","Scuola. Lotta contro i comitati di valutazione","post",1459282863,[52,53,54],"http://radioblackout.org/tag/buona-scuola/","http://radioblackout.org/tag/comitati-di-valutazione/","http://radioblackout.org/tag/livorno/",[17,26,15],{"post_content":57,"post_title":64,"tags":68},{"matched_tokens":58,"snippet":62,"value":63},[59,60,61],"Comitati","di","valutazione","crescendo la lotta contro i \u003Cmark>Comitati\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>valutazione\u003C/mark>, che in alcuni casi non","La legge 107, la cosiddetta “buona scuola” prevede, tra le altre cose, anche la costituzione del Comitato \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>valutazione\u003C/mark> dei docenti.\r\n\r\nQuesti \u003Cmark>comitati\u003C/mark> serviranno a elargire soldi agli insegnanti che li “guadagneranno”, adeguandosi ai criteri \u003Cmark>di\u003C/mark> merito definiti dal ministero. I docenti che si adegueranno alla “buona scuola” saranno sicuramente tra i destinatari del premio. Gli altri probabilmente no.\r\nA scuola si moltiplicano i tagli ma si trovano risorse per incentivare all’obbedienza. In numerose scuole sta crescendo la lotta contro i \u003Cmark>Comitati\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>valutazione\u003C/mark>, che in alcuni casi non sono stati nominati.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Patrizia Nesti, insegnante, sindacalista \u003Cmark>di\u003C/mark> base ed RSU del liceo scientifico Enriques \u003Cmark>di\u003C/mark> Livorno, dove è stata bloccata la costituzione del comitato \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>valutazione\u003C/mark>.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2016-03-29-patrizia-scuola\r\n\r\n\u003Cmark>Di\u003C/mark> seguito una scheda sui \u003Cmark>comitati\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>valutazione\u003C/mark> redatta dalle RSU dell’Enriques.\r\n\r\n\u003Cmark>Di\u003C/mark> cosa si tratta\r\nSi tratta \u003Cmark>di\u003C/mark> un organismo finalizzato a premiare il merito. Non il lavoro svolto in termini \u003Cmark>di\u003C/mark> tempo e \u003Cmark>di\u003C/mark> attività concrete e verificabili, ma il merito, che sarà riconosciuto ad una ristretta cerchia \u003Cmark>di\u003C/mark> docenti. Un apposito fondo, che non è il Fondo \u003Cmark>di\u003C/mark> Istituto, provvederà a questa retribuzione accessoria.\r\n\r\nIl Comitato dovrà essere costituto da: Il Dirigente Scolastico, un esperto esterno (un altro Dirigente Scolastico), due docenti scelti dal Collegio, un docente, un genitore e uno studente scelti dal Consiglio d'Istituto.\r\n\r\nNon sussiste alcun obbligo per il docente \u003Cmark>di\u003C/mark> far parte del Comitato \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>Valutazione\u003C/mark>.\r\nTrattandosi \u003Cmark>di\u003C/mark> carica elettiva, che presuppone la disponibilità individuale e non l'obbligo,la partecipazione al Comitato \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>Valutazione\u003C/mark> non prevede alcun compenso\r\n\r\nIl Comitato \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>valutazione\u003C/mark> individua i criteri per il riconoscimento del merito. I nominativi dei destinatari del premio saranno poi individuati dal D.S.\r\n\r\nDopo tre anni gli uffici scolastici regionali invieranno al MIUR una relazione sui criteri adottati dalle varie scuole per premiare il merito e il MIUR, in base a quanto pervenuto dalle scuole, emanerà dei criteri nazionali.\r\n\r\nNella fase finale dell'anno la componente docenti del Comitato \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>valutazione\u003C/mark>, insieme ai tutor, procede alla \u003Cmark>valutazione\u003C/mark> dell'anno \u003Cmark>di\u003C/mark> prova per i neoassunti.\r\n\r\nMotivi \u003Cmark>di\u003C/mark> opposizione\r\nAttorno a questa “novità” è cresciuta una forte opposizione, dovuta ad osservazioni molto semplici\r\n\r\n1) E' evidente la mancanza \u003Cmark>di\u003C/mark> investimenti nel settore scuola: il Fondo \u003Cmark>di\u003C/mark> Istituto viene nuovamente abbattuto in questo anno, non consentendo l'effettiva retribuzione delle attività progettuali e \u003Cmark>di\u003C/mark> commissione ne' l'attivazione delle ore \u003Cmark>di\u003C/mark> sportello necessarie per sostenere i bisogni degli studenti. I docenti precari vengono lasciati quattro mesi senza stipendio, non si chiamano supplenze per il personale ATA. Il tutto in un quadro \u003Cmark>di\u003C/mark> contratto nazionale che non viene rinnovato da quasi 10 anni e \u003Cmark>di\u003C/mark> blocco della progressione \u003Cmark>di\u003C/mark> carriera.\r\nDa una parte si taglia, non riconoscendo quanto dovuto, dall'altra si trovano soldi per istituire premi \u003Cmark>di\u003C/mark> merito.