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Le vicende degli ultimi cinque anni ci mostrano tutt’altro. Un sistema con capisaldi precisi. La deresponsabilizzazione delle aziende, il subappalto generalizzato, il lavoro a chiamata. Interi settori e nuove economie – prima tra tutte quella dei rider – si muovono grazie a un vero \u003Cmark>caporalato\u003C/mark> moderno. Altrettanto brutale rispetto a quello tradizionale, ma a volte persino legale. Gli effetti sono povertà, sfruttamento estremo, ricatti e il peggiore dei paradossi: i lavoratori, pur dedicando quasi tutto il loro tempo alla produzione, rimangono poveri. O addirittura indebitati. Fino a desiderare il cottimo, l’autosfruttamento.\r\nL’ultima inchiesta di Terre Libere mette in luce dinamiche di sfruttamento dei lavoratori, migranti e non, che dimostrano come il lavoro servile, il \u003Cmark>caporalato\u003C/mark> siano ormai strutturali ovunque in Italia.\r\nNe abbiamo parlato con Antonello Mangano, uno degli autori dell'approfondimento, che potete leggere qui.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/2021-02-02-caporalato-mangano.mp3\"][/audio]",{"matched_tokens":86,"snippet":88,"value":88},[87],"Caporalato","\u003Cmark>Caporalato\u003C/mark> al nord",[90,92,94,97,100,102,104,106,108],{"matched_tokens":91,"snippet":73},[],{"matched_tokens":93,"snippet":74},[],{"matched_tokens":95,"snippet":96},[15],"\u003Cmark>caporalato\u003C/mark>",{"matched_tokens":98,"snippet":99},[15],"\u003Cmark>caporalato\u003C/mark> al nord",{"matched_tokens":101,"snippet":76},[],{"matched_tokens":103,"snippet":18},[],{"matched_tokens":105,"snippet":77},[],{"matched_tokens":107,"snippet":78},[],{"matched_tokens":109,"snippet":30},[],[111,118,121],{"field":37,"indices":112,"matched_tokens":114,"snippets":117},[113,27],2,[115,116],[15],[15],[96,99],{"field":119,"matched_tokens":120,"snippet":88,"value":88},"post_title",[87],{"field":122,"matched_tokens":123,"snippet":83,"value":84},"post_content",[82],578730123365712000,{"best_field_score":126,"best_field_weight":127,"fields_matched":27,"num_tokens_dropped":49,"score":128,"tokens_matched":129,"typo_prefix_score":49},"1108091339008",13,"578730123365711979",1,{"document":131,"highlight":147,"highlights":160,"text_match":124,"text_match_info":170},{"cat_link":132,"category":133,"comment_count":49,"id":134,"is_sticky":49,"permalink":135,"post_author":52,"post_content":136,"post_date":137,"post_excerpt":55,"post_id":134,"post_modified":138,"post_thumbnail":139,"post_thumbnail_html":140,"post_title":141,"post_type":60,"sort_by_date":142,"tag_links":143,"tags":145},[46],[48],"35765","http://radioblackout.org/2016/05/made-in-caporalato/","Abbiamo raggiunto ai microfoni di RBO Marco Omizzolo, presidente della cooperativa InMigrazione e sociologo che da anni s’interessa al lavoro bracciantile nelle campagne dell’agro pontino. Circa un anno fa, Marco ha passato tre mesi lavorando come bracciante sotto caporale e ha potuto raccontare la realtà del lavoro schiavistico a cui sono sottoposti i lavoratori migranti, per la maggior parte venenti dal Punjab.\r\nDue o tre euro l’ora per dodici ore di lavoro, umiliazioni e vessazioni sono all’ordine del giorno in questo vero e proprio sistema “agro-mafioso” che si basa sul solido triangolo costituito da imprenditoria, caporalato e criminalità organizzata. Niente “mele marce”, dunque, ma un rodato meccanismo di sfruttamento che fa dell’estrazione del lavoro semi-gratuito e della violenza il proprio normale meccanismo di funzionamento, proteggendosi spesso dietro la patina del Made in Italy. Proprio la retorica dei prodotti del territorio, in effetti, serve troppo spesso da schermo per nascondere quali sono i meccanismi che rendono concorrenziale i prodotti agroalimentari italiani opponendo di fatto rispetto del territorio e dei diritti dei lavoratori.\r\nQualche crepa si sta però aprendo nella macchina agro-mafiosa. In questa primavera i migranti hanno cominciato a organizzare sit-in davanti alle aziende agricole convergendo in una grande giornata di sciopero il 18 aprile scorso che non ha mancato di scatenare la reazione di padroni e padroncini che hanno licenziato e minacciato i lavoratori.\r\nAscolta la testimonianza di Marco Omizzolo\r\nmarcozzimolo","11 Maggio 2016","2016-05-14 02:45:46","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/05/Schermata-2016-05-11-alle-15.46.42-200x110.png","\u003Cimg width=\"300\" height=\"161\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/05/Schermata-2016-05-11-alle-15.46.42-300x161.png\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/05/Schermata-2016-05-11-alle-15.46.42-300x161.png 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/05/Schermata-2016-05-11-alle-15.46.42-768x412.png 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/05/Schermata-2016-05-11-alle-15.46.42-1024x550.png 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/05/Schermata-2016-05-11-alle-15.46.42.png 1064w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Made in caporalato",1462981782,[144,65],"http://radioblackout.org/tag/agro-pontino/",[146,15],"Agro Pontino",{"post_content":148,"post_title":152,"tags":155},{"matched_tokens":149,"snippet":150,"value":151},[15],"sul solido triangolo costituito da imprenditoria, \u003Cmark>caporalato\u003C/mark> e criminalità organizzata. 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nel caso delle cooperative della logistica, così nelle campagne di tutta Italia, da Rosarno a Saluzzo alla Puglia, i lavoratori migranti vengono sottoposti a un forte sfruttamento.\r\n\r\nContinuando ad approfondire la loro situazione e le relative prospettive di lotta, Radio Blackout ha dapprima intervistato Ibrahim, giovane senegalese che vive al Gran Ghetto vicino a Foggia:\r\n\r\n2013.06.27-ibrahim\r\n\r\nSuccessivamente abbiamo risentito Irene, della rete \"Campagne in Lotta\" (campagneinlotta.org) per un resoconto del seminario di autoformazione su sfruttamento del lavoro migrante, caporalato e tratta tenutosi a Foggia il 15 e 16 giugno, che è stato anche un'occasione per mettere a punto delle azioni di supporto ai migranti in vista dell'imminente stagione delle raccolte estive:\r\n\r\n2013.06.27-Irene FG","28 Giugno 2013","2013-07-06 11:36:50","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/06/caporali-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"259\" height=\"194\" 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Aveva chiuso i battenti durante il mese di agosto lasciando i lavoratori per strada sotto il sole cocente, nonostante i vari possedimenti immobiliari sfitti\r\n- le amministrazioni comunali, che hanno mostrato totale cecità verso un fenomeno che ha conosciuto una crescita esponenziale, tanto da non poter essere più nascosto in alcun modo, e che è ora sfociato nel peggiore degli scenari.