","LE ARMI ITALIANE FINISCONO AI COLONI IN CISGIORDANIA","post",1737400179,[67,68,69,70],"http://radioblackout.org/tag/armi/","http://radioblackout.org/tag/beretta-fiocchi/","http://radioblackout.org/tag/coloni/","http://radioblackout.org/tag/territori-occupati/",[72,73,40,74],"armi","Beretta Fiocchi","Territori occupati",{"post_content":76,"post_title":80,"tags":84},{"matched_tokens":77,"snippet":78,"value":79},[40],"privati cittadini, tra cui i \u003Cmark>coloni\u003C/mark>. Non ci sono meccanismi di","Le armi italiane destinate al cosiddetto mercato civile privato costituiscono la maggior parte dell’export verso Israele di aziende come la Fiocchi o Beretta e riguarda soprattutto munizioni e armi non direttamente predisposte per lo specifico uso militare. Queste armi sono poi rivendute negli insediamenti illegali e acquistate da privati cittadini, tra cui i \u003Cmark>coloni\u003C/mark>. Non ci sono meccanismi di controllo della filiera e la liberalizzazione del possesso delle armi private da parte del ministro Ben Gvir ha consentito ai \u003Cmark>coloni\u003C/mark> nei territori occupati da Israele di armarsi liberamente. Questo imponente flusso di armi dall'Italia è stato monitorato da un'inchiesta pubblicata dalla rivista Altreconomia, che ha denunciato come l'Italia continui ad esportare armi e munizioni a uso “civile” in Israele, che vengono poi rivendute negli insediamenti illegali in un contesto di scarso controllo e crescente violenza contro i palestinesi. Queste armi non sono progettate per uso militare, ma possono essere acquistate da chiunque abbia una licenza. E in Israele, ottenere una licenza è diventato più facile che prenotare un tavolo al ristorante, basta dimostrare di aver frequentato tre corsi di tiro negli ultimi vent’anni e fare un colloquio telefonico. Con queste regole, in meno di tre mesi sono state presentate 300mila richieste. Aziende come Beretta e Fiocchi hanno una lunga tradizione nel rifornire il mercato israeliano. Armi Beretta e munizioni Fiocchi sono regolarmente presenti nei negozi e nei poligoni degli insediamenti illegali in Cisgiordania, Gerusalemme Est e nel Golan siriano occupato.\r\n\r\nNe parliamo con l'autrice dell'inchiesta Elisa Brunelli.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/INFO-ALTRAECONOMIA.mp3\"][/audio]",{"matched_tokens":81,"snippet":83,"value":83},[82],"COLONI","LE ARMI ITALIANE FINISCONO AI \u003Cmark>COLONI\u003C/mark> IN CISGIORDANIA",[85,87,89,92],{"matched_tokens":86,"snippet":72},[],{"matched_tokens":88,"snippet":73},[],{"matched_tokens":90,"snippet":91},[40],"\u003Cmark>coloni\u003C/mark>",{"matched_tokens":93,"snippet":74},[],[95,101,104],{"field":41,"indices":96,"matched_tokens":98,"snippets":100},[97],2,[99],[40],[91],{"field":102,"matched_tokens":103,"snippet":83,"value":83},"post_title",[82],{"field":105,"matched_tokens":106,"snippet":78,"value":79},"post_content",[40],578730123365712000,{"best_field_score":109,"best_field_weight":31,"fields_matched":110,"num_tokens_dropped":53,"score":111,"tokens_matched":112,"typo_prefix_score":53},"1108091339008",3,"578730123365711979",1,{"document":114,"highlight":132,"highlights":149,"text_match":107,"text_match_info":159},{"cat_link":115,"category":116,"comment_count":53,"id":117,"is_sticky":53,"permalink":118,"post_author":56,"post_content":119,"post_date":120,"post_excerpt":121,"post_id":117,"post_modified":122,"post_thumbnail":123,"post_thumbnail_html":124,"post_title":125,"post_type":64,"sort_by_date":126,"tag_links":127,"tags":131},[50],[52],"24037","http://radioblackout.org/2014/07/palestina-ritrovati-i-corpi-dei-3-coloni-israele-bombarda-gaza/","Aveva solo 16 anni Yousef Abu Zagha, il ragazzo palestinese ucciso questa mattina nel campo di Jenin durante un raid dell'esercito israeliano. Per il portavoce del governo d'Israele invece era un miliziano di Hamas, armato di bomba. Oggi si terrà anche il suo funerale, oltre a quello dei 3 giovani coloni Naftali Frenkel, Gilad Sha'ar e Eyal Yifrah i cui corpi sono stati ritrovati ieri. Ma sui media occidentali a fare notizia è solo la morte degli israeliani, percepiti e rappresentati per precisi interessi come più vicini a noi...\r\nIn queste due settimane i raid israeliani non si sono contrati, centinaia le persone arrestate, più di dieci i morti ma le vite pesano differentemente in quella parte di mondo a seconda che si è israeliani o palestinesi.\r\nNella notte ci sono stati 34 raid aerei israeliani (assieme ad alcuni feriti), a Khan Yunis e Rafah. A Hebron è stata demolita la casa di uno dei sospetti rapitori dei ragazzi ebrei trovati morti. Israele ha rinviato la comunicazione ufficiale sulle sue prossime mosse a dopo il funerale dei 3 coloni uccisi e in molti temono una nuova violentissima invasiuone militare di Gaza, dove si trova la dirigenza di Hamas, accusata ieri esplicitamente da NEthanyau di essere la responsabile delle tre morti.\r\nIl movimento islamico che governa la striscia ha per ora risposto che una nuova invasione isaraeliana della Striscia \"aprirà le porte dell'inferno\" per Israele...