","Covid19, preparazione di una distopia di merci e risorse umane domestiche","post",1583492646,[61,62,63,64,65,66,67],"http://radioblackout.org/tag/assembramenti/","http://radioblackout.org/tag/centri-commerciali/","http://radioblackout.org/tag/comparto-culturale/","http://radioblackout.org/tag/coronavirus/","http://radioblackout.org/tag/e-learning/","http://radioblackout.org/tag/merci/","http://radioblackout.org/tag/smart-working/",[69,32,70,71,72,73,74],"assembramenti","comparto culturale","coronavirus","e-learning","merci","smart-working",{"tags":76},[77,79,84,86,88,90,92],{"matched_tokens":78,"snippet":69},[],{"matched_tokens":80,"snippet":83},[81,82],"centri","commerciali","\u003Cmark>centri\u003C/mark> \u003Cmark>commerciali\u003C/mark>",{"matched_tokens":85,"snippet":70},[],{"matched_tokens":87,"snippet":71},[],{"matched_tokens":89,"snippet":72},[],{"matched_tokens":91,"snippet":73},[],{"matched_tokens":93,"snippet":74},[],[95],{"field":35,"indices":96,"matched_tokens":98,"snippets":100},[97],1,[99],[81,82],[83],1157451471441625000,{"best_field_score":103,"best_field_weight":104,"fields_matched":97,"num_tokens_dropped":47,"score":105,"tokens_matched":19,"typo_prefix_score":47},"2211897868544",13,"1157451471441625193",{"document":107,"highlight":129,"highlights":141,"text_match":101,"text_match_info":147},{"cat_link":108,"category":109,"comment_count":47,"id":110,"is_sticky":47,"permalink":111,"post_author":50,"post_content":112,"post_date":113,"post_excerpt":53,"post_id":110,"post_modified":114,"post_thumbnail":115,"post_thumbnail_html":116,"post_title":117,"post_type":58,"sort_by_date":118,"tag_links":119,"tags":124},[44],[46],"35417","http://radioblackout.org/2016/04/voucher-e-lavoro-festivo-lo-sfruttamento-ai-tempi-della-crisi/","A pochi giorni dal 1 maggio, vale la pena prendere in considerazione due delle forme oggi più abusate di sfruttamento della forza-lavoro: i buoni-voucher per disoccupati e la \"possibilità\" (leggi: obbligo) del lavoro festivo nella grande distribuzione. Tratto comune dei due dispositivi, una forza-lavoro che il capitale pretende sempre più flessibile. Si tratta insomma di spremere il massimo di erogazione di lavoro da chi ha un potere contrattuale molto basso, perché disoccupato o messo al lavoro con uno degli infiniti contratti a termine che le diverse riforme hanno prodotto nell'ultimo qundicennio.\r\nL'occasione per parlare di voucher, buoni usati per pagare prestazioni lavorative occasionali (di cui fanno largo diverse aziende per impiegare dipendenti a chiamata per prestazioni lavorative occasionali, come servizi domestici, ristorazione o attività agricole) ha (stra)parlato in questi giorni Filippo Taddei, responsabile economico del PD, che per legittimarne l'uso li ha definiti “un incentivo all’emersione del lavoro nero\" e quindi \"non va cambiata la legge ma introdotta la tracciabilità per impedire che il datore di lavoro possa denunziare meno ore di quelle lavorate dal cosiddetto voucherista”. Quello che Taddei non sa (o fa finta di non sapere) è che proprio il largo uso di voucher testimonia l'abbondanza di lavoro nero.\r\nSul tema abbiamo intervistato Marta Fana, ricercatrice all'Institut d'Etudes Politiques de Paris, curatrice del blog disordinedeisogni\r\n\r\nmarta fana\r\nUn altro fenomeno recente la cui diffusione è particolarmente indicativa della pervasività delle ragioni dell'impresa (a scapito dei lavoratori) è l'ingiunzione al lavoro domenicale e festivo cui si trovano sottoposti i dipendenti del commercio, soprattutto nella grande distribuzione. A partire dalle ultime festività natalizie, quasi tutti le grosse imprese del settore hanno imposto ai propri dipendenti un'illimitata disponibilità a lavorare durante le festività ordinarie e straordinarie. Nè è nata una campagna di sensibilizzazione (qui una pagina facebook) che per ora non ha però trovato la solidarietà degli utenti-consumatori. L'obbligo non risponde tanto a una necessità effettiva quanto alla competizione al ribasso (giocata sulla pelle dei lavoratori e delle lavoratrici del settore) tra le aziende nel dimostrare disponibilità assoluta per i capricci di clienti effettivi o potenziali. Contro questo stato di cose, il prossimo 28 maggio ci sarà uno sciopero dei lavoratori delle imprese della grande distribuzione organizzata che aderiscono a FederComemrcio.\r\nlav CDO","27 Aprile 2016","2016-04-29 14:15:25","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/04/13094313_1770878176477144_8072735558907190488_n-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"225\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/04/13094313_1770878176477144_8072735558907190488_n-300x225.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/04/13094313_1770878176477144_8072735558907190488_n-300x225.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/04/13094313_1770878176477144_8072735558907190488_n.jpg 552w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Voucher e lavoro festivo: lo sfruttamento ai tempi della crisi",1461772848,[120,62,121,122,123],"http://radioblackout.org/tag/1-maggio/","http://radioblackout.org/tag/lavoro-festivo/","http://radioblackout.org/tag/precarieta/","http://radioblackout.org/tag/voucher/",[125,32,126,127,128],"1 maggio","lavoro festivo","precarietà","voucher",{"tags":130},[131,133,135,137,139],{"matched_tokens":132,"snippet":125},[],{"matched_tokens":134,"snippet":83},[81,82],{"matched_tokens":136,"snippet":126},[],{"matched_tokens":138,"snippet":127},[],{"matched_tokens":140,"snippet":128},[],[142],{"field":35,"indices":143,"matched_tokens":144,"snippets":146},[97],[145],[81,82],[83],{"best_field_score":103,"best_field_weight":104,"fields_matched":97,"num_tokens_dropped":47,"score":105,"tokens_matched":19,"typo_prefix_score":47},{"document":149,"highlight":169,"highlights":173,"text_match":177,"text_match_info":178},{"cat_link":150,"category":151,"comment_count":47,"id":152,"is_sticky":47,"permalink":153,"post_author":50,"post_content":154,"post_date":155,"post_excerpt":53,"post_id":152,"post_modified":156,"post_thumbnail":157,"post_thumbnail_html":158,"post_title":159,"post_type":58,"sort_by_date":160,"tag_links":161,"tags":165},[44],[46],"52711","http://radioblackout.org/2019/02/liberalizzazioni-degli-orari-nei-centri-commerciali-testimonianze-dal-veneto/","Una delle tante promesse, per ora disattese, del governo gialloverde è quella relativa alla regolamentazione degli orari del commercio. Approvato nell'atmosfera da si-salvi-chi-può di fine 2011, il decreto Monti ha determinato una liberalizzazione completa degli orari e la generalizzazione del lavoro domenicale, soprattuto nella grande distribuzione. Le due forze oggi al governo avevano in programma una la limitazione delle aperture a 8 domeniche l'anno, altra a 12 domeniche. La proposta di legge discussa in commissione invece prevede 30 domenica di apertura con notevoli eccezione per non meglio precisate zone turistiche. Soprattutto, la proposta ha subito un ennesimo retrofront, invece di passare alla camera è tornata alle consultazioni con gli operatori del settore, tra cui proprio quelli della grande distribuzione che vorrebbero avere le mani libere. Tutta la questione è affrontata soltanto in termini di numeri e di crescita, dietro i quali si nascondono interessi di parte, quelli di chi si arricchisce sul tempo di vita degli altri. Davanti alla palese latitanza dei sindacati si sono formati dal basso alcuni gruppi FB che hanno dato voce a chi subisce le conseguenze delle liberalizzazioni selvagge.\r\n\r\nAbbiamo raggiunta Valeria, commessa di un grande centro commerciale e partecipante a uno di questi gruppi, \"Domenica no, grazie\"\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/02/domenicano.mp3\"][/audio]","21 Febbraio 2019","2019-02-21 11:41:05","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/02/domenica-no-grazie-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"225\" height=\"225\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/02/domenica-no-grazie.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/02/domenica-no-grazie.jpg 225w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/02/domenica-no-grazie-150x150.jpg 150w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/02/domenica-no-grazie-170x170.jpg 170w\" sizes=\"auto, (max-width: 225px) 100vw, 225px\" />","Liberalizzazioni degli orari nei centri commerciali: testimonianze dal Veneto",1550746800,[162,163,164],"http://radioblackout.org/tag/decreto-monti/","http://radioblackout.org/tag/governo-gialloverde/","http://radioblackout.org/tag/lavoro-domenicale/",[166,167,168],"decreto monti","governo gialloverde","lavoro domenicale",{"post_title":170},{"matched_tokens":171,"snippet":172,"value":172},[81,82],"Liberalizzazioni degli orari nei \u003Cmark>centri\u003C/mark> \u003Cmark>commerciali\u003C/mark>: testimonianze dal Veneto",[174],{"field":175,"matched_tokens":176,"snippet":172,"value":172},"post_title",[81,82],1157451471441100800,{"best_field_score":179,"best_field_weight":180,"fields_matched":97,"num_tokens_dropped":47,"score":181,"tokens_matched":19,"typo_prefix_score":47},"2211897868288",15,"1157451471441100921",{"document":183,"highlight":206,"highlights":211,"text_match":177,"text_match_info":215},{"cat_link":184,"category":185,"comment_count":47,"id":186,"is_sticky":47,"permalink":187,"post_author":50,"post_content":188,"post_date":189,"post_excerpt":53,"post_id":186,"post_modified":190,"post_thumbnail":191,"post_thumbnail_html":192,"post_title":193,"post_type":58,"sort_by_date":194,"tag_links":195,"tags":201},[44],[46],"96382","http://radioblackout.org/2025/03/la-citta-punitiva/","Panchine anti-bivacco, dissuasori lungo i marciapiedi, luci nei centri commerciali per scoraggiare gli adolescenti: in nome del decoro, un’architettura ostile ridisegna le città reprimendo i comportamenti e scoraggiando chi non consuma.\r\nIn certe aree urbane “riqualificate” per il Giubileo, come piazza dei Cinquecento davanti alla stazione di Roma Termini alcune panchine hanno i braccioli posizionati al centro. Un po’ ovunque sugli scalini davanti ai negozi sono state poste punte metalliche. Contrariamente a quanto potrebbe sembrare, elementi di questo genere non hanno una funzione decorativa e i braccioli non sono pensati per offrire maggiore comfort. Questi dettagli urbani sono il risultato di precise scelte progettuali riconducibili a quella che viene definita «architettura ostile».\r\nDa dove nasce il bisogno di usare l’architettura per escludere dalle città i poveri?\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Tommaso Gori, giornalista freelancer di politiche urbane\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/2025-03-11-città-ostili-gori.mp3\"][/audio]","11 Marzo 2025","2025-03-11 19:42:12","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/panchina-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"157\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/panchina-300x157.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/panchina-300x157.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/panchina-1024x536.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/panchina-768x402.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/panchina.jpg 1528w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","La città punitiva",1741722132,[196,197,198,199,200],"http://radioblackout.org/tag/architettra-ostile/","http://radioblackout.org/tag/decoro/","http://radioblackout.org/tag/giubileo/","http://radioblackout.org/tag/guerra-ai-poveri/","http://radioblackout.org/tag/roma/",[202,203,204,28,205],"architettra ostile","decoro","Giubileo","Roma",{"post_content":207},{"matched_tokens":208,"snippet":209,"value":210},[81,82],"lungo i marciapiedi, luci nei \u003Cmark>centri\u003C/mark> \u003Cmark>commerciali\u003C/mark> per scoraggiare gli adolescenti: in","Panchine anti-bivacco, dissuasori lungo i marciapiedi, luci nei \u003Cmark>centri\u003C/mark> \u003Cmark>commerciali\u003C/mark> per scoraggiare gli adolescenti: in nome del decoro, un’architettura ostile ridisegna le città reprimendo i comportamenti e scoraggiando chi non consuma.\r\nIn certe aree urbane “riqualificate” per il Giubileo, come piazza dei Cinquecento davanti alla stazione di Roma Termini alcune panchine hanno i braccioli posizionati al centro. 