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di quest'ultimo ne parliamo con Cristina di Radio Onda Rossa.\r\n\r\nA seguire alcune riflessioni sull'estensione di misure repressive come il braccialetto elettronico al resto della società: sorveglianza e lavoro.\r\n\r\nIn ultimo un approfondimento sui social, in particolare su facebook, che se da un lato sta attraversando acque agitate per via di uno scandalo di portata storica come l'aver influenzato profondamente alcuni dei principali fenomeni dello scenario politico occidentale (come Trump e Brexit in modo assodato), dall'altro però sta in qualche modo stabilendo la propria irreversibilità: non solo come \"too big too fail\" in quanto attore economico di scala globale, ma anche come infrastruttura relazionale e di sorveglianza che ha assunto un livello di naturalizzazione antropologica, probabilmente senza ritorno.\r\n\r\nbello come 16 aprile 2018","19 Aprile 2018","2018-10-24 17:42:39","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/04/index-200x110.jpeg","Bello come una prigione che brucia: il podcast del 16-4-18",1524160318,[200,201,202,203,204],"http://radioblackout.org/tag/bello-come-una-prigione-che-brucia/","http://radioblackout.org/tag/cassazione-no-tav/","http://radioblackout.org/tag/facebook/","http://radioblackout.org/tag/processo-aquila/","http://radioblackout.org/tag/radio-blackout/",[140,206,207,208,209],"cassazione no tav","facebook","processo aquila","Radio Blackout",{"post_content":211,"tags":215},{"matched_tokens":212,"snippet":213,"value":214},[174],"Aggiornamenti da alcuni processi: la \u003Cmark>Cassazione\u003C/mark> del cosiddetto processone No Tav","Aggiornamenti da alcuni processi: la \u003Cmark>Cassazione\u003C/mark> del cosiddetto processone No Tav per i fatti in Val Susa del 27 giugno e 3 luglio 2012 e l'udienza all'Aquila del processo per diffamazione a carico di tre compagne femministe; 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Quali effetti psico-sociali produce questo modo di discutere di salute mentale?\r\n\r\nMolte delle persone che creano questi contenuti sui social network sostengono di fare un lavoro importante per la costruzione di vere e proprie comunità che discutono di salute mentale. Ma è davvero così? Queste comunità virtuali sono comunità \"reali\" o sono l'ennesimo esempio di influencer che brandizzano e vendono una parte della propria vita per diventare influenti? L'ifluencer che dichiara di soffire di depressione maggiore contribuisce davvero alla de-stigmatizzazione della sofferenza mentale o, piuttosto, potenzia il discorso sulla patologia e sulla necessità di una diagnosi?\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/ricongiunzioni-04062025.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nMore than half of top 100 mental health TikToks contain misinformation, study finds (leggi l'articolo qui)\r\nGuardian investigation reveals promotion of dubious advice, questionable supplements and quick-fix healing methods\r\n\r\n \r\n\r\nComunicazione Corte Costituzionale sull'incostituzionalità dell'articolo 35 legge 833 (1978). La Corte costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’articolo 35 della legge numero 833 del 1978 (Legge che decreta lìistituzione del servizio sanitario nazionale) che riguarda le modalità di esecuzione del Trattamento Sanitario Obbligatorio (T.S.O.). A questa dichiarazione di illegitimità dovrebbero seguire delle modifiche dell'articolo. In particolare la Corte Costituzionale dice che si dovrebbe: 1) la persona sottoposta al TSO deve essere informata prima della sua esecuzione, 2) il giudice tutalare deve incontrare la persona verso la quale si attiva la procedura, 3) l'atto deve essere notificato alla persona che subisce il TSO.\r\n\r\nQuesta comunicazione segue un ordinanza del 2024 prodotta dalla Cassazione in cui si sollevano dei problemi di costituzionalità nell'esecuzione del TSO. 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Il 25 agosto del 2018 la nave aveva soccorso 177 persone migranti nel Mar Mediterraneo, di cui molti minori, e rimase bloccata per bene giorni nel porto di Catania su ordine dell'allora ministro dell'Interno Salvini, violando ogni diritto di libertà personale delle persone trattenuta a bordo. La situazione si sbloccherà solo 10 giorno con lo sbarco di tutte le persone che era state sequestrate sulla nave. L'anno seguente un gruppo di persone intenta una causa civile per i fatti sopra descritti.\r\n\r\nOggi arriva una sentenza storica in cui non solo si riconoscono le responsabilità del ministro, ma lo si condanna per sequestro di persona e lo si obbliga al risarcimento dei danni alle persone migranti a cui si era impedito lo sbarco. La sentenza richiama inoltre l’Italia all’obbligo di soccorso in mare secondo le convenzioni internazionali, e stabilisce che “lo stato responsabile del soccorso deve organizzare lo sbarco nel più breve tempo ragionevolmente possibile fornendo un luogo sicuro in cui terminare le operazioni di soccorso. 