\r\nDa una parte, tramite RAV, PdM, PTOF, si vorrebbe sottoporre a verifica oggettiva tutta l'attività, misurarla e tabularla, dall'altra si vuole valutare il merito secondo criteri che non possono essere oggettivi (lo stesso MIUR fa riferimento a criteri quali la qualità dell'insegnamento, lo spirito \u003Cmark>di\u003C/mark> collaborazione etc.: sono forse criteri verificabili oggettivamente?)\r\n\r\n2) Il Comitato \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>valutazione\u003C/mark> ha una composizione eterogenea che include studenti genitori e colleghi. Le questioni \u003Cmark>di\u003C/mark> carattere retributivo (in questo caso si tratta \u003Cmark>di\u003C/mark> retribuzione accessoria) attengono alla relazione lavoratore - datore \u003Cmark>di\u003C/mark> lavoro, con il concorso della parte sindacale, e non includono soggetti diversi quali l'utenza o colleghi \u003Cmark>di\u003C/mark> pari funzione. La legge 107 introduce una deriva pericolosa che agisce sulla retribuzione discrezionalmente, fuori dal contratto \u003Cmark>di\u003C/mark> lavoro e con il concorso \u003Cmark>di\u003C/mark> soggetti esterni alla relazione \u003Cmark>di\u003C/mark> lavoro. Per questo motivo la questione, \u003Cmark>di\u003C/mark> dubbia legittimità, è allo studio degli uffici legali \u003Cmark>di\u003C/mark> varie organizzazioni sindacali.\r\n\r\n3) Entro un triennio il MIUR emanerà i criteri nazionali \u003Cmark>di\u003C/mark> accesso al premio per merito. Quella che viene richiesta alle scuole è quindi una sorta \u003Cmark>di\u003C/mark> sperimentazione. Non si ritiene \u003Cmark>di\u003C/mark> dover avallare la manovra facendo da battistrada ad una operazione che mina la collegialità della scuola pubblica, alimentando una competizione che contrasta con la pratica della cooperazione e della collegialità\r\n\r\n4) il Comitato \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>valutazione\u003C/mark> introduce un dispositivo che condiziona l’attività didattica – inducendola all’adattamento a criteri prestabiliti da un organismo eterogeneo che non è il Collegio docenti – riducendo \u003Cmark>di\u003C/mark> fatto l'autonomia \u003Cmark>di\u003C/mark> programmazione didattica sia del Collegio docenti che dei singoli Consigli \u003Cmark>di\u003C/mark> classe, incrinando il principio fondamentale della libertà della scienza e delle arti e del loro insegnamento previsto dalla Costituzione.",{"matched_tokens":65,"snippet":67,"value":67},[66,60,61],"comitati","Scuola. Lotta contro i \u003Cmark>comitati\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>valutazione\u003C/mark>",[69,71,74],{"matched_tokens":70,"snippet":17},[],{"matched_tokens":72,"snippet":73},[66,60,61],"\u003Cmark>comitati\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>valutazione\u003C/mark>",{"matched_tokens":75,"snippet":15},[],[77,82,85],{"field":27,"indices":78,"matched_tokens":79,"snippets":81},[19],[80],[66,60,61],[73],{"field":83,"matched_tokens":84,"snippet":67,"value":67},"post_title",[66,60,61],{"field":86,"matched_tokens":87,"snippet":62,"value":63},"post_content",[59,60,61],1736172819517538300,{"best_field_score":90,"best_field_weight":91,"fields_matched":92,"num_tokens_dropped":38,"score":93,"tokens_matched":92,"typo_prefix_score":38},"3315704398080",13,3,"1736172819517538411",{"document":95,"highlight":112,"highlights":120,"text_match":125,"text_match_info":126},{"cat_link":96,"category":97,"comment_count":38,"id":98,"is_sticky":38,"permalink":99,"post_author":41,"post_content":100,"post_date":101,"post_excerpt":44,"post_id":98,"post_modified":102,"post_thumbnail":103,"post_thumbnail_html":104,"post_title":105,"post_type":49,"sort_by_date":106,"tag_links":107,"tags":111},[35],[37],"37356","http://radioblackout.org/2016/09/premiati-per-forza-la-lotta-dei-docenti-del-liceo-enriques-di-livorno-contro-il-bonus-per-merito/","Grande scalpore ha destato la mobilitazione sostenuta da molte scuole nello scorso anno scolastico contro il bonus per merito, una delle novità più contestate della “buona scuola” renziana.\r\nIn molti istituti, mettendo in discussione questo specifico punto della manovra, i lavoratori hanno contrastato la costituzione dei comitati di valutazione, rinunciando ad eleggere i propri rappresentanti all'interno di un organismo discutibile e deputato ad introdurre discriminazioni e competitività.\r\nIl Liceo Enriques di Livorno è una delle scuole in cui la mobilitazione ha assunto caratteristiche radicali, tanto che né il Collegio docenti né il Consiglio d'Istituto hanno espresso propri membri. Il comitato di valutazione è stato composto quindi solo dal Dirigente del liceo e dal Dirigente di un'altra scuola cittadina, membro esterno nominato dall'Ufficio scolastico regionale.\r\nI lavoratori, gli studenti, gli organi collegiali hanno quindi scelto di starne fuori.\r\nCon ripetute delibere il Collegio dei docenti, anche nel mese di giugno, ha ribadito di respingere il bonus, tanto che la richiesta di accesso è stata fatta solo da tre insegnanti sull'intero corpo docente.\r\nUna posizione chiara e netta., forse troppo netta. E troppo scomoda.