","Eni & soci: devastazione di territori, tratta di persone e saccheggio di risorse","post",1525456006,[62,63,64,65,66,67,68],"http://radioblackout.org/tag/campi-di-concentramento/","http://radioblackout.org/tag/descalzi/","http://radioblackout.org/tag/devastazione/","http://radioblackout.org/tag/eni/","http://radioblackout.org/tag/migranti/","http://radioblackout.org/tag/oleodotti/","http://radioblackout.org/tag/tratta/",[32,70,71,72,73,74,75],"descalzi","devastazione","ENI","migranti","oleodotti","tratta",{"post_content":77,"post_title":84,"tags":87},{"matched_tokens":78,"snippet":82,"value":83},[79,80,81],"campi","di","concentramento","Il governo italiano finanzia i \u003Cmark>campi\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>concentramento\u003C/mark> in Libia e le milizie","Non solo Eni, ma (come titola il volantino \u003Cmark>di\u003C/mark> indizione della manifestazione) “prima gli italiani”, quelli responsabili \u003Cmark>di\u003C/mark> feroci deportazioni nel deserto, \u003Cmark>di\u003C/mark> mantenere \u003Cmark>campi\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> contenimento nel deserto, sovvenzionano missioni poliziesche e lobbizzano le missioni Onu a difesa \u003Cmark>di\u003C/mark> interessi e strade attraverso cui transitano droga, genti sradicate dagli interessi, dalla distruzione dell'ambiente e dalle stesse guerre scatenate dalle multinazionali dell'energia in un coacervo \u003Cmark>di\u003C/mark> interessi, centri nevraglici da difendere e istituire; usi impropri \u003Cmark>di\u003C/mark> religioni, diisioni etniche e milizie. Tutto diventa riconducibile a una sorta \u003Cmark>di\u003C/mark> risiko geopolitico fondato su oleodotti e controlli territoriali, spostamenti \u003Cmark>di\u003C/mark> mezzi navali ed eserciti legati al fabbisogno della società regolata dal capitale.\r\n\r\nSabato 5 maggio dalla stazione Centrale \u003Cmark>di\u003C/mark> Milano si muoverà un corteo contro tutto ciò a partire dalle 15, terminando in via Imbonati. Ne abbiamo parlato con Silvia, che ci ha anche accenanto a uno spezzone più legato agli aspetti affrontati dalle donne migranti infilate con i loro corpi in questo tritacarne del dio Idrocarburo, ecco cosa ci ha raccontato:\r\n\r\nManif vs Eni devastante\r\n\r\n\u003Cmark>Di\u003C/mark> seguito il volntino \u003Cmark>di\u003C/mark> indizione:\r\n\r\n\r\nAttacchiamo i padroni (prima gli italiani)\r\n\r\nGuerra all’esterno e militarizzazione della società segnano sempre \u003Cmark>di\u003C/mark> più il nostro presente. Per mantenere pacificate le “retrovie” mentre governi e multinazionali si lanciano nel saccheggio dell’Africa come prolungamento della loro concorrenza in Europa, i padroni soffiano sul vento razzista della guerra fra poveri. Vento che alimenta la proliferazione dei gruppi neofascisti, sempre più legittimati e protetti.\r\n\r\n\r\nIl governo italiano finanzia i \u003Cmark>campi\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>concentramento\u003C/mark> in Libia e le milizie che li gestiscono, l’ENI e le altre imprese \u003Cmark>di\u003C/mark> bandiera cercano \u003Cmark>di\u003C/mark> preservare e allargare i loro affari, ricorrendo a qualunque signoria della guerra locale, jihadisti compresi. Intanto il capitale locale, con l’individuazione \u003Cmark>di\u003C/mark> nuove sacche \u003Cmark>di\u003C/mark> gas, riapre scenari con Paesi direttamente coinvolti nella guerra \u003Cmark>di\u003C/mark> Siria, facendo presagire un ruolo ancor più incisivo della Turchia nel contenimento dei profughi, nonché \u003Cmark>di\u003C/mark> Israele come cane da guardia del Mediterraneo.\r\nLa manodopera \u003Cmark>di\u003C/mark> emigrati provenienti da terre depredate assicura un esercito \u003Cmark>di\u003C/mark> lavoratori e lavoratrici sotto ricatto e terrore, garantisce profitti a basso costo e rende possibile assoggettare anche i proletari indigeni a condizioni \u003Cmark>di\u003C/mark> vita sempre più precarie.\r\n\r\nIl razzismo \u003Cmark>di\u003C/mark> Stato afferma apertamente che per salvare la democraziabisogna rinchiudere i migranti a casa loro (eccezion fatta per quelli da selezionare per il capitalismo nostrano).\r\nMentre la politica internazionale \u003Cmark>di\u003C/mark> rapina sversa anche qui i suoi prodotti, dallo sfruttamento alle devastazioni ambientali (vedi TAP), in Niger si allarga il conflitto sociale contro le missioni occidentali.\r\n\r\nÈ sempre più urgente confrontarci sul tempo che fa, rilanciare la pratica della solidarietà internazionalista e schierarsi con le ragioni \u003Cmark>di\u003C/mark> chi lotta contro il colonialismo italiano.\r\n\r\nPer questo invitiamo tutte e tutti coloro che vogliono riaprire il conflitto sociale fuori e contro ogni compatibilità istituzionale, a due iniziative che si terranno a Milano.\r\n ",{"matched_tokens":85,"snippet":86,"value":86},[80,80,80],"Eni & soci: devastazione \u003Cmark>di\u003C/mark> territori, tratta \u003Cmark>di\u003C/mark> persone e saccheggio \u003Cmark>di\u003C/mark> risorse",[88,91,93,95,97,99,101],{"matched_tokens":89,"snippet":90},[79,80,81],"\u003Cmark>campi\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>concentramento\u003C/mark>",{"matched_tokens":92,"snippet":70},[],{"matched_tokens":94,"snippet":71},[],{"matched_tokens":96,"snippet":72},[],{"matched_tokens":98,"snippet":73},[],{"matched_tokens":100,"snippet":74},[],{"matched_tokens":102,"snippet":75},[],[104,109,112],{"field":36,"indices":105,"matched_tokens":106,"snippets":108},[48],[107],[79,80,81],[90],{"field":110,"matched_tokens":111,"snippet":82,"value":83},"post_content",[79,80,81],{"field":113,"matched_tokens":114,"snippet":86,"value":86},"post_title",[80,80,80],1736172819517538300,{"best_field_score":117,"best_field_weight":118,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":48,"score":119,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":48},"3315704398080",13,"1736172819517538411",{"document":121,"highlight":141,"highlights":157,"text_match":115,"text_match_info":165},{"cat_link":122,"category":123,"comment_count":48,"id":124,"is_sticky":48,"permalink":125,"post_author":51,"post_content":126,"post_date":127,"post_excerpt":54,"post_id":124,"post_modified":128,"post_thumbnail":129,"post_thumbnail_html":130,"post_title":131,"post_type":59,"sort_by_date":132,"tag_links":133,"tags":138},[45],[47],"44528","http://radioblackout.org/2017/11/schiavitu-stupri-torture-stragi-lintollerabile-retorica-sui-diritti-umani/","Il governo italiano mostra un aplomb invidiabile.\r\n\r\nLa scorsa settimana l’ONU condanna gli accordi italo-libici sulla repressione dei migranti, perché in Libia chi cerca di raggiungere l’Europa subisce violenze continue. Tanti muoiono. In mare, nel deserto, nelle prigioni.\r\n\r\nLa CNN ha diffuso un video in cui si mostrava un mercato di uomini e donne, messi all’asta come schiavi. Sono quelli che hanno speso tutto, le cui famiglie si sono dissanguate per farli partire ed ora non hanno più nulla. Chi non ha soldi ha ancora se stesso. I trafficanti vendono i migranti come schiavi. Un bel business: soldi dal governo italiano per non farli partire, pattugliatori italiani per ripescare chi parte e dimostrare affidabilità al cliente, vendita dei corpi in eccesso.\r\n\r\nSuccede dall’altra parte del Mediterraneo e non importa a nessuno.\r\n\r\nL’indignazione, il lutto sono solo di circostanza.\r\n\r\nLa retorica sui diritti umani diventa intollerabile di fronte all’ipocrisia istituzionale del governo che promette di protestare con i libici.\r\nE tanti saluti.\r\n\r\nD’altra parte l’Italia ha incassato negli anni innumeri condanne per violazioni dei diritti umani, tortura, senza che il governo di turno andasse oltre le parole di circostanza.\r\n \r\n\r\nNe abbiamo parlato con Alessandro Dal Lago, già docente all’Università di Genova, studioso delle migrazioni.\r\n\r\n \r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n \r\n\r\n2017 11 21 dal lago onu libia it\r\n\r\n ","21 Novembre 2017","2017-11-25 10:33:02","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/11/libia-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/11/libia-300x169.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/11/libia-300x169.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/11/libia-768x432.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/11/libia-1024x576.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/11/libia.jpg 1200w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Schiavitù, stupri, torture, stragi: l’intollerabile retorica sui diritti umani",1511281070,[62,134,135,136,137],"http://radioblackout.org/tag/immigrazione/","http://radioblackout.org/tag/italia/","http://radioblackout.org/tag/libia/","http://radioblackout.org/tag/schiavi-in-libia/",[32,19,139,24,140],"italia","schiavi in libia",{"post_content":142,"tags":146},{"matched_tokens":143,"snippet":144,"value":145},[80],"perché in Libia chi cerca \u003Cmark>di\u003C/mark> raggiungere l’Europa subisce violenze continue.","Il governo italiano mostra un aplomb invidiabile.\r\n\r\nLa scorsa settimana l’ONU condanna gli accordi italo-libici sulla repressione dei migranti, perché in Libia chi cerca \u003Cmark>di\u003C/mark> raggiungere l’Europa subisce violenze continue. Tanti muoiono. In mare, nel deserto, nelle prigioni.\r\n\r\nLa CNN ha diffuso un video in cui si mostrava un mercato \u003Cmark>di\u003C/mark> uomini e donne, messi all’asta come schiavi. Sono quelli che hanno speso tutto, le cui famiglie si sono dissanguate per farli partire ed ora non hanno più nulla. Chi non ha soldi ha ancora se stesso. I trafficanti vendono i migranti come schiavi. Un bel business: soldi dal governo italiano per non farli partire, pattugliatori italiani per ripescare chi parte e dimostrare affidabilità al cliente, vendita dei corpi in eccesso.\r\n\r\nSuccede dall’altra parte del Mediterraneo e non importa a nessuno.\r\n\r\nL’indignazione, il lutto sono solo \u003Cmark>di\u003C/mark> circostanza.\r\n\r\nLa retorica sui diritti umani diventa intollerabile \u003Cmark>di\u003C/mark> fronte all’ipocrisia istituzionale del governo che promette \u003Cmark>di\u003C/mark> protestare con i libici.\r\nE tanti saluti.\r\n\r\nD’altra parte l’Italia ha incassato negli anni innumeri condanne per violazioni dei diritti umani, tortura, senza che il governo \u003Cmark>di\u003C/mark> turno andasse oltre le parole \u003Cmark>di\u003C/mark> circostanza.\r\n \r\n\r\nNe abbiamo parlato con Alessandro Dal Lago, già docente all’Università \u003Cmark>di\u003C/mark> Genova, studioso delle migrazioni.\r\n\r\n \r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n \r\n\r\n2017 11 21 dal lago onu libia it\r\n\r\n ",[147,149,151,153,155],{"matched_tokens":148,"snippet":90},[79,80,81],{"matched_tokens":150,"snippet":19},[],{"matched_tokens":152,"snippet":139},[],{"matched_tokens":154,"snippet":24},[],{"matched_tokens":156,"snippet":140},[],[158,163],{"field":36,"indices":159,"matched_tokens":160,"snippets":162},[48],[161],[79,80,81],[90],{"field":110,"matched_tokens":164,"snippet":144,"value":145},[80],{"best_field_score":117,"best_field_weight":118,"fields_matched":21,"num_tokens_dropped":48,"score":166,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":48},"1736172819517538410",{"document":168,"highlight":189,"highlights":209,"text_match":220,"text_match_info":221},{"cat_link":169,"category":170,"comment_count":48,"id":171,"is_sticky":48,"permalink":172,"post_author":51,"post_content":173,"post_date":174,"post_excerpt":54,"post_id":171,"post_modified":175,"post_thumbnail":176,"post_thumbnail_html":177,"post_title":178,"post_type":59,"sort_by_date":179,"tag_links":180,"tags":185},[45],[47],"40271","http://radioblackout.org/2017/02/vertice-di-malta-muri-blocchi-campi-di-concentramento/","Venerdì 3 febbraio a Malta si è svolto il vertice Ue sui migranti, con il chiaro obbiettivo di blindare il confine con la Libia, bloccando le partenze.\r\nIn un’Europa divisa su tutto, l’unico accordo è sui muri, pattugliamenti, rastrellamenti, respingimenti. Nel Mediterraneo toccherà alla guardia costiera libica, pagata, attrezzata ed addestrata dall’Italia, il compito di bloccare i migranti.\r\nAl vertice l’UE ha appoggiato l’accordo sottoscritto il giorno precedente tra Italia e il governo di Al Sarraj.\r\n\r\nL’accordo l’Italia – Libia prevede soldi in cambio di polizia, controlli e centri di detenzione in Libia. Sebbene il protocollo siglato confermi gli accordi sottoscritti negli anni precedenti e, in particolare quello del 2008 tra il governo italiano e quello libico, oggi la Libia è divisa in almeno tre fazioni che rivendicano il potere e si spartiscono il paese. Ne consegue che difficilmente verrà bloccata la rotta. Un blocco che, sino al 2011 e alla guerra scatenata da Francia e Gran Bretagna per il controllo della Libia, è costato enormi sofferenze a migliaia di migranti picchiati, stuprati, uccisi, venduti. Un piano architettato a Roma e realizzato nelle prigioni e nei deserti libici. Lo stesso schema, ripetuto nel 2017, probabilmente renderà la strada della gente in viaggio più costosa, più pericolosa, più mortale.\r\nGli accordi promossi dal ministro dell’Interno Minniti e sostenuti dall’Unione Europea faranno migliaia di vittime, senza ottenere il risultato sperato, tuttavia saranno strumenti potenti per i governi di fronte alle tornate elettorali italiane, francesi, tedesche.\r\n\r\n \r\n\r\nUna dura condanna all’accordo arriva dall’Asgi, l’associazione studi giuridici sull’immigrazione che in un comunicato spiega: ” L’Ue e il governo italiano aggirano il dovere di accogliere persone in fuga da persecuzioni e guerre con una politica estera in materia di immigrazione basato in gran parte su accordi stipulati con con governi dittatoriali o incapaci di garantire l’incolumità dei propri cittadini. Con questi accordi, prosegue l’Asgi, l’Ue e l’Italia violano il principio di non refoulement in quanto esigono che paesi terzi blocchino, con l’uso della forza, il passaggio di persone con un chiaro bisogno di protezione internazionale”.\r\nDura anche la posizione del MEDU – Medici per diritti umani. Di seguito qualche stralcio dal loro comunicato:\r\n\r\n“La Libia è oggi per i migranti un grande campo di concentramento, sfruttamento e tortura gestito da una miriade di milizie, gruppi armati e bande criminali di dimensioni e caratteristiche tra le più svariate.\r\n\r\n \r\n\r\nL’accordo è inumano nel suo impianto perché ha palesemente come unico obiettivo quello di “fare muro” nel Canale di Sicilia per bloccare gli sbarchi in Italia senza preoccuparsi della sorte di centinaia di migliaia di donne, uomini e bambini destinati a rimanere intrappolati nell’inferno libico.\r\n\r\n \r\n\r\nI diritti umani, la cui difesa avrebbe dovuto essere l’asse portante dell’accordo, vengono citati solo una volta nel memorandum, nell’articolo 5, e in un modo che li fa apparire niente di più che un orpello di circostanza: “Le Parti si impegnano ad interpretare e applicare il presente Memorandum nel rispetto degli obblighi internazionali e degli accordi sui diritti umani di cui i due Paesi siano parte.”. Non dimentichiamoci che la Libia non ha neppure sottoscritto la Convenzione di Ginevra sui rifugiati del 1951.\r\n\r\n \r\n\r\nL’intensità e l’estensione delle violenze commesse sui migranti in Libia è di una gravità senza precedenti e gli operatori di Medici per i Diritti Umani (MEDU) ne sono quotidianamente testimoni nelle attività di cura e ascolto delle persone appena sbarcate in Italia e assistite nei progetti di riabilitazione delle vittime di tortura in Sicilia e a Roma (vedi ESODI Rotte migratorie dai paesi sub-sahariani verso l’Europa ).\r\n\r\n \r\n\r\nOltre il 90% dei migranti intercettati da MEDU ha subito torture, abusi e violenze ripetute, quasi sempre in Libia. Le pessime condizioni igienico-sanitarie e il disumano sovraffollamento, le quotidiane percosse e altri tipi di traumi contusivi sono le forme più comuni e generalizzate di maltrattamenti nei centri di detenzione e di sequestro .\r\n\r\n \r\n\r\nVi sono poi le percosse ai piedi (falaka); le torture per sospensione e posizioni stressanti (ammanettamento, posizione in piedi per un tempo prolungato, ecc); le ustioni provocate con gli strumenti più svariati; le minacce ai danni propri o delle proprie famiglie; gli stupri e gli oltraggi sessuali; gli oltraggi religiosi e altre forme di trattamenti degradanti; la privazione di cure mediche; il lavoro in condizioni di schiavitù, l’obbligo di assistere a torture e trattamenti crudeli ai danni di altre persone.\r\n\r\n \r\n\r\nNove migranti su dieci hanno dichiarato di aver visto qualcuno morire, essere ucciso, torturato o gravemente percosso. Come ricorda con indelebili parole uno di loro: ‘una volta che arrivi in Libia smetti di essere considerato un essere umano’.”\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nNe abbiamo parlato con Alessandro Dal Lago.\r\n\r\n \r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2017 02 07 malta dal lago","7 Febbraio 2017","2017-02-09 16:17:37","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/02/profughi-evidenza-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"188\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/02/profughi-evidenza-300x188.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/02/profughi-evidenza-300x188.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/02/profughi-evidenza-768x480.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/02/profughi-evidenza-1024x640.