\r\n- i padroni sfruttatori che hanno creato l'illusione del paradiso lavorativo attorno al comparto agro/enogastronomico e alimentare, rivelatosi una trappola mortale di caporalato, sfruttamento ed omertà a beneficio di profitto e tornaconti economici”.\r\n\r\nAbbiamo chiesto ad Alice del Collettivo Mononoke di parlarci delle responsabilità di queste morti, della rabbia che hanno portato nella comunità di chi, migrante, lavora e vive il territorio albese e del corteo contro il razzismo che ha avuto luogo domenica. 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Un video girato dalla Cgil e dalla Flai di Catania mostra bambini tra i 10 e i 14 anni che lavorano come raccoglitori. Il documentario è stato realizzato nelle campagne del catanese, dove ci sono anche bambini più piccoli e persino neonati. I braccianti li portano con loro per non lasciarli a casa da soli. Molti di loro non vanno quindi a scuola, quelli molto piccoli vengono adagiati dentro le “gabbiette”, le cassettine bucate per la frutta, e lì restano tutta la giornata mentre i genitori fanno la raccolta.\r\n\r\nBambini e ragazzi sono arrivati in Sicilia con i barconi: finiscono nei CARA o clandestini senza documenti nascosti in campagna dove offrono lavoro per poco o nulla.\r\nI caporali li raccolgono sulle piazzole, li portano nei campi e si prendono parte del salario.\r\n\r\nFanno 12 ore al giorno per paghe che vanno dai 20 ai 30 euro totali, da cui si deve sottrarre la percentuale da destinare ai caporali. In genere si va dai 5 ai 15 euro». Il lavoro nero in Sicilia è in costante crescita. Sulle 11 mila aziende agricole della regione l’Inps ne ha ispezionate 270 nel 2014, e ha scoperto 570 lavoratori completamente in nero. Il rapporto è di un bracciante sommerso ogni 3. Nel registro anagrafico di Paternò sono iscritti soltanto sette cittadini marocchini, mentre gli autori del video ne hanno trovati 43 accampati dentro la Falconieri, una scuola abbandonata e diroccata: vivono lì senza acqua né luce.\r\n\r\nIl drastico abbassamento del costo del lavoro favorisce le grandi imprese e porta al fallimento i piccoli agricoltori, che svendono le terre e prendono la via dell'immigrazione verso la Germania e il Belgio.\r\n\r\nIn Sicilia le politiche sull'immigrazione, il trattamento dei rifugiati, la politica dei CARA, il caporalato e il lavoro servile disegnano un puzzle, dove la messa al lavoro in condizioni simili alla schiavitù, senza tuttavia l'obbligo di alloggiare e mantenere il bracciante quando non serve, è la posta in gioco di un capitalismo sempre più feroce.\r\n\r\nSe a questo si aggiunge il ruolo di piattaforma logistica sul Mediterraneo che la Sicilia ha gradualmente assunto il quadro è completo. La Sicilia ha fatto da piattaforma avanzata per le operazioni nei Balcani negli anni ‘90, per le guerre globali dopo l’11 settembre 2001, per le recenti crociate contro le migrazioni nel Mediterraneo.\r\n\r\nInfine è stata la volta del MUOS di Niscemi, della base di Sigonella promossa da Washington e Bruxelles a capitale mondiale dei droni e del dislocamento, sempre a Sigonella della neocostituita forza di pronto intervento del Corpo dei marines, sempre più impegnata nei blitz e in operazioni sporche top secret in Nord Africa e Somalia. Un’escalation senza fine del processo di militarizzazione che ha avuto effetti devastanti per la società, l’economia e la politica siciliana e già nei prossimi mesi potrà avere altri e più pericolosi effetti nel vissuto di tutti i siciliani.\r\n\r\nMare Nostrum, un programma di stampo neocoloniale sin dalla scelta del nome, viene narrata come operazione umanitaria, di salvataggio di migranti e profughi in difficoltà. In realtà per il soccorso non occorre la marina militare, che invece ha tentato di impedire la partenza dei migranti, impiegando droni che sono penetrati sin nell'entroterra libico. L'instabilità della Libia, dopo la guerra del 2011, ha decretato il fallimento dell'operazione, che potrebbe presto essere riprodotta in veste più nettamente bellica.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Antonio Mazzeo, attivista No Muos, molto attento alle dinamiche dell'immigrazione.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2015 03 04 mazzeo lavoro minorile","4 Marzo 2015","2015-03-05 13:15:44","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/03/agrumi-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"225\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/03/agrumi-300x225.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/03/agrumi-300x225.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/03/agrumi.jpeg 489w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Sicilia. 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Molti di loro non vanno quindi a scuola, quelli molto piccoli vengono adagiati dentro le “gabbiette”, le cassettine bucate per la frutta, e lì restano tutta la giornata mentre i genitori fanno la raccolta.\r\n\r\nBambini e ragazzi sono arrivati in Sicilia con i barconi: finiscono nei CARA o clandestini senza documenti nascosti in campagna dove offrono lavoro per poco o nulla.\r\nI caporali li raccolgono sulle piazzole, li portano nei campi e si prendono parte del salario.\r\n\r\nFanno 12 ore al giorno per paghe che vanno dai 20 ai 30 euro totali, da cui si deve sottrarre la percentuale da destinare ai caporali. In genere si va dai 5 ai 15 euro». Il lavoro nero in Sicilia è in costante crescita. Sulle 11 mila aziende agricole della regione l’Inps ne ha ispezionate 270 nel 2014, e ha scoperto 570 lavoratori completamente in nero. Il rapporto è di un bracciante sommerso ogni 3. Nel registro anagrafico di Paternò sono iscritti soltanto sette cittadini marocchini, mentre gli autori del video ne hanno trovati 43 accampati dentro la Falconieri, una scuola abbandonata e diroccata: vivono lì senza acqua né luce.\r\n\r\nIl drastico abbassamento del costo del lavoro favorisce le grandi imprese e porta al fallimento i piccoli agricoltori, che svendono le terre e prendono la via dell'immigrazione verso la Germania e il Belgio.