","No Tav. Resistenza ai Mulini di Clarea","post",1592915969,[53,54,55],"http://radioblackout.org/tag/lacrimogeni/","http://radioblackout.org/tag/mulini-di-clarea/","http://radioblackout.org/tag/no-tav-2/",[22,24,14],{"post_content":58},{"matched_tokens":59,"snippet":61,"value":62},[60],"invisibile","dall’area di cantiere, remoto ed \u003Cmark>invisibile\u003C/mark> avamposto militare, mentre nei paesi","Lo scorso sabato è partito il presidio permanente nella zona dei Mulini di Clarea.\r\nImmediata la reazione delle forze dell’ordine, accorse in valle per garantire i lavori di allargamento del cantiere. Tra gli obiettivi la distruzione della Borgata Mulini e dei suoi boschi.\r\nLe truppe hanno circondato l’area, impedendo l’accesso ai solidali e mettendo sotto assedio i No Tav ai Mulini.\r\nIeri, nonostante lacrimogeni e barriere, dopo un’affollata assemblea e un corteo, un gruppo di No Tav è riuscito a portare acqua e cibo al presidio sotto assedio.\r\n\r\nOgni giorno alle 18 appuntamento al campo sportivo di Giaglione per assemblea operativa.\r\n\r\nSono in programma anche azioni fuori dall’area di cantiere, remoto ed \u003Cmark>invisibile\u003C/mark> avamposto militare, mentre nei paesi è ben visibile la presenza dei 500 poliziotti e carabinieri, che hanno il compito di garantire che 30 operai possano svolgere indisturbati i lavori preliminari alla realizzazione dello svincolo autostradale per il cantiere del tunnel di base.\r\n\r\nVenerdì 26 giugno assemblea popolare al Polivalente di Bussoleno alle 21\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Maurizio Poletto del \u003Cmark>comitato\u003C/mark> alta Val Susa\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/2020-06-23-no-tav-maurizio.mp3\"][/audio]",[64],{"field":65,"matched_tokens":66,"snippet":61,"value":62},"post_content",[60],1155199671761633300,{"best_field_score":69,"best_field_weight":70,"fields_matched":11,"num_tokens_dropped":39,"score":71,"tokens_matched":31,"typo_prefix_score":39},"1112386306048",14,"1155199671761633393",{"document":73,"highlight":90,"highlights":95,"text_match":67,"text_match_info":98},{"cat_link":74,"category":75,"comment_count":39,"id":76,"is_sticky":39,"permalink":77,"post_author":42,"post_content":78,"post_date":79,"post_excerpt":45,"post_id":76,"post_modified":80,"post_thumbnail":45,"post_thumbnail_html":45,"post_title":81,"post_type":50,"sort_by_date":82,"tag_links":83,"tags":89},[36],[38],"22181","http://radioblackout.org/2014/03/ex-moi-un-anno-di-autogestione/","Il 30 marzo dello scorso anno 200 profughi rimasti in strada dopo la fine “dell’emergenza nordafrica“, occuparono una casa del villaggio olimpico, la “ex Moi” in via Giordano Bruno.\r\nTre palazzine rimaste vuote per 7 anni, divennero la nuova casa per uomini e donne, che il governo italiano aveva buttato in strada dal 28 febbraio 2013, quando per decreto era stata fissata la fine della protezione. Chiuse le strutture di accoglienza, ai profughi sono stati dati 500 euro in cambio di una firma su documento che liberava lo Stato italiano di ogni responsabilità nei loro confronti.\r\nNonostante la spesa esorbitante di un miliardo e 300 milioni di euro, ai profughi della guerra in Libia non era stato garantito alcun percorso di inserimento nella nostra società.\r\nPer un anno e mezzo trascorso i profughi erano stati parcheggiati senza prospettive, tra incuria, assistenzialismo e mera carità.\r\nStrutture in condizioni indegne, senza acqua calda e riscaldamento, persone stipate in posti sovraffollati, disservizi e malaffare sono stati il risultato della gestione emergenziale imposta da un governo che aveva deciso di elargire un miliardo e 300 milioni di euro ad una miriade di associazioni del terzo settore, che garantirono poco o nulla nulla di quanto previsto per loro sulla carta.\r\nAi rifugiati provenienti dalla Libia non venne data alcuna opportunità di rendersi autonomi, indipendenti ed inserirsi nei nostri territori. 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Andiamo infine a leggere insieme alcuni dei passaggi tratti dal libro \"reo\" L'insurrezione che viene, del Comitato Invisibile.