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/02/profughi-evidenza.jpg 1600w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Vertice di Malta. Muri, blocchi, campi di concentramento",1486490654,[181,182,183,134,184],"http://radioblackout.org/tag/accordoitalo-libico/","http://radioblackout.org/tag/blocchi/","http://radioblackout.org/tag/frontiere/","http://radioblackout.org/tag/vertice-di-malta/",[186,187,17,19,188],"accordoitalo-libico","blocchi","vertice di malta",{"post_content":190,"post_title":194,"tags":197},{"matched_tokens":191,"snippet":192,"value":193},[80,81],"i migranti un grande campo \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>concentramento\u003C/mark>, sfruttamento e tortura gestito da","Venerdì 3 febbraio a Malta si è svolto il vertice Ue sui migranti, con il chiaro obbiettivo \u003Cmark>di\u003C/mark> blindare il confine con la Libia, bloccando le partenze.\r\nIn un’Europa divisa su tutto, l’unico accordo è sui muri, pattugliamenti, rastrellamenti, respingimenti. Nel Mediterraneo toccherà alla guardia costiera libica, pagata, attrezzata ed addestrata dall’Italia, il compito \u003Cmark>di\u003C/mark> bloccare i migranti.\r\nAl vertice l’UE ha appoggiato l’accordo sottoscritto il giorno precedente tra Italia e il governo \u003Cmark>di\u003C/mark> Al Sarraj.\r\n\r\nL’accordo l’Italia – Libia prevede soldi in cambio \u003Cmark>di\u003C/mark> polizia, controlli e centri \u003Cmark>di\u003C/mark> detenzione in Libia. Sebbene il protocollo siglato confermi gli accordi sottoscritti negli anni precedenti e, in particolare quello del 2008 tra il governo italiano e quello libico, oggi la Libia è divisa in almeno tre fazioni che rivendicano il potere e si spartiscono il paese. Ne consegue che difficilmente verrà bloccata la rotta. Un blocco che, sino al 2011 e alla guerra scatenata da Francia e Gran Bretagna per il controllo della Libia, è costato enormi sofferenze a migliaia \u003Cmark>di\u003C/mark> migranti picchiati, stuprati, uccisi, venduti. Un piano architettato a Roma e realizzato nelle prigioni e nei deserti libici. Lo stesso schema, ripetuto nel 2017, probabilmente renderà la strada della gente in viaggio più costosa, più pericolosa, più mortale.\r\nGli accordi promossi dal ministro dell’Interno Minniti e sostenuti dall’Unione Europea faranno migliaia \u003Cmark>di\u003C/mark> vittime, senza ottenere il risultato sperato, tuttavia saranno strumenti potenti per i governi \u003Cmark>di\u003C/mark> fronte alle tornate elettorali italiane, francesi, tedesche.\r\n\r\n \r\n\r\nUna dura condanna all’accordo arriva dall’Asgi, l’associazione studi giuridici sull’immigrazione che in un comunicato spiega: ” L’Ue e il governo italiano aggirano il dovere \u003Cmark>di\u003C/mark> accogliere persone in fuga da persecuzioni e guerre con una politica estera in materia \u003Cmark>di\u003C/mark> immigrazione basato in gran parte su accordi stipulati con con governi dittatoriali o incapaci \u003Cmark>di\u003C/mark> garantire l’incolumità dei propri cittadini. Con questi accordi, prosegue l’Asgi, l’Ue e l’Italia violano il principio \u003Cmark>di\u003C/mark> non refoulement in quanto esigono che paesi terzi blocchino, con l’uso della forza, il passaggio \u003Cmark>di\u003C/mark> persone con un chiaro bisogno \u003Cmark>di\u003C/mark> protezione internazionale”.\r\nDura anche la posizione del MEDU – Medici per diritti umani. \u003Cmark>Di\u003C/mark> seguito qualche stralcio dal loro comunicato:\r\n\r\n“La Libia è oggi per i migranti un grande campo \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>concentramento\u003C/mark>, sfruttamento e tortura gestito da una miriade \u003Cmark>di\u003C/mark> milizie, gruppi armati e bande criminali \u003Cmark>di\u003C/mark> dimensioni e caratteristiche tra le più svariate.\r\n\r\n \r\n\r\nL’accordo è inumano nel suo impianto perché ha palesemente come unico obiettivo quello \u003Cmark>di\u003C/mark> “fare muro” nel Canale \u003Cmark>di\u003C/mark> Sicilia per bloccare gli sbarchi in Italia senza preoccuparsi della sorte \u003Cmark>di\u003C/mark> centinaia \u003Cmark>di\u003C/mark> migliaia \u003Cmark>di\u003C/mark> donne, uomini e bambini destinati a rimanere intrappolati nell’inferno libico.\r\n\r\n \r\n\r\nI diritti umani, la cui difesa avrebbe dovuto essere l’asse portante dell’accordo, vengono citati solo una volta nel memorandum, nell’articolo 5, e in un modo che li fa apparire niente \u003Cmark>di\u003C/mark> più che un orpello \u003Cmark>di\u003C/mark> circostanza: “Le Parti si impegnano ad interpretare e applicare il presente Memorandum nel rispetto degli obblighi internazionali e degli accordi sui diritti umani \u003Cmark>di\u003C/mark> cui i due Paesi siano parte.”. Non dimentichiamoci che la Libia non ha neppure sottoscritto la Convenzione \u003Cmark>di\u003C/mark> Ginevra sui rifugiati del 1951.\r\n\r\n \r\n\r\nL’intensità e l’estensione delle violenze commesse sui migranti in Libia è \u003Cmark>di\u003C/mark> una gravità senza precedenti e gli operatori \u003Cmark>di\u003C/mark> Medici per i Diritti Umani (MEDU) ne sono quotidianamente testimoni nelle attività \u003Cmark>di\u003C/mark> cura e ascolto delle persone appena sbarcate in Italia e assistite nei progetti \u003Cmark>di\u003C/mark> riabilitazione delle vittime \u003Cmark>di\u003C/mark> tortura in Sicilia e a Roma (vedi ESODI Rotte migratorie dai paesi sub-sahariani verso l’Europa ).\r\n\r\n \r\n\r\nOltre il 90% dei migranti intercettati da MEDU ha subito torture, abusi e violenze ripetute, quasi sempre in Libia. Le pessime condizioni igienico-sanitarie e il disumano sovraffollamento, le quotidiane percosse e altri tipi \u003Cmark>di\u003C/mark> traumi contusivi sono le forme più comuni e generalizzate \u003Cmark>di\u003C/mark> maltrattamenti nei centri \u003Cmark>di\u003C/mark> detenzione e \u003Cmark>di\u003C/mark> sequestro .\r\n\r\n \r\n\r\nVi sono poi le percosse ai piedi (falaka); le torture per sospensione e posizioni stressanti (ammanettamento, posizione in piedi per un tempo prolungato, ecc); le ustioni provocate con gli strumenti più svariati; le minacce ai danni propri o delle proprie famiglie; gli stupri e gli oltraggi sessuali; gli oltraggi religiosi e altre forme \u003Cmark>di\u003C/mark> trattamenti degradanti; la privazione \u003Cmark>di\u003C/mark> cure mediche; il lavoro in condizioni \u003Cmark>di\u003C/mark> schiavitù, l’obbligo \u003Cmark>di\u003C/mark> assistere a torture e trattamenti crudeli ai danni \u003Cmark>di\u003C/mark> altre persone.\r\n\r\n \r\n\r\nNove migranti su dieci hanno dichiarato \u003Cmark>di\u003C/mark> aver visto qualcuno morire, essere ucciso, torturato o gravemente percosso. Come ricorda con indelebili parole uno \u003Cmark>di\u003C/mark> loro: ‘una volta che arrivi in Libia smetti \u003Cmark>di\u003C/mark> essere considerato un essere umano’.”\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nNe abbiamo parlato con Alessandro Dal Lago.\r\n\r\n \r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2017 02 07 malta dal lago",{"matched_tokens":195,"snippet":196,"value":196},[80,79,80,81],"Vertice \u003Cmark>di\u003C/mark> Malta. Muri, blocchi, \u003Cmark>campi\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>concentramento\u003C/mark>",[198,200,202,204,206],{"matched_tokens":199,"snippet":186},[],{"matched_tokens":201,"snippet":187},[],{"matched_tokens":203,"snippet":17},[],{"matched_tokens":205,"snippet":19},[],{"matched_tokens":207,"snippet":208},[80],"vertice \u003Cmark>di\u003C/mark> malta",[210,212,214],{"field":113,"matched_tokens":211,"snippet":196,"value":196},[80,79,80,81],{"field":110,"matched_tokens":213,"snippet":192,"value":193},[80,81],{"field":36,"indices":215,"matched_tokens":217,"snippets":219},[216],4,[218],[80],[208],1736172819517014000,{"best_field_score":222,"best_field_weight":223,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":48,"score":224,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":48},"3315704397824",15,"1736172819517014139",{"document":226,"highlight":250,"highlights":258,"text_match":220,"text_match_info":263},{"cat_link":227,"category":228,"comment_count":48,"id":229,"is_sticky":48,"permalink":230,"post_author":51,"post_content":231,"post_date":232,"post_excerpt":54,"post_id":229,"post_modified":233,"post_thumbnail":234,"post_thumbnail_html":235,"post_title":236,"post_type":59,"sort_by_date":237,"tag_links":238,"tags":245},[45],[47],"40360","http://radioblackout.org/2017/02/la-banalita-delle-norme-listituzione-dei-nuovi-campi-di-concentramento/","Gli accordi libici di Gentiloni con una porzione di stato – che risulta oltretutto perdente rispetto alla Cirenaica di Haftar – sono la conclamazione che l'Europa ha superato la fase dei diritti umani, perché non esistono e non interessa che esistano nei vari paesi del mondo; semplificare nell'ottica del potere significa proprio ridurre le agibilità. Da un provvedimento grave (i gradi di giudizio) a uno anche peggiore (lo schiavismo applicato a uomini neri che si devono guadagnare la pagnotta gratuitamente, lavorando gratis) e poi si arriva alla summa della perversione legislativa (il Lager per conto terzi, per non disturbare la sensibilità). L'abolizione dell'appello nega persino i canonici tre gradi di giudizio del nostro sistema di garanzie minime (e già in materia di espulsioni se ne prevedono solo due), ma serve perché il diniego sia comminato in modo sempre più veloce e la costruzione di campi di concentramento vicino agli aeroporti rappresentano il tassello successivo della semplificazione della barbarie, che prevede di circoscrivere il più possibile il diritto d'asilo facendolo confinare con le strutture preposte alla deportazione, visto che la società liberaldemocratica non può venire meno ai suoi principi ma può collocare la loro negazione alla periferia, badando esclusivamente a mantenere intonsi gli affari che si sviluppano pelosamente attorno all'assistenza e all'accoglienza, esternalizzando tutto il resto, campi di concentramento compresi, affidati a kapo notoriamente spietati e aguzzini, per cui il filtro si sposterebbe del tutto dall'altra parte del Mediterraneo, in modo del tutto incontrollabile (fosse comuni, tortura, fame, stupri... tutto tollerato, consentito... preparato dall'occidente. Ma subappaltato).\r\n\r\nMentre i meno fortunati vengono fermati prima di sbarcare e poi rimpatriati, in territorio europeo si andrebbe a costituire una sorta di apartheid, dove i migranti sono cittadini di secondo livello, schiavi al lavoro in cambio di vitto e alloggio, in attesa di rimpatrio; oppure li aspetta una contenzione in strutture che sono pura propaganda, che li si chiami Ctp, Cie o Cpr: fumo negli occhi dei già abbastanza accecati cittadini europei, infoiati dal delirio securitario e dalla xenofobia, ma inutili anche in un'ottica repressiva. Paradossalmente – per chi crede – la loro penitenza deriva nella ampiamente condivisibile lettura di Gianluca Vitale (viste le molte comunità confessionali coinvolte nel \"volontariato\") dalla tradizione cattolica, votata al sacrificio in cambio del paradiso: bisogna un po' soffrire... ma forse queste persone hanno già ricevuto la loro dotazione di patimenti.\r\n\r\nQueste e altre analisi si possono ascoltare in questo flusso di coscienza di Gianluca, avvocato del Legal team, che gradualmente si indigna (e noi con lui) per morti, deportazioni di massa, nazionalismi, torture, razzismo, sfruttamento insito nel meccanismo funzionale al sistema in cui sono inseriti corpi ricattabili, precari e senza prospettive, a cominciare dal punto di partenza del loro viaggio... fino a immaginare una nuova Norimberga per questi criminali di guerra, nella storia che li inchioderà tra qualche anno. Non basta sperarlo.\r\n\r\nVitale","11 Febbraio 2017","2017-02-15 11:49:13","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/02/desolazione-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"225\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/02/desolazione-300x225.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/02/desolazione-300x225.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/02/desolazione-768x576.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/02/desolazione-1024x768.jpg 1024w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","La banalità delle norme: l'istituzione dei nuovi campi di concentramento",1486779044,[239,240,241,242,243,244],"http://radioblackout.org/tag/cie/","http://radioblackout.org/tag/cpr/","http://radioblackout.org/tag/deportazioni-etniche/","http://radioblackout.org/tag/gentiloni/","http://radioblackout.org/tag/minniti/","http://radioblackout.org/tag/schiavismo/",[246,15,247,248,26,249],"cie","deportazioni etniche","gentiloni","schiavismo",{"post_content":251,"post_title":255},{"matched_tokens":252,"snippet":253,"value":254},[80,79,80,81],"veloce e la costruzione \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>campi\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>concentramento\u003C/mark> vicino agli aeroporti rappresentano il","Gli accordi libici \u003Cmark>di\u003C/mark> Gentiloni con una porzione \u003Cmark>di\u003C/mark> stato – che risulta oltretutto perdente rispetto alla Cirenaica \u003Cmark>di\u003C/mark> Haftar – sono la conclamazione che l'Europa ha superato la fase dei diritti umani, perché non esistono e non interessa che esistano nei vari paesi del mondo; semplificare nell'ottica del potere significa proprio ridurre le agibilità. Da un provvedimento grave (i gradi \u003Cmark>di\u003C/mark> giudizio) a uno anche peggiore (lo schiavismo applicato a uomini neri che si devono guadagnare la pagnotta gratuitamente, lavorando gratis) e poi si arriva alla summa della perversione legislativa (il Lager per conto terzi, per non disturbare la sensibilità). L'abolizione dell'appello nega persino i canonici tre gradi \u003Cmark>di\u003C/mark> giudizio del nostro sistema \u003Cmark>di\u003C/mark> garanzie minime (e già in materia di espulsioni se ne prevedono solo due), ma serve perché il diniego sia comminato in modo sempre più veloce e la costruzione \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>campi\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>concentramento\u003C/mark> vicino agli aeroporti rappresentano il tassello successivo della semplificazione della barbarie, che prevede \u003Cmark>di\u003C/mark> circoscrivere il più possibile il diritto d'asilo facendolo confinare con le strutture preposte alla deportazione, visto che la società liberaldemocratica non può venire meno ai suoi principi ma può collocare la loro negazione alla periferia, badando esclusivamente a mantenere intonsi gli affari che si sviluppano pelosamente attorno all'assistenza e all'accoglienza, esternalizzando tutto il resto, \u003Cmark>campi\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>concentramento\u003C/mark> compresi, affidati a kapo notoriamente spietati e aguzzini, per cui il filtro si sposterebbe del tutto dall'altra parte del Mediterraneo, in modo del tutto incontrollabile (fosse comuni, tortura, fame, stupri... tutto tollerato, consentito... preparato dall'occidente. Ma subappaltato).\r\n\r\nMentre i meno fortunati vengono fermati prima \u003Cmark>di\u003C/mark> sbarcare e poi rimpatriati, in territorio europeo si andrebbe a costituire una sorta \u003Cmark>di\u003C/mark> apartheid, dove i migranti sono cittadini \u003Cmark>di\u003C/mark> secondo livello, schiavi al lavoro in cambio \u003Cmark>di\u003C/mark> vitto e alloggio, in attesa \u003Cmark>di\u003C/mark> rimpatrio; oppure li aspetta una contenzione in strutture che sono pura propaganda, che li si chiami Ctp, Cie o Cpr: fumo negli occhi dei già abbastanza accecati cittadini europei, infoiati dal delirio securitario e dalla xenofobia, ma inutili anche in un'ottica repressiva. Paradossalmente – per chi crede – la loro penitenza deriva nella ampiamente condivisibile lettura \u003Cmark>di\u003C/mark> Gianluca Vitale (viste le molte comunità confessionali coinvolte nel \"volontariato\") dalla tradizione cattolica, votata al sacrificio in cambio del paradiso: bisogna un po' soffrire... ma forse queste persone hanno già ricevuto la loro dotazione \u003Cmark>di\u003C/mark> patimenti.\r\n\r\nQueste e altre analisi si possono ascoltare in questo flusso \u003Cmark>di\u003C/mark> coscienza di Gianluca, avvocato del Legal team, che gradualmente si indigna (e noi con lui) per morti, deportazioni \u003Cmark>di\u003C/mark> massa, nazionalismi, torture, razzismo, sfruttamento insito nel meccanismo funzionale al sistema in cui sono inseriti corpi ricattabili, precari e senza prospettive, a cominciare dal punto \u003Cmark>di\u003C/mark> partenza del loro viaggio... fino a immaginare una nuova Norimberga per questi criminali \u003Cmark>di\u003C/mark> guerra, nella storia che li inchioderà tra qualche anno. Non basta sperarlo.\r\n\r\nVitale",{"matched_tokens":256,"snippet":257,"value":257},[79,80,81],"La banalità delle norme: l'istituzione dei nuovi \u003Cmark>campi\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>concentramento\u003C/mark>",[259,261],{"field":113,"matched_tokens":260,"snippet":257,"value":257},[79,80,81],{"field":110,"matched_tokens":262,"snippet":253,"value":254},[80,79,80,81],{"best_field_score":222,"best_field_weight":223,"fields_matched":21,"num_tokens_dropped":48,"score":264,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":48},"1736172819517014138",{"document":266,"highlight":288,"highlights":306,"text_match":220,"text_match_info":316},{"cat_link":267,"category":268,"comment_count":48,"id":269,"is_sticky":48,"permalink":270,"post_author":51,"post_content":271,"post_date":272,"post_excerpt":54,"post_id":269,"post_modified":273,"post_thumbnail":274,"post_thumbnail_html":275,"post_title":276,"post_type":59,"sort_by_date":277,"tag_links":278,"tags":283},[45],[47],"73464","http://radioblackout.org/2022/02/polonia-cariche-ed-arresti-al-corteo-contro-i-centri-di-detenzione/","Sabato scorso si è tenuto a Vengen un corteo internazionale promosso dalla rete No Border polacca. Il corteo, cui hanno partecipato anche no border tedeschi, ha cercato di raggiungere la prigione dove sono rinchiusi i migranti, ma è stato più volte attaccato dalla polizia con manganelli e gas lacrimogeni. Al termine della giornata diversi erano i feriti, due dei quali ricoverati in ospedale. Dieci persone sono state arrestate con l’accusa di aver attaccato la polizia. Questo reato in Polonia è sanzionato con la reclusione da uno a dieci anni.