","Lesbo. La morte non accidentale di due migranti","post",1569932017,[61,62,63,64,65,66,67,68],"http://radioblackout.org/tag/accordi-turchia-unione-europea/","http://radioblackout.org/tag/centro-di-detenzione-di-moria/","http://radioblackout.org/tag/exarchia/","http://radioblackout.org/tag/grecia/","http://radioblackout.org/tag/lesbo/","http://radioblackout.org/tag/migranti/","http://radioblackout.org/tag/rotta-balcanica/","http://radioblackout.org/tag/turchia/",[35,33,31,15,18,22,70,20],"rotta balcanica",{"post_content":72,"post_title":79,"tags":82},{"matched_tokens":73,"snippet":77,"value":78},[74,75,76],"centro","di","detenzione","sono stati deportati in un \u003Cmark>centro\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>detenzione\u003C/mark> a Corinto. Molti sono scappati","Lesbo. Due morti non accidentali nel \u003Cmark>centro\u003C/mark> per migranti \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>Moria\u003C/mark>, dove sono ammassati in 13.000 in uno spazio previsto per 3.000. 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In Grecia, sull'isola di Lesvos, che conta 86.400 abitanti, il campo profughi di Moria è praticamente una città: 20.000 persone vivono stipate in un lager che ha una capienza massima di 3.000. Analoga situazione a Samo, Chio ed altre isole greche nel Mar Egeo, dove sono costrette a vivere in sospeso - tra filo spinato, rastrellamenti, emergenza sanitaria e sofferenza psichica - migliaia di persone che vogliono essere libere di muoversi ed entrare in Europa. E' di poche settimane fa, il 6 gennaio, la notizia di un'ennesima morte di stato: un uomo di 31 anni è stato trovato impiccato in una cella all’interno del Centro di detenzione preventiva (PRO.KE.K.A.), la prigione che si trova all’interno del campo di Moria.\r\n\r\nNel corso degli anni le persone migranti e solidali non sono certo rimaste passive di fronte a questa condizione di violenza strutturale, ma alle ripetute proteste e mobilitazioni sono seguite strette sempre più repressive da parte dello stato greco. L'ultima trovata del governo conservatore è quella di un muro sull'acqua, ovvero una barriera galleggiante di 2,7 km nell’Egeo orientale per respingere gli sbarchi, che costerà mezzo milione di Euro. A queste misure eclatanti se ne affiancano altre che vanno a colpire la vita dei migranti nel quotidiano, come la revoca, dal luglio 2019, dell'accesso all'assistenza sanitaria pubblica ai richiedenti asilo ed alle persone senza documenti che arrivano in Grecia, così che oltre 55.000 uomini, donne e bambini sono lasciati senza possibilità di cura.\r\n\r\nAscolta la diretta con Riccardo, da Lesvos:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/01/lesvos-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n ","30 Gennaio 2020","2020-01-30 13:19:03","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/01/Lesvos-Calling-fb-704x400-1-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"170\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/01/Lesvos-Calling-fb-704x400-1-300x170.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/01/Lesvos-Calling-fb-704x400-1-300x170.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/01/Lesvos-Calling-fb-704x400-1.jpg 704w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Migranti a Lesvos: vite in sospeso nei campi-lager",1580390122,[133,64,134,135,66,136],"http://radioblackout.org/tag/controllo/","http://radioblackout.org/tag/lager/","http://radioblackout.org/tag/lesvos/","http://radioblackout.org/tag/repressione/",[138,15,25,29,22,139],"controllo","repressione",{"post_content":141},{"matched_tokens":142,"snippet":144,"value":145},[143,75,76],"Centro","in una cella all’interno del \u003Cmark>Centro\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>detenzione\u003C/mark> preventiva (PRO.KE.K.A.), la prigione che","Da un lato spiagge, bar e ristoranti per turisti, dall'altra una tendopoli sterminata. 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Intorno alle nove del mattino sono approdate a Dikili due imbarcazioni provenienti da Lesvos. Il viaggio è stato anticipato di molte ore, forse per dribblare possibili contestazioni.