","Le primarie del PD in Campania: tutto come previsto","post",1425402403,[61,62,63],"http://radioblackout.org/tag/campania/","http://radioblackout.org/tag/de-luca/","http://radioblackout.org/tag/elezioni/",[15,65,66],"de luca","elezioni",{"post_content":68,"post_title":73,"tags":76},{"matched_tokens":69,"snippet":71,"value":72},[70],"Campania","Le primarie del PD in \u003Cmark>Campania\u003C/mark> - largamente previste nell'esito - sono state","Le primarie del PD in \u003Cmark>Campania\u003C/mark> - largamente previste nell'esito - sono state soprattutto un regolamento di conti tra apparati regionali del partito che hanno visto la rivincita degli anti-bassoliniani. Un voto salernitano (dove il vincente, ex-sindaco della città, ha raccolto consensi al 95 %) contro l'eterno primato del capoluogo Napoli.\r\nLa competizione interna è stata preceduta da accese polemiche, tanto a livello regionale quanto nazionale, che hanno impensierito non poco il partito: la dirigenza aveva chiesto al candidato vincente di fare un passo indietro (incompatibile con le nuove misure previste dalla Legge Severino: impossibilitato a entrare in carica perché condannato) ma l'ex-sindaco ha vinto contro tutti.\r\nDubbi forti permangono sulle modalità di svolgimento delle elezioni: c’è chi racconta di aver votato più volte con lo stesso certificato elettorale, minorenni e migranti registratisi una settimana prima della data definitiva. Percentuali molto discordanti tra l'affluenza nella provincia salernitana e la media regionale. 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La mobilitazione, indetta dal sindacato SI COBAS e dall’“Assemblea di supporto alle lotte della logistica”, è stata provocata dal licenziamento di venti facchini appartenenti a una cooperativa, la Server Coop del consorzio GESCO, che lavora su committenza della TNT.\r\nL’azienda - uno dei colossi della logistica - sostiene di essere in crisi e di avere personale in esubero (30 facchini), e ha provato a incentivare l’uscita volontaria dei dipendenti con 5000 euro di buono uscita per i primi 20 mentre per gli altri ci sarebbe invece solo la cassa integrazione e la prospettiva, dopo sei mesi, di tornare a casa. Solo 10 hanno deciso di prendere i soldi, gli altri lavoratori sono stati scaricati, oppure stanno mettendo inatto le procedure per essere assunti nella “nuova” ditta.\r\nUn tavolo tra gruppo Gesco e SI Cobas, nel quale il sindacato ha chiesto il rinnovo dei contratti attualmente in vigore con stesse condizioni di lavoro e retribuzione, accettando il passaggio alla nuova cooperativa, si è svolto nella mattinata. Il risultato sembra essere positivo: potranno godere da subito della Cassa Integrazione per almeno sei mesi, mentre ottengono l’impegno scritto da parte del responsabile della GESCO, Giovanni Busiello, a essere reintegrati quanto prima nello stabilimento. La GESCO si impegna inoltre ad aprire, entro martedì prossimo, un tavolo di trattativa con il sindacato per risolvere definitivamente questa vertenza e discutere del rispetto del contratto collettivo nazionale, che troppo spesso nelle cooperative resta solo sulla carta.\r\nUna diretta da Teverola con un compagno di ClashCityWorkers\r\n\r\ntnt_picchetto","4 Febbraio 2014","2014-02-07 13:19:57","Picchetto alla Tnt di Teverola contro gli esuberi",1391526324,[61,163,164,165],"http://radioblackout.org/tag/logistica/","http://radioblackout.org/tag/teverola/","http://radioblackout.org/tag/tnt/",[15,167,168,169],"logistica","Teverola","tnt",{"post_content":171,"tags":175},{"matched_tokens":172,"snippet":173,"value":174},[70],"alla TNT di Teverola in \u003Cmark>Campania\u003C/mark>, dove una settantina d persone","\"Dignità, lotta fino alla vittoria\": questo lo slogan al presidio di oggi alla TNT di Teverola in \u003Cmark>Campania\u003C/mark>, dove una settantina d persone ha bloccato stamattina, dalle 5 alle 11, i cancelli del deposito. 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Una storia che comincia dove ne finisce un'altra, non meno vergognosa.\r\n\r\nNel 1998 approdava a Livorno l'ultima nave dei veleni. Era stata respinta e tornava in Italia con il suo carico di morte. Per decenni i rifiuti tossici e nocivi del Belpaese venivano imbarcati e spediti lontano, in Africa. Poi il business finì. Anche i poveri preferiscono vivere.\r\nLa Camorra fiutò l'affare: ne nacque una santa alleanza tra politici, malavitosi e imprenditori, che per quasi vent'anni hanno avvelenato in modo gravissimo l'intera Campania. E non solo. Terreni a vocazione tradizionalmente agricola si trasformarono in discariche più o meno legali.\r\nTerra dei fuochi è una locauzione dal sapore romantico, ma la realtà che si respira di romantico non ha nulla. Chi viaggia sulla Strada Statale 7, la Nola-Villa Literno o sull'Asse Mediano, vede tutt'intorno il fumo salire dalla terra, sente un odore acre che brucia in gola lasciando un sapore acido. Un odore cui non è possibile assuefarsi.