","Verso un'Europa di guerra","post",1741446368,[61,62,63,64],"http://radioblackout.org/tag/commissione-ue/","http://radioblackout.org/tag/europa/","http://radioblackout.org/tag/guerra/","http://radioblackout.org/tag/guerra-in-ucraina/",[32,24,22,66],"guerra in ucraina",{"post_content":68,"tags":73},{"matched_tokens":69,"snippet":71,"value":72},[70],"Commissione","come dichiarato dalla Presidente della \u003Cmark>Commissione\u003C/mark> europea Ursula von der Leyen","Giovedì si è tenuto il vertice europeo di sostegno allo sforzo bellico ucraino dopo che si delinea con sempre maggior chiarezza la fine dell'appoggio economico e militare all'Ucraina da parte degli Stati Uniti. L'intenzione del vertice è quella di andare verso un riarmo generalizzato sia a livello europeo che da parte dei singoli stati dell'Unione, come dichiarato dalla Presidente della \u003Cmark>Commissione\u003C/mark> europea Ursula von der Leyen che ha presentato il piano “ReArm Europe”. Ai progetti di riarmo concorre un clima martellante di propaganda bellica (a cui si prestano entusiasticamente varie \"note\" penne italiane ed europee), che quotidianamente mette l'accento sulla necessità di far fronte alla minaccia russa, paragonato a quella hitleriana degli anni 30. La proposta legislativa, annunciata lunedì, è un pacchetto di misure di difesa senza precedenti che, secondo von der Leyen, potrebbe liberare un totale di 800 miliardi di euro (860 miliardi di dollari; 670 miliardi di sterline) in spese per la difesa.\r\nIl piano prevede di permettere ai Paesi di aumentare i livelli di deficit nazionale per dare spazio a maggiori spese per la difesa, stanzia 150 miliardi di euro in prestiti per investimenti nel settore militare a beneficio della difesa dell'UE nel suo complesso (ad esempio per la difesa aerea e missilistica, i sistemi anti-drone e la mobilità militare) e, ancora peggio, vorrebbe consentire ai Paesi europei di reindirizzare i fondi destinati ai programmi della politica di coesione (cioè alle politiche volte a livellare le differenze tra regioni più e meno avvantaggiate) alle spese militari.\r\n\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Alfio Nicotra, della Rete Italiana Pace e Disarmo.\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/nicotra.mp3\"][/audio]",[74,78,80,82],{"matched_tokens":75,"snippet":77},[76,15],"commissione","\u003Cmark>commissione\u003C/mark> \u003Cmark>UE\u003C/mark>",{"matched_tokens":79,"snippet":24},[],{"matched_tokens":81,"snippet":22},[],{"matched_tokens":83,"snippet":66},[],[85,90],{"field":35,"indices":86,"matched_tokens":87,"snippets":89},[47],[88],[76,15],[77],{"field":91,"matched_tokens":92,"snippet":71,"value":72},"post_content",[70],1157451471441625000,{"best_field_score":95,"best_field_weight":96,"fields_matched":17,"num_tokens_dropped":47,"score":97,"tokens_matched":17,"typo_prefix_score":47},"2211897868544",13,"1157451471441625194",{"document":99,"highlight":120,"highlights":137,"text_match":93,"text_match_info":147},{"cat_link":100,"category":101,"comment_count":47,"id":102,"is_sticky":47,"permalink":103,"post_author":50,"post_content":104,"post_date":105,"post_excerpt":53,"post_id":102,"post_modified":106,"post_thumbnail":107,"post_thumbnail_html":108,"post_title":109,"post_type":58,"sort_by_date":110,"tag_links":111,"tags":116},[44],[46],"38521","http://radioblackout.org/2016/11/juncker-ai-ferri-corti-con-renzi/","Sempre più difficili i rapporti tra l’Italia e Bruxelles. L’attacco sferrato ieri da Jean-Claude Juncker all’Italia è indice di un cambiamento nel clima tra il governo e la Commissione, che dovrà dare il suo giudizio sulla manovra. \r\nL’Italia – ha detto il numero uno dell’esecutivo comunitario – non cessa di attaccare, a torto, la Commissione. E questo non produce risultati attesi». Tradotto: è in corso una trattativa e noi dovremmo chiudere un occhio sui conti italiani, ma non possiamo più accettare di essere un giorno sì e l’altro pure bersaglio degli attacchi di Renzi. Mai, nelle ultime settimane, Juncker si era spinto a tanto. Evidentemente il silenzio pre-elettorale che Bruxelles si era auto-imposta per non danneggiare Renzi è saltato.\r\n\r\n\r\nIl presidente della Commissione è anche entrato nel merito dei numeri della legge di bilancio italiana, già oggetto di una lettera in cui Bruxelles chiedeva «chiarimenti» su alcuni conti che non tornano. «I costi del terremoto e dei rifugiati – ha detto Juncker – equivalgono allo 0,1% del Pil (per il governo italiano invece valgono lo 0,4%, ndr). L’Italia ci aveva promesso di arrivare a un deficit dell’1,7% nel 2017, ora ci propone il 2,4% (2,3% secondo il progetto di bilancio italiano, ndr), in ragione dei costi del terremoto e dei rifugiati, ma questo costo è limitato allo 0,1% del Pil». Stando alle sue parole, dunque, sembra che la distanza tra Roma e di Bruxelles sia piuttosto ampia, pari a 0,3% del Pil.\r\n\r\n \r\n\r\nRenzi dal canto suo non può permettersi di fare passi indietro: la demagogia sui migranti e la sicurezza nelle scuole è uno dei cavalli di battaglia del presidente del consiglio, impegnato a tutto campo per limitare i danni di una possibile sconfitta. \r\n\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Francesco, che ha analizzato per noi il DEF\r\n\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n \r\n\r\n2016-11-08-francesco-renzijuncker","8 Novembre 2016","2016-11-10 12:05:41","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/11/juncker-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"149\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/11/juncker-300x149.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/11/juncker-300x149.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/11/juncker-768x382.