","Cannabis: verso il monopolio di Stato?","post",1469543498,[63,64,65],"http://radioblackout.org/tag/cannabis/","http://radioblackout.org/tag/legge/","http://radioblackout.org/tag/proibizionismo/",[15,67,18],"legge",{"post_content":69,"post_title":73,"tags":77},{"matched_tokens":70,"snippet":71,"value":72},[15],"parlamentari, per la legalizzazione della \u003Cmark>cannabis\u003C/mark> a scopi ricreativi. L’opposizione ha","Il 25 luglio è cominciata la discussione alla Camera dei deputati della proposta di legge, presentata da un intergruppo composto da 220 parlamentari, per la legalizzazione della \u003Cmark>cannabis\u003C/mark> a scopi ricreativi. L’opposizione ha presentato 1.300 emendamenti. La legge prevede che l’uso personale non sia più reato, che si possano coltivare fino a cinque piante in casa, che si possano tenere fino a cinque grammi di marijuana fuori casa e fino a 15 grammi dentro casa.\r\n\r\nQuesta proposta, secondo gli antiproibizionisti, pare formulata per introdurre il Monopolio di Stato sulla \u003Cmark>Cannabis\u003C/mark>, sottoponendo a regime di autorizzazione non solo le attività commerciali finalizzate alla realizzazione di un vantaggio economico, ma anche la coltivazione individuale e/o in forma associata senza alcuno scopo di lucro.\r\n\r\nInfatti, sebbene l’articolo 5 della proposta paia escludere dal regime di monopolio le attività finalizzate all’esclusivo consumo personale, in realtà, chiunque volesse coltivare qualche pianta di \u003Cmark>cannabis\u003C/mark>, in casa oppure concorrere alla costituzione di una Associazione secondo il modello dei \u003Cmark>Cannabis\u003C/mark> Social Club, sarebbe obbligato a comunicare all’ufficio regionale dei Monopoli di Stato le proprie generalità e l’indirizzo esatto del luogo di coltivazione, al fine di poter beneficiare di una sorta di implicita autorizzazione a procedere.\r\nUna schedatura di massa decisamente pericolosa, poiché non è in discussione alcuna modifica delle altre leggi ed atti amministrativi sul controllo di assunzione di stupefacenti. Non ci sarebbe da meravigliarsi se, subito dopo aver provveduto all’autodenuncia, si venisse convocati dalle Motorizzazioni civili per verificare la sussistenza dei requisiti di guida oppure sottoposti a drug-test periodici sui luoghi di lavoro e licenziati, laddove previsto.\r\n\r\nTutto ciò, senza nemmeno considerare la possibilità concreta, a partire dalla prima legge di Stabilità utile, di utilizzare tale elenco per imporre una tassa su ogni pianta o, peggio ancora, per esercitare un’azione coercitiva sui coltivatori, qualora si decidesse di revocare l’autorizzazione per concorrenza sleale al monopolio di stato, proprio come è già accaduto altrove.\r\n\r\nQuesta proposta di legge potrebbe trasformarsi in un boomerang, in una schedatura di massa per chi coltiva la \u003Cmark>cannabis\u003C/mark> e non intende comprare in un regime di monopolio, a prezzi prestabiliti dall’alto e solo le varietà imposte dalle multinazionali, peraltro con le proprie tecniche di coltivazione.\r\n\r\nIl cavallo di battaglia del senatore Benedetto Della Vedova e degli altri promotori del progetto di legge è la grossa aspettativa economica legata alla “legalizzazione” della \u003Cmark>cannabis\u003C/mark>. Della Vedova punta, per far passare la legge sull'appoggio dei grossi investitori finanziari, già pronti ad accaparrarsi la coltivazione, la trasformazione, la distribuzione e la vendita, non appena la legge lo consentirà.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Alessandro, che ha fatto uno studio comparativo delle varie legislazioni europee.