\r\n\r\nCome è potuto accadere? Come è stato possibile intombare tanti rifiuti tossici, fino a renderne difficile se non impossibile l'estrazione dal suolo? C'è la via \"legale\". Da trent'anni diverse aziende del Nord hanno appaltato - e ancora appaltano - lo smaltimento dei loro rifiuti speciali a ditte specializzate, apparentemente legali, che riescono a fare enormi sconti. Di fronte al profitto non c'é etica che tenga: pecunia non olent. I soldi non puzzano. Basta un giro di fatture e il gioco è fatto.\r\nPoi c'é la via illegale. I fuochi. Un modo veloce, dannosissimo ma poco costoso di smaltire i rifiuti.\r\nQueste terre vivevano di pomodori, broccoli, zucchine, cicoria, cavolfiori, fave, peperoni. E poi arance, mandarini, mele, pere. La grande distribuzione ha iniziato a pagarli ai coltivatori campani sempre meno. Se non avessero accettato di abbassare i prezzi, li avrebbero acquistati in Libano, in Grecia, in Spagna. Così cade la barriera: l'agricoltura smette di essere la fonte primaria di guadagno per i contadini che spesso cedono o affittano una parte delle loro terre alle imprese, o a loro intermediari, per lo sversamento illecito di rifiuti.\r\nDal 1991 al 2013 sono state censite ben 82 inchieste per traffico di rifiuti che hanno incanalato veleni da ogni parte d’Italia per seppellirli direttamente nelle discariche legali e illegali delle province di Napoli e Caserta. Inchieste concluse con 915 ordinanze di custodia cautelare, 1.806 denunce, con il coinvolgimento di ben 443 aziende: la stragrande maggioranza di queste ultime con sede sociale al centro e al nord Italia.\r\nIn questo quarto di secolo, lungo le rotte dei traffici illeciti è viaggiato di tutto: scorie derivanti dalla metallurgia termica dell’alluminio, polveri di abbattimento fumi, morchia di verniciatura, reflui liquidi contaminati da metalli pesanti, amianto, terre inquinate provenienti da attività di bonifica. E ancora rifiuti prodotti da società o impianti, noti nel panorama nazionale, come quelli di petrolchimici storici del nostro Paese: i veleni dell’Acna di Cengio, i residui dell’ex Enichem di Priolo, i fanghi conciari della zona di Santa Croce.\r\nIn ventidue anni sono stati smaltiti nella Terra dei Fuochi circa 10 milioni di tonnellate di rifiuti di ogni specie. Un tir è in grado di trasportarne 25 tonnellate alla volta. Circa 410.905 camion carichi di rifiuti hanno attraversato mezza Italia terminando il loro tragitto nelle campagne del napoletano e nelle discariche abusive del casertano.\r\nCarmine Schiavone, l'esponente dei casalesi che ha raccontato tutta la storia, diceva che gli abitanti della Terra dei fuochi \"sarebbero tutti morti nell'arco di venti anni\".\r\nIl realismo di chi sa bene quali veleni siano stati bruciati e sepolti, quali veleni respirati, mangiati, bevuti.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\nrifiuti def","18 Dicembre 2013","2013-12-23 13:33:02","Dalle navi dei veleni alla terra dei fuochi",1387386310,[206,61,207,208],"http://radioblackout.org/tag/camorra/","http://radioblackout.org/tag/navi-dei-veleni/","http://radioblackout.org/tag/terra-dei-fuochi/",[29,15,210,33],"navi dei veleni",{"post_content":212,"tags":216},{"matched_tokens":213,"snippet":214,"value":215},[70],"definitivo nella storia dell'ecocidio della \u003Cmark>Campania\u003C/mark>. 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Tra gli imputati, l'ex governatore della Regione Campania ed ex sindaco di Napoli Antonio Bassolino, in compagnia di altri 27 tra cui si segnala in figlio di Cesare Romiti, Pier Giorgio.\r\n\"Assoluzione piena, per non aver commesso il fatto\", questo il responso di una giuria che sembra essere mossa più dalla necessità di chiudere in fretta la scomoda vicenda che dalla volontà di giungere ad una verità un po' più corrispondente ai fatti. Nessuno è stato perché molti sono Stato in questa vicenda. La sentenza lascia infatti senza colpevoli per \"disastro ambientale\" una delle vicende più gravi e dense di conseguenze della storia italiana.\r\nAi cittadini campani resta una probabilità molto alta di morire di cancro (come aveva predetto il pentito Schiavone) e la certezza che la bonifica delle tonnellate di materiale radioattivo sarà un nuovo lucrativo business che vedrà ancora una volta insieme amministrazioni locali e camorra, sotto lo sguardo distratto dello stato centrale. 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La sentenza lascia infatti senza colpevoli per \"disastro ambientale\" una delle vicende più gravi e dense di conseguenze della storia italiana.\r\nAi cittadini campani resta una probabilità molto alta di morire di cancro (come aveva predetto il pentito Schiavone) e la certezza che la bonifica delle tonnellate di materiale radioattivo sarà un nuovo lucrativo business che vedrà ancora una volta insieme amministrazioni locali e camorra, sotto lo sguardo distratto dello stato centrale. Ma le popolazioni campane non chinano la testa e iniziano apreparare la manifestazione ragionale del 16 novembre \"contro il biocidio\".