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/11/juncker.jpg 800w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Juncker ai ferri corti con Renzi",1478612049,[61,112,113,114,115],"http://radioblackout.org/tag/def/","http://radioblackout.org/tag/jiuncker/","http://radioblackout.org/tag/renzi/","http://radioblackout.org/tag/ue/",[32,117,118,119,15],"Def","jiuncker","renzi",{"post_content":121,"tags":125},{"matched_tokens":122,"snippet":123,"value":124},[70],"tra il governo e la \u003Cmark>Commissione\u003C/mark>, che dovrà dare il suo","Sempre più difficili i rapporti tra l’Italia e Bruxelles. 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Poi toccherà ai 27 stati dell’Unione ratificarlo nei prossimi due anni. Ma sono in molti a scommettere che saranno di più.\r\n\r\nLa Gran Bretagna stima che il costo per l'adempimento dei suoi obblighi finanziari sia compreso tra 40 e 45 miliardi di euro e dovrà garantire diritti speciali per 4 milioni di europei. L'intesa apre la strada ai negoziati commerciali. Il premier britannico e il presidente della Commissione europea hanno siglato un documento di 15 pagine che fa il punto della situazione e indica ai negoziatori il percorso per una seconda fase di colloqui.\r\n\r\n\"L'intesa comune\" raggiunta dai negoziatori \"riconosce il ruolo della Corte di giustizia\" europea \"come l'arbitro ultimo dell'interpretazione della legislazione dell'Unione\". Allo stesso tempo, si legge nel testo della comunicazione della Commissione Ue, saranno i tribunali britannici a occuparsi delle cause sollevate dai cittadini Ue sulla tutela dei loro diritti. I giudici britannici potranno rivolgersi alla Corte Ue per questioni interpretative \"entro 8 anni\" dall'entrata in vigore delle norme sui cittadini. La dichiarazione congiunta tra Regno Unito e Unione europea contiene \"garanzie concrete per i cittadini\" da entrambi i lati della Manica, ha ribadito il capo negoziatore dell'Ue Michel Barnier in conferenza stampa. Tra i punti condivisi: tutte le persone arrivate nell'Ue o nel Regno Unito prima della Brexit potranno continuare a lavorare o studiare, i membri della famiglia conserveranno il diritto alla riunificazione, saranno conservati i diritti alle prestazioni sociali.\r\n\r\nNon ci sarà alcun confine fisico tra la provincia britannica e la Repubblica d'Irlanda a Sud, ma la May ha sottolineato che sarà preservata l'integrità del Regno Unito, anche se l'Irlanda del Nord godrà di uno statuto speciale. Si è dunque riusciti a trovare un accordo che soddisfa gli unionisti di Belfast, i quali temevano di essere abbandonati nelle braccia di Dublino, e il governo irlandese, contrario a una divisione netta dell'isola.\r\n\r\nMay doveva superare questi due scogli per far partire la trattativa sulle relazioni commerciali tra UE e Gran Bretagna. In questo primo round, specie sui diritti dei cittadini europei, ha dovuto cedere alle pressioni di Juncker ed accettare che mantengano il loro status attuale.\r\nQuesta scelta è stata investita dalle critiche dell’ala destra del suo partito, oltre alla destra populista di Farage.\r\nLa poltrona di May continua a traballare.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Renato Strumia.\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n\r\n\r\n2017 12 12 brexit strumia","12 Dicembre 2017","2017-12-13 14:11:06","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/12/brexit-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"212\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/12/brexit-300x212.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/12/brexit-300x212.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/12/brexit-768x543.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/12/brexit-1024x723.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/12/brexit.jpg 2000w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Brexit. 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Lo ha reso noto l'Associazione 21 luglio, citando una lettera inviata dalla Direzione Generale Giustizia della Commissione Ue al Governo italiano. L'organismo europeo punta il dito contro la «condizione abitativa dei rom» nel nostro Paese chiedendo all'Italia informazioni aggiuntive, in particolare sul campo nomadi in località La Barbuta a Roma.\r\nI rom che vivono nei campi in Italia sono 40 mila, un terzo dei 110-170 mila che si stima vivano in Italia (di cui quattro su dieci con meno di 14 anni). La politica dei campi è tipica dell'Italia: sin dal dopoguerra vennero istituiti questi luoghi per una popolazione che diventava sempre meno \"nomade\", complice la scomparsa dei mestieri tradizionali e la stessa legislazione italiana che vietava il nomadismo.\r\nLe condizioni di vita nelle baraccopoli legali e, in peggio, negli agglomerati abusivi sono terribili.\r\nNonostante ciò i rom e i sinti sono oggetto di pregiudizi radicati, che facilitano una persecuzione istituzionale continua.\r\nA Torino non si sono ancora sopite le polemiche per la proposta dell'ammnistrazione di centro sinistra di Borgaro di istituire un pullman separato per i rom di strada dell'earoporto, che già a Mirafiori i fascisti di Forza Nuova preparano una marcia antirom per sabato prossimo.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Paolo Finzi, autore di \"A forza di essere vento\".\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\nfinzi_rom","5 Novembre 2014","2014-11-10 12:47:21","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/11/rom-022-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"209\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/11/rom-022-300x209.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/11/rom-022-300x209.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/11/rom-022.jpg 500w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Rom. 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L’Europa, sotto attacco dell’ex alleato statunitense con ogni probabilità farà una ulteriore corsa al riarmo.