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2016 07 26 \u003Cmark>cannabis\u003C/mark>",{"matched_tokens":74,"snippet":76,"value":76},[75],"Cannabis","\u003Cmark>Cannabis\u003C/mark>: verso il monopolio di Stato?",[78,81,83],{"matched_tokens":79,"snippet":80},[15],"\u003Cmark>cannabis\u003C/mark>",{"matched_tokens":82,"snippet":67},[],{"matched_tokens":84,"snippet":18},[],[86,91,94],{"field":37,"indices":87,"matched_tokens":88,"snippets":90},[49],[89],[15],[80],{"field":92,"matched_tokens":93,"snippet":76,"value":76},"post_title",[75],{"field":95,"matched_tokens":96,"snippet":71,"value":72},"post_content",[15],578730123365712000,{"best_field_score":99,"best_field_weight":100,"fields_matched":101,"num_tokens_dropped":49,"score":102,"tokens_matched":25,"typo_prefix_score":49},"1108091339008",13,3,"578730123365711979",{"document":104,"highlight":128,"highlights":151,"text_match":97,"text_match_info":163},{"cat_link":105,"category":106,"comment_count":49,"id":107,"is_sticky":49,"permalink":108,"post_author":52,"post_content":109,"post_date":110,"post_excerpt":55,"post_id":107,"post_modified":111,"post_thumbnail":112,"post_thumbnail_html":113,"post_title":114,"post_type":60,"sort_by_date":115,"tag_links":116,"tags":122},[46],[48],"32987","http://radioblackout.org/2015/12/32987/","Il 30 novembre è apparso in Gazzetta Ufficiale il Decreto Lorenzin che regolamenta le coltivazioni, le lavorazioni e gli impieghi terapeutici della cannabis. 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crociata proibizionista del ministro dell’interno, che vorrebbe chiudere i negozi dove viene venduta la cannabis legale, quella che ha solo lo 0,6% di sostanza psicoattiva e viene utilizzata soprattutto come rilassante.\r\nUn paio di mesi fa Matteo Salvini ha presentato un disegno di legge per raddoppiare le pene per chi spaccia stupefacenti e abolire la quantità legalmente detenibile per uso personale. Le conseguenze saranno ovvie: si rischia l’arresto per un grammo di marijuana anche se detenuta per uso personale. Si torna quindi alla criminalizzazione dell’uso di sostanze.\r\n\r\nA Pisa la street parade antiproibizionista è stata vietata dalla questura, nonostante gli organizzatori avessero accettato il percorso ridotto proposto dalla questura.\r\nSabato 18 maggio gli antiproibizionisti saranno comunque in piazza della Stazione decisi a manifestare; poco più in là ci saranno i leghisti guidati dal sindaco Michele Conti.\r\nLa partita è aperta.\r\nNe abbiamo parlato con Robertino di CanaPisa poche ore prima del divieto della questura.\r\n\r\nAscoltate la diretta:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/05/2019-05-14-antipro-rob.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","15 Maggio 2019","2019-05-15 16:34:04","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/05/can-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"213\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/05/can-300x213.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/05/can-300x213.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/05/can-768x546.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/05/can-1024x727.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/05/can.jpg 1264w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","CanaPisa e la crociata proibizionista della Lega",1557936994,[237,238,63,65],"http://radioblackout.org/tag/antiproibizionismo/","http://radioblackout.org/tag/canapisa/",[240,241,15,18],"antiproibizionismo","canapisa",{"post_content":243,"tags":247},{"matched_tokens":244,"snippet":245,"value":246},[15],"negozi dove viene venduta la \u003Cmark>cannabis\u003C/mark> legale, quella che ha solo","Nuova crociata proibizionista del ministro dell’interno, che vorrebbe chiudere i negozi dove viene venduta la \u003Cmark>cannabis\u003C/mark> legale, quella che ha solo lo 0,6% di sostanza psicoattiva e viene utilizzata soprattutto come rilassante.\r\nUn paio di mesi fa Matteo Salvini ha presentato un disegno di legge per raddoppiare le pene per chi spaccia stupefacenti e abolire la quantità legalmente detenibile per uso personale. 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Questa volta lo stop è arrivato direttamente dalla corte costituzionale.\r\nIl proibizionismo ha tuttavia ben poco a che fare con la diffusione dell’utilizzo di sostanze proibite, che invece si è costantemente esteso nonostante l’inasprirsi delle leggi quasi ovunque.