\r\nAscolta l'intervista con Teo Lepore, attivista no gas casertano\r\nteo_bassolino",[260,262,264,266,268],{"matched_tokens":261,"snippet":251},[],{"matched_tokens":263,"snippet":79},[15],{"matched_tokens":265,"snippet":23},[],{"matched_tokens":267,"snippet":252},[],{"matched_tokens":269,"snippet":253},[],[271,276],{"field":36,"indices":272,"matched_tokens":273,"snippets":275},[101],[274],[15],[79],{"field":94,"matched_tokens":277,"snippet":257,"value":258},[70],{"best_field_score":98,"best_field_weight":99,"fields_matched":22,"num_tokens_dropped":48,"score":193,"tokens_matched":101,"typo_prefix_score":48},{"document":280,"highlight":312,"highlights":336,"text_match":96,"text_match_info":342},{"cat_link":281,"category":282,"comment_count":48,"id":283,"is_sticky":48,"permalink":284,"post_author":20,"post_content":285,"post_date":286,"post_excerpt":53,"post_id":283,"post_modified":287,"post_thumbnail":288,"post_thumbnail_html":289,"post_title":290,"post_type":58,"sort_by_date":291,"tag_links":292,"tags":303},[45],[47],"59466","http://radioblackout.org/2020/04/la-lotta-degli-abitanti-dellalto-casertano-contro-edison/","Nell'area campana in cui si registra già un'alta densità di industrie energetiche, è in corso il cantiere di una centrale termoelettrica a opera di Edison nel comune di Presenzano. Azienda leader nel settore energetico a livello italiano, Edison è tristemente nota anche per la recente sentenza che l'ha condannata a risarcimenti monetari per devastazione ambientale a Bussi (Pescara). La popolazione dell'Alto Casertano, consapevole dei rischi per l'ambiente e la salute che questo cantiere rappresenta e minaccia, lotta attivamente per opporsi alla sua realizzazione.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Biagio di Spazio Cales:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/edison-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\ne Teresa di Donne per l'Ambiente e Antica Terra di Lavoro:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/edison-2.mp3\"][/audio]","17 Aprile 2020","2020-04-17 11:26:19","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/edison-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"206\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/edison-300x206.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/edison-300x206.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/edison-1024x705.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/edison-768x529.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/edison.jpg 1440w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","La lotta degli abitanti dell'Alto Casertano contro Edison",1587122779,[293,61,294,295,296,297,298,299,300,301,302],"http://radioblackout.org/tag/ambiente/","http://radioblackout.org/tag/donne/","http://radioblackout.org/tag/edison/","http://radioblackout.org/tag/info/","http://radioblackout.org/tag/lotte/","http://radioblackout.org/tag/news/","http://radioblackout.org/tag/presenzano/","http://radioblackout.org/tag/radio-blackout/","http://radioblackout.org/tag/spazio-cales/","http://radioblackout.org/tag/terra/",[304,15,305,306,20,307,18,308,309,310,311],"Ambiente","donne","edison","lotte","presenzano","Radio Blackout","spazio cales","terra",{"tags":313},[314,316,318,320,322,324,326,328,330,332,334],{"matched_tokens":315,"snippet":304},[],{"matched_tokens":317,"snippet":79},[15],{"matched_tokens":319,"snippet":305},[],{"matched_tokens":321,"snippet":306},[],{"matched_tokens":323,"snippet":20},[],{"matched_tokens":325,"snippet":307},[],{"matched_tokens":327,"snippet":18},[],{"matched_tokens":329,"snippet":308},[],{"matched_tokens":331,"snippet":309},[],{"matched_tokens":333,"snippet":310},[],{"matched_tokens":335,"snippet":311},[],[337],{"field":36,"indices":338,"matched_tokens":339,"snippets":341},[101],[340],[15],[79],{"best_field_score":98,"best_field_weight":99,"fields_matched":101,"num_tokens_dropped":48,"score":343,"tokens_matched":101,"typo_prefix_score":48},"578730123365711977",6645,{"collection_name":58,"first_q":15,"per_page":14,"q":15},7,{"facet_counts":348,"found":372,"hits":373,"out_of":496,"page":101,"request_params":497,"search_cutoff":37,"search_time_ms":372},[349,358],{"counts":350,"field_name":356,"sampled":37,"stats":357},[351,354],{"count":352,"highlighted":353,"value":353},4,"frittura mista",{"count":101,"highlighted":355,"value":355},"19e59","podcastfilter",{"total_values":22},{"counts":359,"field_name":36,"sampled":37,"stats":371},[360,362,364,366,367,369],{"count":22,"highlighted":361,"value":361},"frittura mista radio fabbrica",{"count":101,"highlighted":363,"value":363},"1980",{"count":101,"highlighted":365,"value":365},"19-59",{"count":101,"highlighted":23,"value":23},{"count":101,"highlighted":368,"value":368},"terremoto",{"count":101,"highlighted":370,"value":370},"full time blues",{"total_values":14},5,[374,403,425,447,469],{"document":375,"highlight":390,"highlights":395,"text_match":398,"text_match_info":399},{"comment_count":48,"id":376,"is_sticky":48,"permalink":377,"podcastfilter":378,"post_author":379,"post_content":380,"post_date":381,"post_excerpt":53,"post_id":376,"post_modified":382,"post_thumbnail":383,"post_title":384,"post_type":385,"sort_by_date":386,"tag_links":387,"tags":389},"95353","http://radioblackout.org/podcast/frittura-mistaradio-fabbrica-04-02-2025/",[353],"fritturamista","Il primo argomento della trasmissione è stato quello delle lotte nel sociale, in particolare abbiamo avuto ospiti al telefono due ex lavoratrici dell'associazione Almaterra.