\r\nAlla riunione informale di ieri all’Eliseo i governi di Francia, Italia, Germania, Polonia, Gran Bretagna, Spagna, Danimarca e Olanda più presidenza UE, Commissione e Nato erano divisi su tutto tranne che nel proseguimento della guerra e nell’aumento della spesa militare. Meloni è più trumpista di Trump, Shulz, peraltro alle sue ultime battute da cancelliere, e Sanchez non vogliono inviare truppe in Ucraina, come invece vorrebbe il britannico Stemer.\r\nL’Italia, si è posta sin dall’inizio della guerra in prima fila con un enorme investimento in armi e missioni militari.\r\nTrump è riuscito a scompaginare le carte ed intende andare a fondo.\r\nQuesta mattina il segretario di stato statunitense Rubio e il suo omologo russo Lavrov hanno aperto a Riad un walzer a due, la UE è rimasta in panchina, l’Ucraina in fuori gioco.\r\n\r\nMa. In Ucraina ed in Russia cresce ogni giorno il numero di chi dice addio alle armi, di chi, nonostante la repressione, si sottrae all’arruolamento forzato e, se catturato, scappa alla prima occasione.\r\n\r\nIn solidarietà ai disertori russi ed ucraini il “Coordinamento contro la guerra e chi la arma” di Torino ha lanciato una giornata di informazione e lotta antimilitarista sabato 22 febbraio.\r\n\r\nL’appuntamento è alle ore 11 al Balon \r\n\r\nQui puoi leggere l’appello\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Antonio Mazzeo\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/2025-02-18-mazzeo-ucraina-.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","18 Febbraio 2025","2025-02-18 16:58:43","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/disertori-color-scritte-2-200x110.png","\u003Cimg width=\"300\" height=\"300\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/disertori-color-scritte-2-300x300.png\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/disertori-color-scritte-2-300x300.png 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/disertori-color-scritte-2-1024x1024.png 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/disertori-color-scritte-2-150x150.png 150w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/disertori-color-scritte-2-768x768.png 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/disertori-color-scritte-2-1536x1536.png 1536w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/disertori-color-scritte-2-690x690.png 690w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/disertori-color-scritte-2-170x170.png 170w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/disertori-color-scritte-2.png 1600w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Ucraina: Trump, Putin e l’UE al risico della guerra. 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Ppe, Socialisti e Renew si attestano attorno ai 400 seggi, in calo ma comunque piuttosto al sicuro rispetto alla maggioranza di 360.\r\nIl Ppe dovrebbe avere 184 seggi. I Socialisti sono a quota 139, come cinque anni fa. Renew Europe, l’area macroniana, che ne ha persi 23, si attesta a 79 eletti. Nel fronte delle destre Ecr (dove c’è Fdi) si attesta a 73 eurodeputati, seguita dai 58 di Id (Lega), senza tuttavia contare i tedeschi di AfD, per ora senza gruppo. I Verdi certificano il loro calo netto e contano su 52 eurodeputati. La Sinistra Europea viaggia sui 36 seggi, stabile rispetto alla passata legislatura.\r\nLa vera novità è il grande fronte dei non iscritti da 98 seggi, che dà vita ad un insieme estremamente eterogeneo: gli orbaniani di Fidesz bussano alla porta di Ecr, i tedeschi di AfD che potrebbero tornare in Id, l’opposizione ungherese si avvia ad entrare nel Ppe assieme al partito degli agricoltori olandesi.\r\nResta il fatto che quasi ovunque cresce l’estrema destra.\r\nMa, soprattutto il dato che a votare vanno sempre meno persone. A livello continentale, l’affluenza si conferma come nel 2019, di poco sopra il 50%, seppur con differenze notevoli. Si va dall’87% del Belgio al 65% della Germania, fino al 49% della Spagna al 40% della Grecia, al 20% della Croazia. In Italia scende per la prima volta sotto il 50%: ha votato il 49,7%, contro il 55% dell’ultima tornata.\r\n\r\nCon Francesco Fricche abbiamo tentato una prima analisi, con un focus sulle questioni economiche, l’astensionismo, la crescita del fascisti.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/2024-06-11-fricche-europee.mp3\"][/audio]","13 Giugno 2024","2024-06-13 15:05:24","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/no-voto-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"182\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/no-voto-300x182.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/no-voto-300x182.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/no-voto-1024x620.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/no-voto-768x465.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/no-voto-1536x930.jpg 1536w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/no-voto.jpg 1920w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Europee. 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Molto meno dei ristori percepiti da Alitalia: 295 mln €.\r\nMa il Migliore dei migliori, il supremo tecnico, si è chiesto il motivo per cui la Vestager, nonostante la norma suddetta, imponga una sua libera interpretazione con cui, guarda caso, penalizza Alitalia invece di neutralizzare gli effetti della pandemia ed evitare che gli equilibri della concorrenza siano alterati?\r\nCon ogni probabilità il Supremo dei tecnici ha allegramente accettato che Alitalia (…come l’Italia) sia ridotta ai minimi termini e che il controllo del ricco mercato italiano passi alla concorrenza.\r\nBuon ascolto\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/04/F_m_13_04_A.AmorosoCUB-su-Alitalia.