","Grecia, 17 novembre. L’ombra del fascismo","post",1416427866,[65,66,67,68,69,70,71,72,73],"http://radioblackout.org/tag/17-novembre/","http://radioblackout.org/tag/amygdaleza/","http://radioblackout.org/tag/axarchia/","http://radioblackout.org/tag/centro-di-detenzione/","http://radioblackout.org/tag/fascismo/","http://radioblackout.org/tag/grecia/","http://radioblackout.org/tag/regime-dei-colonnelli/","http://radioblackout.org/tag/samaras/","http://radioblackout.org/tag/tsipras/",[75,76,77,78,79,20,80,81,82],"17 novembre","amygdaleza","axarchia","centro di detenzione","fascismo","regime dei colonnelli","samaras","tsipras",{"post_content":84,"tags":91},{"matched_tokens":85,"snippet":89,"value":90},[86,87,88,87],"centro","di","detenzione","scelto anche dagli immigrati del \u003Cmark>centro\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>detenzione\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> Amygaleza per uno sciopero","Il 17 novembre è la data simbolo della rivolta che portò alla caduta della dittatura dei colonnelli. Il 17 novembre del 1973 gli studenti del Politecnico \u003Cmark>di\u003C/mark> Atene insorsero: la rivolta venne repressa nel sangue e almeno 41 studenti furono uccisi dalla polizia.\r\nL’episodio infiammò la Grecia ed il regime sponsorizzato dalla CIA e dagli Stati Uniti, venne spazzato via.\r\nOgni anno, in memoria \u003Cmark>di\u003C/mark> quell’episodio che ha segnato la storia del paese, gli studenti muovono dal Politecnico in direzione dell’ambasciata statunitense.\r\nOgni anno ci sono scontri molto violenti.\r\nQuest’anno il governo Samaras ha voluta dare un segnale che l’aria è cambiata. Già nella settimana precedente al 17 luglio, almeno 500 scuole erano state occupate, all’università la polizia chiamata dal rettore aveva ripetutamente caricato gli studenti in lotta. Da qualche anno l’inviolabilità dell’università, sancita dopo la strage del 1973, è ormai un ricordo del tempo in cui la resistenza al fascismo era memoria condivisa nel paese.\r\nIl 17 novembre il governo ha schierato 7000 agenti in assetto antisommossa per difendere i palazzi del potere e l’ambasciata statunitense.\r\nI diversi cortei delle giornata hanno visto la partecipazione \u003Cmark>di\u003C/mark> decine \u003Cmark>di\u003C/mark> migliaia \u003Cmark>di\u003C/mark> persone: la memoria della lotta antifascista si è mescolata con la lotta contro il governo.\r\nPer la prima volta da anni, Syriza, il cartello delle sinistre che si prepara a succedere a Nea Democratia alla guida del paese, ha omesso nel comunicato per il 17 dicembre un riferimento diretto alla regia USA nel golpe dei colonnelli. Un segnale delle nuova vocazione atlantista \u003Cmark>di\u003C/mark> Tsipras.\r\n\r\nDavanti all’ambasciata USA ci sono state numerose, durissime cariche che hanno spezzato in più punti il corteo. Quando i manifestanti sono tornati verso l’università, chiusa dalla polizia, gli scontri sono proseguiti per il quartiere \u003Cmark>di\u003C/mark> Exarchia.\r\nGli agenti in antisommossa – i MAT – forti del numero si sarebbero distinti per azioni \u003Cmark>di\u003C/mark> particolare violenza, trasformando il quartiere in un campo \u003Cmark>di\u003C/mark> battaglia e \u003Cmark>di\u003C/mark> lotta. Il quartiere dove sono numerose le occupazioni e i centri anarchici ha resistito e la polizia si è infine dovuta ritirare.\r\nLa violenza della polizia greca non è una novità, perché buona parte dei poliziotti sono aderenti al partito \u003Cmark>di\u003C/mark> estrema destra Crisi Arghi – Alba Dorata.\r\nL’ombra del fascismo si allunga sulla Grecia nel giorno della memoria attiva dell’insurrezione del 1973.\r\n\r\nUn altro segnale arriva dal fronte dell’immigrazione. Il 17 novembre è stato scelto anche dagli immigrati del \u003Cmark>centro\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>detenzione\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> Amygaleza per uno sciopero della fame per protestare per la morte \u003Cmark>di\u003C/mark> Mohamed Asfak, un ragazzo pachistano \u003Cmark>di\u003C/mark> 26 anni. Mohamed è morto il 6 novembre, ma stava male da giugno, quando era rinchiuso nel \u003Cmark>centro\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>detenzione\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> Corinto. In seguito ad una rivolta subì un pestaggio che gli fece gravi danni all’apparato respiratorio. Nonostante le sue proteste e quelle dei sui compagni \u003Cmark>di\u003C/mark> prigione, non fu mai curato. La sua morte è un omicidio \u003Cmark>di\u003C/mark> Stato.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Georghos, un compagno del gruppo dei comunisti libertari \u003Cmark>di\u003C/mark> Atene.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\ngiorgio_grecia",[92,94,96,98,101,103,105,107,109],{"matched_tokens":93,"snippet":75},[],{"matched_tokens":95,"snippet":76},[],{"matched_tokens":97,"snippet":77},[],{"matched_tokens":99,"snippet":100},[86,87,88],"\u003Cmark>centro\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>detenzione\u003C/mark>",{"matched_tokens":102,"snippet":79},[],{"matched_tokens":104,"snippet":20},[],{"matched_tokens":106,"snippet":80},[],{"matched_tokens":108,"snippet":81},[],{"matched_tokens":110,"snippet":82},[],[112,117],{"field":39,"indices":113,"matched_tokens":114,"snippets":116},[30],[115],[86,87,88],[100],{"field":118,"matched_tokens":119,"snippet":89,"value":90},"post_content",[86,87,88,87],1736172819517538300,{"best_field_score":122,"best_field_weight":123,"fields_matched":35,"num_tokens_dropped":51,"score":124,"tokens_matched":30,"typo_prefix_score":51},"3315704398080",13,"1736172819517538410",{"document":126,"highlight":150,"highlights":172,"text_match":183,"text_match_info":184},{"cat_link":127,"category":128,"comment_count":51,"id":129,"is_sticky":51,"permalink":130,"post_author":54,"post_content":131,"post_date":132,"post_excerpt":57,"post_id":129,"post_modified":133,"post_thumbnail":134,"post_thumbnail_html":135,"post_title":136,"post_type":62,"sort_by_date":137,"tag_links":138,"tags":144},[48],[50],"89850","http://radioblackout.org/2024/05/prigionieri-per-reati-dopinione/","Esprimere una opinione dissonante in Europa, ormai, è terrorismo o istigazione a delinquere. Quando si dice ciò che allo Stato non piace, si rischia il carcere o la deportazione.