\r\n\r\nTorniamo a parlare di questo settore, in occasione dell'invito ad un presidio che si terrà davanti al palagiustizia di Torino martedì 11 Febbraio, fatto girare in rete dalle stesse lavoratrici auto organizzate. Partendo proprio dalle motivazioni che hanno portato ad indire questo presidio, siamo andati a ripercorre le principali delle vicende capitate a queste donne che hanno iniziato ad operare in un'associazione che si dichiara nel proprio statuto trans-femminista, decisa a combattere le discriminazioni di razza e di genere, ma che a chi ci lavora somministra contratti di collaborazione, quando si richiede invece una presenza costante, de facto full time; oppure che per bocca di alcune dirigenti, si permette di infantilizzare le persone a cui presta servizio, anche su base razziale; fino ad arrivare all'episodio scatenante di questo primo licenziamento di una lavoratrice, (tra le nostre intervistate) che ha preso le difese della cuoca della mensa durante una lite con un'amministratrice dell'associazione ed è stata da quest'ultima aggredita verbalmente e fisicamente.\r\n\r\nLa reazione di chi ha subito questa aggressione è stata molto meno scomposta, ha mandato una lettera alle socie dell'amministrazione per chiedere che venisse indetto un momento di discussione collettiva su quello che era successo e la risposta da parte di Almaterra è stato il licenziamento della ragazza in questione. Certamente con questa storia non stiamo descrivendo l'atteggiamento meschino di una singola amministratrice o di una sola associazione, ma quello di un sistema che prima lentamente (e poi negli ultimi anni, sempre più velocemente) si è tramutato da ambito di cura alla persona a settore strategico di profitto per fondazioni bancarie, con l'approccio dirigenziale che ne consegue, come ci hanno raccontato per tanti altri vari risvolti le nostre ospiti intervistate.\r\n\r\nProprio per questo era stato chiamata anche un'assemblea tenutasi nel cortile del Cecchi Point a giugno 2024 con l'intento di unire le voci e le forze tra chi opera in questo ambito e riscontra problematiche molto simili l'un l'altra, cosa che sta lentamente avvendendo.\r\n\r\nPer informarvi a riguardo se lavorate nel sociale e non, vi invitiamo perciò ad unirvi al loro canale telegram Lottiamo nel sociale!\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/F_m_04_02_Ex-lavoratrici-Almaterra-su-condizioni-nel-lavoro-sociale-e-presidio-11febbraio.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nVi rimandiamo anche ad una puntata della trasmissione Ricongiunzioni sempre a riguardo delle lavoratrici di Almaterra\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl secondo approfondimento lo abbiamo fatto in collegamento telefonico con Mimì Ercolano, coordinatrice del SiCobas Napoli, sulle lotte dei lavoratori GLS di Napoli e provincia. Continua infatti incessante da mesi,la mobilitazione in risposta alla pessime situazioni lavorative, contrattuali e repressive di chi lavora in subappalto per questo colosso delle consegne. Vi proponiamo degli estratti da un loro comunicato stampa uscito a seguito delle violenze poliziesche subite, oltre che dai lavoratori stessi, anche nel fermo di Giuseppe D'Alesio, altro coordinatore del sindacato:\r\n\r\n\"Quella in corso alla GLS di Napoli non è una semplice \"vertenza per il reintegro dei licenziati\", bensì un grimaldello fondamentale per rilanciare un serio e credibile processo di emancipazione di migliaia di lavoratori e proletari, i quali soprattutto al sud sono alla mercé di sfruttatori senza scrupoli e sono costretti ad abbassare la testa e ad accettare salari da fame e condizioni di lavoro umilianti sotto perenne il ricatto dei licenziamenti e della disoccupazione dilagante.\r\n\r\nLo sciopero che tra ieri e oggi ha bloccato per quasi 20 ore consecutive i 2 principali magazzini TEMI-GLS di Napoli (Gianturco e Frattamaggiore) nel contesto di un riuscitissimo sciopero nazionale che ha visto fermarsi decine e decine di magazzini in tutte e 3 le filiere Fedit (GLS, SDA e BRT) ha inferto un colpo durissimo ai padroni e soprattutto alla TEMI di Francesco Tavassi, già da tempo smascherata a tutti gli effetti come la vera responsabile dei 58 licenziamenti ritorsivi e antisindacali e soprattutto come uno dei principali avamposti di precarietà e sfruttamento in Campania col beneplacito dei sindacati complici e collaborazionisti (su tutti la UIL).