","Sgombero del Cinema Palazzo a Roma","post",1606313628,[52,53,54],"http://radioblackout.org/tag/cinema-palazzo/","http://radioblackout.org/tag/roma/","http://radioblackout.org/tag/sgombero/",[25,15,19],{"post_content":57,"post_title":64,"tags":67},{"matched_tokens":58,"snippet":62,"value":63},[59,60,61],"Cinema","Palazzo","cinema","mattina è stato sgomberato il \u003Cmark>Cinema\u003C/mark> \u003Cmark>Palazzo\u003C/mark>, ex \u003Cmark>cinema\u003C/mark> appunto occupato nel","Questa mattina è stato sgomberato il \u003Cmark>Cinema\u003C/mark> \u003Cmark>Palazzo\u003C/mark>, ex \u003Cmark>cinema\u003C/mark> appunto occupato nel quartiere di San Lorenzo a Roma. Da subito 20 camionette hanno bloccato l'accesso all'area circostante ma si è formato un presidio di solidarietà che rimarrà nelle vicinanze tutto il giorno. Alle 17.00 è previsto un corteo in quartiere. 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Una voce rabbiosa fuori dal coro dei tant*, tropp*, che quest'anno legittimano la sempre più profonda depoliticizzazione, assimilazione e mercificazione dei corpi froci.\r\n\r\n \r\n\r\nGay Week è il nuovo scintillante \"concept\" pentastellato torinese che racchiude il Pride e il Lovers in un pacchetto sempre più Inglese, Internazionale, Legalitario, Coloniale, Normale. Così le soggettività frocie vengono assimilate dentro ad un sistema oppressivo in cui si esiste solo nello sguardo istituzionale, si reifica il concetto di identità, si assimila l'alterità per farne merce, si strumentalizza la violenza dei confini, si neutralizza la critica radicale. \"Queering the Borders\" è il titolo del Lovers Film Festival: un semplice \"claim\" nelle parole della direttrice Irene Dionisio, la quale omette scientemente di menzionare pacchetti sicurezza, repressione, politiche genocidarie, muri, intersezione della violenza del genere e dei confini che attraversano questa città, questo Stato. A qualcun* evidentemente è bastato che l'ambasciata di Israele venisse depennata dagli sponsor (visibili) del Festival, per legittimare e silenziare i nostrani processi di pinkwashing. \"A corpo libero\" è invece il titolo del Piemonte Pride, nel cui documento politico si chiedono diritti e riconoscimento da parte dello Stato, entro i canoni di una argomentazione fortemente legalitaria in cui le \"differenze\" vengono fagocitate nell'ordine della cittadinanza. Chiara Appendino aprirà il corteo di domani, che vedrà la partecipazione della Banda della Polizia Municipale. Tra gli aderenti del Pride, \"Polis Aperta - Associazione LGBT Appartenenti a Forze Armate e Forze dell'Ordine\". Tra gli sponsor, \"GTT\", \"Corpo di \"Polizia Municipale\" e il servizio di vigilanza \"Hydra Service\". A proposito di confini e corpi liberi in questa città, la scorsa settimana una giovane attivista No Tav e antisfratto è stata trattenuta per ore in caserma, umiliata e picchiata da una mezza dozzina di uomini della squadra mobile, mentre due giorni fa, a Porta Palazzo, i poliziotti hanno rincorso tra le bancarelle un ragazzo senegalese picchiandolo fino a lasciarlo in una pozza di sangue.\r\n\r\n \r\n\r\nQuesta mattina abbiamo chiesto dove siano finiti i desideri anormali ad una compagna ospite in studio:\r\n\r\nUnknown\r\n\r\n \r\n\r\nQuesto il testo attacchinato a fianco alle scritte:\r\n\r\n \r\n\r\nLA NOSTRA RABBIA NON È UN FESTIVAL NÉ UNA PARATA…\r\n\r\n \r\n\r\nQuesta notte delle scritte sono apparse a Torino. È la nostra rabbia a riempire i muri dell’autocelebrazione del Lovers Film Festival e del Piemonte Pride 2017.\r\n\r\nGli organizzatori di questi eventi hanno intessuto alleanze politiche con chi governa questa città, svendendo la carica sovversiva dei corpi froci al migliore offerente.\r\n\r\nSta notte delle scritte sono apparse davanti al Cinema Massimo (location del film festival), in piazza palazzo di città, sede del comune, partner istituzionale di entrambe le iniziative, e sui muri del deposito della GTT, sponsor del Piemonte Pride 2017, di Corso Trapani.\r\n\r\n \r\n\r\n“Queering the borders” è il claim del Lovers Film Festival. “A corpo libero” lo slogan del pride. “Diritti oltre il confine” si chiamava lo spazio del Coordinamento Torino Pride al Salone del libro di quest’anno. La strumentalizzazione in chiave pubblicitaria dei corpi razzializzati è talmente evidente che si palesa agli occhi di tutt*. Eppure pare che bisogni sottolinearlo nuovamente e fermamente. E’ per questo che sulle mura sono apparse scritte quali “i confini non sono un claim: fuoco ai cie”.\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 16 giugno, oggi, sta sera, il Coordinamento Torino Pride organizzerà un evento al Lovers Film Festival sulla situazione dell’omofobia e dell’attivismo LGBT in Russia e Cecenia. Eccolo il loro “sofisticato” giochino xenofobo. Essi si ergono, a braccetto con le istituzioni che governano questa città, a paladini dei diritti umani, “sofferenti” promotori della lotta all’omofobia nel mondo. Eppure il loro silenzio rispetto alle dinamiche violente e discriminatorie che si palesano nella nostra città è altrettanto rumoroso quanto le parole che spendono nel costruire gli spettri simbolici dell’omofobia in coloro che etichettano come incivili: una volta la Russia, una volta la religione musulmana, il continente africano o “il caso della Cecenia”. Facile meccanismo xenofobo che permette ai “nostri fedeli paladini dei diritti umani” di autoproclamarsi civilizzati, e segnare così una distanza da una supposta alterità omofoba, guarda caso sempre non italiana. Non ci stupisce che questi “paladini dei diritti umani” non abbiano mai avuto una presa di posizione reale e situata per le persone trans* rinchiuse in carcere e nei cie/cpr. Non ci sembra che abbiano speso una parola nel problematizzare l’intersezione della violenza del genere e dei confini, della violenza della norma eterosessuale e quella dei sistemi carcerari. Non ci sembra che nessuno abbia problematizzato il proprio privilegio e decostruito il sistema neoliberale nel quale sguazza beato chiedendo più diritti per sé e dimenticando la violenza di stato sui corpi non normati, non bianchi, non italiani, non hipster ai festival, non servi