\r\n\r\nIn Sicilia le politiche sull'immigrazione, il trattamento dei rifugiati, la politica dei CARA, il \u003Cmark>caporalato\u003C/mark> e il lavoro servile disegnano un puzzle, dove la messa al lavoro in condizioni simili alla schiavitù, senza tuttavia l'obbligo di alloggiare e mantenere il bracciante quando non serve, è la posta in gioco di un capitalismo sempre più feroce.\r\n\r\nSe a questo si aggiunge il ruolo di piattaforma logistica sul Mediterraneo che la Sicilia ha gradualmente assunto il quadro è completo. La Sicilia ha fatto da piattaforma avanzata per le operazioni nei Balcani negli anni ‘90, per le guerre globali dopo l’11 settembre 2001, per le recenti crociate contro le migrazioni nel Mediterraneo.\r\n\r\nInfine è stata la volta del MUOS di Niscemi, della base di Sigonella promossa da Washington e Bruxelles a capitale mondiale dei droni e del dislocamento, sempre a Sigonella della neocostituita forza di pronto intervento del Corpo dei marines, sempre più impegnata nei blitz e in operazioni sporche top secret in Nord Africa e Somalia. Un’escalation senza fine del processo di militarizzazione che ha avuto effetti devastanti per la società, l’economia e la politica siciliana e già nei prossimi mesi potrà avere altri e più pericolosi effetti nel vissuto di tutti i siciliani.\r\n\r\nMare Nostrum, un programma di stampo neocoloniale sin dalla scelta del nome, viene narrata come operazione umanitaria, di salvataggio di migranti e profughi in difficoltà. In realtà per il soccorso non occorre la marina militare, che invece ha tentato di impedire la partenza dei migranti, impiegando droni che sono penetrati sin nell'entroterra libico. L'instabilità della Libia, dopo la guerra del 2011, ha decretato il fallimento dell'operazione, che potrebbe presto essere riprodotta in veste più nettamente bellica.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Antonio Mazzeo, attivista No Muos, molto attento alle dinamiche dell'immigrazione.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2015 03 04 mazzeo lavoro minorile",[300,302,304,306,308,310],{"matched_tokens":301,"snippet":290},[],{"matched_tokens":303,"snippet":96},[15],{"matched_tokens":305,"snippet":25},[],{"matched_tokens":307,"snippet":291},[],{"matched_tokens":309,"snippet":292},[],{"matched_tokens":311,"snippet":293},[],[313,318],{"field":37,"indices":314,"matched_tokens":315,"snippets":317},[129],[316],[15],[96],{"field":122,"matched_tokens":319,"snippet":297,"value":298},[15],{"best_field_score":126,"best_field_weight":127,"fields_matched":113,"num_tokens_dropped":49,"score":270,"tokens_matched":129,"typo_prefix_score":49},{"document":322,"highlight":342,"highlights":360,"text_match":124,"text_match_info":368},{"cat_link":323,"category":324,"comment_count":49,"id":325,"is_sticky":49,"permalink":326,"post_author":52,"post_content":327,"post_date":328,"post_excerpt":55,"post_id":325,"post_modified":329,"post_thumbnail":330,"post_thumbnail_html":331,"post_title":332,"post_type":60,"sort_by_date":333,"tag_links":334,"tags":338},[46],[48],"23309","http://radioblackout.org/2014/05/prosegue-la-lotta-dei-facchini-a-torino/","Venerdì scorso c'è stato lo sciopero, molto duro e molto riuscito, dei facchini che lavorano presso il CAAT (Centro Agro Alimentare di Torino) contro la sospensione senza motivo da parte di una cooperativa di cinque lavoratori iscritti al sindacato. Dopo una notte e un giorno di scontri e diversi feriti investiti da un camion che ha intenzionalmente cercato di travolgere le persone sedute che formavano il blocco, alcuni risultati sono già stati ottenuti. I cinque lavoratori intanto sono stati reintegrati e questo pomeriggio alle 14.30 si aprirà un tavolo molto determinato per cercare di cambiare la situazione di grave sfruttamento dai lavoratori da parte delle solite cooperative che rappresentano un vero e proprio caporalato grigio comodo a istituzioni, banche e imprese.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Salvatore dei SI Cobas\r\n\r\nsalvatore","26 Maggio 2014","2014-05-29 11:34:55","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/05/caat-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"259\" height=\"194\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/05/caat.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" />","Prosegue la lotta dei facchini a Torino",1401106774,[335,65,68,336,233,337],"http://radioblackout.org/tag/caat/","http://radioblackout.org/tag/lotta-facchini/","http://radioblackout.org/tag/si-cobas/",[339,15,18,340,32,341],"caat","lotta facchini","si cobas",{"post_content":343,"tags":347},{"matched_tokens":344,"snippet":345,"value":346},[15],"rappresentano un vero e proprio \u003Cmark>caporalato\u003C/mark> grigio comodo a istituzioni, banche","Venerdì scorso c'è stato lo sciopero, molto duro e molto riuscito, dei facchini che lavorano presso il CAAT (Centro Agro Alimentare di Torino) contro la sospensione senza motivo da parte di una cooperativa di cinque lavoratori iscritti al sindacato. 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In questa lotta si sono riconosciuti tanti altri lavoratori, poiché il sistema Esselunga è lo stesso cui sono obbligati ogni giorno migliaia di lavoratori in buona parte immigrati.\r\nDal 7 ottobre, quando la lotta ha preso avvio, si sono susseguite le iniziative: assemblee, scioperi, blocchi, manifestazioni.\r\nSabato 24 marzo un lungo corteo ha attraversato le vie di Pioltello, con lunghe soste per cercare un confronto con la gente del paese. Buona l’accoglienza nelle zone popolari dove abitano tanti dei lavoratori immigrati/schiavi, che in questi mesi hanno deciso di alzare la testa.\r\nNumerose le manifestazioni di solidarietà dalle persone affacciate ai balconi e fuori dai negozi della zona.\r\nAl corteo hanno partecipato lavoratori di numerose altre cooperative di altre località: segno che la solidarietà e il mutuo appoggio tra le lotte è di giorno in giorno più forte.\r\nLa manifestazione è stata la risposta allo sgombero del presidio permanente del 20 marzo.\r\nIl giudice si era pronunciato favorevolmente al reintegro di primi tre lavoratori licenziati dalla cooperativa Safra ma l’azienda non ha riaperto i cancelli ai tre operai e ha preteso lo sgombero del presidio, che il sindaco Democratico della città ha subito ordinato.\r\n\r\nAscolta la testimonianza a radio Blackout di Maurizio Fratus, un compagno in prima linea nelle lotte e nel presidio.