenti predatori in strumenti \u003Cmark>di\u003C/mark> ottimizzazione del servizio.\r\n\r\nNon c'è alcuna prova inidimendente che l'innovazione tecnolgia sventolata da uber (ammesso e non concesso che sia vera) abbiamo mai avuto un vero impatto materiale nell'organizzazione del mercato. Uber un azienda che ha prodotto un livello \u003Cmark>di\u003C/mark> innovazione comparabile con quello del mio gatto.\r\n\r\nIl vantaggio economico \u003Cmark>di\u003C/mark> uber nel mercato non deriva da qualche sofisticato algoritmo \u003Cmark>di\u003C/mark> ottimizzazione, ma dalla constante capacità dell'azienda \u003Cmark>di\u003C/mark> tagliare la \"quota\" riservata agli autisti. Dal 2016 parliamo \u003Cmark>di\u003C/mark> una contrazinoe del 40%. I tagli hanno portato gli stipendi sotto il livello minimo in molti territori dove l'applicazione ha operato. Questo ha permesso \u003Cmark>di\u003C/mark> trasferire circa tre miliardi dai lavorari al capitale.\r\n\r\nMa come ha fatto uber a convincere (ehm fragare) i finanziatori? Scimiottando quello che le GAFAM fanno da sempre. È andata in giro a vantarsi del suo monopolio.\r\n\r\nAmazon, Google e Facebook hanno lasciato agli startuppari \u003Cmark>di\u003C/mark> domani un copione da seguire per chi vuole raggiungere la valutazione a nove cifre del capitale. Queste aziende prima hanno basato le loro fondamenta su prodotti che potremmo definire legittimi e portatori \u003Cmark>di\u003C/mark> una certa quantità \u003Cmark>di\u003C/mark> innovazione che potremmo definire \"genuina\". Google effettivamente ha fatto un motore \u003Cmark>di\u003C/mark> ricerca, Facebook un social network, Amazon i suoi server. A quello punto hanno dimostrato che questi prodotti erano in grado \u003Cmark>di\u003C/mark> reggere sul mercato, insomma fare soldi. Da questa posizione poi si sono divertiti a costruire monopoli aquisendo tutti i possibili competitor.\r\n\r\nUber non è semplicemnete un altra bolla tech che beneficia \u003Cmark>di\u003C/mark> capitale a buon mercato e la percezione diffusa che la \"tecnologia disruptive\" è in grado \u003Cmark>di\u003C/mark> risolvere i problemi del mondo. La sua strategia si è basata su tre tasselli che nessuno aveva mai messo in gioco in questo modo.\r\n\r\nIl primo vantaggio strategico è stato quello \u003Cmark>di\u003C/mark> saltare a piè pari la difficolta \u003Cmark>di\u003C/mark> dover costruire un prodotto che funzionasse. Colonna portante del paradigma dell'unicorno. Sono partiti direttamente dai 13 migliardi messi sul tavolo dai mitici investitori. 2300 volte la prima IPO richiesta da Amazon.\r\n\r\nIl secondo tassello è stato quello della \"crescita a tutti i costi\". Giornalisti, avvocati, politici si sono fatti dettare l'agenda dai PR \u003Cmark>di\u003C/mark> uber.\r\n\r\nIl terzo è stato quello \u003Cmark>di\u003C/mark> guidare lo sviluppo dell'azienda come un processo politico, usando tecniche importate dal mondo dei partiti. Gli investitori \u003Cmark>di\u003C/mark> uber sapevano che gli sarebbe servito il potere politico per accellerare la crescita e mantenere le loro promesse.\r\n\r\nAmazon, Google e Facebook prima \u003Cmark>di\u003C/mark> avere il bisogno e la capacità \u003Cmark>di\u003C/mark> fare lobby hanno atteso anni. Uber è stata la prima startup in cui questa attività è stata in testa alla lista delle priorità dal giorno uno. Tanto da assumere un ex considegliere del presidente (David Plouffe) o un confidente del Primo Ministro Britannico (Rachel Whetstone) come dirigenti delle relazioni pubbliche dell'azienda.\r\n\r\nQuesta strategia in tre parti ha sostenuto Uber in dieci anni \u003Cmark>di\u003C/mark> perdite da capogiro che avrebbero facilmente distrutto qualisiasi altra startup. La curiosità finale è che uber non è mai arrivata ad avere quella posizione \u003Cmark>di\u003C/mark> monopolio nel mercato da poter attuare veramente le politiche delle sue sorelle maggiori.