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\nofficina letteraria 9","22 Febbraio 2019","2019-02-22 16:49:22","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/02/tarnac-200x110.jpeg","Officina letteraria-22/2/19-L'insurrezione che viene",1550853852,[170,313,172],"http://radioblackout.org/tag/linsurrezione-che-viene/",[101,315,134],"l'insurrezione che viene",{"post_content":317,"tags":321},{"matched_tokens":318,"snippet":319,"value":320},[181,275],"reo\" L'insurrezione che viene, del \u003Cmark>Comitato\u003C/mark> \u003Cmark>Invisibile\u003C/mark>.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\nofficina letteraria 9","Trasmissione dedicata al racconto del caso Tarnac, Francia 2008/2018, ed al libro identificato come elemento scatenante quell'attacco repressivo che portò all'arresto in Francia con l'accusa di associazione sovversiva con finalità di terrorismo, istigazione a delinquere, ed altro, una ventina di compagni; gli arresti furono seguiti da un importante e determinante movimento di solidarietà, che consentì di decostruire la narrazione massmediatica. Il processo, che si svolse nel 2018 e che portò all'assoluzione di tutt*, vide i compagn* protagonisti per il loro porsi al di fuori del gioco delle parti. Andiamo infine a leggere insieme alcuni dei passaggi tratti dal libro \"reo\" L'insurrezione che viene, del \u003Cmark>Comitato\u003C/mark> \u003Cmark>Invisibile\u003C/mark>.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\nofficina letteraria 9",[322,324,326],{"matched_tokens":323,"snippet":193,"value":193},[192,60],{"matched_tokens":325,"snippet":315,"value":315},[],{"matched_tokens":327,"snippet":134,"value":134},[],[329,335],{"field":27,"indices":330,"matched_tokens":331,"snippets":333,"values":334},[39],[332],[192,60],[193],[193],{"field":65,"matched_tokens":336,"snippet":319,"value":320},[181,275],{"best_field_score":214,"best_field_weight":215,"fields_matched":31,"num_tokens_dropped":39,"score":300,"tokens_matched":31,"typo_prefix_score":39},{"document":339,"highlight":477,"highlights":620,"text_match":67,"text_match_info":630},{"comment_count":39,"id":340,"is_sticky":39,"permalink":341,"podcastfilter":342,"post_author":343,"post_content":344,"post_date":345,"post_excerpt":45,"post_id":340,"post_modified":346,"post_thumbnail":347,"post_title":348,"post_type":166,"sort_by_date":349,"tag_links":350,"tags":418},"87656","http://radioblackout.org/podcast/black-holes-dal-4-al-10-marzo/",[111],"sowdust"," \r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 5 ore 8,30 - Claudio Lavazza 14 minuti [Centro di documentazione Porfido]:\r\n\r\nNelle vostre cuffiette, camerette e balconi, gli audiocapitoli di Porfido. Oggi Pestifera la mia vita, autobiografia di Claudio Lavazza.\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/09/Claudio-Lavazza_14.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 5 ore 11,30 - Presentazione libro \"In cammino con gli ultimi\" 67 minuti [Frittura mista| Radiofabbrica]:\r\n\r\nPresentazione del libro “In cammino con gli ultimi. Dino Frisullo, storia di un militante avido di conoscenza e d’amore, vissuto e morto povero e curioso.” (curato da Senzaconfine. Edizioni Red Star Press, 2023 – 358 pagine).\r\nCon Alessia Montuori (dell’associazione Senzaconfine) e Aldo Canestrari, Ashraf Haj Yahya (della comunità Palestinese che ha conosciuto Dino) e Yilmaz Orkan dell’associazione Uiki (della comunità Curda che ha conosciuto Dino).\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/PresentazioneLibroInCamminoConGliUltimi_67.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 6 ore 8,30 - Il perno originario parte 3 14 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\n“La storia non avanza come una linea retta in uno spazio vuoto a due dimensioni, ma come una spirale in uno spazio tridimensionale, frastagliato e ricolmo di ciò che resta del passato. Più la storia avanza, più le rovine e le scorie sono numerose e si sedimentano le une sulle altre. E l’epoca capitalista, quella che conosce la più grande accelerazione nelle trasformazione dei modi di produrre e di vivere, quella a parole più irriverente e meno ossequiosa nei confronti del passato, è dunque, nei fatti, anche quella che produce più rovine – elementi che, per così dire, fanno sempre più parte della “materia prima”, oggettiva e soggettiva, materiale e ideologica, con cui si menano le azioni umane”\r\n\r\n“Lo abbiamo sentito ripetere e ripetuto a nostra volta infinite volte: il capitalismo porta con sé la guerra come le nubi portano la pioggia. Con la guerra dei Trent’anni possiamo verificare questo principio, ma anche invertirlo, ovvero interessarci a come la guerra, nella stessa misura in cui distrugge uomini e cose, funge da pungolo allo sviluppo di rapporti sociali capitalistici in gestazione”\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/Perno-originario-n.3_14.