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\nIl terzo approfondimento lo abbiamo fatto scendendo in campo lunedì12 aprile 2021 dove in corso Monte Cucco davanti al Carrefour c'è stato un presidio indetto dai sindacati confederali a causa di un aggressione fatta ad un sindacalista dal titolare di un carrefour market durante un'assemblea autorizzata.\r\nAbbiamo intervistato i protagonisti.\r\nCARREFOUR MARKET\r\ninsulti e niente lavoro per i lavoratori che hanno partecipato all’assemblea con presidio;\r\nminacce di morte ad un sindacalista;\r\nE’ QUESTO IL MODELLO DI RILANCIO DI CARREFOUR IN ITALIA???\r\nBuon ascolto\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/04/F_m_13_04_Interviste-allo-sciopero-carrefour-c.so-monte-cuccomp3.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n\r\n ","15 Aprile 2021","2021-04-15 11:53:06","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/04/172337894_10159231894444591_5143979601563513237_n-200x110.jpg","frittura mista|radio fabbrica 13/04/2021","podcast",1618487377,[],[],{"post_content":378},{"matched_tokens":379,"snippet":380,"value":381},[70,15],"Leggendo le delibere autorizzative delle \u003Cmark>Commissione\u003C/mark> \u003Cmark>UE\u003C/mark> si trova che, entrambi gli","Il primo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Chiara su:\r\n\r\nGIORNATA DI LABORATORI E INCONTRI PER RIPENSARE LIBERI SPAZI DI APPRENDIMENTO:\r\nlettura - disegno - danza - boxe - musica - tangram - jujitsu - yoga - tornio - video azione\r\nRIAPRIAMO SCUOLE, UNIVERSITA', PARCHI, TEATRI.\r\nTUTTI I LUOGHI DI SOCIALITA'.\r\nRIAPPROPRIAMOCI DEL SENSO DI COMUNITA'\r\n\r\n\r\n \t\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\nSabato 17 aprile 2021 dalle ore 15:00 alle 18:00\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n \t\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\nPiazza Castello, Torino TO\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\"La salute è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, e non semplice assenza di malattia o di infermità\"\r\nBuon ascolto\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/04/F_m_13_04_Quaderni-all-aria.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl secondo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Antonio Amoroso della segreteria nazionale della CUB sul destino di Alitalia:\r\n\r\nIl Migliore nel Governo dei migliori ha gettato la maschera quando ha annunciato con una risata beffarda l’intenzione di seppellire la storia di Alitalia e cancellare il posto di lavoro a migliaia di dipendenti della Compagnia di Bandiera e del suo indotto.\r\nForse il Migliore tra i migliori, prima di parlare di Alitalia come di “una famiglia costosa” avrebbe dovuto farsi due conti e qualche comparazione con quanto ha speso l’Italia e quanto spendono Francia e Germania per le rispettive Compagnie di Bandiera, oggi più che mai.\r\nSe Draghi, il supremo dei tecnici, facesse una seria (…senza ridere!) verifica scoprirebbe che Il Gruppo AirFrance/KLM ed il Gruppo Lufthansa hanno ricevuto nel corso del 2020 aiuti di Stato (sotto forma di finanziamenti a vario titolo) per importi rispettivamente pari a € 10,4 miliardi ed € 11 miliardi.\r\nLeggendo le delibere autorizzative delle \u003Cmark>Commissione\u003C/mark> \u003Cmark>UE\u003C/mark> si trova che, entrambi gli interventi sono stati autorizzati ai sensi del TRATTATO SUL FUNZIONAMENTO DELL’UNIONE EUROPEA e ai sensi della COMUNICAZIONE della \u003Cmark>commissione\u003C/mark> europea del 20.3.2020 sugli aiuti di Stato nell’emergenza COVID-19.\r\nTale normativa, senza escludere le aziende in A.S., dichiara che gli aiuti di Stato, servono:\r\n• a ovviare ai danni arrecati dalle calamità naturali oppure da altri eventi eccezionali;\r\n• per porre rimedio a un grave turbamento dell'economia di uno Stato membro.\r\nLa normativa citata, inoltre, prevede che gli “aiuti” siano pari alle perdite stimate per il 2020 che, nel caso di Alitalia, sono 900 mln €. 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Non dice il nome del personaggio ma ci sara' sicuramente una storia affascinante dietro. 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Lo riporta la Bbc, specificando che i social media sono tuttavia ancora bloccati e accessibili solo tramite rete virtuale privata (Vpn).\r\nInternet è stato chiuso mercoledì scorso, a poche ore dall'apertura dei seggi elettorali il giorno seguente.\r\nLa decisione dell'ente regolatore delle comunicazioni ugandese è arrivata dopo che Facebook ha sospeso numerosi profili dichiarati \"falsi\" e riconducibili a personalità del governo. Il presidente Yoweri Museveni, riconfermato alla guida dell'Uganda per il sesto mandato consecutivo, ha allora accusato Facebook di arroganza e parzialità, dicendo che nessuno avrebbe potuto decidere cosa fosse buono o cattivo nel Paese. Quindi come riporta la CNN è una lezione per altri paesi autoritari ed una specie di braccio di ferro, le piattaforme hanno il controllo sugli account dei politici, i politici hanno il controllo sul internet di quel paese e quindi sulle piattaforme e gli utenti in generale. 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Ciò sarebbe stato facilitato dall’accordo noto come “Safe Harbor”, approvato nel 2000 dalla Commissione UE, che consentiva il libero trasferimento, a certe condizioni, dei dati personali tra UE e USA.\r\nDopo aver deferito la questione alla Corte di giustizia dell’Unione europea, quest’ultima accoglieva le doglianze di Schrems con sentenza C-362/14 del 6 ottobre 2015 (sentenza “Schrems I”), invalidando la decisione 2000/520/CE con cui la Commissione UE aveva giudicato adeguato il livello di protezione assicurato dai Safe Harbor Privacy Principles e rinviando la questione al Garante irlandese per una nuova pronuncia.