\r\nI compagni e le compagne hanno mantenuto un presidio fuori dalla caserma dove sono stati portati i manifestanti presi dalla polizia. In serata sono stati liberati tre compagn*, gli altri sette sono stati rilasciati lunedì sera. Ai fermati è stato impedito di avere un colloquio privato con il proprio avvocato: tutti sono stati oggetto di violenze fisiche e verbali. Un compagno vegano è stato preso in giro per aver richiesto del cibo senza carne o prodotti animali.\r\nI migranti reclusi hanno sentito la manifestazione e hanno dato segnali di apprezzamento.\r\nAnche all’interno di questi centri cresce la protesta. Dalla mattina del 9 febbraio, nel campo di concentramento di Wędrzyn i migranti hanno cominciato uno sciopero della fame. 130 persone di uno dei blocchi, si sono chiuse nelle loro camere ed hanno appeso all’esterno dei cartelli con la scritta “libertà”. Scioperi della fame e proteste sono partite anche in altri centri.\r\nMuri, filo spinato, barriere, finestre sbarrare e, fuori, carri armati, spari ed esplosioni.\r\nLi chiamano centri, ma sono campi di concentramento. Centinaia di persone sono state trattenute per mesi in queste prigioni, senza avere informazioni sul loro destino, senza avvocati, con un trattamento da vero lager, dove sono considerati numeri e non persone. La conseguenza sono stati tentativi di suicidio, crolli nervosi, peggioramento delle condizioni di salute.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Marco, un compagno che vive in Polonia\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/02/2022-02-15-marco-polonia.mp3\"][/audio]\r\n\r\n(Purtroppo gli ultimi sei o sette minuti sono andati persi per un buco nell’escopost)\r\n\r\nPer info: https://t.me/no_borders_team","15 Febbraio 2022","2022-02-15 15:47:48","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/02/photo_2022-02-12_20-58-07-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"256\" height=\"300\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/02/photo_2022-02-12_20-58-07-256x300.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/02/photo_2022-02-12_20-58-07-256x300.jpg 256w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/02/photo_2022-02-12_20-58-07.jpg 717w\" sizes=\"auto, (max-width: 256px) 100vw, 256px\" />","Polonia. Cariche ed arresti al corteo contro i centri di detenzione",1644939943,[279,280,281,282],"http://radioblackout.org/tag/corteo-contro-i-centri-di-detenzione/","http://radioblackout.org/tag/frontiera-tra-polonia-e-bielorussia/","http://radioblackout.org/tag/no-border/","http://radioblackout.org/tag/polonia/",[284,285,286,287],"corteo contro i centri di detenzione","frontiera tra polonia e bielorussia","no border","polonia",{"post_content":289,"post_title":293,"tags":296},{"matched_tokens":290,"snippet":291,"value":292},[79,80,81,80],"Li chiamano centri, ma sono \u003Cmark>campi\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>concentramento\u003C/mark>. Centinaia \u003Cmark>di\u003C/mark> persone sono state","Sabato scorso si è tenuto a Vengen un corteo internazionale promosso dalla rete No Border polacca. Il corteo, cui hanno partecipato anche no border tedeschi, ha cercato \u003Cmark>di\u003C/mark> raggiungere la prigione dove sono rinchiusi i migranti, ma è stato più volte attaccato dalla polizia con manganelli e gas lacrimogeni. Al termine della giornata diversi erano i feriti, due dei quali ricoverati in ospedale. Dieci persone sono state arrestate con l’accusa \u003Cmark>di\u003C/mark> aver attaccato la polizia. Questo reato in Polonia è sanzionato con la reclusione da uno a dieci anni.\r\nI compagni e le compagne hanno mantenuto un presidio fuori dalla caserma dove sono stati portati i manifestanti presi dalla polizia. In serata sono stati liberati tre compagn*, gli altri sette sono stati rilasciati lunedì sera. Ai fermati è stato impedito \u003Cmark>di\u003C/mark> avere un colloquio privato con il proprio avvocato: tutti sono stati oggetto \u003Cmark>di\u003C/mark> violenze fisiche e verbali. Un compagno vegano è stato preso in giro per aver richiesto del cibo senza carne o prodotti animali.\r\nI migranti reclusi hanno sentito la manifestazione e hanno dato segnali \u003Cmark>di\u003C/mark> apprezzamento.\r\nAnche all’interno \u003Cmark>di\u003C/mark> questi centri cresce la protesta. Dalla mattina del 9 febbraio, nel campo \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>concentramento\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> Wędrzyn i migranti hanno cominciato uno sciopero della fame. 130 persone \u003Cmark>di\u003C/mark> uno dei blocchi, si sono chiuse nelle loro camere ed hanno appeso all’esterno dei cartelli con la scritta “libertà”. Scioperi della fame e proteste sono partite anche in altri centri.\r\nMuri, filo spinato, barriere, finestre sbarrare e, fuori, carri armati, spari ed esplosioni.\r\nLi chiamano centri, ma sono \u003Cmark>campi\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>concentramento\u003C/mark>. Centinaia \u003Cmark>di\u003C/mark> persone sono state trattenute per mesi in queste prigioni, senza avere informazioni sul loro destino, senza avvocati, con un trattamento da vero lager, dove sono considerati numeri e non persone. La conseguenza sono stati tentativi \u003Cmark>di\u003C/mark> suicidio, crolli nervosi, peggioramento delle condizioni \u003Cmark>di\u003C/mark> salute.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Marco, un compagno che vive in Polonia\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/02/2022-02-15-marco-polonia.mp3\"][/audio]\r\n\r\n(Purtroppo gli ultimi sei o sette minuti sono andati persi per un buco nell’escopost)\r\n\r\nPer info: https://t.me/no_borders_team",{"matched_tokens":294,"snippet":295,"value":295},[80],"Polonia. Cariche ed arresti al corteo contro i centri \u003Cmark>di\u003C/mark> detenzione",[297,300,302,304],{"matched_tokens":298,"snippet":299},[80],"corteo contro i centri \u003Cmark>di\u003C/mark> detenzione",{"matched_tokens":301,"snippet":285},[],{"matched_tokens":303,"snippet":286},[],{"matched_tokens":305,"snippet":287},[],[307,309,311],{"field":110,"matched_tokens":308,"snippet":291,"value":292},[79,80,81,80],{"field":113,"matched_tokens":310,"snippet":295,"value":295},[80],{"field":36,"indices":312,"matched_tokens":313,"snippets":315},[48],[314],[80],[299],{"best_field_score":222,"best_field_weight":317,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":48,"score":318,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":48},14,"1736172819517014131",{"document":320,"highlight":340,"highlights":355,"text_match":220,"text_match_info":363},{"cat_link":321,"category":322,"comment_count":48,"id":323,"is_sticky":48,"permalink":324,"post_author":51,"post_content":325,"post_date":326,"post_excerpt":54,"post_id":323,"post_modified":327,"post_thumbnail":328,"post_thumbnail_html":329,"post_title":330,"post_type":59,"sort_by_date":331,"tag_links":332,"tags":336},[45],[47],"90620","http://radioblackout.org/2024/06/cpr-in-albania-e-stragi-in-mare/","Lo scorso fine settimana le frontiere della fortezza Europa hanno inghiottito le vite di decine di persone annegate nello Jonio e nel Mediterraneo centrale.\r\nIn Albania fervono i lavori per la costruzione del primo sistema detentivo amministrativo dell’Italia fuori dai propri confini.\r\nLunedì Piantedosi ha annunciato che entro l’estate verrà comunicata la lista dei siti dei nuovi CPR, che, sotto la supervisione del Ministero dell Difesa, verranno costruiti in ogni Regione. Si conferma quindi la decisione di inserire i CPR all’interno di aree del demanio militare, perché considerati cruciali per la sicurezza dello Stato. In altri termini si sancisce in modo anche formale che i Centri sono campi di concentramento per i prigionieri della guerra ai migranti poveri. A Torino, invece, viene ristrutturata la struttura di corso Brunelleschi, chiusa da marzo 2023, quando i reclusi lo distrussero completamente.\r\nNe abbiamo parlato con l’avvocato Gianluca Vitale\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/2024-06-18-cpr-albania-torino-vitale.mp3\"][/audio]","20 Giugno 2024","2024-06-20 16:36:36","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/cpr-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"109\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/cpr-300x109.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/cpr-300x109.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/cpr-1024x373.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/cpr-768x280.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/cpr.jpg 1320w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","CPR in Albania e stragi in mare",1718901396,[240,333,334,335],"http://radioblackout.org/tag/cpr-di-torino/","http://radioblackout.org/tag/cpr-in-albania/","http://radioblackout.org/tag/guerra-ai-migranti/",[15,337,338,339],"cpr di torino","cpr in albania","guerra ai migranti",{"post_content":341,"tags":345},{"matched_tokens":342,"snippet":343,"value":344},[79,80,81],"formale che i Centri sono \u003Cmark>campi\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>concentramento\u003C/mark> per i prigionieri della guerra","Lo scorso fine settimana le frontiere della fortezza Europa hanno inghiottito le vite \u003Cmark>di\u003C/mark> decine \u003Cmark>di\u003C/mark> persone annegate nello Jonio e nel Mediterraneo centrale.\r\nIn Albania fervono i lavori per la costruzione del primo sistema detentivo amministrativo dell’Italia fuori dai propri confini.\r\nLunedì Piantedosi ha annunciato che entro l’estate verrà comunicata la lista dei siti dei nuovi CPR, che, sotto la supervisione del Ministero dell Difesa, verranno costruiti in ogni Regione. Si conferma quindi la decisione \u003Cmark>di\u003C/mark> inserire i CPR all’interno \u003Cmark>di\u003C/mark> aree del demanio militare, perché considerati cruciali per la sicurezza dello Stato. In altri termini si sancisce in modo anche formale che i Centri sono \u003Cmark>campi\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>concentramento\u003C/mark> per i prigionieri della guerra ai migranti poveri. A Torino, invece, viene ristrutturata la struttura \u003Cmark>di\u003C/mark> corso Brunelleschi, chiusa da marzo 2023, quando i reclusi lo distrussero completamente.\r\nNe abbiamo parlato con l’avvocato Gianluca Vitale\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/2024-06-18-cpr-albania-torino-vitale.mp3\"][/audio]",[346,348,351,353],{"matched_tokens":347,"snippet":15},[],{"matched_tokens":349,"snippet":350},[80],"cpr \u003Cmark>di\u003C/mark> torino",{"matched_tokens":352,"snippet":338},[],{"matched_tokens":354,"snippet":339},[],[356,358],{"field":110,"matched_tokens":357,"snippet":343,"value":344},[79,80,81],{"field":36,"indices":359,"matched_tokens":360,"snippets":362},[34],[361],[80],[350],{"best_field_score":222,"best_field_weight":317,"fields_matched":21,"num_tokens_dropped":48,"score":364,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":48},"1736172819517014130",6646,{"collection_name":59,"first_q":32,"per_page":367,"q":32},6,12,{"facet_counts":370,"found":118,"hits":408,"out_of":930,"page":34,"request_params":931,"search_cutoff":37,"search_time_ms":932},[371,384],{"counts":372,"field_name":382,"sampled":37,"stats":383},[373,376,378,380],{"count":374,"highlighted":375,"value":375},8,"anarres",{"count":14,"highlighted":377,"value":377},"I Bastioni di Orione",{"count":34,"highlighted":379,"value":379},"liberation front",{"count":34,"highlighted":381,"value":381},"Bello come una prigione che brucia","podcastfilter",{"total_values":216},{"counts":385,"field_name":36,"sampled":37,"stats":406},[386,388,390,392,394,396,398,400,402,404],{"count":14,"highlighted":387,"value":387},"Bastioni di Orione",{"count":21,"highlighted":389,"value":389},"guerra",{"count":34,"highlighted":391,"value":391},"l faud",{"count":34,"highlighted":393,"value":393},"Yanomami",{"count":34,"highlighted":395,"value":395},"sud america",{"count":34,"highlighted":397,"value":397},"rock en Caux",{"count":34,"highlighted":399,"value":399},"Schiere Nere",{"count":34,"highlighted":401,"value":401},"raffaello regoli",{"count":34,"highlighted":403,"value":403},"anarchici contro il nazismo",{"count":34,"highlighted":405,"value":405},"resistenza anarchica tedesca",{"total_values":407},91,[409,451,488,854,881,908],{"document":410,"highlight":425,"highlights":439,"text_match":220,"text_match_info":450},{"comment_count":48,"id":411,"is_sticky":48,"permalink":412,"podcastfilter":413,"post_author":414,"post_content":415,"post_date":416,"post_excerpt":54,"post_id":411,"post_modified":417,"post_thumbnail":418,"post_title":419,"post_type":420,"sort_by_date":421,"tag_links":422,"tags":424},"85347","http://radioblackout.org/podcast/bastioni-di-orione-23-11-2023-gli-houti-vogliono-entrare-dalla-porta-principale-nella-contesa-mediorientale-panama-estallido-social-contro-il-modello-estrattivista-milei-evoca-il-sogno-dell-a/",[377],"radiokalakuta","Bastioni di Orione con Laura Silvia Battaglia esperta del conflitto in Yemen e dell'aerea mediorientale,approfondisce il ruolo degli Houti nel contesto dell'aggressione a Gaza e gli equilibri in un area estremamente sensibile come quella del golfo di Aden. La ripresa delle relazioni tra Arabia Saudita e Iran con il sostegno della Cina fa presumere un prossimo disimpegno di Riyad dalla guerra in Yemen e l'attivismo degli Houti una richiesta implicita di legittimazione come entità statuale in relazione ad un equilibrio futuro della regione .\r\n\r\nCon Laura Silvia Battaglia parliamo anche della sua esperienza a Gaza e delle prospettive della striscia in relazione ai progetti di sfruttamento delle imponenti riserve di gas offshore a largo delle coste palestinesi ,nonchè dei progetti di gentrificazione con il sostegno dei fondi emiratini .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/BASTIONI-23112023-LAURA-SILVIA-BATTAGLIA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nCon Diego Battistessa docente universitario, ricercatore, consulente, scrittore ed esperto di America Latina parliamo della situazione di Panama dove da mesi decine di migliaia di persone hanno partecipato alle manifestazioni indette contro l’aggiudicazione di una concessione ad una filiale locale della multinazionale canadese First Quantum Minerals per lo sfruttamento della più grande miniera di rame di tutta l’America Centrale, in un clima di forte malcontento nei confronti del governo. Lo scorso anno era stato l’aumento del prezzo del cibo, delle medicine e del carburante deciso dal governo di Laurentino Cortizo a scatenare la rabbia della popolazione, ed ora le proteste sono esplose di nuovo. La decisione del governo consente alla compagnia canadese lo sfruttamento del sito minerario per 20 anni,con conseguenze disastrose per l'ecosistema complesso dei 12000 ettari del distretto di Donoso e compromette le risorse per il sostentamento dei popoli indigene che risiedono nella zona.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/BASTIONI-23112023-PANAMA-BATTISTESSA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nCommentiamo l'esito delle elezioni in Argentina che hanno registrato una sconfitta storica del peronismo e la vittoria di Milei personaggio televisivo fautore di un liberalismo selvaggio ,seguace della scuola austriaca di Von Hayek e che si propone di privatizzare i servizi sociali ,svendere gli asset dello stato ,dollarizzare l'economia,distruggere la Banca centrale e altre amenità del genere.\r\n\r\nIn realtà il programma di Milei è sostenuto dagli ambienti legati all'ex presidente Macrì legati a interessi speculativi e finanziari che mirano alla svendita delle richezze del paese e implementare politiche di austerity e deflazione con conseguenze nefaste per il potere di acquisto delle classi subalterne.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/BASTIONI-DI-ORIONE-23112023-ARGENTINA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nInfine con Carlo Greppi storico e scrittore ,prendendo spunto da un ricordo di Angelo del Boca storico del colonialismo italiano tenutosi al polo del '900 ,parliamo della memoria negata delle nefandezze del colonialismo italiano ,l'amnesia collettiva ,strutturale ,pervasiva e voluta sulla vicenda coloniale ,ancora travisata dal mito degli \"italiani brava gente\" . La storia coloniale sembra appartenere ad una narrazione secondaria mentre invece informa di senso la storia nazionale con i suoi strascichi di razzismo e suprematismo bianco che ancora sopravvivono nel sentire comune .La mancanza di una riflessione collettiva critica sulle stragi coloniali ,da quella di Addis Abeba del febbraio 1937 ,all'uso dei gas ai campi di concentramento libici ,ha consentito l'impunità per i massacratori come Graziani consentendo agli eredi del fascismo di rivendicare quelle orrende gesta .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/CarloGreppi.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n ","25 Novembre 2023","2023-11-26 09:34:41","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/blade-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 23/11/2023- GLI HOUTI VOGLIONO ENTRARE DALLA PORTA PRINCIPALE NELLA CONTESA MEDIORIENTALE-PANAMA \"ESTALLIDO SOCIAL\" CONTRO IL MODELLO ESTRATTIVISTA-MILEI EVOCA IL SOGNO DELL' \"ARGENTINA POTENCIA\" MA PREPARA LA MACELLERIA SOCIALE-LA MEMORIA NEGATA SULLE NEFANDEZZE DEL COLONIALISMO ITALIANO .","podcast",1700939577,[423],"http://radioblackout.org/tag/bastioni-di-orione/",[387],{"post_content":426,"post_title":430,"tags":435},{"matched_tokens":427,"snippet":428,"value":429},[79,80,81],"1937 ,all'uso dei gas ai \u003Cmark>campi\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>concentramento\u003C/mark> libici ,ha consentito l'impunità per","Bastioni \u003Cmark>di\u003C/mark> Orione con Laura Silvia Battaglia esperta del conflitto in Yemen e dell'aerea mediorientale,approfondisce il ruolo degli Houti nel contesto dell'aggressione a Gaza e gli equilibri in un area estremamente sensibile come quella del golfo \u003Cmark>di\u003C/mark> Aden. La ripresa delle relazioni tra Arabia Saudita e Iran con il sostegno della Cina fa presumere un prossimo disimpegno \u003Cmark>di\u003C/mark> Riyad dalla guerra in Yemen e l'attivismo degli Houti una richiesta implicita \u003Cmark>di\u003C/mark> legittimazione come entità statuale in relazione ad un equilibrio futuro della regione .