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Un punto di riferimento e uno spazio di aggregazione che ha permesso di convogliare molte energie nella contrapposizione alla costruzione del Thyrrenian Link, emblema della colonizzazione energetica sul territorio sardo in quanto infrastruttura utile all'esportazione di energia prodotta sull'isola, causa di devastazione ambientale dovuta all'assalto di impianti eolici e fotovoltaici, nonostante il fabbisogno energetico dell'isola sia ampiamente soddisfatto.\r\n\r\nLo sgombero è avvenuto a seguito di due esposti prodotti da Terna e presentati alla Procura dove veniva dichiarato che a causa del presidio i lavori non potessero procedere.\r\n\r\nAbbiamo sentito ai nostri microfoni Roberto, abitante della zona e parte attiva del presidio che ci racconta i prossimi appuntamenti come quello che si terrà il 4-5-6 dicembre contro gli espropri previsti su altri terreni di Su Padru, nel frattempo gli attivisti si stanno riorganizzando intorno a un altro presidio sempre nei pressi del cantiere dal nome Sa Baracca De Su Padru.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/Sgombero-selargius-2024_11_21_2024.11.21-10.00.00-escopost.mp3\"][/audio]\r\n\r\nPer approfondire invitiamo a rimanere sintonizzati per l'uscita del podcast Controvento: Alla scoperta della speculazione energetica in Sardegna, tra falsi miti e proteste popolari. Controvento è un viaggio all’interno dei comitati che stanno animando la lotta popolare contro i maxi progetti eolici e fotovoltaici in Sardegna.\r\n\r\n\r\nUn podcast a puntate in onda su Radio Blackout il sabato mattina alle 10.30, una produzione in collaborazione con Radio Onda D'Urto.\r\n\r\nLe testimonianze sono state registrate durante un viaggio alla scoperta della speculazione energetica in Sardegna tra ottobre e novembre 2024, raccolte da Radio Onda d’Urto, Radio Blackout e dal progetto di inchiesta Confluenza ospitato su Infoaut.","21 Novembre 2024","2024-11-22 14:08:36","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/photo_5906761191412319803_y-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"241\" height=\"300\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/photo_5906761191412319803_y-241x300.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/photo_5906761191412319803_y-241x300.jpg 241w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/photo_5906761191412319803_y-823x1024.jpg 823w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/photo_5906761191412319803_y-768x955.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/photo_5906761191412319803_y.jpg 1029w\" sizes=\"auto, (max-width: 241px) 100vw, 241px\" />","Sgomberato il presidio degli ulivi a Selargius ma la lotta va avanti",1732205898,[117,118,119,120,121],"http://radioblackout.org/tag/speculazione-energetica/","http://radioblackout.org/tag/a-foras/","http://radioblackout.org/tag/presidio/","http://radioblackout.org/tag/selargius/","http://radioblackout.org/tag/sgombero/",[123,124,125,126,127],"#speculazione energetica","a foras","presidio","selargius","sgombero",{"post_content":129},{"matched_tokens":130,"snippet":131,"value":132},[69],"del Thyrrenian Link, emblema della \u003Cmark>colonizzazione\u003C/mark> energetica sul territorio sardo in","Ieri mattina il presidio permanente che occupava i territori che saranno oggetto di cantierizzazione per la costruzione del cavidotto chiamato Thyrrenian Link a Selargius, vicino a Cagliari, è stato sgomberato alle prime luci dell'alba.\r\n\r\nSi ricorda la vicenda per la suggestiva iniziativa di rimpiantumazione degli ulivi sui terreni a seguito dell'intervento degli operai di quest'estate, un gesto di riappropriazione dei terreni e valorizzazione e cura del territorio che ha dato vita a un luogo importante per il movimento contro la speculazione energetica da fonti rinnovabili in Sardegna. 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In particolare quest'estate la cosiddetta \"rivolta degli ulivi\" contro il progetto del Tyrrhenian Link, infrastruttura che consiste in un elettrodotto sottomarino di Terna che vuole collegare la Sicilia con la Sardegna attraverso un doppio cavo sottomarino, creando un nuovo corridoio elettrico al centro del Mediterraneo, è diventata molto conosciuta per le forme e le pratiche adottate da chi si è mobilitato per opporsi all'esproprio di terreni e alla distruzione di interi campi di ulivi. Il coordinamento Gallura contro la speculazione eolica e fotovoltaica in Sardegna sottolinea l'importante partecipazione popolare alle iniziative a difesa del proprio territorio, un'attivazione rinata che viene spiegata attraverso cause più profonde e che riguardano una storia di colonizzazione interna e di territori destinati a essere zone di sacrificio.\r\n\r\nSi prospettano nuove iniziative e mobilitazioni per l'autunno delle quali abbiamo parlato con Maria Grazia del coordinamento Gallura\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/Sardegna-speculazione-energetica-2024_09_12_2024.09.12-09.00.00-escopost.mp3\"][/audio]","12 Settembre 2024","2024-09-12 14:22:37","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/HEADER-INMR-2024-07-10T001442.745-1024x681-1-200x110.png","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/HEADER-INMR-2024-07-10T001442.745-1024x681-1-300x200.png\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/HEADER-INMR-2024-07-10T001442.745-1024x681-1-300x200.png 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/HEADER-INMR-2024-07-10T001442.745-1024x681-1-768x511.png 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/HEADER-INMR-2024-07-10T001442.745-1024x681-1.png 1024w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","L'attivazione popolare in Sardegna contro la speculazione energetica si diffonde",1726150957,[156,157,158,159],"http://radioblackout.org/tag/energetica/","http://radioblackout.org/tag/sardegna/","http://radioblackout.org/tag/speculazione/","http://radioblackout.org/tag/transizione-ecologica/",[161,162,163,164],"energetica","sardegna","speculazione","transizione ecologica",{"post_content":166},{"matched_tokens":167,"snippet":168,"value":169},[69],"che riguardano una storia di \u003Cmark>colonizzazione\u003C/mark> interna e di territori destinati","Il tema della speculazione energetica e dello sfruttamento dei territori in nome di una falsa transizione ecologica è ciò che contraddistingue le numerose e diffuse mobilitazioni che sono avvenute in Sardegna negli ultimi tempi.