","Un sistema verso il collasso? - Aggiornamenti sulla crisi politica in Senegal","post",1708088421,[58,59,60,61,62],"http://radioblackout.org/tag/colpo-di-stato/","http://radioblackout.org/tag/elezioni/","http://radioblackout.org/tag/macky-sall/","http://radioblackout.org/tag/mobilitazioni/","http://radioblackout.org/tag/senegal/",[64,65,66,67,68],"colpo di stato","elezioni","Macky Sall","mobilitazioni","Senegal",{"post_title":70},{"matched_tokens":71,"snippet":73,"value":73},[72],"collasso","Un sistema verso il \u003Cmark>collasso\u003C/mark>? - Aggiornamenti sulla crisi politica in Senegal",[75],{"field":76,"matched_tokens":77,"snippet":73,"value":73},"post_title",[72],578730123365187700,{"best_field_score":80,"best_field_weight":81,"fields_matched":19,"num_tokens_dropped":19,"score":82,"tokens_matched":19,"typo_prefix_score":45},"1108091338752",15,"578730123365187705",{"document":84,"highlight":106,"highlights":110,"text_match":78,"text_match_info":113},{"cat_link":85,"category":86,"comment_count":45,"id":87,"is_sticky":45,"permalink":88,"post_author":15,"post_content":89,"post_date":90,"post_excerpt":50,"post_id":87,"post_modified":91,"post_thumbnail":92,"post_thumbnail_html":93,"post_title":94,"post_type":55,"sort_by_date":95,"tag_links":96,"tags":101},[42],[44],"57706","http://radioblackout.org/2020/02/epidemia-sanita-al-collasso-e-spesa-di-guerra/","Decenni di tagli alla sanità da tempo non garantiscono un minimo di tutela della salute di chi non può permettersi di pagare i privati. La prima risposta del governo all’epidemia di Covid 19 è stata a tutela dell’ordine pubblico e delle imprese, in linea con quanto deciso dai governi che si sono succeduti in questi anni. Mentre il segretario della Lega vorrebbe chiudere i porti a chi arriva da sud, il resto dell’Europa riduce i contatti con il nord Italia governato dalla Lega.\r\nNei primi giorni dell’epidemia appare chiaro che la sanità lombarda, piemontese e veneta non hanno i mezzi per affrontare e risolvere l’emergenza. Nei reparti di pneumologia non ci sono abbastanza posti letto per le normali polmoniti che colpiscono i soggetti a rischio, evidente che non sarà possibile curare bene tutti.\r\nUn’inversione di tendenza è urgente. In questi anni i governi hanno destinato sempre meno risorse alla nostra salute, scegliendo di aumentare la spesa militare e le missioni di guerra. Sia all’esterno che all’interno.\r\nAnche di fronte ad un’epidemia seria come quella da Covid 19 la risposta è quella di alimentare la paura e impedire alla radice ogni forma di protesta. Vietare cortei, riunioni e assemblee, mentre viene permesso alle aziende di mantenere aperte produzioni inutili e dannose, di concentrare centinaia di operai nelle mense, è il segno che di fronte all’epidemia si pensa più alla repressione che alla prevenzione.\r\nOggi più che mai la parola passa ai movimenti di opposizione sociale, alla loro capacità di sviluppare reti solidali, che spezzino la solitudine di chi è chiuso in casa, che sappiano porre freno al “si salvi chi può” di chi saccheggia i supermercati, in una guerra per l’ultimo pacchetto di pasta.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Massimo Varengo, un compagno di Milano\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/02/2020-02-25-sanità-virus-mi-varengo.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nscarica il podcast","25 Febbraio 2020","2020-02-25 13:11:50","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/02/PiazzaDuomo_militari-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"199\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/02/PiazzaDuomo_militari-300x199.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/02/PiazzaDuomo_militari-300x199.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/02/PiazzaDuomo_militari-1024x680.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/02/PiazzaDuomo_militari-768x510.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/02/PiazzaDuomo_militari-1536x1020.jpg 1536w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/02/PiazzaDuomo_militari-2048x1360.jpg 2048w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Epidemia. 