","Torino 2023: una città cantiere.","post",1673721583,[64,65,66,67],"http://radioblackout.org/tag/cantieri/","http://radioblackout.org/tag/debito-pubblico/","http://radioblackout.org/tag/pnrr/","http://radioblackout.org/tag/torino/",[69,70,71,18],"cantieri","debito pubblico","pnrr",{"post_content":73,"tags":77},{"matched_tokens":74,"snippet":75,"value":76},[69],"di Torino 2023 città dei \u003Cmark>cantieri\u003C/mark> e degli eventi a seguito","Sono molti gli annunci che in questi giorni parlano di Torino 2023 città dei \u003Cmark>cantieri\u003C/mark> e degli eventi a seguito delle dichiarazioni del sindaco Lo Russo relative a differenti progetti, alcuni inerenti ai soldi in arrivo del Pnrr ed altri invece evidentemente priorità di spesa per il Comune di Torino. \r\n\r\nIn maniera generale riguardano la riqualificazione di alcune zone della città e il conseguente investimento per un'immagine da ripulire dei luoghi simbolo di Torino: tra questi vi sono la Caserma Amione, la ex Gondrard, il centro congressi per l'area ex Westinghouse, ma anche la Manifattura Tabacchi e il Palazzo del Lavoro. Inoltre, vengono citati progetti di rigenerazione urbana per alcuni quartieri come Vallette, Porta Palazzo e le case popolari di corso Racconigi in parallelo è previsto lo stanziamento di 25 milioni per Aurora e Barriera di Milano. Si parla poi di progetti più originali come per esempio la navigazione \"green\" del fiume Po (difficile immaginarsela dopo chi voleva addirittura renderlo balneabile), e di altre infrastrutture evidentemente inutili e anzi, dannose e non desiderate dagli abitanti stessi, come il riesumato progetto della TangEst oggi rinominata Gronda Est.\r\n\r\nIl filo conduttore di tutti questi progetti è l'indifferenza totale nei confronti delle esigenze della popolazione, il fatto che vengano \"annunciati\" ma che prima di vederne la realizzazione passino degli anni, tempo durante il quale aziende private e gare di appalti possono approfittare per guadagnarci indisturbatamente. Un paradigma quello di Torino città del debito che si riproduce anche in questo senso, attraverso una gestione della città e dell'urbanistica totalmente asservita al profitto di banche, fondazioni e privati. Una delle iniziative dell'amministrazione comunale per andare in questa direzione è il cantiere capofila di tutti gli altri, ossia quello relativo al Piano Regolatore: l'obiettivo è quello di deregolamentare i processi per la costruzione, per le destinazioni d'uso, permettendo la svendita e le concessioni ai privati in una dimensione di assenza di rispetto dei criteri minimi per la messa in campo dei progetti di trasformazione urbana.\r\n\r\nSi aprono nuove contese dello spazio e soprattutto delle priorità secondo le quali vengono distribuite le poche risorse esistenti, una prospettiva che sottolinea come la gestione della città sia uno degli strumenti per chiudere possibilità e calpestare senza alcuna vergogna i bisogni reali.\r\n\r\nAbbiamo approfondito questi temi insieme a Emilio Soave, di Pronatura Torino.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/Torino-pnrr-cantieri-2023_01_12_2023.01.12-09.00.00-escopost.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n 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Di primo mattino infatti, diverse persone hanno bloccato i lavori dei cantieri delle \"vie d'acqua\". In via Bolla, gli attivisti si sono seduti a terra, impedendo agli operai di entrare, mentre in via Muttoni è stata bloccata l'entrata ai mezzi pesanti. La polizia presente in assetto anti sommossa non è intervenuta.\r\nBloccati quindi per tre ore i cantieri di Expo 2015, durante le quali sono stati effettuati volantinaggi e un ingresso nel cantiere di v.Muttoni per appendere uno striscione alla ruspa. Le iniziative di oggi ribadiscono il NO al progetto che vorrebbe sventrare 4 parchi della cintura ovest, attraverso quella che viene considerata la grande truffa del canale di Maltauro.\r\nL'iniziativa cade ad una decina di giorni di distanza da una importante 2 giorni che il 10 e l'11 ottobre prossimo vedrà un corteo cittadino per le vie di Milano il sabato, e un'assemblea la domenica per lanciare la mobilitazione nazionale verso il 1 maggio 2015, data di inaugurazione del mega-evento.\r\nabo_noexpo","30 Settembre 2014","2014-11-03 22:54:20","Milano. Bloccati due cantieri delle 'vie d'acqua' dai comitati NoExpo2015 e NoCanal",1412083428,[153,154,155],"http://radioblackout.org/tag/milano/","http://radioblackout.org/tag/nocanal/","http://radioblackout.org/tag/noexpo/",[28,157,158],"nocanal","noexpo",{"post_content":160,"post_title":164},{"matched_tokens":161,"snippet":162,"value":163},[69],"hanno bloccato i lavori dei \u003Cmark>cantieri\u003C/mark> delle \"vie d'acqua\". 