","Alla ricerca dell'arca di semi","post",1447462094,[60,61,62,63,64],"http://radioblackout.org/tag/arca-dei-semi/","http://radioblackout.org/tag/cancerogeni/","http://radioblackout.org/tag/glifosati/","http://radioblackout.org/tag/global-seed-vault/","http://radioblackout.org/tag/svalbard/",[29,27,23,31,21],{"post_content":67,"tags":71},{"matched_tokens":68,"snippet":69,"value":70},[27],"alimentare europea ha giudicato non \u003Cmark>cancerogeni\u003C/mark> i glifosati, che sono componenti","Ieri l'autorità alimentare europea ha giudicato non \u003Cmark>cancerogeni\u003C/mark> i glifosati, che sono componenti dei diserbanti Roundup e di altri 750 prodotti Monsanto, escludendo ogni possibile effetto genotossico da loro derivante; in questo modo si apre la strada al rinnovo di autorizzazioni, che forse vanno nella direzione voluta dal Ttip, che è quella che ha prodotto la triplicazione dei casi di cancro nei bambini argentini venuti in contatto con coltivazioni transgeniche della Monsanto, in cui si fa largo uso di glifosati dal 1996.\r\n\r\nSi tratta della stessa disinvoltura con cui Monsanto ha partecipato alla costruzione del Global Seed Vault otto anni fa nelle isole Svalbard, insieme a Bill Gates, Rockfeller Foundation, Syngenta, governo norvegese... insomma i personaggi che hanno partecipato non sarebebro tanto rassicuranti, ma neanche le frasi che proferiscono; Barroso era riuscito a dire: «Questo è un giardino dell'Eden ibernato. Un luogo dove la vita può essere mantenuta in eterno, qualsiasi cosa succeda nel mondo», un ossimoro trattandosi di... semi! Semi che possono rimanere per decenni a -18°, semi senza sole o terra, né cultura di coltivazione. Semi a cui viene sottratta la loro natura per diventare campioni archiviati da restituire ai legittimi \"proprietari\" che li hanno depositati e non li hanno messi a disposizione, non li hanno scambiati con altri, ma rispondono solo a richieste industriali, oppure si possono paragonare a capitali collocati in una \"banca\" a cui attingere nel momento del bisogno. Non c'è più nulla di vitale in questo mondo asfittico di cassette di sicurezza per semi che qualcuno ha scelto – su criteri non condivisi con nessuno – debbano essere la banca della vita da salvaguardare, gli esemplari salvati dal cataclisma prossimo venturo.\r\n\r\nTornati d'attualità questi depositi ibernati anche per la richiesta – la prima in questi otto anni di conservazione – da parte di ex ricercatori di Aleppo (con quello che significa in termini suggestivi la provenienza siriana in questo periodo) di poter ritirare i semi depositati. Risulta un po' riduttiva e asfittica la dichiarazione del biologo scandinavo preposto al culto dei semi, secondo la quale restituiranno i semi solo e soltanto a chi li ha dati e a nessun altro... magari ci sono altre forme di diffusione e la biodiversità ha parametri un po' diversi rispetto a questi sbandierati dalle multinazionali come autentica biodiversità: sentiamone alcuni esempi (per esempio la conservazione on farm) dalla voce di Luca:\r\n\r\nUnknown",[72,74,77,79,81],{"matched_tokens":73,"snippet":29},[],{"matched_tokens":75,"snippet":76},[27],"\u003Cmark>cancerogeni\u003C/mark>",{"matched_tokens":78,"snippet":23},[],{"matched_tokens":80,"snippet":31},[],{"matched_tokens":82,"snippet":21},[],[84,89],{"field":34,"indices":85,"matched_tokens":86,"snippets":88},[14],[87],[27],[76],{"field":90,"matched_tokens":91,"snippet":69,"value":70},"post_content",[27],578730123365712000,{"best_field_score":94,"best_field_weight":95,"fields_matched":96,"num_tokens_dropped":46,"score":97,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":46},"1108091339008",13,2,"578730123365711978",{"document":99,"highlight":122,"highlights":126,"text_match":130,"text_match_info":131},{"cat_link":100,"category":101,"comment_count":46,"id":102,"is_sticky":46,"permalink":103,"post_author":49,"post_content":104,"post_date":105,"post_excerpt":52,"post_id":102,"post_modified":106,"post_thumbnail":107,"post_thumbnail_html":108,"post_title":109,"post_type":57,"sort_by_date":110,"tag_links":111,"tags":118},[43],[45],"27588","http://radioblackout.org/2015/01/lampedusa-quei-radar-sono-cancerogeni/","Come