\r\n\r\nIn Francia, punta di diamante della rinnovata offensiva liberticida statale, dilagante contro chi protesta in solidarietà a Gaza è l’utilizzo del reato di “apologia del terrorismo”, che trae le sue origini nel reato di stampa che permise di reprimere il movimento anarchico alla fine del XIX secolo. Venendo all'oggi, in Italia i redattori di alcune pubblicazioni anarchiche - “Croce Nera Anarchica”, “Vetriolo” e “Bezmotivny” - sono sottoposti a procedimenti giudiziari in quanto accusati di responsabilità nella realizzazione di alcune azioni contro strutture e figure dello Stato e del capitale, perché queste azioni si sarebbero sviluppate sulla base dei “principi orientativi” esposti in alcuni articoli, quindi traendo slancio dalla “capacità istigatoria” delle pubblicazioni stesse.\r\n\r\nIn particolare dopo il 7 ottobre il reato di opinione si è esteso in Europa ben al di là della stampa anarchica, nei confronti di chiunque minacci di inceppare la mobilitazione bellica generale, anche a basse soglie di conflittualità reale.\r\nEmblematico in Italia il caso di Seif, finito nel Cpr di Ponte Galeria. Rifugiato politico dal 2013, per oltre nove anni ha lavorato in un liceo privato di Roma, l’esclusivo Chateaubriand, come educatore. Scosso dal genocidio perpetrato dallo Stato di Israele, ha commentato con rabbia le immagini delle devastazioni a Gaza su una chat privata. La notizia è arrivata agli organi amministrativi del liceo francese, tramite loro all'ambasciata francese e dunque allo Stato italiano che vuole espellerlo dall'Italia revocandogli lo status di rifugiato sulla base dell'art. 604-bis del c.p., che regola il delitto di propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa. Oggi non è stata convalidata l'ordinanza di trattenimento a suo carico, ma l'inferno per Seif non è finito e questa vicenda è un precedente che presenta aspetti paradigmatici delle tendenze repressive in atto contro i nemici interni, tanto rispetto al reato comminato e al tentativo di revoca dello status di rifugiato, quanto per lo strumento della detenzione amministrativa utilizzato in maniera sempre più espansiva.\r\nNe parliamo con una compagna della Cassa di solidarietà la Lima:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/lalima.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nRispetto alla convenienza degli strumenti amministrativi per reprimere, non è difficile cogliere analogie - a cambiare sono i documenti che si hanno in tasca - con ciò che si è verificato ad Atene, dove martedì scorso oltre 200 poliziotti hanno attaccato e sgomberato la facoltà di giurisprudenza dove gli universitari avevano piazzato le tende in solidarietà con Gaza. Dopo aver picchiato diversi studenti i poliziotti di Mitsotakis hanno portato 28 giovani nella questura centrale, dove è stata rispolverata una legge dei colonnelli che punisce chiunque si rifiuti di dare le impronte digitali. Gli studenti con i documenti greci sono stati rilasciati mentre nove cittadini europei, tra cui due con documenti italiani, sono stati rinchiusi nel centro di detenzione amministrativa di Amygdaleza per essere deportati.\r\n\r\nNe parliamo con una prigioniera:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/grecia.mp3\"][/audio]","20 Maggio 2024","2024-05-21 11:00:17","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/appello-al-sostegno-economico-per-gli-anarchici-colpiti-dalloperazione-scripta-manent-11-21-2020-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/appello-al-sostegno-economico-per-gli-anarchici-colpiti-dalloperazione-scripta-manent-11-21-2020-300x200.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/appello-al-sostegno-economico-per-gli-anarchici-colpiti-dalloperazione-scripta-manent-11-21-2020-300x200.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/appello-al-sostegno-economico-per-gli-anarchici-colpiti-dalloperazione-scripta-manent-11-21-2020-1024x682.jpeg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/appello-al-sostegno-economico-per-gli-anarchici-colpiti-dalloperazione-scripta-manent-11-21-2020-768x512.jpeg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/appello-al-sostegno-economico-per-gli-anarchici-colpiti-dalloperazione-scripta-manent-11-21-2020.jpeg 1177w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Prigionieri per reati d'opinione in Europa: il caso di Seif",1716220703,[139,70,140,141,142,143],"http://radioblackout.org/tag/detenzione-amministrativa/","http://radioblackout.org/tag/guerra/","http://radioblackout.org/tag/reati-dopinione/","http://radioblackout.org/tag/roma/","http://radioblackout.org/tag/seif/",[145,20,146,147,148,149],"detenzione amministrativa","guerra","reati d'opinione","Roma","seif",{"post_content":151,"post_title":155,"tags":158},{"matched_tokens":152,"snippet":153,"value":154},[86,87,88,87],"italiani, sono stati rinchiusi nel \u003Cmark>centro\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>detenzione\u003C/mark> amministrativa \u003Cmark>di\u003C/mark> Amygdaleza per essere","Esprimere una opinione dissonante in Europa, ormai, è terrorismo o istigazione a delinquere. 