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Una lotta che negli ultimi tempi era passata dalla resistenza al progetto, con l'intento di fare a meno del padrone, costituendo una cooperativa intenzionata a fare da se.\r\nAlle 5,30 di questa mattina, i reparti antisommossa di polizia, carabinieri e guardia di finanza hanno sgomberato il presidio permanente del Collettivo lavoratori in lotta del Cantiere Navale di Trapani (C.N.T.)\r\nIn questo modo, le forze dell'ordine hanno consentito l'ingresso nell'area del Cantiere - disposto dalla proprietà - ad una manciata di lavoratori della Satin, società \"madre\" della C.N.T. spa.\r\nDopo lo sgombero, i lavoratori del Collettivo hanno organizzato un presidio davanti il palazzo della Prefettura e, in mattinata, è stata ricevuta una delegazione. Intanto, gli operai sono ancora in piazza per discutere sul da farsi. 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Una lotta che negli ultimi tempi era passata dalla resistenza al progetto, con l'intento di fare a meno del padrone, costituendo una cooperativa intenzionata a fare da se.\r\nAlle 5,30 di questa mattina, i reparti antisommossa di polizia, carabinieri e guardia di finanza hanno sgomberato il presidio permanente del Collettivo lavoratori in lotta del Cantiere Navale di Trapani (C.N.T.)\r\nIn questo modo, le forze dell'ordine hanno consentito l'ingresso nell'area del Cantiere - disposto dalla proprietà - ad una manciata di lavoratori della Satin, società \"madre\" della C.N.T. spa.\r\nDopo lo sgombero, i lavoratori del Collettivo hanno organizzato un presidio davanti il palazzo della Prefettura e, in mattinata, è stata ricevuta una delegazione. Intanto, gli operai sono ancora in piazza per discutere sul da farsi. 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Circa sessanta persone hanno percorso la vasta zona pedonale del centro storico per ribadire la ferma contrarietà ai licenziamenti minacciati dall'azienda e per sostenere la lotta autorganizzata degli operai che nei giorni scorsi hanno occupato la petroliera \"Marettimo M.\".\r\nLo striscione di apertura, sul quale campeggiava l a scritta \"Non ci affonderete!\" - slogan della manifestazione - era tenuto dai familiari degli operai in lotta. Con un massiccio volantinaggio e frequenti interventi al megafono sono state spiegate alla cittadinanza le ragioni della protesta e le fasi della vertenza.\r\n\r\nAscolta l'intervista di Blackout ad Alberto La Via, Gruppo Salsedo.\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2011/12/alberto_cantieri_navali_trapani.mp3\"] Scarica il file\r\n\r\n \r\n\r\nBreve riassunto della vicenda\r\n\r\nLa vicenda del Cantiere Navale di Trapani (CNT) dovrebbe essere nota, ormai.\r\nCinquantotto lavoratori sono in cassa integrazione da mesi, e l’unica prospettiva offerta dal padrone è il licenziamento.\r\nÈ altrettanto noto che le motivazioni ufficiali addotte dall’azienda per giustificare la distruzione di questa realtà produttiva sono del tutto inconsistenti. La crisi del settore non ha mai messo a repentaglio l’esistenza del Cantiere Navale, tanto che le commesse non sono mai state un problema e il lavoro non è mai mancato.\r\nAl contrario, i lavoratori hanno assistito a una gestione aziendale perdente, a un lassismo che ha mandato alla malora strumenti di lavoro e infrastrutture, a un’arroganza padronale senza precedenti.\r\nIl risultato è che, allo stato attuale, il Cantiere Navale versa in condizioni disastrose dal punto di vista finanziario e l’azienda non sa proporre niente di meglio che la mobilità in attesa di tempi migliori. Probabilmente, i “tempi migliori” saranno quelli in cui il padrone potrà esternalizzare la produzione, assumendo a condizioni schiavistiche manodopera poco qualificata, massimizzando i profitti e abbattendo i costi.\r\nDi fronte a tutto questo, il sindacalismo concertativo ha assunto atteggiamenti tristemente conosciuti, da decenni a questa parte, nelle vertenze di tutta Italia: massima apertura alle aspettative padronali, disciplinamento dei lavoratori, autoritarismo nei rapporti tra rappresentanti e rappresentati.\r\nQuella del Cantiere Navale di Trapani poteva essere una storia come tante, con un finale già scritto. Invece, è successo qualcosa di inaspettato.