per le servitù militari in Sardegna, anche sull'isola famosa per gli sbarchi e la calorosa accoglienza ai migranti da parte degli abitanti (un po' meno da parte dello Stato) da sempre è colonia delle attrezzature e dei contingenti militari che inquinano l'ambiente in ogni senso. Nel caso dei due nuovi potenti sistemi radar, uno della marina militare e uno dell'aeronautica si cominciano a riscontrare seri problemi sanitari e aumenti di casi di tumori allo stomaco al fegato e della vescica per i maschi. Askavusa ha invitato l'Arpa a fare i rilievi e le conclusioni avrebbero dovuto rassicurare, se non fosse che l'elaborazione prodotta dall'ente per la protezione dell'ambiente sono stati ocnfutati dalle analisi di Massimo Coraddu e MAssimo Zucchetti, del Politecnico di Torino che hanno riscontrato i gravissimi pericoli per l'uomo delle emissioni; Askavusa ha verificato la mancanza di un regolamento e di un registro per l'installazione di antenne e radar nel territorio lampedusano, inoltre il radar della Guardia di Finanza utilizzato a Capo Grecale per intercettare le imbarcazioni di migranti (che finora non risultano aver trasportato jihadisti), acquistato in Israele era stato collocato nel siracusano, ma le proteste degli ambientalisti hanno costretto i militari a trasferirlo... le questioni relative alla sua attivazione in territorio lampedusano, alla sua nocività e al rispetto delel leggi non hanno avuto ancora risposte.\r\nSentiamo in proposito Giacomo di Askavusa\r\n\r\n2015.01.29-askavusa","29 Gennaio 2015","2015-02-03 12:58:20","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/01/2015_01_29_lampedusa-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"212\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/01/2015_01_29_lampedusa-300x212.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/01/2015_01_29_lampedusa-300x212.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/01/2015_01_29_lampedusa.jpeg 620w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Lampedusa: quei radar sono cancerogeni",1422534612,[112,113,114,115,116,117],"http://radioblackout.org/tag/arpa/","http://radioblackout.org/tag/coraddu/","http://radioblackout.org/tag/inquinamento-elettromagnetico/","http://radioblackout.org/tag/lampedusa/","http://radioblackout.org/tag/migranti/","http://radioblackout.org/tag/radar/",[119,17,33,120,121,15],"arpa","Lampedusa","migranti",{"post_title":123},{"matched_tokens":124,"snippet":125,"value":125},[27],"Lampedusa: quei radar sono \u003Cmark>cancerogeni\u003C/mark>",[127],{"field":128,"matched_tokens":129,"snippet":125,"value":125},"post_title",[27],578730123365187700,{"best_field_score":132,"best_field_weight":133,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":46,"score":134,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":46},"1108091338752",15,"578730123365187705",{"document":136,"highlight":150,"highlights":155,"text_match":130,"text_match_info":158},{"cat_link":137,"category":138,"comment_count":46,"id":139,"is_sticky":46,"permalink":140,"post_author":49,"post_content":141,"post_date":142,"post_excerpt":52,"post_id":139,"post_modified":143,"post_thumbnail":144,"post_thumbnail_html":145,"post_title":146,"post_type":57,"sort_by_date":147,"tag_links":148,"tags":149},[43],[45],"35879","http://radioblackout.org/2016/05/contro-monsanto-il-glifosato-e-ogni-nocivita-21-maggio-2016/","Sabato 21 maggio a Treviglio, in provincia di Bergamo, si terrà un'iniziativa di lotta contro le