\r\n\r\nIntervista sullo sgombero: [audio:http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/03/2012-03-21-maurizio-fratus-sgombero-pioltello.mp3|titles=2012 03 21 maurizio fratus sgombero pioltello]\r\n\r\nIl resoconto del corteo: [audio:http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/03/2012-03-25-maurizio-fratus-pioltello.mp3|titles=2012 03 25 maurizio fratus pioltello]","27 Marzo 2012","Gli operai delle cooperative Esselunga hanno deciso di battersi contro lo sfruttamento e il caporalato, rischiando il proprio posto di lavoro. 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La nostra intervistata ci ha dapprima presentato più nello specifico l'associazione \"Mi Riconosci?\" per poi scendere nel dettaglio della vicenda giudiziaria. Infatti la cooperativa Fema, come altre operanti nel settore, viene accusata di caporalato, con dipendenti che arrivano a percepire paghe tra i 4 e i 5 euro l'ora, oltre a subire discriminazioni da quella di genere a quella razziale. Ci siamo fatti raccontare da chi opera in questo settore, quali sono le condizioni generali e se si discostano o meno da quelle del caso preso in considerazione, oltre a capire a che livello è la rabbia e la voglia di reagire per cambiare le cose, che hanno queste lavoratrici e lavoratori. Vi segnaliamo siti e profili social [1] [2] [3] di Mi Riconosci? in caso tra chi ci ascolta ci fosse qualcuno nell'ambito che avesse bisogno di informazioni o per segnalare le proprie condizioni lavorative\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/F_m_14_01_Attivista-di-Mi-Riconosci-su-inchiesta-caporalato-settore-cultura-lombardo.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl secondo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di un capotreno dell’Assemblea Nazionale PdM/PdB (personale di macchina/personale di bordo.\r\n\r\n “Siamo il gruppo auto-organizzato di Macchinisti e Capitreno delle FSI che rivendica un giusto rinnovo del CCNL”) sull'ottavo sciopero nazionale che si terrà del 25/26 gennaio 2025 di 24H e sull'iniziativa \"Tutti al turno\" -> No straordinario - NO cambi turno - No intervalli lavorativi.\r\nI/le lavorator* autorganizzati continuano a lottare nella direzione giusta proponendo a rialzo un periodo di lotta di un mese che culmina con lo sciopero nazionale. Non avendo avuto interlocuzione dignitosa con la controparte sui temi portati e discussi in assemblea ed avendo una larga platea che contribuisce a rendere efficace lo sciopero e/o l'iniziativa di lotta continuano a confrontarsi sul CCNL attraverso una tavola rotonda permanete. Tutto in un link è lo spazio di formazione e confronto sul lavoro fatto e fattibile: \"abbiamo creato un unico hub digitale per raccogliere e rendere facilmente accessibili tutti i contenuti utili alla vertenza in atto dedicati al PdM/PdB\"\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/F_m_14_01_Capotreno-dellassemblea-PDB-PDM-su-prossime-iniziative-settore-ferroviario.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl terzo argomento della puntata è stato quello del tragico decesso sul lavoro di Patrizio Spasiano di 19 anni, proveniente dal quartiere Secondigliano di Napoli. Per commentare questa notizia, abbiamo intervistato Gianmaria del CSA Spartaco Santa Maria Capua Vetere, attivo in Aversa con la Palestina, realtà che vivono ed operano in quei territori dove si è consumato questo ennesimo omicidio di classe.\r\n\r\nPatrizio essendo un tirocinante dell cooperativa Cofrin, impegnato in lavori di manutenzione di un serbatoio, non doveva neanche essere occupato in un cantiere, oltre al fatto che l'azienda nella quale è morto, aveva appena perso un'altro lavoratore il 31 dicembre 2024 schiacciato da un muletto: Pompeo Mezzacapo, 39 anni di Capodrise. Già solo questo dà uno spaccato significativo sul mondo del lavoro italiano e campano nello specifico, oltre a questo il nostro ospite ci descrive anche tutta la sequela di disagi a cui è sottoposta quotidianamente la gente dei territori della \"terra dei fuochi\", a sopravvivere di compromessi tra occupazione e salute, di trasporti e servizi sanitari disatrati, dei quali costi devono farsi carico sempre gli stati più fragili della popolazione. Il nostro intervistato conclude ampliando lo sguardo alla situazione generale, all'economia di guerra che ci attanaglia e alla conseguente stretta repressiva interna, collegando le mobilitazioni e le vertenze attive nei luoghi di lavoro nel napoletano al momento, con l'opposizione locale al ddl 1660, bramato ogni giorno di più dal governo Meloni, per tappare con uno stato di polizia, l'inevitabile dissenso di un paese disastrato come il nostro.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/F_m_14_01_Gianmaria-CSA-Spartaco-su-decesso-Patrizio-Spasiano-e-situazione-territorio.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]","15 Gennaio 2025","2025-02-04 22:50:46","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/471445733_918916983761441_8313292250710076313_n-200x110.jpg","frittura mista|radio fabbrica 14/01/2025",1736904732,[528],"http://radioblackout.org/tag/frittura-mista-radio-fabbrica/",[530],"frittura mista radio fabbrica",{"post_content":532},{"matched_tokens":533,"snippet":534,"value":535},[15],"nel settore, viene accusata di \u003Cmark>caporalato\u003C/mark>, con dipendenti che arrivano a","Il primo approfondimento della puntata lo abbiamo fatto in compagnia di un'attivista di \"Mi Riconosci?\" (realtà nata nel 2015 con l'intento di organizzare ed informare professioniste/i del settore cultura o aspiranti tali) per commentare assieme la notizia sull'inchiesta partita dalla procura di Milano sulle cooperative che forniscono personale in contesti come musei, teatri, fiere per lo più in Lombardia. 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Il nostro intervistato conclude ampliando lo sguardo alla situazione generale, all'economia di guerra che ci attanaglia e alla conseguente stretta repressiva interna, collegando le mobilitazioni e le vertenze attive nei luoghi di lavoro nel napoletano al momento, con l'opposizione locale al ddl 1660, bramato ogni giorno di più dal governo Meloni, per tappare con uno stato di polizia, l'inevitabile dissenso di un paese disastrato come il nostro.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/F_m_14_01_Gianmaria-CSA-Spartaco-su-decesso-Patrizio-Spasiano-e-situazione-territorio.