\r\nDopo mesi di agitazione, trentasei lavoratori hanno rotto con i sindacati e hanno deciso di prendere le decisioni in prima persona. Hanno costituito un collettivo autorganizzato e hanno cominciato a discutere fra di loro, senza burocrati o professionisti della concertazione. 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Circa sessanta persone hanno percorso la vasta zona pedonale del centro storico per ribadire la ferma contrarietà ai licenziamenti minacciati dall'azienda e per sostenere la lotta autorganizzata degli operai che nei giorni scorsi hanno occupato la petroliera \"Marettimo M.\".\r\nLo striscione di apertura, sul quale campeggiava l a scritta \"Non ci affonderete!\" - slogan della manifestazione - era tenuto dai familiari degli operai in lotta. Con un massiccio volantinaggio e frequenti interventi al megafono sono state spiegate alla cittadinanza le ragioni della protesta e le fasi della vertenza.","2025-09-24 22:01:16","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2011/12/corteo_cantiere1-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2011/12/corteo_cantiere1-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2011/12/corteo_cantiere1-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2011/12/corteo_cantiere1-768x512.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2011/12/corteo_cantiere1.jpg 1024w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","La lotta ai cantieri navali di Trapani",1323258099,[188,231,190],"http://radioblackout.org/tag/portuali/",[192,233,194],"portuali",{"post_title":235,"tags":238},{"matched_tokens":236,"snippet":237,"value":237},[69],"La 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corteo attraverserà il quartiere di San Paolo per denunciare la speculazione in corso, iniziata dopo lo sgombero, anno fa, dell'area dell'ex-fabbrica Diatto–Snia Viscosa.\r\nAscolta la presentazione del corteo con Andrea Guazzo\r\n\r\n \r\n\r\nguazzo_corteo_snia\r\nSULLA QUALITA’ DELLA VITA NON SI SPECULA!!!\r\n VOGLIAMO VERDE NON CEMENTO.\r\n VOGLIAMO OPERE DI PUBBLICA UTILITÀ NON PALAZZI ANONIMI.\r\nAd un anno dall’abbattimento tumultuoso degli edifici storici della ex fabbrica Diatto–Snia Viscosa, il comitato Snia Rischiosa, del quartiere Cenisia-San Paolo, lancia un’iniziativa pubblica per denunciare la truffa degli interventi urbanistici in atto nel quartiere e nella città.\r\nCORTEO per le vie del quartiere\r\nRITROVO ore 15 via Frejus angolo via Revello\r\nARRIVO in corso Vittorio Emanuele ang. via Borsellino (Giardini Artiglieri da Montagna) dove ci saranno banchetti informativi, merenda a offerta libera per raccolta fondi spese legali, spettacolo teatrale “Sistema Torino”, mercato GermogliaTo, musica, mostre fotografiche, spazio bimbi/e.\r\nL’iniziativa risponde al bisogno non certo di commemorare l’anno passato, ma a quello di guardare al futuro del quartiere, dove le sfide per tutelare la salute degli abitanti, la qualità della loro vita e del loro ambiente continuano a non comparire nell’agenda dell’amministrazione, occupata solo da impegni che offrano il massimo profitto ai partner privati.\r\nIl corteo si concluderà con una festa all’interno dei giardini Artiglieri da Montagna, anche questi a rischio “riqualificazione”, a causa del piano di riutilizzo dell’area Ex Westinghouse, dove l’ennesima colata di cemento promette di cancellare definitivamente l’ultima traccia di area verde della zona.\r\n http://sniarischiosa.noblogs.org/files/2014/05/spot7giugno.mp3\r\n\r\nhttp://sniarischiosa.noblogs.org/post/quartieri-o-cantieri","6 Giugno 2014","2014-06-12 08:42:08","Quartieri o 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Da ormai quattro mesi e mezzo occupano una petroliera. In questi giorni, stanchi di inseguire improbabili soluzioni con la proprietà i lavoratori hanno deciso di costituirsi in cooperativa e di tentare la gestione diretta del cantiere.\r\nNe abbiamo parlato con Alberto La Via del gruppo anarchico “Salsedo” di Trapani, in prima fila nelle iniziative di sostegno alla lotta.\r\n\r\nAscolta l'intervista ad Alberto[audio:http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/02/2012.02.12-Alberto-La-Via-cantieri-navali-Trapani.mp3|titles=2012.02.12 Alberto La Via cantieri navali Trapani]\r\nscarica il file\r\n\r\nDi seguito l’appello alla solidarietà diffuso dal Collettivo dei Lavoratori in Lotta del Cantiere Navale di Trapani:\r\nNegli ultimi quattro mesi appena trascorsi, la nostra lotta per il lavoro e la dignità ha attraversato, allo stesso tempo, momenti di grande difficoltà ma anche di grande speranza.