nocività, in particolare quelle rappresentate dalla Monsanto e dal glifosato, l'erbicida più utilizzato al mondo, nelle campagne e negli spazi verdi urbani. \"Inventato\" e brevettato proprio da Monsanto negli anni '70, oggi la sua produzione è liberalizzata ed estremamente diffusa, malgrado l'evidenza sconcertante dei suoi effetti tossici e cancerogeni per tutti gli organismi viventi. Tutto ciò avviene con la complicità dell 'EFSA ( l'autorità europea per la Sicurezza Alimentare, con sede a Parma) e dell'Europlarlamento. Ma il Glifosato e la Monsanto non sono che uno dei tentacoli tra i molti della piovra multinazionale, con le sue conniventi propaggini politico-istituzionali, che asservisce, sfrutta e devasta il vivente ovunque sulla Terra. Senza dimenticare la lettura coloniale e neocoloniale del modus operandi delle grandi multinazionali chimiche- responsabili inoltre della produzione di OGM, della manipolazione delle linee germinali, del monopolio dei semi- teso ad espropriare i popoli, specie extra-europei, della loro autonomia alimentare, e a dominarne e conquistarne i territori. Emerge un quadro globale e complesso del concetto stesso di nocività, non limitato agli aspetti specificamente bio-chimici- l'inquinamento della terra, i rischi e i danni ambientali e alla salute dei viventi- ma che comprende forme di \"nocività sociale\", quanto al condizionamento eterodiretto delle forme di esistenza e di organizzazione delle comunità umane nei processi produttivi, nelle forme di sussitenza, nell'organizzazione del lavoro. Un'unico filo nero, nocivo, che unisce i viventi e la terra; una sola forma dell'intendere lo sfruttamento massiccio delle risorse del pianeta, intese come il sostrato permamente della valorizzazione in indefinitum del capitale, che si tratti di animali, o animali umani, piante, territori. L'iniziativa di sabato vuole porsi come tappa entro un più ampio percorso di riflessione critica e lotta concreta al tema delle nocività inteso in tale ampia ottica. L'appuntamento è a Treviglio (BG) in via Matteotti angolo piazza 25 aprile dalle 0re 13, con mostra e volantinaggio (N.B luogo di concentramento aggiornato rispetto a quello indicato sulla locandina). Dalle 15 partenza della biciclettata verso Fornovo, dove sorge la fabbrica IRCA Service SPA, che produce assembla pesticidi ed erbicidi a base di glifosato. A seguire, in serata, video e dibattito sulle nocività presso la Kascina autogestita popolare di Bergamo.\r\n\r\nPer contatti diretti e info scrivi alla mail: capitanswing@riseup.net\r\n\r\nPer leggere il comunicato dei nemici/nemiche di tutte le nocività sull'iniziativa visita il sito Informa-azione:\r\n\r\nhttp://www.informa-azione.info/bergamo_giornata_internazionale_contro_Monsanto\r\n\r\n \r\n\r\ne ascolta la diretta con il compagno di Bergamo:\r\n\r\nUnknown","16 Maggio 2016","2016-05-19 20:43:32","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/05/glifosato-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"170\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/05/glifosato-300x170.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/05/glifosato-300x170.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/05/glifosato.jpg 600w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Contro Monsanto, il glifosato e ogni nocività. 21 maggio 2016",1463403026,[],[],{"post_content":151},{"matched_tokens":152,"snippet":153,"value":154},[27],"dei suoi effetti tossici e \u003Cmark>cancerogeni\u003C/mark> per tutti gli organismi viventi.","Sabato 21 maggio a Treviglio, in provincia di Bergamo, si terrà un'iniziativa di lotta contro le nocività, in particolare quelle rappresentate dalla Monsanto e dal glifosato, l'erbicida più utilizzato al mondo, nelle campagne e negli spazi verdi urbani. \"Inventato\" e brevettato proprio da Monsanto negli anni '70, oggi la sua produzione è liberalizzata ed estremamente diffusa, malgrado l'evidenza sconcertante dei suoi effetti tossici e \u003Cmark>cancerogeni\u003C/mark> per tutti gli organismi viventi. 