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Il governo accusa i migranti, ma le testimonianze degli attivisti e degli immigrati raccontano un storia ben diversa: allo scoppio dell'incendio la polizia ha chiuso il campo e impedito i soccorsi spontanei.\r\n\r\nIl governo intende alleggerire la pressione sulle isole antistanti il litorale turco, allargando i campi di detenzione sulla penisola.\r\nForte è la tensione ad Atene, dove oltre 500 migranti, sgomberati dagli squat autogestiti di Exarchia, sono stati deportati in un centro di detenzione a Corinto. 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Il paese a stelle e strisce vede diverse decine di milioni di migranti senza documenti: rappresentano la forza lavoro essenziale di molti settori sommersi e precarizzati dell'economia statunitense, in particolare quello agricolo e quello del lavoro domestico, ma sono stati demonizzati in campagna elettorale dal neo-presidente e dall'élite teo-con che tira le fila del suo programma politico.\r\n\r\nAdesso, con numeri impressionanti di arresti, operazioni di propaganda che puntano a disumanizzare i migranti deportati in catene nei paesi d'origine e la sempre maggiore militarizzazione dei raid della ICE (Immigration and Customs Enforcement), quali sono i primi effetti della dichiarazione trumpiana di espandere radicalmente le deportazioni? Si tratta del tentativo di sostanziare con i fatti la propaganda da campagna elettorale che si infrangerà di fronte alle richieste del padronato USA di garantire la manodopera irregolare necessaria a far funzionare i settori più bassi dell'economia? 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Ma no!\r\nIl voto è uno dei rituali cardine della democrazia rappresentativa, uno strumento di ricambio delle élite, con il quale non si misura tanto il consenso a questo o quel partito, quanto alla delega in bianco su cui si regge l’intero sistema.\r\nAl di là di programmi, slogan e dichiarazioni di intenti, chi viene eletto non ha alcun mandato imperativo, ma un semplice impegno verbale, che può essere costantemente disatteso, senza portare alla decadenza del delegato.\r\nLa democrazia serve ad alimentare l’illusione che esista una sovranità popolare, cui ciascuno partecipa recandosi alle urne.\r\nNei fatti le regole che la sottendono, difese da un nutrito corpo di armati, impediscono e non consentono la partecipazione alle decisioni sulla vita di noi tutti. É un gioco a carte truccate.\r\nNe abbiamo parlato con Tiziano Antonelli\r\n\r\nGradisca. 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La nozione di paese “sicuro” è il grimaldello che viene usato per scardinare definitivamente la cassaforte in cui sarebbero custoditi i cosiddetti “diritti universali”. L’universale torna a restringersi senza essere mai stato realmente tale.\r\nIl Nuovo Patto si basa su dieci leggi. C’è una modifica radicale nei percorsi di richiesta di asilo. Ne sono possibili solo due: la procedura tradizionale, che di solito richiede diversi mesi per essere completata, o una procedura accelerata che avviene alla frontiera e che dovrebbe durare al massimo 12 settimane, durante le quali le persone migranti saranno trattenuti in strutture apposite.\r\nI richiedenti asilo non possono scegliere quale dei due percorsi seguire, ma vengono divisi in base al loro profilo, stilato attraverso un nuovo e uniforme regolamento di screening. Questo regolamento esclude l’esame delle singole posizioni, perché prevede che questa “procedura di frontiera” venga usata principalmente per i richiedenti asilo considerati un “pericolo” per i paesi dell’Unione, per coloro che provengono dai paesi considerati “sicuri” e per chi proviene da paesi che, anche per altri motivi, hanno un tasso molto basso (sotto il 20 per cento) di domande d’asilo accolte.\r\nSe la loro richiesta verrà rifiutata, come è molto probabile in questi casi, i migranti dovranno essere espulsi verso il loro paese d’origine o un cosiddetto “paese terzo”, fra cui ci sono anche quelli da cui spesso partono per raggiungere i paesi europei: Tunisia, Libia, Turchia.\r\nI paesi dell’UE hanno due anni per recepire nella loro legislazione le nuove norme UE.\r\nUn nuovo capitolo della guerra ai migranti è stato scritto.\r\nNe abbiamo parlato con Raffaele\r\n\r\nGrecia. Prigione amministrativa ed espulsione per chi lotta\r\nIn questi anni tanti europei si sono trasferiti ad Atene per vivere, studiare, lavorare. Alcuni di loro partecipano attivamente alle lotte politiche e sociali del paese.\r\nDopo lo sgombero delle università occupate per cercare di porre un freno all’invasione di Rafah, una settantina di attivisti sono stati fermati e portati in questura. Tutti gli occupanti sono stati denunciati a piede libero. I greci sono stati tutti rilasciati, 9 compagn* di varie nazionalità europee sono stati rinchiusi in un centro di detenzione per stranieri a 50 chilometri da Atene. Hanno cinque giorni per fare ricorso prima di essere espulsi.\r\nNei loro confronti è stata applicata una misura di carattere amministrativo, in base ad una generica rilevazione di “pericolosità sociale”.