\r\n\r\nCon Laura Silvia Battaglia parliamo anche della sua esperienza a Gaza e delle prospettive della striscia in relazione ai progetti \u003Cmark>di\u003C/mark> sfruttamento delle imponenti riserve \u003Cmark>di\u003C/mark> gas offshore a largo delle coste palestinesi ,nonchè dei progetti \u003Cmark>di\u003C/mark> gentrificazione con il sostegno dei fondi emiratini .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/BASTIONI-23112023-LAURA-SILVIA-BATTAGLIA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nCon Diego Battistessa docente universitario, ricercatore, consulente, scrittore ed esperto \u003Cmark>di\u003C/mark> America Latina parliamo della situazione \u003Cmark>di\u003C/mark> Panama dove da mesi decine \u003Cmark>di\u003C/mark> migliaia \u003Cmark>di\u003C/mark> persone hanno partecipato alle manifestazioni indette contro l’aggiudicazione \u003Cmark>di\u003C/mark> una concessione ad una filiale locale della multinazionale canadese First Quantum Minerals per lo sfruttamento della più grande miniera \u003Cmark>di\u003C/mark> rame \u003Cmark>di\u003C/mark> tutta l’America Centrale, in un clima \u003Cmark>di\u003C/mark> forte malcontento nei confronti del governo. Lo scorso anno era stato l’aumento del prezzo del cibo, delle medicine e del carburante deciso dal governo \u003Cmark>di\u003C/mark> Laurentino Cortizo a scatenare la rabbia della popolazione, ed ora le proteste sono esplose \u003Cmark>di\u003C/mark> nuovo. La decisione del governo consente alla compagnia canadese lo sfruttamento del sito minerario per 20 anni,con conseguenze disastrose per l'ecosistema complesso dei 12000 ettari del distretto \u003Cmark>di\u003C/mark> Donoso e compromette le risorse per il sostentamento dei popoli indigene che risiedono nella zona.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/BASTIONI-23112023-PANAMA-BATTISTESSA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nCommentiamo l'esito delle elezioni in Argentina che hanno registrato una sconfitta storica del peronismo e la vittoria \u003Cmark>di\u003C/mark> Milei personaggio televisivo fautore \u003Cmark>di\u003C/mark> un liberalismo selvaggio ,seguace della scuola austriaca \u003Cmark>di\u003C/mark> Von Hayek e che si propone \u003Cmark>di \u003C/mark> privatizzare i servizi sociali ,svendere gli asset dello stato ,dollarizzare l'economia,distruggere la Banca centrale e altre amenità del genere.\r\n\r\nIn realtà il programma \u003Cmark>di\u003C/mark> Milei è sostenuto dagli ambienti legati all'ex presidente Macrì legati a interessi speculativi e finanziari che mirano alla svendita delle richezze del paese e implementare politiche \u003Cmark>di\u003C/mark> austerity e deflazione con conseguenze nefaste per il potere \u003Cmark>di\u003C/mark> acquisto delle classi subalterne.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/BASTIONI-DI-ORIONE-23112023-ARGENTINA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nInfine con Carlo Greppi storico e scrittore ,prendendo spunto da un ricordo \u003Cmark>di\u003C/mark> Angelo del Boca storico del colonialismo italiano tenutosi al polo del '900 ,parliamo della memoria negata delle nefandezze del colonialismo italiano ,l'amnesia collettiva ,strutturale ,pervasiva e voluta sulla vicenda coloniale ,ancora travisata dal mito degli \"italiani brava gente\" . La storia coloniale sembra appartenere ad una narrazione secondaria mentre invece informa \u003Cmark>di\u003C/mark> senso la storia nazionale con i suoi strascichi \u003Cmark>di\u003C/mark> razzismo e suprematismo bianco che ancora sopravvivono nel sentire comune .La mancanza \u003Cmark>di\u003C/mark> una riflessione collettiva critica sulle stragi coloniali ,da quella \u003Cmark>di\u003C/mark> Addis Abeba del febbraio 1937 ,all'uso dei gas ai \u003Cmark>campi\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>concentramento\u003C/mark> libici ,ha consentito l'impunità per i massacratori come Graziani consentendo agli eredi del fascismo \u003Cmark>di\u003C/mark> rivendicare quelle orrende gesta .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/CarloGreppi.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n ",{"matched_tokens":431,"snippet":433,"value":434},[432],"DI","BASTIONI \u003Cmark>DI\u003C/mark> ORIONE 23/11/2023- GLI HOUTI VOGLIONO","BASTIONI \u003Cmark>DI\u003C/mark> ORIONE 23/11/2023- GLI HOUTI VOGLIONO ENTRARE DALLA PORTA PRINCIPALE NELLA CONTESA MEDIORIENTALE-PANAMA \"ESTALLIDO SOCIAL\" CONTRO IL MODELLO ESTRATTIVISTA-MILEI EVOCA IL SOGNO DELL' \"ARGENTINA POTENCIA\" MA PREPARA LA MACELLERIA SOCIALE-LA MEMORIA NEGATA SULLE NEFANDEZZE DEL COLONIALISMO ITALIANO .",[436],{"matched_tokens":437,"snippet":438,"value":438},[80],"Bastioni \u003Cmark>di\u003C/mark> Orione",[440,442,444],{"field":110,"matched_tokens":441,"snippet":428,"value":429},[79,80,81],{"field":113,"matched_tokens":443,"snippet":433,"value":434},[432],{"field":36,"indices":445,"matched_tokens":446,"snippets":448,"values":449},[48],[447],[80],[438],[438],{"best_field_score":222,"best_field_weight":317,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":48,"score":318,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":48},{"document":452,"highlight":464,"highlights":476,"text_match":220,"text_match_info":487},{"comment_count":48,"id":453,"is_sticky":48,"permalink":454,"podcastfilter":455,"post_author":414,"post_content":456,"post_date":457,"post_excerpt":54,"post_id":453,"post_modified":458,"post_thumbnail":459,"post_title":460,"post_type":420,"sort_by_date":461,"tag_links":462,"tags":463},"80246","http://radioblackout.org/podcast/bastioni-di-orione-16-02-2023-honduras-esercito-ed-oligarchi-detengono-ancora-il-potere-la-sinistra-vince-le-elezioni-ma-usa-gli-stessi-metodi-di-bukele-nella-guerra-alle-pandillas-yekatit-12-l/",[377]," \r\n\r\nBastioni di Orione racconta della situazione in Honduras con Andrea Cegna redattore di Radio Onda d'urto rientrato da un recente viaggio nel paese ,dove continuano ad imperversare miseria e violenza ,frutti avvelenati delle politiche imperiali nordamericani che hanno imposto gli interessi delle multinazionali e sfruttato la posizione strategica dell'Honduras nella guerra controinsurrezionale che negli anni'80 l'amministrazione Reagan ha combattutto contro i sandinisti . Nonostante la vittoria elettorale del novembre 2021 del fronte di sinistra \"Libre \"e l'elezione a presidente di Xiomara Castro ,il potere reale è ancora in mano all'esercito e ai latifondisti ,la violenza delle pandillas scuote profondamente la società hondurena e l'unico rimedio che riesce a trovare il governo è aumentare la repressione . Le associazioni dei popoli Garifuna e Lenca continuano la loro battaglia per la difesa del territorio aggredito dagli appettiti delle multinazionali, e richiedono l'apertura di un dialogo con un governo ritenuto amico .Per combattere le bande criminali Xiomara Castro ha adottato il modello del presidente autocrate del Salvador ,Bukele ,inasprendo la repressione sopratutto in alcuni quartieri della capitale mentre continua il flusso migratorio dei cittadini dell'Honduras verso gli Stati Uniti .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/BASTIONI-160223-HONDURAS.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nCon Silvano Falocco della rete Yekatit 12 parliamo del \"giorno dei martiri\" che ricorda il massacro compiuto dagli italiani ad Addis Abeba il 19/02/1937 , in seguito ad un attentato purtroppo fallito contro il vicerè d'Etiopia ,il massacratore Rodolfo Graziani ,si scatenò un immane rappresaglia cui presero parte camicie nere,operai ,impiegati coloniali italiani contro gli etiopi ,nel giro di tre giorni ne furono massacrati quasi 30000 ,ci furono centinaia di prigionieri e di deportati nei campi di concentramento di Danane e Nocra .\r\n\r\nIn seguito le bande fasciste al comando del generale Pietro Maletti su ordine di Graziani massacrarono quasi 2000 persone appartenenti alla comunità monastica del villaggio conventuale di Debra Libanos dove gli italiani sospettavano si fossero rifugiati gli attentatori.\r\n\r\nAnni di sottovalutazione e di copevole oblio hanno alimentato il mito degli \" italiani brava gente \",ora a distanza di 86 anni si tenta di fare una riflessione collettiva sulla memoria del colonialismo italiano in occasione del 19 febbraio con una serie d'iniziative che si terranno in questa settimana a Roma animate dalla rete Yekatit 12 ,incentrate anche sulla questione della odonomastica stradale poiche' ancora troppe strade sono intitolate a personaggi e luoghi legati al colonialisno in maniera colpevolmente acritica .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nLink della puntata dedicata allla ricostruzione del massacro di Addis Abeba andata in onda su Radio blackout il 16 febbraio di due anni fa.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/podcast/yekatit-12-19-febbraio-1937-strage-di-addis-abeba/\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/BASTIONI-160223-GIORNO-DEI-MARTIRI.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nInfine con Murat Cinar giornalista turco spesso ospite della nostra trasmissione ,parliamo delle conseguenze del disastroso terremoto che ha sconvolto la Turchia ,le ricadute sulla credibilità di Erdogan ,i riflessi sulle prossime elezioni di maggio,il tentativo da parte di Erdogan di creare dei capri espiatori per distogliere l'attenzione dalle gravi responsabilità della sua politica che ha favorito speculatori e palazzinari ,le conseguenze del sisma sugli scenari geopolitici della regione e le relazioni fra la Siria ,la Turchia e la Russia, il fronte dei rifugiati siriani sulla cui pelle Erdogan gioca una losca partita .\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/BASTIONI-160223-MURAT.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n ","19 Febbraio 2023","2023-02-19 23:27:17","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/blade-1-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 16/02/2023-HONDURAS : ESERCITO ED OLIGARCHI DETENGONO ANCORA IL POTERE , LA SINISTRA VINCE LE ELEZIONI MA USA GLI STESSI METODI DI BUKELE NELLA GUERRA ALLE PANDILLAS - YEKATIT 12 ,LA STRAGE DEL 19 FEBBRAIO DEL 1937 AD ADDIS ABEBA CRIMINE DEL COLONIALISMO ITALIANO CHE QUALCUNO SI OSTINA A RICORDARE NONOSTANTE LA RIMOZIONE COLLETTIVA-TURCHIA DOPO IL TERREMOTO ERDOGAN ALLA CACCIA DI CAPRI ESPIATORI PER AGGRAPPARSI ANCORA AL POTERE.",1676848383,[423],[387],{"post_content":465,"post_title":469,"tags":473},{"matched_tokens":466,"snippet":467,"value":468},[80,79,80,81,80],"prigionieri e \u003Cmark>di\u003C/mark> deportati nei \u003Cmark>campi\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>concentramento\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> Danane e Nocra .\r\n\r\nIn"," \r\n\r\nBastioni \u003Cmark>di\u003C/mark> Orione racconta della situazione in Honduras con Andrea Cegna redattore \u003Cmark>di \u003C/mark> Radio Onda d'urto rientrato da un recente viaggio nel paese ,dove continuano ad imperversare miseria e violenza ,frutti avvelenati delle politiche imperiali nordamericani che hanno imposto gli interessi delle multinazionali e sfruttato la posizione strategica dell'Honduras nella guerra controinsurrezionale che negli anni'80 l'amministrazione Reagan ha combattutto contro i sandinisti . Nonostante la vittoria elettorale del novembre 2021 del fronte \u003Cmark>di\u003C/mark> sinistra \"Libre \"e l'elezione a presidente \u003Cmark>di\u003C/mark> Xiomara Castro ,il potere reale è ancora in mano all'esercito e ai latifondisti ,la violenza delle pandillas scuote profondamente la società hondurena e l'unico rimedio che riesce a trovare il governo è aumentare la repressione . Le associazioni dei popoli Garifuna e Lenca continuano la loro battaglia per la difesa del territorio aggredito dagli appettiti delle multinazionali, e richiedono l'apertura \u003Cmark>di\u003C/mark> un dialogo con un governo ritenuto amico .Per combattere le bande criminali Xiomara Castro ha adottato il modello del presidente autocrate del Salvador ,Bukele ,inasprendo la repressione sopratutto in alcuni quartieri della capitale mentre continua il flusso migratorio dei cittadini dell'Honduras verso gli Stati Uniti .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/BASTIONI-160223-HONDURAS.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nCon Silvano Falocco della rete Yekatit 12 parliamo del \"giorno dei martiri\" che ricorda il massacro compiuto dagli italiani ad Addis Abeba il 19/02/1937 , in seguito ad un attentato purtroppo fallito contro il vicerè d'Etiopia ,il massacratore Rodolfo Graziani ,si scatenò un immane rappresaglia cui presero parte camicie nere,operai ,impiegati coloniali italiani contro gli etiopi ,nel giro \u003Cmark>di\u003C/mark> tre giorni ne furono massacrati quasi 30000 ,ci furono centinaia \u003Cmark>di\u003C/mark> prigionieri e \u003Cmark>di\u003C/mark> deportati nei \u003Cmark>campi\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>concentramento\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> Danane e Nocra .\r\n\r\nIn seguito le bande fasciste al comando del generale Pietro Maletti su ordine \u003Cmark>di \u003C/mark> Graziani massacrarono quasi 2000 persone appartenenti alla comunità monastica del villaggio conventuale \u003Cmark>di\u003C/mark> Debra Libanos dove gli italiani sospettavano si fossero rifugiati gli attentatori.\r\n\r\nAnni \u003Cmark>di\u003C/mark> sottovalutazione e \u003Cmark>di\u003C/mark> copevole oblio hanno alimentato il mito degli \" italiani brava gente \",ora a distanza \u003Cmark>di\u003C/mark> 86 anni si tenta \u003Cmark>di \u003C/mark> fare una riflessione collettiva sulla memoria del colonialismo italiano in occasione del 19 febbraio con una serie d'iniziative che si terranno in questa settimana a Roma animate dalla rete Yekatit 12 ,incentrate anche sulla questione della odonomastica stradale poiche' ancora troppe strade sono intitolate a personaggi e luoghi legati al colonialisno in maniera colpevolmente acritica .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nLink della puntata dedicata allla ricostruzione del massacro \u003Cmark>di \u003C/mark> Addis Abeba andata in onda su Radio blackout il 16 febbraio \u003Cmark>di\u003C/mark> due anni fa.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/podcast/yekatit-12-19-febbraio-1937-strage-di-addis-abeba/\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/BASTIONI-160223-GIORNO-DEI-MARTIRI.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nInfine con Murat Cinar giornalista turco spesso ospite della nostra trasmissione ,parliamo delle conseguenze del disastroso terremoto che ha sconvolto la Turchia ,le ricadute sulla credibilità \u003Cmark>di \u003C/mark> Erdogan ,i riflessi sulle prossime elezioni \u003Cmark>di \u003C/mark> maggio,il tentativo da parte \u003Cmark>di \u003C/mark> Erdogan \u003Cmark>di\u003C/mark> creare dei capri espiatori per distogliere l'attenzione dalle gravi responsabilità della sua politica che ha favorito speculatori e palazzinari ,le conseguenze del sisma sugli scenari geopolitici della regione e le relazioni fra la Siria ,la Turchia e la Russia, il fronte dei rifugiati siriani sulla cui pelle Erdogan gioca una losca partita .\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/BASTIONI-160223-MURAT.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n ",{"matched_tokens":470,"snippet":471,"value":472},[432],"BASTIONI \u003Cmark>DI\u003C/mark> ORIONE 16/02/2023-HONDURAS : ESERCITO ED OLIGARCHI","BASTIONI \u003Cmark>DI\u003C/mark> ORIONE 16/02/2023-HONDURAS : ESERCITO ED OLIGARCHI DETENGONO ANCORA IL POTERE , LA SINISTRA VINCE LE ELEZIONI MA USA GLI STESSI METODI \u003Cmark>DI\u003C/mark> BUKELE NELLA GUERRA ALLE PANDILLAS - YEKATIT 12 ,LA STRAGE DEL 19 FEBBRAIO DEL 1937 AD ADDIS ABEBA CRIMINE DEL COLONIALISMO ITALIANO CHE QUALCUNO SI OSTINA A RICORDARE NONOSTANTE LA RIMOZIONE COLLETTIVA-TURCHIA DOPO IL TERREMOTO ERDOGAN ALLA CACCIA \u003Cmark>DI\u003C/mark> CAPRI ESPIATORI PER AGGRAPPARSI ANCORA AL POTERE.",[474],{"matched_tokens":475,"snippet":438,"value":438},[80],[477,479,481],{"field":110,"matched_tokens":478,"snippet":467,"value":468},[80,79,80,81,80],{"field":113,"matched_tokens":480,"snippet":471,"value":472},[432],{"field":36,"indices":482,"matched_tokens":483,"snippets":485,"values":486},[48],[484],[80],[438],[438],{"best_field_score":222,"best_field_weight":317,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":48,"score":318,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":48},{"document":489,"highlight":665,"highlights":841,"text_match":220,"text_match_info":853},{"comment_count":48,"id":490,"is_sticky":48,"permalink":491,"podcastfilter":492,"post_author":493,"post_content":494,"post_date":495,"post_excerpt":54,"post_id":490,"post_modified":496,"post_thumbnail":497,"post_title":498,"post_type":420,"sort_by_date":499,"tag_links":500,"tags":585},"95428","http://radioblackout.org/podcast/black-holes-dal-3-al-9-febbraio-2025/",[381],"harraga","Martedì 04 ore 12,30 – Cinema Underground: Antonio Margheriti 19 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nAnthony M. Dawson,regista,sceneggiatore ed effettista. Un maestro dei generi del cinema italiano.