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Una ricchezza che rappresenta invece una dannazione per le popolazioni del Delta del Niger, che pagano con la salute le conseguenze dell'inquinamento dell'aria, dell'acqua e del suolo ma non godono in alcun modo dei profitti dell'oro nero.\r\nLe pagine dei giornali hanno dato grande rilievo all'inchiesta che coinvolge i dirigenti del colosso italiano degli idrocarburi, accusati di corruzione per aver pagato qualche satrapo locale per garantirsi posizioni di vantaggio per i propri impianti sia di terra che di mare.\r\nQuasi nulla l'attenzione per le responsabilità dell'ENI nell'avvelenamento del suolo, dell'acqua, dell'aria: le popolazioni del Delta, che vivono di agricoltura e pesca, sono duramente colpite da questa politica criminale.\r\nNonostante anche Amnesty abbia più volte denunciato le politiche di sfruttamento feroce e senza tutela dell'ambiente e per chi ci vive, i media vi hanno dedicato ben poca attenzione.\r\nDa diversi decenni, le aziende petrolifere, presenti nel delta del fiume Niger in Nigeria - oltre all'Eni, Total e Shell - favorite da un tessuto normativo che non tutela le popolazioni dell'area, hanno fatto il bello e il cattivo tempo.\r\n\r\nEni opera in Nigeria, con la costituzione, negli anni sessanta, di Agip e l'avvio delle sue attività di esplorazione. Le fuoriuscite di petrolio dagli oleodotti gestiti da Eni sono un fenomeno ricorrente. Hanno contaminato i campi coltivati, le falde acquifere, le paludi e i fiumi dai quali le comunità traggono l'acqua per tutte le esigenze della vita quotidiana. Le conseguenze delle fuoriuscite sono aggravate da incendi e ritardi nella bonifica dei siti inquinati.\r\n\r\nNei siti produttivi di Eni sono inoltre presenti le torce di gas, bruciato durante l'estrazione del petrolio. A causa di questa pratica, detta gas flaring, gli abitanti convivono con una polvere nera che si deposita nelle case, sui vestiti e sugli alimenti e in molti lamentano problemi di salute, per effetto degli agenti nocivi e cancerogeni sprigionati da tali torce. La qualità di vita viene inoltre compromessa dal rumore delle torce di gas nonché dall'odore acre e dall'illuminazione che esse producono nell'area circostante ventiquattr'ore su ventiquattro.\r\n\r\nOltre a essere responsabile nei casi in cui l'azienda gestisce direttamente gli oleodotti, Eni lo è anche attraverso la sua partecipazione del 5% alla Joint Venture, costituita con la società statale nigeriana NNPC (Nigerian National Petroleum Company) e con le compagnie petrolifere Elf ed SPDC (Shell Petroleum Development Company): quest'ultima è la società sussidiaria del Gruppo Royal Dutch Shell e rappresenta il principale operatore della Joint Venture.\r\n\r\nUn importante rapporto del Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente sulle conseguenze dell'inquinamento da petrolio nel territorio dell'Ogoniland, una zona del delta del Niger, pubblicato il 4 agosto 2011, ha sottolineato che sebbene la Shell sia la principale responsabile degli effetti negativi degli impatti dell'estrazione di petrolio da parte della Joint Venture, gli altri partner di quest'ultima hanno anch'essi una parte di responsabilità. Eni è consapevole delle gravi mancanze delle operazioni realizzate dalla Joint Venture con la Shell e degli effetti negativi sui diritti umani e sull'ambiente.\r\n\r\nNel dicembre del 2012 la Corte di giustizia della Comunità economica degli stati dell'Africa occidentale (Ecowas) ha dichiarato il governo nigeriano responsabile per i gravi e ripetuti abusi perpetrati delle compagnie petrolifere e sottolineato l'esigenza per il governo stesso di riportate tali società alle proprie responsabilità.