\r\n Fin dall'inizio di questa dura vertenza non avevamo alcun dubbio sul fatto che non appena questo sistema avesse iniziato a vacillare, sarebbe puntualmente giunta in suo soccorso la repressione dello stato e delle forze dell'ordine, tanto solerti nel tentare di fermare gli scioperi e salvare i profitti di Tavassi, quanto inerti e omertosi di fronte alle palesi illegalità e alle condotte antisindacali perpetrate nei magazzini TEMI. \r\n\r\n\r\nMa è stato proprio in queste ultime ore che stato e padroni hanno perso ogni \"freno inibitorio\": lo dimostrano le barricate di bancali \"anti-sciopero\" erette da Tavassi sulla strada d'accesso al magazzino di Gianturco (a proposito di blocchi stradali...), le identificazioni mirate nei confronti dei solidali provenienti dal presidio così come compiute dalla polizia la notte scorsa nei viali adiacenti al magazzino, la chiusura di tutti i cancelli di entrata per impedire ogni forma di sostegno agli scioperanti.\r\n\r\nGrazie a un mese e mezzo di lotta, il muro di connivenze che finora ha permesso a Temi di poter imporre in maniera indisturbata il proprio sistema di dumping salariale, inizia chiaramente a scricchiolare!\r\n\r\n\r\nE non sará di certo la repressione, ne tantomeno le misure anti-sciopero di Questura e governo a fermare la lotta!\r\n\r\n\r\nDa questa straordinaria giornata di mobilitazione i licenziati escono chiaramente rafforzati grazie al sostegno di migliaia di loro colleghi del SI Cobas che hanno scioperato in tutta Italia e grazie alla simpatia che va crescendo e diffondendosi nei loro confronti anche al di fuori dei luoghi di lavoro.\r\n\r\n\r\nL'unica lotta che si perde è quella che si abbandona!\r\n\r\n\r\nReintegro immediato per tutti i lavoratori TEMI-GLS licenziati!\"\r\n\r\n\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/F_m_04_02_Mimì-Ercolano-Coord.-Sicobas-Napoli-su-lotte-GLS.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\nIl terzo approfondimento lo abbiamo fatto i compagnia di Carlo Pallavicini Sicobas Piacenza sul sequestro di 46 milioni di euro da parte della procura di Milano ai danni di FedEx che, nel settore malato della logistica, ha usato contratti illeciti per avere manodopera a buon mercato evadendo le tasse.\r\nCon l'aiuto di Carlo abbiamo analizzato il caso dal punto di vista dei lavoratori che hanno preso consapevolezza da tempo sulle condizioni misere contrattuali e con la lotta in svariate occasioni hanno fatto la differenza.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/F_m_04_02_Carlo-SiCobas-Piacenza-su-sequestri-FedEx-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n ","6 Febbraio 2025","2025-02-06 22:26:37","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/photo_2025-01-16_18-38-14-200x110.jpg","frittura mista|radio fabbrica 04/02/2025","podcast",1738880605,[388],"http://radioblackout.org/tag/frittura-mista-radio-fabbrica/",[361],{"post_content":391},{"matched_tokens":392,"snippet":393,"value":394},[70],"di precarietà e sfruttamento in \u003Cmark>Campania\u003C/mark> col beneplacito dei sindacati complici","Il primo argomento della trasmissione è stato quello delle lotte nel sociale, in particolare abbiamo avuto ospiti al telefono due ex lavoratrici dell'associazione Almaterra.\r\n\r\nTorniamo a parlare di questo settore, in occasione dell'invito ad un presidio che si terrà davanti al palagiustizia di Torino martedì 11 Febbraio, fatto girare in rete dalle stesse lavoratrici auto organizzate. 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sciopero generale del 29 novembre\r\nPer questo approfondimento unico ci accompagnano in diretta le voci di Dario Fontana, sociologo e ricercatore, e Francesco Schettino,\r\n docente di Economia presso l’Università della Campania e redattore di Radio Grad.\r\nNella prima parte dell’approfondimento ci concentriamo sul contesto economico della riforma: fine degli aiuti del PNRR, economia in stagnazione, nuovo patto di stabilità europeo all’orizzonte, economia di guerra. Districarsi nella complessità del contesto nazionale e internazionale non è facile, è però fondamentale riconoscere che quelli che vediamo oggi sono i frutti di una crisi economica che accelera da decenni.\r\n\r\nIn nome del principio di austerità vengono meno politiche materiali e redistributive, avendo ogni anno una grande mole di debito pubblico da alimentare. La finanziaria del Governo Meloni è una legge di tagli, non di redistribuzione. Redistribuire non è possibile in questo contesto politico, la destra fascista è capo di un governo di classe, dominante, che non ha alcuna intenzione di sovvertire l’ordine di mercato.\r\n\r\nFa da sfondo l’economia di guerra. I dati sono allarmanti: aumento di più di due miliardi nella Difesa con la vendita di armi e munizioni che supera il 10 %. La Germania censisce e struttura la costruzione di nuovi bunker e teme entro il 2030 uno scontro diretto tra Russia e Nato.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/F_m_26_11_Approfondimento-sulla-finanziaria-con-Francesco-Schettino_1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nNella seconda parte dell’approfondimento ci occupiamo più nel dettaglio della situazione italiana.\r\n\r\nIl Sistema Sanitario Nazionale necessità di 3 miliardi di incremento per una tenuta minima, contro gli 1,2 sbloccati dal governo Meloni. La scuola subisce il taglio di più di 5.000 insegnanti e più di 2.000 personali ATA. La riforma Bernini standardizza il precariato universitario. Continua il blocco del turn-over nelle assunzioni nella Pubblica Amministrazione.