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I disordini più gravi sono avvenuti nella capitale Noumea: negozi e centri commerciali presi d’assalto, saccheggiati e distrutti, case e veicoli bruciati, colpi d’arma da fuoco, anche di grosso calibro, barricate innalzate dai rivoltosi sulle strade più importanti,si contano sei vittime . I manifestanti contestano la legge approvata dall'Assemblea nazionale di Parigi che concede il diritto di voto ai cittadini francesi che possono dimostrare la loro residenza da almeno 10 anni. Di fronte alla virulenza delle proteste il presidente francese Macron si è recato a Noumea ,capitale della Nuova Caledonia , ma è riuscito solo a promette di mandare altri 1000 gendarmi sull'isola . E' stato imposto lo stato di emergenza e di fatto interotto un processo di decolonizzazione negoziata intrapreso dal 1988 ,con tre referundum sull’indipendenza della Nuova Caledonia, che si sono tenuti tra il 2018 e il 2021, tutti conclusi con una maggioranza di voti contrari .I gruppi indigeni indipendentisti, discendenti dei primi abitanti dell’arcipelago prima della colonizzazione francese, contestano alla radice la decisione dei parlamentari francesi di ampliare la platea degli elettori (saranno circa 25mila in più), leggendola come un tentativo di imporre il dominio della Francia sull'arcipelago. Questo meccanismo di riconoscimento dei residenti da oltre 10 anni rimette in discussione il processo di decolonizzazione ,la Francia ha interesse a mantenere la sua presenza in Nuova Caledonia perchè l'arcipelago è ricco di giacimenti di nichel ,minerale chiave per la transizione energetica e la collocazione nel Pacifico consente ai francesi il controllo in un area estremamente sensibile dal punto di vista strategico. Protagonisti della rivolta sono i giovani delle aree urbane ,disoccupati e criminalizzati che esprimono il loro disagio stanchi del paternalismo e della repressione che arriva a vietare l'uso di Tik Tok in un rigurgito autoritario foriero di esperimenti analoghi nei territori della metropoli europea.\r\n\r\n \r\n\r\nMartino Miceli dottorando in antropologia presso la Ecole des hautes études en sciences sociales in Francia,\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/Kanaky24-05-24.mp3\"][/audio]","24 Maggio 2024","NUOVA CALEDONIA RIVOLTA INDIPENDENTISTA.","2024-05-24 17:59:14","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/NUOVA-CALEDONIA-INFO-24052024-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"150\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/NUOVA-CALEDONIA-INFO-24052024-300x150.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/NUOVA-CALEDONIA-INFO-24052024-300x150.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/NUOVA-CALEDONIA-INFO-24052024-1024x512.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/NUOVA-CALEDONIA-INFO-24052024-768x384.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/NUOVA-CALEDONIA-INFO-24052024.jpg 1200w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","NUOVA CALEDONIA CAMPO DI SPERIMENTAZIONE DI PRATICHE REPRESSIVE .",1716573554,[233,234,235,236,237],"http://radioblackout.org/tag/area-del-pacifico/","http://radioblackout.org/tag/kanaki/","http://radioblackout.org/tag/macron/","http://radioblackout.org/tag/nichel/","http://radioblackout.org/tag/nuova-caledonia/",[239,240,241,242,243],"Area del PAcifico","KANAKI","macron","nichel","NUOVA CALEDONIA",{"post_content":245},{"matched_tokens":246,"snippet":247,"value":248},[81,82],"nella capitale Noumea: negozi e \u003Cmark>centri\u003C/mark> \u003Cmark>commerciali\u003C/mark> presi d’assalto, saccheggiati e distrutti,"," \r\n\r\n \r\n\r\nDallo scorso 13 maggio in Nuova Caledonia (Il piccolo arcipelago si trova nell’Oceano Pacifico sud-occidentale, a 1.300 chilometri dalle coste dell’Australia), è scoppiata una violenta rivolta dei nativi Kanak, da sempre sostenitori dell’indipendenza dell’arcipelago. 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La giornata sarà anche il punto di arrivo della mobilitazione nata a partire dallo sgombero del centro sociale Terra di Nessuno dell’8 ottobre (qui il podcast della diretta la mattina dello sgombero).\r\nLa manifestazione di sabato si presenta dunque anche come occasione di critica alle trasformazioni che la città di Genova sta vivendo sotto la giunta di destra di Bucci, imprenditore che di buongrado sta permettendo la moltiplicazione di supermercati, centri commerciali e localetti con dehors, mentre spazi sociali storici e centrali nella vita dei quartieri vengono attaccati.\r\nNe abbiamo parlato con Simona del laboratorio Buridda, che ha condiviso con noi le riflessioni scaturite dentro le assemblee cittadine genovesi.\r\nMaggiori informazioni sul corteo nel podcast o a questa pagina.\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/genova.mp3\"][/audio]","19 Novembre 2021","2021-11-19 13:36:58","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/257111904_3013732762224919_2776367409654715194_n-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"105\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/257111904_3013732762224919_2776367409654715194_n-300x105.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/257111904_3013732762224919_2776367409654715194_n-300x105.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/257111904_3013732762224919_2776367409654715194_n-1024x358.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/257111904_3013732762224919_2776367409654715194_n-768x268.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/257111904_3013732762224919_2776367409654715194_n-1536x537.jpg 1536w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/257111904_3013732762224919_2776367409654715194_n.jpg 1648w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Genova in corteo per la difesa degli spazi sociali",1637329018,[267,268,269],"http://radioblackout.org/tag/genova/","http://radioblackout.org/tag/sgomberi/","http://radioblackout.org/tag/terra-di-nessuno/",[15,271,272],"Sgomberi","Terra di Nessuno",{"post_content":274},{"matched_tokens":275,"snippet":276,"value":277},[81,82],"permettendo la moltiplicazione di supermercati, \u003Cmark>centri\u003C/mark> \u003Cmark>commerciali\u003C/mark> e localetti con dehors, mentre","Sabato 20 novembre Genova sarà attraversata da un corteo cittadino in difesa degli spazi occupati e sociali. 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Vi troverete davanti un paesaggio completamente industrializzato che converge verso il suo centro, Milano; a sud una distesa di campi ad agricoltura intensiva; a nord un'immensa provincia che senza soluzione di continuità fa proseguire il capoluogo fino alla Svizzera. Una sconfinata rete urbanizzata, infrastrutturata, satura di centri abitati, capannoni, ferrovie, autostrade, centri commerciali, una trappola a maglie strettissime che va a costituire lo spazio della più produttiva regione italiana.\r\n\r\nÈ la migliore immagine che possiate trovare, il miglior esempio plastico, della realizzazione dell'idea di progresso industriale, dal primo opificio tessile all'ultimo mattone di bio-edilizia.\r\n\r\nA Macerie su Macerie, il racconto di una storia di resistenza possibile, tra le rovine del progresso, per un piccolo bosco a Gallarate. 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Sono queste le stime previste per il progetto del Tren Maya, la linea ad alta velocità che attraverserà la penisola dello Yucatan da Palenque alla Riviera Maya. Quest’ultima è la parte costiera del Messico più altamente turistica e devastata dall’overturism negli ultimi anni: resort, centri commerciali, discoteche, cementificazione e privatizzazione hanno già lasciato il segno sulla regione, rendendola un luna park per turisti facoltosi e portando al collasso interi ecosistemi. Ora il presidente Obrador, con il coinvolgimento di alcune multinazionali europee, vorrebbe espandere questo tipo di modello anche al resto della penisola, per collegare con il massimo del comfort e della velocità per i turisti la zona costiera all’entroterra, passando sopra a foreste vergini, villaggi e siti archeologici. Si tratta di un’opera immensa, estremamente costosa e ridicolmente basata su false promesse di diffusione di benessere nelle zone rurali e di rispetto per le comunità indigene. La realtà è invece molto diversa, ed è fatta di distruzione della biodiversità, espropri e “ricollocamenti” delle popolazioni, sfruttamento lavorativo, inquinamento sonoro, atmosferico, idrico e un alto livello di militarizzazione.\r\n\r\nNonostante i lavori vadano avanti a ritmo serrato, fortunatamente vi sono anche alcune forme di resistenza verso quest’opera faraonica e dalle conseguenze irreversibili.\r\n\r\nNe abbiamo parlato nell’estratto di questa puntata:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/08/tren-maya.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]","27 Agosto 2022","2022-08-27 23:34:30","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/08/221350242-cce172cd-de7c-46b0-9f1f-28fa5397c1f9-200x110.png","Tren Maya: l'alta velocità invade il Messico",1661643270,[],[],{"post_content":371},{"matched_tokens":372,"snippet":373,"value":374},[81,82],"dall’overturism negli ultimi anni: resort, \u003Cmark>centri\u003C/mark> \u003Cmark>commerciali\u003C/mark>, discoteche, cementificazione e privatizzazione hanno","1.500 km, 21 stazioni e 40.000 passeggeri al giorno. 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Per\r\nviaggiare, per divertirsi, per incontrarsi bisogna essere in grado di dimostrare la propria\r\ninnocuità virale utilizzando un insieme di quadratini bianchi e neri leggibili da una macchina\r\ndotata di sensore fotografico e connessione internet, insieme che è stato chiamato Quick\r\nresponse code e soprannominato, per tendere a diventare veloci quanto la macchina, un QR\r\ncode. Questo sistema di smistamento e controllo mira ufficialmente a incoraggiare il maggior\r\nnumero possibile di persone a farsi vaccinare: al posto di una politica nazionale di vaccinazione\r\nobbligatoria, lo Stato ha scelto il ricatto attraverso la minaccia rivolta a ciascun individuo della\r\nprivazione del proprio diritto alla socialità e al movimento nello spazio pubblico. L'esito di questa\r\npolitica della minaccia sarà la cessazione dei rimborsi per i test, se non prescritti da un medico,\r\na partire dal mese di ottobre, di modo che solo le persone vaccinate o infettate da meno di sei\r\nmesi possano accedere a questi luoghi e servizi. Le persone non vaccinate dovranno pagare il\r\nprezzo di un test per ottenere una tregua di tre giorni, in caso contrario, come ai tempi dei\r\nlockdown, saranno escluse dai cosiddetti luoghi non essenziali. Anche se tutti gli altri potranno\r\ngoderne.\r\nInnanzitutto, contrariamente a quanto suggerisce il nome, il lasciapassare sanitario non è un\r\ndispositivo sanitario: esso priva i non vaccinati dell'accesso ad alcuni dei luoghi più spaziosi e\r\naperti, come dehors e musei, per costringere i loro momenti di convivialità all’angustia degli\r\nspazi domestici, benchè sia da tempo dimostrato che il covid-19 è stata una malattia che si è\r\ncontratta attraverso concentrazione di aerosol in ambienti piccoli e chiusi. Il lasciapassare\r\nsanitario è innanzitutto un dispositivo securitario, carcerario e strategico: è il nome della nostra\r\npiù grande sconfitta politica di questo inizio secolo. La sua attuazione avviene dopo\r\nl'introduzione del braccialetto elettronico come provvedimento giudiziario nel 1997 e l'emissione\r\ndei passaporti biometrici dal 2009. Sulla scia di questi due oggetti nuovi eppure ormai\r\nbanalizzati, nel senso che nessuno nel dibattito pubblico ne propone più l’abolizione, esso\r\ncontribuisce ad associare l'individuo ad un codice digitale; a legare la sua libertà di movimento a\r\nquanto registrato in questo codice; a slegare questa costrizione da un provvedimento\r\ngiudiziario, in modo che tutti siano trattati come criminali o potenziali pericoli - una bomba\r\nbatteriologica, attualmente. La grande perversità neoliberale del lasciapassare sanitario è che\r\nincoraggia ciascun cittadino a reclamare il proprio codice, con un atto volontario, molto spesso\r\nprendendo un appuntamento su internet, mentre nessuno ha mai chiesto di farsi mettere un\r\nbraccialetto alla caviglia. La grande violenza autoritaria del lasciapassare è quella di trasformare\r\nun buon milione di individui, bigliettai di cinema, camerieri di ristoranti, proprietari di bar,\r\nsorveglianti di musei, cassieri di piscine, organizzatori di feste di paese, in rilevatori di codici a\r\nbarre, in controllori di identità digitali - in uno straordinario contingente di polizia 2.0.\r\nUn anno fa, al termine del primo sequestro, l'istituzione di un tale sistema di smistamento,\r\ncontrollo e sorveglianza digitalmente assistito era una delle ipotesi di ciò che la stampa liberale\r\nchiamava la teoria del complotto del \"Grand Reset\", della Grande Reinizializzazione. Sei mesi\r\nfa, il Presidente della Repubblica e i suoi portavoce assicuravano con la mano sul cuore che\r\nnon avrebbero mai fatto ricorso a un dispositivo che avrebbe creato due categorie di cittadini:\r\nnon si divide la Repubblica, dicevano. Il complotto annunciato è avvenuto, mentre la promessa\r\ndel governo è stata tradita. Indovinate chi viene accusato dalla stampa liberale di un rapporto\r\nalterato con la realtà. \"In un mondo che è davvero capovolto, il vero è un momento del falso.\"\r\n2.\r\nQuest'estate ho letto Post-Histoire di Vilém Flusser, uscito due anni fa nell’indifferenza. Nessuno\r\naveva mai tradotto questo libricino pubblicato in portoghese nel 1983, ma si è scoperto di\r\nrecente che Flusser ne aveva scritta lui stesso una versione francese, quindi una piccola casa\r\neditrice si è incaricata di pubblicarlo. Vilém Flusser è un pensatore ceco esiliato in Brasile e poi\r\nin Francia, ha scritto in portoghese, tedesco, inglese e francese. Si dice di lui che sia un\r\nfenomenologo e un teorico dei media, senza comprendere appieno cosa lo abbia portato da un\r\ncampo all'altro. È perché in effetti non esistono due campi distinti - si potrebbe dire che Flusser\r\nè il fenomenologo di un mondo dove l'esperienza si è largamente ridotta ad essere una lettura\r\ndi interfacce, oppure, è la stessa cosa, che è l'ostinato commentatore, il continuatore e il critico\r\ndi un importante testo di Martin Heidegger: \"La questione della tecnica\".