del governo cittadino pentastellato…\r\n\r\n \r\n\r\nE se voi giovani rampolli della Torino artistica gay da pubblicità aveste per caso pensato che per tenere a bada la nostra rabbia bastasse rifiutare i fondi offerti dall’ambasciata israeliana, sappiate che non ci avete raggirati, non a noi. Non entreremo mai nella vostra dinamica. Infatti non c’è bisogno di andare in Israele per vedere il Pinkwashing [strategia volta a nascondere o occultare gli abusi e le violenze delle istituzioni e delle aziende, dando una visione delle stesse come attente ai diritti lgbt, quindi “buone”]. Esso è qui e agisce attraverso voi, organizzatori del Lovers Film Festival e del Piemonte Pride 2017. E’ attraverso di voi che l’amministrazione pentastellata della città tenta di ripulire la propria immagine, oscurando il suo reale agire, ed ergendosi a “promotori dei diritti umani”. Non ci stupisce quindi la strategia di non farsi più finanziare dall’ambasciata israeliana, dopo le forti critiche ricevute dal festival negli ultimi tempi.\r\n Non ci stupisce nemmeno vedere i manifesti “pubblicitari” del festival e del pride pieni zeppi di linguaggi e sigle che puntano a una apparente inclusione delle soggettività “altre”, non aderenti all’usuale discorso normativo lgbt. Ribadiamo qui, se non fosse chiaro, che questo goffo tentativo assimilazionista rivela tutta la sua fallacità nel momento stesso in cui ogni radicalità dei discorsi froci non mainstream viene appiattita a mero slogan pubblicitario e svuotata di ogni contenuto.\r\n\r\n \r\n\r\nNoi non siamo qui a rivendicare etichette, ma pratiche. Non siamo qui a rivendicare nomi e categorie, ma idee e rabbia. Non siamo qui a servirvi sul vassoio d’argento l’ennesima sigla alla moda, siamo qui a distruggere ogni vostro angolo di marketing.\r\n\r\nE’ per questo che dinanzi al Cinema Massimo è apparsa una scritta che vi ricorda che “la nostra rabbia non è un festival” e sui muri della GTT, sponsor del pride: “la nostra rabbia non si compra”.\r\n\r\n \r\n\r\nChiara Appendino, aprirà il corteo del Pride di quest’anno. La stessa persona che poche settimane fa si è complimentata con il pm Rinaudo per gli arresti all’Asilo occupato. Rinaudo: pm in prima fila per i processi contro i No Tav. Noi frocie arrabbiate rimaniamo in solidarietà con gli arrestati e con chi lotta. Sempre contro chi svende la carica sovversiva dei nostri corpi froci al migliore offerente.\r\n\r\nPiazza palazzo di città, dinanzi al comune, si sveglierà sta mattina ricoperta dalla scritta “rabbia frocia”, che vi ricordi che i nostri corpi non sono strumenti utilizzabili per le vostre politiche.\r\n\r\n \r\n\r\nCONTRO LA VOSTRA RETORICA DEI CORPI LIBERI, DEI DIRITTI UMANI E DEL QUEERING THE BORDERS… PORTIAMO LA NOSTRA RABBIA IN STRADA!\r\n\r\n….RABBIA FROCIA","17 Giugno 2017","2017-06-19 12:06:53","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/06/foto3-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"225\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/06/foto3-300x225.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/06/foto3-300x225.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/06/foto3.jpg 640w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Dove sono finiti i desideri anormali? 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A qualcun* evidentemente è bastato che l'ambasciata di Israele venisse depennata dagli sponsor (visibili) del Festival, per legittimare e silenziare i nostrani processi di pinkwashing. \"A corpo libero\" è invece il titolo del Piemonte Pride, nel cui documento politico si chiedono diritti e riconoscimento da parte dello Stato, entro i canoni di una argomentazione fortemente legalitaria in cui le \"differenze\" vengono fagocitate nell'ordine della cittadinanza. Chiara Appendino aprirà il corteo di domani, che vedrà la partecipazione della Banda della Polizia Municipale. Tra gli aderenti del Pride, \"Polis Aperta - Associazione LGBT Appartenenti a Forze Armate e Forze dell'Ordine\". Tra gli sponsor, \"GTT\", \"Corpo di \"Polizia Municipale\" e il servizio di vigilanza \"Hydra Service\". 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Erano anarchici.\r\nUn certo Maurizio Laudi, procuratore in carriera in cerca di rilancio, vecchio arnese degli anni di piombo, della scuola stalinista della calunnia come arma politica, quella di Caselli, Violante, Vigna, Marini e D’Ambrosio, al servizio dei servizi segreti dei CC, li fa arrestare nel loro squat. Contemporaneamente i Ros guidano le perquisizioni e gli sgomberi di altri 2 squat torinesi, l’Asilo e l’Alcova. Le accuse sono pesantissime: terrorismo a scopo eversivo. Più pesanti di un ergastolo. Attentati al Tav! (che non c’era, come non c’è adesso). Li chiamava Lupi Grigi e asseriva di possedere “prove granitiche”. Una montagna di accuse seppellì vivi Sole e Baleno. E regalarò 4 anni di carcere a Silvano!\r\nLa montatura franò miseramente qualche anno dopo, appena uscita dal Palazzo di Ingiustizia di Torino, dove Laudi godeva di complici e potenti protettori, come l’allora inamovibile Procuratore Capo Maddalena. Le accuse erano grossolanamente false! Ma Sole e Baleno erano già morti stritolati dall’apparato repressivo dello Stato. Il Tav aveva fatto le sue prime vittime. SOLE E BALENO SUICIDATI AD ALTA VELOCITÀ, diceva un grande striscione degli squatter che nel 2001 chiudeva una manifestazione torinese – caricata dalla polizia – del movimento No Tav. Lo gridavano i muri della città SOLE E BALENO SUICIDATI DALLO STATO.\r\nL’obiettivo dei carnefici di Sole e Baleno era duplice: colpire il crescente movimento delle occupazioni a Torino (la parola squatter entrò nello Zingarelli nel ’98), colpendo gli anarchici che le animavano. E colpire il nascente movimento No Tav, che proprio in quegli anni si palesava come movimento popolare con le prime grosse manifestazioni.