\r\n\r\nAssemblee popolari, iniziative nei paesi, manifestazioni, presidi, proposte di leggi di iniziativa popolare che puntano al coinvolgimento delle amministrazioni affinché non diano autorizzazione a individuare aree idonee nei loro Comuni, sono alcuni esempi di ciò che sta accadendo in Sardegna. 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Prigioniera palestinese”, (Edizioni Q 2024), la testimonianza vivida e diretta del suo secondo periodo di detenzione nelle carceri israeliane, nel 1983, come prigioniera politica. Suaad è venuta in radio per presentare questo suo lavoro e, insieme a Sami, ha condiviso con noi diverse riflessioni a partire dalla sua esperienza diretta. Parliamo delle forme atroci che assume la repressione all’interno della colonizzazione israeliana (tra cui la tortura), ma anche delle forme di resistenza che prigionieri e prigioniere hanno spesso messo in campo per sopravvivere. La scrittura per Suaad è stata una di queste. 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In collegamento sui 105,250 LOUISA YOUSFI e YOUSSEF BOUSSOUMAH, militanti decoloniali attivi/e in Francia nei percorsi di solidarietà con la Palestina, nelle lotte del proletariato coloniale nelle metropoli francesi e contro le politiche razziste della Republique, in un dibattito aperto con gli studenti e le studentesse occupanti della facoltà.\r\n\r\nIl racconto e l'analisi della storia di oppressione del popolo palestinese fanno spesso riferimento all'identità di Israele come uno Stato coloniale, che impone il proprio dominio non solo attraverso la forza bruta, ma anche attraverso la narrazione e la rappresentazione dei palestinesi come soggetti inferiori, arretrati e sanguinari, in irriducibile contrasto con i valori liberali espressi da una società israeliana che si considera avamposto della civiltà occidentale in un Medioriente ostile, fanatico ed oscurantista. L'idea di colonizzazione non è tuttavia un fenomeno esclusivo di Israele, quanto la chiave di volta dell'imperialismo ed uno dei meccanismi gerarchici e di dominio su cui si sono storicamente costruite le società occidentali. Il colonialismo - e la società occidentale tutta - non sono però immaginabili senza categorie ontologiche che ne giustifichino l’esistenza: l’Occidente coloniale è incapace di definire sé stesso se non in opposizione ad un’alterità radicale, quella di un’umanità non bianca, arretrata e naturalmente gerarchicamente inferiore, sulla quale altrettanto naturalmente imporre un dominio. Quando sembrano docili ed innocui, i colonizzati sono considerati selvaggi, ridotti ad uno stadio primitivo dello sviluppo umano, da addomesticare, sfruttare e condurre per mano sulla via di un progresso che, invariabilmente, li relegherà tra gli ultimi. Quando invece si ribellano, quando rifiutano il ruolo di vittime della colonizzazione, agli occhi dell’Occidente diventano alieni sanguinari, qualcosa di antitetico ed incompatibile con i fondamenti stessi della civiltà occidentale, barbari in guerra con i valori sacri di un’identità da imporre con la violenza ai refrattari.\r\nQuesta descrizione della resistenza dei colonizzati e di chi si ribella ad un'oppressione secolare dà la cifra della risposta delle società coloniali alle insurrezioni che periodicamente si sviluppano tra gli insubordinati delle sue periferie coloniali. Dai giovani delle metropoli francesi, americane ed europee in rivolta contro gli omicidi della polizia al popolo palestinese, che fa della resistenza allo stato coloniale di Israele un elemento chiave delle propria identità nazionale. Ogni atto di rivolta, per l'Occidente, non può che essere il prodotto di una massa di barbari, abitanti insubordinati di un pianeta diverso che non possono essere ricondotti all'ordine se non con l'unico linguaggio che sono in grado di intendere, quello della violenza e dello sterminio. Qui la PUNTATA COMPLETA:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/puntata-completo.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nL'intervista con LOUISA YOUSFI, militante decoloniale ed autrice di «Restare Barbari», in cui discutiamo dei concetti di colonialità, della costruzione coloniale delle società occidentali e della relazione che lega le strategie di repressione ed integrazione repubblicana sul proletariato indigeno delle periferie francesi alla dominazione sionista sul popolo palestinese, con un occhio all'evoluzione attuale del quadro politico francese che vede il rischio di una deriva fascista contro cui organizzarsi per garantire la sopravvivenza stessa dei percorsi di lotta decoloniali e anticapitalisti.\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/LOUISA-YOUSFI.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nL'intervista con YOUSSEF BOUSSOUMAH, storico e militante dei percorsi di solidarietà con la Palestina, che traccia l'evoluzione delle lotte di sostegno alla resistenza Palestinese in Francia, della storia del progetto di dominazione israeliano e delle possibilità di resistenza ad un’architettura ideologica che giustifica e pone le condizioni per perpetuare l’oppressione dei propri soggetti colonizzati, dagli omicidi polizieschi nelle periferie francesi al genocidio del popolo Palestinese.