\r\nÈ in questo saggio che il filosofo tedesco ha proposto la sua celebre tesi dell’incorniciamento\r\ndel mondo tramite la tecnica moderna. Ciò che Heidegger postula è che dall’utensile alla\r\nmacchina, dalla tecnica artigianale alla tecnica motorizzata, c'è una rivoluzione ontologica: il\r\ncampo di cui si occupa un contadino che lo circonda di siepi non è lo stesso campo da cui un\r\nimprenditore agricolo estrae le risorse naturali; il fiume attraversato da un ponte non è lo stesso\r\nfiume del fiume da cui la cui centrale idroelettrica trae dell’elettricità. Dall'una all'altra ciò che\r\ncambia è che la tecnica moderna si interessa alla natura - aria, acqua, legno, terra, roccia - in\r\nquanto riserva di energia da estrarre e da immagazzinare - il vento scompare come fenomeno,\r\nil campo scompare come luogo, il fiume cessa di essere questo oggetto davanti a noi che\r\nattraversa il paesaggio, per rivelarsi ogni volta come \"fondo\", una massa interamente disponibile\r\nper il calcolo, l'estrazione e l'accumulo. La tecnica non è solo l'indice della ragione strumentale\r\ndell'uomo: essa è un certo modo di svelare il mondo, ottenuto da quella che Heidegger chiama\r\nun’interpellanza o una provocazione fatta alla natura perchè si riveli come fondo. Questo\r\ndisvelamento «accade nel fatto che l’energia nascosta nella natura viene messa allo scoperto, ciò\r\nche così è messo allo scoperto viene trasformato, il trasformato immagazzinato, e ciò che è\r\nimmagazzinato viene a sua volta ripartito e il ripartito diviene oggetto di nuove trasformazioni».\r\nHeidegger risponde quindi a un'obiezione immaginaria: la centrale idraulica che si alimenta dal\r\nReno impedisce che esso continui ad essere un fiume, lo stesso che cantava Hölderlin, e che si\r\npossa ancora ammirarlo? \"Può darsi, ma come? Solo come oggetto “impiegabile” per le\r\nescursioni organizzate da una società di viaggi, che vi ha messo su (bestellt) una industria delle\r\nvacanze\". Allora il testo è attraversato dall'ombra di un'intuizione subito respinta: e se con la\r\ntecnica moderna fosse l'uomo a rivelarsi come fondo, ossia come energia liberata, ottenuta,\r\ntrasformata, accumulata e oggetto di nuove trasformazioni? \"Il parlare comune di “materiale\r\numano” [e ancor più oggi di risorse umane], di “contingente di malati” di una clinica, lo fa\r\npensare\". Segue un sentiero contorto e tortuoso, di quelli che non portano da nessuna parte: la\r\nguardia forestale che crede di seguire l'esempio del nonno è infatti, suo malgrado, impiegato\r\ndall’industria del legno smaniosa di cellulosa; essa stessa è a sua volta provocata dalla\r\ndomanda di carta da parte dell'industria della stampa, per i giornali o le riviste illustrate; \"Questi\r\na loro volta dispongono il pubblico ad assorbire le cose stampate, in modo da divenire\r\nimpiegabile per la costruzione di una pubblica opinione costruita su commissione\". L’Essere\r\nresta misterioso, indeterminato, allorchè sembrerebbe portare un carico politico davanti al quale\r\nHeidegger indietreggia, e il percorso si biforca immediatamente: perché nella tecnica il mondo si\r\nrivela in un certo modo all'uomo, si disvela come un fondo, l'uomo resta il soggetto di questo\r\nritiro dall'oggetto, e quindi non è mai \"un fondo puro\".\r\nIl libro di Flusser cerca di riprendere il pensiero di Heidegger ai tempi della cibernetica. E di\r\ncapire come il dispositivo, che oggi prende il posto della macchina, sia proprio la tecnica che\r\ntrasforma l’umano in un fondo. Heidegger aveva intuito che la salute fosse il primo posto in cui\r\nsi sarebbe presentato questo rischio. Flusser conferma l'intuizione: \"la medicina è il grande\r\nscandalo del presente\". Questo perché non è mai stata una scienza dura: essa ha a che fare\r\ncon un soggetto, il malato, che non è materia inanimata disponibile a tutti i calcoli. Ma come\r\ntutte le scienze molli, come l'economia statistica o la politologia, essa è in preda al proprio\r\nindurimento tramite la quantificazione computerizzata. È quando il malato diventa un oggetto, e\r\nil contingente dei malati un fondo, che la vita cessa di essere pensabile e che si verifica una\r\nsvolta epocale.\r\nNell'era delle microschede, del lancio del Minitel e dei moduli da compilare in maiuscolo in\r\ncaselle quadrate, Flusser è come il primo spettatore dell'emergere di un mondo che sembra\r\nvedere meglio di noi, troppo accecati come siamo dala luce dei nostri schermi - egli profetizza la\r\ndigitalizzazione del mondo futuro come se fosse già avvenuta davanti ai suoi occhi. Il mondo\r\npreindustriale aveva inventato l’utensile, il mondo industriale ha inventato la macchina, il mondo\r\npostindustriale avrà inventato il dispositivo o l’aggeggio, cioè il programma. Ad ognuna di\r\nqueste tecniche la propria ontologia, la propria etica, la propria politica. L’utensiole era al centro\r\ndi un mondo contadino e artigiano dove la natura era un cosmo animato di cui prendersi cura,\r\ndove le persone erano un gregge da guidare, dove il tempo era fatto di cicli per i quali si\r\nattendeva pazientemente il ritorno, dove la vita era tracciata dal destino, dove l'azione valeva\r\nper la finalità che le si dava. La macchina aveva segnato l'ingresso in un mondo inanimato e\r\ncausale, il mondo esteso della materia e della produzione, del lavoro in catena di montaggio,\r\ndella libertà politica e della possibilità della rivoluzione. L'ontologia programmatica che il\r\ndispositivo inventa, come si può intuire nelle arti, nella scienza, nella politica, è l'ingresso in un\r\nmondo formale, molteplice e piatto nel quale causa e fine sono sospesi: esiste solo una\r\nsuperficie di virtualità troppo numerose per essere calcolabili, e che quindi si realizzano\r\nsecondo una necessità che non può che assumere l'aspetto del caso, come mostrato dal\r\ncollage dadaista, dalla teoria del big bang o dalla governance attraverso la statistica. “Una tale\r\nontologia programmatica ha generato l'invenzione di computer e strumenti intelligenti. Essa\r\nconduce alla trasformazione della società in un sistema cibernetico fatto di dispositivi e di\r\nfunzionari. Gli uomini sono programmati per funzionare come pezzi di un gioco simbolico. Sono\r\ncriptati e numerati. Diventano calcolabili in statistiche e cartoncini traforati. Sono programmati in\r\nmodo tale da accettare volontariamente la loro programmazione. Il funzionario è un uomo\r\nprogrammato non solo per funzionare, ma anche per accettare il proprio funzionamento.\r\nNaturalmente, una tale società postindustriale non ha ancora raggiunto il suo stadio di perfetta\r\nrealizzazione. Ma abbiamo già i suoi modelli: Eichmann come modello del funzionario, Kissinger\r\ncome modello di programmatore”.\r\nQuanto a pessimismo, Flusser non ha nulla da invidiare ai suoi contemporanei della teoria\r\ncritica post-marxista, Adorno, Debord o Cesarano. Il passo ulteriore di Flusser deriva dal fatto\r\nche egli non crede più nemmeno all'utilità della critica: si accontenta di descrivere e di giocare.\r\nIn questo è forse più vicino a Borges, alla sua invenzione di labirinti di cui si è persa la chiave, di\r\nsistemi le cui istruzioni per l'uso non sono ancora state inventate, di copie che hanno\r\nrimpiazzato i propri modelli. Flusser descrive la società cibernetica governata dai dispositivi\r\ncome l'avanzare del caso nel vuoto: un programmatore programma un dispositivo, poi un altro\r\ndispositivo per aiutarlo a programmare quel dispositivo e molto rapidamente i dispositivi iniziano\r\nautomaticamente a programmarne altri, si servono dell’umano come fondo che alimenta il\r\nfeedback di cui hanno bisogno per funzionare, ed ecco che nessuno ha più la presa. Una\r\nburocrazia comincia ad operare in isolamento, per alimentare i dispositivi e cibare le statistiche.\r\nNello stesso periodo, Duras aveva intuizioni molto simili: \"La robotica, la telematica,\r\nl’informatica, questi sono progressi che, ad ogni livello, si fanno una volta per tutte. Per effetto di\r\nciò che avrà fatto un solo uomo, tutti gli altri uomini saranno privati dal poter inventare».\r\nL'intellettuale critico non è mai altro che un funzionario come un altro, previsto dal programma:\r\negli è questo margine che si crede resistente al sistema ma viene da esso incluso suo\r\nmalgrado, perché produce un feedback più qualitativo che porta il sistema ad affinarsi, i\r\ndispositivi ad essere meno grossolani, meno leggibili, più sottili. \"Se per eresia si contesta il\r\nprogramma del dispositivo, subito cresce, all'interno del dispositivo, un ministero della\r\ncontestazione. In fin dei conti, è sempre il dispositivo che soddisfa i capricci di qualsiasi eresia\r\nattraverso l'uniforme che gli dispensa. Il totalitarismo della standardizzazione multiforme opera\r\nautomaticamente ovunque. Democrazia liberale.” Per Flusser, la società cibernetica è per\r\nessenza apolitica: la funzione ha sostituito l'azione, una serie di input e output individuali e\r\naccoppiati ha preso il posto delle persone, la politica è stata ridotta a un programma che\r\nmanipola l'opinione sondandola costantemente. L'unico atto politico che Flusser contempla\r\nancora - con l'ironia del catastrofista - è la diserzione. All’epoca non si parlava ancora di bug.\r\n3.\r\nDi fronte al movimento di protesta contro il lasciapassare sanitario, la stampa liberale e più in\r\ngenerale il campo progressista fingono di non capire l'oggetto della protesta. Dietro i no-pass si\r\nnasconderebbero solo dei no-vax un po’ fuori di testa. Il movimento sarebbe viziato dalla\r\ncospirazione, dalle fake news, da un odio per la scienza e da un conservatorismo proto-fascista.\r\nE’ che è molto facile non vedere che dietro la trama c'è il programma. Che dietro le derive e gli\r\neccessi, c'è una giusta intuizione. Cos'è questa intuizione? Che una tecnocrazia\r\ngovernamentale al servizio esclusivo della tecno-scienza-economia applichi un programma\r\ndigitale di controllo come fanno tutte le democrazie liberali, decennio dopo decennio, senza\r\ntregua; che tecnologia, polizia e profitto avanzino di pari passo, senza che alcun potere cambi il\r\ngioco, nè ambisca a farlo; che il lasciapassare sanitario segua la stessa logica della\r\ngeneralizzazione della videosorveglianza, dell'introduzione del passaporto biometrico e del\r\nbraccialetto elettronico, quella di una digitalizzazione dello spazio pubblico volta ad aumentare\r\nla sorveglianza delle persone e l'amministrazione della vita; che esso segni l’iscrizione a lungo\r\ntermine di tutte le misure eccezionali adottate nell'ultimo anno e mezzo, l'entrata dello stato di\r\nemergenza sanitaria nella legge.\r\nLa genialità di Heidegger è stata quella di dimostrare che tecnica e ontologia sono indiscernibili:\r\nche non c'è prima la scienza della natura che comincia a trasformare gli oggetti in superficie di\r\ncalcolo, poi la tecnica che sfrutta questi progressi scientifici applicandoli, infine un mondo che si\r\ntrova cambiato. No, c’è prima l’incorniciamento del mondo come nuovo modo di rapportarsi\r\nall'essere, e questo incorniciamento irriga la scienza e la tecnica nello stesso movimento.\r\nBisogna prima cominciare ad avere l’intuizione dello spazio esteso, della natura come risorsa\r\nillimitata, per avere l'idea di misurare delle quantità o di sfruttare delle superfici. La genialità di\r\nFlusser è stata quella di spingere questa intuizione fino alla nuova svolta ontologica del secolo\r\nscorso: fino all’incornciamento dell'umano. Entrambi dicono quanto gli anti-tecnologie si\r\nsbaglino tanto quanto i tecnofili più zelanti: non c'è tecnica da negare come un dominio di cui\r\npotremmo fare a meno, che potremmo respingere, e tutto sarebbe risolto. Qualsiasi critica alla\r\ntecnologia non può prescindere dal regime di razionalità che ha dato vita a queste tecnologie: è\r\nqui che nasce la difficoltà. L’incorniciamento dell’umano mediante quantificazione\r\ncomputerizzata è mostruoso, ma non è delirante: è anzi l'unico regime di razionalità che\r\nconosciamo, che abbiamo mai conosciuto, noi che siamo nati nel secolo scorso. Il processo\r\nsull'irrazionalismo condotto dai media contro i manifestanti è superficiale: si ferma a raccogliere\r\nle parole di pochi imbecilli per alimentare la propaganda liberale. Eppure è qui che il terreno ci\r\nscivola sotto i piedi: quando diciamo che la strumentalizzazione della tecnologia a fini politici ci\r\nspaventa, diciamo una verità che è anche un impensabile. Non sapremmo dire cosa\r\nesisterebbe al posto di questa tecnologia, né cosa ne potremmo pensare se non esistessimo in\r\nquesta ontologia programmatica. Questo impensabile è vertiginoso quanto questo pensiero\r\ndell'esistenza di programmi automatizzati - un altro impensabile che mette a rischio il pensiero e\r\nche inevitabilmente conduce alcuni a cercare chi c'è dietro i programmi. In questa vertigine, in\r\nquesta mancanza della ragione, il movimento sarà sempre colto in difetto: è così che il\r\nprogramma, che è pura razionalità, si difenderà a tutti i costi. È così che il sistema\r\ncontrattaccherà, attraverso i suoi funzionari più zelanti, i verificatori di fatti per i quali la verità è\r\nuna somma di verità verificabili presso i ministeri che rilasciano le informazioni vere.