\r\nDa qualche tempo, la detenzione amministrativa e l’espulsione degli indesiderabili, non è solo applicata ai non europei, ma si estende anche ai cittadini dell’UE.\r\nEsempi simili si sono registrati di recente in Francia. In Italia nel mirino sono finiti rom con cittadinanza rumena.\r\nL’esclusione dai diritti universali riservati ai “cittadini” progressivamente si sta estendendo anche a chi ha le “carte in regola” per muoversi e risiedere in Europa.\r\nDa decenni assistiamo all’estensione del concetto di nemico, che non è solo il soldato che indossa la divisa di un altro paese, ma è il civile straniero privo di permessi, e, passo dopo passo, anche il cittadino europeo, che si batte contro le regole di un mondo diviso in sommersi e salvati.\r\n\r\nDall'ordine americano al grande caos\r\nScenari di guerra globale: dall'Ucraina a Gaza, dal Sudan all'Armenia, dal mar Rosso a Taiwan\r\nIl prossimo venerdì ci sarà un incontro sugli scenari di guerra globale che rischiano di deflagrare in un conflitto dalle conseguenze devastanti.\r\nAd introdurre l’incontro del 24 maggio ci sarà Stefano Capello, che con cui abbiamo anticipato alcuni dei temi che affronteremo. \r\n\r\nAppuntamenti: \r\n\r\nDall'ordine americano al grande caos\r\nScenari di guerra globale: dall'Ucraina a Gaza, dal Sudan all'Armenia, dal mar Rosso a Taiwan\r\nVenerdì 24 maggio\r\nore 21\r\ncorso Palermo 46\r\nincontro con Stefano Capello\r\nGuerre di portata planetaria ci stanno portando sull'orlo della terza guerra mondiale. La spirale pare inarrestabile: il conflitto Russia Ucraina rischia di deflagrare in tutta Europa.\r\nL'Italia è direttamente coinvolta con le proprie truppe e con il proprio apparato militare industriale. È in prima fila in conflitti in cui gioca in proprio e in varie alleanze a geografia variabile.\r\nLa crisi mondiale, le pericolose convulsioni dell'impero statunitense e della Russia in un pianeta multipolare, le aspirazioni imperialiste concorrenti di potenze regionali come la Turchia, il grande saccheggio dell'Africa, l'imporsi inarrestabile della Cina rendono la china verso il peggio sempre più scivolosa.\r\nL'intersecarsi di pulsioni nazionaliste, guerre di religione e di interesse mira a rendere complici dei massacri le popolazioni più direttamente colpite.\r\nNon solo. Nel nostro paese il governo sta facendo una campagna di arruolamento permanente. Di fronte all'escalation bellica vogliono gente assuefatta e disponibile alla concreta possibilità di un coinvolgimento diretto sempre maggiore.\r\nNon per caso il processo di militarizzazione investe le nostre città, le nostre scuole, i principali mezzi di comunicazione e le istituzioni culturali.\r\nGuerra interna e guerra esterna sono le due facce della stessa medaglia, quella della guerra ai poveri per il controllo delle risorse, delle coscienze, delle vie di approvvigionamento e dei flussi informativi.\r\nComprendere le dinamiche della guerra globale, cogliere gli elementi di resistenza, disfattismo, diserzione è necessario per rinforzare le reti antimilitariste ed internazionaliste di opposizione alla guerra.\r\n\r\nIn occasione della serata verrà fatta una raccolta fondi per sostenere gli anarchici sudanesi. In un anno di guerra civile quest* compagn*, oppositor* del passato regime e dei due signori della guerra che si contendono il paese, hanno attuato numerose iniziative di lotta e di solidarietà con la popolazione stremata dalla guerra. Oggi stanno subendo una durissima repressione. Alcuni sono stati arrestat* e torturat*. La compagna Sarah è stata violentata e uccisa.\r\n\r\nSenzapatria \r\nSabato 1 e domenica 2 giugno\r\nGiornate di lotta al militarismo\r\nContro la guerra, l’occupazione militare delle periferie, la produzione bellica, il nazionalismo!\r\nContro tutte le patrie per un mondo senza frontiere!\r\nCon i disertori di tutte le guerre!\r\n\r\nSabato 1 giugno\r\nVia i militari dalle strade!\r\nore 15,30 corso Palermo angolo via Sesia (se piove in piazza Crispi)\r\nDistro, interventi, musica, giri per il quartiere militarizzato.\r\nAlba e Carenza 503 nel canzoniere antimilitarista, la Clown Army pattuglierà l’area per l’intera giornata. \r\n\r\nDomenica 2 giugno\r\nAntimilitaristi per i quartieri di Torino\r\nSmilitarizziamo la città!\r\n\r\nOgni martedì fai un salto da\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro \r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini! \r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\ndalle 18 alle 20 in corso Palermo 46\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20\r\n\r\nContatti:\r\nfai_torino@autistici.org\r\n@senzafrontiere.to/\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","23 Maggio 2024","2024-05-23 19:51:03","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/EUtrippingrefugee-200x110.jpg","Anarres del 17 maggio. 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Le conseguenze sono state terrificanti: come la macelleria di Santa Maria Capua Vetere o le morti (9 solo tra i rivoltosi del carcere di Modena), tutte derubricate a overdose per farmaci o metadone.\r\n\r\nMa la “versione ufficiale” è stata recentemente rotta da un esposto [1] compilato da cinque detenuti, che dopo la rivolta dal carcere di Modena erano stati trasferiti in quello di Ascoli e che hanno scelto di raccontare la rappresaglia messa in atto dalla polizia penitenziaria.\r\n\r\nInsieme a Diego, fratello di uno di questi cinque coraggiosi prigionieri, andiamo a ripercorrere quanto successo in quei giorni e quali conseugenze sta avendo la loro scelta di rompere il silenzio.