\r\nAbbiamo creato un presidio permanente davanti i cancelli del nostro Cantiere navale e poi abbiamo deciso di salire sulla petroliera che abbiamo costruito con le nostre mani e che era stata lasciata all’abbandono da parte dell’azienda. Nel frattempo, ci siamo organizzati in un collettivo per discutere e ragionare tutti insieme, per condividere i momenti belli e quelli più brutti, per dare corpo alle nostre rivendicazioni. Di fronte ai licenziamenti assolutamente ingiustificati da parte dell’azienda, abbiamo opposto le ragioni del buon senso, l’analisi dei fatti, la volontà di raggiungere soluzioni rispettose del nostro diritto al lavoro e alla vita. In questi mesi ci siamo resi conto che, nelle vertenze per il lavoro, non è possibile e non è dignitoso accettare sempre e comunque accordi al ribasso o finte soluzioni proposte da sindacalisti senza scrupoli che si preoccupano solo degli interessi dei più forti. Proprio per questo abbiamo cercato nuove strade per difendere i nostri diritti attraverso il sindacalismo di base e l’autorganizzazione.\r\nSiamo stati, e continuiamo a essere, perfettamente disponibili a confrontarci in tutte le sedi\r\npreposte per trovare soluzioni adatte a salvaguardare non solo il futuro occupazionale nostro e di tutti i lavoratori del Cantiere, ma anche l’esistenza di una realtà produttiva importantissima per tutto il territorio. Con l’occupazione della petroliera “Marettimo M.” abbiamo manifestato la nostra rabbia e la nostra determinazione, e abbiamo chiesto solidarietà a tutta la cittadinanza. Ci sentiamo offesi dalle minacce con le quali l’azienda ci intima ad abbandonare la nave, e respingiamo ogni accusa rispetto al nostro comportamento: noi non siamo vandali, non siamo criminali, e non vogliamo essere trattati come tali. Questa azienda ha fallito i suoi obiettivi solo e soltanto per la sua incapacità e per una colpevole mancanza di volontà. Noi pensiamo che le responsabilità di un fallimento non possono e non devono ricadere sulle spalle dei lavoratori, delle loro famiglie, e dell’intera città. Noi siamo uomini e donne che hanno a cuore il prodotto della loro fatica e rivendicano il diritto al lavoro. La nostra volontà è quella di togliere la ruggine dai macchinari e dalle attrezzature e fare quello che sappiamo fare: lavorare nel cantiere navale di Trapani.\r\nPer questo motivo, ci rendiamo conto che solo diventando padroni di noi stessi potremo uscire da questo vicolo cieco. Costituendoci in Cooperativa possiamo sperare nel futuro. In questi mesi abbiamo visto crescere la solidarietà intorno a noi. Ringraziamo dal profondo del cuore tutti quelli che, sin dall’inizio, ci hanno sostenuti: cittadini, associazioni, movimenti, realtà politiche. Ringraziamo i mezzi d’informazione che, a poco a poco, hanno dato voce alla nostra azione. Adesso chiediamo uno sforzo in più: aiutarci a realizzare il nostro progetto di cooperazione e gestione dal basso del nostro futuro. Qualunque contributo, anche piccolo, può essere fondamentale.\r\n(Collettivo dei Lavoratori in Lotta del Cantiere Navale di Trapani)\r\n\r\n ","12 Febbraio 2012","La lotta ai cantieri navali di Trapani contro i licenziamenti va avanti. Da ormai quattro mesi e mezzo occupano una petroliera. In questi giorni, stanchi di inseguire improbabili soluzioni con la proprietà i lavoratori hanno deciso di costituirsi in cooperativa e di tentare la gestione diretta del cantiere.\r\nNe abbiamo parlato con Alberto La Via del gruppo anarchico “Salsedo” di Trapani, in prima fila nelle iniziative di sostegno alla lotta.\r\n","2018-10-17 22:11:16","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/02/locandinacoop1-200x110.jpg","Cantieri navali di Trapani. 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Anna Giovanna ci conduce in questo viaggio urbanistico a seguito di uno studio approfondito sulla nostra bella città proiettata nel futuro. Tracklist non pervenuta, complice la velocità eccessiva della città che cambia.","26 Agosto 2025","2025-08-26 17:20:48","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/08/1756219924317-200x110.jpg","Matinée XXL #83 - 25.08.2025",1756228848,[445],"http://radioblackout.org/tag/piano-regolatore/",[447],"piano regolatore",{"post_content":449},{"matched_tokens":450,"snippet":451,"value":452},[69],"collettiva in mezzo ai tanti \u003Cmark>cantieri\u003C/mark>. Anna Giovanna ci conduce in"," \r\n\r\n \r\n\r\n[audio ogg=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/08/Matinée-XXL-25-08-2025.ogg\"][/audio]\r\n\r\nTorino è la città che cambia, sempre più veloce: piani regolatori realizzati insieme alla cittadinanza, marciapiedi inclusivi avvolti dal verde, depositi di coscienza collettiva in mezzo ai tanti \u003Cmark>cantieri\u003C/mark>. 