\r\n\r\nLa narrative \u003Cmark>di\u003C/mark> uber è stata clamorosamente sbagliata dall'inizio, ma per fortuna c'è qualcuno che è sempre stato al suo fianco. Senza il ruolo dei media che hanno sistematicamente ignorato ogni prova \u003Cmark>di\u003C/mark> buon senso che gli cascava sui piedi per il nostro unicorno sarebbe stato difficile spiccare il volo.\r\n\r\nInfatti sta nella costruzione \u003Cmark>di\u003C/mark> un impareggiabile e caleidoscopica narrativa il metro con cui misuriamo il valore delle startup. Vediamo qualche esempio sperando che possa stimolare l'appetito prima \u003Cmark>di\u003C/mark> pranzo.\r\n\r\n\r\n\r\n \tUber è cresciuta percchè gli utenti hanno liberamente scelto i suoi servizi in mercati aperti e competitivi. Ignorate i grossi sussi che hanno completemente distorto i prezzi.\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n \tLa potenza tecnologica \u003Cmark>di\u003C/mark> Uber può gestire ogni incombenza in qualsiasi mercato ovunque. Peccato che in cina abbia fatto un buco nell'acqua al primo tentativo.\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n \tI problemi dei servizi \u003Cmark>di\u003C/mark> taxi esistenti sono stati creati dai politici cattivi, gli stessi che hanno provato ad impedire alla uber buona \u003Cmark>di\u003C/mark> creare posto \u003Cmark>di\u003C/mark> lavoro. Ma porcoddio.\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n \tLa legge non può essere applicata ad Uber perchè Uber è nuovo. nuova ride-super-sharing-industry. Ignoriamo il fatto che i taxi e Uber condividano la stessa identica struttura, scopi, etc.\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n \tUber è tech, super-tech. Ogni perdita diventerà un vantaggio finchè non riuscirà a distruggere i proprietari \u003Cmark>di\u003C/mark> auto ed il trasporto pubblico. Ignoriamo i costi, le perdite e i fallimenti. Per il resto tutto regolare.\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n \tLe leggi sul lavoro no possono proteggere i lavoratori \u003Cmark>di\u003C/mark> Uber perchè perchè è una compagnia \u003Cmark>di\u003C/mark> sviluppo software, non una \u003Cmark>di\u003C/mark> trasporti.\r\n\r\n\r\n\r\nIl genio del suo programma \u003Cmark>di\u003C/mark> comunicazione è stato prorio quello \u003Cmark>di\u003C/mark> distrarre dalla sua incapacità \u003Cmark>di\u003C/mark> reggersi sulle proprie gambe e convincere le persone che tutti i problemi del mercato dei taxi è stato generato dalle leggi. La combinazione della tecnologia super pettinata \u003Cmark>di\u003C/mark> uber e la sua superiorità alle leggi invece erano gli ingredienti per superare questi limiti.\r\n\r\nMa la storia \u003Cmark>di\u003C/mark> Uber rimane un piano aziendale da anni 90 portato avanti da un gruppo \u003Cmark>di\u003C/mark> libertari corporativi guidati da Charles and David Kock. Il loro programma continua a spingere ad eliminare ogni tipo \u003Cmark>di\u003C/mark> standard pubblico \u003Cmark>di\u003C/mark> sicurezza per i trasporti.\r\n\r\nL'abilità \u003Cmark>di\u003C/mark> uber negli ultimi dieci anni \u003Cmark>di\u003C/mark> manenere la sua immagine \u003Cmark>di\u003C/mark> successo \u003Cmark>di\u003C/mark> azienda innovativa si è basata su tecniche \u003Cmark>di\u003C/mark> propaganda.\r\n\r\nIl problema è stato che Uber ha supportota ricerche accademiche che seguivano standard per essere indipendenti o finanziate dalle università, ma che in realtà spingevano la causa della startup californiana. Uber ha beneficiato enormemente non solo dagli articoli \u003Cmark>di\u003C/mark> giornale, ma anche dalle versioni semplificate \u003Cmark>di\u003C/mark> articoli accademici, blog e think tanks.\r\n\r\nEditori \u003Cmark>di\u003C/mark> prestigiosi giornali economici non sono stati in grado \u003Cmark>di\u003C/mark> valutare in modo critico le proposte \u003Cmark>di\u003C/mark> articoli sul modello azienda \u003Cmark>di\u003C/mark> Uber. Ma ogni tipo \u003Cmark>di\u003C/mark> review o risposte agli articoli originali sarebbe stata impossibile dato che i dati necessari per svilupparli erano e sono ancora \u003Cmark>di\u003C/mark> proprietà esclusiva \u003Cmark>di\u003C/mark> Uber.