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/Esposto-Modena1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nAGGIORNAMENTI SU CARLA DAL CARCERE DI VIGEVANO\r\n\r\nDalla puntata del 7 dicembre rilanciamo un aggiornamento sulla situazione di Carla, compagna che dopo un lungo periodo di latitanza è stata catturata in Francia e incarcerata per le accuse dell’Operazione Scintilla (operazione contro la lotta ai centri di detenzione per migranti che portò allo sgombero dell’Asilo Occupato). \r\n\r\nCarla è attualmente detenuta nella sezione Alta Sicurezza del carcere di Vigevano.\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/Aggiornamenti-dic-Carla-Vig.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\nDi seguito pubblichiamo una lettera scritta da lei insieme ad altre sue compagne di detenzione:\r\n\r\n“Siamo alcune detenute della sezione AS3 femminile del carcere di Vigevano e vogliamo raccontare come il nostro quotidiano viene attualmente sconvolto dal Covid. Da marzo scorso siamo anche noi sottoposte a misure anti-contagio ma la situazione ha preso una svolta una decina di giorni fa quando sono stati scoperti dei casi di contagio nella sezione comune del femminile. Ne siamo venute a conoscenza solo quando era diventato impossibile nasconderlo in quanto le detenute che lavoravano in cucina sono state chiuse e messe in quarantena, di conseguenza sono stati distribuiti solo pranzi al sacco rendendo visibile a tutte ciò che stava accadendo.\r\nA parte ripeterci di stare tranquille e di non preoccuparci non ci è mai stato comunicato niente di formale riguardo la situazione e tutt’ora facciamo fatica a sapere il numero delle persone affette dal virus e quali misure sono state adottate. L’unica cosa che sappiamo è che da sezione aperta che era, ora le compagne della sezione comune sono chiuse nelle loro celle e sono stati sospesi i momenti di socialità. Tutti i lavori e le attività da loro effettuati vengono adesso svolti dalle detenute dell’AS. L’unica precauzione presa nei nostri confronti è che quando si ricordano ci viene misurata la temperatura.\r\nDa tanti mesi siamo costrette a subire le varie restrizioni dovute al Covid: sospensione delle rare attività e dei corsi esistenti, divieto di far entrare il prete e la suora, complicazioni nel seguire udienze e processi in corso dato che vengono svolti quasi tutti in video conferenza, difficoltà a sentire i nostri parenti perchè a volte loro stessi sono affetti da Covid, sospensione dei colloqui in presenza, crescenti difficoltà di curare le nostre patologie preesistenti avendo sospeso quasi tutte le visite in ospedale. Ora però la situazione sta giungendo al culmine mettendo a dura prova le nostre capacità di affrontare la situazione con lucidità. Dopo qualche giorno di quarantena, per la disperazione, una detenuta della sezione comune ha incendiato il suo materasso provocando anche molti disagi e tanta paura.\r\nTutta questa situazione ha fatto emergere le gravi lacune nel gestire la situazione da parte dell’amministrazione penitenziaria che a distanza di un anno dall’inizio della pandemia si trova ancora impreparata. Ci troviamo ancora una volta davanti all’accanimento da parte di chi ha il potere e si rifiuta di scarcerare i detenuti con pene basse o con patologie, non applicando neanche le misure contenute nell’ultimo decreto svuota carceri.”\r\n \r\n\r\nAGGIORNAMENTI SU ERROL\r\n\r\nIl 6 dicembre 2020, in occasione dell’anniversario dell’omicidio di Alexis Grigoropoulos per mano della polizia, ad Atene viene indetto un raduno nonostante la stretta sull’agibilità politica del territorio, esercitata con la scusa del contenimento della pandemia. In molti e molte non ci stanno, ma le forze dell’ordine occupano militarmente il quartiere e parte una “caccia all’uomo” che porta al fermo di decine di manifestanti. Errol è uno di questi e si trova ora rinchiuso in un centro di detenzione per migranti e rischia la deportazione.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/Errol-Cpr-grecia.mp3\"][/audio]","16 Dicembre 2020","2020-12-16 10:47:35","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/BCUPCB-barsFx-200x110.jpg","La verità dei prigionieri sui morti nelle rivolte di marzo",1608115655,[],[],{"post_content":498,"post_title":502},{"matched_tokens":499,"snippet":500,"value":501},[86,87,88],"trova ora rinchiuso in un \u003Cmark>centro\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>detenzione\u003C/mark> per migranti e rischia la","LA VERITA' DEI PRIGIONIERI SUI MORTI NELLE RIVOLTE \u003Cmark>DI\u003C/mark> MARZO\r\n\r\nLo scorso marzo centinaia \u003Cmark>di\u003C/mark> persone detenute nelle carceri italiane si sono rivoltate contro la paura del contagio e la privazione dei propri affetti. Le conseguenze sono state terrificanti: come la macelleria \u003Cmark>di\u003C/mark> Santa Maria Capua Vetere o le morti (9 solo tra i rivoltosi del carcere \u003Cmark>di\u003C/mark> Modena), tutte derubricate a overdose per farmaci o metadone.\r\n\r\nMa la “versione ufficiale” è stata recentemente rotta da un esposto [1] compilato da cinque detenuti, che dopo la rivolta dal carcere \u003Cmark>di\u003C/mark> Modena erano stati trasferiti in quello \u003Cmark>di\u003C/mark> Ascoli e che hanno scelto \u003Cmark>di\u003C/mark> raccontare la rappresaglia messa in atto dalla polizia penitenziaria.\r\n\r\nInsieme a Diego, fratello \u003Cmark>di\u003C/mark> uno \u003Cmark>di\u003C/mark> questi cinque coraggiosi prigionieri, andiamo a ripercorrere quanto successo in quei giorni e quali conseugenze sta avendo la loro scelta \u003Cmark>di\u003C/mark> rompere il silenzio.