\r\nI criminologi inglesi Rick Lines e Niamh Eastwood in un articolo apparso sulla rivista The Conversation, “la War On Drugs non ha mai riguardato la droga. Riguardava e continua a riguardare il controllo sociale. Come scrive l’autore e docente di diritto Kojo Koram, il controllo internazionale della droga dal XIX secolo è stato profondamente intrecciato con il progetto coloniale europeo e il desiderio di controllare le popolazioni indigene e colonizzate. (…) In linea con la logica contorta del proibizionismo, la soluzione proposta alle leggi sulla droga razziste e discriminatorie non è rimuovere o riformare quelle leggi, ma allargare la rete per colpire più persone”. Più o meno ovunque in questi anni si stanno diffondendo tecnologie sempre più invasive che sono in grado di rilevare anche il minimo indizio di utilizzo di sostanze proibite, dai cosiddetti cani “molecolari” (addestrati per individuare non solo le sostanze ma anche le tracce del loro consumo) ai test salivari e del sudore utilizzati ormai dalle polizie stradali di tutto il mondo, agli spray e alle pellicole usati negli aeroporti sugli oggetti personali (cellulare, occhiali, orologio, ecc.) per individuare tracce infinitesimali. Non sono strumenti che servono a trovare grossi carichi e a colpire il traffico: servono soltanto appunto ad “allargare la rete”. Il primo paese a utilizzare le pellicole negli aeroporti è stato l’Australia dove da anni la polizia di frontiera sottopone a minuziose analisi tutti gli oggetti personali di chi ottiene un visto di immigrazione legale e basta una minima traccia per essere rispediti indietro.\r\nNon è un caso che in prima fila tra i difensori della War On Drugs ci siano le forze di polizia di tutto il mondo.\r\nNe abbiamo parlato con Robertino Barbieri di CanaPisa\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/02/2022-02-22-rob-droghe.mp3\"][/audio]","22 Febbraio 2022","2022-02-22 14:04:32","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/02/war-on-drugs-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/02/war-on-drugs-300x169.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/02/war-on-drugs-300x169.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/02/war-on-drugs-1024x575.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/02/war-on-drugs-768x431.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/02/war-on-drugs.jpg 1296w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Droghe, referendum, war on drugs",1645538672,[63,280,281],"http://radioblackout.org/tag/referendum-droghe/","http://radioblackout.org/tag/war-on-drugs/",[15,283,23],"referendum droghe",{"tags":285},[286,288,290],{"matched_tokens":287,"snippet":80},[15],{"matched_tokens":289,"snippet":283},[],{"matched_tokens":291,"snippet":23},[],[293],{"field":37,"indices":294,"matched_tokens":295,"snippets":297},[49],[296],[15],[80],{"best_field_score":99,"best_field_weight":100,"fields_matched":25,"num_tokens_dropped":49,"score":299,"tokens_matched":25,"typo_prefix_score":49},"578730123365711977",{"document":301,"highlight":323,"highlights":337,"text_match":97,"text_match_info":343},{"cat_link":302,"category":303,"comment_count":49,"id":304,"is_sticky":49,"permalink":305,"post_author":52,"post_content":306,"post_date":307,"post_excerpt":55,"post_id":304,"post_modified":308,"post_thumbnail":309,"post_thumbnail_html":310,"post_title":311,"post_type":60,"sort_by_date":312,"tag_links":313,"tags":318},[46],[48],"72190","http://radioblackout.org/2021/11/conferenza-sulle-droghe-un-nulla-di-fatto/","Si è appena conclusa a Genova la Conferenza nazionale sulle dipendenze: erano trascorsi 12 anni dall’ultima, anche se la legge prevedeva che questi incontri di approfondimento si facessero ogni tre anni. 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La legge proibizionista promulgata 30 anni fa, uno dei non secondari motivi del continuo sovraffollamento delle carceri, difficilmente verrà ridiscussa e modificata.