\r\nIl 29 agosto, due giorni prima della fine dell'anno scolastico, la Dirigente del Liceo Enriques, che dal 1° di settembre si è trasferita presso un'altra scuola cittadina, sostituendosi d'autorità alle prerogative del Collegio docenti,ha emesso un decreto nominando due insegnanti nel comitato, in modo da rimpolpare lo striminzito organo che si trovava a presiedere, supportata in questa azione da un'autorizzazione ministeriale che, tirando vistosamente per i capelli la normativa, deroga in modo clamoroso dalla stessa legge 107.\r\nNe è risultato un Comitato di valutazione anomalo, composto per via gerarchica. L'operazione si è conclusa con la distribuzione del bonus, ovviamente con macroscopiche distinzioni d'importo, ad un numero elevato di docenti, i quali non lo avevano richiesto e che avevano deliberato in senso contrario a quanto poi è avvenuto.\r\nAlcuni insegnanti hanno già deciso di rinunciare al bonus e di devolverlo al fondo di solidarietà d'istituto per gli studenti in difficoltà economica.\r\nLa vicenda comunque è paradossale e dimostra chiaramente il modo di procedere della politica renziana. Si introduce nella scuola il concetto di incentivazione per merito (diverso dalla retribuzione corrispondente a prestazione di lavoro!) per procedere sulla strada della deregulation aziendale. Si crea un organismo composto da dirigenti, docenti, studenti e genitori (il Comitato di valutazione) per elaborare dei criteri di accesso al bonus dando un'illusione di gestione democratica a un'operazione che introduce clientelismo e competitività.; tanto poi i nomi dei meritevoli e “quanto” meritano li decide solo il Dirigente. Se i lavoratori e gli studenti consapevolmente respingono questa manovra e ne smascherano il democraticismo rifiutando di farsi coinvolgere, si procede d'autorità.\r\nIl bonus va dato per forza. Altrimenti vuol dire che la buona scuola non è poi così buona, che il consenso non c'è. Altrimenti vuol dire che il Dirigente non avrà il suo, di premio, perché non ha domato a dovere la situazione. E il bonus va dato mantenendo la farsa, costruendo un comitato fai-da-te o roba del genere.\r\nQuella del Liceo Enriques di Livorno è una storia particolare ed emblematica. Come molto particolare sarà anche il fatto che alcuni docenti diventino privati finanziatori del fondo di solidarietà della scuola.\r\nUna bella lezione, data fuori dalla cattedra.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Patrizia Nesti, docente al liceo Enriques.\r\nNe è scaturita una chiacchierata sulla “buona scuola”, sulla sua applicazione sulle difficoltà di innescare una lotta che investa a fondo anche studenti e famiglie, ammaliati da misure l’alternanza tra studio e lavoro, uno dei cardini della scuola renziana, al servizio delle imprese, sin dai banchi di scuola.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2016-09-20-patrizia-scuola","20 Settembre 2016","2016-09-21 12:12:36","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/09/buona-scuola-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"167\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/09/buona-scuola-300x167.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/09/buona-scuola-300x167.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/09/buona-scuola-768x427.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/09/buona-scuola.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/09/buona-scuola-200x110.jpg 200w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Premiati per forza. 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Mobilitazioni che hanno visto utilizzate un ventaglio di tattiche molto ampio, dal corteo pacifico al sabotaggio.\r\n\r\nLa decisione era nell’aria da marzo, proposta dal Ministro dell’Interno in seguito alle proteste contro i bacini idrici per l’irrigazione di Sainte Soline sfociate in ore di scontri tra manifestanti e forze dell’ordine. Il legal team e le associazioni per la tutela dei diritti umani hanno documentato 200 manifestanti feriti, 40 dei quali in gravi condizioni, due in coma, alcuni che hanno subito mutilazioni alle mani e ai piedi in seguito all'utilizzo di granate stordenti.\r\n\r\nPerfino gli esperti di Diritti Umani delle Nazioni Unite hanno espresso preoccupazione per “la mancanza di moderazione dell’uso della forza contro i membri della società civile”, ma la soluzione trovata da Emmanuel Macron è stata quella di cercare di far sì che la società civile semplicemente smettesse di protestare.\r\n\r\nLes soulèvements de la terre è un movimento orizzontale ,un coordinamento che ha circa 110000 membri dichiarati ,180 comitati locali,associazioni ed è presente nei sindacati una rete di collettivi e gruppi radicati sul territorio, tenuti insieme da una piattaforma contro il consumo di suolo e lo sfruttamento del territorio. La lotta che è sfociata negli scontri di Sainte Soline verteva attorno alla realizzazione di grandi bacini idrici, presentati come una soluzione alla siccità, ma invece corrispondeva ad un’operazione di accaparramento di risorse idriche da parte delle grandi aziende di agricoltura intensiva, con rischi per la salute e svantaggi per i piccoli agricoltori.