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/Esposto-Modena1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nAGGIORNAMENTI SU CARLA DAL CARCERE \u003Cmark>DI\u003C/mark> VIGEVANO\r\n\r\nDalla puntata del 7 dicembre rilanciamo un aggiornamento sulla situazione \u003Cmark>di\u003C/mark> Carla, compagna che dopo un lungo periodo \u003Cmark>di\u003C/mark> latitanza è stata catturata in Francia e incarcerata per le accuse dell’Operazione Scintilla (operazione contro la lotta ai centri \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>detenzione\u003C/mark> per migranti che portò allo sgombero dell’Asilo Occupato). \r\n\r\nCarla è attualmente detenuta nella sezione Alta Sicurezza del carcere \u003Cmark>di\u003C/mark> Vigevano.\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/Aggiornamenti-dic-Carla-Vig.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n\u003Cmark>Di\u003C/mark> seguito pubblichiamo una lettera scritta da lei insieme ad altre sue compagne \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>detenzione\u003C/mark>:\r\n\r\n“Siamo alcune detenute della sezione AS3 femminile del carcere \u003Cmark>di\u003C/mark> Vigevano e vogliamo raccontare come il nostro quotidiano viene attualmente sconvolto dal Covid. Da marzo scorso siamo anche noi sottoposte a misure anti-contagio ma la situazione ha preso una svolta una decina \u003Cmark>di\u003C/mark> giorni fa quando sono stati scoperti dei casi \u003Cmark>di\u003C/mark> contagio nella sezione comune del femminile. Ne siamo venute a conoscenza solo quando era diventato impossibile nasconderlo in quanto le detenute che lavoravano in cucina sono state chiuse e messe in quarantena, \u003Cmark>di\u003C/mark> conseguenza sono stati distribuiti solo pranzi al sacco rendendo visibile a tutte ciò che stava accadendo.\r\nA parte ripeterci \u003Cmark>di\u003C/mark> stare tranquille e \u003Cmark>di\u003C/mark> non preoccuparci non ci è mai stato comunicato niente \u003Cmark>di\u003C/mark> formale riguardo la situazione e tutt’ora facciamo fatica a sapere il numero delle persone affette dal virus e quali misure sono state adottate. L’unica cosa che sappiamo è che da sezione aperta che era, ora le compagne della sezione comune sono chiuse nelle loro celle e sono stati sospesi i momenti \u003Cmark>di\u003C/mark> socialità. Tutti i lavori e le attività da loro effettuati vengono adesso svolti dalle detenute dell’AS. L’unica precauzione presa nei nostri confronti è che quando si ricordano ci viene misurata la temperatura.\r\nDa tanti mesi siamo costrette a subire le varie restrizioni dovute al Covid: sospensione delle rare attività e dei corsi esistenti, divieto \u003Cmark>di\u003C/mark> far entrare il prete e la suora, complicazioni nel seguire udienze e processi in corso dato che vengono svolti quasi tutti in video conferenza, difficoltà a sentire i nostri parenti perchè a volte loro stessi sono affetti da Covid, sospensione dei colloqui in presenza, crescenti difficoltà \u003Cmark>di\u003C/mark> curare le nostre patologie preesistenti avendo sospeso quasi tutte le visite in ospedale. Ora però la situazione sta giungendo al culmine mettendo a dura prova le nostre capacità \u003Cmark>di\u003C/mark> affrontare la situazione con lucidità. Dopo qualche giorno \u003Cmark>di\u003C/mark> quarantena, per la disperazione, una detenuta della sezione comune ha incendiato il suo materasso provocando anche molti disagi e tanta paura.\r\nTutta questa situazione ha fatto emergere le gravi lacune nel gestire la situazione da parte dell’amministrazione penitenziaria che a distanza \u003Cmark>di\u003C/mark> un anno dall’inizio della pandemia si trova ancora impreparata. Ci troviamo ancora una volta davanti all’accanimento da parte \u003Cmark>di\u003C/mark> chi ha il potere e si rifiuta \u003Cmark>di\u003C/mark> scarcerare i detenuti con pene basse o con patologie, non applicando neanche le misure contenute nell’ultimo decreto svuota carceri.”\r\n \r\n\r\nAGGIORNAMENTI SU ERROL\r\n\r\nIl 6 dicembre 2020, in occasione dell’anniversario dell’omicidio \u003Cmark>di\u003C/mark> Alexis Grigoropoulos per mano della polizia, ad Atene viene indetto un raduno nonostante la stretta sull’agibilità politica del territorio, esercitata con la scusa del contenimento della pandemia. In molti e molte non ci stanno, ma le forze dell’ordine occupano militarmente il quartiere e parte una “caccia all’uomo” che porta al fermo \u003Cmark>di\u003C/mark> decine \u003Cmark>di\u003C/mark> manifestanti. 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presa dall'Italia\r\nUK: Rastrellamenti e deportazioni contro migranti senzatetto\r\nSeconda parte:\r\nSpagna: Rivolta nel CIE di Barcellona e nuova fuga dal CIE di Sangonera\r\nMessico, Celaya: Cittadini contro la presenza dell'esercito nelle scuole\r\nTerza parte:\r\nMessico, La Merced: Dia de los Muertos\r\nBulgaria: Stanziati soldi per un muro al confine\r\nAggiornamenti dalle carceri\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/01/2016.11.02-acab-rbo-105.250-part1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/01/2016.11.02-acab-rbo-105.250-part2.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/01/2016.11.02-acab-rbo-105.250-part3.