\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 05 ore 08,30 – CRAIM: centro per la sorveglianza multimediale della polizia italiana 37 minuti [Radio Blackout, Bello come una prigione che brucia]: CRAIM (acronimo di Centro di Ricerca per l’Analisi delle Informazioni Multimediali della Polizia di Stato) è una struttura dell’apparato repressivo e sorvegliante italiano decisamente invisibilizzata.\r\n\r\nCRAIM raccoglie, conserva ed elabora file di immagine, video, registrazioni vocali e testi raccolti online con funzioni di indagine e di intelligence.\r\n\r\nApprofondimento di Bello Come Una Prigione Che Brucia con Riccardo Coluccini\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 06 ore 08,30 – Amadeu Casellas, Robin Hood spagnolo 38 minuti [Radio Cane]:\r\n\r\nAmadeu Casellas ha passato più di un quarto di secolo nelle carceri spagnole per aver commesso qualche decina di rapine durante gli anni Settanta e Ottanta. In prigione ha preso parte alla diversificazione delle forme di lotta dei detenuti e a una serie impressionante di scioperi della fame, l’ultimo dei quali – messo in atto per ottenere la revisione delle proprie condanne – vide un’ampia ondata di mobilitazioni e solidarietà in suo favore in Spagna e a livello internazionale. Rilasciato definitivamente nel 2010, ha scritto un libro (Un reflejo de la sociedad. Crónica de una experiencia en las cárceles de la democracia, El Grillo Libertario, Barcelona, 2014) insieme autobiografico e di analisi delle attuali condizioni dell’imprigionamento in Spagna.\r\n\r\nIn questa conversazione ripercorre alcuni momenti della sua esperienza, a partire dalla formazione dei “gruppi autonomi” nella prima metà degli anni Settanta.\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 07 ore 08,30 – Frank Zappa pt.5 25 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nUltima di cinque puntate monografiche dedicate a Frank Zappa.\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 07 ore 20,30 – The vacuum 32 minuti [Arsider sound lab]:\r\n\r\nThe world with which we engage politically is outside our heads; our perceptions, ideas, and actions in the political sphere must rely on images of reality provided by others. The type of images transmitted, who selects them, who decides what to say and what not to say, and how to say it are therefore crucial for the functioning of democracies, for the selection of politicians through elections, and subsequently in holding them accountable to the electorate.\r\n\r\nIn Italy, this phenomenon is glaring: since the early 2000s, Israel has become a model, a laboratory that the European and Italian right has increasingly looked to with interest. This trend emerged at the same time as the global right incorporated the fight against Palestinian terrorism into the broader scenario of the war on terror sparked by the events of September 11, the invasion of Iraq, and Afghanistan. In this context, the state of Israel was elevated to the front line of a war defending the West against Islamic extremism. Xenophobic anti-Islamism became the new ideological glue.\r\n\r\nEnsuring all of this is the power of media language that shapes public opinion with a narrative that, under the guise of an objective account, serves as a propaganda tool, perpetuating a narrative in line with a pro-Zionist and pro-apartheid agenda.\r\n\r\nThis framing not only distorted public perception but also contributed to the normalization of discriminatory policies that support the status quo of oppression and marginalization by offering a single interpretation of what is happening in Palestine.\r\ncredits\r\nreleased February 21, 2024\r\n\r\nAired on February 2024, 24hrs/Palestine is a global live radio event to explore the different practices implemented in every corner of the world in support of the Palestinian people, with the aim of hearing from people all over the world about the necessities of solidarity and anti-colonial alliances. For 24 hours, the airwaves will be filled with the diverse expressions of solidarity for the anti-colonial struggle that characterize frequencies worldwide.\r\n\r\n“24 hours live Palestine” is a global media action within a network of physical locations, a 24-hour global live radio event in support of the Palestinian people, and with the aim of hearing from people all over the world about the necessities/possibilities of solidarity and anti-colonial alliances. Promoted by Radio Alhara became then worldwide spread on Radio Flouka, Radio Blackout, The Mosaic Rooms (London, England), Libreria Proyeccion (Santiago, Chili), La Parole Errante (Montreuil, France), Station of Commons and on other hosting sites in Beirut, Mayotte, La Réunion and Cairo.\r\n\r\nWritten, recorded and mixed by Arsider Sound Lab\r\ntext and radio archive research: p_annaderia\r\nGraphic design: Silvia Basano\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 08 ore 08,30 – 8 Marzo anticarcerario 113 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nQuesto 8 Marzo, oltre alle consuete dirette dalla piazza Torinese di Non Una Di Meno, la redazione informativa di Radio Blackout ha deciso di dedicare una serie di approfondimenti a tema Abolizionismo Carcerario e Femminismo Anti-punitivista.\r\n\r\nAbbiamo contattato diverse realtà in giro per il mondo che si occupano di questo tema, da collettivi che lavorano sulla giustizia riparativa, associazioni che si occupano di relazioni con le persone vittime di repressione prima e dopo la scarcerazione, fino a campagne per la liberazione di singole persone, per concludere con una diretta dal presidio sotto la sezione femminile del carcere di Cagliari.\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 08 ore 20,00 – Rock en Caux 23/01/2025 64 minuti [Patryck Albert, Radio Vallée de la Lézarde]: Ultima trasmissione di questo format in onda su Radio Vallèe de la Lèzarde per Patryck Albert, storico conoscitore e promotore di musica, di fanzine e non solo, scomparso a fine Gennaio 2025.\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 08 ore 21,30 – Free and easy 26/01/2025 72 minuti [Patryck Albert, Ouest Track Radio]:\r\n\r\nUltima trasmissione di questo format in onda su Ouest Track Radio per Patryck Albert, storico conoscitore e promotore di musica, di fanzine e non solo, scomparso a fine Gennaio 2025.\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 08 ore 23,30 – Lady Maru live set per Queer on space, sunday after tea podcast 72 minuti [Radio Blackout, Lady Maru]: This dj set is a 2020’s Podcast of 09/02/2020 for Queer on Space, Sunday After Tea, with a Deep Sound Hypnotic Techno.\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 09 ore 09,30 – 9cento - Crac Autoproduzioni Sotterranee + Raffaello Regoli 76 minuti [Crac Autoproduzioni Sotterranee, Radio Blackout]: 9cento eventi e sedimentazioni cantautoriali, di nomadismo tra improvvisazione, esplorazione sonora e rumorismo.\r\nCondotti da Crac Autoproduzioni Sotterranee e Raffaello Regoli detto “Stratuz” della Compagnia Teatro Ribelle attraverso il filo rosso e nero dal secolo scorso ai giorni nostri e anche oltre l’orizzonte. Ricordi e storie realmente accadute che legano inevitabilmente sconfitte e vittorie: dai morti nelle trincee alle fughe sulla montagna; dai campi di concentramento alle vittorie in armi delle Resistenze; dall’alienazione e le nevrosi della Fabbrica-Metropoli ai sogni di liberazione degli anni ’70. Dalle successive sconfitte alle rinascite future passando per Genova 2001…Ci sono momenti in cui un sogno sembra tramontare…ma verrà ancora una nuova Alba… Ciò che precede l’azione… per l’indissolubilità di un sogno…\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 02 ore 13,30 – La profezia del popolo Yanomami 26 minuti [Radio Cane]:\r\n\r\nL’evidenza della catastrofe in atto, l’evidenza cioè dell’epoca attuale in cui si dà “la somma di tutte le scadenze” (Cesarano), non sembrerebbe richiedere l’ausilio di particolari doti profetiche. Ma di quell’evidenza fa parte anche il fatto che il “popolo della merce” non ha orecchie per intendere il contenuto reale dell’alternativa in atto. Di qui l’importanza di far risuonare la profezia sciamanica del popolo yanomami che ci avverte: “quando finirà la foresta e le viscere della terra saranno state completamente distrutte da macchine minerarie divoratrici, crolleranno le fondamenta del cosmo e il cielo crollerà terribile sopra tutti i viventi.”\r\n\r\nEstratti da una conversazione sulla fine del mondo con i traduttori di Davi Kopenawa e Bruce Albert, La caduta del cielo. Parole di uno sciamano yanomami.","6 Febbraio 2025","2025-02-06 23:44:35","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Immagine-social-BH-200x110.jpg","Black holes dal 3 al 9 Febbraio 2025",1738885475,[501,502,503,504,505,506,507,508,509,510,511,512,513,514,515,516,517,518,519,520,521,522,523,524,525,526,527,528,529,530,531,532,533,534,535,536,537,538,539,540,541,542,543,544,545,546,547,548,549,550,551,552,553,554,555,556,557,558,559,560,561,562,563,564,565,566,567,568,569,570,571,572,573,574,575,576,577,578,579,580,581,582,583,584],"http://radioblackout.org/tag/8-marzo/","http://radioblackout.org/tag/9cento/","http://radioblackout.org/tag/abolizionismo-carcerario/","http://radioblackout.org/tag/amadeu-casellas/","http://radioblackout.org/tag/amazzonia/","http://radioblackout.org/tag/ambiente/","http://radioblackout.org/tag/antonio-margheriti/","http://radioblackout.org/tag/argentina/","http://radioblackout.org/tag/arsider-sound-lab/","http://radioblackout.org/tag/biografia/","http://radioblackout.org/tag/brasile/","http://radioblackout.org/tag/bruce-albert/","http://radioblackout.org/tag/cagliari/","http://radioblackout.org/tag/carcere/","http://radioblackout.org/tag/chitarra/","http://radioblackout.org/tag/chitarrista/","http://radioblackout.org/tag/cina/","http://radioblackout.org/tag/cinema-underground/","http://radioblackout.org/tag/crac-autoproduzioni-sotterranee/","http://radioblackout.org/tag/craddle-community/","http://radioblackout.org/tag/davi-kopenawa/","http://radioblackout.org/tag/dj/","http://radioblackout.org/tag/donne/","http://radioblackout.org/tag/effetti-speciali/","http://radioblackout.org/tag/elettronica/","http://radioblackout.org/tag/femminismo/","http://radioblackout.org/tag/femminismo-anti-punitivista/","http://radioblackout.org/tag/foresta/","http://radioblackout.org/tag/francese/","http://radioblackout.org/tag/frank-zappa/","http://radioblackout.org/tag/free-and-easy/","http://radioblackout.org/tag/free-palestine/","http://radioblackout.org/tag/garage/","http://radioblackout.org/tag/gaza/","http://radioblackout.org/tag/guerra/","http://radioblackout.org/tag/hypnotic-techno/","http://radioblackout.org/tag/indigen/","http://radioblackout.org/tag/informazione-di-blackout/","http://radioblackout.org/tag/intelligenza-artificiale/","http://radioblackout.org/tag/intervista/","http://radioblackout.org/tag/la-caduta-del-cielo/","http://radioblackout.org/tag/lady-maru/","http://radioblackout.org/tag/lai-ke/","http://radioblackout.org/tag/live-set/","http://radioblackout.org/tag/lotte/","http://radioblackout.org/tag/lp/","http://radioblackout.org/tag/massacro/","http://radioblackout.org/tag/monografia/","http://radioblackout.org/tag/musica-2/","http://radioblackout.org/tag/ouest-track-radio/","http://radioblackout.org/tag/palestina/","http://radioblackout.org/tag/parole-di-uno-sciamano-yanomami/","http://radioblackout.org/tag/patryck-albert/","http://radioblackout.org/tag/presidio/","http://radioblackout.org/tag/prog/","http://radioblackout.org/tag/psichedelia/","http://radioblackout.org/tag/queer-on-space/","http://radioblackout.org/tag/radio-alhara/","http://radioblackout.org/tag/radio-blackout/","http://radioblackout.org/tag/radio-cane/","http://radioblackout.org/tag/radio-francese/","http://radioblackout.org/tag/radio-vallee-de-la-rezarde/","http://radioblackout.org/tag/raffaello-regoli/","http://radioblackout.org/tag/repressione/","http://radioblackout.org/tag/retro/","http://radioblackout.org/tag/rock/","http://radioblackout.org/tag/rock-en-caux/","http://radioblackout.org/tag/rocknroll/","http://radioblackout.org/tag/sciopero-transfemminista/","http://radioblackout.org/tag/serie-podcast/","http://radioblackout.org/tag/sorveglianza-sicurezza/","http://radioblackout.org/tag/spagna/","http://radioblackout.org/tag/speciale/","http://radioblackout.org/tag/sperimentazioni/","http://radioblackout.org/tag/staffetta-radio/","http://radioblackout.org/tag/staffetta-radio-internazionale/","http://radioblackout.org/tag/storia/","http://radioblackout.org/tag/sud-america/","http://radioblackout.org/tag/techno/","http://radioblackout.org/tag/transfemminismo/","http://radioblackout.org/tag/trasmissione-musicale/","http://radioblackout.org/tag/uk/","http://radioblackout.org/tag/yanomami/","http://radioblackout.org/tag/yonofui/",[586,587,588,589,590,591,592,593,594,595,596,597,598,599,600,601,602,603,604,605,606,607,608,609,610,611,612,613,614,615,616,617,618,619,389,620,621,622,623,624,625,626,627,628,629,630,631,632,633,634,635,636,637,638,639,640,641,642,643,644,645,646,401,647,648,649,397,650,651,652,653,654,655,656,657,658,659,395,660,661,662,663,393,664],"8 marzo","9cento","abolizionismo carcerario","Amadeu Casellas","amazzonia","Ambiente","Antonio Margheriti","argentina","Arsider sound lab","biografia","brasile","Bruce Albert","cagliari","carcere","chitarra","chitarrista","cina","cinema underground","crac autoproduzioni sotterranee","Craddle Community","Davi Kopenawa","DJ","donne","effetti speciali","elettronica","femminismo","Femminismo Anti-punitivista","foresta","francese","Frank Zappa","Free and easy","free palestine","garage","Gaza","hypnotic techno","indigen","informazione di blackout","intelligenza artificiale","intervista","la caduta del cielo","Lady Maru","Lai Ke","live set","lotte","LP","massacro","monografia","musica","Ouest Track Radio","palestina","parole di uno sciamano yanomami","Patryck Albert","presidio","prog","psichedelia","queer on space","radio alhara","Radio Blackout","radio cane","radio francese","radio vallee de la rezarde","repressione","retro","rock","rock'n'roll","sciopero transfemminista","serie podcast","sorveglianza sicurezza","Spagna","speciale","sperimentazioni","staffetta radio","staffetta radio internazionale","storia","techno","transfemminismo","trasmissione musicale","UK","Yonofui",{"post_content":666,"tags":670},{"matched_tokens":667,"snippet":668,"value":669},[79,80,81],"alle fughe sulla montagna; dai \u003Cmark>campi\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>concentramento\u003C/mark> alle vittorie in armi delle","Martedì 04 ore 12,30 – Cinema Underground: Antonio Margheriti 19 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nAnthony M. Dawson,regista,sceneggiatore ed effettista. Un maestro dei generi del cinema italiano.\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 05 ore 08,30 – CRAIM: centro per la sorveglianza multimediale della polizia italiana 37 minuti [Radio Blackout, Bello come una prigione che brucia]: CRAIM (acronimo \u003Cmark>di\u003C/mark> Centro \u003Cmark>di\u003C/mark> Ricerca per l’Analisi delle Informazioni Multimediali della Polizia \u003Cmark>di\u003C/mark> Stato) è una struttura dell’apparato repressivo e sorvegliante italiano decisamente invisibilizzata.\r\n\r\nCRAIM raccoglie, conserva ed elabora file \u003Cmark>di\u003C/mark> immagine, video, registrazioni vocali e testi raccolti online con funzioni \u003Cmark>di\u003C/mark> indagine e \u003Cmark>di\u003C/mark> intelligence.\r\n\r\nApprofondimento \u003Cmark>di\u003C/mark> Bello Come Una Prigione Che Brucia con Riccardo Coluccini\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 06 ore 08,30 – Amadeu Casellas, Robin Hood spagnolo 38 minuti [Radio Cane]:\r\n\r\nAmadeu Casellas ha passato più \u003Cmark>di\u003C/mark> un quarto \u003Cmark>di\u003C/mark> secolo nelle carceri spagnole per aver commesso qualche decina \u003Cmark>di\u003C/mark> rapine durante gli anni Settanta e Ottanta. In prigione ha preso parte alla diversificazione delle forme \u003Cmark>di\u003C/mark> lotta dei detenuti e a una serie impressionante \u003Cmark>di\u003C/mark> scioperi della fame, l’ultimo dei quali – messo in atto per ottenere la revisione delle proprie condanne – vide un’ampia ondata \u003Cmark>di\u003C/mark> mobilitazioni e solidarietà in suo favore in Spagna e a livello internazionale. Rilasciato definitivamente nel 2010, ha scritto un libro (Un reflejo de la sociedad. Crónica de una experiencia en las cárceles de la democracia, El Grillo Libertario, Barcelona, 2014) insieme autobiografico e \u003Cmark>di\u003C/mark> analisi delle attuali condizioni dell’imprigionamento in Spagna.\r\n\r\nIn questa conversazione ripercorre alcuni momenti della sua esperienza, a partire dalla formazione dei “gruppi autonomi” nella prima metà degli anni Settanta.\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 07 ore 08,30 – Frank Zappa pt.5 25 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nUltima \u003Cmark>di\u003C/mark> cinque puntate monografiche dedicate a Frank Zappa.\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 07 ore 20,30 – The vacuum 32 minuti [Arsider sound lab]:\r\n\r\nThe world with which we engage politically is outside our heads; our perceptions, ideas, and actions in the political sphere must rely on images of reality provided by others. The type of images transmitted, who selects them, who decides what to say and what not to say, and how to say it are therefore crucial for the functioning of democracies, for the selection of politicians through elections, and subsequently in holding them accountable to the electorate.\r\n\r\nIn Italy, this phenomenon is glaring: since the early 2000s, Israel has become a model, a laboratory that the European and Italian right has increasingly looked to with interest. This trend emerged at the same time as the global right incorporated the fight against Palestinian terrorism into the broader scenario of the war on terror sparked by the events of September 11, the invasion of Iraq, and Afghanistan. In this context, the state of Israel was elevated to the front line of a war defending the West against Islamic extremism. Xenophobic anti-Islamism became the new ideological glue.