\r\nCome al solito in Italia (Pinelli, Serantini, Giuliani, Cucchi,…) gli artefici di questa montatura pluriomicida furono tutti premiati dallo Stato. Maurizio Laudi divenne Procuratore Capo ad Asti. Il capo dell’Antiterrorismo di Torino Giuseppe Petronzi, che si distinse per la sua incredibile testimonianza contro Silvano Pelissero, divenne capo della Digos e recentemente Cavaliere! I Ros dichiararono anonimamente e cinicamente che a loro bastava arrivare in Cassazione (l’importante è lavorare), scaricando così un Pm troppo zelante come Laudi che invece continuò ad esibirsi sulla Busiarda (La Stampa) in lunghe dichiarazioni stizzite per il clamoroso e tardivo ridimensionamento della condanna a Silvano. Il potere aveva distrutto delle vite.\r\nLa meravigliosa maiolica di Sole era andata irreparabilmente in frantumi.\r\nSOLE RIDE DELLA MORTE E BRUCIA DENTRO DI NOI.","11 Luglio 2013","2013-07-16 11:12:00","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/07/sole_15-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"238\" height=\"300\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/07/sole_15-238x300.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/07/sole_15-238x300.jpg 238w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/07/sole_15.jpg 397w\" sizes=\"auto, (max-width: 238px) 100vw, 238px\" />","15 anni senza sole... ma continua a bruciare",1373550207,[136,137,138],"http://radioblackout.org/tag/anarchici/","http://radioblackout.org/tag/notav/","http://radioblackout.org/tag/sol-e-baleno/",[21,17,23],{"post_content":141},{"matched_tokens":142,"snippet":143,"value":144},[61],"in piazza Vittorio davanti al \u003Cmark>cinema\u003C/mark> Esedra e con Mario in","15 amni fa moriva Maria Soledad Rosas, il sole di \"Sole e Baleno\" uccisi dalla magistratura stalinista torinese con castelli di cartastraccia, dimostratasi tale troppo tardi e senza scuse, neanche postume... nessuno di lor signori vuole ricordare: ai Caselli, Violante, D'Ambrosio forse rimorde la coscienza? improbabile, come è impossibile che rimorda per motivi diversi a Maurizio Laudi, che dio l'abbia in gloria, o al cavalier Petronzi, pronto a infamare nuovamente nel nuovo processo ai veri antimafiosi\r\n\r\nRicordiamo Sole alle 18 di oggi 11 luglio 2013 in piazza Vittorio davanti al \u003Cmark>cinema\u003C/mark> Esedra e con Mario in questa ricostruzione dell'atmosfera stalinista di chi l'ha uccisa\r\n\r\n2013.07.11-mario_soledad\r\n\r\n \r\n\r\nL’11 luglio 1998 – 15 anni fa – Sole (Maria Soledad Rosas) moriva impiccata agli arresti domiciliari, detenuta in attesa di giudizio.\r\nSubito si scatenò l’osceno carosello degli avvoltoi: media, presi a sassate dal “marito” Luca, preti – Don Ciotti recita l’orazione funebre – opinionisti – Vattimo infama, sinistresi anonimi e confusi come Luther Blissett riinfamano.\r\n3 mesi prima era morto nello stesso modo Baleno (Edoardo Massari), il suo compagno, in isolamento in una cella delle Vallette.\r\nVivevano in una casa occupata a Collegno insieme a Silvano Pelissero di Bussoleno. Erano anarchici.\r\nUn certo Maurizio Laudi, procuratore in carriera in cerca di rilancio, vecchio arnese degli anni di piombo, della scuola stalinista della calunnia come arma politica, quella di Caselli, Violante, Vigna, Marini e D’Ambrosio, al servizio dei servizi segreti dei CC, li fa arrestare nel loro squat. Contemporaneamente i Ros guidano le perquisizioni e gli sgomberi di altri 2 squat torinesi, l’Asilo e l’Alcova. Le accuse sono pesantissime: terrorismo a scopo eversivo. Più pesanti di un ergastolo. Attentati al Tav! (che non c’era, come non c’è adesso). Li chiamava Lupi Grigi e asseriva di possedere “prove granitiche”. Una montagna di accuse seppellì vivi Sole e Baleno. E regalarò 4 anni di carcere a Silvano!\r\nLa montatura franò miseramente qualche anno dopo, appena uscita dal \u003Cmark>Palazzo\u003C/mark> di Ingiustizia di Torino, dove Laudi godeva di complici e potenti protettori, come l’allora inamovibile Procuratore Capo Maddalena. Le accuse erano grossolanamente false! Ma Sole e Baleno erano già morti stritolati dall’apparato repressivo dello Stato. Il Tav aveva fatto le sue prime vittime. SOLE E BALENO SUICIDATI AD ALTA VELOCITÀ, diceva un grande striscione degli squatter che nel 2001 chiudeva una manifestazione torinese – caricata dalla polizia – del movimento No Tav. Lo gridavano i muri della città SOLE E BALENO SUICIDATI DALLO STATO.\r\nL’obiettivo dei carnefici di Sole e Baleno era duplice: colpire il crescente movimento delle occupazioni a Torino (la parola squatter entrò nello Zingarelli nel ’98), colpendo gli anarchici che le animavano. E colpire il nascente movimento No Tav, che proprio in quegli anni si palesava come movimento popolare con le prime grosse manifestazioni.\r\nCome al solito in Italia (Pinelli, Serantini, Giuliani, Cucchi,…) gli artefici di questa montatura pluriomicida furono tutti premiati dallo Stato. Maurizio Laudi divenne Procuratore Capo ad Asti. Il capo dell’Antiterrorismo di Torino Giuseppe Petronzi, che si distinse per la sua incredibile testimonianza contro Silvano Pelissero, divenne capo della Digos e recentemente Cavaliere! I Ros dichiararono anonimamente e cinicamente che a loro bastava arrivare in Cassazione (l’importante è lavorare), scaricando così un Pm troppo zelante come Laudi che invece continuò ad esibirsi sulla Busiarda (La Stampa) in lunghe dichiarazioni stizzite per il clamoroso e tardivo ridimensionamento della condanna a Silvano. Il potere aveva distrutto delle vite.\r\nLa meravigliosa maiolica di Sole era andata irreparabilmente in frantumi.