\r\nIl Grand Reset non è, però, una fantasia o un complotto: è il nome di una proposta di\r\naggiornamento del programma emanata dal Forum Economico Mondiale, uno dei più importanti\r\npoli di programmazione planetaria al mondo, con il pretesto della pandemia e della crisi politica,\r\neconomica e sociale che ne è seguita. L'andamento del programma non è lineare: procede\r\ntramite crisi e balzi. La crisi del covid è un'incredibile opportunità per la tecnocrazia liberale di\r\naccelerare il programma - aggiornarlo. Ma è anche un'incredibile occasione, per noi, di portarlo\r\nalla luce. Quando la folla sfila per dire che è necessario rallentare l'accelerazione dell’attuazione\r\ndel programma, bisogna essere molto testardi per pensare che non sia qui che ciò si gioca,\r\nmolto faziosi per sentire solo le falsità. Perché una verità mai detta, difficilmente dicibile, eppure\r\nin agguato nell'ombra di ogni corpo, di ogni cervello ancora un po' umano, trova finalmente\r\nmodo di esprimersi. I Gilet Gialli erano stati l'occasione, rischiosa, come ogni occasione, di\r\nvedere la politica diventare affare di tutti, lontano da partiti, sindacati, avanguardie del\r\nproletariato, l'occasione data a ciascuno che non ci si ritrovasse, che non ci si ritrovasse più, di\r\nsperimentare l'occupazione e la difesa di un territorio, non fosse altro che una rotonda, una\r\nstrada borghese dietro una barricata, un parcheggio di un supermercato. Non dobbiamo\r\nperdere questa nuova occasione, quella di giletjaunizzare il movimento no-pass, e di fare\r\ndell'opposizione alla digitalizzazione del controllo della vita la possibilità di un bug, per quanto\r\npiccolo, nel programma.","28 Settembre 2021","2021-09-28 23:15:14","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/09/a7e3d41101cd03b6c689ea853221b36d-1-200x110.jpg","Macerie su Macerie - 27/09/21 - L'immunità, l'eccezione, la morte",1632864006,[],[],{"post_content":393},{"matched_tokens":394,"snippet":395,"value":396},[81,82],"palazzetti dello sport, discoteche e \u003Cmark>centri\u003C/mark> \u003Cmark>commerciali\u003C/mark>, TGV e aerei. Per\r\nviaggiare,","A Macerie su Macerie la traduzione e la lettura di un articolo francese di Olivier Cheval sul pass sanitario.\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/09/maceriecompleto27sett.mp3\"][/audio]\r\n\r\nL’immunità, l’eccezione, la morte\r\nPensare ciò che ci accade con Vilém Flusser\r\ndi Olivier Cheval\r\n\r\n1.\r\nUn lasciapassare sanitario digitale è dunque ormai richiesto all'ingresso di bar e ristoranti,\r\ncinema e teatri, musei e palazzetti dello sport, discoteche e \u003Cmark>centri\u003C/mark> \u003Cmark>commerciali\u003C/mark>, TGV e aerei. Per\r\nviaggiare, per divertirsi, per incontrarsi bisogna essere in grado di dimostrare la propria\r\ninnocuità virale utilizzando un insieme di quadratini bianchi e neri leggibili da una macchina\r\ndotata di sensore fotografico e connessione internet, insieme che è stato chiamato Quick\r\nresponse code e soprannominato, per tendere a diventare veloci quanto la macchina, un QR\r\ncode. Questo sistema di smistamento e controllo mira ufficialmente a incoraggiare il maggior\r\nnumero possibile di persone a farsi vaccinare: al posto di una politica nazionale di vaccinazione\r\nobbligatoria, lo Stato ha scelto il ricatto attraverso la minaccia rivolta a ciascun individuo della\r\nprivazione del proprio diritto alla socialità e al movimento nello spazio pubblico. L'esito di questa\r\npolitica della minaccia sarà la cessazione dei rimborsi per i test, se non prescritti da un medico,\r\na partire dal mese di ottobre, di modo che solo le persone vaccinate o infettate da meno di sei\r\nmesi possano accedere a questi luoghi e servizi. Le persone non vaccinate dovranno pagare il\r\nprezzo di un test per ottenere una tregua di tre giorni, in caso contrario, come ai tempi dei\r\nlockdown, saranno escluse dai cosiddetti luoghi non essenziali. Anche se tutti gli altri potranno\r\ngoderne.\r\nInnanzitutto, contrariamente a quanto suggerisce il nome, il lasciapassare sanitario non è un\r\ndispositivo sanitario: esso priva i non vaccinati dell'accesso ad alcuni dei luoghi più spaziosi e\r\naperti, come dehors e musei, per costringere i loro momenti di convivialità all’angustia degli\r\nspazi domestici, benchè sia da tempo dimostrato che il covid-19 è stata una malattia che si è\r\ncontratta attraverso concentrazione di aerosol in ambienti piccoli e chiusi. Il lasciapassare\r\nsanitario è innanzitutto un dispositivo securitario, carcerario e strategico: è il nome della nostra\r\npiù grande sconfitta politica di questo inizio secolo. La sua attuazione avviene dopo\r\nl'introduzione del braccialetto elettronico come provvedimento giudiziario nel 1997 e l'emissione\r\ndei passaporti biometrici dal 2009. Sulla scia di questi due oggetti nuovi eppure ormai\r\nbanalizzati, nel senso che nessuno nel dibattito pubblico ne propone più l’abolizione, esso\r\ncontribuisce ad associare l'individuo ad un codice digitale; a legare la sua libertà di movimento a\r\nquanto registrato in questo codice; a slegare questa costrizione da un provvedimento\r\ngiudiziario, in modo che tutti siano trattati come criminali o potenziali pericoli - una bomba\r\nbatteriologica, attualmente. La grande perversità neoliberale del lasciapassare sanitario è che\r\nincoraggia ciascun cittadino a reclamare il proprio codice, con un atto volontario, molto spesso\r\nprendendo un appuntamento su internet, mentre nessuno ha mai chiesto di farsi mettere un\r\nbraccialetto alla caviglia. La grande violenza autoritaria del lasciapassare è quella di trasformare\r\nun buon milione di individui, bigliettai di cinema, camerieri di ristoranti, proprietari di bar,\r\nsorveglianti di musei, cassieri di piscine, organizzatori di feste di paese, in rilevatori di codici a\r\nbarre, in controllori di identità digitali - in uno straordinario contingente di polizia 2.0.\r\nUn anno fa, al termine del primo sequestro, l'istituzione di un tale sistema di smistamento,\r\ncontrollo e sorveglianza digitalmente assistito era una delle ipotesi di ciò che la stampa liberale\r\nchiamava la teoria del complotto del \"Grand Reset\", della Grande Reinizializzazione. Sei mesi\r\nfa, il Presidente della Repubblica e i suoi portavoce assicuravano con la mano sul cuore che\r\nnon avrebbero mai fatto ricorso a un dispositivo che avrebbe creato due categorie di cittadini:\r\nnon si divide la Repubblica, dicevano. Il complotto annunciato è avvenuto, mentre la promessa\r\ndel governo è stata tradita. Indovinate chi viene accusato dalla stampa liberale di un rapporto\r\nalterato con la realtà. \"In un mondo che è davvero capovolto, il vero è un momento del falso.\"\r\n2.\r\nQuest'estate ho letto Post-Histoire di Vilém Flusser, uscito due anni fa nell’indifferenza. Nessuno\r\naveva mai tradotto questo libricino pubblicato in portoghese nel 1983, ma si è scoperto di\r\nrecente che Flusser ne aveva scritta lui stesso una versione francese, quindi una piccola casa\r\neditrice si è incaricata di pubblicarlo. Vilém Flusser è un pensatore ceco esiliato in Brasile e poi\r\nin Francia, ha scritto in portoghese, tedesco, inglese e francese. Si dice di lui che sia un\r\nfenomenologo e un teorico dei media, senza comprendere appieno cosa lo abbia portato da un\r\ncampo all'altro. È perché in effetti non esistono due campi distinti - si potrebbe dire che Flusser\r\nè il fenomenologo di un mondo dove l'esperienza si è largamente ridotta ad essere una lettura\r\ndi interfacce, oppure, è la stessa cosa, che è l'ostinato commentatore, il continuatore e il critico\r\ndi un importante testo di Martin Heidegger: \"La questione della tecnica\".\r\nÈ in questo saggio che il filosofo tedesco ha proposto la sua celebre tesi dell’incorniciamento\r\ndel mondo tramite la tecnica moderna. Ciò che Heidegger postula è che dall’utensile alla\r\nmacchina, dalla tecnica artigianale alla tecnica motorizzata, c'è una rivoluzione ontologica: il\r\ncampo di cui si occupa un contadino che lo circonda di siepi non è lo stesso campo da cui un\r\nimprenditore agricolo estrae le risorse naturali; il fiume attraversato da un ponte non è lo stesso\r\nfiume del fiume da cui la cui centrale idroelettrica trae dell’elettricità. Dall'una all'altra ciò che\r\ncambia è che la tecnica moderna si interessa alla natura - aria, acqua, legno, terra, roccia - in\r\nquanto riserva di energia da estrarre e da immagazzinare - il vento scompare come fenomeno,\r\nil campo scompare come luogo, il fiume cessa di essere questo oggetto davanti a noi che\r\nattraversa il paesaggio, per rivelarsi ogni volta come \"fondo\", una massa interamente disponibile\r\nper il calcolo, l'estrazione e l'accumulo. La tecnica non è solo l'indice della ragione strumentale\r\ndell'uomo: essa è un certo modo di svelare il mondo, ottenuto da quella che Heidegger chiama\r\nun’interpellanza o una provocazione fatta alla natura perchè si riveli come fondo. Questo\r\ndisvelamento «accade nel fatto che l’energia nascosta nella natura viene messa allo scoperto, ciò\r\nche così è messo allo scoperto viene trasformato, il trasformato immagazzinato, e ciò che è\r\nimmagazzinato viene a sua volta ripartito e il ripartito diviene oggetto di nuove trasformazioni».\r\nHeidegger risponde quindi a un'obiezione immaginaria: la centrale idraulica che si alimenta dal\r\nReno impedisce che esso continui ad essere un fiume, lo stesso che cantava Hölderlin, e che si\r\npossa ancora ammirarlo? \"Può darsi, ma come? Solo come oggetto “impiegabile” per le\r\nescursioni organizzate da una società di viaggi, che vi ha messo su (bestellt) una industria delle\r\nvacanze\". Allora il testo è attraversato dall'ombra di un'intuizione subito respinta: e se con la\r\ntecnica moderna fosse l'uomo a rivelarsi come fondo, ossia come energia liberata, ottenuta,\r\ntrasformata, accumulata e oggetto di nuove trasformazioni? \"Il parlare comune di “materiale\r\numano” [e ancor più oggi di risorse umane], di “contingente di malati” di una clinica, lo fa\r\npensare\". Segue un sentiero contorto e tortuoso, di quelli che non portano da nessuna parte: la\r\nguardia forestale che crede di seguire l'esempio del nonno è infatti, suo malgrado, impiegato\r\ndall’industria del legno smaniosa di cellulosa; essa stessa è a sua volta provocata dalla\r\ndomanda di carta da parte dell'industria della stampa, per i giornali o le riviste illustrate; \"Questi\r\na loro volta dispongono il pubblico ad assorbire le cose stampate, in modo da divenire\r\nimpiegabile per la costruzione di una pubblica opinione costruita su commissione\". L’Essere\r\nresta misterioso, indeterminato, allorchè sembrerebbe portare un carico politico davanti al quale\r\nHeidegger indietreggia, e il percorso si biforca immediatamente: perché nella tecnica il mondo si\r\nrivela in un certo modo all'uomo, si disvela come un fondo, l'uomo resta il soggetto di questo\r\nritiro dall'oggetto, e quindi non è mai \"un fondo puro\".\r\nIl libro di Flusser cerca di riprendere il pensiero di Heidegger ai tempi della cibernetica. E di\r\ncapire come il dispositivo, che oggi prende il posto della macchina, sia proprio la tecnica che\r\ntrasforma l’umano in un fondo. Heidegger aveva intuito che la salute fosse il primo posto in cui\r\nsi sarebbe presentato questo rischio. Flusser conferma l'intuizione: \"la medicina è il grande\r\nscandalo del presente\". Questo perché non è mai stata una scienza dura: essa ha a che fare\r\ncon un soggetto, il malato, che non è materia inanimata disponibile a tutti i calcoli. Ma come\r\ntutte le scienze molli, come l'economia statistica o la politologia, essa è in preda al proprio\r\nindurimento tramite la quantificazione computerizzata. È quando il malato diventa un oggetto, e\r\nil contingente dei malati un fondo, che la vita cessa di essere pensabile e che si verifica una\r\nsvolta epocale.