\r\n\r\nEnsuring all of this is the power of media language that shapes public opinion with a narrative that, under the guise of an objective account, serves as a propaganda tool, perpetuating a narrative in line with a pro-Zionist and pro-apartheid agenda.\r\n\r\nThis framing not only distorted public perception but also contributed to the normalization of discriminatory policies that support the status quo of oppression and marginalization by offering a single interpretation of what is happening in Palestine.\r\ncredits\r\nreleased February 21, 2024\r\n\r\nAired on February 2024, 24hrs/Palestine is a global live radio event to explore the different practices implemented in every corner of the world in support of the Palestinian people, with the aim of hearing from people all over the world about the necessities of solidarity and anti-colonial alliances. For 24 hours, the airwaves will be filled with the diverse expressions of solidarity for the anti-colonial struggle that characterize frequencies worldwide.\r\n\r\n“24 hours live Palestine” is a global media action within a network of physical locations, a 24-hour global live radio event in support of the Palestinian people, and with the aim of hearing from people all over the world about the necessities/possibilities of solidarity and anti-colonial alliances. Promoted by Radio Alhara became then worldwide spread on Radio Flouka, Radio Blackout, The Mosaic Rooms (London, England), Libreria Proyeccion (Santiago, Chili), La Parole Errante (Montreuil, France), Station of Commons and on other hosting sites in Beirut, Mayotte, La Réunion and Cairo.\r\n\r\nWritten, recorded and mixed by Arsider Sound Lab\r\ntext and radio archive research: p_annaderia\r\nGraphic design: Silvia Basano\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 08 ore 08,30 – 8 Marzo anticarcerario 113 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nQuesto 8 Marzo, oltre alle consuete dirette dalla piazza Torinese \u003Cmark>di\u003C/mark> Non Una \u003Cmark>Di\u003C/mark> Meno, la redazione informativa \u003Cmark>di\u003C/mark> Radio Blackout ha deciso \u003Cmark>di\u003C/mark> dedicare una serie \u003Cmark>di\u003C/mark> approfondimenti a tema Abolizionismo Carcerario e Femminismo Anti-punitivista.\r\n\r\nAbbiamo contattato diverse realtà in giro per il mondo che si occupano \u003Cmark>di\u003C/mark> questo tema, da collettivi che lavorano sulla giustizia riparativa, associazioni che si occupano \u003Cmark>di\u003C/mark> relazioni con le persone vittime \u003Cmark>di\u003C/mark> repressione prima e dopo la scarcerazione, fino a campagne per la liberazione \u003Cmark>di\u003C/mark> singole persone, per concludere con una diretta dal presidio sotto la sezione femminile del carcere \u003Cmark>di\u003C/mark> Cagliari.\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 08 ore 20,00 – Rock en Caux 23/01/2025 64 minuti [Patryck Albert, Radio Vallée de la Lézarde]: Ultima trasmissione \u003Cmark>di\u003C/mark> questo format in onda su Radio Vallèe de la Lèzarde per Patryck Albert, storico conoscitore e promotore \u003Cmark>di\u003C/mark> musica, \u003Cmark>di\u003C/mark> fanzine e non solo, scomparso a fine Gennaio 2025.\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 08 ore 21,30 – Free and easy 26/01/2025 72 minuti [Patryck Albert, Ouest Track Radio]:\r\n\r\nUltima trasmissione \u003Cmark>di\u003C/mark> questo format in onda su Ouest Track Radio per Patryck Albert, storico conoscitore e promotore \u003Cmark>di\u003C/mark> musica, \u003Cmark>di\u003C/mark> fanzine e non solo, scomparso a fine Gennaio 2025.\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 08 ore 23,30 – Lady Maru live set per Queer on space, sunday after tea podcast 72 minuti [Radio Blackout, Lady Maru]: This dj set is a 2020’s Podcast of 09/02/2020 for Queer on Space, Sunday After Tea, with a Deep Sound Hypnotic Techno.\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 09 ore 09,30 – 9cento - Crac Autoproduzioni Sotterranee + Raffaello Regoli 76 minuti [Crac Autoproduzioni Sotterranee, Radio Blackout]: 9cento eventi e sedimentazioni cantautoriali, \u003Cmark>di\u003C/mark> nomadismo tra improvvisazione, esplorazione sonora e rumorismo.\r\nCondotti da Crac Autoproduzioni Sotterranee e Raffaello Regoli detto “Stratuz” della Compagnia Teatro Ribelle attraverso il filo rosso e nero dal secolo scorso ai giorni nostri e anche oltre l’orizzonte. Ricordi e storie realmente accadute che legano inevitabilmente sconfitte e vittorie: dai morti nelle trincee alle fughe sulla montagna; dai \u003Cmark>campi\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>concentramento\u003C/mark> alle vittorie in armi delle Resistenze; dall’alienazione e le nevrosi della Fabbrica-Metropoli ai sogni \u003Cmark>di\u003C/mark> liberazione degli anni ’70. Dalle successive sconfitte alle rinascite future passando per Genova 2001…Ci sono momenti in cui un sogno sembra tramontare…ma verrà ancora una nuova Alba… Ciò che precede l’azione… per l’indissolubilità \u003Cmark>di\u003C/mark> un sogno…\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 02 ore 13,30 – La profezia del popolo Yanomami 26 minuti [Radio Cane]:\r\n\r\nL’evidenza della catastrofe in atto, l’evidenza cioè dell’epoca attuale in cui si dà “la somma \u003Cmark>di\u003C/mark> tutte le scadenze” (Cesarano), non sembrerebbe richiedere l’ausilio \u003Cmark>di\u003C/mark> particolari doti profetiche. Ma \u003Cmark>di\u003C/mark> quell’evidenza fa parte anche il fatto che il “popolo della merce” non ha orecchie per intendere il contenuto reale dell’alternativa in atto. \u003Cmark>Di\u003C/mark> qui l’importanza \u003Cmark>di\u003C/mark> far risuonare la profezia sciamanica del popolo yanomami che ci avverte: “quando finirà la foresta e le viscere della terra saranno state completamente distrutte da macchine minerarie divoratrici, crolleranno le fondamenta del cosmo e il cielo crollerà terribile sopra tutti i viventi.”\r\n\r\nEstratti da una conversazione sulla fine del mondo con i traduttori \u003Cmark>di\u003C/mark> Davi Kopenawa e Bruce Albert, La caduta del cielo. Parole \u003Cmark>di\u003C/mark> uno sciamano yanomami.",[671,673,675,677,679,681,683,685,687,689,691,693,695,697,699,701,703,705,707,709,711,713,715,717,719,721,723,725,727,729,731,733,735,737,739,741,743,745,748,750,752,754,756,758,760,762,764,766,768,770,772,774,777,779,781,783,785,787,789,791,793,795,797,799,801,803,805,807,809,811,813,815,817,819,821,823,825,827,829,831,833,835,837,839],{"matched_tokens":672,"snippet":586,"value":586},[],{"matched_tokens":674,"snippet":587,"value":587},[],{"matched_tokens":676,"snippet":588,"value":588},[],{"matched_tokens":678,"snippet":589,"value":589},[],{"matched_tokens":680,"snippet":590,"value":590},[],{"matched_tokens":682,"snippet":591,"value":591},[],{"matched_tokens":684,"snippet":592,"value":592},[],{"matched_tokens":686,"snippet":593,"value":593},[],{"matched_tokens":688,"snippet":594,"value":594},[],{"matched_tokens":690,"snippet":595,"value":595},[],{"matched_tokens":692,"snippet":596,"value":596},[],{"matched_tokens":694,"snippet":597,"value":597},[],{"matched_tokens":696,"snippet":598,"value":598},[],{"matched_tokens":698,"snippet":599,"value":599},[],{"matched_tokens":700,"snippet":600,"value":600},[],{"matched_tokens":702,"snippet":601,"value":601},[],{"matched_tokens":704,"snippet":602,"value":602},[],{"matched_tokens":706,"snippet":603,"value":603},[],{"matched_tokens":708,"snippet":604,"value":604},[],{"matched_tokens":710,"snippet":605,"value":605},[],{"matched_tokens":712,"snippet":606,"value":606},[],{"matched_tokens":714,"snippet":607,"value":607},[],{"matched_tokens":716,"snippet":608,"value":608},[],{"matched_tokens":718,"snippet":609,"value":609},[],{"matched_tokens":720,"snippet":610,"value":610},[],{"matched_tokens":722,"snippet":611,"value":611},[],{"matched_tokens":724,"snippet":612,"value":612},[],{"matched_tokens":726,"snippet":613,"value":613},[],{"matched_tokens":728,"snippet":614,"value":614},[],{"matched_tokens":730,"snippet":615,"value":615},[],{"matched_tokens":732,"snippet":616,"value":616},[],{"matched_tokens":734,"snippet":617,"value":617},[],{"matched_tokens":736,"snippet":618,"value":618},[],{"matched_tokens":738,"snippet":619,"value":619},[],{"matched_tokens":740,"snippet":389,"value":389},[],{"matched_tokens":742,"snippet":620,"value":620},[],{"matched_tokens":744,"snippet":621,"value":621},[],{"matched_tokens":746,"snippet":747,"value":747},[80],"informazione \u003Cmark>di\u003C/mark> blackout",{"matched_tokens":749,"snippet":623,"value":623},[],{"matched_tokens":751,"snippet":624,"value":624},[],{"matched_tokens":753,"snippet":625,"value":625},[],{"matched_tokens":755,"snippet":626,"value":626},[],{"matched_tokens":757,"snippet":627,"value":627},[],{"matched_tokens":759,"snippet":628,"value":628},[],{"matched_tokens":761,"snippet":629,"value":629},[],{"matched_tokens":763,"snippet":630,"value":630},[],{"matched_tokens":765,"snippet":631,"value":631},[],{"matched_tokens":767,"snippet":632,"value":632},[],{"matched_tokens":769,"snippet":633,"value":633},[],{"matched_tokens":771,"snippet":634,"value":634},[],{"matched_tokens":773,"snippet":635,"value":635},[],{"matched_tokens":775,"snippet":776,"value":776},[80],"parole \u003Cmark>di\u003C/mark> uno sciamano yanomami",{"matched_tokens":778,"snippet":637,"value":637},[],{"matched_tokens":780,"snippet":638,"value":638},[],{"matched_tokens":782,"snippet":639,"value":639},[],{"matched_tokens":784,"snippet":640,"value":640},[],{"matched_tokens":786,"snippet":641,"value":641},[],{"matched_tokens":788,"snippet":642,"value":642},[],{"matched_tokens":790,"snippet":643,"value":643},[],{"matched_tokens":792,"snippet":644,"value":644},[],{"matched_tokens":794,"snippet":645,"value":645},[],{"matched_tokens":796,"snippet":646,"value":646},[],{"matched_tokens":798,"snippet":401,"value":401},[],{"matched_tokens":800,"snippet":647,"value":647},[],{"matched_tokens":802,"snippet":648,"value":648},[],{"matched_tokens":804,"snippet":649,"value":649},[],{"matched_tokens":806,"snippet":397,"value":397},[],{"matched_tokens":808,"snippet":650,"value":650},[],{"matched_tokens":810,"snippet":651,"value":651},[],{"matched_tokens":812,"snippet":652,"value":652},[],{"matched_tokens":814,"snippet":653,"value":653},[],{"matched_tokens":816,"snippet":654,"value":654},[],{"matched_tokens":818,"snippet":655,"value":655},[],{"matched_tokens":820,"snippet":656,"value":656},[],{"matched_tokens":822,"snippet":657,"value":657},[],{"matched_tokens":824,"snippet":658,"value":658},[],{"matched_tokens":826,"snippet":659,"value":659},[],{"matched_tokens":828,"snippet":395,"value":395},[],{"matched_tokens":830,"snippet":660,"value":660},[],{"matched_tokens":832,"snippet":661,"value":661},[],{"matched_tokens":834,"snippet":662,"value":662},[],{"matched_tokens":836,"snippet":663,"value":663},[],{"matched_tokens":838,"snippet":393,"value":393},[],{"matched_tokens":840,"snippet":664,"value":664},[],[842,844],{"field":110,"matched_tokens":843,"snippet":668,"value":669},[79,80,81],{"field":36,"indices":845,"matched_tokens":848,"snippets":851,"values":852},[846,847],37,51,[849,850],[80],[80],[747,776],[747,776],{"best_field_score":222,"best_field_weight":317,"fields_matched":21,"num_tokens_dropped":48,"score":364,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":48},{"document":855,"highlight":867,"highlights":875,"text_match":220,"text_match_info":880},{"comment_count":48,"id":856,"is_sticky":48,"permalink":857,"podcastfilter":858,"post_author":375,"post_content":859,"post_date":860,"post_excerpt":54,"post_id":856,"post_modified":861,"post_thumbnail":862,"post_title":863,"post_type":420,"sort_by_date":864,"tag_links":865,"tags":866},"90781","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-28-giugno-da-rafah-al-libano-autonomia-differenziata-o-centralismo-autoritario-cpr-prigionieri-di-guerra/",[375],"ll podcast del nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming.\r\n\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/2024-06-28-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nDa Rafah al Libano: il fronte si sta allargando?\r\nNetanyhau pare deciso ad allargare il fronte di guerra anche al nord, pur di garantire al proprio governo di sopravvivere alle sempre più forti pressioni interne. Solo uno stato di allarme bellico permanente può consentire ad un esecutivo già traballante un anno fa di andare avanti, con un crescente carico di morti e distruzioni.\r\nUna scelta rischiosa, perché sebbene l’Iran, il principale sponsor degli Hezbollah libanesi, abbia ampiamente dimostrato una scarsa propensione a farsi coinvolgere nel conflitto in corso, è certo che sosterrà ampiamente i propri alleati. Questo nuovo fronte potrebbe costare molto ad Israele.\r\nSul piano interno si moltiplica il numero dei refusenik alla guerra a Gaza e rischia di aprirsi una stagione di turbolenze dopo la decisione di obbligare anche gli hassidici a fare il militare.\r\nNe abbiamo parlato con Lollo\r\n\r\nAutonomia differenziata o centralismo autoritario?\r\nPremessa. Non ci sono dubbi che la legge sull’autonomia differenziata favorirà le regioni ricche a discapito delle altre, una prospettiva decisamente poco allettante L’elogio dello stato madre e nutrice, padre e tutore, lo stato “etico” tipico dell’approccio della sinistra autoritaria non è certo una prospettiva seducente. Il classico salto dalla padella alla brace.\r\nProveremo ad affrontare la questione da un altro punto di vista: quello del federalismo anarchico\r\nNe abbiamo parlato con Francesco\r\n\r\nCpr in Albania e nelle aree militari\r\nNell’estate appena iniziata potrebbero condensarsi molte delle iniziative governative in materia di detenzione amministrativa. Dal CPR in Albania ai nuovi CPR in aree militari il quadro che si delinea è quello di una progressiva trasformazione delle prigioni per migranti in campi di concentramento, rendendo più che mai tangibile, che chi vi è rinchiuso è un prigioniero di guerra.\r\nAnalisi e prospettive di lotta\r\n\r\nAppuntamenti: \r\n\r\nSabato 6 luglio\r\nCPR, stragi in mare, campi di concentramento\r\nore 11\r\npunto info contro frontiere e CPR\r\nal Balon\r\n\r\nOgni martedì fai un salto da\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro \r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!\r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\ndalle 18 alle 20 in corso Palermo 46 (dal 16 luglio sino a fine agosto la distro è chiusa)\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20 (dal 16 luglio sino a fine agosto le aperture saranno intermittenti.\r\n\r\nContatti:\r\nfai_torino@autistici.org\r\n@senzafrontiere.to/\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","30 Giugno 2024","2024-06-30 23:01:42","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/sguardo-serranda-200x110.jpg","Anarres del 28 giugno. Da Rafah al Libano. Autonomia differenziata o centralismo autoritario? CPR: prigionieri di guerra...",1719788232,[535],[389],{"post_content":868,"post_title":872},{"matched_tokens":869,"snippet":870,"value":871},[79,80,81],"delle prigioni per migranti in \u003Cmark>campi\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>concentramento\u003C/mark>, rendendo più che mai tangibile,","ll podcast del nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze \u003Cmark>di\u003C/mark> Blackout. Anche in streaming.\r\n\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/2024-06-28-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nDa Rafah al Libano: il fronte si sta allargando?\r\nNetanyhau pare deciso ad allargare il fronte \u003Cmark>di\u003C/mark> guerra anche al nord, pur \u003Cmark>di\u003C/mark> garantire al proprio governo \u003Cmark>di\u003C/mark> sopravvivere alle sempre più forti pressioni interne. Solo uno stato \u003Cmark>di\u003C/mark> allarme bellico permanente può consentire ad un esecutivo già traballante un anno fa \u003Cmark>di\u003C/mark> andare avanti, con un crescente carico \u003Cmark>di\u003C/mark> morti e distruzioni.\r\nUna scelta rischiosa, perché sebbene l’Iran, il principale sponsor degli Hezbollah libanesi, abbia ampiamente dimostrato una scarsa propensione a farsi coinvolgere nel conflitto in corso, è certo che sosterrà ampiamente i propri alleati. Questo nuovo fronte potrebbe costare molto ad Israele.\r\nSul piano interno si moltiplica il numero dei refusenik alla guerra a Gaza e rischia \u003Cmark>di\u003C/mark> aprirsi una stagione \u003Cmark>di\u003C/mark> turbolenze dopo la decisione \u003Cmark>di\u003C/mark> obbligare anche gli hassidici a fare il militare.\r\nNe abbiamo parlato con Lollo\r\n\r\nAutonomia differenziata o centralismo autoritario?\r\nPremessa. Non ci sono dubbi che la legge sull’autonomia differenziata favorirà le regioni ricche a discapito delle altre, una prospettiva decisamente poco allettante L’elogio dello stato madre e nutrice, padre e tutore, lo stato “etico” tipico dell’approccio della sinistra autoritaria non è certo una prospettiva seducente. Il classico salto dalla padella alla brace.\r\nProveremo ad affrontare la questione da un altro punto \u003Cmark>di\u003C/mark> vista: quello del federalismo anarchico\r\nNe abbiamo parlato con Francesco\r\n\r\nCpr in Albania e nelle aree militari\r\nNell’estate appena iniziata potrebbero condensarsi molte delle iniziative governative in materia \u003Cmark>di\u003C/mark> detenzione amministrativa. Dal CPR in Albania ai nuovi CPR in aree militari il quadro che si delinea è quello \u003Cmark>di\u003C/mark> una progressiva trasformazione delle prigioni per migranti in \u003Cmark>campi\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>concentramento\u003C/mark>, rendendo più che mai tangibile, che chi vi è rinchiuso è un prigioniero \u003Cmark>di\u003C/mark> guerra.