\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/YOUSSEF-BOSSOUMAH.mp3\"][/audio]","17 Giugno 2024","2024-06-18 10:11:30","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/WhatsApp-Image-2024-06-13-at-19.23.16-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"300\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/WhatsApp-Image-2024-06-13-at-19.23.16-300x300.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/WhatsApp-Image-2024-06-13-at-19.23.16-300x300.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/WhatsApp-Image-2024-06-13-at-19.23.16-1024x1024.jpeg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/WhatsApp-Image-2024-06-13-at-19.23.16-150x150.jpeg 150w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/WhatsApp-Image-2024-06-13-at-19.23.16-768x768.jpeg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/WhatsApp-Image-2024-06-13-at-19.23.16-690x690.jpeg 690w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/WhatsApp-Image-2024-06-13-at-19.23.16-170x170.jpeg 170w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/WhatsApp-Image-2024-06-13-at-19.23.16.jpeg 1080w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","DALLA PALESTINA ALLE METROPOLI: LA SFIDA DECOLONIALE - LOUISA YOUSFI, YOUSSEF BOUSSOUMAH - SPECIALE INFO DA FISICA OCCUPATA PER LA PALESTINA",1718657997,[219,220,221,222,189],"http://radioblackout.org/tag/decoloniale/","http://radioblackout.org/tag/banlieue/","http://radioblackout.org/tag/decolonizzazione/","http://radioblackout.org/tag/francia/",[224,225,226,23,15],"#decoloniale","banlieue","decolonizzazione",{"post_content":228},{"matched_tokens":229,"snippet":230,"value":231},[69],"fanatico ed oscurantista. L'idea di \u003Cmark>colonizzazione\u003C/mark> non è tuttavia un fenomeno","In diretta con lo studio mobile di Radio Blackout dalla facoltà di Fisica occupata ormai da un mese in sostegno alla lotta di liberazione del popolo palestinese e contro il genocidio israeliano, una puntata speciale a cura della redazione informativa di Radio Blackout. In collegamento sui 105,250 LOUISA YOUSFI e YOUSSEF BOUSSOUMAH, militanti decoloniali attivi/e in Francia nei percorsi di solidarietà con la Palestina, nelle lotte del proletariato coloniale nelle metropoli francesi e contro le politiche razziste della Republique, in un dibattito aperto con gli studenti e le studentesse occupanti della facoltà.\r\n\r\nIl racconto e l'analisi della storia di oppressione del popolo palestinese fanno spesso riferimento all'identità di Israele come uno Stato coloniale, che impone il proprio dominio non solo attraverso la forza bruta, ma anche attraverso la narrazione e la rappresentazione dei palestinesi come soggetti inferiori, arretrati e sanguinari, in irriducibile contrasto con i valori liberali espressi da una società israeliana che si considera avamposto della civiltà occidentale in un Medioriente ostile, fanatico ed oscurantista. L'idea di \u003Cmark>colonizzazione\u003C/mark> non è tuttavia un fenomeno esclusivo di Israele, quanto la chiave di volta dell'imperialismo ed uno dei meccanismi gerarchici e di dominio su cui si sono storicamente costruite le società occidentali. Il colonialismo - e la società occidentale tutta - non sono però immaginabili senza categorie ontologiche che ne giustifichino l’esistenza: l’Occidente coloniale è incapace di definire sé stesso se non in opposizione ad un’alterità radicale, quella di un’umanità non bianca, arretrata e naturalmente gerarchicamente inferiore, sulla quale altrettanto naturalmente imporre un dominio. Quando sembrano docili ed innocui, i colonizzati sono considerati selvaggi, ridotti ad uno stadio primitivo dello sviluppo umano, da addomesticare, sfruttare e condurre per mano sulla via di un progresso che, invariabilmente, li relegherà tra gli ultimi. Quando invece si ribellano, quando rifiutano il ruolo di vittime della \u003Cmark>colonizzazione\u003C/mark>, agli occhi dell’Occidente diventano alieni sanguinari, qualcosa di antitetico ed incompatibile con i fondamenti stessi della civiltà occidentale, barbari in guerra con i valori sacri di un’identità da imporre con la violenza ai refrattari.\r\nQuesta descrizione della resistenza dei colonizzati e di chi si ribella ad un'oppressione secolare dà la cifra della risposta delle società coloniali alle insurrezioni che periodicamente si sviluppano tra gli insubordinati delle sue periferie coloniali. Dai giovani delle metropoli francesi, americane ed europee in rivolta contro gli omicidi della polizia al popolo palestinese, che fa della resistenza allo stato coloniale di Israele un elemento chiave delle propria identità nazionale. Ogni atto di rivolta, per l'Occidente, non può che essere il prodotto di una massa di barbari, abitanti insubordinati di un pianeta diverso che non possono essere ricondotti all'ordine se non con l'unico linguaggio che sono in grado di intendere, quello della violenza e dello sterminio. 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Dalla Valle del Sauro alla Val d’Agri si rinnovano le concessioni per la coltivazione di idrocarburi, in totale contrasto con gli obiettivi di decarbonizzazione imposti dall'Unione Europea e nonostante le ricadute ambientali e sociali sui territori e la popolazione. E i comitati ambientalisti a difesa del territorio dicono che i politici hanno venduto la Basilicata ai giganti del fossile. L'oro nero, venduto come soluzione alla povertà economica e sociale dei territori lucani, ha di fatto permesso una colonizzazione da parte dello Stato e delle aziende del petrolio, impoverendo e inquinando la Basilicata.