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 7 ore 8,30 - Come ci beviamo il mondo 33 minuti [Radio Cane]:\r\n\r\nQuanta acqua si consuma scaricando un film?\r\nQuanto costa l’acqua all’inizio della catena finanziaria che specula sulla sete?\r\nCosa sono i waterfutures?\r\nA queste e ad altre domande prova a rispondere Daniele Ratti – con cui avevamo già parlato tempo fa di finanziarizzazione della terra – passato recentemente a trovarci per registrare una breve panoramica sull’acqua e sulle molteplici forme della sua “incendiaria” mercificazione.\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/09/Acqua-Daniele-Ratti_33.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 8 ore 8,30 - Frank Zappa parte 2 30 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nSeconda di cinque puntate monografiche dedicate a Frank Zappa.\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/Frank-Zappa_2.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 8 ore 13,30 - Presentazione libro Jin Jiyan Azadi 48 minuti [Frittura Mista|Radiofabbrica]:\r\n\r\nCon l’aiuto della nostra ospite in studio Delfina Donnici; abbiamo presentato “Jin Jiyan Azadi. La rivoluzione delle donne in Kurdistan” – Istituto Andrea Wolf – Tamu, 2022. Delfina Donnici fa parte del comitato italiano di Jineolojî che ha curato la traduzione del libro. Da quando in anni recenti si sono accesi i riflettori sulla resistenza contro l’assedio dello Stato Islamico in Rojava, il movimento delle donne libere curde è diventato a livello globale uno degli esempi rivoluzionari più luminosi del 21° secolo. Jin, Jiyan, Azadî raccoglie le voci di venti rivoluzionarie curde e le compone in un’architettura maestosa: le combattenti ci offrono attraverso memorie private, lettere e pagine di diario una profonda riflessione su un percorso che non inizia con la riconquista di Kobane del 2015 ma ha radici ben più lontane. Ripercorrendo varie fasi della lotta di liberazione curda contro l’oppressione dello stato turco, questo volume offre una avvincente e monumentale ricostruzione della storia recente del Kurdistan, dalla costituzione del Pkk all’arresto di Öcalan, fino all’elaborazione dei nuovi paradigmi del confederalismo democratico e di Jineolojî, la scienza delle donne. Per la prima volta scopriamo dalla prospettiva delle protagoniste la visione del mondo e le scelte di vita che le hanno portate alla guida di una guerra di liberazione, oltre che di un epocale progetto di trasformazione dei rapporti tra donne e uomini, tra nazioni e tra specie viventi. Essendo il testo molto interessante e pregno di contenuti abbiamo voluto fare un’intervista divisa in 3 parti, divise tra loro da due brani (qui nel podcast riprodotte parzialmente), tratti dalla compilation “Music for Rojava” edito dall’etichetta Sonic Resistance.\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/Presentazione-libro-Jin-Jiyan-AzadiFritturaMista26042022_48.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 9 ore 10 - L'assassino dei sogni 29 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nLettura da un libro di Carmelo Musumeci e Giuseppe Ferraro. Un filosofo e un ergastolano si scrivono. Ne nasce un racconto di vite: di quella prigioniera dell’Assassino dei Sogni che non dà scampo, e di quella che pensiamo libera ma che pure può diventare prigione di qua dalle mura del carcere. Ricca del fascino discreto della scrittura epistolare, una riflessione sulla carcerazione che diventa discorso amoroso e “dissequestrando parole” pronuncia sentieri di libertà. Pagine che, quando tutto sembra perso e il buio sta per avere il sopravvento, diventano lezioni e iniezioni di vita, per l’ergastolano, per il filosofo, ma forse anche per tutti.