\r\nNell'era delle microschede, del lancio del Minitel e dei moduli da compilare in maiuscolo in\r\ncaselle quadrate, Flusser è come il primo spettatore dell'emergere di un mondo che sembra\r\nvedere meglio di noi, troppo accecati come siamo dala luce dei nostri schermi - egli profetizza la\r\ndigitalizzazione del mondo futuro come se fosse già avvenuta davanti ai suoi occhi. Il mondo\r\npreindustriale aveva inventato l’utensile, il mondo industriale ha inventato la macchina, il mondo\r\npostindustriale avrà inventato il dispositivo o l’aggeggio, cioè il programma. Ad ognuna di\r\nqueste tecniche la propria ontologia, la propria etica, la propria politica. L’utensiole era al centro\r\ndi un mondo contadino e artigiano dove la natura era un cosmo animato di cui prendersi cura,\r\ndove le persone erano un gregge da guidare, dove il tempo era fatto di cicli per i quali si\r\nattendeva pazientemente il ritorno, dove la vita era tracciata dal destino, dove l'azione valeva\r\nper la finalità che le si dava. La macchina aveva segnato l'ingresso in un mondo inanimato e\r\ncausale, il mondo esteso della materia e della produzione, del lavoro in catena di montaggio,\r\ndella libertà politica e della possibilità della rivoluzione. L'ontologia programmatica che il\r\ndispositivo inventa, come si può intuire nelle arti, nella scienza, nella politica, è l'ingresso in un\r\nmondo formale, molteplice e piatto nel quale causa e fine sono sospesi: esiste solo una\r\nsuperficie di virtualità troppo numerose per essere calcolabili, e che quindi si realizzano\r\nsecondo una necessità che non può che assumere l'aspetto del caso, come mostrato dal\r\ncollage dadaista, dalla teoria del big bang o dalla governance attraverso la statistica. “Una tale\r\nontologia programmatica ha generato l'invenzione di computer e strumenti intelligenti. Essa\r\nconduce alla trasformazione della società in un sistema cibernetico fatto di dispositivi e di\r\nfunzionari. Gli uomini sono programmati per funzionare come pezzi di un gioco simbolico. Sono\r\ncriptati e numerati. Diventano calcolabili in statistiche e cartoncini traforati. Sono programmati in\r\nmodo tale da accettare volontariamente la loro programmazione. Il funzionario è un uomo\r\nprogrammato non solo per funzionare, ma anche per accettare il proprio funzionamento.\r\nNaturalmente, una tale società postindustriale non ha ancora raggiunto il suo stadio di perfetta\r\nrealizzazione. Ma abbiamo già i suoi modelli: Eichmann come modello del funzionario, Kissinger\r\ncome modello di programmatore”.\r\nQuanto a pessimismo, Flusser non ha nulla da invidiare ai suoi contemporanei della teoria\r\ncritica post-marxista, Adorno, Debord o Cesarano. Il passo ulteriore di Flusser deriva dal fatto\r\nche egli non crede più nemmeno all'utilità della critica: si accontenta di descrivere e di giocare.\r\nIn questo è forse più vicino a Borges, alla sua invenzione di labirinti di cui si è persa la chiave, di\r\nsistemi le cui istruzioni per l'uso non sono ancora state inventate, di copie che hanno\r\nrimpiazzato i propri modelli. Flusser descrive la società cibernetica governata dai dispositivi\r\ncome l'avanzare del caso nel vuoto: un programmatore programma un dispositivo, poi un altro\r\ndispositivo per aiutarlo a programmare quel dispositivo e molto rapidamente i dispositivi iniziano\r\nautomaticamente a programmarne altri, si servono dell’umano come fondo che alimenta il\r\nfeedback di cui hanno bisogno per funzionare, ed ecco che nessuno ha più la presa. Una\r\nburocrazia comincia ad operare in isolamento, per alimentare i dispositivi e cibare le statistiche.\r\nNello stesso periodo, Duras aveva intuizioni molto simili: \"La robotica, la telematica,\r\nl’informatica, questi sono progressi che, ad ogni livello, si fanno una volta per tutte. Per effetto di\r\nciò che avrà fatto un solo uomo, tutti gli altri uomini saranno privati dal poter inventare».\r\nL'intellettuale critico non è mai altro che un funzionario come un altro, previsto dal programma:\r\negli è questo margine che si crede resistente al sistema ma viene da esso incluso suo\r\nmalgrado, perché produce un feedback più qualitativo che porta il sistema ad affinarsi, i\r\ndispositivi ad essere meno grossolani, meno leggibili, più sottili. \"Se per eresia si contesta il\r\nprogramma del dispositivo, subito cresce, all'interno del dispositivo, un ministero della\r\ncontestazione. In fin dei conti, è sempre il dispositivo che soddisfa i capricci di qualsiasi eresia\r\nattraverso l'uniforme che gli dispensa. Il totalitarismo della standardizzazione multiforme opera\r\nautomaticamente ovunque. Democrazia liberale.” Per Flusser, la società cibernetica è per\r\nessenza apolitica: la funzione ha sostituito l'azione, una serie di input e output individuali e\r\naccoppiati ha preso il posto delle persone, la politica è stata ridotta a un programma che\r\nmanipola l'opinione sondandola costantemente. L'unico atto politico che Flusser contempla\r\nancora - con l'ironia del catastrofista - è la diserzione. All’epoca non si parlava ancora di bug.\r\n3.\r\nDi fronte al movimento di protesta contro il lasciapassare sanitario, la stampa liberale e più in\r\ngenerale il campo progressista fingono di non capire l'oggetto della protesta. Dietro i no-pass si\r\nnasconderebbero solo dei no-vax un po’ fuori di testa. Il movimento sarebbe viziato dalla\r\ncospirazione, dalle fake news, da un odio per la scienza e da un conservatorismo proto-fascista.\r\nE’ che è molto facile non vedere che dietro la trama c'è il programma. Che dietro le derive e gli\r\neccessi, c'è una giusta intuizione. Cos'è questa intuizione? Che una tecnocrazia\r\ngovernamentale al servizio esclusivo della tecno-scienza-economia applichi un programma\r\ndigitale di controllo come fanno tutte le democrazie liberali, decennio dopo decennio, senza\r\ntregua; che tecnologia, polizia e profitto avanzino di pari passo, senza che alcun potere cambi il\r\ngioco, nè ambisca a farlo; che il lasciapassare sanitario segua la stessa logica della\r\ngeneralizzazione della videosorveglianza, dell'introduzione del passaporto biometrico e del\r\nbraccialetto elettronico, quella di una digitalizzazione dello spazio pubblico volta ad aumentare\r\nla sorveglianza delle persone e l'amministrazione della vita; che esso segni l’iscrizione a lungo\r\ntermine di tutte le misure eccezionali adottate nell'ultimo anno e mezzo, l'entrata dello stato di\r\nemergenza sanitaria nella legge.\r\nLa genialità di Heidegger è stata quella di dimostrare che tecnica e ontologia sono indiscernibili:\r\nche non c'è prima la scienza della natura che comincia a trasformare gli oggetti in superficie di\r\ncalcolo, poi la tecnica che sfrutta questi progressi scientifici applicandoli, infine un mondo che si\r\ntrova cambiato. No, c’è prima l’incorniciamento del mondo come nuovo modo di rapportarsi\r\nall'essere, e questo incorniciamento irriga la scienza e la tecnica nello stesso movimento.\r\nBisogna prima cominciare ad avere l’intuizione dello spazio esteso, della natura come risorsa\r\nillimitata, per avere l'idea di misurare delle quantità o di sfruttare delle superfici. La genialità di\r\nFlusser è stata quella di spingere questa intuizione fino alla nuova svolta ontologica del secolo\r\nscorso: fino all’incornciamento dell'umano. Entrambi dicono quanto gli anti-tecnologie si\r\nsbaglino tanto quanto i tecnofili più zelanti: non c'è tecnica da negare come un dominio di cui\r\npotremmo fare a meno, che potremmo respingere, e tutto sarebbe risolto. Qualsiasi critica alla\r\ntecnologia non può prescindere dal regime di razionalità che ha dato vita a queste tecnologie: è\r\nqui che nasce la difficoltà. L’incorniciamento dell’umano mediante quantificazione\r\ncomputerizzata è mostruoso, ma non è delirante: è anzi l'unico regime di razionalità che\r\nconosciamo, che abbiamo mai conosciuto, noi che siamo nati nel secolo scorso. Il processo\r\nsull'irrazionalismo condotto dai media contro i manifestanti è superficiale: si ferma a raccogliere\r\nle parole di pochi imbecilli per alimentare la propaganda liberale. Eppure è qui che il terreno ci\r\nscivola sotto i piedi: quando diciamo che la strumentalizzazione della tecnologia a fini politici ci\r\nspaventa, diciamo una verità che è anche un impensabile. Non sapremmo dire cosa\r\nesisterebbe al posto di questa tecnologia, né cosa ne potremmo pensare se non esistessimo in\r\nquesta ontologia programmatica. Questo impensabile è vertiginoso quanto questo pensiero\r\ndell'esistenza di programmi automatizzati - un altro impensabile che mette a rischio il pensiero e\r\nche inevitabilmente conduce alcuni a cercare chi c'è dietro i programmi. In questa vertigine, in\r\nquesta mancanza della ragione, il movimento sarà sempre colto in difetto: è così che il\r\nprogramma, che è pura razionalità, si difenderà a tutti i costi. È così che il sistema\r\ncontrattaccherà, attraverso i suoi funzionari più zelanti, i verificatori di fatti per i quali la verità è\r\nuna somma di verità verificabili presso i ministeri che rilasciano le informazioni vere.\r\nIl Grand Reset non è, però, una fantasia o un complotto: è il nome di una proposta di\r\naggiornamento del programma emanata dal Forum Economico Mondiale, uno dei più importanti\r\npoli di programmazione planetaria al mondo, con il pretesto della pandemia e della crisi politica,\r\neconomica e sociale che ne è seguita. L'andamento del programma non è lineare: procede\r\ntramite crisi e balzi. La crisi del covid è un'incredibile opportunità per la tecnocrazia liberale di\r\naccelerare il programma - aggiornarlo. Ma è anche un'incredibile occasione, per noi, di portarlo\r\nalla luce. Quando la folla sfila per dire che è necessario rallentare l'accelerazione dell’attuazione\r\ndel programma, bisogna essere molto testardi per pensare che non sia qui che ciò si gioca,\r\nmolto faziosi per sentire solo le falsità. Perché una verità mai detta, difficilmente dicibile, eppure\r\nin agguato nell'ombra di ogni corpo, di ogni cervello ancora un po' umano, trova finalmente\r\nmodo di esprimersi. I Gilet Gialli erano stati l'occasione, rischiosa, come ogni occasione, di\r\nvedere la politica diventare affare di tutti, lontano da partiti, sindacati, avanguardie del\r\nproletariato, l'occasione data a ciascuno che non ci si ritrovasse, che non ci si ritrovasse più, di\r\nsperimentare l'occupazione e la difesa di un territorio, non fosse altro che una rotonda, una\r\nstrada borghese dietro una barricata, un parcheggio di un supermercato. Non dobbiamo\r\nperdere questa nuova occasione, quella di giletjaunizzare il movimento no-pass, e di fare\r\ndell'opposizione alla digitalizzazione del controllo della vita la possibilità di un bug, per quanto\r\npiccolo, nel programma.",[398],{"field":213,"matched_tokens":399,"snippet":395,"value":396},[81,82],{"best_field_score":179,"best_field_weight":216,"fields_matched":97,"num_tokens_dropped":47,"score":217,"tokens_matched":19,"typo_prefix_score":47},{"document":402,"highlight":415,"highlights":420,"text_match":177,"text_match_info":423},{"comment_count":47,"id":403,"is_sticky":47,"permalink":404,"podcastfilter":405,"post_author":406,"post_content":407,"post_date":408,"post_excerpt":53,"post_id":403,"post_modified":409,"post_thumbnail":410,"post_title":411,"post_type":343,"sort_by_date":412,"tag_links":413,"tags":414},"65138","http://radioblackout.org/podcast/frittura-mista-radio-fabbrica-01-12-20/",[304],"fritturamista","Il primo approfondimento ha analizzato il riuscito sciopero per il ticket restaurant al magazzino della logistica Maxi Di, in diretta con Claudio di ADL Cobas , a Spinetta Marengo in provincia di Alessandria:\r\nNuova giornata di sciopero al magazzino Maxi Di a Spinetta Marengo. Come per lo sciopero nazionale del 23 ottobre si è registrata un’altissima adesione da parte delle lavoratrici e dei lavoratori che, a partire dalle ore 5,00 del mattino, si sono ritrovati davanti ai cancelli. Lo sciopero è stato indetto a seguito della rottura della trattativa sul premio di risultato con pretese inaccettabili da parte dell’azienda Ant Srl che ha in gestione il magazzino. Le medie richieste per il raggiungimento del premio sono troppo alte sia per i pickeristi che per i carrellisti e viene concessa una miseria come premio di presenza.\r\n\r\nA fronte di questo le lavoratrici e i lavoratori hanno espresso nelle assemblee la volontà di lottare per ottenere un ticket restaurant di Euro 5,29 per ogni giornata lavorata con presenza superiore alle 4 ore. Un diritto che è già stato conquistato in centinaia di magazzini in tutta Italia e che significherebbe, per chi lavora con turnazione su sei giornate come nel magazzino di Spinetta, un aumento netto di oltre 130 Euro al mese. E’ inaccettabile che chi si fregia di essere il terzo player della grande distribuzione organizzata non accetti questa proposta nonostante durante la pandemia abbia visto aumentare a dismisura i suoi profitti. I lavoratori hanno deciso che la mobilitazione proseguirà fino al raggiungimento di questo obiettivo e hanno dato mandato alla nostra organizzazione sindacale di riaprire la trattativa con l’azienda al fine di ottenere questa importante conquista.\r\n\r\nDopo aver ottenuto 38 passaggi di livello, il rispetto dell’orario di lavoro e i tamponi per tutti i lavoratori a seguito di un caso di positività al Covid 19 è il momento di conquistare il ticket restaurant.\r\n\r\nTutti insieme senza paura, tutti insieme facciamo paura.\r\nBuon ascolto.\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/F_m_01_12_Claudio-di-ADL-Cobas-su-Maxi-Di-a-Spinetta-Marengo.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl secondo approfondimento ha analizzato il caso della chiusura dei ristoranti Brek della società Cibis, che detiene il marchio. 