\r\nSOLE RIDE DELLA MORTE E BRUCIA DENTRO DI NOI.",[146],{"field":86,"matched_tokens":147,"snippet":143,"value":144},[61],1155199671761633300,{"best_field_score":150,"best_field_weight":120,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":38,"score":151,"tokens_matched":93,"typo_prefix_score":38},"1112386306048","1155199671761633393",6646,{"collection_name":49,"first_q":25,"per_page":29,"q":25},{"facet_counts":155,"found":187,"hits":188,"out_of":380,"page":14,"request_params":381,"search_cutoff":27,"search_time_ms":29},[156,164],{"counts":157,"field_name":162,"sampled":27,"stats":163},[158,160],{"count":93,"highlighted":159,"value":159},"anarres",{"count":14,"highlighted":161,"value":161},"black holes","podcastfilter",{"total_values":93},{"counts":165,"field_name":26,"sampled":27,"stats":185},[166,168,170,172,173,175,177,179,181,183],{"count":14,"highlighted":167,"value":167},"FAI",{"count":14,"highlighted":169,"value":169},"balon",{"count":14,"highlighted":171,"value":171},"mercato",{"count":14,"highlighted":159,"value":159},{"count":14,"highlighted":174,"value":174},"discofunk",{"count":14,"highlighted":176,"value":176},"aldo moro",{"count":14,"highlighted":178,"value":178},"primo maggio 2015",{"count":14,"highlighted":180,"value":180},"prospero gallinari",{"count":14,"highlighted":182,"value":182},"Alessandro Barbero",{"count":14,"highlighted":184,"value":184},"sciopero delle donne",{"total_values":186},50,4,[189,217,315,341],{"document":190,"highlight":205,"highlights":210,"text_match":213,"text_match_info":214},{"comment_count":38,"id":191,"is_sticky":38,"permalink":192,"podcastfilter":193,"post_author":194,"post_content":195,"post_date":196,"post_excerpt":44,"post_id":191,"post_modified":197,"post_thumbnail":198,"post_title":199,"post_type":200,"sort_by_date":201,"tag_links":202,"tags":204},"14437","http://radioblackout.org/podcast/uniniziativa-a-roma-per-ricordare-prospero-gallinari/",[],"dj"," \r\n\r\nOggi pomeriggio, un'iniziativa a più voci ricorderà a roma, al Nuovo Cinema Palazzo, la figura umana e politica di Prospero Gallinari, scomparso los corso 14 gennaio.\r\n\r\nLa presentazione dell'iniziativa e il ricordo di Prospero nelle parole di Sante Notarnicola, suo compagno di tante battaglie in carcere.\r\n\r\nsante_su_prospero\r\n\r\nLa presentazione ufficiale dell'evento:\r\n\r\nIl 14 gennaio, a Reggio Emilia, moriva Prospero Gallinari. La sua scomparsa ha suscitato profonda impressione nella sinistra antagonista, perché la coerenza etica e la trasparenza politica della sua vicenda umana erano note a tutti, e avevano conquistato il rispetto delle vecchie e delle nuove generazioni. Ciononostante, l’imbarazzo delle classi dominanti verso questa ondata spontanea di cordoglio, si è presto mutato in aperto fastidio. Le polemiche seguite al funerale di Coviolo hanno parso confermare che in Italia non solo la riflessione sulla storia, ma nemmeno i sentimenti collettivi possono esprimersi in libertà.\r\nPer questi motivi, abbiamo pensato di costruire una nuova occasione di ricordo per Prospero Gallinari. Abbiamo pensato che presentare il suo libro, ascoltare le sue parole, ragionare sulla sua vita, possa costituire non solo un contributo alla memoria delle classi subalterne, ma anche, e semplicemente, un atto politico di libertà.\r\nSi tratta di dire basta all’appetito insaziabile della storia dei vincitori. E di riconsegnare a ciascuno di noi l’autonomia dei giudizi, contro i ricatti che comprimono i ricordi e le speranze, inquinando le immagini e i pensieri.\r\nPasquale Abatangelo, Renato Arreni, Paolo Cassetta, Geraldina Colotti, Natalia Ligas, Maurizio Locusta, Remo Pancelli, Bruno Seghetti\r\nROMA – 27 MARZO – CINEMA PALAZZO – ORE 17,00\r\nIL RICORDO E LA MEMORIA\r\nPresentazione del libro di Prospero Gallinari\r\nUn contadino nella metropoli\r\nletture, proiezione di inediti, ricordi e riflessioni\r\nParteciperanno: Marco Clementi, Erri De Luca, Valerio Evangelisti, Sante Notarnicola.","27 Marzo 2013","2018-10-17 22:11:05","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/03/1729688-20130119_130337-200x110.jpg","Un'iniziativa a Roma per ricordare Prospero Gallinari","podcast",1364394314,[203],"http://radioblackout.org/tag/prospero-gallinari/",[180],{"post_content":206},{"matched_tokens":207,"snippet":208,"value":209},[59,60],"ricorderà a roma, al Nuovo \u003Cmark>Cinema\u003C/mark> \u003Cmark>Palazzo\u003C/mark>, la figura umana e politica"," \r\n\r\nOggi pomeriggio, un'iniziativa a più voci ricorderà a roma, al Nuovo \u003Cmark>Cinema\u003C/mark> \u003Cmark>Palazzo\u003C/mark>, la figura umana e politica di Prospero Gallinari, scomparso los corso 14 gennaio.\r\n\r\nLa presentazione dell'iniziativa e il ricordo di Prospero nelle parole di Sante Notarnicola, suo compagno di tante battaglie in carcere.\r\n\r\nsante_su_prospero\r\n\r\nLa presentazione ufficiale dell'evento:\r\n\r\nIl 14 gennaio, a Reggio Emilia, moriva Prospero Gallinari. 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La particolarità di questo sotto-insieme è stata formulata e dibattuta con la nozione di Sonderweg – cioè “via originale”. Il termine, entrato in uso con un’accezione positiva nel periodo bismarckiano della fine del XIX secolo, è stato in seguito ripreso con intenti denigratori per indicare l’accesso tardivo e travagliato della Germania alla democrazia parlamentare, oppure con intenti più neutri per designare il percorso specifico del capitalismo tedesco. Se dunque non è mai esistito un consenso unanime nella definizione di cosa sia esattamente il Sonderweg tedesco, l’esistenza stessa del termine e del dibattito che lo attornia rimanda in una maniera o nell’altra ai due aspetti della questione tedesca per come l’abbiamo definita nell’episodio introduttivo: la vitalità del capitalismo tedesco e il carattere sempre problematico della sua espressione politica\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/Perno-originario-n.1_29.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/Perno-originario-n.1_29.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 22 ore 8,30 - Occupare a Milano (25 minuti) [Radio Cane]:\r\n\r\nDa qualche tempo a Milano il ritmo di sfratti e sgomberi ha ripreso a correre e le forze di polizia sono tornate a martellare i quadranti più poveri della città. Ciò nonostante le occupazioni “abusive” non si fermano e sono migliaia le persone che ancora possono vivere a Milano solo grazie a forme “illegali” di sopravvivenza abitativa. Siamo partiti da qui per farci raccontare che aria tira in Corvetto – quartiere a sud est del centro – e cosa bolle.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Occupare-a-Milano-nel-2022_25.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Occupare-a-Milano-nel-2022_25.