\r\nDalla Cisgiordania, un colllegamento e alcune considerazioni con Michele Giorgio, inviato del Manifesto\r\nmich_giorgio_pal","1 Luglio 2014","","2014-07-21 14:09:25","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/07/shati-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/07/shati-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/07/shati-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/07/shati.jpg 592w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Palestina: ritrovati i corpi dei 3 coloni, Israele bombarda Gaza",1404214423,[69,128,129,130],"http://radioblackout.org/tag/gaza/","http://radioblackout.org/tag/israele/","http://radioblackout.org/tag/palestina/",[40,24,18,15],{"post_content":133,"post_title":137,"tags":140},{"matched_tokens":134,"snippet":135,"value":136},[40],"a quello dei 3 giovani \u003Cmark>coloni\u003C/mark> Naftali Frenkel, Gilad Sha'ar e","Aveva solo 16 anni Yousef Abu Zagha, il ragazzo palestinese ucciso questa mattina nel campo di Jenin durante un raid dell'esercito israeliano. 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All'inizio di maggio, quando i militari hanno raso al suolo la maggior parte di Khilet Al-Dabe, era la più grande demolizione nell'area fino ad oggi. Ora, una nuova direttiva militare minaccia di accelerare la distruzione di una dozzina di altri villaggi.\r\n\r\nLa scorsa settimana, l’Ufficio di Pianificazione Centrale dell’Amministrazione Civile – l’organismo militare israeliano responsabile del rilascio dei permessi di costruzione nei territori palestinesi occupati – ha adottato una politica che richiede che tutte le richieste di costruzione palestinesi in sospeso a Masafer Yatta siano automaticamente respinte. La direttiva cita le esigenze militari come giustificazione e si riferisce specificamente alla Zona di tiro 918, l’area che comprende 12 dei 20 villaggi di Masafer Yatta, e che Israele ha dichiarato come zona militare chiusa nei primi anni ’80 al fine di spostare con la forza i suoi residenti palestinesi.\r\n\r\nLa nuova direttiva si basa sull’uso di Israele delle zone di fuoco militari come pretesto per l’espropriazione della terra e l’espansione degli insediamenti. Mentre i palestinesi in precedenza potevano presentare piani di costruzione che almeno temporaneamente congelavano gli ordini di demolizione durante la revisione, un regolamento militare del 2021 ha prima bloccato l’elaborazione di tali richieste senza “l’approvazione del comandante militare”. La nuova direttiva ora si rivolge a decine di domande in sospeso presentate prima di questo cambiamento.\r\n\r\nLa mossa di accelerare le demolizioni si allinea con il più ampio programma di del ministro delle Finanze Bezalel Smotrich. Il ministro di estrema destra, a cui è stato consegnato il controllo di fatto dell’amministrazione civile da Netanyahu nel 2022, ha consolidato il controllo sulle politiche di costruzione della Cisgiordania installando alleati in posizioni chiave, in pratica, mentre l’esercito ha dichiarato circa 1 milione di dunam – un quinto della Cisgiordania – come zone di tiro, l’80% di quel territorio rimane inutilizzato per scopi militari.\r\n\r\nNel frattempo, sul terreno, l’assalto burocratico di Israele coincide con l’escalation della violenza dei coloni. che molestano le famiglie rimanenti e saccheggiano i loro possedimenti,a Masafer Yatta, gli attacchi dei coloni sono continuati senza sosta, mentre Israele pianifica la prossima annessione della Cisgiordania.\r\n\r\nNe parliamo con una compagna che si trova nella zona di Masafer Yatta. \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/INFO-07072025-CISGIORDANIA.mp3\"][/audio]","7 Luglio 2025","A Masafer Yatta nuove direttive incrementano le espulsioni di palestinesi.","2025-07-07 15:07:06","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/INFO-07072025-CISGIORDANIA-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"176\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/INFO-07072025-CISGIORDANIA-300x176.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/INFO-07072025-CISGIORDANIA-300x176.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/INFO-07072025-CISGIORDANIA-1024x602.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/INFO-07072025-CISGIORDANIA-768x452.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/INFO-07072025-CISGIORDANIA-1536x904.jpg 1536w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/INFO-07072025-CISGIORDANIA-2048x1205.jpg 2048w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","ISRAELE ACCELERA LA PULIZIA ETNICA IN CISGIORDANIA .",1751900826,[175,69,176,177],"http://radioblackout.org/tag/cisgiordania/","http://radioblackout.org/tag/masafer-yatta/","http://radioblackout.org/tag/occupazione-israeliana/",[26,40,179,180],"Masafer Yatta","Occupazione Israeliana",{"post_content":182,"tags":186},{"matched_tokens":183,"snippet":184,"value":185},[40],"mesi, le forze e i \u003Cmark>coloni\u003C/mark> israeliani hanno intensificato gli sforzi","Negli ultimi mesi, le forze e i \u003Cmark>coloni\u003C/mark> israeliani hanno intensificato gli sforzi per espellere circa 2.500 palestinesi che vivono in un gruppo di villaggi nella regione meridionale della Cisgiordania di Masafer Yatta. 