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\nTrasmissione del 9 Novembre\r\nPrima parte:\r\nRoma: diretta con una compagna sulle cariche al corteo antifascista alla Magliana\r\nGermania: Azione diretta in solidarietà con gli anarchici arrestati ad Aquisgrana\r\nMonaco: Azione diretta in solidarietà con i compagni accusati di rapina\r\nGenova: Azione diretta in solidarietà con gli/le arrestati/e di Scripta Manent\r\nAggiornamenti sulla situazione giudiziaria di Tepepa\r\nSeconda parte:\r\nBarcellona: Inchiesta su chi tentò la fuga dal Cie di Aluche il 2 Novembre\r\nCheuta: ingressi di massa nella fortezza Europa e trasferimenti nei Centri\r\nRoma: Comunicato sul presidio al Cie di Ponte Galeria\r\nComunicato in soliarietà con i reclusi in lotta nelle prigioni americane\r\nTerza parte:\r\nAssoluzione per il compagno greco accusato di incendio\r\nLettura di un volantino di critica sull'accoglienza e chiacchiere sugli ultimi avvenimenti al riguardo\r\nQuarta parte:\r\nAggiornamenti dalle carceri\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/01/2016.11.09-acab-rbo-105.250-part1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/01/2016.11.09-acab-rbo-105.250-part2.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[audio 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parte:\r\nMarocco: Arresti di massa a Tangeri\r\nCeuta: 230 persone attraversano la frontiera in massa\r\nRoma: comunicato sul corte di sabato 12\r\nAggiornamenti dalle carceri\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/01/2016.11.16-acab-rbo-105.250-part1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/01/2016.11.16-acab-rbo-105.250-part2.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/01/2016.11.16-acab-rbo-105.250-part3.mp3\"][/audio]\r\n\r\nTrasmissione del 23 Novembre\r\n\r\nPrima parte:\r\nErcolano: Aggiornamenti sulla situazione\r\nGrecia: Attacco di fascisti al campo di Chios e situazione negli Hotspot\r\nTurchia: Rivolta nel Centro di detenzione di Istanbul\r\nSeconda parte:\r\nMarocco: Sgombero del campo dei migranti \"La Foresta\"\r\nBelgio: Fuga dal Centro di detenzione di Brouges\r\nRegno Unito: Incendiato un veicolo comunale\r\nGermania, Monaco: Vandalizzata la sede di Google\r\nTerza parte:\r\nAggiornamenti sull'Operazione Scripta Manent - Indirizzi dei compagni e delle compagne colpite dalla repressione\r\nPerugia: Vandalizzata la villa di Emanuele Filiberto di Savoia\r\nTorino: Sul presidio di domenica 20 davanti al Cie di C.so Brunelleschi\r\nAggiornamenti dalle carceri\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/01/2016.11.23-acab-rbo-105.250-part1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/01/2016.11.23-acab-rbo-105.250-part2.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/01/2016.11.23-acab-rbo-105.250-part3.mp3\"][/audio]\r\nTrasmissione del 30 Novembre\r\nPrima parte:\r\nTorino: Diretta con un compagno sugli arresti per violenza privata ad uno sfratto\r\nLecce: Sullo scontro con i fascisti e la delazione\r\nSeconda parte:\r\nRoma: Bruciata una scuola che avrebbe dovuto ospitare 80 migranti\r\nRoma: Sul saluto al Cie di Ponte Galeria di Sabato\r\nRovereto: Incendiate 7 macchine di poste italiane\r\nTorino: Ordigno artigianale inesploso davanti una filiale di poste italiane\r\nBologna: Attacco incendiario ad una stazione dei carabinieri\r\nComunicato in solidarietà con i reclusi e le recluse, umane e animali, contro le biotecnologie\r\nMilano: Intralciati gli accessi della logic (azienda di biotech)\r\nGrecia: due morti in un incendio nel campo rifugiati di Moria\r\nBulgaria: Protesta nel campo rifugiati dopo 2 giorni di quarantena\r\nMadrid: fuga dal Cie di Aluche\r\nTerza parte:\r\nUngheria: Sul processo delle 11 persone che sono accusati di aver partecipato alla rivolta di massa al confine tra Serbia e Ungheria\r\nGermania: Aggiornamenti sulla situazione della compagna accusata di Rapina ad Aquisgrana\r\nMontreal: Sabotato concerto di un gruppo neonazista\r\nAggiornamenti dalle carceri\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/01/2016.11.30-acab-rbo-105.250-part1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[audio 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\u003Cmark>di\u003C/mark> Toti rispetto la direzione \"opposta a Calais\" presa dall'Italia\r\nUK: Rastrellamenti e deportazioni contro migranti senzatetto\r\nSeconda parte:\r\nSpagna: Rivolta nel CIE \u003Cmark>di\u003C/mark> Barcellona e nuova fuga dal CIE \u003Cmark>di\u003C/mark> Sangonera\r\nMessico, Celaya: Cittadini contro la presenza dell'esercito nelle scuole\r\nTerza parte:\r\nMessico, La Merced: Dia de los Muertos\r\nBulgaria: Stanziati soldi per un muro al confine\r\nAggiornamenti dalle carceri\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/01/2016.11.02-acab-rbo-105.250-part1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/01/2016.11.02-acab-rbo-105.250-part2.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/01/2016.11.02-acab-rbo-105.250-part3.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\nTrasmissione del 9 Novembre\r\nPrima parte:\r\nRoma: diretta con una compagna sulle cariche al corteo antifascista alla Magliana\r\nGermania: Azione diretta in solidarietà con gli anarchici arrestati ad Aquisgrana\r\nMonaco: Azione diretta in solidarietà con i compagni accusati \u003Cmark>di\u003C/mark> rapina\r\nGenova: Azione diretta in solidarietà con gli/le arrestati/e \u003Cmark>di\u003C/mark> Scripta Manent\r\nAggiornamenti sulla situazione giudiziaria \u003Cmark>di\u003C/mark> Tepepa\r\nSeconda parte:\r\nBarcellona: Inchiesta su chi tentò la fuga dal Cie \u003Cmark>di\u003C/mark> Aluche il 2 Novembre\r\nCheuta: ingressi \u003Cmark>di\u003C/mark> massa nella fortezza Europa e trasferimenti nei Centri\r\nRoma: Comunicato sul presidio al Cie \u003Cmark>di\u003C/mark> Ponte Galeria\r\nComunicato in soliarietà con i reclusi in lotta nelle prigioni americane\r\nTerza parte:\r\nAssoluzione per il compagno greco accusato \u003Cmark>di\u003C/mark> incendio\r\nLettura \u003Cmark>di\u003C/mark> un volantino \u003Cmark>di\u003C/mark> critica sull'accoglienza e chiacchiere sugli ultimi avvenimenti al riguardo\r\nQuarta parte:\r\nAggiornamenti dalle carceri\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/01/2016.11.09-acab-rbo-105.250-part1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/01/2016.11.09-acab-rbo-105.250-part2.