","Ong in catene: più morti in mare","post",1499184212,[61,62,63,64,65,66,67,68],"http://radioblackout.org/tag/collomb/","http://radioblackout.org/tag/de-maiziere/","http://radioblackout.org/tag/germania/","http://radioblackout.org/tag/mazzeo/","http://radioblackout.org/tag/medici-senza-frontiere/","http://radioblackout.org/tag/minniti/","http://radioblackout.org/tag/ong/","http://radioblackout.org/tag/vertice-di-tallinn/",[24,28,70,20,34,71,18,32],"germania","minniti",{"post_content":73,"tags":78},{"matched_tokens":74,"snippet":76,"value":77},[75],"Collomb","i ministri degli esteri francese \u003Cmark>Collomb\u003C/mark>, tedesco De Maiziere e il","Questa mattina i principali quotidiani hanno aperto con il “fallimento” del vertice di Parigi tra Italia, Francia e Germania sull'immigrazione.\r\nMacron ha negato l'accesso ai porti della Republique alle navi che raccolgono i migranti in difficoltà nel Mediterraneo. Il governo spagnolo lo ha seguito a ruota.\r\nUn esito diverso era decisamente improbabile. Da due anni la Francia ha blindato la frontiera di Ventimigli, come la Svizzera il valico di Chiasso. É di oggi la decisione dell'Austria di inviare 750 militari per bloccare l'accesso nel paese di migranti provenienti dall'Italia.\r\n\r\nNel primo semestre di quest'anno, complice una primavera estiva e un primo scorcio d'estate bollente, gli sbarchi sono aumentati rispetto allo stesso periodo del 2016. Pochi osservatori rilevano che il passaggio per il canale di Sicilia è l'unico aperto, dopo la chiusura della rotta balcanica e della via d'acqua dal Marocco alla Spagna.\r\nPoche migliaia di profughi in più sono bastati a giustificare l'ennesimo allarme emergenza.\r\n\r\nA farne le spese sarà la gente in viaggio. Gentiloni al vertice ha ottenuto una promessa dell'aumento delle quote di immigrati redistribuiti in Francia e Germania. Ma il bottino più grosso, che il presidente del consiglio italiano conta di portare a casa dopo il vertice di Tallinn in Estonia, è l'approvazione di un protocollo destinato a mettere sotto controllo le ONG, che operano nel Mediterraneo e di fatto costituiscono l'unica ancora di salvezza per il popolo dei gommoni.\r\n\r\nIn un incontro con i ministri degli esteri francese \u003Cmark>Collomb\u003C/mark>, tedesco De Maiziere e il commissario europeo Avramopoulos Minniti ha esposto un suo piano.\r\n\r\nIl governo italiano intende interdire i porti del Bel Paese alle imbarcazioni che non accetteranno le condizioni fissate Marco Minniti.\r\nLe Ong potranno operare solo se accetteranno a bordo militari della guardia costiera, se terranno sempre acceso il trasponder, se non supereranno il limite delle acque territoriali libiche, se non segnaleranno la loro presenza ai migranti in difficoltà.\r\nIn un'intervista uscita martedì 4 luglio sul quotidiano La Stampa Loris De Filippi, presidente della sezione italiana dell'ONG Medici senza Frontiere, che opera nel Mediterraneo con alcune imbarcazioni, ha detto chiaro che il protocollo non fermerà le migrazioni ma aumenterà il numero dei morti in mare. In questi anni il Mediterraneo è divenuto sudario per oltre 30.000 persone. Altri morti si aggiungeranno ai morti, nel silenzio e nell'indifferenza dei più.\r\n\r\nGentiloni e Minniti si sono ben guardati dal mettere in discussione i trattati di Dublino, che stabiliscono che i profughi e i richiedenti asilo sono tenuti a fare domanda nel paese dove approdano.\r\n\r\n \r\n\r\nLa stretta sulle navi delle Ong che operano nel Mediterraneo è già partita. Questa mattina una nave di Medici senza Frontiere, la Vos Prudence, è rimasta bloccata al porto di Palermo per questioni burocratiche. 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Nel mirino alcune manovre del governo in materia di welfare, oltre alla riforma di accesso all'Università che già la scorsa primavera aveva mobilitato migliaia di studenti nelle facoltà universitarie e nelle scuole superiori.\r\n\r\nSullo sfondo la crisi di governo dopo le recenti dimissioni del ministro dell'Interno Gerard Collomb (ripreso mentre picchiava dei manifestanti durante il corteo dello scorso 1 maggio), che hanno fatto seguito a quelle di Nicolas Hulot (Ecologia), e di altri 5 membri dell'esecutivo nel giro di 16 mesi. Inizialmente atteso già per la giornata di ieri, il nuovo rimpasto dell'esecutivo annunciato da Macron è poi slittato a data da definirsi.\r\n\r\nMigliaia di persone sono scese in piazza a Marsiglia, Nizza, Tours, Rennes e Parigi. Già dalla mattina blocchi e assemblee hanno interessato diverse facoltà universitarie in tutto il paese. 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Chi vuole andare in altri paesi trova le frontiere sbarrate.\r\nDi seguito il comunicato del Comitato di solidarietà ai migranti.\r\n\r\nL’edificio A dell’Università Paris 8 di Saint Denis è occupato da martedì 30 gennaio 2018 dalle persone migranti e dai loro sostenitori.\r\nAbbiamo preso possesso dell’edificio A. La nostra occupazione fa parte del generale movimento di protesta contro le vergognose politiche europee sull’immigrazione e in continuità con le occupazioni universitarie a Grenoble, Lione, Nantes e in altre città.