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L’operazione «Muro di ferro» è iniziata ormai 81 giorni fa e ha portato allo svuotamento di intere comunità, dai campi di Jenin e Tulkarem a quelli di Nablus e Tubas. Solo a Jenin sono 600 le case distrutte, 3.200 quelle danneggiate. Prosegue l’operazione anche a Tulkarem: i soldati israeliani hanno fatto irruzione in diverse abitazioni e cacciato gli abitanti (gli è stata «concessa» al massimo un’ora per raccogliere qualche effetto personale), mentre i bulldozer militari procedevano con altre demolizioni di negozi e strade. Aumentano le violenze dei coloni nei confronti dei palestinesi in tutta la Cisgiordania , in sole due settimane l'esercito israeliano ha ucciso nove palestinesi , tra cui due bambini, e ferito almeno 130 persone. Sono state distrutte centinaia di abitazioni e strutture a causa della mancanza dei permessi edilizi emessi da Israele,che sono quasi impossibili da ottenere. Questa situazione ha provocato lo spostamento forzato di migliaia di persone e le violenze contro i palestinesi condotte dai coloni in coordinamento con l'esercito si stanno estendendo in gran parte del territorio della Cisgiordania. Lo scopo ormai apertamente dichiarato è di creare le premesse per un annessione ,obiettivo perseguito da sempre dai sionisti messianici che ora hanno il pieno sostegno dell'amministrazione americana ,il nuovo ambasciatore statunitense in Israele ,Mike Huckabee è un fervente sostenitore del presunto diritto di Israele ad annettersi la Cisgiordania .\r\n\r\n\r\nNe parliamo con una attivista italiana che si trova nella zona di Masafer Yatta ,a sud di Hebron che ci descrive la situazione .\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/INFO-14042025-CISGIORDANIA.mp3\"][/audio]","14 Aprile 2025","Cisgiordania aggiornamenti da Masafer Yatta","2025-04-14 20:05:30","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/INFO-14042025-CISGIORDANIA-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/INFO-14042025-CISGIORDANIA-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/INFO-14042025-CISGIORDANIA-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/INFO-14042025-CISGIORDANIA-768x512.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/INFO-14042025-CISGIORDANIA.jpg 1024w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","CISGIORDANIA CONTINUANO LE DEMOLIZIONI E IL FURTO DI TERRITORI PALESTINESI .",1744661130,[175,69,220,221,176,130],"http://radioblackout.org/tag/demolizioni/","http://radioblackout.org/tag/insediamenti/",[26,40,223,224,179,15],"demolizioni","INSEDIAMENTI",{"post_content":226,"tags":231},{"matched_tokens":227,"snippet":229,"value":230},[228],"coloni ","strade. 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Le servitù militari che in base a trattati segreti hanno concesso pezzi di territorio italiano agli Stati Uniti contribuiscono all'opacità del sistema, sono stoccate nelle basi americani che godono di extraterritorialità armi di enorme potenza distruttiva che non sono controllate dalle autorità italiane.\r\n\r\nhttps://open.spotify.com/episode/5fs0jgcJAyKEM6vUeH4ml0?si=f3tfovaAS4uxm_CGzI9MYQ\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/BASTIONI-01052025-TOMBOLA-COMALA.mp3\"][/audio]\r\n\r\nPer ascoltare gli episodi precedenti dell'Escalation bellica in corso si trovano qui:\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n ",[419],{"field":105,"matched_tokens":420,"snippet":416,"value":417},[40],578730123365187700,{"best_field_score":423,"best_field_weight":355,"fields_matched":112,"num_tokens_dropped":53,"score":424,"tokens_matched":112,"typo_prefix_score":53},"1108091338752","578730123365187697",{"document":426,"highlight":444,"highlights":449,"text_match":421,"text_match_info":452},{"comment_count":53,"id":427,"is_sticky":53,"permalink":428,"podcastfilter":429,"post_author":431,"post_content":432,"post_date":433,"post_excerpt":121,"post_id":427,"post_modified":434,"post_thumbnail":435,"post_title":436,"post_type":408,"sort_by_date":437,"tag_links":438,"tags":441},"96647","http://radioblackout.org/podcast/metix-flow-21-marzo-2025/",[430],"metix flow","metrixflow","Puntata dedicata a tre temi:\r\n\r\nIl primo è lo sgombero di una palazzina in Via Monginevro 46 avvenuto martedì scorso. Si trattava dell'ultima occupazione abitativa di zona San Paolo. Un altro tassello di città è stata regalata alla speculazione edilizia nella nostra città. E' stato uno sgombero di quelli definiti soft, perchè realizzato con piccoli e subdoli passaggi nel giro di diverse settimane.\r\n\r\nAbbiamo poi parlato di come Airbnb e Booking.com siano complici della messa a valore dei territori sottratti ai Palestinesi da parte dei coloni israeliani in Cisgiordania. Per farlo abbiamo letto degli estratti di un articolo del Guardian tradotto su gabrioxpalestina.noblogs.org.\r\n\r\nhttps://gabrioxpalestina.noblogs.org/articoli/\r\n\r\nInfine abbiamo parlato della riapertura del CPR di Torino prevista per lunedì prossimo.\r\n\r\nSappiamo già da tempo che l'ente gestore sarà la Cooperativa Sociale Sanitalia. Grazie ad un'inchiesta di Altraeconomia si preannuncia una gestione piena di....\"sorprese\"....\r\n\r\nhttps://altreconomia.it/riapre-il-cpr-di-torino-ecco-tutte-le-promesse-del-nuovo-ente-gestore-sanitalia/\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/metix-flow-21-marzo-2025.