\r\n\r\nPer chi lavora è oggettivo osservare l’erosione un’ultima parte del suo salario, oltre alla paga netta e i contributi pensionistici. Il riferimento è ai servizi pubblici, oggi sempre più difficoltosi da usufruire, in particolare per la sanità, il cui mercato privato è in vertiginosa crescita. Rivolgersi a essi ha costi importanti, che impattano per forza di cose sull’economia delle persone.\r\n\r\nIn questo schema il governo fascista al potere in Italia si sta muovendo con il più nostalgico dei mezzi a sua disposizione per la tutela del capitale e della classe dominante: l’esercizio del potere con modalità coercitive e non democratiche. Il Ddl sicurezza riduce ancor di più gli spiragli per l’espressione e la manifestazione del dissenso.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/F_m_26_11_Approfondimento-sulla-finanziaria-con-Francesco-Schettino_2.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nUltima parte la dedichiamo alle conclusioni.\r\n\r\nIl capitalismo sta distruggendo il mondo e sé stesso, la guerra sarà anche questa volta la sua storica via d’uscita?\r\n\r\n“Don’t look up!” tra visioni di futuro in contrasto alla propaganda capitalista e guerrafondaia.\r\n\r\nL’appuntamentoper la manifestazione regionale dello sciopero generale è alle ore 9:00 in piazza XVIII Dicembre. In coda al corteo è stato chiamato uno spezzone sociale e conflittuale dai sindacati di base, con la presenza anche della Rete Libere e Liberi di Lottare. Alle ore 7:30 è in programma un picchetto al Campus Luigi Einaudi contro tagli, Riforma Berini, guerre e precarietà.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/F_m_26_11_Approfondimento-sulla-finanziaria-con-Francesco-Schettino_3-lancio-sciopero-generale.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nI testi citati durante l’intervista sono:\r\n\r\n \tLa fabbrica del falso. Strategie della menzogna nella politica contemporanea di Vladimiro Giacchè, DeriveApprodi, 2011.\r\n \tOperazione austerità. Come gli economisti hanno aperto la strada al fascismo di Clara E. Mattei, Einaudi, 2022\r\n \tL'economia è politica. Clara E. Mattei, Fuoriscena, 2023","28 Novembre 2024","2024-11-28 10:25:31","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/taglisutagl@-200x110.png","frittura mista|radio fabbrica 26/11/2024",1732789531,[388],[361],{"post_content":417},{"matched_tokens":418,"snippet":419,"value":420},[70],"di Economia presso l’Università della \u003Cmark>Campania\u003C/mark> e redattore di Radio Grad.\r"," \r\nAnalisi spietata della Legge finanziaria e le motivazioni dello sciopero generale del 29 novembre\r\nPer questo approfondimento unico ci accompagnano in diretta le voci di Dario Fontana, sociologo e ricercatore, e Francesco Schettino,\r\n docente di Economia presso l’Università della \u003Cmark>Campania\u003C/mark> e redattore di Radio Grad.\r\nNella prima parte dell’approfondimento ci concentriamo sul contesto economico della riforma: fine degli aiuti del PNRR, economia in stagnazione, nuovo patto di stabilità europeo all’orizzonte, economia di guerra. Districarsi nella complessità del contesto nazionale e internazionale non è facile, è però fondamentale riconoscere che quelli che vediamo oggi sono i frutti di una crisi economica che accelera da decenni.\r\n\r\nIn nome del principio di austerità vengono meno politiche materiali e redistributive, avendo ogni anno una grande mole di debito pubblico da alimentare. La finanziaria del Governo Meloni è una legge di tagli, non di redistribuzione. Redistribuire non è possibile in questo contesto politico, la destra fascista è capo di un governo di classe, dominante, che non ha alcuna intenzione di sovvertire l’ordine di mercato.\r\n\r\nFa da sfondo l’economia di guerra. I dati sono allarmanti: aumento di più di due miliardi nella Difesa con la vendita di armi e munizioni che supera il 10 %. La Germania censisce e struttura la costruzione di nuovi bunker e teme entro il 2030 uno scontro diretto tra Russia e Nato.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/F_m_26_11_Approfondimento-sulla-finanziaria-con-Francesco-Schettino_1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nNella seconda parte dell’approfondimento ci occupiamo più nel dettaglio della situazione italiana.\r\n\r\nIl Sistema Sanitario Nazionale necessità di 3 miliardi di incremento per una tenuta minima, contro gli 1,2 sbloccati dal governo Meloni. La scuola subisce il taglio di più di 5.000 insegnanti e più di 2.000 personali ATA. La riforma Bernini standardizza il precariato universitario. Continua il blocco del turn-over nelle assunzioni nella Pubblica Amministrazione.\r\n\r\nPer chi lavora è oggettivo osservare l’erosione un’ultima parte del suo salario, oltre alla paga netta e i contributi pensionistici. 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FERMIAMO IL GENOCIDIO!!!\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/F_m_21_11_Beppe-SiCobas-su-iniziative-antimilitariste-in-Campania.