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Questa è partita nel suo iter, come proposta di legge di \"iniziativa popolare\", il virgolettato è d'obbligo perchè stiamo parlando di uno storico cavallo di battaglia della CISL e approvata letteralmente in tempi record. Basti pensare che dal 1980 ad oggi solo 3 su 262 di queste proposte sono passate come leggi, il che indica quanto in realtà questa misura sia stata solo una regalo per Stato e padroni. Con il nostro ospite siamo entrati nei dettagli dei diversi articoli che compongono la legge, che di fatto dà la possibilita di partecipazione ai rappresentanti dei lavoratori negli organismi direttivi dell’azienda, in funzione di sorveglianza, quasi scontato dire che ovviamente non avranno voce in capitolo rispetto alla gestione della gestione economica, ma che soprattutto vengono scelti dai datori di lavoro. Quest'ultimo è il fulcro della legge, che di fatto va a creare ulteriori gangli burocratici immaginando una contrattazione tutta interna, più che sindacale, oltre a destare una ovvia preoccupazione per questi individui che hanno interesse anche economico a fare crescere i fatturati delle aziende per cui lavorano. La legge regola anche la distribuzione degli utili di impresa tra i lavoratori, la liberalizzazione dei pagamenti tramite azioni aziendali e in generale l'obiettivo implicito è quello di legare sempre di più il salario alla produttività, un altro strumento che servirà per dividere i lavoratori e fare prosperare le aziende.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/F_m_01_07_Federico-Giusti-delegato-CUB-su-nuova-legge-partecipazione-lavoratori-nellimprese-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\nIl secondo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di un capotreno dell’assemblea Nazionale PdM/PdB (personale di macchina/personale di bordo) sul prossimo sciopero che inizierà alle ore 21:00 di lunedì 7 luglio e terminerà alle ore 18:00 di martedì 8 luglio. Il decimo sciopero dell'assemblea oltre alle tematiche legate a maggiore sicurezza nei cantieri ferroviari, migliori condizioni contrattuali per macchinisti e capitreno, l’adozione di un contratto unico per tutto il personale ferroviario, si concentra contro il rinnovo contrattuale appena firmato dai confederali. Infatti \"I ferrovieri dicono NO!\" è lo slogan che l'assemblea ha lanciato durante un sondaggio tra i lavorator* che fino al 20/06/25 ha visto di più di 4.000 adesioni. Inoltre si invitano i lavorator* a:\r\n\"COMUNICAZIONE IMPORTANTE\r\nColleghe e colleghi, a partire da oggi, e fino a venerdi 4 Luglio sono aperte le consultazioni referendarie sul CCNL Attività Ferroviaria. Vista la confusione creatasi a livello di informazione invitiamo tutti ad informarsi sulla localizzazione delle sedi di voto nel proprio territorio. Ricordiamo inoltre che tutti possono (e devono) andare a votare, anche i non iscritti al sindacato, e vi ricordiamo l’importanza di votare NO ad un rinnovo che non recepisce nulla di ciò per cui stiamo scioperando e anzi, per l'ennesima volta bastona il personale mobile come già successo negli ultimi venticinque anni.\r\nAndiamo a votare 2/3/4 luglio e scioperiamo dalle ore 21 del 7 luglio 2025.\"\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/F_m_01_07_Capotreno-Pdm_Pdb-su-ultime-mobilitazioni-e-prossimo-sciopero-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl terzo argomento della serata lo abbiamo affrontato ospitando Francesca del SUDD COBAS, lo Strike Days Vol.3 uno stato di mobilitazione che ha preso vita dal 26 giugno e che andrà avanti fino al 6 luglio. Lavoratrici e lavoratori che operano per aziende in subappalto che forniscono grandi marchi della moda e della pelletteria nel distretto tessile e di confezionamento industriale di Prato, sono decisi a battersi per :\r\n\r\n\" la fine dei turni di 12 ore per 7 giorni. Per la fine del lavoro nero. Per la fine dei finti contratti part-time. Per una vita più bella, a testa alta, insieme. Colleghə di un’unica fabbrica, fratelli e sorelle di un’unica lotta.\" come recita un loro volantino. L'aspetto che ci è interessato di questo tipo di mobilitazione è che crea un circolo virtuoso, per il quale tra colleghi ci si riconosce nelle stesse problematiche e vedere nel magazzino a fianco al tuo che si riesce a fare un blocco della merce in uscita, puntando i piedi e pretendendo risposte da chi sfrutta e continua a farlo, inizia a raccogliere i suoi frutti. Infatti Francesca ci racconta ad esempio che alla data dell'intervista, sono stati chiusi 15 accordi su 19 con le aziende per fare avere un contratto regolare e full time a lavoratori e lavoratrici.