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","23 Marzo 2025","2025-03-23 18:57:12","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/zapa296-3-200x110.jpg","Metix Flow - 21 marzo 2025",1742756232,[175,439,440],"http://radioblackout.org/tag/cpr/","http://radioblackout.org/tag/occupazioni/",[26,442,443],"cpr","occupazioni",{"post_content":445},{"matched_tokens":446,"snippet":447,"value":448},[40],"ai Palestinesi da parte dei \u003Cmark>coloni\u003C/mark> israeliani in Cisgiordania. Per farlo","Puntata dedicata a tre temi:\r\n\r\nIl primo è lo sgombero di una palazzina in Via Monginevro 46 avvenuto martedì scorso. Si trattava dell'ultima occupazione abitativa di zona San Paolo. 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Nel 1948, con la nascita dello Stato di Israele, iniziò anche su questa zona della Palestina storica un periodo ininterrotto di controllo dell'esercito israeliano e di occupazione della terra da parte dei coloni.\r\nNelle ultime settimane, da quando quella che viene chiamata tregua è in corso, gli attacchi in Cisgiordania sono persino aumentati, con l'invio costante di tank e con demolizioni di centinaia di case soprattutto nella zona del campo profughi di Jenin.\r\n\r\nAi microfoni di Blackout ne parliamo con Samira, ricercatrice italo-palestinese:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/macsumac24feb25.mp3\"][/audio]","26 Febbraio 2025","2025-02-26 16:47:35","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/insediamenti-cisgiordania-200x110.jpg","Macerie su Macerie - PODCAST 24/02/25 - Obiettivo primo: annessione della Cisgiordania",1740570945,[],[],{"post_content":468},{"matched_tokens":469,"snippet":470,"value":471},[40],"della terra da parte dei \u003Cmark>coloni\u003C/mark>.\r\nNelle ultime settimane, da quando","La Cisgiordania è la regione situata a ovest del fiume Giordano. 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L’operaio metalmeccanico era dipendente di una ditta d’appalto. La reazione immediata dei lavoratori metalmeccanici delle Riparazioni Navali del Porto di Genova è stata quella di fare sciopero subito sino a fine giornata e poi di replicare, il giorno dopo, con 8 ore di sciopero e un presidio davanti al Varco delle Grazie in piazza Cavour a partire dalle ore 8. Stefano ha sottolineato che \"la lotta si rende necessaria ed anzi va ampliata per coinvolgere le istituzioni, la politica e la città tutta ad interessarsi ed agire concretamente su un tema, quello su salute e sicurezza sul lavoro che, come dimostra l’odierna tragedia, è ben lontano dall’essere risolto Il drammatico infortunio sul lavoro. Vi è la necessità di intervenire per rinforzare gli organici degli ispettori ed aumentare la frequenza dei controlli nei cantieri per prevenire gli infortuni e garantire la regolare applicazione delle norme sulla sicurezza. Dobbiamo però sottolineare come il drammatico infortunio riguardi un lavoratore di una azienda in appalto edile, l’ennesimo caso, che richiama a quanto la liberalizzazione del sistema degli appalti e dei subappalti voluta dall’attuale governo in particolare nel settore edile, sia costante fonte di irregolarità, precarietà, infiltrazioni malavitose e violazione delle norme sulla sicurezza. Dobbiamo fermare la catena di infortuni con concretezza, il tempo dei discorsi è finito, perseguiremo il bisogno di verità su quanto successo anche con la mobilitazione.\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/F_m_11_02_Stefano-Bonazzi-segretario-FIOM-Genova-su-decesso-riparatore-al-porto-di-genova.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl secondo argomento della puntata è stato quello dell' inasprimento del clima repressivo e fascista del nostro Paese. Abbiamo avuto ospiti al telefono Pietro e Adam del collettivo Ferrara per la Palestina per farci raccontare la vicenda che li ha visti coinvolti come realtà promotrice di un progetto scolastico indirizzato ad una classe di un istituto di scuola secondaria di primo grado e delle reazioni scaturitene. Si trattava di un momento di sensibilizzazione al tema dei diritti umani, alla scoperta del popolo palestinese e un approfondimento sullo stato di crisi umanitaria da loro vissuta, che comprendeva anche la proiezione di un documentario. A seguito di questa attività svolta, la dirigente scolastica dell'istituto, è stata subissata da chiamate e pressioni da parte dell'ufficio scolastico provinciale che richiedevano spiegazioni e pretendevano \"l'imparzialità\" nel trattare questi avvenimenti, grazie alla presenza di un \"corso riparatore\" da far tenere a rappresentanti di Israele. Queste pressioni hanno raggiunto il loro apice con le minacce di ritorsioni nei confronti della dirigente e con le telefonate dall'ufficio scolastico provinciale fatte con la presenza telefonica del Ministro dell'Istruzione e del Merito Valditara. Il corso riparatorio non si poteva fermare, ed è stato fatto da Unione Associazioni Italia-Israele che alla stessa classe di cui sopra ha eposto teorie quali l'inesistenza di un popolo palestinese vero e proprio, piuttosto che non è vero che Israele ha bombardato la striscia di Gaza e che i coloni prima del 7 ottobre 2024 accompagnavano amorevolmente i feriti palestinesi negli ospedali israeliani. I nostri ospiti oltre ad illustrarci nel dettaglio i contenuti usciti da questo secondo incontro, ci hanno restituito le implicazioni su ciò che è stato detto e soprattutto, l'opinione finale degli studenti dopo questo infarcimento di fake news perpetrate da un abuso di ufficio.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/F_m_11_02_Pietro-e-Adam-Ferrara-per-la-Palestina-su-corso-riparatore-imposto-da-Valditara.