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 23 ore 8,30 - Storia del balon (27 minuti) [Radio Cane]:\r\n\r\nL’implacabile coerenza di chi sta ridisegnando il tessuto urbano e sociale di Torino, con un’applicazione da manuale degli imperativi della gentrificazione, non poteva certo tollerare la presenza di alcuni venditori di stracci nel Balon, lo storico mercato delle pulci della città. Giacché nelle categorie merceologiche appetibili per i nuovi abitanti di Porta Palazzo può certo rientrare l’usato, purché di antiquariato o adeguatamente vintage. Così assistiamo a una storia di ridefinizione, nominale e fattiva, degli spazi del quartiere e alla cacciata degli straccivendoli in periferia, tra una discarica e un cimitero. Una storia altamente istruttiva di cui ci narra una compagna di Torino.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Storia-Balon_27.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Storia-Balon_27.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 23 ore 13 - Lectio di A. Barbero su rapimento Moro (78 minuti) [Penny Kella]:\r\n\r\nLectio di A. Barbero su rapimento Moro musicata.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/20200506PK.AldoMorto.320.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\nSabato 24 ore 10 - Rebetiko (27 minuti) [Radio Cane]:\r\n\r\nCarcere e fumerie di hashish, bande di strada e scontri con l’ordine costituito, profughi e sofferenza. Le origini e la storia del Rebetiko, più un modo di vita che un mero stile musicale, si intrecciano con la storia della plebe urbana greca, con la vita del Pireo e con le principali fasi politiche della penisola ellenica nella prima metà del XX secolo. Ci siamo fatti raccontare questa vicenda da Epaminondas Thomos, un compagno greco che ha curato l’edizione italiana del testo di Elias Petropulos, Rebetiko. Vita, musica, danza tra carcere e fumi dell’hashish (Nautilus).\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Rebetiko_27.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Rebetiko_27.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 24 ore 19,30 - La parte che manca #1 (40 minuti) [collettivo SALE]:\r\n\r\n“La parte che manca” è il racconto radiofonico collettivo del collettivo SALE, ricostruisce la storia e le responsabilità che hanno portato al crollo del Ponte Morandi il 14 agosto del 2018 a Genova, con 43 vittime e 11 feriti.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/La-parte-che-manca1PugnoDiSale_40.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/La-parte-che-manca1PugnoDiSale_40.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 24 ore 20,30 - La parte che manca #2 (41 minuti) [collettivo SALE]:\r\n\r\n“La parte che manca” è il racconto radiofonico collettivo del collettivo SALE, ricostruisce la storia e le responsabilità che hanno portato al crollo del Ponte Morandi il 14 agosto del 2018 a Genova, con 43 vittime e 11 feriti.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/La-parte-che-manca2PugnoDiSale_41.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/La-parte-che-manca2PugnoDiSale_41.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 25 ore 10 - Speciale su Marcello Bacci (26 minuti) [Arsider]:\r\n\r\nMarcello Bacci (1922-2008) è stato un pioniere italiano nel campo degli EVP (Electronic Voice Phenomena). Ha dedicato una parte significativa della sua vita ad esplorare la comunicazione con il mondo oltre la morte attraverso le onde radio. Nel suo studio di Grosseto, Bacci sviluppò tecniche innovative per catturare voci paranormali su nastro, lasciando un’impronta duratura nel regno delle comunicazioni paranormali e accendendo dibattiti nel mondo della ricerca soprannaturale. Bacci comunicava con l’aldilà o semplicemente con l’idea dell’aldilà, mediata dall’incomprensibile rifrazione delle onde elettromagnetiche? Arsider indaga.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Speciale_Marcello-BacciArsider_26.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Speciale_Marcello-BacciArsider_26.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 25 ore 18,30 - Cinema Underground: Paolo Gioli (11 minuti) [Radio Blackout]:\r\n\r\nFotografo e Sperimentatore di nuove tecniche fotografiche analogiche, artista e cineasta avanguardista, Gioli utilizza media molto diversi tra loro, esplorando nuovi linguaggi e rifiutando lo schema che i media stessi impongono. Un maestro della ricerca sull’immagine.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/CinemaUndergroundPaoloGioli_11.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/CinemaUndergroundPaoloGioli_11.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n[download]","19 Febbraio 2024","2024-03-01 18:32:17","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Immagine-social-BH-200x110.jpg","BlackHoles dal 19 al 25 febbraio 2024",1708354601,[230,231,232,233,234,235,236,237,238,239,240,241,242,243,244,245,246,247,248,249,250,251,252,253,254,255,256,257,258,259,260,261,262,263,264,265,266,267,268,269],"http://radioblackout.org/tag/funk/","http://radioblackout.org/tag/1800/","http://radioblackout.org/tag/addis-abeba/","http://radioblackout.org/tag/agricoltura/","http://radioblackout.org/tag/aldo-moro/","http://radioblackout.org/tag/alessandro-barbero/","http://radioblackout.org/tag/anni-70/","http://radioblackout.org/tag/balon/","http://radioblackout.org/tag/brigate-rosse/","http://radioblackout.org/tag/colonialismo/","http://radioblackout.org/tag/colonialismo-italiano/","http://radioblackout.org/tag/democrazia-parlamentare/","http://radioblackout.org/tag/diritto-allabitare/","http://radioblackout.org/tag/disco/","http://radioblackout.org/tag/discofunk/","http://radioblackout.org/tag/etiopia/","http://radioblackout.org/tag/fenomeni-paranormali/","http://radioblackout.org/tag/gentrificazione/","http://radioblackout.org/tag/grecia/","http://radioblackout.org/tag/guerra-dei-contadini/","http://radioblackout.org/tag/hacking/","http://radioblackout.org/tag/ingegneria/","http://radioblackout.org/tag/italia/","http://radioblackout.org/tag/la-fine-della-fine-della-storia/","http://radioblackout.org/tag/lotta-armata/","http://radioblackout.org/tag/massacro/","http://radioblackout.org/tag/mercato/","http://radioblackout.org/tag/mezze-ore-prima/","http://radioblackout.org/tag/milano/","http://radioblackout.org/tag/movimenti-per-la-casa/","http://radioblackout.org/tag/paolo-gioli/","http://radioblackout.org/tag/perno-originario/","http://radioblackout.org/tag/ponte-morandi/","http://radioblackout.org/tag/pugno-di-sale/","http://radioblackout.org/tag/radio-cane/","http://radioblackout.org/tag/razzismo/","http://radioblackout.org/tag/rebetiko/","http://radioblackout.org/tag/serie-podcast/","http://radioblackout.org/tag/storia-della-musica/","http://radioblackout.org/tag/underground/",[271,272,273,274,176,182,275,169,276,277,278,279,280,281,174,282,283,284,285,286,287,288,289,290,291,292,171,293,294,295,296,297,298,299,300,301,302,303,304,305],"#funk","1800","ADDIS