\r\n\r\nL’esperienza di Les Soulèvements de la Terre nasce dalle esperienze delle ZAD (Zone à défendre, \"zona da difendere\") delle occupazioni nate su aree destinate a progetti ecologicamente e socialmente insostenibili. Una lotta storica è stata quella della ZAD di Notre Dame des Landes, vicina a Nantes, che si è opposta per anni alla costruzione di un aeroporto che avrebbe di fatto cacciato gli agricoltori locali.Dopo lunghe proteste segnate da lla repressione brutale da parte della polizia con uso di armi da guerra contro i manifestanti nel 2018 Macron ha accantonato il progetto dell’aeroporto optando invece per l’ampliamento di quello di Nantes.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/06/BASTIONI-220623-FRANCIA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nhttps://lessoulevementsdelaterre.org/it-it\r\n\r\n ","23 Giugno 2023","2023-06-23 15:00:36","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/blade-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 22/06/2023-GUERRA IN UCRAINA L'AFRICA TENTA UNA MEDIAZIONE FRA AMBIGUITA' DIPLOMATICHE E CRISI ALIMENTARE - MACRON VOLENTORO CARNEFICE DEL CAPITALE FINANZIARIO E DELLE LOBBIES DELL'AGROALIMENTARE COLPISCE IL MOVIMENTO DI \" LES SOULEVEMENTS DE LA TERRE\"","podcast",1687532436,[162],"http://radioblackout.org/tag/bastioni-di-orione/",[145],{"post_content":165,"post_title":170,"tags":175},{"matched_tokens":166,"snippet":168,"value":169},[167,61],"di ","africano e la percepita asimmetria \u003Cmark>di \u003C/mark> \u003Cmark>valutazione\u003C/mark> da parte dei paesi europei","Bastioni \u003Cmark>di\u003C/mark> Orione con Angelo Ferrari profondo conoscitore del continente africano ,approfondisce gli esiti della missione diplomatica dei rappresentanti africani a Kiev e San Pietroburgo ,valutandone le ambiguità e le contraddizioni già evidenti nella problematica legittimità dei presidenti componenti la delegazione.\r\n\r\nNonostante il risultato negativo la missione evidenzia il tentativo dell'Africa \u003Cmark>di\u003C/mark> mettere sul tavolo in maniera autonoma le proprie preoccupazioni relative alla sicurezza alimentare e l'aumento del prezzo delle materie prime quale conseguenza diretta della guerra in Ucraina .La visione diversa del sud globale relativamente alla guerra ,frutto anche \u003Cmark>di\u003C/mark> una memoria storica delle ingerenze occidentali nelle vicende del continente africano e la percepita asimmetria \u003Cmark>di \u003C/mark> \u003Cmark>valutazione\u003C/mark> da parte dei paesi europei ,ha portato i paesi africani in sede ONU a non condivedere la condanna dell'invasione russa .Rimane il problematico rapporto ,sopratutto nell'area saheliana ,con la Russia e la presenza ingombrante della Cina ,primo investitore in Africa e prestatore \u003Cmark>di\u003C/mark> ultima istanza con relative problematiche \u003Cmark>di \u003C/mark> rimborso del debito.\r\n\r\nLa conversazione con Angelo Ferrari poi si amplia su vari argomenti toccando in particolare i temi delle relazioni \u003Cmark>di\u003C/mark> sfruttamento e il saccheggio sistematico delle ricchezze africane con la complicità delle cleptocrazie al potere.\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/06/BASTIONI-ANGELO-220623.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nCon una compagna italiana residente a Parigi parliamo della decisione del governo francese \u003Cmark>di\u003C/mark> dissolvere \" Les Soulèvements de la Terre \" movimento ecologista che negli ultimi mesi si è reso protagonista \u003Cmark>di\u003C/mark> grandi manifestazioni contro progetti giudicati dannosi contro l'ambiente. Mobilitazioni che hanno visto utilizzate un ventaglio \u003Cmark>di\u003C/mark> tattiche molto ampio, dal corteo pacifico al sabotaggio.\r\n\r\nLa decisione era nell’aria da marzo, proposta dal Ministro dell’Interno in seguito alle proteste contro i bacini idrici per l’irrigazione \u003Cmark>di\u003C/mark> Sainte Soline sfociate in ore \u003Cmark>di\u003C/mark> scontri tra manifestanti e forze dell’ordine. Il legal team e le associazioni per la tutela dei diritti umani hanno documentato 200 manifestanti feriti, 40 dei quali in gravi condizioni, due in coma, alcuni che hanno subito mutilazioni alle mani e ai piedi in seguito all'utilizzo \u003Cmark>di\u003C/mark> granate stordenti.\r\n\r\nPerfino gli esperti \u003Cmark>di\u003C/mark> Diritti Umani delle Nazioni Unite hanno espresso preoccupazione per “la mancanza \u003Cmark>di\u003C/mark> moderazione dell’uso della forza contro i membri della società civile”, ma la soluzione trovata da Emmanuel Macron è stata quella \u003Cmark>di\u003C/mark> cercare \u003Cmark>di\u003C/mark> far sì che la società civile semplicemente smettesse \u003Cmark>di\u003C/mark> protestare.