\r\nMigranti, associazioni e individui si stanno sollevando contro il trattamento delle persone che migrano verso l’Europa.\r\nDall’inferno della Libia alle condizioni di “accoglienza” ai confini di Schengen, dalle decine di migliaia di persone annegate nel Mediterraneo alle violenze della polizia a Porte de la Chapelle e La Villette; dalla repressione burocratica condotta dall’OFPRA e dall’OFI al “reato di solidarietà” usato contro i/le solidali: la politica migratoria europea continua a distinguersi per il suo razzismo e la sua disumanità. Il regolamento di Dublino è responsabile delle deportazioni dei/delle migranti verso le periferie d’Europa e costringe queste stesse persone a dormire per le strade e subire il freddo e le molestie della polizia. Tra loro, ci sono molti minori. Per molti richiedenti asilo e migranti privi di documenti, emersi da un difficile viaggio, l’incertezza amministrativa e materiale è causa di profondo disagio psicologico.\r\nNei prossimi mesi, il governo francese voterà sulla legge “Asilo e immigrazione”. Con il pretesto di migliorare l’accoglienza di una piccola percentuale di richiedenti asilo, questa legge condannerà ancora la maggioranza dei/delle migranti alla deportazione, alla detenzione o alla clandestinità.\r\nAllo stesso tempo, il potere esecutivo ha organizzato la repressione e le espulsioni persino nei centri di accoglienza e di alloggio (circolare Collomb e il regolamento di Dublino) costringendo i/le migranti a dormire in strada invece che in questi luoghi. Tutto questo lo hanno sperimentato le persone migranti che hanno partecipato all’occupazione. Condanniamo queste scelte politiche. Vogliamo:\r\nLa fine immediata del regolamento di Dublino\r\nLa fine della distinzione tra “migranti economici” e “rifugiati politici”, per farla finita con una politica che seleziona il migrante “buono” dal “cattivo”\r\nDocumenti per tutti/e\r\nLibertà di movimento e dimora per tutti/e\r\nIl diritto all’abitazione, all’istruzione e alla formazione\r\nE infine, delle pubbliche scusa per le migliaia di vite distrutte.\r\n\r\nVi invitiamo a unirvi a noi e sostenerci sul luogo dell’occupazione (materialmente, finanziariamente e fisicamente) e a partecipare con noi alla marcia della solidarietà, il 17 marzo, ovunque in Francia. Ci uniamo all’appello di Lione e Nantes. L’università deve essere un luogo politico aperto a tutti. Contro l’università elitaria e selettiva prevista dal disegno di legge del governo, difendiamo un’università libera e collettiva: un luogo di resistenza che riecheggia i luoghi occupati.\r\nInvitiamo a occupare le università e qualsiasi altro luogo, ovunque possiate.\r\nGli occupanti dell’edificio A & il comitato di supporto agli occupanti”\r\nQui potete leggere il testo redatto dagli occupanti\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Roger del Comitato di sostegno agli occupanti.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2018 02 06 roger","6 Febbraio 2018","2018-02-09 21:13:19","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/02/paris-8-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"225\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/02/paris-8-300x225.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/02/paris-8-300x225.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/02/paris-8-768x576.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/02/paris-8-1024x768.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/02/paris-8.jpg 1440w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Migranti. 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Militarizzazione della società negli States ma non solo. \r\n\r\nLa coop non sei tu. Con Giovanni Marilli, autore, con Daniele Ratti, del libro “La cooperazione in Italia. Dalla pratica solidale alla logica di mercato”, parliamo di società di mutuo soccorso, cooperative, etc...\r\n\r\nAfrin. La resistenza continua. Il messaggio degli anarchici turchi del DAF\r\n\r\nLo scorso 13 marzo Eduardo \u003Cmark>Colombo\u003C/mark> ci ha lasciati. Anarchico argentino, poi esule in Francia, Eduardo è stato un compagno d’azione ed un intellettuale la cui riflessione ha lasciato il segno. Tra i suoi scritti ricordiamo l'antologia “L’immaginario capovolto” e “Lo spazio politico dell’anarchia”\r\nUn ricordo di Francesco Codello\r\n\r\nIl CIPE ha approvato la variante progettuale di Chiomonte. I lavori per l’allargamento del cantiere in Clarea e quelli per le opere in bassa valle e collina morenica possono partire.\r\nIn mezzo c’è solo la variante No Tav, se non verrà ancora travolta dalle illusioni elettorali, ovviamente.\r\n\r\nProssimi appuntamenti:\r\n\r\nVenerdì 23 marzo\r\nLa coop NON sei tu!