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Invitiamo a partecipare tutte le figure lavorative legate allo spettacolo ed alla cultura ma non solo. Chiediamo solidarietà e partecipazione alla società civile tutta, in particolare a coloro che quotidianamente apprezzano ed usufruiscono di cultura, spettacolo, televisione, radio, teatro, concerti, festival, rassegne, mostre ecc. e a coloro che come noi stanno subendo le terribili conseguenze di questa recessione.\r\n\r\nPer le maestranze dello spettacolo e della cultura: ognuno porti in piazza i \"simboli\" della propria professione. Ad esempio il caschetto per i tecnici, il copione per i registi, lo strumento per i musicisti, un costume di scena per gli attori, ecc.\r\nSiamo sempre stati invisibili. Approfittiamone per renderci visibili e per dimostrare che la nostra è una professione e come tale va trattata, tutelata e considerata.\r\n\r\nPerché scendere in piazza\r\nDa marzo il mondo dello spettacolo e della cultura è stato fermato per limitare la possibilità di contagio in ogni modo. Subito abbiamo rilevato l’urgenza della situazione, e ci siamo uniti per discutere con le Autorità sia le misure di sostegno per chi non può lavorare, sia un piano per ricostruire il nostro settore incenerito dallo stop e dalla pandemia. Ora che l’autunno è arrivato vediamo che le uniche a non essersi concretamente preparate sono le Autorità pubbliche. È tempo di ricevere risposte concrete.\r\n\r\n-Vogliamo che la Regione Piemonte mantenga la parola data pubblicando il bonus per lavoratori dello spettacolo intermittenti, subordinati e parasubordinati, fino ad oggi dimenticati dall'amministrazione regionale.\r\n\r\n-Vogliamo da parte delle istituzioni nazionali risposte concrete. La soluzione sono riforme radicali del settore spettacolo, ad oggi un sistema lavoro precario e non tutelato.\r\n\r\n-Serve essere ascoltati e serve pragmatismo perchè stiamo di fatto assistendo ad un disastro sociale ed economico per il nostro comparto come per tutto il resto del Paese.\r\n\r\nVogliamo REDDITO, DIRITTI e TUTELE!\r\n\r\nIn diretta ai microfoni di radio fabbrica Nicolò Libener, tecnico audio di Alessandria - lavoratore dello spettacolo.\r\nBuon ascolto\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/F_m_01_12_Lancio-presidio-5-dicembre-lavoratori-dello-spettacolo.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nsvalutato e sottopagato nonostante sia il lavoro più antico e fondamentale della storia.\r\nEsso sorregge la società, e sta alla base della crescita dei bambini, della sopravvivenza degli anziani e delle persone disabili. È un lavoro economicamente molto sfruttato, ed è sempre più diffuso in questo paese; dai dati ISTAT si stima infatti che nel 2050 sarà in costante crescita con l'aumento dell'età media di vita della popolazione italiana.\r\nIl valore del lavoro di cura ha valore sociale inestimabile che appartiene alle nostre vite da sempre, invece è concepito oggi sotto forma di schiavitù moderna legalizzata. Nonostante esso sia parte costante delle nostre vite, la retribuzione è una vera e propria vergogna, la paga è da miseria, lo sfruttamento e il ricatto sono all'ordine del giorno, senza contare i maltrattamenti che a volte subiscono queste persone.\r\nIl CCNL disciplina il rapporto di Lavoro Domestico e - lo diciamo apertamente - è alla pari di un rapporto schiavista.\r\nBuon ascolto\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/F_m_01_12_Gisella-lavoratrice-domestica.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n ","5 Dicembre 2020","2020-12-05 11:57:11","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/photo_2020-12-03_11-07-00-200x110.jpg","frittura mista | radio fabbrica 01/12/20",1607169369,[],[],{"post_content":416},{"matched_tokens":417,"snippet":418,"value":419},[81,82],"lavorator* licenziati nei ristoranti dei \u003Cmark>centri\u003C/mark> \u003Cmark>commerciali\u003C/mark> Le Gru (Grugliasco) e Panorama","Il primo approfondimento ha analizzato il riuscito sciopero per il ticket restaurant al magazzino della logistica Maxi Di, in diretta con Claudio di ADL Cobas , a Spinetta Marengo in provincia di Alessandria:\r\nNuova giornata di sciopero al magazzino Maxi Di a Spinetta Marengo. 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I lavoratori hanno deciso che la mobilitazione proseguirà fino al raggiungimento di questo obiettivo e hanno dato mandato alla nostra organizzazione sindacale di riaprire la trattativa con l’azienda al fine di ottenere questa importante conquista.\r\n\r\nDopo aver ottenuto 38 passaggi di livello, il rispetto dell’orario di lavoro e i tamponi per tutti i lavoratori a seguito di un caso di positività al Covid 19 è il momento di conquistare il ticket restaurant.\r\n\r\nTutti insieme senza paura, tutti insieme facciamo paura.\r\nBuon ascolto.\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/F_m_01_12_Claudio-di-ADL-Cobas-su-Maxi-Di-a-Spinetta-Marengo.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl secondo approfondimento ha analizzato il caso della chiusura dei ristoranti Brek della società Cibis, che detiene il marchio. 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Misure applicabili nei comuni della “zona rossa” (Bertonico; Casalpusterlengo; Castelgerundo; Castiglione D'Adda; Codogno; Fombio; Maleo; San Fiorano; Somaglia; Terranova dei Passerini; Vo')\r\n\r\nPer tali comuni si stabilisce quanto segue:\r\nil divieto di accesso o di allontanamento dal territorio comunale;\r\nla sospensione di manifestazioni, di eventi e di ogni forma di riunione in luogo pubblico o privato, anche di carattere culturale, ludico, sportivo e religioso;\r\nla chiusura dei servizi educativi per l’infanzia e delle scuole di ogni ordine e grado, nonché delle istituzioni di formazione superiore, comprese le Università e le Istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica, ferma la possibilità di svolgimento di attività formative a distanza;\r\nla sospensione di viaggi di istruzione in Italia o all’estero fino al 15 marzo;\r\nla sospensione dei servizi di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura;\r\nla sospensione delle attività degli uffici pubblici, fatta salva l’erogazione dei servizi essenziali e di pubblica utilità, nelle modalità e nei limiti indicati dal prefetto;\r\nla sospensione delle procedure concorsuali pubbliche e private, indette e in corso negli stessi comuni;\r\nla chiusura di tutte le attività commerciali, ad esclusione di quelle di pubblica utilità, dei servizi pubblici essenziali e degli esercizi commerciali per l’acquisto dei beni di prima necessità, nelle modalità e nei limiti indicati dal prefetto;\r\nl'obbligo di accedere ai servizi pubblici essenziali e agli esercizi commerciali per l’acquisto di beni di prima necessità indossando dispositivi di protezione individuale o adottando particolari misure di cautela individuate dall'azienda sanitaria competente;\r\nla sospensione dei servizi di trasporto di merci e di persone, anche non di linea, con esclusione del trasporto di beni di prima necessità e deperibili e fatte salve le eventuali deroghe previste dai prefetti;\r\nla sospensione delle attività lavorative per le imprese, ad esclusione di quelle che erogano servizi essenziali e di pubblica utilità, ivi compresa l’attività veterinaria, nonché di quelle che possono essere svolte in modalità domiciliare o a distanza;\r\nla sospensione dello svolgimento delle attività lavorative per i lavoratori residenti o domiciliati, anche di fatto, nel comune o nell’area interessata, anche ove le stesse si svolgano al di fuori dell'area.\r\n\r\nNegli stessi comuni, il prefetto, d’intesa con le autorità competenti, può individuare specifiche misure finalizzate a garantire le attività necessarie per l’allevamento degli animali e la produzione di beni alimentari e le attività non differibili in quanto connesse al ciclo biologico di piante e animali.\r\nInfine, negli uffici ricompresi nei distretti di Corte di appello cui appartengono i comuni della “zona rossa”, sino al 15 marzo 2020, si prevede la possibilità, per i Capi degli uffici giudiziari, sentiti i dirigenti amministrativi, di stabilire la riduzione dell’orario di apertura al pubblico, in relazione alle attività non strettamente connesse ad atti e attività urgenti.\r\n2. Misure applicabili nelle regioni Emilia Romagna, Lombardia e Veneto e nelle province di Pesaro e Urbino e di Savona\r\nPer tali regioni e province si stabilisce quanto segue:\r\nla sospensione degli eventi e delle competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, sino all’8 marzo 2020, in luoghi pubblici o privati, a meno che non si svolgano “a porte chiuse”. Restano consentite le sessioni di allenamento, sempre “a porte chiuse”;\r\nil divieto di trasferta organizzata dei tifosi residenti nelle stesse regioni e nelle province di Pesaro e Urbino e di Savona, per assistere a eventi e competizioni sportive che si svolgano nelle restanti regioni e province;\r\nla sospensione, sino all’8 marzo 2020, di tutte le manifestazioni organizzate, di carattere non ordinario, nonché degli eventi in luogo pubblico o privato, ivi compresi quelli di carattere culturale, ludico, sportivo e religioso, anche se svolti in luoghi chiusi ma aperti al pubblico, quali, a titolo d’esempio, grandi eventi, cinema, teatri, discoteche, cerimonie religiose;\r\nè consentito lo svolgimento delle attività nei comprensori sciistici a condizione che il gestore provveda alla limitazione dell’accesso agli impianti di trasporto chiusi assicurando la presenza di un massimo di persone pari ad un terzo della capienza (funicolari, funivie, cabinovie, ecc.);\r\nl’apertura dei luoghi di culto è condizionata all’adozione di misure organizzative tali da evitare assembramenti di persone, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro;\r\nla sospensione, sino all’8 marzo 2020, dei servizi educativi dell’infanzia e delle attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado, nonché della frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, comprese le Università e le Istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica, di corsi professionali, master, corsi per le professioni sanitarie e università per anziani, ad esclusione dei medici in formazione specialistica e tirocinanti delle professioni sanitarie, salvo la possibilità di svolgimento a distanza;\r\nla sospensione delle procedure concorsuali pubbliche e private, ad esclusione dei casi in cui venga effettuata la valutazione dei candidati esclusivamente su basi curriculari e/o in maniera telematica, nonché ad esclusione dei concorsi per il personale sanitario, ivi compresi gli esami di Stato e di abilitazione all’esercizio della professione di medico chirurgo, e di quelli per il personale della protezione civile;\r\nlo svolgimento delle attività di ristorazione, bar e pub, a condizione che il servizio sia espletato per i soli posti a sedere e che, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali, gli avventori siano messi nelle condizioni di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro;\r\nl'apertura delle attività commerciali diverse da quelle di ristorazione, bar e pub, condizionata all’adozione di misure organizzative tali da consentire un accesso ai predetti luoghi con modalità contingentate o comunque idonee a evitare assembramenti di persone, tenuto conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali aperti al pubblico, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza di almeno un metro tra i visitatori;\r\nl'apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura, a condizione che assicurino modalità di fruizione contingentata o comunque tali da evitare assembramenti di persone, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali aperti al pubblico, e tali che i visitatori possano rispettare la distanza tra loro di almeno un metro;\r\nla limitazione dell’accesso dei visitatori alle aree di degenza, da parte delle direzioni sanitarie ospedaliere;\r\nla rigorosa limitazione dell’accesso dei visitatori agli ospiti nelle residenze sanitarie assistenziali per non autosufficienti;\r\nla sospensione dei congedi ordinari del personale sanitario e tecnico, nonché del personale le cui attività siano necessarie a gestire le attività richieste dalle unità di crisi costituite a livello regionale;\r\nl'obbligo di privilegiare, nello svolgimento di incontri o riunioni, le modalità di collegamento da remoto con particolare riferimento a strutture sanitarie e sociosanitarie, servizi di pubblica utilità e coordinamenti attivati nell’ambito dell’emergenza COVID-19.\r\n\r\n3. Misure applicabili nelle province di Bergamo, Lodi, Piacenza e Cremona\r\nPer tali province si stabilisce la chiusura nelle giornate di sabato e domenica delle medie e grandi strutture di vendita e degli esercizi commerciali presenti all’interno dei centri commerciali e dei mercati, ad esclusione delle farmacie, delle parafarmacie e dei punti vendita di generi alimentari.\r\n4. Misure applicabili nella regione Lombardia e nella provincia di Piacenza\r\nIn tali territori si applica altresì la misura della sospensione delle attività di palestre, centri sportivi, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali (fatta eccezione per l’erogazione delle prestazioni rientranti nei “livelli essenziali di assistenza”), centri culturali, centri sociali, centri ricreativi.