\r\n\r\nLes soulèvements de la terre è un movimento orizzontale ,un coordinamento che ha circa 110000 membri dichiarati ,180 \u003Cmark>comitati\u003C/mark> locali,associazioni ed è presente nei sindacati una rete \u003Cmark>di\u003C/mark> collettivi e gruppi radicati sul territorio, tenuti insieme da una piattaforma contro il consumo \u003Cmark>di\u003C/mark> suolo e lo sfruttamento del territorio. 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È sicuramente il segnale che, il lavoro che svolgiamo, sia arrivato ad un punto di non sopportazione collettiva: precarietà, flessibilità, salari bassi, tagli alla spesa pubblica, privatizzazioni, lunghe catene di appalti, pessime condizioni di lavoro e salute. Non è però un caso che la nascita di questi comitati coincida con il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale delle cooperative sociali, uno dei più importanti del settore, che vedrà una ipotetica chiusura a giugno del 2023. Già da novembre sono iniziati i tavoli di contrattazione tra Sindacati Confederali, Legacoop e Confcooperative.\r\n\r\nTuttavia, tale percorso di rinnovo non ha visto una buona partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori del settore: a che punto è la contrattazione? I punti di rivendicazione rispecchiano le reali condizioni di lavoro? Quali rapporti di forza sono messi in campo per decidere il destino del nostro contratto?\r\n\r\nSono domande semplici a cui però nessuno dà una risposta chiara e collettiva, nondimeno noi non solo pretendiamo una risposta, ma vogliamo e dobbiamo essere partecipi in prima istanza: è il nostro lavoro! Perché è chiaro ed evidente che se vogliamo cambiare le attuali condizioni di lavoro, parte del cambiamento deve passare per una seria riscrittura delle norme che regolano la nostra prestazione. Alle quali segua una mobilitazione che imponga tali regole in modo intransigente alle aziende e cooperative che hanno in gestione gli appalti e, non per ultimo, pretendere dagli enti locali appalti seri che non impoveriscano e umiliano, non solo la nostra professione, ma l’intero sistema di welfare pubblico.\r\n\r\nQui a Torino, durante le assemblee condivise della Rete del Lavoro Sociale, il Comitato Diritti Educatori Professionali Piemonte, il Coordinamento del Terzo Settore, l’Associazione “M.I.L.L.E. Professioni Educative”, oltre che nei diversi momenti di incontro e formazione con le lavoratrici e i lavoratori del sociale, sono emersi molti temi rivendicativi che abbiamo deciso di sintetizzare in un questionario. Il questionario è stato promosso dalla Rete del Lavoro Sociale, ma è andato immediatamente oltre il comitato, essendo stato compilato da più di 3.000 lavoratori e lavoratrici del sociale in meno di tre settimane. Il questionario rappresenta quindi un primo momento di valutazione delle rivendicazioni collettive che attraversano il settore, uno spunto importante per cominciare discutere collettivamente delle nostre istanze. Al suo interno si parla di aumenti salariali, delle ore indirette non riconosciute, delle notti passive e della banca ore, del precariato, della sicurezza dei luoghi di lavoro, della formazione continua, di rimborsi e permessi, di internalizzazione dei servizi nel pubblico.\r\n\r\nAdesso è il momento di un passaggio di convergenza dei diversi percorsi, che veda prima di tutto una voce comune delle diverse professioni del settore – fuori da schemi corporativi e piccoli interessi da orticello – perché le regole contrattuali valgono per tutte e tutti, ed è sempre bene ricordarlo. Un passaggio di convergenza che veda finalmente la sintesi delle migliori istanze raccolte dalle diverse piattaforme rivendicative dei comitati e dei sindacati (di base e confederali). Un percorso di mobilitazione comune è l’unico che può dare la forza per indirizzare il tavolo di contrattazione del CCNL. È il momento quindi di organizzare assemblee sindacali in tutti i luoghi di lavoro, scioperi e mobilitazioni di diverso livello, locale e nazionale, in accordo con gli altri comitati in tutta Italia.\r\n\r\nIl 13 maggio 2023 abbiamo deciso di organizzare un’assemblea pubblica, una giornata di convergenza, promossa dai diversi comitati e allargata a tutte le sigle sindacali che hanno un intervento nel nostro settore. Il dibattito sarà ospitato presso la sala conferenze del Polo del 900, in C.so Valdocco 4/a, alle ore 14.30.\r\n\r\nInvitiamo alla massima partecipazione tutte le lavoratrici e i lavoratori del settore, è il tempo di organizzarsi e di mobilitarsi per cominciare a cambiare le nostre condizioni di lavoro. Il momento è adesso!!\r\n\r\nL’attacco è diretto, tra le altre cose, ai contratti nazionali, con privatizzazioni ed ulteriori tagli ai servizi pubblici, la liquidazione di ciò che resta della sanità pubblica, la fine della scuola pubblica, etc.”\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/F_m_09_05_Dario-Fontana-e-Leo-su-incontro-rete-lavoro-sociale.