\r\nCon la sentenza Schrems II del 16 luglio 2020, la Corte di Giustizia Europea dichiara l’illiceità dei trasferimenti di dati negli Stati Uniti. In poche parole, la sentenza dice che si possono trasferire dati in paesi fuori dall’Unione solo e soltanto se quei paesi garantiscono una protezione dei dati equivalente alla nostra (il GDPR). Questo esclude gli Stati Uniti, in quanto alcune loro leggi permettono alle agenzie governative di accedere ai dati senza un mandato del giudice, rendendo la sorveglianza di massa una realtà. Come conseguenza, tutte le soluzioni giuridiche per trasferire dati negli USA sono, ad oggi, illegittime in assenza di misure di garanzia ulteriori. Tra le altre, è stato invalidato il Privacy Shield, ovvero l’accordo che escludeva gli Stati Uniti dal normale trattamento dei dati e che permetteva all’azienda statunitense di Tizio di importare dati senza porsi particolari problemi. Per quanto riguarda le misure di garanzie ulteriori, sono possibili, ma ad oggi è molto complesso, dal punto di vista giuridico, individuare in modo preciso quali siano e, dal punto di vista tecnico, implementarle. Quindi, è bene diffidare di tutti i trasferimenti di dati verso gli USA.\r\nCosa cambia quindi per la scuola italiana? Cambia che – in forza del GDPR – le scuole devono essere in grado di dimostrare la sicurezza dei dati degli studenti e molte big tech (Google in primis, ma anche Microsoft) hanno sede legale e processano dati negli USA, dove è molto difficile, se non impossibile, assicurare un livello di sicurezza equivalente a quello europeo. Nonostante queste aziende abbiano delle sedi anche in paesi come l’Irlanda e i dati vengano inviati in queste ultime, è responsabilità della scuola assicurarsi che queste sedi non li rigirino poi in America. Operazioni simili, per intenderci, non vengono fatte neanche dalle grandi aziende; pensare che una scuola possa farle è oltre i limiti dell’assurdo. Detto in parole povere, le scuole che utilizzano questi strumenti stanno infrangendo la legge. 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Ma è davvero così?\r\n\r\nDi altro un po'\r\n\r\n \tLa pubblica amministrazione e la lista di siti non aggiornati (looks like very impressive)\r\n \tThe Intercept licenzia Laura Poitras dopo le accuse al giornale che ha fondato, le accuse? 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Ciò sarebbe stato facilitato dall’accordo noto come “Safe Harbor”, approvato nel 2000 dalla \u003Cmark>Commissione\u003C/mark> \u003Cmark>UE\u003C/mark>, che consentiva il libero trasferimento, a certe condizioni, dei dati personali tra \u003Cmark>UE\u003C/mark> e USA.\r\nDopo aver deferito la questione alla Corte di giustizia dell’Unione europea, quest’ultima accoglieva le doglianze di Schrems con sentenza C-362/14 del 6 ottobre 2015 (sentenza “Schrems I”), invalidando la decisione 2000/520/CE con cui la \u003Cmark>Commissione\u003C/mark> \u003Cmark>UE\u003C/mark> aveva giudicato adeguato il livello di protezione assicurato dai Safe Harbor Privacy Principles e rinviando la questione al Garante irlandese per una nuova pronuncia.\r\nCon la sentenza Schrems II del 16 luglio 2020, la Corte di Giustizia Europea dichiara l’illiceità dei trasferimenti di dati negli Stati Uniti. In poche parole, la sentenza dice che si possono trasferire dati in paesi fuori dall’Unione solo e soltanto se quei paesi garantiscono una protezione dei dati equivalente alla nostra (il GDPR). Questo esclude gli Stati Uniti, in quanto alcune loro leggi permettono alle agenzie governative di accedere ai dati senza un mandato del giudice, rendendo la sorveglianza di massa una realtà. Come conseguenza, tutte le soluzioni giuridiche per trasferire dati negli USA sono, ad oggi, illegittime in assenza di misure di garanzia ulteriori. Tra le altre, è stato invalidato il Privacy Shield, ovvero l’accordo che escludeva gli Stati Uniti dal normale trattamento dei dati e che permetteva all’azienda statunitense di Tizio di importare dati senza porsi particolari problemi. Per quanto riguarda le misure di garanzie ulteriori, sono possibili, ma ad oggi è molto complesso, dal punto di vista giuridico, individuare in modo preciso quali siano e, dal punto di vista tecnico, implementarle. Quindi, è bene diffidare di tutti i trasferimenti di dati verso gli USA.\r\nCosa cambia quindi per la scuola italiana? Cambia che – in forza del GDPR – le scuole devono essere in grado di dimostrare la sicurezza dei dati degli studenti e molte big tech (Google in primis, ma anche Microsoft) hanno sede legale e processano dati negli USA, dove è molto difficile, se non impossibile, assicurare un livello di sicurezza equivalente a quello europeo. Nonostante queste aziende abbiano delle sedi anche in paesi come l’Irlanda e i dati vengano inviati in queste ultime, è responsabilità della scuola assicurarsi che queste sedi non li rigirino poi in America. Operazioni simili, per intenderci, non vengono fatte neanche dalle grandi aziende; pensare che una scuola possa farle è oltre i limiti dell’assurdo. Detto in parole povere, le scuole che utilizzano questi strumenti stanno infrangendo la legge. 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Anche in streaming\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/2025-04-11-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nRiArmo dell’Europa e la crepa nel Patto Atlantico\r\nLa guerra insanguina vaste aree del pianeta in una spirale che sembra non aver fine. A tre anni dall’accelerazione violenta impressa dall’invasione russa dell’Ucraina il conflitto si inasprisce sempre di più. A Gaza è ripresa la pulizia etnica nella prospettiva della deportazione dei gazawi. 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La zampata del governo\r\nCon un colpo di mano il governo ha scippato il ddl 1236 dalla discussione parlamentare e ha fatto passare un testo profondamente liberticida con il ricorso, a dir poco irrituale, alla decretazione di urgenza.