\r\nNe abbiamo parlato con Robertino Barbieri di CanaPisa\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/2021-11-30-conf-droghe-robertino.mp3\"][/audio]","30 Novembre 2021","2021-11-30 18:35:48","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/antpro-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"168\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/antpro-300x168.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/antpro-300x168.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/antpro.jpg 680w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Conferenza sulle droghe. 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Nelle ultime settimane, complice la presentazione di un progetto di legge su una modestissima legalizzazione dell'uso della cannabis, il dibattito si è riaperto.\r\nNe abbiamo parlato con Robertino del collettivo antioproibizionista di Pisa, tra i promotori della street parade \"Canapisa\".\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\ncannabis robertino\r\n\r\nLeggi l'articolo di Robertino uscito sull'ultimo numero di Umanità Nova:\r\n\"Sin dal loro apparire, tra la fine dell’Ottocento e gli anni ’30 del secolo del secolo scorso, le leggi antidroga hanno suscitato critiche sia per la loro evidente irrazionalità che per la pretesa di imporre un codice di comportamento in una delle sfere più intime delle persone, cioè cosa mettere e non mettere dentro il proprio corpo. Queste critiche per un lungo periodo sono rimaste confinate nell’ambito ristretto delle riviste accademiche di diritto e di medicina o tra le pagine della stampa libertaria (il nostro Umanità Nova già nel 1921 pubblicava un durissimo articolo di Errico Malatesta contro la messa fuorilegge della cocaina in Francia), ma sono diventate sempre più diffuse a partire dagli anni ‘50 con la diffusione della cannabis tra i giovani europei e nordamericani da una parte e con la conseguente repressione poliziesca dall’altra. Molti fanno risalire la data di nascita “ufficiale” delle mobilitazioni antiproibizioniste al 25 luglio 1967 quando il Times di Londra ospitò in un’intera pagina a pagamento un appello per la legalizzazione della marijuana firmato dal filosofo Alaistair McIntyre, dallo psichiatra Ronald Laing, dal sociologo Tariq Ali, da tutti e quattro i membri dei Beatles (secondo alcuni sarebbero stati proprio i componenti della boy band più famosa di tutti i tempi a pagare il costoso annuncio), dal loro manager Brian Epstein e da altri personaggi della scena musicale e culturale britannica. Il giorno dopo anche Bertrand Russell esprimeva la propria adesione all’appello. L’evento che aveva scatenato la mobilitazione era stata, solo poche settimane prima, l’incarcerazione di Mick Jagger e Keith Richards dei Rolling Stones, in prigione dal 29 giugno per detenzione e uso di marijuana. La notizia aveva fatto rapidamente il giro di Londra e il clamore suscitato dalla carcerazione dei due artisti diventò l’occasione per attaccare il sistema giudiziario britannico e le leggi proibizioniste in particolare. La mobilitazione per i due Stones raggiunse il culmine il 31 luglio all’udienza conclusiva dell’appello, a cui partecipano centinaia di persone che invadono l’aula, i corridoi e il cortile del tribunale che accolsero con un tripudio generale la lettura della sentenza con cui il giudice revocava la condanna al carcere e ordinava l’immediata liberazione dei due musicisti. Pochi giorno dopo il quotidiano The Guardian dichiarava “già morta” la convenzione internazionale contro “la droga” entrata in vigore sotto l’egida dell’Onu e grazie alle pressioni del governo USA solo pochi anni prima.