\r\nAnalisi e prospettive \u003Cmark>di\u003C/mark> lotta\r\n\r\nAppuntamenti: \r\n\r\nSabato 6 luglio\r\nCPR, stragi in mare, \u003Cmark>campi\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>concentramento\u003C/mark>\r\nore 11\r\npunto info contro frontiere e CPR\r\nal Balon\r\n\r\nOgni martedì fai un salto da\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro \r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!\r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\ndalle 18 alle 20 in corso Palermo 46 (dal 16 luglio sino a fine agosto la distro è chiusa)\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20 (dal 16 luglio sino a fine agosto le aperture saranno intermittenti.\r\n\r\nContatti:\r\nfai_torino@autistici.org\r\n@senzafrontiere.to/\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org",{"matched_tokens":873,"snippet":874,"value":874},[80],"Anarres del 28 giugno. Da Rafah al Libano. Autonomia differenziata o centralismo autoritario? CPR: prigionieri \u003Cmark>di\u003C/mark> guerra...",[876,878],{"field":110,"matched_tokens":877,"snippet":870,"value":871},[79,80,81],{"field":113,"matched_tokens":879,"snippet":874,"value":874},[80],{"best_field_score":222,"best_field_weight":317,"fields_matched":21,"num_tokens_dropped":48,"score":364,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":48},{"document":882,"highlight":894,"highlights":902,"text_match":220,"text_match_info":907},{"comment_count":48,"id":883,"is_sticky":48,"permalink":884,"podcastfilter":885,"post_author":375,"post_content":886,"post_date":887,"post_excerpt":54,"post_id":883,"post_modified":888,"post_thumbnail":889,"post_title":890,"post_type":420,"sort_by_date":891,"tag_links":892,"tags":893},"90699","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-21-giugno-scienza-colonialismo-e-guerra-avviso-orale-fogli-di-via-sorveglianza-speciale-militari-in-citta/",[375],"ll podcast del nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming.\r\n\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/2024-06-21-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nScienza, colonialismo e guerra\r\nDa qualche anno le connessioni tra ricerca scientifica, colonialismo e guerra sono divenute fulcro delle riflessioni di chi si batte contro la liason dangereuse tra università, industria, controllo sociale.\r\nSi tratta di relazioni che costitutivamente caratterizzano alcune discipline ma da cui nessuna è realmente esente.\r\nIl ruolo delle scienze dure è facilmente percepibile ma, in realtà molte discipline apparentemente distanti dalla logica del profitto e del dominio hanno avuto e continuano ad avere origini strettamente connesse con la guerra e la conquista.\r\nAntropologi e geografi hanno preceduto ed accompagnato militari, preti e mercanti nell’azione colonizzatrice, favorendo con le loro ricerche sia l’azione militare, sia l’insediamento dei colonizzatori.\r\nPrendendo le mosse dalla critica al positivismo per approdare alla Standpoint theory sino alla responsabilità morale di chi fa ricerca analizzeremo la questione assumendo il punto di vista di uno studioso di geografia critica.\r\nNe abbiamo parlato con Federico Ferretti dell’Università di Bologna\r\n\r\nAvviso orale, fogli di via, sorveglianza speciale\r\nLa scorsa settimana i carabinieri hanno notificato ad un compagno di Trieste un provvedimento di “avviso orale”.\r\nDi seguito alcuni stralci de comunicato del gruppo anarchico Germinal:\r\n“L’avviso orale è una misura preventiva – o meglio - propedeutica all’applicazione di misure preventive quali il foglio di via o la sorveglianza speciale. Inoltre, il provvedimento può comportare prescrizioni o divieti, quali ad esempio il ritiro della patente o l’interdizione a frequentare determinati luoghi o persone.\r\nLa storia delle misure preventive, comminate cioè non a seguito di una specifica condanna, inizia nell’Ottocento con la repressione “degli oziosi e dei vagabondi”. È evidente quindi fin da subito come non si tratti tanto di punire un’azione quanto di sanzionare una condotta o una scelta di vita.\r\nTali misure hanno ovviamente larga diffusione negli anni del fascismo storico, quando ne viene accentuato il carattere di strumento volto a colpire gli oppositori politici.\r\n\r\nCon la nascita della Repubblica italiana poco cambia, le leggi si susseguono e i provvedimenti preventivi restano, fino a venir di fatto inglobati nel cosiddetto Codice Antimafia nel 2011; ivi si indicano, molto genericamente, i destinatari dell’avviso orale come “coloro che debbano ritenersi, sulla base di elementi di fatto, abitualmente dediti a traffici delittuosi; coloro che per la condotta ed il tenore di vita debba ritenersi, sulla base di elementi di fatto, che vivono abitualmente, anche in parte, con i proventi di attività delittuose; coloro che per il loro comportamento debba ritenersi, sulla base di elementi di fatto, comprese le reiterate violazioni del foglio di via obbligatorio di cui all’ articolo 2, nonché dei divieti di frequentazione di determinati luoghi previsti dalla vigente normativa che sono dediti alla commissione di reati che offendono o mettono in pericolo l’integrità fisica o morale dei minorenni, la sanità, la sicurezza o la tranquillità pubblica”.\r\n(…)\r\nIn ambito politico, sempre più il diritto amministrativo va a sommarsi – quando non a sostituirsi – al diritto penale come strumento repressivo.\r\nFra tutte, l’avviso orale forse è la misura più “semplice” ed “economica”, volta palesemente e unicamente a minacciare e intimidire i/le compagn* più attiv*.\r\nInoltre, essendo un atto amministrativo, ribalta l’onere della prova sulla persona colpita e le possibilità di difendersi sono molto minori rispetto ai procedimenti penali. A questo va necessariamente aggiunto che il diritto amministrativo non contempla, a differenza di quello penale, l’istituto del gratuito patrocinio, nel solco di una cosiddetta giustizia sempre più classista.\r\n\r\nPer tutte queste ragioni le misure preventive vengono usate sempre più spesso contro i/le militanti delle varie aree del movimento: solo nella nostra regione questo è il quinto avviso nel giro di poche settimane, cui si sommano vari fogli di via e decine di denunce, arrivate anche a seguito di episodi di ben poco conto.\r\n\r\nE poco importa se poi queste denunce finiscono molto spesso – fortunatamente - in assoluzioni o non luoghi a procedere: intanto si sono tenut* fuori gioco per anni compagn* e le realtà collettive devono investire cospicue forze per difendersi dalla repressione e per raccogliere fondi per le spese legali.\r\n\r\nSappiamo che, quando si lotta al di fuori e contro le istituzioni, la repressione arriva; ma balza agli occhi quanto il livello repressivo si innalzi costantemente, mettendo in discussione ogni giorno che passa gli spazi di agibilità politica e sociale di tutt*. Ormai qualsiasi episodio, anche il più minuscolo, viene perseguito con accanimento, con sprezzo tanto del ridicolo quanto dello sperpero di risorse pubbliche sottratte costantemente a ben più utili fini.\r\nAnche l’avviso arrivato al nostro compagno farebbe ridere se fossimo in una candid camera: si basa su un paio di condanne risalenti ad oltre vent’anni fa e su presunte violazioni da accertarsi in un processo che deve appena iniziare, alla faccia della certezza del diritto.\r\n\r\nÈ ben chiaro l’intento: silenziare tutte quelle realtà che non ci stanno a vedere la nostra città ridotta ad un parco giochi per turisti, a spese dell’ambiente e delle condizioni di vita dei ceti popolari.\r\nAnche se la rassegnazione e la delega sono ancora realtà maggioritarie nella nostra società, le istituzioni temono che, con l’inasprirsi della crisi sociale e ambientale, le contraddizioni prima o poi siano destinate a esplodere.\r\nDi fronte a scenari di guerre sempre più devastanti, in un mondo in cui la catastrofe ecologica incombe e i ricchi sono sempre più ricchi mentre le risorse si vanno esaurendo, crediamo fermamente che ribellarsi sia non solo giusto, ma indispensabile per provare a invertire la rotta.\r\nOccorre respingere ogni tentativo di criminalizzazione e isolamento dei compagni e delle compagne colpite dalla repressione, allargando le reti sociali di lotta, moltiplicando gli spazi di autogestione e sostenendo tutte le strutture collettive di autodifesa che i movimenti si sono dati. (...)\r\nNe abbiamo parlato con Federico, il compagno “avvisato”\r\n\r\nSatnam Singh. Ucciso da stato e padroni\r\nLavorava in nero in un’azienda agricola di Borgo Santa Maria, frazione di Latina. É morto all’ospedale San Camillo di Roma dopo che un macchinario per stendere e riavvolgere il nylon sulle serre gli aveva staccato un braccio.\r\nLasciato ad agonizzare per oltre due ore è stato caricato con la moglie, anche lei operaia della stessa azienda, su un un furgone che lo ha lasciato davanti alla sua casa, il braccio mozzato in una cassetta della frutta. Solo allora i suoi familiari hanno potuto chiamare i soccorsi. Ma era ormai troppo tardi per salvargli la vita.\r\nUna storia tragicamente normale nei campi del Belpaese, dove i braccianti senza documenti sono merce a poco prezzo e di nessun valore, perché costantemente ricambiabile.\r\nI responsabili diretti della sua morte sono il padrone e il caporale, ma i mandanti siedono in parlamento.\r\nNe abbiamo parlato con Simone Bisacca, avvocato del lavoro\r\n\r\nMilitari in città. La trovata del sindaco\r\nDa gennaio alcune aree della nostra città sono sottoposte a controllo militare quotidiano. In un primo tempo i soldati dell’operazione “Strade Sicure” sono stati inviati solo in Barriera di Milano: da aprile le pattuglie interforze sono anche a San Salvario e Aurora.\r\nSono presidi molto scenografici con esibizione di soldati in mimetica, mitra spianati, e blindati Lince con il supporto di polizia e carabinieri.\r\nTutte le suppellettili necessarie ad alimentare un clima di guerra sono state messe in campo.\r\nIn questi giorni il sindaco di Torino ha dichiarato che chiederà al prefetto che i presidi fissi siano sostituiti da un controllo diffuso sul territorio, meno visibile ma, a suo avviso, più “efficace”. Lo Russo vuole cambiare la cartolina delle periferie torinesi.\r\nIn questi mesi gli antimilitaristi hanno contestato in più occasioni i presidi di “Strade Sicure”, ed ogni volta i militari se ne sono andati: la governance metropolitana teme che l’opposizione all’occupazione militare si allarghi.\r\nIl sindaco prova a correre ai ripari rendendo meno visibile, sul piano simbolico e materiale, la presenza dei militari nel quartiere.\r\nNella sostanza cambierebbe ben poco.\r\n\r\nAppuntamenti: \r\n\r\nSabato 6 luglio\r\nCPR, stragi in mare, campi di concentramento\r\nore 11\r\npunto info contro frontiere e CPR\r\nal Balon\r\n\r\nOgni martedì fai un salto da\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro\r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!\r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\ndalle 18 alle 20 in corso Palermo 46\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20\r\nContatti:\r\nfai_torino@autistici.org\r\n@senzafrontiere.to/\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","25 Giugno 2024","2024-06-25 14:59:27","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/graffiti-200x110.png","Anarres del 21 giugno. Scienza, colonialismo e guerra. Avviso orale, fogli di via, sorveglianza speciale. Militari in città…",1719327567,[],[],{"post_content":895,"post_title":899},{"matched_tokens":896,"snippet":897,"value":898},[79,80,81],"luglio\r\nCPR, stragi in mare, \u003Cmark>campi\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>concentramento\u003C/mark>\r\nore 11\r\npunto info contro","ll podcast del nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze \u003Cmark>di\u003C/mark> Blackout. Anche in streaming.\r\n\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/2024-06-21-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nScienza, colonialismo e guerra\r\nDa qualche anno le connessioni tra ricerca scientifica, colonialismo e guerra sono divenute fulcro delle riflessioni \u003Cmark>di\u003C/mark> chi si batte contro la liason dangereuse tra università, industria, controllo sociale.\r\nSi tratta \u003Cmark>di\u003C/mark> relazioni che costitutivamente caratterizzano alcune discipline ma da cui nessuna è realmente esente.\r\nIl ruolo delle scienze dure è facilmente percepibile ma, in realtà molte discipline apparentemente distanti dalla logica del profitto e del dominio hanno avuto e continuano ad avere origini strettamente connesse con la guerra e la conquista.\r\nAntropologi e geografi hanno preceduto ed accompagnato militari, preti e mercanti nell’azione colonizzatrice, favorendo con le loro ricerche sia l’azione militare, sia l’insediamento dei colonizzatori.\r\nPrendendo le mosse dalla critica al positivismo per approdare alla Standpoint theory sino alla responsabilità morale \u003Cmark>di\u003C/mark> chi fa ricerca analizzeremo la questione assumendo il punto \u003Cmark>di\u003C/mark> vista \u003Cmark>di\u003C/mark> uno studioso \u003Cmark>di\u003C/mark> geografia critica.\r\nNe abbiamo parlato con Federico Ferretti dell’Università \u003Cmark>di\u003C/mark> Bologna\r\n\r\nAvviso orale, fogli \u003Cmark>di\u003C/mark> via, sorveglianza speciale\r\nLa scorsa settimana i carabinieri hanno notificato ad un compagno \u003Cmark>di\u003C/mark> Trieste un provvedimento \u003Cmark>di\u003C/mark> “avviso orale”.\r\n\u003Cmark>Di\u003C/mark> seguito alcuni stralci de comunicato del gruppo anarchico Germinal:\r\n“L’avviso orale è una misura preventiva – o meglio - propedeutica all’applicazione \u003Cmark>di\u003C/mark> misure preventive quali il foglio \u003Cmark>di\u003C/mark> via o la sorveglianza speciale. Inoltre, il provvedimento può comportare prescrizioni o divieti, quali ad esempio il ritiro della patente o l’interdizione a frequentare determinati luoghi o persone.\r\nLa storia delle misure preventive, comminate cioè non a seguito \u003Cmark>di\u003C/mark> una specifica condanna, inizia nell’Ottocento con la repressione “degli oziosi e dei vagabondi”. È evidente quindi fin da subito come non si tratti tanto \u003Cmark>di\u003C/mark> punire un’azione quanto \u003Cmark>di\u003C/mark> sanzionare una condotta o una scelta \u003Cmark>di\u003C/mark> vita.\r\nTali misure hanno ovviamente larga diffusione negli anni del fascismo storico, quando ne viene accentuato il carattere \u003Cmark>di\u003C/mark> strumento volto a colpire gli oppositori politici.\r\n\r\nCon la nascita della Repubblica italiana poco cambia, le leggi si susseguono e i provvedimenti preventivi restano, fino a venir \u003Cmark>di\u003C/mark> fatto inglobati nel cosiddetto Codice Antimafia nel 2011; ivi si indicano, molto genericamente, i destinatari dell’avviso orale come “coloro che debbano ritenersi, sulla base \u003Cmark>di\u003C/mark> elementi \u003Cmark>di\u003C/mark> fatto, abitualmente dediti a traffici delittuosi; coloro che per la condotta ed il tenore \u003Cmark>di\u003C/mark> vita debba ritenersi, sulla base \u003Cmark>di\u003C/mark> elementi \u003Cmark>di\u003C/mark> fatto, che vivono abitualmente, anche in parte, con i proventi \u003Cmark>di\u003C/mark> attività delittuose; coloro che per il loro comportamento debba ritenersi, sulla base \u003Cmark>di\u003C/mark> elementi \u003Cmark>di\u003C/mark> fatto, comprese le reiterate violazioni del foglio \u003Cmark>di\u003C/mark> via obbligatorio \u003Cmark>di\u003C/mark> cui all’ articolo 2, nonché dei divieti \u003Cmark>di\u003C/mark> frequentazione \u003Cmark>di\u003C/mark> determinati luoghi previsti dalla vigente normativa che sono dediti alla commissione \u003Cmark>di\u003C/mark> reati che offendono o mettono in pericolo l’integrità fisica o morale dei minorenni, la sanità, la sicurezza o la tranquillità pubblica”.\r\n(…)\r\nIn ambito politico, sempre più il diritto amministrativo va a sommarsi – quando non a sostituirsi – al diritto penale come strumento repressivo.\r\nFra tutte, l’avviso orale forse è la misura più “semplice” ed “economica”, volta palesemente e unicamente a minacciare e intimidire i/le compagn* più attiv*.\r\nInoltre, essendo un atto amministrativo, ribalta l’onere della prova sulla persona colpita e le possibilità \u003Cmark>di\u003C/mark> difendersi sono molto minori rispetto ai procedimenti penali. A questo va necessariamente aggiunto che il diritto amministrativo non contempla, a differenza \u003Cmark>di\u003C/mark> quello penale, l’istituto del gratuito patrocinio, nel solco \u003Cmark>di\u003C/mark> una cosiddetta giustizia sempre più classista.\r\n\r\nPer tutte queste ragioni le misure preventive vengono usate sempre più spesso contro i/le militanti delle varie aree del movimento: solo nella nostra regione questo è il quinto avviso nel giro \u003Cmark>di\u003C/mark> poche settimane, cui si sommano vari fogli \u003Cmark>di\u003C/mark> via e decine \u003Cmark>di\u003C/mark> denunce, arrivate anche a seguito \u003Cmark>di\u003C/mark> episodi \u003Cmark>di\u003C/mark> ben poco conto.\r\n\r\nE poco importa se poi queste denunce finiscono molto spesso – fortunatamente - in assoluzioni o non luoghi a procedere: intanto si sono tenut* fuori gioco per anni compagn* e le realtà collettive devono investire cospicue forze per difendersi dalla repressione e per raccogliere fondi per le spese legali.\r\n\r\nSappiamo che, quando si lotta al \u003Cmark>di\u003C/mark> fuori e contro le istituzioni, la repressione arriva; ma balza agli occhi quanto il livello repressivo si innalzi costantemente, mettendo in discussione ogni giorno che passa gli spazi \u003Cmark>di\u003C/mark> agibilità politica e sociale \u003Cmark>di\u003C/mark> tutt*. Ormai qualsiasi episodio, anche il più minuscolo, viene perseguito con accanimento, con sprezzo tanto del ridicolo quanto dello sperpero \u003Cmark>di\u003C/mark> risorse pubbliche sottratte costantemente a ben più utili fini.