\r\n\r\nUn esempio potrebbe essere l'articolo \u003Cmark>di\u003C/mark> Cramer e Krueger del 2015 dal titoli \"Cambiamenti distruttivi nel business dei taxi: Il caso \u003Cmark>di\u003C/mark> Uber\". 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Non ci interessa entrare nei dettagli delle motivazioni che spingeranno questi assassini a protestare contro la regione Piemonte, ed anzi, ribadiamo con questo la nostra ostilità a qualsiasi tipo di riformismo o legislazione verso l'attività venatoria: la nostra opposizione è contro la caccia ed il suo mondo di morte, in quanto espressione dell'ennesima forma di dominio ed oppressione sul vivente da parte dell'essere umano, ma anche contro lo Stato, in quanto struttura repressiva e coercitiva, la cui esistenza è incompatibile con la nostra tensione verso un mondo liberato.\r\nRifiutiamo ogni appello allo Stato ed ogni assorbimento delle lotte da parte del capitalismo e del fascismo, contrastandoli alla radice, e preferendo alla delega l'autogestione e la contestazione diretta, in piazza, con le nostre forze.\r\nNell'ottica di rilanciare una lotta orizzontale per la liberazione totale di ogni essere vivente, è chiaro che la lotta antispecista contro la caccia non è isolata, ma ne interseca molte altre, come quella dell'antisessismo (ad esempio contro il machismo, spesso gran vanto dei cacciatori), dell'antimilitarismo (visto che l'attività venatoria, l'industria delle armi e della guerra sono intrinsecamente collegate) e dell'antifascismo (contro ogni sigla o individuo che cerchi di infiltrare ideologie oppressive all'interno dei movimenti di liberazione animale), e per questo motivo non saranno gradite presenze di bandiere, fascisti e simpatizzanti delle suddette categorie.\r\nContro la caccia e lo Stato, organizziamoci, scendiamo in strada e facciamo rumore!\r\nL'iniziativa è la prima di un percorso politico collettivo che mira a ridare slancio a livello nazionale alle lotte antispeciste e di liberazione animale.\r\nPer saperne di più ascolta l'audio dell'intervista:\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/06/caccia.mp3\"][/audio]","6 Giugno 2018","2019-01-31 12:47:13","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/06/caccia2-200x110.jpg","Né con lo stato né con la caccia: presidio venerdì 8 giugno a Torino",1528323306,[272,273,274,275,276,277],"http://radioblackout.org/tag/antifascismo/","http://radioblackout.org/tag/antimilitarismo/","http://radioblackout.org/tag/antisessismo/","http://radioblackout.org/tag/caccia/","http://radioblackout.org/tag/liberazione-animale/","http://radioblackout.org/tag/presidio/",[279,280,281,166,282,283],"antifascismo","antimilitarismo","antisessismo","liberazione animale","presidio",{"post_content":285},{"matched_tokens":286,"snippet":287,"value":288},[66,66,75],"\u003Cmark>di\u003C/mark> Torino una grossa manifestazione \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>cacciatori\u003C/mark> chiamata “La caccia s'è desta”.","L'8 giugno si svolgerà nel centro \u003Cmark>di\u003C/mark> Torino una grossa manifestazione \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>cacciatori\u003C/mark> chiamata “La caccia s'è desta”. 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Con varie giustificazioni, tra cui quella della sicurezza umana e della salvaguardia della biodiversità (sic!), si è sdoganata la caccia alle specie di fauna selvatica (senza distinzioni) anche nelle aree protette e nelle aree urbane, in qualsiasi momento dell’anno e su decisione delle singole regioni, senza vincoli di parere dell’Ispra. Festeggiano di queste ulteriori concessioni (e finanziamenti economici) i cacciatori, la cui lobby, da sempre legata ad altri circuiti influenti come quello dei produttori di armi, dimostra ancora una volta il proprio potere e il proprio peso sulle decisioni della politica. \r\n\r\nNonostante la caccia sia considerata da abolire secondo la stragrande maggioranza degli italiani e comporti un alto numero di vittime e feriti umani ogni anno, la guerra al selvatico continua a spron battuto.