ABEBA","agricoltura","anni 70","Brigate Rosse","colonialismo","colonialismo italiano","democrazia parlamentare","diritto all'abitare","disco","etiopia","fenomeni paranormali","gentrificazione","grecia","guerra dei contadini","hacking","ingegneria","italia","La fine della Fine della storia","lotta armata","massacro","Mezze ore prima","milano","movimenti per la casa","Paolo Gioli","Perno originario","ponte morandi","pugno di sale","radio cane","razzismo","rebetiko","serie podcast","storia della musica","underground",{"post_content":307},{"matched_tokens":308,"snippet":309,"value":310},[60],"i nuovi abitanti di Porta \u003Cmark>Palazzo\u003C/mark> può certo rientrare l’usato, purché"," \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 20 ore 8,30 - Breve storia del discofunk (26 minuti) [Radio Blackout]:\r\n\r\nUna rapida carrellata che passa in rassegna i nomi, i gruppi e le situazioni attorno ai quali è gravitato questo genere musicale.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Breve-storia-del-discofunk.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Breve-storia-del-discofunk.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 20 ore 11,30 - 19 Febbraio 1937, la strage di Addis Abeba (70 minuti) [Radio Blackout]:\r\n\r\nRipercorriamo ciò che è successo tra il 19 e il 21 febbraio del '37 durante l'occupazione italiana dell'Etiopia\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/19-Febbraio-1937-la-strage-di-Addis-Abeba_70.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 21 ore 8,30 - Perno originario #1 : Dalla formazione dello spazio tedesco alla guerra dei contadini (20 minuti) [Radio Blackout]:\r\n\r\nCome annunciato nell’episodio introduttivo, il nostro viaggio nel tempo e nello spazio comincia dall’area germanica. La particolarità di questo sotto-insieme è stata formulata e dibattuta con la nozione di Sonderweg – cioè “via originale”. Il termine, entrato in uso con un’accezione positiva nel periodo bismarckiano della fine del XIX secolo, è stato in seguito ripreso con intenti denigratori per indicare l’accesso tardivo e travagliato della Germania alla democrazia parlamentare, oppure con intenti più neutri per designare il percorso specifico del capitalismo tedesco. Se dunque non è mai esistito un consenso unanime nella definizione di cosa sia esattamente il Sonderweg tedesco, l’esistenza stessa del termine e del dibattito che lo attornia rimanda in una maniera o nell’altra ai due aspetti della questione tedesca per come l’abbiamo definita nell’episodio introduttivo: la vitalità del capitalismo tedesco e il carattere sempre problematico della sua espressione politica\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/Perno-originario-n.1_29.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/Perno-originario-n.1_29.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 22 ore 8,30 - Occupare a Milano (25 minuti) [Radio Cane]:\r\n\r\nDa qualche tempo a Milano il ritmo di sfratti e sgomberi ha ripreso a correre e le forze di polizia sono tornate a martellare i quadranti più poveri della città. Ciò nonostante le occupazioni “abusive” non si fermano e sono migliaia le persone che ancora possono vivere a Milano solo grazie a forme “illegali” di sopravvivenza abitativa. Siamo partiti da qui per farci raccontare che aria tira in Corvetto – quartiere a sud est del centro – e cosa bolle.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Occupare-a-Milano-nel-2022_25.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Occupare-a-Milano-nel-2022_25.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 23 ore 8,30 - Storia del balon (27 minuti) [Radio Cane]:\r\n\r\nL’implacabile coerenza di chi sta ridisegnando il tessuto urbano e sociale di Torino, con un’applicazione da manuale degli imperativi della gentrificazione, non poteva certo tollerare la presenza di alcuni venditori di stracci nel Balon, lo storico mercato delle pulci della città. Giacché nelle categorie merceologiche appetibili per i nuovi abitanti di Porta \u003Cmark>Palazzo\u003C/mark> può certo rientrare l’usato, purché di antiquariato o adeguatamente vintage. Così assistiamo a una storia di ridefinizione, nominale e fattiva, degli spazi del quartiere e alla cacciata degli straccivendoli in periferia, tra una discarica e un cimitero. Una storia altamente istruttiva di cui ci narra una compagna di Torino.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Storia-Balon_27.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Storia-Balon_27.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 23 ore 13 - Lectio di A. Barbero su rapimento Moro (78 minuti) [Penny Kella]:\r\n\r\nLectio di A. Barbero su rapimento Moro musicata.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/20200506PK.AldoMorto.320.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\nSabato 24 ore 10 - Rebetiko (27 minuti) [Radio Cane]:\r\n\r\nCarcere e fumerie di hashish, bande di strada e scontri con l’ordine costituito, profughi e sofferenza. Le origini e la storia del Rebetiko, più un modo di vita che un mero stile musicale, si intrecciano con la storia della plebe urbana greca, con la vita del Pireo e con le principali fasi politiche della penisola ellenica nella prima metà del XX secolo. Ci siamo fatti raccontare questa vicenda da Epaminondas Thomos, un compagno greco che ha curato l’edizione italiana del testo di Elias Petropulos, Rebetiko. Vita, musica, danza tra carcere e fumi dell’hashish (Nautilus).\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Rebetiko_27.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Rebetiko_27.