\r\n5. Misure applicabili sull'intero territorio nazionale\r\nNell’ambito dell’intero territorio nazionale si stabilisce:\r\nla possibilità che la modalità di “lavoro agile” sia applicata, per la durata dello stato di emergenza, dai datori di lavoro a ogni rapporto di lavoro subordinato, anche in assenza degli accordi individuali previsti;\r\nla sospensione fino al 15 marzo dei viaggi d’istruzione, delle iniziative di scambio o gemellaggio, delle visite guidate e delle uscite didattiche comunque denominate, programmate dalle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, con la previsione del diritto di recesso dai contratti già stipulati;\r\nl'obbligo, fino al 15 marzo, della presentazione del certificato medico per la riammissione nelle scuole di ogni ordine e grado per assenze dovute a malattia infettiva;\r\nla possibilità, per i dirigenti scolastici delle scuole nelle quali l'attività didattica sia stata sospesa per l’emergenza sanitaria, di attivare, sentito il collegio dei docenti e per la durata della sospensione, modalità di didattica a distanza avuto anche riguardo alle specifiche esigenze degli studenti con disabilità;\r\nlo svolgimento a distanza, ove possibile e avuto particolare riguardo alle specifiche esigenze degli studenti con disabilità, delle attività didattiche o curriculari nelle Università e nelle Istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica nelle quali non è consentita la partecipazione degli studenti alle stesse, per le esigenze connesse all’emergenza sanitaria;\r\nla proroga dei termini previsti per il sostenimento dell'esame di guida in favore dei candidati che non hanno potuto effettuarlo a causa dell'emergenza sanitaria;\r\nl'idoneo supporto delle articolazioni territoriali del Servizio sanitario nazionale al Ministero della giustizia, anche mediante adeguati presidi, al fine di garantire i nuovi ingressi negli istituti penitenziari e negli istituti penali per minorenni.\r\nInoltre, il testo prescrive, per l'intero territorio nazionale, ulteriori misure di informazione e prevenzione:\r\nil personale sanitario si attiene alle misure di prevenzione per la diffusione delle infezioni per via respiratoria e applica le indicazioni per la sanificazione e la disinfezione degli ambienti previste dal Ministero della salute;\r\nnei servizi educativi per l’infanzia, nelle scuole di ogni ordine e grado, nelle università, negli uffici delle restanti pubbliche amministrazioni sono esposte presso gli ambienti aperti al pubblico, ovvero di maggiore affollamento e transito, le informazioni sulle misure di prevenzione rese note dal Ministero della salute;\r\nnelle pubbliche amministrazioni e, in particolare, nelle aree di accesso alle strutture del servizio sanitario, nonché in tutti i locali aperti al pubblico, sono messe a disposizione degli addetti, nonché degli utenti e visitatori, soluzioni disinfettanti per il lavaggio delle mani;\r\ni sindaci e le associazioni di categoria promuovono la diffusione delle informazioni sulle misure di prevenzione igienico sanitarie presso gli esercizi commerciali;\r\nle aziende di trasporto pubblico anche a lunga percorrenza adottano interventi straordinari di sanificazione dei mezzi;\r\nnello svolgimento delle procedure concorsuali pubbliche e private, ove ne sia consentito l’espletamento, devono comunque essere assicurate modalità tali da evitare assembramenti di persone;\r\nchiunque abbia fatto ingresso in Italia, a partire dal quattordicesimo giorno antecedente la data di pubblicazione del presente decreto, dopo aver soggiornato in zone a rischio epidemiologico, come identificate dall’Organizzazione mondiale della sanità, o sia transitato o abbia sostato nei comuni della “zona rossa”, deve comunicare tale circostanza al proprio medico di medicina generale, al pediatra di libera scelta o ai servizi di sanità pubblica competenti, che procedono di conseguenza, secondo il protocollo previsto in modo dettagliato dallo stesso dpcm odierno.","3 Marzo 2020","2020-03-03 19:58:17","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/613jCyZMRL._SL1280_-200x110.jpg","Rhythm of the Night | ARSIDER * QUARANTENA | 270220202020",1583265497,[64],[71],{"post_content":439},{"matched_tokens":440,"snippet":441,"value":442},[82,81,82],"esercizi \u003Cmark>commerciali\u003C/mark> presenti all’interno dei \u003Cmark>centri\u003C/mark> \u003Cmark>commerciali\u003C/mark> e dei mercati, ad esclusione","ARSIDER* EVERY THURSDAY *22.30* MONITORING THE POST CAPITALISM HISS * ÈPÈ+\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/ARSIDERCORONA.mp3\"][/audio]\r\n1. Misure applicabili nei comuni della “zona rossa” (Bertonico; Casalpusterlengo; Castelgerundo; Castiglione D'Adda; Codogno; Fombio; Maleo; San Fiorano; Somaglia; Terranova dei Passerini; Vo')\r\n\r\nPer tali comuni si stabilisce quanto segue:\r\nil divieto di accesso o di allontanamento dal territorio comunale;\r\nla sospensione di manifestazioni, di eventi e di ogni forma di riunione in luogo pubblico o privato, anche di carattere culturale, ludico, sportivo e religioso;\r\nla chiusura dei servizi educativi per l’infanzia e delle scuole di ogni ordine e grado, nonché delle istituzioni di formazione superiore, comprese le Università e le Istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica, ferma la possibilità di svolgimento di attività formative a distanza;\r\nla sospensione di viaggi di istruzione in Italia o all’estero fino al 15 marzo;\r\nla sospensione dei servizi di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura;\r\nla sospensione delle attività degli uffici pubblici, fatta salva l’erogazione dei servizi essenziali e di pubblica utilità, nelle modalità e nei limiti indicati dal prefetto;\r\nla sospensione delle procedure concorsuali pubbliche e private, indette e in corso negli stessi comuni;\r\nla chiusura di tutte le attività \u003Cmark>commerciali\u003C/mark>, ad esclusione di quelle di pubblica utilità, dei servizi pubblici essenziali e degli esercizi \u003Cmark>commerciali\u003C/mark> per l’acquisto dei beni di prima necessità, nelle modalità e nei limiti indicati dal prefetto;\r\nl'obbligo di accedere ai servizi pubblici essenziali e agli esercizi \u003Cmark>commerciali\u003C/mark> per l’acquisto di beni di prima necessità indossando dispositivi di protezione individuale o adottando particolari misure di cautela individuate dall'azienda sanitaria competente;\r\nla sospensione dei servizi di trasporto di merci e di persone, anche non di linea, con esclusione del trasporto di beni di prima necessità e deperibili e fatte salve le eventuali deroghe previste dai prefetti;\r\nla sospensione delle attività lavorative per le imprese, ad esclusione di quelle che erogano servizi essenziali e di pubblica utilità, ivi compresa l’attività veterinaria, nonché di quelle che possono essere svolte in modalità domiciliare o a distanza;\r\nla sospensione dello svolgimento delle attività lavorative per i lavoratori residenti o domiciliati, anche di fatto, nel comune o nell’area interessata, anche ove le stesse si svolgano al di fuori dell'area.\r\n\r\nNegli stessi comuni, il prefetto, d’intesa con le autorità competenti, può individuare specifiche misure finalizzate a garantire le attività necessarie per l’allevamento degli animali e la produzione di beni alimentari e le attività non differibili in quanto connesse al ciclo biologico di piante e animali.\r\nInfine, negli uffici ricompresi nei distretti di Corte di appello cui appartengono i comuni della “zona rossa”, sino al 15 marzo 2020, si prevede la possibilità, per i Capi degli uffici giudiziari, sentiti i dirigenti amministrativi, di stabilire la riduzione dell’orario di apertura al pubblico, in relazione alle attività non strettamente connesse ad atti e attività urgenti.\r\n2. Misure applicabili nelle regioni Emilia Romagna, Lombardia e Veneto e nelle province di Pesaro e Urbino e di Savona\r\nPer tali regioni e province si stabilisce quanto segue:\r\nla sospensione degli eventi e delle competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, sino all’8 marzo 2020, in luoghi pubblici o privati, a meno che non si svolgano “a porte chiuse”. Restano consentite le sessioni di allenamento, sempre “a porte chiuse”;\r\nil divieto di trasferta organizzata dei tifosi residenti nelle stesse regioni e nelle province di Pesaro e Urbino e di Savona, per assistere a eventi e competizioni sportive che si svolgano nelle restanti regioni e province;\r\nla sospensione, sino all’8 marzo 2020, di tutte le manifestazioni organizzate, di carattere non ordinario, nonché degli eventi in luogo pubblico o privato, ivi compresi quelli di carattere culturale, ludico, sportivo e religioso, anche se svolti in luoghi chiusi ma aperti al pubblico, quali, a titolo d’esempio, grandi eventi, cinema, teatri, discoteche, cerimonie religiose;\r\nè consentito lo svolgimento delle attività nei comprensori sciistici a condizione che il gestore provveda alla limitazione dell’accesso agli impianti di trasporto chiusi assicurando la presenza di un massimo di persone pari ad un terzo della capienza (funicolari, funivie, cabinovie, ecc.);\r\nl’apertura dei luoghi di culto è condizionata all’adozione di misure organizzative tali da evitare assembramenti di persone, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro;\r\nla sospensione, sino all’8 marzo 2020, dei servizi educativi dell’infanzia e delle attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado, nonché della frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, comprese le Università e le Istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica, di corsi professionali, master, corsi per le professioni sanitarie e università per anziani, ad esclusione dei medici in formazione specialistica e tirocinanti delle professioni sanitarie, salvo la possibilità di svolgimento a distanza;\r\nla sospensione delle procedure concorsuali pubbliche e private, ad esclusione dei casi in cui venga effettuata la valutazione dei candidati esclusivamente su basi curriculari e/o in maniera telematica, nonché ad esclusione dei concorsi per il personale sanitario, ivi compresi gli esami di Stato e di abilitazione all’esercizio della professione di medico chirurgo, e di quelli per il personale della protezione civile;\r\nlo svolgimento delle attività di ristorazione, bar e pub, a condizione che il servizio sia espletato per i soli posti a sedere e che, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali, gli avventori siano messi nelle condizioni di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro;\r\nl'apertura delle attività \u003Cmark>commerciali\u003C/mark> diverse da quelle di ristorazione, bar e pub, condizionata all’adozione di misure organizzative tali da consentire un accesso ai predetti luoghi con modalità contingentate o comunque idonee a evitare assembramenti di persone, tenuto conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali aperti al pubblico, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza di almeno un metro tra i visitatori;\r\nl'apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura, a condizione che assicurino modalità di fruizione contingentata o comunque tali da evitare assembramenti di persone, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali aperti al pubblico, e tali che i visitatori possano rispettare la distanza tra loro di almeno un metro;\r\nla limitazione dell’accesso dei visitatori alle aree di degenza, da parte delle direzioni sanitarie ospedaliere;\r\nla rigorosa limitazione dell’accesso dei visitatori agli ospiti nelle residenze sanitarie assistenziali per non autosufficienti;\r\nla sospensione dei congedi ordinari del personale sanitario e tecnico, nonché del personale le cui attività siano necessarie a gestire le attività richieste dalle unità di crisi costituite a livello regionale;\r\nl'obbligo di privilegiare, nello svolgimento di incontri o riunioni, le modalità di collegamento da remoto con particolare riferimento a strutture sanitarie e sociosanitarie, servizi di pubblica utilità e coordinamenti attivati nell’ambito dell’emergenza COVID-19.\r\n\r\n3. Misure applicabili nelle province di Bergamo, Lodi, Piacenza e Cremona\r\nPer tali province si stabilisce la chiusura nelle giornate di sabato e domenica delle medie e grandi strutture di vendita e degli esercizi \u003Cmark>commerciali\u003C/mark> presenti all’interno dei \u003Cmark>centri\u003C/mark> \u003Cmark>commerciali\u003C/mark> e dei mercati, ad esclusione delle farmacie, delle parafarmacie e dei punti vendita di generi alimentari.\r\n4. Misure applicabili nella regione Lombardia e nella provincia di Piacenza\r\nIn tali territori si applica altresì la misura della sospensione delle attività di palestre, \u003Cmark>centri\u003C/mark> sportivi, piscine, \u003Cmark>centri\u003C/mark> natatori, \u003Cmark>centri\u003C/mark> benessere, \u003Cmark>centri\u003C/mark> termali (fatta eccezione per l’erogazione delle prestazioni rientranti nei “livelli essenziali di assistenza”), \u003Cmark>centri\u003C/mark> culturali, \u003Cmark>centri\u003C/mark> sociali, \u003Cmark>centri\u003C/mark> ricreativi.