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Con l'aiuto di Pietro abbiamo iniziato facendo una panoramica sulla situazione del settore manifatturiero della Brianza che vede una fuga generale di tutte le attività lavorative/industriali storiche che coinvolgono la produzione di auto, elettrodomestici, componentistica elettronica, etc con delocalizzazioni senza precedenti. In questo il governo nazionale rimane indifferente mentre quello regionale ha proposto la formazione di un avolo di crisi specifico per Monza e Brianza. In questo contesto si inserisce la chiusura dello stabilimento Candy di Brugherio a Giugno annunciata dalla proprietà Cinese Haier. Unico spiraglio è l'incontro di domani 29/01/25 con la proprietà che si preannuncia duro da incassare perchè sembra che in molti perderanno il lavoro.\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/F_m_28_01_Pietro-Occhiuto-FIOM-Brianza-su-crisi-stabilimento-Candy-di-Brugherio.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl secondo approfondimento della serata lo abbiamo in compagnia telefonica di Rinaldo Romagnoli funzionaro FILT CGIL per le agenzie marittime di Genova, per farci raccontare la vicenda dei lavoratori licenziati da Maersk, colosso danese dell'import export via mare. Il 17 gennaio infatti, quattro dei loro addetti al customer service, con anzianità tra gli 8 e i 20 anni, sono stati convocati per un colloquio sulla produttività, che si è poi rivelato essere il momento del loro licenziamento. A parte le irrispettose modalità dell'azienda, a colpirci sono altri due fattori, ovvero che questi lavoratori verranno sostituiti con colleghi di Manila, per poi essere sostituiti definitivamente da intelligenze artificiali e il fatto che la Maersk sia tutto fuor che in crisi, dati i suoi 208 milioni di euro di utili nel solo primo trimestre del 2024 (record positivo degli ultimi 10 anni di attività). 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Ad oggi la vicenda é ancora aperta il giudizio della Cassazione potrebbe\r\nmettere in ordine questo pasticcio segnando un precedente prezioso per i casi simili.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/F_m_28_01_Mattia-Scolari-cub-Milano-su-caso-Amsa.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]","30 Gennaio 2025","2025-02-04 22:49:38","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/IMG_2554-200x110.jpeg","frittura mista|radio fabbrica 28/01/2025",1738261188,[310],"http://radioblackout.org/tag/frittura-mista-radio-fabbrica/",[138],{"post_content":313},{"matched_tokens":314,"snippet":315,"value":316},[174],"ancora aperta il giudizio della \u003Cmark>Cassazione\u003C/mark> potrebbe\r\nmettere in ordine questo","Il primo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Pietro Occhiuto segretario generale Fiom Cgil Monza e Brianza sulla crisi dello stabilimento Candy di Brugherio. 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Si parte dalla distanza fra l'ideologia liberal democratica e le prassi autoritarie di gestione del comando capitalista in questa fase in cui il capitalismo americano esprime delle tendenze oligarchiche conseguenza anche dei processi di deindustrializzazione,che hanno creato una classe di oligopolisti dell'economia digitale.\r\n\r\nL'emergere della Cina che si presenta come un paese ipercapitalista e concorrente sottraendosi alla cooptazione subordinata nel processo di globalizzazione americana ,costituisce un imprevisto storico che s'interseca con la crisi morale ed etica del modello made in U.S.A. L'impoverimento di fasce non residuali della classe media americana ,la crisi dovuta all'insostenibilità dell'interventismo globale ,la corrosione dell'ideologia del destino manifesto sono consueguenze delle sfide al modello di globalizzazione americana portate dall'esterno in particolare dall'emergere di coalizioni di stati che mirano a definire un diritto d'interdizione al processo egemonico yankee . La divisione interna ci rimanda ad una società americana spaccata divisa per gruppi ideologici e sociali che non comunicano ,il modello economico non funziona per molti americani ,il sistema politico è disfunzionale ,le disuguagliaze si accrescono , per le classi dirigenti si pone un problema di recupero di funzionalità del modello economico in crisi anche per la sovraestensione della politica estera americana in chiave regolatrice ed egemonica.\r\n\r\nIl modello di globalizzazione post 1989 è arrivato al capolinea ,si prospettano politiche protezioniste a suon di dazi ,confronto duro con la Cina come dimostrano le scelte di Trump per la sua amministrazione, una crescente militarizzazione della politica estera, la ricostituzione di determinate filiere produttive che prescindano dalla Cina e una frammentazione dell'ordine capitalista con prevedibile instabilita'.