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 24 ore 19,30 - La parte che manca #1 (40 minuti) [collettivo SALE]:\r\n\r\n“La parte che manca” è il racconto radiofonico collettivo del collettivo SALE, ricostruisce la storia e le responsabilità che hanno portato al crollo del Ponte Morandi il 14 agosto del 2018 a Genova, con 43 vittime e 11 feriti.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/La-parte-che-manca1PugnoDiSale_40.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/La-parte-che-manca1PugnoDiSale_40.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 24 ore 20,30 - La parte che manca #2 (41 minuti) [collettivo SALE]:\r\n\r\n“La parte che manca” è il racconto radiofonico collettivo del collettivo SALE, ricostruisce la storia e le responsabilità che hanno portato al crollo del Ponte Morandi il 14 agosto del 2018 a Genova, con 43 vittime e 11 feriti.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/La-parte-che-manca2PugnoDiSale_41.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/La-parte-che-manca2PugnoDiSale_41.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 25 ore 10 - Speciale su Marcello Bacci (26 minuti) [Arsider]:\r\n\r\nMarcello Bacci (1922-2008) è stato un pioniere italiano nel campo degli EVP (Electronic Voice Phenomena). Ha dedicato una parte significativa della sua vita ad esplorare la comunicazione con il mondo oltre la morte attraverso le onde radio. Nel suo studio di Grosseto, Bacci sviluppò tecniche innovative per catturare voci paranormali su nastro, lasciando un’impronta duratura nel regno delle comunicazioni paranormali e accendendo dibattiti nel mondo della ricerca soprannaturale. Bacci comunicava con l’aldilà o semplicemente con l’idea dell’aldilà, mediata dall’incomprensibile rifrazione delle onde elettromagnetiche? Arsider indaga.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Speciale_Marcello-BacciArsider_26.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Speciale_Marcello-BacciArsider_26.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 25 ore 18,30 - \u003Cmark>Cinema\u003C/mark> Underground: Paolo Gioli (11 minuti) [Radio Blackout]:\r\n\r\nFotografo e Sperimentatore di nuove tecniche fotografiche analogiche, artista e cineasta avanguardista, Gioli utilizza media molto diversi tra loro, esplorando nuovi linguaggi e rifiutando lo schema che i media stessi impongono. Un maestro della ricerca sull’immagine.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/CinemaUndergroundPaoloGioli_11.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/CinemaUndergroundPaoloGioli_11.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n[download]",[312],{"field":86,"matched_tokens":313,"snippet":309,"value":310},[60],{"best_field_score":150,"best_field_weight":120,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":38,"score":151,"tokens_matched":93,"typo_prefix_score":38},{"document":316,"highlight":332,"highlights":337,"text_match":148,"text_match_info":340},{"comment_count":38,"id":317,"is_sticky":38,"permalink":318,"podcastfilter":319,"post_author":159,"post_content":320,"post_date":321,"post_excerpt":44,"post_id":317,"post_modified":322,"post_thumbnail":323,"post_title":324,"post_type":200,"sort_by_date":325,"tag_links":326,"tags":330},"29710","http://radioblackout.org/podcast/torino-le-due-piazze-del-primo-maggio/",[159],"Un tempo il simbolo della città era la Mole. Un edificio pazzo che doveva essere una sinagoga ma divenne un fiasco vuoto. Solo da ven’anni l’hanno riempito con il museo del cinema, la vecchia macchina delle illusioni. I turisti fanno la fila e la Torino targata PD ci racconta la favola di una città che sopravvive al dopo Fiat.\r\n\r\nI torinesi invece han fatto la coda per visitare il grattacielo di Intesa- SanPaolo del senatore dem e archistar genovese Renzo Piano. Una scheggia di ghiaccio tra il tribunale e il palazzo dell’ex Provincia, il simbolo del legame tra l’amministrazione comunale e regionale e la Banca. Il comune concesse il terreno per un pugno di soldi, la Banca coprì il buco nelle casse del comune, Chiamparino venne rieletto sindaco, poi si parcheggiò nella poltrona di presidente della Compagnia di SanPaolo per approdare a quella di governatore regionale. Torino non venne travolta dalle inchieste che hanno segnato la gestione di Expo a Milano dopo il passaggio di consegne dal centro destra agli arancioni di Pisapia. Ma, nonostante tutto, la città non è del tutto pacificata.\r\nIn questo maggio il centro è sottosequestro per la Sindone, i commercianti non fanno affari e si lamentano., il sindaco post comunista replica che non si vive di solo pane e per il Primo Maggio vola a Milano per i manicaretti all’inaugurazione dell’Expo, grande abbuffata collettiva per palazzinari e coop rosse. Il grande baraccone mai-finito che già crolla a pezzi è il simbolo di una classe politica che non riesce ad ancorarsi neppure nell’oggi più effimero.\r\nAnche il governatore Chiamparino si è lasciato alle spalle le rovine della Torino olimpica per un lungo weekend di vacanze.\r\nI maligni sospettano che nessuno dei due avesse voglia della consueta bordata di fischi della piazza del Primo Maggio torinese.\r\nQuest’anno il PD aveva chiesto ai sindacati di proteggerlo, ma Cgil, Cisl e Uil non ne hanno voluto sapere. E’ finita con i picchiatori prezzolati dell’Hydra in pettorina PD schierati in piazza e la polizia che ha diviso in due il corteo per tenere lontani i contestatori.\r\nIl solco tra la piazza istituzionale e quella delle lotte sociali è sempre più profondo.\r\nLo spezzone rosso e nero ha attraversato il centro cittadino aperto dallo striscione “né Stati né padroni. 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(…)\r\nA Milano l'Expo mette in scena l’Italia ai tempi di Renzi, tra cantieri miliardari e morti di lavoro, agro business e green economy, lavoro gratuito e servitù volontaria, sfratti e polizia, gentrification e colate di cemento.\r\nUn mostro che affama il pianeta, lo desertifica, lo trasforma in una discarica.\r\nIl suo modello è Eataly, il supermercato MangiaItalia, dove precarietà e sfruttamento sono la regola.\r\nChi si fa ricco con il lavoro altrui non guarda in faccia nessuno. Chi governa racconta la favola che sfruttati e sfruttatori stanno sulla stessa barca e elargisce continui regali ai padroni.