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Il \u003Cmark>cementificio\u003C/mark> Salonit ha per decenni seminato polveri di amianto: il mesotelioma pleurico ha colpito e ucciso abitanti ed operai.\r\nDal '94 l'amianto è stato bandito anche in Slovenia, ma i guai per il paesino di Anhovo e per chi vive nella zona non sono finiti. Un coinceneritore per rifiuti tossici sorge nell'area del \u003Cmark>cementificio\u003C/mark>. Negli ultimi anni il numero dei tumori in tutta l'area ha avuto una secca impennata.\r\nLa Salonit è controllata dall'austriaca Wietersdofer, con partecipazioneper il 25% della Buzzi Unicem di Casale Monferrato e, in quota minoritaria, da una ditta slovena.\r\nI rifiuti tossici provengono, per la maggior parte, dall'Austria e dall'Italia.\r\nLa scorsa estate la svizzera Eternit, che ha uno stabilimento in zona ha riversato nell’Isonzo scorie nocive, compromettendo la falda acquifera e rendendo imbevibile l’acqua che viene portata con le autobotti.\r\n\r\nSabato scorso una parte significativa degli abitanti di Anhovo, sostenuti da associazioni ambientaliste, dagli anarchici della FAO e da altre realtà di movimento nonché da compagni provenienti anche dal Friuli e dalla Venezia Giulia hanno dato vita ad un corteo per la chiusura dell'inceneritore e per la difesa del fiume.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Federico, che ha partecipato alla manifestazione\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/09/2020-09-22-anhovo-federico.mp3\"][/audio]\r\n\r\n2020 09 22 anhovo federico\r\n\r\n ",[76,78,81,83,85,87,89,91],{"matched_tokens":77,"snippet":21},[],{"matched_tokens":79,"snippet":80},[31],"\u003Cmark>cementificio\u003C/mark>",{"matched_tokens":82,"snippet":19},[],{"matched_tokens":84,"snippet":25},[],{"matched_tokens":86,"snippet":69},[],{"matched_tokens":88,"snippet":23},[],{"matched_tokens":90,"snippet":27},[],{"matched_tokens":92,"snippet":17},[],[94,99],{"field":34,"indices":95,"matched_tokens":96,"snippets":98},[14],[97],[31],[80],{"field":100,"matched_tokens":101,"snippet":73,"value":74},"post_content",[31],578730123365712000,{"best_field_score":104,"best_field_weight":105,"fields_matched":38,"num_tokens_dropped":46,"score":106,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":46},"1108091339008",13,"578730123365711978",{"document":108,"highlight":125,"highlights":130,"text_match":133,"text_match_info":134},{"cat_link":109,"category":110,"comment_count":46,"id":111,"is_sticky":46,"permalink":112,"post_author":49,"post_content":113,"post_date":114,"post_excerpt":52,"post_id":111,"post_modified":115,"post_thumbnail":116,"post_thumbnail_html":117,"post_title":118,"post_type":57,"sort_by_date":119,"tag_links":120,"tags":124},[43],[45],"79028","http://radioblackout.org/2022/12/punta-il-dito-contro-il-padrone-e-poi-scompare/","Non si sa più nulla di lui dallo scorso 2 luglio. Si chiamava Daouda Diane: quella mattina è partito di casa per andare al cementificio dove lavorava, Sgv ad Acate, in provincia di Ragusa.\r\nNon è stato più visto né ad Acate né in Costa D’Avorio, dove avrebbe dovuto ritornare per visitare la famiglia che non vedeva da anni.\r\nDa qualche giorno l’attenzione sul suo caso si è riaccesa, perché è comparso un video su Facebook, postato dall’operaio poco prima della sua scomparsa, in cui venivano denunciate le dure condizioni di lavoro nel cementificio.\r\nDauda Diane ad Acate era punto di riferimento per la comunità di braccianti africani che ci vive e la sua scomparsa ha suscitato molto clamore. La procura indaga per omicidio e occultamento di cadavere.\r\nNon è certo la prima volta che un lavoratore scomodo e immigrato scompare.\r\nL’ennesimo desaparecido nella guerra del lavoro.\r\nGli amici di Daouda Diane hanno scritto sui loro siti: “Noi siamo neri anche quando moriamo nessuno ci vede”\r\nNe abbiamo parlato con Pippo Gurrieri\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/12/2022-12-20-dauda-gurrieri.mp3\"][/audio]","20 Dicembre 2022","2022-12-20 16:26:04","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/12/220718-Verita-per-Daouda-Diane-1280x720-1-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/12/220718-Verita-per-Daouda-Diane-1280x720-1-300x169.