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Secondo lui, l'adesione di Kiev alla Nato darebbe una vittoria geopolitica a Donald Trump su Vladimir Putin e costituirebbe anche un vantaggio \"se il presidente Trump decidesse di richiamare le truppe americane dall'estero\". In un'intervista all'agenzia americana Ap, di cui pubblicano stralci l'Ukrainska Pravda e il Kyiv Independent, l'adesione di Kiev alla Nato, anziché esclusa dal tavolo, come vorrebbe Putin, dovrebbe essere proprio al centro dei futuri negoziati di pace . Le garanzie di sicurezza per l'Ucraina alternative alla \"economica\" adesione alla Nato, secondo Zelensky, dovrebbero essere supportate da una quantità sufficiente di armi da parte degli Stati Uniti e dell'Europa, nonché dal sostegno a Kiev nello sviluppo della propria industria della difesa. Zelensky ha quindi detto che \"la proposta francese di schierare forze europee in Ucraina per scoraggiare l'aggressione russa sta prendendo forma, ma restano molti interrogativi sulla struttura di comando e controllo, sul numero delle truppe e sulle loro posizioni\". Non passa giorno senza che leader politici e militari dell’Unione Europea e della NATO non dichiarino pubblicamente che l’unica via d’uscita per la salvezza del continente europeo non possa che essere basata su un drastico potenziamento del comparto militare industriale, sull’incremento della spesa militare e del reclutamento per mettersi al riparo dalla inevitabile minaccia militare, soprattutto convenzionale, del Cremlino. L’adozione di una “mentalità di guerra” è stata recentemente auspicata dal Segretario Generale della NATO, Mark Rutte, e dalla Presidente della Commissione europea Ursula Von Der Leyen evocando fantasiose minacce d'invasione russa dell'Europa.\r\nIn una recente riunione a porte chiuse presso il Parlamento ucraino, riportata da Ukrainska Pravda, il capo dell’intelligence di difesa ucraina, Kyrylo Budanov, ha espresso preoccupazioni inquietanti. Alla domanda su quanto tempo rimanga all’Ucraina per evitare il collasso, Budanov ha risposto che, senza negoziati seri entro l’estate, potrebbero verificarsi processi pericolosi in grado di minacciare l’esistenza stessa del Paese. Questa dichiarazione si collega direttamente alle continue diserzioni e alla difficoltà dell’esercito ucraino nel mantenere le posizioni attuali. Sul campo i russi stanno stringendo il cerchio attorno a Pokrosk, città che è anche uno snodo logistico che collega est e ovest ucraino, potenzialmente un punto da cui avanzare verso Kiev, in un momento critico per le forze ucraine e forse decisivo per stabilire l’avvio di una fase negoziale o la continuazione della guerra. L’accerchiamento di Pokrovsk metterebbe l’Ucraina in una posizione di ulteriore debolezza in entrambi i casi. I russi sono posizionatii su entrambi i lati della città, arrivati negli ultimi giorni presso la principale linea ferroviaria di accesso da Dnipro, altro importantissimo centro logistico nella parte orientale del paese. A Pokrovsk dei 60.000 abitanti pre-guerra ne sono rimasti poco più di 7.000. È stata chiusa la miniera che negli immediati pressi della città produceva carbone da coke, fondamentale per l’industria siderurgica ucraina, operativa fino all’approssimarsi delle forze russe. Senza questo stabilimento, si stima una riduzione della produzione di acciaio ucraina di oltre la metà, da 7,5 milioni di tonnellate quest’anno a meno di 3 milioni l’anno prossimo, secondo Oleksandr Kalenkov, capo dell’associazione dei produttori di acciaio dell’Ucraina riportato dai media internazionali.\r\nNe parliamo con Francesco Dall'Aglio\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/INFO-03022025-DALLAGLIO.mp3\"][/audio]","3 Febbraio 2025","UCRAINA I RUSSI CIRCONDANO POKROVSK","2025-02-03 16:31:14","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/POKROVSK-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/POKROVSK-300x169.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/POKROVSK-300x169.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/POKROVSK-768x432.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/POKROVSK.jpg 960w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","GUERRA IN UCRAINA ,I RUSSI AVANZANO VERSO POKROVSK E ZELENSKY OFFRE ALLA NATO LA GIOVENTU' UCRAINA.",1738600274,[129,130,131,132],"http://radioblackout.org/tag/guerra-in-ucraina/","http://radioblackout.org/tag/nato/","http://radioblackout.org/tag/pokrovsk/","http://radioblackout.org/tag/zelensky/",[134,135,136,137],"guerra in ucraina","nato","POKROVSK","zelensky",{"post_content":139},{"matched_tokens":140,"snippet":141,"value":142},[72],"rimanga all’Ucraina per evitare il \u003Cmark>collasso\u003C/mark>, Budanov ha risposto che, senza","Il presidente ucraino Zelensky, ha dichiarato che l'adesione del suo Paese alla Nato \"sarebbe la garanzia più economica possibile\" per gli alleati occidentali per garantire la sicurezza dell'Ucraina, che può inoltre offrire all'alleanza \"un esercito di 800.000 uomini\". 