\r\n\r\nLe proroghe per l'estrazione riguardano sia Tempa Rossa che la Val d'Agri, concedendo una coltivazione fino all'eventuale data del 2068.\r\n\r\nA tutto ciò si aggiungono i disastri ambientali prodotti dall'indotto petrolifero, come quello che vede il Centro oli Val d’Agri sotto processo per aver sversato 400 tonnellate di greggionell’ambiente nel 2017, fuoriuscite da fori presenti nelle mega cisterne.\r\n\r\nDi tutto ciò ce ne parla Linda Maggiori, giornalista freelance ed autrice di un articolo su questi temi. Ascolta la diretta su Radio Blackout:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/basilicata.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\nhttps://altreconomia.it/in-basilicata-lo-sfruttamento-petrolifero-continua-a-minacciare-gli-abitanti-e-lambiente/","29 Maggio 2024","2024-05-29 12:13:28","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/eni-27009.660x368-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"167\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/eni-27009.660x368-300x167.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/eni-27009.660x368-300x167.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/eni-27009.660x368-200x110.jpg 200w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/eni-27009.660x368.jpg 660w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","La Basilicata schiacciata dallo sfruttamento petrolifero",1716984808,[250,251,252],"http://radioblackout.org/tag/basilicata/","http://radioblackout.org/tag/eni/","http://radioblackout.org/tag/petrolio/",[254,255,256],"basilicata","ENI","petrolio",{"post_content":258},{"matched_tokens":259,"snippet":260,"value":261},[69],"ha di fatto permesso una \u003Cmark>colonizzazione\u003C/mark> da parte dello Stato e","E' chiamata il Texas d'Europa, la Basilicata è terra promessa per le grandi aziende degli idrocarburi fossili, Eni, Total, Shell e Mitsui. 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Vi è un aspetto dell'apartheid che passa spesso in secondo piano, pur rappresentando - letteralmente - la radice della violenza coloniale che israele esercita sistematicamente sulla popolazione palestinese, nei territori occupati così come in territorio israeliano, da oltre 70 anni. Si tratta dell'espulsione dalla terra coltivata, della cancellazione delle colture e della loro funzione di sussistenza, oltre che simbolica, per la preservazione dell'identità palestinese. L'idea alla base di questi processi di espropriazione e sostituzione colturale (sementi), arborea (eliminazione degli ulivi) e geografica (riforestazione dei pascoli coi pini) è la radicale trasformazione - e terraformazione - dell'ambiente e del paesaggio palestinesi e la parallela creazione di un mondo nuovo, animato da tendenze moderniste e hi-tech, espressione della superiorità e del dominio israeliani. 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Non può esservi resistenza senza legami da salvare, forme di organizzazione tra umani, non umani e territori, da contrapporre a quelle del nemico.\r\n\r\nSe ne è parlato al Campus Einaudi il 22 aprile, in occasone dell'incontro \"Ma quale terra promessa?\", organizzato dai collettivi di Ecologia Politica e Progetto Palestina, che ringraziamo per la disponibilità alla diffusione:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/ma-quale-terra-promessa-progettopaleaken.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[scarica]","30 Aprile 2024","2024-04-30 12:29:22","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/Burning_olive_tree_Nilin-200x110.jpg","Agricoltura è guerra: colonizzazione israeliana come terraformazione e resistenza palestinese","podcast",1714479212,[336],"http://radioblackout.org/tag/guerra/",[301],{"post_content":339,"post_title":343},{"matched_tokens":340,"snippet":341,"value":342},[69],"La \u003Cmark>colonizzazione\u003C/mark> israeliana è stata spesso declinata","La \u003Cmark>colonizzazione\u003C/mark> israeliana è stata spesso declinata nei termini di apartheid, mettendo in evidenza le pratiche di esclusione, divisione e cancellazione della popolazione palestinese su diversi livelli, da quello fisico (l'espropriazione, la repressione, l'uccisione) a quelli culturale e discorsivo (il revisionismo storico, l'educazione). 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gli stupri e le morti per il caldo nelle carceri italiane; con le violenze sessuali emerse nella struttura di Prato e un decesso a Sollicciano, la cronaca conferma questa terrificante tendenza:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/BCUPCB_carcere-morti-stupri-2.mp3\"][/audio]\r\n\r\n/ / / Maggiori dati nella puntata precedente\r\n\r\n \r\n\r\nPROCESSO PER LA MACELLERIA DI SANTA MARIA CAPUA VETERE\r\n\r\nGrazie al contributo dell’avvocato Luigi Romano torniamo a seguire le evoluzioni del processo per il massacro del 6 aprile 2020 nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, quando una “perquisizione straordinaria” si tradusse in un esteso e organizzato dispositivo di violenze e abusi.\r\n\r\nPartendo dalla cronaca di un processo di rilevanza storica nell’analisi della violenza di Stato, torniamo sulla connivenza all’interno dell’apparato repressivo, sulla cornice culturale che può legittimare e normalizzare certe pratiche, sulle traiettorie stabilite dall’ultimo Decreto Sicurezza:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/BCUPCB_LuigiSMCV_EDIT01.