\r\n5. Misure applicabili sull'intero territorio nazionale\r\nNell’ambito dell’intero territorio nazionale si stabilisce:\r\nla possibilità che la modalità di “lavoro agile” sia applicata, per la durata dello stato di emergenza, dai datori di lavoro a ogni rapporto di lavoro subordinato, anche in assenza degli accordi individuali previsti;\r\nla sospensione fino al 15 marzo dei viaggi d’istruzione, delle iniziative di scambio o gemellaggio, delle visite guidate e delle uscite didattiche comunque denominate, programmate dalle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, con la previsione del diritto di recesso dai contratti già stipulati;\r\nl'obbligo, fino al 15 marzo, della presentazione del certificato medico per la riammissione nelle scuole di ogni ordine e grado per assenze dovute a malattia infettiva;\r\nla possibilità, per i dirigenti scolastici delle scuole nelle quali l'attività didattica sia stata sospesa per l’emergenza sanitaria, di attivare, sentito il collegio dei docenti e per la durata della sospensione, modalità di didattica a distanza avuto anche riguardo alle specifiche esigenze degli studenti con disabilità;\r\nlo svolgimento a distanza, ove possibile e avuto particolare riguardo alle specifiche esigenze degli studenti con disabilità, delle attività didattiche o curriculari nelle Università e nelle Istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica nelle quali non è consentita la partecipazione degli studenti alle stesse, per le esigenze connesse all’emergenza sanitaria;\r\nla proroga dei termini previsti per il sostenimento dell'esame di guida in favore dei candidati che non hanno potuto effettuarlo a causa dell'emergenza sanitaria;\r\nl'idoneo supporto delle articolazioni territoriali del Servizio sanitario nazionale al Ministero della giustizia, anche mediante adeguati presidi, al fine di garantire i nuovi ingressi negli istituti penitenziari e negli istituti penali per minorenni.\r\nInoltre, il testo prescrive, per l'intero territorio nazionale, ulteriori misure di informazione e prevenzione:\r\nil personale sanitario si attiene alle misure di prevenzione per la diffusione delle infezioni per via respiratoria e applica le indicazioni per la sanificazione e la disinfezione degli ambienti previste dal Ministero della salute;\r\nnei servizi educativi per l’infanzia, nelle scuole di ogni ordine e grado, nelle università, negli uffici delle restanti pubbliche amministrazioni sono esposte presso gli ambienti aperti al pubblico, ovvero di maggiore affollamento e transito, le informazioni sulle misure di prevenzione rese note dal Ministero della salute;\r\nnelle pubbliche amministrazioni e, in particolare, nelle aree di accesso alle strutture del servizio sanitario, nonché in tutti i locali aperti al pubblico, sono messe a disposizione degli addetti, nonché degli utenti e visitatori, soluzioni disinfettanti per il lavaggio delle mani;\r\ni sindaci e le associazioni di categoria promuovono la diffusione delle informazioni sulle misure di prevenzione igienico sanitarie presso gli esercizi \u003Cmark>commerciali\u003C/mark>;\r\nle aziende di trasporto pubblico anche a lunga percorrenza adottano interventi straordinari di sanificazione dei mezzi;\r\nnello svolgimento delle procedure concorsuali pubbliche e private, ove ne sia consentito l’espletamento, devono comunque essere assicurate modalità tali da evitare assembramenti di persone;\r\nchiunque abbia fatto ingresso in Italia, a partire dal quattordicesimo giorno antecedente la data di pubblicazione del presente decreto, dopo aver soggiornato in zone a rischio epidemiologico, come identificate dall’Organizzazione mondiale della sanità, o sia transitato o abbia sostato nei comuni della “zona rossa”, deve comunicare tale circostanza al proprio medico di medicina generale, al pediatra di libera scelta o ai servizi di sanità pubblica competenti, che procedono di conseguenza, secondo il protocollo previsto in modo dettagliato dallo stesso dpcm odierno.",[444],{"field":213,"matched_tokens":445,"snippet":441,"value":442},[82,81,82],{"best_field_score":179,"best_field_weight":216,"fields_matched":97,"num_tokens_dropped":47,"score":217,"tokens_matched":19,"typo_prefix_score":47},{"document":448,"highlight":460,"highlights":465,"text_match":177,"text_match_info":468},{"comment_count":47,"id":449,"is_sticky":47,"permalink":450,"podcastfilter":451,"post_author":361,"post_content":452,"post_date":453,"post_excerpt":53,"post_id":449,"post_modified":454,"post_thumbnail":455,"post_title":456,"post_type":343,"sort_by_date":457,"tag_links":458,"tags":459},"57596","http://radioblackout.org/podcast/urine-testing-piss-off/",[292],"L'istituto Enzo Ferrari di Susa cambia metodi punitivi: anzichè sospendere gli studenti indisciplinati, li manda a fare lavori socialmente utili grazie ad un accordo col Comune. 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La risposta dei Disoccupati Anarchici Tossicodipendenti di Brisbane non ha tardato a farsi sentire: la sede dell'Indue Institute è stata vergata da scritte e il giardinetto antistante all'edificio cosparso di siringhe e aghi senza cappuccio.\r\n\r\nqui il comunicato:\r\nhttps://translate.google.com/translate?hl=it&sl=en&u=https://anarchistsworldwide.noblogs.org/post/2020/02/06/brisbane-australia-unemployed-anarchist-drug-users-tell-indue-financial-services-to-piss-off/&prev=search\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/02/pissoff.mp3\"][/audio]\r\n\r\nInfine qualche riflessione scaturita dall'uscita del documentario I Met You che mostra l'esperimento portato avanti in Corea del Sud, in cui una madre ha potuto riabbracciare attraverso la realtà virtuale la figlia deceduta 3 anni prima. La ricostruzione della bambina è stata possibile attraverso l'assemblaggio dei suoi dati audio/video che ha permesso una resurrezione digitale che ha dato modo alla madre di giocare con la bimba per diversi minuti.\r\nNon è il primo caso in cui l'utilizzo dei dati che lasciamo in rete o attraverso i file audio/video che scambiamo permette la ricostruzione postuma di una persona: esistono già app che permetto di dialogare con una persona defunta rinata attraverso un intelligenza artificiale che ricostruisce quanto più possibile la personalità del defunto.\r\nQuesti esperimenti, o tentativi tecnologici di resurrezione, portano a domandarci a chi appartengono i dati che rilasciamo nella rete e che restano anche dopo la nostra dipartita e quali siano i proprietari di questi risorti: i commissionari o le aziende proprietarie dell'intelligenza artificiale che ricostruisce la personalità? E poi, il rapporto con un defunto non è solo un altro modo per alimentare l'isolamento in cui è precipitata l'umanità soprattutto dopo l'avvento dei social? Questi esperimenti non sono un ennesimo tassello della deriva transumanista per il superamento dei limiti umani e della morte?\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/02/i-met-you.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","18 Febbraio 2020","2020-02-18 18:33:15","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/02/piss-copertina-200x110.jpg","urine testing? Piss off!",1582031701,[],[],{"post_content":461},{"matched_tokens":462,"snippet":463,"value":464},[81,82],"in circuiti convenzionati, solitamente grandi \u003Cmark>centri\u003C/mark> \u003Cmark>commerciali\u003C/mark> o multinazionali della distribuzione, eludendo","L'istituto Enzo Ferrari di Susa cambia metodi punitivi: anzichè sospendere gli studenti indisciplinati, li manda a fare lavori socialmente utili grazie ad un accordo col Comune. Il cambio del paradigma repressivo, ovvero la messa a profitto della punizione anziché l'isolamento, s'affaccia anche alle scuole. I lavori forzati, a cui sono costrette tutte le fasce più deboli della società (immigrati, studenti, criminali, ecc), sostituiscono la presenza dello Stato nell'attività sociale, ovvero quella che non genera profitto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/02/punizioni.mp3\"][/audio]\r\n\r\nIn Australia la lotta alla povertà si smaschera per quel che è: la lotta ai poveri. Il rilascio del reddito minimo attraverso la Indue Cashless Debit Card, una carta di debito su cui viene caricato il denaro destinato alle fasce più povere della popolazione, diventa sempre più uno strumento di controllo e repressione.\r\nInnanzitutto la retorica di aiuto ai poveri che li trasforma in parassiti sociali mette i lavoratori e i beneficiari del reddito gli uni contro gli altri alimentando la solita lotta tra poveri, senza contare che metà della spesa elargita dal governo finisce all'istituto che gestisce la carta.\r\nInoltre l'80% del denaro è spendibile unicamente in circuiti convenzionati, solitamente grandi \u003Cmark>centri\u003C/mark> \u003Cmark>commerciali\u003C/mark> o multinazionali della distribuzione, eludendo tutte le reti comunemente frequentate dai poveri: mercati, ambulanti, acquisti su internet, negozi dell'usato, mercato nero. Questa forma di \"congelamento\" del denaro spendibile è stata sperimentata dapprima sulle comunità delle \"prime nazioni\" come strumento di lotta all'alcolismo e prostituzione, per poi essere estesa a tutta la cittadinanza.\r\nQuesto intervento moralizzatore dello Stato è un attacco all'autonomia finanziaria dell'individuo costretto a spendere i soldi solo nel modo in cui lo Stato lo indirizza.\r\nNon solo, naturalmente i beneficiari sono costretti ad accettare lavori sottopagati, se non addirittura prestazioni \"socialmente utili\" aggratis, o partecipare a corsi di formazione obbligatori, pena la diminuzione o la fine del contributo.\r\n\r\nA queste forme di infantilizzazione e stigmatizzazione dei beneficiari s'è aggiunto anche l'attacco salutista moralizzatore contro chi consuma sostanze stupefacenti. è in fase di sperimentazione il controllo casuale (anche se il caso fa affidamento ai dati di tutti i beneficiari, dai precedenti penali al luogo di residenza) per il prelevamento del test delle urine e del capello. Dunque anche i consumatori di stupefacenti potranno essere esentati dai contributi statali, assieme a chi fa reati o chi non accetta condizioni di lavoro umilianti.\r\n\r\nLa retorica della lotta alla droga è solo uno strumento di controllo, sia degli individui, sia per la società intera. Permette di militarizzare le strade, schedare e raccogliere di dati fisici delle persone e genera ancor più detenuti per le prigioni private, nuovi avamposti per lavoratori a basso costo e sperimentazione medica. La risposta dei Disoccupati Anarchici Tossicodipendenti di Brisbane non ha tardato a farsi sentire: la sede dell'Indue Institute è stata vergata da scritte e il giardinetto antistante all'edificio cosparso di siringhe e aghi senza cappuccio.\r\n\r\nqui il comunicato:\r\nhttps://translate.google.com/translate?hl=it&sl=en&u=https://anarchistsworldwide.noblogs.org/post/2020/02/06/brisbane-australia-unemployed-anarchist-drug-users-tell-indue-financial-services-to-piss-off/&prev=search\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/02/pissoff.mp3\"][/audio]\r\n\r\nInfine qualche riflessione scaturita dall'uscita del documentario I Met You che mostra l'esperimento portato avanti in Corea del Sud, in cui una madre ha potuto riabbracciare attraverso la realtà virtuale la figlia deceduta 3 anni prima. La ricostruzione della bambina è stata possibile attraverso l'assemblaggio dei suoi dati audio/video che ha permesso una resurrezione digitale che ha dato modo alla madre di giocare con la bimba per diversi minuti.\r\nNon è il primo caso in cui l'utilizzo dei dati che lasciamo in rete o attraverso i file audio/video che scambiamo permette la ricostruzione postuma di una persona: esistono già app che permetto di dialogare con una persona defunta rinata attraverso un intelligenza artificiale che ricostruisce quanto più possibile la personalità del defunto.\r\nQuesti esperimenti, o tentativi tecnologici di resurrezione, portano a domandarci a chi appartengono i dati che rilasciamo nella rete e che restano anche dopo la nostra dipartita e quali siano i proprietari di questi risorti: i commissionari o le aziende proprietarie dell'intelligenza artificiale che ricostruisce la personalità? E poi, il rapporto con un defunto non è solo un altro modo per alimentare l'isolamento in cui è precipitata l'umanità soprattutto dopo l'avvento dei social? Questi esperimenti non sono un ennesimo tassello della deriva transumanista per il superamento dei limiti umani e della morte?\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/02/i-met-you.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ",[466],{"field":213,"matched_tokens":467,"snippet":463,"value":464},[81,82],{"best_field_score":179,"best_field_weight":216,"fields_matched":97,"num_tokens_dropped":47,"score":217,"tokens_matched":19,"typo_prefix_score":47},6637,{"collection_name":343,"first_q":32,"per_page":284,"q":32},11,["Reactive",473],{},["Set"],["ShallowReactive",476],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$fT40Bf_BeECzakHL_vQfgwBxr3jFDLf7YniaRxXddeZQ":-1},true,"/search?query=centri+commerciali"]