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/01/2016.11.09-acab-rbo-105.250-part3.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/01/2016.11.09-acab-rbo-105.250-part4.mp3\"][/audio]\r\n\r\nTrasmissione del 16 Novembre\r\nPrima parte:\r\nCronologia delle proteste nei Centri \u003Cmark>di\u003C/mark> identificazione ed espulsione\r\n(Francia, Grecia, Australia, Italia)\r\nRoma: poliziotto accecca una persona ad un posto \u003Cmark>di\u003C/mark> blocco\r\nSeconda parte:\r\nCaserta: Arrestati gli assalitori degli immigranti in un \u003Cmark>centro\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> accoglienza\r\nLugano: Sulla 3 giorni contro le frontiere\r\nFrancia, Tolosa: Incendiati veicoli \u003Cmark>di\u003C/mark> EIFAGE\r\nFrancia, Limonge: Incendiata l'automobile del capo della gendarmeria\r\nGermania, Monaco: Incendiato un veicolo della società VDH\r\nSerbia, Belgrado: Rastrellamenti della polizia ai danni \u003Cmark>di\u003C/mark> immigrati e conseguenti proteste\r\nNapoli, Ercolano: Contributo (da Radio Onda Rossa) con un compagno del posto sulle aggressione nel posto\r\nTerza parte:\r\nMarocco: Arresti \u003Cmark>di\u003C/mark> massa a Tangeri\r\nCeuta: 230 persone attraversano la frontiera in massa\r\nRoma: comunicato sul corte \u003Cmark>di\u003C/mark> sabato 12\r\nAggiornamenti dalle carceri\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/01/2016.11.16-acab-rbo-105.250-part1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/01/2016.11.16-acab-rbo-105.250-part2.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[audio 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\u003Cmark>di\u003C/mark> Emanuele Filiberto \u003Cmark>di\u003C/mark> Savoia\r\nTorino: Sul presidio \u003Cmark>di\u003C/mark> domenica 20 davanti al Cie \u003Cmark>di\u003C/mark> C.so Brunelleschi\r\nAggiornamenti dalle carceri\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/01/2016.11.23-acab-rbo-105.250-part1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/01/2016.11.23-acab-rbo-105.250-part2.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/01/2016.11.23-acab-rbo-105.250-part3.mp3\"][/audio]\r\nTrasmissione del 30 Novembre\r\nPrima parte:\r\nTorino: Diretta con un compagno sugli arresti per violenza privata ad uno sfratto\r\nLecce: Sullo scontro con i fascisti e la delazione\r\nSeconda parte:\r\nRoma: Bruciata una scuola che avrebbe dovuto ospitare 80 migranti\r\nRoma: Sul saluto al Cie \u003Cmark>di\u003C/mark> Ponte Galeria \u003Cmark>di\u003C/mark> Sabato\r\nRovereto: Incendiate 7 macchine \u003Cmark>di\u003C/mark> poste italiane\r\nTorino: Ordigno artigianale inesploso davanti una filiale \u003Cmark>di\u003C/mark> poste italiane\r\nBologna: Attacco incendiario ad una stazione dei carabinieri\r\nComunicato in solidarietà con i reclusi e le recluse, umane e animali, contro le biotecnologie\r\nMilano: Intralciati gli accessi della logic (azienda \u003Cmark>di\u003C/mark> biotech)\r\nGrecia: due morti in un incendio nel campo rifugiati \u003Cmark>di\u003C/mark> Moria\r\nBulgaria: Protesta nel campo rifugiati dopo 2 giorni \u003Cmark>di\u003C/mark> quarantena\r\nMadrid: fuga dal Cie \u003Cmark>di\u003C/mark> Aluche\r\nTerza parte:\r\nUngheria: Sul processo delle 11 persone che sono accusati \u003Cmark>di\u003C/mark> aver partecipato alla rivolta \u003Cmark>di\u003C/mark> massa al confine tra Serbia e Ungheria\r\nGermania: Aggiornamenti sulla situazione della compagna accusata \u003Cmark>di\u003C/mark> Rapina ad Aquisgrana\r\nMontreal: Sabotato concerto \u003Cmark>di\u003C/mark> un gruppo neonazista\r\nAggiornamenti dalle carceri\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/01/2016.11.30-acab-rbo-105.250-part1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/01/2016.11.30-acab-rbo-105.250-part2.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/01/2016.11.30-acab-rbo-105.250-part3.mp3\"][/audio]",{"matched_tokens":559,"snippet":560,"value":560},[87],"[ACAB] Podcast \u003Cmark>di\u003C/mark> Novembre 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Le operazioni di soccorso nei boschi al confine vengono rese quasi impossibili dai pattugliamenti serrati delle forze dell'ordine; i respingimenti e l'abbandono volontario di chi chiede soccorso sono frequentissimi e silenziati da media e istituzioni. La maggior parte delle persone che riescono ad entrare, una volta identificate, vengono portate in centri aperti o chiusi, dai quali sempre più spesso partono deportazioni mascherate da rimpatri volontari.\r\n\r\nIn questo contesto, emerge l'impellenza di fare rete con chi, dalla Bulgaria alla Siria e alla Turchia, identifica e denuncia le responsabilità europee e locali delle morti, delle torture e delle deportazioni dei loro cari.\r\n\r\nL'importanza di riportare questi racconti non sta solo nel fare da megafono a chi porta avanti le nostre stesse lotte ad altre latitudini. 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