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nPer approfondire altri aspetti del processo in compagnia di Luigi Romano:\r\n\r\nApprofondimento 1\r\n\r\nApprofondimento 2\r\n\r\n \r\n\r\nSICILIA: DUE GIORNO CONTRO IL CARCERE SULLE MADONIE\r\n\r\n26-27 Luglio 2025 presso il Laboratorio per l'autogestione Alavò (Polizzi Generosa – PA) si terrà una “due giorni contro il carcere” e di critica radicale dell’apparato repressivo.\r\n\r\nIn diretta con un compagno di Alavò, approfondiamo uno dei temi centrali dell’iniziativa: il ruolo della DNAA (Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo), la colonizzazione militare-repressiva della Sicilia, la funzione contro-rivoluzionaria delle mafie e i loro legami con gli apparati di potere dello Stato:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/BCUPCB_Madonie_EDIT01.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nPer contatti:\r\n\r\nscirocco@autoproduzioni.net\r\n\r\nvumsec@canaglie.net\r\n\r\nL'iniziativa è organizzata da “Alavò - Laboratorio per l'autogestione”, VUMSEC (Voglio Un Mondo Senza Carcere\"), Assemblea e Cassa Anticarceraria di Palermo\r\n\r\nMaggiori info logistiche su alavo.noblogs.org\r\n\r\n \r\n\r\nDRONI CINESI PER ESPELLERE E STERMINARE LA POPOLAZIONE DI GAZA\r\n\r\nLeggiamo e commentiamo alcuni estratti da un articolo recentemente pubblicato su +972Magazine e Local Call dove si descrive la conversione per scopi letali di droni cinesi, impiegati dall’esercito israeliano per sfollare e sterminare la popolazione di Gaza.\r\n\r\nUn contesto dal quale emergono la dimensione tardo-capitalista del crowdfunding di guerra, l’utilizzo di droni per scopi a cavallo tra lo sterminio e il crowd control, la gamification della letalità:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/BCUPCB_droniEVO_gaza.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","16 Luglio 2025","2025-07-16 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Una Prigione Che Brucia\r\n\r\n \r\n\r\nCARCERE: STUPRI E CALDO LETALE\r\n\r\nAumentano in modo significativo gli stupri e le morti per il caldo nelle carceri italiane; con le violenze sessuali emerse nella struttura di Prato e un decesso a Sollicciano, la cronaca conferma questa terrificante tendenza:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/BCUPCB_carcere-morti-stupri-2.mp3\"][/audio]\r\n\r\n/ / / Maggiori dati nella puntata precedente\r\n\r\n \r\n\r\nPROCESSO PER LA MACELLERIA DI SANTA MARIA CAPUA VETERE\r\n\r\nGrazie al contributo dell’avvocato Luigi Romano torniamo a seguire le evoluzioni del processo per il massacro del 6 aprile 2020 nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, quando una “perquisizione straordinaria” si tradusse in un esteso e organizzato dispositivo di violenze e abusi.\r\n\r\nPartendo dalla cronaca di un processo di rilevanza storica nell’analisi della violenza di Stato, torniamo sulla connivenza all’interno dell’apparato 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Cooper, Home Secretary del Regno Unito, dichiara l’intenzione di mettere al bando Palestine Action ai sensi della legislazione antiterrorismo, ponendo quindi l'organizzazione sullo stesso piano di gruppi armati come al-Qaeda.\r\n\r\n/ / / Palestine Action è un movimento contro il genocidio del popolo palestinese con un sito internet, canali sui social network, organizza corsi sull’azione diretta e presidi a sostengo di prigioniere/i, le sue pratiche – molto efficaci e fastidiose – non hanno mai prodotto morti o feriti: non proprio il pedigree di un gruppo terroristico. / / /\r\n\r\nL’accelerazione della stretta repressiva contro Palestine Action, promossa dall’intervento diretto della diplomazia israeliana, avviene dopo l’attacco alla base RAF di Brize Norton: attivisti su monopattini elettrici hanno vandalizzato due aerei da rifornimento per segnalare il coinvolgimento diretto dell’aeronautica britannica nello sterminio in atto a Gaza.\r\n\r\nPartiamo da un contributo - raccolto nell’ottobre 2024 – dove un portavoce di Palestine Action ci raccontava le strategie portate avanti dal movimento (azioni accountable, azioni unaccountable, ruolo dei processi), prima di tornare a chiedergli un commento riguardante l’utilizzo della legislazione anti-terrorismo e il ruolo dell’azione contro la RAF:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/BCUPCB_PalAct_terror_RAF.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n/ / / AGGIORNAMENTO: Mercoledì 2 luglio i legislatori britannici hanno votato a favore della mozione: Palestine Action è un gruppo terroristico. / / /\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nNATO: 5% AL RIARMO E COLONIZZAZIONE MILITARE DELLA QUOTIDIANITÀ\r\n\r\nPartiamo dall’osservare il ruolo della NATO come importante agente della pianificazione sul medio-lungo termine delle politiche nazionali (dal militare, al repressivo, allo scientifico) per arrivare ad affrontare l’accordo raggiunto sul 5% del PIL da destinare alla “difesa”.\r\n\r\nIn base alla stesura definitiva, questa quota si compone di un 3,5% destinato alle spese militari e un 1,5% alla “messa in sicurezza”; se gli investimenti in armi e arruolamento sono espliciti nella loro funzione, quelli in ambito civile rischiano di produrre una trasformazione molto più subdola e profonda.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/BCUPCB_NATO-DualUse.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nPALANTIR E THE NUCLEAR COMPANY\r\n\r\nPalantir ha recentemente inaugurato una partnership con The Nuclear Company per lo sviluppo di un sistema (NOS - Nuclear Operating System) basato sulla sua AI aziendale (Foundry) per ottimizzare e facilitare la proliferazione di centrali nucleari negli USA.\r\n\r\nIl colosso della sorveglianza e dell’intelligence accumula potere strutturale e muove un nuovo passo verso la realizzazione del “Governo Palantir”:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/BCUPCB_Palantir_nucleare.