\r\n\r\nUn'ipotesi fantascientifica per una classe politica corrotta e legata a filo doppio agli interessi delle multinazionali, cui è permesso usare una propria polizia privata contro le popolazioni che protestano in difesa della propria salute e del territorio in cui vivono. La violenza di questi mercenari al servizio di ENI, Shell e Elf nei confronti di manifestanti inermi, contribuisce ad infittire le fila dei ribelli armati del Mend.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Luca Saltalamacchia, avvocato che collabora con organizzazioni ambientaliste impegnate in Nigeria.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\navvocato_nigeria","16 Settembre 2014","2014-09-19 13:26:18","ENI in Nigeria. Soldi e veleni",1410880848,[173,174,175,176,177],"http://radioblackout.org/tag/eni/","http://radioblackout.org/tag/gas-flaring/","http://radioblackout.org/tag/inquinamento/","http://radioblackout.org/tag/nigeria/","http://radioblackout.org/tag/petrolio/",[179,25,180,181,182],"ENI","inquinamento","nigeria","petrolio",{"post_content":184},{"matched_tokens":185,"snippet":186,"value":187},[27],"effetto degli agenti nocivi e \u003Cmark>cancerogeni\u003C/mark> sprigionati da tali torce. 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All'inizio di settembre un gruppo di attivisti ha provato a contrastare attivamente i lavori nella sughereta di Niscemi: 17 sono stati denunciati per quest'azione.\r\nLa manifestazione di sabato 6 ottobre dovrebbe costituire una sorta di prova del fuoco per un movimento popolare che sta crescendo. In contemporanea si svolgerà un corteo in Australia, dove è in costruzione una installazione simile.\r\nNe abbiamo parlato con Pippo Gurrieri, di cui riportiamo sotto un articolo uscito sul settimanale Umanità Nova.\r\n\r\nAscolta l'intervista: [audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/10/No-nuos.mp3\"]\r\n\r\nScarica l'audio\r\n\r\nLa militarizzazione della Sicilia, dalla fine ufficiale della guerra fredda, non solo non è diminuita, ma ha interessato nuovi territori, adeguandosi alle più moderne strategie belliche statunitensi. Lo smantellamento della base missilistica costruita nell’area dell’ex aeroporto Magliocco di Comiso, alla fine degli anni ottanta, non fu il trionfo della pace sui venti di guerra, ma l’inizio di una nuova e più pericolosa fase in cui l’unica superpotenza rimasta ha rimodulato i suoi progetti di accaparramento violento delle risorse altrui (Iraq, Afganistan, ecc.), e di fronteggiamento della Cina, super potenza emergente, oggi probabilmente più forte dell’Amerika.\r\n\r\nIn questi piani le basi americane in Sicilia sono state rafforzate e hanno accolto truppe, mezzi e ruoli un tempo di altri siti del Centro e del Nord Europa.\r\n\r\nLe nuove guerre che gli Stati Uniti si apprestano a combattere, sono altamente tecnologizzate e permettono di dispiegare armi sempre più efficaci e micidiali, il cui impiego rende l’armata americana quasi invincibile. Le guerre le faranno aerei senza pilota, missili a gettata intercontinentale, sistemi satellitari; provocheranno tanti morti in campo “nemico”, specie tra i civili, ma negli USA non rientreranno più militari dentro bare coperte dalla bandiera a stelle e strisce; il Pentagono annullerà così uno degli effetti negativi che ne hanno condizionato le politiche di aggressione; la guerra scomparirà dalla vista degli americani e sarà solo una “war game” per operatori di computer.