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl terzo approfondimento della serata lo abbiamo fatto in compagnia telefonica di Marcello Pini Coordinatore SiCobas Modena, per commentare insieme il grosso incidente esplosivo avvenuto a Reggio Emilia nella notte tra il 10 e l'11 Febbraio in uno stabilimento dell'Inalca, industria specializzata nella macellazione e nella lavorazione delle carni ad uso alimentare. Seppure sulle dinamiche dell'incidente paiono esserci fumi spessi come quelli stessi che ha sollevato bruciando dopo l'esplosione la sede, abbiamo colto l'occasione per parlare con chi da anni si occupa a livello vertenziale e non di quel settore e che quindi ha potuto delinearci un quadro sulle strutture di potere di questo mondo, oltre alle ingiustizie subite da chi ci lavora. Interessante a tal riguardo l'inedita solidarietà che si è riuscita a creare in quei territori, tra sindacato di base e movimenti animalisti e antispecisti, aspetto tra i diversi trattati in questa intervista.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/F_m_11_02_Marcello-Pini-Coord-SiCobas-Modena-su-esplosione-stabilimento-Inalca-a-Reggio-Emilia.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n ","12 Febbraio 2025","2025-02-12 23:27:29","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/valdi-200x110.jpg","frittura mista|radio fabbrica 11/02/2025",1739402849,[490],"http://radioblackout.org/tag/frittura-mista-radio-fabbrica/",[492],"frittura mista radio fabbrica",{"post_content":494},{"matched_tokens":495,"snippet":496,"value":497},[40],"di Gaza e che i \u003Cmark>coloni\u003C/mark> prima del 7 ottobre 2024","Il primo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Stefano Bonazzi segretario generale Fiom Genova in merito all’infortunio mortale che si è verificato mercoledì 5 febbraio presso l’Ente Bacini delle Riparazioni Navali del Porto di Genova. 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Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming.\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/2025-01-24-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nCrisi climatica e azione diretta\r\nStrumenti di ricerca, misurazione, analisi e lotta\r\nChe sia in atto un cambiamento climatico con un’accelerazione senza precedenti, da quando il pianeta è abitato da forme di vita strutturate in comunità è un dato ormai privo di dimostrazioni opposte. Le estese analisi e i risultati cui è pervenuto il lungo lavoro della comunità climatologica portano a una conclusione unica: il clima sta cambiando a una velocità tale per cui le forme di vita vegetali e animali (inclusa quella umana) vengono poste in seria difficoltà di adattamento. 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Muri invisibili ma concreti segmentano le città, separando chi può accedere liberamente nelle aree più pregiate e chi deve esserne tenuto fuori.\r\nCon le zone rosse e il daspo urbano il ministro dell’Interno ha arricchito la cassetta degli attrezzi della polizia di nuovi strumenti, che le forze del disordine statale possono utilizzare senza neppure scomodare un magistrato.\r\nLa stretta securitaria, collaudata inizialmente a Bologna e Firenze, a dicembre si è estesa a Milano e Napoli, e con l’anno nuovo ha investito Roma, dove la morsa poliziesca durante il giubileo è imponente. A Torino il sindaco annuncia un approccio più “morbido”: niente zone rosse ma aree a “sorveglianza rinforzata”, come a Roma. Difficile cogliere le sfumature di fronte alla declinazione sabauda delle direttive governative. Intanto, dal 27 gennaio al 30 aprile, saranno zone rosse Porta Nuova, San Salvario, Torino centro, Aurora e Barriera di Milano.\r\nNei fatti le forze di polizia possono allontanare con la forza chiunque, assuma “atteggiamenti aggressivi, minacciosi o insistentemente molesti”. Va da se che gli “atteggiamenti” non sono atti e, quindi gli uomini e le donne in divisa mandano via le persone il cui modo di stare in strada sia considerato, a loro arbitrio, indesiderabile.\r\n\r\nStati Uniti. Una corte di miliardari e l’America profonda\r\nDonald Trump si è insediato lunedì. I sostenitori che quattro anni fa avevano fatto irruzione a Capitol Hill, in questo 20 gennaio hanno sostato composti all’esterno. L’imperatore li ha arringati firmando immediatamente la grazia per i golpisti condannati, deportazioni di massa dei clandestini che vivono negli States, la fine della guerra e il ritorno dell’età dell’oro. La propaganda elettorale di The Donald non finirà mai: è la sua escape strategy di fronte al possibile fallimento di alcuni obiettivi, dei quali potrà imputare le forze oscure che minacciano l’America.\r\nMantiene subito alcune promesse. Appena insediato Trump ha firmato una serie di misure e di ordini esecutivi.\r\nQuesti gli i principali ordini esecutivi firmati dal neopresidente:\r\n- Uscita degli Stati Uniti dall'accordo di Parigi sul clima.\r\n- Stop al lavoro da casa per i dipendenti federali.\r\n- Revocato l'ordine esecutivo di Joe Biden che fissa il target del 50% delle vendite di nuovi veicoli elettrici entro il 2030\r\n- Revocato l'ordine esecutivo di Joe Biden sull'intelligenza artificiale, mossa che spiana la strada al business miliardario del settore, eliminando i già scarsi guard-rail previsti.