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]",[537],{"field":122,"matched_tokens":538,"snippet":534,"value":535},[15],578730123365187700,{"best_field_score":541,"best_field_weight":542,"fields_matched":129,"num_tokens_dropped":49,"score":543,"tokens_matched":129,"typo_prefix_score":49},"1108091338752",14,"578730123365187697",{"document":545,"highlight":557,"highlights":562,"text_match":539,"text_match_info":565},{"comment_count":49,"id":546,"is_sticky":49,"permalink":547,"podcastfilter":548,"post_author":520,"post_content":549,"post_date":550,"post_excerpt":55,"post_id":546,"post_modified":551,"post_thumbnail":552,"post_title":553,"post_type":427,"sort_by_date":554,"tag_links":555,"tags":556},"79835","http://radioblackout.org/podcast/frittura-mistaradio-fabbrica-31-01-2022/",[378]," \r\n\r\nIl primo argomento della serata lo abbiamo affrontato con Francesco Cappuccio della Rete Nazionale Lavoro Sicuro, ovviamente quello della salvaguardia della sicurezza nei luoghi di lavoro. Grazie al resoconto del meeting organizzato da questa rete, ed alla descrizione degli obiettivi che si pone, abbiamo potuto sviluppare una serie di considerazioni sullo stato dell'arte della situazione attuale e su prospettive si come ci si potrebbe comportare a riguardo di questa materia nel presente e nel futuro. Un punto saldo del discorso resta \"agire il giorno prima\" riferito ad eventi che compromettono in qualsiasi modo la salute di lavoratori e lavoratrici, auto organizzandosi e promuovendo una cultura della prevenzione ai rischi.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/F_m_31_01_Francesco-Cappuccio-Rete-Nazionale-Lavoro-Sicuro.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl secondo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Riad Zaghdane dirigente di USB Logistica per commentare assieme il sequestro che ammonta a ben 102 milioni di euro, da poco confermato anche dal gip, a seguito di due inchieste della procura di Milano contro BRT e Geodis, ex spedizionieri Bartolini. Frode fiscale e esercizio di caporalato sono le principali colpe di questo grande player della logistica, che attraverso un fitto sistema composto da centinaia di cooperative risparmiava enormemente su tasse e su contributi che sarebbero spettati ai suoi lavoratori, più indiretti che diretti. In questa intervista oltre a trattare questa vicenda giudiziaria nello specifico ci siamo concessi un po' di analisi sulle modalità predatorie che hanno praticamente tutte le aziende che lavorano nell'ambito, un sistema losco che si intreccia con la politica attraverso il celebre meccanismo delle porte girevoli.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/F_m_31_01_Riad-Zaghdane-USB-su-sequestri-per-frode-BRT.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl terzo argomento è stato quello dell'ultima assemblea di Amazon Workers International svoltasi a Ginevra il 21 e 22 Gennaio, ne abbiamo parlato con Floriano della piattaforma Transnational Social Strike che a questo incontro è stato presente come parte della rappresentanza italiana. Come succede da ormai circa 10 anni, si sono riunite varie realtà rappresentanti di chi lavora per Amazon, da svariati paesi europei e quest anno anche dagli Stati Uniti. Attraverso le testimonianze e gli spunti di riflessione offertici da Floriano abbiamo potuto constatare che gli spazi di manovra per pensare ad una lotta transnazionale congiunta contro questo colosso ci sono e bisogna continuare a convogliare forze in questi percorsi, che non vogliono abbandonare l'ambito di lotta locale, ma ampliarlo\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/F_m_31_01_Floriano-TSS-su-meeting-AWI-a-Ginevra.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]","1 Febbraio 2023","2023-03-05 17:00:36","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/incidente-brt-3-200x110.jpeg","frittura mista|radio fabbrica 31/01/2023",1675280743,[],[],{"post_content":558},{"matched_tokens":559,"snippet":560,"value":561},[15],"Frode fiscale e esercizio di \u003Cmark>caporalato\u003C/mark> sono le principali colpe di"," \r\n\r\nIl primo argomento della serata lo abbiamo affrontato con Francesco Cappuccio della Rete Nazionale Lavoro Sicuro, ovviamente quello della salvaguardia della sicurezza nei luoghi di lavoro. 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Lo abbiamo fatto in compagnia, in studio, di Dario Fontana ricercatore e autore del libro \"Digitalizzazione industriale\" (presentato in trasmissione il 30/11/21 https://radioblackout.org/podcast/frittura-mistaradio-fabbrica-30-11-2021/).\r\n\r\nIl testo mette in luce ombre e luoghi comuni sul tema delicato affrontato e si basa su un lavoro incompleto e decisamente senza futuro, alla luce della caduta del governo, che non ha avuto confronto neanche con i sindacati.\r\nIl testo è stato analizzato con un focus particolare su:\r\n\r\n-L'impatto sociale ed economico degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali;\r\n- Le nuove forme di sfruttamento in un mondo del lavoro in trasformazione: il caporalato digitale e le cooperative spurie\r\n\r\nDurante la puntata emerge sia la scarsa capacità della commissione di attingere ai dati che servono realmente, che l'impossibilità di negare il disastro delle condizioni di sfruttamento e precaria sicurezza in cui ci troviamo nei luoghi di lavoro.\r\n\r\nQui trovate il testo integrale:\r\nhttps://www.senato.it/documenti/repository/commissioni/condizioni_lavoro_18/documenti_approvati/Doc_XXII-bis_n9.pdf\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/07/F_m_26_07_Relazione-Senato-su-condizioni-sfruttamento_di-infortuni_morti-sul-lavoro.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n\r\nIl secondo tema della puntata è la manifestazione nazionale che si è tenuta a Piacenza questo sabato 24 Luglio. Abbiamo trovato fondamentale per raccontare questo momento storico delle lotte e soprattutto della violenta repressione delle istituzioni, il catturare estratti degli interventi sucedutisi in corteo. Di seguito il comunicato del SiCobas su questa giornata di manifestazione:\r\n\r\nUNA MAREA OPERAIA INVADE PIACENZA: NEANCHE IL CALDO A 40 GRADI CI FERMA... TUTTI I COMPAGNI ARRESTATI LIBERI SUBITO!\r\n\r\n\r\nGrandissima partecipazione alla manifestazione nazionale unitaria del sindacalismo di base di oggi a Piacenza.\r\n\r\n\r\nA dispetto dell’estate e del caldo infernale, in migliaia abbiamo invaso le strade per rivendicare con forza la liberazione immediata di tutti i compagni del SI Cobas e di Usb agli arresti domiciliari a seguito dei teoremi repressivi della procuratrice Grazia Padella.\r\n\r\n\r\nMassiccia e combattiva come sempre la presenza dei lavoratori SI Cobas.