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\nIl secondo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Dario della ex GKN a Campi Bisenzio (Fi) sullo stato della vertenza del collettivo di Fabbrica che si avvicina all'ora x:\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\nComunicazione 1, importante, a tutta la rete solidale: verso l’ora x\r\n\r\n1. Sono ripartiti i licenziamenti. Il nostro tempo sta scadendo. Qualsiasi attività di solidarietà o di appoggio a Gkn deve ormai fare i conti con questo tempo.\r\n\r\n2. L’ora x ad oggi è il primo gennaio 2024: i licenziamenti saranno definitivi e Gkn sarà trasformata definitivamente in una operazione immobiliare.\r\n\r\n3. Non c’è una terza via: Gkn stabilimento vuoto o fabbrica socialmente integrata. O simbolo del fatto che “loro”, in un modo o nell’altro, prima o poi vincono. O esempio del fatto, qui e ora, “noi possiamo”. Arrivati sull’orlo del baratro, spiccare il volo o cadere.\r\n\r\n4. Noi non abbiamo scelta, questo è il nostro posto di lavoro. Proveremo a resistere. Voi avete scelta: potete prendere atto di come sono andate le cose o giocarvi qua l’esistenza di un esempio concreto, a disposizione di nuovi rapporti di forza per il movimento sindacale, la giustizia sociale e il movimento climatico\r\n\r\n5. Siamo consapevoli del contesto. Siamo di fronte a una escalation bellica mondiale e a una strage a Gaza. Non siamo l’unica crisi aziendale, né l’unica vertenza esemplare. E non sgomitiamo di certo per essere più visibili o più urgenti di tutto il resto. Siamo solo una minuscola parte del tutto. Ma vi segnaliamo che questa minuscola parte è arrivata, qui e ora, all’epilogo. E si decide ora quale sarà questo epilogo. Quanto questo epilogo sia importante per i rapporti di forza complessivi, sta a voi valutarlo e deciderlo.\r\n\r\n6. Comunicare i diversi passaggi della lotta non è semplice. La controparte si è attrezzata con il tempo per inquinare ogni nostra narrazione, confonderla, ingarbugliarla, tecnicizzarla. Vi dobbiamo\r\nchiedere un surplus di attenzione, seguendo i nostri social, segnandovi nei gruppi info gkn su whatsapp (scrivere a 3478646481) o iscrivendovi al nostro canale Telegram\r\n\r\n\r\n\r\n\r\nhttps://t.me/infocollettivodifabbricagkn [1]\r\n\r\nSu insorgiamo.org [2], trovate:\r\n\r\n- un dossier riassuntivo dei diversi passaggi e della potenziale speculazione immobiliare\r\nhttps://insorgiamo.org/dossier-gkn/ [3]\r\n\r\n- tutte le info sul progetto cargobike\r\n\r\n\r\n\r\n\r\nhttps://insorgiamo.org/cargo-bike/ [4]\r\n\r\n- tutte le info sull’azionariato popolare\r\nhttps://insorgiamo.org/100x10-000/ [5]\r\n\r\n7. La reindustrializzazione dal basso è uno strumento di lotta e come tale deve dipendere dai tempi della lotta. Fondi per l’azionariato popolare, contributo per le cargobike, competenza per il piano fotovoltaico: tutte le attività legate o accelerano ora o diventano superflue.\r\n\r\n8. Non abbiamo più tempo. Non siamo più in grado di rispondere a singole proposte, singoli inviti, singole attività. Novembre è già quasi finito e dicembre è un mese reso corto dalle festività. Dobbiamo tagliare drasticamente su riunioni, call, iniziative. Lanciamo un Insorgiamo tour mirato all’ora x: Roma, Milano, Padova, Napoli, Torino. E sul piano internazionale: Vienna, Barcellona, forse Berlino, forse Londra. Chiediamo a tutte le realtà di convergere, per insorgere nelle date che verranno indicate.\r\n\r\n9. La road map verso l’ora x sarà caratterizzata da momenti di “alta convergenza crescente”: insorgiamo tour, sciopero generale il 17 novembre a Firenze, ci rimettiamo a testuggine, 2 e 3 dicembre “saremo coro”, 16 o 17 dicembre giornata di lotta. Vi chiediamo di tenervi libere e liberi,di continuare a convergere, per evitare e al contempo provare ad affrontare insieme l’ora x: il 31 dicembre alle h 00.00. Se non riusciamo a impedire l’ora x, il 31 dicembre e il primo gennaio, non prendete impegni. Dobbiamo continuare a stupire\r\n\r\n10. In questi giorni, giustizia climatica, sociale, mutualismo, fabbrica socialmente integrata, cura del territorio e della comunità, necessità della convergenza sembrano essere collassate tutte insieme in poche ore a Campi Bisenzio. Sembra tutto apparentemente casuale. In verità, è segno del fatto che ci preparavamo da tempo a questo tempo che ci viene incontro.\r\nChe abbiamo fatto delle scelte. I rapporti di forza sono schiaccianti, il contesto può sovrastarci, ma hai sempre un margine di scelta. Non puoi scegliere quando piove, ma puoi scegliere che persona sarai sotto la pioggia. Scegliamo insieme di non cadere.\r\n\r\n#insorgiamo [6]\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/F_m_21_11_Dario-exGKN-su-lancio-evento-31-dicembre-e-continuazione-lotta.