\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Lassassino-dei-sogni_29.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 9 ore 20 - Il margine di errore 43 minuti [Arsider]:\r\n\r\nSiamo in onda? Il bello della diretta è la zona più sperimentale della radio “amatoriale”: da quando si è in onda, la costante pressione data dal potenziale fallout tecnico costringe conduttorx – redattorx a dividersi sul momento tra l’autenticità come capacità di restare se stessi e autenticità come impossibilità di continuare a fingere e dissimulare: il famoso “ci scusiamo per i problemi tecnici” accomuna, in una dimensione quasi invisibile, la dialettica urgente tra produzione di contenuti sul momento e l’impossibilità strutturale di esercitarne un totale controllo. Chi si trova seduto di fronte al microfono non può conoscere cosa sta per accadere, se non empiricamente, cercando di giustificare l’imprevisto, talvolta inserendolo nella fase di produzione dei contenuti come elemento cardine. Ciò può accadere in diversi modi, trasformando i palinsesti in laboratori di pratica sperimentale e radicale della musica. L’ascolto che vi proponiamo opera nella zona di margine appena descritta e può costituirsi come una campionatura artistica dell’errore; (e qualunque altro fatto sonoro che si manifesti durante la diretta contro la volontà dei conduttori-redattori). Esiste una possibilità di fuga dell’imprevisto che lo ricollochi in una nuova dimensione? Attraverso l’amplificazione dell’errore è possibile avvicinarsi a risultati artistici che procedano parallelamente ai contenuti e non vi si sovrappongano?\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/Il-margine-di-erroreArsider_43.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 9 ore 10 - Alfredo Bandelli 27 minuti [Vibrazioni Sonore]:\r\n\r\nUn approfondimento musicato sulla vita e le opere di un cantautore che con la sua voce e la sua chitarra ha raccontato dall’interno, un mondo fatto di militanza, contestazioni del periodo d’oro della lotta di classe in Italia.\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Alfredo-Bandelli-vibrazioni-sonore.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 9 ore 18 - Franti parte 1 34 minuti [Franti]:\r\n\r\nIl podcast che vi apprestate ad ascoltare prende le sue mosse dalla necessità di riattivare un ragionamento collettivo che tenga conto dell’attuale situazione in cui versa la scuola italiana, alla luce del turbine di eventi alla cui manifestazione abbiamo assistito negli ultimi anni, a partire dalla pandemia fino allo scoppio di nuove terribili guerre.\r\n\r\nQuesto esperimento porterà a contatto diverse generazioni di professori e di studenti, impegnati tutti nel difficile compito di ristabilire una egemonia del discorso e della prassi rivoluzionari – a partire anche dall’interrogarsi sul senso di parole come questa – nella scuola.\r\n\r\nEsso è frutto di un lavoro collettivo, e per il collettivo questo lavoro è pensato e svolto: per gli studenti, i docenti e gli educatori, e tutti coloro che gravitano attorno al mondo della scuola, che credono ancora nella possibilità di quello che il situazionista Raoul Vaneigem chiamava “rovesciamento di prospettiva”.\r\n\r\nLe puntate sono tutte registrate nei locali dell’Archivio Moroni e del Centro Sociale di via Conchetta 18, a Milano.\r\n\r\n\r\n[audio 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\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 5 ore 8,30 - Claudio Lavazza 14 minuti [Centro di documentazione Porfido]:\r\n\r\nNelle vostre cuffiette, camerette e balconi, gli audiocapitoli di Porfido. 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E l’epoca capitalista, quella che conosce la più grande accelerazione nelle trasformazione dei modi di produrre e di vivere, quella a parole più irriverente e meno ossequiosa nei confronti del passato, è dunque, nei fatti, anche quella che produce più rovine – elementi che, per così dire, fanno sempre più parte della “materia prima”, oggettiva e soggettiva, materiale e ideologica, con cui si menano le azioni umane”\r\n\r\n“Lo abbiamo sentito ripetere e ripetuto a nostra volta infinite volte: il capitalismo porta con sé la guerra come le nubi portano la pioggia. Con la guerra dei Trent’anni possiamo verificare questo principio, ma anche invertirlo, ovvero interessarci a come la guerra, nella stessa misura in cui distrugge uomini e cose, funge da pungolo allo sviluppo di rapporti sociali capitalistici in gestazione”\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/Perno-originario-n.3_14.