\r\n\r\nI deportati sono stati fatti scendere uno ad uno dalla la Nazli Zale. Ognuno era scortato da poliziotti dell'agenzia Frontex, che si mettevano in posa per le telecamere sfoderando ampi sorrisi.\r\n\r\nPer i deportati non c'era modo di opporre resistenza.\r\n\r\nUn'altra imbarcazione proveniente da Chios è stata lasciata nella rada per ore, finché l'altra barca non è stata svuotate. I prigionieri sono stati avviati ad un centro di detenzione. Non è chiaro cosa farà il governo turco.\r\n\r\nNel pomeriggio un gruppo di attivisti locali ed altri provenienti da Izmir sono riusciti ad aprire uno striscione con la scritta “Basta deportazioni. Aprire le frontiere”. La polizia ha strappato lo striscione e cercato di fermare i No Border. 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E ora arriva una tizia, finita chissà perché a dirigere qualcosa in Europa, a dirci che la Turchia non deporta nessuno perché nell’accordo con la Ue non c’è scritto nulla al riguardo!\r\n\r\nMa questo è nulla. Interrogato sulla questione, un giurista ha affermato tempo fa che non si può parlare di deportazioni perché “Il termine implica un atto criminale e utilizzarlo significa quindi ammettere che l’accordo tra Unione Europea e Turchia preveda un crimine”. Assolutamente geniale. Questo esempio di logica deduttiva ricorda una dichiarazione del penultimo presidente della Repubblica, secondo il quale, mentre i nostri aerei bombardavano la Libia, l’Italia non era in guerra perché non aveva dichiarato guerra a nessuno. Ma il citato giurista va oltre. Alla domanda se la Turchia sia uno stato sicuro, risponde di sì. E come si fa a stabilire se uno stato è sicuro? “È tale uno stato che accoglie i migranti in autonomia”. Il nome La Palisse vi dice qualcosa?\r\n\r\nMa non c’è proprio da ridere. Dietro questo formalismo alla Gogol c’è un cinismo terrificante – l’uso delle parole ingessate del diritto per giustificare il rinvio ai mittenti, cioè la guerra, la fame e la morte, di decine di migliaia di esseri umani. Era già successo ai tempi degli accordi che Amato e Pisanu stringevano con quei campioni del diritto di Gheddafi e Ben Ali. Tutti sapevano che i migranti, espulsi in cambio di un po’ di dollari ai governi, finivano nel deserto, vittime di inedia, militari e predoni. Ma poiché nessuno lo diceva, ecco che non era successo nulla.\r\n\r\nL’accordo Ue-Erdogan si muove sulla stessa falsariga. Che fine faranno siriani, afghani, pakistani prelevati dalla Turchia? Nessuno lo saprà mai con certezza. Magari Amnesty International verrà a conoscenza di qualcosa e denuncerà i fatti. 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Verso dove? Nessuno lo sa. Alcuni giorni fa Amnesty International ha accusato il governo turco \u003Cmark>di\u003C/mark> espellere centinaia \u003Cmark>di\u003C/mark> siriani in Siria, in un paese, cioè in cui la guerra c’è, benché se ne parli sempre meno. Intervistata sulla questione, una funzionaria Ue ha risposto. “È da escludere. L’accordo tra Ue e la Turchia non lo prevede. È scritto nero su bianco ”.\r\n\r\nEcco una risposta che meriterebbe una citazione in un’enciclopedia universale dell’insensatezza. La Ue fa un patto miserevole con Errdogan: 6 miliardi \u003Cmark>di\u003C/mark> Euro in cambio del ritorno in Turchia \u003Cmark>di\u003C/mark> migliaia \u003Cmark>di\u003C/mark> migranti e profughi. Si noti: con lo stesso Erdogan che mezzo mondo, compresa l’Europa (quando le fa comodo), accusa \u003Cmark>di\u003C/mark> imprigionare i dissidenti e imbavagliare la stampa. Dunque, un paese in cui nessun controllo si può esercitare su un governo semi-dittatoriale. E ora arriva una tizia, finita chissà perché a dirigere qualcosa in Europa, a dirci che la Turchia non deporta nessuno perché nell’accordo con la Ue non c’è scritto nulla al riguardo!\r\n\r\nMa questo è nulla. Interrogato sulla questione, un giurista ha affermato tempo fa che non si può parlare \u003Cmark>di\u003C/mark> deportazioni perché “Il termine implica un atto criminale e utilizzarlo significa quindi ammettere che l’accordo tra Unione Europea e Turchia preveda un crimine”. Assolutamente geniale. Questo esempio \u003Cmark>di\u003C/mark> logica deduttiva ricorda una dichiarazione del penultimo presidente della Repubblica, secondo il quale, mentre i nostri aerei bombardavano la Libia, l’Italia non era in guerra perché non aveva dichiarato guerra a nessuno. Ma il citato giurista va oltre. Alla domanda se la Turchia sia uno stato sicuro, risponde \u003Cmark>di\u003C/mark> sì. E come si fa a stabilire se uno stato è sicuro? “È tale uno stato che accoglie i migranti in autonomia”. Il nome La Palisse vi dice qualcosa?