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nBREVI\r\n\r\nSe il DefenseTech Summit di Tel Aviv (dicembre 2024) aveva segnato il “debutto in società” dei colossi tecnologici nel mondo della guerra, lo AI Expo di Washington (giugno 2025) ne ha consolidato e normalizzato la relazione: con il logo di Google a fianco di quello di Palantir, tra workshop sul “regime change” e stand dell’esercito ucraino. Un evento organizzato dallo Special Competitive Studies Project di Eric Schmidt, dove non sono mancate contestazioni e una marcata ostilità autoritaria verso giornaliste/i non embedded.\r\n\r\nSu un fronte parallelo dell’avanzata autoritaria, ICE si dota di nuovi sistemi di riconoscimento facciale e il suo potere eccezionale, ben rappresentato dai rapimenti svolti da agenti in abiti civili, rischia di produrre nuovi mostri nella società statunitense:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/BCUPCB_ConventionRegimeChange_fintoICE.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nArticolo su AI EXPO 2025 di Washington:\r\n\r\nhttps://jackpoulson.substack.com/p/google-affiliated-military-ai-expo","3 Luglio 2025","2025-07-03 16:33:05","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/bcupcb_palestineaction-palantir-nato-200x110.jpg","Intervista Palestine Action - NATO e Dual Use - Palantir e nucleare",1751560385,[434,435,436,437,400,438,336,439,440,441,442,443,189,444,404,445,446,447,448,449],"http://radioblackout.org/tag/azione-diretta/","http://radioblackout.org/tag/biometria/","http://radioblackout.org/tag/dual-use/","http://radioblackout.org/tag/eric-schmidt/","http://radioblackout.org/tag/google/","http://radioblackout.org/tag/ice/","http://radioblackout.org/tag/industria-bellica/","http://radioblackout.org/tag/nato/","http://radioblackout.org/tag/nucleare/","http://radioblackout.org/tag/palantir/","http://radioblackout.org/tag/palestine-action/","http://radioblackout.org/tag/rhombus/","http://radioblackout.org/tag/riconoscimento-facciale/","http://radioblackout.org/tag/sorveglianza/","http://radioblackout.org/tag/terrorismo/","http://radioblackout.org/tag/war-on-migrants/",[451,452,453,454,306,455,301,456,457,458,459,460,15,461,411,462,463,464,465,466],"azione diretta","biometria","dual use","eric schmidt","google","ice","industria bellica","nato","nucleare","Palantir","Palestine action","rhombus","riconoscimento facciale","sorveglianza","terrorismo","war on migrants",{"post_content":468},{"matched_tokens":469,"snippet":471,"value":472},[470],"COLONIZZAZIONE","NATO: 5% AL RIARMO E \u003Cmark>COLONIZZAZIONE\u003C/mark> MILITARE DELLA QUOTIDIANITÀ\r\n\r\nPartiamo dall’osservare","Estratti dalla puntata del 30 giugno 2025 di Bello Come Una Prigione Che Brucia\r\n\r\n \r\n\r\nUK: PALESTINE ACTION E LEGISLAZIONE ANTI-TERRORISMO\r\n\r\n23 giugno 2025 - Yvette Cooper, Home Secretary del Regno Unito, dichiara l’intenzione di mettere al bando Palestine Action ai sensi della legislazione antiterrorismo, ponendo quindi l'organizzazione sullo stesso piano di gruppi armati come al-Qaeda.\r\n\r\n/ / / Palestine Action è un movimento contro il genocidio del popolo palestinese con un sito internet, canali sui social network, organizza corsi sull’azione diretta e presidi a sostengo di prigioniere/i, le sue pratiche – molto efficaci e fastidiose – non hanno mai prodotto morti o feriti: non proprio il pedigree di un gruppo terroristico. / / /\r\n\r\nL’accelerazione della stretta repressiva contro Palestine Action, promossa dall’intervento diretto della diplomazia israeliana, avviene dopo l’attacco alla base RAF di Brize Norton: attivisti su monopattini elettrici hanno vandalizzato due aerei da rifornimento per segnalare il coinvolgimento diretto dell’aeronautica britannica nello sterminio in atto a Gaza.\r\n\r\nPartiamo da un contributo - raccolto nell’ottobre 2024 – dove un portavoce di Palestine Action ci raccontava le strategie portate avanti dal movimento (azioni accountable, azioni unaccountable, ruolo dei processi), prima di tornare a chiedergli un commento riguardante l’utilizzo della legislazione anti-terrorismo e il ruolo dell’azione contro la RAF:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/BCUPCB_PalAct_terror_RAF.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n/ / / AGGIORNAMENTO: Mercoledì 2 luglio i legislatori britannici hanno votato a favore della mozione: Palestine Action è un gruppo terroristico. / / /\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nNATO: 5% AL RIARMO E \u003Cmark>COLONIZZAZIONE\u003C/mark> MILITARE DELLA QUOTIDIANITÀ\r\n\r\nPartiamo dall’osservare il ruolo della NATO come importante agente della pianificazione sul medio-lungo termine delle politiche nazionali (dal militare, al repressivo, allo scientifico) per arrivare ad affrontare l’accordo raggiunto sul 5% del PIL da destinare alla “difesa”.\r\n\r\nIn base alla stesura definitiva, questa quota si compone di un 3,5% destinato alle spese militari e un 1,5% alla “messa in sicurezza”; 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Le cause della sua morte restano incerte, ma i suoi compagni di prigionia raccontano di una lunga agonia e di un colpevole ritardo nei soccorsi. L’ennesimo morto nei lager di stato per persone immigrate ha riportato sui media mainstream il discorso su come finiscono le persone nei CPR; sebbene, come sempre, colpevolmente omettendo la relazione tra i CPR e lo sfruttamento sul lavoro, le leggi immigrazione e il razzismo sistemico. Secondo i giornali infatti, Abel infatti sarebbe stato recluso per un “cavillo burocratico”, in quanto il suo precedente legale era morto mentre stava depositando il ricorso dopo il diniego della Commissione territoriale alla richiesta di asilo, e così il suo permesso di soggiorno era scaduto. “Non aveva commesso alcun reato, lavorava come bracciante e aveva un datore di lavoro disponibile ad assumerlo”. \r\nIn questo primo approfondimento, insieme ad alcunx compagnx che ci hanno raggiunto dalla Puglia, proviamo a tracciare i collegamenti tra lo sfruttamento nelle campagne del Foggiano, dove Abel lavorava, la marginalizzazione e la precarietà lavorativa, abitativa e legale a cui sono costretti lavoratori e lavoratrici delle campagne e i meccanismi di criminalizzazione e repressione delle persone immigrate e delle lotte bracciantili della questura di Foggia, come le deportazioni verso i paesi dell’Africa Occidentale sempre più frequenti.