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/12/220718-Verita-per-Daouda-Diane-1280x720-1-300x169.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/12/220718-Verita-per-Daouda-Diane-1280x720-1-1024x576.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/12/220718-Verita-per-Daouda-Diane-1280x720-1-768x432.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/12/220718-Verita-per-Daouda-Diane-1280x720-1.jpg 1280w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Punta il dito contro il padrone e poi scompare",1671553300,[121,122,123],"http://radioblackout.org/tag/acate/","http://radioblackout.org/tag/dauda-diane/","http://radioblackout.org/tag/lavoratore-desaparecido/",[15,29,33],{"post_content":126},{"matched_tokens":127,"snippet":128,"value":129},[31],"di casa per andare al \u003Cmark>cementificio\u003C/mark> dove lavorava, Sgv ad Acate,","Non si sa più nulla di lui dallo scorso 2 luglio. 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Privatizzazioni, bandi a ribasso, tagli, danneggiano beneficiare, riducono la qualità del lavoro, generano malessere e povertà. Tuteliamo le persone Tuteliamo il lavoro di cura. Nel 2023 verrà rinnovato il CCNL delle cooperative sociali: basta contrattazioni a ribasso, non sulla nostra pelle. \"\r\nCon Leo abbiamo fatto anche un bilancio politico/sindacale della Rete del Lavoro Sociale alla luce del confronto con i sindacati e delle numerose assemblee ed iniziative promosse.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/06/F_m_30_05_Leonardo-rete-lavoro-sociale-su-prossime-iniziative.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl secondo argomento che abbiamo trattato in questa puntata è stato quello dello sciopero generale lanciato dal sindacato USB, per farlo ci siamo avvalsi del collegamento telefonico con Lorenzo Montanari di USB Piemonte che ci ha raccontato come è andata la giornata di mobilitazione nazionale qui a Torino ed ha rilanciato i prossimi appuntamenti. Di seguito il comunicato di convocazione allo sciopero:\r\n\r\n\"In un Paese che conta già oltre 3 milioni di lavoratori e lavoratrici poveri e 2 milioni di disoccupati, l’aumento generalizzato dei prezzi ha ridotto del 12% il potere d’acquisto, peggiorando drasticamente le condizioni di vita delle classi popolari e facendo precipitare migliaia di famiglie in condizioni di povertà.\r\n\r\nDi fronte a costi della vita insostenibili ai più, a partire da affitti, mutui, bollette e beni di prima necessità servono investimenti per aumentare i salari, tutelare i redditi e ampliare il welfare anziché ridurlo.\r\n\r\nLa cancellazione del reddito di cittadinanza, le briciole erogate per gli aumenti delle pensioni minime, l’estensione dei contratti a termine e dei voucher, l’eliminazione dei fondi al sostegno alla locazione a fronte di migliaia di sfratti ogni anno e dell’assenza di un piano di rilancio dell’edilizia residenziale pubblica, sono ulteriori tasselli che confermano la scelta anche di questo governo, come di quelli che si sono alternati negli ultimi trent’anni, di schierarsi a tutela degli interessi di profitto di padroni e palazzinari, aumentando la massa di popolazione sottopagabile, tagliando sul costo del lavoro e distruggendo quel poco che rimane di welfare e diritti.\r\n\r\nDalla finanziaria al decreto Lavoro, passando per la cancellazione della protezione speciale per i migranti, è chiara la volontà del governo Meloni di continuare ad inasprire la guerra ai poveri, ai precari e disoccupati, e al contempo, di alimentare le politiche guerrafondaie dell’Unione Europea e della Nato, tagliando la spesa pubblica per investire in armamenti.\r\n\r\nMentre i fondi del PNRR vengono dirottati per la produzione di munizioni e per finanziare grandi opere inutili e dannose come il Tav in Val Susa, il ponte sullo stretto o continuare la cementificazione in Emilia Romagna con il Passante, la crisi ambientale prodotta da questo modello di sviluppo continua ad abbattersi sui nostri territori, aggravando la crisi sociale.