\r\n\r\nIn queste calde giornate, scandite da tentativi di sgombero dei picchetti da parte padronale e delle forze dell'ordine, si è svolto anche un presidio fuori dal distretto, per una lotta di cui abbiamo parlato dai nostri microfoni e che continua:\r\n\r\n\"Oggi, 1° luglio, parte un processo che potrebbe cambiare tutto. Non sarà una causa facile, ma quando si lotta per cambiare le cose niente lo è mai.\r\n\r\n\r\nDavanti al negozio Montblanc di Firenze, al grido di \"Non per noi ma per tuttə\", i lavoratori in appalto hanno manifestato mentre, nella sezione lavoro del Tribunale di Firenze, si apriva un processo che potrebbe diventare storico. Sei operai pakistani della Z Production chiedono il riconoscimento del loro vero datore di lavoro: Pelletteria Richemont Firenze, società del colosso del lusso Richemont (proprietaria del marchio Montblanc).\r\n\r\n\r\nIl cuore della causa? Dimostrare che quello che sembrava un appalto era in realtà lavoro subordinato mascherato. Se il Tribunale darà loro ragione, potrebbe essere la svolta per migliaia di lavoratori e lavoratrici sfruttati nelle filiere del Made in Italy.\r\n\r\n\r\nDietro il lusso, turni massacranti, falsi contratti, lavoro nero, 3 euro l’ora. Una realtà denunciata da anni, e ora finalmente messa sotto processo. Questo causa non riguarda solo sei persone. Riguarda un intero sistema che dovrà iniziare a rispondere.\"\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/F_m_01_07_Francesca-Sudd-Cobas-su-Strike-days-vol.3-e-vertenza-Montblanc-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]","5 Luglio 2025","2025-07-05 02:45:07","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/512678791_1243359340914472_6822456555099716444_n-200x110.jpg","frittura mista|radio fabbrica 01/07/2025",1751683461,[470],"http://radioblackout.org/tag/frittura-mista-radio-fabbrica/",[327],{"post_content":473},{"matched_tokens":474,"snippet":475,"value":476},[69],"legate a maggiore sicurezza nei \u003Cmark>cantieri\u003C/mark> ferroviari, migliori condizioni contrattuali per","Il primo argomento della puntata lo abbiamo trattato in compagnia telefonica di Federico Giusti delegato CUB, ovvero la legge sulla partecipazione dei lavoratori alla gestione, al capitale e agli utili delle imprese. 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L’operaio metalmeccanico era dipendente di una ditta d’appalto. La reazione immediata dei lavoratori metalmeccanici delle Riparazioni Navali del Porto di Genova è stata quella di fare sciopero subito sino a fine giornata e poi di replicare, il giorno dopo, con 8 ore di sciopero e un presidio davanti al Varco delle Grazie in piazza Cavour a partire dalle ore 8. Stefano ha sottolineato che \"la lotta si rende necessaria ed anzi va ampliata per coinvolgere le istituzioni, la politica e la città tutta ad interessarsi ed agire concretamente su un tema, quello su salute e sicurezza sul lavoro che, come dimostra l’odierna tragedia, è ben lontano dall’essere risolto Il drammatico infortunio sul lavoro. Vi è la necessità di intervenire per rinforzare gli organici degli ispettori ed aumentare la frequenza dei controlli nei cantieri per prevenire gli infortuni e garantire la regolare applicazione delle norme sulla sicurezza. Dobbiamo però sottolineare come il drammatico infortunio riguardi un lavoratore di una azienda in appalto edile, l’ennesimo caso, che richiama a quanto la liberalizzazione del sistema degli appalti e dei subappalti voluta dall’attuale governo in particolare nel settore edile, sia costante fonte di irregolarità, precarietà, infiltrazioni malavitose e violazione delle norme sulla sicurezza. Dobbiamo fermare la catena di infortuni con concretezza, il tempo dei discorsi è finito, perseguiremo il bisogno di verità su quanto successo anche con la mobilitazione.\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/F_m_11_02_Stefano-Bonazzi-segretario-FIOM-Genova-su-decesso-riparatore-al-porto-di-genova.