","Campi Flegrei: \"800 miliardi per la guerra, per i territori nessuna prevenzione\"","post",1742858912,[49,50,51,52,53],"http://radioblackout.org/tag/campi-flegrei/","http://radioblackout.org/tag/cariche/","http://radioblackout.org/tag/corteo/","http://radioblackout.org/tag/cura-del-territorio/","http://radioblackout.org/tag/napoli/",[21,19,17,23,15],{"post_content":56,"post_title":62,"tags":65},{"matched_tokens":57,"snippet":60,"value":61},[58,59],"Campi","Flegrei","4.6 sveglia la popolazione dei \u003Cmark>Campi\u003C/mark> \u003Cmark>Flegrei\u003C/mark>, periferia ovest di Napoli, di","Nella notte tra mercoledì 12 e 13 marzo, una forte scossa di terremoto di magnitudo 4.6 sveglia la popolazione dei \u003Cmark>Campi\u003C/mark> \u003Cmark>Flegrei\u003C/mark>, periferia ovest di Napoli, di cui fanno parte i popolosi quartieri di Bagnoli e Fuorigrotta. E' l'evento bradisismico più forte degli ultimi quarant’anni. Dopo due anni di ondate sismiche con magnitudo elevate, dovute appunto al fenomeno bradisismico, le infrastrutture e le abitazioni cominciano a cedere. L’assenza di un adeguato piano di prevenzione sugli edifici, di gestione dell’emergenza, di controlli e di fondi da dirottare per le ristrutturazioni, oltre alla mancata divulgazione di un adeguato piano da seguire in caso di sciami sismici e di possibile percorso di evacuazione, si fanno notare. Non ci sono fondi, né piani di gestione dell’emergenza, mentre il governo italiano finanzia la guerra e taglia finanziamenti alla messa in sicurezza dei territori, a piani di assistenza sociale, al sistema sanitario e a quello dell’istruzione.\r\nIn questa situazione, con quasi 300 persone che hanno dovuto abbandonare le loro case a causa della scossa di terremoto, i ministri Salvini, Piantedosi e Valditara, avevano pianificato per la giornata di venerdì scorso un convegno precongressuale della Lega su sicurezza e legalità, da tenersi alla ‘Città della Scienza’. L'assemblea popolare di Bagnoli, abitanti dell'area dei \u003Cmark>Flegrei\u003C/mark> e alcuni collettivi politici si sono radunati in piazza chiedendo soluzioni efficaci per la tutela dei residenti. Il presidio si è poi trasformato in un corteo, alla cui testa vi era uno striscione con la scritta “La vostra sicurezza è solo repressione: 800 miliardi per la guerra e per i territori nessuna prevenzione”.\r\n\r\nLx manifestanti hanno attraversato le vie del quartiere napoletano di Bagnoli per dirigersi verso ‘Città della Scienza’ con i cuscini in mano per sottolineare le notti insonni per la paura data dalla mancata messa in sicurezza del territorio. Quando il corteo ha provato a raggiungere la convention leghista, si sono verificate tensioni con le forze dell’ordine. Dal corteo è partito un lancio di uova, pomodori e sacchetti della spazzatura con i volti dei ministri Salvini, Piantedosi e Valditara all’indirizzo della polizia schierata in assetto anti sommossa, che ha risposto manganellando. La situazione si è placata solo dopo che lx manifestanti hanno ottenuto che una delegazione incontrasse i ministri per ribadire le proprie richieste, così riassunte in punti:\r\n\r\n \tInterventi statali per garantire la sicurezza dell’intero territorio flegreo.\r\n \tCreazione di strutture adeguatamente attrezzate per ospitare la popolazione, inclusi bambini e persone con disabilità, sia durante che dopo gli eventi sismici.\r\n \tAiuti economici per chi ha già perso o rischia di perdere il lavoro a causa dell’emergenza.\r\n \tSoluzioni abitative adeguate per gli sfollati, evitando la narrazione di un’evacuazione “volontaria” non corrispondente alla realtà.\r\n\r\nAbbiamo chiesto a Dario, dell'assemblea popolare di Bagnoli, di raccontarci cosa sta succedendo ai \u003Cmark>Campi\u003C/mark> \u003Cmark>Flegrei\u003C/mark> dopo la potente scossa di terremoto di quasi due settimane fa. 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Dal 2006 il fenomeno è di nuovo attivo, tanto che gli allarmi mediatici vedono questa come la fase che precederebbe un evento peggiore di quello che nel 79 d.C. distrusse Pompei.\r\n\r\nNegli ultimi giorni i movimenti tellurici sono stati più forti e la popolazione ha dormito fuori dalle abitazioni private, rifugiandosi in giacigli improvvisati in automobile o prendendo d'assalto le strutture considerate adeguate dai piani di sicurezza, tra cui l'ex base NATO di Bagnoli.\r\n\r\nInsieme a un compagno che lì ci vive proviamo a capire qual è il sentire della popolazione locale, in maniera non filtrata dal sensazionalismo giornalistico. Inoltre tentiamo di fare alcune considerazioni sul dispositivo delle emergenze, dello \"stato d'emergenza\" o di \"calamità naturale\", ormai all'ordine mensile in paesi come l'Italia: lungi dall'essere funzionali a \"una messa in sicurezza del territorio\", rispondono spesso, anche attraverso la gestione militare delle aree colpite da un dato evento, all'accapparamento di finanziamenti che ha come effetto principale una vera e propria bonifica sociale.\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/mac17marzo25.mp3\"][/audio]","18 Marzo 2025","2025-03-18 12:32:44","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/stalker-01-200x110.jpg","Macerie su Macerie - PODCAST 17/03/25 - Campi Flegrei: ipotesi sull'ostensione dell'emergenza","podcast",1742298049,[],[],{"post_content":131,"post_title":135},{"matched_tokens":132,"snippet":133,"value":134},[58,59],"I \u003Cmark>Campi\u003C/mark> \u003Cmark>Flegrei\u003C/mark> (dal greco flègo, ovvero \"brucio\",","I \u003Cmark>Campi\u003C/mark> \u003Cmark>Flegrei\u003C/mark> (dal greco flègo, ovvero \"brucio\", \"ardo\") sono una vasta area situata nel golfo di Pozzuoli, a ovest dell'area metropolitana di Napoli; la zona è caratterizzata dal fenomeno del \"bradisismo\", una conformazione del suolo che comporta fasi di lento abbassamento e di sollevamento più rapido, accompagnate dunque da terremoti superficiali. 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Le criticità sono molte: innanzitutto, la possibilità decisamente tangibile che la realizzazione dell'opera divenga il pretesto per riempire le tasche dei soliti noti. Anche se non è ufficiale, infatti, a occuparsi dei lavori sarebbe un'azienda di proprietà della famiglia Cosenza, protagonista della realizzazione di gran parte delle grandi opere della zona. In secondo luogo, la cabinovia viene presentata come una possibile soluzione all'inefficienza cronica del trasporto pubblico locale: eppure, un paio di rapidi calcoli su tempi di percorrenza e velocità media delle cabine sospese rivelano un'attenzione più rivolta alla mobilità turistica che a quella di chi abita quei luoghi. 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