\r\n\r\nSono migliaia le famiglie in Emilia Romagna che si ritrovano senza casa a causa dell'insufficienza di investimenti ed assunzioni per la prevenzione e tutela dei territori. Sono migliaia i lavoratori e lavoratrici, anche precari, che in questa situazione emergenziale non hanno alcuna copertura salariale per le giornate di inattività o che non sanno se e quando inizieranno a lavorare come gli stagionali del turismo: a questi lavoratori è necessario allora garantire subito un reddito di emergenza.\r\n\r\nAnche per questo, contro un governo che odia le classi popolari, contro l'ipotesi sindacale collaborazionista di Cgil Cisl Uil, il 26 maggio invitiamo inquilini, pensionati, lavoratori e lavoratrici precari, atipici, sottopagati a partecipare allo sciopero generale di USB, per rimettere al centro casa, salario e diritti:\r\n\r\n \t300 euro netti subito in busta paga\r\n \tStipendi legati all'inflazione reale\r\n \tSalario minimo 10 € l'ora\r\n \tPrezzi, affitti e tariffe calmierate\r\n \tUn milione di case popolari riutilizzando lo sfitto\r\n \tRilancio del sistema pensionistico e previdenziale\r\n\r\nFederazione del Sociale USB\"\r\n\r\n ","8 Giugno 2023","2023-06-08 18:44:04","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/06/csm_sciogen_4b29860cc7-200x110.jpeg","frittura mista|radio fabbrica 30/05/2023",1686249822,[],[],{"post_content":282},{"matched_tokens":283,"snippet":284,"value":285},[234],"sullo stretto o continuare la \u003Cmark>cementificaz\u003C/mark>ione in Emilia Romagna con il"," \r\n\r\nIl primo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Leo, della rete del Lavoro Sociale, sul presidio che si terrà il 9/6/2023 dalle 12 alle 18 in corso Francia 16 a Torino davanti alla sede di confcooperative:\r\n\"tutt* possiamo essere la persona in stato di fragilità che riceve assistenza sociale. Privatizzazioni, bandi a ribasso, tagli, danneggiano beneficiare, riducono la qualità del lavoro, generano malessere e povertà. Tuteliamo le persone Tuteliamo il lavoro di cura. Nel 2023 verrà rinnovato il CCNL delle cooperative sociali: basta contrattazioni a ribasso, non sulla nostra pelle. \"\r\nCon Leo abbiamo fatto anche un bilancio politico/sindacale della Rete del Lavoro Sociale alla luce del confronto con i sindacati e delle numerose assemblee ed iniziative promosse.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/06/F_m_30_05_Leonardo-rete-lavoro-sociale-su-prossime-iniziative.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl secondo argomento che abbiamo trattato in questa puntata è stato quello dello sciopero generale lanciato dal sindacato USB, per farlo ci siamo avvalsi del collegamento telefonico con Lorenzo Montanari di USB Piemonte che ci ha raccontato come è andata la giornata di mobilitazione nazionale qui a Torino ed ha rilanciato i prossimi appuntamenti. Di seguito il comunicato di convocazione allo sciopero:\r\n\r\n\"In un Paese che conta già oltre 3 milioni di lavoratori e lavoratrici poveri e 2 milioni di disoccupati, l’aumento generalizzato dei prezzi ha ridotto del 12% il potere d’acquisto, peggiorando drasticamente le condizioni di vita delle classi popolari e facendo precipitare migliaia di famiglie in condizioni di povertà.\r\n\r\nDi fronte a costi della vita insostenibili ai più, a partire da affitti, mutui, bollette e beni di prima necessità servono investimenti per aumentare i salari, tutelare i redditi e ampliare il welfare anziché ridurlo.\r\n\r\nLa cancellazione del reddito di cittadinanza, le briciole erogate per gli aumenti delle pensioni minime, l’estensione dei contratti a termine e dei voucher, l’eliminazione dei fondi al sostegno alla locazione a fronte di migliaia di sfratti ogni anno e dell’assenza di un piano di rilancio dell’edilizia residenziale pubblica, sono ulteriori tasselli che confermano la scelta anche di questo governo, come di quelli che si sono alternati negli ultimi trent’anni, di schierarsi a tutela degli interessi di profitto di padroni e palazzinari, aumentando la massa di popolazione sottopagabile, tagliando sul costo del lavoro e distruggendo quel poco che rimane di welfare e diritti.