\r\n- Dichiarata l'emergenza nazionale al confine sud degli Stati Uniti.\r\n- Fine dello ius soli, il diritto di cittadinanza per nascita stabilito dalla Costituzione americana.\r\n- Gli Usa escono dall'Organizzazione mondiale della Sanità\r\n- Revocate le sanzioni sui coloni israeliani in Cisgiordania.\r\nIl presidente che si è insediato il 20 gennaio è molto più forte di quello che prese il potere nel 2016: allora era un outsider inviso alla maggioranza del suo partito, oggi è il cavallo vincente, che ha conquistato il Gop riuscendo a mettere insieme le anime sparse della destra statunitense.\r\nTrump, si è esibito accanto ad una manciata di suoi pari: i miliardari che affollano la sua corte e hanno in mano il vero potere, quello dei social media, il cui controllo è cruciale nella costruzione del consenso. \r\nSul tappeto numerose domande: quanto reggerà il suo blocco sociale, specie quello della Rust Belt, che tanto contribuì al suo precedente successo?\r\nL’unica europea alla sua corte era Giorgia Meloni, che tenta di accreditarsi come ponte tra l’America Trumpiana e un’Europa schiacciata dal ricatto del Friend Shoring imposto in questi anni e cardine delle politiche protezioniste statunitensi.\r\nA Davos Trump ha dettato le regole all’Europa, prima tra tutte un investimento del 5% del Pil in spese militari.\r\nIl programma di Trump è spaventoso. Se riuscirà o meno a realizzarlo dipenderà dalla forza dei movimenti di opposizione che lunedì hanno riempito le piazze di Washington e di tutti gli Stati Uniti con la People March e di tutti coloro che, con tenacia, si battono contro il nuovo imperatore.\r\nNe abbiamo parlato con Robertino Barbieri\r\n\r\nRivolta al CPR di Gradisca\r\nSono giorni di rivolta dentro alle mura del carcere per migranti di Gradisca d’Isonzo, il Cpr in Friuli Venezia-Giulia al confine con la Slovenia, dove sono stipate in vere e proprie gabbie decine di persone.\r\nNegli ultimi dieci giorni, ogni notte, ci sono state proteste, incendi e scontri con le forze dell’ordine. Nonostante cariche, manganellate, pestaggi, spray al peperoncino e lacrimogeni i migranti continuano a lottare contro le condizioni inumane a cui sono sottoposti e l’assenza di informazioni sul proprio destino. Rinchiusi in una prigione per senza documenti potrebbero essere deportati in qualsiasi momento o passarvi un anno e mezzo, prima di essere liberati con un foglio di via.\r\nGiovedì 16 gennaio un recluso è caduto dal tetto della struttura nel tentativo di allontanarsi dal Cpr e far disperdere le proprie tracce. Nella caduta si è fratturato gravemente gli arti ed è stato trasportato in elisoccorso in ospedale. Il clima si è fatto più incandescente la sera di domenica 19 gennaio, quando anche un migrante di origine maghrebina è scivolato dal tetto. Fortunatamente, le ferite riportate non sono state gravi. É frequente che chi tenta la fuga saltando le mura alte dell’ex caserma Polonio si ferisca anche in modo serio. Una decina di anni fa un migrante, finito in coma in seguito alla caduta, perse la vita dopo mesi di agonia in ospedale.\r\nLunedì 20 gennaio un gruppo di una trentina di persone è salito sul tetto dell'ex caserma Polonio, causando ingenti danni agli impianti idraulici ed elettrici e praticando sette varchi nella struttura. Non ci sono stati, diversamente da altre volte, tentativi di fuga. Il giorno successivo è stata incendiata la zona rossa e sono stati creati dei varchi nel plexiglass che delimita le “vasche” che dividono le camerate. La zona rossa, una delle tre in cui è divisa la prigione di Gradisca, è completamente inagibile, così come alcune aree comuni.\r\nMercoledì 22 sono iniziati arresti e deportazioni punitive. Otto migranti sono stati espulsi in Marocco, altri cinquanta, in parte sono stati arrestati, in parte sono stati trasferiti nel CPR di Trapani.\r\nNe abbiamo parlato con Raffaele, un compagno da sempre in prima fila nelle lotte contro i Cpr\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nVenerdì 31 gennaio\r\nCrisi climatica e azione diretta\r\nStrumenti di ricerca, misurazione, analisi e lotta\r\nore 21 alla FAT\r\ncorso Palermo 46 Torino\r\nInterverrà il fisico Andrea Merlone, Dirigente di ricerca all’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (INRiM) e ricercatore associato all’Istituto di Scienze Polari del CNR.\r\n\r\nGiovedì 20 febbraio\r\nore 21 alla FAT\r\ncorso Palermo 46\r\nEnzo Papa, traduttore e curatore dell’edizione italiana, presenta il libro di Volin\r\n“La rivoluzione sconosciuta. 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Potendo disporre di documenti e testimonianze di prima mano, Volin descrive, dal punto di vista anarchico – con lucidità e con rara finezza d’analisi -, tutto il processo del movimento rivoluzionario russo, dalla nascita dei Soviet all’annientamento del movimento anarchico da parte dello stalinismo passando per l’ascesa al potere dei bolscevichi, la rivolta dei marinai di Kronstadt o ancora l’epopea insurrezionale di Nestor Machno.\r\n\r\nA-Distro e SeriRiot\r\nogni mercoledì\r\ndalle 18 alle 20\r\nin corso Palermo 46\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro\r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!