\r\nI padroni si sentono forti e sono passati all’incasso.\r\nRenzi vuole la fine delle lotta di classe, la resa senza condizioni dei lavoratori. (…)\r\nC’è chi non ci sta, chi si ribella ad un destino già scritto, chi vuole riprendersi il futuro. (…)\r\nCambiare la rotta è possibile. 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(…)\r\nA Milano l'Expo mette in scena l’Italia ai tempi di Renzi, tra cantieri miliardari e morti di lavoro, agro business e green economy, lavoro gratuito e servitù volontaria, sfratti e polizia, gentrification e colate di cemento.\r\nUn mostro che affama il pianeta, lo desertifica, lo trasforma in una discarica.\r\nIl suo modello è Eataly, il supermercato MangiaItalia, dove precarietà e sfruttamento sono la regola.\r\nChi si fa ricco con il lavoro altrui non guarda in faccia nessuno. Chi governa racconta la favola che sfruttati e sfruttatori stanno sulla stessa barca e elargisce continui regali ai padroni.\r\nI padroni si sentono forti e sono passati all’incasso.\r\nRenzi vuole la fine delle lotta di classe, la resa senza condizioni dei lavoratori. (…)\r\nC’è chi non ci sta, chi si ribella ad un destino già scritto, chi vuole riprendersi il futuro. (…)\r\nCambiare la rotta è possibile. Con l’azione diretta, costruendo spazi politici non statali, moltiplicando le esperienze di autogestione, costruendo reti sociali che sappiano inceppare la macchina e rendano efficaci gli scioperi.\r\nUn mondo senza sfruttati né sfruttatori, senza servi né padroni, un mondo di liberi ed eguali è possibile. (…) Tocca a noi costruirlo”.\r\nLo spezzone anarchico si conclude in piazza San Carlo con un ultimo intervento.\r\nPoi via di corsa verso Milano per il corteo No Expo. La giornata sarà ancora lunga.\r\n\r\nAscolta la cronaca di Anarres:\r\n\r\n2015_05_08_primo_maggio_torino",[338],{"field":86,"matched_tokens":339,"snippet":335,"value":336},[61],{"best_field_score":150,"best_field_weight":120,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":38,"score":151,"tokens_matched":93,"typo_prefix_score":38},{"document":342,"highlight":362,"highlights":370,"text_match":375,"text_match_info":376},{"comment_count":38,"id":343,"is_sticky":38,"permalink":344,"podcastfilter":345,"post_author":159,"post_content":346,"post_date":347,"post_excerpt":44,"post_id":343,"post_modified":348,"post_thumbnail":349,"post_title":350,"post_type":200,"sort_by_date":351,"tag_links":352,"tags":358},"40736","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-3-marzo-corruzione-e-politica-di-palazzo-verso-l8-marzo-robot-e-strategie-del-capitale/",[159],"Come ogni venerdì, anche il 3 marzo, dalle 10,45 alle 12,45, sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout, siamo sbarcati su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\n\r\nCi puoi ascoltare anche in streaming\r\n\r\n \r\n\r\nAscolta il podcast:\r\n\r\n \r\n\r\n2017 03 03 anarres1\r\n\r\n \r\n\r\n2017 03 03 anarres2\r\n\r\n \r\n2017 03 03 anarres3\r\n\r\n \r\n\r\nIn questa puntata:\r\n\r\n \r\n\r\nDa tangentopoli in poi il ricambio delle élite di governo è segnato dalle inchieste della magistratura. La corruzione è un'invariante che attraversa la classe politica, comprese le formazioni che hanno giocato la propria fortuna sul giustizialismo. L'unica variante è determinata dal se e dal quando inchieste, condanne e rumores determinano la crisi di una formazione politica o della sua leadership del momento. Ne abbiamo parlato con Cosimo Scarinzi.\r\n\r\n \r\n\r\nLo sciopero dell’8 marzo e il gioco delle tre carte dei sindacati\r\n\r\n \r\n\r\nLa s-conferenza stampa della Rete Non Una di Meno di fronte alla sede del quotidiano Repubblica con corteo e giro alla stazione di Porta Nuova a Torino\r\n\r\n \r\n\r\nRobot, automazione, strategie del capitale, la ritirata delle multinazionali. Ne abbiamo discusso con Stefano Capello\r\n\r\n \r\n\r\nProssimi appuntamenti:\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 7 marzo ore 17. Punto info anarcofemminista in via Po 16\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 8 marzo. Sciopero globale delle donne contro la violenza di genere. Appuntamenti a Torino:\r\nore 10 al Cinema Massimo per contestazioni e blocchi\r\nore 16 piazza XVIII dicembre corteo \r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 9 marzo ore 17 punto info su REMS e morti di psichiatria a cura del collettivo antipsichiatrico Francesco Mastrogiovanni in via Po 16\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 11 marzo, ore 10,30 \r\nManda una cartolina a Poste Italiane\r\npresidio contro le deportazioni in corso Racconigi angolo via Frejus, area mercato – nei pressi dell’ufficio postale.\r\nIn caso di pioggia il presidio diventa itinerante\r\nMistral Air, la compagnia aerea di Poste Italiane, non trasporta lettere, pacchi e cartoline… ma deporta rifugiati e migranti in paesi dove non vogliono tornare.\r\nFuggono guerre, miseria, persecuzioni, dittature. C’è chi non vuole sottostare ad un matrimonio forzato e chi non intende fare il soldato. C’è anche chi, semplicemente, vuole andare in Europa, perché desidera un’altra vita.\r\nTutti si trovano di fronte frontiere chiuse, filo spinato, polizia ed esercito.\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 17 marzo ore 21\r\nNeoliberismo, populismo, anarchia... spazi e prospettive dei movimenti radicali al di là della forbice che taglia in due il pianeta. Introdurrà la serata Salvo Vaccaro, docente di filosofia politica all'Università di Palermo\r\nAlla FAT, in corso Palermo 46\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 25 marzo ore 20\r\nCena a cura dell'assemblea antimilitarista benefit lotte contro eserciti, spese militari, fabbriche d'armi...\r\n\r\nAppuntamenti fissi:\r\nLe riunioni della federazione anarchica torinese, aperte a tutti gli interessati, sono in corso Palermo 46 ogni giovedì alle 21\r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org","3 Marzo 2017","2018-10-17 22:58:52","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/03/fedef248333dd797364dc86dd8d67628-200x110.jpg","Anarres del 3 marzo. 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