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl secondo argomento lo abbiamo affrontato con Enzo Miccoli, delegato del sindacato USB alla Reggia di Venaria, ovvero lo sciopero messo in piedi il 1 Maggio proprio davanti a questa importante attrazione turistica cittadina. Grazie all'altissima adesione allo sciopero dei lavoratori e lavoratrici, la reggia, come altri luoghi appartenenti al Consorzio delle Residenze Reali Sabaude non hanno potuto aprire al pubblico, risultato già ottimo, se pensiamo che c'è una legge in vigore voluta dall'ex Ministro Franceschini per limitare il diritto allo sciopero nel settore culturale. Settore che si vuole mantenere in piedi ad ogni costo, ma come sempre a spese di chi ci lavora, che in questo caso lamenta di essere sottopagato, mal inquadrato dal punto di vista contrattuale e in preda al meccanismo degli appalti da ben 16 anni. Nel frattempo, la Procura di Torino ha aperto un'indagine nei confronti del senatore del PD Mauro Laus, socio ed ex presidente della Rear, azienda leader nel settore, che da anni vince gare d'appalto nei musei grazie alle paghe da fame erogate a chi finisce per lavorarci. I giornali parlano di come questa vicenda stia scombinando gli equilibri interni al PD senza dare troppo risalto al fatto che Laus ricopre la figura di capogruppo del suo partito nella Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia, sullo sfruttamento e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro pubblici e privati, noi abbiamo preferito dare voce a chi subisce gli effetti delle azioni di questa classe politica criminale.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/F_m_09_05_Enzo-Miccoli-USB-su-sciopero-consorzioresidenzerealisabaude.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl terzo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di tre compagni e compagne di Progetto Palestina sul corteo di domenica 14/05/2023 dalle 15.00 in piazza Castello a Torino: Corteo solidale al fianco della Palestina resistente->\r\n\r\n“Il 15 maggio ricorre l'anniversario della Nakba, la catastrofe che diede avvio all'esodo di 700.000 palestinesi, espulsi e costretti ad abbandonare le proprie case e le proprie terre in seguito alla distruzione di centinaia di villaggi a opera del nascente Stato di Israele. Sin dalla sua nascita, lo stato di Israele e il sionismo hanno dato inizio ad una storia fatta di colonialismo e pulizia etnica.Come altro chiamare l'allontanamento forzato, la cacciata violenta e stabilita a tavolino di un popolo che in quel territorio viveva da più di mille anni? Come chiamare un progetto politico di oppressione, l'ennesimo ideato nel \"moderno\" Occidente ai danni del \"deserto\" mediorientale? E come chiamare il sostegno esplicito o il consenso tacito di potenze che in quel progetto vedevano l'opportunità di lavarsi la coscienza per la tragedia della II guerra mondiale, finalmente scoperchiata e visibile a tutto il mondo? Si tratta di violenza, abusi quotidiani, estrattivismo, razzismo e classismo. In una parola, 75 anni di colonialismo. La Nakba non è una ricorrenza, una data per ricordare le violenze del passato, ma un momento per denunciare e alzare la testa per quello che quotidianamente succede in Palestina. Dobbiamo parlare di attualità, di quelle notizie che spesso neanche riescono ad arrivare nelle nostre città, di quelle urla di rabbia e dolore zittite dagli interessi guerrafondai e neoliberisti del presente in cui viviamo. Possiamo e dobbiamo resistere a questo presente: il popolo palestinese e la sua lotta ci indicano un insieme di pratiche per ripensare il mondo in cui viviamo, prendere posizione con forza allo stato attuale delle cose e costruire il futuro.\r\n\r\nNablus, Jenin, Gerico, Gaza, Gerusalemme: sono solo alcuni dei luoghi nei quali la violenza del sionismo non si è mai interrotta, da più di 75 anni ad oggi.\r\n\r\nIl nostro contributo alla resistenza palestinese è nella lotta di tutti i giorni. Nello smascherare i rapporti di potere che lo stato in cui viviamo intesse con Israele, nel denunciare gli accordi che le nostre università garantiscono alla forza politica sionista, nell'opporci alle trattive economiche tra potenze che hanno le mani sporche di sangue. Scendiamo in piazza per ricordare la Nakba, perché non ne venga cancellata la memoria. Scendiamo in piazza per denunciare le politiche oppressive, coloniali e di apartheid portate avanti dallo stato di Israele.\r\n\r\nLa NAKBA CONTINUA, LA PALESTINA RESISTE.”\r\n\r\n \r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/F_m_09_05_Progetto-Palestina-su-75-anni-di-Nakba-manifestazione-p.za-castello.