\r\nL’orizzonte delle leggi fascistissime del 1926 è sempre più vicino.\r\nAbbiamo approfondito la questione con l’avvocato Eugenio Losco\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nSabato 12 aprile\r\nSabotare la guerra\r\nDisarmare l’Europa\r\ngiornata antimilitarista\r\nore 10,30 presidio al Balon\r\nSolo un’umanità internazionale potrà gettare le fondamenta di quel mondo di libere ed uguali che può porre fine alle guerre. \r\nOggi ci vorrebbero tutti arruolati. Noi disertiamo.\r\nNoi non ci arruoliamo a fianco di questo o quello stato imperialista. Rifiutiamo la retorica patriottica come elemento di legittimazione degli Stati e delle loro pretese espansionistiche. In ogni dove. Non ci sono nazionalismi buoni.\r\nNoi siamo al fianco di chi, in ogni angolo della terra, diserta la guerra.\r\nNoi pratichiamo il disfattismo rivoluzionario contro le guerre promosse dai “nostri” governi e sosteniamo chi, in ogni dove, diserta, sabota, inceppa gli ingranaggi della guerra\r\nVogliamo un mondo senza frontiere, eserciti, oppressione, sfruttamento e guerra.\r\n\r\nVenerdì 25 aprile\r\nore 15\r\nalla lapide del partigiano anarchico Ilio Baroni\r\nin corso Giulio Cesare angolo corso Novara\r\ndove Ilio cadde combattendo il 26 aprile 1945.\r\nRicordo, bicchierata, fiori, musica.\r\nE, dal vivo, il Cor’occhio nel canzoniere anarchico e antifascista\r\n(in caso di pioggia ci troviamo in piazza Crispi).\r\n\r\nA-Distro e SeriRiot\r\nogni mercoledì\r\ndalle 18 alle 20\r\nin corso Palermo 46\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro \r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!\r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20,30\r\nper info scrivete a fai_torino@autistici.org\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFB\r\n@senzafrontiere.to/\r\n\r\nTelegram\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter mandando una mail ad: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","12 Aprile 2025","2025-05-28 17:52:48","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/IMG_8593-bis-200x110.png","Anarres dell’11 aprile. 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Un vero e proprio regolamento, che prevede diverse iniziative su scala europea che vanno dal rafforzamento della collaborazione europea o bilaterale degli accordi con i cosiddetti Paesi Terzi ai fini espulsivi, alla creazione di una piattaforma di condivisione degli ordini di espulsione emessi da un paese membro, che in questo senso diventerebbero validi a livello comunitario, fino alla centralità del rimpatrio volontario e alla creazione di hub di rimpatrio, i cosiddetti return hub.\r\nA febbraio 2025 già prima della discussione attorno a questa proposta di regolamento europeo, il consiglio Ue, diffonde un documento al comitato strategico sulle frontiere, immigrazione e asilo, che mette al centro la necessità di identificare nel modo più rapido e funzionale possibile le persone che tentano di accedere alla fortezza, in vista o di un veloce rimpatrio verso i paesi con i quali l’unione è in collaborazione, o, in caso di impossibilità a rimpatriare nei paesi di origine, di una veloce ricollocazione negli hub posti alle frontiere esterne dell’UE, nei paesi terzi collaborativi. Ne parliamo, ai microfoni di Harraga, in onda su Radio Blackout, con Yasha Maccanico.\r\n\r\nAscolta qui il podcast:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/23.5.25RegolamentoEuropeo.mp3\"][/audio]","30 Maggio 2025","2025-05-30 17:09:34","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/99fuori-2986906019-200x110.jpg","Ragionamenti attorno al nuovo Regolamento Europeo sui rimpatri",1748624974,[453,454,455,456,457],"http://radioblackout.org/tag/deportazioni/","http://radioblackout.org/tag/frontiere/","http://radioblackout.org/tag/modello-israele/","http://radioblackout.org/tag/razzismo/","http://radioblackout.org/tag/war-on-migrants/",[350,348,354,346,352],{"post_content":460},{"matched_tokens":461,"snippet":462,"value":463},[70],"L’11 Marzo viene portata in \u003Cmark>Commissione\u003C/mark> Europea la nuova proposta per","L’11 Marzo viene portata in \u003Cmark>Commissione\u003C/mark> Europea la nuova proposta per un quadro giuridico sui rimpatri applicabile dal giugno 2026. 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A partire dalla recente manifestazione alla base di Decimomannu del 28 aprile scorso, riflettiamo con una compagna di Sardinnia Aresti sulle recenti manovre militari Nato, l’impatto sul territorio, le possibili contraddizioni che vanno ad aprirsi.\r\n\r\nNella seconda parte della puntata torniamo su una vicenda scarsamente dibattuta sui nostri media, ma a suo modo emblematica delle contraddizioni che il prolungarsi del conflitto va ad aprire a livello politico europeo e a livello sociale, in particolare (ad oggi) nei Paesi dell’Est Europa: la cosiddetta battagia del grano.\r\nNei giorni scorsi i cinque paesi che avevano guidata la fronda contro le importazioni di grano e di altre derrate alimentari ucraine prive di dazi, accusate di danneggiare gravemente gli agricoltori locali (che nelle scorse settimane sono scesi in piazza con forti proteste, tali da costringere alle dimissioni il ministro dell’agricoltura polacco), hanno siglato dopo aspri negoziati un accordo con la Commissione Europea. 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Lungi dall’essere risolta, la","In questa puntata continuiamo a mappare alcuni degli effetti e delle ricadute del conflitto in corso in Ucraina, soprattutto all’interno del territorio europeo.