\r\n\r\n\r\nImportante la presenza di ampie delegazioni da gran parte d’Italia, sia delle due realtà promotrici, sia di realtà sociali e politiche solidali: dagli studenti ad una delegazione del Movimento NoTav, dal Movimento di Lotta – Disoccupati “7 Novembre” al Collettivo Di Fabbrica – Lavoratori Gkn Firenze.\r\n\r\n\r\nSia durante che al termine della manifestazione il SI Cobas ha ribadito come le misure repressive in corso contro i nostri compagni siano la punta dell’iceberg di un disegno più generale, teso a colpire al cuore le lotte operaie che in questo decennio hanno ribaltato i rapporti di forza coi padroni nella logistica e posto fine al ricatto del caporalato e dei salari da fame.\r\n\r\n\r\nQuesto attacco è finalizzato a prevenire lo sviluppo di un movimento più generale contro la guerra, il carovita e le misure lacrime e sangue che i prossimi governi, a prescindere dal colore politico della coalizione che uscirà vincente dalle prossime elezioni, saranno costretti ad adottare in ossequio ai diktat dei padroni e del grande capitale industriale e finanziario in piena continuità con l’operato di Draghi.\r\n\r\n\r\nÈ per questo che la manifestazione di oggi parte dalla rivendicazione della libertà immediata dei nostri compagni, ma si pone già nell’ottica e nella prospettiva della costruzione di una mobilitazione per il prossimo autunno che sia all’altezza dell’attacco generale in corso alle condizioni di vita dell’insieme dei proletari.\r\n\r\n\r\nMa è anche evidente che oggi la priorità è di ottenere il ritiro immediato delle misure cautelari nei confronti di Aldo, Arafat, Bruno, Carlo, Issa e Roberto. [..]\r\n\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/07/F_m_26_07_Interventi-dalla-piazza-del-24_07-a-Piacenza.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n ","30 Luglio 2022","2022-07-30 16:58:46","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/07/f82553cd-0766-4f70-8ac0-d85a4cd9286e-200x110.jpg","frittura mista|radio fabbrica 26/07/2022",1659200326,[],[],{"post_content":580},{"matched_tokens":581,"snippet":582,"value":583},[15],"del lavoro in trasformazione: il \u003Cmark>caporalato\u003C/mark> digitale e le cooperative spurie\r"," \r\n\r\nIl primo approfondimento lo abbiamo fatto sulla relazione intermedia della COMMISSIONE PARLAMENTARE DI INCHIESTA SULLE CONDIZIONI DI LAVORO IN ITALIA, SULLO SFRUTTAMENTO E SULLA SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO PUBBLICI E PRIVATO. Lo abbiamo fatto in compagnia, in studio, di Dario Fontana ricercatore e autore del libro \"Digitalizzazione industriale\" (presentato in trasmissione il 30/11/21 https://radioblackout.org/podcast/frittura-mistaradio-fabbrica-30-11-2021/).\r\n\r\nIl testo mette in luce ombre e luoghi comuni sul tema delicato affrontato e si basa su un lavoro incompleto e decisamente senza futuro, alla luce della caduta del governo, che non ha avuto confronto neanche con i sindacati.\r\nIl testo è stato analizzato con un focus particolare su:\r\n\r\n-L'impatto sociale ed economico degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali;\r\n- Le nuove forme di sfruttamento in un mondo del lavoro in trasformazione: il \u003Cmark>caporalato\u003C/mark> digitale e le cooperative spurie\r\n\r\nDurante la puntata emerge sia la scarsa capacità della commissione di attingere ai dati che servono realmente, che l'impossibilità di negare il disastro delle condizioni di sfruttamento e precaria sicurezza in cui ci troviamo nei luoghi di lavoro.\r\n\r\nQui trovate il testo integrale:\r\nhttps://www.senato.it/documenti/repository/commissioni/condizioni_lavoro_18/documenti_approvati/Doc_XXII-bis_n9.pdf\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/07/F_m_26_07_Relazione-Senato-su-condizioni-sfruttamento_di-infortuni_morti-sul-lavoro.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n\r\nIl secondo tema della puntata è la manifestazione nazionale che si è tenuta a Piacenza questo sabato 24 Luglio. Abbiamo trovato fondamentale per raccontare questo momento storico delle lotte e soprattutto della violenta repressione delle istituzioni, il catturare estratti degli interventi sucedutisi in corteo. Di seguito il comunicato del SiCobas su questa giornata di manifestazione:\r\n\r\nUNA MAREA OPERAIA INVADE PIACENZA: NEANCHE IL CALDO A 40 GRADI CI FERMA... TUTTI I COMPAGNI ARRESTATI LIBERI SUBITO!\r\n\r\n\r\nGrandissima partecipazione alla manifestazione nazionale unitaria del sindacalismo di base di oggi a Piacenza.\r\n\r\n\r\nA dispetto dell’estate e del caldo infernale, in migliaia abbiamo invaso le strade per rivendicare con forza la liberazione immediata di tutti i compagni del SI Cobas e di Usb agli arresti domiciliari a seguito dei teoremi repressivi della procuratrice Grazia Padella.\r\n\r\n\r\nMassiccia e combattiva come sempre la presenza dei lavoratori SI Cobas.\r\n\r\n\r\nImportante la presenza di ampie delegazioni da gran parte d’Italia, sia delle due realtà promotrici, sia di realtà sociali e politiche solidali: dagli studenti ad una delegazione del Movimento NoTav, dal Movimento di Lotta – Disoccupati “7 Novembre” al Collettivo Di Fabbrica – Lavoratori Gkn Firenze.\r\n\r\n\r\nSia durante che al termine della manifestazione il SI Cobas ha ribadito come le misure repressive in corso contro i nostri compagni siano la punta dell’iceberg di un disegno più generale, teso a colpire al cuore le lotte operaie che in questo decennio hanno ribaltato i rapporti di forza coi padroni nella logistica e posto fine al ricatto del \u003Cmark>caporalato\u003C/mark> e dei salari da fame.\r\n\r\n\r\nQuesto attacco è finalizzato a prevenire lo sviluppo di un movimento più generale contro la guerra, il carovita e le misure lacrime e sangue che i prossimi governi, a prescindere dal colore politico della coalizione che uscirà vincente dalle prossime elezioni, saranno costretti ad adottare in ossequio ai diktat dei padroni e del grande capitale industriale e finanziario in piena continuità con l’operato di Draghi.\r\n\r\n\r\nÈ per questo che la manifestazione di oggi parte dalla rivendicazione della libertà immediata dei nostri compagni, ma si pone già nell’ottica e nella prospettiva della costruzione di una mobilitazione per il prossimo autunno che sia all’altezza dell’attacco generale in corso alle condizioni di vita dell’insieme dei proletari.\r\n\r\n\r\nMa è anche evidente che oggi la priorità è di ottenere il ritiro immediato delle misure cautelari nei confronti di Aldo, Arafat, Bruno, Carlo, Issa e Roberto. [..]\r\n\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/07/F_m_26_07_Interventi-dalla-piazza-del-24_07-a-Piacenza.