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 7 ore 8,30 - Come ci beviamo il mondo 33 minuti [Radio Cane]:\r\n\r\nQuanta acqua si consuma scaricando un film?\r\nQuanto costa l’acqua all’inizio della catena finanziaria che specula sulla sete?\r\nCosa sono i waterfutures?\r\nA queste e ad altre domande prova a rispondere Daniele Ratti – con cui avevamo già parlato tempo fa di finanziarizzazione della terra – passato recentemente a trovarci per registrare una breve panoramica sull’acqua e sulle molteplici forme della sua “incendiaria” mercificazione.\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/09/Acqua-Daniele-Ratti_33.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 8 ore 8,30 - Frank Zappa parte 2 30 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nSeconda di cinque puntate monografiche dedicate a Frank Zappa.\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/Frank-Zappa_2.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 8 ore 13,30 - Presentazione libro Jin Jiyan Azadi 48 minuti [Frittura Mista|Radiofabbrica]:\r\n\r\nCon l’aiuto della nostra ospite in studio Delfina Donnici; abbiamo presentato “Jin Jiyan Azadi. La rivoluzione delle donne in Kurdistan” – Istituto Andrea Wolf – Tamu, 2022. Delfina Donnici fa parte del \u003Cmark>comitato\u003C/mark> italiano di Jineolojî che ha curato la traduzione del libro. Da quando in anni recenti si sono accesi i riflettori sulla resistenza contro l’assedio dello Stato Islamico in Rojava, il movimento delle donne libere curde è diventato a livello globale uno degli esempi rivoluzionari più luminosi del 21° secolo. Jin, Jiyan, Azadî raccoglie le voci di venti rivoluzionarie curde e le compone in un’architettura maestosa: le combattenti ci offrono attraverso memorie private, lettere e pagine di diario una profonda riflessione su un percorso che non inizia con la riconquista di Kobane del 2015 ma ha radici ben più lontane. Ripercorrendo varie fasi della lotta di liberazione curda contro l’oppressione dello stato turco, questo volume offre una avvincente e monumentale ricostruzione della storia recente del Kurdistan, dalla costituzione del Pkk all’arresto di Öcalan, fino all’elaborazione dei nuovi paradigmi del confederalismo democratico e di Jineolojî, la scienza delle donne. Per la prima volta scopriamo dalla prospettiva delle protagoniste la visione del mondo e le scelte di vita che le hanno portate alla guida di una guerra di liberazione, oltre che di un epocale progetto di trasformazione dei rapporti tra donne e uomini, tra nazioni e tra specie viventi. Essendo il testo molto interessante e pregno di contenuti abbiamo voluto fare un’intervista divisa in 3 parti, divise tra loro da due brani (qui nel podcast riprodotte parzialmente), tratti dalla compilation “Music for Rojava” edito dall’etichetta Sonic Resistance.\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/Presentazione-libro-Jin-Jiyan-AzadiFritturaMista26042022_48.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 9 ore 10 - L'assassino dei sogni 29 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nLettura da un libro di Carmelo Musumeci e Giuseppe Ferraro. Un filosofo e un ergastolano si scrivono. Ne nasce un racconto di vite: di quella prigioniera dell’Assassino dei Sogni che non dà scampo, e di quella che pensiamo libera ma che pure può diventare prigione di qua dalle mura del carcere. Ricca del fascino discreto della scrittura epistolare, una riflessione sulla carcerazione che diventa discorso amoroso e “dissequestrando parole” pronuncia sentieri di libertà. Pagine che, quando tutto sembra perso e il buio sta per avere il sopravvento, diventano lezioni e iniezioni di vita, per l’ergastolano, per il filosofo, ma forse anche per tutti.\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Lassassino-dei-sogni_29.