\r\n\r\nL’intensificarsi delle esercitazioni militari Nato sul territorio sardo, esemplificato dal recente susseguirsi di operazioni di addestramento congiunto (Noble Jump, Joint Stars e Mare aperto), unite ad una sempre più evidente ed ingombrante presenza di soldati sul territorio, inizia a suscitare malumori, anche in insospettabili settori della società. A partire dalla recente manifestazione alla base di Decimomannu del 28 aprile scorso, riflettiamo con una compagna di Sardinnia Aresti sulle recenti manovre militari Nato, l’impatto sul territorio, le possibili contraddizioni che vanno ad aprirsi.\r\n\r\nNella seconda parte della puntata torniamo su una vicenda scarsamente dibattuta sui nostri media, ma a suo modo emblematica delle contraddizioni che il prolungarsi del conflitto va ad aprire a livello politico europeo e a livello sociale, in particolare (ad oggi) nei Paesi dell’Est Europa: la cosiddetta battagia del grano.\r\nNei giorni scorsi i cinque paesi che avevano guidata la fronda contro le importazioni di grano e di altre derrate alimentari ucraine prive di dazi, accusate di danneggiare gravemente gli agricoltori locali (che nelle scorse settimane sono scesi in piazza con forti proteste, tali da costringere alle dimissioni il ministro dell’agricoltura polacco), hanno siglato dopo aspri negoziati un accordo con la \u003Cmark>Commissione\u003C/mark> Europea. Lungi dall’essere risolta, la questione sembra porre pesanti incognite sul paventato futuro ingresso dell’Ucraina in \u003Cmark>UE\u003C/mark>, ad oggi difficile senza una revisione delle Politiche Agricole Comuni (delle quali si beneficia soprattutto a Est). Quel che si profila per Paesi come la Polonia è un posizionamento favorevole ad un’Ucraina carne da cannone della Nato, ma ben lontana da un ingresso nel mercato comunitario.\r\nLa partita si gioca nel frattempo anche sull’altro fronte, dove le autorità russe hanno recentemente dichiarato l’intenzione di non voler rinnovare l’\"Iniziativa sui cereali del Mar Nero”, accordo indiretto tra le parti che negli ultimi mesi ha consentito in qualche modo il transito del grano ucraino e di altri cereali nel Mar Nero verso Medio Oriente e Nord Africa. Quali scenari si profilano all'orizzonte? A partire da una serie di articoli recenti sull’argomento, ricostruiamo la vicenda insieme al giornalista Cosimo Caridi.\r\n\r\nIn chiusura di puntata torna la nostra rubrica Il Perno Originario\r\n\r\nAscolta il podcast\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/fine-della-storia-2-maggiomp3.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nMATERIALI\r\n\r\nCosa succede dentro le basi militari in Sardegna\r\n\r\nGrano, paletti \u003Cmark>Ue\u003C/mark> all’export Kiev: “Impatto distruttivo”\r\n\r\nGrano, Mosca blocca tutto Kiev delusa, gli alleati no\r\n\r\nGrain from Ukraine hits EU farmers with pain: Just wait until Kyiv joins the club",[489],{"field":91,"matched_tokens":490,"snippet":486,"value":487},[70],{"best_field_score":438,"best_field_weight":206,"fields_matched":288,"num_tokens_dropped":47,"score":468,"tokens_matched":17,"typo_prefix_score":47},{"document":493,"highlight":510,"highlights":515,"text_match":436,"text_match_info":518},{"comment_count":47,"id":494,"is_sticky":47,"permalink":495,"podcastfilter":496,"post_author":328,"post_content":497,"post_date":498,"post_excerpt":499,"post_id":494,"post_modified":500,"post_thumbnail":501,"post_title":502,"post_type":373,"sort_by_date":503,"tag_links":504,"tags":509},"10519","http://radioblackout.org/podcast/grecia-tra-rivolta-sociale-e-fascismo/",[328],"Tre scioperi generali in meno di un mese sono il sintomo di un disagio sociale profondo, che gli ulteriori tagli di 11,5 miliardi pretesi dalla Trojka (FMI, BCE, UE) in cambio di un ulteriore prestito di 32 miliardi, non potranno che approfondire.\r\nQuesti scioperi, ultimo è stato il 18 ottobre, nonostante la paralisi pressoché assoluta di buona parte delle attività produttive e dei servizi, non sono riusciti a fermare il governo guidato dal conservatore Antonis Samaras, che continua in una linea di rigore che ha messo in ginocchio buona parte della popolazione greca. La disoccupazione giovanile arriva al 60%, i salari e le pensioni non coprono le spese essenziali, negli ospedali c’é carenza di medicine.Diversamente dallo sciopero del 26 settembre non ci sono stati arresti preventivi tra le assemblee di quartiere: la forte reazione a questa forma di repressione anticipata ha evidentemente dissuaso la polizia dal proseguire su questa strada.\r\nTanta parte delle reti di solidarietà che in qualche modo arginavano il dilagare della povertà stanno saltando, mentre la disaffezione alla partecipazione diretta è in aumento. Gli scioperi delle ultime tre settimane non sono stati totali come in passato, i disoccupati non hanno partecipato alla manifestazione del 18 ottobre, che al termine dei consueti scontri finali ha un bilancio di un morto per infarto, tre feriti gravi per le botte.\r\nIn questo contesto si allarga il consenso sociale della destra neonazista che, secondo alcuni sondaggi, in caso di voto vedrebbe raddoppiato il pur considerevole bottino racimolato all’ultima consultazione, collocandosi al terzo posto dopo Syriza e Nea Democratia.La politica dei nazisti è molto semplice e molto efficace: coniugare la violenza contro stranieri ed immigrati con la costruzione di reti di solidarietà finanziate dalla chiesa ortodossa e da alcuni imprenditori amici.\r\nAnarres ne ha parlato con Simone Ruini, della commissione relazioni internazionali della FAI, che mantiene un contatto costante con i compagni greci del gruppo dei Comunisti Libertari di Atene, che stanno sviluppando una interessante riflessione sulla necessità di coniugare un forte conflitto sociale e una pratica di contrasto diretto delle presenza neonazista con la nascita di reti solidali tra città e campagna.\r\n\r\nAscolta l’intervista a Simone: [audio:http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/10/2012-10-19-ruini-grecia.mp3|titles=2012 10 19 ruini grecia]\r\n\r\nScarica l’audio","21 Ottobre 2012","Tre scioperi generali in meno di un mese sono il sintomo di un disagio sociale profondo, che gli ulteriori tagli di 11,5 miliardi pretesi dalla Trojka (FMI, BCE, UE) in cambio di un ulteriore prestito di 32 miliardi, non potranno che approfondire.