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl secondo argomento della puntata è stato quello dell' inasprimento del clima repressivo e fascista del nostro Paese. Abbiamo avuto ospiti al telefono Pietro e Adam del collettivo Ferrara per la Palestina per farci raccontare la vicenda che li ha visti coinvolti come realtà promotrice di un progetto scolastico indirizzato ad una classe di un istituto di scuola secondaria di primo grado e delle reazioni scaturitene. Si trattava di un momento di sensibilizzazione al tema dei diritti umani, alla scoperta del popolo palestinese e un approfondimento sullo stato di crisi umanitaria da loro vissuta, che comprendeva anche la proiezione di un documentario. A seguito di questa attività svolta, la dirigente scolastica dell'istituto, è stata subissata da chiamate e pressioni da parte dell'ufficio scolastico provinciale che richiedevano spiegazioni e pretendevano \"l'imparzialità\" nel trattare questi avvenimenti, grazie alla presenza di un \"corso riparatore\" da far tenere a rappresentanti di Israele. Queste pressioni hanno raggiunto il loro apice con le minacce di ritorsioni nei confronti della dirigente e con le telefonate dall'ufficio scolastico provinciale fatte con la presenza telefonica del Ministro dell'Istruzione e del Merito Valditara. Il corso riparatorio non si poteva fermare, ed è stato fatto da Unione Associazioni Italia-Israele che alla stessa classe di cui sopra ha eposto teorie quali l'inesistenza di un popolo palestinese vero e proprio, piuttosto che non è vero che Israele ha bombardato la striscia di Gaza e che i coloni prima del 7 ottobre 2024 accompagnavano amorevolmente i feriti palestinesi negli ospedali israeliani. I nostri ospiti oltre ad illustrarci nel dettaglio i contenuti usciti da questo secondo incontro, ci hanno restituito le implicazioni su ciò che è stato detto e soprattutto, l'opinione finale degli studenti dopo questo infarcimento di fake news perpetrate da un abuso di ufficio.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/F_m_11_02_Pietro-e-Adam-Ferrara-per-la-Palestina-su-corso-riparatore-imposto-da-Valditara.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl terzo approfondimento della serata lo abbiamo fatto in compagnia telefonica di Marcello Pini Coordinatore SiCobas Modena, per commentare insieme il grosso incidente esplosivo avvenuto a Reggio Emilia nella notte tra il 10 e l'11 Febbraio in uno stabilimento dell'Inalca, industria specializzata nella macellazione e nella lavorazione delle carni ad uso alimentare. Seppure sulle dinamiche dell'incidente paiono esserci fumi spessi come quelli stessi che ha sollevato bruciando dopo l'esplosione la sede, abbiamo colto l'occasione per parlare con chi da anni si occupa a livello vertenziale e non di quel settore e che quindi ha potuto delinearci un quadro sulle strutture di potere di questo mondo, oltre alle ingiustizie subite da chi ci lavora. Interessante a tal riguardo l'inedita solidarietà che si è riuscita a creare in quei territori, tra sindacato di base e movimenti animalisti e antispecisti, aspetto tra i diversi trattati in questa intervista.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/F_m_11_02_Marcello-Pini-Coord-SiCobas-Modena-su-esplosione-stabilimento-Inalca-a-Reggio-Emilia.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n ","12 Febbraio 2025","2025-02-12 23:27:29","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/valdi-200x110.jpg","frittura mista|radio fabbrica 11/02/2025",1739402849,[470],[327],{"post_content":516},{"matched_tokens":517,"snippet":518,"value":519},[69],"la frequenza dei controlli nei \u003Cmark>cantieri\u003C/mark> per prevenire gli infortuni e","Il primo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Stefano Bonazzi segretario generale Fiom Genova in merito all’infortunio mortale che si è verificato mercoledì 5 febbraio presso l’Ente Bacini delle Riparazioni Navali del Porto di Genova. L’operaio metalmeccanico era dipendente di una ditta d’appalto. La reazione immediata dei lavoratori metalmeccanici delle Riparazioni Navali del Porto di Genova è stata quella di fare sciopero subito sino a fine giornata e poi di replicare, il giorno dopo, con 8 ore di sciopero e un presidio davanti al Varco delle Grazie in piazza Cavour a partire dalle ore 8. Stefano ha sottolineato che \"la lotta si rende necessaria ed anzi va ampliata per coinvolgere le istituzioni, la politica e la città tutta ad interessarsi ed agire concretamente su un tema, quello su salute e sicurezza sul lavoro che, come dimostra l’odierna tragedia, è ben lontano dall’essere risolto Il drammatico infortunio sul lavoro. Vi è la necessità di intervenire per rinforzare gli organici degli ispettori ed aumentare la frequenza dei controlli nei \u003Cmark>cantieri\u003C/mark> per prevenire gli infortuni e garantire la regolare applicazione delle norme sulla sicurezza. Dobbiamo però sottolineare come il drammatico infortunio riguardi un lavoratore di una azienda in appalto edile, l’ennesimo caso, che richiama a quanto la liberalizzazione del sistema degli appalti e dei subappalti voluta dall’attuale governo in particolare nel settore edile, sia costante fonte di irregolarità, precarietà, infiltrazioni malavitose e violazione delle norme sulla sicurezza. Dobbiamo fermare la catena di infortuni con concretezza, il tempo dei discorsi è finito, perseguiremo il bisogno di verità su quanto successo anche con la mobilitazione.