\r\nQuasi mezzo secolo dopo, la War On Drugs infuria più che mai e si fa sempre più feroce, tanto che, come ha denunciato da tempo Amnesty International, non fa che allungarsi la lista dei Paesi che applicano la pena di morte per traffico di droga e ogni anno centinaia di persone vengono giustiziate in Cina, Arabia Saudita, Indonesia, Iran etc per quello che i giuristi definiscono “un reato senza vittime”, nel senso che chi assume sostanze illecite ne ricava un danno, ma lo fa comunque in genere volontariamente e senza essere costretto (esattamente come nessuno viene a costretto a rovinarsi il fegato mangiando 5 hamburger di fila o a farsi venire il diabete con una dieta zuccheri e junk food). Contemporaneamente, in questi 50 anni in cui la War On Drugs ha prodotto solo guadagni stratosferici per i narcos e carcerei piene di disgraziati, non sono mai finite neanche le mobilitazioni antiproibizioniste. Anzi, proprio in questi ultimi anni hanno segnato importanti risultati, sia negli USA (dove grazie ad una serie di referendum popolari la cannabis cosiddetta “terapeutica” è ormai legale in 24 stati, mentre in altri 5 è legale la marijuana tout court) che in Europa (basti pensare alla diffusione dei Cannabis Social Club in Spagna) che in America Latina. Giusto pochi giorni fa, il 7 luglio in Cile (dove è ancora in vigore la legge sulle droghe approvata negli anni ’70 dal dittatore Pinochet, che prevede sino a 15 anni di carcere per la coltivazione di cannabis) la Camera dei Deputati ha votato ad ampia maggioranza un disegno di legge che consentirebbe il possesso fino a 500 grammi di cannabis e la coltivazione di sei piante.\r\nAnche in Italia, il movimento antiproibizionista è sempre stato attivo a partire dall’opposizione contro la legge Craxi-Jervolino tra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90 fino all’incessante mobilitazione che ha portato la Corte Costituzionale nel febbraio dell’anno scorso a pochi giorni di distanza dalla grande manifestazione nazionale organizzata dalla Rete Fino Alla Fine Del Mondo Proibizionista. Non c’è da stupirsi che in questo clima mercoledì scorso sia stata presentato un disegno di legge per la legalizzazione della cannabis in Italia redatto dall’Intergruppo “Cannabis Legale” e firmato da 218 parlamentari tra Camera e Senato (SEL al gran completo, M5S in forze, un po’ di PD e un po’ di ex centrodestra ed ex centrosinistra). Il capo dell’intergruppo è Benedetto Della Vedova, una vecchia volpe della politica, fra le altre cose ex presidente dei Radicali (il partito degli sciacalli delle lotte per i diritti civili, da mezzo secolo ininterrottamente) e ex deputato di Futuro e Libertà, oggi sottosegretario agli Esteri del Governo Renzi. La proposta di legge prevede che i maggiorenni possano detenere una modica quantità per uso ricreativo: 15 grammi a casa, 5 grammi fuori casa, mentre rimarrebbe il divieto assoluto per i minorenni. Sarebbe consentita l’autocoltivazione a casa fino a 5 piante ma vietata la vendita del raccolto. Possibili però i cannabis social club: ai maggiorenni residenti in Italia sarà consentita la coltivazione in forma associata in gruppi fino a 50 membri. Consentita anche la vendita: previa autorizzazione, si potrà lavorare e coltivare la cannabis e venderla in negozi specializzati, forniti di licenza dei monopoli, mentre rimarrebbero vietate l’importazione e l’esportazione. E’ una legge che in gran parte ricalca la normativa sulla cannabis in vigore in Uruguay dalla fine dello scorso anno, con l’unica differenza che in Uruguay la marijuana (quando verrà attivata anche la vendita al dettaglio) verrà venduta in farmacia. Condita comunque di una iperburocratizzazione e di una ipocrisia tutte italiane. Per la coltivazione personale sarebbe necessario inviare una comunicazione all’Ufficio regionale dei Monopoli a cui bisognerebbe chiedere l’autorizzazione non solo per la produzione commerciale, ma anche per poter fare un cannabis sociale. E in questa caldissima estate in cui di notte le piazze, i parchi e le spiaggie s’illuminano delle braci dei joint e dei chilum, la proposta di Dalla Vedova etc prevede che non si potrà fumare in nessun luogo pubblico e in nessun luogo aperto al pubblico, costringendo quindi i fumatori a rimanere rinchiusi nelle loro case (una limitazione non prevista né