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n ",[585],{"field":122,"matched_tokens":586,"snippet":582,"value":583},[15],{"best_field_score":541,"best_field_weight":542,"fields_matched":129,"num_tokens_dropped":49,"score":543,"tokens_matched":129,"typo_prefix_score":49},{"document":589,"highlight":601,"highlights":606,"text_match":539,"text_match_info":609},{"comment_count":49,"id":590,"is_sticky":49,"permalink":591,"podcastfilter":592,"post_author":520,"post_content":593,"post_date":594,"post_excerpt":55,"post_id":590,"post_modified":595,"post_thumbnail":596,"post_title":597,"post_type":427,"sort_by_date":598,"tag_links":599,"tags":600},"71896","http://radioblackout.org/podcast/frittura-mistaradio-fabbrica-16-11-2021/",[378],"Il primo approfondimento lo abbiamo fatto con Rex, un rider di Uber Eats che si è organizzato con i suoi colleghi per fare causa a chi aveva deciso di guadagnare sulle sue spalle, uno dei tanti caporali del mondo del lavoro contemporaneo, l'azienda individuale FRC. Quest'ultima reclutava i futuri riders, anche in centri di accoglienza, andando a pescare in un bacino di lavoratori ancora più ricattabili, ma nonostante questo ha trovato pane per i suoi denti. Con determinazione i fattorini si sono informati e hanno raccolto tutte le documentazioni (messaggi, chiamate, comunicazioni dall'azienda) che potevano essere utili da portare ai processi. Domani 18/11 ci sarà la sentenza di primo grado del processo civile e dai nostri microfoni abbiamo rilanciato l'importanza di andare a portare solidarietà a questi ragazzi al presidio che si svolgerà dalle ore 9 davanti al palagiustizia di Torino.\r\n\r\nhttps://www.facebook.com/events/1801102136745320/?ref=newsfeed\r\n\r\nRex ci ha spiegato come è nato tutto questo e dove questo percorso li sta portando, compresa la cena benefit che lui e i suoi colleghi hanno organizzato lunedì 15 all' Edera Squat, che servirà per il viaggio che li porterà a Milano in presidio con gli altri riders alla sentenza del processo penale per caporalato contro la manager di Uber. Un momento importante per l'unione tra le lotte di riders di diverse città contro il nemico comune Uber Eats, che ha permesso che tutto questo succedesse.\r\n\r\nL'intervista è formata da più domanda e risposta, ognuna la ascolterete prima in inglese e poi in versione tradotta.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/F_m_16_11_Intervista-a-Rex-rider-Uber-eats.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl secondo approfondimento lo abbiamo fatto con Eddy del Movimento di Lotta Disoccupati 7 Novembre di Napoli, con il quale abbiamo parlato del percorso che li ha portati alla imponente manifestazione tenutasi sabato 13, una piazza ricca di contenuti, tra i quali il rifiuto di misure che minano il diritto stesso a manifestare. Su questa giornata importante per il movimento di classe tutto, i compagni di Napoli così si esprimono dai loro profili social:\r\n\r\n\"[..] Migliaia di persone hanno risposto al nostro appello per stringersi attorno alla lotta ed alla prospettiva che la nostra lotta ha indicato in questi anni: lavoro stabile e sicuro, salario garantito, unità con le lotte dei lavoratori e lavoratrici e tutte le altre lotte sociali contro la repressione. Ma la mobilitazione è andata, come volevamo, ben oltre la solidarietà contro la repressione che colpisce il movimento (ed in generale tutte le lotte) e l'indagine di Associazione a Delinquere che vede coinvolti alcuni nostri portavoce.\r\n\r\n\r\nUn accusa che abbiamo rispedito al mittente come chiariva l'apertura del corteo con i cartonati con scritto \"L'associazione a delinquere siete voi\" ed il chiaro riferimento dei volti di Draghi, il Presidente di Confindustria Bonomi, i rappresentanti dell'Unione Europea, i sindacati confederali.\r\n\r\n\r\n\r\n\r\nBen oltre perche' abbiamo rotto l'isolamento attorno alla nostra vertenza (su cui entreremo nel merito in altri comunicati) ma nello stesso tempo abbiamo rimesso al centro i temi, i bisogni e le parole d'ordine che disoccupati, lavoratori, studenti e proletari hanno portato avanti in questi anni nelle lotte ed abbiamo lanciato un segnale chiaro al Governo Draghi. Un compito non facile per chi lotta tutti i giorni e non ha bisogno di giornate campali. [..] \r\n\r\nCorteo doveva essere, corteo è stato. Il messaggio è stato dunque chiaro: non accettiamo nessun divieto di manifestare ed andiamo ben oltre la vera e propria opera di divisione di massa finalizzata a distrarci dai veri responsabili di questa crisi pandemica e della criminale gestione dell’emergenza sanitaria che ha palesato il vero volto del sistema capitalistico rispetto ai bisogni essenziali della classe lavoratrice e della maggioranza della popolazione.\r\n\r\n\r\n\r\n\r\nLe responsabilità dei governi che hanno subordinato la salute e la sicurezza agli interessi del profitto e del mercato sono chiare dall'inizio: lo smantellamento della sanità, principale alleato del ‘coronavirus’, i diktat di Confindustria, le 132 mila vittime per inadeguatezza e l’irresponsabilità delle misure sanitarie di contenimento dei contagi, dei servizi sanitari devastati, di una politica di privatizzazioni e taglio del personale, dell’attacco alla spesa sociale e ai servizi socio-sanitari sul territorio, un informazione criminale sui vaccini, l'applicazione di misure come il “green pass” dietro cui si nascondono le responsabilità di governo e padroni, in linea con le misure ipocrite, che si inseriscono nel contesto della tendenza crescente dello Stato e dei governi a disimpegnarsi da una gestione pubblica di emergenza sanitaria. [..] \r\n\r\nQuesta mobilitazione è stata un successo anche per quello che ha rappresentato per tutti noi disoccupati: dalla preparazione ed agitazione nei nostri quartieri, alla giornata stessa ed alla crescita di molti nostri militanti disoccupati che hanno acquisito ancor di più coscienza e consapevolezza della propria lotta.\r\n\r\n\r\nNon è un caso che il settore dei disoccupati concludeva con uno striscione che chiariva la prospettiva generale dentro la quale questa vertenza si inserisce e la tendenza politica a cui guarda questa lotta: nessun sfruttato, nessun disoccupato, lavorare meno e lavorare tutti per il lavoro socialmente necessario.\" [..]\r\n\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/F_m_16_11_Movimento-disoccupati-7-novembre-su-loro-piazze.