\r\n\r\nGrazie all’intervento di Piero, attivista anti-caccia, abbiamo parlato di queste nuove leggi e di ciò che significano per il mondo animale, già messo alle strette da tante altre dannose forme di attività antropica. \r\n\r\nAscolta l'approfondimento qui:\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/caccia.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n ","5 Gennaio 2023","2023-01-05 23:05:43","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/cinghiali-caccia-2-200x110.jpg","Caccia senza limiti: le nuove leggi del governo Meloni",1672959943,[],[],{"post_content":376},{"matched_tokens":377,"snippet":378,"value":379},[66,66,75],"vincoli \u003Cmark>di\u003C/mark> parere dell’Ispra. 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Peccato che gli orsi non siano statue e si comportano da orsi: riproducendosi, mangiando, difendendosi, valicando confini di cui non ne immaginano neppure l'esistenza creando, con questi comportamenti, paura e sgomento tra cittadini e visitatori. Non un euro dei finanziamenti è stato investito per progetti di convivenza con questa specie, anzi politici di destra e sinistra hanno strumentalizzato la paura reagendo con uccisioni e imprigionamenti.\r\n\r\nPiù di tutti il leghista Fugatti, presidente della provincia di Trento, che ha fatto della caccia all'orso una vera e propria crociata. E se non sono gli orsi sono i lupi, o i cinghiali, o le marmotte o gli uccelli, insomma Fugatti ha nei cacciatori e negli allevatori il suo più grande bacino di voti e cerca di ingraziarseli strumentalizzando la paura, come dimostrano gli enormi (quasi 1 milione) finanziamenti della provincia alle associazioni venatorie che, assurdamente, gestiscono anche centri faunistici, il censimento gli animali selvatici, le cure e la detenzione, come nel caso del Casteller.\r\n\r\nIn questo bunker gli/le ors* rinchius* stanno lottando con tentativi di fughe, autolesionismo, scioperi della fame, tentativi di distruggere la struttura. 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Tra loro gli orsi (chiamati dalle autorità) M49 e M57 e l’orsa DJ3, attualmente detenut* nella struttura/prigione del Casteller, la cui gestione è - con macabra ironia - affidata all’Associazione dei Cacciatori Trentini. M49 evade clamorosamente, superando e forzando barriere e recinzioni apparentemente invalicabili, nella notte del 15 luglio 2019 (neanche un’ora dopo esser stato catturato a causa delle numerose denunce di danni da parte degli allevatori della zona) e fugge nuovamente il 27 luglio 2020, per poi venire nuovamente catturato poche settimane fa. Suoi compagni di prigionia DJ3 (figlia di Daniza, probabilmente l’orsa più tristemente nota nella mala gestione della provincia di Trento) reclusa da ben 9 anni (metà della sua vita) ed M57, riuscito a trascorrere solo due anni della sua vita in libertà prima di essere imprigionato (la vita media di un orso in natura è fra i 30 e i 35 anni). È notizia di questi giorni che le condizioni psico-fisiche dei tre plantigradi sono state definite “inaccettabili” persino dagli organi di controllo istituzionali che, come da copione, propongono per voce delle associazioni veterinarie la costituzione di “comitati etici” per ripulirsi la faccia con la solita favola del “benessere animale”.\r\n\r\nLa classe politica che ha governato il Trentino ha più volte dimostrato tutti i limiti e l’ipocrisia di un’impostazione antropocentrica rispetto alla convivenza con gli altri animali. Ovviamente le cose non sono né cambiate né migliorate dall’insediamento della nuova giunta leghista (sì, proprio loro: i machisti dei banchetti a base di carne d'orso).