dalla legge uruguayana né da quelle degli stati USA che vietano di fumare ganja solo nei luoghi dove è già vietato fumare tabacco). Dulcis in fundo, la legalizzazione della cannabis non comporta l’attenuazione delle norme e delle sanzioni previste dal Codice della strada per la guida in stato di alterazione psico-fisica (che prevedono tra l’altro, il ritiro della patente anche fino a 2 anni e addirittura il carcere e la confisca del mezzo). Secondo il testo proposto dall’intergruppo, bontà loro, “rimane aperta comunque la questione relativa alle tecniche di verifica che attestino un’alterazione effettivamente in atto, come per gli alcolici”. In effetti la questione che rimane aperta da più di 40 anni (da quando nello Stato di Washington vennero fatti i primi studi “dal vivo” con automobilisti fumati che però guidavano in modo prudente) è piuttosto se la cannabis abbia un effetto negativo sulla guida. Tanto per intenderci, in Colorado dove dopo che hanno legalizzato la cannabis i test li fanno solo agli automobilisti che hanno provocato incidenti o che hanno commesso gravi infrazioni e dove attualmente il limite è di 5 mcg per litro di sangue (quello che potrebbe avere un adulto di 70 kg che nelle ultime 24 ore avesse fumato 2 g di erba con THC al 20%), stanno abbassando di abolirli del tutto questi limiti o per lo meno di riconsiderarli, dopo che è uscito uno studio del NIDA che stabilisce che per produrre nei consumatori di cannabis problemi di guida accumunabili a quelli di chi ha 0,5g/l di alcol servivano concentrazioni di thc di almeno 13,1 mcg/l, cioè più del doppio del limite permesso agli automobilisti secondo le leggi del Colorado.\r\nInsomma, nella miglior tradizione di quel Teatro Dell’Assurdo che è la politica istituzionale italiana, una proposta di legge per la legalizzazione, ma piena di pruderie proibizioniste. Non c’è da stupirsi visto che tra i primi firmatari ci sono molti del M5s a cominciare dai quattro membri del direttorio, Alessandro Di Battista, Carla Ruocco, Roberto Fico, Luigi Di Maio che solo pochi giorni prima avevano lanciato un comunicato stampo sul fatto che molti profughi che arrivano in Italia in realtà non sarebbero altro che “spacciatori professionisti di droga”, riprendendo un appello del Coisp (il sindacato di polizia di ultradestra noto alle cronache per aver organizzato un presidio contro la madre di Federico Aldrovandi e, più di recente, per la proposta di rimuovere da Piazza Alimonda a Genova la targa che ricorda Carlo Giuliani). \r\nCerto, una pur minimissima forma di depenalizzazione della cannabis sarebbe un grande passo in avanti anche perché, come assicura la saggezza contadini appena si aprono i cancelli, i buoi scappano. La proposta di Della Vedova etc è però solo uno specchietto per le allodole per acchiappare i voti degli ingenui, ma con pochissime possibilità di concretizzarsi in qualche modo. Il Governo Renzi a causa della sua alleanza di ferro con l’NCD non riesce neanche ad approvare una prudentissima legge sulle unioni civili, figuriamoci legalizzare la cannabis (e infatti il ministro della Giustizia pd Orlando ha subito che lui se ne lava le mani dicendo che e’ competenza degli organismi internazionali e transnazionali). E, tanto per rimanere nel mondo della realtà, solo poche settimane fa’ l’Associazione Antigone e la Società della Ragione hanno denunciato che in carcere ci sono ancora migliaia di detenuti per la legge Fini-Giovanardi dichiarata poi incostituzionale.\"","31 Luglio 2015","2018-10-17 22:09:25","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/07/cannabis-200x110.jpg","Cannabis legale? 