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]","10 Maggio 2023","2023-05-10 19:58:53","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/344404315_1390176505158814_5960865848755411475_n-200x110.jpg","frittura mista|radio fabbrica 09/05/2023",1683748643,[],[],{"post_content":209},{"matched_tokens":210,"snippet":211,"value":212},[66,60],"educativo, socio-assistenziale e socio-sanitario, con \u003Cmark>comitati\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> base e organizzazioni sindacali che"," \r\n\r\nIl primo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia \u003Cmark>di\u003C/mark> Leo, lavoratore del terzo settore aderente alla rete Lavoro Sociale e Dario Fontana, ricercatore in sociologia del Lavoro presso il servizio \u003Cmark>di\u003C/mark> Epidemiologia Piemonte ASL TO3, sull’incontro \u003Cmark>di\u003C/mark> convergenza \u003Cmark>di\u003C/mark> lavorator* del settore educativo, socio-assistenziale e socio-sanitario, con \u003Cmark>comitati\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> base e organizzazioni sindacali che si terrà in corso Valdocco 4/A a Torino sabato 13 maggio 2023 alle ore 14.30.\r\n\r\nLa rete del Lavoro Sociale, tra gli organizzatori dell’incontro, ha deciso \u003Cmark>di\u003C/mark> organizzare un’assemblea pubblica, una giornata \u003Cmark>di\u003C/mark> convergenza, un dibattito allargato a tutte le sigle sindacali che intervengono nel settore:\r\n\r\n“In questi mesi sono nati diversi \u003Cmark>comitati\u003C/mark> in tutta Italia che raggruppano lavoratori e lavoratrici del settore. 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Al suo interno si parla \u003Cmark>di\u003C/mark> aumenti salariali, delle ore indirette non riconosciute, delle notti passive e della banca ore, del precariato, della sicurezza dei luoghi \u003Cmark>di\u003C/mark> lavoro, della formazione continua, \u003Cmark>di\u003C/mark> rimborsi e permessi, \u003Cmark>di\u003C/mark> internalizzazione dei servizi nel pubblico.\r\n\r\nAdesso è il momento \u003Cmark>di\u003C/mark> un passaggio \u003Cmark>di\u003C/mark> convergenza dei diversi percorsi, che veda prima \u003Cmark>di\u003C/mark> tutto una voce comune delle diverse professioni del settore – fuori da schemi corporativi e piccoli interessi da orticello – perché le regole contrattuali valgono per tutte e tutti, ed è sempre bene ricordarlo. Un passaggio \u003Cmark>di\u003C/mark> convergenza che veda finalmente la sintesi delle migliori istanze raccolte dalle diverse piattaforme rivendicative dei \u003Cmark>comitati\u003C/mark> e dei sindacati (\u003Cmark>di\u003C/mark> base e confederali). Un percorso \u003Cmark>di\u003C/mark> mobilitazione comune è l’unico che può dare la forza per indirizzare il tavolo \u003Cmark>di\u003C/mark> contrattazione del CCNL. È il momento quindi \u003Cmark>di\u003C/mark> organizzare assemblee sindacali in tutti i luoghi \u003Cmark>di\u003C/mark> lavoro, scioperi e mobilitazioni \u003Cmark>di\u003C/mark> diverso livello, locale e nazionale, in accordo con gli altri \u003Cmark>comitati\u003C/mark> in tutta Italia.\r\n\r\nIl 13 maggio 2023 abbiamo deciso \u003Cmark>di\u003C/mark> organizzare un’assemblea pubblica, una giornata \u003Cmark>di\u003C/mark> convergenza, promossa dai diversi \u003Cmark>comitati\u003C/mark> e allargata a tutte le sigle sindacali che hanno un intervento nel nostro settore. Il dibattito sarà ospitato presso la sala conferenze del Polo del 900, in C.so Valdocco 4/a, alle ore 14.30.\r\n\r\nInvitiamo alla massima partecipazione tutte le lavoratrici e i lavoratori del settore, è il tempo \u003Cmark>di\u003C/mark> organizzarsi e \u003Cmark>di\u003C/mark> mobilitarsi per cominciare a cambiare le nostre condizioni \u003Cmark>di\u003C/mark> lavoro. Il momento è adesso!!\r\n\r\nL’attacco è diretto, tra le altre cose, ai contratti nazionali, con privatizzazioni ed ulteriori tagli ai servizi pubblici, la liquidazione \u003Cmark>di\u003C/mark> ciò che resta della sanità pubblica, la fine della scuola pubblica, etc.”\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/F_m_09_05_Dario-Fontana-e-Leo-su-incontro-rete-lavoro-sociale.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl secondo argomento lo abbiamo affrontato con Enzo Miccoli, delegato del sindacato USB alla Reggia \u003Cmark>di\u003C/mark> Venaria, ovvero lo sciopero messo in piedi il 1 Maggio proprio davanti a questa importante attrazione turistica cittadina. Grazie all'altissima adesione allo sciopero dei lavoratori e lavoratrici, la reggia, come altri luoghi appartenenti al Consorzio delle Residenze Reali Sabaude non hanno potuto aprire al pubblico, risultato già ottimo, se pensiamo che c'è una legge in vigore voluta dall'ex Ministro Franceschini per limitare il diritto allo sciopero nel settore culturale. Settore che si vuole mantenere in piedi ad ogni costo, ma come sempre a spese \u003Cmark>di\u003C/mark> chi ci lavora, che in questo caso lamenta \u003Cmark>di\u003C/mark> essere sottopagato, mal inquadrato dal punto \u003Cmark>di\u003C/mark> vista contrattuale e in preda al meccanismo degli appalti da ben 16 anni. Nel frattempo, la Procura \u003Cmark>di\u003C/mark> Torino ha aperto un'indagine nei confronti del senatore del PD Mauro Laus, socio ed ex presidente della Rear, azienda leader nel settore, che da anni vince gare d'appalto nei musei grazie alle paghe da fame erogate a chi finisce per lavorarci. I giornali parlano \u003Cmark>di\u003C/mark> come questa vicenda stia scombinando gli equilibri interni al PD senza dare troppo risalto al fatto che Laus ricopre la figura \u003Cmark>di\u003C/mark> capogruppo del suo partito nella Commissione parlamentare \u003Cmark>di\u003C/mark> inchiesta sulle condizioni \u003Cmark>di\u003C/mark> lavoro in Italia, sullo sfruttamento e sulla sicurezza nei luoghi \u003Cmark>di\u003C/mark> lavoro pubblici e privati, noi abbiamo preferito dare voce a chi subisce gli effetti delle azioni \u003Cmark>di\u003C/mark> questa classe politica criminale.