\r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20,30\r\nper info scrivete a fai_torino@autistici.org\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFB\r\n@senzafrontiere.to/\r\n\r\nTelegram\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter mandando una mail ad: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","29 Gennaio 2025","2025-01-29 14:01:50","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/repressione-viola-200x110.jpg","Anarres del 24 gennaio. 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Adattamento fisico, chimico, biologico, sociale e migratorio sono a rischio, sottoposti a forzanti indotte dalla produzione industriale, alimentare e trasportistica sempre più energivora. (…)\r\nUn problema di origine capitalista non può avere una soluzione capitalista.\r\nIl riscaldamento globale e la sua accelerazione sono causati principalmente dalle emissioni collegate alle attività umane: industriali, di trasporto e alimentari.\r\nCon Andrea Merlone, Dirigente di ricerca all’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (INRiM) e ricercatore associato all’Istituto di Scienze Polari del CNR, abbiamo anticipato alcuni dei temi di cui parleremo venerdì 31 gennaio alle 21 alla FAT\r\n\r\nZone rosse ed aree a sorveglianza rinforzata\r\nIl governo sperimenta nuovi meccanismi di esclusione e controllo degli indesiderabili. Muri invisibili ma concreti segmentano le città, separando chi può accedere liberamente nelle aree più pregiate e chi deve esserne tenuto fuori.\r\nCon le zone rosse e il daspo urbano il ministro dell’Interno ha arricchito la cassetta degli attrezzi della polizia di nuovi strumenti, che le forze del disordine statale possono utilizzare senza neppure scomodare un magistrato.\r\nLa stretta securitaria, collaudata inizialmente a Bologna e Firenze, a dicembre si è estesa a Milano e Napoli, e con l’anno nuovo ha investito Roma, dove la morsa poliziesca durante il giubileo è imponente. A Torino il sindaco annuncia un approccio più “morbido”: niente zone rosse ma aree a “sorveglianza rinforzata”, come a Roma. Difficile cogliere le sfumature di fronte alla declinazione sabauda delle direttive governative. Intanto, dal 27 gennaio al 30 aprile, saranno zone rosse Porta Nuova, San Salvario, Torino centro, Aurora e Barriera di Milano.\r\nNei fatti le forze di polizia possono allontanare con la forza chiunque, assuma “atteggiamenti aggressivi, minacciosi o insistentemente molesti”. Va da se che gli “atteggiamenti” non sono atti e, quindi gli uomini e le donne in divisa mandano via le persone il cui modo di stare in strada sia considerato, a loro arbitrio, indesiderabile.\r\n\r\nStati Uniti. Una corte di miliardari e l’America profonda\r\nDonald Trump si è insediato lunedì. I sostenitori che quattro anni fa avevano fatto irruzione a Capitol Hill, in questo 20 gennaio hanno sostato composti all’esterno. L’imperatore li ha arringati firmando immediatamente la grazia per i golpisti condannati, deportazioni di massa dei clandestini che vivono negli States, la fine della guerra e il ritorno dell’età dell’oro. La propaganda elettorale di The Donald non finirà mai: è la sua escape strategy di fronte al possibile fallimento di alcuni obiettivi, dei quali potrà imputare le forze oscure che minacciano l’America.\r\nMantiene subito alcune promesse. Appena insediato Trump ha firmato una serie di misure e di ordini esecutivi.\r\nQuesti gli i principali ordini esecutivi firmati dal neopresidente:\r\n- Uscita degli Stati Uniti dall'accordo di Parigi sul clima.\r\n- Stop al lavoro da casa per i dipendenti federali.\r\n- Revocato l'ordine esecutivo di Joe Biden che fissa il target del 50% delle vendite di nuovi veicoli elettrici entro il 2030\r\n- Revocato l'ordine esecutivo di Joe Biden sull'intelligenza artificiale, mossa che spiana la strada al business miliardario del settore, eliminando i già scarsi guard-rail previsti.\r\n- Dichiarata l'emergenza nazionale al confine sud degli Stati Uniti.\r\n- Fine dello ius soli, il diritto di cittadinanza per nascita stabilito dalla Costituzione americana.\r\n- Gli Usa escono dall'Organizzazione mondiale della Sanità\r\n- Revocate le sanzioni sui \u003Cmark>coloni\u003C/mark> israeliani in Cisgiordania.\r\nIl presidente che si è insediato il 20 gennaio è molto più forte di quello che prese il potere nel 2016: allora era un outsider inviso alla maggioranza del suo partito, oggi è il cavallo vincente, che ha conquistato il Gop riuscendo a mettere insieme le anime sparse della destra statunitense.\r\nTrump, si è esibito accanto ad una manciata di suoi pari: i miliardari che affollano la sua corte e hanno in mano il vero potere, quello dei social media, il cui controllo è cruciale nella costruzione del consenso. \r\nSul tappeto numerose domande: quanto reggerà il suo blocco sociale, specie quello della Rust Belt, che tanto contribuì al suo precedente successo?\r\nL’unica europea alla sua corte era Giorgia Meloni, che tenta di accreditarsi come ponte tra l’America Trumpiana e un’Europa schiacciata dal ricatto del Friend Shoring imposto in questi anni e cardine delle politiche protezioniste statunitensi.\r\nA Davos Trump ha dettato le regole all’Europa, prima tra tutte un investimento del 5% del Pil in spese militari.\r\nIl programma di Trump è spaventoso. Se riuscirà o meno a realizzarlo dipenderà dalla forza dei movimenti di opposizione che lunedì hanno riempito le piazze di Washington e di tutti gli Stati Uniti con la People March e di tutti coloro che, con tenacia, si battono contro il nuovo imperatore.