\r\n La cooperazione in Italia\r\n Dalla pratica solidale alla logica di mercato\r\nGiovanni Marilli e Daniele Ratti presentano il loro libro, appena uscito per le edizioni Zero in Condotta\r\nore 21 alla Fat\r\n in corso Palermo 46\r\n\r\nSabato 24 marzo\r\n Corteo in solidarietà alla resistenza ad Afrin\r\n ore 15 piazza XVIII dicembre\r\n\r\nSabato 7 aprile\r\n cena antipasquale veg veg\r\n ore 20 alla FAT in corso Palermo 46\r\nIl nostro menù veg/vegan:\r\nAntipasti delle streghe / Chicchi ammazzapreti / Caponet satanico / Hummus dell'infedele / Fagiolata da ultima cena / Vino rossonero / E per finire...Dolcino e Margherita\r\nBenefit lotte sociali\r\nQuanto costa? 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L'Iran evidentemente non ha usato il meglio del suo arsenale ma ha dimostrato di poter portare un attacco coordinato dal proprio territorio su bersagli ben protetti, mentre Israele ha messo alla prova il suo sistema di difesa integrato che, sollecitato, ha avuto bisogno di un intervento esterno di cui non conosciamo l'entità. Rimane aperta la questione della reale efficacia dell'attacco che viene descritto da fonti occidentali come una coreografia concordata anche con gli U.S.A ,ma se così fosse non giustificherebbe la necessità di una risposta ulteriore da parte di Israele.\r\n\r\nParliamo anche della guerra in Ucraina ,del cambio di strategia russo e delle difficoltà ucraine rilevando una palese sottovalutazione della capacità militare russa che ha portato ad una situazione di logoramento dell'esercito di Kiev .Ci troviamo di fronte ad una volontà di ricreare una situazione di confronto tra due blocchi contrapposti che alimenta una logica di deterrenza al fine di alimentare il complesso militare industriale ,con conseguente militarizzazione della società per giustificare i tagli alle spese sociali per sostenere il riarmo infinito.\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/BASTIONI-180424-DALLAGLIO.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Laura Fano Morrissey antropologa sociale e ricercatrice indipendente ,esperta di femminismi latinoamericani che si trova a Bogotà, parliamo della situazione della Colombia . Continuano le uccisioni dei leader comunitari che guidano le lotte sociali da parte dei paramilitari, come è avvenuto a San Josè de Apartadò comunità dichiaratasi neutrale vicina a Panama ,dove sono stati uccisi una donna e un ragazzo moglie e fratello di un leader comunitario. Ormai il paramilitarismo è organico al narcotraffico e al soldo dei latifondisti ,sempre più pervasivo e difficilmente riconoscibile . Le promesse di Petro si sono infrante di fronte alla resilienza dello stato profondo colombiano anche grazie all'incompetenza e inesperienza del governo ( sono stati cambiati in un anno e mezzo 38 ministri), generando uno stato di profonda disillusione trai suoi sostenitori. Il governo ha svuotato i movimenti sociali dei suoi leader cooptandoli nella compagine governativa senza affrontare i temi fondamentali della riforma agraria,la distribuzione della terra,l'estrattivismo selvaggio,la marginalizzazione delle comunità afrodiscendenti ,la pervasività del narcotraffico ,la corruzione e il trasferimento forzato delle popolazioni native. 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profonda conoscitrice del paese ,una crisi sia istituzionale che economica scatenata dalle riforme autoritarie del presidente Saied che dopo aver congelato il parlamento punta ad una riforma istituzionale iperpresidenzialista ,con un cronoprogramma che portera' ad elezioni legislative ,e al contempo una crisi economica che vede la Tunisia negoziare un prestito di 4 miliardi di dollari con il FMI che in cambio pretende lcenziamenti di massa nel settore pubblico e il taglio dei sussidi al prezzo del grano con conseguenze devastanti per la popolazione tunisina mentre ormai si assiste ad una carenza dei beni alimentari di prima necessità causati dall'aumento del prezzo del grano importato per il 50 % dall'Ucraina.\r\n\r\nCi scusiamo per la scarsa qualità del sonoro ma la connessione con la Tunisia era particolarmente difficoltosa.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/06/BASTIONI-TUNISIA-ARIANNA-POLETTI.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Diego Battistessa giornalista esperto di Latinoamerica ,ci occupiamo dell'esito delle elezioni in Colombia che hanno portato alla vittoria una coalizione di sinistra per la prima volta in 214 anni ,Petro e la sua vicepresidente Francia Marquez incarnano le speranze di cambiamento dei colombiani stremati da una guerra civile lunghissima e dal potere vessatorio delle oligarchie che probabilmente non mollerrano il potere tanto facilmente ,ci interroghiamo sulle capacità di questa sinistra riformista di cambiare realmente gli equilibri di potere e della reale efficacia di un percorso elettorale sopratutto nel contesto latinoamericano.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/06/BASTIONI-COLOMBIA-BATTISTESSA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n,","26 Giugno 2022","2022-06-26 16:41:55","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/06/blade-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 23/06/2022 - LA TUNISIA STRETTA FRA LE RIFORME 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