\r\n\r\nDalla finanziaria al decreto Lavoro, passando per la cancellazione della protezione speciale per i migranti, è chiara la volontà del governo Meloni di continuare ad inasprire la guerra ai poveri, ai precari e disoccupati, e al contempo, di alimentare le politiche guerrafondaie dell’Unione Europea e della Nato, tagliando la spesa pubblica per investire in armamenti.\r\n\r\nMentre i fondi del PNRR vengono dirottati per la produzione di munizioni e per finanziare grandi opere inutili e dannose come il Tav in Val Susa, il ponte sullo stretto o continuare la \u003Cmark>cementificaz\u003C/mark>ione in Emilia Romagna con il Passante, la crisi ambientale prodotta da questo modello di sviluppo continua ad abbattersi sui nostri territori, aggravando la crisi sociale.\r\n\r\nSono migliaia le famiglie in Emilia Romagna che si ritrovano senza casa a causa dell'insufficienza di investimenti ed assunzioni per la prevenzione e tutela dei territori. 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Sono queste le stime previste per il progetto del Tren Maya, la linea ad alta velocità che attraverserà la penisola dello Yucatan da Palenque alla Riviera Maya. Quest’ultima è la parte costiera del Messico più altamente turistica e devastata dall’overturism negli ultimi anni: resort, centri commerciali, discoteche, cementificazione e privatizzazione hanno già lasciato il segno sulla regione, rendendola un luna park per turisti facoltosi e portando al collasso interi ecosistemi. Ora il presidente Obrador, con il coinvolgimento di alcune multinazionali europee, vorrebbe espandere questo tipo di modello anche al resto della penisola, per collegare con il massimo del comfort e della velocità per i turisti la zona costiera all’entroterra, passando sopra a foreste vergini, villaggi e siti archeologici. Si tratta di un’opera immensa, estremamente costosa e ridicolmente basata su false promesse di diffusione di benessere nelle zone rurali e di rispetto per le comunità indigene. La realtà è invece molto diversa, ed è fatta di distruzione della biodiversità, espropri e “ricollocamenti” delle popolazioni, sfruttamento lavorativo, inquinamento sonoro, atmosferico, idrico e un alto livello di militarizzazione.\r\n\r\nNonostante i lavori vadano avanti a ritmo serrato, fortunatamente vi sono anche alcune forme di resistenza verso quest’opera faraonica e dalle conseguenze irreversibili.\r\n\r\nNe abbiamo parlato nell’estratto di questa puntata:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/08/tren-maya.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]","27 Agosto 2022","2022-08-27 23:34:30","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/08/221350242-cce172cd-de7c-46b0-9f1f-28fa5397c1f9-200x110.png","Tren Maya: l'alta velocità invade il Messico",1661643270,[],[],{"post_content":305},{"matched_tokens":306,"snippet":307,"value":308},[234],"anni: resort, centri commerciali, discoteche, \u003Cmark>cementificaz\u003C/mark>ione e privatizzazione hanno già lasciato","1.500 km, 21 stazioni e 40.000 passeggeri al giorno. 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Non c'è da stupirsi, dato che la concezione corrente vede il suolo come una mera superficie (calpestabile, cementificabile, edificabile...) ignorandone la stratificazione e la complessità delle relazioni che lo legano indissolubilmente a tutti gli elementi del sistema. Ignorare la dimensione ecologica del suolo significa non prendersi cura della fonte di molti processi fondamentali per la nostra sopravvivenza e per quella di altri ambienti e viventi a noi vicini (e utili). 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L'ultimo rapporto ISPRA mostra come non sia ancora individuabile un'iversione di tendenza in Italia rispetto al consumo di suolo: una tendenza che, per dirla tutta, è decisamente indifferente alle conseguenze per la collettività, nonchè intrecciata con altri problemi tipici della nostra penisola, come la gestione dei rifiuti.\r\n\r\nQuesto approfondimento si propone di dare un quadro della complessità ecologica dell'elemento - suolo e della sua importanza, e di evidenziare le conseguenze che derivano da una mentalità basata sul suo sfruttamento e sull'urbanizzazione sfrenata dei territori. 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