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Non è possibile leggere la situazione senza una ferma consapevolezza del ruolo di Stati come la Turchia, gli USA e Israele che rappresentano gli interessi imperialisti e che all'oggi concretamente costituiscono un ostacolo ulteriore per le resistenze palestinesi e libanesi nell'area. La formazione jihadista salafita (HTS) viene infatti definita come una forza pro-americana e imperialista-compatibile, in quanto resasi protagonista di un intervento militare, supportato e finanziato da Turchia, Qatar e con il supporto di armi e forze ucraine, che ha condotto all'indebolimento dell'Asse della Resistenza.\r\n\r\nOggi la sfida che si apre per il popolo siriano, con il quale viene ribadito più volte nel corso dell'intervista, si gioisce per la fine di una durissima dittatura, la riapertura delle prigioni e la cacciata di Assad, si riassume nella possibilità o meno di poter decidere per il proprio avvenire che risulta essere particolarmente complesso. Il progetto imperialista potrebbe beneficiare di una situazione di caos che porterebbe al collasso della Siria, se non sarà capace di costituirsi in uno Stato nazionale indipendente e unito, sia dal punto di vista degli USA sia dal punto di vista di Israele che oggi allarga la sua sfera di controllo nella regione controllando le alture del Golan e continuando i bombardamenti. Ma anche ovviamente dal punto di vista del primo attore in causa che sta beneficiando di questo passaggio, ossia la Turchia, che come prima preoccupazione ha quella di attaccare le regioni del nord con l'intenzione di minare la rivoluzione curda e distruggere l'amministrazione autonoma del nord-est.\r\n\r\nIn questo senso, si apre uno scenario ancora pieno di domande senza risposta ma che vede nell'ipotesi di un territorio diviso in zone controllate da gruppi di provenienza jihadista pro-imperialista una probabilità, ancorata anche in una storia coloniale che nel corso degli anni ha riproposto opzioni di questo genere. 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Degli imprenditori appaltano le cateratte, le circondano di barriere di legno per impedire ai viaggiatori non paganti di contemplare il tumulto delle acque, poi a forza di pubblicità trasformano in bella moneta sonante la luce che gioca sulle goccioline in sospensione e il soffio del vento che dispiega bande evanescenti di vapori\". L'uomo stesso, che Réclus definisce \"natura che prende coscienza di sè\" è preso in questo ingraggio di espropriazione fondata sulla proprietà.\r\n\r\nParlando di beni comuni, la prima questione in gioco è che i termini utilizzati nel dibattito contemporaneo, che nei fatti è sostanzialmente accademico e istituzionale, sono molteplici. Il significante \"bene comune\" è vacuo. Per non perdersi nei meandri di un'astrazione slegata dall'agire quotidiano, proviamo quindi a rimanere rasenti alla materialità dei beni comuni, mantenendo chiara una premessa: che se si parla di regolamenti e delibere su di un \"bene\", il campo del discorso è tutto interno alla razionalità giuridica ed economica. Sono infatti beni in senso giuridico solo le categorie suscettibili di una valutazione economica.\r\n\r\nA Torino, sulla scia di esperienze già implementate altrove, Roma, Napoli e Bologna in primis, il benecomunismo sta entrando a gamba tesa anche nei mondi dell'autogestione. Attuale è il caso dell'ex-Askatasuna in corso Regina 47, occupazione che si è autosgomberata e rispetto a cui, con delibera del 30 gennaio scorso, l’amministrazione comunale ha avviato un percorso di co-progettazione per il governo condiviso di alcuni spazi. In data 12 marzo è stato approvato un patto di collaborazione tra la Città di Torino e un gruppo informale di \"garanti\", sulla base del quale la settimana scorsa si è tenuta una assemblea in Vanchiglia, aperta agli abitanti del quartiere con la presenza di consiglieri comunali del PD e di Sinistra Ecologista, in cui gli ex occupanti hanno dichiarato l'intenzione di andare avanti con il governo condiviso con le istituzioni.\r\n\r\nE' l'occasione per tornare a parlare di \"beni comuni\" con uno sguardo parziale e critico, avendo come ospite in studio Francesco Migliaccio, che ha recentemente pubblicato un articolo dal titolo \"I beni comuni come nuove recinzioni. Esplorazioni lungo la Dora a Torino\".