\r\n\r\nMa non c’è proprio da ridere. Dietro questo formalismo alla Gogol c’è un cinismo terrificante – l’uso delle parole ingessate del diritto per giustificare il rinvio ai mittenti, cioè la guerra, la fame e la morte, \u003Cmark>di\u003C/mark> decine \u003Cmark>di\u003C/mark> migliaia \u003Cmark>di\u003C/mark> esseri umani. Era già successo ai tempi degli accordi che Amato e Pisanu stringevano con quei campioni del diritto \u003Cmark>di\u003C/mark> Gheddafi e Ben Ali. Tutti sapevano che i migranti, espulsi in cambio \u003Cmark>di\u003C/mark> un po’ \u003Cmark>di\u003C/mark> dollari ai governi, finivano nel deserto, vittime \u003Cmark>di\u003C/mark> inedia, militari e predoni. Ma poiché nessuno lo diceva, ecco che non era successo nulla.\r\n\r\nL’accordo Ue-Erdogan si muove sulla stessa falsariga. Che fine faranno siriani, afghani, pakistani prelevati dalla Turchia? Nessuno lo saprà mai con certezza. Magari Amnesty International verrà a conoscenza \u003Cmark>di\u003C/mark> qualcosa e denuncerà i fatti. Ma, poiché l’accordo siglato dalla Ue non prevede nulla del genere, otterremo le solite risposte nel vacuo burocratese citato sopra. D’altra parte, in un’area in cui sarebbero morte cinquecentomila persone in cinque anni, che volete che significhi la sorte \u003Cmark>di\u003C/mark> poche migliaia \u003Cmark>di\u003C/mark> migranti?\r\n\r\nTempo fa, la signora Frauke Petry, figlia \u003Cmark>di\u003C/mark> un pastore protestante e leader del partito xenofobo Alternative für Deutschland, ha dichiarato che bisognerebbe sparare ai migranti che attraversano illegalmente le frontiere. Eccola accontentata. E senza rumore \u003Cmark>di\u003C/mark> spari, sangue e inchieste. Ci pensa il nostro alleato Erdogan. Con ciò le mani d’Europa restano immacolate. Come quelle \u003Cmark>di\u003C/mark> chi commissiona un delitto a qualcuno e poi se ne va serenamente a cena.\r\n\r\n 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EIFAGE\r\nFrancia, Limonge: Incendiata l'automobile del capo della gendarmeria\r\nGermania, Monaco: Incendiato un veicolo della società VDH\r\nSerbia, Belgrado: Rastrellamenti della polizia ai danni di immigrati e conseguenti proteste\r\nNapoli, Ercolano: Contributo (da Radio Onda Rossa) con un compagno del posto sulle aggressione nel posto\r\nTerza parte:\r\nMarocco: Arresti di massa a Tangeri\r\nCeuta: 230 persone attraversano la frontiera in massa\r\nRoma: comunicato sul corte di sabato 12\r\nAggiornamenti dalle carceri\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/01/2016.11.16-acab-rbo-105.250-part1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/01/2016.11.16-acab-rbo-105.250-part2.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/01/2016.11.16-acab-rbo-105.250-part3.mp3\"][/audio]\r\n\r\nTrasmissione del 23 Novembre\r\n\r\nPrima parte:\r\nErcolano: Aggiornamenti sulla 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processo delle 11 persone che sono accusati di aver partecipato alla rivolta di massa al confine tra Serbia e Ungheria\r\nGermania: Aggiornamenti sulla situazione della compagna accusata di Rapina ad Aquisgrana\r\nMontreal: Sabotato concerto di un gruppo neonazista\r\nAggiornamenti dalle carceri\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/01/2016.11.30-acab-rbo-105.250-part1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/01/2016.11.30-acab-rbo-105.250-part2.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/01/2016.11.30-acab-rbo-105.250-part3.mp3\"][/audio]","7 Gennaio 2017","2018-10-17 23:59:27","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/12/novembre-acab-200x110.jpg","[ACAB] Podcast di Novembre 2016","podcast",1483806292,[215],"http://radioblackout.org/tag/a-c-a-b/",[198],{"post_content":218,"post_title":222},{"matched_tokens":219,"snippet":220,"value":221},[143,75,76,75],"negli 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