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/BASTIONI-DI-ORIONE-14112024-MARONTA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Vincenzo Miliucci sorico militante antinucleare parliamo delle contraddizioni della Cop 29 che si sta tenendo a Baku nell'Azerbaigian, stato autoritario governato dalla dinastia degli Alev ,grande sostenitore delle produzioni fossili e paese da cui partono i tubi del TAP . Le promesse della Cop di Parigi di cancellare il 100% delle emissioni di Co2 entro il 2040 sono ben lontane dall'essere realizzate, a Baku non ci sono i paesi che contano, le delegazioni sono imbottite di funzionari delle compagnie petrolifere a caccia di affari mentre le associazioni ambientaliste non hanno voce in capitolo. Negli interventi a Baku sgomita la lobby nucleare ,millantando nuovi orizzonti per la fissione nonostante i disastri passati e i rischi ambientali , il governo italiano prepara una legge delega ad hoc per imporre nuovamente questa scelta nefasta già respinta con due referendum .Intanto la nuova amministrazione americana del negazionista Trump già annuncia nuove trivellazioni in Alaska e nell'Artico , si continua con le false compensazioni senza porre fine al mercato dei crediti del carbonio , s'intensifica la repressione contro i militanti ambientalisti anche in Italia con le norme contenute nel famigerato DL 1660 ,mentre si continuano ad uccidere gli oppositori della devastazione ambientale in America Latina .\r\n\r\nRicordiamo infine l'insegnamento di Dario Paccino che fin dal suo libro \"L'imbroglio ecologico\",nonchè con la sua militanza mise in relazione la devastazione ambientale con il modello di sviluppo capitalistico e con un’economia di mercato che produce a prezzi sempre più bassi beni di consumo sempre meno utili , per Paccino l'ambientalismo pensato e tradotto politicamente senza aver presenti i rapporti di produzione e le condizioni sociali che generano lo sfruttamento delle risorse rappresentava ipso facto un imbroglio.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/BASTIONI-DI-ORIONE-14112024-MILIUCCI.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nInfine con Roberto Codazzi cooperante e conoscitore di Haiti ,parliamo della situazione sempre piu' drammatica nell'isola caraibica sconvolta da una instabilità permanente alimentata da una classe dirigente corrotta e dalle gang criminali che ormai controllano il territorio . L'invio dei 600 soldati kenyani come prevedibile non ha sortito alcun effetto sulla situazione sul terreno .Haiti dal 2021 è senza presidente ,ucciso nella sua casa da un commando composto da mercenari colombiani assoldati da haitiani, tre membri del consiglio di transizione che dovrebbe nominare il primo ministro sono accusati di corruzione mentre si è dimesso il premier nominato solo 5 mesi fa.\r\n\r\nLe gang gestiscono le vie di comunicazione d'interesse logistico per il traffico di stupefacenti di cui l'isola è diventata un hub rilevante , l'episodio recente degli spari contro un aereo di una compagnia americana ha portato alla chiusura degli aereoporti e all'isolamento totale dell'isola considerando la chiusura del confine con la repubblica Dominicana . Si contano decine di migliaia di sfollati e circa 4000 morti dall'inizio dell'anno ,mentre le deportazioni dagli U.S.A. non si sono mai fermate nonostante i toni xenofobi della campagna elettorale americana che ha individuato gli haitiani residenti a Springfield come obiettivo. Haiti paga ancora l'audacia di essere stata la prima repubblica nera liberatasi dalla schiavitu' ,un peccato originale mai perdonato dalle potenze coloniali ,prima la Francia con il fardello del debito imposto ad Haiti e poi gli Stati Uniti con l'invasione militare e l'imposizioni della dittatura dei Duvalier.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/BASTIONI-DI-ORIONE-14112024-CODAZZI.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","17 Novembre 2024","2024-11-17 12:18:31","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/blade-1-2-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 14/11/2024-DECLINO DELL'EGEMONIA AMERICANA E DEGLOBALIZZAZIONE-COP29 L'INUTILE PARATA DELLE LOBBIES DEL FOSSILE-HAITI LA CRISI POLITICA E LO STRATOPOTERE DELLE GANG.",1731845911,[335],"http://radioblackout.org/tag/bastioni-di-orione/",[337],"Bastioni di Orione",{"post_content":339},{"matched_tokens":340,"snippet":342,"value":343},[341],"cooptazione","ipercapitalista e concorrente sottraendosi alla \u003Cmark>cooptazione\u003C/mark> subordinata nel processo di globalizzazione","Bastioni di Orione in questa puntata si confronta con Fabrizio Maronta consigliere scientifico e responsabile delle relazioni internazionali di Limes ,autore del libro \"Deglobalizzazione\". 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