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Non c’è da stupirsi visto che tra i primi firmatari ci sono molti del M5s a cominciare dai quattro membri del direttorio, Alessandro Di Battista, Carla Ruocco, Roberto Fico, Luigi Di Maio che solo pochi giorni prima avevano lanciato un comunicato stampo sul fatto che molti profughi che arrivano in Italia in realtà non sarebbero altro che “spacciatori professionisti di droga”, riprendendo un appello del Coisp (il sindacato di polizia di ultradestra noto alle cronache per aver organizzato un presidio contro la madre di Federico Aldrovandi e, più di recente, per la proposta di rimuovere da Piazza Alimonda a Genova la targa che ricorda Carlo Giuliani). \r\nCerto, una pur minimissima forma di depenalizzazione della \u003Cmark>cannabis\u003C/mark> sarebbe un grande passo in avanti anche perché, come assicura la saggezza contadini appena si aprono i cancelli, i buoi scappano. La proposta di Della Vedova etc è però solo uno specchietto per le allodole per acchiappare i voti degli ingenui, ma con pochissime possibilità di concretizzarsi in qualche modo. Il Governo Renzi a causa della sua alleanza di ferro con l’NCD non riesce neanche ad approvare una prudentissima legge sulle unioni civili, figuriamoci legalizzare la \u003Cmark>cannabis\u003C/mark> (e infatti il ministro della Giustizia pd Orlando ha subito che lui se ne lava le mani dicendo che e’ competenza degli organismi internazionali e transnazionali). E, tanto per rimanere nel mondo della realtà, solo poche settimane fa’ l’Associazione Antigone e la Società della Ragione hanno denunciato che in carcere ci sono ancora migliaia di detenuti per la legge Fini-Giovanardi dichiarata poi incostituzionale.\"",{"matched_tokens":409,"snippet":410,"value":410},[75],"\u003Cmark>Cannabis\u003C/mark> legale? 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I tempi sono cambiati e ad essere onesti, sempre più persone stanno iniziando a credere nei benefici per la salute che la cannabis promette. E perché non dovrebbero, visto che la cannabis è stata usata per secoli per curare sintomi diversi causati da condizioni diverse.E anche se non tutti noi siamo pronti a immergerci nel “mondo” del fumare marijuana per migliorare la nostra salute, molti di noi sono più aperti a provare prodotti come l’olio di THC.\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\nIl THC è responsabile della sensazione di rilassamento, di fame chimica, affaticamento e riduzione dell’aggressività che si avverte quando si utilizza qualsiasi tipo di cannabis. D’altra parte, il CBD, o anche noto come Cannabidiolo è un altro composto psicoattivo, che tuttavia, ha meno influenza rispetto al THC.\r\n\r\nIl CBD provoca una riduzione dell’ansia, una riduzione dell’infiammazione e una riduzione dei sintomi psicoattivi. 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A gennaio l'azienda ha esternalizzato il servizio, appaltandolo ad un'agenzia.\r\nConcetta viene licenziata. La titolare non le da il tfr\r\n\r\nNel cuore dell'inverno comincia la sua avventura tra carte da bollo, certificati, code infinite, mentre le bollette scadono, il fitto è da pagare.\r\n\r\nSei mesi dopo, quando l'inverno ha ceduto il passo ad un'estate bollente, le arriva la prima mensilità del sussidio di disoccupazione. \r\nPer gli arretrati deve aspettare ancora.\r\n\r\nIl TFR è nelle tasche della padrona del pub.\r\n\r\nMartedì scorso Concetta è di nuovo negli uffici dell'ente previdenziale: nella borsetta c'è l'alcool e l'accendino e l'idea di spezzare la palude che le assorbe la vita già grama. L'impiegato le dice che deve aspettare, deve ancora aspettare.\r\n\r\nLei non aspetta. Tira fuori la bottiglietta di liquido rosa, se la versa addosso e si trasforma in una torcia umana. La gente intorno\r\nscappa da quell'eccesso di vita che ha il sapore sulfureo della morte. Un lavoratore tra i tanti in fila, un marocchino con cinque figli e nessun lavoro, afferra l'estintore e spegne le fiamme.\r\n \r\n\r\nE' tempo che la rabbia diventi forza collettiva, mutuo appoggio, capacità di fare male ai padroni che lucrano sulle nostre vite.\r\n\r\n \r\n\r\nAbbiamo proseguito con:\r\n\r\n \r\n\r\nL’eterno ritorno dell’eguale. Antisemitismo, populismo: le seduzioni pericolose \r\n\r\nNe parliamo con Lorenzo autore su Umanità Nova di Rigurgiti antisemiti\r\n\r\n \r\n\r\nLa grande truffa. A proposito di proibizionismo.