\r\n\r\nDa questa chiacchierata emerge chiaramente come i beni comuni, a Torino, non rappresentino un superamento, bensì una riaffermazione della proprietà, una proprietà che viene messa a valore grazie a un'articolata rete di potere pubblico-privato fatta dai soliti noti: fondazioni bancarie, industria del terzo settore, imprenditoria e partiti politici. E' una classe sociale dai contorni definiti. In questo quadro, la \"partecipazione attiva\" dei cittadini si rivela funzionale a processi di sorveglianza e controllo territoriale, così come riempimento dei vuoti lasciati da un sistema welfaristico al collasso. Si tratta in ogni caso di partecipazione oligarchica, laddove i beni comuni creano nuove gerarchie dell'esclusione/inclusione: solo una ristretta parte degli abitanti della città possono essere riconosciuti dall'autorità come cittadini di serie A, portatori delle caratteristiche richieste o legittimati da \"garanti\" tutelari per la gestione del bene comune.\r\n\r\nSulla scia della \"Città collaborativa\" o CO-CITY promossa a livello europeo, si configura quindi l'ennesimo paradigma di governance urbana fondato sulla guerra a ciò che è illegale, informale, gratuito, autonomo.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/benicomuni.mp3\"][/audio]","18 Marzo 2024","2024-07-10 16:53:59","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/gettyimages-3068443-scaled-1-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"214\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/gettyimages-3068443-scaled-1-300x214.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/gettyimages-3068443-scaled-1-300x214.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/gettyimages-3068443-scaled-1-1024x731.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/gettyimages-3068443-scaled-1-768x548.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/gettyimages-3068443-scaled-1-1536x1097.jpg 1536w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/gettyimages-3068443-scaled-1-2048x1462.jpg 2048w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Beni comuni come nuove recinzioni",1710774653,[224,225,226,227],"http://radioblackout.org/tag/beni-comuni/","http://radioblackout.org/tag/citta-collaborativa/","http://radioblackout.org/tag/governance-urbana/","http://radioblackout.org/tag/recinzioni/",[229,230,231,232],"beni comuni","città collaborativa","governance urbana","recinzioni",{"post_content":234},{"matched_tokens":235,"snippet":236,"value":237},[72],"da un sistema welfaristico al \u003Cmark>collasso\u003C/mark>. 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Grazie al contributo di Alberto del collettivo antipsichiatrico Antonin Artaud cerchiamo di analizzare il ruolo dell'Organizzazione Mondiale della Sanità nella gestione di questa fase di \u003Cmark>collasso\u003C/mark> \u003Cmark>ambientale\u003C/mark> e sociale, di pandemie tanto virali quanto inerenti la sofferenza psichica della popolazione mondiale, di coercizione e soluzionismo tecno-medicale.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/BCUPCB_OMS-roma13oct.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCONTATORI E SMART CITY\r\n\r\nTorniamo a parlare di Smart City, il modello urbano che intende trasformare ogni evento in dato da raccogliere, elaborare, utilizzare per governare il territorio. Siamo abituati a pensare più frequentemente ai suoi risvolti sorveglianti, ai suoi sensori onnipresenti, agli individui trasformati in “utenti” che devono stabilire un log-in con il sistema-città, ma c’è un altro aspetto – spesso sottovalutato – che rischia di emergere in modo molto evidente nelle nostre vite: la sua capacità di intervento.\r\n\r\nI “contatori intelligenti” (smart meters) sono un elemento della Smart City entrato silenziosamente nelle nostre quotidianità: sono in grado di leggere da remoto i nostri consumi, ma possono anche interferirvi, limitarli, somministrare sanzioni, interrompere l’erogazione senza che un operatore umano si presenti alla nostra porta.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/BCUPCB_smart-meters.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n/ / / Parole chiave: smart city, contatori, OMS, psichiatria, Antonin Artaud, sorveglianza, pandemia",[321],{"field":145,"matched_tokens":322,"snippet":318,"value":319},[72,287],1157451471441100800,{"best_field_score":325,"best_field_weight":148,"fields_matched":19,"num_tokens_dropped":45,"score":326,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":45},"2211897868288","1157451471441100913",6693,{"collection_name":275,"first_q":244,"per_page":245,"q":244},{"title":330,"slug":331,"exerpt":332,"link":333,"featured_media":334,"slot":335},"L’Informazione di Blackout","linformazione-di-blackout","Comprende rassegna stampa, flash informativi, giornali radio, dirette e approfondimenti. 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