\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/F_m_11_02_Stefano-Bonazzi-segretario-FIOM-Genova-su-decesso-riparatore-al-porto-di-genova.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl secondo argomento della puntata è stato quello dell' inasprimento del clima repressivo e fascista del nostro Paese. Abbiamo avuto ospiti al telefono Pietro e Adam del collettivo Ferrara per la Palestina per farci raccontare la vicenda che li ha visti coinvolti come realtà promotrice di un progetto scolastico indirizzato ad una classe di un istituto di scuola secondaria di primo grado e delle reazioni scaturitene. Si trattava di un momento di sensibilizzazione al tema dei diritti umani, alla scoperta del popolo palestinese e un approfondimento sullo stato di crisi umanitaria da loro vissuta, che comprendeva anche la proiezione di un documentario. A seguito di questa attività svolta, la dirigente scolastica dell'istituto, è stata subissata da chiamate e pressioni da parte dell'ufficio scolastico provinciale che richiedevano spiegazioni e pretendevano \"l'imparzialità\" nel trattare questi avvenimenti, grazie alla presenza di un \"corso riparatore\" da far tenere a rappresentanti di Israele. Queste pressioni hanno raggiunto il loro apice con le minacce di ritorsioni nei confronti della dirigente e con le telefonate dall'ufficio scolastico provinciale fatte con la presenza telefonica del Ministro dell'Istruzione e del Merito Valditara. Il corso riparatorio non si poteva fermare, ed è stato fatto da Unione Associazioni Italia-Israele che alla stessa classe di cui sopra ha eposto teorie quali l'inesistenza di un popolo palestinese vero e proprio, piuttosto che non è vero che Israele ha bombardato la striscia di Gaza e che i coloni prima del 7 ottobre 2024 accompagnavano amorevolmente i feriti palestinesi negli ospedali israeliani. I nostri ospiti oltre ad illustrarci nel dettaglio i contenuti usciti da questo secondo incontro, ci hanno restituito le implicazioni su ciò che è stato detto e soprattutto, l'opinione finale degli studenti dopo questo infarcimento di fake news perpetrate da un abuso di ufficio.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/F_m_11_02_Pietro-e-Adam-Ferrara-per-la-Palestina-su-corso-riparatore-imposto-da-Valditara.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl terzo approfondimento della serata lo abbiamo fatto in compagnia telefonica di Marcello Pini Coordinatore SiCobas Modena, per commentare insieme il grosso incidente esplosivo avvenuto a Reggio Emilia nella notte tra il 10 e l'11 Febbraio in uno stabilimento dell'Inalca, industria specializzata nella macellazione e nella lavorazione delle carni ad uso alimentare. Seppure sulle dinamiche dell'incidente paiono esserci fumi spessi come quelli stessi che ha sollevato bruciando dopo l'esplosione la sede, abbiamo colto l'occasione per parlare con chi da anni si occupa a livello vertenziale e non di quel settore e che quindi ha potuto delinearci un quadro sulle strutture di potere di questo mondo, oltre alle ingiustizie subite da chi ci lavora. Interessante a tal riguardo l'inedita solidarietà che si è riuscita a creare in quei territori, tra sindacato di base e movimenti animalisti e antispecisti, aspetto tra i diversi trattati in questa intervista.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/F_m_11_02_Marcello-Pini-Coord-SiCobas-Modena-su-esplosione-stabilimento-Inalca-a-Reggio-Emilia.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n ",[521],{"field":94,"matched_tokens":522,"snippet":518,"value":519},[69],{"best_field_score":138,"best_field_weight":430,"fields_matched":102,"num_tokens_dropped":51,"score":431,"tokens_matched":102,"typo_prefix_score":51},6637,{"collection_name":349,"first_q":69,"per_page":286,"q":69},["Reactive",527],{},["Set"],["ShallowReactive",530],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$fBk4dyH3utn5NvUcHEK7fno2UqreDvNdTLTOUxD0aBU4":-1},true,"/search?query=cantieri"]