\r\n\r\nNe discutiamo con Robertino, autore su Umanità Nova di E' finita la sceneggiata\r\n\r\n \r\n\r\nPopulismo: gli abiti nuovi del vecchio che avanza\r\n\r\nNe parliamo con Francesco Codello autore di alcuni articoli su A rivista 415 e su A rivista 417\r\n\r\n \r\n\r\nNo Tav. Una marcia per la libertà di movimento\r\n\r\n \r\n\r\nProssimi appuntamenti:\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 1 luglio\r\n\r\nfesta di Arivista a Massenzatico (RE)\r\n\r\nalle Cucine del Popolo di via Beethoven 79 - \r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 4 luglio\r\n\r\nore 17 in via Po 16\r\n\r\npunto info \r\n\r\nLa città sotto assedio. Leggi sulla sicurezza, zone rosse, proibizionismo, guerra ai poveri… \r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 4 luglio\r\n\r\nore 21\r\n\r\nassemblea antimilitarista\r\n\r\nalla Fat in corso Palermo 46\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 8 luglio\r\n\r\nore 10 Venaus \r\n\r\n \r\n\r\nI No Tav in marcia per la libertà di movimento\r\n\r\nSabato 8 luglio il movimento No Tav ha lanciato l’appello per una giornata di lotta contro i blocchi e i divieti tra Chiomonte e Giaglione. \r\n\r\nOrmai da mesi, oltre alle zone rosse stabili e straordinarie intorno all’area di cantiere, la polizia in occasione di marce notturne ha chiuso tutti gli ingressi di Giaglione, disponendosi sin sulla statale del Moncenisio, una zona lontana chilometri dalla Clarea. \r\nUn’ulteriore passo verso la totale militarizzazione dell’area. \r\n\r\nRiprenderci le strade con una manifestazione diurna, aperta, partecipata è l’obiettivo della giornata di lotta dell’8 luglio. \r\n\r\nNon solo.\r\n\r\nDa troppo tempo si sta allargando la distanza tra la minoranza che agisce e i più che plaudono, limitandosi a partecipare alle grandi marce popolari, quando il movimento si raccoglie per dimostrare che l’opposizione all’opera è forte e radicata, nonostante la repressione, i giochi della politica, il tempo che passa, la tentazione della rassegnazione.\r\n\r\n \r\n\r\nÈ tempo che la lotta, l’azione diretta siano nuovamente patrimonio di tutti. \r\n\r\n \r\n\r\nOggi ancora nei paesi vicini al cantiere, domani per bloccare e rendere ingovernabile l’intera valle. \r\n\r\n \r\n\r\nNoi saremo presenti con uno spezzone rosso e nero. \r\n\r\n \r\n\r\nDistribuiremo un nostro documento sul movimento e le prospettive della lotta, in vista dell’apertura dei nuovi cantieri, che segneranno l’avvio definitivo dei lavori per la realizzazione della linea ad alta velocità tra Torino e Lyon.\r\n\r\n \r\n\r\nAppuntamenti fissi:\r\n\r\n \r\n\r\nLe riunioni della federazione anarchica torinese, aperte a tutti gli interessati, sono in corso Palermo 46 ogni giovedì alle 21","30 Giugno 2017","2018-10-17 22:58:48","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/06/DSCN0022-200x110.jpg","Anarres del 30 giugno. 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Buon ascolto\r\n\r\nQUELLI DELLA THC_puntata 5_Coronavirus_Hq","1 Aprile 2020","2020-04-01 22:07:45","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/corona-200x110.jpeg","Quelli della THC ai tempi del coronavirus",1585778865,[587,588,589,455,590],"http://radioblackout.org/tag/ansia/","http://radioblackout.org/tag/coronavirus/","http://radioblackout.org/tag/estratti-di-cannabis/","http://radioblackout.org/tag/stress/",[592,593,594,370,595],"ansia","coronavirus","estratti di cannabis","stress",{"post_content":597,"tags":601},{"matched_tokens":598,"snippet":599,"value":600},[15],"fase di pandemia con la \u003Cmark>cannabis\u003C/mark>, riducendo l'ansia e lo stress. ","Puntata a tema con focus su come aiutarci in questa fase di pandemia con la \u003Cmark>cannabis\u003C/mark>, riducendo l'ansia e lo stress. Non hai abbastanza scorte per arrivare alla fine della quarantena? Una buona soluzione può essere prepararsi un estratto: come fare te lo raccontiamo noi. 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