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]","24 Novembre 2023","2023-11-24 17:10:11","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/402313253_18035050573720913_5342233810330345323_n-200x110.jpg","frittura mista|radio fabbrica 21/11/2023",1700845707,[],[],{"post_content":439},{"matched_tokens":440,"snippet":441,"value":442},[70],"provinciali del SI Cobas della \u003Cmark>Campania\u003C/mark> hanno indetto assieme alle reti"," \r\n\r\nIl primo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Beppe Dalessio del sicobas Salerno sullo sciopero nazionale contro il genocidio in Palestina:\r\ni coordinamenti provinciali del SI Cobas della \u003Cmark>Campania\u003C/mark> hanno indetto assieme alle reti territoriali di solidarietà col popolo palestinese e in continuità con la mobilitazione della scorsa settimana a Genova, un presidio al Porto di Salerno venerdì 17 Novembre per denunciare la presenza su uno dei terminal salernitani della compagnia israeliana ZIM, attiva nel trasporto di armi e materiale bellico diretto a Israele finalizzato allo sterminio del popolo palestinese a Gaza.\r\n?????? 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Quanto questo epilogo sia importante per i rapporti di forza complessivi, sta a voi valutarlo e deciderlo.\r\n\r\n6. Comunicare i diversi passaggi della lotta non è semplice. La controparte si è attrezzata con il tempo per inquinare ogni nostra narrazione, confonderla, ingarbugliarla, tecnicizzarla. Vi dobbiamo\r\nchiedere un surplus di attenzione, seguendo i nostri social, segnandovi nei gruppi info gkn su whatsapp (scrivere a 3478646481) o iscrivendovi al nostro canale Telegram\r\n\r\n\r\n\r\n\r\nhttps://t.me/infocollettivodifabbricagkn [1]\r\n\r\nSu insorgiamo.org [2], trovate:\r\n\r\n- un dossier riassuntivo dei diversi passaggi e della potenziale speculazione immobiliare\r\nhttps://insorgiamo.org/dossier-gkn/ [3]\r\n\r\n- tutte le info sul progetto cargobike\r\n\r\n\r\n\r\n\r\nhttps://insorgiamo.org/cargo-bike/ [4]\r\n\r\n- tutte le info sull’azionariato popolare\r\nhttps://insorgiamo.org/100x10-000/ [5]\r\n\r\n7. 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Oggi ancor di più a causa degli effetti della crisi sanitaria ed economica.\r\nBuon ascolto:\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/10/F_m_13_10_Movimento-disoccupati-7-Novembre.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\nLa seconda diretta:\r\n\r\n il Coordinamento Precari Scuola Torino partecipa al presidio il 14/10, davanti alla prefettura di Torino, nonostante la presenza dei sindacati confederali con la loro piattaforma:\r\nRivendichiamo:\r\n- blocco concorsi e prove concorsuali ( TFA) durante il periodo dell’emergenza sanitaria\r\n- assunzione per titoli e servizio dei docenti precari che abbiano svolto 36 mesi di servizio nelle scuole di ogni ordine e grado\r\n- assunzione dei docenti specializzati su sostegno con almeno 3 anni di servizio\r\n- per i docenti precari su sostegno che abbiano almeno 36 mesi di servizio specifico ma sono privi di specializzazione, garantire la formazione con valore abilitante e l’immissione in ruolo da gps sostegno.\r\nAi nostri microfoni Domenico del CNPS.\r\nBuon Ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/10/F_m_13_10_Coordinamento-Precari-della-Scuola.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\nLa terza e quarta diretta:\r\n\r\nritorniamo a parlare con i lavoratori dello spettacolo della loro difficile condizione, con l'aiuto di Rocco abbiamo raccontato l'esperienza di lotta con impatto scenico notevole tenutasi a Milano dove 500 \"flightcase\" hanno suonato con i lavoratori raccontando la loro condizione lavorativa: Un unico settore, un unico futuro.\r\nBuon ascolto\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/10/F_m_13_10_Bauli-in-piazza.mp3\"][/audio]\r\nSi chiude la puntata con un lavoratore dello spettacolo di Berlino, Matteo, che ci fa assaporare la differenza in tempi di covid delle condizioni lavorative.\r\nBuon ascolto\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/10/F_m_13_10_Testimonianza-tedesca-lavoratore-dello-spettacolo.mp3\"][/audio]","19 Ottobre 2020","2020-10-19 23:08:25","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/10/121473197_2110177515781677_5301744797509669943_o@@-200x110.jpg","Radio Fabbrica puntata del 13/10/20",1603148307,[],[],{"post_content":461},{"matched_tokens":462,"snippet":463,"value":464},[70],"del Sud ed alla Regione \u003Cmark>Campania\u003C/mark> per aprire definitivamente la strada","La prima diretta:\r\n\r\nAi nostri microfoni Eddy del Movimento di Lotta - Disoccupati \"7 Novembre\" su un'iniziativa del 7 ottobre:\r\nIl nostro movimento di lotta il 7/10 ha riempito Piazza Municipio, centinaia di disoccupate e disoccupati, hanno ottenuto incontro con la Città Metropolitana ed il Comune di Napoli.\r\nAbbiamo portato avanti le ragioni della nuova occupazione dello stabile in Vico Arena della Sanità ed abbiamo chiesto con forza l'impegno degli enti locali nel chiedere con urgenza un incontro al Ministero del Lavoro, al Ministro del Sud ed alla Regione \u003Cmark>Campania\u003C/mark> per aprire definitivamente la strada alla possibilità di sperimentare formazione e progettazione finalizzata alla garanzia di un salario ed un lavoro utile alle comunità, territori e Città partendo da quanto fino ad ora proposto. 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