\r\n\r\nI milioni di euro che per il Progetto Life Ursus la Provincia ha ricevuto dall’Europa andavano spesi molto diversamente: progetti di educazione nelle scuole, formazione mirata agli operatori turistici, sensibilizzazione e informazione a tappeto a residenti e turisti, nell’ottica di una convivenza pacifica e rispettosa. E invece? E invece questa specie è stata presa, piazzata sul territorio, tolta dal territorio, uccisa, imprigionata, mostrata, nascosta, a seconda delle esigenze del potere.\r\n\r\nMa in conseguenza di quali colpe è stato deciso che la coercizione fisica di questi animali fosse necessaria? Il fatto è che gli animali selvatici hanno la pessima abitudine di comportarsi da tali. Non sono peluche, non sono gli animali depressi e tristi che vediamo negli zoo, resi inoffensivi dalla rassegnazione e dalle sbarre. Sono ors* che, come tutti gli individui, vogliono “solo” vivere liber*, scegliere cosa mangiare, dove andare, cosa esplorare, come giocare, oziare, odorare; e che, come chiunque altr*, se si sentono infastidit* o minacciat* reagiscono e si difendono. Ors* che fanno gli ors*, insomma.\r\n\r\nCome gli esseri umani da sempre hanno resistito alle oppressioni e alle discriminazioni, anche tutti gli animali non umani mal sopportano prigionia e sfruttamento, aggrediscono per difendersi e provano a fuggire, talvolta con successo. È ora di aprire gli occhi, di comprendere che gli animali non umani sono l’avanguardia del movimento di liberazione animale. È ora di smettere di pensare che gli altri animali siano creature senza voce, per le quali è necessario usare la nostra. La voce è espressione di potere e descrivere gli animali come privi di essa toglie potere alle loro esperienze di ribellione. Oltre la narrazione tossica dell’animalismo “classico”, che vede gli altri animali come inermi che solo degli umani illuminati possono adoperarsi a salvare, esiste una consistente storia di ribelli e di ribellione ancora tutta da raccontare, di fronte alla quale il posizionamento degli individui umani non può che considerarsi come mera solidarietà. Riconosciamo la capacità degli animali di sottrarsi allo sfruttamento umano come una forza socialmente non trascurabile, una forza in grado di muovere le energie di associazioni, singole persone, gruppi locali verso una solidarietà che può essere definita senza dubbio politica. Una solidarietà attiva che si esprime nella consapevolezza di condurre lotte comuni tra sfruttati, indipendentemente dalla specie di appartenenza. Aprendoci alla possibilità di adozione di un inedito sguardo decoloniale, scegliamo di dismettere il nostro privilegio di specie per metterlo al servizio della resistenza animale.\r\n\r\nNell’operato della Giunta Fugatti in questo particolare frangente, riconosciamo con evidenza le stesse politiche repressive nei confronti di tutti quei corpi indecorosi ed eccedenti, che varcano confini ed esprimono volontà di autodeterminazione, che mille volte abbiamo visto all’opera nei più disparati contesti di resistenza. Da sempre solidali con la lotta di chi viola i confini per riprendersi la libertà, ci schieriamo senza esitazioni dalla parte degli/le ors* ribelli.\r\n\r\nNella persecuzione contro di loro nella nostra piccola, periferica provincia non possiamo non individuare la comune matrice della più grande e cieca persecuzione ai danni di tutte le forme di vita terrestri che sta determinando a livello planetario la catastrofe climatica ormai alle porte.