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n ","17 Novembre 2021","2021-11-17 20:32:23","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/eatubereats-200x110.jpg","frittura mista|radio fabbrica 16/11/2021",1637181129,[],[],{"post_content":602},{"matched_tokens":603,"snippet":604,"value":605},[15],"sentenza del processo penale per \u003Cmark>caporalato\u003C/mark> contro la manager di Uber.","Il primo approfondimento lo abbiamo fatto con Rex, un rider di Uber Eats che si è organizzato con i suoi colleghi per fare causa a chi aveva deciso di guadagnare sulle sue spalle, uno dei tanti caporali del mondo del lavoro contemporaneo, l'azienda individuale FRC. Quest'ultima reclutava i futuri riders, anche in centri di accoglienza, andando a pescare in un bacino di lavoratori ancora più ricattabili, ma nonostante questo ha trovato pane per i suoi denti. Con determinazione i fattorini si sono informati e hanno raccolto tutte le documentazioni (messaggi, chiamate, comunicazioni dall'azienda) che potevano essere utili da portare ai processi. Domani 18/11 ci sarà la sentenza di primo grado del processo civile e dai nostri microfoni abbiamo rilanciato l'importanza di andare a portare solidarietà a questi ragazzi al presidio che si svolgerà dalle ore 9 davanti al palagiustizia di Torino.\r\n\r\nhttps://www.facebook.com/events/1801102136745320/?ref=newsfeed\r\n\r\nRex ci ha spiegato come è nato tutto questo e dove questo percorso li sta portando, compresa la cena benefit che lui e i suoi colleghi hanno organizzato lunedì 15 all' Edera Squat, che servirà per il viaggio che li porterà a Milano in presidio con gli altri riders alla sentenza del processo penale per \u003Cmark>caporalato\u003C/mark> contro la manager di Uber. Un momento importante per l'unione tra le lotte di riders di diverse città contro il nemico comune Uber Eats, che ha permesso che tutto questo succedesse.\r\n\r\nL'intervista è formata da più domanda e risposta, ognuna la ascolterete prima in inglese e poi in versione tradotta.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/F_m_16_11_Intervista-a-Rex-rider-Uber-eats.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl secondo approfondimento lo abbiamo fatto con Eddy del Movimento di Lotta Disoccupati 7 Novembre di Napoli, con il quale abbiamo parlato del percorso che li ha portati alla imponente manifestazione tenutasi sabato 13, una piazza ricca di contenuti, tra i quali il rifiuto di misure che minano il diritto stesso a manifestare. Su questa giornata importante per il movimento di classe tutto, i compagni di Napoli così si esprimono dai loro profili social:\r\n\r\n\"[..] Migliaia di persone hanno risposto al nostro appello per stringersi attorno alla lotta ed alla prospettiva che la nostra lotta ha indicato in questi anni: lavoro stabile e sicuro, salario garantito, unità con le lotte dei lavoratori e lavoratrici e tutte le altre lotte sociali contro la repressione. Ma la mobilitazione è andata, come volevamo, ben oltre la solidarietà contro la repressione che colpisce il movimento (ed in generale tutte le lotte) e l'indagine di Associazione a Delinquere che vede coinvolti alcuni nostri portavoce.\r\n\r\n\r\nUn accusa che abbiamo rispedito al mittente come chiariva l'apertura del corteo con i cartonati con scritto \"L'associazione a delinquere siete voi\" ed il chiaro riferimento dei volti di Draghi, il Presidente di Confindustria Bonomi, i rappresentanti dell'Unione Europea, i sindacati confederali.\r\n\r\n\r\n\r\n\r\nBen oltre perche' abbiamo rotto l'isolamento attorno alla nostra vertenza (su cui entreremo nel merito in altri comunicati) ma nello stesso tempo abbiamo rimesso al centro i temi, i bisogni e le parole d'ordine che disoccupati, lavoratori, studenti e proletari hanno portato avanti in questi anni nelle lotte ed abbiamo lanciato un segnale chiaro al Governo Draghi. Un compito non facile per chi lotta tutti i giorni e non ha bisogno di giornate campali. [..] \r\n\r\nCorteo doveva essere, corteo è stato. Il messaggio è stato dunque chiaro: non accettiamo nessun divieto di manifestare ed andiamo ben oltre la vera e propria opera di divisione di massa finalizzata a distrarci dai veri responsabili di questa crisi pandemica e della criminale gestione dell’emergenza sanitaria che ha palesato il vero volto del sistema capitalistico rispetto ai bisogni essenziali della classe lavoratrice e della maggioranza della popolazione.\r\n\r\n\r\n\r\n\r\nLe responsabilità dei governi che hanno subordinato la salute e la sicurezza agli interessi del profitto e del mercato sono chiare dall'inizio: lo smantellamento della sanità, principale alleato del ‘coronavirus’, i diktat di Confindustria, le 132 mila vittime per inadeguatezza e l’irresponsabilità delle misure sanitarie di contenimento dei contagi, dei servizi sanitari devastati, di una politica di privatizzazioni e taglio del personale, dell’attacco alla spesa sociale e ai servizi socio-sanitari sul territorio, un informazione criminale sui vaccini, l'applicazione di misure come il “green pass” dietro cui si nascondono le responsabilità di governo e padroni, in linea con le misure ipocrite, che si inseriscono nel contesto della tendenza crescente dello Stato e dei governi a disimpegnarsi da una gestione pubblica di emergenza sanitaria. [..] \r\n\r\nQuesta mobilitazione è stata un successo anche per quello che ha rappresentato per tutti noi disoccupati: dalla preparazione ed agitazione nei nostri quartieri, alla giornata stessa ed alla crescita di molti nostri militanti disoccupati che hanno acquisito ancor di più coscienza e consapevolezza della propria lotta.\r\n\r\n\r\nNon è un caso che il settore dei disoccupati concludeva con uno striscione che chiariva la prospettiva generale dentro la quale questa vertenza si inserisce e la tendenza politica a cui guarda questa lotta: nessun sfruttato, nessun disoccupato, lavorare meno e lavorare tutti per il lavoro socialmente necessario.\" [..]\r\n\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/F_m_16_11_Movimento-disoccupati-7-novembre-su-loro-piazze.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n ",[607],{"field":122,"matched_tokens":608,"snippet":604,"value":605},[15],{"best_field_score":541,"best_field_weight":542,"fields_matched":129,"num_tokens_dropped":49,"score":543,"tokens_matched":129,"typo_prefix_score":49},6636,{"collection_name":427,"first_q":15,"per_page":371,"q":15},["Reactive",613],{},["Set"],["ShallowReactive",616],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$f5UO3DIqk4TgBin6mR3p-jp4qi4lCeFzHwXB_tX8y93k":-1},true,"/search?query=caporalato"]