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/harraga-puglia-9.5-parte-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\nNella seconda parte dell’approfondimento, lx compagnx pugliesi ci hanno raccontato degli ultimi episodi di rivolta, scioperi, resistenze nei CPR di Bari e di Brindisi, e del ruolo di questi due centri nel riempimento del CPR albanese di Gjader, attraverso trasferimenti verso altri centri della penisola, riempimenti mirati, spostamenti per e dall’Albania di persone che vengono pluritraumatizzate dalla macchina della tortura razzista di Stato. Il progetto di esternalizzazione della frontiera italiana attraverso la colonizzazione della nuova enclave carceraria albanese si appoggia ai centri pugliesi come stiva, ma non solo: genera trasferimenti continui che, se da una parte creano profitto, dall’altra spezzettano sempre di più le vite e le relazioni delle persone che vengono spostate da una parte all’altra come pacchi, rendendo sempre più difficile la loro difesa legale, il mantenimento di legami famigliari e di solidarietà, e aumentando i livelli di ricatto e di violenza sulle persone senza documenti.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/harraga-puglia-2.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\nPer rimanere informati su quanto accade intorno ai CPR pugliesi, seguite https://japrlekk.noblogs.org/","18 Giugno 2025","2025-06-18 15:36:30","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/presidio-contro-il-cpr-di-baripalese-02-10-2025-200x110.jpg","Racconti dai CPR pugliesi di Bari e Brindisi",1750260990,[491,492,493],"http://radioblackout.org/tag/cpr-bari/","http://radioblackout.org/tag/cpr/","http://radioblackout.org/tag/sfruttamento/",[495,496,317],"#cpr bari","cpr",{"post_content":498},{"matched_tokens":499,"snippet":500,"value":501},[69],"della frontiera italiana attraverso la \u003Cmark>colonizzazione\u003C/mark> della nuova enclave carceraria albanese","Nella notte tra l’1 e il 2 maggio, nel CPR di Brindisi-Restinco, muore Abel Okubor, cittadino nigeriano. Le cause della sua morte restano incerte, ma i suoi compagni di prigionia raccontano di una lunga agonia e di un colpevole ritardo nei soccorsi. L’ennesimo morto nei lager di stato per persone immigrate ha riportato sui media mainstream il discorso su come finiscono le persone nei CPR; sebbene, come sempre, colpevolmente omettendo la relazione tra i CPR e lo sfruttamento sul lavoro, le leggi immigrazione e il razzismo sistemico. Secondo i giornali infatti, Abel infatti sarebbe stato recluso per un “cavillo burocratico”, in quanto il suo precedente legale era morto mentre stava depositando il ricorso dopo il diniego della Commissione territoriale alla richiesta di asilo, e così il suo permesso di soggiorno era scaduto. “Non aveva commesso alcun reato, lavorava come bracciante e aveva un datore di lavoro disponibile ad assumerlo”. \r\nIn questo primo approfondimento, insieme ad alcunx compagnx che ci hanno raggiunto dalla Puglia, proviamo a tracciare i collegamenti tra lo sfruttamento nelle campagne del Foggiano, dove Abel lavorava, la marginalizzazione e la precarietà lavorativa, abitativa e legale a cui sono costretti lavoratori e lavoratrici delle campagne e i meccanismi di criminalizzazione e repressione delle persone immigrate e delle lotte bracciantili della questura di Foggia, come le deportazioni verso i paesi dell’Africa Occidentale sempre più frequenti.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/harraga-puglia-9.5-parte-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\nNella seconda parte dell’approfondimento, lx compagnx pugliesi ci hanno raccontato degli ultimi episodi di rivolta, scioperi, resistenze nei CPR di Bari e di Brindisi, e del ruolo di questi due centri nel riempimento del CPR albanese di Gjader, attraverso trasferimenti verso altri centri della penisola, riempimenti mirati, spostamenti per e dall’Albania di persone che vengono pluritraumatizzate dalla macchina della tortura razzista di Stato. Il progetto di esternalizzazione della frontiera italiana attraverso la \u003Cmark>colonizzazione\u003C/mark> della nuova enclave carceraria albanese si appoggia ai centri pugliesi come stiva, ma non solo: genera trasferimenti continui che, se da una parte creano profitto, dall’altra spezzettano sempre di più le vite e le relazioni delle persone che vengono spostate da una parte all’altra come pacchi, rendendo sempre più difficile la loro difesa legale, il mantenimento di legami famigliari e di solidarietà, e aumentando i livelli di ricatto e di violenza sulle persone senza documenti.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/harraga-puglia-2.