\r\n\r\nPer questa ragione, nella decisione di schierarci al fianco di questi corpi resistenti, facciamo appello per allargare la mobilitazione a tutte le soggettività ed i collettivi impegnati nelle lotte ecotransfemministe, antirazziste, antifasciste e per la giustizia climatica, a tutt* coloro che credono che la mobilitazione contro la guerra totale al vivente attualmente in corso da parte del sistema capitalista vada fermata non tanto - per dirla con un’altra narrazione tossica - per “salvare il pianeta”, ma per provare a garantire alla nostra specie e a tutte le altre (animali e vegetali) la possibilità di continuare ad abitare la Terra. Crediamo fermamente che solo l’intersezione di tutte queste lotte possa ambire a scardinare il paradigma del capitalismo antropocentrico che ci ha già condotti dentro la sesta estinzione di massa. Un sistema rapace che attraverso un meccanismo distopico e perfetto distrugge e strappa territori ad animali ed umani, capitalizzando ogni respiro. E che avvelena anche il linguaggio ed il pensiero, relegando nella dimensione dell’irrilevanza e del silenzio, minorizzandole, tutte quelle identità che si discostano dal paradigma proprietario dell’antropocentrismo colonialista maschio e bianco. Noi non ci stiamo, e ci batteremo perché i prossimi mesi ed anni vedano l’attraversamento delle piazze da parte di una nuova ondata di ribellione globale generalizzata. Iniziamo da qui. 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Peccato che gli orsi non siano statue e si comportano da orsi: riproducendosi, mangiando, difendendosi, valicando confini \u003Cmark>di\u003C/mark> cui non ne immaginano neppure l'esistenza creando, con questi comportamenti, paura e sgomento tra cittadini e visitatori. Non un euro dei finanziamenti è stato investito per progetti \u003Cmark>di\u003C/mark> convivenza con questa specie, anzi politici \u003Cmark>di\u003C/mark> destra e sinistra hanno strumentalizzato la paura reagendo con uccisioni e imprigionamenti.\r\n\r\nPiù \u003Cmark>di\u003C/mark> tutti il leghista Fugatti, presidente della provincia \u003Cmark>di\u003C/mark> Trento, che ha fatto della caccia all'orso una vera e propria crociata. E se non sono gli orsi sono i lupi, o i cinghiali, o le marmotte o gli uccelli, insomma Fugatti ha nei \u003Cmark>cacciatori\u003C/mark> e negli allevatori il suo più grande bacino \u003Cmark>di\u003C/mark> voti e cerca \u003Cmark>di\u003C/mark> ingraziarseli strumentalizzando la paura, come dimostrano gli enormi (quasi 1 milione) finanziamenti della provincia alle associazioni venatorie che, assurdamente, gestiscono anche centri faunistici, il censimento gli animali selvatici, le cure e la detenzione, come nel caso del Casteller.\r\n\r\nIn questo bunker gli/le ors* rinchius* stanno lottando con tentativi \u003Cmark>di\u003C/mark> fughe, autolesionismo, scioperi della fame, tentativi \u003Cmark>di\u003C/mark> distruggere la struttura. Gli/le ors* cercano e rivendicano la propria libertà.\r\n\r\nRitrovo ore 11 stazione \u003Cmark>di\u003C/mark> Villazzano - Trento\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/10/orsi-liberi.mp3\"][/audio]\r\n\r\nIl volantino \u003Cmark>di\u003C/mark> lancio della manifestazione:\r\n\r\nFra il 1999 e il 2002 viene realizzato in provincia \u003Cmark>di\u003C/mark> Trento il Progetto Life Ursus finanziato dall’Unione Europea, con finalità \u003Cmark>di\u003C/mark> ripopolamento degli orsi bruni, all’epoca sostanzialmente estinti nell’arco alpino. Evidentemente, qualche ors* nei boschi fa bene al turismo e alle casse provinciali, deve aver pensato qualcuno. Ma bastano pochi anni e ci si rende conto che la presenza dell’orso Yoghi non è compatibile con un modello \u003Cmark>di\u003C/mark> turismo consumista e invasivo, nel contesto \u003Cmark>di\u003C/mark> un territorio in realtà ampiamente antropizzato.