\r\n\r\nLa costruzione della base MUOS (Mobile User Object System) di Niscemi, in provincia di Caltanissetta, a ridosso di Gela, rappresenta un tassello di queste scelte; sono quattro le basi MUOS nel pianeta: Australia, Hawaii, Virginia e Sicilia; le prime tre in aree desertiche, la quarta in Sicilia, a 2 km da una cittadina di 30 mila abitanti, e per di più all’interno di un sito di interesse comunitario: la Sughereta di Niscemi. Il MUOS, sistema di comunicazioni satellitari basato su onde ad altissima frequenza, è il perno delle nuove guerre americane; quando entrerà in funzione (attorno al 2015), tutte le forze armate USA di terra, di cielo, di mare e sottomarine, ovunque stanziate, potranno essere messe in allerta e in azione simultaneamente; dal MUOS dipenderà il funzionamento dei droni (gli aerei senza pilota) già sperimentati con “successo” durante la guerra di Libia, di cui la base di Sigonella è diventata la capitale mondiale. “Sciami” di droni dalla Sicilia partiranno per bombardare qualsiasi zona del Mondo. Sigonella e Niscemi, dunque, ma anche Trapani Birgi, sono il futuro teatro delle operazioni militari USA. Gli aeroporti civili di Trapani e Catania Fontanarossa già adesso subiscono blocchi improvvisi per gli atterraggi dei droni, che hanno priorità sui voli civili.\r\n\r\nIl MUOS è quindi un tassello d’importanza mondiale nella strategia della nuova guerra americana; non può essere guardato come un problema dei niscemesi o al massimo dei siciliani. Sarà pericoloso sin da quando entrerà in funzione poiché le sue emissioni elettromagnetiche interferiranno con ogni tipo di apparecchiatura elettronica nel raggio d decine di km; inoltre il suo fascio di onde metterà fuori uso qualsiasi cosa incontri, tanto è vero che da Sigonella, dove inizialmente doveva essere installalto, è stato spostato a Niscemi, a 60 km circa: le apparecchiature della base e quelle degli stessi aerei militari avrebbero corso seri rischi. Tutt’intorno, per un raggio di 120 km, la vita delle persone ne sarà compromessa, in maniera particolare quella dei bambini e degli anziani: tumari al cervello, leucemie, glaucoma, distacchi della retina, malformazioni genetiche, problemi alla fertilità e alla libido, disturbi nervosi; l’ambiente ne sarà intaccato in maniera irreversibile. Tanto più che già l’attuale base americana NRTF (Naval Radio Transmitter Facility) per le comunicazioni radio con arei e satelliti e con i sommergibili a propulsione nucleare, costruita all’interno della Sughereta nel 1991, produce emissioni di onde ad altissima e a bassissima frequenza in quantità fortemente inquinanti, e i danni provocati alla salute dei niscemesi, che ne sono più esposti, sono ingenti, per quanto mescolati con quelli dell’inquinamento del vicino Petrolchimico di Gela e non adeguatamente monitorati.\r\n\r\nCi troviamo di fronte a un’impennata della militarizzazione dalla portata eccezionale; tutte le altre basi in Sicilia e nelle isole minori vengono potenziate, mentre a Messina, nel cuore dello Stretto, lo storico Arsenale militare è destinato a divenire il Centro di eccellenza per la “demilitarizzazione e lo smaltimento” delle unità navali dell’Alleanza Atlantica fino a duemila tonnellate (il cosiddetto “naviglio sottile”); con annessa area di stoccaggio dove verranno assemblati agenti inquinanti e cancerogeni, rifiuti tossici e speciali e soprattutto un’enorme quantità di amianto da maneggiare, trattare e “bonificare” a due passi dal centro urbano.\r\n\r\nIn tutto questo si muovono le ditte legate alla mafia, le prime ad essere interessate a garantire l’ordine e la regolarità dei lavori ai committenti americani, come la Calcestruzzi di Niscemi, che da quanto il governo MPA-PD della regione ha concesso il nulla osta alla costruzione del MUOS (giugno 2011), ha fatto lavorare notte e giorno i propri dipendenti per completare l’impianto e la posa in opera delle parabole in tempi record, naturalmente dopo aver spianato una collina nell’area protetta della Sughereta.\r\n\r\nLa Sicilia continua ad essere occupata dall’esercito amerikano, ipotecata dalle strategie del Pentagono, proiettata nelle guerre del futuro come avamposto dei sistemi d’arma di ultima generazione e ovviamente obiettivo molto sensibile per qualsiasi tipo di ritorsione.