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 9 ore 20 - Il margine di errore 43 minuti [Arsider]:\r\n\r\nSiamo in onda? Il bello della diretta è la zona più sperimentale della radio “amatoriale”: da quando si è in onda, la costante pressione data dal potenziale fallout tecnico costringe conduttorx – redattorx a dividersi sul momento tra l’autenticità come capacità di restare se stessi e autenticità come impossibilità di continuare a fingere e dissimulare: il famoso “ci scusiamo per i problemi tecnici” accomuna, in una dimensione quasi \u003Cmark>invisibile\u003C/mark>, la dialettica urgente tra produzione di contenuti sul momento e l’impossibilità strutturale di esercitarne un totale controllo. Chi si trova seduto di fronte al microfono non può conoscere cosa sta per accadere, se non empiricamente, cercando di giustificare l’imprevisto, talvolta inserendolo nella fase di produzione dei contenuti come elemento cardine. Ciò può accadere in diversi modi, trasformando i palinsesti in laboratori di pratica sperimentale e radicale della musica. L’ascolto che vi proponiamo opera nella zona di margine appena descritta e può costituirsi come una campionatura artistica dell’errore; (e qualunque altro fatto sonoro che si manifesti durante la diretta contro la volontà dei conduttori-redattori). Esiste una possibilità di fuga dell’imprevisto che lo ricollochi in una nuova dimensione? Attraverso l’amplificazione dell’errore è possibile avvicinarsi a risultati artistici che procedano parallelamente ai contenuti e non vi si sovrappongano?\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/Il-margine-di-erroreArsider_43.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 9 ore 10 - Alfredo Bandelli 27 minuti [Vibrazioni Sonore]:\r\n\r\nUn approfondimento musicato sulla vita e le opere di un cantautore che con la sua voce e la sua chitarra ha raccontato dall’interno, un mondo fatto di militanza, contestazioni del periodo d’oro della lotta di classe in Italia.\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Alfredo-Bandelli-vibrazioni-sonore.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 9 ore 18 - Franti parte 1 34 minuti [Franti]:\r\n\r\nIl podcast che vi apprestate ad ascoltare prende le sue mosse dalla necessità di riattivare un ragionamento collettivo che tenga conto dell’attuale situazione in cui versa la scuola italiana, alla luce del turbine di eventi alla cui manifestazione abbiamo assistito negli ultimi anni, a partire dalla pandemia fino allo scoppio di nuove terribili guerre.\r\n\r\nQuesto esperimento porterà a contatto diverse generazioni di professori e di studenti, impegnati tutti nel difficile compito di ristabilire una egemonia del discorso e della prassi rivoluzionari – a partire anche dall’interrogarsi sul senso di parole come questa – nella scuola.\r\n\r\nEsso è frutto di un lavoro collettivo, e per il collettivo questo lavoro è pensato e svolto: per gli studenti, i docenti e gli educatori, e tutti coloro che gravitano attorno al mondo della scuola, che credono ancora nella possibilità di quello che il situazionista Raoul Vaneigem chiamava “rovesciamento di prospettiva”.\r\n\r\nLe puntate sono tutte registrate nei locali dell’Archivio Moroni e del Centro Sociale di via Conchetta 18, a Milano.\r\n\r\n\r\n[audio 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\r\n\r\nIl primo argomento della puntata è stato quello dei processi in corso a carico di Amazon e altri colossi della logistica, da parte della procura di Milano e di Torino. Ne abbiamo parlato con Carlo del SiCobas Piacenza, dai loro canali social:\r\n\r\n\"Anche oggi ennesimo colpo della Procura di Milano, che raccogliendo quanto denunciato negli ultimi anni dal S.I.Cobas Piacenza ha portato al sequestro di 121 milioni di euro ad Amazon e alla rete di società fittizie eterodirette per frodare contributi ai lavoratori e iva allo stato. Non solo: il tanto lodato modello di Jeff Bezos (a cui ricordiamo che PD e destra stesero il tappeto rosso quando aprì a Castello) esercitava un controllo sulle performance che si traduceva nel far correre fuori dalla legge i corrieri e massacrare i lavoratori con pesi fuori dalla legge.\r\n\r\nIl ruolo del S.I.Cobas Piacenza è stato centrale nell' indagine, così come nelle altre che hanno interessato i grandi marchi della logistica piacentina (Geodis, Brt, Dhl, consorzio CGS di cui faceva parte la ben nota San Martino...), per un totale di oltre 600 milioni recuperati in un anno.