\r\nNe abbiamo parlato con Robertino Barbieri\r\n\r\nRivolta al CPR di Gradisca\r\nSono giorni di rivolta dentro alle mura del carcere per migranti di Gradisca d’Isonzo, il Cpr in Friuli Venezia-Giulia al confine con la Slovenia, dove sono stipate in vere e proprie gabbie decine di persone.\r\nNegli ultimi dieci giorni, ogni notte, ci sono state proteste, incendi e scontri con le forze dell’ordine. Nonostante cariche, manganellate, pestaggi, spray al peperoncino e lacrimogeni i migranti continuano a lottare contro le condizioni inumane a cui sono sottoposti e l’assenza di informazioni sul proprio destino. Rinchiusi in una prigione per senza documenti potrebbero essere deportati in qualsiasi momento o passarvi un anno e mezzo, prima di essere liberati con un foglio di via.\r\nGiovedì 16 gennaio un recluso è caduto dal tetto della struttura nel tentativo di allontanarsi dal Cpr e far disperdere le proprie tracce. Nella caduta si è fratturato gravemente gli arti ed è stato trasportato in elisoccorso in ospedale. Il clima si è fatto più incandescente la sera di domenica 19 gennaio, quando anche un migrante di origine maghrebina è scivolato dal tetto. Fortunatamente, le ferite riportate non sono state gravi. É frequente che chi tenta la fuga saltando le mura alte dell’ex caserma Polonio si ferisca anche in modo serio. Una decina di anni fa un migrante, finito in coma in seguito alla caduta, perse la vita dopo mesi di agonia in ospedale.\r\nLunedì 20 gennaio un gruppo di una trentina di persone è salito sul tetto dell'ex caserma Polonio, causando ingenti danni agli impianti idraulici ed elettrici e praticando sette varchi nella struttura. Non ci sono stati, diversamente da altre volte, tentativi di fuga. Il giorno successivo è stata incendiata la zona rossa e sono stati creati dei varchi nel plexiglass che delimita le “vasche” che dividono le camerate. La zona rossa, una delle tre in cui è divisa la prigione di Gradisca, è completamente inagibile, così come alcune aree comuni.\r\nMercoledì 22 sono iniziati arresti e deportazioni punitive. Otto migranti sono stati espulsi in Marocco, altri cinquanta, in parte sono stati arrestati, in parte sono stati trasferiti nel CPR di Trapani.\r\nNe abbiamo parlato con Raffaele, un compagno da sempre in prima fila nelle lotte contro i Cpr\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nVenerdì 31 gennaio\r\nCrisi climatica e azione diretta\r\nStrumenti di ricerca, misurazione, analisi e lotta\r\nore 21 alla FAT\r\ncorso Palermo 46 Torino\r\nInterverrà il fisico Andrea Merlone, Dirigente di ricerca all’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (INRiM) e ricercatore associato all’Istituto di Scienze Polari del CNR.\r\n\r\nGiovedì 20 febbraio\r\nore 21 alla FAT\r\ncorso Palermo 46\r\nEnzo Papa, traduttore e curatore dell’edizione italiana, presenta il libro di Volin\r\n“La rivoluzione sconosciuta. Il movimento anarchico nelle lotte per l’emancipazione sociale in Russia 1917-1921”\r\nIl teorico e rivoluzionario anarchico, Vsevolod Michajlovič Eichenbaum, detto Volin, racconta la storia della Rivoluzione russa dal 1825 al 1939, con i suoi due sommovimenti del 1905 e del 1917, che egli ha vissuto come militante attivamente impegnato negli eventi. Potendo disporre di documenti e testimonianze di prima mano, Volin descrive, dal punto di vista anarchico – con lucidità e con rara finezza d’analisi -, tutto il processo del movimento rivoluzionario russo, dalla nascita dei Soviet all’annientamento del movimento anarchico da parte dello stalinismo passando per l’ascesa al potere dei bolscevichi, la rivolta dei marinai di Kronstadt o ancora l’epopea insurrezionale di Nestor Machno.\r\n\r\nA-Distro e SeriRiot\r\nogni mercoledì\r\ndalle 18 alle 20\r\nin corso Palermo 46\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro\r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!\r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20,30\r\nper info scrivete a fai_torino@autistici.org\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFB\r\n@senzafrontiere.to/\r\n\r\nTelegram\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter mandando una mail ad: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org",[521],{"field":105,"matched_tokens":522,"snippet":518,"value":519},[40],{"best_field_score":423,"best_field_weight":355,"fields_matched":112,"num_tokens_dropped":53,"score":424,"tokens_matched":112,"typo_prefix_score":53},{"document":525,"highlight":538,"highlights":543,"text_match":421,"text_match_info":546},{"comment_count":53,"id":526,"is_sticky":53,"permalink":527,"podcastfilter":528,"post_author":529,"post_content":530,"post_date":531,"post_excerpt":121,"post_id":526,"post_modified":532,"post_thumbnail":533,"post_title":534,"post_type":408,"sort_by_date":535,"tag_links":536,"tags":537},"93982","http://radioblackout.org/podcast/02-12-24-info-dalla-cisgiordania/",[356],"ujamaa","[audio wav=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/blckout-1.wav\"][/audio]\r\n\r\nIn collegamento con una compagna che si trova in Cisgiordania che prova a raccontarci la quotidianita' di chi si scontra con gli occupanti israeliani e le forze militari sioniste. 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