\r\n\r\nPer questo noi anarchici riteniamo importante riprendere la parola d’ordine di Mirikani Jativinni, che fu la nostra bandiera durante la lotta contro la costruzione della base missilistica di Comiso, e quindi, oggi più che mai occorre gridare No al MUOS! Mirkani jativinni! Oggi più che mai bisogna travolgere con un movimento di protesta sempre più forte, non solo i militari amerikani, ma tutti i servi politici e i complici che gli hanno permesso e gli permettono di fare i loro porci comodi, a partire dal governatore Raffaele Lombardo, passando per il PD che adesso cerca di cavalcare la battaglia contro il MUOS, mentre un anno fa ne avallava la costruzione, e che per anni ha finto di non vedere e non sentire, sia quando Berlusconi (2005) ha dato il “permesso” agli USA di costruire il MUOS, sia quando il governo Prodi (2006) glielo ha confermato.\r\n\r\nE’ in atto in molte province una forte campagna di sensibilizzazione che ha squarciato il velo dell’omertà e del silenzio, ma soprattutto della delega. Sono sorti decine di comitati NO MUOS lungo l’asse sud orientale dell’isola, e si vanno estendendo in altre zone del centro e dell’est; sono realtà eterogenee tra di loro e al loro interno, però in questa fase assolvono al compito importantissimo di far conoscere cos’è il MUOS, organizzando centinaia di banchetti di propaganda e raccolta firme, decine di conferenze, manifestazioni, presidi, grazie ai quali l’opinione pubblica è sempre più informata ed il consenso alla lotta contro il MUOStro è salito in maniera significativa. Sta crescendo così, accanto alla “vecchia” generazione di Comiso che si è battuta contro i missili, contro gli interventi militari in Iraq, per la smilitarizzazione di Sigonella, una nuova generazione dalle forti sensibilità ambientaliste, che man mano prende atto del contesto di guerra in cui la vicenda MUOS ci proietta, e che si rende conto, al di là dei metodi spesso contraddittori ed ingenui che una parte porta avanti (percorsi legalitari dietro sindaci e deputati, credere veramente nel “potere” di centomila firme raccolte, fiducia eccessiva nelle battaglie simboliche), che il MUOS vada bloccato, e comunque vada fatto smantellare, assieme alla base NRTF e a tutte le basi amerikane in Sicilia. Dalla preoccupazione per la salute e per l’ambiente è passata alla richiesta di un Mediterraneo mare di pace e ha intrapreso una dinamica di attivismo autonoma dai partiti. Così, mentre da una parte si è pronti a passare alla seconda fase della mobilitazione, quella dei presidi alla Sughereta, delle azioni dirette a scopo dimostrativo, delle azioni di disturbo verso i militari italiani e amerikani, in altre parti si prosegue con la costituzione delle realtà di base e della sensibilizzazione primaria. Ma non è più rinviabile il tentativo di fare assumere una centralità nazionale alla lotta contro il MUOS, impegno verso il quale noi anarchici dobbiamo dare il massimo per lasciare una forte impronta antimilitarista. Le premesse ci sono tutte perché quella contro il MUOS divenga presto una lotta popolare estesa e travolgente.\r\nPippo Gurrieri","4 Ottobre 2012","Il 6 ottobre si svolgerà a Niscemi una manifestazione antimilitarista contro il Muos, un sistema di comunicazioni satellitari basato su onde ad altissima frequenza, che qunado entrerà in funzione diverrà il perno delle nuove guerre degli Stati Uniti.\r\nContro quest'ennesima installazione bellica in Sicilia, sempre più portaerei per le guerre di oggi e di domani, sta crescendo la lotta dei comitati di cittadini, che sempre più numerosi si battono contro il Muos. All'inizio di settembre un gruppo di attivisti ha provato a contrastare attivamente i lavori nella sughereta di Niscemi: 17 sono stati denunciati per quest'azione.