\r\nAnche l’avviso arrivato al nostro compagno farebbe ridere se fossimo in una candid camera: si basa su un paio \u003Cmark>di\u003C/mark> condanne risalenti ad oltre vent’anni fa e su presunte violazioni da accertarsi in un processo che deve appena iniziare, alla faccia della certezza del diritto.\r\n\r\nÈ ben chiaro l’intento: silenziare tutte quelle realtà che non ci stanno a vedere la nostra città ridotta ad un parco giochi per turisti, a spese dell’ambiente e delle condizioni \u003Cmark>di\u003C/mark> vita dei ceti popolari.\r\nAnche se la rassegnazione e la delega sono ancora realtà maggioritarie nella nostra società, le istituzioni temono che, con l’inasprirsi della crisi sociale e ambientale, le contraddizioni prima o poi siano destinate a esplodere.\r\n\u003Cmark>Di\u003C/mark> fronte a scenari \u003Cmark>di\u003C/mark> guerre sempre più devastanti, in un mondo in cui la catastrofe ecologica incombe e i ricchi sono sempre più ricchi mentre le risorse si vanno esaurendo, crediamo fermamente che ribellarsi sia non solo giusto, ma indispensabile per provare a invertire la rotta.\r\nOccorre respingere ogni tentativo \u003Cmark>di\u003C/mark> criminalizzazione e isolamento dei compagni e delle compagne colpite dalla repressione, allargando le reti sociali \u003Cmark>di\u003C/mark> lotta, moltiplicando gli spazi \u003Cmark>di\u003C/mark> autogestione e sostenendo tutte le strutture collettive \u003Cmark>di\u003C/mark> autodifesa che i movimenti si sono dati. (...)\r\nNe abbiamo parlato con Federico, il compagno “avvisato”\r\n\r\nSatnam Singh. Ucciso da stato e padroni\r\nLavorava in nero in un’azienda agricola \u003Cmark>di\u003C/mark> Borgo Santa Maria, frazione \u003Cmark>di\u003C/mark> Latina. É morto all’ospedale San Camillo \u003Cmark>di\u003C/mark> Roma dopo che un macchinario per stendere e riavvolgere il nylon sulle serre gli aveva staccato un braccio.\r\nLasciato ad agonizzare per oltre due ore è stato caricato con la moglie, anche lei operaia della stessa azienda, su un un furgone che lo ha lasciato davanti alla sua casa, il braccio mozzato in una cassetta della frutta. Solo allora i suoi familiari hanno potuto chiamare i soccorsi. Ma era ormai troppo tardi per salvargli la vita.\r\nUna storia tragicamente normale nei \u003Cmark>campi\u003C/mark> del Belpaese, dove i braccianti senza documenti sono merce a poco prezzo e \u003Cmark>di\u003C/mark> nessun valore, perché costantemente ricambiabile.\r\nI responsabili diretti della sua morte sono il padrone e il caporale, ma i mandanti siedono in parlamento.\r\nNe abbiamo parlato con Simone Bisacca, avvocato del lavoro\r\n\r\nMilitari in città. La trovata del sindaco\r\nDa gennaio alcune aree della nostra città sono sottoposte a controllo militare quotidiano. In un primo tempo i soldati dell’operazione “Strade Sicure” sono stati inviati solo in Barriera \u003Cmark>di\u003C/mark> Milano: da aprile le pattuglie interforze sono anche a San Salvario e Aurora.\r\nSono presidi molto scenografici con esibizione \u003Cmark>di\u003C/mark> soldati in mimetica, mitra spianati, e blindati Lince con il supporto \u003Cmark>di\u003C/mark> polizia e carabinieri.\r\nTutte le suppellettili necessarie ad alimentare un clima \u003Cmark>di\u003C/mark> guerra sono state messe in campo.\r\nIn questi giorni il sindaco \u003Cmark>di\u003C/mark> Torino ha dichiarato che chiederà al prefetto che i presidi fissi siano sostituiti da un controllo diffuso sul territorio, meno visibile ma, a suo avviso, più “efficace”. Lo Russo vuole cambiare la cartolina delle periferie torinesi.\r\nIn questi mesi gli antimilitaristi hanno contestato in più occasioni i presidi \u003Cmark>di\u003C/mark> “Strade Sicure”, ed ogni volta i militari se ne sono andati: la governance metropolitana teme che l’opposizione all’occupazione militare si allarghi.\r\nIl sindaco prova a correre ai ripari rendendo meno visibile, sul piano simbolico e materiale, la presenza dei militari nel quartiere.\r\nNella sostanza cambierebbe ben poco.\r\n\r\nAppuntamenti: \r\n\r\nSabato 6 luglio\r\nCPR, stragi in mare, \u003Cmark>campi\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>concentramento\u003C/mark>\r\nore 11\r\npunto info contro frontiere e CPR\r\nal Balon\r\n\r\nOgni martedì fai un salto da\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro\r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!\r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\ndalle 18 alle 20 in corso Palermo 46\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20\r\nContatti:\r\nfai_torino@autistici.org\r\n@senzafrontiere.to/\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org",{"matched_tokens":900,"snippet":901,"value":901},[80],"Anarres del 21 giugno. Scienza, colonialismo e guerra. Avviso orale, fogli \u003Cmark>di\u003C/mark> via, sorveglianza speciale. Militari in città…",[903,905],{"field":110,"matched_tokens":904,"snippet":897,"value":898},[79,80,81],{"field":113,"matched_tokens":906,"snippet":901,"value":901},[80],{"best_field_score":222,"best_field_weight":317,"fields_matched":21,"num_tokens_dropped":48,"score":364,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":48},{"document":909,"highlight":920,"highlights":925,"text_match":220,"text_match_info":928},{"comment_count":48,"id":910,"is_sticky":48,"permalink":911,"podcastfilter":912,"post_author":375,"post_content":913,"post_date":326,"post_excerpt":54,"post_id":910,"post_modified":914,"post_thumbnail":915,"post_title":916,"post_type":420,"sort_by_date":917,"tag_links":918,"tags":919},"90613","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-14-giugno-elezioni-un-gioco-a-carte-truccate-pacchetto-sicurezza-una-mannaia-su-chi-lotta-asti-felix-riapre/",[375],"ll podcast del nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming.\r\n\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/2024-06-14-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nElezioni. Un gioco a carte truccate\r\nLa democrazia rappresentativa è costitutivamente un gioco a carte truccate. Un gioco che alle ultime elezioni europee hanno disertato in più della metà degli aventi diritto nel nostro paese.\r\nL’avanzata delle destre e l’astesionismo sono i dati più rilevanti, anche se previsti, di quest’ultima tornata elettorale.\r\nProviamo a ragionare sulle dinamiche reattive e reazionarie della prima, e sulle possibilità, tutte da esplorare, della seconda.\r\n\r\nAsti. Riapre Felix\r\nIl centro di documentazione libertario Felice “Felix” Amerio riapre nella nuova sede di via XX Settembre 112 ad Asti. Oggi dalle 17 alle 21 ci sarà la festa di inaugurazione.\r\nUn centro di documentazione, ma anche un luogo di riferimento per iniziative anarchiche e libertarie ad Asti.\r\nNe abbiamo parlato con Werther\r\n\r\nPacchetto Sicurezza: una mannaia sulle teste di chi lotta\r\nLa stretta securitaria imposta dal “pacchetto sicurezza” è un ulteriore tassello nel mosaico repressivo del governo. Colpi sempre più duri a chi lotta nei CPR, nelle carceri, a chi si batte contro gli sfratti, a chi occupa, a chi osa fare scritte su caserme e commissariati, a chi fa un blocco stradale.\r\nUna dinamica che pone al centro le forze dell’ordine, che hanno mano libera nel comprarsi e portare in giro armi, oltre a quelle di ordinanza, mentre chi resiste alle loro violenze o decide di difendersi dai loro divieti rischia lunghissime detenzioni.\r\nPer le donne incinta o con bimbi sotto un anno di età c’è il carcere se sono recidive. Una norma che Meloni ha definito “contro il borseggio”. Tradotto in chiaro: una norma diretta alle ragazze e alle donne che vivono nelle baraccopoli e per campare sono costrette ai margini di una legalità che tutela sempre e comunque la proprietà privata.\r\nÉ di questi giorni la notizia di alcuni emendamenti al ddl approvato a novembre dal Consiglio dei ministri e ora in discussione nelle Commissioni Giustizia e Affari costituzionali della Camera.\r\nInnalzare fino a 25 anni di reclusione la pena per chi protesta in modo “minaccioso o violento” contro le grandi opere infrastrutturali è l’obiettivo del leghista Iezzi che vuole introdurre un nuovo comma all’articolo 339 del codice penale, che elenca le circostanze aggravanti dei reati di resistenza, violenza o minaccia a un pubblico ufficiale o a un corpo dello Stato. “Se la violenza o minaccia è commessa al fine di impedire la realizzazione di un’opera pubblica o di un’infrastruttura strategica, la pena è aumentata da un terzo a due terzi”.\r\nSe la proposta diventerà legge, chi protesterà in gruppo contro un’opera pubblica con manifestazioni simboliche, se queste verranno considerate “minacciose o violente”, rischierà fino a 25 anni di carcere.\r\nIn linea con le altre disposizioni di questo pacchetto legislativo del governo, si tratta di un’aggravante cucita come un abito su misura per chi si oppone alle grandi opere come il TAV, il Ponte sullo Stretto, i rigassificatori o qualsiasi opera considerata strategica.\r\nIgor Iezzi propone anche una modifica al reato di violenza privata per colpire le pratiche dei lavoratori in sciopero.\r\nViolenza privata è un reato punito con la reclusione fino a quattro anni. I lavoratori che fanno i picchetti spesso non vanno a processo o vengono assolti, perché la norma punisce “chiunque, con violenza o minaccia, costringe altri a fare, tollerare od omettere qualche cosa”. La norma suggerita dalla Lega, invece, detta un’interpretazione di segno opposto: “L’articolo 610 del codice penale deve interpretarsi nel senso che il reato di violenza privata ivi previsto si configura anche nel caso in cui una o più persone impediscano l’entrata o l’uscita da uno spazio aziendale ostruendone il transito con la sola interposizione dei propri corpi e la resistenza attiva o passiva opposta a chi intenda passare. Non costituisce esimente o scriminante il fatto che il detto comportamento sia tenuto per sostenere un’azione di sciopero”.\r\nUna mannaia pende sulle teste di chi lotta. Ma solo con la lotta potremo capovolgere i rapporti di forza e fermare il governo.\r\nNe abbiamo parlato con Robertino Barbieri\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nVia i militari! Per una città libera e solidale!\r\nSabato 22 giugno\r\nore 10,30\r\npunto info antimilitarista\r\nal Balon\r\nSmilitarizziamo la città!\r\n\r\nSabato 6 luglio\r\nCPR, stragi in mare, campi di concentramento\r\nore 10,30\r\npunto info contro frontiere e CPR\r\nal Balon\r\n\r\nOgni martedì fai un salto da\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro \r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini! \r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\ndalle 18 alle 20 in corso Palermo 46\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20\r\nContatti:\r\nfai_torino@autistici.org\r\n@senzafrontiere.to/\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","2024-06-20 14:50:38","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/2024-06-22-smilitarizziamo-gial-200x110.jpg","Anarres del 14 giugno. Elezioni: un gioco a carte truccate. Pacchetto sicurezza: una mannaia su chi lotta. Asti: Felix riapre...",1718895038,[],[],{"post_content":921},{"matched_tokens":922,"snippet":923,"value":924},[79,80,81],"luglio\r\nCPR, stragi in mare, \u003Cmark>campi\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>concentramento\u003C/mark>\r\nore 10,30\r\npunto info contro","ll podcast del nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze \u003Cmark>di\u003C/mark> Blackout. Anche in streaming.\r\n\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/2024-06-14-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nElezioni. Un gioco a carte truccate\r\nLa democrazia rappresentativa è costitutivamente un gioco a carte truccate. Un gioco che alle ultime elezioni europee hanno disertato in più della metà degli aventi diritto nel nostro paese.\r\nL’avanzata delle destre e l’astesionismo sono i dati più rilevanti, anche se previsti, \u003Cmark>di\u003C/mark> quest’ultima tornata elettorale.\r\nProviamo a ragionare sulle dinamiche reattive e reazionarie della prima, e sulle possibilità, tutte da esplorare, della seconda.\r\n\r\nAsti. Riapre Felix\r\nIl centro \u003Cmark>di\u003C/mark> documentazione libertario Felice “Felix” Amerio riapre nella nuova sede \u003Cmark>di\u003C/mark> via XX Settembre 112 ad Asti. Oggi dalle 17 alle 21 ci sarà la festa \u003Cmark>di\u003C/mark> inaugurazione.\r\nUn centro \u003Cmark>di\u003C/mark> documentazione, ma anche un luogo \u003Cmark>di\u003C/mark> riferimento per iniziative anarchiche e libertarie ad Asti.\r\nNe abbiamo parlato con Werther\r\n\r\nPacchetto Sicurezza: una mannaia sulle teste \u003Cmark>di\u003C/mark> chi lotta\r\nLa stretta securitaria imposta dal “pacchetto sicurezza” è un ulteriore tassello nel mosaico repressivo del governo. Colpi sempre più duri a chi lotta nei CPR, nelle carceri, a chi si batte contro gli sfratti, a chi occupa, a chi osa fare scritte su caserme e commissariati, a chi fa un blocco stradale.\r\nUna dinamica che pone al centro le forze dell’ordine, che hanno mano libera nel comprarsi e portare in giro armi, oltre a quelle \u003Cmark>di\u003C/mark> ordinanza, mentre chi resiste alle loro violenze o decide \u003Cmark>di\u003C/mark> difendersi dai loro divieti rischia lunghissime detenzioni.\r\nPer le donne incinta o con bimbi sotto un anno \u003Cmark>di\u003C/mark> età c’è il carcere se sono recidive. Una norma che Meloni ha definito “contro il borseggio”. Tradotto in chiaro: una norma diretta alle ragazze e alle donne che vivono nelle baraccopoli e per campare sono costrette ai margini \u003Cmark>di\u003C/mark> una legalità che tutela sempre e comunque la proprietà privata.\r\nÉ \u003Cmark>di\u003C/mark> questi giorni la notizia \u003Cmark>di\u003C/mark> alcuni emendamenti al ddl approvato a novembre dal Consiglio dei ministri e ora in discussione nelle Commissioni Giustizia e Affari costituzionali della Camera.\r\nInnalzare fino a 25 anni \u003Cmark>di\u003C/mark> reclusione la pena per chi protesta in modo “minaccioso o violento” contro le grandi opere infrastrutturali è l’obiettivo del leghista Iezzi che vuole introdurre un nuovo comma all’articolo 339 del codice penale, che elenca le circostanze aggravanti dei reati \u003Cmark>di\u003C/mark> resistenza, violenza o minaccia a un pubblico ufficiale o a un corpo dello Stato. “Se la violenza o minaccia è commessa al fine \u003Cmark>di\u003C/mark> impedire la realizzazione \u003Cmark>di\u003C/mark> un’opera pubblica o \u003Cmark>di\u003C/mark> un’infrastruttura strategica, la pena è aumentata da un terzo a due terzi”.\r\nSe la proposta diventerà legge, chi protesterà in gruppo contro un’opera pubblica con manifestazioni simboliche, se queste verranno considerate “minacciose o violente”, rischierà fino a 25 anni \u003Cmark>di\u003C/mark> carcere.\r\nIn linea con le altre disposizioni \u003Cmark>di\u003C/mark> questo pacchetto legislativo del governo, si tratta \u003Cmark>di\u003C/mark> un’aggravante cucita come un abito su misura per chi si oppone alle grandi opere come il TAV, il Ponte sullo Stretto, i rigassificatori o qualsiasi opera considerata strategica.\r\nIgor Iezzi propone anche una modifica al reato \u003Cmark>di\u003C/mark> violenza privata per colpire le pratiche dei lavoratori in sciopero.\r\nViolenza privata è un reato punito con la reclusione fino a quattro anni. I lavoratori che fanno i picchetti spesso non vanno a processo o vengono assolti, perché la norma punisce “chiunque, con violenza o minaccia, costringe altri a fare, tollerare od omettere qualche cosa”. La norma suggerita dalla Lega, invece, detta un’interpretazione \u003Cmark>di\u003C/mark> segno opposto: “L’articolo 610 del codice penale deve interpretarsi nel senso che il reato \u003Cmark>di\u003C/mark> violenza privata ivi previsto si configura anche nel caso in cui una o più persone impediscano l’entrata o l’uscita da uno spazio aziendale ostruendone il transito con la sola interposizione dei propri corpi e la resistenza attiva o passiva opposta a chi intenda passare. Non costituisce esimente o scriminante il fatto che il detto comportamento sia tenuto per sostenere un’azione \u003Cmark>di\u003C/mark> sciopero”.\r\nUna mannaia pende sulle teste \u003Cmark>di\u003C/mark> chi lotta. Ma solo con la lotta potremo capovolgere i rapporti \u003Cmark>di\u003C/mark> forza e fermare il governo.\r\nNe abbiamo parlato con Robertino Barbieri\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nVia i militari! Per una città libera e solidale!\r\nSabato 22 giugno\r\nore 10,30\r\npunto info antimilitarista\r\nal Balon\r\nSmilitarizziamo la città!\r\n\r\nSabato 6 luglio\r\nCPR, stragi in mare, \u003Cmark>campi\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>concentramento\u003C/mark>\r\nore 10,30\r\npunto info contro frontiere e CPR\r\nal Balon\r\n\r\nOgni martedì fai un salto da\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro \r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini! \r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\ndalle 18 alle 20 in corso Palermo 46\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20\r\nContatti:\r\nfai_torino@autistici.org\r\n@senzafrontiere.to/\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org",[926],{"field":110,"matched_tokens":927,"snippet":923,"value":924},[79,80,81],{"best_field_score":222,"best_field_weight":317,"fields_matched":34,"num_tokens_dropped":48,"score":929,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":48},"1736172819517014129",6637,{"collection_name":420,"first_q":32,"per_page":367,"q":32},10,["Reactive",934],{},["Set"],["ShallowReactive",937],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$fnOUFsZrVJF607RdWki8odJxP_2WHRlhxj9vNG4fLshg":-1},true,"/search?query=campi+di+concentramento"]