\r\nQuesti scioperi, ultimo è stato il 18 ottobre, nonostante la paralisi pressoché assoluta di buona parte delle attività produttive e dei servizi, non sono riusciti a fermare il governo guidato dal conservatore Antonis Samaras, che continua in una linea di rigore che ha messo in ginocchio buona parte della popolazione greca. La disoccupazione giovanile arriva al 60%, i salari e le pensioni non coprono le spese essenziali, negli ospedali c'é carenza di medicine. \r\nDiversamente dallo sciopero del 26 settembre non ci sono stati arresti preventivi tra le assemblee di quartiere: la forte reazione a questa forma di repressione anticipata ha evidentemente dissuaso la polizia dal proseguire su questa strada.\r\nTanta parte delle reti di solidarietà che in qualche modo arginavano il dilagare della povertà stanno saltando, mentre la disaffezione alla partecipazione diretta è in aumento. Gli scioperi delle ultime tre settimane non sono stati totali come in passato, i disoccupati non hanno partecipato alla manifestazione del 18 ottobre, che al termine dei consueti scontri finali ha un bilancio di un morto per infarto, tre feriti gravi per le botte. \r\nIn questo contesto si allarga il consenso sociale della destra neonazista che, secondo alcuni sondaggi, in caso di voto vedrebbe raddoppiato il pur considerevole bottino racimolato all’ultima consultazione, collocandosi al terzo posto dopo Syriza e Nea Democratia.\r\n\r\nLa politica dei nazisti è molto semplice e molto efficace: coniugare la violenza contro stranieri ed immigrati con la costruzione di reti di solidarietà finanziate dalla chiesa ortodossa e da alcuni imprenditori amici.\r\nAnarres ne ha parlato con Simone Ruini, della commissione relazioni internazionali della FAI, che mantiene un contatto costante con i compagni greci del gruppo dei Comunisti Libertari di Atene, che stanno sviluppando una interessante riflessione sulla necessità di coniugare un forte conflitto sociale e una pratica di contrasto diretto delle presenza neonazista con la nascita di reti solidali tra città e campagna.\r\n\r\n\r\n","2018-10-17 23:00:18","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/10/grecia-poliziotto-brucia-200x110.jpg","Grecia. Tra rivolta sociale e fascismo",1350863899,[505,506,507,508],"http://radioblackout.org/tag/conflitto-sociale/","http://radioblackout.org/tag/grecia/","http://radioblackout.org/tag/nazisti/","http://radioblackout.org/tag/sciopero-generale/",[356,342,344,358],{"post_content":511},{"matched_tokens":512,"snippet":513,"value":514},[15],"pretesi dalla Trojka (FMI, BCE, \u003Cmark>UE\u003C/mark>) in cambio di un ulteriore","Tre scioperi generali in meno di un mese sono il sintomo di un disagio sociale profondo, che gli ulteriori tagli di 11,5 miliardi pretesi dalla Trojka (FMI, BCE, \u003Cmark>UE\u003C/mark>) in cambio di un ulteriore prestito di 32 miliardi, non potranno che approfondire.\r\nQuesti scioperi, ultimo è stato il 18 ottobre, nonostante la paralisi pressoché assoluta di buona parte delle attività produttive e dei servizi, non sono riusciti a fermare il governo guidato dal conservatore Antonis Samaras, che continua in una linea di rigore che ha messo in ginocchio buona parte della popolazione greca. La disoccupazione giovanile arriva al 60%, i salari e le pensioni non coprono le spese essenziali, negli ospedali c’é carenza di medicine.Diversamente dallo sciopero del 26 settembre non ci sono stati arresti preventivi tra le assemblee di quartiere: la forte reazione a questa forma di repressione anticipata ha evidentemente dissuaso la polizia dal proseguire su questa strada.\r\nTanta parte delle reti di solidarietà che in qualche modo arginavano il dilagare della povertà stanno saltando, mentre la disaffezione alla partecipazione diretta è in aumento. Gli scioperi delle ultime tre settimane non sono stati totali come in passato, i disoccupati non hanno partecipato alla manifestazione del 18 ottobre, che al termine dei consueti scontri finali ha un bilancio di un morto per infarto, tre feriti gravi per le botte.\r\nIn questo contesto si allarga il consenso sociale della destra neonazista che, secondo alcuni sondaggi, in caso di voto vedrebbe raddoppiato il pur considerevole bottino racimolato all’ultima consultazione, collocandosi al terzo posto dopo Syriza e Nea Democratia.La politica dei nazisti è molto semplice e molto efficace: coniugare la violenza contro stranieri ed immigrati con la costruzione di reti di solidarietà finanziate dalla chiesa ortodossa e da alcuni imprenditori amici.\r\nAnarres ne ha parlato con Simone Ruini, della \u003Cmark>commissione\u003C/mark> relazioni internazionali della FAI, che mantiene un contatto costante con i compagni greci del gruppo dei Comunisti Libertari di Atene, che stanno sviluppando una interessante riflessione sulla necessità di coniugare un forte conflitto sociale e una pratica di contrasto diretto delle presenza neonazista con la nascita di reti solidali tra città e campagna.\r\n\r\nAscolta l’intervista a Simone: [audio:http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/10/2012-10-19-ruini-grecia.mp3|titles=2012 10 19 ruini grecia]\r\n\r\nScarica l’audio",[516],{"field":91,"matched_tokens":517,"snippet":513,"value":514},[15],{"best_field_score":438,"best_field_weight":206,"fields_matched":288,"num_tokens_dropped":47,"score":468,"tokens_matched":17,"typo_prefix_score":47},6636,{"collection_name":373,"first_q":32,"per_page":14,"q":32},7,["Reactive",523],{},["Set"],["ShallowReactive",526],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$fHyHF3wwBgM4Sj4aSrJ9iYNa6KfnjS6-n0vcwhXQZ1oY":-1},true,"/search?query=commissione+UE"]