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\nPer rimanere informati su quanto accade intorno ai CPR pugliesi, seguite https://japrlekk.noblogs.org/",[503],{"field":135,"matched_tokens":504,"snippet":500,"value":501},[69],{"best_field_score":139,"best_field_weight":140,"fields_matched":25,"num_tokens_dropped":49,"score":141,"tokens_matched":25,"typo_prefix_score":49},{"document":507,"highlight":533,"highlights":538,"text_match":137,"text_match_info":541},{"comment_count":49,"id":508,"is_sticky":49,"permalink":509,"podcastfilter":510,"post_author":390,"post_content":511,"post_date":512,"post_excerpt":54,"post_id":508,"post_modified":513,"post_thumbnail":514,"post_title":515,"post_type":333,"sort_by_date":516,"tag_links":517,"tags":525},"98462","http://radioblackout.org/podcast/orrore-e-rivolta-a-marassi-art-31-servizi-segreti-l-a-riots-e-palantir/",[279],"Estratti dalla puntata del 9 giugno 2025 di Bello Come Una Prigione Che Brucia\r\n\r\n \r\n\r\nCARCERE: ORRORE E RIVOLTA A MARASSI\r\n\r\nMercoledì 4 giugno 2025, in concomitanza con l’approvazione definitiva del “Decreto Sicurezza”, i media di regime iniziano a riportare di una rivolta nel carcere genovese di Marassi; solo nei giorni successivi emergono gli elementi terrificanti riguardanti le cause di questo ammutinamento: le sevizie prolungate nei confronti di un giovanissimo detenuto di 18 anni, finito in una prigione per adulti a causa del Decreto Caivano, violentato e abusato in una cella – per giorni - da parte di altri uomini detenuti in quel carcere.\r\n\r\nSenza questo momento di rivolta e di autodifesa collettiva, gli orrori consumatisi a Marassi sarebbero stati silenziati dalla censura carceraria.\r\n\r\nGrazie al contributo di un compagno dell’Assemblea Contro Guerra e Repressione di Genova cerchiamo di contestualizzare quanto avvenuto attraverso la lente del decreto Caivano e del pacchetto Sicurezza:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/BCUPCB_Marassi-rivolta-dl-sicurezza.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nTRASMISSIONE DI MODELLI CARCERARI TRA ITALIA E FRANCIA\r\n\r\nMentre le carceri italiane mostrano quotidianamente la propria violenza strutturale, una delegazione francese torna a studiare alla scuola del 41bis:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/BCUPCB-Nordio-Francia41bis.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDECRETO SICUREZZA E SERVIZI SEGRETI\r\n\r\nMentre il Copasir richiama Meta per aver avvisato i bersagli dello spyware Graphite dell’infezione dei propri dispositivi, Boldrini e Renzi inveiscono ipocriticamente (e in modo impreciso) contro l’articolo 31 del Pacchetto Sicurezza, la norma che consente nuovi poteri ai Servizi Segreti.\r\n\r\nApprofondiamo la sedimentazione di norme che, dal governo Prodi passando per quello Renzi, hanno reso possibile lo scenario attuale, dove agenti di AISE e AISI possono dirigere e organizzare gruppi terroristici e associazioni mafiose, osservando come la minaccia del “colpo di Stato” sia distante (e meno preoccupante nella sua riconoscibilità) rispetto agli scenari concretamente ipotizzabili.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/BCUPCB_ServiziSegreti-art31.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nL.A. RIOTS: SPERIMENTAZIONE DI ARCHITETTURE AUTORITARIE\r\n\r\nPartiamo da un articolo di incarcernation.com sulla militarizzazione dei rastrellamenti di persone migranti e dell'ordine pubblico, osserviamo il ruolo delle armi “non-letali” (in particolare i fucili da paintball) e arriviamo alla normalizzazione della letalità del Taser in Italia.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/BCUPCB_LA-Riots_Paintball.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nPALANTIR, I RASTRELLAMENTI DELL’ICE E LA MODELLAZIONE DEL GOVERNO AMERICANO\r\n\r\nIl ruolo dei software basati su AI di Palantir nella pianificazione di rastrellamenti e deportazioni si accompagna alla sua colonizzazione politica dell’apparato governativo statunitense.\r\n\r\nMike Gallagher, direttore del settore difesa di Palantir, invoca le leggi antiterrorismo contro chi contesta il ruolo della sua azienda nel genocidio di Gaza.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/BCUPCB_Palantir-ICE-codepink.mp3\"][/audio]","9 Giugno 2025","2025-06-10 07:21:22","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/BCUPCB_marassi-iceMOD-200x110.jpg","ORRORE E RIVOLTA A MARASSI - ART 31: SERVIZI SEGRETI - L.A. 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RIOTS: SPERIMENTAZIONE DI ARCHITETTURE AUTORITARIE\r\n\r\nPartiamo da un articolo di incarcernation.com sulla militarizzazione dei rastrellamenti di persone migranti e dell'ordine pubblico, osserviamo il ruolo delle armi “non-letali” (in particolare i fucili da paintball) e arriviamo alla normalizzazione della letalità del Taser in Italia.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/BCUPCB_LA-Riots_Paintball.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nPALANTIR, I RASTRELLAMENTI DELL’ICE E LA MODELLAZIONE DEL GOVERNO AMERICANO\r\n\r\nIl ruolo dei software basati su AI di Palantir nella pianificazione di rastrellamenti e deportazioni si accompagna alla sua \u003Cmark>colonizzazione\u003C/mark> politica dell’apparato governativo statunitense.\r\n\r\nMike Gallagher, direttore del settore difesa di Palantir, invoca le leggi antiterrorismo contro chi contesta il ruolo della sua azienda nel genocidio di Gaza.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/BCUPCB_Palantir-ICE-codepink.mp3\"][/audio]",[539],{"field":135,"matched_tokens":540,"snippet":536,"value":537},[69],{"best_field_score":139,"best_field_weight":140,"fields_matched":25,"num_tokens_dropped":49,"score":141,"tokens_matched":25,"typo_prefix_score":49},6636,{"collection_name":333,"first_q":69,"per_page":14,"q":69},["Reactive",545],{},["Set"],["ShallowReactive",548],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$fjCAib9J8w4iJ7Gu-qBEcj7INgoa4fcBBN1dIYXubR2s":-1},true,"/search?query=colonizzazione"]