\r\nLa manifestazione di sabato 6 ottobre dovrebbe costituire una sorta di prova del fuoco per un movimento popolare che sta crescendo. In contemporanea si svolgerà un corteo in Australia, dove è in costruzione una installazione simile.\r\nNe abbiamo parlato con Pippo Gurrieri, di cui riportiamo sotto un articolo uscito sul settimanale Umanità Nova.\r\n\r\nLa militarizzazione della Sicilia, dalla fine ufficiale della guerra fredda, non solo non è diminuita, ma ha interessato nuovi territori, adeguandosi alle più moderne strategie belliche statunitensi. 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Il MUOS, sistema di comunicazioni satellitari basato su onde ad altissima frequenza, è il perno delle nuove guerre americane; quando entrerà in funzione (attorno al 2015), tutte le forze armate USA di terra, di cielo, di mare e sottomarine, ovunque stanziate, potranno essere messe in allerta e in azione simultaneamente; dal MUOS dipenderà il funzionamento dei droni (gli aerei senza pilota) già sperimentati con “successo” durante la guerra di Libia, di cui la base di Sigonella è diventata la capitale mondiale. “Sciami” di droni dalla Sicilia partiranno per bombardare qualsiasi zona del Mondo. Sigonella e Niscemi, dunque, ma anche Trapani Birgi, sono il futuro teatro delle operazioni militari USA. 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Frontiere, CPR, prigioni libiche, missioni all’estero: fronti di guerra\r\nI confini sono linee tracciate sulle mappe. In mare, in montagna, tra i boschi sono invisibili, fatti di nulla. Solo uomini e donne in armi li rendono veri, solo gli eserciti trasformano quei sottili tratti neri nella barriera che separa i salvati dai sommersi, chi ha la libertà di muoversi e chi non ce l’ha.\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nGiovedì 4 novembre\r\nfesta degli assassini\r\npresidio antimilitarista in piazza Castello\r\ndalle 16\r\n\r\nMartedì 9 novembre\r\nGuerre tricolori. 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Naturalmente la fase di sperimentazione è già avviata, trasformandoci di fatto in cavie umane al soldo delle grandi industrie di telefonia e internet.\r\n\r\nL'espansione delle reti wirless permetterebbe un controllo totale sull'individuo: le grosse compagnie che gestiscono le reti sarebbero a conoscenza di ogni attività che facciamo, da quando accendiamo la lavatrice a cosa guardiamo in tv, riuscendo così ad accaparrarsi tutti i dati che ci riguardano. Oltre all'aspetto commerciale l'espansione della connettività ci metterebbe costantemente sotto l'occhio vigile dell'apparato poliziesco, insomma una tecnologia sempre più simile a un panopticon.\r\nNon a caso le grandi antenne del 5g sono state poste accanto alle basi militari del nostro paese, continuando il sodalizio tra sviluppo industriale e militarizzazione.\r\n\r\nNel contempo aumentano i movimenti di opposizione al 5g e tante città nel mondo si rifiutano di accettare questa nuova tecnologia.\r\n\r\nNe parliamo con Maurizio Martucci autore del libro \"manuale di difesa per elettrosensibili\",\r\nper ascoltare la puntata clicca qui:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/07/stop-5g.mp3\"][/audio]","22 Luglio 2019","2020-01-08 13:02:51","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/07/5G-smartphones-200x110.jpg","il punto sul 5g",1563810752,[],[],{"post_content":280},{"matched_tokens":281,"snippet":282,"value":283},[27],"decretando le radio-frequenze come agenti \u003Cmark>cancerogeni\u003C/mark> e stilando elenchi di effetti","La tecnologia 5g si prefissa l'obbiettivo di connettere simultaneamente tutti gli oggetti smart privati e non, di modo da cancellare i limiti di tempo e di spazio tra noi e le apparecchiature che ci circondano. 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