\r\n\r\nIl risultato 20 anni dopo: 34 ors* “indisciplinati* scompars*, uccis*, imprigionat*. Tra loro gli orsi (chiamati dalle autorità) M49 e M57 e l’orsa DJ3, attualmente detenut* nella struttura/prigione del Casteller, la cui gestione è - con macabra ironia - affidata all’Associazione dei \u003Cmark>Cacciatori\u003C/mark> Trentini. M49 evade clamorosamente, superando e forzando barriere e recinzioni apparentemente invalicabili, nella notte del 15 luglio 2019 (neanche un’ora dopo esser stato catturato a causa delle numerose denunce \u003Cmark>di\u003C/mark> danni da parte degli allevatori della zona) e fugge nuovamente il 27 luglio 2020, per poi venire nuovamente catturato poche settimane fa. Suoi compagni \u003Cmark>di\u003C/mark> prigionia DJ3 (figlia \u003Cmark>di\u003C/mark> Daniza, probabilmente l’orsa più tristemente nota nella mala gestione della provincia \u003Cmark>di\u003C/mark> Trento) reclusa da ben 9 anni (metà della sua vita) ed M57, riuscito a trascorrere solo due anni della sua vita in libertà prima \u003Cmark>di\u003C/mark> essere imprigionato (la vita media \u003Cmark>di\u003C/mark> un orso in natura è fra i 30 e i 35 anni). È notizia \u003Cmark>di\u003C/mark> questi giorni che le condizioni psico-fisiche dei tre plantigradi sono state definite “inaccettabili” persino dagli organi \u003Cmark>di\u003C/mark> controllo istituzionali che, come da copione, propongono per voce delle associazioni veterinarie la costituzione \u003Cmark>di\u003C/mark> “comitati etici” per ripulirsi la faccia con la solita favola del “benessere animale”.\r\n\r\nLa classe politica che ha governato il Trentino ha più volte dimostrato tutti i limiti e l’ipocrisia \u003Cmark>di\u003C/mark> un’impostazione antropocentrica rispetto alla convivenza con gli altri animali. Ovviamente le cose non sono né cambiate né migliorate dall’insediamento della nuova giunta leghista (sì, proprio loro: i machisti dei banchetti a base \u003Cmark>di\u003C/mark> carne d'orso).\r\n\r\nI milioni \u003Cmark>di\u003C/mark> euro che per il Progetto Life Ursus la Provincia ha ricevuto dall’Europa andavano spesi molto diversamente: progetti \u003Cmark>di\u003C/mark> educazione nelle scuole, formazione mirata agli operatori turistici, sensibilizzazione e informazione a tappeto a residenti e turisti, nell’ottica \u003Cmark>di\u003C/mark> una convivenza pacifica e rispettosa. E invece? E invece questa specie è stata presa, piazzata sul territorio, tolta dal territorio, uccisa, imprigionata, mostrata, nascosta, a seconda delle esigenze del potere.\r\n\r\nMa in conseguenza \u003Cmark>di\u003C/mark> quali colpe è stato deciso che la coercizione fisica \u003Cmark>di\u003C/mark> questi animali fosse necessaria? Il fatto è che gli animali selvatici hanno la pessima abitudine \u003Cmark>di\u003C/mark> comportarsi da tali. Non sono peluche, non sono gli animali depressi e tristi che vediamo negli zoo, resi inoffensivi dalla rassegnazione e dalle sbarre. Sono ors* che, come tutti gli individui, vogliono “solo” vivere liber*, scegliere cosa mangiare, dove andare, cosa esplorare, come giocare, oziare, odorare; e che, come chiunque altr*, se si sentono infastidit* o minacciat* reagiscono e si difendono. Ors* che fanno gli ors*, insomma.\r\n\r\nCome gli esseri umani da sempre hanno resistito alle oppressioni e alle discriminazioni, anche tutti gli animali non umani mal sopportano prigionia e sfruttamento, aggrediscono per difendersi e provano a fuggire, talvolta con successo. È ora \u003Cmark>di\u003C/mark> aprire gli occhi, \u003Cmark>di\u003C/mark> comprendere che gli animali non umani sono l’avanguardia del movimento \u003Cmark>di\u003C/mark> liberazione animale. È ora \u003Cmark>di\u003C/mark> smettere \u003Cmark>di\u003C/mark> pensare che gli altri animali siano creature senza voce, per le quali è necessario usare la nostra. La voce è espressione \u003Cmark>di\u003C/mark> potere e descrivere gli animali come privi \u003Cmark>di\u003C/mark> essa toglie potere alle loro esperienze \u003Cmark>di\u003C/mark> ribellione. Oltre la narrazione tossica dell’animalismo “classico”, che vede gli altri animali come inermi che solo degli umani illuminati possono adoperarsi a salvare, esiste una consistente storia \u003Cmark>di\u003C/mark> ribelli e \u003Cmark>di\u003C/mark> ribellione ancora tutta da raccontare, \u003Cmark>di\u003C/mark> fronte alla quale il posizionamento degli individui umani non può che considerarsi come mera solidarietà. Riconosciamo la capacità degli animali \u003Cmark>di\u003C/mark> sottrarsi allo sfruttamento umano come una forza socialmente non trascurabile, una forza in grado \u003Cmark>di\u003C/mark> muovere le energie \u003Cmark>di\u003C/mark> associazioni, singole persone, gruppi locali verso una solidarietà che può essere definita senza dubbio politica. Una solidarietà attiva che si esprime nella consapevolezza \u003Cmark>di\u003C/mark> condurre lotte comuni tra sfruttati, indipendentemente dalla specie \u003Cmark>di\u003C/mark> appartenenza. Aprendoci alla possibilità \u003Cmark>di\u003C/mark> adozione \u003Cmark>di\u003C/mark> un inedito sguardo decoloniale, scegliamo \u003Cmark>di\u003C/mark> dismettere il nostro privilegio \u003Cmark>di\u003C/mark> specie per metterlo al servizio della resistenza animale.\r\n\r\nNell’operato della Giunta Fugatti in questo particolare frangente, riconosciamo con evidenza le stesse politiche repressive nei confronti \u003Cmark>di\u003C/mark> tutti quei corpi indecorosi ed eccedenti, che varcano confini ed esprimono volontà \u003Cmark>di\u003C/mark> autodeterminazione, che mille volte abbiamo visto all’opera nei più disparati contesti \u003Cmark>di\u003C/mark> resistenza. Da sempre solidali con la lotta \u003Cmark>di\u003C/mark> chi viola i confini per riprendersi la libertà, ci schieriamo senza esitazioni dalla parte degli/le ors* ribelli.\r\n\r\nNella persecuzione contro \u003Cmark>di\u003C/mark> loro nella nostra piccola, periferica provincia non possiamo non individuare la comune matrice della più grande e cieca persecuzione ai danni \u003Cmark>di\u003C/mark> tutte le forme \u003Cmark>di\u003C/mark> vita terrestri che sta determinando a livello planetario la catastrofe climatica ormai alle porte.\r\n\r\nPer questa ragione, nella decisione \u003Cmark>di\u003C/mark> schierarci al fianco \u003Cmark>di\u003C/mark> questi corpi resistenti, facciamo appello per allargare la mobilitazione a tutte le soggettività ed i collettivi impegnati nelle lotte ecotransfemministe, antirazziste, antifasciste e per la giustizia climatica, a tutt* coloro che credono che la mobilitazione contro la guerra totale al vivente attualmente in corso da parte del sistema capitalista vada fermata non tanto - per dirla con un’altra narrazione tossica - per “salvare il pianeta”, ma per provare a garantire alla nostra specie e a tutte le altre (animali e vegetali) la possibilità \u003Cmark>di\u003C/mark> continuare ad abitare la Terra. Crediamo fermamente che solo l’intersezione \u003Cmark>di\u003C/mark> tutte queste lotte possa ambire a scardinare il paradigma del capitalismo antropocentrico che ci ha già condotti dentro la sesta estinzione \u003Cmark>di\u003C/mark> massa. Un sistema rapace che attraverso un meccanismo distopico e perfetto distrugge e strappa territori ad animali ed umani, capitalizzando ogni respiro. E che avvelena anche il linguaggio ed il pensiero, relegando nella dimensione dell’irrilevanza e del silenzio, minorizzandole, tutte quelle identità che si discostano dal paradigma proprietario dell’antropocentrismo colonialista maschio e bianco. Noi non ci stiamo, e ci batteremo perché i prossimi mesi ed anni vedano l’attraversamento delle piazze da parte \u003Cmark>di\u003C/mark> una nuova ondata \u003Cmark>di\u003C/mark> ribellione globale generalizzata. Iniziamo da qui. Restituiamo agli/le ors* i boschi e le montagne in cui sono nati/e liber*.\r\n\r\n ",[406],{"field":91,"matched_tokens":407,"snippet":403,"value":404},[75,66,66],1157451470367359000,{"best_field_score":410,"best_field_weight":140,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":14,"score":411,"tokens_matched":36,"typo_prefix_score":44},"2211897344000","1157451470367359089",6637,{"collection_name":200,"first_q":31,"per_page":144,"q":31},29,["Reactive",416],{},["Set"],["ShallowReactive",419],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$fGKR9CzbtTubnPfwRJosVJhQuvGeoMNblgWSeY3pHlDA":-1},true,"/search?query=cacciatori+di+sardegna"]