\"\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/07/F_m_23_07_Carlo-SiCobas-Piacenza-sui-processi-di-Milano-e-Torino-contro-AmazonGdsSDA-e-aggiornamenti.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl secondo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Alessandro del comitato di quartiere Mammut di Roma sul crollo di un palazzo che alle Vele di Napoli, qulce giorno fà, ha causato la morte di due persone e decide di feriti. Le cause sono state attributa ad un cedimento strutturale e sono inserite in un contesto di case popolari periferiche in stato di abbandono.\r\nAlessandro ci ha anche raccontato le attività del comitato di quartiere Mammut dove la solidarietà e la militanza di fatto sono le uniche risorse nelle Periferie di Roma che denunciano e portano in luce lo stato di abbandono, le condizioni di degrado e metto in moto iniziative di lotta/rivendicazione/denuncia. Comunicato di solidarietà:\r\n\r\n\"La manutenzione dell'edilizia residenziale pubblica non è uno scherzo.\r\n\r\nQuanto avvenuto stanotte a Napoli alla Vela Celeste è l'emblema di come la vita di chi abita nei plessi popolari conti veramente poco. Al di là dei sopralluoghi, delle responsabilità da accertare e delle lacrime di coccodrillo versate puntualmente da tutte le amministrazioni, il crollo di quel ballatoio simboleggia tanto altro.\r\n\r\nUn cedimento strutturale in uno stabile che sarebbe stato oggetto di abbattimento da qui a breve ci racconta una verità amara. Non basta annunciare gli interventi per mettere in salvo la vita delle persone, non ha senso sbandierare solo interventi di ordine pubblico quando non c'è neanche la sicurezza di base. Adesso si parla di centinaia di sfollati, persone che avranno la vita stravolta per questa tragedia annunciata da anni di abbandono, incuria, mancanza di manutenzione.\r\n\r\nIn alcuni quartieri di Napoli, di Roma e di tante altre città si muore. Proprio in quegli stessi quartieri che vengono dipinti, loro e soprattutto chi ci abita, come campi di battaglia.\r\n\r\nQuest'anno alla festa di quartiere abbiamo evidenziato come la frontiera invisibile tra i quartieri che non meritano di essere parte della città, e quelli che invece sono degni di essere parte dei grandi eventi, dei grandi investimenti, è rappresentata ogni giorno sui social, i giornali, le televisioni come un confine da irrigidire, anziché da abbattere. Stanotte, quella frontiera ha fatto due morti e decine di feriti. Napoli, esattamente come Roma, è oggetto di grandi operazioni di marketing a scopo turistico che la dipingono come un paradiso in terra. Per chi ci abita, però, quel paradiso è spesso un inferno. Fatto di emergenza abitativa, affitti stellari, mancanza di lavoro, mobilità impossibile.\r\n\r\nA Roma come a Napoli, le manutenzioni dei complessi popolari, e più in generale del patrimonio immobiliare, non sono uno scherzo. Come si fa a parlare di Giubileo, di Smart City e di città dei 15 minuti, se non si riesce neanche a fare un piano serio, responsabile, sostenibile di manutenzione dell'edilizia residenziale pubblica?\r\n\r\nServono investimenti e regolamenti ora. Per le manutenzioni, per l'abitare, per far scoppiare la bolla speculativa sugli affitti in vista del Giubileo. Non c'è più tempo, di abitare si muore.\r\n\r\nCdQ Mammut - Ponte Mammolo\"\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/07/F_m_23_07_Alessando-comitato-Mammut-Roma-su-crollo-vele-scampia.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n ","30 Luglio 2024","2024-07-30 14:25:54","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/07/Boxxx3-200x110.png","frittura mista|radio fabbrica 23/07/2024",1722349554,[645],"http://radioblackout.org/tag/frittura-mista-radio-fabbrica/",[647],"frittura mista radio fabbrica",{"post_content":649},{"matched_tokens":650,"snippet":651,"value":652},[192],"in compagnia di Alessandro del \u003Cmark>comitato\u003C/mark> di quartiere Mammut di Roma"," \r\n\r\nIl primo argomento della puntata è stato quello dei processi in corso a carico di Amazon e altri colossi della logistica, da parte della procura di Milano e di Torino. 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