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/F_m_09_05_Enzo-Miccoli-USB-su-sciopero-consorzioresidenzerealisabaude.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl terzo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia \u003Cmark>di\u003C/mark> tre compagni e compagne \u003Cmark>di\u003C/mark> Progetto Palestina sul corteo \u003Cmark>di\u003C/mark> domenica 14/05/2023 dalle 15.00 in piazza Castello a Torino: Corteo solidale al fianco della Palestina resistente->\r\n\r\n“Il 15 maggio ricorre l'anniversario della Nakba, la catastrofe che diede avvio all'esodo \u003Cmark>di\u003C/mark> 700.000 palestinesi, espulsi e costretti ad abbandonare le proprie case e le proprie terre in seguito alla distruzione \u003Cmark>di\u003C/mark> centinaia \u003Cmark>di\u003C/mark> villaggi a opera del nascente Stato \u003Cmark>di\u003C/mark> Israele. Sin dalla sua nascita, lo stato \u003Cmark>di\u003C/mark> Israele e il sionismo hanno dato inizio ad una storia fatta \u003Cmark>di\u003C/mark> colonialismo e pulizia etnica.Come altro chiamare l'allontanamento forzato, la cacciata violenta e stabilita a tavolino \u003Cmark>di\u003C/mark> un popolo che in quel territorio viveva da più \u003Cmark>di\u003C/mark> mille anni? Come chiamare un progetto politico \u003Cmark>di\u003C/mark> oppressione, l'ennesimo ideato nel \"moderno\" Occidente ai danni del \"deserto\" mediorientale? E come chiamare il sostegno esplicito o il consenso tacito \u003Cmark>di\u003C/mark> potenze che in quel progetto vedevano l'opportunità \u003Cmark>di\u003C/mark> lavarsi la coscienza per la tragedia della II guerra mondiale, finalmente scoperchiata e visibile a tutto il mondo? Si tratta \u003Cmark>di\u003C/mark> violenza, abusi quotidiani, estrattivismo, razzismo e classismo. In una parola, 75 anni \u003Cmark>di\u003C/mark> colonialismo. La Nakba non è una ricorrenza, una data per ricordare le violenze del passato, ma un momento per denunciare e alzare la testa per quello che quotidianamente succede in Palestina. Dobbiamo parlare \u003Cmark>di\u003C/mark> attualità, \u003Cmark>di\u003C/mark> quelle notizie che spesso neanche riescono ad arrivare nelle nostre città, \u003Cmark>di\u003C/mark> quelle urla \u003Cmark>di\u003C/mark> rabbia e dolore zittite dagli interessi guerrafondai e neoliberisti del presente in cui viviamo. Possiamo e dobbiamo resistere a questo presente: il popolo palestinese e la sua lotta ci indicano un insieme \u003Cmark>di\u003C/mark> pratiche per ripensare il mondo in cui viviamo, prendere posizione con forza allo stato attuale delle cose e costruire il futuro.\r\n\r\nNablus, Jenin, Gerico, Gaza, Gerusalemme: sono solo alcuni dei luoghi nei quali la violenza del sionismo non si è mai interrotta, da più \u003Cmark>di\u003C/mark> 75 anni ad oggi.\r\n\r\nIl nostro contributo alla resistenza palestinese è nella lotta \u003Cmark>di\u003C/mark> tutti i giorni. Nello smascherare i rapporti \u003Cmark>di\u003C/mark> potere che lo stato in cui viviamo intesse con Israele, nel denunciare gli accordi che le nostre università garantiscono alla forza politica sionista, nell'opporci alle trattive economiche tra potenze che hanno le mani sporche \u003Cmark>di\u003C/mark> sangue. Scendiamo in piazza per ricordare la Nakba, perché non ne venga cancellata la memoria. Scendiamo in piazza per denunciare le politiche oppressive, coloniali e \u003Cmark>di\u003C/mark> apartheid portate avanti dallo stato \u003Cmark>di\u003C/mark> Israele.\r\n\r\nLa NAKBA CONTINUA, LA PALESTINA RESISTE.”\r\n\r\n \r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/F_m_09_05_Progetto-Palestina-su-75-anni-di-Nakba-manifestazione-p.za-castello.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]",[214],{"field":86,"matched_tokens":215,"snippet":211,"value":212},[66,60],{"best_field_score":192,"best_field_weight":128,"fields_matched":19,"num_tokens_dropped":38,"score":217,"tokens_matched":92,"typo_prefix_score":38},"1733921019837546609",6637,{"collection_name":159,"first_q":26,"per_page":30,"q":26},4,["Reactive",222],{},["Set"],["ShallowReactive",225],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$fEUd_EYteI0sm03-LT3VeRP7-QJ32ZwhbCMQot9z-d34":-1},true,"/search?query=comitati+di+valutazione"]